Academic literature on the topic 'Fattori di condizione'

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Journal articles on the topic "Fattori di condizione"

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Dicuonzo, F. "Fattori di rischio e profilassi." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 2 (August 1988): 165–68. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100207.

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Abstract:
La somministrazione di mezzi di contrasto comporta «Fattori di rischio» che possiamo considerare «relativi al paziente» e, quindi, connessi alla sua condizione clinica e «relativi all'esame» e, quindi, dipendenti dalle modalità di somministrazione del mezzo di contrasto e, soprattutto, dal tipo di mezzo di contrasto. Il perfezionamento della ricerca farmacologica negli ultimi quindici anni, soprattutto nel campo dei mezzi di contrasto, ha permesso di attuare una «profilassi» dei cosiddetti «fattori di rischio». Momento fondamentale di tale profilassi è proprio la scelta del m.d.c. I mezzi di contrasto a bassa osmolarità non ionici consentono una minore tossicità ed una maggiore maneggevolezza. Non indicate in assoluto, tali sostanze sono altresì consigliabili nei «pazienti a rischio» e negli «esami a rischio», intendendo per essi anche quelli con ampia dose di mezzo di contrasto.
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Brescia, Paola. "L'epidemiologia dell'arteriopatia periferica nell'insufficienza renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 29, 2013): S30—S32. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1087.

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Abstract:
L'arteriopatia periferica (AP) non è al momento adeguata-mente diagnosticata e trattata dalla comunità medica. Eppure, l'AP rappresenta un potente predittore di coronaropatia e un fattore di rischio per mortalità nella popolazione generale. Questo aspetto dovrebbe essere di particolare interesse per i nefrologi, dato che la prevalenza di AP è sicuramente più elevata nei pazienti uremici che nella popolazione generale. La spiegazione del fenomeno è legata all'associazione, in questi pazienti, dei tradizionali fattori di rischio con quelli specifici della condizione uremica. Infatti, la malattia renale di per sé è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di AP, con un rischio che si rafforza al progressivo declino della funzione renale. L'attuale situazione epidemiologica dell'AP nei pazienti uremici è oggetto di questa revisione.
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Vinai, Piergiuseppe, Silvia Cardetti, Gabriella Carpegna, Noemi Ferrato, and Paola Vallauri. "L'obesitŕ infantile. Eziologia, prevenzione e cura secondo il modello cognitivo-comportamentale." PSICOBIETTIVO, no. 1 (April 2011): 50–62. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-001004.

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Abstract:
L'obesitŕ infantile č una condizione a genesi multi fattoriale in continuo aumento nelle culture occidentali in cui entrano in gioco fattori sociali, familiari e psicologici. Il modello cognitivo-comportamentale considera ottimale un approccio multidimensionale al problema che utilizzi professionalitŕ diverse (dietologo, dietista, psicologo o psicoterapeuta) e che individui e tenti di modificare gli specifici fattori che hanno portato quel bambino a guadagnare peso.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Modelli concettuali di qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 12–15. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000332.

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Abstract:
Lo studio della qualità della vita nei pazienti affetti da disturbi mentali risale ai primi anni '80 (Malm et al., 1981; Lehman et al., 1982; Lehman, 1983; Baker & Intagliata, 1982; Bigelow et al., 1982). Negli stessi lavori compare per la prima volta un tentativo di riflessione teorica sul concetto di qualità della vita in psichiatria: un elemento condiviso dagli autori che si sono occupati di qualità della vita in quel periodo è il superamento delle tradizionali misure legate alla malattia (sintomi, compromissione, disabilità) per includere nell'indagine l'esperienza che il paziente ha della propria condizione di vita; tuttavia, vi sono notevoli differenze tra i vari autori nella concettualizzazione del rapporto tra le condizioni obiettive di vita e la loro percezione soggettiva e circa i fattori che influenzano questa relazione. Descriveremo di seguito alcuni modelli di qualità della vita facendo riferimento alla recente opera di Katschnig et al. (1997).
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5

Arrighetti, Alessandro, and Andrea Lasagni. "Capitale sociale, contesto istituzionale e performance innovativa delle imprese." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2011): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/scre2011-001001.

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Abstract:
L'obiettivo del presente lavoro č l'analisi della relazione fra performance innovativa e fattori socio-istituzionali a livello territoriale. Emergono come rilevanti oltre al capitale sociale altre variabili quali l'attivismo istituzionale e l'accumulazione di esperienze di azione collettiva fra imprese. A paritŕ di condizione, per le imprese l'adozione di innovazioni risulta piů probabile in un contesto locale dove il capitale sociale e elevato (e i fenomeni di illecito economico e criminalitŕ sono contenuti), il tessuto delle relazioni sociali risulta esteso, le istituzioni intermedie svolgono un ruolo attivo e la tradizione di esperienze positive di cooperazione tra imprese appare particolarmente ricca.
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6

Morelli, Ugo. "La bomba interna. Indifferenza, crisi di legame e vulnerabilitŕ." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 81–106. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014007.

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Abstract:
Per riconoscere l'evoluzione della paura, della violenza e della guerra nel nostro mondo, questo contributo č un'analisi del conflitto intra-psichico correlato all'inizio dell'era atomica (era della bomba esterna) e ai giorni nostri (era della bomba interna). Ci troviamo ora in un periodo di indifferenza. La crisi dei legami sociali, i social network e i conflitti interiori ed emozionali sono alla base della nostra condizione. L'indifferenza ci ferisce e abbiamo grosse difficoltŕ nell'elaborare l'ambiguitŕ, il conflitto e la creativitŕ. I piů importanti fattori di impatto di questa situazione sono connessi alla vulnerabilitŕ del mondo interno. La contingenza della crisi dei processi di individuazione e i collegamenti sociali favoriscono il rischio dell'emergere dell'altro, e la necessitŕ di investimenti didattici e psicologici per un nuovo patto di legami sociali e processi di individuazione.
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Telfener, Umberta. "Il lavoro con i migranti in Italia: per una pratica etica basata sul rispetto." TERAPIA FAMILIARE, no. 92 (April 2010): 57–79. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-092003.

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Abstract:
In questo scritto mi sono domandata quale sia la condizione possibile per la conoscenza reciproca fra culture diverse: come conosciamo quello che crediamo di conoscere del cliente, della sua cultura, della relazione con noi durante il processo della consulenza, attraverso l'incontro tra piů teste, piů cuori, piů sensibilitŕ, all'interno di un contesto condiviso. Trovarsi in territorio altrui significa infatti non dare per scontata la propria identitŕ professionale ma costruirla e ricostruirla nello spazio dell'incontro. Creare salute vuol dire tenere in considerazione fattori sociali, psicologici, politici, culturali, antropologici, e co-costruire interventi non proposti dall'alto ma concordati con gli utenti stessi, che emergano da una attenta analisi della domanda e che facciano emergere i punti di forza e creino situazioni partecipative e processuali.
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Sandrin, Luciano. "Il benessere dell’anziano, utopia o realtà? Aspetti psicologici e spirituali." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Abstract:
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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9

Gabola, Piera, and Antonio Iannaccone. "Elementi contestuali nella costruzione del benessere degli insegnanti in due casi studio italiani." Swiss Journal of Educational Research 37, no. 1 (September 20, 2018): 149–66. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.37.1.4948.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione su alcuni elementi critici della costruzione del benessere professionale degli insegnanti mettendo in luce, accanto alle note cause di insorgenza della sindrome del burnout quali fattori individuali, emotivi e relazionali, anche gli effetti che sembrano riconducibili alla condizione lavorativa nel suo complesso e dunque al sistema di attività nel quale viene svolto questo mestiere. Per dar conto di tali effetti l’articolo discute i risultati di due contributi empirici, realizzati in modo indipendente, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, nel sistema scolastico italiano. In particolare i due studi fanno riferimento alla condizione di benessere socio professionale di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria in due fasi distinte dell’evoluzione del sistema scolastico italiano (che nell’arco dei dieci anni intercorsi fra i due studi è stato interessato da continui tentativi di riforme, da un crescente precariato, da un progressivo indebolimento del riconoscimento della professione, dalla presenza diffusa in classe di bambini di differenti culture, dall’introduzione, largamente approssimativa, di nuove tecnologie, dalla scarsa corrispondenza tra lavoro effettivo ed aspettative dei futuri insegnanti). Senza la pretesa di fornire risposte definitive ad un problema evidentemente complesso la ri-lettura dei due studi sul burnout, realizzati in due distinte fasi dell’evoluzione del sistema scolastico, pur confermando, in parte, i risultati di altri lavori simili, solleva il problema complementare della contestualizzazione delle modalità di espressione del disagio degli insegnanti in relazione al più ampio tessuto identitario professionale nel quale essi operano. Tessuto che sembra mutare al mutare del posizionamento sociale e culturale dell’insegnamento.
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Piazza, Antonella. "Community mental health service's monitoring by the local informative system. The results of first year implementation." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003936.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Sono presentati i dati di monitoraggio di un servizio psichiatrico territoriale, con l'intenzione di documentare le dimensioni e il profilo demografico e clinico dell'utenza, descrivere per le prime visite le modalita di accesso e di contatto, delineare la distribuzione degli interventi in relazione alle diagnosi, i patterns di utilizzazione del servizio e infine le variabili associate al ricorso continuativo e intenso alle cure, verificando l'ipotesi che i pazienti piu seguiti siano socialmente e clinicamente i più svantaggiati. Disegno - Studio osservazionale con i dati forniti dal primo anno di attivita del sistema informativo locale. Setting - Servizio di Salute Mentale dell'ex USL 25 Emilia Romagna, attualmente Distretto San Giorgio di Piano dell'Azienda-USL Bologna Nord. Principali misure utilizzate - È stato calcolato il rischio relativo di diventare un utente lungoassistito e alto utilizzatore per alcune variabili anagrafiche e clini-co-anamnestiche, rispetto alia categoria di riferimento; la possibility di fattori di confondimento o di interazioni tra variabili e stata controllata con l'analisi stratificata. Risultati - Sono presentati i tassi grezzi di prevalenza-un giorno (635.4/100.000 resident! adulti) e di prevalenza nell'anno (1314.1/100.000) per il 1993. Tra i pazienti in contatto al census-day prevalgono le psicosi schizofreniche e simili, tra le prime visite dell'anno invece le psicosi organiche e i disturbi nevrotici. Al termine della prima visita non viene preso in carico il 50% dei pazienti; la decisione sembra basata sulla diagnosi, a prescindere dai precedenti psichiatrici o da caratteristiche socio-demografiche. Il 20% di utenza con psicosi schizofreniche e simili assorbe il 49% degli interventi e usufruisce di un ventaglio di prestazioni più ampio e articolato delle altre categorie diagnostiche. Il ricorso ai ricoveri è scarso anche per le diagnosi più gravi, con un rapporto complessivo tra pazienti non ospedalizzati e ospedalizzati di 12.5 a 1. I fattori di rischio associati con l'esito di lungoassistiti e alti utilizzatori sono l'età inferiore a 55 anni, la condizione di celibe, il vivere soli o non in famiglia, la diagnosi di psicosi funzionale, la lungoassistenza nel 1992 e la lunga durata di presa in carico. Conclusioni - Coerentemente con i propri obiettivi programmatici il servizio destina le risorse soprattutto ai pazienti clinicamente piu gravi e mostra una forte proiezione territoriale; inoltre sembra accumulare una quota di lungoassistiti proporzionalmente maggiore di altri servizi italiani. L'ipotesi che i pazienti lungoassistiti e alti utilizzatori differiscano per maggiore gravita clinica e anamnestica e confermata, mentre tra le variabili demografiche non emergono differenze statisticamente significative a seconda del sesso, della scolarita e della condizione lavorativa.
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Dissertations / Theses on the topic "Fattori di condizione"

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Vincenzi, Carolina. "Influenze ontogenetiche e ambientali sui fattori di condizione di Merluccius merluccius Linnaeus, 1758 (Pisces: Gadiformes) e Galeus melastomus Rafinesque, 1810 (Pisces: Carcharhiniformes): Implicazioni sulla gestione delle risorse." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8282/.

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Abstract:
In ecologia della pesca, i fattori o indicatori della “condizione” di un organismo forniscono molte informazioni sulle caratteristiche di adattamento dei pesci all’ambiente e sul loro ruolo nell’ecosistema. La “condizione” include molte caratteristiche strutturali ed energetiche che possono variare in funzione dell’ontogenesi, del ciclo riproduttivo, ma anche in funzione delle caratteristiche dell’ambiente, incluso il grado di stress al quale è sottoposta una specie (es. la pressione di pesca). L’obiettivo del presente studio sperimentale è stato valutare eventuali differenze nell’abbondanza, nei parametri di popolazione, nella struttura demografica e negli indicatori di “condizione” di due specie, Merluccius merluccius (Pisces: Gadiformes) e Galeus melastomus (Pisces: Carcharhiniformes), in due diverse aree: Toscana settentrionale e meridionale, differenti per caratteristiche ambientali e pressione di pesca. Nella prima parte dell’analisi, sono stati confrontati gli indici di densità e biomassa, la struttura di taglia delle due popolazioni, su dati estratti dagli archivi storici delle campagne di pesca sperimentale MEDITS dal 1994 al 2013. Nella seconda parte dell’analisi invece, sono stati analizzati 1000 individui provenienti dalla campagna MEDITS 2014, integrati con campioni provenienti dallo sbarcato commerciale per il biennio 2014-2015. Gli individui di M. merluccius sono stati ripartiti in due classi di taglia (I = individui ≤ 18 cm LT; II = individui > 18 cm LT), quelli di G. melastomus in tre classi di taglia (I = individui ≤ 20 cm LT; II = individui 20 cm< x ≤ 35 cm LT; III= individui > 35 cm LT), suddivisi rispettivamente in 50 maschi e 50 femmine, per ogni classe. E’ stato condotto lo studio della crescita relativa attraverso l’analisi della relazione taglia/peso e lo studio della condizione tramite i seguenti indicatori: il fattore K di Fulton, l’indice epatosomatico (HSI) e l’indice gonadosomatico (GSI). I risultati di questa tesi hanno evidenziato differenze nei popolamenti, riconducibili alle diverse condizioni ambientali e alla pressione di pesca, tra le due aree indagate. L’area sud, interessata da un più intenso sforzo di pesca esercitato sui fondali della piattaforma e della scarpata continentale e da una morfologia del fondale differente, mostra una diversità in termini di crescita relativa e stato della “condizione”, che risulta più elevata in entrambe le specie, rispetto all’area settentrionale, caratterizzata invece da uno sforzo di pesca meno intenso, incentrato sull’ampia piattaforma continentale.
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Cremonini, Fabio. "Influenza dei fattori di vista nel calcolo delle condizioni di comfort termico in ambienti con impianti radianti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi di Laurea è stato di analizzare gli scambi termici radiativi che si verificano all’interno di una stanza; per eseguire questa analisi si sono calcolati i fattori di vista Fij tra diversi punti (i) definiti tramite una griglia regolare posta all’interno della stanza e le superfici che vi si affacciano (j); tale griglia prevede 25 punti posti a 3 altezze diverse, per un totale di 75 punti. Dalla conoscenza delle temperature superficiali si sono ottenuti i valori di temperatura media radiante nei punti della griglia, e successivamente i valori degli indici di benessere PMV (voto medio previsto) e PPD (percentuale prevista di insoddisfatti), fissando i parametri necessari. Il calcolo dei fattori di vista è stato eseguito tramite il software TRISCO®, dopo averne confrontato i risultati forniti con COMSOL® e dopo aver valutato la correttezza di alcune approssimazioni. Il modello utilizzato nelle simulazioni è costituito da una stanza di 5x5x2,8 m, in cui sono stati fatti variare il numero e la posizione di alcuni elementi caratterizzanti, come finestre e radiatori, oltre a tipologia di elementi scaldanti e posizione e numero di pareti esterne, tramite la variazione delle temperature. In seguito si è analizzata la potenza scambiata per irraggiamento dagli elementi scaldanti, per poter riconoscere gli elementi responsabili dei maggiori contributi; nel caso di pavimento o soffitto radiante si è divisa tale superficie in diverse porzioni per riconoscere le zone della superficie radiante più influenti. I risultati ottenuti mostrano che la presenza di radiatori, finestre o pareti esterne, introducendo elementi di disturbo asimmetrici, forniscono andamenti disuniformi di temperatura e PMV, con l’omogeneità che migliora allontanandosi da tali elementi; impianti a pavimento o soffitto radiante producono risultati decisamente migliori, sia per quanto riguarda i valori assoluti di temperatura e PMV, che nell’omogeneità della relativa distribuzione.
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Macaluso, Ivan. "Progetto dell'esperimento per l'ottimizzazione di macchine avvolgitrici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12290/.

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Abstract:
Quanto descritto nel presente elaborato è solo il primo step di un progetto ben più grande ed ambizioso. Qui si vuole descrivere solamente come condurre la parte iniziale del progetto, cioè la rilevazione sperimentale delle condizioni ambientali registrate sui mezzi di trasporto, e come condurre un'analisi statistica per identificare quali sono i fattori del ciclo di fasciatura sui quali conviene andare a effettuare delle modifiche e su come gestirli. Nell’ottica di comprendere come impostare i punti sopra descritti, è stata necessaria un'attenta analisi dello stato dell’arte, sia per la parte delle rilevazioni sul campo che per la parte degli esperimenti svolti in laboratorio.
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Roncato, Melania. "Analisi dinamica delle prestazioni energetiche e delle condizioni locali di comfort termoigrometrico in un ambiente confinato in funzione della tipologia dei terminali di riscaldamento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il percorso svolto in questa tesi è stato orientato verso la realizzazione di un modello dinamico che permettesse di analizzare gli effetti del campo di temperatura radiante che si sviluppa all'interno di un locale confinato, al variare della tipologia di impianto di riscaldamento. La modellazione è stata sviluppata in Simulink con la libreria ALMABuild. Il primo passo è stato lo sviluppo di un modello accurato per il calcolo degli scambi radiativi, tramite il calcolo dei fattori di vista fra le superfici di una stanza, impiegato per la valutazione delle temperature superficiali di tutte le pareti e della temperatura media radiante rilevata in 81 punti all'interno del locale. Grazie ad esso sono state analizzate quattro tipologie impiantistiche per il riscaldamento degli ambienti: radiatori, pannelli a pavimento ed a soffitto e riscaldamento ad aria. Tutte le tipologie sono state impiegate per riscaldare lo stesso locale secondo tre condizioni: pareti esterne non isolate, pareti esterne isolate, pareti esterne isolate e impianto di ventilazione con recupero di calore. L'attenzione è rivolta alle condizioni di comfort che l'impianto è in grado di garantire e ai consumi stagionali dei diversi impianti, caratterizzando i sistemi più efficienti. Complessivamente gli impianti dotati di una maggiore superficie emissiva operano a minori temperature superficiali, ottenendo uniformità del campo di temperatura nel locale, riducendo gli effetti di discomfort localizzato, più visibili invece quando, per i radiatori, si hanno temperature alte e superfici ridotte. L’analisi energetica è stata svolta con attenzione alle dispersioni delle superfici, osservando la diversa risposta alla presenza di un diverso impianto, condizione che influenza la quantità di energia che esso deve fornire al locale.
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Naldi, Michele. "Il modello geotecnico delle strutture arginali in sponda sinistra del Po presso Dosolo (MN) per la verifica delle condizioni di stabilità delle scarpate lato fiume." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Nell’Ottobre 2015, a seguito di alcuni fenomeni di instabilità avvenuti in corrispondenza delle scarpate lato fiume in sponda sinistra del Po, nel tratto compreso tra Casalmaggiore (CR) e Dosolo (MN), l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) ha commissionato un' estesa campagna di indagini geognostiche. L'ampio database reso disponibile è stato utilizzato in questa tesi di laurea con l'obiettivo di sviluppare, in collaborazione con i tecnici AIPO, una valida procedura per analizzare i dissesti delle scarpate lato fiume in questo tratto del Po e per identificare gli eventuali interventi di messa in sicurezza più idonei. Lo studio proposto si prefigge i seguenti obiettivi: • La caratterizzazione geotecnica dei terreni costituenti le strutture arginali in esame ed il relativo substrato; • La definizione del modello geotecnico del sistema arginale; • La valutazione della stabilità dell'argine; • La individuazione degli interventi di messa in sicurezza delle scarpate. Attraverso l’elaborazione delle prove CPTU è stato possibile determinare la stratigrafia e i parametri geotecnici delle diverse unità stratigrafiche presenti nelle sezioni considerate significative. Sono state quindi effettuate una serie di analisi con il metodo all'equilibrio limite, verificando la stabilità delle scarpate in condizioni di magra ordinaria e in condizioni di rapido svaso. Tenendo conto che la maggior parte dei tratti analizzati aveva già manifestato segni di instabilità o comunque indicava condizioni prossime al limite dell’equilibrio, si è proceduto in "back analysis" alla individuazione dei parametri di resistenza al taglio operativi, tenendo conto della variabilità degli stessi nell'ambito di una stessa unità stratigrafica. Infine tenendo presente i criteri di progetto degli interventi normalmente adottati sulle sponde, è stato possibile procedere alla modellazione di interventi mirati ad aumentare il fattore di sicurezza, analizzandone i relativi vantaggi e svantaggi.
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D'Agnese, Riccardo. "Influenza delle condizioni meteorologiche sul comportamento sociale del grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) nella riserva marina di Dyer Island in Sudafrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) è una specie ecologicamente molto importante, tuttavia risulta essere ancora poco studiata sotto un profilo etologico-sociale. Dal 2009 al 2016 sono state condotte delle spedizioni scientifiche nella riserva marina di Dyer Island (Sudafrica) allo scopo di studiare le dinamiche sociali di questa specie in presenza di preda passiva e valutare l’influenza di fattori quali sesso, dimensioni e variabili meteo-marine (condizioni del mare, nuvolosità, marea, visibilità nell'acqua e fascia oraria) sulla frequenza e complessità delle interazioni. Le osservazioni sono state fatte grazie ad un catamarano di 14 m e dall'interno di una gabbia d’acciaio attirando gli squali con chumming e zimbelli dalle fattezze di cuccioli di otaria, registrando giornalmente i fattori ambientali. Nel complesso sono stati fotoidentificati 427 squali, di cui 161 interagenti, e 509 interazioni, con i moduli Swim by, Parallel swimming, Follow give way e Follow i più frequenti. Non è stata rilevata alcuna significatività nelle relazioni tra la frequenza di ciascun modulo e la variabile sesso, a differenza di quelle tra le frequenze delle interazioni e le dimensioni. Inoltre le variabili ambientali non sembrano influenzare significativamente la complessità dei moduli sociali, mentre sembra condizionino significativamente la frequenza delle interazioni sociali. Il confronto tra le relazioni frequenza-variabili ambientali e quelle tra le medesime variabili e la frequenza degli attacchi predatori, mostra una totale opposizione e rivela un numero di interazioni sociali maggiore in condizioni ambientali meno adatte ad eventuali attacchi predatori. Ciò è dovuto al fatto che in condizioni non favorevoli per la caccia ma che offrono possibilità di scavenging più squali potrebbero trovarsi contemporaneamente a sfruttare una medesima risorsa, generando interazioni atte minimizzare la competizione e la manifestazione di comportamenti aggressivi verso conspecifici.
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Rava, Andrea. "Analisi di Sensitività Globale (GSA) del modello di erosione del suolo RUSLE per il territorio dell’U.E." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il Joint Research Center (JRC) utilizza il modello Revised Universal Soil Loss Equation (RUSLE) per stimare il potenziale di erosione idrica nell’UE, utilizzando i dati spaziali raccolti dallo European Soil Data Center (ESDAC). L’analisi di sensitività è uno strumento utilizzato per valutare la robustezza del modello e per definire le priorità dei fattori. Dipende dall’estensione dello spazio dei parametri analizzato e, in particolare per modelli non lineari e non additivi come RUSLE è preferibile utilizzare il metodo della varianza. Infatti, l’obiettivo dello studio era: (a) verificare la robustezza di RUSLE nello spazio dei parametri dell'UE, (b) definire i fattori più rilevanti su cui focalizzare l'attenzione (valutazione delle politiche), (c) valutare l'interazione tra questi fattori e (d) aggiornare le mappe dei fattori RUSLE sul territorio dell’UE. I dati spaziali forniti da ESDAC per ciascun fattore RUSLE sono stati analizzati per definire la loro distribuzione di probabilità. Successivamente, lo spazio dei parametri è stato campionato nella sua interezza ed eseguito sull'intero dataset del modello. Infine, è stato utilizzato l'output del modello per: (a) tracciare il comportamento del modello in base ai cambiamenti nei singoli fattori, (b) calcolare l'indice di sensibilità della varianza al primo ordine, (c) calcolare l'ordine di sensibilità della varianza totale e (d) analizzare le interazioni rilevanti tra fattori. I risultati mostrano che il fattore di gestione della copertura C ha la maggiore influenza sulle stime dell'erosione, seguite dal fattore di erosività delle precipitazioni R e il fattore aggiornato di erodibilità del suolo Kst, che rappresentano rispettivamente ~ 0,60, ~ 0,17 e ~ 0,04 della varianza delle stime di erosione. L'analisi degli effetti totali mostra che R, Kst, fattore topografico LS e C interagiscono tutti tra loro. Il fattore delle pratiche antierosive P sembra poco rilevante sulla scala dell’UE.
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MAZZOLINI, GABRIELE. "Infortuni sul Lavoro e Rischi nel Mercato del Lavoro: Evidenze Empiriche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/888.

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Abstract:
La presente tesi si focalizza sullo studio delle determinanti e delle conseguenze del rischio sul lavoro e degli incidenti occupazionali nel mercato del lavoro. Il primo contributo (Capitolo 1) fornisce una rassegna critica all'interno di un quadro di analisi armonizzato allo scopo di evidenziare le debolezze della letteratura teorica ed empirica, che si occupa di rischio sul lavoro e dei incidenti occupazionali. Nell’ indagare le determinanti degli incidenti sul lavoro (Capitolo 2), si analizza il ruolo delle condizioni di lavoro e della sicurezza sul posto di lavoro nel ridurre la probabilità di un infortunio e la durata della relativa assenza, tema inesplorato nella limitata letteratura empirica. I nostri risultati forniscono evidenze cross-country che una maggiore sicurezza contribuisce a ridurre la probabilità che un incidente si verifichi e le corrispondenti conseguenze, in termini di giorni di assenza per infortunio. Particolare attenzione viene posta nel considerare il ruolo delle regolamentazioni sulla sicurezza e delle pratiche di organizzazione del lavoro. Il Capitolo 3 studia le conseguenze degli infortuni. Ci si concentra a determinare come un incidente possa influenzare i costi sostenuti dal lavoratori, vale a dire una riduzione delle probabilità di occupazione e perdite salariali, sia nel breve sia lungo periodo. Utilizzando i dati BHPS, si trova che, nel breve periodo, uno stato di infortunio, in seguito ad un incidente occupazionale, porta ad una maggiore probabilità di perdere il lavoro; nel lungo periodo, i lavoratori infortunati possono subire consistenti perdite salariali che possono essere evitate se il lavoratore è occupato nel settore pubblico o in imprese sindacalizzate.
This dissertation focuses on investigating the determinants and the consequences of risk at work and occupational accidents in the labour market. The first contribution (Chapter 1) provides a critical survey within an harmonized framework of analysis to highlight the weaknesses of the theoretical and empirical literature. In investigating the determinants of accidents at work (Chapter 2), we analyze the role of working conditions and safety at work in reducing the probability of accidents at work and the corresponding duration of absence, which is an unexplored issue in the limited empirically literature on risk at work and occupational accidents. Our findings provide cross-country evidence that more safety at work contributes to reduce the probability that an accident occurs and its consequences, in terms of days off from work. Particular attention is used in considering the role of safety at work regulations and of work organization practices. Chapter 3 studies the consequences of occupational injuries. We focus in determining how an accident may affect workers’ costs, namely a decline of employment probabilities and earning losses, either in the short or in the long term. Using the BHPS data, we find that, in the short term, a state of injury, following an occupational accident, leads to a higher probability of losing job; in the long term, injured workers may support significant earning losses that may vanish if they are employed in the public sector or in unionized firms.
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Books on the topic "Fattori di condizione"

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Casalini, Brunella, and Silvia D'Addario, eds. Il tempo per pensare. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-845-7.

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Abstract:
Il volume raccoglie gli atti del seminario organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Firenze, incentrato su una discussione collettiva riguardo le condizioni di lavoro, di studio e di ricerca nell’università contemporanea. Prendendo spunto dalle riflessioni di due docenti canadesi, M. Berg e B.K. Seeber, sui sentimenti di frustrazione e inadeguatezza dovuti ai ritmi e agli obiettivi talvolta imposti nel contesto universitario, si focalizza l’attenzione sulle esperienze e gli stati d’animo di tutte le persone coinvolte nella comunità accademica in rapporto agli ostacoli dovuti alla scarsità di tempo e di risorse economiche e a carichi di lavoro crescenti. Si propone inoltre una riflessione su come creare relazioni e reti, inaugurare esperimenti di condivisione di esperienze di ricerca, didattica e buone prassi per contrastare quelle derive a livello individuale e collettivo che possono tradursi in malessere organizzativo, danneggiando di fatto il perseguimento dei valori al centro dell’università pubblica.
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