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Dissertations / Theses on the topic 'Umano'

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GUGLIELMO, Nausica Lucia. ""Umano troppo umano": La fragile posizione del minore nel diritto post-moderno." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2021. http://hdl.handle.net/11580/81395.

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Abstract:
When observing man’s fragility as the nucleus of his authenticity, we come to realise that it is pervasive in every environment where man is present. Even the law, reflects the close connection and does not hide the difficulty in extracting the real essence of mankind where fragility represents a foundation. If on one hand, man would prefer to escape from his nature “being too human”, where he is forced to an awareness of his own fragility on the other hand, the law, reflecting on this evasion from being too human, from his inner ego, seems inhuman. “A way out” of this stalemate could be to recognise and evocate, in man and the law, the origins of wonder; a condition typical of childhood and infancy. In childhood, we contemplate on the numerous facets of human existence, in which we do not debit strangeness or mistakes as negative aspects, this could become the first step towards a rebirth of mankind, in which we could begin a revision of the law and start from those humans. We should not waste this chance; in fact we should be ready to initiate this change.<br>Nell’osservare la fragilità umana, quale nucleo di autenticità dell’uomo, ci si accorge che essa pervade, ancorché inconsapevolmente, tutti gli ambiti in cui l’ umano è presente. Anche il diritto, da parte sua, riflette questa stretta correlazione e non nasconde la complessità di carpire la vera essenza dell’uomo, in cui, per l’appunto, la fragilità ne rappresenta il fondamento. Se l’uomo, da un lato, vorrebbe sfuggire da una natura “umana troppo umana”, nella quale è costretto ad essere consapevole del suo essere fragile, dall’altro, il diritto, riflettendo questa “fuga” dell’essere umano dal proprio Io più profondo, appare disumanizzarsi. “Una via d’uscita” plausibile da questa impasse potrebbe ravvisarsi nel rievocare, sia nell’uomo sia nel diritto, quella condizione di originaria meraviglia; condizione tipica dell’infanzia e della fanciullezza. Queste ultime, infatti, contemplando le innumerevoli sfaccettature dell’esistenza umana nelle quali non si additano come negative eventuali stranezze od errori, potrebbero costituire il primo passo verso una completa rifioritura dell’uomo, da cui far partire, inoltre, una revisione dei diritti ad iniziare da quegli umani. Sarebbe opportuno non sprecare tale occasione, bensì ci si dovrebbe sentir pronti ad intraprendere questo nuovo cambiamento.
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2

Arboritanza, Loreno. "Leonardo Ricci: l'abitare (umano) 1950-1970." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15697/.

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Abstract:
L’architetto Leonardo Ricci (1918-1994), pittore, scenografo, urbanista, docente, è stato un esponente della «scuola fiorentina» che ha come sua figura di riferimento Giovanni Michelucci, suo maestro. Questa ricerca di tesi ha lo scopo di analizzare i progetti dell’architetto legati al tema dell’abitare, a cavallo tra gli anni Cinquanta-Settanta. Il tema dell’abitare è un tema che accompagnerà Ricci per tutta la sua carriera. Fulcro principale del suo progettato è legato ad una concezione «esistenziale» del fare architettura, conferendo allo spazio il primato assoluto: dinamico, continuo, organico, lo spazio viene modellato dagli «atti di vita» di chi lo abita e che solo in ultimo si concretizza in forma: qui il rifiuto dell’architetto di forme prestabilite e dettate da un particolare «stile». Attraverso lo studio approfondito di tre progetti di residenza (la Casa teorica a Monterinaldi, la Casa Bruno Rossi a Montepiano, la macrostruttura Habitation study), questa tesi vuole indagare e riassumere le principali fasi di ricerca che accompagnano l’architetto in questi anni: dalla diffusione dell’idee organicistiche di matrice wrightiana negli anni Cinquanta a quelle di natura espressionista durante gli anni Sessanta. Sebbene questi progetti non siano stati realizzati, metteranno in evidenza le principali caratteristiche legate alla sua progettazione e riassumibili nei seguenti punti: linea di terra / aggregazione volumetrica / spazio centrifugo / continuità spaziale / dinamismo spaziale. In conclusione, lo scopo di questa tesi è di contribuire a una maggiore conoscenza di questo architetto, di cui poco è stato pubblicato e poco ancora si conosce, esaminando le circostanze, le difficoltà e le innovazioni, ancora attuali, che hanno portato Leonardo Ricci alla definizione di spazi inediti dell’abitare.
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3

Giovannini, Catia <1975&gt. "Ruolo dei geni Notch nell'epatocarcinoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/196/1/TESI.pdf.

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Giovannini, Catia <1975&gt. "Ruolo dei geni Notch nell'epatocarcinoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/196/.

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5

Cegolon, Andrea. "Il valore educativo del capitale umano." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/495.

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Abstract:
“Il valore educativo del capitale umano” è il capovolgimento del titolo del volume di Shultz del ’63, “The Economic Value of Education”, e sintetizza il percorso delle ultime ricerche di economia dell’istruzione, che con Heckman, giungono a considerare il capitale umano come il risultato di tutto un percorso educativo, a partire dall’infanzia. Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima vengono presentate le pionieristiche teorie del capitale umano elaborate negli anni ’60 del secolo scorso dai tre famosi economisti dell’Università di Chicago, T.W. Schultz, J. Mincer e G.S. Becker, quindi viene analizzato il tasso di rendimento, quale metodo per valutare la redditività dell’investimento educativo. Nella seconda si approfondisce il legame tra istruzione e crescita economica, con un’attenzione particolare al tema della qualità della scuola, caro a E.A Hanushek., per finire con le più promettenti ultime linee di ricerca di economia dell’istruzione offerte dai contributi di Dagum e Heckman. L’ultima parte, infine, approfondisce il rapporto economia e pedagogia. L’approccio storico-strutturale permette di evidenziare il cambiamento che il rapporto subisce nel tempo nella direzione di una progressiva autonomia dell’educazione dall’economia. In questo processo le teorie del capitale umano hanno avuto un ruolo rilevante. Il volume non si prefigge di offrire ricette definite ma aspira a porsi come strumento di riflessione in un ambito di ricerca che è stato finora largamente trascurato negli studi pedagogia.<br>“The educational value of human capital”, reversion of the title of the volume of Shultz ‘63 “The Economic Value of Education”, summarizes the location of the latest research in the economics of education, which, with Heckman, come to consider the human capital as the result of a whole educational process, starting from childhood. The volume is divided into three parts. The first presents the pioneering theories of human capital developed in the 60s of last century by the three famous economists of the University of Chicago, T.W. Schultz, J. Mincer and G.S. Becker, then analyzed the rate of return, as a method for assessing the asset of education. A second section discusses the link between education and economic growth, with particular attention to the issue of school quality, dear to E.A. Hanushek, ending with the most promising lines of research in recent economics of education offered by the contributions of Dagum and Heckman. The last part, finally, discusses the relationship between economics and pedagogy. The historical-structural approach allows to highlight the change that the relationship changes over time towards a progressive autonomy of education from economy. In this process, theories of human capital have played a main role. The book does not aim to offer definitive recipes but aspires to position itself as an instrument of reflection in a field of research that has hitherto been largely neglected in pedagogy studies.
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Piva, Francesco. "Analisi computazionale di sequenze del genoma umano." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2007. http://hdl.handle.net/11566/242662.

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7

Fontanarosa, Gabriele. "Studio del network metabolico umano: modelli e applicazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8388/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi si basa sull'analisi del database pubblico ReconX, il quale costituisce lo stato dell'arte della ricostruzione in silico del metabolismo umano. Il modello che se ne può estrarre è stato impiegato per simulazioni di metabolismo cellulare in condizioni di ossigeno variabile, valutando l'impatto della carenza di ossigeno sulle reazioni e su i pathways metabolici. Le tecniche impiegate appartengono alla systems biology e sono di tipo bioinformatico e riguardano flux balance analysis e flux variability analysis. I risultati trovati vengono quindi confrontati con la letteratura di settore. E' stato inoltre possibile estrarre dei sotto network dal modello principale, analizzando la rete di connessioni esistente fra i metaboliti e fra le reazioni separatamente. Viene estratto e studiato anche il network di interazione fra pathways, su cui è introdotta una misura ad hoc per valutare la forza di connessione fra i vari processi. Su quest'ultimo network viene anche effettuata un'analisi di tipo stocastico, mostrando che tecniche di tipo markoviano possono essere applicate per indagini diverse da quelle più in uso basate sui flussi. Infine viene mostrata una possibile soluzione per visualizzare graficamente i network metabolici così costituiti.
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8

LIPAROTI, FEDERICA. ""CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Abstract:
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.<br>The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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9

Fornari, Francesca <1979&gt. "Studio dei profili di espressione dei microRNA nell'epatocarcinoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2546/1/fornari_francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
Il carcinoma epatocellulare (HCC) è il più frequente tumore maligno del fegato e rappresenta il sesto tipo di tumore più comune nel mondo. Spesso i pazienti con HCC vengono diagnosticati a stadi piuttosto avanzati, quando le uniche opzioni terapeutiche in grado di migliorarne la sopravvivenza sono la chemoembolizzazione dell'arteria epatica ed il trattamento con l'inibitore multi-cinasico, Sorafenib. In questo contesto, la scoperta del ruolo centrale dei microRNA (miRNA) nella tumorigenesi umana risulta di fondamentale importanza per lo sviluppo di nuovi marcatori diagnostici e bersagli terapeutici. I microRNA (miRNA) sono delle piccole molecole di RNA non codificante, della lunghezza di 19-22 nucleotidi, filogeneticamente molto conservati, ed esercitano un ruolo cruciale nella regolazione di importanti processi fisiologici, quali sviluppo, proliferazione, differenziamento, apoptosi e risposta a numerosi segnali extracellulari e di stress. I miRNA sono inoltre responsabile della fine regolazione dell'espressione di centinaia di geni bersaglio attraverso il blocco della traduzione o la degradazione dell'mRNA target. Studi di profiling hanno evidenziato l'espressione aberrante di specifici miRNA in numerosi tipi di tumore umano. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di individuare un pannello di miRNA deregolati nell'epatocarcinoma umano e di caratterizzare il ruolo biologico di tre miRNA deregolati nell'HCC, al fine di individuare alcuni dei meccanismi molecolari alla base della trasformazione maligna miRNA-associata. La nostra ricerca è stata inoltre focalizzata nell'individuazione di nuovi bersagli e strumenti terapeutici, quali i microRNA, per il trattamento combinato di HCC in stadio intermedio-avanzato.
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Fornari, Francesca <1979&gt. "Studio dei profili di espressione dei microRNA nell'epatocarcinoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2546/.

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Abstract:
Il carcinoma epatocellulare (HCC) è il più frequente tumore maligno del fegato e rappresenta il sesto tipo di tumore più comune nel mondo. Spesso i pazienti con HCC vengono diagnosticati a stadi piuttosto avanzati, quando le uniche opzioni terapeutiche in grado di migliorarne la sopravvivenza sono la chemoembolizzazione dell'arteria epatica ed il trattamento con l'inibitore multi-cinasico, Sorafenib. In questo contesto, la scoperta del ruolo centrale dei microRNA (miRNA) nella tumorigenesi umana risulta di fondamentale importanza per lo sviluppo di nuovi marcatori diagnostici e bersagli terapeutici. I microRNA (miRNA) sono delle piccole molecole di RNA non codificante, della lunghezza di 19-22 nucleotidi, filogeneticamente molto conservati, ed esercitano un ruolo cruciale nella regolazione di importanti processi fisiologici, quali sviluppo, proliferazione, differenziamento, apoptosi e risposta a numerosi segnali extracellulari e di stress. I miRNA sono inoltre responsabile della fine regolazione dell'espressione di centinaia di geni bersaglio attraverso il blocco della traduzione o la degradazione dell'mRNA target. Studi di profiling hanno evidenziato l'espressione aberrante di specifici miRNA in numerosi tipi di tumore umano. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di individuare un pannello di miRNA deregolati nell'epatocarcinoma umano e di caratterizzare il ruolo biologico di tre miRNA deregolati nell'HCC, al fine di individuare alcuni dei meccanismi molecolari alla base della trasformazione maligna miRNA-associata. La nostra ricerca è stata inoltre focalizzata nell'individuazione di nuovi bersagli e strumenti terapeutici, quali i microRNA, per il trattamento combinato di HCC in stadio intermedio-avanzato.
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Giannini, Simone. "Strumenti statistici per elaborazione dati su sequenziamenti di genoma umano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12059/.

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Abstract:
L'analisi del DNA è una delle chiavi per la comprensione della vita e dei suoi funzionamenti. Le tecniche di sequenziamento di nuova generazione NGS permettono una analisi parallela di molte sequenze che hanno reso possibili i sequenziamenti di genomi interi e l'impiego di questi dati in una vasta gamma di studi. In questa tesi verranno descritte le principali tecniche di sequenziamento NGS. Per quanto riguarda il genoma umano si tratteranno alcune tematiche di studio di varianti affrontate dal gruppo 1000Genomes. Nella fase conclusiva si introdurranno definizioni di statistica utili nell'affrontare l'elaborazione dei dati. Inoltre vengono descritti alcuni strumenti che permettono di svolgere questo tipo di analisi.
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Mugianesi, Francesca. "Modelli statistici per l'organizzazione della struttura tridimensionale del DNA umano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12342/.

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Abstract:
Il grande sviluppo della tecnica di genome-wide conformation capture (Hi-C) permette di indagare la complessa ed interessante relazione che intercorre tra la struttura 3D dinamica organizzata gerarchicamente della cromatina e la funzionalità del genoma. In altre parole, questa tecnica consente di avere informazioni tridimensionali sulla struttura dei nuclei delle cellule. Il lavoro di tesi si è incentrato sullo studio multirisoluzione dei domini topologici (TAD) della cromatina di sette tipi cellulari umani. L'algoritmo impiegato è basato sulla segmentazione spettrale iterativa del laplaciano normalizzato associato alla mappa intra-cromosomiale Hi-C. L'analisi dei dati ha rivelato che i TAD boundary tendono ad una distribuzione spaziale regolare, conservata tra tipi cellulari. É possibile che il maggior grado di similarità riscontrato tra alcune linee cellulari abbia basi biologicamente rilevanti. Le dimensioni dei TAD individuati vanno da ∼ 450 kb, con i dati alla risoluzione di 50 kb, fino a ∼ 4.7 Mb, alla risoluzione di 1 Mb, e risultano indipendenti dalla lunghezza specifica del cromosoma.
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Fonte, Vittorio. "Ottimizzazione parametrica di un modello computazionale di miocita ventricolare umano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16322/.

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Abstract:
L'obiettivo di questo elaborato è di riprodurre in maniera più efficiente il modello Bartolucci di cardiomiocita ventricolare umano. Nell'effettuare questo miglioramento sono stati modificati alcuni parametri che riguardano la conducibilità di specifici ioni. In questo lavoro, inoltre, è stato anche simulato l'effetto farmacologico di due Drug Block, per la corrente del potassio.
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Bandiera, Lucia. "Analisi comparativa di modelli matematici di potenziale d'azione atriale umano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4802/.

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D'EGIDIO, SABRINA. "Gli oligosaccaridi del latte umano: studio longitudinale sui neonati pretermine." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242340.

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16

Renna, Cristiano <1983&gt. "Effetti dell'inibizione di Tanchirasi in linee cellulari di Medulloblastoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5547/1/Renna_Cristiano_Tesi.pdf.

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Abstract:
Tanchirasi (TNKS) è un membro della superfamiglia delle PARP (Poli ADP-Ribosio Polimerasi). TNKS è coinvolta nella stabilizzazione della subunità catalitca del complesso proteico DNA-PK (protein chinasi DNA-dipendente), la DNA-PKcs. Questa proteina è fondamentale per il corretto funzionamento del meccanismo di riparo del DNA chiamato "Saldatura Non Omologa delle Estremità" (NHEJ). La deplezione di TNKS induce una degradazione della DNA-PKcs e una maggiore sensibilità alle radiazioni ionizzanti (RI). TNKS è inoltre un regolatore negativo di axina e di conseguenza un attivatore del pathway di WNT; l'inibizione quindi di TNKS induce anche una inibizione del pathway di WNT. Alterazioni in questo signalling si riscontrano frequentemente nel Medulloblastoma (MB), il tumore cerebrale embrionale più comune dell'infanzia. La radioterapia post-operatoria risulta essere molto efficacia in questa neoplasia, ma causa gravi effetti collaterali e un terzo dei pazienti presenta radioresistenza intrinseca. Un'importante sfida per la ricerca è quindi l'aumento della radiosensibilità tumorale. In questo lavoro, abbiamo studiato gli effetti dell'inibizione farmacologica di TNKS in linee cellulari di MB umano, mediante la small molecule XAV939, potente e specifico inibitore di TNKS. Il trattamento con XAV939 induce una consistente inibizione della capacità proliferativa e clonogenica, non correlata ad un aumento della mortalità cellulare, indicando una bassa tossicità legata alla molecola. Il co-trattamento di XAV939 e RI (γ-ray, dose 2 Gy) causa una ulteriore inibizione della proliferazione cellulare e della capacità di formare colonie. Abbiamo inoltre constatato, mediante Neutral Comet Assay, una minore efficacia nel riparo del DNA in cellule irradiate trattate con XAV939, indicando un effettivo aumento della radiosensibilità in cellule di MB trattate con l'inibitore di TNKS. L'aumentata mortalità cellulare in cellule tumorali trattate con XAV939 e RI ha confermato la nostra ipotesi. Il nostro studio in vitro indica come TNKS possa essere un utile target terapeutico per rendere più efficace l'attuale terapia contro il MB.<br>Tankyrase (TNKS) is a member of the poly-ADP-ribose polymerase (PARP) family. TNKS is involving in the stabilization of the “non-homologous end-joining” (NHEJ) proteins complex, referred as “DNA-dependent protein kinase” (DNA-PK). TNKS depletion resulted in degradation of catalytic subunit of DNA-PK (DNA-PKcs) causing increased sensitivity to ionizing radiation (IR). Moreover, TNKS interacts with Axin, stimulating its degradation and arising in a WNT/β-catenin pathway activation; thus, a TNKS protein reduction induces a WNT pathway inhibition. Alterations in this pathway often occur in Medulloblastoma (MB), the most common pediatric malignant brain tumor. Furthermore, post-operative radiotherapy is very effective for MB, but survivors have severe long-terms side effects and radiotherapy response sometimes is limited by intrinsic radioresistance. Hence, an important challenge is to improve radio-sensitivity. In this study we showed the consequences of pharmacological TNKS inhibition on human MB cell lines using the small molecule XAV939, a potent and specific TNKS-PARP activity inhibitor. XAV939 treatment on MB cell lines resulted in a consistent proliferative and clonogenic capability decrease, not related to cell mortality increase, showing the low toxicity of the small molecule. The co-administration of XAV939 and IR (γ-ray, dose 2 Gy) induced a massive inhibition of the clonogenic and proliferative capacity compared to controls. Moreover, we observed, by Neutral Comet Assay, a minor efficacy of the DNA repair in XAV939 and IR treated cells related to IR treated cells, indicating an enhanced MB cells radiosensitivity mediated by TNKS inhibition. The cell mortality increase in XAV939 and IR treated cells, compared to controls, confirmed our thesis. Our in vitro results suggested TNKS as a possible therapeutic target to improve current therapy in MB.
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Renna, Cristiano <1983&gt. "Effetti dell'inibizione di Tanchirasi in linee cellulari di Medulloblastoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5547/.

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Abstract:
Tanchirasi (TNKS) è un membro della superfamiglia delle PARP (Poli ADP-Ribosio Polimerasi). TNKS è coinvolta nella stabilizzazione della subunità catalitca del complesso proteico DNA-PK (protein chinasi DNA-dipendente), la DNA-PKcs. Questa proteina è fondamentale per il corretto funzionamento del meccanismo di riparo del DNA chiamato "Saldatura Non Omologa delle Estremità" (NHEJ). La deplezione di TNKS induce una degradazione della DNA-PKcs e una maggiore sensibilità alle radiazioni ionizzanti (RI). TNKS è inoltre un regolatore negativo di axina e di conseguenza un attivatore del pathway di WNT; l'inibizione quindi di TNKS induce anche una inibizione del pathway di WNT. Alterazioni in questo signalling si riscontrano frequentemente nel Medulloblastoma (MB), il tumore cerebrale embrionale più comune dell'infanzia. La radioterapia post-operatoria risulta essere molto efficacia in questa neoplasia, ma causa gravi effetti collaterali e un terzo dei pazienti presenta radioresistenza intrinseca. Un'importante sfida per la ricerca è quindi l'aumento della radiosensibilità tumorale. In questo lavoro, abbiamo studiato gli effetti dell'inibizione farmacologica di TNKS in linee cellulari di MB umano, mediante la small molecule XAV939, potente e specifico inibitore di TNKS. Il trattamento con XAV939 induce una consistente inibizione della capacità proliferativa e clonogenica, non correlata ad un aumento della mortalità cellulare, indicando una bassa tossicità legata alla molecola. Il co-trattamento di XAV939 e RI (γ-ray, dose 2 Gy) causa una ulteriore inibizione della proliferazione cellulare e della capacità di formare colonie. Abbiamo inoltre constatato, mediante Neutral Comet Assay, una minore efficacia nel riparo del DNA in cellule irradiate trattate con XAV939, indicando un effettivo aumento della radiosensibilità in cellule di MB trattate con l'inibitore di TNKS. L'aumentata mortalità cellulare in cellule tumorali trattate con XAV939 e RI ha confermato la nostra ipotesi. Il nostro studio in vitro indica come TNKS possa essere un utile target terapeutico per rendere più efficace l'attuale terapia contro il MB.<br>Tankyrase (TNKS) is a member of the poly-ADP-ribose polymerase (PARP) family. TNKS is involving in the stabilization of the “non-homologous end-joining” (NHEJ) proteins complex, referred as “DNA-dependent protein kinase” (DNA-PK). TNKS depletion resulted in degradation of catalytic subunit of DNA-PK (DNA-PKcs) causing increased sensitivity to ionizing radiation (IR). Moreover, TNKS interacts with Axin, stimulating its degradation and arising in a WNT/β-catenin pathway activation; thus, a TNKS protein reduction induces a WNT pathway inhibition. Alterations in this pathway often occur in Medulloblastoma (MB), the most common pediatric malignant brain tumor. Furthermore, post-operative radiotherapy is very effective for MB, but survivors have severe long-terms side effects and radiotherapy response sometimes is limited by intrinsic radioresistance. Hence, an important challenge is to improve radio-sensitivity. In this study we showed the consequences of pharmacological TNKS inhibition on human MB cell lines using the small molecule XAV939, a potent and specific TNKS-PARP activity inhibitor. XAV939 treatment on MB cell lines resulted in a consistent proliferative and clonogenic capability decrease, not related to cell mortality increase, showing the low toxicity of the small molecule. The co-administration of XAV939 and IR (γ-ray, dose 2 Gy) induced a massive inhibition of the clonogenic and proliferative capacity compared to controls. Moreover, we observed, by Neutral Comet Assay, a minor efficacy of the DNA repair in XAV939 and IR treated cells related to IR treated cells, indicating an enhanced MB cells radiosensitivity mediated by TNKS inhibition. The cell mortality increase in XAV939 and IR treated cells, compared to controls, confirmed our thesis. Our in vitro results suggested TNKS as a possible therapeutic target to improve current therapy in MB.
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PRINA, MANUELA. "Politiche sul capitale umano e sviluppo: il caso della Filippine dal 1974." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/118.

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Abstract:
La tesi intende analizzare i nessi tra politiche di investimento in capitale umano e sviluppo, attraverso il caso specifico delle Filippine. Alla luce dei risultati del caso paese la tesi suggerisce come la teoria classica sul capitale umano sia ancora valida nel panorama odierno nelle sue affermazioni di base. Alcuni fenomeni globali tuttavia richiedano una rivisitazione della teoria classica ed introducono nuove variabili nello studio dell'efficacia ed efficienza degli investimenti in capitale umano. Nel caso specifico delle Filippine, la tesi si sofferma sull'evoluzione storica delle politiche sul capitale umano nel paese, raggiungendo l'obiettivo di analizzarle in relazione alla crescita economica, la riduzione della poverta' e poi, in modo piu' specifico, misurando i ritorni a livello individuale e pubblico sugli investimenti fatti in capitale umano dal 1974. Il ruolo del governo emerge come fattore critico nel guidare le politiche di sviluppo del paese.<br>The relationship between human capital policies and development is analyzed through a case study of the Philippines. The case study evidences the validity of the principal assumptions of classical human capital theory. Emerging global issues, however, point to the need for introducing new factors and variables in the study of human capital policies and development, in order to assess their efficiency. In the case of the Philippines, the evolution of human capital policies in the country is assessed since 1974. The analysis shows the relationship between human capital and economic growth, poverty reduction and public and private returns on investments in human capital, identifying the role of government as a critical factor in leading national development.
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Borgiani, Edoardo. "Misura delle sollecitazioni nel femore umano con diversi tipi di protesi d'anca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4310/.

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Ventura, Michel. "Capitale umano e networking nella fondazione di spin-off accademici in Italia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4769/.

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Bregoli, Lisa <1974&gt. "Citotossicità di sette nanoparticelle in progenitori ematopoietici isolati da midollo osseo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2254/1/BREGOLI_LISA_TESI.pdf.

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Bregoli, Lisa <1974&gt. "Citotossicità di sette nanoparticelle in progenitori ematopoietici isolati da midollo osseo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2254/.

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Dipalo, Samuele Ciro Federico <1979&gt. "Cross-Talk tra Bifidobacterium e intestino umano: impatto sulle attività health promoting." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2336/1/Dipalo_SamueleCiroFederico_tesi.pdf.

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Abstract:
Bifidobacteria constitute up to 3% of the total microbiota and represent one of the most important healthpromoting bacterial groups of the human intestinal microflora. The presence of Bifidobacterium in the human gastrointestinal tract has been directly related to several health-promoting activities; however, to date, no information about the specific mechanisms of interaction with the host is available. The first health-promoting activities studied in these job was the oxalate-degrading activity. Oxalic acid occurs extensively in nature and plays diverse roles, especially in pathological processes. Due to its highly oxidizing effects, hyper absorption or abnormal synthesis of oxalate can cause serious acute disorders in mammals and be lethal in extreme cases. Intestinal oxalate-degrading bacteria could therefore be pivotal in maintaining oxalate homeostasis, reducing the risk of kidney stone development. In this study, the oxalate-degrading activity of 14 bifidobacterial strains was measured by a capillary electrophoresis technique. The oxc gene, encoding oxalyl-CoA decarboxylase, a key enzyme in oxalate catabolism, was isolated by probing a genomic library of B. animalis subsp. lactis BI07, which was one of the most active strains in the preliminary screening. The genetic and transcriptional organization of oxc flanking regions was determined, unravelling the presence of other two independently transcribed open reading frames, potentially responsible for B. animalis subsp. lactis ability to degrade oxalate. Transcriptional analysis, using real-time quantitative reverse transcription PCR, revealed that these genes were highly induced in cells first adapted to subinhibitory concentrations of oxalate and then exposed to pH 4.5. Acidic conditions were also a prerequisite for a significant oxalate degradation rate, which dramatically increased in oxalate pre-adapted cells, as demonstrated in fermentation experiments with different pH-controlled batch cultures. These findings provide new insights in the characterization of oxalate-degrading probiotic bacteria and may support the use of B. animalis subsp. lactis as a promising adjunct for the prophylaxis and management of oxalate-related kidney disease. In order to provide some insight into the molecular mechanisms involved in the interaction with the host, in the second part of the job, we investigated whether Bifidobacterium was able to capture human plasminogen on the cell surface. The binding of human plasminogen to Bifidobacterium was dependent on lysine residues of surface protein receptors. By using a proteomic approach, we identified six putative plasminogen-binding proteins in the cell wall fraction of three strain of Bifidobacterium. The data suggest that plasminogen binding to Bifidobactrium is due to the concerted action of a number of proteins located on the bacterial cell surface, some of which are highly conserved cytoplasmic proteins which have other essential cellular functions. Our findings represent a step forward in understanding the mechanisms involved in the Bifidobacterium-host interaction. In these job w studied a new approach based on to MALDI-TOF MS to measure the interaction between entire bacterial cells and host molecular target. MALDI-TOF (Matrix Assisted Laser Desorption Ionization-Time of Flight)—mass spectrometry has been applied, for the first time, in the investigation of whole Bifidobacterium cells-host target proteins interaction. In particular, by means of this technique, a dose dependent human plasminogen-binding activity has been shown for Bifidobacterium. The involvement of lysine binding sites on the bacterial cell surface has been proved. The obtained result was found to be consistent with that from well-established standard methodologies, thus the proposed MALDI-TOF approach has the potential to enter as a fast alternative method in the field of biorecognition studies involving in bacterial cells and proteins of human origin.
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Dipalo, Samuele Ciro Federico <1979&gt. "Cross-Talk tra Bifidobacterium e intestino umano: impatto sulle attività health promoting." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2336/.

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Abstract:
Bifidobacteria constitute up to 3% of the total microbiota and represent one of the most important healthpromoting bacterial groups of the human intestinal microflora. The presence of Bifidobacterium in the human gastrointestinal tract has been directly related to several health-promoting activities; however, to date, no information about the specific mechanisms of interaction with the host is available. The first health-promoting activities studied in these job was the oxalate-degrading activity. Oxalic acid occurs extensively in nature and plays diverse roles, especially in pathological processes. Due to its highly oxidizing effects, hyper absorption or abnormal synthesis of oxalate can cause serious acute disorders in mammals and be lethal in extreme cases. Intestinal oxalate-degrading bacteria could therefore be pivotal in maintaining oxalate homeostasis, reducing the risk of kidney stone development. In this study, the oxalate-degrading activity of 14 bifidobacterial strains was measured by a capillary electrophoresis technique. The oxc gene, encoding oxalyl-CoA decarboxylase, a key enzyme in oxalate catabolism, was isolated by probing a genomic library of B. animalis subsp. lactis BI07, which was one of the most active strains in the preliminary screening. The genetic and transcriptional organization of oxc flanking regions was determined, unravelling the presence of other two independently transcribed open reading frames, potentially responsible for B. animalis subsp. lactis ability to degrade oxalate. Transcriptional analysis, using real-time quantitative reverse transcription PCR, revealed that these genes were highly induced in cells first adapted to subinhibitory concentrations of oxalate and then exposed to pH 4.5. Acidic conditions were also a prerequisite for a significant oxalate degradation rate, which dramatically increased in oxalate pre-adapted cells, as demonstrated in fermentation experiments with different pH-controlled batch cultures. These findings provide new insights in the characterization of oxalate-degrading probiotic bacteria and may support the use of B. animalis subsp. lactis as a promising adjunct for the prophylaxis and management of oxalate-related kidney disease. In order to provide some insight into the molecular mechanisms involved in the interaction with the host, in the second part of the job, we investigated whether Bifidobacterium was able to capture human plasminogen on the cell surface. The binding of human plasminogen to Bifidobacterium was dependent on lysine residues of surface protein receptors. By using a proteomic approach, we identified six putative plasminogen-binding proteins in the cell wall fraction of three strain of Bifidobacterium. The data suggest that plasminogen binding to Bifidobactrium is due to the concerted action of a number of proteins located on the bacterial cell surface, some of which are highly conserved cytoplasmic proteins which have other essential cellular functions. Our findings represent a step forward in understanding the mechanisms involved in the Bifidobacterium-host interaction. In these job w studied a new approach based on to MALDI-TOF MS to measure the interaction between entire bacterial cells and host molecular target. MALDI-TOF (Matrix Assisted Laser Desorption Ionization-Time of Flight)—mass spectrometry has been applied, for the first time, in the investigation of whole Bifidobacterium cells-host target proteins interaction. In particular, by means of this technique, a dose dependent human plasminogen-binding activity has been shown for Bifidobacterium. The involvement of lysine binding sites on the bacterial cell surface has been proved. The obtained result was found to be consistent with that from well-established standard methodologies, thus the proposed MALDI-TOF approach has the potential to enter as a fast alternative method in the field of biorecognition studies involving in bacterial cells and proteins of human origin.
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Devicienti, Chiara <1984&gt. "Valutazione della presenza di contaminanti perfluoroalchilici in alimenti destinati al consumo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6424/1/Devicienti_Chiara_tesi.pdf.

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Abstract:
Le sostanze perfluoralchiliche (PFAS), composti fluorurati ampiamente utilizzati negli ultimi anni in diverse applicazioni industriali e commerciali, sono ritrovati diffusamente nell’ambiente e in diverse specie animali. Recentemente i PFAS hanno destato preoccupazione anche per la salute umana. Il rischio di esposizione è principalmente legato alla dieta (i prodotti ittici sembrano essere gli alimenti più contaminati). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la presenza del perfluorottanosulfonato (PFOS) e dell’acido perfluorottanoico (PFOA), in diverse matrici alimentari: latte vaccino commercialmente disponibile in Italia, latte materno italiano, diverse specie di pesce commercialmente disponibili in Italia e 140 branzini di diverse aree (principalmente Mediterraneo). I campioni di latte sono stati trattati con estrazione liquido-liquido seguita da due fasi di purificazione mediante cartucce SPE prima dell’iniezione nell’UPLC-MS/MS. L’analisi del latte vaccino ha evidenziato una contaminazione diffusa di PFOS, ma a basse concentrazioni (fino a 97 ng/L), mentre il PFOA è stato ritrovato raramente. In questo studio, in grado di individuare anche i livelli delle ultra-tracce, sono state osservate nel latte materno concentrazioni di 15-288 ng/L per il PFOS e di 24-241 ng/LPFOA. Le concentrazioni e le frequenze più alte, per entrambi i PFAS, sono stati ritrovate in campioni di latte forniti da donne primipare, suggerendo un rischio di esposizione per i primogeniti. Il metodo utilizzato per i campioni di pesce era basato su un’estrazione con solvente organico seguita da due fasi di purificazione: una con i sali e una con fase solida dispersiva. L’estratto, analizzato in UPLC-MS/MS, ha confermato la contaminazione di questa matrice a livelli significativi, ma anche l’alta variabilità delle concentrazioni misurate. Il monitoraggio monospecie ha mostrato una contaminazione rilevante (PFOS 11,1- > 10000 ng/L; PFOA < 9-487 ng/L), soprattutto nei branzini pescati, rispetto a quelli allevati.<br>Perfluoroalkyl substances (PFASs) are fully-fluorinated compounds widely employed for the production of different industrial and consumer applications. They have been frequently found in the environment and several animal species. These emerging contaminants have recently become of relevant concern for human health. The risk of exposure to PFASs is mainly related to diet; fish and other seafood seem to be the most contaminated foods. The aim of this work was to monitor the presence of perfluorooctane sulfonate (PFOS) and perfluorooctanoic acid (PFOA), the two most important and investigated PFASs, in various food matrices: cow milk commercially available in Italy, Italian breast milk, different species of fish commercially available in Italy and 140 sea basses collected from different areas (mainly Mediterranean Sea). Milk samples were treated with liquid-liquid extraction followed by two purification steps through SPE cartridges before UPLC-MS/MS analysis. The analysis of cow milk demonstrated that a contamination by PFOS was often present, but at low concentrations (up to 97 ng/L), and PFOA was rarely found. This study, capable to detect these contaminants at ultra-trace levels, has found concentrations for human milk in the range 15-288 ng/L for PFOS and 24-241 ng/L for PFOA. The highest concentrations and frequencies of both PFAS were found in milk samples provided by primiparous women, suggesting the higher risk of exposure for first-borns. The method used for fish samples was based on extraction with organic solvent followed by two purification steps: one with salts and one with dispersive solid phase. The extract analyzed by UPLC-MS/MS confirmed the contamination of this matrix at significant levels, but also the high variability of measured concentrations. The single species monitoring showed a relevant contamination (PFOS 11,1- > 10000 ng/L and PFOA < 9- 487 ng/L) in particular in fished basses compared to the reared ones.
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Devicienti, Chiara <1984&gt. "Valutazione della presenza di contaminanti perfluoroalchilici in alimenti destinati al consumo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6424/.

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Abstract:
Le sostanze perfluoralchiliche (PFAS), composti fluorurati ampiamente utilizzati negli ultimi anni in diverse applicazioni industriali e commerciali, sono ritrovati diffusamente nell’ambiente e in diverse specie animali. Recentemente i PFAS hanno destato preoccupazione anche per la salute umana. Il rischio di esposizione è principalmente legato alla dieta (i prodotti ittici sembrano essere gli alimenti più contaminati). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la presenza del perfluorottanosulfonato (PFOS) e dell’acido perfluorottanoico (PFOA), in diverse matrici alimentari: latte vaccino commercialmente disponibile in Italia, latte materno italiano, diverse specie di pesce commercialmente disponibili in Italia e 140 branzini di diverse aree (principalmente Mediterraneo). I campioni di latte sono stati trattati con estrazione liquido-liquido seguita da due fasi di purificazione mediante cartucce SPE prima dell’iniezione nell’UPLC-MS/MS. L’analisi del latte vaccino ha evidenziato una contaminazione diffusa di PFOS, ma a basse concentrazioni (fino a 97 ng/L), mentre il PFOA è stato ritrovato raramente. In questo studio, in grado di individuare anche i livelli delle ultra-tracce, sono state osservate nel latte materno concentrazioni di 15-288 ng/L per il PFOS e di 24-241 ng/LPFOA. Le concentrazioni e le frequenze più alte, per entrambi i PFAS, sono stati ritrovate in campioni di latte forniti da donne primipare, suggerendo un rischio di esposizione per i primogeniti. Il metodo utilizzato per i campioni di pesce era basato su un’estrazione con solvente organico seguita da due fasi di purificazione: una con i sali e una con fase solida dispersiva. L’estratto, analizzato in UPLC-MS/MS, ha confermato la contaminazione di questa matrice a livelli significativi, ma anche l’alta variabilità delle concentrazioni misurate. Il monitoraggio monospecie ha mostrato una contaminazione rilevante (PFOS 11,1- > 10000 ng/L; PFOA < 9-487 ng/L), soprattutto nei branzini pescati, rispetto a quelli allevati.<br>Perfluoroalkyl substances (PFASs) are fully-fluorinated compounds widely employed for the production of different industrial and consumer applications. They have been frequently found in the environment and several animal species. These emerging contaminants have recently become of relevant concern for human health. The risk of exposure to PFASs is mainly related to diet; fish and other seafood seem to be the most contaminated foods. The aim of this work was to monitor the presence of perfluorooctane sulfonate (PFOS) and perfluorooctanoic acid (PFOA), the two most important and investigated PFASs, in various food matrices: cow milk commercially available in Italy, Italian breast milk, different species of fish commercially available in Italy and 140 sea basses collected from different areas (mainly Mediterranean Sea). Milk samples were treated with liquid-liquid extraction followed by two purification steps through SPE cartridges before UPLC-MS/MS analysis. The analysis of cow milk demonstrated that a contamination by PFOS was often present, but at low concentrations (up to 97 ng/L), and PFOA was rarely found. This study, capable to detect these contaminants at ultra-trace levels, has found concentrations for human milk in the range 15-288 ng/L for PFOS and 24-241 ng/L for PFOA. The highest concentrations and frequencies of both PFAS were found in milk samples provided by primiparous women, suggesting the higher risk of exposure for first-borns. The method used for fish samples was based on extraction with organic solvent followed by two purification steps: one with salts and one with dispersive solid phase. The extract analyzed by UPLC-MS/MS confirmed the contamination of this matrix at significant levels, but also the high variability of measured concentrations. The single species monitoring showed a relevant contamination (PFOS 11,1- > 10000 ng/L and PFOA < 9- 487 ng/L) in particular in fished basses compared to the reared ones.
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Armorini, Sara <1987&gt. "Valutazione della contaminazione da micotossine di prodotti alimentari destinati al consumo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/7944/1/armorini%20sara%20tesi.pdf.

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Abstract:
L'aflatossina B1 (AFB1), l'aflatossina M1 (AFM1), e l'ocratossina A (OTA) sono micotossine prodotte da funghi che possono contaminare diverse colture o prodotti di origine animale. Sono sostanze tossiche che rappresentano un rischio per la salute umana, in quanto dotate di potere cancerogeno e mutageno. Il presente progetto di ricerca nasce con l’obiettivo di valutare presenza e livelli di AFB1, AFM1, e OTA in diversi alimenti destinati al consumo umano. La ricerca di AFB1 e di AFM1 è stata condotta su 58 confezioni di latte e 90 confezioni di farina acquistati in diversi punti vendita distribuiti sul territorio di Bologna e provincia. Il monitoraggio condotto sul latte d’asina è stato incentrato sull’analisi di 63 campioni provenienti da un allevamento situato in Piemonte. La ricerca di OTA è stata effettuata su 100 campioni di salami (50 salami calabresi e 50 salami siciliani) prodotti artigianalmente. Dopo aver messo a punto la metodica estrattiva che prevedeva l’utilizzo di colonnine di immunoaffinità (IAC), le analisi sono state eseguite mediante cromatografia liquida ad alta prestazione con rivelazione a fluorescenza (HPLC-FD). Di tutti i campioni analizzati, solo uno dei campioni analizzati presentava un livello di contaminazione superiore ai limiti definiti per legge. Dai risultati ottenuti si evince come sia importante non solo tenere sotto controllo la filiera produttiva di alimenti destinati all'uomo e agli animali, ma anche effettuare un monitoraggio continuo della contaminazione da micotossine in questi prodotti.<br>Aflatoxin B1 (AFB1), aflatoxin M1 (AFM1), and ochratoxin A (OTA) are mycotoxins produced by fungi that contaminate agricultural commodities or food of animal origin. These substances present a serious health hazards such as carcinogenicity and mutagenicity. The aim of this research was to assess the mycotoxin contamination in different food products for human consumption. To verify the levels of aflatoxin B1 and AFM1 in flour (40 wheat flour and 50 corn flour) and milk from conventional and organic production purchased from local stores in the surrounding of Bologna, 90 samples of flour and 58 samples were analyzed. The presence of AFM1 was also investigated in donkey milk. For this purpose, 63 samples of milk collected in a farm of the North of Italy were analyzed. As regards OTA, 100 handmade salami (50 produced in Calabria and 50 produced in Sicilia) were investigated. For AFB1, a fast and sensitive high performances liquid chromatography with fluorescent detection (HPLC-FD) was developed and validated. For AFM1 and OTA, immunoaffinity-based techniques were used and analyses were performed by HPLC-FD. Thirteen samples of corn flour were positive for AFB1, but only one showed levels of contamination above the limit defined at Community level (2 µg/kg). No significant differences were observed in the concentration of AFB1 by comparing conventional and organic corn flour samples. With regard to AFM1, 35 samples of milk purchased from local stores and 1 sample of donkey milk were contaminated but none showed a level of contamination above the legal limit of 0.05 µg/kg. OTA was detected in 25 samples of salami, but only one exceeded the guideline level of 1 µg/kg established by Italian Ministry of Health. The food analyzed are safe as regards the considered mycotoxins. However, is very important to undertake a continuous monitoring to assure safe products to consumers.
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Colopi, Valentina. "Il corpo-marionetta come paradigma del corpo attorale moderno : un'ipotesi di lettura." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/144719.

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LAGATI, ANTONINO. "Sistemi di misura e validazione di sensori per il monitoraggio del movimento umano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/204151.

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Finelli, Carmine. "Il diritto umano di accesso all'acqua e la sua applicazione ai conflitti armati." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2018. http://hdl.handle.net/11695/84617.

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Abstract:
I problemi di allocazione delle risorse idriche hanno rimesso al centro del dibattito politico internazionale il tema del diritto umano di accesso all’acqua. Sul piano giuridico, la formulazione di tale diritto e il suo contenuto restano ancora incerti non potendosi riscontrare una sua sistematica applicazione da parte delle Corti internazionali e regionali sui diritti umani. La tesi di dottorato dal titolo “Il diritto umano di accesso all’acqua e la sua applicazione in caso di conflitto” ha come obiettivo un’analisi logico-giuridica del diritto di accesso all’acqua e della sua possibile applicazione ai casi di conflitto armato. Il primo capitolo affronta il problema delle fonti. Solo il General Comment n. 15 emanato il 20 gennaio 2003 dal Comitato per i diritti economici, sociali e culturali ne contiene una trattazione sistematica. Alcuni cenni sono presenti nella Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti della donna e nella Convenzione per i diritti del fanciullo. Al contrario, non si ritiene si sia formata una norma consuetudinaria avente come oggetto il diritto all’acqua. Il secondo capitolo si concentra sul contenuto del diritto, o meglio su quale dovrebbero essere le disposizioni minime per la sua definizione, applicazione ed interpretazione. In primo luogo, è richiamato lo stretto legame con il diritto alla vita: violare il diritto umano all’acqua dovrebbe significare violare il diritto alla vita. In secondo luogo, si fa riferimento a quali obbligazioni dovrebbero ricadere sugli Stati in applicazione del diritto all’acqua, soprattutto in considerazione del principio di non discriminazione. Da questo punto di vista, la questione della commercializzazione delle risorse idriche assume grande rilevanza. Il terzo capitolo è una rassegna della giurisprudenza delle principali Corti regionali sui diritti umani. Seppure tale diritto non è mai stato l’oggetto principale di un ricorso, è possibile rinvenire in alcune pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte Interamericana sui Diritti dell’Uomo una serie di interpretazioni da estendere anche alla sua attuazione. Il quarto ed ultimo capitolo rappresenta un tentativo di applicazione pratica del diritto, come ricostruito nei capitoli precedenti, ai casi di conflitto. Le norme del diritto umanitario sembrano contenere già i semi per un possibile riconoscimento del diritto di accesso all’acqua, ma la sua chiara definizione potrebbe ridurne la violazione. In conclusione, è possibile affermare che il diritto di accesso all’acqua non trovi ancora un pieno riconoscimento nel sistema giuridico internazionale. Chiarirne il contenuto potrebbe essere utile per una migliore allocazione della risorsa. In particolare, la sua attuazione potrebbe avere degli effetti mitigatori di violazioni gravi dei diritti umani in caso di conflitto.<br>The scarcity of water resources has put the human right to water back at the centre of the international political debate. From a legal point of view, the formulation of this right and its normative content are still uncertain, as it has not been systematically applied by the regional courts on human rights. The doctoral thesis entitled “Il diritto umano di accesso all’acqua e la sua applicazione ai conflitti armati” aims at analysing the right of access to water and its possible application to cases of armed conflict. The first chapter deals with the problem of sources. The sole General Comment n. 15 issued on 20 January 2003 by the Committee on Economic, Social and Cultural Rights contains a definition of the right. Some notes are included in the Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination and Violence against Women and in the Convention on the Rights of the Child. However, a customary norm is not yet shaped. The second chapter focuses on the normative content of the right, or rather on what the minimum provisions for its definition, application and interpretation should be. First, the close link with the right to life is recalled: violating the human right to water should mean violating the right to life. Secondly, reference is made to what obligations should be imposed on States by the application of the right to water, particularly in view of the principle of non-discrimination. In this perspective, the issue of the marketing of water resources is very important. The third chapter is an overview of the case law of the main regional courts on human rights. Although this right has never been the main subject of an appeal, it is possible to find in some rulings of the European Court of Human Rights and the Inter-American Court of Human Rights some interpretations to be extended to the implementation of the right to water. The fourth and last chapter represents an attempt at the application of the law, as reconstructed in the previous chapters, to cases of conflict. The rules of humanitarian law seem to already contain the seeds for a possible recognition of the right of access to water, but its clear definition could reduce its violation. In conclusion, it can be said that the right of access to water is not yet fully recognized in the international legal system. Clarifying its content could be useful for a better allocation of the resource. In particular, its implementation could have mitigating effects of serious human rights violations in case of conflict.
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BIASIBETTI, MICHELA. "La gestione del rischio associato agli inquinanti emergenti nelle acque ad uso umano." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2018. http://hdl.handle.net/11571/1214804.

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Abstract:
L’obiettivo principale di questa ricerca è stato quello di analizzare, applicare e valutare strumenti di gestione del rischio associato ad inquinanti emergenti nelle acque ad uso umano. Le attività svolte ed i relativi obiettivi specifici sono le seguenti: 1. Approfondita analisi della letteratura scientifica nazionale ed internazionale, per ottenere un quadro completo ed aggiornato a livello internazionale sugli approcci di gestione del rischio, con particolare riferimento al WSP, sugli inquinanti emergenti, e sulla gestione del rischio associato ad inquinanti emergenti nei piccoli sistemi di potabilizzazione. 2. Indagini sul territorio italiano sul tema della gestione del rischio associato ad inquinanti emergenti nelle acque ad uso umano, mediante invio di questionari a diversi gestori sul territorio italiano. 3. Selezione di due sistemi idropotabili di piccola dimensione ed interessati da inquinanti emergenti, per ciascuno dei quali è stata elaborata una proposta di WSP, come strumento per la gestione del rischio. 4. Approfondimento del tema delle verifiche di funzionalità degli impianti di potabilizzazione, come strumento di supporto alla gestione del rischio. In particolare, sono state eseguite delle verifiche su alcuni impianti di potabilizzazione in cui è presente un trattamento di adsorbimento su carbone attivo granulare per la rimozione di fitofarmaci e sostanze organoclorurate, che sono inquinanti di interesse emergente.
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Di, Luca Federico. "Rivelazione del Respiro Umano da Segnali UWB con Machine Learning e Deep Neural Network." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'obbiettivo di questo elaborato è valutare le prestazioni di vari algoritmi di Machine Learning e Deep Learning nel distinguere tra le condizioni Non-Line-of-Sight (NLoS) e Line-of-Sight (LoS) e nel rivelare la presenza del respiro umano in condizioni NLoS, utilizzando segnali Ultra-Wide Band (UWB). A tal fine sono stati presi in considerazione quattro esperimenti: uno per la classificazione LoS-NLoS e tre per valutare l'efficacia degli stessi algoritmi nel distinguere tra le situazioni di presenza e assenza del respiro. I dati ottenuti tramite le varie campagne di misure sono stati elaborati in modo da ricavare diversi dataset su cui eseguire l'addestramento dei modelli. Tra questi, troviamo i segnali nel dominio del tempo (dati grezzi), i segnali trasformati tramite Fast Fourier Transform (FFT) orizzontale e verticale, e gli attributi estratti dai dati grezzi. Dopo aver analizzato i dati acquisiti sono stati applicati gli algoritmi oggetto di questo elaborato. Tra questi, sono state utilizzate diverse architetture a Reti Neurali (NN), Gradient Boosting Decision Trees (GBDT) e metodi di tipo unsupervised combinati a tecniche di riduzione della dimensionalità. Per il conseguimento dei risultati ci si è serviti del moderno linguaggio di programmazione Python. Le accuratezze più alte sono state ottenute grazie ad un’architettura a Reti Neurali Ricorrenti (RNN) del tipo Long Short-Term Memory (LSTM). Altri risultati di particolare interesse sono quelli ottenuti tramite l'algoritmo di clustering K-Means, che risulta molto più semplice e consente di risparmiare all'utente la dispendiosa procedura di etichettatura dei dati fornendo comunque elevate accuratezze. Infine è stata caratterizzata la validità generale dei modelli utilizzando tecniche di Transfer Learning. Da tali esperimenti è emersa un'alta adattabilità di tali modelli, anche in presenza di una scarsa quantità di dati su cui eseguire il training.
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Pasello, Michela <1973&gt. "Studio dei meccanismi della farmacoresistenza nell'osteosarcoma umano per la pianificazione di nuove strategie terapeutiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/256/1/Pasello_Michela_PhD_Tesi.pdf.

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Pasello, Michela <1973&gt. "Studio dei meccanismi della farmacoresistenza nell'osteosarcoma umano per la pianificazione di nuove strategie terapeutiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/256/.

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Fantini, Matteo. "Modelli matematici di potenziale d'azione atriale umano e analisi degli effetti di malattie genetiche aritmogene." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7028/.

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Abstract:
Il primo obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di sviluppare il primo modello matematico di potenziale d'azione pacemaker umano: è vero che gli studi elettrofisiologici pubblicati sull'uomo non hanno ancora raggiunto la mole di risultati ottenuti, invece, sugli altri mammiferi da laboratorio, ma i tempi possono ritenersi "maturi", in quanto i dati disponibili in letteratura sono sufficienti e adeguati allo scopo. Il secondo obiettivo di questo lavoro di tesi nasce direttamente dall'esigenza clinica di definire le relazioni causa-effetto tra la mutazione T78M della proteina caveolina-3 e le varie forme di aritmie cardiache riscontrate, ad essa associate. Lo scopo è quello di stabilire quale sia il link tra genotipo della mutazione e fenotipo risultante, ovvero colmare il gap esistente tra i dati sperimentali in vitro in possesso ed i meccanismi di alterazione delle correnti ioniche affette, per arrivare a osservare l'effetto che ne deriva sull'attività elettrica delle cellule. Proprio in relazione a quest'ultimo punto, i due obiettivi del lavoro convergono: l'analisi degli effetti indotti dalla mutazione T78M è, infatti, effettuata sul modello di potenziale d'azione di nodo senoatriale umano sviluppato (oltre che su altri modelli atriali).
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Ottoboni, Andrea <1977&gt. "Analisi e sintesi di meccanismi spaziali per lo studio del moto passivo del ginocchio umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/210/1/Tesi_di_Dottorato_-_Ing._Ottoboni.pdf.

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Ottoboni, Andrea <1977&gt. "Analisi e sintesi di meccanismi spaziali per lo studio del moto passivo del ginocchio umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/210/.

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Salaroli, Roberta <1973&gt. "Ruolo di β-catenina nella risposta a radiazioni ionizzanti di linee cellulari di medulloblastoma umano". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/603/1/Salaroli_tesi.pdf.

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Salaroli, Roberta <1973&gt. "Ruolo di β-catenina nella risposta a radiazioni ionizzanti di linee cellulari di medulloblastoma umano". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/603/.

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Purgato, Stefania <1978&gt. "Inibizione selettiva del gene MYCN mediante PNA (acidi peptido nucleici) anti-gene nel rabdomiosarcoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/690/1/Tesi_Purgato_Stefania.pdf.

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Abstract:
MYCN oncogene amplification/expression is a feature of many childhood tumors, and some adult tumors, and it is associated with poor prognosis. While MYC expression is ubiquitary, MYCN has a restricted expression after birth and it is an ideal target for an effective therapy. PNAs belong to the latest class of nucleic acid-based therapeutics, and they can bind chromosomal DNA and block gene transcription (anti-gene activity). We have developed an anti-gene PNA that targets specifically the MYCN gene to block its transcription. We report for the first time MYCN targeted inhibition in Rhabdomyosarcoma (RMS) by the anti-MYCN-PNA in RMS cell lines (four ARMS and four ERMS) and in a xenograft RMS mouse model. Rhabdomyosarcoma is the most common pediatric soft-tissue sarcoma, comprising two main subgroups [Alveolar (ARMS) and Embryonal (ERMS)]. ARMS is associated with a poorer prognosis. MYCN amplification is a feature of both the ERMS and ARMS, but the MYCN amplification and expression levels shows a significant correlation and are greater in ARMS, in which they are associated with adverse outcome. We found that MYCN mRNA and protein levels were higher in the four ARMS (RH30, RH4, RH28 and RMZ-RC2) than in the four ERMS (RH36, SMS-CTR, CCA and RD) cell lines. The potent inhibition of MYCN transcription was highly specific, it did not affect the MYC expression, it was followed by cell-growth inhibition in the RMS cell lines which correlated with the MYCN expression rate, and it led to complete cell-growth inhibition in ARMS cells. We used a mutated- PNA as control. MYCN silencing induced apoptosis. Global gene expression analysis (Affymetrix microarrays) in ARMS cells treated with the anti-MYCN-PNA revealed genes specifically induced or repressed, with both genes previously described as targets of N-myc or Myc, and new genes undescribed as targets of N-myc or Myc (mainly involved in cell cycle, apoptosis, cell motility, metastasis, angiogenesis and muscle development). The changes in the expression of the most relevant genes were confirmed by Real-Time PCR and western blot, and their expression after the MYCN silencing was evaluated in the other RMS cell lines. The in vivo study, using an ARMS xenograft murine model evaluated by micro-PET, showed a complete elimination of the metabolic tumor signal in most of the cases (70%) after anti-MYCN-PNA treatment (without toxicity), whereas treatment with the mutated-PNA had no effect. Our results strongly support the development of MYCN anti-gene therapy for the treatment of RMS, particularly for poor prognosis ARMS, and of other MYCN-expressing tumors.
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Purgato, Stefania <1978&gt. "Inibizione selettiva del gene MYCN mediante PNA (acidi peptido nucleici) anti-gene nel rabdomiosarcoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/690/.

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Abstract:
MYCN oncogene amplification/expression is a feature of many childhood tumors, and some adult tumors, and it is associated with poor prognosis. While MYC expression is ubiquitary, MYCN has a restricted expression after birth and it is an ideal target for an effective therapy. PNAs belong to the latest class of nucleic acid-based therapeutics, and they can bind chromosomal DNA and block gene transcription (anti-gene activity). We have developed an anti-gene PNA that targets specifically the MYCN gene to block its transcription. We report for the first time MYCN targeted inhibition in Rhabdomyosarcoma (RMS) by the anti-MYCN-PNA in RMS cell lines (four ARMS and four ERMS) and in a xenograft RMS mouse model. Rhabdomyosarcoma is the most common pediatric soft-tissue sarcoma, comprising two main subgroups [Alveolar (ARMS) and Embryonal (ERMS)]. ARMS is associated with a poorer prognosis. MYCN amplification is a feature of both the ERMS and ARMS, but the MYCN amplification and expression levels shows a significant correlation and are greater in ARMS, in which they are associated with adverse outcome. We found that MYCN mRNA and protein levels were higher in the four ARMS (RH30, RH4, RH28 and RMZ-RC2) than in the four ERMS (RH36, SMS-CTR, CCA and RD) cell lines. The potent inhibition of MYCN transcription was highly specific, it did not affect the MYC expression, it was followed by cell-growth inhibition in the RMS cell lines which correlated with the MYCN expression rate, and it led to complete cell-growth inhibition in ARMS cells. We used a mutated- PNA as control. MYCN silencing induced apoptosis. Global gene expression analysis (Affymetrix microarrays) in ARMS cells treated with the anti-MYCN-PNA revealed genes specifically induced or repressed, with both genes previously described as targets of N-myc or Myc, and new genes undescribed as targets of N-myc or Myc (mainly involved in cell cycle, apoptosis, cell motility, metastasis, angiogenesis and muscle development). The changes in the expression of the most relevant genes were confirmed by Real-Time PCR and western blot, and their expression after the MYCN silencing was evaluated in the other RMS cell lines. The in vivo study, using an ARMS xenograft murine model evaluated by micro-PET, showed a complete elimination of the metabolic tumor signal in most of the cases (70%) after anti-MYCN-PNA treatment (without toxicity), whereas treatment with the mutated-PNA had no effect. Our results strongly support the development of MYCN anti-gene therapy for the treatment of RMS, particularly for poor prognosis ARMS, and of other MYCN-expressing tumors.
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ALZIATI, FEDERICA. "«INVENZIONI CHE SOMIGLIASSERO A QUALCHE COSA DI UMANO». VEROSIMILE E VERITA' NEL PERCORSO DELLA MATURITA' MANZONIANA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11966.

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Abstract:
La ricerca di tesi focalizza la tematica portante della relazione tra verosimile e verità nel dispiegarsi del pensiero estetico di Alessandro Manzoni e nelle sue realizzazioni nel romanzo e nelle altre opere della maturità dell'autore.<br>The present research focuses on Manzoni's masterpiece and on the author's late works, with special attention to the perpetual problem of combining imagination and truth.
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Parisi, Luca. "Risposta dei popolamenti meiobentonici al calpestio umano in habitat roccioso nel SIC Berchida-Bidderosa (Sardegna Nord-Orientale)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7047/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si propone di confrontare la risposta delle comunità bentoniche associate a una macroalga “habitat-former”, Cystoseira crinita (Duby), sottoposte a diverse intensità e frequenze di calpestio, tramite un esperimento di manipolazione in campo. Tale simulazione si è svolta in un tratto di costa rocciosa nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) di “Berchida-Bidderosa”, Sardegna Nord-Orientale. I risultati di questo esperimento mostrano come, in conseguenza del calpestio, si possa osservare una significativa perdita di biomassa di Cystoseira crinita. La perdita di biomassa si registra principalmente nei campioni sottoposti a calpestio con frequenze/intensità maggiori di 50 passi per unità di area. Le aree sottoposte a medio-alta frequenza/intensità di calpestio non mostrano nel breve periodo un significativo recupero della biomassa algale. Nel presente studio il confronto tra intensità e frequenze di calpestio rivela che il calpestio ripetuto in più giornate non mostra differenze significative rispetto a quello effettuato in un unica giornata. Il fattore che sembra incidere maggiormente sulla perdita di biomassa di Cystoseira crinita è dunque l’intensità di calpestio. L’analisi dei campioni meiobentonici ha rivelato una ricca comunità animale associata a Cystoseira crinita, con 29 taxa identificati. Analizzando gli effetti del calpestio si osserva come la meiofauna risenta negativamente dell’effetto del calpestio in termini di perdita di densità totale e di riduzione del numero di taxa, anche a basse intensità. I campioni meiofaunali sottoposti a medio alte intensità di calpestio non mostrano un recupero nel breve periodo. I risultati ottenuti sull’insieme dei popolamenti, in termini multivariati mostrano un evoluzione della struttura di comunità nel tempo, indicando una variazione delle relazioni di dominanza fra i taxa, che si modificano fra i diversi trattamenti e tempi. Anche nel caso delle analisi condotte sulla meiofauna non si riscontrano differenze tra intensità di calpestio e frequenze. Per valutare quanto la risposta dei popolamenti meiobentonici sia correlata alle variazioni di biomassa di Cystoseira crinita rispetto che ad un effetto diretto del calpestio, tutte le analisi sono state condotte pesando le densità dei diversi taxa in funzione della biomassa algale. Le analisi multivariate mostrano una chiara correlazione tra la biomassa algale e struttura della comunità meiobentoniche. L’effetto del calpestio riduce le abbondanze di organismi meiobentonici in maniera diretta, mentre il successivo ripopolamento dei differenti taxa è legato al recupero o meno di biomassa di Cystoseira crinita. In conclusione, i risultati di questo studio confermano che il calpestio umano sulle coste rocciose possa danneggiare una specie considerata ad alto valore ecologico, come Cystoseira crinita, producendo inoltre effetti negativi diretti ed indiretti sui popolamenti meiobentonici ad essa associati.
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CALABRIA, CATERINA. "INSEGNAMENTO SOCIALE DELLA CHIESA E RIFLESSIONE PEDAGOGICA. LE NOZIONI DI SVILUPPO UMANO INTEGRALE E CUSTODIA DEL CREATO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1671.

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Abstract:
La ricerca concerne l’attualità del dibattito sulle tematiche educativo-ambientali in connessione con la rilevanza delle sollecitazioni euristiche provenienti dall'insegnamento sociale in riferimento alla pastorale e alla teologia della creazione. L'obiettivo generale è mostrare la pertinenza del concetto di sviluppo umano integrale con la riflessione pedagogica, sondare le condizioni di dialogo tra pedagogia dell’ambiente e dottrina sociale della Chiesa, individua prospettive teoretiche e approfondisce alcuni emblematici studi di caso. La disamina interpella i valori della progettazione educativa sostenibile in relazione a categorie quali solidarietà, sussidiarietà, sobrietà e fraternità.<br>The research pertains to current debate on the educational-environmental themes in connection with the relevance of the heuristic solicitude, coming from social teaching in reference to pastoral and theology of creation. The general purpose is to show the pertinence to integral human development with pedagogical thinking, to explore the conditions for dialogue between environmental pedagogy and the social doctrine of the church, identifies theoretical perspectives and analysis some case study. The examination interpellates the values of educational planning sustainable in relation to categories such as solidarity, subsidiarity, sobriety and fraternity.
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Facciani, Matteo. "Ottimizzazione delle proprietà di restituzione della durata del potenziale d'azione in un modello di cardiomiocita ventricolare umano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6985/.

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Abstract:
Questo elaborato ha avuto come obiettivo la modifica di un modello matematico di potenziale d’azione ventricolare umano per migliorare la relazione che lega la durata del potenziale d’azione all’incremento degli intervalli diastolici, al fine di riprodurre correttamente i risultati sperimentali noti in letteratura. Ruolo principe nell’analisi e nell’implementazione di tale modello è stato quello dello ione calcio, coinvolto in numerosi processi chimici all’interno della cellula cardiaca, e responsabile anche della sua contrazione. Tutte le modifiche effettuate sono state fatte preservando la dipendenza inversa tra la durata del potenziale d’azione e le variazioni di calcio extracellulare, che costituiva il punto di forza del modello considerato rispetto alla sua versione originale. Le modifiche effettuate hanno riguardato in parte la struttura del modello (compartimenti, volumi) e in parte il calcium handling, ovvero la gestione del Ca2+ all’interno della cellula, in termini di flussi e correnti. Il modello così ottenuto, denominato “newORk”, è stato validato rispetto a numerosi protocolli sperimentali (sia di voltage-clamp, sia di current-clamp) presenti in letteratura e i risultati di simulazione hanno dimostrato un comportamento coerente con i risultati in vitro. In particolare la risposta del modello al protocollo S1S2, che non era fisiologica nel modello precedente, viene adesso riprodotta correttamente dal nuovo modello, presentando un aumento dell’APD all’aumentare dell’intervallo diastolico considerato. Il modello qui descritto può quindi essere ritenuto un importante, per quanto specifico, miglioramento nella descrizione matematica della elettrofisiologia cardiaca umana e potrà essere utilizzato per esplorare contesti clinici in cui le concentrazioni di calcio nel sistema cardiocircolatorio si modificano, come per esempio la terapia dialitica.
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Parolin, Carola Eleonora <1979&gt. "Ruolo dell'Enantiomero (R)-9-HSA nel controllo della proliferazione in una linea di Adenocarcinoma del Colon umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1841/1/parolin_carola_tesi.pdf.

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Abstract:
9-hydroxystearic acid (9-HSA) is an endogenous lipoperoxidation product and its administration to HT29, a colon adenocarcinoma cell line, induced a proliferative arrest in G0/G1 phase mediated by a direct activation of the p21WAF1 gene, bypassing p53. We have previously shown that 9-HSA controls cell growth and differentiation by inhibiting histone deacetylase 1 (HDAC1) activity, showing interesting features as a new anticancer drug. The interaction of 9-HSA with the catalytic site of the 3D model has been tested with a docking procedure: noticeably, when interacting with the site, the (R)-9-enantiomer is more stable than the (S) one. Thus, in this study, (R)- and (S)-9-HSA were synthesized and their biological activity tested in HT29 cells. At the concentration of 50 M (R)-9-HSA showed a stronger antiproliferative effect than the (S) isomer, as indicated by the growth arrest in G0/G1. The inhibitory effect of (S)-9-HSA on HDAC1, HDAC2 and HDAC3 activity was less effective than that of the (R)-9-HSA in vitro, and the inhibitory activity of both the (R)- and the (S)-9-HSA isomer, was higher on HDAC1 compared to HDAC2 and HDAC3, thus demonstrating the stereospecific and selective interaction of 9-HSA with HDAC1. In addition, histone hyperacetylation caused by 9-HSA treatment was examined by an innovative HPLC/ESI/MS method. Analysis on histones isolated from control and treated HT29 confirmed the higher potency of (R)-9-HSA compared to (S)-9-HSA, severely affecting H2A-2 and H4 acetylation. On the other side, it seemed of interest to determine whether the G0/G1 arrest of HT29 cell proliferation could be bypassed by the stimulation with the growth factor EGF. Our results showed that 9-HSA-treated cells were not only prevented from proliferating, but also showed a decreased [3H]thymidine incorporation after EGF stimulation. In this condition, HT29 cells expressed very low levels of cyclin D1, that didn’t colocalize with HDAC1. These results suggested that the cyclin D1/HDAC1 complex is required for proliferation. Furthermore, in the effort of understanding the possible mechanisms of this effect, we have analyzed the degree of internalization of the EGF/EGFR complex and its interactions with HDAC1. EGF/EGFR/HDAC1 complex quantitatively increases in 9-HSA-treated cells but not in serum starved cells after EGF stimulation. Our data suggested that 9-HSA interaction with the catalytic site of the HDAC1 disrupts the HDAC1/cyclin D1 complex and favors EGF/EGFR recruitment by HDAC1, thus enhancing 9-HSA antiproliferative effects. In conclusion 9-HSA is a promising HDAC inhibitor with high selectivity and specificity, capable of inducing cell cycle arrest and histone hyperacetylation, but also able to modulate HDAC1 protein interaction. All these aspects may contribute to the potency of this new antitumor agent.
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Parolin, Carola Eleonora <1979&gt. "Ruolo dell'Enantiomero (R)-9-HSA nel controllo della proliferazione in una linea di Adenocarcinoma del Colon umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1841/.

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Abstract:
9-hydroxystearic acid (9-HSA) is an endogenous lipoperoxidation product and its administration to HT29, a colon adenocarcinoma cell line, induced a proliferative arrest in G0/G1 phase mediated by a direct activation of the p21WAF1 gene, bypassing p53. We have previously shown that 9-HSA controls cell growth and differentiation by inhibiting histone deacetylase 1 (HDAC1) activity, showing interesting features as a new anticancer drug. The interaction of 9-HSA with the catalytic site of the 3D model has been tested with a docking procedure: noticeably, when interacting with the site, the (R)-9-enantiomer is more stable than the (S) one. Thus, in this study, (R)- and (S)-9-HSA were synthesized and their biological activity tested in HT29 cells. At the concentration of 50 M (R)-9-HSA showed a stronger antiproliferative effect than the (S) isomer, as indicated by the growth arrest in G0/G1. The inhibitory effect of (S)-9-HSA on HDAC1, HDAC2 and HDAC3 activity was less effective than that of the (R)-9-HSA in vitro, and the inhibitory activity of both the (R)- and the (S)-9-HSA isomer, was higher on HDAC1 compared to HDAC2 and HDAC3, thus demonstrating the stereospecific and selective interaction of 9-HSA with HDAC1. In addition, histone hyperacetylation caused by 9-HSA treatment was examined by an innovative HPLC/ESI/MS method. Analysis on histones isolated from control and treated HT29 confirmed the higher potency of (R)-9-HSA compared to (S)-9-HSA, severely affecting H2A-2 and H4 acetylation. On the other side, it seemed of interest to determine whether the G0/G1 arrest of HT29 cell proliferation could be bypassed by the stimulation with the growth factor EGF. Our results showed that 9-HSA-treated cells were not only prevented from proliferating, but also showed a decreased [3H]thymidine incorporation after EGF stimulation. In this condition, HT29 cells expressed very low levels of cyclin D1, that didn’t colocalize with HDAC1. These results suggested that the cyclin D1/HDAC1 complex is required for proliferation. Furthermore, in the effort of understanding the possible mechanisms of this effect, we have analyzed the degree of internalization of the EGF/EGFR complex and its interactions with HDAC1. EGF/EGFR/HDAC1 complex quantitatively increases in 9-HSA-treated cells but not in serum starved cells after EGF stimulation. Our data suggested that 9-HSA interaction with the catalytic site of the HDAC1 disrupts the HDAC1/cyclin D1 complex and favors EGF/EGFR recruitment by HDAC1, thus enhancing 9-HSA antiproliferative effects. In conclusion 9-HSA is a promising HDAC inhibitor with high selectivity and specificity, capable of inducing cell cycle arrest and histone hyperacetylation, but also able to modulate HDAC1 protein interaction. All these aspects may contribute to the potency of this new antitumor agent.
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TORNEI, FEDERICA. "Topi transgenici sovraesprimenti la variante G972R di IRS-1 umano presentano una ridotta azione e secrezione insulinica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/842.

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Abstract:
La sostituzione Gly (G)→Arg (R) a livello del codone 972 (G972R) è il più diffuso tra tutti i polimorfismi noti a carico di IRS-1, il principale substrato del recettore insulinico; i risultati degli studi volti a confermare l’associazione tra questo polimorfismo e la patogenesi del Diabete di tipo 2 sono discordanti; in vitro è però evidente come questa variante determini la riduzione dell’azione dell’insulina in modo specifico per il tipo cellulare e, a livello molecolare, una più debole associazione tra IRS-1 e la PI3-K. In questo studio, abbiamo voluto valutare in vivo l’incidenza del polimorfismo G972R sulla patogenesi del Diabete di tipo 2: abbiamo quindi generato un modello murino sovraesprimente tale variante (i topi Tg972), studiandone il fenotipo anche in relazione all’età o ad un fattore ambientale come l’obesità, valutando l’efficienza dell’azione dell’insulina nel fegato, nel muscolo e nel tessuto adiposo e l’omeostasi del glucosio nei topi sottoposti ad una dieta normale o ricca di grassi. I topi transgenici sottoposti a dieta normale diventano intolleranti al glucosio ed insulino-resistenti in modo dipendente dall’età, la trasduzione del segnale insulinico risulta più debole rispetto ai WT; inoltre, nonostante non vi siano differenze nella morfologia del pancreas rispetto ai topi di controllo, la secrezione insulinica dei transgenici è gravemente ridotta ad ogni concentrazione di glucosio utilizzata. Al termine della dieta grassa, il peso corporeo e del tessuto adiposo dei topi Tg972 aumenta sensibilmente rispetto ai WT; la dieta grassa, inoltre, accelera l’insorgenza di una grave intolleranza al glucosio e dell’insulino-resistenza nei transgenici. Alla luce di questi risultati, riteniamo che i topi Tg972 siano un ottimo modello per studiare l’interazione tra fattori genetici ed ambientali nella patogenesi del Diabete di tipo 2 e per la sperimentazione di nuove terapie.<br>Molecular scanning of human insulin receptor substrate (Irs) genes revealed a single Irs1 prevalent variant, a glycine to arginine change at codon 972 (G972R); previous in vitro studies had demonstrated that the presence of this variant results in an impaired activation of the insulin signalling pathway, while human studies gave controversial results regarding its role in the pathogenesis of insulin resistance and related diseases. To address in vivo the impact of this IRS-1 variant on whole body glucose homeostasis and insulin signalling, we have generated transgenic mice overexpressing it (Tg972) and evaluated insulin action in the liver, skeletal muscle and adipose tissue and assessed glucose homeostasis both under a normal diet and a high-fat diet. We found that Tg972 mice developed age-related glucose and insulin intolerance and hyperglycemia, with insulin levels comparatively low. Glucose utilization and insulin signalling were impaired in all key insulin target tissues in Tg972 mice. There were no differences in pancreatic morphology between Tg972 and wild-type mice, however when insulin secretion was evaluated in isolated islets, it was significantly reduced in Tg972 mice islets at any glucose concentration tested. Under a high-fat diet, Tg972 mice had increased body and adipose tissue weight, and were more prone to develop diet-induced glucose and insulin intolerance. So, we believe that Tg972 mice may represent a useful model to elucidate the interaction between genetic and environmental factors in insulin resistance pathogenesis. Furthermore, they may become an important tool to test novel tailored therapies.
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PAGANO, ANTONIETTA. "La mobilità internazionale del capitale umano come strumento di sviluppo e competitività territoriale nella società della conoscenza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/202025.

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Chiofalo, Alessia. "Sviluppo di strumenti di analisi di rischio e di gestione della qualità delle acque destinate al consumo umano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’acqua, il suo utilizzo e la sua qualità sono al centro dell’interesse pubblico e garantire un accesso alla risorsa salubre e pulita è un diritto fondamentale dell’uomo. Studi scientifici relativi all’impatto dei rischi ambientali e antropici sull’insorgenza e sviluppo delle malattie, hanno richiamato l’attenzione a rivalutare la gestione di una filiera idropotabile, la quale segue ad oggi un approccio retrospettivo di qualità della risorsa senza consentire un reale monitoraggio che evita il verificarsi ormai “incontrollato” di un possibile rischio. Il presente elaborato espone in una prima fase il lavoro riguardo l’applicazione del Water Safety Plan, approccio introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per la gestione “preventiva” di una reale filiera idropotabile gestita da AIMAG S.p.A. relativa al campo pozzi di Campogalliano. Da una collaborazione con i gestori del Servizio Idrico è stata costruita una matrice di rischio qualitativa o semiquantitativa per tutti i nodi facenti parte la filiera. In seguito, il presente lavoro ha continuato nella ricerca di ulteriori metodi di ottimizzazione delle attività di controllo fondate su valutazioni di rischio di tipo quantitativo. È stata eseguita l’analisi di rischio della Fault Tree Analysis per le fasi relative alla captazione e alla distribuzione ed infine è stato utilizzato il metodo Monte Carlo per la stima di probabilità di fallimento del solo nodo di captazione della filiera idropotabile. I risultati, da entrambe le analisi, hanno fornito un ordine di fallimento relativamente basso indicando quindi una efficacia gestione della risorsa. Tali analisi di rischio risultano essere un valido strumento scientifico capace di contribuire alla realizzazione di una gestione di filiera idropotabile basata non solo sul prezioso giudizio degli esperti ma anche su metodi analitici in grado di quantificare i fenomeni di studio interessati razionalizzando i sistemi di controllo sulla qualità delle acque potabili.
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