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Tesis sobre el tema "Campo Magnetico"

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Trovato, Elio. "Il campo magnetico terrestre: descrizione del campo magnetico terrestre e alcune applicazioni del paleomagnetismo". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7437/.

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Resumen
Con questa tesi ho voluto mettere insieme delle nozioni oggi basilari per chiunque voglia avere un quadro globale del geomagnetismo cercando di essere il più chiaro e esplicativo possibile nell'esposizione sia dal punto di vista matematico che linguistico. Non è stato, comunque, possibile affrontare in soli tre capitoli di tesi tutte le problematiche inerenti a una disciplina così ricca di informazioni e che si è evoluta in modo così rapido negli ultimi anni. La tesi inizia con un'introduzione storica sul magnetismo per passare, attraverso un quadro generale di elettromagnetismo e le equazioni fondamentali di Maxwell, a una descrizione del campo magnetico terrestre e delle sue variazioni spaziotemporali accompagnate da una descrizione dei fenomeni elettrici in atmosfera più importanti del nostro pianeta. Segue poi, nel secondo capitolo, una breve presentazione delle teorie sull'origine del campo e successivamente, tramite la magnetoidrodinamica, si passa alla teoria della dinamo ad autoeccitazione il cui funzionamento è preso come modello, fino ad oggi considerato il più valido, per spiegare le origini del campo magnetico terrestre. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, si parla del rapporto del campo magnetico terrestre con le rocce terrestri che introduce un approfondimento generale sul paleomagnetismo ossia del campo magnetico nel passato e che ruolo svolge nell'ambito della tettonica a placche.
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Gandolfi, Giovanni. "Campi magnetici in astrofisica: determinazione dell'intensità minima e massima del campo magnetico delle pulsar". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11425/.

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Resumen
L’intento dell’elaborato è quello di ricavare i limiti teorici ai quali è soggetta l’intensità del campo magnetico delle pulsar. Troveremo due relazioni: una che esprime il valore massimo dell’intensità del campo magnetico per una pulsar, e una che ne esprime il valore minimo. Combineremo infine i nostri due risultati in una disequazione, nella quale l'intensità del campo magnetico di una pulsar è minorata e maggiorata dai due termini trovati. Il valore massimo che può assumere l’intensità del campo magnetico di una pulsar verrà derivato dalla condizione di stabilità espressa dal teorema del viriale per un sistema sferico rotante in presenza di un campo magnetico. Enunceremo inizialmente il teorema del viriale nella sua forma generale, dopodiché ne presenteremo l'espressione in un caso statico in presenza di un campo magnetico. Abbandoneremo poi il caso statico per includere l'effetto della rotazione, non trascurabile nel caso delle pulsar. Dopo aver adattato la condizione di stabilità derivante dal teorema del viriale al nostro modello di pulsar, ricaveremo il valore massimo dell'intensità del campo magnetico. Il valore minimo che può assumere l’intensità del campo magnetico di una pulsar verrà ricavato uguagliando la potenza emessa dalla pulsar mentre ruota (approssimata ad un dipolo rotante) con la perdita di energia rotazionale che si osserva normalmente per questi oggetti. Otterremo alla fine due termini che delimitano i valori che può assumere l’intensità del campo magnetico per una pulsar. Sostituendo alla relazione trovata i valori di raggio e massa tipici per una pulsar, saremo in grado di riscrivere tale relazione unicamente in funzione del periodo di rotazione della pulsar e della sua derivata rispetto al tempo. Sostituiremo i valori di periodo e derivata temporale del periodo di una pulsar esistente per avere un’idea del range di valori sotteso dai due termini trovati.
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Malvolti, Filippo. "Il campo magnetico nella radio galassia 3C219". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24274/.

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Resumen
Le radio galassie sono una particolare classe di galassie attive, caratterizzate dalla presenza di plasma relativistico magnetizzato espulso dal nucleo galattico, che si raccoglie in strutture dette lobi. Questi possono raggiungere dimensioni molto elevate, di centinaia di kpc e fino a qualche Mpc, quindi anche superiori a quelle della galassia da cui sono originati. All’interno dei lobi l’interazione tra gli elettroni relativistici ed il campo magnetico produce radiazione di sincrotrone, tipicamente osservabile nella banda radio. La tesi ha l’obiettivo di esporre la teoria e i risultati della misurazione del campo magnetico nei lobi di una particolare radio galassia, conosciuta con il nome di 3C219. Questa galassia ha una importante emissione nella banda X, la quale viene ricondotta per la quasi totalità a processi di scattering Compton inverso degli stessi elettroni ultra-relativistici con la radiazione cosmica di fondo. Confrontando l’energia emessa per sincrotrone con quella emessa per scattering è possibile ottenere una misura del campo magnetico nei due lobi.
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Jauer, Paulo Ricardo. "Simulação magneto-hidrodinâmica da resposta da magnetocauda da terra ás variações do campo magnetico interplanetário". Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais, 2010. http://urlib.net/sid.inpe.br/mtc-m19@80/2010/02.03.11.28.

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Resumen
No presente trabalho, realizou-se um estudo da resposta da dinâmica dos parâmetros macroscópicos (densidade, pressão e velocidade) da magnetocauda da Terra às variações do componente \textit{B}$_z$ do campo magnético interplanetário (IMF, do inglês Interplanetary Magnetic Field), presentes em algumas das estruturas interplanetárias geoefetivas. A abordagem deste estudo foi feita via modelagem magneto-hidrodinâmica. Modificou-se o código magneto-hidrodinâmico bidimensional desenvolvido por Ogino et al. (1986). Este código opera em condições estacionárias de IMF, limitando-se a simular a formação da magnetosfera terrestre. Após as modificações realizadas no código original, pôde-se observar a dinâmica da magnetosfera e, com isso, fazer o estudo da resposta das diferentes regiões, em especial da magnetocauda da Terra, resultante da interação da magnetosfera com o vento solar magnetizado. Foram simulados quatros casos distintos de configuração do IMF interagindo com a magnetosfera da Terra. Dentre os casos considerados, encontravam-se uma estrutura de choque positivo, uma estrutura de choque negativo, um evento HILDCAA idealizado com uma flutuação de \textit{B}$_z$ similar a uma flutuação Alfvénica, e, por fim, uma estrutura similar a uma nuvem magnética. As mudanças nas configurações do campo magnético possibilitaram a observação de diversos processos físicos, dentre estes a formação de uma linha neutra magnética próxima à Terra (NENL, do inglês Near-Earth Neutral Line), para o caso de choque com variação de \textit{B}$_z$ negativo. Além disso, foi observada a liberação de um grande plasmóide, que está associada a um dos fenômenos físicos mais dinâmicos da magnetosfera terrestre: a subtempestade.
In the present work, a study of the dynamical response of the macroscopic parameters, density, pressure, and velocity, of the Earths magnetotail, was carried out. The goal of this work was to study the variation of such parameters as a response to the different topologies of the Interplanetary Magnetic Field (IMF) present in some of the geoeffective solar wind magnetic structures. We used Magnetohydrodynamic simulation in order to approach this problem. The bi-dimensional Magnetohydrodynamic code was originally developed by Ogino et al. (1986), being restricted to the formation of the terrestrial magnetosphere with a stationary IMF. After we performed the necessary modifications in the original code, the magnetospheric dynamics was observed. Based on that, we investigated the response of the different regions of the magnetosphere (specially the magnetotail) to different IMF conditions. Four different configurations of the IMF were analyzed when interacting with the Earth's magnetosphere. Among these different topologies, one could find a representative for a positive shock, i.e, a shock with a positive \textit{B}$_z$, another for a negative shock, i.e, a shock with a negative \textit{B}$_z$, an idealized HILDCAA event with a \textit{B}$_z$ squared fluctuation similar to an Alfvénic one, and, finally, a structure similar to a Magnetic Cloud. The considered changes in the IMF configuration favored the observation of different physical processes. Among these processes, it was possible to observe the formation of the Near-Earth Neutral Line for the IMF configuration representative of a negative \textit{B}$_z$(negative shock). Furthermore, a plasmoid release was observed, which is associated with one of the most dynamics phenomena in the terrestrial magnetosphere: the substorm.
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Jimenez, Grados Hugo Ricardo. "Contribuição no estudo do transmissor MOS split drain como sensor de campo magnetico". [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/262040.

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Resumen
Orientador: Carlos A. dos Reis Filho
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-07-25T01:29:03Z (GMT). No. of bitstreams: 1 JimenezGrados_HugoRicardo_M.pdf: 6853818 bytes, checksum: 62615fbbddc4edfbbb2597b948dd2738 (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: : Este trabalho visa a familiarização com o dispositivo MOS- Split Drain através da construção de diferentes configurações geométricas, seguindo as regras da tecnologia CMOS - 0,8 Jl1Tlda AMS (Austria Mikrosysteme International), e de suas respectivas caracterizações elétricas e magnéticas. Medidas realizadas com os diversos protótipos fabricados permitiram a constatação de diversas características divulgadas na literatura e de suas limitações. O aprendizado que resulta deste trabalho é fundamental para o projeto que os pesquisadores do LPM2 - FEEC - UNICAMP ora realizam visando o desenvolvimento de um microsistema para a medição de consumo de energia elétrica
Abstract: This work aims at the familiarization with MOS- Split Drain transistors by constructing and measuring several units of different geometrical configurations, following the AMS (Austria Mikrosysteme International) design roles for CMOS 0.8 mm technology, and by characterizing the electrical and magnetic aspects of this device. Different prototypes were fabricated and measured, which allowed verifying either the validity or discrepancy of some of its properties published in the literature. The learning from this work is fundamental for the project, which is being carried on by researchers from LPM2 -FEEC - UNICAMP that are involved with the development of a novel microsystem for the measurement of electrical energy consumption
Mestrado
Mestre em Engenharia Elétrica
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Lenzi, Michele. "Aspetti topologici e geometrici del campo elettromagnetico: il monopolo di Dirac". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7712/.

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Lo scopo della prima parte di questo elaborato è quello di mostrare come l'approccio geometrico, qui principalmente basato sull'algebra delle forme differenziali, possa semplificare la forma delle equazioni di Maxwell. Verificheremo che tutte le leggi dell'elettromagnetismo possono essere derivate da aspetti puramente geometrici e poi riconosciute come leggi fisiche imponendo le opportune restrizioni. Nella seconda parte trattiamo vari aspetti del monopolo magnetico. Prima lo introdurremo seguendo il percorso di Dirac, poi risolveremo analiticamente i problemi che esso presenta e alla fine inquadreremo i risultati che abbiamo ottenuto all'interno dell'algebra delle forme differenziali.
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Concha, Vielma Germán Andrés. "Interacción de Campos Electromagnéticos de Extra Baja Frecuencia con el Cuerpo Humano. Mediciones de Campo Magnetico en Instalaciones de Media Tensión". Tesis, Universidad de Chile, 2010. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/103815.

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Resumen
La interacción de campos magnéticos y eléctricos con los seres vivos, en especial con las personas, ha sido un campo de investigación y últimamente de preocupación en diversos sectores científicos y medio ambientales. Muchas de estas investigaciones se han centrado en campos electromagnéticos de extra baja frecuencia, 50-60 [Hz], debido a que existe una exposición permanente de la comunidad a campos electromagnéticos de las frecuencias señaladas. Entre todas las publicaciones disponibles sobre esta problemática, hay un consenso que existe una interacción entre los organismos biológicos y los campos electromagnéticos, pero no se ha podido demostrar que esta interacción sea perjudicial para las personas. En este trabajo de memoria, que ha sido estructurado en 8 capítulos, se presenta primero una completa revisión de la teoría electromagnética que sientan las bases para comprender la interacción de los campos electromagnéticos con los seres vivos. En el tercer capítulo, se presenta una revisión de las fuentes de campos electromagnéticos, junto con las valores de magnitud de campos eléctricos y magnéticos radiados por las diversas fuentes. En el cuarto capítulo se exponen las bases teóricas de interacción de campos electromagnéticos con seres vivos, presentando modelos matemáticos computacionales que han sido desarrollados por diversos laboratorios, de manera de cuantificar los campos eléctricos y magnéticos inducidos al interior del cuerpo humano. Se resumen los principales asuntos de dosimetría a tener en consideración tanto para campos eléctricos como magnéticos inducidos en el cuerpo humano. En el capítulo 5 se realiza una completa revisión de la normativa internacional vigente sobre los valores máximos de exposición a los campos electromagnéticos, tanto para la población que trabaja en ambientes eléctricos como para la población en general. Es sabido que los campos eléctricos son fácilmente mitigados por todas las construcciones civiles donde se desenvuelven las personas, lo cual no se verifica para el caso de campos magnéticos; en el capítulo 6 se presenta una revisión de las técnicas de apantallamiento de estos campos electromagnéticos, aplicadas principalmente a sistemas de transmisión y distribución. Debido a la creciente demanda de energía eléctrica necesaria para el desarrollo del país, se incorporará próximamente la transmisión de electricidad usando tecnología de alto voltaje en corriente continua HVDC. La problemática medio ambiental asociada a esta tecnología se presenta en el capítulo 7. Por último, en el capítulo 8 se incluye una serie de medidas de campos magnéticos realizadas en instalaciones de media tensión y altas corrientes, lugares en los que se supone una magnitud de campo magnético alto y se contrastan estas medidas con los valores recomendados en la normativa. De esta manera, en el presente trabajo de titulo se presenta una revisión completa de los asuntos involucrados en la interacción de campos electromagnéticos con el cuerpo humano, desde una revisión teórica y las ecuaciones que rigen estos fenómenos físicos hasta mediciones experimentales de campos magnéticos producidos por fuentes de altas corrientes, pasando por el estudio de las principales fuentes y magnitudes de campos radiadas por estas, las normativas internacionales vigentes que determinan valores máximos de exposición dependiendo de las caracterízticas de los diversos campos y de las caracterízticas de la población expuesta, se revisan las técnicas de apantallamiento o mitigación de campos electromagnéticos y se revisan los principales asuntos medio ambientales involucrados en las nuevas tecnologías de transmisión de electricidad, representado por los enlaces HVDC.
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Ballarini, Davide. "Progetto, realizzazione e validazione di uno strumento per misure di campo magnetico in bassa frequenza". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6408/.

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La, Torre Antonella. "Evoluzione storica delle conoscenze sul campo geomagnetico". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25468/.

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Resumen
Il geomagnetismo è un fenomeno noto fin dall'Antichità, ma i primi studi scientifici risalgono all'inizio del XVII secolo con l'opera De Magnete di William Gilbert. Tuttavia l'origine di un fenomeno così importante è rimasta un mistero fino alla metà del XX secolo. La spiegazione dell'origine coinvolge teorie fisiche quali la magnetoidrodinamica e la fisica del plasma, che sono state sviluppate solo nel secolo scorso. Un approccio storico all'argomento è di grande interesse, perché evidenzia in che modo lo studio sistematico del fenomeno e la convergenza dei contributi di numerosi scienziati di vari Paesi ha condotto nel corso del tempo alla soluzione dell'enigma.
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Antolini, Nicolo. "Misure di rumore in corrente in un circuito per la generazione di un campo magnetico stabile". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9587/.

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Resumen
Questo lavoro di Tesi, svolto nell’ambito dell’esperimento BEC3 presso il LENS, costituisce il primo approccio al problema della stabilizzazione del campo magnetico di bias in una trappola per atomi ultra-freddi. Stabilizzare il campo magnetico generato da una coppia di bobine si traduce nello stabilizzare la corrente che le attraversa e il primo passo verso la soluzione di questo problema consiste nello stimare lo spettro di potenza del rumore in corrente del circuito. A questo scopo è stata misurata la PSD (Power Spectral Density) del segnale ai capi di diversi sensori per alcuni valori di corrente erogata da due diversi alimentatori. La PSD è stata misurata sia in maniera diretta, che indiretta, attraverso la trasformata di Fourier della Funzione di Autocorrelazione del segnale, misurata nelle stesse condizioni descritte. I dati raccolti costituiscono la base da cui partire per la progettazione e la realizzazione del circuito di stabilizzazione.
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Pereira, Luciano Fabricio Dias. ""Estudo do campo hiperfino magnético na sonda de Ce colocada nos compostos intermetálicos do tipo RAg (R=Terra Rara) e do ordenamento magnético desses compostos usando cálculos de primeiros princípios"". Universidade de São Paulo, 2006. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/85/85131/tde-28052007-141935/.

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Resumen
Nesse trabalho foram estudados os compostos intermetalicos do tipo RAg (R = Nd, Gd e Ho) por calculos teoricos desenvolvidos dentro do formalismo da Teoria do Funcional Densidade (DFT). O metodo APW+lo (Augmented Planes Waves + lo- cal orbitals) foi aplicado para resolver a equacao de Kohn-Sham e a Aproximacao do Gradiente Generalizado (GGA) usada para tratar de forma aproximada o potencial de troca-correlacao. O codigo computacional utilizado foi o WIEN2k. As atividades foram focalizadas em duas frentes. Numa delas, determinou-se a fase magnetica do estado fundamental dos compos- tos HoAg e NdAg. Para isso, simulou-se as 4 estruturas magneticas possiveis (para as celulas cristalinas cubicas) desses dois sistemas (uma ferromagnetica (0,0,0) e as antifer-romagneticas: (0,0,¼), (¼,¼,0) e (¼,¼,¼)) e com a confeccao de gra¯cos de energia das celulas cristalinas dessas estruturas magneticas pela variacao dos volumes de tais celulas, chegou-se na estrutura magnetica (¼,¼,0) como a mais provavel para o estado fundamental magnetico de ambos os compostos. Tambem observou-se que o sistema de NdAg apre- senta uma pequena diferenca entre as energias das estruturas antiferromagnetica (¼,¼,0) e ferromagnetica. Creditou-se a esse efeito a explicacao de encontrar-se na literatura re- sultados experimentais diferentes para a estrutura magnetica do composto de NdAg puro e dopado com o atomo de 140Ce (entrando no sitio do Nd). Acredita-se que a dopagem do NdAg com o atomo de 140Ce (em uma porcao reduzida), gera alteracao no sinal da integral de troca (acoplamento RKKY), mudando-o de positivo para negativo, e isso implica na modficacao da fase magnetica do estado fundamental, passando da estrutura (¼,¼,0) µa 0,0,0). Assim, com a informacao anterior da estrutura magnetica do composto de NdAg quando dopado com o atomo de 140Ce, entrou-se na segunda etapa do estudo. Nela, fez-se os calculos das estruturas eletronicas usando a aproximacao de supercelulas nos compostos de GdAg e NdAg dopados com o atomo de Ce, garantindo que esse substituisse um atomo de terra rara nas supercelulas cristalinas montadas para determinar no Ce o campo hiperfino magnetico e suas componentes geradoras. Os compostos de GdAg e NdAg (dopados com Ce), respectivamente, tiveram suas celulas cristalinas montadas ferromagnetica e antiferromagneticamente. Utilizou-se a polarizacao orbital (DFT+U) nos eletrons da camada 4f das terras raras (excluindo-se o atomo de Gd que nao apresenta momento angular). Dessa forma, em ambos os sistemas foi possivel fazer varias simulacoes, nas quais a camada 4f do atomo de Ce foi populada de maneiras diferentes, afim de se obter varios valores de momento angular e com isso diversos resultados de campo hiperfino orbital foram conseguidos; assim, automaticamente o campo magnetico hiperfino tambem assumiu diferentes valores. Escolheu-se os sub-estados da camada 4f do Ce para serem simulados por meio da regra de Hund. Como esperado o campo hiperfino magnetico orbital gerado na camada 4f e a principal componente do campo hiper¯no total no atomo de Ce e ele apresenta sinal contrario µa componente de contato. Apesar dos resultados teoricos do campo hiperfino magnetico terem consideravel discrepancia dos resultados experimentais, pode-se verificar que o unico eletron da camada 4f do atomo de Ce (nos dois compostos) possivelmente esta em um dos seguintes sub-estados da camada 4f: ml = ¡2, ml = ¡1 ou ainda uma combinacao dos dois.
In this work the magnetic hyper¯ne ¯eld acting on Ce atoms substituting the rare-earths in RAg compounds (R = Gd e Nd) was studied by means of ¯rst-principles electronic structure calculations. The employed method was the Augmented Plane Waves plus local orbitals (APW+lo), embodied in the WIEN2k program, within the framework of the Density Functional Theory (DFT) and with the Generalized Gradient Approximation (GGA) for the exchange and correlation potential. The super-cell approach was utilized in order to simulate for the Ce atoms acting as impurities in the RAg matrix. In order to improve for correlation e®ects within the 4f shells, a Hubbard term was added to the DFT hamiltonian, within a procedure called GGA+U. It was found that the magnetic hyper¯ne ¯eld (MHF) generated by the Ce 4f electron is the main component of the total MHF and that the Ce 4f ground state level is probably a combination of the ml = ¡2 and ml = ¡1 sub-levels. In addition, the ground-state magnetic structure was determined for HoAg and NdAg by observing the behavior of the total energy as a function of the lattice volume v for several possible magnetic ordering in these compounds, namelly, ferromagnetic, and the (0,0,¼), (¼,¼,0) and (¼,¼,¼) types of anti-ferromagnetic ordering of rare-earth atoms. It was found that the ground-state magnetic structure is anti-ferromagnetic of type (¼,¼,0) for both, the HoAg and NdAg compounds. The energy di®erence of the ferromag-netic and antiferromagnetic ordering is very small in the case of the NdAg compound.
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Souza, Gustavo Vanin Bernardino de [UNESP]. "Cálculo e análise de efeitos de campo magnético nos estados eletrônicos de impurezas rasas em materiais semicondutores". Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2009. http://hdl.handle.net/11449/99704.

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Secretaria de Educação do Estado de São Paulo
São calculados os níveis de energia para o átomo de hidrogênio sob campo magnético uniforme, utilizando o método das diferenças finitas. Estes resultados, quando multiplicados pelo Rydberg efetivo (que depende da massa efetiva e da permitividade elétrica do meio) correspondem à solução do problema de um elétron ligado a uma impureza doadora rasa em um semicondutor sob campo magnético (caso isotrópico, parabólico, não degenerado). Os valores encontrados, para campo nulo, são comparados com a solução analítica. Para campos magnéticos não nulos as soluções são comparadas com resultados teóricos obtidos mediante o método variacional ou por expansão em séries de potências na direção radial. O efeito do campo magnético sobre os orbitais atômicos é analisado a partir da representação gráfica dos mesmos. Os valores numéricos das energias de transição são comparados com dados experimentais para impurezas doadoras rasas em GaN, GaAs e InP.
The energy levels of the hydrogen atom in a uniform magnetic field are calculated by using the finite difference method. The resulting energy levels, when multiplied by the effective Rydberg (that depends on the effective mass and the electric permittivity of the medium), correspond to the energy levels of an electron bound to a shallow donor impurity in a semiconductor (with non-degenerate, parabolic and isotropic conduction band) subject to a magnetic field. The results in the absence of the magnetic field are compared with the analytical solutions. For finite magnetic-field strengths, the solutions are compared with the results obtained by the variational method or through an expansion in a power series of the radial variable. The effect of the magnetic field on the atomic orbitals is analyzed with the aid of their graphical representation. The calculated transition energies are compared with experimental data for shallow donor impurities in GaN, GaAs e InP.
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D'Adda, Fabrizio. "Un algoritmo innovativo per il calcolo tridimensionale di campo magnetico generato da configurazioni complesse di elettrodotti aerei". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17585/.

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Gli effetti sulla salute umana dei campi elettromagnetici artificiali sono argomento d’interesse scientifico sin dalla fine dell’800 ed hanno ricevuto particolare attenzione negli ultimi 40 anni. Le valutazioni dei campi elettromagnetici vengono effettuati da software di calcolo professionale che stimano le distanza di prima approssimazione da rispettare per la costruzione degli edifici e la distanza che le persone devono rispettare. Le formulazione matematica principale implementata è quella della norma CEI 211-4 con l’approssimazione bidimensionale, utilizzata in molte simulazioni di calcolo. Per calcoli più precisi e esatti viene implementata la formula per il calcolo tridimensionale, la quale nella maggior parte dei casi implementa la formula di Laplace con la tecnica di calcolo dei coseni direttori. Tale formula prevede calcoli complessi e la implementazione in un codice di calcolo non è banale, causando così tempi di calcolo molto lunghi. L’innovazione della tesi qui descritta è la scrittura di un algoritmo innovativo che implementa un’ulteriore formula, la formula di Laplace vettoriale di facile uso e implementazione a livello software. Tale formula grazie alla sua semplicità e compattezza prevede tempi di calcolo più brevi e operazioni meno complesse. L’oggetto della tesi è così quello di scrivere un algoritmo per il calcolo dei campi magnetici, o più precisamente dell’induzione magnetica, generata da linee elettriche aeree con conduttori nudi in configurazioni complesse. Viene quindi proposto un algoritmo innovativo per il calcolo tridimensionale di campo magnetico che implementa la formula di Laplace. L’algoritmo permette la discretizzazione della catenaria in elementi differenziali e implementa la formula differenziale di Laplace in modo da ottenere le tre componenti del campo magnetico Bx, By e Bz. La componente risultante sarà il campo magnetico totale.
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OLIVEIRA, MARA C. L. de. "Estudo da influencia do campo magnetico na resistencia a corrosao em imas permanentes de Nd=Fe-B". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 2004. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/11214.

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Dissertacao (Mestrado)
IPEN/D
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
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Leuzzi, Laura. "Emissione di sincrotrone e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16372/.

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Nel presente elaborato si discutono le principali caratteristiche e le più importanti applicazioni astrofisiche della radiazione di sincrotrone. Si descrive il processo alla base della sua origine, lo spettro che ne deriva e la sua evoluzione nel tempo. Si spiega, inoltre, come sia possibile stimare l'età e misurare il campo magnetico di una sorgente che emette per sincrotrone.
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Chiappino, Lanfranco. "Emissione di sincrotrone e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20095/.

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Trattazione dell'emissione di sincrotrone, quale processo fondamentale in astrofisica. La prima parte dell'elaborato studia il processo da un punto di vista fisico, analizzando prima l'evento singolo, e successivamente l'evento multiplo. In più si analizza il fenomeno dell'assorbimento interno, dell'energetica, dell'evoluzione temporale e della polarizzazione. La seconda parte tratta di due applicazioni astrofisiche; le galassie attive e i resti di supernova, in particolare della Nebulosa del granchio
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Cargioli, Francesco. "Dimensionamento strutturale di un simulatore di campo magnetico ad elevata uniformità spaziale per test a terra di sistemi spaziali". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7323/.

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Descrizione dei principali passi che hanno portato alla definizione delle dimensioni principali della struttura di un simulatore di campo magnetico per il test dei magnetometri di un microsatellite. Il sistema di simulazione consiste in 3 coppie di bobine quadrate mutuamente ortogonali ed è in grado di annullare, al proprio interno, il campo geomagnetico locale generando inoltre una componente di campo magnetico orientabile a piacere di intensità fino a 70 microTesla.
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ATTILI, ROBERTA N. "Estudo do campo hiperfino magnetico no sitio do Ta-181 nas ligas de Heusler Cosub2ScSn, Cosub2ScGa e Cosub2HfSn". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 1992. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10296.

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Resumen
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Dissertacao (Mestrado)
IPEN/D
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
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Lattanzio, Daniele. "Emissione di sincrotrone e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14081/.

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L'emissione di radiazione di sincrotrone è dovuta al moto relativistico di cariche elettriche accelerate in un campo magnetico. Nei casi astrofisici essa coinvolge essenzialmente la banda radio dello spettro elettromagnetico, poiché la frequenza caratteristica a cui avviene l'emissione dipende dall'intensità del campo magnetico stesso. Questo tipo di processo è detto non termico, in quanto gli elettroni presenti non sono all'equilibrio termico e la loro distribuzione di energia non segue la Maxwell-Boltzmann, ma sarà una legge di potenza. In questo elaborato si illustrano le principali caratteristiche di questo tipo di radiazione.
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VITICCHIE', BARTOLOMEO. "Magnetic field distribution in the quiet sun". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/811.

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Resumen
Moderne osservazioni della superficie solare eseguite con alta sensitività polarimetrica ed elevata risoluzione spaziale mostrano campi magnetici presenti quasi ovunque sulla fotosfera solare. Questi campi coprono più del 90 % della superficie solare e producono deboli segnali di polarizzazione che possono essere osservati in quelle regioni dove i vecchi magnetometri non rilevavano la presenza di campi magnetici: il "quiet Sun". Al giorno d'oggi, grazie a notevoli miglioramenti ottenuti nella teoria, osservazioni e tecniche di diagnosi, è noto che i campi magnetici del quiet Sun variano tra zero e 2000 G e sono costantemente mossi dal plasma fotosferico su tempi di pochi minuti. In questo scenario, la debole polarizzazione che emerge dalla fotosfera solare può essere interpretata come la combinazione lineare della polarizzazione che emerge da distinti tubi di flusso; questi sono più piccoli della risoluzione angolare delle osservazioni e riempiono la fotosfera con una topologia complessa imposta dalla dinamica del plasma. Nonostante i recenti miglioramenti, molto lavoro deve essere ancora svolto per comprendere completamente il magnetismo della superficie del Sole. In questa tesi indaghiamo il magnetismo del quiet Sun attraverso lo sviluppo e l'integrazione di modelli dinamici, sintesi ed inversione di righe spettrali sensibili al campo magnetico tramite effetto Zeeman e simulazioni MHD. Il lavoro di ricerca svolto può essere organizzato in quattro argomenti principali: Abbiamo simulato la dinamica e l'evoluzione di elementi magnetici nel quiet Sun per studiare le proprietà statistiche dell'intensità del campo magnetico ad essi associato. La dinamica del campo magnetico è simulata tramite un modello numerico in cui gli elementi magnetici sono passivamente guidati da un campo di avvezione caratterizzato da correlazioni spazio-temporali che riproducono le scale di granulazione e mesogranulazione osservate sulla superficie solare. L'intesità del campo può aumentare grazie processi di amplificazione che agiscono dove gli elementi magnetici convergono. Il modello è in grado di produrre concentrazioni di kG in tempi tipici dell'ordine della scala temporale della granulazione. Il flusso non segnato medio e l'energia magnetica media raggiungono valori di 100 G e 350 G, rispettivamente. La distribuzione di probabilità dell' intensità del campo magnetico mostra che i campi B > 700 G dominano entrambi il flusso non segnato e l'energia magnetica, anche se la distribuzione di probabilità presenta un massimo a B = 10 G. Abbiamo eseguito la sintesi di righe del manganese in atmosfere realistiche per la descrizione del quiet Sun. I modelli presentano intensità di campo magnetico, direzione del campo magnetico, e velocità del plasma variabili. La sintesi mostrano la riduzione delle righe del manganese al crescere del campo magnetico. In dettaglio, concentrazioni di kG producono segnali di polarizzazione circolare (Stokes V) nella riga MnI 5538 che possono essere due ordini di grandezza più piccoli di quanto preveda l'approssimazione di campo debole. Quindi, la polarizzazione che emerge da regioni che contengono campi deboli ed intensi sarà tipica di campi deboli anche se il flusso magnetico e l'energia magnetica sono dominati da campi di kG. Inoltre, atmosfere con velocità non risolte producono profili asimmetrici che non possono essere riprodotti da semplici modelli a singola componente. Un'analisi appropriata dei profili deve tenere in considerazione modelli complessi di atmosfera. Abbiamo analizzato segnali di Stokes I e V osservati tramite il satellite HINODE adottando l'ipotesi di "MIcro Structured Magnetic Atmosphere". L'analisi ha lo scopo finale di definire delle distribuzioni di probabilità per la descrizione statistica del quiet Sun. Quì presentiamo i risultati preliminari dell'analisi ottenuti dall'inversione di circa 15000 profili polarimetrici. Abbiamo analizzato le proprietà della riga fotosferica MnI 5395 in relazione alla sua forte attività, comparata con quella di altre righe fotosferiche, in relazione con il ciclo solare. Abbiamo inizialmente descritto l'atmosfera con modelli unidimensionali per comprendere le proprietà della riga spettrale per poi lavorare con recenti simulazioni MHD tridimensionali. La riga MnI 5395 è sensibile all'attività solare a causa della struttura iperfine degli atomi di manganese. Questa annichila l'effetto dell'allargamento termico e Doppler che solitamente mascherano la sensitività magnetica delle altre righe spettrali. Abbiamo considerato come esempio di riga senza struttura iperfine la riga FeI 5395 e abbiamo analizzato in dettaglio la formazione delle due righe per dimostrare l'effetto della struttura iperfine.
Modern observations of the solar surface performed with high polarimetric sensitivity and high spatial resolution reveal how magnetic fields are present almost everywhere on the solar photosphere. These fields fill more than 90% of the solar surface causing weak polarization signals to emerge from those regions where old magnetometers could not reveal any magnetic field: the quiet Sun. Nowadays, thanks to remarkable improvements in theory, observations and diagnostic techniques, it is well known that quiet Sun magnetic fields vary between zero and about 2000 G and are continuously moved and shuffled by photospheric plasma motions acting over timescales of few minutes. In this scenario, the weak polarization signals covering the solar photosphere can be interpreted as the result of the linear combination of the polarization emerging from discrete magnetic flux tubes; these flux tubes are smaller than the angular resolution of observations and fill the solar photosphere with a complex topology imposed by the photospheric plasma dynamics. In spite of the recent improvements much work remains to be done to completely understand the solar surface magnetism. In this thesis we investigate the quiet Sun magnetism through the development and integration of dynamical models, synthesis and inversion of lines sensible to magnetic fields via Zeeman effect and MHD simulations. The work done can be organized in four main topics: We simulated the dynamics and the evolution of quiet Sun magnetic elements to study the statistical properties of the field strengths associated with such elements. The dynamics of the magnetic field is simulated by means of a numerical model in which magnetic elements are passively driven by an advection field characterized by spatio-temporal correlations that mimick the granulation and mesogranulation scales observed on the solar surface. The field strength can increase due to an amplification process that occurs where magnetic elements converge. Our model is able to produce kG magnetic fields in a time interval of the order of the granulation timescale. The mean unsigned flux density and the mean magnetic energy density of the synthetic quiet Sun reach values of about 100 G and about 350 G, respectively. The probability density function of the magnetic field strength derived from this simulation shows how B > 700 G fields dominate both the unsigned flux density and magnetic energy density, although the probability density function of the field strength presents a maximum at B = 10 G. We performed the first syntheses of manganese lines in realistic quiet Sun model atmospheres. Plasmas varying in magnetic field strength, magnetic field direction, and velocity, contribute to the synthetic polarization signals. The syntheses show how the manganese lines weaken with increasing field strength. In particular, kG magnetic concentrations produce MnI 5538 circular polarization signals (Stokes V) which can be up to two orders of magnitude smaller than what the Weak Field Approximation predicts. Therefore, the polarization emerging from an atmosphere having weak and strong fields is biased towards the weak fields, and hyperfine structure features characteristic of weak fields show up even when the magnetic flux and energy are dominated by kG fields. Moreover, atmospheres with unresolved velocities produce very asymmetric line profiles, which cannot be reproduced by simple one-component model atmospheres. Inversion techniques accounting for complex magnetic atmospheres must be implemented for a proper diagnosis. We analyzed Stokes I and V signals observed by the HINODE SOT/SP instrument by adopting the MIcro Structured Magnetic Atmosphere hypothesis. The analysis has as a final goal the definition of a probability density function for the statistical description of quiet Sun magnetic fields for a direct comparison with recently published results. Here we present preliminary results obtained from the inversion of about 15000 spectropolarimetric profiles. We analyzed the properties of the MnI 5395 photospheric line in relation to its larger activity, than most other photospheric lines, related to the solar cycle. We performed classical one-dimensional modelling as a starting point to understand the properties of the line and then we used recent three-dimensional MHD simulations for verification and analysis. The MnI 5395 sensitivity to solar activity derives from its hyperfine structure. This overrides the thermal and granular Doppler smearing through which other photospheric lines lose such sensitivity. We take the nearby FeI 5395 line as example of the latter and analyze the formation of both lines in detail to demonstrate granular Doppler brightening.
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PENDL, JUNIOR WILLI. "Estudo do campo hiperfino magnetico no sup(181)Ta nos sitios de NB e V nas ligas de Heusler COsub2YAL (Y=NB,V)". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 1990. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10241.

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Dissertacao (Mestrado)
IPEN/D
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
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De, Rubeis Emanuele. "Campi magnetici in astrofisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21207/.

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I campi magnetici nel nostro Universo ricoprono un fondamentale ruolo nella nascita e nello sviluppo delle strutture cosmiche così come noi le osserviamo. Si pensi ad esempio ad oggetti "comuni" in ambito astrofisico che presentano un magnetismo "proprio", stelle, pianeti, galassie, o a fenomeni come i venti stellari, i getti nei nuclei galattici attivi, le aurore osservate da Terra: essi hanno una precisa morfologia ed evoluzione che dipende fortemente dalla struttura dei campi magnetici che sono ivi presenti. Eppure, nonostante la notevole importanza e onnipresenza, non si hanno ancora certezze sulla loro origine specialmente su larga scala, per cui rimangono aperti numerosi interrogativi e teorie a riguardo. Data l'enorme varietà di ambiti toccati dai fenomeni magnetici, la seguente tesi non affronta con completezza ogni singolo argomento ad essi legato. Nella prima parte di questa trattazione viene illustrato il comportamento del plasma magnetizzato introducendo i principi della magnetoidrodinamica (Capitolo 1), per poi passare alla seconda parte in cui invece vengono esposti i principali effetti astrofisici che permettono di misurare (o stimare) l'intensità del campo magnetico e di studiarne la morfologia. Si parla pertanto del principale meccanismo di emissione dovuto al magnetismo, ovvero la radiazione di sincrotrone (Capitolo 2), della propagazione di onde elettromagnetiche in un plasma con particolare riferimento alla rotazione di Faraday (Capitolo 3), valutando la misura di dispersione e di rotazione, e infine dell'effetto Zeeman (Capitolo 4) considerando anche la presenza di un campo magnetico interno alla particella. Nel capitolo dedicato al sincrotrone vi è poi un esempio astrofisico basato su una radiosorgente, J1511+0518, che espone le possibilità di utilizzo della condizione di equipartizione per la determinazione del campo magnetico di queste particolari strutture.
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Pasini, Matteo. "Analisi del sistema di controllo di una bobina per la generazione di campi magnetici in un esperimento di fisica atomica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11482/.

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Questa tesi, svolta nell’ambito dell’esperimento BEC3 presso il LENS di Firenze, si propone di studiare i problemi connessi alla variazione improvvisa di corrente in elementi induttivi, come sono le bobine utilizzate per generare campi magnetici. Nell’esperimento BEC3, come in molti esperimenti di atomi freddi, vi è spesso la necessità di compiere operazioni di questo genere anche in tempi brevi. Verrà analizzato il sistema di controllo incaricato di invertire la corrente in una bobina, azione che va effettuata in tempi dell’ordine di qualche millisecondo ed evitando i danni dovuti alle alte tensioni che si sviluppano ai capi della bobina. Per questa analisi sono state effettuate simulazioni del circuito e misure sperimentali, allo scopo di determinare il comportamento e stimare la durata dell’operazione.
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Amadeu, Nader de Souza. "Estudo de difusão nos sistemas TTAB/NaBr/ agua e TTAB/decano/agua pelo uso de gradientes pulsados e campo magnetico em RWN". [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/250370.

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Resumen
Orientador : Fred Yukio Fujiwara
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
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Mestrado
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Venturi, Greta. "Radioprotezione in risonanza magnetica nucleare: regolamento di sicurezza ed effetti biologici". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14574/.

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La presenza, all’interno di una struttura sanitaria, di apparecchiature diagnostiche a Risonanza Magnetica (RM) determina l’esistenza di una serie di rischi legati alle caratteristiche strutturali e tecnologiche dell’impianto stesso. Con il presente lavoro di tesi si intende fare un sunto ragionato dei principali aspetti riguardanti la sicurezza del sito di risonanza magnetica in fase di installazione e i controlli di qualità necessari al fine di un duraturo mantenimento dell’impianto. Si evidenziano inoltre le linee guida comportamentali delle figure coinvolte, in riferimento alle normative vigenti, con particolare attenzione al paziente nella fase di preparazione all’esame RM. Infine si mettono in luce le possibili situazioni di emergenza e i protocolli da seguire in tali circostanze. L’obiettivo del documento consiste nel descrivere in modo conciso tutte le conoscenze che chiunque si accinga a un sito di Risonanza Magnetica dovrebbe avere, conscio dei rischi sanitari connesso ad esso. In particolare i rischi sono dovuti alla presenza di: • Un campo magnetico statico. • Un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF), con frequenza dipendente dall’intensità del campo magnetico statico, attivato nel momento di esecuzione degli esami; • Gradienti di campo magnetico necessari per la codifica spaziale del segnale RM, attivati durante le sequenze di acquisizione.
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Marcotulli, Lea. "Teorema del Viriale". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8874/.

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In questo elaborato si presenta il teorema del viriale, introdotto per la prima volta da R. J. E. Clausius nel 1870. É una relazione fra energia cinetica e poteziale totali di un sistema che, se soddisfatta, implica che questo sia in equilibrio. Sono equivalenti le affermazioni: "sistema virializzato" e "sistema in equilibrio". Sebbene in ordine cronologico la prima formulazione del teorema sia stata quella in forma scalare, ricaveremo, per maggiore generalità, la forma tensoriale, dalla quale estrarremo quella scalare come caso particolare. Sono di nostro interesse i sistemi astrofisici dinamici autogravitanti costituiti da N particelle (intese come stelle, gas etc.), perciò la trattazione teorica è dedotta per tali configurazioni. In seguito ci concentreremo su alcune applicazioni astrofisiche. In primo luogo analizzeremo sistemi autogravitanti, per cui l'unica energia potenziale in gioco è quella dovuta a campi gravitazionali. Sarà quindi ricavato il limite di Jeans per l'instabilità gravitazionale, con conseguente descrizione del processo di formazione stellare, la stima della quantità di materia oscura in questi sistemi e il motivo dello schiacciamento delle galassie ellittiche. Successivamente introdurremo nell'energia potenziale un termine dovuto al campo magnetico, seguendo il lavoro di Fermi e Chandrasekhar, andando a vedere come si modifica il teorema e quali sono le implicazioni nella stabilità delle strutture stellari. Per motivi di spazio, queste trattazioni saranno presentate in termini generali e con approssimazioni, non potendo approfondire casi più specifici.
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Traina, Alberto. "Emissione di sincrotrone e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16165/.

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Tra i vari processi di emissione di radiazione in astrofisica, la radiazione emessa per sincrotrone è del tutto peculiare, in quanto è caratterizzata dall'emissione di fotoni poco energetici (principalmente banda radio) che sono però prodotti da particelle (tipicamente elettroni) con energie elevatissime (dette per questo ultra-relativistiche). Questa radiazione è stata misurata inizialmente alla "General Electric" in un acceleratore in cui la velocità delle particelle veniva aumentata in presenza di un campo magnetico, notando che queste particelle emettevano radiazione; in seguito si capì che questa radiazione e quella osservata in alcune situazioni astrofisiche (ad esempio resti di supernovae o radiogalassie) era dovuta allo stesso fenomeno. Le ragioni fisiche alla base di questo processo radiativo sono legate alle equazioni di Maxwell per l'elettromagnetismo tramite la teoria dei campi di radiazione che porta alla definizione di potenziali ritardati e potenziali di Liénard-Wiechert, grazie ai quali si giunge alla derivazione della formula di Larmor per la quale una particella carica accelerata emette radiazione in proporzione alla sua carica e alla sua accelerazione. Per ragioni di brevità non verranno trattati argomenti preliminari per l'emissione di sincrotrone, cioè la descrizione del moto di una particella carica in un campo magnetico uniforme o no e la radiazione di ciclotrone e ciclotrone relativistico. In particolare nel primo capitolo verranno mostrate le caratteristiche principali della radiazione di sincrotrone; invece nel secondo capito verranno analizzati alcuni esempi astrofisici in cui ha luogo questo tipo di emissione.
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Magnani, Lorenzo Domenico. "Realizzazione di un Sistema elettronico di misura per sensori ad effetto Hall a larga banda". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15968/.

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I sensori di campo magnetico basati sull’effetto Hall trovano largo impiego in ambito industriale e molto spesso sono anche utilizzati per la misura indiretta e senza perdite di correnti di valore elevato. L’elaborato proposto prende in considerazione il sensore di nuova generazione ad alte prestazioni KE80, in grado di misurare correnti a larga banda. L’intero lavoro di tesi ha l’obiettivo di creare un PCB in grado di caratterizzare le prestazioni ed i limiti del sensore utilizzato, per raggiungere tale obiettivo si studiano prima i principi teorici relativi ai sensori ad effetto Hall, analizzando in particolare le problematiche intrinseche dei sensori realizzati su semiconduttore, in seguito si affrontano le problematiche tecniche relative alla generazione di una corrente costante di polarizzazione, la compensazione dell’offset e la lettura della tensione di Hall attraverso un circuito di lettura in grado di lavorare su una banda di 1 MHz.
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CARBONARI, ARTUR W. "Estudo do campo hiperfino magnetico no sup181Ta no sitio Y das ligas de Heusler Cosub2YZ(Y=Ti,Nb,V e Z=Si,Ge,Sn e Ga)". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 1992. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10308.

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Tese (Doutoramento)
IPEN/T
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
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Mangora, Andrea. "Simulazioni elettromagnetiche agli elementi finiti per un sensore di corrente integrato in tecnologia BCD". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14304/.

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L’obiettivo di questo elaborato è studiare la relazione che lega il campo magnetico alla corrente misurata in un sensore di corrente integrato basato sull’effetto Hall con lo scopo di poter realizzare una migliore progettazione del sensore stesso. Il circuito integrato oggetto di studio è in grado di effettuare misure di corrente a banda larga grazie all’innovativo design circuitale con cui è realizzata l’elettronica che governa la misura. Esso si basa su di un sensore a effetto Hall per misurare il campo magnetico generato dalla corrente che scorre su di una “strip” integrata, consentendo in questo modo un tasso di integrabilità elevato e la possibilità di effettuare la misura senza perdite. Di conseguenza, lo scopo di questo elaborato è l’analisi del campo magnetico generato da una strip metallica di dimensioni micrometriche e la sua relazione con i vari parametri di progetto. Per effettuare questo studio si è fatto ricorso ad un’analisi al calcolatore mediante software di simulazione fisica basato sul metodo degli elementi finiti, che consente la risoluzione di problemi fisici alle derivate parziali difficilmente trattabili per via analitica.
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PENDL, JUNIOR WILLI. "Estudo do campo hiperfino magnetico no sup181Ta no sitio Y das ligas de Heusler Cosub2 YAI (Y=Ta, Cr) e Cosub2 Ysup1sup1sub1-xYsup2subxZ (Y=Ti,V,Nb,Cr e Z=Al,Sn)". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 1996. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10444.

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Tese (Doutoramento)
IPEN/T
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
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Barka, Alba. "Emissione di sincrotrone e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22184/.

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Una particella carica accelerata emette radiazione seguendo la formula di Larmor. Quando l’accelerazione avviene tramite interazione con un campo magnetico possiamo parlare, in base alla velocità alla quale la particella viene accelerata, di Ciclotrone (per velocità v << c), Ciclotrone relativistico e Sincrotrone, in cui si ha a che fare con particelle ultra-relativistiche. L’ emissione viene detta di sincrotrone poiché viene generalmente osservata nei sincrotroni, acceleratori di particelle di tipo circolare usati negli studi di fisica delle particelle elementari. Nei sincrotroni, a differenza delle sorgenti astrofisiche, la radiazione prodotta è più energetica, con massimi di emissione nell’ infrarosso, nel visibile, nell’ ultravioletto o anche nei raggi X. La radiazione prodotta da questo processo `e una radiazione polarizzata e non termica, infatti le particelle non seguono la distribuzione di Maxwell-Bolzmann, bensì una distribuzione a legge di potenza. Come già citato, una formula fondamentale per le emissioni di cariche accelerate è la formula di Larmor, una delle conseguenze più importanti delle equazioni di Maxwell, ottenuta tramite l’utilizzo dei potenziali ritardati e di Liénard-Jones.
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Catellani, Daniele. "Una rassegna di tecnologie per posizionamento indoor". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13705/.

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Questo documento nasce con lo scopo di catalogare e valutare le tecnologie allo stato dell’arte, attualmente disponibili o in fase di sviluppo, che permettano la localizzazione in interni o in luoghi in cui non è possibile fare affidamento sul segnale GPS.
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Arpino, Alberto. "Tecniche automatiche di mapping e localizzazione in ambienti indoor". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7981/.

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Il mapping di grandezze fisiche risulta estremamente importante, essendo in grado di fornire un adeguato supporto per la localizzazione e il monitoraggio di parametri ambientali sensibili. Nel caso indoor, in assenza di un sistema di localizzazione di riferimento analogo al GPS per il caso outdoor, sfruttando appieno le potenzialità della sensoristica a bordo degli smartphone, si è fatto progressivamente strada il mapping di grandezze fisiche quali, ad esempio, il segnale Wi-Fi e il campo magnetico terrestre. In questo caso il mapping, senza richiedere alcuna infrastruttura e coadiuvato dall'utilizzo di dispositivi portatili largamente diffusi ad uso quotidiano, rappresenta una soluzione relativamente recente ridefinibile come Mobile Crowd Sensing. Il MCS rappresenta un nuovo paradigma di servizio, volto a sfruttare l'interconnettività tra dispositivi portatili per effettuare misurazioni di caratteristiche ambientali in maniera automatizzata, aggregandole in un sistema cloud usufruibile ad una vasta comunità. Tuttavia , il considerevole flusso di dati generato, la variabilità temporale delle grandezze di interesse e il rumore insito nelle misurazioni costituiscono problematiche fondamentali per l'utilizzo e la gestione delle misurazioni effettuate. Per tali motivi l'attività di tesi ha previsto i seguenti obiettivi: (i) fornire una panoramica delle principali tecniche e tecnologie di localizzazione volta a motivare l'importanza del mapping di grandezze fisiche ambientali; (ii) individuazione di grandezze fisiche appetibili per la creazione di mappe affidabili e realizzabili nei contesti applicativi più disparati, sfruttando risorse già presenti nell'ambiente; (iii) sviluppo di un algoritmo statistico in grado di fornire una stima accurata dell'andamento spaziale della grandezza di interesse attraverso un numero limitato di misurazioni, mantenendo la compatibilità con processi MCS e una bassa complessità computazionale. L’algoritmo sviluppato è stato validato attraverso simulazioni e misurazioni svolte in ambienti reali. In particolare, prove sperimentali sono state effettuate nell’arena Vicon nei laboratori DEI dell’Università di Bologna, sede Cesena, concepita dal gruppo di ricerca Casy.
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Pelliconi, Edoardo. "Analisi tecnica della componentistica negli impianti di elettrolisi dell’acqua per la produzione di idrogeno". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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L’obiettivo dell’elaborato è quello di studiare il funzionamento di una cella elettrolitica per la produzione di idrogeno a partire dall’acqua, per comprendere quali siano i parametri di funzionamento che influenzano maggiormente le prestazioni della cella, e dunque di identificare una soluzione tecnologica migliorativa rispetto allo stato dell’arte. In primis sono stati studiati i processi, le reazioni e le condizioni operative delle attuali tecnologie elettrolitiche esistenti, mettendo a confronto i punti di forza e le criticità di ciascuna soluzione tecnologica. Successivamente sono stati individuati i parametri sui quali sarebbe opportuno lavorare per effettuare un miglioramento e sono state sviluppate delle idee a riguardo. In seguito è stato scelto di approfondire la tecnologia elettrolitica alcalina le cui caratteristiche meglio si adattano allo sviluppo delle idee considerate ed è stata effettuata una ricerca rispetto alla presenza o meno di idee tecnologiche similari all’interno dello stato dell’arte. Infine è stata proposta una veloce panoramica del prototipo che si vorrà andare a realizzare.
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Schneider, Raphael Cordeiro. "Análise dos efeitos do campo magnético sobre a reparação de ferida cirúrgica no dorso de ratos". Universidade Federal do Espírito Santo, 2013. http://repositorio.ufes.br/handle/10/5873.

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Made available in DSpace on 2016-12-23T13:54:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Raphael Cordeiro Schneider.pdf: 3121606 bytes, checksum: cb3227df91b00ccfb5765121923e8c87 (MD5) Previous issue date: 2013-07-30
Campo magnético é uma região do espaço onde se manifesta o magnetismo, decorrente de materiais com propriedades magnéticas denominados ímãs. A terapia de campo magnético para diversos tipos de afecções tem-se tornado comum. O estudo tem como objetivo analisar os efeitos do campo magnético sobre a cicatrização de feridas confeccionadas em tecidos moles do dorso de ratos. É um estudo experimental quantitativo com o uso de 54 ratos machos Wistar com 120 dias de vida, pesando entre 250 e 300g, distribuídos em três grupos (C, E1 e E2), nos quais foram confeccionadas feridas cutâneas em seu dorso. Os animais do grupo E1 foram mantidos sob influência do polo norte de um imã com intensidade de campo magnético de 850G. Já os animais do grupo E2 foram mantidos sob influência do polo sul de um imã com intensidade de campo magnético de 850G. Em cada um dos períodos de análise (03, 07 e 15 dias pós-operatórios) foram medidas macroscopicamente as áreas das feridas do dorso, as distâncias microscópicas entre os bordos sadios do corte histológico e a contagem das células inflamatórias. Os resultados demonstraram que em relação a área da ferida o grupo E2 apresentou valores maiores que os grupo C e E1 nos períodos de 03 e 07 dias pós-operatórios. Da mesma forma os valores para a distância entre os bordos sadios para o grupo E2 nos períodos de 03 e 07 dias pós-operatórios foram maiores quando comparado aos grupos C e E1. A contagem de células inflamatórias foi menor para ambos os grupos E1 e E2 quando comparados ao C, entretanto mais expressiva para o grupo E2. Pode-se concluir que a exposição ao campo magnético oriundo da utilização de ímãs de intensidade de 850G, pode modificar o processo de reparação e inflamação do tecido no dorso de ratos
Magnetic field is a region of space where the magnetism is manifested, due to materials with magnetic properties - called magnets. The magnetic field therapy for various types of diseases has become common. The study aims to analyze the effects of the magnetic field on the healing of soft tissue wounds made on the backs of rats. It is a quantitative experimental study using 54 male Wistar rats of 120 days, weighing 250-300g were divided into three groups (C, E1 and E2), which were made in skin wounds in his back. The animals of group E1 were kept under the influence of the north pole of a magnet with magnetic field strength of 850G. The animals of group E2 were kept under the influence of the south pole of a magnet with magnetic field strength of 850G. In each of the periods (3, 7 and 15 postoperative days) were measured macroscopically the wound areas of the back, the microscopic distance between the healthy edges from histological and counting of inflammatory cells. The results showed that over the wound area group E2 showed higher values than group C and E1 in the periods of 3 and 7 postoperative days. In the same way, values for the distance between the healthy edges for the E2 group in periods of 3 and 7 postoperative days were higher when compared to group C and E1. The count of inflammatory cells was lower in both groups E1 and E2 compared to C, but more significantly to the group E2. It can be concluded that exposure to the magnetic field arising from the use of magnets intensity 850G may modify the process of inflammation and repair of tissue in the backs of rats
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Cicarelli, Lucas Costa. "Classificação de veículos automotivos pelo perfil magnético em laços indutivos". reponame:Repositório Institucional da UFPR, 2012. http://hdl.handle.net/1884/26884.

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Resumo: A identificação da categoria de um veículo que trafega em uma via é um importante parâmetro para sistemas de gerenciamento de tráfego. A classificação veicular tem aplicações como planejamento do sistema viário, estimativa de emissões veiculares e fiscalização de tráfego. Várias técnicas são empregadas para realizar a tarefa de classificação de veículos, sendo que a maioria processa informações provenientes dos sensores indutivos. Neste trabalho, é avaliado um sistema para classificação de veículos tanto em seis categorias, como em oito categorias. O sistema utiliza rede neural perceptron multicamada (Multi-Layer Perceptron - MLP) e é comparado com outras técnicas lineares de classificação como as medidas de similaridade Distância Euclidiana e Distância de Mahalanobis. As variáveis de entrada utilizadas para a rede neural foram extraídas a partir dos perfis magnéticos adquiridos. Este estudo apresenta uma análise da seleção dos parâmetros de entrada para a classificação. O sistema avaliado foi capaz de alcançar índices de acerto na classificação de 97% em seis categorias e 90% em oito categorias. Os resultados dos testes mostram a viabilidade técnica de se utilizar o sistema em equipamentos fixo de fiscalização eletrônica, permitindo a diferenciação de categorias muito semelhantes entre si como, por exemplo, caminhonetes de camionetas.
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Contin, Mario Célio. "Cálculo de fluxo magnético na coroa de máquinas elétricas através do método de caminhos finitos". Florianópolis, SC, 2000. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/78969.

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Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro Tecnológico.
Made available in DSpace on 2012-10-17T21:37:07Z (GMT). No. of bitstreams: 0Bitstream added on 2014-09-25T16:50:52Z : No. of bitstreams: 1 171693.pdf: 5316441 bytes, checksum: fb65c432af9faa40847f480d830084fc (MD5)
Este trabalho apresenta um estudo teórico e para implementação das Linhas Equipotenciais de Fmm, que consistem de Linhas Geométricas sobre as quais incide um mesmo Potencial Escalar Magnético, para as Coroas Estatóricas de Máquinas Elétricas Girantes. Sobre estas linhas são estabelecidos os Fluxos Magnéticos Impostos de acordo com a lei de Faraday e com base na distribuição dos Campos Magnéticos em Máquinas Elétricas Girantes trifásicas. Com estas Linhas Equipotenciais de Fmm e com a imposição dos Fluxos Magnéticos é proposto um novo Método Numérico Iterativo, chamado de "Caminhos Finitos", que considera a curva BxH (não linear) do meio material, para o cálculo da difusão dos Campos e Induções Magnéticas no domínio de estudo das Coroas de Máquinas elétricas Girantes. Para uma comprovação experimental, são apresentadas, em forma de gráficos comparativos, as soluções obtidas pelo Método de Caminhos Finitos proposto e pelo Método de Elementos Finitos (EFCAD). Ainda estão apresentadas as vantagens, conclusões e considerações finais a respeito do trabalho.
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Costa, Carlos Cesar. "Dispositivo de Variação de Campo Magnético DC, Usado na Caracterização da Magneto-Resistência em Materiais Magnéticos". Universidade Federal do Maranhão, 2008. http://tedebc.ufma.br:8080/jspui/handle/tede/714.

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Made available in DSpace on 2016-08-18T18:19:25Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Carlos Cesar Costa.pdf: 2011505 bytes, checksum: 17efa54b3a1a2bd2009b553d5382bb31 (MD5) Previous issue date: 2008-12-05
In the present work of dissertation of the master's degree course, we studied the magnetic properties of films simple nanometric's as: iron on oxide of magnesium (F/MgO) and permalloy (Fe Ni) in room temperature, obtained by the eltro-deposition process by sputtering. The experimental results were interpreted in agreement with the models phenomenological that take into account the most relevant terms of the magnetic free energy of the system. We made an approach in accordance with the literature on the main mechanisms that originate the electric resistance in magnetic metallic films, such as: resistance electric ohm's, effects hall, anisotropic magnetoresistance (AMR). it is made a description of the main experimental techniques used in the characterization of films nanometric's, as the Magnetometer Optical for Kerr Effect (MOKE), Ferromagnetic Resonance (FMR) and Magnetoresistance (MR). This last technique, that it uses the method of the four tips, it is used to obtain the magnetoresistance curves. In this work, we studied the effect of the anisotropic magnetoresistance in simple films, where the magnetoresistance curves are associated to the competitions enter the energies Zeeman and of anisotropic magnetic. The effect of AMR was verifies for the samples of films nanometric's through numeric simulation. For the development of the research, we set up a Device of Variation of Magnetic Field DC (DVCM DC) and the experimental data are obtained through virtual instrumentation. The magnetoresistance curves were interpreted in agreement with the model phenomenological and we still used the hysteresis loop obtained by MOKE as parameters.
No presente trabalho de dissertação do curso de mestrado, estudamos as propriedades magnéticas de filmes nanométricos simples como: ferro sobre óxido de magnésio (Fe/MgO) e permalloy (Fe Ni) em temperatura ambiente, obtidos pelo processo de eltro-deposição por sputtering. Os resultados experimentais foram interpretados de acordo com os modelos fenomenológicos que levam em conta os termos mais relevantes da energia livre magnética do sistema. Fizemos uma abordagem em conformidade com a literatura sobre os principais mecanismos que originam a resistência elétrica em filmes metálicos magnéticos, tais como: resistência elétrica ôhmica, efeito Hall, magnetoresistência anisotrópica (AMR). É feita uma descrição das principais técnicas experimentais usadas na caracterização de filmes nanométricos, como o Magnetômetro de Efeito Kerr Magneto-óptico (MOKE), Ressonância Ferromagnética (FMR) e Magneto-resistência (MR). Esta última técnica, que usa o método das quatro pontas, é utilizada para obter as curvas de magneto-resistência. Neste trabalho, estudamos o efeito da magneto-resistência anisotrópica em filmes simples, onde as curvas de magnetoresistência estão associadas às competições entre as energias Zeeman e de anisotropia magnética. O efeito da AMR foi verificado para as amostras de filmes nanométricos via simulação numérica. Para o desenvolvimento da pesquisa, montamos um Dispositivo de Variação de Campo Magnético DC (DVCM DC) e os dados experimentais são obtidos via instrumentação virtual. As curvas de magneto-resistência foram interpretadas de acordo com o modelo fenomenológico e utilizamos ainda as curvas de histerese, obtidas por MOKE como parâmetros.
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Cesari, Sara. "Campi magnetici in astrofisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9092/.

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In ambiente astrofisico, se si parla di campi magnetici, due sono gli elementi che devono sovvenire alla mente: plasma relativistico e radiazione di sincrotrone. L'elaborato vuole illustrare in modo più semplice possibile come si presenta una radiosorgente dal punto di vista magnetoidrodinamico e, più ampiamente, come funziona a livello di interazione elettromagnetica di sincrotrone
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Ciarlariello, Roberto. "Campi magnetici in astrofisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19499/.

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I campi magnetici rivestono un ruolo fondamentale in astrofisica in un vasto numero di fenomeni e sono presenti in una grande quantità di circostanze. Il seguente elaborato ha lo scopo di analizzare come il campo magnetico influenzi la propagazione di onde elettromagnetiche in un plasma ( un gas ionizzato e globalmente neutro) e valutare quale sia il ruolo del campo magnetico nei meccanismi di accelerazione delle particelle, arrivando a descrivere i fenomeni che permottono ad alcune particelle di raggiungere energie elevatissime. A tale scopo nel primo capitolo si introducono i principi della magnetoidrodinamica facendo riferimento alle approssimazioni necessarie per studiare le interazioni fra campo magnetico e fluidi astrofisici. Nei capitoli successivi vengono illustrati i meccanismi della rotazione di Faraday (capitolo 2.) e dell’accelerazione di Fermi (Capitolo 3.). Il capitolo finale presenta due analisi relative rispettivamente al contributo della rotazione di Faraday nella magnetosfera di una pulsar e al ruolo dell’accelerazione di Fermi nella produzione di raggi cosmici ad energie elevate.
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Scocca, Filippo. "Campi magnetici in astrofisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5884/.

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Tantalo, Maria. "Campi magnetici in astrofisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7857/.

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In ambito astrofisico i campi magnetici ricoprono un ruolo importante nelle più differenti situazioni. Il seguente elaborato ha lo scopo di approfondire ed analizzare uno tra tutti gli innumerevoli casi: il magnetismo solare. Nel primo capitolo si intoducono quelli che sono i principi della magnetoidrodinamica e in particolare si fa riferimento alle approsimazioni necessarie per lo studio delle interazioni dei campi magnetici con i fluidi astrofisici delle strutture stellari, che, date le elevate temperature a cui si trovano e le loro caratteristiche fisiche, sono sempre trattabili come plasmi. Nel secondo capitolo si illustrano i modelli principali che sono alla base degli aspetti morfologici più importanti delle strutture magnetiche fotosferiche e della loro evoluzione temporale. Si passa, quindi, a descrivere i fenomeni più spettacolari e di maggior interesse astrofisico, che hanno luogo nei diversi strati dell’atmosfera del Sole come conseguenza di questa intensa e ciclica attività magnetica: macchie solari, brillamenti, protuberanze ed eruzioni di massa coronale.
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Kakuda, Eduardo Shiguemi. "Espectrômetro de RMN de campo remoto". Universidade de São Paulo, 1998. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/76/76132/tde-25032014-115640/.

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Nos espectrômetros de RMN convencionais as amostras são colocadas dentro do gap do ímã, onde encontra-se a região de campo magnético mais intenso e homogêneo. Nessa configuração o tamanho do ímã aumenta de acordo com o tamanho da amostra, dificultando a aplicação da RMN para amostras muito volumosas. Uma configuração em que o ímã não precisa aumentar com o volume da amostra tem sido a geração de campo magnético remoto, onde a região ótima de análise, de campo mais intenso e homogêneo, fica fora do gap do ímã. Neste trabalho avaliou-se os métodos de geração de campo magnético remoto por ímã permanente na forma de ferradura e de campo oposto, para aplicação em RMN. Os ímãs na forma de ferradura foram construídos com cilindros de AlNiCo V, com 100mm de comprimento e130mm de diâmetro, e NdFeB. O ímã de campo oposto foi construído com cilindros de NdFeB com 25mm de espessura e 100mm de diâmetro. Utilizando os ímãs na forma de ferradura, não foi possível observar sinal de RMN pois ha um enorme gradiente de campo que restringe a área útil de análise. Com o ímã de campos opostos foi possível observar o sinal de RMN externamente ao gap do ímã com um campo da ordem de 1,75KGauss. Mesmo com esse ímã a homogeneidade não e muito alta, mas é suficiente para avaliações quantitativas de teores de óleo e umidade em sementes, bem como a cinética de absorção de água pelas sementes. Analisou-se também o comportamento dos modelos angulados para estes dois tipos, mas não se obteve resultados satisfatórios
In a conventional NMR spectrometer the samples are placed inside of the magnet where is situated the most intense and homogeneous area. In this configuration the size of the magnet increases with the volume of the sample, hindering the applications of NMR to very large samples. A way to eliminate this problem is to use magnets that generate a remote magnetic field, where the intense and homogeneous area is outside it. In this work we evaluated two types of magnets for remote NMR. One is a U shaped magnet and the other is a magnet with opposite field. The U shaped magnets were built with two AlNICo V cylinders, seizing 100 mm in length and 130 mm in diameter or two NdFeB cylinders, seizing 25 mm in length and 100 mm in diameter. The magnet with opposite field was build with two cylinders NdFeB. With the U shaped magnet it was not possible to observe the NMR signal due to an enormous magnetic field gradient that restricts the useful area of analysis. Using the magnet with opposite field, it was possible to observe NMR signal outside the magnet with a field of the order of 1,75 KGauss. With this magnet the homogeneity was not very high but it was enough to perform qualitative and quantitative evaluation of oil and humidity in seeds and the kinetics of water absorption by them. The performance of the angled models was analyzed for the two types, but the results obtained were not satisfactory
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Silva, Márcio Gomes da. "Efeitos da hibridização e do campo magnético externo na supercondutividade de modelos multibandas". Universidade Federal de São Carlos, 2015. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/7265.

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Approved for entry into archive by Marina Freitas (marinapf@ufscar.br) on 2016-09-20T14:01:58Z (GMT) No. of bitstreams: 1 TeseMGS.pdf: 2043252 bytes, checksum: a70365d13804598ad8c94cb75631f81d (MD5)
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Superconductivity one of the most intriguing physical phenomena has been extensively studied due to their potential for technological applications. Despite advances in research in physics there is still no complete theory to explain the phenomenon. We study the behavior of a superconducting system described by a multiband model. We consider the interband interaction, i.e., the interaction is between the fermions with dierent masses at dierent bands, under the inuence hybridization. Also, we study the intraband interaction with hybridization and external magnetic eld. Using the method of Green's functions of Zubarev, we calculate the superconducting order parameters with intra-and interbanda interaction at zero temperature, ie, T = 0, and for dierent temperatures of zero. Interband interaction obtained in the superconducting order parameter as a function of temperature and hybridization V. The phase diagram T versus V was also obtained. The superconducting properties, such as free energy, entropy and specic heat, were also determined in the intraband interaction. Initially, we calculate the superconducting properties in zero eld, ie, for H = 0, then we consider the presence of external magnetic eld H nonzero. obtained an implicit equation that relates the magnetic field, temperature and hybridization, which allowed us to obtain the phase diagram T versus T and T versus V . Our results show that both the hybridization V , as the external magnetic field H acts at the expense of superconductivity by suppressing it. We noticed also, and conrmed by other studies, that the intraband interaction, we have only second order transition, since the interaction interbanda, we obtained a superconducting tricritico point where we encounter a line first with a second order. Based on these results, we conclude that left a signicant contribution to research in superconductivity.
A supercondutividade, um dos fenômenos mais intrigantes da fisica, vem sendo extensivamente estudada, devido ao seu potencial para aplicações tecnológicas. Apesar do avanço nessa área de pesquisa, como a teoria BCS, teoria microscópica que explica os supercondutores convencionais, ainda não há uma teoria completa que explique os não convencionais. Neste trabalho estudamos o comportamento de um sistema supercondutor descrito por um modelo multibandas, pois é uma extensão da teoria BCS a qual descreve bem os supercondutores de baixas temperaturas. Consideramos a interação interbanda, isto é, a interação se da entre férmions que apresentam propriedades diferentes, tais como, massas distintas, ou mesma massa, mas comportamentos diferentes que se encontram em diferentes bandas, sob a influência da hibridização. Tambem, estudamos a interação intrabanda com hibridização e campo magnético externo. Usando o método das funções de Green de Zubarev, calculamos os parâmetros de ordem supercondutor para as interações intra e interbanda a temperatura nula, isto é, T = 0 (transições quânticas), e para temperaturas finitas (transições térmicas ou clássicas) afim de obtermos um estudo completo do sistema. Na interação interbanda obtivemos o parâmetro de ordem supercondutor em função da temperatura e da hibridização V . O diagrama de fase T versus V também foi obtido. As propriedades supercondutoras, tais como energia livre, entropia e calor especifico, também foram determinadas na interação intrabanda. Inicialmente, calculamos as propriedades Supercondutoras a campo nulo, isto é, para H = 0, em seguida, consideramos a presença do campo magnético externo H diferente de zero. Obtivemos uma equação implícita que relaciona o campo magnético, temperatura e hibridização, o que nos permitiu obter o diagrama de fase T versus H e T versus V . Nossos resultados mostram que tanto a hibridização V , quanto o campo magnético externo H atuam em detrimento da supercondutividade, suprimindo-a, concordando com outros trabalhos, apesar de não ser isso geral, uma vez que alguns trabalhos mostram que V contribui para a supercondutividade até um determinado valor e para outros valores, suprime-a. Percebemos também que tanto na interação interbanda, quanto na interação intrabanda temos transições de primeira e segunda ordem e um ponto tricritico, no qual temos o encontro de uma linha de primeira ordem com uma de segunda ordem.
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Ozelo, Helka Fabbri Broggian. "Homogenização de um magneto resistivo com núcleo de ferro utilizando-se o método de Shimming passivo". Universidade de São Paulo, 2004. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/76/76132/tde-12062008-151748/.

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Este trabalho consistiu na implementação de um método de homogeneização de campo, denominado shimming passivo. Esse método é caracterizado pela inserção de pequenas peças ferromagnéticas no interior do magneto; a interação destas peças com o campo magnético principal produz campos locais capazes de corrigir inomogeneidades indesejadas, quando várias peças são estrategicamente combinadas. Embora esse método já tenha sido bem discutido, implementado e publicado por D.I.Hoult na década de 80, ele ainda não havia sido desenvolvido para um magneto resistivo com núcleo de ferro e peças polares, como é o caso do Artro-ToRM. Nosso objetivo era, através do Artro-ToRM, encontrar uma metodologia de modelagem e correção de campo que fosse útil para magnetos com a mesma geometria. Foram utilizados métodos computacionais de ajuste numérico que, a partir de mapas originais de campo, foram capazes de encontrar configurações de peças magnéticas que pudessem reduzir as inomogeneidades presentes. Um dos maiores desafios do trabalho, foi encontrarmos elementos passivos com comportamento previsível quando submetidos ao campo magnético principal, já que os programas de otimização presupunham que trabalhávamos com dipolos magnéticos, para efeitos de simplificação. Finalmente, considerando uma região cilíndrica com raio de 5 cm e comprimento de 10 cm, mostramos uma melhora de 390 ppm para 250 ppm na homogeneidade, após a correção passiva.
This work presents the implementation of a method for field correction, called passive shimming. The method is characterized by the insertion of small iron pieces in magnet bore; the interaction of these pieces with the main magnetic field produces local fields capable of correcting undesired inhomogenity, when some parts are strategically combined. Although this method has been already proposed by D.I.Hoult in the eighties, it still has not been developed for resistive magnets with polar pieces, such as the Artro-ToRM. Our objective were to find a method for field modeling and correction that could be useful for magnets with similar geometry. Computational methods of numerical adjustment were used from the original field maps, it was possible to find the optimal the configurations of magnetic parts for reducing the field inhomogenity. One of the biggest challenges of the work, was to find passive elements with previsible behavior when submitted to magnetic field main, since the optimization programs preassumed that we worked with magnetic dipoles, for the purpose of simplification. Finally, considering a cilindrical region, we show an improvement of 390 ppm to 250 ppm in the homogenity, after the passive correction.
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Unibosi, Marco. "Studio delle proprieta magnetiche del sistema nanogranulare magnetite/idrossiapatite per potenziali applicazioni in nanomedicina". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8349/.

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Abbiamo sintetizzato un nuovo sistema nanogranulare consistente di nanoparticelle di magnetite inserite in idrossiapatite carbonata biomimetica per possibili future prospettive nell'ambito del tissue engineering osseo. Sono stati sintetizzati e studiati tre campioni nanogranulari, uno composto di nanoparticelle di magnetite e due composti di idrossiapatite contenenti magnetite per circa lo 0.8wt.% ed il 4wt.%. Le nanoparticelle di magnetite e il materiale composto sono stati analizzati tramite diffrazione a raggi X (XRD), spettroscopia all'infrarosso (FT-IR) e microscopia in trasmissione elettronica (TEM). Queste analisi hanno fornito informazioni sulla struttura delle nanoparticelle, come il size medio di circa 6 nm e hanno rivelato, sulla loro superficie, la presenza di gruppi idrossilici che incentivano la crescita successiva della fase di idrossiapatite, realizzando una struttura nanocristallina lamellare. I primi studi magnetici, condotti tramite un magnetometro SQUID, hanno mostrato che sia le nanoparticelle as-prepared sia quelle ricoperte di idrossiapatite sono superparamagnetiche a T=300K ma che il rilassamento della magnetizzazione è dominato da interazioni magnetiche dipolari di intensità confrontabile all'interno dei tre campioni. I valori di magnetizzazione più bassi di quelli tipici per la magnetite bulk ci hanno portato ad ipotizzare un possibile fenomeno di canting superficiale per gli spin delle nanoparticelle, fenomeno presente e documentato in letteratura. Nei tre campioni, quello di sole nanoparticelle di magnetite e quelli di idrossiapatite a diverso contenuto di magnetite, si forma uno stato collettivo bloccato a temperature inferiori a circa 20K. Questi risultati indicano che le nanoparticelle di magnetite tendono a formare agglomerati già nello stato as-prepared che sostanzialmente non vengono alterati con la crescita di idrossiapatite, coerentemente con la possibile formazione di legami idrogeno elettrostatici tra i gruppi idrossilici superficiali. L'analisi Mossbauer del campione di magnetite as-prepared ha mostrato un comportamento bimodale nelle distribuzioni dei campi iperfini presenti alle varie temperature. Passando dalle basse alle alte temperature lo spettro collassa in un doppietto, coerentemente con il passaggio dallo stato bloccato allo stato superparamagnetico per il sistema.
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Schoenmaker, Jeroen. "Desenvolvimento de um microscópio óptico e magnetoóptico de varredura em campo-próximo". Universidade de São Paulo, 2005. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-26052009-102436/.

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Para o desenvolvimento da nanociência atual há forte demanda por equipamentos capazes de caracterizar sistemas em escalas da ordem nanométrica. Este contexto impulsionou o desenvolvimento de microscópios ópticos de varredura em campopróximo (Scanning Near-field Optical Microscope SNOM). Diferentemente da microscopia óptica tradicional, os SNOMs detectam a radiação eletromagnética evanescente e, conseqüentemente, a resolução não é limitada pelo critério de Rayleigh. No Laboratório de Materiais Magnéticos IFUSP desenvolvemos um SNOM sensível a efeitos Kerr magnetoópticos (MO-SNOM). Dessa maneira, associamos a alta resolução da técnica à alta sensibilidade dos efeitos magnetoópticos. Trata-se se uma área relativamente pouco explorada e carente de resultados sistemáticos na literatura. Utilizando o MO-SNOM, caracterizamos partículas microestruturadas de Co70.4Fe4.6Si15B10 amorfo com dimensões de 16x16x0.08 microm3 e 4x4x0.08 microm3. Os resultados compreendem dezenas de imagens de susceptibilidade magnetoóptica diferencial com resolução melhor que 200 nm e curvas de histerese local. Em primeira análise, a demonstração de resultados sistemáticos ajuda a estabelecer a técnica. O comportamento magnético das partículas, estudadas sob várias condições de campo aplicado, se mostrou determinado basicamente pela anisotropia de forma. As curvas de histerese local mostraram comportamentos intrinsecamente locais e motivaram uma interessante discussão sobre os parâmetros de caracterização magnética convencionais. As medidas realizadas indicam que o efeito Kerr magnetoótico transversal em campopróximo é similar ao campo-distante. Os resultados são fortemente sustentados por medidas de microscopia magnetoóptica de campo-distante, simulações micromagnéticas e medidas de microscopia de força magnética. Medidas complementares revelam o potencial do MO-SNOM para caracterizações de objetos extensos quanto a potenciais de pinning. Além disso, medidas em filmes finos de NiFe/FeMn acoplados por exchange-bias evidenciam a alta sensibilidade do MO-SNOM, estimada de DM ~ 2 x 10-12 emu.
To support nanosciences evolution, there is a strong demand for developing new instrumentation devoted to nano-scale characterization. In this context, the development of the Scanning Near-field Optical Microscope (SNOM) took place. In contrast to traditional optical microscopes, SNOM deals with evanescent electromagnetic radiation and, consequently, the resolution is no longer limited by the Rayleigh criterion. At Laboratório de Materiais Magnéticos (LMM) IFUSP a SNOM devoted to magneto-optical Kerr effect measurements (MO-SNOM) has been developed. The MOSNOM associates the high resolution of the near-field technique to the high sensibility of the magneto-optical Kerr effect. Near-field magneto-optical microscopy is not yet wellestablished and there is a lack of systematic results in the literature. Using the MO-SNOM, amorphous Co70.4Fe4.6Si15B10 particles with 16x16x0.08 microm3 and 4x4x0.08 microm3 dimensions were studied. With resolution better than 200 nm, several magneto-optical differential susceptibility images and local hysteresis loops were obtained. The systematic results uphold the establishment of this new technique. Under the different applied field conditions, the magnetic behavior of the particles was found to be determined by shape anisotropy. Local hysteresis loops presented shapes intrinsic of local field induced process. The unusual hystesesis loops motivated interesting discussion about the conventional magnetic parameters. The MO-SNOM measurements indicate that the near-field transverse magneto-optical Kerr effect is similar to the far-field case. The results are highly supported by far-field magneto-optical microscopy, micromagnetic simulations and magnetic force microscopy measurements. Complementary measurements indicate the MO-SNOM potential to extensive magnetic surface characterization related to pinning potential distribution. Furthermore, measurements on the exchange-bias coupled NiFe/FeMn thin films make evident the MO-SNOM high sensitivity, estimated to be DeltaM ~ 2 x 10-12 emu.
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Corrêa, Thiago Reginaldo. "Implicações do uso de campos magnéticos oscilantes em um mot de rubídio". Universidade do Estado de Santa Catarina, 2012. http://tede.udesc.br/handle/handle/1969.

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Made available in DSpace on 2016-12-12T20:15:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 capa ate a Introducao.pdf: 95782 bytes, checksum: 9c1b33c935822f8b7b9fab4eec59cfc6 (MD5) Previous issue date: 2012-03-08
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
This work presents a study about infuences that a quadripolar magnetic field periodically time dependent, can promote in a magneto-optical trap (MOT). The intention reflects the interest in finding an oscillating field configuration that enables the capture and provide benefits if compared to the typical process of trapping. In many papers that will be cited here, a MOT uses a magnetic field that promotes a linear steady magnetic field gradient from the center of the trap. Applying experimental results involving magnetic field oscillations, which will be quoted in detail throughout this text, came the initiative to mathematically model the problem and seek a form of oscillation that may result in a more efficient trapping. Numerical results in a one-dimensional model suggests that the number of atoms is strongly aflected by fuctuations, but we have not found, for the modulations suggests in this work, an oscillation model that could provide an increase of the trap atoms. It was noted that the oscillation frequency of the atom is subjected, aflect the amplitude of the oscillations in the number of trapped atoms.
Neste trabalho apresentamos um estudo sobre as influências que um campo quadripolar magnético, periodicamente dependente do tempo, pode promover em uma armadilha magnético-óptica (Magneto Optical Trap - MOT). O objetivo deste trabalho reflete o interesse em encontrar uma configuração de campo oscilante que possibilite o aprisionamento e forneça vantagens em relação ao processo típico de armadilhamento. Em muitos dos trabalhos que serão citados aqui, um MOT utiliza um campo magnético quadripolar estacionário que promove um gradiente de campo magnético linear à partir do centro da armadilha. Usando resultados experimentais envolvendo oscilações no campo magnético, que serão citados mais detalhadamente no decorrer deste texto, surgiu a iniciativa de modelar o problema matematicamente e buscar uma forma de oscilação que possa resultar em um aprisionamento mais eficiente. Resultados numéricos concebidos em um modelo unidimensional sugerem que o número de átomos é fortemente afetado pelas oscilações, mas não foi possível encontrar, para as modulações sugeridas neste trabalho, uma modulação que pudesse fornecer aumento expressivo no número de átomos armadilhados. Foi possível constatar que a freqüência da oscilação a que o átomo é submetido, afetará a amplitude das oscilações no número de átomos armadilhados.
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Braia, Laura. "Teorema del viriale e applicazioni astrofisiche". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17895/.

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In questa trattazione si è andati a presentare il noto teorema del viriale e alcune sue importanti applicazioni, in particolare di carattere astrofisico. Nella prima parte si è discusso della derivazione teorica del problema, ponendo particolare attenzione al legame con gli studi tipici della dinamica stellare, introducendo quindi il problema degli N corpi, il concetto di tempo di rilassamento e tutte le approssimazioni associate. In particolare si è discusso di sistemi autogravitanti e di sistemi collisionali e non, e del loro legame con i fluidi cosiddetti ordinari. Si è introdotta, poi, la CBE, presentandone tanto i vantaggi quanto i limiti e come superarli: si è parlato, a tal proposito, del metodo dei momenti, da cui si è arrivati alle equazioni di Jeans. Si è, infine, presentato il problema del teorema del viriale in media temporale. Nella seconda parte si sono, invece, descritte una serie di importanti applicazioni del teorema stesso: si è parlato, innanzitutto, di sistemi autogravitanti e si è descritto il piano viriale. Si è poi discusso brevemente dei sistemi a calore specifico negativo e del fenomeno dell'evaporazione gravitazionale per gli ammassi. Si è presentato anche l'interessante problema, posto da Jeans, dell'instabilità gravitazionale dei sistemi e si è discusso, ancora, della struttura morfologica delle galassie ellittiche. Si è anche parlato della frequenza delle pulsazioni radiali per una sfera di gas e del caso particolare delle implicazioni del teorema del viriale in presenza di un campo magnetico, sottolineando l'importanza del contributo di Fermi e Chandrasekhar in questo ambito, per poi concludere con una breve descrizione degli effetti della compresenza di campo magnetico e raggi cosmici. Data la vastità degli argomenti, per questioni di spazio talvolta si sono omesse importanti dimostrazioni o passaggi matematici, a cui, però, si è fatto riferimento nelle note in fondo, con i rimandi ai testi consultati.
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