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Marković, Irena, and Monika Berić. "ANALISI CONTRASTIVA ITALIANO-CROATO-CECA NELLA FRASEOLOGIA ENTOMOLOGICA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 243–63. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.14.

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Resumen
Nella presente ricerca si è andati ad investigare in modo contrastivo quanto il comportamento e le caratteristiche degli insetti (in generale considerati universali) differiscano nelle tre lingue (italiano, croato e ceco) nelle espressioni idiomatiche. Si è partiti dalle espressioni idiomatiche italiane contenenti una componente entomologica (17 insetti), le quali cercano i loro equivalenti nel croato e nel ceco. Significa che l’analisi viene fatta soltanto unidirezionalmente dall’italiano al croato e ceco. Da un lato, la lingua croata e quella ceca, essendo della stessa origine (slava), dovre
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Ožbot, Martina. "Alcuni cenni sugli italianismi in sloveno." Linguistica 48, no. 1 (2008): 159–66. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.159-166.

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Resumen
Come è tipico delle aree di confine tra due o più lingue, anche nel caso dello sloveno e dell’italiano si possono osservare diversi fenomeni dovuti al contatto linguistico, uno dei temi di ricerca preferiti dal nostro Festeggiato. Gli scambi interlinguistici – lessicali, morfosintattici e altri – sono infatti tra le testimonianze più profonde della convivenza tra due o più lingue, specialmente nelle situazioni caratterizzate da una antica e continua presenza di contatto. Parlando dell’italiano e dello sloveno, e limitandoci ai lessemi italiani in sloveno, tralasciando quindi gli scambi nella d
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Antonič, Nives, and Mojca Cerkvenik. "insegnamento dell’italiano e l’educazione interculturale in Slovenia." Revista de Italianística, no. 38 (December 29, 2019): 61–72. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i38p61-72.

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Resumen
L’articolo si propone di presentare una panoramica delle principali caratteristiche che riguardano l’insegnamento/apprendimento dell’italiano in Slovenia e una riflessione sull’importanza dell’educazione interculturale al fine di contribuire all’inclusione del singolo nella società che lo circonda. Dopo una sintetica illustrazione del quadro giuridico nel quale si inserisce la tutela delle lingue minoritarie in Slovenia, si presenta il percorso scolastico e le caratteristiche dell’insegnamento/apprendimento della lingua italiana come lingua materna (L1) e lingua seconda (L2) nel territorio bil
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Boaglio, Gualtiero. "Le sfide del multilinguismo ieri e oggi: il ruolo dell’italiano dalla monarchia asburgica all’Unione Europea." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (2018): 33–42. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.4.

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Multietnicità e multilinguismo contrassegnavano la vita quotidiana dei tanti popoli che vivevano nella monarchia asburgica. Non esisteva una lingua ufficiale, anche se il tedesco era la lingua più prestigiosa, e una legge del 1867 stabiliva la parità linguistica a tutti i livelli. La prassi linguistica nel Litorale austriaco (Trieste, Gorizia/Gradisca, Istria) era particolarmente ricca di conflitti perché lo status dell’italiano veniva messo in discussione dalle lingue slave. Partendo dal passato, il contributo offre spunti di riflessione sul multilinguismo del tempo presente.Wyzwania związane
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Spinozzi Monai, Liliana. "L’articolo del romanzo ‘Figlio’ della diatesi passiva? Un’inpotesi inspirata a montague e sviluppata in chiave contrastive slavo-romanza." Linguistica 39, no. 1 (1999): 17–70. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.39.1.17-70.

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Resumen
Romanzo vs slavo= passivo vs attivo = Art(icolo) vs Des(inenza) = AUX "avere" vs "essere". È in corso un vivace dibattito sulla categoria semantica della definitezza (Def) e sul grado e le modalità del suo esplicitarsi come determinante. Nel presente lavoro ci concentreremo sulla categoria dell 'articolo (Art), in prima istanza su quello Det(erminativo), elaborando alcuni spunti ricavati da disamine sul­ l'argomento compiute su versanti differenti, come quello dell'indoeuropeistica (p. es. Nocentini 1996), della germanistica (p. es. Ramat 1984b) e della slavistica (p. es. Benacchio l 996a e 19
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Montinaro, Chiara. "L’apporto degli slavismi croati, serbi e sloveni all’italiano del nord-est." SPONDE 2, no. 1 (2022): 79–92. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4090.

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Resumen
L’obiettivo di questo lavoro è quello di identificare il contributo degli slavismi croati, serbi e sloveni penetrati in italiano, partendo dall’etimologia connessa alle tre lingue slave appartenenti al gruppo meridionale oggetto di indagine (oltre che dall’origine genericamente slava riportata dai dizionari). In un secondo tempo, l’attenzione è focalizzata sui prestiti che si affermano come regionalismi (in particolare quelli del nord-est), in cui si definisce il passaggio dall’italiano regionale all’italiano standard. Il corpus, ricavato in prevalenza dallo spoglio del GRADIT (2007) e dello Z
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Matheson, Lister M. "Nicoletta Francovich Onesti, La lingua delle ultime sezioni della Cronaca di Peterborough. (Università degli Studi di Firenze, Istituto di Lingue e Letterature Germaniche, Slave, e Ugrofinniche.) Florence: All'Insegna del Giglio, 1983. Paper. Pp. 192." Speculum 62, no. 03 (1987): 767–68. http://dx.doi.org/10.1017/s003871340012322x.

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Djuric, Zeljko. "Traduzioni dall’italiano di Joakim Vujic (I parte)." Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no. 83 (2017): 31–52. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1783031d.

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Nel lontano 1802, a Trieste, dove ha raggiunto la comunit? serba che guidata dall?illustre scrittore Dositej Obradovic cercava di assorbire la cultura razionalistica europe per trapiantarla poi, almeno in parte, nell? tesssuto della cultura serba, Joakim Vujic studia le lingue straniere (italiano, francese, inghlese) e appena compiuto con successo i primi passi si mette a tradurre un romanzo italiano che gli ? venuto sotto mano: per esercitarsi nella lingua e per offrire al pubblico serbo un testo divertente e utile. Si tratta del romanzo di Antonio Piazza intitolato Il vero amore o sia la sto
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DE ALMEIDA, MARCOS ABREU LEITÃO. "AFRICAN VOICES FROM THE CONGO COAST: LANGUAGES AND THE POLITICS OF IDENTIFICATION IN THE SLAVE SHIP JOVEM MARIA (1850)." Journal of African History 60, no. 2 (2019): 167–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0021853719000422.

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Resumen
AbstractBetween 1845 and 1850, the Congo coast became the most important source of slaves for the coffee growing areas in the Brazilian Empire. This essay develops a new methodology to understand the making of the ‘nations’ of 290 Africans found on the slave ship Jovem Maria, which boarded slaves in the Congo river and was captured by the Brazilian Navy near Rio de Janeiro in 1850. A close reading of such ‘nations’ reveals a complex overlapping between languages and forms of identification that alters the historian's use of concepts such as ‘ethnolinguistic group’ and ‘Bantu-based lingua franc
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Larson, Pier M. "Malagasy at the Mascarenes: Publishing in a Servile Vernacular before the French Revolution." Comparative Studies in Society and History 49, no. 3 (2007): 582–610. http://dx.doi.org/10.1017/s0010417507000631.

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European expansion from the fifteenth century produced much writing on, and sometimes in, non-European languages that served a broad array of imperial interests. Most European ventures into what one scholar has termed “colonial linguistics” were based on investigations among speakers of native tongues in the regions in which those speakers normally resided, twining language studies with observed “native” cultural qualities and setting out territories of colonial interest defined by local language and culture. Fewer colonial linguists ventured into plural societies to study the linguae francae
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Press, J. Ian. "Problemi di morfosintassi delle linque slave." Russian Linguistics 16, no. 2-3 (1992): 312–14. http://dx.doi.org/10.1007/bf02527954.

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Jernej, Josip. "Considerazioni sui problemi sociolinguistici nelle regioni dell' Alpe-Adria." Linguistica 28, no. 1 (1988): 47–48. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.28.1.47-48.

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Resumen
Se l'Europa rappresenta il continente col maggior numero di nazioni e di minoranze etniche, il territorio situato tra le Alpi e l' Adriatico segna da un punto di vista linguistico e sociolinguistico uno degli ambienti più interessanti e più complessi del continente stesso. Qui s'incontrano infatti tre culture, la latina, la slava e la germanica e vivono a contatto numerose lingue e linguaggi. Comunità differenti e disparate interferiscono re«iprocamente, lingue maggioritarie s'intrecciano con lingue e linguaggi minoritari, il che genera problemi non facili a risolvere.
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Skubic, Mitja. "Interferenze linguistiche slavo-romanze: La lungua di “Novi Matajur”." Linguistica 26, no. 1 (1986): 59–68. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.59-68.

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Resumen
a lingua di un giornale è una lingua scritta; in generale, è lingua senza prete­ se letterarie. Il NOVI MATAJUR, la cui lingua è l'oggeto di queste pagine, è di per sé attraente, giacché si tratta di un settimanale sloveno, pubblicato a Cividale, vale a dire in un ambiente friulano; è destinato alia popolazione slovena che vive nell'estre­ mo Nord-Est dell'ltalia. Il corpus esaminato è cronologicamente limitato (novem­ bre '86-maggio '87); inoltre, linguisticamente il settimanale si articola in tre parti: ci sono contributi in italiano, in sloveno letterario e in sloveno regionale; a noi inte­
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Lipski, John M. "Trinidad Spanish: implications for Afro-Hispanic language." New West Indian Guide / Nieuwe West-Indische Gids 64, no. 1-2 (1990): 7–27. http://dx.doi.org/10.1163/13822373-90002023.

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[First paragraph]The question of Spanish language usage among African-born slaves (known as bozales) and their descendents in Spanish America is the subject of much controversy, and has had a major impact on theories of Creole formation and the evolution of Latin American dialects of Spanish, Portuguese and French. Briefly, one school of thought maintains that, at least during the last 150-200 years of African slave trade to Spanish America, bozales and their immediate descendants spoke a relatively uniform Spanish pidgin or creole, concentrated in the Caribbean region but ostensibly extending
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Morić-Mohorovičić, Borana. "Nekoliko napomena o sintaksi Dragutina Antuna Parčića u Grammatici della lingua slava (illirica)." Fluminensia 31, no. 1 (2019): 271–86. http://dx.doi.org/10.31820/f.31.1.7.

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Resumen
U radu se prikazuju i komentiraju sintaktičke napomene koje Dragutin Antun Parčić zapisuje u Slaganju, prvom dijelu sintakse u Grammatici della lingua slava (illirica) (1873., 21878.). Parčićev se sintaktički nauk uspoređuje s Veberovim u djelima Skladnja ilirskoga jezika (1859.) i Slovnica hèrvatska za srednja učilišta (1871).
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Pavletić, Helena. "TERMINI CRISTIANI DI ORIGINE ITALIANA IN LINGUA CROATA KRŠĆANSKI TERMINI TALIJANSKOGA PODRIJETLA U HRVATSKOME JEZIKU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 265–80. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.15.

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Resumen
Nella tradizione plurisecolare della sua creazione la terminologia cristiana croata è stata permeata da tre elementi linguistici essenziali (greco, latino e slavo). Per quanto riguarda l'influenza romanza, con il latino come elemento dominante, la formazione dei nomi cristiani croati è stata influenzata anche dalla lingua italiana quale lingua di partenza e/o lingua mediatrice. Nella lessicografia contemporanea croata i termini cristiani sono stati elaborati nei manuali Hrvatska kršćanska terminologija (1976) di Jeronim Šetka e Opći religijski leksikon (2012). Lo scopo di questo saggio è quell
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Baglioni, Daniele. "The vocabulary of the Algerian Lingua Franca." Lexicographica 33, no. 2017 (2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.1515/lex-2017-0010.

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Resumen
AbstractThe so-called Mediterranean Lingua Franca is a Romance-based, only-spoken linguistic variety that in slavery and travel accounts of the 17th–18th centuries is said to have been used by Moors and Turks, mainly in North Africa and above all in Algiers, as a basic means of communication with Christian slaves. Its only lexicographic source is an anonymous dictionary printed in Marseille in 1830, which is devoted to the Lingua Franca as it was spoken in Algiers. This source is by far the richest one available, but also the most problematic, because of its many inconsistencies and contradict
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Baglioni, Daniele. "The vocabulary of the Algerian Lingua Franca." Lexicographica 33, no. 1 (2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.1515/lexi-2017-0010.

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Resumen
AbstractThe so-called Mediterranean Lingua Franca is a Romance-based, onlyspoken linguistic variety that in slavery and travel accounts of the 17th-18th centuries is said to have been used by Moors and Turks, mainly in North Africa and above all in Algiers, as a basic means of communication with Christian slaves. Its only lexicographic source is an anonymous dictionary printed in Marseille in 1830, which is devoted to the Lingua Franca as it was spoken in Algiers. This source is by far the richest one available, but also the most problematic, because of its many inconsistencies and contradicti
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Sikora, Adam R. "Kaszubskie przekłady Pisma Świętego." Ruch Biblijny i Liturgiczny 57, no. 4 (2004): 301. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.526.

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Il casciubo è una lingua slava che si è formata in Pomerania quale lingua comune nel XVI sec. e dal XIX sec. si sviluppa anche quale lingua letteraria. Le traduzioni bibliche in casciubo sono state effettuate nei due periodi. Le prime, fatte dai pastori evangelici sulla base del testo tedesco, vengono dai sec. XVI e XVII. Esse contengono singole pericopi dell’Antico e del Nuovo Testamento, soprattutto i salmi e i cantici. Dalla metà del sec. XX invece i cattolici hanno cominciato il lavoro traslatorio. Nel 1992 sono apparsi I quattro Vangeli di d. Franciszek Grucza e nel 1993 Il Nuovo Testamen
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Kilibarda, Vesna. "TRADUZIONE MONTENEGRINA DELL’ODE PIEMONTE DI CARDUCCI CRNOGORSKI PREVOD KARDUČIJEVE ODE PIJEMONTU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 35–49. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.2.

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Il presente contributo prende in esame le circostanze in cui nel 1896 fu pubblicata in Montenegro una traduzione dell'ode Piemonte di Carducci, che fino ad oggi è rimasta l'unica versione di questa poesia dal famoso poeta italiano presso gli Slavi del Sud. Inoltre, si tratta dell'unica traduzione dalla lingua italiana del professor Živko Dragović, uno dei pochi traduttori di letteratura italiana in Montenegro fino alla fine dell’Ottocento che non si era formato intellettualmente nelle Bocche di Cattaro o in Dalmazia, dove lingua, letteratura e cultura italiana erano presenti da secoli. La pubb
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Falola, Toyin, and Michael Oladejo Afolayan. "Further Reflecting on the Six-Year Primary Project of the Institute of Education, University of Ife: The Key Players." Yoruba Studies Review 4, no. 2 (2021): 1–17. http://dx.doi.org/10.32473/ysr.v4i2.130047.

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African linguistic complexity is often defined in terms of its multilingualism and a complicated colonial sociolinguistic heritage. Tis colonial heritage is seen in the prevalence of European languages, especially English and French, in the lingual Franca of sub-Saharan states. A corollary to the latter assertion is that education in Africa, south of the Sahara, is primarily Eurocentric and quite unAfrican in context. More often than not, it is disempowering rather than empowering if we go by Paulo Freire’s notion of education as being central to empowerment and poor education as the primary a
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Kihm, Alain, and Jean-Louis Rouge. "Língua de Preto, the Basic Variety at the root of West African Portuguese Creoles." Journal of Pidgin and Creole Languages 28, no. 2 (2013): 203–98. http://dx.doi.org/10.1075/jpcl.28.2.01kih.

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Língua de Preto falar Guiné In the first part of the study (sections 1–4), we substantiate our claim that such literary representations are indeed reliable renditions of the linguistic medium African slaves in Portugal actually used in their interactions with the white population and among themselves. We propose a historical scenario to account for the ‘return’ of LdP to Africa, i.e. Senegambia, where it soon became the lingua franca of trade between Portuguese expatriates and the local populations. From this lingua franca, creoles subsequently arose. In the second part (sections 5–11), we pro
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Hendricks, Frank. "The nature and context of Kaaps: a contemporary, past and future perspective." Multilingual Margins: A journal of multilingualism from the periphery 3, no. 2 (2018): 6–39. http://dx.doi.org/10.14426/mm.v3i2.38.

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In this contribution, which serves as orientation for this special edition, the accent falls chiefly on the contemporary manifestation of Kaaps as colloquial variety of Afrikaans, but also on its historic roots and the challenges regarding its future. Besides a reflection on the name “Kaaps” and other alternative names, this language form is described with reference to its origin, traditional speakers, geographic situation, sociolectic nature, linguistic character and its contextual usages. Kaaps is presented as a variety of the dialect group Southwestern Afrikaans which as a form of colloquia
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Horvat, Marijana, and Martina Kramarić. "Jezikoslovno nazivlje u gramatikama M. A. Relkovića i G. Vinjalića." Rasprave Instituta za hrvatski jezik i jezikoslovlje 46, no. 1 (2020): 93–109. http://dx.doi.org/10.31724/rihjj.46.1.5.

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U članku se analizira jezikoslovno nazivlje u dvjema gramatikama iz 18. st., Relkovićevoj Novoj slavonskoj, i nimačkoj gramatici (<sup>1</sup>1767.) i Vinjalićevoj rukopisnoj gramatici Principi della grammatica [...] Grammatica prima in lingua slava, italiana et latina. Relkovićeva je gramatika prva vrlo opsežna gramatika hrvatskoga jezika pisana hrvatskim jezikom, i to kontrastivno, u suodnosu prema njemačkome jeziku. Rukopisna Vinjalićeva gramatika pisana je trojezično, a donedavno uglavnom nije bila predmetom interesa jezikoslovne javnosti. Kako svaki naziv u pro
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Belyaev, Andrei N. "German-Slavic toponymic contacts in East Germany." Neophilology, no. 27 (2021): 434–43. http://dx.doi.org/10.20310/2587-6953-2021-7-27-434-443.

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We consider the issues of the relationship between the German language and the Sorbian language. The material of the study is the toponyms that are common in the territory that extends in the east to the course of the rivers Bober, Quays and Oder, in the north – to the vicinity of Berlin, and in the west goes beyond the Saale River. The relevance of the study is due to the desire for a more in-depth study of German-Slavic language contacts issues. The novelty of the work lies in the consideration of the issue in various aspects: language levels, sociolinguistic, areal. We study the mechanisms
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Gałkowski, Artur. "Il coronimo Italia / Włochy: significati, etimologie, equivalenti, omonimi, antonomasie." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis. Studia de Cultura 1, no. 9 (2017): 37–47. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.1.4.

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Abstrakt L’autore dell’articolo si concentra sui problemi che riguardano il coronimo Italia e il suo equivalente nella lingua polacca, Włochy. Descrive i significati e le ipotesi sulle etimologie del coronimo dal punto di vista sincronico e diacronico. Confronta l’uso delle varianti Włochy e Italia in polacco con riferimenti culturali all’origine delle due forme risalenti all’antichità prelatina, nel caso d’Italia, e a quella germanica e slava, nel caso di Włochy, confuso spesso con il suo paronimo Wołochy. Segnala la problematica della transonimizzazione del coronimo Italia nei processi della
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OKADA, Hideyuki. "Ecological study on the slate pencil sea urchin, Heterocentrotus mammillatus (Linne), in Ogasawara Islands. (Abstract)." Benthos research, no. 32 (1988): 21–23. http://dx.doi.org/10.5179/benthos1981.1988.21.

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Puntin, Maurizio. "Pieris e Begliano: villaggi medievali del basso Isonzo dall‘incerta identità." Linguistica 55, no. 1 (2015): 89–102. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.55.1.89-102.

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L’autore ha studiato a fondo, a cominciare dagli anni ’90, la toponomastica e l’antica antroponimia del Territorio di Monfalcone. Dopo la pubblicazione della II edizione dell’opera (P 2010) le ricerche sono continuate e hanno sempre confermato quei primi risultati. In pratica questo angolo sud-orientale del Friuli rientrò almeno fino a tutto il sec. XV nella Slavia submersa, con una maggioranza di abitanti slavofoni ed una minoranza parlante un dialetto friulano che si situava morfologicamente fra quello centrale e le antiche e scomparse parlate friulaneggianti di Trieste e Muggia. Nell’artico
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Šuplinska, Ilga. "THE CONCEPT OF SHADOW IN LATGALIAN CULTURE SPACE." Via Latgalica, no. 4 (December 31, 2012): 69. http://dx.doi.org/10.17770/latg2012.4.1691.

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<p>One of the prospective results of the ESF project „Linguoculturological and Socio-economic Aspects of Territorial Identity in the Development of the Region of Latgale” (2009–2012) is a linguo- territorial dictionary of Latgale, which would reveal particularity of Latgale’s historical, economic, folkloric, and literary factors in 300 cultural signs and concepts (when referring to selection of entries and the dictionary concept further see Šuplinska 2010). In the developed questionnaire „Latgola is…” (466 units) the word ‘susātivs’ (in Latgalian means ‘a shadow’)was included due to two
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Knoll, Vladislav. "Gorazd: Portal digital al limbii slave vechi și studiile slavo-române." Diacronia, no. 14 (December 12, 2021). http://dx.doi.org/10.17684/i14a197ro.

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Resumen
Obiectivul studiului de față este de a prezenta utilitatea proiectului Gorazd: An Old Church Digital Hub pentru cercetătorii care lucrează cu texte românești vechi și cu texte slavone scrise pe teritoriul României de astăzi. Proiectul Gorazd a fost realizat în perioada 2016–2020 și include o cartotecă pentru limba slavă veche și trei baze de date lexicale de texte în slava veche, dintre care cea mai extinsă este reprezentată de versiunea digitalizată și actualizată a monumentalei lucrări Lexicon linguæ palæoslovenicæ (vol. I–IV, 1958–1997) elaborată de către Institutul de Studii Slave al Acade
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Krämer, Martin, and Johan Rooryck. "A tale of two journals or how Elsevier pushed open access in Linguistics." Septentrio Conference Series, no. 1 (November 14, 2016). http://dx.doi.org/10.7557/5.4061.

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Resumen
Watch the VIDEO of the presentation.In this talk I provide the background on the transition of a top journal in Linguistics to open access and discuss open access publishing in Linguistics and the problems of this particular transition.The journal Lingua was hosted and marketed by Elsevier which charges substantial subscription fees for its journals and charges authors who want to have their articles published as open access. In the fall of 2015, the editors of the journal wrote a letter to their publishing house Elsevier to express their discomfort with the pricing policy for their journal an
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Smolina, Andzhella Nikolaevna. "The idea of a person's selfdebasement in the russian monastic epistolary culture of the 20th century: linguo-communicative aspect." Èkologiâ âzyka i kommunikativnaâ praktika, March 2019, 48–65. http://dx.doi.org/10.17516/2311-3499-048.

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The article deals with the specifics of the representation in the Russian church writers-monks’ epistolaria the idea of selfdebasement (kenosis) of a person, the advancement of which is linked to the development of the hesychasm, a religious-philosophical teaching in the Russian Orthodox society. On the basis of the letters addressed to the spiritual students, the author of the article outlines a range of main ideas that are realized in these letters, in particular, the ideas of repentance, peace, deification, salvation, tacit prayer, and includes the idea of selfdebasement into the hesychasti
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Kramarić, Martina. "Prilog istraživanju hrvatske sastavnice rukopisne gramatike Principi della grammatica [...] Grammatica prima in lingua slava, italiana et latina Gašpara Vinjalića." Filologija : časopis Razreda za filološke znanosti Hrvatske akademije znanosti i umjetnosti, 2020, 17–48. http://dx.doi.org/10.21857/yq32oh2ew9.

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BESTEN, HANS DEN. "The slaves languages in the Dutch Cape Colony and Afrikaans vir." Linguistics 38, no. 5 (2000). http://dx.doi.org/10.1515/ling.2000.017.

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Isheloke, Byelongo Elisee. "Esperanto as an Auxiliary Language and a Possible Solution to the BRICS Language Dilemma: A Case Study." Respectus Philologicus, no. 36(41) (October 17, 2019). http://dx.doi.org/10.15388/respectus.2019.36.41.30.

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Resumen
Research demonstrates that there are over 6,000 languages in the world and countries believe that their national interest should come first, and in this case the national language(s) must be prioritized. However, it became imperative for people, let alone countries, to use a language they can understand for trade (economy) and socio-political or cultural relations. This raised a number of problems including the fact that colonial masters’ language was upheld to the detriment of their once “slaves” language which they called a dialect. With the advent of democracy and improvement in internation
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Mills, Brett. "Those Pig-Men Things." M/C Journal 13, no. 5 (2010). http://dx.doi.org/10.5204/mcj.277.

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Resumen
Since its return in 2005 the science fiction series Doctor Who (BBC1) has featured many alien creatures which bear a striking similarity to non-human Earth species: the Judoon in “Smith and Jones” (2007) have heads like rhinoceroses; the nurses in “New Earth” (2006) are cats in wimples; the Tritovores in “Planet of the Dead” (2009) are giant flies in boilersuits. Yet only one non-human animal has appeared twice in the series, in unrelated stories: the pig. Furthermore, alien races such as the Judoon and the Tritovores simply happen to look like human species, and the series offers no narrative
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