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Tesis sobre el tema "Ritardato"

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Longo, Mirko. "Classical electrodynamics: retarded potentials and power emission by accelerated charges". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12028/.

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Resumen
L'obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare la potenza emessa da una carica elettrica accelerata. Saranno studiati due casi speciali: accelerazione lineare e accelerazione circolare. Queste sono le configurazioni più frequenti e semplici da realizzare. Il primo passo consiste nel trovare un'espressione per il campo elettrico e il campo magnetico generati dalla carica. Questo sarà reso possibile dallo studio della distribuzione di carica di una sorgente puntiforme e dei potenziali che la descrivono. Nel passo successivo verrà calcolato il vettore di Poynting per una tale carica. Useremo questo risultato per trovare la potenza elettromagnetica irradiata totale integrando su tutte le direzioni di emissione. Nell'ultimo capitolo, infine, faremo uso di tutto ciò che è stato precedentemente trovato per studiare la potenza emessa da cariche negli acceleratori.
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GIULIVO, MONICA. "Valutazione dell'impatto di ritardanti di fiamma in fiumi Europei". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19079.

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Resumen
Il rilascio nell'ambiente di inquinanti organici, classici ed emergenti, è aumentato con la crescita della popolazione, urbanizzazione e modernizzazione. Considerando che un gran numero di contaminanti, derivati dal trattamento delle acque reflue e scarichi industriali, sono persistenti, bioaccumulabili e tossici; l'ambiente acquatico rappresenta un ecosistema estremamente vulnerabile. In questo contesto, il verificarsi dei ritardanti di fiamma (FRs) è stato oggetto di preoccupazione negli ultimi dieci anni. Fin dalla loro introduzione sul mercato, che risale agli anni Settanta, il loro uso è diventato massiccio e incontrollato grazie alle loro proprietà. I FRs sono infatti incorporati in una varietà di prodotti di consumo al fine di renderli più resistenti all’ accensione, ridurre o interrompere il ciclo di combustione e aumentare la sicurezza delle persone. Attualmente queste sostanze sono considerate contaminanti ambientali a causa della loro riscontrata presenza in diverse comparti quali suolo, sedimenti, acqua, aria, biota etc. Alla luce di quanto sopra, il presente progetto mira a focalizzare l'attenzione sull'impatto ambientale dei FRs (HFRs e OPFRs) in tre diversi bacini fluviali europei (Adige, Evrotas e Sava) e di valutare l'esposizione dell'organismo umano e acquatico a queste sostanze nel Fiume Adige attraverso l'uso di un modello matematico.
The release of classic and emerging organic pollutants into the environment has increased with the growing population, urbanization and modernization. Considering that a great number of contaminants derive from wastewater treatment plant and industrial discharges, and are persistent, bioaccumulative and toxic; the aquatic environment is the most vulnerable ecosystem. In this context, the environmental occurrence of flame retardants (FRs) has been a subject of concern for the past decade. Since their introduction on the market, which dates back to the seventies, their use has become massive and uncontrolled thanks their properties. HFRs are extremely used and incorporated in different consumer products in order to render them more resistant to ignition, reduce or stop the combustion cycle and increase the safety of lives. Nowadays, these substances are considered as environmental contaminants due to their presence in different compartments such as soil, sediment, water, air, biota etc. In the light of the above, the present project aim to focus the attention on the environmental impact of FRs (HFRs and OPFRs) in three different European river basins (Adige, Evrotas and Sava) and to assess the exposure of human and aquatic organism to these substances in Adige River through the use of mathematical modelling.
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Merighi, Stefano. "Membrane poliarammidiche nanofibrose: produzione mediante elettrofilatura e applicazione come ritardante di fiamma". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11958/.

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Resumen
I compositi a matrice polimerica sono stati soggetto di indagine e sviluppo per le ottime proprietà meccaniche che possiedono. Portando come esempio di questo tipo di compositi i materiali a matrice epossidica rinforzati in fibra di carbonio, questi sono molto performanti ma presentano due principali problematiche: la delaminazione e la elevata infiammabilità. Recenti studi hanno dimostrato che la possibilità di integrare in un materiale composito un rinforzo a base nanofibrosa, può modificare in maniera sostanziale le proprietà meccaniche e non solo del composito. Nel presente lavoro di tesi è stato condotto uno studio riguardante la possibilità di includere nanofibre di natura meta-arammidica all’interno di materiali compositi e l’effetto che questo possono avere sulla cinetica di reticolazione della resina. Essendo inoltre ben note le ottime proprietà antifiamma delle fibre poli-arammidiche si è studiato il comportamento alla fiamma di materiali (legno e compositi in fibra di carbonio) ricoperti da strati micrometrici di tali nanofibre tramite misure al cono calorimetro.
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Vece, Michele. "Rete neurale per la predizione del ritardo nel pagamento delle fatture". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19578/.

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Resumen
Per un'impresa, la puntualità nella riscossione dei propri crediti ricopre un ruolo importante per la gestione della liquidità all'interno dell'azienda. Inoltre, proprio per far fronte ad esigenze di liquidità, spesso l'impresa stipula contratti di cessione del credito, in base ai quali può rimanere responsabile dell'eventuale inadempienza del proprio cliente. L'obiettivo di questo lavoro è la realizzazione di uno strumento che possa fornire supporto decisionale all'impresa in merito all'individuazione dei clienti potenzialmente insolventi, attraverso la creazione di un modello in grado di predire il ritardo o meno nel pagamento di un set di fatture. Questo compito viene affrontato attraverso il machine learning, identificando il task come un problema di classificazione binaria e utilizzando un approccio che prevede un apprendimento supervisionato, offline e model-based. Il risultato finale di questo lavoro è la realizzazione di una rete neurale feed-forward idonea alla risoluzione di tale task. La scelta di questo strumento è dovuta alla scarsa presenza, in letteratura, di esempi di una sua applicazione in questo ambito.
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Baraldi, Vittorio. "Analisi della dipendenza del tempo di ritardo all'autoaccensione da temperatura, pressione e rapporto di miscela". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18423/.

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Resumen
Nel seguente elaborato si analizza il tempo di ritardo dell’autoaccensione di miscele per motori a pistoni a diversi valori di rapporto aria/combustibile (λ) in condizioni differenti di temperatura iniziale, pressione iniziale, numero di ottano e altri parametri. In particolare si vuole analizzare l’influenza di pressione, temperatura e rapporto λ sul TRA con relativi grafici ed eventuali formule che ne colleghino le dipendenze. Per fare questo si fa riferimento a esperimenti già utilizzati e a dati sperimentali raccolti in diverse situazioni per giungere a conclusioni finali che integrino i risultati già ottenuti. In particolare si utilizzano modelli di cinetica chimica (CHEMKIN) che riproducano il più fedelmente possibile tubi di shock o simili. Gli esperimenti condotti non computazionalmente sono stati svolti utilizzando riproduzioni di shock tubes o simili, oppure motori monocilindrici HCCI. Di particolare interesse sarà anche la sensibilità del carburante, direttamente collegata al potere antidetonante del combustibile stesso.
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Chiriaco, Isabella. "Sviluppo e caratterizzazione di metodi numerici per la stima del ritardo ionosferico tramite dati GNSS". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22946/.

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Resumen
In questo elaborato di tesi, tramite lo sviluppo di un software in Matlab, verrà mostrata la procedura di stima del ritardo ionosferico a partire dai dati originali GNSS e la creazione di calibrazioni ionosferiche in formato CSP, compatibili con i software di determinazione orbitale. Verranno mostrati diversi algoritmi di stima basati sull’estrazione del Vertical Total Electron Content da mappe bidimensionali globali, assumendo tutta la ionosfera terrestre condensata su un guscio sottile ad una determinata altezza. Confrontando i diversi metodi, verranno selezionati i parametri per la generazione delle CSP. Infine, il ritardo ionosferico stimato verrà confrontato con le calibrazioni generate indipendentemente da JPL, relative ad una serie di passaggi di Juno presso le stazioni DSN di Madrid, Canberra e Goldstone. Si mostrerà che il ritardo ionosferico stimato sarà compatibile in prima approssimazione con il ritardo generato da JPL, mantenendo però un valore dei residui troppo alto, tale da non poter validare il metodo proposto. Per cui, per studiare e analizzare i motivi della differenza nei risultati, sarà necessario effettuare ulteriori approfondimenti.
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Tonna, Arianna. "Sviluppo e caratterizzazione di metodi numerici per la stima del ritardo troposferico tramite dati GNSS". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22852/.

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Resumen
Lo scopo di questo elaborato finale consiste nella realizzazione di un software in Matlab per la stima del ritardo troposferico a partire da dati GNSS (Global Navigation Satellite System) e da misure meteorologiche locali raccolte presso le stazioni di terra. Nello specifico, verranno descritti in dettaglio i metodi utilizzati per la stima delle componenti del ritardo troposferico e le procedure che portano alla realizzazione dei prodotti finali di calibrazione, compatibili con i principali software di determinazione orbitale. Come verifica dei metodi e delle assunzioni proposte, si effettuerà un confronto tra le calibrazioni ottenute e in particolare, verranno analizzati una serie di passaggi dello spacecraft Juno presso le stazioni di terra del DSN (Deep Space Network) di Goldstone, Canberra e Madrid, per i quali verranno caratterizzate le performances tramite un’analisi statistica dei valori di RMS (scarto quadratico medio) dei residui. I risultati proposti risultano compatibili con le calibrazioni del JPL (Jet Propulsion Laboratory) a meno di un offset nella componente idrostatica che sono stati caratterizzati e che richiederanno un’ulteriore analisi.
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Simoni, Giulia. "Modelli diffusivi ed effetti di ritardo nella conduzione del calore e nella dinamica delle popolazioni". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6934/.

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In questi tesi viene studiata la teoria classica di diffusione del calore come modello parabolico per cui viene calcolata una soluzione attraverso il metodo di separazione delle variabili e il metodo delle onde dispersive. Viene poi affrontata la teoria alternativa proposta da Cattaneo del modello iperbolico del calore, allo scopo di superare il paradosso di velocità di propagazione infinita. Si conclude con alcuni esempi in cui lo stesso ragionamento viene applicato in diverse teorie diffusive e di reazione-diffusione in ambiti bio-matematici, come ad esempio la dinamica delle popolazioni.
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Lokar, Marco <1969&gt. "Indagine sulle cause del ritardo nello sviluppo della distribuzione assicurativa in Italia in ottica comparata". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2503/.

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Resumen
L’attività assicurativa svolge un ruolo cruciale nell’economia moderna: riduce le inefficienze di mercato, rendendo possibile per la c.d. economia reale il trasferimento di rischi il cui impatto potrebbe essere devastante qualora l’evento assicurato si verificasse. Questa funzione può naturalmente essere svolta anche in assenza di un canale distributivo indipendente, ma con un significativo aumento dei costi di transazione dovuti, in particolare, a un alto impatto dell’asimmetria informativa per i c.d. rischi non standardizzabili (c.d. commercial lines o business insurance). Tale funzione è tanto più importante nei c.d. cicli di hard market, in cui l’appetito per il rischio delle imprese assicuratrici diminuisce, il prezzo delle coperture aumenta e per le imprese diventa arduo trovare eque coperture sul mercato d’offerta. Lo studio evidenzia che gli intermediari indipendenti italiani non differiscono molto da quelli di altri Paesi per composizione di portafoglio, propensione all’intermediazione di rischi afferenti al segmento Aziende e capacità di selezionare con attenzione i rischi. Nel loro complesso, intermediari indipendenti e in esclusiva sembrano ancorati a modelli e logiche di sviluppo poco orientate al futuro, quali ad esempio poco significative politiche di costruzione di reti secondarie al loro interno. Questo orientamento impedisce a molti di loro di crescere. Le cause ostative alla diffusione del plurimandato sono i costi di transazione e i timori di ritorsione della mandante principale. Dato che l’acquisizione di ulteriori mandati dipende dal numero di clienti in portafoglio in termini di policy sarebbe opportuno, da un lato, riconoscere agli intermediari l’importanza degli investimenti in reti secondarie e, dall’altro, rimuovere tutte gli ostacoli (prevalentemente di natura regolamentare) che impediscono un’ulteriore riduzione dei costi di transazione.
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Cahoon, Michael. "Finte pelli in PVC: utilizzo e proprietà in mescola di plastificanti e ritardanti di fiamma ecosostenibili e non tossici". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9321/.

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Il presente lavoro di tesi sperimentale prende in considerazione diverse possibili alternative ai plastificanti (in particolare alla famiglia degli ftalati) e ritardanti di fiamma (triossido di antimonio) ampiamente utilizzati al giorno d’oggi nella produzione di finte pelli in PVC, anticipando in questo modo possibili restrizioni future imposte dalla normativa REACH: quattro ftalati a basso peso molecolare (Benzil-ButilFtalato, Di-ButilFtalato, Di-Iso-ButilFtalato, e Di-2-Etil-EsilFtalato) sono già stati proibiti ed il triossido di antimonio è inserito nella lista delle sostanze candidate a possibili restrizioni. Le limitazioni all’uso di queste sostanze è dovuta agli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente causati da queste sostanze: gli ftalati a basso peso molecolare possono interferire nei cicli ormonali; il triossido di antimonio è un sospetto cancerogeno, è pericoloso per inalazione ed è considerato causa di pneumoconiosi e irregolarità cardiache dei lavoratori a contatto con esso. Inoltre, l’antimonio è un inquinante persistente, bioaccumulabile e tossico (PBT). Sono stati presi in esame 21 plastificanti appartenenti a varie categorie (sebacati, adipati, trimellitati, fosfati, benzoati, …), coi quali sono state prodotte foglie di PVC plastificato. Le foglie sono state sottoposte a caratterizzazione tramite spettroscopia FT-IR ed a test sia di natura meccanica (durezza, resistenza meccanica, etc.) che focalizzati a determinare proprietà legate al loro uso finale (migrazione del plastificante, resistenza alla fiamma, stabilità termica, etc.). Tra i migliori plastificanti individuati vi sono i trimellitati ed alcuni plastificanti da fonti rinnovabili (azelati, tetravalerati). Sono state investigate singolarmente le proprietà di 5 tipologie di ritardanti di fiamma in sostituzione del triossido di antimonio (a varie percentuali di additivazione nel materiale) e di 3 miscele di ritardanti allo scopo di valutare eventuali effetti sinergici. Le foglie additivate con questi ritardanti di fiamma sono state caratterizzate tramite analisi termiche specifiche: analisi al cono calorimetro e analisi TGA accoppiata ad FT-IR, utili per la comprensione dei meccanismi di azione dei ritardanti di fiamma e della loro influenza sulla degradazione termica del PVC plastificato. Infine, le foglie sono state sottoposte ai classici test di resistenza meccanica, resistenza alla fiamma, stabilità termica, ecc. I migliori ritardanti di fiamma individuati sono: ipofosfito di calcio, sali carbossilati ed allumina triidrata, da soli o miscelati con zinco idrossistannato.
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Minopoli, Fiorella <1977&gt. "Analisi di “Copy Number Variants” ed identificazione di nuovi geni candidati per l’Autismo e Ritardo Mentale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4838/.

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Resumen
I disturbi dello spettro autistico (DSA) ed il ritardo mentale (RM) sono caratterizzati da un’eziologia genetica complessa ed eterogenea. Grazie ai recenti sviluppi nella ricerca genomica, è stato possibile dimostrare il ruolo di numerose copy number variants (CNVs) nella patogenesi di questi disturbi, anche se nella maggior parte dei casi l’eziologia rimane ancora sconosciuta. Questo lavoro riguarda l’identificazione e la caratterizzazione dei CNVs in famiglie con DSA e RM. E’ stata studiata una microdelezione in 7q31 che coinvolge i geni IMMP2L e DOCK4, trasmessa dalla madre con dislessia a due figli con autismo ed una figlia con dislessia. Nella stessa famiglia segrega una seconda microdelezione in 2q14 che inattiva il gene CNTNAP5 ed è trasmessa dal padre (con tratti autistici) ai due figli con autismo. Abbiamo quindi ipotizzato che i geni DOCK4 e CNTNAP5 potessero essere implicati, rispettivamente, nella suscettibilità a dislessia e DSA. Lo screening di numerosi individui affetti ha supportato la nostra ipotesi, con l’identificazione di una nuova microdelezione di DOCK4 che segrega con la dislessia, e 3 nuove varianti missenso in CNTNAP5 in individui con autismo. Dall’analisi genomica comparativa su array (aCGH) di individui con RM, è stata identificata una delezione nella regione 7q31.32, che coinvolge il gene CADPS2, in due fratelli con RM e tratti autistici, probabilmente ereditata dalla madre. Lo screening di mutazione di questo gene in individui con autismo o RM, ha portato all’identificazione di 3 varianti non sinonime, assenti nei controlli, ed ereditate per via materna. Poiché CADPS2 risiede in una regione genomica che contiene loci soggetti ad imprinting, abbiamo ipotizzato che il gene CADPS2 possa essere anch’esso caratterizzato da imprinting, con espressione monoallelica materna. Lo studio di espressione di CADPS2 in cellule del sangue ha avvalorato questa ipotesi, implicando perciò CADPS2 come un nuovo gene di suscettibilità per il RM e DSA.
Autism spectrum disorders (ASD) and intellectual disability (ID) are characterized by a complex and heterogeneous genetic etiology. Recent developments in genomic research have enabled the discovery of numerous copy number variants (CNVs) in the pathogenesis of these disorders, although their etiology remains unknown in the majority of cases. This work concerns the identification and characterization of specific CNVs in families with ASD and ID. I studied a microdeletion in 7q31 encompassing the two genes DOCK4 and IMMP2L, transmitted from the mother (who has dylsexia) to two children with autism and to a daughter with dyslexia. In the same family we identified a second microdeletion in 2q14, that inactivates CNTNAP5, and is transmitted by the father (with ASD) to the two children with autism. We therefore hypothesized that DOCK4 and CNTNAP5 could be implicated in susceptibility to dyslexia and ASD, respectively. Screening of numerous affected individuals supported our hypothesis, leading to the identification of a new DOCK4 microdeletion segregating with dyslexia, and 3 new missense variants in CNTNAP5 in individuals with autism.Through array comparative genomic hybridization (aCGH) of individuals with ID, we also identified a 7q31.32 microdeletion involving the CADPS2 gene in two brothers with ID and autistic features, probably inherited from the mother. Screening for mutations in this gene in individuals with autism or ID, has led to the identification of 3 maternally inherited nonsynonymous variants, absent in controls. Since CADPS2 is located in a genomic region containing imprinted loci, we hypothesized that CADPS2 itself could be subjected to imprinting, with maternal monoallelic expression. Expression analysis of CADPS2 in blood cells supported this hypothesis, therefore suggesting CADPS2 as a new susceptibility gene for ID and ASD, and as possible new imprinted gene .
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Lofiego, Carla <1975&gt. "Il "ritardo evitabile" nella diagnosi di sindrome aortica acuta: analisi dei determinanti clinici e possibili ripercussioni sull'outcome". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/523/.

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Musico, Elvira. "Confronto tra stime GPS e SAR di deformazioni del suolo e di ritardi troposferici". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7194/.

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Il Global Positioning System (GPS) e l’Interferometric Synthetic Aperture Radar (InSAR) sono due tecniche osservative di grande importanza che utilizzano segnali nel campo delle microonde. Questa tesi intende contribuire a sviluppare una base di confronto tra i risultati derivati da queste due tecniche osservative. Una parte del lavoro riguarda uno studio delle deformazioni del suolo, in particolare, la stima dei movimenti verticali e di quelli che riguardano la componente Est della posizione delle stazioni. Un secondo ambito di ricerca è invece focalizzato alla determinazione del ritardo introdotto, nella propagazione dei segnali GPS e SAR, dal loro passaggio in atmosfera. In particolare, si è studiato l’effetto della componente umida della troposfera.
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Monachese, Marco. "Creazione di un modello per l'analisi e la simulazione dell'impatto del ritardo produttivo nel Retail mondiale. Il caso Berluti". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
La redazione di questa tesi è frutto dell’esperienza acquisita durante il tirocinio formativo semestrale all’interno del team di pianificazione della produzione presso Manifattura Berluti a Ferrara. Le competenze maturate in merito alla programmazione, coordinamento e controllo d’avanzamento delle dinamiche produttive inerenti a sei fabbricanti esterni, hanno portato ad apprendere nel dettaglio le criticità del settore. Le esigenze di assoluta perfezione del marchio rendono estremamente delicato e difficoltoso l’approvvigionamento di pellami impeccabili e componenti in linea con gli elevatissimi standard qualitativi imposti. Tali criticità possono facilmente innescare ritardi della produzione e generare una riduzione del livello di servizio offerto al cliente. L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare le principali problematiche operative e determinarne per la prima volta, attraverso la creazione di un modello di simulazione, le possibili conseguenze in termini di mancate vendite nel retail mondiale Berluti. L’analisi dei risultati ottenuti, i miglioramenti e gli sviluppi proposti potranno sicuramente costituire un valido supporto nelle decisioni future, nell’ottica di un continuo miglioramento delle attività di pianificazione ed di un’efficienza produttiva sempre più elevata.
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Varello, Roberta. "An exploratory analysis of bromine compounds and pyrethroids in stranded sperm whales". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Sulle coste italiane del mar Adriatico a Vasto (Abruzzo, Italia) il 12 settembre 2014 sono deceduti, in seguito ad uno spiaggiamento, tre esemplari di capodoglio (Physeter macrocephalus). In seguito all’evento sono stati raccolti campioni destinati a varie analisi. Per questo elaborato ci si è concentrati sulle analisi tossicologiche e i campioni analizzati sono stati: blubber, cervello, cuore, muscolo, fegato, feci e cordone ombelicale. Su questi campioni sono state indagate le concentrazioni tissutali di Ritardanti di fiamma e Piretroidi. Lo scopo di questa ricerca è mirato alla valutazione del potenziale ruolo patogenetico di questi inquinanti che agiscono su numerosi distretti organici, sul sistema immunitario ed endocrino, al fine di cercare di comprendere, attraverso la letteratura esistente, l’interpretazione dei dati ottenuti e la formulazione d’ipotesi, se l’esposizione a tali inquinanti possa influenzare in modo diretto o indiretto lo spiaggiamento di questa specie e se c’è una relazione di traferimento materno-fetale di tali composti (dato che uno degli individui era incinta). Sono stati trovati valori di ritardanti di fiamma anche nei campioni fetali, questo porta ad ipotizzare il trasferimento placentare dei contaminanti. Questo particolare è importante e contribuisce ad arricchire enormemente le nozioni disponibili sul comportamento, l’accumulo e l’escrezione di questi contaminanti nei cetacei. Nonostante la letteratura e i risultati da noi ottenuti individuino come organo target per lo studio dei ritardanti di fiamma il blubber, e per i piretroidi il muscolo, questo studio dimostra la presenza di tali contaminanti anche in altri distretti anatomici dell’organismo dei capodogli. Lo scopo, quindi, di questo studio è di ottenere informazioni più estese ed approfondite sullo stato di inquinamento del Mediterraneo, sulla tossicocinetica delle sostanze in esame e sui possibili effetti nocivi che potrebbero affliggere del capodoglio.
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Bolognesi, Simona. "Studio di un processo di riciclo di materiali polistirenici mediante solvolisi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16218/.

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Resumen
The aim of this work is to investigate a solvolysis process for recycling polystirenic materials either expanded and not, with the target to identify the main design conditions for an industrial plant which provides for successive cycles of dissolution and precipitation to separate the polymer from the flame retardant agent: hexabromocyclododecane (HBCD). In fact the current legislation allows the use of recycled GPPS (General Purpose PolyStyrene) only with a concentration of HBCD less than 100 ppm, because this agent is persistent, bioaccumulative and toxic. The experimental work has been developed through several phases. In the first phase a laboratory set-up was implemented to study the solubilization process of the polymer with dialkylcarbonates or their mixtures and the subsequent precipitation with butanol. In this context, various agitation systems and feeding methods of the mixtures have been experimented to evaluate the influence of fluid dynamics on the process. The following phases were focused on the identification and experimental validation of other solvent / non-solvent couples, keeping the toxicity for humans and the environment as a mandatory parameter. A helpful tool in the search for more efficient solvent / non-solvent pairs in purifying the polymer from HBCD (requiring less cycles of dissolution and subsequent precipitation) was found in HSPiP software, based on Hansen's solubility parameters and allowing to overcome the lack of data in the literature. Then, the experimental set up was implemented and the operating conditions were optimized to obtain the best precipitate and selected the most efficient solvent / non-solvent couple in removing HBCD.
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Vitali, Laura. "Studio di algoritmi di tipo predittivo per il controllo di inverter trifase connessi alla rete". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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La tesi tratta lo studio di algoritmi di controllo di tipo predittivo per inverter trifase, i quali sono delle interfacce fondamentali quando si vuole connettere un dispositivo, come ad esempio i sistemi di generazione eolica, alla rete. Vengono studiati due strategie di controllo, DPC e deadbeat. Per entrambe vengono descritti i sistemi studiati. Vengono determinate le equazioni da implementare negli algoritmi con due metodi di discretizzazione differenti. Viene analizzato un problema presente ovvero il ritardo dovuto al tempo di calcolo con la relativa soluzione. Sono presenti i modelli Simulink utilizzati per analizzare le due strategie di controllo e sono riportati i risultati delle simulazioni con i relativi confronti. Infine è stato affrontata un'altra problematica ovvero la rete distorta. Anche in questo caso si è cercata una soluzione e sono stati mostrati i risultati ottenuti con simulazioni in ambiente Simulink.
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Maretti, Vanessa. "Caratterizzazione meccanica di lastre multistrato in materiale plastico con migliorata reazione al fuoco". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11633/.

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Resumen
Si caratterizza dal punto di vista del carico di rottura la lastra ondulata leggera multistrato in materiale plastico dell'azienda Edil Plast Srl. Si valuta la reazione al fuoco della grecata e si introducono i concetti fondamentali dell'incendio, della combustione e dei ritardanti di fiamma. Si presenta una panoramica delle normative vigenti in Italia e in Europa. Si cerca di inserire appositi antifiamma nella mescola della lastra grecata in modo da ottenere una migliorata reazione al fuoco.
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Parrini, Matteo. "Caratterizzazione sperimentale di sistemi di comunicazione UWB". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Questo elaborato presenta la caratterizzazione sperimentale di un sistema di comunicazione e localizzazione della DecaWave. Il sistema analizzato �è il kit EVK1000, che permette di e�ffettuare stime di distanza tra due nodi e una comunicazione robusta ai disturbi e immune alla propagazione multicammino grazie alla tecnologia UWB.
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Nanni, Matteo <1979&gt. "Stimolazione precoce della consolidazione ossea in pazienti con frattura di gamba attraverso campi elettromagnetici pulsati basata su un algoritmo predittivo del rischio diritardo di consolidazione ossea (ARRCO – Algoritmo Rischio Ritardo Consolidazione Ossea – IGEA®)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6229/.

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Resumen
E' stato sviluppato un algoritmo predittivo del rischio di consolidazione ossea (ARRCO – Algoritmo Rischio Ritardo Consolidazione Ossea - IGEA, Carpi, Italy) che combina diversi fattori correlati al rischio di ritardata o mancata guarigione di una frattura. Questo algoritmo ha permesso di idntificare una popolazione di pazienti affetti da fratture con aumentato rischio di ritardo di consolidazione o mancata guarigione. Questi pazienti sono stati sottoposti precocemente a stimolazione biofisica precoce mediante Campi Elettromagnetici Pulsati a bassa frequenza (CEMP), ottenendo la guarigione della frattura nella maggior parte dei casi e in tempi considerati fisiologici. Pertanto in un gruppo selezionato di pazienti, il trattamento può essere indirizzato all'applicazione precoce di CEMP, al fine di promuovere la consolidazione ossea di una frattura "a richio", il cui trattamento richiederebbe altrimenti tempi più prolungati e un costo virtuale maggiore dell'intero trattamento sanitario.
A predictive score for risk of delayed healing (ARRCO – Algoritmo Rischio Ritardo Consolidazione Ossea - IGEA, Carpi, Italy) has been developed in order to consider and combine different risk factors influencing the healing of a fracture, calculating a score correlated with healing potential, time of healing and risk of delayed healing or non-union. The ARRCO score provided a simple and effective tool for the orthopaedic surgeons to early identify fractures presenting risk of delayed healing. In these cases early application of Pulsing Low-frequency Electromagnetic Fields (PEMF) was performed, obtaining bone healing in most of cases reducing the time of healing. Therefore in a selected group of patients affected by "fractures at risk", the treatment may be directed to early application of electromagnetic bone growth stimulation with PEMF, in order to promote healing of the fracture, reducing consequently the time and the virtual cost of the treatment.
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Pietrangeli, Marco. "Analisi e caratterizzazione di isolanti polimerici per cavi di bassa tensione utilizzati nelle centrali nucleari". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
Questo elaborato di tesi ha l'obbiettivo di studiare gli effetti dell’invecchiamento termico e radiativo sui parametri elettrici dell’isolante polimerico, utilizzato nei cavi di bassa tensione nelle centrali nucleari. Il materiale studiato è il polietilene crosslinkato (XLPE), additivato in diverse concentrazioni tra antiossidanti a base fenolica, antiossidanti a base tioeterica e ritardanti di fiamma (ATH). Le tecniche di misura impiegate sono state la spettroscopia dielettrica, la conducibilità e il voltage breakdown in AC.
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Caione, Roberto. "pyLensMaker: un nuovo strumento per la realizzazione di simulazioni di lensing gravitazionale da ammassi di galassie". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18766/.

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Resumen
L’obiettivo di questa Tesi è realizzare uno strumento, pyLensMaker, per produrre simulazioni di lensing gravitazionale da ammassi di galassie. Scritto in Python, questo software permette di costruire, partendo da metodi semi-analitici, distribuzioni di massa che rappresentano le lenti gravitazionali in modo realistico. Il software implementa diversi modelli di lente, che è possibile combinare per costruire lenti molto complesse e riprodurre tutti gli osservabili rilevanti. pyLensMaker può risultare molto utile in contesti come survey presenti o future per la produzione di forecast sull'osservabilità di determinati eventi di lensing. Un esempio è dato da sorgenti intrinsecamente variabili (SN e QSO) che possono subire effetti di lensing forte ed essere viste con immagini multiple. Per questo tipo di sorgenti è possibile misurare i ritardi temporali tra le immagini. Generalmente, un’analisi di questo tipo viene svolta sulla scala delle galassie ma recentemente è stato possibile osservare eventi del genere anche in ammassi di galassie. Il caso più famoso è certamente quello della SN Refsdal. In generale il ritardo temporale tra le immagini multiple fornisce vincoli sui parametri cosmologici tramite la dipendenza del lensing dal rapporto delle distanze relative a osservatore, lente e sorgente. Nella Tesi è presentata una pipeline che permette di realizzare simulazioni a partire da dati realistici ed è applicata una procedura che stima la sezione d'urto del lensing e il numero di eventi di lensing, data una distribuzione realistica di sorgenti. Infine sono state realizzate simulazioni a partire dai cataloghi della survey KiDS. Create opportunamente le lenti e stimata la densità di QSO per unità di area, sono presentati i seguenti risultati: la sezione d'urto del lensing in funzione del redshift, la conseguente stima del numero di eventi di lensing e la dipendenza di quest'ultima dalla massa, dal redshift e dalla ricchezza della lente.
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