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Tesis sobre el tema "Segnale"

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Pisani, Daniela. "Analisi del segnale elettroencefalografico e del segnale elettrocardiografico acquisiti in ambiente di realtà virtuale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19953/.

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Resumen
Negli ultimi anni, grazie al rapido sviluppo delle tecnologie, si sta assistendo ad un incremento dell’utilizzo della realtà virtuale (VR), nell’ambito della ricerca neuroscientifica ma anche in ambito clinico, e nella progettazione di ambienti di lavoro e di mezzi di trasporto. L’utilizzo della realtà virtuale insieme alla misura non invasiva di segnali elettrofisiologici, come il segnale elettroencefalografico (EEG) ed elettrocardiografico (ECG), permette di studiare gli effetti indotti dalla VR sui parametri fisiologici all’interno di ambienti altamente stimolanti dal punto di vista sensoriale. In questo progetto di Tesi sono stati acquisiti i segnali EEG (14 elettrod i) ed ECG (una derivazione) di 31 soggetti volontari durante un esperimento di immersione sensoriale all’interno di un ambiente di realtà virtuale. I segnali sono stati acquisiti durante condizioni di base (assenza di stimolazione audiovisiva) e durante un esperimento di VR nel quale il soggetto era immerso nella stimolazione audiovisiva della VR sia a riposo sia mentre eseguiva un compito di calcolo mentale. I segnali EEG ed ECG sono stati elaborati in Matlab. Nella fase di pre-processing dei segnali EEG, è stato implementato un metodo per ridurre l’artefatto cardiaco, sfruttando il segnale ECG acquisito. Sono state valutate le variazioni delle onde alpha (8-12 Hz) e theta (4-8 Hz) dei segnali EEG indotte dalla VR a riposo e durante il task. Inoltre sono stati analizzati gli effetti della VR e del task sul segnale di periodo cardiaco e sull’ Heart Rate Variability (HRV), ovvero sulle potenze in banda LF e HF, rappresentative dei sistemi simpatico e parasimpatico. I risultati supportano il potenziale ruolo del ritmo alpha come inibitore di processi sensoriali task-irrelevant, il ruolo del ritmo theta in funzioni cognitive complesse e indicano un incremento di frequenza cardiaca e riduzione di HRV durante la fase di task.
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Brecciaroli, Virginia. "Campi finiti e segnale GPS". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6336/.

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Lo scopo della tesi è quello di studiare una delle applicazioni della teoria dei campi finiti: il segnale GPS. A questo scopo si descrivono i registri a scorrimento a retroazione lineare (linear feedback shift register, LFSR), dispositivi utili in applicazioni che richiedono la generazione molto rapida di numeri pseudo-casuali. I ricevitori GPS sfruttano il determinismo di questi dispositivi per identificare il satellite da cui proviene il segnale e per sincronizzarsi con esso. Si inizia con una breve introduzione al funzionamento del GPS, poi si studiano i campi finiti: sottocampi, estensioni di campo, gruppo moltiplicativo e costruzione attraverso la riduzione modulo un polinomio irriducibile, fattorizzazione di polinomi, formula per il numero e metodi per la determinazione di polinomi irriducibili, radici di polinomi irriducibili, coniugati, teoria di Galois (automorfismo ed orbite di Frobenius, gruppo e corrispondenza di Galois), traccia, polinomio caratteristico, formula per il numero e metodi per la determinazione di polinomi primitivi. Successivamente si introducono e si esaminano sequenze ricorrenti lineari, loro periodicità, la sequenza risposta impulsiva, il polinomio caratteristico associato ad una sequenza e la sequenza di periodo massimo. Infine, si studiano i registri a scorrimento che generano uno dei segnali GPS. In particolare si esamina la correlazione tra due sequenze. Si mostra che ogni polinomio di grado n-1 a coefficienti nel campo di Galois di ordine 2 può essere rappresentato univocamente in n bit; la somma tra polinomi può essere eseguita come XOR bit-a-bit; la moltiplicazione per piccoli coefficienti richiede al massimo uno shift ed uno XOR. Si conclude con la dimostrazione di un importante risultato: è possibile inizializzare un registro in modo tale da fargli generare una sequenza di periodo massimo poco correlata con ogni traslazione di se stessa.
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Marini, Michela. "Approccio strumentale per l'acquisizione del segnale epilettico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10133/.

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L’epilessia è una patologia neurologica cronica caratterizzata dalla tendenza, in un dato soggetto, a generare crisi convulsive spontanee, accompagnate generalmente da perdita di coscienza. Rappresenta uno fra i più frequenti disturbi neurologici cronici: l’1% della popolazione mondiale (circa 50 milioni) ne è affetta. Il presente elaborato di tesi ha analizzato le tecniche di imaging biomediche non invasive per lo studio dell’epilessia. Le tecniche PET, MEG e fMRI contribuiscono non solo a fornire una migliore comprensione dell’anatomia, della fisiologia e della connettività funzionale di specifiche aree cerebrali, ma consentono anche di localizzare determinate aree legate all’insorgenza e alla propagazione della crisi epilettica. Sono stati riportati studi clinici recenti che hanno investigato sull’uso di queste tecniche al fine di localizzare la zona epilettogena nei pazienti. Inoltre, gli studi si sono incentrati anche sullo sviluppo e sulla propagazione della crisi epilettica, fornendo delle indicazioni sulle possibili prospettive future relative alla tecnologia e all’elaborazione dei dati. L’analisi verrà condotta approfondendo le principali apparecchiature responsabili degli attuali sviluppi nelle ricerche sull’epilessia. Nello specifico, si effettuerà l’analisi della strumentazione partendo dai principi fisici alla base del suo funzionamento, per poi descriverne la struttura, le modalità di impiego per la specifica indagine e i futuri sviluppi.
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Occhini, Matteo. "Tecniche e metodi per lo studio del segnale epilettico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
L’epilessia è una sindrome cerebrale cronica, a carattere irritativo, caratterizzata da crisi cerebrali focali o diffuse ricorrenti. La crisi epilettica è un evento parossistico causato da una scarica anomala e ipersincrona di aggregati di neuroni del sistema nervoso centrale. Si stima che la diagnosi errata di epilessia si riscontra in circa il 5-30% dei casi. Per questo motivo le tecniche d’indagine, volte principalmente a fornire informazioni dal punto di vista morfologico ed elettrico, sono fondamentali per eseguire una diagnosi corretta e per localizzare determinate aree legate all'insorgenza e alla propagazione della crisi epilettica. Le principali sono l’EEG e la Risonanza magnetica. Sono stati inoltre chiariti i parametri che indirizzano un paziente verso l’operazione chirurgica di rimozione della zona epilettogena, attraverso l’utilizzo d’indagini maggiormente complesse e invasive come la Video-Stereo-EEG, l’ECoG e le tecniche stereotassiche. In seguito vengono definite le terapie palliative, nei casi un cui le terapie farmacologiche disponibili non siano efficaci e l’operazione chirurgica non percorribile. Le principali sono la VNS, la DBS, la callosotomia e la dieta chetogenica. Infine è stata confermata l’importanza della ricerca nel campo dell’epilessia, per portare miglioramenti nella qualità della vita dei pazienti e introdurre nuove tecnologie e possibili terapie.
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Sarti, Davide. "Movimento dell’arto superiore in acqua: analisi del segnale EEG". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16318/.

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La terapia con immersione in acqua viene da tempo utilizzata per trattare patologie cardiovascolari, ortopediche e respiratorie. Miglioramenti delle condizioni si notano anche in pazienti neurologici, tuttavia gli effetti dell’ambiente acquatico sull’attività cerebrale non sono ad oggi del tutto chiari. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di indagare se e in che modo l’immersione in acqua potesse modulare i pattern cerebrali durante il movimento volontario, nello specifico focalizzandosi sui fenomeni di desincronizzazione e sincronizzazione evento correlata in banda mu (EDS/ERS). Sono stati acquisiti i segnali EEG di sei soggetti sani durante dei task di estensioni del polso destro, in contemporanea al segnale EMG del muscolo brachioradiale destro al fine di definire gli instanti di inizio del movimento. I segnali EEG sono stati sottoposti a filtraggio temporale, spaziale e analisi delle componenti indipendenti (ICA) e sono stati infine ricavati gli andamenti di ERD ed ERS su finestre centrate nell’intorno degli istanti di inizio del movimento. I risultati hanno evidenziato una diminuzione dell’ERD durante l’immersione in acqua. Dal momento che studi precedenti hanno evidenziato una potenza di base (in condizioni di relax) inferiore in soggetti in acqua, una ERD minore risulta coerente con tali studi. Dalle differenze risultanti nelle due condizioni è lecito ipotizzare una riorganizzazione dell’attività neuronale in relazione all’immersione in acqua.
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Bordino, Gabriele. "Analisi del segnale EEG a riposo in ambiente acquatico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14316/.

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L’immersione in acqua è una tecnica largamente utilizzata nel settore della riabilitazione ortopedica. Tale condizione potrebbe avere benefici terapeutici anche nella riabilitazione neuromotoria, sebbene non si sappia ancora molto su come essa possa influenzare l’attività neuronale. Per questo, è stato analizzato l’effetto dell’immersione sul segnale elettroencefalografico, valutando eventuali cambiamenti in termini di potenza spettrale, rispetto alla condizione a secco. I segnali EEG sono stati ottenuti tramite l’apposizione di sedici elettrodi sullo scalpo secondo lo standard 10-20, in modo tale da coprire le aree somato sensoriali e motorie. Gli effetti dell’immersione in acqua sul segnale EEG sono stati valutati in condizioni di riposo ad occhi aperti e ad occhi chiusi. L’immersione in acqua, durante la fase ad occhi chiusi, ha indotto una significativa diminuzione di potenza in banda alfa, spesso associata anche all’attività motoria e sensori-motoria. Questo potrebbe essere dovuto ad un fenomeno di desincronizzazione della popolazione neuronale nelle aree interessate. Lo stimolo visivo potrebbe in qualche modo indurre un effetto di saturazione, che non renderebbe apprezzabile l’eventuale soppressione della sincronia del blocco alfa causata dall’afferenza somato sensoriale innescata dall’acqua.
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Piras, Federico. "Analisi del segnale elettromiografico nello stile libero del nuoto". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17856/.

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L’analisi elettromiografica è una tecnica diagnostica che, recentemente, al di fuori dell’ambito medico, sta avendo notevole impiego nell’ambito della biomeccanica sportiva. L’analisi motoria affiancata a quella elettromiografica ha come prospettiva quella di offrire ad atleti e preparatori atletici un nuovo strumento per allenamenti specifici, soprattutto personalizzati. La seguente tesi è suddivisa in quattro capitoli. Nel primo vengono investigati i principi elettrici alla base della contrazione muscolare; nel secondo viene fornita una descrizione generale sulle tecniche d'analisi e la strumentazione dell'elettromiografia; nel terzo vengono esposti i principali stili del nuoto e le forze agenti sul nuotatore; infine, nell'ultimo capitolo, ogni muscolo viene analizzato singolarmente tramite diversi parametri per comprenderne l'attivazione e il grado di affaticamento a fine prova. Lo scopo della tesi è stato quello di offrire una visione generale dell’applicazione della tecnica elettromiografica nello stile libero del nuoto, al fine di comprendere come l’andamento di parametri nel dominio del tempo (MAV, ARV, RAF) e della frequenza (MNF, FI) riflettano l’attività motoria dei muscoli di interesse.
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Molinari, Chiara <1978&gt. "Trasduzione del segnale inositide-dipendente nel carcinoma della mammella". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1077/.

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Breast carcinoma, one of the most frequent malignancies in women, is a complex disease in which a number of different factors combine to drive pathogenesis. The biopathological characterization of these tumors is essential to determine their aggressiveness and to find the most appropriate therapy. As in others neoplasms, the deregulation of signal transduction pathways is frequently responsible for conferring selective biological advantages to the tumor. Phosphoinositides play an essential role in diverse cellular functions, their metabolism is highly active, and is tightly controlled. Among the enzymes implicated in this pathway, phospholipase C beta 1 (PLCβ1) is one of the key regulators, both at the cytoplasmic and the nuclear level. The PLCβ1 gene maps onto the short arm of chromosome 20, a region that has been shown to be altered in several solid tumors, including breast cancer. In the present study a FISH approach was used to investigate the genetic alterations of the PLCβ1 gene in various classes of breast cancer which differ in their invasiveness and proliferation status, according to their mitotic index. The overall aim was to find out whether this enzyme could be a suitable prognostic marker for this neoplasm. Our results show that 83% of cases had aneusomies at the 20p12 level, and the most frequent alteration is a gain in this specific locus. Indeed, we found that this amplification is not related to the invasion status since there were no differences in amplified tumor frequencies between in situ and invasive breast cancer. On the contrary, the gain of PLCβ1 was significantly related to the mitotic index (p = 0.001). To verify if the change in genetic dosage influences the expression of PLCβ1 we performed Real Time PCR and Immunohystochemical analysis. Our results confirmed that amplified tumors have higher levels of PLCβ1 mRNA, which is the sum of the two splicing isoforms 1a and 1b. On the other hand, even if protein levels were higher in the majority of cases compared to the nontumoral specimens, there were no significant associations between gain and overexpression. Finally, the significant association between the amplification of PLCβ1 and others important clinicopathological parameters, such as grading and hormonal receptors status, confirmed a correlation of this enzyme with the aggressiveness of breast cancer. This suggests that PLCβ1 has the potential to be a prognostic marker in these tumors. However, further work needs to be carried out to validate these preliminary findings.
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Cetrullo, Silvia <1979&gt. "Trasduzione del segnale e poliamine nell'apoptosi di cellule cardiache". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1577/.

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Introduction: Apoptotic cell death of cardiomyocytes is involved in several cardiovascular diseases including ischemia, hypertrophy and heart failure, thus representing a potential therapeutic target. Apoptosis of cardiac cells can be induced experimentally by several stimuli including hypoxia, serum withdrawal or combination of both. Several lines of research suggest that neurohormonal mechanisms play a central role in the progression of heart failure. In particular, excessive activation of the sympathetic nervous system or the renin-angiotensin-aldosterone system is known to have deleterious effects on the heart. Recent studies report that norepinephrine (NE), the primary transmitter of sympathetic nervous system, and aldosterone (ALD), which is actively produced in failing human heart, are able to induce apoptosis of rat cardiomyocytes. Polyamines are biogenic amines involved in many cellular processes, including apoptosis. Actually it appears that these molecules can act as promoting, modulating or protective agents in apoptosis depending on apoptotic stimulus and cellular model. We have studied the involvement of polyamines in the apoptosis of cardiac cells induced in a model of simulated ischemia and following treatment with NE or ALD. Methods: H9c2 cardiomyoblasts were exposed to a condition of simulated ischemia, consisting of hypoxia plus serum deprivation. Cardiomyocyte cultures were prepared from 1-3 day-old neonatal Wistar rat hearts. Polyamine depletion was obtained by culturing the cells in the presence of α-difluoromethylornithine (DFMO). Polyamines were separated and quantified in acidic cellular extracts by HPLC after derivatization with dansyl chloride. Caspase activity was measured by the cleavage of the fluorogenic peptide substrate. Ornithine decarboxylase (ODC) activity was measured by estimation of the release of 14C-CO2 from 14C-ornithine. DNA fragmentation was visualized by the method of terminal transferase-mediated dUTP nick end-labeling (TUNEL), and DNA laddering on agarose gel electophoresis. Cytochrome c was detected by immunoflorescent staining. Activation of signal transduction pathways was investigated by western blotting. Results: The results indicate that simulated ischemia, NE and ALD cause an early induction of the activity of ornithine decarboxylase (ODC), the first enzyme in polyamine biosynthesis, followed by a later increase of caspase activity, a family of proteases that execute the death program and induce cell death. This effect was prevented in the presence of DFMO, an irreversible inhibitor of ODC, thus suggesting that polyamines are involved in the execution of the death program activated by these stimuli. In H9c2 cells DFMO inhibits several molecular events related to apoptosis that follow simulated ischemia, such as the release of cytochrome c from mitochondria, down-regulation of Bcl-xL, and DNA fragmentation. The anti-apoptotic protein survivin is down-regulated after ALD or NE treatement and polyamine depletion obtained by DFMO partially opposes survivin decrease. Moreover, a study of key signal transduction pathways governing cell death and survival, revealed an involvement of AMP activated protein kinase (AMPK) and AKT kinase, in the modulation by polyamines of the response of cardiomyocytes to NE. In fact polyamine depleted cells show an altered pattern of AMPK and AKT activation that may contrast apoptosis and appears to result from a differential effect on the specific phosphatases that dephosphorylate and switch off these signaling proteins. Conclusions: These results indicate that polyamines are involved in the execution of the death program activated in cardiac cells by heart failure-related stimuli, like ischemia, ALD and NE, and suggest that their apoptosis facilitating action is mediated by a network of specific phosphatases and kinases.
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Onofri, Silvia. "Acquisizione e analisi del segnale EEG per applicazioni di neurofeedback". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15734/.

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Il neurofeedback, detto anche EEG biofeedback, è una tecnica terapeutica, non invasiva, che presenta al paziente in tempo reale la sua attività elettroencefalografica al fine di intervenire al livello neurocognitivo. Attraverso il segnale EEG di retroazione ed opportuni rinforzi audiovisivi il cervello è stimolato a produrre onde cerebrali in specifiche ampiezze ed in specifiche posizioni, fino al raggiungimento di un pattern di attività normalizzato. Lo scopo di questa tesi è fornire un quadro generale del neurofeedback, descrivendo i meccanismi che governano l'autoregolazione del cervello, le procedure di analisi ed elaborazione in tempo reale del segnale EEG, la gestione delle sessioni e le applicazioni in ambito terapeutico. Si cerca infine di mettere in luce le potenzialità ed i limiti di questa tecnica ed i suoi possibili sviluppi futuri.
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Onofri, Claudio. "Elaborazione del segnale elettroanatomico cardiaco in condizioni di fibrillazione atriale". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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La Fibrillazione Atriale è l'aritmia maggiormente riscontrata nella pratica clinica. Le mappe elettroanatomiche sono uno strumento valido per la visualizzazione e il riconoscimento della cardiopatia. L'obiettivo di questa tesi è stato quello di implementare un algoritmo, ai fini dello sviluppo di una mappa di fase per segnali EGM simulati in atrio destro del cuore.
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Ricci, Giulia. "Analisi del segnale elettroencefalografico e dell'Heart Rate Variability durante compiti attentivi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16588/.

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La diversa sincronizzazione delle popolazioni neurali riflette processi cognitivi diversi. In particolare, l’oscillazione cerebrale alfa (8-14 Hz), con la sua funzione inibitoria, risulta fortemente implicata nei sistemi attentivi, che sono fondati sul concetto di ‘priorità dell’informazione’. In questo studio sono stati acquisti ed elaborati i segnali EEG ed ECG con l’obiettivo di valutarne la variazione tra la condizione di rilassamento mentale e tre diversi stati attentivi indotti da: coinvolgimento cognitivo, immersione sensoriale e working memory. In un primo esperimento, per cui sono stati reclutati 30 soggetti, l’attenzione cognitiva è stata prodotta tramite dei task matematici. I risultati hanno mostrato un calo della potenza in banda alfa rispetto allo stato di rilassamento. Lo stesso calo del ritmo alfa è stato osservato in un secondo esperimento, anch’esso condotto su 30 soggetti, in cui l’immersione sensoriale è stata indotta dall’ambiente di realtà virtuale (VR). In questo caso, la potenza in banda alfa è stata utilizzata anche come indice di gradimento per due diversi scenari virtuali. È stato infine realizzato un ulteriore esperimento di working memory, su 12 soggetti, con lo scopo di indagare la funzione inibitoria del ritmo alfa. A differenza dei due esperimenti precedenti, si osserva un forte aumento di potenza in banda alfa, attribuibile alla necessità del soggetto di isolarsi dall’ambiente virtuale per svolgere efficientemente il compito. L’analisi dell’Heart Rate Variability (HRV) ha fornito informazioni sulla variazione del bilancio simpato-vagale del sistema autonomo, confermando un aumento del rapporto simpato-vagale nelle condizioni di coinvolgimento cognitivo e immersione sensoriale.
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Zandoli, Silvia. "Studio del segnale sonoro tramite l'analisi di Fourier e sintesi musicale". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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In questa tesi si effettua una breve trattazione teorica dei concetti principali che sono tra i capisaldi dell'argomento dell'Informatica musicale. Si inizia parlando di elementi di acustica e psicoacustica. Si parla del suono, delle sue caratteristiche e di come venga percepito dall'orecchio umano. In seguito si mostrano i concetti matematico e fisici di analisi del segnale e del suono. Si introducono quindi i modelli del suono basati su segnale, attraverso la comprensione della famosa “Trasformata di Fourier”. Successivamente si trattano alcuni concetti dell’analisi del suono e della sintesi musicale. Si riportano alcuni script con il noto software Matlab. Ci si occupa soprattutto della sintetizzazione di suoni. Le tracce vengono manipolate con effetti audio, spesso usati nell’elaborazione multimediale. Nell’ultima parte si parlerà di riconoscimento di musica, introducendo una nota applicazione, Shazam, capace di riconoscere i titoli dei brani che si stanno ascoltando. Ci si focalizzerà sul funzionamento del suo algoritmo, riprendendo i concetti al di sopra esposti. Infine sarà fatta una sperimentazione sull’algoritmo di Shazam, aggiungendo gli effetti audio alla musica da riconoscere. Saranno mostrati anche alcuni test fatti per studiare la robustezza degli algoritmi di cui si è parlato, prendendo come campioni tracce musicali di vario genere.
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Ulbar, Francesca <1983&gt. "Studio della via di segnale PI3K/Akt/mTOR nelle Cellule Dendritiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5401/.

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Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche è spesso l’unica soluzione per la cura di diverse malattie ematologiche. La aGVHD è la complicanza più importante che si può avere a seguito del trapianto allogenico ed è causata dai linfociti T del donatore che riconoscono gli antigeni del ricevente presentati dalle APC. Eliminare o inattivare la APC del ricevente prima del trapianto potrebbe prevenire la aGVHD. Ad oggi non esistono farmaci specifici diretti contro le APC, sono però noti i meccanismi molecolari coinvolti nella sopravvivenza cellulare come la via di segnale di PI3K. In questo lavoro abbiamo testato l’attività di due farmaci, che colpiscono target molecolari della via di PI3K, la rapamicina e la perifosina, sul differenziamento dei monociti a differenti popolazioni di cellule dendritiche (DC), in vitro. La rapamicina riduceva il recupero cellulare delle DC derivate da monociti coltivate in presenza di IL-4 aumentando l’apoptosi, mentre i monociti coltivati in presenza di GM-CSF con o senza IFN-α risultavano resistenti alla rapamicina. Inoltre la rapamicina riduceva l’espressione della molecola costimolatoria CD86 e incrementava l’espressione della molecola CD1a solo nei monociti coltivati con GM-CSF e IL-4. Nelle DC derivate dai monociti in presenza di IL-4 la rapamicina bloccava la produzione di IL-12 e TNF-α e ne alterava la capacità allostimolatoria. La rapamicina non alterava la sopravvivenza e la funzione delle DC circolanti. Il trattamento con perifosina provocava un incremento di apoptosi nei monociti coltivati sia con GM-CSF che con GM-CSF e IL-4. La perifosina bloccava la produzione di TNF-α nelle DC derivate da monociti coltivati nelle diverse condizioni. Questi risultati dimostrano che l’azione della rapamicina è strettamente dipendente dalla presenza dell’IL-4 nel terreno di coltura, in vitro, rispetto alla perifosina e suggeriscono un possibile ruolo della perifosina nella prevenzione della GVHD prima del trapianto allogenico di cellule staminali.
Allogeneic transplantation of hematopoietic stem cells (HTSC) is the most effective curative option for many neoplastic hematological disease. Acute graft versus host disease (aGVHD) is the most feared complication following HTSC and is caused by donor lymphocytes recognizing recipient histocompatibility antigen presented by antigen-presenting cells (APC). Removal or inactivation of APC before transplantation prevents GVHD. Nowadays there are no drugs specifically targeting APC. The molecular mechanisms involved in cell growth of these cells are well known and mostly involve the activation of the PI3K signaling pathway. In this study we tested the effects of two drugs targeting the PI3K pathway, rapamycin and perifosine on the differentiation of monocytes to distinct DC subtypes in vitro. Rapamycin decreased the recovery of monocyte-derived DC cultured in presence of IL-4 due to increased apoptosis, while monocytes cultured in GM-CSF with or without IFN-α were not affected. Rapamycin decreased the expression of the costimulatory molecules CD86 and increased the expression of CD1a in monocyte-derived DC, only in presence of IL-4. Moreover, rapamycin blocked the secretion of IL-12 and TNF-α and altered the allostimulatory capacity only in monocytes cultured with IL-4. Rapamycin didn’t alter the survival and function of circulating DC. Treatment with perifosine was associated with increased apoptosis of monocytes cultured both with GM-CSF only or with GM-CSF and IL-4. Perifosine blocked the secretion of TNF-α by monocytes cultured with GM-CSF only and with GM-CSF and IL-4 after 3 days of culture. These results suggest that the action of rapamycin is more strictly dependent on IL-4 than perifosine, suggesting a possible use of perifosine in the prevention of GVHD before HSCT.
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Mondelli, Giuseppina Ester. "Brain Computer Interface: una nuova frontiera per la riabilitazione del paziente". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Le interfacce cervello-computer o brain-computer interface sono dei sistemi che attraverso la misurazione e l'analisi di segnali provenienti dall'attività cerebrale traducono in azione il segnale registrato, realizzando un canale di comunicazione alternativo alle normali vie neurali. L'obbiettivo di questa tesi è quello di analizzare e differenziare le varie tipologie di BCI dal punto di vista della struttura e dei metodi di acquisizione del segnale e infine classificarle a seconda della funzione che andranno a ricoprire: motoria o cognitiva. Le Interfacce cervello-computer nascono come una tecnologia per ripristinare le funzioni motorie perse a causa di patologie neurodegenerative. Negli ultimi anni però si è sviluppato un crescente interesse nell’utilizzo di queste interfacce anche per ripristinare funzioni cognitive, come ad esempio la memoria o l’attenzione. Lo scopo principale delle brain-computer interfaces utilizzate in medicina riabilitativa è dunque quello di permettere a pazienti che hanno subito gravi lesioni nel sistema nervoso centrale o periferico di essere più autonomi e di migliorare le loro capacità di comunicazione dei loro bisogni e delle loro esigenze ai caregivers.
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Federici, Alessandro. "Tecniche di elaborazione del segnale elettrocardiografico per il riconoscimento della frequenza cardiaca". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14981/.

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Il complesso QRS è un’onda del tracciato elettrocardiografico che riflette l’attività elettrica del cuore durante la contrazione ventricolare. La sua forma caratteristica consente di determinare la frequenza cardiaca, classificare i cicli cardiaci e diagnosticare correttamente eventuali disturbi di conduzione che possono portare a malattie cardiache più o meno gravi. L’analisi dell’ECG, e in particolare l’identificazione dei complessi QRS (alla base del riconoscimento della frequenza cardiaca), ha avuto grande sviluppo grazie all’implementazione di sistemi e algoritmi automatizzati e il progresso nel settore dei microprocessori ha aumentato l’uso di software di riconoscimento, sostituendo quelli via hardware. Questo lavoro di tesi propone una panoramica delle diverse tecniche di elaborazione del segnale elettrocardiografico per il riconoscimento della frequenza cardiaca concentrandosi sugli algoritmi presenti in letteratura e basati sullo studio di caratteristiche proprie del segnale elettrocardiografico, come l’ampiezza, la pendenza o la larghezza del complesso QRS. La tesi è strutturata come segue: dopo una breve descrizione dell’anatomia del cuore, il capitolo 2 è dedicato alla fisiologia del cuore e del suo sistema di conduzione a partire dall’elettrofisiologia delle cellule eccitabili e del potenziale d’azione. Nel capitolo 3 si descrive l’elettrocardiografia illustrando il ciclo cardiaco e i metodi di acquisizione dell’attività elettrica cardiaca, mentre nel capitolo 4 si propone una descrizione delle caratteristiche degli algoritmi di detezione eventi e riconoscimento di forme d’onda e si trattano alcuni approcci, tra cui l’algoritmo di Pan-Tompkins, che, nonostante sia piuttosto datato, è il più diffuso tra questi metodi grazie alla sua precisione e al suo basso carico computazionale.
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Massi, Laura. "Caratterizzazione sperimentale dell'attività elettrodermica: valutazione della qualità del segnale e analisi esplorativa". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
L’attività elettrodermica (EDA) descrive i cambiamenti nelle proprietà elettriche della pelle derivanti dalle funzioni del sistema nervoso autonomo. Essa misura i cambiamenti nella conduttività della pelle dovuti all’attività delle ghiandole sudoripare. Durante le registrazioni di EDA il segnale rilevato può essere soggetto a disturbi da movimento o disturbi dovuti a fattori esterni. Inoltre, il segnale EDA può subire influenze da parte di variabili interne (differenze demografiche), variabili esterne (temperatura, umidità, ecc.), ma anche da parte di farmaci o terapie. Questo tipo di interferenze può tradursi in un cambiamento della morfologia del segnale, in un aumento o diminuzione della sua ampiezza, e quindi anche in una variazione della frequenza delle risposte elettrodermiche. In questo elaborato sono state eseguite prove sperimentali su 22 soggetti con lo scopo di individuare il miglior metodo di rilevazione degli artefatti per poi valutare, tramite analisi statistica, l’influenza di alcune variabili interne sul segnale EDA. Il segnale EDA è stato rilevato utilizzando due wristband Empatica E4, indossati dai soggetti su entrambi i polsi durante l’esecuzione di cinque task. Una volta ripulito il segnale da artefatti, utilizzando il metodo risultato più adatto tra quelli di letteratura analizzati, ovvero l’algoritmo di Taylor et al. (2015), è stata condotta un’analisi esplorativa valutando genere, mano dominante e lateralità, e si è valutata inoltre la differenza tra task a riposo e task di cammino. Tali valutazioni sono state effettuate tramite l’utilizzo di test statistici applicati a sei parametri ricavati dal segnale EDA e dalle sue componenti tonica e fasica. Questa analisi ha permesso di ottenere risultati utili per eventuali sperimentazioni future, quali le mancate differenze significative tra segnali rilevati su un polso piuttosto che sull’altro e tra destrimani e mancini, caratteristica del soggetto che potrà non essere considerata in analisi future.
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Lauriola, Angela Pia. "Il neurofeedback: acquisizione ed elaborazione di un segnale EEG a scopo terapeutico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
La finalità di questa tesi è la presentazione dei principi di funzionamento del neurofeedback, tecnica non invasiva che sfrutta la capacità del soggetto di autoregolare e modulare la propria attività cerebrale verso una condizione desiderata, grazie alla somministrazione in retroazione di una rappresentazione di determinati parametri estratti dal suo stesso segnale EEG; di quest'ultimo saranno esposte le modalità di acquisizione ed elaborazione. Il neurofeedback si propone come trattamento alternativo per alcuni disturbi di origine neurologica e neuropsicologica, soprattutto in virtù della quasi totale assenza di effetti collaterali e della possibilità di offrire miglioramenti a lungo termine.
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Ricci, Monia. "Analisi del segnale elettroencefalografico acquisito durante movimenti lenti e veloci dell'arto superiore". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19910/.

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Questo lavoro di tesi ha riguardato l’acquisizione e l’elaborazione di segnali elettroencefalografici (EEG) registrati su 18 volontari mentre veniva loro chiesto di eseguire uno specifico task motorio, ovvero flesso-estensione dell’arto superiore destro a due diverse velocità, per indagare possibili differenze nei segnali EEG associate alla velocità di esecuzione del movimento. Il protocollo sperimentale è stato strutturato in tre blocchi intervallati da una breve pausa di riposo. Ogni blocco consta di 90 trial: si susseguono in maniera random 30 comandi ‘slow’ (il soggetto deve muoversi lentamente), 30 comandi ‘fast’ (il soggetto deve muoversi velocemente), 30 comandi ‘rest’ (il soggetto deve restare fermo). Ogni trial inizia con 1 s di rilassamento; segue il primo segnale (‘cue’ una scritta con l’indicazione del task da eseguire); in corrispondenza alla sua scomparsa si presenta il secondo segnale (‘go’ un beep di 10 ms che indica al soggetto di eseguire il task); infine sono concessi al soggetto 5 s durante i quali eseguire il task. Le elaborazioni sono state condotte sui 16 segnali EEG e su un segnale accelerometrico, acquisiti rispettivamente mediante elettrodi premontati su cuffia e sensore inerziale fissato sul dorso della mano destra. Sono stati analizzati i seguenti correlati neurali del movimento: contingent negative variation, un potenziale di anticipazione motoria identificato nel dominio del tempo tra ‘cue’ e ‘go’; event-related de/synchronization, un incremento/decremento di potenza, osservabile in specifiche bande di frequenza (alpha e beta) e in specifici intervalli nelle mappe tempo-frequenza. Per valutare infine la significatività dei risultati ottenuti si è condotta un’analisi statistica (t-test). Sebbene i risultati ottenuti non evidenzino differenze significative nelle caratteristiche del segnale EEG tra i movimenti ‘slow’ e i movimenti ‘fast’, lo studio si pone come importante punto di partenza per investigazioni future.
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Zanfanti, Alex. "Analisi del segnale elettro-oculografico per la valutazione di stati di sonnolenza". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6398/.

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Resumen
Obbiettivo: approfondire le conoscenze sul sonno attraverso l'analisi di possibili marcatori di sonnolenza, gli Slow Eye Movements, con particolare attenzione ad una specifica patologia del sonno chiamata Obstructive Sleep Apnea Syndrome (OSAS). Metodi: sono stati analizzati gli Slow Eye Movements a partire dall'output di un algoritmo automatico, già esistente, per la loro identificazione a partire dal segnale elettro-oculografico. Il lavoro è stato condotto in ambiente MATLAB. Risultati: si sono rilevate differenze in soggetti OSAS e sani: i primi mostrano un numero maggiore di SEM nell'arco della veglia. Questa attività diventa maggiore a distanze superiori dal sonno rispetto a soggetti sani. Inoltre si è riscontrato che i SEM in veglia sono associati ad un aumento di ritmo cerebrale alpha, ed una diminuzione del ritmo beta. Conclusioni: questo studio sembra validare i SEM come marcatori di sonnolenza e ne approfondisce la conoscenza. Essi potrebbero essere quindi utilizzati in ambito clinico e tecnologico per rilevare stati di sonnolenza.
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Mangano, Chiara <1981&gt. "Ruolo dei recettori degli estrogeni nella trasduzione del segnale nella neoplasia ovarica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3874/.

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Oestrogen induction of cell proliferation is critical in carcinogenesis of gynaecologic tissues. The effects of oestrogens are mediated by Oestrogen receptor (ER) ERα and ERβ, which are members of the nuclear steroid receptor superfamily. The balance between the ERα/ERβ levels seems critical during carcinogenesis due to their different role in proliferation and apoptosis. SERMs are a class of drugs targeting ERs used especially in the treatment of breast cancer, that despite their usefulness, cause side effects. Therefore, it’s important to develop new active molecules without side effects. In a previous work Andreani et al.(2007) investigated the antitumor activity of a new class of indole-derivatives in 60 different human cancer cell lines. In particular they noted that compound named 3L was able to induce a strong antiproliferative effect in cell lines derived from breast, cervix, ovary ,CNS and colon. The aim of this thesis is to characterize the biological effect in ovarian carcinoma cells (IGROV-1), colon adenocarcinoma cells (HT29), cervix adenocarcinoma cells (HelaS3) and breast cancer cells (MCF7). Among the effect exerted on the other cell lines, the most interesting is the cytostatic effect on IGROV-1. In order to identify the 3L molecular target we monitored the 3L concentration in the IGROV-1 nuclear fractions. The analysis revealed that the drug localizes in the nucleus starting from 6 hrs after treatment, suggesting a nuclear target. The stimulation with oestrogen did not increase the proliferation rate in 3L treated cells, suggesting a possible involvement with oestrogen receptors. Due to the 3L fluorescent properties, we demonstrated a colocalization between the ER and the 3L compound. In particular, a chromatin binding assay revealed the presence of a 3L-ERβ complex bound to DNA, interaction that may be the cause of the observed antiproliferative effect.
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Follo, Matilde Yung <1978&gt. "Studio delle vie di trasduzione del segnale inositide-dipendente nelle sindromi mielodisplastiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/314/.

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Siboni, Manuel. "Progetto di un circuito di condizionamento del segnale per sistemi di analisi reologica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9277/.

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L'elaborato riguarda il progetto di un circuito di condizionamento del segnale per sistemi di misura reologica. Il circuito è stato studiato per essere interfacciato con un sistema di misura in fase di studio all'Università di Bologna, sebbene il suo utilizzo nei sistemi di analisi nel dominio delle frequenze sia del tutto generale. Il sistema di misura esistente compie un'analisi chimico-fisica di alimenti, generalmente liquidi, in modo da caratterizzare nel dominio delle frequenze la risposta elettrica ad uno stimolo sinusoidale a frequenza variabile. In particolare, il sistema genera due segnali X(f) ed Y(f). Tuttavia, in molti casi di interesse la dinamica del segnale risulta molto piccola rispetto al range massimo del segnale. Lo scopo del circuito di condizionamento è quello di aumentare la dinamica dei segnali X(f) ed Y(f) in modo da rendere i grafici più leggibili. Tale obiettivo è stato ottenuto mediante la progettazione di un opportuno stadio di amplificazione a guadagno programmabile. Il sistema è controllato da un microcontrollore dotato di interfaccia USB con cui comunica con un PC. Le misure effettuate mostrano che il circuito progettato è in grado di amplificare correttamente la dinamica dei segnali acquisiti nel range 0-VDD.
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Severi, Federico. "Analisi del segnale elettromiografico di tibiale anteriore e gastrocnemio nel cammino sulla sabbia". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17798/.

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Resumen
La tesi si propone di spiegare in che modo l’irregolarità e instabilità della superficie di appoggio del piede a terra influenzi il pattern del cammino dal punto di vista delle attivazioni muscolari di tibiale anteriore e gastrocnemio. Sono stati raccolti ed elaborati i segnali elettromiografici degli arti inferiori destri e sinistri per tre soggetti, giovani adulti sani e senza particolari problematiche muscolo-scheletriche all'apparato locomotore. I soggetti dovevano camminare su una superficie rigida, sulla sabbia bagnata e sulla sabbia asciutta. Nei primi capitoli dell’elaborato si fornisce un riepilogo delle conoscenze di base necessarie per la comprensione dello studio. Il primo capitolo è suddiviso in quattro sottocapitoli: il primo tratta in linea generale dei segnali bioelettrici, quindi vengono esposti i concetti di potenziale di membrana e potenziale d’azione, entrambi necessari per capire il funzionamento dell’elettromiografia. Il secondo invece si concentra sull'anatomia del muscolo scheletrico e sulle sue principali caratteristiche di funzionamento. Il terzo riassume l’anatomia dei due muscoli esaminati all'interno dell’elaborato. Il quarto tratta di elettromiografia in generale, differenti tipologie e applicazioni. Il secondo capitolo è una revisione della letteratura, vengono esposti gli aspetti principali della biomeccanica del cammino focalizzando l’attenzione sull'analisi elettromiografica. Il terzo descrive come è stata svolta l’analisi: la strumentazione che è stata utilizzata, le tipologie di analisi effettuate e si riassumono gli algoritmi implementati in MATLAB per l’elaborazione dei dati raccolti. Nel quarto e ultimo capitolo si riportano e commentano i risultati così ottenuti, vengono poi confrontati con i risultati di altri studi presenti in letteratura e se ne traggono le conclusioni.
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Corazza, Martina. "Analisi del segnale elettroencefalografico e stima delle sorgenti corticali mediante il software Brainstorm". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17532/.

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Resumen
I metodi di localizzazione delle sorgenti corticali del segnale elettroencefalografico (EEG) sono utilizzati per discriminare i contributi ai pattern EEG di diverse aree corticali. Brainstorm è un'applicazione open-source, collaborativa, dedicata alla visualizzazione ed elaborazione di dati MEG/EEG, con una particolare enfasi sulle tecniche di stima delle sorgenti corticali. In questo elaborato di tesi, successivamente allo studio teorico relativo alla localizzazione delle sorgenti corticali, che ha incluso lo studio del problema diretto (forward problem) e dei metodi di risoluzione del problema inverso (inverse problem), sono state acquisite competenze sul software Brainstorm, con cui è stata definita una pipeline di elaborazione di segnali EEG e stima delle sorgenti. La pipeline è stata, poi, testata su segnali EEG reali, acquisiti su 10 soggetti durante un task di working memory consistente in un calcolo a mente. La prova è caratterizzata da una prima fase di rilassamento seguita da una fase di working memory (wm) svolte sia durante la presentazione di immagini (irrilevanti per il task) sia in assenza di immagini. Dopo aver stimato, a partire dai segnali EEG, l'attività in determinate regioni corticali, si è valutato se ci fossero variaizoni nei valori di potenza del ritmo alfa e del ritmo theta tra una fase e l'altra della prova e se, la presentazione di immagini durante la prova, determinasse un qualche effetto su queste variazioni. I risultati hanno mostrato, per il ritmo alfa, un aumento della potenza in fase di wm in molte aree, confermando, in alcuni casi, la funzione inibitoria di alfa su regioni task irrelevant. Anche per il ritmo theta si è riscontrato un aumento della potenza nelle fasi di wm in molte aree, indicativo (soprattutto in alcune regioni frontali) di processi di controllo esecutivo. In generale si è osservato un aumento di potenza maggiore, sia alfa che theta, nella fase di wm con immagini rispetto alla fase di wm senza immagini.
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Pugliese, Giovanni Raffaele. "Sviluppo di un framework di algoritmi per l'analisi del segnale di pressione nel cilindro". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22094/.

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Resumen
Descrizione di una serie di algoritmi, realizzati nel linguaggio di programmazione Python, atti all'analisi di dati provenienti dall'analisi al banco di motori a combustione interna; richiami dei principali parametri calcolati negli algoritmi e descrizione del linguaggio di programmazione.
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Olivucci, Enrico. "Utilizzo del segnale di pressione nei cilindri per il controllo in feedback della combustione". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4066/.

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Berardi, Giuseppe. "Caratterizzazione neurofisiologica e analisi del segnale neuronale dopaminergico in un modello animale di schizofrenia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4687/.

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Gori, Tommaso. "Analisi e stima dell'errore ionosferico di un segnale GPS a singola e doppia frequenza". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6886/.

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Resumen
Analisi e stima dell'errore ionosferico per gli utenti che dispongono sia di un ricevitore a singola che a doppia frequenza e confronto conclusivo fra i due tipi di dati ricavati. Le stime sono state implementate in ambiente Matlab.
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Tosarelli, Ilaria. "Effetto dei modulatori del sistema serotoninergico sulla trasduzione del segnale AMPc-dipendente nel mitilo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2838/.

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Lo sviluppo della medicina ha determinato un utilizzo sempre crescente di sostanze farmacologiche, le quali una volta escrete dagli organismi raggiungono le acque dei fiumi e dei laghi, per arrivare poi all’ambiente marino costiero, che ne risulta sempre maggiormente contaminato. Negli organismi non bersaglio esposti ai residui dei farmaci in ambiente, queste sostanze potrebbero indurre effetti simili a quelli specifici nel caso i bersagli molecolari siano stati conservati durante l’evoluzione, oppure avere effetti inattesi se i bersagli molecolari sono conservati ma hanno una differente funzione. Questo lavoro di tesi è volto a studiare i potenziali effetti indotti dalla fluoxetina (FX, farmaco antidepressivo inibitore dell’uptake della serotonina), e dal propranololo (PROP, farmaco bloccante sia dei recettori β-adrenergici che serotoninergici nell’uomo) nei mitili Mytilus galloprovincialis, esposti a tali sostanze, valutandone l’interazione con i meccanismi di trasduzione del segnale AMPc-dipendente. Sono stati valutati in particolare i livelli di AMPc e l’attività dell’enzima PKA, inoltre si è studiato se i farmaci influiscano con i meccanismi di regolazione del gene ABCB1, che codifica per la P-glicoproteina (Pgp), che ha il compito di estrudere all’esterno della cellula gli xenobiotici che vi sono entrati. Gli studi sono stati condotti dopo esposizione dei mitili in vivo ai due farmaci ed alla loro miscela per 7 giorni in acquario. I risultati hanno indicato che la FX causa una diminuzione statisticamente significativa dei livelli di AMPc, dell’attività della PKA e anche dell’espressione del gene ABCB1 rispetto al controllo, sia nel mantello che nella ghiandola digestiva. Nella ghiandola digestiva il PROP provoca una significativa riduzione dei livelli di AMPc, dell’attività della PKA e dell’espressione del gene ABCB1 rispetto ai valori di controllo. Nel mantello, invece, il PROP aumenta i livelli di AMPc e l’espressione del gene ABCB1, anche se non ha effetti significativi sull’attività della PKA. Per caratterizzare i recettori per la serotonina (5HT), e il possibile ruolo di antagonista giocato dal PROP, abbiamo inoltre trattato in vitro emociti di mitilo con la 5HT l’agonista fisiologico del recettore, usata da sola ed in presenza del PROP. I dati ottenuti dimostrano che negli emociti di mitilo sono espressi recettori 5HT1 accoppiati a proteine G inibitrici, e che il PROP blocca l’effetto della 5HT, agendo come antagonista dei recettori 5HT1. Nell’insieme i dati dimostrano che i farmaci possono avere effetti sugli organismi acquatici anche a concentrazioni molto basse come quelle ambientali. I dati della tesi non dimostrano che PROP e FX hanno effetti deleteri sulle popolazioni o le comunità dei molluschi, ma debbono essere considerati come indicatori della vulnerabilità degli animali a questi composti. Si è dimostrato per la prima volta che gli emociti di mitilo possiedono recettori di tipo 5HT1 correlati alla riduzione dei livelli intracellulari di AMPc, e soprattutto che il sistema AMPc/PKA è deputato alla regolazione dell’espressione dei geni ABCB1 codificanti per proteine del complesso Multi Xenobiotic Resistance.
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Mongiorgi, Sara <1979&gt. "Vie di trasduzione del segnale inositide-dipendente come bersaglio terapeutico nel trattamento delle sindromi mielodisplastiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2227/.

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Bonaduce, Alessio. "Progetto e realizzazione di un sistema di Home Care per acquisizione e trasmissione del segnale elettrocardiografico". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4243/.

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Pambi, Ngeya Cédric. "Elaborazione del segnale di corrente di ionizzazione orientata al controllo della combustione in motori ad accensione comandata". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Storicamente, è venuto prima il problema dell’inquinamento perché si era raggiunta una qualità della vita associata a un inquinamento atmosferico critico che poneva problemi di tipo economico (poiché le persone si ammalavano a causa dell’inquinamento ambientale e non poteva recarsi al lavoro). Gli enti governativi hanno imposto ai costruttori di limitare l’impatto inquinante dei loro veicoli poiché avevano individuato delle sostanze nocive quali, HC, CO2, NOx e particolato in seguito, per l’uomo e per l’ambiente. In questo periodo, la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, accompagnata anche dalla domanda di veicoli sempre più performanti, costituisce una delle principali sfide nello sviluppo di nuovi sistemi di propulsione per l’industria automobilistica. La soddisfazione di questi requisiti, comporta la ricerca di soluzioni volte a migliorare l’efficienza dei motori a combustione interna nei quali, il processo di combustione rappresenta uno dei principali parametri che influenzano l’efficienza di conversione dell’energia chimica del combustibile in lavoro meccanico. Il modo migliore per aver informazioni sulla qualità della combustione e di conseguenza controllarla, è utilizzare dei sensori che rilevano la pressione all’interno della camera. Nonostante il progresso tecnologico, la complessa progettazione della testa del motore per componenti aggiuntivi e l’alto costo del sensore di pressione stanno portando i costruttori ad intraprendere strade alternative per il controllo della combustione con l’ausilio di sensori economici. In questo lavoro di tesi, l’attenzione è rivolta allo studio di un metodo alternativo di controllo della combustione nei motori ad accensione comandata attraverso l’analisi di un segnale diverso da quello pressione ovvero il segnale di corrente di ionizzazione che contiene informazioni simili.
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Piazzi, Manuela <1980&gt. "Studio della trasduzione del Segnale Nucleare Inositide-Dipendente: identificazione di eEF1A2 come nuovo Fosfosubstrato di PKC βI". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2226/.

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Resumen
Introduction Phospholipase Cb1 (PLC-β1) is a key player in the regulation of nuclear inositol lipid signaling and of a wide range of cellular functions, such as proliferation and differentiation (1,2,3). PLCb1 signaling depends on the cleavage of phosphatidylinositol 4,5-bisphosphate and the formation of the second messengers diacylglycerol and Inositol tris-phosphate which activate canonical protein kinase C (cPKC) isoforms. Here we describe a proteomic approach to find out a potential effector of nuclear PLC-b1 dependent signaling during insulin stimulated myogenic differentiation. Methods Nuclear lysates obtained from insulin induced C2C12 myoblasts were immunoprecipitated with anti-phospho-substrate cPKC antibody. Proteins, stained with Comassie blue, were excised, digested and subsequently analysed in LC-MS/MS. For peptide sequence searching, the mass spectra were processed and analyzed using the Mascot MS/MS ion search program with the NCBI database. Western blotting, GST-pull down and co-immunoprecipitation were performed to study the interaction between eEF1A2 and cPKCs. Site direct mutagenesis was performed to confirm the phosphorylated motif recognized by the antibody. Immunofluorescence analysis, GFP-tagged eEF1A2 vector and subcellular fractionation were performed to study nuclear localization and relative distribution of eEF1A2. Results We have previously shown that PLC-β1 is greatly increased at the nuclear level during insulin-induced myoblasts differentiation and that this nuclear localization is essential for induction of differentiation. Thus, nuclear proteins of insulin stimulated C2C12 myoblasts, were immunoprecipitated with an anti-phospho-substrate cPKC antibody. After Electrophoretic gel separation of proteins immunoprecipitated, several molecules were identified by LC-MS/MS. Among these most relevant and unexpected was eukaryotic elongation factor 1 alpha 2 (eEF1A2). We found that eEF1A2 is phosphorylated by PKCb1 and that these two molecules coimmunolocalized at the nucleolar level. eEF1A2 could be phosphorylated in many sites among which both threonine and serine residues. By site direct mutagenesis we demonstrated that it is the serine residue of the motif recognized by the antibody that is specifically phosphorylated by PKCb1. The silencing of PLCb1 gives rise to a reduction of expression and phosphorylation levels of eEF1A2 indicating this molecule as a target of nuclear PLCb1 regulatory network during myoblasts differentiation.
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Biondi, Enrico <1977&gt. "Risposte di resistenza a batteri fitopatogeni di importanti specie coltivate indotte da molecole segnale di diversa natura". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1151/.

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A modern management of crop protection should be based on integrated control programmes, including the use of environmentally safe products. Antagonistic/beneficial bacteria and resistance inducers may have a great potential in the prophylaxis of diseases caused by common and quarantine pathogens. This work was carried out to confirm the ability of the known strain IPV-BO G19 (Pseudomonas fluorescens) against fire blight (Erwinia amylovora), as well as to evaluate their efficacy against southern bacterial wilt of tomato (Ralstonia solanacearum) and grapevine crown gall (Agrobacterium vitis). A virulent strain of R. solanacearum race 3 was inhibited by the antagonist on plate. When the pathogen was inoculated 48 h after their application to the root apparatus of tomato plants grown in a climatic chamber, bacterial wilt progression rate was clearly reduced. Moreover the defence response evoked by IPV-BO G19 was studied in tomato plants by monitoring the transcription of genes codifying for three PRs as PR-1a, PR-4, PR-5 and for an intracellular chitinase using multiplex RT-PCR and Real Time RT-PCR. In two field trials during 2005 and 2006, the strain IPV-BO G19 was compared with biofungicides and some abiotic elicitors to protect actively growing shoots of pear scions against fire blight. In both trials, IPV-BO G19 plus Na-alginate gave a high level of protection, three weeks after wound inoculation with E. amylovora. In pear leaf tissues treated with the antagonistic strain IPV-BO G19, catalase, superoxyde dismutase and peroxidise activity was evaluated as markers of induced resistance. The IPV-BO G19 strain was compared with other bioagents and resistance inducers to prevent grapevine crown gall under glasshouse and vineyard conditions.
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Urbani, Camilla. "Elaborazione di segnali audio per la localizzazione di sorgenti". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9258/.

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In questo lavoro viene trattata l'elaborazione di segnali audio per la localizzazione di sorgenti sonore. Di certo gli elementi che concorrono maggiormente nella localizzazione del suono sono le nostre orecchie: esse sono separate dalla testa, che funge da ostacolo acustico. E' importante distinguere se la sorgente si trova davanti agli occhi dell'ascoltatore, ossia nel piano interaurale, o se altrimenti occupa una posizione più o meno laterale. In tali due casi i segnali audio raggiungeranno in modo diverso le due orecchie: avremo rispettivamente che essi, in un caso, raggiungeranno le due orecchie contemporaneamente; nell'altro una delle due orecchie riceverà un segnale ritardato ed attenuato. Tale elaborato si propone di ricreare uno scenario di classe virtuale in cui, attraverso l'utilizzo di MATLAB, vengono riprodotti i vari segnali cercando di fornire la sensazione di un ascolto reale, andando ad operare su di essi.
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Bulzoni, Luca. "Il segnale di bioimpedenza per il monitoraggio remoto multiparametrico dei pazienti affetti da COVID-19: il sistema MySIGN". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22335/.

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Il CoViD-19, infezione dell’apparato respiratorio causata dal virus SARS-COV-2, può indurre una congestione polmonare acuta caratterizzata da dispnea, bassa saturazione di ossigeno e, spesso, infiltrazioni di liquido nei polmoni. In letteratura sono presenti diversi studi sul monitoraggio della congestione polmonare, seppur di diversa eziologia, per mezzo del segnale di bioimpedenza transtoracica. Questa grandezza quantifica la resistenza opposta dai tessuti al passaggio di una minima corrente alternata che diminuisce in relazione al maggiore contenuto di liquido nel tessuto polmonare patologico. Il monitoraggio remoto dello stato polmonare del paziente CoViD-19 mediante bioimpedenza transtoracica rappresenterebbe una soluzione ottimale in termini di pervasività, semplicità di sistema, sicurezza dal contagio e non invasività. Questo studio, inquadrato in un più ampio progetto regionale, MySIGN, si pone come obiettivo quello di caratterizzare il funzionamento di una scheda prototipale e individuare il setup sperimentale più idoneo per l’acquisizione dei segnali ECG e di bioimpedenza. Per confermare le ipotesi sulla variazione di impedenza è stato scelto come gold standard un sistema commerciale (Edema Guard Monitor) del quale sono state valutate la ripetibilità e sensibilità nell’effettuare misure di impedenza. Vengono perciò riportate le principali soluzioni progettuali per l’acquisizione dei segnali bioimpedenziometrici ed elettrocardiografici, le relative elaborazioni e gli algoritmi che permettono di ricavare stime di frequenza respiratoria, battito cardiaco e intervallo QT. Tali informazioni saranno poi integrate con misure di temperatura ed SpO2 in modo tale da fornire al personale sanitario una panoramica completa dello stato del paziente. La scheda di acquisizione verrà integrata nel dispositivo di telemonitoraggio del progetto MySIGN, il quale sarà impiegato in uno studio di sperimentazione clinica e successivamente andrà incontro all’iter di marcatura CE.
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Benci, Andrea. "L'impiego del segnale di pressione nel cilindro per il controllo della combustione in motori ad accensione per compressione". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6344/.

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Presentazione di alcune delle principali metodologie di controllo per motori ad accensione per compressione, che utilizzano il segnale di pressione cilindro come punto di partenza. Infatti, è dalla rilevazione di questo che è possibile gestire il rilascio di energia all'interno della camera di combustione.
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Ghirmay, Tewelde Al'Azar <1978&gt. "Contributo di un software di quantificazione del segnale contrastografico(SonoLiver®) nella diagnosi ecografica di Epatocarcinoma su Cirrosi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2232/.

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Introduzione La diagnosi di HCC con le tecniche di immagine ed in particolare con CEUS su fegato cirrotico secondo le ultime linee guida prevede un comportamento contrastografico di ipervascolarizzazione nella fase arteriosa e wash-out nella fase tardiva. CEUS è ormai una metodica accettata per la diagnosi ma il wash out nella fase tardiva presenta notevoli difficoltà nel determinare il comportamento contrastografico in quanto valutato soggettivamente su display, infatti il giudizio di tale fase dipende molto dall’operatore e non è rarissimo che nascono discordanza tra operatori anche per piccole differenze. Recentemente è stato proposto un nuovo software(SonoLiver, Bracco, Italy) in grado di quantificare la perfusione delle lesione durante CEUS. Pertanto lo scopo di questo studio pilota è quello di valutare l’impatto di SonoLiver nel rilevare caratteristiche contrastografiche tipiche dell’HCC e valutare la riproducibilità tra due operatori. Pazienti e metodi: Sono stati presi in considerazione 20 noduli (di dimensioni tra 12-95 mm) con diagnosi di HCC in 20 pazienti con cirrosi . La CEUS è stata valutata dapprima ad occhio nudo su display e successivamente con le curve ottenute con DVP da parte di due operatori diversi in cieco, dopo un periodo di formazione adeguata. Sono state quindi analizzate le performance di ciascuna metodica sia in termini di variabilità tra i due operatori che la variabilità tra CEUS ad occhio nudo e CEUS con SonoLiver dello stesso operatore. Risultati:Operatore 1 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa in 17 su 20 pazienti con valutazione ad occhio nudo su schermo e su 19/20 con le curve ottenute con DVP (+10% sensibilità) mentre operatore 2 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa19/20 pazienti sia con valutazione ad occhio nudo che con le curve DVP. Nella fase tardiva il wash-out è stato rilevato in 7/20 ad occhio nudo e 10/20 pazienti con le curve DVP (sensibilità aumenta da 35% a 50%) mentre operatore 2 ha rilevato rispettivamente 8/20 e 11/20 (sensibilità aumenta da 40% a 55%). La riproducibilità tra i due operatori rimane invariata con la valutazione di Sonoliver sia nella fase arteriosa che nella fase tardiva. Conclusione:La quantificazione perfusionale con SonoLiver sembra essere uno strumento promettente nella diagnosi di HCC su fegato cirrotico, aumentando aspetti tipici contrastografici.
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Beleggia, Daniele. "Sviluppo di un ambiente per l’analisi del segnale di pressione in camera di motori GDI a elevata potenza specifica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17400/.

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Il presente lavoro di tesi riguarda lo sviluppo, mediante linguaggio di programmazione MATLAB, di un ambiente di lavoro grafico finalizzato all’analisi delle principali grandezze motoristiche d’interesse, ricavabili dall’analisi del segnale di pressione in camera di combustione di motori ad elevata potenza specifica mediante sistema AVL IndiCom e integrando tali informazioni con quelle ottenibili dal banco, acquisite mediante sistema AVL PUMA.
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Ciancaglini, Nicola. "Effetto dei campi elettromagnetici ad alta frequenza (segnale GSM) sull'attività e l'espressione dell'enzima acetilcolinesterasi in cellule PC12 in coltura". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/852/.

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Ricci, Marco. "Analisi della morfologia del segnale di variazione percentuale di calo volume ematico in emodialisi in risposta ad eventi intradialitici". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4368/.

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Lucchi, Sofia. "Possibili approcci per la predizione del rimodellamento miocardico in pazienti con terapia di resincronizzazione cardiaca sulla base del segnale di impedenza". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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L’impedenza toracica viene considerata un parametro utile per valutare il peggioramento dello scompenso cardiaco in pazienti con terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT). Nonostante ciò, non si è ancora scoperta la relazione tra i cambiamenti dell’impedenza toracica e le modifiche del muscolo cardiaco in pazienti impiantati. Oggi, le diagnostiche cliniche presenti nella maggior parte di dispositivi per la CRT offrono incredibili informazioni. L'obiettivo del presente lavoro è quello di valutare una possibile correlazione tra andamento temporale dell'impedenza toracica e il rimodellamento cardiaco. I report che sono stati analizzati risalgono a 19 pazienti con impianto Medtronic. Con lo scopo di analizzare in dettaglio i risultati notati in una prima osservazione e stabilire i metodi e gli attributi più significativi nella predizione di rimodellamento miocardico si è scelto di implementare tre differenti algoritmi di Machine Learning: un algoritmo non supervisionato (K-Means) e due algoritmi supervisionati (Decision Tree, Naive Bayes).
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Tommassini, Barbara. "Analisi spettrale del segnale elettroencefalografico e della variabilità della frequenza cardiaca in un compito di working memory con e senza distrattori visivi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17584/.

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In questo studio sono stati acquisti ed elaborati i segnali EEG ed ECG con l’obiettivo di valutarne la variazione tra la condizione di rilassamento mentale e lo svolgimento di un compito di working memory. Per quanto concerne i segnali EEG, si è prestata particolare attenzione allo studio delle oscillazioni in banda alpha e theta, entrambe già correlate, in letteratura, alle funzioni implicate nella working memory. Sono stati somministrati due task sperimentali, con e senza distrattori visivi, su 10 soggetti. In assenza di distrattori visivi, nel passaggio dalla fase di rilassamento alla fase di working memory, i risultati hanno mostrato un calo della potenza in banda alpha, nelle regioni cerebrali posteriori e, al contrario, un incremento in banda theta, nelle regioni frontali. In presenza di distrattori visivi invece, i risultati hanno mostrato un incremento della potenza in banda alpha, nelle regioni cerebrali posteriori ed un contemporaneo incremento in banda theta, nelle regioni sia frontali che posteriori. L’analisi dei segnali ECG è stata svolta al fine di studiare la variabilità della frequenza cardiaca, e ottenere informazioni sulla variazione del bilancio simpato-vagale del sistema autonomo. Essa ha confermato un aumento del rapporto simpato-vagale nel passaggio dalla condizione di rilassamento mentale alla fase di working memory, con valori piú alti in presenza di distrattori.
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Beddy, Kenneth Edem. "Introduzione agli elettrodi senza contatto per uso medico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9620/.

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I segnali biopotenziali cardiaci e neurali nelle forme di elettroencefalogramma (EEG) ed elettrocardiogramma (ECG) sono due indicatori fisiologici molto importanti che ben si prestano ad un monitoraggio sanitario wireless a lungo termine. Nonostante gli innumerevoli progressi compiuti nel campo della tecnologia wireless e della microelettronica, l’utilizzo dell'EEG/ECG risulta essere ancora limitato dai disagi e dalle scomodità dovute all’impiego di elettrodi a contatto bagnato (wet contact electrodes). Gli elettrodi adesivi ad uso clinico sono spesso percepiti dai pazienti su cui vengono applicati come irritanti e scomodi, riducendo notevolmente l’accondiscendenza ad un loro utilizzo costante nell'ambiente domestico, ovvero al di fuori dello stretto controllo medico-sanitario. Come alternativa si ricorre all’uso di elettrodi a secco (dry electrodes), questi però, in mancanza della capacità di conduzione del gel, sono molto più sensibili alle condizioni della pelle e pertanto suscettibili agli artefatti legati al movimento. Questa tesi si ripropone di illustrare in maniera il più possibile organica e precisa il principio di funzionamento degli elettrodi senza contatto, con particolare attenzione al ruolo rivestito dai segnali EEG ed ECG. L’analisi intende inoltre mettere in evidenza l’entità dei vantaggi derivanti dall’impiego degli elettrodi senza contatto rispetto a quelli tradizionali.
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Korcari, William. "Analisi del segnale temporale del sistema a tempo di volo dell'esperimento ALICE a LHC per le procedure di controllo di qualita dei dati". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14607/.

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Come migliorare l'algoritmo di Quality Assurance per il rivelatore TOF dell'esperimento ALICE ad LHC? Nel corso di questo elaborato si passerà attraverso una breve introduzione del Modello Standard e della fisica di cui si occupa l'esperimento ALICE a LHC, che illustrerà secondo quali principi l'apparato è stato costruito e quali sono i fenomeni di cui si va alla ricerca: il QGP, mostrato attraverso le sue molteplici conseguenze, da "Quarkonia" al "Jet Quenching". Verrà introdotto l'acceleratore di particelle LHC che ospita l'esperimento ALICE e i suoi rivelatori, protagonisti assoluti nello studio sul QGP e si porterà il focus sulla descrizione del rivelatore a tempo di volo TOF, dei suoi principi di funzionamento e delle sue caratteristiche significative per questo lavoro di tesi. Quindi si entrerà nel vivo della ottimizzazione dell'algoritmo di Quality Assurance, se ne vedrà lo stato attuale e la sua evoluzione nel tentativo di produrre una sua versione migliorata e più efficiente. Infine si confronteranno i risultati del nuovo algoritmo con la sua versione iniziale per valutare l'entità del miglioramento apportato.
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Tenasini, Giulia. "Studio della distribuzione del segnale misurato dal rivelatore a tempo di volo (tof) di alice e di nuovi algoritmi per la sua ottimizzazione". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6287/.

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Questa tesi si propone di investigare l'origine di effetti non gaussiani nella distribuzione del segnale del rivelatore Time of Flight (TOF) dell'esperimento A Large Ion Collider Experiment (ALICE). Con la presa dati iniziata nel 2009 si è infatti osservata un'asimmetria nel segnale la cui origine è ancora oggetto di studio. L'analisi svolta mostra come essa sia dovuta a motivi strumentali piuttosto che fenomenologici e permette quindi di correggere in parte questa anomalia migliorando la risoluzione del rivelatore. ALICE è uno dei quattro esperimenti allestiti lungo l'anello del LHC e ha come obiettivo principale verificare l'esistenza di prove sperimentali che confermino l'esistenza di un nuovo stadio della materia, il cosiddetto Quark Gluon Plasma (QGP). Secondo la Cromodinamica Quantistica (QCD), la teoria che descrive l'interazione forte, caratteristica fondamentale di quark e gluoni è il loro confinamento all'interno di adroni. Studi recenti nell'ambito della QCD non-perturbativa hanno tuttavia dimostrato che in condizioni estreme di densità di materia adronica e temperatura sarebbe possibile un'inversione di tendenza nell'andamento della costante di accoppiamento forte. Le condizioni necessarie alla formazione del QGP sono ben riproducibili nelle collisioni ad energie ultrarelativistiche tra ioni pesanti, come quelle che sono state prodotte a LHC negli ultimi due anni, fra ioni di piombo con energie del centro di massa pari a 2.76 TeV per coppia di nucleoni. L'esperimento ALICE si propone di studiarne i prodotti e poiché la molteplicità di particelle che si generano nell'urto e considerevole, e necessario un sistema di rivelazione che permetta l'identificazione di particelle cariche su un grande angolo solido e in un ampio intervallo di impulsi. Il TOF, utilizzando un particolare rivelatore a gas detto Multigap Resistive Plate Chamber (MRPC), svolge brillantemente questo compito permettendo di raggiungere una risoluzione temporale inferiore ai 100 ps.
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Serchi, Valeria. "A prediction of bone remodeling thanks to a mechanical signal on cells - Predizione del rimodellamento osseo a partire da un segnale meccanico sulle cellule". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4660/.

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This text wants to explore the process of bone remodeling. The idea supported is that the signal, the cells acquire and which suggest them to change in their architectural conformation, is the potential difference on the free boundaries surfaces of collagen fibers. These ones represent the bone in the nanoscale. This work has as subject a multiscale model. Lots of studies have been made to try to discover the relationship between a macroscopic external bone load and the cellular scale. The tree first simulations have been a longitudinal, a flexion and a transversal compression force on a full longitudinal fiber 0-0 sample. The results showed first the great difference between a fully longitudinal stress and a flexion stress. Secondly a decrease in the potential difference has been observed in the transversal force configuration, suggesting that such a signal could be taken as the one, who leads the bone remodeling. To also exclude that the obtained results was not to attribute to a piezoelectric collagen effect and not to a mechanical load, different coupling analyses have been developed. Such analyses show this effect is really less important than the one the mechanical load is responsible of. At this point the work had to explore how bone remodeling could develop. The analyses involved different geometry and fibers percentage. Moreover at the beginning the model was to manually implement. The author, after an initial improvement of it, provided to implement a standalone version thanks to integration between Comsol Multiphysic, Matlab and Excel.
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Cecchini, Sofia. "L'informazione di fase per la valutazione della perfusione epatica in ecografia". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9292/.

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L'elaborato illustra una possibile soluzione al problema della correzione del movimento respiratorio in dati ecografici di perfusione epatica per la valutazione della pressione portale. La tecnica proposta si basa sul segnale monogenico e sull’informazione di fase dell’immagine. Inizialmente sono stati presentati gli strumenti atti alla valutazione della vascolaritá epatica, con una particolare focalizzazione sulle tecniche non invasive per diagnosticare l’ipertensione portale. Tra di esse l’ecografia con mezzo di contrasto si impone come uno dei metodi più efficaci e soprattutto meno invasivi. In seguito è stato presentato un recente studio secondo cui, tramite l’elaborazione delle curve di enhancement ottenute dalla sequenza ecografica, è possibile stimare dei parametri correlati al valore di pressione portale. Tuttavia, durante l’esecuzione dell’esame ecografico, i movimenti respiratori del paziente non sempre consentono una corretta valutazione di tali parametri. In questa tesi è stata indagata la possibilità di compensare questi artefatti mediante l'applicazione di una metodo di tracking basato sul vincolo di conservazione della fase dell'immagine. Il metodo è stato testato qualitativamente su sequenze di immagini ecografiche acquisite all’ospedale di Barcellona e all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, con risultati promettenti.
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Sicbaldi, Marcello. "Brain-Computer Interface per riabilitazione motoria e cognitiva". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18556/.

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Pazienti con lesioni cerebrali o spinali possono essere affetti da gravi deficit nelle funzioni sensoriali, motorie e comunicative; sono perciò sempre più necessarie tecniche di riabilitazione avanzate, personalizzate e adattative, per limitare i deficit insorti e restituire al paziente una vita il più normale possibile. Negli ultimi decenni, numerosi gruppi di ricerca hanno sviluppato Brain-Computer Interface (BCI) basate sul segnale elettroencefalografico (EEG) con l’obbiettivo di fornire mezzi di comunicazione o riabilitazione motoria funzionale. Tuttavia, le tecnologie BCI hanno un ampio potenziale al di là della sola riabilitazione motoria. Applicazioni dei sistemi BCI in protocolli di riabilitazione cognitiva, ad esempio, hanno conseguito risultati promettenti nella prospettiva di migliorare funzioni quali l’attenzione, l'apprendimento e la memoria in pazienti con disturbi delle funzioni cognitive. In questo lavoro di Tesi si analizzano i principi di funzionamento dei sistemi BCI, a partire dall’acquisizione del segnale elettroencefalografico fino all’estrazione e alla classificazione delle feature del segnale per decodificare intenzioni motorie e processi cognitivi (memoria, attenzione) dell’utente. Viene poi presentata un’analisi della letteratura per quando riguarda gli approcci BCI in riabilitazione sia motoria che cognitiva, prestando particolare attenzione ai metodi utilizzati per l’elaborazione e traduzione del segnale EEG. Sono stati considerati con particolare attenzione studi che valutano gli effetti dell’applicazione di BCI non solo attraverso performance motorie e cognitive ma anche utilizzando tecniche di neuro-imaging avanzate, per indagare possibili cambiamenti nell’organizzazione funzionale della corteccia cerebrale sottostanti i risultati positivi ottenuti. Infine, vengono commentati i vantaggi e le limitazioni di queste tecnologie riabilitative e i problemi ancora aperti.
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