Siga este enlace para ver otros tipos de publicaciones sobre el tema: Settore L-LIN.

Tesis sobre el tema "Settore L-LIN"

Crea una cita precisa en los estilos APA, MLA, Chicago, Harvard y otros

Elija tipo de fuente:

Consulte los 50 mejores tesis para su investigación sobre el tema "Settore L-LIN".

Junto a cada fuente en la lista de referencias hay un botón "Agregar a la bibliografía". Pulsa este botón, y generaremos automáticamente la referencia bibliográfica para la obra elegida en el estilo de cita que necesites: APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

También puede descargar el texto completo de la publicación académica en formato pdf y leer en línea su resumen siempre que esté disponible en los metadatos.

Explore tesis sobre una amplia variedad de disciplinas y organice su bibliografía correctamente.

1

Bigo, Francesco. "Il riscatto delle lacrime. Il tema della solitudine e della violenza in opere scelte di Ljudmila Petrushevskaja e Svetlana Vasilenko. Un'analisi tematica". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2018. https://hdl.handle.net/11572/367767.

Texto completo
Resumen
La tesi si pone l'obiettivo di analizzare, attraverso un confronto principalmente tematico, una serie di opere scelte delle due scrittrici di lingua russa Ljudmila Stefanovna Petrushevskaja (Mosca, 1938) e Svetlana Vladimirovna Vasilenko (Kapustin Jar, 1956). L'intento è quello di individuare l'esistenza di un complesso di motivi legati al tema della violenza e della solitudine. I motivi per indagare in questa direzione sono essenzialmente legati all'idea che, grazie allo sviluppo costante della letteratura femminile russa negli ultimi decenni, unitamente ad una maturazione del pensiero femminista e a una maggiore consapevolezza da parte della società circa i diritti delle donne, alcune delle problematiche sociali, psicologiche, familiari presenti in seno al popolo russo, vengono dunque trattate con un particolare punto di vista, quello femminile appunto (lo zhenskij vzor). Ciò implica non solo una differente visione del mondo e della realtà rispetto ad un punto di vista maschile, ma anche un diverso modo di trattare determinati problemi, riflettere su dilemmi, proporre soluzioni. Il periodo scelto per la nostra indagine che va dalla Perestrojka alla Russia post-sovietica ci è sembrato calzante non solo perché le autrici hanno prodotto alcune delle loro maggiori opere, riuscendo tra l'altro a vederle pubblicate, ma anche perché essendo una fase storica di cambiamenti, riforme radicali, stravolgimenti e tentativi di sostenere un'entità statale ormai in crisi, la società russa ha sviluppato e subito determinate problematiche che sono il frutto di decenni di una cupa dittatura precedente, di scelte azzardate e non ponderate da parte dello stato centrale, del dramma dei conflitti bellici e, non ultime, delle crisi e del periodo sopraindicato. Solitudine e violenza emergono dunque dalle opere petrushevskiane e vasilenkiane non tanto come scelte tematiche inventate e scevre dalla realtà da parte delle scrittrici, bensì come rappresentazioni (in chiave artistico letteraria) di quanto già presente nel quotidiano della vita russa di quei decenni. La tesi tratta sia i movimenti letterari vicini alle due autrici (la drugaja proza e la zhenskaja proza), sia lo sviluppo della letteratura femminile in Russia e le costanti tematiche del byt, della poshlost' e della chernucha. In una delle appendici troviamo un possibile spunto per un lavoro comparatistico in ambito americanista, con esponenti della letteratura statunitense (Afro American Literature), avente come scopo l'individuazione dell'esistenza dei due temi qui studiati anche nel panorama letterario d'oltreoceano; in questa sede è stata proposta una possibile comparazione con una coppia di autrici come Toni Morrison (1931) ed Alice Malsenior Walker (1944), delle quali sono state brevemente analizzate alcune opere che possiedono, secondo chi scrive, tratti di similarità con il tema della solitudine e quello della violenza espressi in ambito russofono dalla Petrushevskaja e dalla Vasilenko; tuttavia ci si auspica che eventuali lavori da parte di esperti in studi letterari anglo-americani, possano trarre spunto dalla presente tesi per ampliare anche ad altre autrici d'oltreoceano la comparazione, pur mantenendo ben presenti le differenze culturali, storiche, sociali e letterarie tra le due realtà. Concludendo desideriamo segnalare come Ljudmila Petrushevskaja e Svetlana Vasilenko, allo stadio attuale della produzione critica scientifica, non siano mai state trattate in coppia con un'analisi approfondita delle loro opere, né in ambito russo né in quello statunitense (da dove provengono molti studi su di loro): ciò significa che esistono numerosi, notevoli ed articolati testi critici su entrambe che sono stati indubbiamente di grande ausilio per la composizione della presente tesi, ma un testo che le consideri in coppia, cercando di sondare e scoprire eventuali punti in comune (l'esistenza dei due temi ricercati nelle loro opere) e punti di divergenza, ancora non c'era. Pertanto, una delle sfide di questo lavoro, oltre a quella di aver provato ad individuare la risposta delle scrittrici alla problematica connessa alla violenza e alla solitudine,è stata proprio quella di averle studiate in coppia, quali due delle più alte rappresentanti della letteratura russa contemporanea, capaci di esprimere un punto di vista letterario così peculiare da poter essere inteso come uno specchio per comprendere una realtà  sociale in continuo divenire.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

MASTERNAK, AGNIESZKA ELZBIRETA. "Na tekstach... Polskie dramaty romantyczne w opracowaniu Jerzego Grotowskiego = Sui testi... I drammi romantici polacchi nella rielaborazione di Jerzy Grotowski". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/202113.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

NAPOLITANO, PINA. "Osip Mandel’štam: i quaderni di Mosca". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/202637.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

ONNI, GABRIELE. "Non solo T.G. Masaryk: le diverse rappresentazioni della Prima Guerra Mondiale e della nascita della Cecoslovacchia nella letteratura ceca". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/514.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

ILLARIONOVA, Elizaveta. "Gli sviluppi storici della forma sonetto in Italia e in Russia e il verso libero novecentesco: una intersezione di paradigmi poetici". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62511.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Sadecka, Agnieszka. "Exotic Others or Fellow Travellers ? Representations of India in Polish Travel Writing during Communist Era". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/79138.

Texto completo
Resumen
India has been widely represented in European literature for several centuries: as an exotic, far-away country and land of mystics, but also as a land of poverty and feudal oppression. That imagery is part of what Edward Said and other scholars defined as Orientalist discourse. This dissertation attempts at showing the exceptional durability of such stereotypes, even in a postcolonial era, and in a culture that never had a truly colonial discourse of its own. The Polish culture, shaped by particular historical circumstances of being at times dominated by other empires, and at times, subjugating smaller entities in the region, produced its own Orientalism. While in nineteenth and early twentieth century, Poles shared a romantic and exoticised vision of India with other Europeans, after the Second World War, the situation drastically changed. Poland became communist, and from that time onwards, freedom of expression was curtailed and even travel writing became part of the state’s ideological offensive. The travel accounts analysed in this dissertation are works of travel reportage, a nonfictional, journalistic genre, particularly popular in Poland. The accounts date from mid-1950s till end of 1970s, and they are written by well-known writers (Jerzy Putrament, Wojciech Żukrowski), as well as by famous reporters (Wiesław Górnicki, Wojciech Giełżyński, Jerzy Chociłowski). The analysis of these texts reveals that even though the authors declare that they are against Orientalist depictions of India and adopt a socialist perspective, they still use many tropes typical of European Orientalism. Moreover, in their attempt to promote a socialist vision of modernity, they demonstrate a similar type of superiority as their colonial predecessors. That is why, the representations of India in Polish reportage of that era can be considered as a discourse of Socialist Orientalism.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

FRANZONI, DANIELE. "LA PROSA SOVIETICA NEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE DELL’EPOCA BREŽNEVIANA". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/942159.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Tomasi, Giulia. "Personajes divergentes y motivos caballerescos: el caso de Lidamor de Escocia (1534), Valerián de Hungría (1540), Philesbián de Candaria (1542) y Cirongilio de Tracia (1545)". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368576.

Texto completo
Resumen
El presente trabajo de investigación tiene por objeto el estudio de los personajes divergentes en el marco de unos libros de caballerías del siglo XVI que no conforman ningún ciclo, ni vuelven a editarse durante el período de apogeo del género. Se trata, pues, de obras que permanecen aisladas frente a los ciclos de mayor éxito, cuyos textos dan lugar, en cambio, a distintas ediciones a lo largo de la centuria. Los libros de caballerías que conforman el corpus del presente trabajo son Lidamor de Escocia de Juan de Córdoba (1534), Valerián de Hungría de Dionís Clemente (1540), el anónimo Philesbián de Candaria (1542) y Cirongilio de Tracia de Bernardo de Vargas (1545). Posiblemente debido al escaso éxito del que gozaron, estas obras no fueron objeto de estudios profundizados por parte de la crítica y muchos de sus aspectos estilísticos y temáticos quedan por explorar. En las inmensas tramas de los libros de caballerías se alternan distintos personajes y al lado de hermosas damas y valientes caballeros se encuentran también enanos cobardes, salvajes velludos, gigantes horroríficos y magos (casi) todopoderosos. En el marco del presente trabajo se presta atención a algunas magas y algunos gigantes que intervienen en las tramas de las obras elegidas. La configuración de estos personajes se da conforme al canon bajo unos aspectos, a la vez que, en ocasiones, es el fruto de interesantes desvíos. El enfoque teórico adoptado para la investigación acerca de los personajes divergentes privilegia el motivo literario como elemento fundamental de la estructura de las obras. En efecto, los libros de caballerías que se difunden en España durante el Renacimiento son herederos de la literatura medieval y los motivos de que esta se nutre pasan, en cuanto matériel roulant, de una tradición a otra. El estudio de los tipos y los motivos folclóricos que empieza a principios del siglo XX gracias a la labor de Aarne y Thompson, se ha demostrado rentable para las investigaciones en el ámbito de la épica y otros géneros de la literatura hispánica. La creación, a lo largo del siglo pasado, de varios índices dedicados a corpora literarios diferentes da buena muestra del éxito del tal enfoque. Al lado de la catalogación del material folclórico, se ha ido concretando la idea de realizar un índice ad hoc para los libros de caballerías del siglo XVI basado en un sistema proprio. Así pues, el à ndice y estudio de motivos de los libros de caballerías castellanos (1508-1516) de Bueno Serrano (2008) se configura como un instrumento de localización de las unidades narrativas caballerescas y constituye el punto de partida para llevar a cabo el análisis crítico de los personajes divergentes. Magos y gigantes se presentan en una fichas donde se marca su trayecto narrativo y se anotan las matizaciones identificadas en el uso de los motivos respecto a su realización en los seis primeros libros de caballerías analizados por Bueno Serrano. Las oscilaciones se dan en la interacción entre el nivel paradigmático y, pues, teórico del motivo y su realización en el nivel sintagmático, es decir, en cada nuevo contexto. Para hacer hincapié en la importancia que cobra esta interacción a la hora de utilizar el índice como instrumento crítico, se asocia a cada motivo el fragmento textual en el que este se realiza. Los datos recogidos mediante el cotejo entre las obras insertas en el corpus y los textos que conforman el paradigma caballeresco dan constancia de que los libros de caballerías no son ni mucho menos todos iguales, sino que los autores reelaboran a un material conocido para amoldarlo en el horizonte de sus propias obras. Desde esta perspectiva, el estudio de las divergencias que se aprecian en el nivel de los motivos puede ir marcando las pautas de evolución del género en el período de su gran difusión. Debido a ello es necesario aplicar el análisis sistemático de las unidades narrativas a un corpus más amplio de obras caballerescas, con el fin de poner de relieve su desarrollo. La futuras investigaciones en este ámbito pueden ser facilitadas por la cooperación de las Humanidades Digitales mediante la creación de una base de datos donde se coleccionen los personajes divergentes, los motivos que desencadenan y las posibilidades de matización de los mismos.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Peroni, Michele. "La rappresentazione della Grande Guerra nella letteratura inglese contemporanea". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368248.

Texto completo
Resumen
La tesi esamina cinque romanzi storici sulla Grande Guerra pubblicati in Inghilterra tra il 2010 e il 2015: My Dear I Wanted to Tell You e The Heroes' Welcome di Louisa Young, Toby's Room di Pat Barker, The Lie di Helen Dunmore e Field Service di Robert Edric. L'analisi dei romanzi permette di riflettere su come il conflitto viene immaginato e rappresentato alle soglie del Centenario e, in un'ottica più ampia, offre l'occasione per ragionare sulla natura della narrazione storica e sul rapporto tra storia e finzione.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Degano, C. "Critical discourse analysis e corpus linguistics : un'analisi dei discorsi sull'eventualità del conflitto iracheno nella stampa britannica e italiana". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/27588.

Texto completo
Resumen
This thesis explores the possibility of combining the qualitative approach of Critical Discourse Analysis with the mainly quantitative methodology of Corpus Linguistics in order to propose an integrated model of discourse analysis which benefits both from the interest of the former for the modalities through which language represents and constructs reality and from the latter’s concern for a rigorous description of language, closely bound to the data. Starting from a model proposed by van Dijk (2001), which distinguishes three levels of text analysis (topics, local meanings and subtle formal structures), particular attention is dedicated to the third level that includes elements of discourse construction such as syntactic structures and argumentative schemes. For this reason some aspects of argumentation theory were also integrated into the model. The analysis are carried out on ad hoc-built corpus of newspaper articles which deal with the issue of the war on Iraq, covering the lapse of time which passed between Bush’s “axis-of-evil” speech (January 2002) and the beginning of the war (March 2003). During this time words occupied the centre of the stage, in the attempt to make a case for war, and this offered a particularly interesting occasion for discourse analysis.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

FINOTTI, IRENE. "Le Jugement d'amour (Paris, Jerome Denis, 1529) : edition critique". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2005. http://hdl.handle.net/2434/49216.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Rota, Andrea. "Tra parola e silenzio: Sprachreflexion in Christa Wolf e Kurt Drawert". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2009. https://hdl.handle.net/11572/368336.

Texto completo
Resumen
La tesi intende soffermarsi sulla correlazione tra la scomparsa della RDT e la riflessione sulla lingua che importanti autori dell’Est tedesco tematizzano durante e dopo la Wende. Sebbene l’autunno 1989 sia stato spesso inscritto nei contorni di un’irripetibile Sprachrevolte [rivolta della lingua], nel “nuovo” contesto unitario scrittori orientali di diverse generazioni registrano ripetutamente l’inadeguatezza e l’impossibilità delle proprie parole a rapportarsi con la realtà orientale post-socialista. Riflettendo sul proprio vissuto, sulle proprie opere e sul linguaggio che articola l’esperienza esistenziale e sociale quotidiana, gli intellettuali formatisi nella RDT cercano di orientarsi tra i frammenti di una realtà divenuta improvvisamente estranea - quando non apertamente ostile. La difficile transizione da uno ieri familiare - per quanto controverso - a un domani riunificato e ancora sconosciuto costituisce lo sfondo sul quale importanti autori orientali testualizzano, sotto forma di Sprachreflexion [riflessione sulla lingua], le incertezze e gli interrogativi sul proprio ruolo sociale e culturale all’interno della Germania unita. Di fronte alla controversa dissoluzione della RDT e al conseguente, radicale dissesto del suo mondo culturale, negli anni Novanta gli scrittori dell’Est tracciano i difficili bilanci letterari delle proprie esperienze di vita. Si tratta di resoconti esistenziali tutt’altro che semplici, dai quali emergono le pesanti ripercussioni che la Wende e la riunificazione nazionale hanno avuto, nel giro di brevissimo tempo, sul ruolo sociale e culturale della dissidenza politico-letteraria. Come già avvenuto in altri momenti cruciali della storia tedesca contemporanea, la Selbstreflexion letteraria stimolata dalla riunificazione tocca in primis lo strumento per eccellenza dell’agire intellettuale, artistico e sociale: la lingua. La crisi che nel blocco orientale segna la fine del cosiddetto “secolo breve” si rivela infatti prolifico motore di una poliedrica riflessione metalinguistica e metaletteraria, al cui interno le parole (tanto quelle apparentemente semplici della quotidianità, quanto quelle “elaborate” dell’ars scribendi) assurgono a precipuo oggetto di discorso. Le riflessioni sulla lingua e sul suo prodotto più elevato, la letteratura, si inseriscono dunque all’interno dell’approfondita disamina letteraria ed esistenziale di chi, soffermandosi sui codici della propria storia, indaga se stesso e al contempo il mondo circostante. Inscindibile dallo Zeitgeist ad essa contingente, la Sprachreflexion degli autori tedesco-orientali collima inevitabilmente con la Geschichts- e la Gesellschaftsreflexion, con la riflessione sulla storia, sulle sue cesure e sulla società che le ha prodotte. Schwerpunkt der Dissertation ist die Korrelation zwischen dem Zusammenbruch der DDR und der erzählerischen Sprachreflexion, die das Werk einiger in der DDR aufgewachsener u. dort schon tätiger Autoren nach der Wende thematisieren. Ab 1990 wird die literarische Beziehung zwischen Wörtern, Begriffen und Alltagswahrnehmungen problematischer als sonst: Bei manchen Ost-Schriftstellern verschiedener Generationen scheint die Sprache des wiedervereinigten Deutschlands, keine Adhärenz mehr in Bezug auf ihre Lebenserfahrungen und -auffassungen zu besitzen. Am Beispiel von Christa Wolfs u. Kurt Drawerts Sprachreflexion wird die Problematisierung des Wort- und Erzählvermögens als eine Phase vom literarischen Aufarbeitungsprozess der DDR-Auflösung interpretiert.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Gatta, Giulia. "Il bilinguismo di minoranza come variabile rilevante nell'apprendimento di una terza lingua". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2017. https://hdl.handle.net/11572/367691.

Texto completo
Resumen
Il campo di studi sull’apprendimento della terza lingua (L3) e sull’influenza interlinguistica è piuttosto recente nel panorama degli studi riguardanti l’acquisizione linguistica e ancora più recente è il focus sull’ambiente plurilingue e sui parlanti plurilingui. Il presente lavoro è stato sviluppato a partire da una ricerca condotta nel 2012 nella scuola primaria di Fierozzo e nelle scuole primarie della valle del Fèrsina e si propone di inserire lo studio sul plurilinguismo mòcheno all’interno del campo di studi della L3 proseguendo la ricerca nella fascia di età 11-14 anni, allo scopo di approfondire tre principali aspetti: l'aspetto sociolinguistico, l'aspetto cognitivo - acquisizionale e l'aspetto educativo.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

STAN, IRINA SUZANA. "THE EFFECTS OF BI-LITERACY ON PHONOLOGICAL AWARENESS AND READING ABILITY IN L2 ITALIAN AND L3 ENGLISH - A STUDY ON YOUNG HERITAGE SPEAKERS OF ROMANIAN IN ITALY". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/819434.

Texto completo
Resumen
If it holds that L3 learners are influenced by the general cognitive effects of bilingualism (Bialystok, 2001) and that bilingualism provides better opportunities for the growth of cognitive, linguistic, and academic skills provided bilinguals develop literacy in their first language (Cummins, 2000), it could be hypothesised that bi-literacy translates into benefits not only in L2 but also in L3 learning. This dissertation aims at determining the effects of bi-literacy (versus bilingualism alone) on young bilingual children’s phonological awareness and reading ability. The study specifically looks for the possibility of metalinguistic awareness benefit on the level of phonology and word-level decoding by having Romanian acquired as a first and heritage language and Italian as a second language and medium of instruction. It also examines the possibility of transfer of these benefits into the third language, English, which is learnt formally at school as a foreign language. Finally, it seeks to determine whether this possible metalingual benefit can manifest differently in L2 with respect to L3. Sixty-one 8 to 10-year-old Romanian-Italian bilingual children who met the exclusionary criterion of having Romanian as first and dominant language in the home were selected from different public primary schools in Northern Italy that were hosting Romanian language courses for young heritage speakers. Next, they were further divided into two groups, namely the bi-literate bilingual group that were participating in these courses of Romanian as a heritage language and therefore had literacy skills in Romanian, and the mono-literate bilingual group that was not attending any such course nor had literacy knowledge in Romanian. Finally, a group of Italian monolingual children, matched on demographic and socio-economic characteristics, were selected from the same schools as the bilingual groups. All participants were first assessed for their non-verbal intelligence. Then bilingual children’s language proficiency was measured through three vocabulary tests, each in Romanian, Italian and English, and were assessed for their daily (passive and active) spoken language use in Romanian and Italian through a parental questionnaire. They were also assessed for their phonological awareness abilities that included phoneme segmentation and blending, syllable blending and onset-rime oddity in the three languages. Finally, the participants were assessed for their Italian and English word reading abilities through a list of both real and pseudo-words arranged in increasing difficulty level. The monolingual children completed the vocabulary, phonological awareness and reading tests in Italian and English only. Results from the above tests generated four important findings. Firstly, it is clear that the bi-literate bilinguals develop better phonological awareness skills in Romanian, their L1, as they outperformed the mono-literate bilinguals on all phonological awareness tasks. Secondly, the superiority of the bi-literates over mono-literate bilinguals is also visible in L2 Italian, at least as pseudo-word reading, phoneme segmentation, onset-rime oddity and syllable blending are concerned. Moreover, being Romanian-Italian bi-literate can also translate into benefits over Italian monolinguals as tests on L2 Italian onset-rime, syllable and pseudo-words have shown; at the same time, as far as L2 Italian testing is concerned, being mono-literate bilinguals does not result in advantages over monolinguals. Thirdly, the results supported the prediction that Romanian (L1) literacy skills would have a positive impact on English (L3) phonological awareness and literacy acquisition. This conclusion derives from the superiority of the bi-literate bilingual group over both the mono-literate bilingual and monolingual groups on all four phonological awareness tests and on the word decoding task. On the other hand, being bilingual mono-literates results in leverage over monolinguals only on phoneme and onset-rime testing. Finally, these results would seem to put forward that L3 acquisition is different from L2 acquisition and cannot be considered a simple variation of it, since the development of phonological and reading skills resulted to manifest themselves differently in the two languages. Therefore, it could be suggested that L2 and L3 acquisition should represent a distinct research domain. This study contributes to early heritage language literacy learning in the Italian and European context, especially learning to read in English as a foreign language. My study provides evidence that among bilingual children, the phonological processing skill and reading ability skills can be elevated through teaching the orthographic knowledge of the first language.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

DEL, VILLANO BIANCA. "Using the devil with courtesy: Shakespeare and the language of (im)politeness". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201919.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

CONTINISIO, TOMMASO. "Le tragicommedie di Thomas Middleton: fuori e dentro il canone". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201907.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

BERTINATO, ELISA. "Biblical, theological and political conceptual metaphors in “Measure for measure”". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201903.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

CIAMBELLA, FABIO. "There was a star danced: danza e copernicanesimo nel canone shakespeariano". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201813.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Pradel, Stefano. "Para una estética del fragmento en José à ngel Valente". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/368582.

Texto completo
Resumen
El trabajo presenta un análisis sistemático y exhaustivo de la obra lírica en castellano del poeta gallego José à ngel Valente (1929-2000). A través de una lectura hermenéutica de una selección de poesías, el trabajo destaca los elementos de una estética que participa en una concepción fragmentaria tanto de la experiencia lírica como de la escritura misma.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Robol, Daniele. "»Der Tod ... warf aus den Weiden auf uns seinen Schatten«. Leben und Werk Immanuel Weißglas'". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/268072.

Texto completo
Resumen
Scopo del lavoro è la ricostruzione della vita del poeta e traduttore di origine ebraica Immanuel Weißglas (1920-1979) e l’analisi della sua opera, con particolare attenzione agli anni compresi tra il 1920 e il 1947. La dissertazione si suddivide in tre parti. Nella prima si forniscono informazioni riguardanti la vita e l’opera dell’autore sulla base di diverse testimonianze. Una particolare attenzione è riservata ai differenti nomi e pseudonimi con i quali Immanuel era conosciuto. Nella seconda parte della tesi si offre un’analisi dettagliata delle traduzioni giovanili di Weißglas. Vengono quindi presentati testi lirici romeni di Tudor Arghezi, che il traduttore diciassettenne volge in tedesco, pubblicandoli in seguito sulla rivista «Viața romînească». Viene poi approfondita l’irrisolta questione relativa alle traduzioni di testi rilkiani da parte di Weißglas. Si analizza successivamente la traduzione tedesca del poema "Luceafărul". La produttività dell’autore è compromessa dallo scoppio della seconda guerra mondiale. La popolazione ebraica di Czernowitz, città nella quale Weißglas è nato e in cui risiede, viene dapprima rinchiusa nel ghetto per poi essere gradualmente avviata nei lager della Transnistria. Durante l’internamento l’autore comporrà alcune poesie, che confluiranno nelle sillogi del 1947 "Kariera am Bug" e "Gottes Mühlen in Berlin". Ritornato a Czernowitz riprende le attività di traduzione. Volge infatti in tedesco, proprio come Paul Celan, le poesie "Schinderhannes" di Apollinaire, "Epitaph on an Army of Mercenaries" di Housman e "Down by the Salley Gardens" di Yeats. Del poeta irlandese Weißglas traduce inoltre "The Fiddler of Dooney". La poesia di Brjusov "Грядущие гунны" è invece tradotta in romeno. Nel 1947 viene stampata la raccolta "Kariera am Bug". Le liriche di "Gottes Mühlen in Berlin" non saranno pubblicate. La terza parte della dissertazione contiene le conclusioni e i riferimenti bibliografici.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Robol, Daniele. "»Der Tod ... warf aus den Weiden auf uns seinen Schatten«. Leben und Werk Immanuel Weißglas'". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/268072.

Texto completo
Resumen
Scopo del lavoro è la ricostruzione della vita del poeta e traduttore di origine ebraica Immanuel Weißglas (1920-1979) e l’analisi della sua opera, con particolare attenzione agli anni compresi tra il 1920 e il 1947. La dissertazione si suddivide in tre parti. Nella prima si forniscono informazioni riguardanti la vita e l’opera dell’autore sulla base di diverse testimonianze. Una particolare attenzione è riservata ai differenti nomi e pseudonimi con i quali Immanuel era conosciuto. Nella seconda parte della tesi si offre un’analisi dettagliata delle traduzioni giovanili di Weißglas. Vengono quindi presentati testi lirici romeni di Tudor Arghezi, che il traduttore diciassettenne volge in tedesco, pubblicandoli in seguito sulla rivista «Viața romînească». Viene poi approfondita l’irrisolta questione relativa alle traduzioni di testi rilkiani da parte di Weißglas. Si analizza successivamente la traduzione tedesca del poema "Luceafărul". La produttività dell’autore è compromessa dallo scoppio della seconda guerra mondiale. La popolazione ebraica di Czernowitz, città nella quale Weißglas è nato e in cui risiede, viene dapprima rinchiusa nel ghetto per poi essere gradualmente avviata nei lager della Transnistria. Durante l’internamento l’autore comporrà alcune poesie, che confluiranno nelle sillogi del 1947 "Kariera am Bug" e "Gottes Mühlen in Berlin". Ritornato a Czernowitz riprende le attività di traduzione. Volge infatti in tedesco, proprio come Paul Celan, le poesie "Schinderhannes" di Apollinaire, "Epitaph on an Army of Mercenaries" di Housman e "Down by the Salley Gardens" di Yeats. Del poeta irlandese Weißglas traduce inoltre "The Fiddler of Dooney". La poesia di Brjusov "Грядущие гунны" è invece tradotta in romeno. Nel 1947 viene stampata la raccolta "Kariera am Bug". Le liriche di "Gottes Mühlen in Berlin" non saranno pubblicate. La terza parte della dissertazione contiene le conclusioni e i riferimenti bibliografici.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

Abramo, Federica Claudia. "La rappresentazione della relazione fra corpo e mente nei racconti Der Magnetiseur, Die Abenteuer der Sylvester-Nacht e Die Automate di E.T.A. Hoffmann". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/311206.

Texto completo
Resumen
Nel 1818 E.T.A Hoffmann (1776-1822), celebre e prolifico autore tedesco, chiamato dal tribunale di Berlino a redigere una perizia giudiziaria conosciuta in seguito come Gutachtens über die Mordtat des Tabakspinnergesellen Daniel Schmolling, così scriveva: «all’uomo, prigioniero della sua vita terrena, non è dato di esplorare le profondità della propria natura». Eppure, nonostante la rassegnazione che emerge da queste parole, l’autore esplorò ininterrottamente gli abissi dell’essere umano. A partire da questa riflessione e dal quadro epistemologico delle teorie mediche e filosofiche di metà Settecento e inizio Ottocento, il presente studio analizza alcune modalità di raffigurazione poetica del rapporto corpo-mente del periodo meta-rappresentate da E.T.A. Hoffmann. Animato da un profondo scetticismo, mai scevro da una grande fascinazione per il sapere del suo tempo, l’autore sviluppa una poetica che concepisce l’opera come un esperimento mentale sulle più complesse questioni irrisolte, nel tentativo di comprendere l’essere umano nella sua complessità. In tale contesto alcuni racconti, quali Der Magnetiseur (1814), Die Abenteuer der Sylvester-Nacht (1815) e Die Automate (1814), tematizzano lo spinoso, e al tempo cruciale, rapporto fra corpo e mente, in vista di un miglioramento dell’essere umano che passi attraverso la conoscenza, sebbene l’intervento umano si rilevi fallimentare e controproducente nella ricostituzione di un equilibrio psico-fisico, poiché ancora non si è raggiunto un rapporto armonico tra soggetto e mondo. Dimostrando come la medicina abbia fallito nel presupposto di un intervento unilaterale e parziale, come la stessa creazione umana, se deconnessa dai rapporti di relazione con la totalità dell’esistente sia fallimentare, e come il progresso non riconduca l’uomo alla totalità smarrita della natura, ma anzi lo allontani, i racconti di E.T.A. Hoffmann confermano, ex-negativo, l’indissolubile nesso fra corpo e mente e la necessità, per l’uomo scisso della modernità, di comprenderne il profondo legame e di armonizzare la propria enthelechia rispetto a un mondo esterno che appare inconciliabile con le forze interiori dell’essere umano.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Abramo, Federica Claudia. "La rappresentazione della relazione fra corpo e mente nei racconti Der Magnetiseur, Die Abenteuer der Sylvester-Nacht e Die Automate di E.T.A. Hoffmann". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/311206.

Texto completo
Resumen
Nel 1818 E.T.A Hoffmann (1776-1822), celebre e prolifico autore tedesco, chiamato dal tribunale di Berlino a redigere una perizia giudiziaria conosciuta in seguito come Gutachtens über die Mordtat des Tabakspinnergesellen Daniel Schmolling, così scriveva: «all’uomo, prigioniero della sua vita terrena, non è dato di esplorare le profondità della propria natura». Eppure, nonostante la rassegnazione che emerge da queste parole, l’autore esplorò ininterrottamente gli abissi dell’essere umano. A partire da questa riflessione e dal quadro epistemologico delle teorie mediche e filosofiche di metà Settecento e inizio Ottocento, il presente studio analizza alcune modalità di raffigurazione poetica del rapporto corpo-mente del periodo meta-rappresentate da E.T.A. Hoffmann. Animato da un profondo scetticismo, mai scevro da una grande fascinazione per il sapere del suo tempo, l’autore sviluppa una poetica che concepisce l’opera come un esperimento mentale sulle più complesse questioni irrisolte, nel tentativo di comprendere l’essere umano nella sua complessità. In tale contesto alcuni racconti, quali Der Magnetiseur (1814), Die Abenteuer der Sylvester-Nacht (1815) e Die Automate (1814), tematizzano lo spinoso, e al tempo cruciale, rapporto fra corpo e mente, in vista di un miglioramento dell’essere umano che passi attraverso la conoscenza, sebbene l’intervento umano si rilevi fallimentare e controproducente nella ricostituzione di un equilibrio psico-fisico, poiché ancora non si è raggiunto un rapporto armonico tra soggetto e mondo. Dimostrando come la medicina abbia fallito nel presupposto di un intervento unilaterale e parziale, come la stessa creazione umana, se deconnessa dai rapporti di relazione con la totalità dell’esistente sia fallimentare, e come il progresso non riconduca l’uomo alla totalità smarrita della natura, ma anzi lo allontani, i racconti di E.T.A. Hoffmann confermano, ex-negativo, l’indissolubile nesso fra corpo e mente e la necessità, per l’uomo scisso della modernità, di comprenderne il profondo legame e di armonizzare la propria enthelechia rispetto a un mondo esterno che appare inconciliabile con le forze interiori dell’essere umano.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

FETT, Anne Julia. "Literatur-Film-Beziehungen im Werk von Pier Paolo Pasolini und Rainer Werner Fassbinder". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32591.

Texto completo
Resumen
The thesis takes as a starting point Pasolini’s and Fassbinder’s theoretical writings (collected esp. in Empirismo eretico (1972) and Filme befreien den Kopf (1984)). It argues that these essays converge in their cognitive and phenomenological orientation, which becomes particularly clear in the authors’ reflections on the relationship between literature and film. Anticipating concerns of today’s film theory, both focus on the writer’s/director’s and the spectator’s body and mind. What unites literature and film, in Pasolini and Fassbinder’s perspective, is their mental representation. The discovery of an analogy between literary evoked sequences of “inner images” and the dream- or memorylike sequences of the cinematic medium leads them to an innovative technique of literary adaptation. Chapter 1 concludes with the finding that, in Pasolini and Fassbinder’s view, only a film which functions according to a literary mode of reception can convey effective social criticism: literary abstraction makes it possible for the reader to activate his individual imagination and reflection, to assume different points of view and to relate the work of art to his own social reality. As chapter 2 proves through a comparative analysis of selected works, the “contamination” of differing points of view constitutes a common denominator, which both authors carry over from writing to film. The disconcerting multiperspectivity, which already characterised their early literary work, only achieves its full potential in the cinematic medium. In conclusion chapter 3 demonstrates through the investigation of Pasolini’s and Fassbinder’s literary adaptations how their films suggest a literary mode of reception to the viewer. By means of multifaceted aesthetic devices, the directors successfully pursue the aims outlined in their theoretical essays. The innovative theories and techniques employed by Pasolini and Fassbinder in translating literature into film forge a crucial link between them which has been neglected by previous studies and which proves their surprising topicality.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

AGLIARDI, Nicola. "Legge, pulsionalità, scrittura. L'immaginario carcerario nella letteratura francese contemporanea". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26703.

Texto completo
Resumen
The doctor's degree investigates the different representations of the prison imaginary in the French twentieth century, examining closely the three declinations assumed by the penitentiary during the century: law, pulsionality and writing. Beginning from Michel Foucault's famous essay Surveiller et punir, the study shows how in the works of many French authors such as, for example, Genet, Céline, Frégni, Malet and Aubry, the notion of “heterotopia” is deeply connected to the images of prison as “law space”, “pulsionality space” and “writing space”. The work avails itself of a multidisciplinary approach which analyzes the space of the twentieth century prison through a methodological formulation based on different notes (literary criticism, social sciences, history, visual and juridical studies), beginning from the assumption that any subject, literature included, can be understood and completely investigated only by connecting the different branches of knowledge and only by demolishing the barriers which separate the disciplines. Moreover, even if it's a specialistic work in French studies, the degree sometimes avails itself of a comparatistic approach, because of its thematic formulation. That's the reason why the study treats both French authors and writers coming from other countries and cultures, such as, for example, Pellico, Wilde and Kafka.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

RODRIGUEZ, DE ARCE Ignacio. "Postmodernidad y praxis transescritural en la narrativa de Javier Cercas". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32802.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

DE, BLASIO Serena. "Da Bernhard a Heidegger e ritorno: un ponte tra letteratura e estetica". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32825.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

BARCELLA, Daniela. "Insistenze di desideri: sopravvivere all'indicibile tra etica ed estetica". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32829.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

LOCATELLI, Valentina. "Le opere dei maestri italiani nella Gemäldegalerie di Dresda: un itinerario frühromantisch nel pensiero di Giovanni Morelli". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/69.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

DE, TONI Elisabetta. "L'immaginario del collezionismo". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/856.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

MANCO, Tamara. "Lo schermo penetrante. Il cinema scientifico e la cultura modernista". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/857.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

LODI, Enrico. "No pasarán con la camisa nueva : letteratura e violenza nella guerra civile spagnola". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/82.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

LANGE, NINA. "Fictions of Time : Zeitvorstellungen, - erfahrungen und -reflexionen in englischen und amerikanischen Romanen der Gegenwart". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32658.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

MORELLI, CECILIA. "Un riso che turba e disturba : Der Nazi & der Friseur di Edgar Hilsenrath e Mein Kampf di George Tabori : esempi di grottesco e witz nella letteratura della Shoah". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/36.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

PEDRABISSI, FIORENZA. "‘Ritorni’. Diaspora e romanzo di formazione nella narrativa di matrice caraibica della seconda metà del ’900 in Gran Bretagna". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28800.

Texto completo
Resumen
This thesis examines novels of development by writers of Caribbean origin and descent from the 1950s to the 1990s with special focus on diasporic authors based in the UK. It examines the transformation of the tòpos of return in a corpus of Bildungsromane by writers who migrated to Britain after 1948, by late migrants who followed in the 1970s, and eventually by British born or British raised authors of Caribbean descent (chapter 1). The Caribbean background, which is prevalent in the novels of the ’50s, still plays a relevant role in later works of the ’80s and ’90s as new forms of discoursively constructed Caribbean emerge inside representations of a heterogeneous Britishness. The concept of diaspora provides a useful heuristic tool to investigate a literary production that problematises the notion of ‘home’ and conventional binaries such as ‘exile’/’home’, displacement/belonging. The applicability of the term Bildungsroman to the texts of the corpus is discussed in chapter 2. Using a methodology that combines genre theory, narratology and contextualization, it is argued that the Bildungsroman has been critically appropriated and creolized to represent the intricacies of a diasporic identity in a colonial and postcolonial context. Novels by George Lamming, Sam Selvon, Andrew Salkey, Erna Brodber, Joan Riley, Andrea Levy, and David Dabydeen are presented as exemplary case studies (chapters 3,4,5). The texts are read as counterdiscoursive revisions of the Bildungsroman.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

CERVI, Maristella. "Prospettive d'ékphrasis: il Polittico di Isenheim nella letteratura tedesca del Novecento". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/68.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

PETRELLA, GIULIA. "Il mito di Berlino nella scrittura di Judith Hermann, Norman Ohler e Inka Parei". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26718.

Texto completo
Resumen
The purpose of this study was to investigate contemporary German literature, represented by the young generation of authors who, after the fall of the Wall and German reunification, chose the capital Berlin as main Leitmotiv of their works as well as their new cultural homeland, so much so that critics haven’t hesitated to define them Generation Berlin. The study focuses on the literary representation of the Berlin myth that today expresses the political, economical and social contradictions of globalization that invested Germany after 1989 and contributed to changing the image of Berlin radically modifying its urban palimpsest. The thesis examines the novels Mitte and Die Schattenboxerin respectively written by Norman Ohler and Inka Parei as well as the tale Sommerhaus, später by Judith Hermann, where Berlin becomes the symbol of the problematic relationship with the past and of the existential conditions experienced by young generations nowadays, steadily looking for a new identity that could make them feel secure in the present precarious world. The analysis of the above mentioned texts reveals that the literature of the Generation Berlin is an important way of understanding contemporary Germany and the literary trends of our time, thanks to its ability to describe daily reality in detail and at the same time to conceive an alternative one. To this end, the narrations offer themselves as experimental field to criticize globalised Germany and to envision a different future, where history, finally released from its unsolved conflicts, could effectively take part in the planning of a new German Heimat.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

MAZZOLENI, Elena (ORCID:0000-0003-2499-8015). "Le figure dell'assenza nella cultura francese dell'Ottocento". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/39.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

BURINI, EMANUELA (ORCID:0000-0001-9287-8467). "La modernità dello sguardo di Giacomo Costantino Beltrami nelle lettere odeporiche". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62510.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

MAZZUCCHELLI, Silvia. "Claude Cahun. Un pouvoir magique". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26717.

Texto completo
Resumen
This research project deals with the whole literary and photographic work of Claude Cahun (1894-1954), in order to give shape to the specificity of the multifaceted cahunian universe, and eventually to lay out an imagination of the work itself about the relationship between word and image, paying particular attention to the narcissistic and iconoclastic pulsions characterizing both the text and the images. Her relationship with her partner Marcel Moore, alias Suzanne Malherbe (1892-1972), is remarkable. Malherbe was a drawer, a stage designer,and a graphic designer. They met in 1919 and together they created a long-lasting artistic and emotional sodality.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

STAMENKOVIC, Zoran. "Culture-bound Shifts in the First French and Italian Translations of Christopher Marlowe's Doctor Faustus". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2018. http://hdl.handle.net/10446/126573.

Texto completo
Resumen
The aim of this research is to compare Christopher Marlowe’s play Doctor Faustus (1604, 1616) with the first French translation by Jean-Pierre Antoine Bazy (1850) and the first Italian translation by Eugenio Turiello (1898) in search of the changes that are symptomatic of the cultural and ideological context of translation production. The case of Doctor Faustus represents the epitome of the instability of a dramatic source text. Two main versions of the play (the so-called A-text and the B-text) differ in structural, thematic and doctrinal terms. At the same time, neither version delivers a coherent vision. The research seeks to examine whether Bazy’s and Turiello’s translation, emerging at 50-year intervals and belonging to different yet related geographical, historical and literary traditions, further multiply the potential readings of the original or whether they display a more consistent framework. In addition, we will analyse the causes of textual variation. The regularities of the translators’ behaviour and their intervention in translation are manifested across a consistent trend of changes, technically labelled as shifts. First, we will apply a comparative model of translation analysis in order to identify the shifts that occur in the process of linguistic rendering. Then, we will discuss the ways in which the identified patterns of shifts affect the general meaning and the structure of the target texts in question. Finally, adopting a socio-cultural approach, we will show how certain shifts are conditioned by different cultural and ideological factors operating in the recipient systems. This will confirm or reveal the translators’ own ideology and the interpretation of the original, which is in turn indicative of their positions within the complex political and ideological space that surrounds them. The results demonstrate that the two translations represent the ideological extremes in the general reception of the Faust myth and that they mirror a different point in the cultural and political evolution of nineteenth-century Europe.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Vezzoli, Silvia. "Scrivere per immagini: lo stile sperimentale di Herta Müller". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2019. http://hdl.handle.net/10446/128613.

Texto completo
Resumen
Dopo aver introdotto il rapporto esistente tra fiction e biografia e aver individuato come le opere di Müller possano essere considerate opere di autofiction, il presente lavoro si concentra sulla produzione dell’autrice, inserendola in un contesto letterario sperimentale che caratterizza il Novecento tedesco. Nello specifico, il tratto sperimentale individuato nelle opere di Müller è la presenza di una dimensione visiva che interagisce con il testo stesso e che assume diverse funzioni a seconda della tipologia di testo. Per indagare la funzionalità e l’effetto sul lettore dell’elemento visivo, si è scelto di analizzare due tra le prime produzioni letterarie dell’autrice: un cofanetto di collage, Der Wächter nimmt seinen Kamm e una raccolta di testi «ibridi», Barfüßiger Februar. Già a partire dalla peculiarità formale che caratterizza, in modi differenti, le due raccolte, si comprende come la sperimentazione letteraria di Müller si pone in un certo senso «fuori dal coro», lontana da ogni regola formale. Con il supporto degli studi sull’iconotesto di Michele Cometa e Lilian Louvel, si è potuto parlare di «forme miste», individuando nei testi scelti un utilizzo delle immagini che trasforma il prodotto testuale in un ideale campo d’indagine per le riflessioni sul rapporto tra testo e immagine. L’utilizzo di immagini – evidenti nel cofanetto di collage ed evocate nel caso della raccolta di prose – si rapporta con il testo in modo sempre nuovo: da un lato, con la ricerca istintiva da parte del lettore di una corrispondenza referenziale – non sempre presente – tra testo e immagine, dall’altro con la rappresentazione di contenuti taciuti dal testo, attraverso l’evocazione e la ripetizione di immagini in particolari momenti testuali, per mezzo di elementi stilistici e retorici quali l’ipotiposi.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
43

Pucciarelli, Edvige. "Writing the Nation and Writing the Empire. From Ben Jonson’s The Masque of Blackness and The Masque of Beauty to Edward Elgar’s The Crown of India". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2018. http://hdl.handle.net/10446/122680.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
44

SIRIMBELLI, Marta. "Scrittura e identità in Assia Djebar e Nawal El-Saadawi : voci femminili dall'Africa settentrionale arabo-musulmana". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/37.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
45

CIMARDI, Ambra (ORCID:0000-0003-3543-6309). "La poesia spagnola postmoderna: canone, ricezione e media digitali". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/204808.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
46

RAVERA, Elena (ORCID:0000-0001-6882-2981). "Corpi spezzati. Sulla rappresentazione della corporeità femminile in Louise Dupré e Ken Bugul". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/220451.

Texto completo
Resumen
L’elaborato propone un’analisi comparatistica, sia a livello tematico che a livello formale, in merito alla rappresentazione della corporeità femminile in una selezione di testi di due autrici appartenenti all’universo letterario in lingua francese contemporaneo: Louise Dupré (Sherbrooke, Canada, 1949) e Ken Bugul (Malem-Hodar, Senegal, 1947). Dopo una prima parte introduttiva, focalizzata su una contestualizzazione e presentazione diacronica dell’evoluzione della letteratura quebecchese e senegalese e sull’importanza, in entrambi i territori, dell’intervento femminile e femminista, la seconda e la terza sezione si concentreranno rispettivamente sul lavoro delle due scrittrici, delle quali, una volta delineati i singoli percorsi biografici e autoriali, verrà analizzato un corpus di sei opere: la raccolta poetica "La peau familière" (1983), il testo teatrale "Tout comme elle" (2006) e il romanzo "L’album multicolore" (2014) per la prima, e il trittico autobiografico composto da "Le baobab fou" (1982), "Cendres et braises" (1994) e "Riwan ou le chemin de sable" (1999) per la seconda. La quarta parte, quindi, presenterà un raffronto finale tra il corpo spezzato dupreano e quello buguliano, mostrando come, forse inaspettatamente, i lavori di due autrici a prima vista distanti e differenti convergano, come confermerà anche l’inedita intervista doppia a Dupré e Bugul inserita in appendice, verso un ricco dialogo di analogie contenutistiche ed estetiche, tra cui spicca la ricorrenza del gesto autobiografico, uno stile segnato da una parola spesso frammentaria, l’importanza viscerale del legame materno e il riconoscimento dell’amore come unico e salvifico messaggio di speranza universale.
The thesis proposes a comparative analysis, both in thematic and formal terms, regarding the representation of women’s corporeality in a selection of texts by two authors belonging to the contemporary French-language literary universe: Louise Dupré (Sherbrooke, Canada, 1949) and Ken Bugul (Malem-Hodar, Senegal, 1947). After a first introductory part, focused on a contextualization and diachronic presentation of the evolution of Quebec and Senegalese literature and on the importance, in both territories, of female and feminist intervention, the second and third sections will focus respectively on the work of the two writers, of whom, after outlining their individual biographical and authorial paths, a selection of six works will be analysed: the poetic collection "La peau familière" (1983), the play "Tout comme elle" (2006) and the novel "L'album multicolore" (2014) for the first one, and the autobiographical triptych composed of "Le baobab fou" (1982), "Cendres et braises" (1994) and "Riwan ou le chemin de sable" (1999) for the second one. The fourth part will therefore present a final comparison between Dupré's and Bugul's broken body representation, showing how, perhaps unexpectedly, the works of two authors who at first sight seem distant and different converge, as will also be confirmed by the interview with Dupré and Bugul included in the appendix, towards a rich dialogue of content and aesthetic analogies, among which stand out the recurrence of the autobiographical gesture, a style marked by a fragmentary word, the visceral importance of the maternal connection and the recognition of love as the unique and salvific message of universal hope.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
47

POGGI, MICHELA. "Personnages féminins et thématiques féministes dans l'oeuvre littéraire d'Olympe de Gouges". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1435096.

Texto completo
Resumen
Il mio lavoro si concentra sulla produzione più propriamente letteraria di Olympe de Gouges, ampiamente trascurata dalla critica, e si propone di indagare i personaggi femminili e la presenza di tematiche femminili e femministe nelle opere drammatiche e nelle opere romanzesche. La prima parte della tesi è dedicata alla presentazione di un quadro generale della situazione femminile di fine secolo dal punto di vista politico, giuridico e sociale e dal punto di vista del pensiero filosofico e intellettuale. Si procede inoltre a passare in rassegna le forme di partecipazione delle donne alla Rivoluzione e a fornire una panoramica della produzione letteraria femminile nel decennio rivoluzionario. Nella seconda parte, mi dedico all’esame della produzione drammatica e poi romanzesca cercando di individuare le strategie e gli strumenti con i quali l’autrice veicola il suo pensiero sulla condizione femminile attraverso le protagoniste delle sue opere. Per fare ciò, mi affido all’analisi dei personaggi, della loro presenza scenica e della loro voce, sulla base di un approccio che tiene conto degli strumenti dello strutturalismo e della semiologia.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
48

PELLECCHIA, MARTA RITA. "Cristóbal de Mesa. Las Navas de Tolosa: edición crítica, estudio y notas". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1436274.

Texto completo
Resumen
La tesi offre l’edizione critica, con studio introduttivo e note al testo, del poema epico Las Navas de Tolosa di Cristóbal de Mesa, attualmente inedito. L’opera, tràdita dalla sola editio princeps pubblicata a Madrid nel 1594, celebra in 20 canti la vittoria dei cristiani sugli almohadi nell’omonima e cruciale battaglia del 1212 combattuta nell’ambito della Reconquista spagnola. La narrazione è lineare e quasi sempre incentrata sul nucleo tematico principale, la battaglia, ad eccezione dell’episodio, articolato in pochi canti, concernente il tragico e sfortunato amore tra Abdalla e Jarifa. Le note al testo evidenziano gli stretti legami con due modelli letterari cui Cristóbal de Mesa, scrittore e traduttore erudito, fa costantemente riferimento, ossia l’Eneide di Virgilio e la Gerusalemme Liberata di Tasso. Si apprezzano inoltre numerosi rimandi alle fonti storiche sulla battaglia, così come alla letteratura autoctona. Lo studio introduttivo, che precede l’edizione del poema, si apre con una breve biografia di Mesa, autore ancora oggi poco conosciuto; segue una sezione dedicata alla fortuna del poema epico in Spagna nel XVI secolo, un paragrafo storico sulla battaglia de Las Navas de Tolosa, uno sulla complessa visione dei nemici arabi e della loro cultura in epoca aurea ed uno su fonti e modelli, storici e letterari, a cui si rifà l’autore per la stesura del poema. Successivamente, viene proposta un’analisi della struttura dell’opera, descrivendone il metro (l’ottava rima), il verso (l’endecasillabo) e la lingua poetica. A conclusione, vengono presentati, rispettivamente, la tradizione testuale (fornendo una descrizione dettagliata degli esemplari collazionati), un commento ad errori e varianti (riuniti in un’apposita tabella) e i criteri di edizione impiegati per trascrivere il testo. Con riferimento alla questione più propriamente testuale, sono stati collazionati i sette esemplari a stampa studiati (tutti conservati presso la Biblioteca Nazionale di Madrid) allo scopo di individuare eventuali varianti di stato ed errori. Pertanto, ho stampato ciascun esemplare su fogli lucidi trasparenti così da poterli sovrapporre con facilità all’esemplare di base della collazione. Da questa operazione di confronto sono emersi due varianti di stato ed errori, alcuni di questi ultimi facilmente emendabili perché riconducibili a banali sviste, altri più complessi, per i quali ho proposto una correzione per congettura (emendatio ope ingenii), non avendo possibilità di confronto con altri testimoni. Infine, si è ricorso alla crux desperationis per i due loci critici (due versi ipermetri) che non è stato possibile sanare.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
49

BAZZANO, FABIO. "The Gothic and the Supernatural in Late Eighteenth- and Early Nineteenth-Century English Theatre: A Question of Legitimacy". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1454404.

Texto completo
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
50

STAFFA, Marco. "EDIZIONE E STUDIO DELL’ EPÍTOME DE LA ELOCUENCIA ESPAÑOLA DI FRANCISCO JOSÉ ARTIGA". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2016. http://hdl.handle.net/11392/2403407.

Texto completo
Resumen
La tesi ha come oggetto l'inquadramento letterario-culturale e l'edizione critica del testo Epítome de la Elocuencia Española di Francisco José Artiga, autore aragonese di fine seicento. Partendo dalle questioni biografiche e dalla storia della critica riguardante autore e testo, la tesi analizza in primo luogo le fonti letterarie aurisecolari a cui Artiga ha attinto per la compilazione della sua opera: si sono individuate in Bartolomé Jiménez Patón e in José Antonio de Hebrera y Esmir due sicuri precursori del testo, analizzandone poi il lascito nell'Epítome a livello sia teorico che esemplificativo. Si è poi inquadrato il testo nell'epoca in cui fu prodotto, all'ombra delle polemiche letterarie che caratterizzarono il seicento spagnolo e sulla scia delle tendenze a creazioni sempre meno originali, benché radicalmente letterarie. Il testo di Artiga si dimostra essere un'opera che raccoglie molto delle retoriche seicentesche, senza tralasciare suggestioni derivanti dalla tradizione medievale, in particolare nella mnemotecnica. Le sue sezioni sono quelle tipiche delle retoriche classiche (inventio, dispositio, elocutio, actio, memoria), ma trattate con tono didattico e arricchite di esempi, a favore di un pubblico vasto e non limitato a predicatori. L'edizione critica ha infine fissato il testo sulla base della tradizione a stampa delle otto edizioni esistenti, proponendo uno stemma. Si è analizzata ciascuna edizione, lavorando in particolare sulle prime due (1692, 1726). Gli errori più significativi sono stati commentanti dal punto di vista filologico.
This thesis is about the literary and cultural framing and the critical edition of the Epítome de la Elocuencia Española of Francisco José Artiga, spanish author of the end of the 16th century. Starting from the biography and from the history of the literary criticism of author and text, the thesis analyzes firstly the barroque sources that Artiga used for the realization of his work: surely Bartolomé Jiménez Patón and José Antonio de Hebrera y Esmir were used by Artiga for the compilation of his text. Both theory and examples have been taken by Artiga. Then, the thesis studies the text in relation with his time, in the wake of the literary controversies of the barroque epoque. The Epítome seems to be a work that collects a lot of the rhetoric of his time, without forgetting the medieval tradition, in particular the mnemotecnia. Its sections are the ones typical of classic rhetorics (inventio, dispositio, elocutio, actio, memoria), but with a didactical focus and rich of examples, in favour of a wide public and not just for preachers. The edition has fixed the text on the basis of the print tradition of the eight existing editions. A stemma has been proposed. Each edition has been studied, in particular the 1692 and 1726 prints. The most significant mistakes have been commented from a philological point of view.
Los estilos APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Ofrecemos descuentos en todos los planes premium para autores cuyas obras están incluidas en selecciones literarias temáticas. ¡Contáctenos para obtener un código promocional único!

Pasar a la bibliografía