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Pivato, Stefano. « Identità sportiva e identità nazionale ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 109, no 1 (1997) : 277–84. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1997.4485.

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Comberiati, Daniele. « ‘Scrivere’ la Nazione : Riflessioni su identità, stato nazionale e rappresentazione letteraria ». Incontri. Rivista europea di studi italiani 29, no 2 (22 décembre 2014) : 92. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.9884.

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Rusconi, Gian Enrico. « RAZIONALITÀ POLITICA, VIRTÙ CIVICA E IDENTITÀ NAZIONALE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 1 (avril 1994) : 3–25. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002267x.

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Résumé :
IntroduzioneLa democrazia ideale è quella che combina funzionalità istituzionale, efficienza economico-amministrativa con il consenso e il lealismo dei cittadini. Quando un sistema democratico realizza queste condizioni ottimali, può dirsi un modello di razionalità politica. Naturalmente le democrazie realmente esistenti sono lontane da questo modello. Molte sono inefficienti nei loro apparati istituzionali, hanno cattive prestazioni amministrative, con pesanti conseguenze economiche e sociali e contraccolpi negativi in termini di consenso. È il caso della democrazia italiana da anni viziata da inefficienze e disfunzionalità che, aggravate da sistematici meccanismi di corruzione, hanno dato luogo a fenomeni di disaffezione civico-politica senza precedenti.
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Linz, Juan J. « PLURINAZIONALISMO E DEMOCRAZIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no 1 (avril 1995) : 21–50. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023327.

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Résumé :
IntroduzionePochi Stati sono Stati nazionali, e gran parte delle nazioni non sono destinate a raggiungere la condizione di Stato sovrano. Una trasformazione delle società plurinazionali in Stati nazionali «monocromatici» come quelli esistenti in passato è impossibile nel contesto di istituzioni liberaldemocratiche. La maggioranza delle cosiddette «nuove nazioni» sono in realtà Stati multinazionali o quantomeno multiculturali. Non solo i cittadini risiedono geograficamente in ambiti frammisti; le loro famiglie hanno un background eterogeneo e, dato non meno e forse più importante, hanno identità duali. Le istituzioni e i processi democratici devono riconoscere queste situazioni di fatto, questo tipo di pluralismo. In che misura, in uno Stato democratico, il pluralismo deve essere basato sulla rappresentanza e sui diritti di gruppo oppure sui diritti individuali? In che misura particolari soluzioni istituzionali rischiano di condurre ad un conflitto tra questi due principii ed approcci nel contesto della politica democratica? In che modo sarà protetta la libertà degli individui di scegliere la propria identità senza vedersi imporre identità inclusive? Questi sono problemi teorici e pratici sia per le democrazie contemporanee, sia per i paesi avviati verso la democrazia. Come potranno, gli Stati democratici multinazionali, guadagnarsi una legittimità sufficiente a rendere i processi decisionali democratici possibili e compatibili con il pluralismo nazionale e culturale? In particolare, come si potrà, in società di questo genere, rendere compatibile il federalismo con i diritti delle minoranze all'interno di unità territoriali, se in queste unità esistono maggioranze «nazionali»? Se non diamo soluzione a questi interrogativi, rischiamo di riprodurre in scala ridotta i problemi creati dai fondatori degli Stati nazionali in società multinazionali. Quali forme può assumere il pluralismo nazionale e culturale nelle società democratiche, e qual è il ruolo che le istituzioni e i processi democratici possono svolgere per rendere compatibili il pluralismo e la libertà individuale? Questi sono alcuni dei quesiti che dobbiamo sollevare e a cui dobbiamo dare risposta.
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Iuso, Pasquale. « Le violenze di frontiera. Nazionalismo, regionalismo e identità nazionale ». STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no 74 (mai 2017) : 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/spc2017-074001.

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Klapisch-Zuber, Christiane. « Roberto Bizzocchi, Cicisbei. Morale privata e identità nazionale in Italia ». Clio, no 34 (31 décembre 2011) : 280–83. http://dx.doi.org/10.4000/clio.10389.

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Sica, Paola. « Identità, narrativa bilingue e canone letterario (trans)nazionale : Jhumpa Lahiri ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 2 (20 novembre 2019) : 608–20. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819887350.

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Résumé :
Un esame delle opere di Jhumpa Lahiri induce a chiedersi come possano essere rappresentate varie forme di identità diasporica tramite la narrativa, e quello che tali forme significhino se rapportate a culture diverse, create tramite lingue diverse, oppure recepite da lettori di comunità diverse. Qui, certe opere come Interpreter of Maladies (1999), scritta originariamente in inglese, e In altre parole (2015) e Dove mi trovo (2018), scritte originariamente in italiano, sono studiate come dettagli che prefigurano un disegno più ampio. Incorporando elementi di più culture, esse sono concepite come un indice rivelatore di tendenze sociologiche e letterarie che, sviluppandosi, inducono a criticare modelli universalisti di autorità culturale e a ripensare le dinamiche che sottendono la formazione di molteplici canoni letterari. La prospettiva adottata in questa analisi è sia interna che esterna. Attraverso la prospettiva interna si può risalire al funzionamento testuale, al modo in cui si creano vari modelli di identità, al loro rapportarsi a più memorie culturali, categorie sociologiche e lingue. Attraverso la prospettiva esterna, invece, si può analizzare la ricezione. Si possono valutare ad esempio le risposte di certe comunità ermeneutiche anglofone e italofone, il modo in cui esse includono entro un canone l'opera di Lahiri, oppure la escludono, e perché.
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Tobia, Bruno. « La statuaria dantesca nell'Italia liberale : tradizione, identità e culto nazionale ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 109, no 1 (1997) : 75–87. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1997.4479.

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Maifreda, Germano. « Dualismi e identitÀ nella storia del mare italiano ». SOCIETÀ E STORIA, no 126 (mars 2010) : 676–78. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126006.

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Résumé :
Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l'evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di piů, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profonditÀ, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.
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Di Giacomo, Michela. « Benvenuti al Nord ? Migrazioni interne e identità nazionale attraverso il cinema ». HISTORIA MAGISTRA, no 14 (juillet 2014) : 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/hm2014-014013.

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Dicosola, Maria. « Gli stati dell'Europa centro-orientale tra identità nazionale e costituzionalismo europeo ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (septembre 2016) : 239–66. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2016-su1011.

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Edres, Nijmi. « Identità in transito : lingua araba e comunità nazionale palestinese in Israele ». LCM - La Collana / The Series 9788879167000 (février 2015) : 185–200. http://dx.doi.org/10.7359/700-2014-edre.

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Morigi Govi, Cristiana, Giuseppe Sassatelli et Daniele Vitali. « Scavi archeologici e musei. Bologna tra coscienza civica e identità nazionale ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 113, no 2 (2001) : 665–78. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2001.9825.

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Danna, Bianca. « Odeporica e identità nazionale. Alcuni contributi recenti sul viaggio in Italia ». Cahiers d'études romanes, no 3 (1 décembre 1999) : 175–85. http://dx.doi.org/10.4000/etudesromanes.3417.

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Čok, Lucija. « Lingue e culture nel dibattito sulle identità europee ». Linguistica 50, no 1 (29 décembre 2010) : 137–42. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.137-142.

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Résumé :
Nelle politiche linguistiche e culturali delle strategie comunitarie, il discorso sulle identità del singolo (identità nazionale, culturale, linguistica, regionale...) presenta un potenziale punto d'intesa. Nel complesso delle attività che le politiche comunitarie propongono, risulta che una speciale attenzione è riservata alla tutela di alcune di esse (per esempio quella nazionale e linguistica). Si attivano quindi, simultaneamente, mezzi e conoscenze per instaurare la condivisione di un'unica cittadinanza e di una comune economia per creare una crescita culturale in un'entità organica. L'Europa è caratterizzata da culture e tradizioni simili e da una storia che accomuna tutte le nazioni che ne fanno parte. Il passato delle nazioni è contrassegnato dalla ricchezza dei valori paneuropei: valori politici, sociali, culturali, umani. La memoria, soprattutto la memoria storica, è fatta di un materiale essenziale atto a costruire e composto di elementi specifici insostituibili. Vi si trovano valori da salvaguardare e da distribuire. Uno dei vantaggi del continente Europa è il fatto di avere un passato, anche se, a tratti, conflittuale a causa delle specificità delle singole nazioni. La componente regionale e quella locale costituiscono un prezioso scrigno culturale paneuropeo le cui ricchezze emergono nel dialogo interculturale. Ci sono luoghi e tempi per cercare la creatività artistica, la curiosità scientifica, la forza intellettuale del singolo e dei gruppi che potranno far emergere nuove idee, proposte, progetti e strategie per arrivare al bene comune. La scuola è uno dei luoghi intesi come laboratori culturali. Il processo d'innovazione in atto all'interno del sistema scolastico supporta senz'altro la scuola nell'adempimento della sua funzione di operatore educativo comunitario e, allo stesso tempo, di tutore dei beni culturali e delle identità regionali.
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La Torre, Massimo. « Disordine internazionale e identità nazionale. Storia e favola = International disorder and national identity. History and fable ». UNIVERSITAS. Revista de Filosofía, Derecho y Política, no 30 (25 juin 2019) : 119. http://dx.doi.org/10.20318/universitas.2019.4838.

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ABSTRACT: After World War Two a gigantic effort was made in order to build a viable and stable international order, beginning with the Bretton Woods agreement that was aimed to stabilize the international monetary system, and with the United Nations, that were intended to restore legality in interstate affairs and somehow initiate a cosmopolitan conversation among Nation States. This order is now slowly crumbling down, paradoxically through globalization, and a triumphant neoliberalism. A new, but indeed quite old narrative, rather a myth, of what a national identity means is again getting the upper hand.KEYWORDS: international relations, international law, European Union, globalization, national identity
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Guglielmi, Simona. « Oltre la paura dell'invasione : identità nazionale e percezione degli stranieri come minaccia ». MONDI MIGRANTI, no 2 (juin 2020) : 229–51. http://dx.doi.org/10.3280/mm2020-002012.

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Dziadosz, Dariusz. « Przejście przez morze - aktywna obecność Boga kreująca Izrael (Wj 13,17-14,31) ». Verbum Vitae 6 (14 décembre 2004) : 71–92. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1372.

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La storia di Israele solo a prima vista assomiglia a quelle delle altre nazioni. In realtà è molto diversa e del tutto particolare. La sua caratteristica principale è la stretta relazione con Dio Jahvé. Essa non solo è legata alla nazione israelitica sin dall’inizio della sua storia, ma anche decide da sempre dell’aspetto religioso, sociale e politico di questa popolazione. Si puo tranquillamente dire che è stata proprio la religione monoteistica basata sugli eventi dell’esodo e sulla stipulazione dell’alleanza con Dio ad incidere sulla identità nazionale di Israele. Tutte le fonti bibliche ed extrabibliche testimoniano questo straordinario legame con Jahvé. L’autore pone la domanda sulle cause e sulle caratteristiche della così stretta relazione degli Israeliti con Dio e con la loro religione. Per capire meglio questa problematica si ferma sugli avvenimenti accaduti allafine dell’esilio, sull’intervento salvifico di Jahvé e sulle circostanze della fondazione della nazione di Israele descritti nel libro dell'Esodo 13,17-14,31.
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Poggi, Stefano. « Conflitti d'identità. Pratiche, gestione e controllo delle identità nell'Italia napoleonica ». SOCIETÀ E STORIA, no 172 (juin 2021) : 287–320. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172003.

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Di fronte allo sviluppo dello Stato amministrativo, i governi delle repubbliche Cisalpine/Italiana e del regno d'Italia elaborarono un sistema identificatorio statale autonomo dal modello francese. Il caso studio della città di Vicenza - capoluogo del dipartimento del Bacchiglione - permette di verificare l'effettiva applicazione di questo progetto politico a livello locale. Attraverso lo studio sistematico dell'archivio del commissariato di polizia di Vicenza emerge così un insieme di pratiche popolari e strategie di controllo distante dal sistema uniforme previsto dalla legislazione nazionale. Un modello duale, in cui i sistemi identificatori tradizionale e statale convivevano intrecciandosi e integrandosi. Un modello che rispecchiava due diverse concezioni di identità: una, promossa dallo Stato, rigida ed esterna alla società; l'altra, radicata nella mentalità degli attori storici, fluida e costantemente ridefinita.
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Girard, Pierre. « Omero italico. Favole antiche e identità nazionale tra Vico e Cuoco. Annalisa Andreoni ». Laboratoire italien, no 6 (1 mai 2006) : 244–46. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.245.

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Roić, Sergej. « Incontrare l’italicità oltre i confini ». SPONDE 1, no 1 (27 juillet 2022) : 43–54. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3890.

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Il contributo si incentra sul concetto di italicità, o italofonia culturale in un mondo, quello odierno, di continui intrecci, di identità plurime e non esclusive - l’uomo che ne è stato preso a modello, il mediatore culturale Grytzko Mascioni (1936-2003), è stato pienamente sia svizzero che italiano, grigionese e alla fine ''adriatico''- croato. L’italicità-italofonia culturale non statuale né nazionale ha, secondo le conclusioni del contributo, la facoltà di partecipare, ad esempio, in territorio svizzero all’identità locale fondendosi e dialogando con la ''svizzerità'' presente. D’altra parte, l’italicità-italofonia culturale può, incarnando i propri valori peculiari, essere definita come un’appartenenza o identità ulteriore oltre a quella di tipo strettamente nazionale e politico. In questo modo è in grado di rappresentare efficacemente un portato culturale non invasivo ma arricchente che è, in definitiva, lo stesso portato della cultura italiana, manifestata fuori dall’Italia. Poeta, autore di importanti saggi sulla Grecia antica, e, infine, di un romanzo scritto interamente in (e in parte sulla) Croazia, il ruolo che Mascioni svolse, anche in qualità di direttore dell’Istituo italiano di cultura di Zagabria, e sotto il segno dell’italofonia culturale in Croazia, fu fondamentale e fece parte del riavvicinamento dell’allora nuovo stato croato alla cultura e alla civiltà occidentale europea.
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Guida, Patrizia. « Etnografia e Storiografia negli scritti odeporici di Fulvia Miani Perotti ». SPONDE 2, no 1 (28 décembre 2022) : 113–28. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4092.

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Attraverso i suoi scritti odeporici la scrittrice pugliese Fulvia Miani Perotti (1844 - 1931) ri-afferma l’identità regionale e con essa le tradizioni del genius loci secondo l’azione di propaganda di quelli che sono gli assi portanti della ricerca demologica in Italia negli anni post-unitari, ovvero il rapporto tra identità regionale e identità nazionale. Il saggio prende in analisi, in particolare, il suo volume di racconti, Profili e paesaggi, che contiene tre lunghi racconti di viaggio (Su pe’ Colli, Riva Adriatica, Nella Magna Grecia), in cui la scrittrice descrive la società rurale pugliese. L’analisi dei testi dimostra che Miani Perotti privilegia gli aspetti storiografici ed etnografici a scapito di una trama che diventa un mero pretesto per narrare usi e costumi, passato e presente, di un territorio familiare e, pertanto, non straniante.
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Lazzarich, Marinko. « La memoria del confine. Il motivo della patria perduta nel romanzo Il cavallo di cartapesta di Osvaldo Ramous ». Quaderni d'italianistica 37, no 2 (27 janvier 2018) : 125–48. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29232.

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Nei testi letterari degli anni 1945–1956 che parlano dell’e­sodo degli italiani dalla città di Fiume il motivo del confine diventa il simbolo della conservazione di un’identità nazionale divisa. Al con­tempo, il tema della terra natale perduta lega direttamente la lette­ratura fiumana a quella mondiale coeva. In questo testo si propone un’analisi della letteratura della migrazione italofona e della questione dell’esodo dalla sponda orientale dell’Adriatico; in particolare, sarà osservato il costituirsi di identità individuali e di gruppo attraverso l’esperienza letteraria di convivenza propria della città di Rijeka (la Fiume di un tempo). Punto focale dell’analisi sarà il multiculturalismo nella scrittura di Osvaldo Ramous (1905–1981), autore che rappresenta la continuità della letteratura italiana autoctona di Fiume, i cui scritti portano la testimonianza dei traumi storici che hanno segnato il destino dei suoi concittadini. Attraverso una lettura critica del romanzo Il cavallo di cartapesta (1969) si tenterà un esame della dimensione estetica e so­ciologica dell’interpretazione delle doppie identità di questa città di frontiera, cosa che, nel contesto di un’Europa contemporanea senza confini interni, rende attuale la questione della tolleranza verso l’altro. di confine, storia, identità repressa, rapporti letterari italo-croati, la questione adriatica.
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Casini, Simone. « I media italiani all’estero : questioni linguistico-educative tra nostos, tradizione, identità e nuove generazioni ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 285–306. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37234.

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Il contributo prende in esame il ruolo educativo che i media hanno esercitato nella storia linguistica italiana e internazionale, tracciando un profilo semiotico sulle implicazioni che questi hanno avuto nel determinare il paradigma del nostos in contesto estero e migratorio. A fronte di una prima ricognizione sui processi linguistico-educativi italiani per i quali è risultato evidente il ruolo dei mezzi di comunicazione nella definizione del processo di unificazione linguistica nazionale, l’analisi propone una riflessione sui media italiani in Canada, affrontandone le dinamiche in chiave linguistico educativa con una prospettiva intergenerazionale che sostenga il ruolo del nostos entro le diverse generazioni di utenti. L'analisi si conclude con una indagine sociolinguistica e con una riflessione che guarda ai media come fattore di una rete articolata di elementi in grado di cooperare per arginare il processo di diminuzione della presenza della lingua italiana in contesto straniero sui piani della formazione e del generale uso linguistico.
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Toscano, Maria. « 1814-1835. La «Biblioteca Italiana» e gli altri. Gli intellettuali italiani tra identità nazionale e controllo politico ». Giornale storico della letteratura italiana 197, no 659 (juillet 2020) : 363–96. http://dx.doi.org/10.1484/j.gsli.5.130023.

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Albergoni, Gianluca, et Gian Luca Fruci. « Rivoluzioni del 1848 a Venezia ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 747. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174004.

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La discussione, promossa dalla Rivista, si compone di tre letture parallele, ciascuna autonoma rispetto alle altre, su un volume di grande rilevanza storiografica qual è quello di Piero Brunello. Il contributo di Maurizio Bertolotti mette in evidenza il carattere «problematico e aperto di una narrazione» che pone in maniera originale alcuni aspetti della storia del Quarantotto veneziano, dal ruolo delle classi popolari (con la posta in gioco della memoria) all'ambiguità della parola "repubblica" e del sentimento nazionale (tra identità veneziana e identità italiana). Giovanni Levi sottolinea il tentativo di Brunello di indagare storicamente come delle persone individualmente «coinvolte in avvenimenti collettivi» abbiano agito in un contesto come quello rivoluzionario, valutando il farsi della rivoluzione ma anche il dopo, tenendo conto della profondità e della complessità del fatto storico. Gian Luca Fruci si sofferma sulla mirabile composizione polifonica della sceneggiatura di Colpi di scena, una «ricostruzione multifocale» che si avvale di un abbondante insieme di fonti iconografiche, ma anche sonore e materiali, sapientemente analizzato dall'autore e capace di far emergere aspetti inediti di una rivoluzione declinata al plurale.
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Ellison, Ralph Waldo. « La funzione democratica del romanzo americano ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 36 (janvier 2010) : 101–10. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036008.

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- In questo saggio Ralph Ellison riflette sulla natura del romanzo e sullo stretto legame tra questa forma letteraria e la democrazia americana. La riflessione va a toccare alcuni temi di grande rilievo per la cultura statunitense: la delicata questione delle distinzioni sociali, il multiculturalismo, la ferita aperta dalla guerra civile, il rapporto con la letteratura europea e l'identitÀ nazionale. In tale panorama sconfinato, Ellison si sofferma sul ruolo dei romanzieri, che a suo parere va molto oltre l'intrattenimento dei lettori: chi scrive deve essere capace di interpretare una societÀ complessa, di creare attraverso l'immaginazione personaggi significativi per identitÀ e valori. Ai romanzieri č affidata quindi una grande responsabilitÀ: contribuire alla costruzione di "un'idea americana di America".
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Donelli, Fabrizio. « La Turchia da Atatürk a Erdog?an. Programmi scolastici e uso della storia per la nuova identità nazionale ». HISTORIA MAGISTRA, no 26 (octobre 2018) : 82–88. http://dx.doi.org/10.3280/hm2018-026007.

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Mingo, Roberta. « Ridisegno delle circoscrizioni istituzionali e governance territoriale : la riforma politico-amministrativa estone fra ridefinizione dell' identità nazionale e ingresso nell'Unione Europea ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2022) : 50–77. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14590.

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Il presente articolo intende ricostruire l'origine e l'evoluzione della riforma della maglia politico-amministrativa avvenuta in Estonia nel 2017, con la quale è stato ridefinito l'assetto istituzionale del paese, anche a seguito del ruolo svolto dall'Unione Europea nell'influenzare i cambiamenti dell'impalcatura del mosaico territoriale estone. Si farà riferimento all'approccio dinamico degli studi sull'istituzionalizzazione territoriale di Anssi Paasi, correlandolo alle diverse fasi storiche che hanno condotto il paese a riaffermare la propria identità nazionale successivamente al lungo periodo di occupazione sovietica (1940-1989). La riforma analizzata in questo caso-studio conferma la portata degli interventi sulla maglia amministrativa frutto sia di un processo radicato nel passaggio di poteri sia dell'ingresso dell'Estonia nell'Unione Europea, che da tempo sollecita politiche di rescaling tra gli Stati membri.
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Busolini, Daniele, Francesca Maria D’Agnelli, Laura Gavazzi, Luana Greco et Valerio Pennasso. « BeWeB : un giovane progetto che compie vent’anni ». DigItalia 16, no 1 (juin 2021) : 89–100. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00028.

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Il portale BeWeB rappresenta il racconto delle comunità di eredità che esprimono il valore identitario del patrimonio culturale nelle sue diverse tipologie, materiale e immateriale, come riflesso ed espressione dei loro valori, delle conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. I beni ecclesiastici, oltre ad avere un’accezione culturale, storica, artistica, bibliografica, archivistica e patrimoniale, rappresentano anche uno dei luoghi in cui si compie la missione della chiesa. Le diocesi e le parrocchie, nel catalogare i propri beni attraverso un progetto locale di carattere nazionale, hanno investito risorse culturali, umane ed economiche motivate da una prospettiva principalmente legata alla conoscenza, certamente patrimoniale e di tutela, svolgendo l’attività con crescente consapevolezza. Ultimamente questa consapevolezza del dono da custodire e da trasmettere, da usare oggi, è cresciuta, e ormai in quei beni le comunità identificano i motivi della propria identità, un valore di vita e di annuncio.
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Montègre, Gilles. « Roberto Bizzocchi Cicisbei. Morale privata e identità nazionale in Italia Rome/Bari, Laterza, 2008, 361 p. et 12 p. de pl. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 65, no 6 (décembre 2010) : 1543–45. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900037896.

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Foot, John. « Inside the Magic Rectangle : Recent Research on the History of Television ». Contemporary European History 11, no 3 (31 juillet 2002) : 467–75. http://dx.doi.org/10.1017/s0960777302003089.

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Résumé :
Ada Ferrari and Gaia Giusto (eds.), Milano città della radio televisione (Milan: Francoangeli, 2000) 139pp., L 24,000 (pb) ISBN 88-464-1721-6.Chiara Giaccardi, Anna Manzato and Giorgio Simonelli, Il paese catodico. Televisione e identità nazionale in Gran Bretagna, Italia e Svizzera Italiana (Milan: FrancoAngeli, 1998) 135pp., L 24,000 (pb) ISBN 88-464-0734-2.Ralph Negrine, Television and the Press since 1945 Documents in Contemporary History, (Manchester: Manchester University Press, 1998), 212pp., £12.99 (pb) ISBN 0-7190-4921-0.Jeffrey S. Miller, Something Completely Different. British Television and American Culture (University of Minnesota Press, 2000), 208pp., £12.99 (pb), ISBN 0-8166-3241-3, £31.00 (hb) 0-1866-3240-5.Marie-Francoise Lévy (ed.), La Télévision dans la République. Les années 50, Collection ‘Histoire du temps present’ (Paris: IHTP/CNRS, Editions complexe, 1999), 242pp (pb), €18.30, ISBN 2-87027-730-X.Francesca Anania, Davanti allo schermo. Storia del pubblico televisivo (Rome: Carocci, 1997), 152pp., L 30,000 (pb), ISBN 88-430-0535-9.
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Semenzato, Luca, Clara Baldin, Maria Laura Mitra, Giuseppe Pappalardo, Laura Giovanna Giannoni et Massimo Di Grazia. « Riflessioni sull'attuale percorso di transizione in Italia ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (novembre 2020) : 83–100. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002005.

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Résumé :
In questo articolo gli autori esamineranno l'attuale situazione italiana per quanto concerne i trattamenti di conferma del genere (GCT) e, alla luce delle ulti-me ricerche e review della letteratura sui GCT, verranno analizzate e confrontate le linee guida dell'Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (ONIG) e della World Professional Association for Transgender Health (WPATH). Gli autori mostreranno come l'attuale percorso, che prevede, prima dell'accesso ai GCT, la risoluzione di ogni altro disagio psichico presente, potrebbe essere modificato per mi-gliorare lo stato di benessere delle persone transgender e gender non-conforming (TGNC), trattando la disforia prima o contemporaneamente ai disturbi secondari. Si evidenzierà inoltre come la popolazione affetta da disforia di genere risulti par-ticolarmente suscettibile allo sviluppo di disturbi psichiatrici, con evidenti costi in termini di qualità di vita per la persona e per il sistema sanitario che deve farsene carico. Infine, verrà evidenziato che il miglioramento dei servizi sociosanitari per le persone transgender contribuirebbe a migliorare la qualità della vita della popola-zione TGNC italiana anche grazie ad una depatologizzazione delle identità non coerenti col genere assegnato.
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Di Blasio, Francesca. « NAZIONALITÀ COLONIALE, ALTERITÀ INDIGENA. LA RICOSTRUZIONE IDENTITARIA NELLA LETTERATURA AUTOBIOGRAFICA AUSTRALIANA DELLE DONNE. » Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no 15 (2014) : 262–69. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2014.i15.22.

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Résumé :
Gli scritti autobiografici di Della Walker, Sally Morgan, Nugi Garimara di seguito analizzati contribuiscono a formare e informare il concetto di “dissemi-nazione aborigena” (Bhabha), ossia di una entità politica, sociale e culturale complessa e multiforme, che narra e che si narra dai margini in cui duecento anni di dominazione bianca l’hanno relegata. Si tratta di una voce nativa e autoriflessiva che offre uno sguardo inedito sui concetti di “cittadinanza”, “nazione”, “letteratura nazionale”.
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Reill, Dominique. « Brigitte Mazohl and Paolo Pombeni, eds. Minoranze negli imperi : Popoli fra identità nazionale e ideologia imperiale. Bologna : Società editrice il Mulino, 2012. Pp. 470, tables. » Austrian History Yearbook 45 (avril 2014) : 262–63. http://dx.doi.org/10.1017/s0067237813000878.

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Knoll, Barbara. « Il diritto al parto in anonimato ». Milan Law Review 3, no 1 (28 septembre 2022) : 93–115. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18740.

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Résumé :
Il lavoro esamina i conflitti che possono nascere tra il diritto a conoscere le proprie origini e il diritto della madre di partorire in anonimato e descrive l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale sulla questione. Dopo un’attenta analisi dello status di filiazione e della sua evoluzione nell’ordinamento giuridico italiano ci si sofferma sulle diverse modalità di accertamento dello stato di figlio sia all’interno del matrimonio che al di fuori di esso. Si pone poi l’attenzione sull’istituto del parto in anonimato, la sua ratio e le sue origini. In questo ambito si menziona l’istituto post medievale della cosiddetta “ruota degli esposti”, come quello delle moderne “culle per la vita”. In chiusura si esamina il diritto del figlio a conoscere le proprie origini, come interpretato dalla più recente giurisprudenza sia nazionale che sovranazionale, anche a seguito della nota sentenza Godelli della Corte Europea dei diritti dell’uomo. Si ha anche modo di affrontare la questione della reversibilità o meno del segreto della madre sulla propria identità dopo il suo decesso e in caso di sua incapacità di intendere e di volere, come anche quella della possibilità data al figlio di effettuare il cosiddetto “interpello” al fine di un’eventuale revoca da parte della madre della sua dichiarazione di non voler essere nominata.
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Kenda, Jana. « Grammatica inclusiva in italiano ». Linguistica 62, no 1-2 (23 décembre 2022) : 205–22. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.62.1-2.205-222.

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Résumé :
In caso di referenti animati, il genere grammaticale limitato alla dicotomia maschio/femmina non corrisponde con tutte le identità di genere. Ultimamente sono state create nel contesto dell’italiano (in contemporanea con numerosi altri idiomi) alcune strategie di neutralizzazione di genere mirate a offrire soluzioni linguistiche per chi non si identifichi con le categorie binarie di genere. Se le strategie in italiano standard sono state riprese dalle linee guida di varie istituzioni a livello europeo e nazionale, le strategie sub-standard, nate in grembo a comunità con schieramenti politici e sociali a favore delle tematiche legate alle comunità LGBTQIA+, sono mete di critiche da parte di personaggi pubblici, in primo luogo giornalisti/giornaliste, corpo docente universitario e personalità politiche, spesso con toni offensivi e derisori, se non del tutto irrispettosi. D’altro canto, il polo che promuove queste iniziative ribadisce che si tratta di esperimenti limitati a determinati contesti (soprattutto scritti, in riferimento a gruppi di persone indistinte per genere o quando si parla/si scrive di una persona non binaria o quando si fa riferimento a un individuo a prescindere dal genere). Questo studio propone una panoramica delle strategie e motivazioni che danno legittimità alla promozione del linguaggio rispettoso di genere.
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Ricaldone, Luisa. « « ...là dove ora ero di casa e dove però non ero mai stato prima » : considerazioni sull’idea di patria e di identità nazionale nei romanzi di Joseph Zoderer* ». Italies, no 6 (1 novembre 2002) : 665–80. http://dx.doi.org/10.4000/italies.1684.

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Tekavčić, Pavao. « Francesco Bruni (a cura di), L'italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali ; La Nostra Lingua, Biblioteca storica di linguistica italiana, UTET, Torino 1992 ; XXXIII + 1038 pp. » Linguistica 34, no 2 (1 décembre 1994) : 134–38. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.34.2.134-138.

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Résumé :
Gli italianisti di tutto il mondo sanno quanto ricca sia in Italia la tradizione della filologia, della critica e della perenne Questione della lingua. Recentemente questi domini scientifici si sono arricchiti di un' opera davvero monumentale come materia, impostazione, trattazione e mole: il volume di formato enciclopedico che qui recensiamo. È un'ennesima storia della lingua italiana, impostata tuttavia da un angolo visuale diverso, quello cioè della diffusione progressiva dell'italiano dalle origini ai giorni nostri nelle regioni dello stato italiano e in certe altre aree (Dalmazia e stria, Canton Ticino, Valle d'Aosta, Malta, Corsica). Si esaminano le caratteristiche dell'italianizzazione delle singole aree: da qui il sottotitolo.
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Russo, Eugenio. « La scultura della seconda metà del IV secolo d.C. » Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (20 février 2019) : 249–308. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6874.

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Résumé :
Si parte dalla scultura di Costantinopoli, che assume una propria identità non con Teodosio I come si pensa comunemente, ma con il nipote Teodosio II: la scultura di carattere mitologico, grazie alla statuetta di Cristo del Museo Nazionale Romano e alla statua di Valentiniano II, da Afrodisia, può essere attribuita, unitamente alla produzione “cristiana”, a maestranze afrodisiensi attive nella capitale. Maestranze di Afrodisia che contemporaneamente hanno lavorato a Roma: non solo per soggetti pagani, ma pure per a statuetta diCristo e per sarcofagi cristiani (come quello di Giunio Basso), tra cui spicca - come l’esemplare di più alta qualità - il sarcofago del beato Egidio in S. Bernardino a Perugia. Maestranze afrodisiensi sicuramente attive anche a Mantova per il sarcofago della cattedrale: dove tuttavia, come per i varii esemplari di Roma , vi è la compresenza di maestranze romane, italicheforse. Pure in Renania notiamo l’attività degli artefici di Afrodisia; mentre a Ravenna siamo davanti a sarcofagi importati direttamente da Costantinopoli, nella cui esecuzione si vede evidente la mano di maestranze afrodisiensi di vario livello. Per Efeso, ho rinvenuto nella città alta un capitello di pilastro di età antonina, ch’è stato in parte rilavorato in modo mimetico forse all’inizio del V secolo: è l’unico elemento nuovo tra le opere di artefici effemini finora apparso per questo periodo nella città , accanto ai capitelli della prima basilica di S. Giovanni, della”Stigengasse” e dell’edificio a ovest del Prytaneion.
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Boylan, Amy. « La memoria in piazza : Monumenti risorgimentali nelle città lombarde tra identità locale e nazionale, by Marina Tesoro, Milan, Effigie edizioni, 2012, 197 pp., €30.00 (paperback), ISBN 978-88-97648-09-3 ». Modern Italy 18, no 4 (novembre 2013) : 448–50. http://dx.doi.org/10.1080/13532944.2013.841009.

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SOUZA, Gasperim Ramalho de, et Arnaldo César ROQUE. « Identidades e Epistemologias : A Lei 10639/03 na Descolonização da Escola ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 134. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248993.

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Résumé :
RESUMOEste artigo tem como objetivo apresentar algumas contribuições da lei 10639/03 que estabelece diretrizes educacionais para o ensino de História e Cultura da África e dos africanos seus diálogos para uma educação intercultural crítica. Dessa forma, enquanto principal eixo didático-metodológico dessa lei, propomos a educação intercultural crítica, a qual prioriza a valorização da identidade cultural afro-diaspórica e do continente, como ferramentas epistemológicas, visando uma resistência ao branqueamento e apagamento dessas identidades no cenário educacional. Esse apagamento ainda é persistente através do mito da democracia racial e outros discursos que podem ser endossados por educadores que não utilizam a referida lei como um importante suporte para leitura e ação diante de documentos norteadores na educação brasileira tal como a Base Nacional Comum Curricular (BNCC).Lei 10369/03. Educação Intercultural. Identidades Afro-Diaspóricas. ABSTRACTThis article aims to present some contributions of 10639/03 Act, which establishes educational rules for the teaching of history and culture of Africa and Africans, and their dialogues for an intercultural education. Thus, while the main didactic-methodological axis of this law proposed the critical intercultural education, which prioritizes the valuation of cultural-diasporic cultural identity and towards continent, as epistemological tools, aiming at resisting to bleaching and deletion of those identities in the educational setting. That deletion process still remains through racial democratic myth and other discourses which can be endorsed by educators who do not rely on the aforementioned act as an important basis for reading and acting towards the implementation of the Brazilian National Curriculum as a guiding educational document.10639/03 Act. Intercultural Education. African-Diasporic Identities. RESUMENEste artículo tiene como objetivo presentar algunos aportes de la Ley 10639/03 que establece pautas educativas para la enseñanza de la Historia y Cultura de África y de los africanos sus diálogos para una educación intercultural crítica. Así, como principal eje didáctico-metodológico de esta ley, proponemos la educación intercultural crítica, que prioriza la valorización de la identidad cultural afro-diaspórica y del continente, como herramientas epistemológicas, apuntando a una resistencia al blanqueamiento y borramiento de estas identidades en el escenario educativo. Este borramiento aún persiste a través del mito de la democracia racial y otros discursos que pueden ser avalados por educadores que no utilizan la referida ley como un soporte importante para la lectura y la actuación frente a documentos orientadores en la educación brasileña como la Base Curricular Común Nacional (BNCC).Ley 10369/03. Educación Intercultural. Identidades Afro-Diaspóricas. SOMMARIOQuesto articolo si propone di presentare alcuni contributi della Legge 10639/03 che stabilisce le linee guida educative per l'insegnamento della Storia e della Cultura dell'Africa e degli Africani i loro dialoghi per un'educazione interculturale critica. Pertanto, come principale asse didattico-metodologico di questa legge, proponiamo l'educazione interculturale critica, che privilegia la valorizzazione dell'identità culturale afro-diasporica e del continente, come strumenti epistemologici, indicando una resistenza allo sbiancamento e alla cancellazione di queste identità nel contesto educativo. Questa cancellazione persiste ancora attraverso il mito della democrazia razziale e altri discorsi che possono essere approvati da educatori che non usano la suddetta legge come un importante supporto per leggere e agire contro i documenti guida nell'educazione brasiliana come il Common Curriculum Base Nazionale (BNCC).Legge 10369/03. Educazione interculturale. Identità afro-diasporiche.
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Cattunar, Alessandro. « Confine, memorie, identitŕ Il Governo militare alleato nella Venezia Giulia tra politiche pubbliche e percorsi privati ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 258 (septembre 2010) : 26–56. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-258002.

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Il saggio propone un'analisi dei legami tra confine, identitŕ e memorie nella Venezia Giulia, e in particolare nel Goriziano, durante l'amministrazione del Governo militare alleato (Gma). In qust'area questo periodo č cruciale per la definizione della linea di confine tra Italia e Jugoslavia. Per la popolazione, č un momento di passaggio da un sistema di identitŕ plurime, fluide e cangianti a una contrapposizione nazionale e politica alquanto netta. Anche in seguito ai traumi subiti negli anni precedenti, infatti, gli individui e i gruppi riformulano i parametri per definire se stessi e "gli altri" selezionando eventi e momenti della storia passata e ponendoli a fondamento della propria identitŕ. Tali dinamiche si riflettono sull'affermazione di memorie differenti e spesso antitetiche. L'autore studia sia la dimensione pubblica/istituzionale, sia quella privata delle emozioni, dei sentimenti, delle singole scelte quotidiane principalmente attraverso l'analisi delle interviste e dei racconti di vita dei testimoni: fonti orali che vengono confrontate e fatte interagire con i documenti ufficiali che descrivono l'attivitŕ del Gma e le relazioni tra questo e i diversi gruppi nazionali e culturali presenti sul territorio.
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Queiroz, Regina Farias de, et Rafael Ferreira da Silva. « O estereótipo do amante siciliano adaptado para a televisão italiana na série Il giovane Montalbano ». Revista Italiano UERJ 13, no 1 (17 octobre 2022) : 23. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70743.

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RESUMO: Este artigo tem como objetivo geral compreender a relação estabelecida entre sociedade e televisão, a partir da análise de trechos da série Il giovane Montalbano (2012). Para tanto, como objetivo específico, pretendemos analisar os processos de construção de identidade do protagonista atrelado ao estereótipo de amante siciliano, baseando-nos em discussões de pesquisadores dos Estudos Culturais e televisivos. Por exemplo, destacamos Menduni (2002), por enxergar a sociedade italiana por meio de sua produção televisiva, e também Casetti e Di Chio (2006), por apresentarem a possibilidade de analisar o texto televisivo pela perspectiva cultural. Os resultados da análise revelaram que a televisão é capaz de reforçar e reafirmar a representação cultural e os estereótipos culturais locais, como a figura do amante siciliano, além de ser responsável também por difundi-los, tanto nacional quanto internacionalmente.Palavras-chave: Il giovane Montalbano. Televisão italiana. Identidade. ABSTRACT: Questo articolo si propone di comprendere il rapporto che si instaura tra società e televisione, dall'analisi di brani tratti dalla serie Il giovane Montalbano (2012). Pertanto, come obiettivo specifico, si intende analizzare i processi di costruzione identitaria del protagonista legati allo stereotipo dell'amante siciliano, sulla base delle discussioni di ricercatori in Studi Culturali e televisivi. Si segnalano ad esempio Menduni (2002), per analizzare la società italiana attraverso la sua produzione televisiva, e anche Casetti e Di Chio (2006), per presentare la possibilità di analizzare il testo televisivo da una prospettiva culturale. Dai risultati dell'analisi è emerso che la televisione è in grado di rafforzare e riaffermare la rappresentazione culturale e gli stereotipi culturali locali, come la figura dell'amante siciliano, oltre ad essere responsabile della loro diffusione, sia a livello nazionale che internazionale.Parole chiave: Il giovane Montalbano. Televisione italiana. Identità. ABSTRACT: This article aims to understand the relationship established between society and television, using, as a starting point, the analysis of certain excerpts from the TV series Il giovane Montalbano (2012). As a specific objective, the hereby article has intended to analyze both the protagonist’s processes of identity construction and his stereotype as a Sicilian lover, on the basis of the discussions made by Cultural and TV Studies researchers. In order to compose the theoretical framework, the highlighted author has been Menduni ([1998] 2002) who sees Italian society through his television production. With regard to the research methodology, the procedures of analysis of the TV text as proposed by Casetti and Di Chio (2006) have been adopted, since they present, among the various possibilities of analysis, the possibility of analyzing the television text from the cultural perspective. The results of the analysis revealed how television is capable of reinforcing and reaffirming a cultural representation along with local cultural stereotypes, such as the character of the Sicilian lover, in addition to being responsible for broadcasting them, both nationally and internationally.Key-words: Il giovane Montalbano. Italian television. Identity.
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Storrs, C. « Cicisbei : Morale privata e identita nazionale in Italia ». English Historical Review CXXV, no 515 (26 mai 2010) : 999–1001. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/ceq114.

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Virmani, Arundhati. « La Madre India nuda, un affare di Stato nazionale ». PASSATO E PRESENTE, no 76 (mars 2009) : 27–52. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-076002.

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Résumé :
- In February 2006, a painting, representing a map of India in the form of a naked woman, entitled "Nude Bharatmata" (Nude Mother India) by Maqbool Fida Husain, appeared in an Indian magazine in English «India Today». A national affair: Nude Bharatmata 2006 analyses reactions in India and abroad, examines the Husain affair in the light of the longue durée of national iconography and highlights the coexistence of different, even conflictual expectations from national representations as India goes "global". Keywords: India, National identity, Iconography, History. Parole chiave: India, Identitŕ nazionale, Iconografia, Storia.
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Ziegler, Volker. « Pianificazione urbana nella Renania superiore, dagli anni Venti alla ricostruzione : Karlsruhe, Strasburgo, Friburgo ». STORIA URBANA, no 129 (avril 2011) : 171–93. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129007.

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Résumé :
Il saggio indaga i processi di pianificazione in Renania dagli anni venti del Novecento alla ricostruzione post-bellica, con particolare riferimento alle cittŕ di Karlsruhe, Strasburgo e Friburgo. L'analisi ha come punto di partenza il 1918, quando l'Alsazia torna alla Francia e s'interrompono le relazioni economiche transrenane. In questa regione, fragile e ricca di contraddizioni, gli ambiziosi programmi di trasformazione urbana, ma anche politica, furono fortemente influenzati da interessi nazionali, regionalismi e una molteplicitŕ di poteri locali. Ma il difficile processo di trasformazione, in una regione di confine, dunque molto contesa, fu anche guidato dalla questione dell'identitŕ nazionale e l'ambiguo concetto di. In questi anni la pianificazione territoriale assume un'importanza primaria nella competizione tra le cittŕ della regione. Il destino politico e urbanistico di cittŕ come Strasburgo o Karlsruhe, che devono essere collegate ai centri economici piů lontani nel cuore dei rispettivi paesi, fu condizionato da una politica di espansione territoriale, dall'irrompere della tecnica, dal tema della forma della modernitŕ; temi che, intrecciandosi a fatica con le questioni simboliche legate alle nuove identitŕ di questi luoghi, fanno da sfondo ai progetti urbanistici di questo periodo.
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Cowan, Alexander. « Chiara La Rocca . Tra moglie e marito : Matrimoni e separazioni a Livorno nel Settecento . (Annali dell'Istituto storico italo‐germanico in Trento ; Monografie, number 51.) Bologna : Il Mulino . 2009 . Pp. 445. €30.00. Roberto Bizzocchi . Cicisbei : Morale privata e identità nazionale in Italia . (Storia e Società.) Rome : Editori Laterza . 2008 . Pp. 361. €20.00. » American Historical Review 115, no 5 (décembre 2010) : 1550–51. http://dx.doi.org/10.1086/ahr.115.5.1550.

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Slavický, Tomáš. « Musica, identità e mitografie nazionali dei Cechi nel diciannovesimo secolo ». De musica disserenda 12, no 1 (juin 2016) : 45–56. http://dx.doi.org/10.3986/dmd12.1.03.

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Cattero, Bruno. « Tra diritto e identitŕ. La partecipazione dei lavoratori nel modello sociale europeo ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123007.

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L'importanza della direttiva sulla Societŕ per Azioni Europea (Se) risiede nell'affermazione della partecipazione comedei lavoratori di aver voce in capitolo negli organi di governo dell'impresa. I limiti definitori che la caratterizzano e la sua natura dinon dipendono tanto, in questo caso, dall'egemonia neoliberale nel processo di integrazione europea quanto da fattori più profondi e complessi che si frappongono all'integrazione nella sfera del sociale. Su questo sfondo si prendono in esame "l'europeizzazione negoziata" come, i meccanismi che la contraddistinguono (l'indeterminatezza concettuale - necessaria non solo a connettere e trascendere le diverse tradizioni nazionali, ma anche come veicolo discorsivo della costruzione sociale di una "identitŕ europea" - e l'attivazione di miti istituzionali) e si sottolinea infine la rilevanza delle connessioni lasche, sia istituzionali che organizzative, tra i sistemi e gli attori nazionali e il livello europeo.
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