Littérature scientifique sur le sujet « Organizzazioni religiose »

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Articles de revues sur le sujet "Organizzazioni religiose"

1

González Díez, Javier. "Transitions urbaines et religion: Une ethnographie des langages de l'urbanisation subalterne en Afrique et Inde." Anuac 5, no. 1 (2016): 151–69. http://dx.doi.org/10.7340/anuac2239-625x-2249.

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Résumé :
Lo scopo di questo articolo è esplorare come la religione può essere utilizzata per studiare la transizione urbana e le trasformazioni sociali che l’accompagnano, così come per reinterpretare meglio il continuum che unisce i concetti di “urbano” e “rurale”. Facendo ricorso all’idea di urbanizzazione subalterna, l’articolo compara due nuovi quartieri frutto della trasformazione di antichi villaggi inglobati in città, a Libreville (Gabon) e Pondicherry (India meridionale). L’articolo evidenzia come nei due casi, sebbene con notevoli differenze, le organizzazioni religiose siano particolarmente importanti nel guidare la costruzione del quartiere e delle sue reti sociali. L’articolo dunque conclude che nei due contesti esaminati, i culti religiosi accompagnano e riflettono i diversi modi di “fare la città” a partire dal basso.
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2

Sette, Raffaella, and Simone Tuzza. "Abuso su minori in contesti istituzionali a carattere religioso: la parola agli operatori." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (August 2021): 15–31. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-002002.

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Résumé :
I criminologi si trovano sempre più spesso ad affrontare la problematica relati-va al verificarsi di abusi e maltrattamenti su minori. Tale questione, però, risulta difficilmente indagabile per via della natura fragile delle vittime e per i contesti in cui solitamente si verificano questi eventi e cioè gli ambienti familiari o quelli a ca-rattere istituzionale (come scuole, centri ricreativi e sportivi, strutture ecclesiastiche). Negli ultimi anni alcuni scandali relativi ad abusi perpetrati nei confronti dei minori all'interno di organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa hanno de-stato l'interesse dell'opinione pubblica angloamericana, ma non solo. Questo particolare tipo di contesto in cui vengono perpetrati tali abusi su minori conduce a dover affrontare la questione sotto molteplici aspetti. Difatti, in deter-minati ambienti, molti fattori concorrono a rendere difficoltosa l'individuazione dell'abuso che risulta, per questo motivo, estremamente sottostimato. Il presente articolo, grazie alle informazioni ricavate da interviste semi-strutturate e focus group effettuati con criminologi, operatori del controllo sociale, educatori ed assistenti sociali nell'ambito della ricerca europea "SAFE - Suppor-ting Action to Foster Embedding of child safeguarding policies in Italian faith led organizations and sports club for children" (grant agreement n° 856807), si concentrerà sulla problematica degli abusi sui minori in organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa con il fine di raccogliere nuovi elementi sul fenomeno, carat-terizzato da un elevato numero oscuro, e di proporre strategie d'intervento per la prevenzione della vittimizzazione. La partecipazione allo studio di testimoni signi-ficativi impreziosisce la pertinenza dell'approccio qualitativo proposto ed è utile per mettere in evidenza una questione scarsamente trattata dalla ricerca socio-criminologica italiana.
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3

Zapponi, Elena. "Roberto Mazzola, La convivenza delle regole. Diritto, sicurezza e organizzazioni religiose." Archives de sciences sociales des religions, no. 144 (October 1, 2008): 163–274. http://dx.doi.org/10.4000/assr.19663.

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Grassi, Davide. "SINDACATO E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 2 (1998): 321–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026010.

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Résumé :
IntroduzioneLe recenti transizioni democratiche in America latina e nell'Europa del Sud hanno messo in evidenza la speciale posizione dei sindacati tra le forze della società civile che reagiscono con un'accresciuta mobilitazione all'avvio della liberalizzazione in seno a regimi autoritari (Berins Collier e Mahoney 1997). Le organizzazioni sindacali, infatti, hanno generalmente la capacità di promuovere, in momenti critici, una mobilitazione più ampia ed efficace rispetto ad altri gruppi sociali. Esse non solo possiedono reti organizzative che, attraverso strutture più o meno permanenti, facilitano lo svolgimento di proteste e dimostrazioni, ma possono anche contare su schiere di militanti con specifici interessi in comune e su identità collettive politicamente definite. A differenza di gruppi come le organizzazioni degli studenti e le associazioni religiose o di quartiere, inoltre, i sindacati possono colpire e danneggiare direttamente l'economia attraverso rivendicazioni salariali e scioperi (Valenzuela 1988, 3; Cella 1990, 17). La concomitanza delle transizioni politiche più recenti con una perdurante e diffusa crisi economica e con ripetuti tentativi di stabilizzazione e riforma hanno reso ancora più temibile questa capacità. Utilizzando poteri coercitivi garantiti dallo stato, o la semplice forza della persuasione, il sindacato, d'altra parte, può convincere la propria base ad aspettare sino a che le riforme producano dei risultati, contribuendo così a ridurre i livelli del conflitto sociale (Przeworski 1991, 181).
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Souza, Lidyane Maria Ferreira de, and Luca Baccelli. "L'UTILITÀ DELL’ANALISI CULTURALE DEI DIRITTI SOGGETTIVI RELIGIOSI." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 17, no. 1 (2022): e79979. http://dx.doi.org/10.5902/1981369470979.

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Résumé :
Nei paesi democratici, l’ordine giuridico in genere riconosce diritti soggettivi religiosi, prima di tutti la libertà religiosa. Dalla Guerra dei Trent’anni, un’ esperienza storicamente e geograficamente abbastanza specIfica, la libertà religiosa è presentata come soluzione universale alla sfida della coesistenza di differenti credenze religiose nello stesso spazio politico. Di conseguenza, si osserva come questi diritti promuovano determinati tipi di soggettività e di organizzazione religiosa. Dato che tale critica è già stata rivolta alla categoria dei diritti soggettivi, così come a quella dei diritti umani, questo articolo investiga se le risposte fornite a queste critiche – nell’ambito dei studi sociogiuridici, dell’analisi culturale del diritto e della filosofia e sociologia dei diritti umani – possono contribuire a riflettere sull’utilità dei diritti soggettivi religiosi per le persone di fede non egemonica. Si conclude che l’analisi culturale permette identificare possibili reinvenzioni della strategia politica dei diritti soggettivI religiosi.
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Maccaro, Alessia. "Matto da slegare. Bioetica tra rispetto della prassi tradizionale e diritti umani / Madmen to untie. Bioethics between respect of cultural practices and human rights." Medicina e Morale 65, no. 2 (2016): 155–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.432.

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Résumé :
Demonologia, culti, ritualità e miti religiosi molto spesso in territorio africano si congiungono con questioni relative alla cura. Ad oggi ancora diffusissima è la sovrapposizione tra insanità mentale e possessione diabolica, tipica della mentalità animista che conduce al gravoso problema dell’emarginazione e della contenzione del paziente psichiatrico. Il malato mentale incute paura alla comunità che ne teme il contagio, sicché il più delle volte, si affida il malato a sette religiose o a centri di preghiera, in cui i sedicenti guaritori, sciamani e santoni si fanno pagare cifre molto elevate per imprigionare all’interno di tronchi di albero o incatenare a ceppi o blocchi di cemento l’ammalato, così da neutralizzare la potenza maligna. La vita in catene rende gli ammalati storpi, talvolta li porta alla morte per malnutrizione ed incuria. In questo modo questioni relative alla salute, alla cura, incrociandosi con ritualità religiose, chiamano irrimediabilmente in causa la bioetica ed i diritti rispetto ad un problema non più posponibile. Si tratta di una barbarie che avviene nel completo disinteresse dell’OMS e delle grandi organizzazioni internazionali che conoscono l’incubo di questi “prigionieri” almeno da 30 anni, da quando il beninese Gregoire Ahongbonon, il “Basaglia nero” ha fondato in Costa d’Avorio la sua “Saint Camille de Lellis di Bouaké” e ha cominciato – letteralmente – a liberare i malati di mente dalle catene. L’analisi proposta intende precisare che, pur nel rispetto delle differenti culture, c’è un limite che non è possibile valicare: quello del rispetto dei diritti umani che è la base ed alla base di ogni discorso sul pluralismo e sull’Intercultura. ---------- In Africa, demonology, cults, rituals and religious myths are very often combined with issues related to health care. Today the overlap between insanity and demonic possession is still widely widespread. It is typical of the animist mentality that leads to the serious problem of psychiatric patient marginalization and restraint. The mentally ill arouses dread in the community that fears the contagion, so in most cases, the patient commits herself/himself to religious sects or to prayer centers, where the healers, shamans and gurus charge very high prices to imprison the patient in tree trunks or to chain up the patient to stumps or concrete blocks, in order to neutralize the evil force. Life in chains makes the sick patients lame, and sometimes leads them to death for malnutrition and neglect. In this way, issues related to health and health care, intersecting with religious rituals, involve bioethics and rights compared with a problem that cannot be postponed any further. It is a matter of barbarity that takes place in the complete disregard of WHO and of the major international organizations, aware of the nightmare experienced by these “prisoners” since at least 30 years, when Gregoire Ahongbonon from Benin, the “black Basaglia”, established in the Ivory Coast his “Saint Camille de Lellis of Bouaké” and – literally – began to release the mentally ill patients from the chains. The proposed analysis aims to clarify that, even if respecting the different cultures, there is a limit that cannot be crossed: the respect of human rights that is the basis and the foundation of every discourse on pluralism and interculture.
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Mocella, Marco. "TUTELA DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA E DI INSEGNAMENTO E RAPPORTO DI LAVORO NELLE ORGANIZZAZIONI DI TENDENZA." Revista de Direito Brasileira 30, no. 11 (2022): 132. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2021.v30i11.8482.

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Résumé :
L’autore analizza la disciplina delle organizzazioni di tendenza con particolare riguardo alla normativa sui licenziamenti individuali. In un contesto evolutivo, viene ricostruita la nascita del concetto di tendenza, la sua trasmigrazione nell’ordinamento italiano successivamente in quello europeo, fino alla recente evoluzione del Jobs Act che ha portato all’eliminazione nel 2015 della disciplina di favore per tali organizzazioni. Ad avviso dell’autore, tuttavia, la caratterizzazione ideologica del datore continua a essere rilevante nel rapporto di lavoro non soltanto in occasione della fase risolutiva dello stesso ma anche per ulteriori aspetti.
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8

Góralski, Wojciech, and Grzegorz Ostrowski. "Organizacja katechizacji w świetle uchwał polskich synodów diecezjalnych po roku 1983." Prawo Kanoniczne 44, no. 3-4 (2001): 95–124. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2001.44.3-4.04.

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Résumé :
Nello loro studio gli autori presentanto le norme dei sinodi diocesani celebrati in Polonia dopo la promulgazione del Codice di Diritto Canonico del 1983 riguardanti 1’organizzazione della catechesi. Dopo aver presentato le strutture organizzative della catechesi riferiscono le questioni concernenti il luogo e il tempo della catechesi nonchè i manuali di religione e il materiale didattico.
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9

Palmisano, Stefania. "Esperienza religiosa, Mission e Organizzazione. Lo studio di un campo emergente." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (June 2014): 62–87. http://dx.doi.org/10.3280/so2013-002003.

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10

Pajer., Flavio. "LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELL’UNIONE EUROPEA." Revista Diálogo Educacional 5, no. 16 (2005): 167. http://dx.doi.org/10.7213/rde.v5i16.7988.

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Résumé :
Il processo di unificazione economica e politica dell’Europa - in atto ormai da quasi 50 anni se si considera il Trattato di Roma (1957) come l’evento fondante – non può e non deve produrre, almeno a breve termine, un livellamento delle istituzioni nazionali per uniformarle a un comune standard transnazionale. Questo è vero soprattutto per i vari sistemi educativi nazionali. Essi sono troppo ancorati alla storia e alla cultura delle rispettive nazioni, troppo diversi per lingua, per struttura e organizzazione, al punto che una loro armonizzazione risulterebbe un insulto allo specifico e irriducibile patrimonio culturale e storico delle varie nazioni europee.
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Thèses sur le sujet "Organizzazioni religiose"

1

DE, PASQUAL LAURA. "L'Unione Europea e la sfida del post-secolarismo: un'analisi della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea in materia di discriminazione religiosa sul luogo di lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122310.

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Résumé :
L'obiettivo del presente lavoro è l'analisi dell'approccio che le istituzioni dell'Unione Europea hanno adottato fino ad oggi nei confronti del fenomeno religioso, indagando se l'applicazione fattuale degli strumenti regolatori dell'UE in materia di discriminazione religiosa sul luogo di lavoro sia adeguata al contesto post-secolare e pluralistico contemporaneo. Per raggiungere tale obiettivo, dopo aver discusso della nascita del concetto di post-secolarismo e aver indagato a livello preliminare se gli strumenti normativi europei in materia religiosa possano essere considerati adeguati all'attuale scenario post-secolare, il presente lavoro analizza e discute le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea riguardanti sia l'esibizione di simboli e abbigliamento religioso sul luogo di lavoro che il grado di autonomia riconosciuto agli Stati Membri nell'organizzare le proprie relazioni con le organizzazioni religiose. In aggiunta, verrà analizzata nel dettaglio la giurisprudenza sviluppata dalla Corte Europea dei Diritti Umani in materia di utilizzo di capi d'abbigliamento religiosamente connotati e di autonomia delle organizzazioni religiose.<br>The aim of the present work is to analyse the approach that the institutions of the European Union have developed so far with regards to the management of religion, evaluating whether the concrete application of EU regulatory instruments in matters of religious discrimination in the workplace can be considered adequate to a post-secular and pluralistic context. In order to answer such question, after having discussed the emergence of post-secularism and having conducted a preliminary assessment of whether or not the EU normative instruments concerning religion can be considered appropriate to the contemporary post-secular context, the present work analyses and makes considerations on the CJEU judgments concerning both the exhibition of religious apparel in the workplace and the degree of autonomy left to Member States in organizing their relations with religious organizations in the occupational field. In addition, a thorough examination of the jurisprudence developed by the European Court of Human Rights on the use of religious symbols and apparel and on religious organizations’ autonomy will be conducted.
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2

COGLIEVINA, STELLA. "Diritto antidiscriminatorio e interessi religiosi nell' Unione Europea con particolare riguardo agli ordinamenti italiano, francese e britannico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/442.

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Résumé :
La tesi affronta, dal punto di vista giuridico, il tema della discriminazione religiosa. Il primo capitolo ricostruisce l'interpretazione internazionale e comunitaria dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, declinati in modo diverso a seconda del momento storico e dell’ordinamento giuridico di riferimento. La ricerca si concentra, successivamente, sull'analisi delle direttive dell'Unione europea contro la discriminazione, adottate nell’anno 2000 (dir. 2000/43 sulla discriminazione razziale e dir. 2000/78 sulla discriminazione nell’ambito del lavoro), che costituiscono strumenti innovativi per gestire l'integrazione e la pacifica convivenza dei diversi gruppi etnici e religiosi che compongono la società europea odierna. Il terzo ed il quarto capitolo esaminano il recepimento delle direttive comunitarie in Italia, in Francia e nel Regno Unito. La comparazione dei diversi approcci al problema della discriminazione razziale/religiosa in sede di attuazione delle direttive evidenzia i differenti orientamenti circa la modalità di risposta da parte degli ordinamenti interni ai problemi della società pluri-religiosa e alle politiche di integrazione e tutela delle minoranze. Ciò nonostante, affiora con chiarezza la comune esigenza di conciliare il rispetto del principio di uguaglianza con le rivendicazioni identitarie e la promozione delle diversità confessionali.<br>The object of the research is religious discrimination, from a juridical point of view. The first chapter gives an overview of the different interpretations of the concept of equality and non-discrimination in international and European law. In the second chapter the research focuses on the EC directives n. 2000/43 and 2000/78 on racial discrimination and discrimination in the field of employment, which are relevant instruments for promoting integration and equality among the different ethnic and religious groups living in Europe. The other two chapters examine the implementation of the directives in Italy, France and United Kingdom. In these countries there are different approaches to combating discrimination and to dealing with religious diversity and religious needs. For all of them, however, the implementation of antidiscrimination law implies to tackle the problem of finding a balance between the principle of equality and the protection of religious diversity.
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COGLIEVINA, STELLA. "Diritto antidiscriminatorio e interessi religiosi nell' Unione Europea con particolare riguardo agli ordinamenti italiano, francese e britannico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/442.

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Résumé :
La tesi affronta, dal punto di vista giuridico, il tema della discriminazione religiosa. Il primo capitolo ricostruisce l'interpretazione internazionale e comunitaria dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, declinati in modo diverso a seconda del momento storico e dell’ordinamento giuridico di riferimento. La ricerca si concentra, successivamente, sull'analisi delle direttive dell'Unione europea contro la discriminazione, adottate nell’anno 2000 (dir. 2000/43 sulla discriminazione razziale e dir. 2000/78 sulla discriminazione nell’ambito del lavoro), che costituiscono strumenti innovativi per gestire l'integrazione e la pacifica convivenza dei diversi gruppi etnici e religiosi che compongono la società europea odierna. Il terzo ed il quarto capitolo esaminano il recepimento delle direttive comunitarie in Italia, in Francia e nel Regno Unito. La comparazione dei diversi approcci al problema della discriminazione razziale/religiosa in sede di attuazione delle direttive evidenzia i differenti orientamenti circa la modalità di risposta da parte degli ordinamenti interni ai problemi della società pluri-religiosa e alle politiche di integrazione e tutela delle minoranze. Ciò nonostante, affiora con chiarezza la comune esigenza di conciliare il rispetto del principio di uguaglianza con le rivendicazioni identitarie e la promozione delle diversità confessionali.<br>The object of the research is religious discrimination, from a juridical point of view. The first chapter gives an overview of the different interpretations of the concept of equality and non-discrimination in international and European law. In the second chapter the research focuses on the EC directives n. 2000/43 and 2000/78 on racial discrimination and discrimination in the field of employment, which are relevant instruments for promoting integration and equality among the different ethnic and religious groups living in Europe. The other two chapters examine the implementation of the directives in Italy, France and United Kingdom. In these countries there are different approaches to combating discrimination and to dealing with religious diversity and religious needs. For all of them, however, the implementation of antidiscrimination law implies to tackle the problem of finding a balance between the principle of equality and the protection of religious diversity.
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LAZZARINI, PAOLA. "Cattolici al lavoro: Valori religiosi e scelte lavorative nel vissuto di sei organizzazioni d' ispirazione cristiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/420.

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Résumé :
La tesi indaga, attraverso un percorso di ricerca qualitativa, la relazione tra appartenenza religiosa e scelte professionali dei membri e dei dirigenti di cinque associazioni d’ispirazione cattolica impegnate sul tema del lavoro e di un sindacato. Il percorso di ricerca teorico si è svolto su due filoni: uno che prendeva in esame i temi propri della Sociologia del lavoro, le tesi attorno alla fine dell’epoca del lavoro e il ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità; il secondo di Sociologia della religione e dunque la persistenza della religione nella sfera pubblica tra paradigma della secolarizzazione e nuove teorie, ma anche alcuni approfondimenti storici sul movimento cattolico e dottrinari sul lavoro nella dottrina sociale. L’indagine empirica ha evidenziato la difficoltà di parlare del significato e del valore personalmente attribuito al lavoro, ma anche il ruolo di mediazione di significati svolto dall’associazione: dalle interviste infatti è emerso che proprio nella mediazione della mission associativa si trova la chiave del rapporto fede-lavoro. Alla luce di tali risultati è stata ipotizzata una classificazione delle associazioni in base alla visione del lavoro che propongono.<br>The thesis investigates, through a qualitative search, the relationship among religious affiliation and professional choices of the members and the executives of five associations of Catholic inspiration and a labor union. The theoretical research had been developed on two seams: one based on themes proper of the Sociology of the job, the theses around the end of the epoch of the job and the role of the job in the construction of the identity; the second of Sociology of the religion and therefore the persistence of the religion in the public sphere between paradigm of the secularization and new theories, but also some historical close examinations on the movement Catholic and on the theme of "work" in the catholic social doctrine. The empirical investigation underlined the difficulty of speaking about the meaning of the job and the value personally attributed to the job, but also the role of mediation of meanings developed by the association: interviews reveal that is in the mediation of the associative mission the key of the relationship faith-job.
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LAZZARINI, PAOLA. "Cattolici al lavoro: Valori religiosi e scelte lavorative nel vissuto di sei organizzazioni d' ispirazione cristiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/420.

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Résumé :
La tesi indaga, attraverso un percorso di ricerca qualitativa, la relazione tra appartenenza religiosa e scelte professionali dei membri e dei dirigenti di cinque associazioni d’ispirazione cattolica impegnate sul tema del lavoro e di un sindacato. Il percorso di ricerca teorico si è svolto su due filoni: uno che prendeva in esame i temi propri della Sociologia del lavoro, le tesi attorno alla fine dell’epoca del lavoro e il ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità; il secondo di Sociologia della religione e dunque la persistenza della religione nella sfera pubblica tra paradigma della secolarizzazione e nuove teorie, ma anche alcuni approfondimenti storici sul movimento cattolico e dottrinari sul lavoro nella dottrina sociale. L’indagine empirica ha evidenziato la difficoltà di parlare del significato e del valore personalmente attribuito al lavoro, ma anche il ruolo di mediazione di significati svolto dall’associazione: dalle interviste infatti è emerso che proprio nella mediazione della mission associativa si trova la chiave del rapporto fede-lavoro. Alla luce di tali risultati è stata ipotizzata una classificazione delle associazioni in base alla visione del lavoro che propongono.<br>The thesis investigates, through a qualitative search, the relationship among religious affiliation and professional choices of the members and the executives of five associations of Catholic inspiration and a labor union. The theoretical research had been developed on two seams: one based on themes proper of the Sociology of the job, the theses around the end of the epoch of the job and the role of the job in the construction of the identity; the second of Sociology of the religion and therefore the persistence of the religion in the public sphere between paradigm of the secularization and new theories, but also some historical close examinations on the movement Catholic and on the theme of "work" in the catholic social doctrine. The empirical investigation underlined the difficulty of speaking about the meaning of the job and the value personally attributed to the job, but also the role of mediation of meanings developed by the association: interviews reveal that is in the mediation of the associative mission the key of the relationship faith-job.
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6

Quaranta, Elena. "Oltre San Marco : organizzazione e prassi della musica nelle chiese di Venezia nel Rinascimento /." Firenze : L.S. Olschki, 1998. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37001073s.

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7

FEROLDI, Alessandra. "La luce e lo stile gotico: una nuova modalità di organizzazione dello spazio sacro, una nuova visione dell’uomo e del rapporto con Dio. Le relazioni tra arte, religione e scienza nel passaggio dal XII al XIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30776.

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Livres sur le sujet "Organizzazioni religiose"

1

Enrico, Angiolini, ed. Vite consacrate: Gli archivi delle organizzazioni religiose femminili : atti dei convegni di Spezzano (20 settembre 2006) e di Ravenna (28 settembre 2006). Mucchi, 2007.

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2

Chizzoniti, Antonio G. Chiese, associazioni, comunità religiose e organizzazioni non confessionali nell'Unione europea: Atti del colloquio, Università cattolica del Sacro Cuore, Milano, 28-29 maggio 1999. Vita e pensiero, 2002.

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3

Daria, Pezzoli-Olgiati, and Stolz Fritz, eds. Cartografia religiosa: Organizzazione, codificazione e simbologia dello spazio nei sistemi religiosi = Religiöse Kartographie : Organisation, Darstellung und Symbolik des Raumes in religiosen Symbolsystemen = Cartographie religieuse : organisation, codification et symbolique de l'espace dans les syst̀emes religieux. Peter Lang, 2000.

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4

Ammannati, Francesco, ed. Religione e istituzioni religiose nell'economia europea. 1000-1800 - Religion and Religious Institutions in the European Economy. 1000-1800. Firenze University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-126-3.

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Résumé :
La religione è senza dubbio il fenomeno culturale più importante nella storia del mondo. Essa era onnipresente nella vita quotidiana medievale e della prima età moderna. In tutte le epoche e tutte le culture, essa è stata condizionata dall’economia; per altro verso ha esercitato una profonda influenza non solo sulle teorie, ma anche sulla pratica, le consuetudini, le norme, i consumi, gli strumenti e in genere sulla complessiva organizzazione economica. Gli stessi flussi migratori, che hanno prodotto effetti e trasformazioni significative nell’assetto economico europeo sono stati in molti casi collegati a problematiche di tipo religioso. Il volume che raccoglie gli atti della Settimana di Studi datiniana esplora attraverso 44 contributi scientifici questa relazione dinamica e complessa, che coinvolse le tre principali religioni europee: Cristianesimo, Giudaismo ed Islamismo, ma anche le esperienze particolari all’interno di ogni confessione. Esse infatti conobbero, in contesti diversi, diverse interpretazioni e divergenti espressioni dogmatiche e dottrinali, cui corrisposero significative differenze nella evoluzione degli strumenti e dei rapporti economici europei e del Mediterraneo, a partire dall’inizio del secondo millennio.
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5

Guzmán, Carriquiry, ed. Statuti delle organizzazioni internazionali cattoliche. Giuffrè, 2001.

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6

Rivetti, Giuseppe. ONLUS autonomia e controlli: Associazioni, organizzazioni di volontariato, enti religiosi cattolici e di culto diverso, organizzazioni non governative, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale. Giuffrè, 2004.

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7

Parisi, Marco. Autonomia, decentramento e sussidiarietà: I rapporti tra pubblici poteri e gruppi religiosi nella nuova organizzazione statale. Edizioni scientifiche italiane, 2003.

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8

Barzazi, Antonella. Gli affanni dell'erudizione: Studi e organizzazione culturale degli ordini religiosi a Venezia tra Sei e Settecento. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2004.

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9

Alessandra, Smerilli, ed. La leggerezza del ferro: Un'introduzione alla teoria economica delle organizzazioni a movente ideale. V&P, 2011.

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10

Propersi, Adriano. Enti religiosi e organizzazioni di volontariato: Aspetti generali, adempimenti amministrativi e fiscali : associazioni, fondazioni, parrocchie e altri enti ecclesiastici : il sostentamento del clero. 2nd ed. Pirola, 1994.

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