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Sacco, Marcello. « Insegnare italiano nelle scuole di musica ». Estudos Italianos em Portugal, no 5 (2010) : 78–81. http://dx.doi.org/10.14195/0870-8584_5_8.

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Lavinia Rizzo, Amalia, et Maristella Croppo. « La prova di accesso per le scuole secondarie ad indirizzo musicale (SMIM) : una proposta inclusiva ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2021) : 211–21. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12951.

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Résumé :
Le difficoltà di inclusione tipiche della scuola secondaria di I grado sono note da tempo e, secondo le più recenti indagini, non accennano a diminuire. Al fine di favorire il successo formativo di tutti gli allievi è quindi indispensabile individuare modalità sostenibili per ridefinire l'impostazione del curricolo in senso inclusivo, con l'individuazione di linee di impiego più efficace delle risorse già a disposizione del sistema scolastico. Tra queste risorse, la presenza della musica come disciplina curricolare e il suo potenziamento con l'insegnamento dello strumento musicale nelle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale rappresentano una grande opportunità che non può essere trascurata. In questa prospettiva, il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca che ha coinvolto le scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale del territorio nazionale al fine di individuare linee guida utili a migliorare il livello di inclusione dell'insegnamento dello strumento musicale. In particolare, si presentano i risultati relativi all'elaborazione di una prova di accesso a carattere inclusivo che consenta di far emergere l'attitudine musicale degli allievi con bisogni educativi speciali.
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Colombo, Maddalena. « Apprendimenti non formali ed informali in un contesto educativo formale integrato con le arti performative in quattro scuole elementari del Canton Ticino ». Swiss Journal of Educational Research 36, no 3 (20 septembre 2018) : 407–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5105.

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Résumé :
Il saggio riporta alcune considerazioni scaturite nell’ambito del progetto “Teatro e Apprendimento”, svolto dalla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Canton Ticino con il sostegno del FNS. Il progetto ha introdotto delle pratiche di apprendimento “qualitativo”, ovvero informale, secondo un approccio olistico, per il quale è molto rilevante la dimensione socio-culturale. In questa prospettiva il teatro fornisce una chiave d’accesso privilegiata al patrimonio culturale. Il piano di ricerca ha incluso: un percorso formativo con gli insegnanti di 4 scuole elementari ticinesi; dei laboratori di movimento, canto e musica, lavoro sul testo d’autore, recitazione, drammatizzazione e improvvisazione; 4 messe in scena con protagonisti i soli bambini. La raccolta e analisi dei dati qualitativi da parte di un’équipe scientifica, ha seguito alcune ipotesi circa il rapporto tra teatro e apprendimento, messe a punto per meglio descrivere il procedimento riflessivo informale (apprendere dall’esperienza): Ipotesi della motivazione, della differenziazione, dell’affinamento tecnico, dell’integrazione, dell’interezza, dell’efficacia comunicativa o dell’emozione. Il materiale narrativo raccolto (schede personali, diari di bordo, interviste qualitative) mostra come gli apprendimenti più significativi sono riconducibili alla accresciuta capacità dei bambini di portare a termine un apprendistato formale nelle discipline artistiche. L’attività sperimentale ha favorito l’espressione emozionale e la creatività, l’integrazione dei partecipanti nel gruppo, tra originalità e ripetizione, tra razionalità e corporeità.
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Caramori, Alessandra Paola, Carla Nardelli et Iane Inês Poyer. « Produção coletiva de materiais didáticos para o Projeto de Extensão Volare con l’Italiano ». Revista Italiano UERJ 13, no 1 (17 octobre 2022) : 12. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70726.

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Résumé :
RESUMO: O isolamento social decorrente da pandemia provocada pelo coronavírus exigiu a transformação do ensino da modalidade presencial para a modalidade a distância. Não foi diferente com o ensino da língua italiana. Dentre os muitos desafios desse novo momento, encontramos a necessidade de selecionar e adaptar os materiais didáticos, antes pensados para o ensino em presença, e de aprender a utilizar ferramentas tecnológicas. Durante o ano de 2020, professoras e alunas da Universidade Federal da Bahia (UFBA), da Universidade Federal do Ceará (UFC), da Universidade Federal de Santa Catarina (UFSC) e da Associação de Língua e Cultura Italiana do Espírito Santo (ALCIES) reuniram-se semanalmente por videoconferência para buscar caminhos e atividades possíveis para o ‘italiano remoto’. O resultado destes encontros foi a elaboração coletiva de atividades didáticas do Projeto de Extensão Volare con l’Italiano. Este projeto objetivou oferecer para estudantes do ensino médio de escolas públicas, de diferentes estados brasileiros, cursos de sensibilização à língua e à cultura italiana através da música. As aulas do curso foram totalmente gratuitas e realizadas na modalidade remota, com encontros síncronos através do Google Meet e atividades assíncronas, através do Whatsapp. O presente trabalho visa compartilhar a experiência da colaboração coletiva para produção de atividades didáticas e apresentar algumas utilizadas para o Projeto Volare con l’italiano.Palavras chave: Materiais didáticos. Projeto de extensão colaborativo. Compartilhamento de saberes. Italiano com música. ABSTRACT: L'isolamento sociale risultante dalla pandemia causata dal coronavirus ha richiesto la trasformazione dell'insegnamento in presenza a quello a distanza. Non è stato diverso con l'insegnamento della lingua italiana. Tra le tante sfide di questo nuovo momento, troviamo la necessità di selezionare e adattare il materiale didattico, precedentemente pensato per l'insegnamento in presenza, e di imparare come utilizzare gli strumenti tecnologici. Durante il 2020, professori e studenti dell'Università Federale di Bahia (UFBA), dell'Università Federale di Ceará (UFC), dell'Università Federale di Santa Catarina (UFSC) e dell'Associazione Italiana di Lingua e Cultura di Espírito Santo (ALCIES) si sono incontrati settimanalmente in videoconferenza per cercare possibili percorsi e attività per la Dad'. Il risultato di questi incontri è stata l'elaborazione collettiva delle attività didattiche del Progetto di Estensione "Volare con l'Italiano". Questo progetto aveva lo scopo di offrire agli studenti delle scuole superiori pubbliche di diversi stati brasiliani corsi per far conoscere la lingua e la cultura italiana attraverso la musica. Le lezioni del corso sono state totalmente gratuite ed eseguite in modalità remota, con incontri sincroni tramite Google Meet e attività asincrone, tramite Whatsapp. Questo lavoro ha lo scopo di condividere l'esperienza di collaborazione collettiva per produrre attività didattiche e presentarne alcune utilizzate per il Progetto "Volare con italiano".Parole chiave: Materiali didattici. Progetto del terzo settore collaborativo. Condivisione di sapere. Lingua italiana con musica. ABSTRACT: The social isolation resulting from the coronavirus pandemic required the transformation of teaching from classroom to distance learning. It was no different with Italian language teaching. Among the many challenges of this new moment, we found the need to select and adapt teaching materials, previously designed for face-to-face teaching, and to learn how to use technological tools. During the year 2020, professors and students from the Federal University of Bahia (UFBA), Federal University of Ceará (UFC), Federal University of Santa Catarina (UFSC) and the Association of Italian Language and Culture of Espírito Santo (ALCIES) met weekly by videoconference to seek ways and possible activities for 'remote Italian'. The result of these meetings was the collective elaboration of didactic activities of the Extension Project Volare con l'Italiano. This project aimed to offer high school students from public schools in different Brazilian states courses in Italian language and culture awareness through music. The course classes were totally free and held remotely, with synchronous meetings through Google Meet and asynchronous activities through WhatsApp. The present paper aims to share the experience of collective collaboration for the production of didactic activities and to present some of those used for the Volare con l'italiano Project.Keywords: Teaching materials. Collaborative extension project. Sharing of knowledge. Italian language with music.
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Sindoni, Maria Grazia. « TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ : GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

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Résumé :
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
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Tinti, Francesca. « la musica e il potenziamento dei prerequisiti di apprendimento ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (11 juin 2016) : 315. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v1.94.

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Résumé :
Riassunto: Premessa: La musica viene utilizzata come canale elettivo nella prevenzione dei disturbi di apprendimento. Il DSA è una disabilità specifica dell'apprendimento, di origine neurobiologica, che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo). Il corso di propedeutica musicale è stato rivolto a bambini dai 4 ai 6 anni, fascia di età in cui la diagnosi di DSA non può ancora essere effettuata ma si possono individuare i bambini a rischio attraverso la valutazione dei prerequisiti di apprendimento. Obiettivo: intervenire in maniera preventiva sulle difficoltà di apprendimento, attraverso il potenziamento dei prerequisiti necessari, con attività propedeutica musicale nella scuola d'infanzia. Metodo: il campione esaminato è composto da 50 bambini appartenenti ad una popolazione d'età compresa dai 4 ai 6 anni. Al campione è stato somministrato il test per la valutazione dei prerequisiti di apprendimento, il Prcr-2 di Cornoldi (2009), prima e dopo il trattamento, riguardante uno specifico metodo di propedeutica musicale con attività di pre-scrittura e pre-lettura delle 7 note (nel pentagramma) durato per 4 mesi. Conclusioni: i dati ottenuti evidenziano come l' attività musicale correli positivamente col miglioramento dei prerequisiti di apprendimento.PAROLE CHIAVE: Musica, DSA, Prerequisiti di apprendimento, Prevenzione. Abstract: The music is used as an elective channel in the prevention of learning disorder.SLD (Specific Learning Disorder) is a specific learning disability of neurobiological origin, characterized by a lack in a specific learning ability (reading , writing, computing). The preparatory music course was intended for children aged 4 to 6 years, that is the age in which the diagnosis of DSA cannot yet be done but we can still identify children at risk through the evaluation of the prerequisites for learning. Objective: preventative intervention on learning difficulties through the enhancement of prerequisites for reading and writing using preparatory music, during preschool years. Method: The examined sample consists of 50 preschooler aged 4 to 6. The Prcr2 Cornoldi test (2010) had been administered to the sample, before and after the treatment, which consisted in a 4 months project of preparatory musical activities based on pre-writing and pre-reading the 7 notes (on the staff). Conclusions: The data obtained show that the musical activities correlates positively with the positive evolution of the pre-requisites of learning. Keywords: Music, LSD, learning prerequisites, Prevention
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Muscarà, Corrado. « Classic music in support of learning ». HUMAN REVIEW. International Humanities Review / Revista Internacional de Humanidades 11, Monográfico (14 décembre 2022) : 1–10. http://dx.doi.org/10.37467/revhuman.v11.4008.

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Résumé :
Questo articolo descrive una investigazione condotta su un campione non probabilistico di alunni di scuola primaria della provincia di Siracusa (Italia), durante la quale è stato sperimentato un metodo didattico elaborato sulla scorta di alcuni modelli di musicoterapia e dalle riflessioni su alcune esperienze realizzate a scuola. L’analisi testuale comparativa ha consentito di rilevare che il metodo didattico proposto, se adottato con criteri ben definiti (procedure e musiche classiche selezionate), potrebbe aiutare gli insegnanti a strutturare ambienti didattici inclusivi e funzionali per potenziare lo sviluppo delle competenze della comprensione del testo degli alunni.
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VIVARELLI, CARLA. « ““Di una pretesa scuola napoletana”” : Sowing the Seeds of the Ars nova at the Court of Robert of Anjou ». Journal of Musicology 24, no 2 (2007) : 272–96. http://dx.doi.org/10.1525/jm.2007.24.2.272.

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Résumé :
The presence of two famous exponents of the French and Italian ars nova in Naples in 1318––respectively Petrus de Sancto Dionysio and Marchetto da Padova––substantiates Nino Pirrotta's hypothesis that the Angevin capital was an important center of musical culture in the early Trecento and a setting for avant-garde debates. It also aids in reconstructing the elusive biography of the Paduan musician and clarifies the much debated dating of his Pomerium. Pirrotta ultimately abandoned his Neapolitan hypothesis for lack of evidence, a difficulty caused and aggravated by the thorough destruction of Angevin chancery documents during the Second World War. Evidence has been found, however, in indirect sources, such as literary texts, works of local history, and documentary transcriptions and summaries that predate the archival losses. In addition to placing the two prominent musicians at the Angevin court in Naples, these sources confirm the presence there of minstrels (evidence for secular music within the court's recreational sphere), vouch for the continuity of the institution of the royal chapel (evidence for sacred music at court, clearly connected to the liturgy), and testify to Robert of Anjou's catalytic patronage of the arts and his passion for music in general. Thus Naples regains its status as a capital on the map of 14th-century music.
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Canale, Margherita. « Fonti per una ricostruzione della didattica di Tartini nella "Scuola delle Nazioni" ». Musicological Annual 28, no 1 (1 décembre 1992) : 15–24. http://dx.doi.org/10.4312/mz.28.1.15-24.

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De Mutiis, Emiliano, et Gianluca Amatori. « Life skills and inclusive processes : the playful-musical laboratory between teacher training and teaching practice ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 144–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13760.

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Résumé :
Life skills are increasingly essential to effectively face the human and digital transitions that our time imposes on us. Among all areas, school certainly represents an ideal environment for learning them, having always played a central role in the development of socialization and collaboration processes. The present study aims to offer a theoretical framework and a possible application example based on the convergence of four components capable of stimulating these transversal skills in different ways: music, digital technologies, playful approach, laboratory teaching. Thanks to the use of digital technologies and Ableton Live software, we will analyze how pupils can learn the basic principles of musical composition through improvisation, within a playful and cooperative context. By offering a convergence of all these components in a single format, the specialization course for educational support activities for pupils with disabilities is the ideal starting point for the teacher to equip himself with this multi-perspective view. Life skills e processi inclusivi: il laboratorio ludico-musicale tra formazione docenti e pratica didattica. Le life skills sono sempre più indispensabili per affrontare efficacemente le transizioni umane e digitali che il nostro tempo ci impone. Tra tutti gli ambiti, la scuola rappresenta sicuramente un ambiente ideale per il loro apprendimento, avendo da sempre un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di socializzazione e collaborazione. Il presente studio vuole offrire una cornice teorica e un possibile esempio applicativo basati sulla convergenza di quattro componenti in grado di sollecitare in modi diversi tali competenze trasversali: musica, tecnologie digitali, approccio ludico, didattica laboratoriale. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e del software Ableton Live, si analizzerà come gli alunni possano apprendere i principi base della composizione musicale attraverso l’improvvisazione, all’interno di un contesto ludico e cooperativo. Offrendo una convergenza di tutte queste componenti in un unico format, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si pone come luogo di partenza ideale per il docente per dotarsi di tale sguardo multi prospettico.
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Nuti, Gianni. « Insegnanti competenti per una scuola fatta di musica : osservazioni e letture riflessive ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juin 2017) : 166–83. http://dx.doi.org/10.3280/erp2017-001011.

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Heartz, Daniel. « Constructing Le nozze di Figaro ». Journal of the Royal Musical Association 112, no 1 (1987) : 77–98. http://dx.doi.org/10.1093/jrma/112.1.77.

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Résumé :
Lorenzo Da Ponte is our main witness as to how he and Mozart put together their three operas. His memoirs, first published in 1823, mystify the topic more than they illuminate it. Some additional light is shed by an earlier publication entitled An Extract from the Life of Lorenzo Da Ponte, with the history of several dramas written by him, and among others, II Figaro, II Don Giovanni e La Scuola degh Amanti set to music by Mozart. Whoever translated this from Da Ponte's original Italian worked from a text different in many details from what was published four years later as the Memorie. The well-known passage about how the poet must rack his brains in order to invent situations for the buffo finales will be familiar to most readers from its version in the memoirs.
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Bartoli, Gabriella. « Psicologia, arte, attività espressive ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 203–15. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12607.

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Résumé :
Viene ricostruito il clima culturale che favorì un primo accostarsi della psicologia accademica bolognese al fenomeno artistico. Tra i fattori facilitanti: gli stretti rapporti fra i maestri tedeschi della Gestalt e gli artisti del Bauhaus nel periodo 1911-1933; nonché, nei primi anni Sessanta, entro la scuola di Renzo Canestrari, gli scambi tra i gestaltisti italiani e gli esponenti di avanguardie artistiche come "Arte Programmata" e "Nuova Tendenza". Ne scaturirono iniziative di ricerca messe in opera da un gruppo di allievi nelle Università di Bologna e, in seguito, di Roma Sapienza e Roma Tre. Furono inoltre introdotte nel corso di laurea DAMS di Bologna due nuove discipline ("Psicologia dell'arte" e "Psicologia della musica"), poi attivate in altri atenei. In parallelo vennero condotti numerosi studi teorici e sperimentali sui linguaggi artistici e i processi creativi, d'invenzione e fruizione; studi i cui risultati sono stati apprezzati sul piano internazionale per l'integrazione dei metodi e l'interdisciplinarità delle competenze.
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Golan, Romy. « Vitalità del negativo/Negativo della vitalità ». October 150 (octobre 2014) : 113–32. http://dx.doi.org/10.1162/octo_a_00203.

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Vitalità del negativo nell'arte italiana 1960/70, an exhibition that occupied the ground floor of the monumental Palazzo delle Esposizioni from November 30, 1970, to January 31, 1971, revived an ideologically loaded site in Rome under the mantle of contemporary art. Curated by Achille Bonito Oliva, it featured thirty-four Italian artists from a wide range of schools and mediums: painters from the Scuola di Piazza del Popolo (the Roman school of Pop); members of the ′60s Milanese group Azimut; kinetic environments by Padua's Gruppo N and Milan's Gruppo T; artists from Arte Povera; and other, more idiosyncratic installation artists.
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Calandra, Giulia, et Clelia Farina. « CANZONI / CORPI IN MOVIMENTO : UN LABORATORIO ITASTRA IN TEMPI DI PANDEMIA ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (21 juillet 2022) : 63–75. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18154.

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Résumé :
Muovendo dall’esperienza musicale della harga mediterranea, l’articolo descrive il laboratorio Canzoni / Corpi in Movimento, tenuto dalla Scuola di Italiano per Stranieri dell’Università di Palermo durante la pandemia di Covid-19. I partecipanti usano canzoni e plurilinguismo come luogo di aggregazione e riflessione politica (§ 2) e Facebook per costruire nuovi immaginari migratori (§ 3); si definiscono unici e plurali e si riappropriano della narrazione della migrazione nell’ascolto attivo dei docenti (§ 4); riconoscono le canzoni come mezzo per esprimere identità collettive e resistere al neocolonialismo (§ 5), superare conflitti interetnici e celebrare il multilinguismo (§ 6), costruire ponti tra le due sponde del Mediterraneo (§ 7). Le conclusioni (§ 8) escludono facili soluzioni alla narrazione decomplessificata della migrazione e auspicano l’ascolto delle istanze dei migranti nella società italiana nonché un passaggio di testimone ai nuovi arrivati. Songs / bodies in motion: an ItaStra workshop for pandemic times Drawing from the musical experience of Mediterranean harga, this paper describes the workshop Canzoni / Corpi in Movimento, held by the Italian Language School for Foreigners at the University of Palermo. The participants use songs and multilingualism as a space of aggregation and political reflection (§ 2) and Facebook to shape new migratory narratives (§ 3); they define themselves as one plural body and reappropriate the narrative of migration in the active listening of their teachers (§ 4); they acknowledge songs as a tool to express collective identities and resist neocolonialism (§ 5), overcome interethnic conflicts and celebrate multilingualism (§ 6), build bridges across the Mediterranean Sea (§ 7). The conclusions (§ 8) exclude easy solutions to the decomplexified narration of migration and hope for the active listening of migrants’ petitions within Italian society as well as for the torch of narration to be passed on to newly arrived migrants.
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Glixon, Jonathan E. « David Bryant and Michele Pozzobon, Musica devozione città : La Scuola di Santa Maria dei Battuti (e un suo manoscritto musicale) nella Treviso del Rinascimento. Memorie/Monografie 4. Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche/Editrice Canova, 1995, 253 pp. » Early Music History 16 (octobre 1997) : 310–17. http://dx.doi.org/10.1017/s0261127900001765.

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Tasini, Francesco. « El Libro di ricercate a qvattro voci (1575) de Rocco Rodio y algunas consideraciones sobre relaciones entre Nápoles y España en el siglo XVI ». Anuario Musical, no 69 (30 décembre 2014) : 99. http://dx.doi.org/10.3989/anuariomusical.2014.69.164.

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Tras un breve repaso de los estudios musicológicos centrados en las relaciones que la música para tecla de los siglos XVI y XVII creó entre Nápoles y España, el ensayo se centra de manera casi exclusiva, y desde un punto de vista analítico y estilístico, en el «Libro di ricercate a qvattro voci di Rocco Rodio con alcvne fantasie sopra Varii canti fermi» publicado en Nápoles por Gioseppe Cacchio dall’Aquila en el 1575. El libro de Rocco Rodio («Rocchus Rodius Civitatis Barensis»; Bari, 1530ca - Nápoles, 1615ca) constituye la primera impresión en partitura, forma que será muy usada en Nápoles a finales del siglo XVI e inicios del XVII. Experimentará este fenómeno editorial una importante expansión a nivel nacional y europeo durante todo el siglo XVII, y aún durante el siglo XVIII se encuentran ejemplos. El análisis formal y estilístico de las composiciones publicadas en esta obra (cinco Ricercate, cuatro Fantasie sobre Canti Fermi y sobre La mi re fa mi re) muestra la “modernidad” y el progresismo del autor: las Ricercate del cual son una elaboración de la práctica coeva de la improvisación y la diminución que se aplicaba en los motetes polifónicos vocales y en los madrigales con affetti; las Fantasie representan un soberbio ejemplo de invención y maestría que se inscribe no sólo en el campo de la composición «osservata» para tecla, sino que representa un modelo ejemplar en el ambiente más amplio de la ferviente producción vocal, didáctica y experimental de la escuela polifónicoinstrumental entre Nápoles, Roma y España. [it] Il Libro di ricercate a qvattro voci (1575) di Rocco Rodio e alcuni rilievi sui rapporti tra Napoli e la Spagna nel XVI secolo. Il saggio, dopo una sintetica messa a punto sugli studi musicologici relativi ai rapporti intercorsi tra Napoli e la Spagna in particolare nel campo della produzione tastieristica dei secoli XVI-XVII, si occupa in maniera pressoché esclusiva – sotto il profi lo analitico e stilistico – del LIBRO DI RICERCATE A QVATTRO VOCI DI ROCCO RODIO CON ALCVNE FANTASIE SOPRA VARII CANTI FERMI, pubblicato a Napoli da Gioseppe Cacchio dall’Aquila nel 1575. Il libro di Rocco Rodio («Rocchus Rodius Civitatis Barensis»; Bari, 1530ca-Napoli, 1615ca) costituisce la prima stampa in assoluto apparsa in partitura, un sistema particolarmente seguìto a Napoli tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e che troverà un significativo impiego a livello nazionale ed europeo lungo tutto il corso del Seicento, con esempi anche nel Settecento. L’analisi formale e stilistica delle composizioni contenute nella stampa (cinque Ricercate, quattro Fantasie su Canti Fermi e su La mi re fa mi re) mostrano la scrittura ‘moderna’ e progressiva dell’autore, le cui Ricercate sono per così dire una rifrazione della coeva prassi improvvisativa e diminutiva che si esercitava nel mottetto polifonico vocale e nel madrigale affettuoso; le Fantasie costituiscono un superbo esempio di invenzione e maestria compositiva da leggersi non esclusivamente nell’alveo della tradizione del genere «osservato» nel campo tastieristico, ma vanno intese come il modello esemplare scaturito nell’ambiente più ampio della fervente letteratura vocale, didattica e sperimentale della scuola polifonicostrumentale tra Napoli, Roma e la Spagna.
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Paradiso, Michele, Stefano Galassi, Sara Garuglieri et Christian Zecchin. « STUDIO SULLA STABILITÀ DELLE VOLTE CATALANE DELLE SCUOLE D’ARTE DE LA HABANA (CUBA) : ¿UN SINGOLARE CASO DI APPROSSIMAZIONE COSTRUTTIVA ? » Revista M 17 (25 janvier 2021). http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v17i0.2515.

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Résumé :
Le Scuole Nazionali d’Arte (Escuelas Nacionales de Arte) de L’Avana, Cuba, restano a tutt’oggi, malgrado lo stato di alto degrado in cui versano, l’esempio più emblematico dell’uso delle bóvedas tabicadas in una architettura modernista. Splendido esempio di architettura organica, furono progettate, nei primi anni ’60 del secolo scorso, su incarico del governo rivoluzionario cubano, dagli architetti italiani Roberto Gottardi e Vittorio Garatti, e dal cubano Ricardo Porro. Consistono in 5 complessi edificati, per una superficie totale di 65.000 mq immersi in un parco naturale di 600.000 mq, dedicate all’insegnamento della danza, della musica, dell’arte teatrale, delle arti plastiche del balletto. Particolarmente disinvolta nell’uso della tecnica catalana o valenziana è la Scuola di Balletto, dove la monta ribassata delle volte doveva permettere, per volontà del progettista Vittorio Garatti, di essere percorribili e vissute anche in estradosso. Nella zona dell’ingresso, la perdita dell’ultimo folio estradossale a causa dell’incuria ed atti di vandalismo, ha suggerito una verifica numerica del suo grado di stabilità, utilizzando la Teoria di Heyman. Si è verificato il sistema voltato, nello stato precario in cui versa attualmente, sia a peso proprio, sia a folla compatta concentrata nella zona di chiave, dimostrando così una perdita di stabilità del 30%, che suggerisce la necessità di un pronto intervento di messa in sicurezza e successivo consolidamento.
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Santos, Vanessa Lessa Fraga dos, et Mônica Santos Salgado. « Scuola di teatro Bolshoi a Rio De Janeiro : integrazione tra arte, educazione, architettura ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 8 juin 2021, 142–73. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/architettura/scuola-di-teatro.

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Résumé :
Il presente progetto è il risultato di una riflessione su temi come il balletto classico, l’arte, l’insegnamento tradizionale in Brasile e l’architettura, come ciascuno è correlato e come inserirli nella composizione di un progetto architettonico, essendo stato presentato come requisito per ottenere una laurea presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica dell’UFRJ. Si è cercato un concetto che potesse riunire tutte le intenzioni progettuali e che facesse la correlazione tra l’arte del balletto classico, l’arte dell’architettura e il programma dei bisogni dell’impresa. L’arte del design non dovrebbe semplicemente seguire schemi, parametri e forme rigidi e, in questo contesto, abbiamo cercato di sviluppare un’architettura fluida e leggera che avesse caratteristiche delle arti e del balletto classico. Per questo è stato verificato il modo in cui il corpo del danzatore esegue i passi di danza e come l’asse di questo corpo permette i movimenti e la fluidità dei passi della coreografia. Non c’è “giusto o sbagliato” nella realizzazione di un progetto, ciò che deve essere preso in considerazione sono le linee guida, i bisogni e le specifiche per ogni spazio pubblico, fisico o cultura locale. Il progetto Bolshoi Ballet School di Rio de Janeiro aggiunge conoscenze nella danza, con lezioni pratiche e teoriche di danza classica, jazz, contemporanea, flamenco, tip tap e folk alla formazione delle scuole superiori tenutasi in Brasile. Gli studenti apprendono tecniche video e musicali, oltre ad avere lezioni di musica pratiche e teoriche, che ampliano ulteriormente la loro formazione di danza, rendendoli ballerini più completi.
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