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1

Ugo, Mattei, e Pulitini Francesco, a cura di. Consumatore, ambiente, concorrenza: Analisi economica del diritto. Milano: Giuffrè, 1994.

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2

Michele, Abrescia, a cura di. Analisi economica del diritto pubblico: Teorie, applicazioni e limiti. Bologna: Il mulino, 2009.

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3

Lorenzi, Valeria De. Rappresentanza diretta volontaria nella conclusione dei contratti e analisi economica del diritto. Milano: A. Giuffrè, 2002.

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4

Italy. Ministero di grazia e giustizia., a cura di. La Criminalità economica: Analisi del fenomeno sotto il profilo penalistico, anche di diritto comparato, e proposte sul piano normativo ed organizzativo. [Roma]: Ministero di grazia e giustizia, 1987.

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Italy. Ministero di grazia e giustizia., a cura di. La Criminalità economica: Analisi del fenomeno sotto il profilo penalistico, anche di diritto comparato, e proposte sul piano normativo ed organizzativo. [Roma]: Ministero di grazia e giustizia, 1987.

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6

1947-, Catalani Mauro, Pennino Domenico 1945- e Petriccione Sandro, a cura di. Analisi economica nella pianificazione del territorio. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

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7

Rossi, Enzo. L'analisi economica del diritto: Pubblica amministrazione, società, lavoro, trasporti. 2a ed. Bari: Cacucci, 2005.

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8

Querci, Elena Orsetta. Analisi del diritto marittimo: Definizione e concetti giuridici fondamentali. Trieste: E.U.T., 1999.

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9

Cierkowski, Stanisław. L' impedimento di parentela legale: Analisi storico-giuridica del diritto canonico e del diritto statale polacco. Roma: Pontificia università gregoriana, 2006.

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10

Chiassoni, Pierluigi. Law and economics: L'analisi economica del diritto negli Stati Uniti. Torino: G. Giappichelli, 1992.

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Amato, Rosa. Costanza del Carretto Doria: Un'aristocratica napoletana dall'intraprendenza economica genovese : analisi di un patrimonio nobiliare. Acqui Terme (AL) [i.e. Alessandria, Italy]: Impressioni grafiche, 2013.

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12

Istituto ricerche economico-sociali Aldo Valente., a cura di. Mercurio e le muse: Analisi economica del settore dello spettacolo dal vivo in Piemonte. Torino: Rosenberg & Sellier, 1989.

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13

Astarita, Mario. Il messaggio pubblicitario nel diritto comunitario: Tutela, disciplina e analisi del fenomeno pubblicitario. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2002.

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14

Van Bael & Bellis (Firm). Il diritto comunitario della concorrenza: Con analisi della disciplina del procedimento antitrust in Italia. Torino: G. Giappichelli, 2009.

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15

Arena, Amedeo. La nozione di servizio pubblico nel diritto dell'integrazione economica: La specificità del modello sovranazionale europeo. Naples: Editoriale scientifica, 2011.

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Giuseppe, Chiaia Noya, e Consiglio nazionale forense (Italy), a cura di. Diritto comune e cooperazione economica e professionale con i paesi del bacino del Mediterraneo e dell'Est europeo: Atti del 1. Congresso internazionale, Bari, 21-22-23 ottobre 1999, Fiera del Levante. Bari: Cacucci, 2000.

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17

Fardella, Gian Gaspare. La trasformazione del grano duro in prodotti alimentari nel Meridione d'Italia: Analisi e studio della competitività economica delle diverse fasi dell'intera filiera. [Palermo?]: Consorzio per la ricerca su specifi settori della fileria cerealicola "Gian Pietro Ballatore", 2001.

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18

Giovanni, Monti. I funghi del pisano: Dal manoscritto inedito di Vincenzo Carmignani (1779-1859) "Per una flora economica della provincia di Pisa" : interpretazione, trascrizione, rilettura ed analisi critica. Pisa: Dipartimento di scienze botaniche, Università degli studi, 1995.

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19

Convegno Oltre il capitale: globalizzazione e transizione (1997 Milan, Italy). Globalizzazione e transizione: Dalla trasformazione interna del capitalismo mondializzato dell'epoca presente alle possibili ipotesi di superamento dell'attuale assetto mondiale : analisi economica e sociale, discorso politico, forme culturali. Milano: Edizioni Punto rosso, 1998.

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20

Barucci, Piero, Piero Bini e Lucilla Conigliello, a cura di. Economia e Diritto in Italia durante il Fascismo. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-605-7.

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Abstract (sommario):
Il volume raccoglie otto saggi sulla cultura economica e giuridica in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Alcuni di essi indagano sul rapporto tra regime fascista e intellettuali, come nel caso del giurista Alfredo Rocco e degli economisti Luigi Amoroso, Arrigo Serpieri e Alberto Bertolino. Altri scritti affrontano il tema dei modi e dei luoghi attraverso cui l’economia e il diritto furono divulgati nel periodo fascista. I casi approfonditi sono quelli dell’Università Bocconi di Milano e della Scuola di Scienze Corporative di Pisa. Due saggi, infine, si occupano della politica economica nella fase liberista del fascismo e della natura assunta dal dibattito giuridico sul problema corporativo, individuando in queste esperienze momenti dell’evolversi del rapporto tra Stato e mercato.
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Bonari, Enrico, e Giampiero Maracchi, a cura di. Le biomasse lignocellulosiche. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-985-6.

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Abstract (sommario):
Il volume presenta un’esauriente analisi delle biomasse lignocellulosiche producibili dal comparto agricolo. In una prima parte viene descritto l’inquadramento territoriale e politico della produzione di energie rinnovabili da parte del settore agricolo. In una parte generale si inquadrano le filiere lignocellulosiche, si presenta una descrizione analitica delle principali colture dedicate per la produzione di biomasse e le tecniche agronomiche di coltivazione e si analizzano le potenzialità dei residui colturali. Infine vengono presi in esame gli aspetti legati alla vocazionalità territoriale ed alla sostenibilità economica ed ambientale.
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De Boni, Claudio, a cura di. Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-274-5.

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Abstract (sommario):
L'idea di "stato sociale" è una delle più controverse nella storia del pensiero politico contemporaneo. Il motivo dell'intervento dello stato nella vita economica, con scopi di consolidamento politico e di riequilibrio sociale, è stato oggetto di accese polemiche ideali fin dal suo affacciarsi, fra Sette e Ottocento, come possibile cura della povertà. Lo scontro tra fautori e oppositori delle politiche sociali si è poi ripresentato a proposito del formarsi dello stato sociale come strumento di integrazione del proletariato negli stati nazionali e come risposta ai diritti sociali connessi con la cittadinanza. E continua oggi, come riflesso culturale della crisi del Welfare e dell'offensiva ideologica neoliberista. Questo primo volume (dei due in cui l'opera è articolata) riattraversa i momenti più importanti della disputa nel secolo XIX, evocando temi come la formazione della cultura liberale e il suo confronto con la questione sociale, le varie ipotesi di protezione delle classi subalterne, le discussioni intorno all'emergere dei diritti sociali (come il diritto all'istruzione e il diritto al lavoro), la precoce formulazione delle ipotesi socialdemocratiche di riforma sociale. I TRE VOLUMI: Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo L'Ottocento Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte prima: Da inizio secolo alla seconda guerra mondiale Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte seconda: dal dopoguerra a oggi
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Torricelli, Maria Chiara, a cura di. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract (sommario):
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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Nigro, Giampiero, a cura di. Reti marittime come fattori dell’integrazione europea / Maritime Networks as a Factor in European Integration. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-856-3.

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Abstract (sommario):
Il tema, di grande respiro, prende come punto di partenza il concetto braudeliano di Mediterraneo. La sua visione di un mare chiuso come una opportunità geografica per una integrazione economica fra popolazioni diverse per religioni, linguaggi ed entità etniche e politiche continua a funzionare come modello per studi applicati ad un ampio raggio di contesti. L’obiettivo che si è posta la 50ª Settimana di studi è stato quello di andare oltre lo studio dei singoli sistemi visti in modo isolato per combinare diverse analisi di mari aperti e chiusi o aree costiere, allo scopo di comprendere il ruolo di integrazione giocato in Europa dalle connessioni marittime. Poiché nelle civiltà preindustriali il trasporto per via d’acqua era più facile di quello via terra, è sembrato giunto il momento di richiamare l’attenzione sul modo in cui queste reti di relazione operavano a livello europeo e con i partner commerciali asiatici e nordafricani. Il volume prende le mosse dalle grandi tradizioni di ricerca su base regionale o tematica, che però sono state raramente integrate su una più ampia scala continentale. Immanuel Wallerstein ha elaborato il concetto braudeliano concettualizzandone le dimensioni interculturali e transnazionali e il ruolo nel sistema di divisione del lavoro. Egli lo chiamò un “sistema mondo”, non perché coinvolgesse il mondo intero, ma perché è più vasto di qualunque unità politica giuridicamente definita. E si tratta di una “economia mondo” perché il legame di base tra le varie parti del sistema è economico. I vari aspetti e le tradizioni regionali di ricerca sono stati collegati tra loro in un approccio coerente che si posto l'obiettivo di valutare: - Sulla base di quali elementi geografici, nautici, tecnici, economici, giuridici, sociali e culturali siano emerse le varie reti regionali, e come funzionavano, - Il carattere e il ruolo dei porti marittimi come punti nodali delle rotte marine e del loro hinterland, attraverso fiumi, canali e strade, - I legami commerciali e personali tra mercanti e armatori in vari porti, - In quale modo le reti regionali si collegavano tra di loro e come, nel corso del tempo, finirono per integrarsi in unità più ampie, - In quale modo le reti private, inizialmente costituite da organizzazioni di mercanti e navigatori, finirono per trattare con le autorità locali e, una volta cresciute, con gli stati e gli imperi, per proteggere i propri interessi
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Lolli, Alessandro. L'amministrazione attraverso strumenti economici. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg240.

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Abstract (sommario):
L’amministrazione nell’esercizio di funzioni pubbliche ricerca efficienza e risparmi non solo riorganizzando la propria azione, ovvero esternalizzando tali funzioni, e cioè sostituendo un soggetto privato a se stessa per parti limitate dell’azione amministrativa, la quale ultima spesso resta comunque oggettivamente disciplinata dal diritto amministrativo. Più di recente, l’amministrazione persegue obiettivi di risparmio ed efficienza attraverso i privati anche valorizzando in modo più sistematico e ampio strumenti propri della vita economica e dei mercati per il perseguimento di interessi pubblici, in sostituzione (parziale) degli strumenti amministrativi tradizionali. Anziché esternalizzare funzioni pubbliche, si internalizzano in tal modo interessi pubblici (e i costi relativi) nell’ambito dell’attività privata e degli strumenti diffusi sul mercato. Tali strumenti sono conformati comunque dal diritto amministrativo e dall’intervento dell’amministrazione, per garantirne la funzionalità rispetto agli interessi pubblici, ma non fino al punto da snaturarne le caratteristiche economiche e di mercato e la relativa disciplina, in parte significativa privatistica. Essi trovano equilibri compatibili con l’interesse pubblico in modo più veloce, più flessibile, più informato e soprattutto – come dimostrano le analisi economiche – con costi significativamente minori per l’amministrazione rispetto a strumenti di tipo tradizionale. Si tratta di strumenti come lo scambio di titoli nei mercati artificiali (per ridurre l’inquinamento, fissando valori complessivi ammessi di emissioni e dei titoli corrispondenti), il rilascio di brand ambientali utili anche in una logica di vendita dei prodotti che ottengono tali brand (per riqualificare ambientalmente i processi produttivi), la stipulazione di accordi unilaterali da parte delle imprese, in una logica economica di miglioramento dell’immagine dell’impresa per ottenere più credibilità sia con i consumatori che con l’amministrazione, evitando così talora un’etero-regolamentazione amministrativa (per riqualificare l’attività delle imprese attraverso un coinvolgimento propositivo delle medesime). Alessandro Lolli è straordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Bologna. Ha svolto attività di ricerca, tra l’altro, con riferimento alla delimitazione della categoria degli atti amministrativi e all’ambito di applicazione della disciplina prevista per tale categoria; con riferimento ai limiti soggettivi del giudicato amministrativo; con riferimento a ulteriori tematiche di diritto amministrativo generale e di diritto dell’economia.
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De Pamphilis, Matteo. Rinegoziazione e default rule. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph03.

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Abstract (sommario):
"Nella lunga vita di molti contratti, possono verificarsi eventi imprevisti che incrinano l’equilibrio, soprattutto economico, delle reciproche prestazioni. Il discorso intorno al diritto-dovere di rinegoziare gli accordi esposti a sopravvenienze è ormai un tema classico del diritto civile, che rispunta ciclicamente in occasione di eventi di rilevanza mondiale capaci di compromettere la tenuta di innumerevoli contratti in corso. La pandemia di COVID-19 è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo. Questa ricerca si propone di individuare il miglior approccio giuseconomico per affrontare il dilemma della rinegoziazione, in prospettiva strutturale, cercando di coniugare le soluzioni proposte dagli interpreti del diritto civile con i contributi di analisi economica del diritto, nella prospettiva della riforma del codice civile italiano e della progressiva armonizzazione del diritto privato europeo e internazionale. In questo percorso, l’individuazione di una regola di default stabile e duratura per un contesto mutevole e multiforme è forse la contraddizione in termini che più vale la pena affrontare. Matteo de Pamphilis, dopo la laurea in Giurisprudenza e il conseguimento del dottorato di ricerca in Diritto civile nell’Università di Bologna, collabora con la stessa Alma Mater come professore a contratto e tutor didattico in materie privatistiche. Negli ultimi anni è stato docente degli insegnamenti in lingua inglese Planning and public intervention in the lifestyle and health sector e Public and private action for the development of services nel corso di laurea magistrale in Wellness culture: sport, health and tourism. È socio aggregato dell’Associazione Civilisti Italiani e svolge la professione di avvocato nel Foro di Bologna, prevalentemente nel settore civile, commerciale e concorsuale."
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gianfrancesco, giovanna di. Mobbing: Analisi del fenomeno e profili comparatistici nel diritto internazionale. Lulu.com, 2017.

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Lilliu, Luigi. La droga: Analisi socio-giuridica (Teoria e pratica del diritto). A. Giuffre, 1988.

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Alberto, Quadrio Curzio, a cura di. Profili della costituzione economica europea: Ricerca del Centro di ricerche in analisi economica, economia internazionale, sviluppo economico. Bologna: Il mulino, 2001.

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Ratti, Alessandro. Dall'alimentazione Al Cancro Logicamente: Ricostruzione Logica Del Come l'alimentazione Causa la Formazione Di Tumori e Cancro, e Analisi Socio-Economica Dell'incomprensione Persistente. Independently Published, 2018.

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Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Abstract (sommario):
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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Novaro, Piergiorgio. Profili giuridici dei residui delle attività antropiche urbane. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg297.

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Abstract (sommario):
L’opera si prefigge l’obiettivo di delineare i confini giuridici del concetto di rifiuto urbano, tanto nella prospettiva europea quanto in quella nazionale, al fine di enucleare per differenziazione un concetto giuridico nuovo: il residuo delle attività antropiche urbane o, più semplicemente, residuo urbano. Per fare ciò, presupposti essenziali divengono due distinte analisi. La prima riguarda la molteplice stratificazione giuridica realizzatasi attorno al concetto di rifiuto di derivazione europea, cui si oppone, per evidente contrasto, la assai minore attenzione riservata alla nozione di rifiuto urbano, espressamente prevista dal diritto europeo solo nel 2018. La seconda analisi concerne invece quel complesso di norme, disorganico e non privo di qualche antinomia, che il diritto nazionale ha riservato in più interventi successivi alla gestione integrata dei rifiuti urbani e al servizio pubblico ad essa preposto. Conoscere quali siano le caratteristiche giuridiche del servizio pubblico, associate alle caratteristiche delle singole attività in esso ricomprese, risulta fondamentale per determinare il ruolo centrale che l’utente – soggetto proprietario del bene assolve per l’esatta determinazione del momento in cui esso diviene rifiuto urbano. Da qui, la possibilità di spingere oltre la ricerca sul duplice presupposto dell’animus del soggetto e del rapporto giuridico che intercorre tra questo ed il bene, per giungere così alla definizione del nuovo concetto di residuo urbano.
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Tassinari, Davide. Nemo tenetur se detegere. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg263.

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Abstract (sommario):
Il tema dei profili sostanziali del nemo tenetur se detegere è stato di rado analizzato dalla letteratura penalistica italiana, che se ne è occupata in pochi – ma assai pregevoli – studi. La possibile valenza del principio quale causa di non punibilità, operante al di fuori dell’angusto ambito segnato dall’art. 384 c.p., è stata, a seconda dei diversi punti di vista, tout court esclusa, ovvero ricondotta all’ambito dell’antigiuridicità penale, ovvero ancora al discusso contesto della inesigibilità. La problematica viene affrontata attraverso un’analisi del principio, estesa ai suoi profili storici e filosofici, nei sistemi di common law, ove esso è stato per la prima volta affermato ed ha altresì trovato un espresso riconoscimento nel quinto Emendamento della Costituzione statunitense. Lo studio di diritto comparato assume un ruolo centrale per la ricostruzione della struttura e dei contenuti del se detegere anche nell’ordinamento italiano. In particolare, il principio si rivela connotato da una duplice valenza, oggettiva e soggettiva, al contempo valore dell’ordinamento e prerogativa individuale, e perciò interagisce con i diversi livelli della struttura del reato: tipicità, antigiuridicità e colpevolezza. Nell’ambito dell’antigiuridicità, il suo modus operandi viene ricostruito mediante un’innovativa analisi dei problemi (di fatto lasciati irrisolti dal dibattito dottrinale del nostro Paese) del bilanciamento di interessi e del concorso di persone nel reato; nel contesto della colpevolezza, per contro, emergono i profili umanistici del se detegere, ed esso non viene in considerazione quale diritto, ma assume una fisionomia ribelle e anarchica, dominata dall’impulso del reo alla ricerca dell’impunità.
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Pedrini, Federico. Le «clausole generali». Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg269.

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Abstract (sommario):
Il volume sviluppa una riflessione intorno alla figura giuridica delle “clausole generali”, evidenziandone la collocazione all’interno delle categorie della scienza del diritto, indagandone gli elementi costitutivi e approfondendo criticamente il suo rapporto con la dimensione "costituzionale” dell’ordinamento giuridico. Lo studio prende le mosse analizzando lo statuto metodologico del “discorso intorno alle clausole generali”, indicando le più ricorrenti cause d’equivoco che contraddistinguono la materia e predisponendo quale rimedio un chiaro apparato stipulativo, sulla cui scorta l’indagine si rivolge poi a quei rami della scienza giuridica (soprattutto civilistica e teorico-generale) che alla categoria in parola hanno tradizionalmente dedicato la maggior attenzione. Tale percorso consente all’Autore di mettere in luce la “pluralità” dei concetti di clausole generali, enucleando per ciascuno di essi le caratteristiche strutturali e funzionali e tracciandone un primo bilancio, che costituisce la base per la successiva ricerca sul piano del diritto costituzionale. Ed è qui che viene in evidenza come il rapporto fra Costituzione e clausole generali intrecci i fili della sua trama con argomenti chiave della scienza costituzionalistica come ad esempio quello delle norme “a fattispecie aperta”, delle formule “compromissorie” o dei “principi/valori”. L’indagine dogmatica viene poi affiancata da un’attenta analisi della giurisprudenza costituzionale in tema di clausole generali, le cui risultanze sono occasione per delineare lo scenario conclusivo d’un approccio critico che consenta effettivamente di “prendere sul serio” le clausole generali costituzionali.
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Gabellini, Elena. L’azione arbitrale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg293.

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Abstract (sommario):
Lo studio indaga la vexata quaestio dell’arbitrabilità dei diritti. Si osserva che pur potendo ricondurre l’arbitrato al concetto di processo esso si differenzia rispetto al giudizio statuale poiché nascendo dall’autonomia privata e non dalla legge trova un limite insuperabile nella necessità di individuare sia pure in modo indiretto il rapporto sostanziale oggetto della lite. Partendo da tale assunto viene tratteggiata la nozione di azione arbitrale “ tipica”: la tipicità non rileva in senso romanistico ma deriva dalla disponibilità della “ concreta ragione” dedotta in giudizio. I suoi confini vengono definiti tramite l’elaborazione del concetto di ordine pubblico arbitrale: esso permette di individuare quali siano i diritti che consentono l’accertamento tramite un processo privato. Da questa analisi è enucleata l’ulteriore nozione di azione arbitrale “ vincolata”: la salvaguardia delineata dalle norme sostanziali che disciplinano alcuni diritti si ripercuote sulle modalità di realizzazione del processo che può essere validamente esperito solo qualora sia garantita l’attuazione di uno specifico “ diritto processuale arbitrale”. In difetto di sua osservanza il lodo è invalido e non inesistente come invece si verifica quando l’azione arbitrale è inammissibile. Abbracciando questa ricostruzione vengono analizzate nella seconda parte dello studio le liti riconducibili all’azione arbitrale “ vincolata” (nei settori della famiglia del consumo del diritto societario L’analisi si conclude con una riflessione sul valore attuale dell’arbitrato amministrato che è individuato nel corso della trattazione come antidoto per superare i fittizi limiti relativi alla compromettibilità dei diritti.
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