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Articoli di riviste sul tema "Analisi economica del diritto"

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Carducci, Michele, e Michele Macrì. "Amministrazione pubblica e analisi economica del diritto: istruzioni per l’uso dall’Italia". A&C - Revista de Direito Administrativo & Constitucional 10, n. 42 (1 ottobre 2010): 45. http://dx.doi.org/10.21056/aec.v10i42.285.

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Febbrajo, Alberto. "Per una sociologia del diritto tributario". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n. 2 (dicembre 2011): 27–31. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-002002.

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Abstract (sommario):
Questa presentazione tenta di sottolineare l'importanza di una sociologia del diritto tributario che, ingiustamente trascurata, costituisce un cruciale punto di congiunzione tra la sociologia del diritto e la sociologia dell'agire economico. Tale connessione, che risulta sempre piů visibile in un sistema complesso come il nostro, richiede l'utilizzazione sul piano teorico di strumenti di analisi inter-sistemica, sul piano empirico di strumenti di analisi delle opinioni del pubblico e, sul piano concettuale, di strumenti di comparazione tra sistemi giuridici diversi. Una sociologia del diritto tributario dovrŕ infatti tenere conto della graduale perdita di significato degli orizzonti nazionali delle politiche fiscali. Correlativamente, dovrŕ tenere conto del profondo influsso di organismi e relazioni sovranazionali nel quadro di una "democrazia finanziaria" che stabilisca sempre piů stretti contatti tra ruoli e istituzioni dei sistemi giuridici ed economici dei diversi Stati.
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3

Veneziani, Bruno. "Lauralba Bellardi. Un ricordo da Bari". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 172 (febbraio 2022): 555–64. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172002.

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Abstract (sommario):
Questo scritto è un omaggio ad una protagonista della scuola di diritto del lavoro e delle relazioni industriali creata da Gino Giugni nell'Università di Bari. Lauralba Bellardi ha dedicato i suoi studi e ricerche alla analisi della formazione di un sistema di relazioni industriali italiano ed alla individuazione delle cause sociali, economiche e politiche delle sue trasformazioni.
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4

Belloni, Eleonora. "Questione ambientale e paesaggio: i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico". ITALIA CONTEMPORANEA, n. 295 (maggio 2021): 165–85. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295008.

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Abstract (sommario):
Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell'Italia postunitaria, e si delinea poi con l'ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all'approccio dominato dall'idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l'idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra
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5

Costantino, Laura. "Politiche europee e nazionali di contrasto allo spreco alimentare nella produzione primaria: analisi e prospettive future". Przegląd Prawa Rolnego, n. 2(23) (15 dicembre 2018): 141–48. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.10.

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Abstract (sommario):
Lo scopo dell’articolo è di presentare la regolamentazione del mercato agricolo in Nicaragua e di indicare soluzioni giuridiche che potrebbero contribuire a superare una distribuzione iniqua delle risorse economiche derivanti dall’attività agricola nazionale all’interno della filiera alimentare. In particolare, si tratta di individuare scappatoie giuridiche che contribuiscono ad una distribuzione iniqua delle risorse nel regime nicaraguense di approvvigionamento per i prodotti agroalimentari e di proporre soluzioni alternative per la loro eliminazione alla luce della scienza del diritto agrario. Secondo l’autore, la principale difficoltà per il produttore agricolo nicaraguense è il processo di commercializzazione dei prodotti sul mercato dei prodotti agricoli dell’America centrale e del Nicaragua nonché carenze normative in questo ambito. Il Sistema dell’integrazione centroamericana (SICA), vincolante nella maggior parte dei paesi della regione, da un lato contiene regolazioni giuridiche complete sull’agricoltura, dall’altro non corrisponde pienamente alla struttura moderna della filiera agroalimentare. In pratica, la legislazione regionale e nazionale è soggetta a frequenti cambiamenti e non protegge in modo sufficiente il produttore agricolo in ogni fase di produzione. Un’alternativa sarebbe quella di introdurre cambiamenti a livello regionale, sotto forma di aree di libero scambio e di attuare la politica agricola comune da parte dei Paesi dell’America centrale.
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Piccinini, Michela. "Analisi della migrazione femminile nigeriana in Italia. La violazione dei diritti delle donne vittime di migrazione forzata e tratta a scopo di sfruttamento sessuale". Collectivus, Revista de Ciencias Sociales 6, n. 2 (1 luglio 2019): 159–68. http://dx.doi.org/10.15648/coll.2.2019.10.

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Abstract (sommario):
Cosa significa per una donna nigeriana decidere di lasciare il proprio Paese, di migrare, di separarsi dai propri figli, di rivolgersi a dei trafficanti che permettano loro di arrivare in Italia nonostante spesso siano al corrente che saranno coinvolte nel giro della prostituzione? Per capire questo tipo di migrazione forzata e il mecanismo della tratta è importante avere presente la situazione socio-economica e política della Nigeria, in particolar modo dagli anni ’80 in poi quando qui in Italia si è notato per la prima volta il boom di arrivi di immigrate e immigrati nigeriani. È solo comprendendo la situazione che queste donne vivono ogni giorno che si può prendere coscienza di cosa le spinga ad affidarsi a dei trafficanti per compiere questo viaggio, chiamato rotta del Mediterraneo Centrale. È solo immaginando di essere donna in un Paese misogino, povero e corrotto che si può capire perché decidano di affrontare questo esodo durante il quale il loro corpo diventerà un mero pezzo di carne, una materia prima da vendere e comprare. Nessuna di loro però si aspetta quello che realmente accadrà lungo il tragitto e che una volta arrivate a destinazione dovranno attraversare deserti, saranno detenute contro la propria volontà e senza una ragione, saranno picchiate, vendute più volte e stuprate da uomini, trafficanti, ufficiali, miliziani, saranno uccise. La proibizione di schiavitù e tortura sulla loro pelle non verrà applicata; i loro diritti al movimento, alla libertà, al cercare asilo da persecuzioni, alla vita saranno violati ogni giorno.
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Gramlich, Ludwig. "Problemi e tendenze del diritto internazionale de'l economica". Archiv des Völkerrechts 50, n. 2 (2012): 252. http://dx.doi.org/10.1628/000389212803432302.

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Papadimitriou, Costas. "Le recenti trasformazioni del diritto del lavoro in Grecia". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 135 (settembre 2012): 389–400. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135003.

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Abstract (sommario):
Il saggio ricostruisce i principali interventi adottati dal legislatore greco in materia di diritto del lavoro a partire dal 2010 per far fronte alla grave crisi economica che ha colpito il Paese, nonché sulla scia delle indicazioni provenienti dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca centrale europea e dalla Commissione europea. Nello specifico, vengono prese in considerazione le misure volte a ridurre il costo del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego, a flessibilizzare - tanto in entrata, quanto in uscita - l'utilizzo della forza lavoro ed a modificare l'assetto dei rapporti collettivi di lavoro.
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Marino, Silvia. "Gruppi di società e giurisdizione nell’ambito del private enforcement del Diritto della Concorrenza dell’Unione Europea". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, n. 2 (5 ottobre 2022): 1137–50. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.7236.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro analizza le implicazioni internazionalprivatistiche del principio dell’unità economica nell’ambito del diritto della concorrenza dell’Unione europea. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Sumal, viene analizzata la rilevanza del principio nel private enforcement. Quindi si verificano gli effetti dell’applicazione del regolamento n. 1215/2012 e del regolamento n. 864/2007 agli illeciti antitrust con implicazioni transfrontaliere per sottolinearne, in conclusione, il favor che il principio dell’unità economica implicitamente realizza nei confronti dei danneggiati, in particolare dei consumatori o degli utilizzatori finali.
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Gottardi, Donata. "Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 128 (dicembre 2010): 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Abstract (sommario):
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Floridia, Antonio. "Nuove e vecchie fratture: il voto della Toscana nelle elezioni politiche del 2008". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 61, n. 1 (30 giugno 2009): 5–39. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10164.

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Abstract (sommario):
Premessa La Toscana: analisi del presente e memoria storica La partecipazione Il quadro complessivo del voto Aree centrali e aree periferiche Geografia elettorale e geografia economica Linee di frattura e risposte politiche
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Campo, Gaetano. "C'era una volta il diritto del lavoro". QUESTIONE GIUSTIZIA, n. 1 (marzo 2012): 7–30. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-001002.

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Abstract (sommario):
Il diritto, e quello del lavoro in particolare, non č sillogismo astratto. Č il racconto della vita di persone in carne e ossa. Per questo ogni analisi al riguardo deve partire da storie e da numeri: non per eludere le questioni giuridiche che maggiormente dovrebbero interessare una comunitŕ di giuristi ma, al contrario, per cercare di cogliere dall'indagine sulla realtŕ le linee di tendenza del nostro ordinamento e della nostra legislazione in materia di lavoro, la caduta che sulla societŕ e sulla vita delle persone hanno le scelte che fin qui sono state compiute dalla politica e dal legislatore.
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Hepple, Sir Bob A. "Diritto del lavoro e crisi economica: lezioni della storia europea". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 123 (dicembre 2009): 391–400. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-123002.

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Abstract (sommario):
- In this lecture, given at the University of Bari on the occasion of the ceremony for the conferral of ad honoris causa degree in law, Bob Hepple suggests lessons that we can draw from the history of labour law in Europe. The most serious economic crisis in the last 70 years is at the center of his analysis. In the author's view, the deep recession, following the banking crisis, presents us with a number of major problems, threatening for the survival of labour law and of social protection developed in Europe since 1945. The author touches upon four of these problems: the growth of mass unemployment; the accelerated expansion of informal, deregulated forms of work outside the scope of labour law and social security; increasing inequality in the labour market; the dangers of nationalism and protectionism.
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Pejovich, Svetozar. "Law, Tradition and Liberalism in Practice: Quo Vadis Eastern Europe*". Journal of Public Finance and Public Choice 14, n. 1 (1 aprile 1996): 3–13. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540219.

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Abstract (sommario):
Abstract Questo articolo analizza i fattori che possono rafforzare le prospettive di radicamento del capitalismo nei Paesi ex-socialisti dell’Europa dell’Est. Sulla base del fatto che i valori astrattamente presi non possono aiutarci a fornire valutazioni di tipo economico, l’A. utilizza un approccio del tipo «analisi costi-benefici» al fine di comparare e scegliere tra sistemi capitalistici imperfetti.Dopo aver enunciato i principi basilari del libero mercato, l’A. sottolinea il ruolo da essi svolto come incentivo nel comportamento degli attori economici: diritti di proprietà, liberta di contratto e governo delle leggi valorizzano i diritti individuali e generano un ambiente fertile per lo sviluppo economico e sociale dell’individuo.Al fine di costruire le basi per un solido capitalismo nei Paesi dell’Europa dell’Est l’A suggensce ai governanti di quei Paesi di creare un contesto legale che possa permettere agli individui di spenmentare ogni sorta di accordo al fine di produrre ricchezza e di earantire i diritti di proprietà degli individui.
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Fucci, Stefania. "Un diritto nel "labirinto": la salute tra livelli essenziali di assistenza e costi standard". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n. 2 (luglio 2012): 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002004.

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Abstract (sommario):
La Costituzione italiana ha riconosciuto il diritto alla salute come diritto soggettivo, che si sostanzia in una pretesa da parte dei cittadini a ottenere prestazioni e servizi, e in un correlativo obbligo in capo allo Stato di fornirli. In Italia, le politiche sanitarie adottate a partire dal 1948 sono state di fatto il risultato del contemperamento di due differenti esigenze: il soddisfacimento, da un lato, di tale diritto soggettivo, e dall'altro, di obiettivi di politica economica. Il lavoro passa in rassegna i principali dettati normativi che hanno avuto a oggetto il sistema sanitario italiano a partire dalla legge 833/78, per giungere all'analisi e alla discussione del recente decreto legislativo (n. 68/2011) che dŕ attuazione al federalismo fiscale in ambito sanitario, al fine di mettere in evidenza gli aspetti che sembrano andare nella direzione del riconoscimento del diritto sostanziale, e quelli che possono, invece, impedirne il pieno soddisfacimento.
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Giorgiantonio, Cristina. "Le riforme del processo civile italiano tra adversarial system e case management". QUESTIONE GIUSTIZIA, n. 1 (marzo 2010): 107–40. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001010.

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Abstract (sommario):
1. Introduzione2. La letteratura di analisi economica (il processo adversarial; il processo non-adversarial)/ 3. Il confronto internazionale (l'Inghilterra; gli Stati Uniti; la Francia; la Germania; la Spagna; le iniziative a livello internazionale)4. Il processo civile italiano (il contesto iniziale di riferimento; la novella del 1990; il rito societario; la legge competitivitŕ; la legge 18 giugno 2009, n. 69)5. Conclusioni.
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Perulli, Adalberto. "Giustizia sociale, commercio internazionale ed extraterritorialità "atipica". Il caso USMCA". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 170 (agosto 2021): 215–34. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170003.

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Abstract (sommario):
L'articolo analizza alcune delle principali novità del Trattato USMCA, collocandolo nel contesto della globalizzazione economica e delle tecniche di regolazione sociale che impiegano i la-bour standards dell'OIL e le clausole sociali nei Trattati commerciali internazionali, realizzando forme "atipiche" di extraterritorialità. Il Trattato USMCA si caratterizza per alcune impor-tanti innovazioni in materia: l'impegno delle parti a rispettare gli international core labour standards, il riconoscimento del diritto di sciopero, la possibilità di sanzionare direttamente le imprese responsabili delle violazioni dei diritti del lavoro, una procedura veloce di risoluzione delle controversie. Nel complesso il Trattato rilancia la capacità della clausola sociale come principale fattore di tutela dei diritti del lavoro in un contesto di globalizzazione economica.
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Montanini, Lucia, e Anna Maria Morganti. "Valutazione economica e sostenibilitŕ ambientale: il riutilizzo degli scarti della lavorazione delle olive". RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', n. 1 (marzo 2012): 59–77. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001005.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro prende avvio dalle evidenze di un progetto di ricerca sul settore oleario delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si propone di affrontare le problematiche di natura economica ed ambientale relative alle decisioni da parte degli operatori del settore, sull'utilizzo della sansa vergine per produrre energia elettrica (combustione con cogenerazione) e il suo impatto sullo sviluppo sostenibile. Le analisi di convenienza economica e gli indicatori di natura ambientale hanno sottolineato i vantaggi in termini economici, ambientali, tecnici, organizzativi di progetti tecnologici innovativi per l'utilizzo della biomassa a fini energetici.
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Marrone, Gaetana. "Ugo Betti: Il giudice giudicato". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n. 2 (11 marzo 2019): 443–54. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831679.

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Abstract (sommario):
Nella tesi di laurea intitolata Il diritto e la rivoluzione, difesa alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra, Ugo Betti già si orientava verso istanze sociali rielaborate secondo una dialettica tra il diritto dello Stato rappresentato dal giudice e lo spazio cosmico della giustizia come responsabilità metafisica. I personaggi del teatro bettiano operano secondo un principio di casualità che si lega al senso di un’ingiustizia del vivere. In particolare, la mia analisi si sofferma su drammi giudiziari classici, quali Frana allo Scalo Nord (1932) e Corruzione al Palazzo di Giustizia (1944).
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Gottardi, Donata. "L'infiltrazione della concorrenza nella tutela del lavoro. Valorizziamo gli argini dei nuovi trattati europei". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n. 2 (novembre 2010): 108–31. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-010009.

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Abstract (sommario):
L'A. dedica attenzione ai cambiamenti apportati dal Trattato di Lisbona sia sul versante dei diritti sociali sia sul versante della concorrenza. Finora si č pensato che il diritto del lavoro continuasse a cedere rispetto al diritto commerciale. Molti erano i segnali che andavano in questa direzione: le incertezze sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia sui limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Č ora il momento di valorizzare le nuove prospettive aperte. La crisi economica e finanziaria ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; nel sistema delle fonti, la concorrenza passa da principio a strumento e la protezione sociale e del lavoro č proiettata nell'economia sociale di mercato, garantita da una clausola sociale di valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Bruun, Niklas. "Sanzioni e rimedi per azioni collettive illegittime negli Stati membri del Nord Europa. Il diritto dell'Unione europea in context". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 131 (agosto 2011): 385–403. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-131003.

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Abstract (sommario):
Il saggio prende le mosse dalla questione, di centrale importanza quando si tratta di determinare la possibile responsabilitŕ economica dei sindacati che abbiano intrapreso un'azione collettiva in violazione del diritto dell'Unione, concernente il grado di effettivitŕ dei rimedi previsti dalle legislazioni nazionali, qualora casi come questi si verifichino a livello interno. Il saggio si propone di esaminare le tipologie di sanzioni comminabili nei diversi tipi di azioni collettive illegittime allo scopo di determinare se esse possano essere applicate anche nei casi in cui l'illegittimitŕ dell'azione č determinata unicamente dalla violazione del diritto dell'Unione, come nei casie. L'Autore descrive ilcomune ai Paesi del Nord Europa, per prendere poi specificamente in esame la situazione in Danimarca, Finlandia e Svezia. Egli conclude sostenendo che, nelle situazioni in cui viene violato il diritto dell'Unione, sembra che a livello nazionale siano previsti rimedi effettivi.
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Coppola, V., L. Memoli, L. Brunese, M. Alfinito, M. Coppola e G. Vallone. "Analisi economica del costo dell'indagine RM effettuata con tomografi di diversa intensità". Rivista di Neuroradiologia 11, n. 1 (febbraio 1998): 79–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100110.

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Abstract (sommario):
Indipendentemente dalle prestazioni, sono stati valutati e confrontati i costi di gestione e di ammortamento di due apparecchiature per risonanza magnetica da 1 e 0,5 Tesla e si è ricavato il costo-medio per esame. Le condizioni lavorative sono state rappresentate in maniera ideale e i tempi tecnici standardizzati. Le nuove modalità di rimborso a prestazione, basata sulla verifica dei DRG deve obbligare a una preventiva valutazione strategica delle risorse da impiegare e dei costi da sopportare ai fini del raggiungimento del break even point. La modalità procedurale seguita deve rientrare nella pianificazione strategica delle risorse che tutte le amministrazioni devono effettuare preliminarmente alla indizione di una gara d'appalto.
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Viscomi, Antonio. "L'adempimento dell'obbligazione di lavoro tra criteri lavoristici e principi civilistici". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 128 (dicembre 2010): 595–657. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128003.

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Abstract (sommario):
Il saggio assume l'adempimento dell'obbligazione di lavoro come luogo significativa di analisi e verifica delle intersezioni tra diritto privato e diritto del lavoro e come parametro di valutazione dello stato della relativa frontiera. Dopo alcune necessarie premesse metodologiche (la permeabilitŕ della linea di separazione tra diritto comune e diritto del lavoro; un paradigma conoscitivo coerente idoneo a cogliere, rappresentare e integrare assetti di interessi sempre piů complessi; la fragilitŕ delle impostazioni metodologiche caratterizzate da una esasperata valorizzazione degli effetti attesi e dalla contestuale svalutazione per ogni connessione logica ed assiologica con il sistema nel suo complesso), l'autore propone di recuperare all'analisi una pertinente considerazione, in sede di adempimento, della relazione tra comportamento debitorio ed aspettativa creditoria e una adeguata valutazione della complessitŕ dello scambio contrattuale, reso tale nel contratto di lavoro anche a motivo del coinvolgimento della persona del prestatore e della rilevanza, giŕ sul piano causale, della dimensione organizzativa, che conforma lo stesso modo di essere e di essere erogata della prestazione dovuta. Riguardata nella prospettiva del diritto del lavoro, la disciplina dell'adempimento offerta dal diritto civile si arricchisce di contenuti e suggestioni nuove, a motivo sia della predetta complessitŕ dello scambio, sia della rilevanza costituzionale degli interessi coinvolti nel gioco contrattuale.
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Degrassi, Lidianna. "«Le industrie culturali e creative»: una formula fortunata, ma ancora in cerca di identità (giuridica)". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n. 22 (novembre 2018): 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022001.

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Abstract (sommario):
Inquadrare concettualmente la formula «CCI - Industrie culturali e creative» è un'operazione di cui si è occupata principalmente la dottrina economica della cultura. Il presente contributo offre alla comunità scientifica alcuni spunti di riflessione da un punto di vista giuridico, in particolare in relazione al diritto dell'UE e al diritto interno. Ciò che rende la definizione un unicum nel panorama del diritto pubblico multilivello è la specificità del CCI, che, allo stesso tempo, indaga i profili di «cultura», «creatività» e di «industria/economia». Ciò acquista rilevanza anche nell'ordinamento giuridico italiano, perché la Costituzione repubblicana non conosce questa nozione, il che fa sì che gli studiosi ne diano un'interpretazione sistematica. Oltre a questo, avendo a che fare con una forma di stato regionale, occorre rendersi conto di come sono distribuite le competenze tra Stato e Regioni, a causa dell'eterogeneità del settore del CCI. L'incertezza della nozione di diritto costituzionale ha permesso al legislatore statale di introdurne una simile, ma non identica: quella di «imprese culturali e creative», su cui, nel paragrafo finale, questo lavoro cerca di riflettere in prima battuta
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Góralski, Wojciech. ""L’impedimento di parentele legale : analisi stolico-giuridica del diritto canonico e del diritto statale polacco", Stanisław Cierkowski, Roma 2006". Ius Matrimoniale 18, n. 12 (15 ottobre 2007): 195–201. http://dx.doi.org/10.21697/im.2007.12(18).12.

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Razzolini, Orsola. "Lavoro economicamente dipendente e requisiti quantitativi nei progetti di legge nazionali e nell'ordinamento spagnolo". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 132 (novembre 2011): 631–55. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132004.

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Abstract (sommario):
Nell'ordinamento spagnolo e in tre progetti di legge nazionali, la nozione di lavoro economicamente dipendente descrive, in linea generale, la situazione in cui il lavoratore ricava una quota consistente del proprio reddito da un principale committente che diviene cosě la fonte primaria del suo sostentamento. Nel presente contributo, questa definizione di dipendenza economica viene messa in discussione sotto due profili. Anzitutto, l'inserzione del dato quantitativo nella struttura della fattispecie, lungi dal contribuire alla certezza del diritto, č fonte di incertezza; in secondo luogo, desta perplessitŕ sotto il profilo della tutela della libertŕ e della volontŕ contrattuale del committente, ripercuotendosi sul problema della qualificazione dei rapporti di lavoro. Lo spunto č l'occasione per svolgere qualche riflessione conclusiva sull'idoneitŕ del requisito quantitativo a giustificare l'introiezione di una logica redistributiva nel diritto privato.
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Muritano, Daniele. "Esecutore testamentario e legato a un ente inesistente (spunti dal diritto scozzese)". marzo-aprile, n. 2 (7 aprile 2022): 385–89. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.97.

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Abstract (sommario):
Sunto Analisi di un provvedimento scozzese relativo alla richiesta di indicazioni da parte di un esecutore testamentario a fronte dell’incerta individuazione del beneficiario di un lascito. Comparazione con le norme italiane astrattamente applicabili al medesimo caso.
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Tatì, Elisabetta. "Il Programma InvestEU e la Banca europea degli investimenti nella governance economica europea". DIRITTO COSTITUZIONALE, n. 2 (luglio 2022): 50–62. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002004.

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Abstract (sommario):
Nel contesto del Next Generation EU, un ruolo di primo piano è ricoperto dal nuovo programma InvestEU. Attraverso una rapida analisi del suo regolamento istitutivo, il presente contributo intende ricostruirne la governance e, in particolare, dare conto del ruolo della Banca Europea degli Investimenti (BEI), della Commissione europea e della rete degli istituti nazionali di promozione. Non si tratta certamente di nuove istituzioni ma rinnovato, o rafforzato, appare il loro ruolo nella politica economica dell'Unione, anche alla luce della crisi pandemica. Dopo l'introduzione di cui al paragrafo 1, il paragrafo 2 metterà a confronto il programma InvestEU con il suo predecessore, il c.d. Piano Juncker. Nel paragrafo 3 si analizzerà quindi la governance. Con il paragrafo 4, infine, si tenterà di delineare le conseguenze che tale programma avrà specialmente sul posizionamento della BEI nella governance economica europea.
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Terese Sanci. "Analisi progettuale di politiche nazionali concorrenti dal punto di vista del federalismo". International Journal of Science and Society 4, n. 4 (18 novembre 2022): 337–45. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.579.

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Abstract (sommario):
Il documento propone un approccio per analizzare la congruenza del disegno di una politica nazionale concorrente con il federalismo. Oltre alla teoria federale, due elementi fondamentali per questa analisi sono la struttura e le categorie di funzionamento. Il primo si riferisce alla struttura formale di un sistema federale e il secondo al suo previsto funzionamento come federalismo. Tale comprensione consente di identificare i tratti distintivi del disegno di politiche nazionali concorrenti in un sistema federale e di costruire un modello di analisi chiamato prospettiva federalista. La tesi argomentata è che in un sistema federale gli enti federati, in quanto parti riconosciute di esso, possono partecipare di diritto al disegno di politiche nazionali concorrenti. Questa partecipazione è fondamentale per definirli federali.
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Iannone, Fedele. "Analisi economica e pianificazione strategica della logistica terrestre containerizzata a livello regionale". SCIENZE REGIONALI, n. 1 (marzo 2012): 61–92. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-001003.

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Abstract (sommario):
L'articolo contiene i principali risultati di una ricerca volta a definire analiticamente e ad applicare empiricamente un modello di programmazione lineare di rete, multimodale, multiprodotto e con vincoli di capacitŕ, per l'analisi economica e la pianificazione della distribuzione terrestre dei container in import attraverso un sistema portuale ed interportuale regionale. Il modello č stato utilizzato per studiare le potenzialitŕ di ottimizzazione del sistema logistico campano.
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Iannone, Fedele. "Analisi multicriteria per la classificazione di interventi di potenziamento logistico dell'Area vasta pometina". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n. 1 (marzo 2011): 5–42. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001001.

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Abstract (sommario):
L'articolo affronta temi riguardanti il ruolo della logistica e del trasporto merci nei processi di pianificazione strategica territoriale, con riferimento all'Area vasta pometina, un'aggregazione di 18 comuni localizzati nel Lazio meridionale. In particolare, si č provveduto alla formulazione di alcuni schemi di analisi multicriteria per il confronto e la classificazione di interventi infrastrutturali rilevanti per il potenziamento logistico del territorio indagato, secondo le dimensioni d'indagine riguardanti l', la Compensazione, l'e la, identificate a livello teorico dalla recente letteratura di logistica economica.
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Fuchs, Maximilian. "Il ruolo del diritto del lavoro e della sicurezza sociale nella crisi economica: l'esperienza tedesca". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 140 (novembre 2013): 741–54. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-140011.

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Benvenuti, Marco. "La spada e lo scudo. Prime note sulle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale". DIRITTO COSTITUZIONALE, n. 1 (marzo 2021): 13–45. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001002.

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Abstract (sommario):
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale.
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Guazzarotti, Andrea. "La politica monetaria: il modello ibrido dell'UEM". DIRITTO COSTITUZIONALE, n. 1 (marzo 2021): 47–71. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001003.

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Abstract (sommario):
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale
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Knoll, Barbara. "Il diritto al parto in anonimato". Milan Law Review 3, n. 1 (28 settembre 2022): 93–115. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18740.

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Abstract (sommario):
Il lavoro esamina i conflitti che possono nascere tra il diritto a conoscere le proprie origini e il diritto della madre di partorire in anonimato e descrive l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale sulla questione. Dopo un’attenta analisi dello status di filiazione e della sua evoluzione nell’ordinamento giuridico italiano ci si sofferma sulle diverse modalità di accertamento dello stato di figlio sia all’interno del matrimonio che al di fuori di esso. Si pone poi l’attenzione sull’istituto del parto in anonimato, la sua ratio e le sue origini. In questo ambito si menziona l’istituto post medievale della cosiddetta “ruota degli esposti”, come quello delle moderne “culle per la vita”. In chiusura si esamina il diritto del figlio a conoscere le proprie origini, come interpretato dalla più recente giurisprudenza sia nazionale che sovranazionale, anche a seguito della nota sentenza Godelli della Corte Europea dei diritti dell’uomo. Si ha anche modo di affrontare la questione della reversibilità o meno del segreto della madre sulla propria identità dopo il suo decesso e in caso di sua incapacità di intendere e di volere, come anche quella della possibilità data al figlio di effettuare il cosiddetto “interpello” al fine di un’eventuale revoca da parte della madre della sua dichiarazione di non voler essere nominata.
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Carriero, Veronica. "Privacy, riservatezza, reputazione e onore: valutazioni economiche e tecniche giuridiche di tutela". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n. 1 (ottobre 2011): 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001002.

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Abstract (sommario):
Privacy č, nel lessico giuridico, sintesi verbale riassuntiva di alcuni diritti fondamentali e inviolabili della persona come la riservatezza e l'identitŕ personale. Č correlata ad altri diritti della personalitŕ come l'onore e la reputazione. Diverse e, talora, opposte accezioni del diritto alla privacy sono state nel corso del tempo fornite dalla letteratura gius - economica. S. Warren e L.D. Brandeis per primi enfatizzano il rigth to let be alone quale paradigma protettivo dei valori di autonomia e dignitŕ dell'individuo. Per contro, R. Posner osserva che l'occultamento delle informazioni anche di carattere personale genera costi transattivi e costi sociali di rilievo, potendo condurre a risultati economicamente inefficienti. Il problema del bilanciamento degli interessi č oggi estensibile alla disciplina dell'impresa quando chiama in gioco la sua reputazione sul mercato, le sue crescenti responsabilitŕ anche sociali, il diritto alla privacy da parte dell'impresa e nei confronti dell'impresa.
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Talamo, Giuseppina. "Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici: un'analisi socio-economica". MONDI MIGRANTI, n. 2 (agosto 2021): 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002010.

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Abstract (sommario):
Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all'interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l'attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori (personali, economici, relazionali) e che l'aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo saggio, dunque, si intende non solo evidenziare un proble-ma quanto mai attuale, ma dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
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Moccia, Luigi. "La comparaison « au-delà » des systèmes de droit: la protection de l'environnement". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n. 1 (agosto 2021): 5–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001001.

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Abstract (sommario):
Due tesi di fondo, distinte ma strettamente correlate tra loro, sono al centro di questo saggio. La prima è che la globalizzazione, non solo economica e tecnologica, ma anche sociale e culturale, incidendo sul piano giuridico chiama in causa il diritto comparato per ripensarne e riaffermarne la propria vocazione di studio critico di problematiche ed esperienze giuridiche e normative, che si pone, al livello teorico, come modo autoriflessivo di conoscenza del diritto. La seconda tesi è che vi sono temi, come è il caso emblematico della tutela ambientale, che assumono carattere di ‘fondamenti' di comparazione giuridica, nel senso di rappresentare un paradigma di un nuovo statuto metodologico ed epistemologico di questo campo di studi, che invece di conoscere il mondo attraverso il diritto, alla maniera di classificazioni (tassonomie) dei sistemi giuridici, cerca di conoscere il diritto attraverso il mondo, nella sua dimensione ‘globale', al tempo stesso territoriale e spaziale, particolare e comune, relativa e universale, come polarità tra loro non oppositive, ma complementari.
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Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n. 3 (giugno 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

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Abstract (sommario):
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
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Tuzet, Giovanni. "L'analisi economica come argomentazione giuridica". Teoria Jurídica Contemporânea 3, n. 2 (20 maggio 2019): 97–122. http://dx.doi.org/10.21875/tjc.v3i2.21920.

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Abstract (sommario):
RIASSUNTO:In primo luogo l’articolo considera l’analisi economica come un tipo di argomentazione giuridica. Gli argomenti che fanno leva sulle conseguenze economiche di un atto giuridico vengono considerati come una forma di argomentazione consequenzialista e viene osservato che tali argomenti competono con molti altri nel contesto dell’interpretazione e dell’applicazione giudiziale del diritto. In secondo luogo viene considerata la pretesa dell’analisi economica di concepire le norme giuridiche come incentivi e viene osservato che tale prospettiva dipende da una serie di argomenti metodologici e una serie di argomenti circa i valori da massimizzare e la razionalità degli agenti economici. ABSTRACT:Firstly, the article takes economic analysis as a type of legal argumentation. The arguments that leverage the economic consequences of legal acts are a form of consequentialist argumentation and it is noted that these arguments compete with many others in the context of judicial interpretation and application of law. Secondly, the claim of economic analysis to conceive of legal norms as incentives is considered and it is observed that this perspective depends on a series of methodological arguments and of arguments about the values to be maximized and the rationality of economic agents.
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Iacobellis, Luigi. "La tassazione dei redditi delle donne ed il principio di uguaglianza tributaria: la leva impositiva per la realizzazione e promozione dell'equità fiscale di genere". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n. 2 (ottobre 2021): 82–94. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002006.

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Abstract (sommario):
In uno scenario mondiale aggravato dalla situazione pandemica e caratterizzato dall'acuirsi delle disuguaglianze, il tema delle differenze di genere assume un ruolo di assoluta centralità. Analizzati i principali elementi del gender gap e del differenziale retributivo di genere, anche in ragione dei più recenti studi ed analisi statistiche, nel contributo si è inteso indagare in diritto la possibilità di introdurre una tassazione di vantaggio per le donne, nel rispetto dei limiti imposti dal diritto unionale, dai fondamenti del sistema tributario italiano e dal principio di uguaglianza tributaria sancito dalla nostra Carta costituzionale. De jure condendo vengono valutate le possibili strategie, funzionali anche al quadro post-pandemico, che l'ordinamento tributario potrà adottare per il raggiungimento di una equità fiscale di genere, illustrando potenzialità e criticità della leva impositiva per ridurre e contrastare il gender gap attraverso una rimodulazione del sistema di tassazione dei redditi delle donne.
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Bronzini, Giuseppe. "Il reddito minimo garantito nell'Unione europea: dalla Carta di Nizza alle politiche di attuazione". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n. 130 (giugno 2011): 225–45. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-130002.

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Abstract (sommario):
Il diritto al reddito minimo garantito č un diritto fondamentale di matrice europea perché cosě riconosciuto sia dalla Carta di Nizza che dalla Carta sociale europea. Inoltre, ledell'UE lo hanno da tempo previsto come base per la lotta all'esclusione sociale sino ad integrarlo nel 2007 nei principi comuni di, asse di riferimento anche per la nuova Strategia 2020, che ha preso il posto della. La natura di diritto sociale fondamentale, diretto a salvaguardare la dignitŕ della persona, come precisato in alcune recenti Risoluzioni del Parlamento europeo, esclude modalitŕ irragionevolmente condizionate e lesive dell'autonomia delle persone nella garanzia delle prestazioni. Nonostante le univoche indicazioni sovranazionali l'Italia č l'unico Paese dell'UE, insieme a Grecia ed Ungheria, a non avere alcuno schema di reddito minimo. Solo le Regioni hanno cercato di rispondere alle ripetute sollecitazioni dell'Unione, in particolare la Regione Lazio, con un provvedimento del 2009, ormai decaduto. Tuttavia, le emergenze determinate dalla crisi economica e dell'euro potrebbero spingere l'Unione ad adottare una normativa propria e vincolante che rafforzi la solidarietŕ e la coesione sociale interna.
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Pennisi, Giuseppe. "Cost-Benefit Analysis: Credibility and Feasibility - A Comment". Journal of Public Finance and Public Choice 6, n. 2 (1 ottobre 1988): 135–39. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917586.

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Abstract (sommario):
Abstract L’Organizzazione Economica per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato nel 1968 un manuale per l’analisi dei progetti industriali nei paesi in via di sviluppo. Dopo il processo di analisi e verifiche che ha avuto luogo nell’ultimo ventennio, l’OCSE ha preso l’iniziativa di rivedere questa metodologia e le sue procedure applicative.L’articolo di Boeri s’inserisce in questo processo di revisione e suggerisce modifiche che, per quanto utili, rimangono legate agli schemi tradizionali. É questa la principale debolezza del suo lavoro, che trascura la principale alternativa agli schemi basati sulla funzione del benessere sociale: il neo-contrattualismo.
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Rota, Francesca, Marco Bagliani, Paolo Feletig e Fiorenzo Ferlaino. "La resilienza delle metroregioni italiane nel periodo della crisi economica mondiale 2008-2016 tra sensitività e capacità occupazionale". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n. 1 (aprile 2021): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2021oa11649.

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Abstract (sommario):
L'articolo si inserisce nel filone della letteratura che misura la resilienza economica regionale a partire dalla dinamica dell'occupazione. Identificando nella crisi economica del 2008 la principale discontinuità nei percorsi di crescita delle contemporanee economie regionali, l'articolo sostiene l'opportunità che le analisi comparative territoriali (o analisi di benchmarking) realizzate dopo tale evento assumano il concetto di resilienza come principale riferimento teorico e metodologico. Significative appaiono a questo riguardoalcune recenti sperimentazioni tassonomiche condotte in ambito europeo, in cui la tenuta occupazionale regionale è messa in relazione sia con la dinamica precedente alla crisi, sia con la dinamica aggregata (sensitività relativa). Muovendo da questi esempi, nell'articolo si propone una modalità di analisi territoriale che, sfruttando la proprietà dell'analisi shiftshare dinamico-cumulativa di scomporre i tassi di crescita dell'occupazione in ragione delle sue componenti costitutive (legate alla nazione di appartenenza, alla struttura dell'economia regionale e alla competitività complessiva del sistema regionale), mette a confronto le dinamiche pre- e post-crisi delle singole regioni, e le legge in ragione della capacità  occupazionale relativa, ossia dell'ammontare complessivo dei posti di lavoro creati o persi dopo il 2008 nella regione rispetto al Paese. Questa metodologia è quindi applicata al caso delle metroregioni italiane e il risultato che ne deriva è una geografia piuttosto ‘inedita' dei divari economici interni al Paese. Una geografia in cui il contributo più importante viene dalla peculiare capacità di risposta alla crisi della regione, indipendentemente dall'influenza esercitata dal contesto nazionale e dalla maggiore o minore tenuta occupazionale dei settori in cui è organizzata l'economia regionale.
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Saponaro, Fabio. "L’accertamento dei tributi doganali: nuovi criteri di selezione dei controlli, confronti e tendenze evolutive". Revista Brasileira de Direito 16, n. 2 (23 novembre 2020): 1. http://dx.doi.org/10.18256/2238-0604.2020.v16i2.4292.

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Abstract (sommario):
Aprovado e publicado em 11 de novembro de 2020. L’Autore esamina il funzionamento del sistema doganale europeo nei suoi profili sia di diritto sostanziale sia di diritto formale, ponendo particolare attenzione all’attività di revisione ed accertamento dei tributi doganali, che continua ad essere disciplinata dai singoli Stati membri dell’Unione europea. L’esigenza di reprimere sul territorio dell’Unione europea le frodi in materia doganale - in considerazione del fatto che i dazi costituiscono risorse proprie dell’Unione - ha visto incrementare gli interventi legislativi sovranazionali, anche in questa materia, al fine di introdurre nuovi strumenti e regole comuni per agevolare e migliorare le attività di verifica e controllo: scambio di informazioni fiscali e banche date informatiche per la condivisione delle informazioni tributarie disponibili presso ciascuno Stato. La ricerca di più efficaci criteri di selezione del rischio di elusione ed evasione fiscale sembra sempre più essere il risultato di una sterile e discutibile elaborazione informatica, scaturita dell’esame incrociato di una sempre maggiore mole di informazioni fiscali scambiate e/o condivise, quasi mai preceduta da un’adeguata analisi qualitativa e preventiva in grado di tenere conto e di garantire le esigenze di tutela del contribuente. Il modello europeo viene posto a confronto con quello brasiliano, che con l’adozione del “SISAM”, particolarmente evoluto sul piano tecnico-informatico, giunge perfino all’utilizzo di forme di “intelligenza artificiale” per garantire una efficiente selezione dei controlli e delle operazioni a rischio. Sullo sfondo emerge la contrapposizione tra il prevalente interesse fiscale rispetto al diritto di tutela del contribuente, spesso pregiudicato o impossibilitato nell’esercizio del suo diritto di difesa.
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Schilirň, Daniele. "I distretti produttivi in Sicilia. Analisi e proposte per la competitivitÀ". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n. 3 (marzo 2011): 92–113. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-003010.

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Abstract (sommario):
Questo saggio analizza i distretti produttivi in una regione a sviluppo ritardato come la Sicilia che, proprio a seguito della crisi economica globale, deve riflettere sulle specializzazioni, sulla competitivitÀ e sul posizionamento delle sue produzioni nei mercati in un mondo in cui il baricentro della crescita si č spostato verso l'Asia e vede i Paesi della fascia Sud del Mediterraneo acquisire un ruolo sempre piů rilevante. In particolare, si esamina il quadro normativo che regola i distretti produttivi riconosciuti dalla Regione Sicilia. Vengono quindi svolte alcune valutazioni critiche su questi nuovi distretti produttivi e si formulano alcune proposte per rendere la loro azione piů efficace in termini di competitivitÀ ed anche per lo sviluppo della regione. Nel saggio si sostiene inoltre la tesi che le istituzioni e lo Stato devono contribuire a creare, attraverso l'applicazione del principio di sussidiarietÀ - che coniuga libertÀ, responsabilitÀ e imprenditorialitÀ - le condizioni favorevoli per la competitivitÀ e la crescita, soprattutto in una regione come la Sicilia, che ha speso e spende piů risorse pubbliche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno con risultati tuttavia relativamente minori in termini di crescita del reddito e dell'occupazione.
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Alpa, Guido. "L'ingresso della donna nelle professioni legali". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n. 1 (luglio 2011): 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001001.

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Abstract (sommario):
La generositŕ maschile sull'ingresso delle donne nel mondo del diritto č sempre stata assai rara: la donna divienesoltanto con l'abolizione della tutela maritale, in Italia nel 1919, e con una applicazione molto limitata delle nuove regole. Č questo iltra lo status giuridico della donna come persona, come membro della famiglia, come componente della societŕ, e della donna come esercente la professione forense. Per le altre professioni, il notariato e la magistratura, cosě come per la rappresentanza politica, occorrerŕ attendere altri decenni, non solo perché l'ingresso nel mondo del diritto era ancora circondato da ostilitŕ, opposizioni, ritardi culturali e meschine limitazioni, ma anche perché esercitare le funzioni notarili o le funzioni magistratuali significava svolgere un ruolo di natura pubblicistica; e le cariche che implicavano una funzione pubblica o l'esercizio di un pubblico servizio si addicevano solo agli uomini. E alle soglie del nuovo codice civile Anna Maria Mozzoni, una delle grandi icone della battaglia per la paritŕ dei diritti, con il suo saggio del 1864,, tenta, con una accurata analisi della posizione della donna nell'opinione pubblica, nella religione, nella famiglia, nella societŕ e nella scienza, di costruire le basi per una riforma delle regole di diritto privato che ne migliori la posizione e ne garantisca l'emancipazione.
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Bernstein, Henry. "Alcune dinamiche di classe del lavoro rurale nel Sud del mondo". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n. 128 (dicembre 2012): 16–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128002.

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Abstract (sommario):
Questo articolo delinea e illustra un quadro teorico per indagare le dinamiche di classe rurali del capitalismo. Idee chiave di analisi in questo contesto comprendono: (i) la mercificazione delle condizioni di riproduzione del lavoro; (ii) un cambiamento sistemico dalla coltivazione all'agricoltura nel capitalismo moderno consolidatosi a partire dagli anni settanta dell'ottocento; (iii) la piccola produzione di beni agricoli per il mercato e (iv) la differenziazione dei piccoli produttori. Queste idee sono combinate in cinque tesi sul destino molto dibattuto dei contadini nel mondo moderno che generano ulteriori concetti di "capitale agrario al di lŕ della campagna", "agricoltura al di lŕ della fattoria", e "‘lavoro rurale al di lŕ della fattoria". L'articolo conclude con l'argomento che molti di coloro definiti come "contadini" o "piccoli agricoltori", in particolare nel Sud, sono meglio compresi come una componente importante delle "classi del lavoro". Questo č illustrato con dati aggregati sull'occupazione in agricoltura e la quota di popolazione rurale adulta che svolge attivitŕ agricola per conto proprio quale attivitŕ economica primaria nelle principali regioni del Sud.
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Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti". Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (30 dicembre 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract (sommario):
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Silva, Giovanna. "La cultura giuridica famigliare marocchina: analisi della normativa marocchina sulla dissoluzione del legame coniugale e sulla filiazione (Codice marocchino della famiglia del 2004)". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n. 1 (maggio 2011): 73–92. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001005.

Testo completo
Abstract (sommario):
Introduzione - 1. Della dissoluzione del legame coniugale: il divorzio (tatlik) e il ripudio (talak) - 1.1. Degli effetti della dissoluzione del legame coniugale: il ritiro legale (‘idda) e la pensione alimentare (nafaka) - 1.2. Segue: la custodia (hadana), la tutela legale (wilayah) e il diritto di visita - 2. Della filiazione (nasab) - Conclusioni.
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