Letteratura scientifica selezionata sul tema "Animazione su larga scala"

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Articoli di riviste sul tema "Animazione su larga scala"

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Murrai Li, Tania. "Mettere il lavoro al centro del dibattito sul land grab". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n. 128 (dicembre 2012): 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128005.

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Abstract (sommario):
I sostenitori dell'agricoltura industriale su larga scala, la Banca Mondiale in modo particolare, ritengono che essa ridurrŕ la povertŕ e fornirŕ occupazione. Sostengono anche che una efficienza piů intensa č una componente necessaria della "transizione agraria", che si segnala atraverso il movimento dei lavoratori dall'azienda agricola all'impresa e dalla campagna alla cittŕ. Questo articolo sfida tali argomentazioni, basandosi sulla esperienza coloniale e contemporanea dell'Indonesia e pone in evidenza la condizione precaria di quelle persone il cui lavoro non č richiesto dal sistema capitalistico, sia all'interno che all'esterno dell'azienda agricola.
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Pejovich, Steve. "Quo Vadis Eastern Europe: a Property Rights Analysis*". Journal of Public Finance and Public Choice 10, n. 2 (1 ottobre 1992): 137–58. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539491.

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Abstract (sommario):
Abstract Vengono presi in considerazione i tipi d’impresa alternativi che, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, i paesi dell’Europa Orientale possono adesso scegliere liberamente.In particolare, sono esaminati gli effetti di quattro diversi sistemi già sperimentati su larga scala: l’impresa di tipo sovietico, la società capitalistica, l’impresa in regime di codeterminazione e la società autogestita.Per ciascun caso si considera, dapprima, il complesso di diritti di proprietà inerenti quel particolare tipo d’impresa, indicando quindi i connessi incentivi ed i loro effetti sul comportamento individuale e sui risultati aziendali.La conclusione, sulla base dell’analisi economica e dell’evidenza empirica, è che i sistemi di produzione «involontari» non costituiscono un tipo d’impresa efficiente.
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Faggiano, Antongiulio, Valentina Di Vito, Roberta Centello, Franz Sesti, Giulia Puliani, Tiziana Feola e Elisa Giannetta. "Ruolo diagnostico, prognostico e predittivo di risposta del NETest nelle neoplasie neuroendocrine". L'Endocrinologo 21, n. 6 (20 novembre 2020): 432–40. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00795-z.

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Abstract (sommario):
SommarioIl NETest è una metodica di biologia molecolare e, in particolare, di biopsia liquida, applicata alle neoplasie neuroendocrine (NEN), che si propone come nuovo biomarcatore altamente sensibile e specifico. Il NETest consente una sorta di gene signature del tumore, definendone il profilo trascrizionale mRNA, estratto dal sangue periferico. L’applicazione pratica è nella diagnosi, dove il NETest sembra identificare anche piccoli tumori localizzati, nella definizione prognostica, con l’identificazione dei tumori con maggiore tendenza alla progressione e alla recidiva post-chirurgica, nella riposta ai trattamenti, con l’identificazione precoce di progressione nel corso di terapie anti-tumorali. A fronte di risultati iniziali estremamente promettenti, il NETest necessita di una conferma su larga scala, in ampie casistiche multicentriche.
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Floccari, Fulvio, Rodolfo Rivera e Luca Di Lullo. "Tomografia computerizzata delle coronarie: piccolo vademecum per il nefrologo". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n. 2 (7 febbraio 2014): 182–85. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.884.

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Abstract (sommario):
La tomografia (TC) coronarica viene utilizzata su larga scala grazie alle sua caratteristiche di migliore risoluzione spazio-temporale. Il valore diagnostico della TC coronarica è andato via via migliorando grazie alla sua evoluzione in TC multistrato; si è, infatti, passati dagli originari 4 strati agli attuali 320 strati, con un netto guadagno in termini di risoluzione e, quindi, di nitidezza delle immagini. Nonostante l'indubbio valore diagnostico e, in parte, anche prognostico, la TC coronarica presenta indicazioni limitate in alcuni specifici campi di applicazione, in virtù dell'elevata prevalenza di artefatti e di falsi positivi determinati dalla presenza di calcificazioni vascolari e/o valvolari. Scopo della presente rassegna è quello di presentare l'evoluzione tecnologica della TC coronarica negli ultimi anni e le sue implicazioni dal punto di vista prognostico. (Cardionephrology)
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Gallie, Duncan. "La qualitŕ del lavoro: una visione d'insieme della ricerca britannica". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n. 127 (settembre 2012): 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127006.

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Abstract (sommario):
Il saggio ripercorre i principali sviluppi nella ricerca empirica britannica sulla qualitŕ del lavoro. Inizia con un esame degli studi di competenze e di controllo sul posto di lavoro, sottolineando l'importanza dei ripetuti studi su larga scala rappresentativi delle competenze nel mondo del lavoro, che hanno rivelato il modello paradossale delle crescenti competenze a fronte del declino di discrezionalitŕ del dipendente. Presenta poi la ricerca sulle forme mutevoli di partecipazione al lavoro, mostrando la sostituzione crescente della partecipazione diretta con le tradizionali forme indirette di rappresentanza, e affronta il dibattito sulla tendenza a lungo termine all'aumento dell'insicurezza lavorativa, mostrando come vi sia una stabilitŕ del modello piuttosto che un cambiamento nelle dinamiche del mercato del lavoro. Infine, considera le evidenze sulla gravitŕ dei problemi di equilibrio vita-lavoro, con particolare riferimento agli svantaggi incontrati dalle lavoratrici part-time.
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Turfa, Jean MacIntosh, e Alwin G. Steinmayer. "Interpreting early Etruscan structures: the Question of Murlo". Papers of the British School at Rome 70 (novembre 2002): 1–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002099.

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Abstract (sommario):
L'INTERPRETAZIONE DI STRUTTURE ETRUSCHE ARCAICHE: IL CASO DI MURLOL'analisi della datazione, l'estensione, la pianta e la posizione dell'edificio monumentale con cortile a Poggio Civitate (Murlo, provincia di Siena) indica la sua funzione di ‘centro commerciale in età pre-monetaria, in una regione non completamente urbanizzata. Essendo cosi visibile — una sorta di affermazione politico-economica — ed offrendo riparo e sicurezza ad un gran numero di persone o di merci, il ‘Murlo Upper Building’, una delle strutture più grandi dell'epoca (c. 575 a.C), caratterizzata da una progettazione innovativa e da una decorazione insolita, era stato progettato come parte di un sistema commerciale di prodotti su larga scala. La sua prossimitá ad una regione mineraria e il suo uso nella produzione di beni di lusso assortiti, cosi come il progetto di una struttura che funzionava come la ‘stanza del commercio’ dei moderni forti coloniali europei, conferma ulteriormente la sua funzione commerciale in un'era di contatti stranieri sempre più sofisticati e di cambiamenti sociali.
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Corsico, Alejandro, e Peter McGuffin. "Psychiatric genetics: recent advances and clinical implications". Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, n. 4 (dicembre 2001): 253–59. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000542x.

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Abstract (sommario):
RIASSUNTOScopo – Presentare una rassegna sui progressi attuali e sulle prospettive future della psichiatria genetica. Metodi – Revisione degli studi che hanno dimostrato una influenza genetica su un'ampia gamma di disturbi psicopatologici, utilizzando ricerche sulle famiglie, sui gemelli e sulle adozioni, ed approfondimento dei metodi e dei limiti degli studi di genetica molecolare. Risultati – I disturbi relativi ad un singolo gene hanno costituito il settore più semplice per ottenere significativi progressi nelle conoscenze su disturbi quali la malattia di Huntington e la malattia familiare di Alzheimer in fase iniziale. Fenotipi complessi, quali la schizofrenia e il disturbo affettivo, hanno invece presentato maggiori difficolta, ma la malattia di Alzheimer e la dislessia sono esempi nei quali scoperte replicate di genetica molecolare suggeriscono ora che l'identificazione genetica e realizzabile anche per disturbi multifattoriali. Conclusioni – La combinazione della disponibilita di un maggior numero di informazioni sui genoma, insieme all'accessibilita ad esse attraverso Internet, fornisce gli strumenti essenziali per le ricerche sulla predisposizione genetica. Un altro requisito fondamentale per tentare di identificare i geni che provocano piccoli effetti e una ben caratterizzata raccolta, su larga scala, di casi. Cid richiede l'interazione tra epidemiologi e clinici. I progressi negli studi di genetica consentiranno anche di individualizzare la terapia farmacologica, tenendo conto della risposta terapeutica e degli effetti collaterali. Si spera che l'insieme di queste prospettive migliorera le nostre conoscenze sulla patogenesi neurobiologica di malattie come la schizofrenia, la depressione ed il disturbo bipolare, ‘legittimando’ queste malattie agli occhi del grande pubblico.
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Staiano, Sandro. "LA FRATTURA NORD-SUD. L’ASIMMETRIA TERRITORIALE COME QUESTIONE DEMOCRATICA". Il Politico 251, n. 2 (3 marzo 2020): 268–307. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.249.

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Abstract (sommario):
Lo schema analitico delle fratture elaborato da Stein Rokkan e Seymour M. Lipset può essere utilmente applicato alla "questione meridionale", in quanto riguarda la doppia dimensione del processo politico, caratterizzato da conflitti culturale-territoriali ed economicofunzionali Passando da queste opzioni metodologiche, per quanto riguarda il "Mezzogiorno", è importante notare che le premesse costitutive prevedevano il superamento della frattura all'interno dei processi di democratizzazione dell'ordinamento giuridico guidati dai partiti politici e basati, in larga misura, sulla regionalizzazione; il ritardo nell'attuazione delle Regioni, tuttavia, ha portato immediatamente al carattere centralizzato e tecnocratico delle grandi riforme volte a incidere sulla condizione meridionale: la riforma agraria e l'intervento straordinario attraverso la "Cassa per il Mezzogiorno". E, una volta costituite, le Regioni non sono più quelle auspicate dall'assemblea costituente: da enti legislativi e pianificatori, diventano minuscoli organi amministrativi affollati di dipendenti, in sistemi ipertrofici. Diventano quindi il veicolo di infiltrazione dei partiti politici - lontani dall'idea costituzionale - che pervadono le agenzie che avrebbero dovuto occuparsi della frattura Nord-Sud. Le politiche - dopo un primo successo - si degradano e falliscono. Ma l'asimmetria territoriale rimane la questione principale. Senza risolverla, l'Italia sarà sempre meno adeguata ad affrontare la concorrenza nella dimensione europea e internazionale: al "ritardo" del "Mezzogiorno" si aggiunge ora quello dell'intero Paese. Per questo motivo, i nuovi impulsi per una "separazione del Nord", nell'illusione di creare piccole patrie economiche su scala regionale, sono particolarmente rischiosi.
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Jones, Mark Wilson. "Designing the Roman Corinthian capital". Papers of the British School at Rome 59 (novembre 1991): 89–151. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009685.

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Abstract (sommario):
IL CAPITELLO CORINZIO ROMANO: DISEGNO E PROGETTAZIONELo studio è concentrato sui capitelli corinzi dei templi a Roma, ma vengono anche considerate le testimonianze greche, ellenistiche ed italiche per quanto concerne il composito ed altre forme corinzieggianti. La spiegazione di Vitruvio non è sufficiente per capire come veniva progettato il capitello corinzio. Il capitello può essere meglio capito studiando proporzioni diverse da quelle menzionate da Vitruvio. Il disegno spesso rispetta una regola che vuole l'altezza del capitello uguale alla larghezza o minima distanza tra le facce opposte dell'abaco. Inoltre, la larghezza in diagonale dell'abaco corrisponde spesso a due volte il diametro inferiore del fusto della colonna. Inoltre ancora, molte dimensioni importanti di un'ordine corinzio normale corrispondono all'uno o all'altro di questi calcoli. Lo schema che emerge mette in contrasto la semplicità e cosistenza di certe regole a confronto di una grande numero di variazioni nei particolari. Ciò dipende dalla costrizione delle forme architettoniche ma anche dei mezzi di produzione. Dallo studio dei capitelli abbozzati è emerso che i calcoli più usati erano quelli più importanti per la lavorazione. Nel periodo imperiale, soprattutto, ci fu un sistema per il proporzionamento combinato con tendenze verso la standardizzazione al fine di incrementare la produzione su larga scala. L'intreccio tra le regole e le variazioni rivela un ingegnioso, ed allo stesso tempo pragmatico approccio alla questione del disegno e dell'ornato.
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Ostinelli, Giorgio. "Concezione e realizzazione del Questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante". Swiss Journal of Educational Research 34, n. 3 (26 settembre 2018): 533–50. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.34.3.4895.

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Abstract (sommario):
La valutazione dell’insegnamento è sempre stata ed è tuttora un tema allo stesso tempo importante e di difficile attuazione. Benché chi insegna valuti in continuazione, si constata tuttavia che, nella maggior parte dei casi, le/gli insegnanti non amano essere valutati. Come fare per introdurre delle forme di valutazione «sostenibili», che aiutino a meglio mettere a fuoco aspetti importanti dell’insegnamento e che siano allo stesso tempo rigorose e rispettose della professionalità e della personalità delle/dei docenti? La creazione di un contesto orientato al miglioramento nelle scuole può essere un’occasione importante per sviluppare approcci dotati di tali caratteristiche, ed è, in poche parole, quanto è avvenuto presso la Scuola professionale e artigianale (SPAI) di Mendrisio negli ultimi anni. Nei fatti, nell’ambito del progetto DAAP1, sorto a partire da un’iniziativa federale volta a introdurre forme di autovalutazione negli istituti scolatici, un gruppo di lavoro a cui prendevano parte rappresentanti delle varie categorie di attori presenti nella scuola (insegnanti, allievi, direzione, ecc.) ha sviluppato, con l’assistenza di uno School Improvement Advisor/researcher (SIA), un questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante. Il presente articolo descrive le tappe che hanno condotto alla creazione di tale strumento e le procedure che hanno permesso di affinarne la validità e l’affidabilità, nell’ottica di una sua utilizzazione su più larga scala da parte dei docenti ticinesi e di madrelingua italiana.
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Più fonti

Tesi sul tema "Animazione su larga scala"

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Di, Domenico Nicolò. "Progettazione e realizzazione di un plugin efficiente per la resa e l'animazione su larga scala in Unity". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract (sommario):
Questa tesi si pone l'obiettivo di realizzare un plugin per il motore grafico Unity che permetta di animare un numero molto alto di personaggi pur mantenendo un framerate alto e stabile. Questa soluzione trova impiego in diversi settori che facciano uso di computer grafica in tempo reale, quali videoludico, cinematografico e degli eventi in diretta televisiva. Le alte prestazioni del plugin saranno realizzate grazie all'impiego della GPU come strumento di calcolo parallelo massivo, alla quale saranno delegati i compiti di interpolazione delle animazioni e di skinning dei modelli, tramite l'uso dei Compute Shader forniti dalle ultime versioni delle API grafiche DirectX. Il plugin creato verrà successivamente esteso per potersi integrare con la timeline nativa di Unity, permettendo dunque di usare in maniera efficiente il progetto nei settori cinematografico (per previsualizzazioni e impiego nei set virtuali) e televisivo in diretta (settore in forte ascesa anche a causa della pandemia di COVID-19). Infine, verrà proposto anche un caso d'uso verosimile riproducendo parzialmente un breve frammento dalla Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici di Londra del 2012, anche grazie al supporto di diversi software creativi quali Blender, MakeHuman e Simplygon per la realizzazione di scenografie, animazioni e personaggi.
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Servidio, Francesca <1978&gt. "Terra e Sviluppo: impatti di genere delle acquisizioni di terra su larga scala in Africa". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7551/.

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Abstract (sommario):
Secondo il Report IFAD sulla povertà rurale, nel 2008, circa due terzi della popolazione africana viveva nelle aree rurali ed era in qualche modo coinvolta in attività agricole commerciali o di sussistenza (IFAD, 2011). L’agricoltura rappresenta il più importante settore economico per la popolazione africana e le donne risultano cruciali per la produzione agricola: rappresentano infatti il 62,8 per cento della forza lavoro (FAO, 2014). Dopo la crisi alimentare del 2007-2008 si è andato intensificando il fenomeno delle acquisizione di terre su larga scala in paesi del Sud del mondo, in particolare nel continente africano, da parte di multinazionali, governi, aziende nazionali e singoli soggetti privati. Questo processo è stato denominato anche land grabbing dalle principali organizzazioni internazionali e della società civile e ha avuto grande impatto mediatico a livello internazionale. L'intensificarsi del fenomeno ha portato a una progressiva perdita di controllo e accesso ad ampie porzioni di territorio da parte delle comunità locali, che non possono più disporre delle risorse naturali collegate alla terra. La cessione di ampi terreni avviene in molti casi senza trasparenza informativa, con violazione dei diritti umani e senza il consenso delle comunità che vi abitano e che coltivano tali aree, e a cui viene imposto un cambio radicale di vita. La terra è una risorsa centrale per l'identità, il sostentamento e la sicurezza alimentare di una comunità, dunque le conseguenze sono molteplici a livello sociale, culturale, economico e politico. Gli impatti sulle relazioni di genere e in particolare sulle donne delle comunità rurali risultano essere cruciali nel discorso sullo sviluppo. L’obiettivo di questo lavoro è indagare come le relazioni di genere, a seguito delle trasformazioni nella gestione della terra, si modificano amplificando squilibri già esistenti e creando conseguenze sulle logiche di potere delle comunità rurali e sulle vite delle persone che ne fanno parte.
According to the IFAD Rural Poverty Report, in 2008 about two thirds of the African population lived in rural areas and were involved in agricultural activities in some form, either for commercial purposes or subsistence (IFAD, 2011). Agriculture is the most important economic sector for the African population and women are crucial within its production, representing 62,8 % of the workforce (FAO, 2014). After the food crisis of 2007-2008, the phenomenon of large-scale land acquisitions in developing countries by national and transnational companies, governments and individuals has been intensifying, particularly seen in Africa. This process, also referred to as land grabbing by the main international organisations and civil society has had a strong media impact at an international level. The intensification of the phenomenon has led to local communities progressively losing control and access to large pieces of land, no longer able to use the natural resources derived from it. As land is fundamental for the identity, the sustenance and the alimentary safety of a community, land grabbing therefore has had a variety of consequences at a social, cultural, economic and political level. The transfer of control often takes place without informative transparency or agreement from the local communities living and working in these areas, who are forced into a radical change of life, often accompanied by human rights violations. The impacts on gender relations are crucial to this narrative, in particular how women from rural communities are affected. The aim of this work is to investigate how these gender relations are changed as a consequence of the shifts in the management of land, where existing imbalances are amplified, with a strong impact on the distribution of power in rural communities and the lives of the people who belong to them.
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Collinelli, Marco. "Micro-simulazione di traffico su larga scala: espansione del modello della città di Bologna ai Comuni limitrofi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Questo elaborato si pone come principale finalità quella di ampliare il modello della città di Bologna, estendendolo ai Comuni limitrofi. Dato il modello del Comune di Bologna, verrà allargata la rete al fine di riprodurre il medesimo scenario su una scala più grande. In questo modo, si possono ottenere diversi risultati ed effettuare nuove analisi di grande interesse in ambito trasportistico. Innanzitutto, estendendo il modello anche ai Comuni limitrofi della Provincia di Bologna, si avrà a disposizione uno scenario molto ampio e con un grado di dettaglio tale da rappresentare uno scenario per micro-simulazione su larga scala quasi unico in letteratura. In questo modo si potranno valutare gli effetti dell’ampliamento della rete, in particolar modo l’interazione dell’aliquota di domanda proveniente dalle nuove zone inserite e opportunamente modificate. A questo proposito, sarà possibile anche estendere le linee di servizio di trasporto pubblico locale, introducendo nuove fermate e raggiungendo i capolinea. In seguito all’editing delle nuove zone e dell’introduzione della domanda di trasporto, si potrà micro-simulare il nuovo scenario e valutarne dettagliatamente gli effetti in termini di flussi ed emissioni, affrontando un paragone, appunto, con i precedenti elaborati. Effettuate queste analisi, proprie di questo elaborato, il nuovo modello costituirà un punto di partenza per possibili nuovi scenari su cambiamenti dei modelli di offerta e/o di domanda che si costituiranno presumibilmente nei prossimi anni.
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Pieri, Gabriele. "parametrizzazione delle proprietà dinamiche dei ciclisti in una microsimulazione su larga scala del traffico: il caso di Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23799/.

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Abstract (sommario):
All’interno di questo elaborato è stata attuata una classificazione dei ciclisti sulla base del genere e dell’età, in maniera tale da rendere le micro-simulazioni su larga scala più realistiche ed affidabili. Inoltre, è stato effettuato il confronto tra i singoli tempi di viaggio dei ciclisti reali, ottenuti mediante tracce GPS, ed i corrispondenti tempi dei viaggi simulati. Nella prima fase, è stato necessario creare uno scenario test sul quale attuare diverse simulazioni, al fine di determinare i tempi medi di viaggio simulati, andando a variare il parametro dinamico velocità massima, il quale ha permesso di classificare il campione a disposizione sulla base del genere e dell’età. Successivamente sono stati creati tre differenti scenari, utilizzando una domanda reale, ricavata dal confronto tra i flussi simulati ed i flussi rilevati in alcune sezioni della rete ciclabile di Bologna. Nello scenario 1 La domanda ciclabile è simulata mediante un unico vehicle type. Negli scenari 2 e 3 La domanda ciclabile è suddivisa sulla base del genere e dell’età. Dai risultati emerge che nei tre differenti scenari si ha un tempo medio di viaggio simulato molto simile al tempo medio di viaggio reale, mentre andando a confrontare i tempi delle singole tracce GPS, con il rispettivo tempo simulato si hanno risultati molto differenti. Nello scenario 1, il coefficiente
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IAVARONE, CARLA. "IL CASO DELLA LEGISLAZIONE PENALE ALIMENTARE. PROSPETTIVE E LIMITI DI UNA TUTELA INTEGRATA IN TEMA DI CRIMINALITA' SISTEMICA E RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/73306.

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Abstract (sommario):
La ricerca rappresenta lo studio delle prospettive e dei limiti delle strategie di contrasto alla criminalità agroalimentare, in particolare su larga scala, in una prospettiva anche sovrannazionale. Lo studio suggerisce alcune proposte in tema di criminalità economica agroalimentare e responsabilità delle persone giuridiche.
The research represents the study of the perspectives and limits of strategies to combat agri-food crime, in particular on a large scale, also in a supranational perspective. The study suggests some proposals regarding agri-food economic crime and corporate liability.
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