Letteratura scientifica selezionata sul tema "Bizantini"

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Articoli di riviste sul tema "Bizantini"

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Cavallo, Guglielmo. "I Bizantini e il libro". Études Balkaniques-Cahiers Pierre Belon N° 1, n. 1 (1994): 43. http://dx.doi.org/10.3917/balka.001.0043.

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Bernardo, Guilherme Welte. "Identidade Romana no Império Bizantino: Novas Perspectivas de um Problema de Alteridade". Epígrafe 6, n. 6 (30 novembre 2018): 67–104. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8855.v6i6p67-104.

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Abstract (sommario):
A identidade romana dos bizantinos é frequentemente minimizada pelos historiadores, seja compreendendo-a por meio da cristã, seja enxergando-a como uma “fachada” de uma identidade perene helênica, desconectando essencialmente os bizantinos dos antigos romanos. O próprio uso do termo “bizantino” para se referir àquela civilização é moderno e surge da negação de sua reivindicação identitária, originando-se em antigos conflitos medievais. Essas perspectivas, contudo, estão sendo amplamente contestadas e uma reavaliação da romanidade bizantina parece estar em curso. O presente artigo visa contextualizar e apresentar os problemas que cercam essas discussões e os caminhos que as têm norteado, abordando temas como a “origem” do Império Bizantino e seus problemas de periodização, a negação de sua romanidade e a imputação de nomenclaturas artificiais, o “bizantinismo” enquanto problema de alteridade e os significados políticos dessa identidade, destacando a tese de Anthony Kaldellis de Bizâncio como o estado-nação medieval dos romanos.
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Leardi, Geraldine. "Prêt-à-byzantiner:Moda, modi, mondi bizantini". Convivium 2, n. 2 (novembre 2015): 134–53. http://dx.doi.org/10.1484/j.convi.5.111182.

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4

Stampfer, Helmut. "Influssi bizantini nella pittura romanica del Sudtirolo". Hortus Artium Medievalium 4 (gennaio 1998): 99–110. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.2.305126.

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Pace, Valentino. "Skulptura u grckom maniru na franackom Mediteranu - ikona Majke Bozije sa Detetom u manastiru Pohoda Marijinog u Trevizu". Zbornik radova Vizantoloskog instituta, n. 44 (2007): 325–31. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0744325p.

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Abstract (sommario):
(italijanski) Il Monastero della Visitazione di Treviso conserva un?icona che vi e giunta da Venezia nel XVII secolo. Non si hanno informazioni sulla sua originaria provenienza o sul suo committente. Datata, da analisi al carboonio 14, effettuate durante il restauro, a un?eta assai alta, tra il 664 e l?886 essa e stata pubblicata di recente come opera bizantina di eta macedone venendo anche identificata con la Vergine 'Ikokyra' di Costantinopoli: In questo articolo si ritiene invece che l?icona sia un tipico prodotto della cultura 'franca' di area mediterranea: All?imitazione di normativi modelli bizantini si congiungono infatti espressioni formali originate in occidente e confrontabili con opere, fra le quali la pala di Santa Chiara ad Assisi tardoduecentesca, simile per l?impostazione spaziale della figura 'iconica' stretta fra le colonnette. Altri confronti di dettaglio confermano la plausibilita di una data duecentesca, comunque non ateriore al 1200 circa. Il suo luogo d?origine puo essere stato un centro mediterraneo di dominio 'franco' o veneziano, non potendosi tuttavia nemmeno escludere del tutto una sua esecuzione a Venezia stessa.
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Valenzano, Giovanna. "Due capitelli bizantini per la città di Antenore". Hortus Artium Medievalium 26 (maggio 2020): 279–87. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.121712.

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Burgarella, Filippo. "L’identità dei Bizantini di periferia: i Greci di Calabria". Études Balkaniques-Cahiers Pierre Belon N° 6, n. 1 (1999): 131. http://dx.doi.org/10.3917/balka.006.0131.

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Alcázar Hernández, Eva Mª. "Castelli medievali in Sicilia. Dai Bizantini ai Normanni. Ferdinando Maurici". Arqueología y Territorio Medieval 2 (27 novembre 1995): 262–66. http://dx.doi.org/10.17561/aytm.v2i0.1618.

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Scarborough, John. "Book Review: Tradizione e ecdotica dei testi medici tardoantichi e bizantini". Bulletin of the History of Medicine 70, n. 3 (1996): 518–19. http://dx.doi.org/10.1353/bhm.1996.0091.

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Pedone, Silvia. "Una singolare bottega di lapicidi bizantini attiva a Hierapolis Efeso e Sardi". Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (20 marzo 2019): 217–36. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6872.

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Abstract (sommario):
Upon the background of the study of Byzantine sculpture of the Justinian age (6th century), the present survey focuses on a group of sculptures, partly unpublished, which came to light in recent archaeological campaigns carried out on the basilica complex dedicated to Apostle Philip in Hierapolis Such materials reveal stylistic features similar to those of some fragments coming from the neighboring areas and from the city of Sardis. An exceptional element of comparison is represented here by the large crosses carved on the columns of the Basilica of San Giovanni in Ephesus. This homogeneous group of marble artifacts and their iconographic and executive characteristics are an indicator of the stylistic originality of a workshop mainly active in Hierapolis, but also testify to the mobility of masons and materials in some of the main Christian places of worship of the 6th century.
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Più fonti

Tesi sul tema "Bizantini"

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Lulaj, Violeta <1984&gt. "Bizantini e Ostrogoti: Tecniche militari a confronto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17121.

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Abstract (sommario):
La necessità di una riorganizzazione dell'esercito bizantino si pose quando venne meno la struttura dello stato cittadino basata sui contadini-soldati: i piccoli proprietari contadini, divenuti coloni, sfuggirono al servizio militare grazie all'intervento dei loro padroni i quali preferivano pagare allo stato una tassa, la tassa del sangue, in sostituzione della leva. tutto questo provocò la fine dell coscrizione obbligatoria per la popolazione dell'impero. Nel VI secolo l'esercito bizantino era formato da soldati nazionali e da barbari con varie qualifiche. L'esercito bizantino era grande e costoso ed era sempre pronto alle battaglie. i barbari erano considerati dai romani coloro che abitavano fuori dai confini del loro impero. Gli ostrogoti furono il ramo occidentale dei goti, una tribù germanica che influenzò gli eventi politici e sociali del tardo impero. Quando gli ostrogoti erano a contatto con gli unni, equipaggiavano il loro esercito con caratteristiche simili: furono loro a sviluppare la cavalleria più agguerrita, la loro era una cavalleria pesante utilizzata per lo sfondamento. A differenza dei soldati bizantini gli ostrogoti combattevano non solo per arricchirsi, ma anche per ottenere nuove terre.
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2

Giudetti, Anna <1996&gt. "Il rapporto tra Bizantini e Normanni tra XI e XII secolo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19480.

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Abstract (sommario):
L’indagine presentata analizza il rapporto tra Bizantini e Normanni tra XI e XII secolo. La conquista da parte dei Cavalieri del Nord dell’Italia Meridionale non solo determinò la fine dell’egemonia costantinopolitana nel Mediterraneo ma, soprattutto, comportò la nascita di nuovo ordinamento politico e amministrativo sotto il controllo dei nuovi conquistatori dalla Normandia. Per introdurre questo studio si è deciso di trattare la storiografia che, da fine Ottocento fino agli anni Ottanta del Novecento, si è occupata della relazione tra Bisanzio e i nuovi conquistatori normanni e, attraverso l’analisi degli approcci di ricerca sviluppati negli ultimi vent’anni, si è poi cercato di proporre nuovi indirizzi di studio che analizzino la relazione tra le due componenti dal punto di vista etnico e culturale. Grazie alla disamina delle principali fonti bizantine composte tra XI e XII secolo e al confronto di queste ultime con le fonti precedenti, (VI-X secolo), si è indagato il silenzio della storiografia greca in merito alla genesi della conquista normanna, analizzandone le motivazioni politiche, ideologiche e culturali. Tramite la contestualizzazione delle fonti di XI secolo, redatte dai più importanti e illustri esponenti del ceto aristocratico costantinopolitano, Michele Psello e Michele Attaliate, si è esaminato il motivo del rinnovato interesse bizantino nei confronti dei capi normanni e delle loro vicende in terra orientale, fino alla definitiva capitolazione di Bari nel 1071. Mediante lo studio delle principali fonti storiografiche coeve e posteriori al regno di Alessio I Comneno, sono state, quindi, indagate le ripercussioni politiche e ideologiche dell’annus horribilis e della conseguente espansione normanna nei Balcani, esaminando, infine, le motivazioni alla base della definitiva separazione politica e ideologica tra le due componenti nella prima metà del XII secolo.
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GINNASI, A. G. C. M. TORNO. "L'INCORONAZIONE IMPERIALE NEL MONDO BIZANTINO. TESTIMONIANZE STORICHE, ARTISTICHE E NUMISMATICHE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218952.

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Abstract (sommario):
The research deals with the study of the iconographical theme of the divine coronation of the Byzantine Emperor, with particular attention to the luxury art and numismatics of the middle period. The subject represents the translation, in figurative terms, of the political ideas about the celestial origins of kingship. This concept, widespread in the Byzantine sources, reveals an ancient and far tradition: the first chapter is dedicated, in fact, to the Persian and Hellenistic cultural and artistic experiences which influenced the further thought of Constantinople. The second one concerns the early developments in the Byzantine ideology with attention to the period from the foundation of the Capital in 324 to the beginning of the 9th century, and the iconographic premises for the creation of the subject. The third and the fourth chapters deal with the codification of the image during the middle Byzantine period; the last section is dedicated to the review of the main research results with a brief summary of the developments during the last Byzantine age and a further remote fascination which still survives in the oriental tradition. The main aim of the research is the complete sampling of the known art works which present the figurative motif and the examination of all the possible variants, with particular attention to the historical context and implications between image and patronage. Another important aspect is the survey of the Byzantine coronation ceremony and the study of the possible relations with the art production.
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Di, Bartolo Francesco <1980&gt. "Abitati rupestri e citta' fortificate nella Sicilia occidentale dai bizantini ai normanni". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6785/1/Di_Bartolo_Francesco_Tesi.pdf.

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Abstract (sommario):
La ricerca effettuata, analizza in modo razionale ma contestualmente divulgativo, le dinamiche insediative che hanno caratterizzato il paesaggio della Sicilia occidentale dall'occupazione bizantina al dominio da parte dei Normanni ( 535-1194 d.C. circa ). Il volume presenta una chiara raccolta dei documenti e delle fonti letterarie che riguarda gli abitati rurali ed i borghi incastellati della Sicilia occidentale e pone l’interesse sia per la cultura materiale che per la gestione ed organizzazione del territorio. Attraverso i risultati delle attestazioni documentarie, unite alle ricerche archeologiche ( effettuate nel territorio preso in esame sia in passato che nel corso degli ultimi anni ) viene redatto un elenco dei siti archeologici e dei resti monumentali ( aggiornato fino al 2013-14 ) in funzione della tutela, conservazione e valorizzazione del paesaggio. Sulla base dei documenti rinvenuti e delle varie fonti prese in esame ( letterarie, archeologiche, monumentali, toponomastiche ) vengono effettuate alcune considerazioni sull’insediamento sparso, sull’incastellamento, sulle istituzioni e sulla formazione delle civitates. L’indagine svolta, attraverso cui sono stati individuati i documenti e le fonti, comprende anche una parziale ricostruzione topografica dei principali centri abitativi indagati. Per alcune sporadiche strutture medievali, talvolta raffigurate in fortuite stampe del XVI-XVII secolo, è stato possibile, in aggiunta, eseguire un rilievo architettonico. La descrizione degli abitati rurali e dei siti fortificati, infine, è arricchita da una serie di schede in cui vengono evidenziati i siti archeologici, i resti monumentali ed i reperti più interessanti del periodo bizantino, arabo e normanno-svevo della Sicilia occidentale.
The presented research analyses in a factual and contemporaneously coherent way the dynamic of colonization which characterized the landscape of Sicily’s west beginning with the occupation by the Byzantine and ending with the dominion of the Normans (535-1194 A.D. ca.). The volume presents a precise collection of documents and literary sources, which regards the rural inhabitants and the fortified villages of Sicily’s west and puts the interest both for the material culture and for the administration and organization of the territory. By the results of the documental attestation, related to all archaeological researches (which were made in the reviewed territory both in the past and in the last years) emerges an edited catalogue of the archeological sites and monumental rests (updated to 2013/14) for the purpose of the protection, conservation and enhancement of the landscape. Based on the consulted documents and various reviewed sources ( literary, archaeological, monumental, toponymy ) several considerations are concluded about the spread colonization, about the founding of fortified villages, and about the institution and the formation of the cities.The conducted survey, whereby the documents and the sources were found out, includes also a partial topographical reconstruction of the main researched inhabited centers. For various sporadical medieval structures, occasionally figured on casual prints of the 16th-17th century, it was possible to perform an architectural emphasis in the attachment. The description of the rural area and the fortified sites is finally completed by a series of pages in which are illustrated the archaeological sites, the monumental rests and the most interesting discoveries of the byzantine, arabic and norman-swabian period of Sicily’s west.
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Di, Bartolo Francesco <1980&gt. "Abitati rupestri e citta' fortificate nella Sicilia occidentale dai bizantini ai normanni". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6785/.

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Abstract (sommario):
La ricerca effettuata, analizza in modo razionale ma contestualmente divulgativo, le dinamiche insediative che hanno caratterizzato il paesaggio della Sicilia occidentale dall'occupazione bizantina al dominio da parte dei Normanni ( 535-1194 d.C. circa ). Il volume presenta una chiara raccolta dei documenti e delle fonti letterarie che riguarda gli abitati rurali ed i borghi incastellati della Sicilia occidentale e pone l’interesse sia per la cultura materiale che per la gestione ed organizzazione del territorio. Attraverso i risultati delle attestazioni documentarie, unite alle ricerche archeologiche ( effettuate nel territorio preso in esame sia in passato che nel corso degli ultimi anni ) viene redatto un elenco dei siti archeologici e dei resti monumentali ( aggiornato fino al 2013-14 ) in funzione della tutela, conservazione e valorizzazione del paesaggio. Sulla base dei documenti rinvenuti e delle varie fonti prese in esame ( letterarie, archeologiche, monumentali, toponomastiche ) vengono effettuate alcune considerazioni sull’insediamento sparso, sull’incastellamento, sulle istituzioni e sulla formazione delle civitates. L’indagine svolta, attraverso cui sono stati individuati i documenti e le fonti, comprende anche una parziale ricostruzione topografica dei principali centri abitativi indagati. Per alcune sporadiche strutture medievali, talvolta raffigurate in fortuite stampe del XVI-XVII secolo, è stato possibile, in aggiunta, eseguire un rilievo architettonico. La descrizione degli abitati rurali e dei siti fortificati, infine, è arricchita da una serie di schede in cui vengono evidenziati i siti archeologici, i resti monumentali ed i reperti più interessanti del periodo bizantino, arabo e normanno-svevo della Sicilia occidentale.
The presented research analyses in a factual and contemporaneously coherent way the dynamic of colonization which characterized the landscape of Sicily’s west beginning with the occupation by the Byzantine and ending with the dominion of the Normans (535-1194 A.D. ca.). The volume presents a precise collection of documents and literary sources, which regards the rural inhabitants and the fortified villages of Sicily’s west and puts the interest both for the material culture and for the administration and organization of the territory. By the results of the documental attestation, related to all archaeological researches (which were made in the reviewed territory both in the past and in the last years) emerges an edited catalogue of the archeological sites and monumental rests (updated to 2013/14) for the purpose of the protection, conservation and enhancement of the landscape. Based on the consulted documents and various reviewed sources ( literary, archaeological, monumental, toponymy ) several considerations are concluded about the spread colonization, about the founding of fortified villages, and about the institution and the formation of the cities.The conducted survey, whereby the documents and the sources were found out, includes also a partial topographical reconstruction of the main researched inhabited centers. For various sporadical medieval structures, occasionally figured on casual prints of the 16th-17th century, it was possible to perform an architectural emphasis in the attachment. The description of the rural area and the fortified sites is finally completed by a series of pages in which are illustrated the archaeological sites, the monumental rests and the most interesting discoveries of the byzantine, arabic and norman-swabian period of Sicily’s west.
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Pellizzon, Maddalena <1987&gt. "I TESSUTI BIZANTINI CON MOTIVO DECORATIVO A "ROTAE". ANALISI E SVILUPPO STORICO-ICONOGRAFICO". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1917.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro ha lo scopo di analizzare questa categoria di tessili così preziosi nella storia dell’arte medievale/bizantina, mettendo, nel contempo, in luce come tale motivo decorativo abbia avuto un’enorme fortuna nel corso dei secoli. Con ciò si è voluta analizzare l’influenza che lo stesso ornamento ha avuto sulle altri arti: le “rotae” sono, infatti, presenti in architettura, scultura, nei mosaici e negli affreschi; e tutto ciò grazie all’ampio commercio che, anticamente, ha portato tali preziose sete a diffondersi nel medio e nell’estremo oriente, ma anche in Europa. Per dimostrare tale ampia diffusione che i tessuti rotati hanno avuto, come simbolo di potere e ricchezza tra le classi aristocratiche della società, si è voluto proporre un catalogo sufficientemente ampio, che tenesse conto sia dei vari contesti geografici di ritrovamento e, nello stesso tempo, lo scopo per cui vennero impiegate tali stoffe. È così emerso l’utilizzo in contesti di grande gloria e prestigio come le corti imperiali, e le sepolture di imperatori e corpi santi. La ricerca, che spazia dall’epoca sassanide al periodo tardo-medioevale, mira ad illustrare pure i significati iconografici legati a questo motivo decorativo, ricco di varianti e valori semantici. Il lavoro termina con un glossario tecnico, utile a capire la terminologia utilizzata nell’ambito dell’arte tessile.
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Quarti, Jacopo. "Baroque Syropouliana. Indagini sull'editio vetus e la tradizione recenziore (Redaktion-A) dei Mémoires bizantini (1610-1682)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426321.

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Abstract (sommario):
The aim of the dissertation is to outline the historical reception of S. Syropoulos’ byzantine Mémoires, in Europe, during the XVIIth century. Following the notes proposed by V. Laurent in his edition (1971), the research intends to reconsider the previous data collected on the fortune of the text, especially at the age of the editio princeps publication (1660), see Introduction. The episode of the first rediscovery of the manuscript BNF, Paris. gr. 427 will be usefull to delineate the propagandistic climate in which the text was read and excerpted, see Ch. I; a comment on an important epistolary dossier will provide an insight on the publishing iter of the editio, and, above all, about the people involved, see Ch. II; lastly, a philological and historiographical analysis of the latin versio, prohibited by the roman Inquisition in 1682, see Ch. III. In addition, the thesis presents the first transcription of the unpublished latin version (sections II, IV, IX) preserved in the manuscript BNF, Paris. Suppl. gr. 317, with introduction. The results proves how textual criticism and propaganda — for the edition of this byzantine major oeuvre —actively contribuited to established a philological method surprisingly refined, later heightened with the definition of the common criteria typically used by modern literary criticism and historiography.
La tesi ha come obbiettivo la ricostruzione storiografica della ricezione dei Mémoires bizantini di S. Syropoulos in Europa, nel XVII s. Seguendo le indicazioni della monografia di V. Laurent (1971), la ricerca intende rivedere le precedenti nozioni sulla fortuna del testo, in occasione della pubblicazione, nel 1660, dell’editio princeps (Introduzione). Attraverso l’individuazione del primo utilizzo del manoscritto BNF, Paris. gr. 427, (Cap. I), si ricostruirà la vicenda propagandistica da cui nacque l’interesse erudito per la vicenda conciliare fiorentina tramandata nel racconto di Syropoulos; si fornirà dunque commento ad un dossier epistolare utile per comprendere l’iter editoriale della stampa, ed i personaggi coinvolti (Cap. II); si concluderà infine con una analisi storica e filologica della traduzione latina, censurata dall’Inquisizione romana nel 1682 (Cap. III). Ad integrazione, si presenterà una prima trascrizione delle sectiones II, IV, IX della versione latina inedita conservata nel manoscritto BNF, Paris. Suppl. gr. 317, con relativa introduzione. I risultati della ricerca dimostreranno come critica testuale e propaganda, nell’edizione di quest’opera bizantina, abbiano contribuito alla costituzione di un metodo ecdotico raffinato, risultato, più tardi, nella definizione di criteri scientifici propri della pratica filologica ed antiquaria.
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Rocciola, Francesca. "Aspetti della tradizione degli Etymologica bizantini e loro ricezione in Italia meridionale nell'ambiente di Costantino Lascaris". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/3795.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro ha come oggetto di ricerca gli Etymologica bizantini: gli studi sull’antica lessicografia greca e sugli etimologici in particolare sono ancora fermi ad uno stato embrionale, per così dire, giacché la materia si presenta piuttosto complessa e intricata. La ricerca nasce dall’esigenza di fare chiarezza sullo status quaestionis della tradizione degli Etymologica, e di provare a stabilirne lo stemma codicum, rivolgendo particolare attenzione al “capostipite” della tradizione etimologica, l’Etymologicum Genuinum, la cui conoscenza risulta attualmente frammentaria. Attraverso un paziente e minuzioso raffronto tra autorevoli ricerche e recensioni precedenti, dopo un’attenta revisione testuale autoptica, si è cercato di recuperare alcune vexatae quaestiones relative al Genuinum e di contribuire, se pur in misura limitata, a fornire ulteriori dati d’indagine circa la provenienza e la datazione dei principali manoscritti vettori dell’etimologico (Vat. gr. 1818 e Laur. San Marco 304), nonché circa le fonti utilizzate per l’allestimento del Genuinum. Infine, si è proceduto ad indagare sulla ricezione e sull’utilizzo degli Etymologica in Italia meridionale nel XV-XVI secolo prendendo in esame in particolare i manoscritti della collezione Uceda (Biblioteca Nacional di Madrid), vettori di testi etimologici appartenuti all’umanista bizantino Costantino Lascaris; sono stati forniti di volta in volta alcuni dati paleografici e codicologici dei manoscritti presi in considerazione, l’indicazione della fonte etimologica dei testi, con relativa trascrizione inedita, e l’analisi dettagliata di alcuni lemmi a scopo esemplificativo. In “appendice” si propone per la prima volta l’edizione dei marginalia di mano otrantina presenti nel Vat. gr. 1818: si tratta di una trascrizione completa di tali note addizionali poste in sinossi con il testo del Barb. gr. 70 (Gudianum). In tale edizione critica ho ritenuto utile porre in sinossi i marginalia di mano otrantina del Vat. gr. 1818 e i lemmi del codice Barb. gr. 70 : per il Gudianum ho preso a riferimento l’edizione di De Stefani fino alla lettera zeta; per il lessico dei sinonimi presente ai fogli 149-155 del codice mi sono attenuta all’edizione di Palmieri , poiché il fascicolo risulta pressoché illeggibile a causa dello stato di deterioramento in cui versa il Barb. gr. 70. L’edizione presenta un apparato dei marginalia articolato in due sezioni; nella prima dedicata ai loci, ho dato conto delle fonti (individuate e dubbie) di cui si è servito il copista otrantino; nella seconda ho segnalato i problemi codicologici e paleografici che si riscontrano nel Vat. gr. 1818. Là dove i marginalia del codice vettore del Genuinum non risultino comprensibili a causa dell’inchiostro evanido o del danneggiamento dei fogli, si è fatto ricorso alla tradizione parallela (in particolare al Gudianum e al Magnum): quando non è stato possibile ricostruire il testo dei marginalia ho segnalato tra parentesi quadre il numero indicativo delle lettere mancanti; si tratta di un numero approssimativo dal momento che il modulo delle lettere può variare considerevolmente anche all’interno di una stessa glossa... [a cura dell'autore]
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Fernández, Jiménez Francisco María. "El humanismo bizantino en san Simeón el nuevo teólogo : la renovación de la mística bizantina /". Madrid : Consejo superior de investigaciones científicas, 1999. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb388498691.

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lo, Presti Eleonora <1977&gt. "La filosofia nel suo sviluppo storico: la prospettiva storiografica di Marsilio Ficino e l'influenza dei dotti bizantini Giorgio Gemisto Pletone e Giovanni Basilio Bessarione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/169/1/tesifile_pdf.pdf.

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Libri sul tema "Bizantini"

1

Pertusi, Agostino. Saggi veneto-bizantini. Firenze: Olschki, 1990.

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2

Carolina, Cupane, a cura di. Romanzi cavallereschi bizantini. Torino: Unione tipografico-editrice torinese, 1995.

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3

Santoro, Rodo. Bizantini a Palermo. Palermo: C'era una volta, 1998.

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Ravegnani, Giorgio. I bizantini in Italia. Bologna: Il mulino, 2004.

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5

Santoro, Rodo. Bizantini: L'eredità culturale in Sicilia. Palermo: Kalós, 2008.

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6

Spanu, Pier Giorgio. I sigilli bizantini della Sardenı́a. Roma: Carocci, 2004.

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7

Raimondo, Zucca, a cura di. I sigilli bizantini della Sardēnia. Roma: Carocci, 2004.

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8

Ortali, Azelio. Gli uccelli nei mosaici bizantini. Ravenna: Edizioni del Girasole, 1997.

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9

Santagati, Luigi. Storia dei bizantini di Sicilia. Caltanissetta: Lussografica, 2012.

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10

Bizantini: L'eredità culturale in Sicilia. Palermo: Kalós, 2008.

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Capitoli di libri sul tema "Bizantini"

1

La Salvia, Vasco. "Aspetti dell'economia dell'Italia alto medievale. Artigianato e commercio fra Longobardi e Bizantini". In Textes et Etudes du Moyen Âge, 349–72. Turnhout: Brepols Publishers, 2006. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00251.

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2

Nadal-Cañellas, Juan. "Ramón Llull Y El Mundo Bizantino". In Studies in Byzantine History and Civilization, 289–319. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2019. http://dx.doi.org/10.1484/m.sbhc-eb.5.117153.

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3

Porro, Antonietta. "Citazioni sofoclee in un trattato bizantino Sulle preposizioni". In Il dramma sofocleo: testo, lingua, interpretazione, 253–60. Stuttgart: J.B. Metzler, 2003. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-02909-6_16.

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4

Perusino, Franca. "La tragedia greca come spettacolo in un anonimo trattato bizantino". In Antike Dramentheorien und ihre Rezeption, 131–39. Stuttgart: J.B. Metzler, 1992. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-04180-7_8.

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5

Losacco, Margherita. "Circolazione e riuso della Biblioteca di Fozio in età bizantina". In Bibliologia, 483–92. Turnhout: Brepols Publishers, 2010. http://dx.doi.org/10.1484/m.bib-eb.3.4548.

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6

Zorzi, Niccolò. "Storia antica e storia bizantina nei manoscritti della biblioteca di Bessarione". In Bibliologia, 277–305. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.1484/m.bib-eb.5.125027.

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7

Cosentino, Salvatore. "Epigrafia e società nella Sardegna bizantina (VII–XI secolo). Alcune osservazioni". In Studies in Byzantine Epigraphy 1, 71–92. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2022. http://dx.doi.org/10.1484/m.sbe-eb.5.131799.

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8

Menchelli, Mariella. "Osservazioni sulle forme della lettura di Platone tra gli eruditi bizantini e sulla trasmissione del testo della Appendix degli Apocrifi del corpus platonico (con note paleografiche sul Vat. Pal. gr. 173 e sul Vat. Pal. gr. 174)". In Textual Transmission in Byzantium: between Textual Criticism and Quellenforschung, 169–96. Turnhout: Brepols Publishers, 2014. http://dx.doi.org/10.1484/m.lectio-eb.5.102546.

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9

Ruggieri, Vincenzo. "La scultura bizantina nel territorio di Antiochia di Pisidia (Con sei tavole)". In Jahrbuch der Österreichischen Byzantinistik, 267–96. Wien: Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 2007. http://dx.doi.org/10.1553/joeb56s267.

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10

D’Onofrio, Mario. "Una chiesa inedita a Tremensuoli di Minturno. Ripresa di una tipologia bizantina". In Maraviglia, 101–10. Köln: Böhlau Verlag, 2021. http://dx.doi.org/10.7788/9783412522391.101.

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Atti di convegni sul tema "Bizantini"

1

Bessani, Alysson Neves, Wagner Saback Dantas, Eduardo Adílio Pelinson Alchieri e Joni da Silva Fraga. "Analisando o Custo do Armazenamento Tolerante a Faltas Bizantinas: PAXOS x Sistemas de Quóruns". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2006. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2006.23351.

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Abstract (sommario):
A manutenção da disponibilidade e da integridade das informações é um requisito fundamental em sistemas de armazenamento de dados tolerantes a faltas. Uma abordagem comumente utilizada para concretização destes sistemas é a replicação tolerante a faltas Bizantinas. O presente trabalho avalia duas técnicas que podem ser utilizadas para a implementação de sistemas de armazenamento tolerantes a faltas Bizantinas: replicação máquina de estados, baseada no algoritmo PAXOS Bizantino, e sistemas de quóruns Bizantinos. Nossa abordagem compara teórica e experimentalmente duas implementações de um serviço de armazenamento, cada uma baseada em uma destas técnicas. Os resultados demonstram claramente as vantagens e desvantagens destas abordagens quando consideramos uma rede local e um número mínimo de réplicas.
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2

Silva, Aldo Ventura da, e Gustavo Sousa Pavani. "Gerenciando Múltiplas Falhas Bizantinas em Redes Ópticas Roteadas por Algoritmos baseados em Otimização por Colônia de Formigas". In Simpósio Brasileiro de Redes de Computadores e Sistemas Distribuídos. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2018. http://dx.doi.org/10.5753/sbrc.2018.2420.

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Abstract (sommario):
Algoritmos de roteamento baseados em Otimização por Colônia de Formigas (ACO) são especialmente vulneráveis a falhas bizantinas, em que nós autenticados se comportam de maneira arbitrária e comprometem o roteamento da rede. Neste trabalho, analisamos o uso de extensões de rerroteamento crankback associados ao algoritmo ACO para gerenciar falhas bizantinas que afetam muitos nós de uma rede óptica comutada por comprimento de onda. Para os três tipos de falha bizantina avaliados, desorientação de formigas no caminho de ida, descarte de formigas no caminho de ida e descarte de formigas no caminho de volta, as simulações demonstram que o mecanismo de crankback torna a rede mais resiliente a falhas bizantinas, mitigando o impacto sobre probabilidade de bloqueio no estabelecimento de caminho ópticos.
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3

Dantas, Wagner Saback, Alysson Neves Bessani e Joni da Silva Fraga. "Um Arcabouço de Simulação e Avaliação de Sistemas de Quóruns Bizantinos". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2007. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2007.23249.

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Abstract (sommario):
Sistemas de Quóruns Bizantinos (BQS) têm sido apresentados como uma boa estratégia de construção de armazenamento distribuído tolerante a faltas bizantinas, havendo muitas abordagens para sua implementação. Escolher a abordagem mais adequada requer uma avaliação minuciosa com a ajuda de ferramentas orientadas à modelagem e prototipação de ambientes bizantinos de execução. Até então, porém, não se conhecia uma ferramenta que facilitasse tal análise. O artigo apresenta o arcabouço de avaliação de algoritmos de BQS BQSN EKO . Para mostrar a sua utilidade, serão discutidos os resultados de um experimento construído no BQSN EKO com dois algoritmos de BQS conhecidos.
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4

Alchieri, Eduardo Adilio Pelinson, Alysson Neves Bessani, Joni da Silva Fraga e Fabíola Greve. "Memória Compartilhada em Sistemas Bizantinos Dinâmicos". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2012. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2012.23080.

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Abstract (sommario):
Sistemas de quóruns Bizantinos são uma ferramenta útil para a implementação consistente e confiável de sistemas de armazenamento de dados em presença de falhas arbitrárias. Um dos grandes desafios na implementação desses sistemas está na reconfiguração do conjunto de servidores em redes dinâmicas devido à entradas e saídas. Esse trabalho apresenta os principais aspectos do QUINCUNX, um conjunto de protocolos tolerantes a faltas Bizantinas capazes de emular registradores em sistemas dinâmicos. O protocolo de reconfiguração é a principal contribuição do artigo e vem a ser o primeiro não baseado no consenso tolerante a faltas Bizantinas. Além disso, seu funcionamento é independente dos protocolos de leitura/escrita, o que permite seu uso com outras implementações de memória compartilhada.
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5

Alchieri, Eduardo A. P., Alysson N. Bessani, Joni S. Fraga e Fabíola Greve. "Consenso Bizantino entre Participantes Desconhecidos". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2008. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2008.23153.

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Abstract (sommario):
O problema do consenso é a base para a solução da maioria dos problemas que envolvem sistemas distribuı́dos confiáveis. Apesar do consenso estar amplamente estudado em ambientes clássicos, onde o conjunto de participantes é conhecido, poucos trabalhos consideram este problema em ambientes dinâmicos e auto-organizáveis, onde os participantes da computação são, a priori, desconhecidos. Neste trabalho, propomos duas soluções para o consenso bizantino entre participantes desconhecidos (BFT-CUP), com e sem o uso de assinaturas digitais, e provamos que o grau de conhecimento sobre os participantes do sistema necessário nestas soluções é o mı́nimo necessário para resolver o BFT-CUP.
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6

Alchieri, Eduardo Adilio Pelinson, Luiz Renato Tomelin, Alysson Neves Bessani e Joni da Silva Fraga. "Aspectos Práticos sobre o Consenso Bizantino entre Participantes Desconhecidos". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2011. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2011.23090.

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Abstract (sommario):
Protocolos de acordo formam a base para a solução da maioria dos problemas que envolvem sistemas distribuídos e confiáveis. Apesar de o consenso ter sido amplamente estudado em ambientes clássicos, onde o conjunto de participantes é conhecido, poucos trabalhos consideram este problema em ambientes dinâmicos e auto-organizáveis, onde os participantes da computação são, a priori, desconhecidos. Recentemente foi proposta uma solução para o problema do consenso Bizantino entre participantes desconhecidos, chamada BFT-CUP (Byzantine Consensus with Unknown Participants), a qual busca definir o grau de conhecimento, sobre a composição do sistema, necessário e suficiente para que este problema admita solução. Este trabalho complementa os resultados teóricos obtidos até então e busca analisar aspectos práticos da realização do BFT-CUP. Primeiramente, este problema é analisado em redes MANETs (Mobile Ad Hoc Networks) através de simulações de vários cenários realistas, onde é possível verificar quais são os parâmetros e configurações necessários para que os participantes do sistema consigam resolver o BFT-CUP com uma alta probabilidade. Além disso, também é apresentado um estudo acerca da utilização do BFT-CUP em redes VANETs (Veicular Ad Hoc Networks), através de uma analise sobre a conectividade veicular da cidade de Porto - Portugal.
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Bessani, Alysson Neves, Joni da Silva Fraga e Lau Cheuk Lung. "Coordenação Desacoplada Tolerante a Faltas Bizantinas". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2005. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2005.23363.

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Abstract (sommario):
Os sistemas distribuídos atuais requerem mecanismos de comunicação que atendam requisitos como anonimato e desconexão temporária. Neste contexto, a comunicação generativa vêm se afirmando como um dos modelos de coordenação capazes de atender esses requisitos uma vez que é desacoplada no tempo e no espaço. Este trabalho apresenta a primeira proposta da literatura a considerar a construção de uma infra-estrutura de coordenação generativa tolerante a faltas bizantinos. Esta construção se dá através da aplicação de replicação por sistemas de quóruns bizantinos.
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Mane, Ogri, e Armand Vokshi. "Ottoman - Bizantin city case, Tirana - birth of a city". In University for Business and Technology International Conference. Pristina, Kosovo: University for Business and Technology, 2014. http://dx.doi.org/10.33107/ubt-ic.2014.23.

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Matos, Clésio, e Fabíola Greve. "Um Detector de Falhas Bizantinas Assíncrono Aplicada à Computação em Nuvem". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2015. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2015.22936.

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Abstract (sommario):
Os sistemas distribuídos modernos baseados em computação em nuvem são inerentemente dinâmicos, e a concepção de serviços confiáveis que lidem com a dinamicidade deste ambiente é um desafio. Os detectores de falhas bizantinas produzem uma abordagem elegante para a implementação segura de tolerância a falhas. Assim, este artigo tem por objetivo propor uma implementação segura para a detecção de falhas bizantinas num ambiente dinâmico e assíncrono, aplicando-o no armazenamento e replicação de dados da nuvem. O algoritmo possui a característica interessante de propor as fracas restrições de tempo de um sistema assíncrono para a nuvem, não utilizando limites temporais para detecção de falhas.
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Silva, Marcelo Ribeiro Xavier, Lau Cheuk Lung, Aldelir Fernando Luiz e Leandro Quibem Magnabosco. "DifATo - Difusão Atômica Tolerante a Faltas Bizantinas Baseada em Tecnologia de Virtualização". In Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2013. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2013.23018.

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Abstract (sommario):
Este trabalho apresenta um protocolo de difusão atômica tolerante a faltas Bizantinas (Byzantine Fault Tolerant - BFT) em que o algoritmo implementa um serviço confiável de consenso com 2f + 1 servidores tolerando até f faltosos. Para a criação do algoritmo são utilizadas tecnologias comuns como virtualização e abstrações de compartilhamento de dados. O modelo de sistema adotado e híbrido, o que significa que as premissas de sincronismo e ocorrência de faltas consideram cada componente separadamente. Além disso, em nosso modelo, utilizamos duas redes para fornecer o serviço, uma rede de carga, onde são trocadas mensagens entre os clientes e servidores, e uma rede inviolável, onde são feitas as ordenações das mensagens.
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