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1

Cavallo, Guglielmo. "I Bizantini e il libro". Études Balkaniques-Cahiers Pierre Belon N° 1, n. 1 (1994): 43. http://dx.doi.org/10.3917/balka.001.0043.

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2

Bernardo, Guilherme Welte. "Identidade Romana no Império Bizantino: Novas Perspectivas de um Problema de Alteridade". Epígrafe 6, n. 6 (30 novembre 2018): 67–104. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8855.v6i6p67-104.

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Abstract (sommario):
A identidade romana dos bizantinos é frequentemente minimizada pelos historiadores, seja compreendendo-a por meio da cristã, seja enxergando-a como uma “fachada” de uma identidade perene helênica, desconectando essencialmente os bizantinos dos antigos romanos. O próprio uso do termo “bizantino” para se referir àquela civilização é moderno e surge da negação de sua reivindicação identitária, originando-se em antigos conflitos medievais. Essas perspectivas, contudo, estão sendo amplamente contestadas e uma reavaliação da romanidade bizantina parece estar em curso. O presente artigo visa contextualizar e apresentar os problemas que cercam essas discussões e os caminhos que as têm norteado, abordando temas como a “origem” do Império Bizantino e seus problemas de periodização, a negação de sua romanidade e a imputação de nomenclaturas artificiais, o “bizantinismo” enquanto problema de alteridade e os significados políticos dessa identidade, destacando a tese de Anthony Kaldellis de Bizâncio como o estado-nação medieval dos romanos.
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3

Leardi, Geraldine. "Prêt-à-byzantiner:Moda, modi, mondi bizantini". Convivium 2, n. 2 (novembre 2015): 134–53. http://dx.doi.org/10.1484/j.convi.5.111182.

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4

Stampfer, Helmut. "Influssi bizantini nella pittura romanica del Sudtirolo". Hortus Artium Medievalium 4 (gennaio 1998): 99–110. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.2.305126.

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5

Pace, Valentino. "Skulptura u grckom maniru na franackom Mediteranu - ikona Majke Bozije sa Detetom u manastiru Pohoda Marijinog u Trevizu". Zbornik radova Vizantoloskog instituta, n. 44 (2007): 325–31. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0744325p.

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Abstract (sommario):
(italijanski) Il Monastero della Visitazione di Treviso conserva un?icona che vi e giunta da Venezia nel XVII secolo. Non si hanno informazioni sulla sua originaria provenienza o sul suo committente. Datata, da analisi al carboonio 14, effettuate durante il restauro, a un?eta assai alta, tra il 664 e l?886 essa e stata pubblicata di recente come opera bizantina di eta macedone venendo anche identificata con la Vergine 'Ikokyra' di Costantinopoli: In questo articolo si ritiene invece che l?icona sia un tipico prodotto della cultura 'franca' di area mediterranea: All?imitazione di normativi modelli bizantini si congiungono infatti espressioni formali originate in occidente e confrontabili con opere, fra le quali la pala di Santa Chiara ad Assisi tardoduecentesca, simile per l?impostazione spaziale della figura 'iconica' stretta fra le colonnette. Altri confronti di dettaglio confermano la plausibilita di una data duecentesca, comunque non ateriore al 1200 circa. Il suo luogo d?origine puo essere stato un centro mediterraneo di dominio 'franco' o veneziano, non potendosi tuttavia nemmeno escludere del tutto una sua esecuzione a Venezia stessa.
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6

Valenzano, Giovanna. "Due capitelli bizantini per la città di Antenore". Hortus Artium Medievalium 26 (maggio 2020): 279–87. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.121712.

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7

Burgarella, Filippo. "L’identità dei Bizantini di periferia: i Greci di Calabria". Études Balkaniques-Cahiers Pierre Belon N° 6, n. 1 (1999): 131. http://dx.doi.org/10.3917/balka.006.0131.

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8

Alcázar Hernández, Eva Mª. "Castelli medievali in Sicilia. Dai Bizantini ai Normanni. Ferdinando Maurici". Arqueología y Territorio Medieval 2 (27 novembre 1995): 262–66. http://dx.doi.org/10.17561/aytm.v2i0.1618.

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9

Scarborough, John. "Book Review: Tradizione e ecdotica dei testi medici tardoantichi e bizantini". Bulletin of the History of Medicine 70, n. 3 (1996): 518–19. http://dx.doi.org/10.1353/bhm.1996.0091.

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Pedone, Silvia. "Una singolare bottega di lapicidi bizantini attiva a Hierapolis Efeso e Sardi". Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (20 marzo 2019): 217–36. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6872.

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Abstract (sommario):
Upon the background of the study of Byzantine sculpture of the Justinian age (6th century), the present survey focuses on a group of sculptures, partly unpublished, which came to light in recent archaeological campaigns carried out on the basilica complex dedicated to Apostle Philip in Hierapolis Such materials reveal stylistic features similar to those of some fragments coming from the neighboring areas and from the city of Sardis. An exceptional element of comparison is represented here by the large crosses carved on the columns of the Basilica of San Giovanni in Ephesus. This homogeneous group of marble artifacts and their iconographic and executive characteristics are an indicator of the stylistic originality of a workshop mainly active in Hierapolis, but also testify to the mobility of masons and materials in some of the main Christian places of worship of the 6th century.
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Cacciaguerra, Giuseppe. "Produzione e circolazione della ceramica da cucina nella Sicilia sud-orientale in età bizantina (secoli VI-IX)". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n. 1 (maggio 2021): 17–27. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001002.

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Abstract (sommario):
Produzione e circolazione della ceramica da cucina nella Sicilia sud-orientale in età bizantina (secoli VI-IX) I recenti scavi condotti a Siracusa hanno permesso di documentare un ampio complesso di materiali associati databili tra il periodo bizantino e islamico e di creare una seriazione delle ceramiche consumate a Siracusa in età bizantina. Il quadro mostra una sequenza di produzioni da fuoco locali e regionali e un percorso originale dei networks commerciali, dei sistemi di approvvigionamento e della circolazione della ceramica con evidenti differenze in relazione al ruolo della città nel corso di quattro secoli (VI-IX secolo).
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Klein, Menachem. "Internazionalizzazione di Gerusalemme". FUTURIBILI, n. 3 (settembre 2012): 105–13. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003006.

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Abstract (sommario):
L'Autore sviluppa l'idea di internazionalizzazione di Gerusalemme, attraverso la legittimazione che viene ai dominatori della cittŕ che si sono succeduti nella storia, a cominciare dagli ebrei, dai romani, dai bizantini, dai musulmani, dai cristiani, dagli inglesi e poi ancora dagli ebrei. Tale legittimazione viene analizzata nel luogo della Cittadella di Davide, del profeta e del re, e dello scrittore di Salmi, e nel luogo del Monte del Tempio. Su tali miti di luoghi si alternano diversi popoli. L'Autore osserva poi come gli israeliani alla fine riprendono una narrazione nazionale della Cittadella di Davide, in cui viene manipolata la storia anche nella stessa elaborazione del museo all'interno della stessa Cittadella.
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Costanza, Salvatore. "Il trattato sul sacrificio di Psellos: ieroscopia e influssi astrologici". MHNH. Revista Internacional de Investigación sobre Magia y Astrología Antiguas, n. 19 (22 dicembre 2019): 167–92. http://dx.doi.org/10.24310/mhnh.vi19.15412.

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Abstract (sommario):
Il trattato bizantino attribuito a Michele Psellos e pubblicato da O’ Meara (1989) è una testimonianza di notevole rilievo per il sacrificio e la ieroscopia, data la proibizione della tecnica fondata sull’esame delle viscere a partire dall’età costantiniana e la presumibile scomparsa in età bizantina. Tuttavia, l’indagine de extis è descritta nella Chronographia e nell’Historia Syntomos pselliane, in riferimento a Barda Foca e Costantino V Copronimo. Pare, quindi, opportuna un’attenta riconsiderazione e traduzione dell’opera che mostra notevoli connessioni con altre pseudo-scienze divinatorie del periodo bizantino, con l’astrologia in primo luogo, ma anche con l’omoplatomanzia, le cui predizioni tratte dall’osso della scapola di un animale rappresentano la rielaborazione medievale della splancnomanzia antica.
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Santos Salazar, Igor. "Beni fiscali e frattura politica: Persiceta e l'abbazia di Nonantola tra Bizantini e Carolingi". SOCIETÀ E STORIA, n. 166 (gennaio 2020): 681–702. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-166001.

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Wolińska, Teresa. "Luigi Santagati, "Storia dei Bizantini di Sicilia", Edizioni Lussografica Caltanissetta, Caltanisetta 2012, pp. 421". Studia Ceranea 3 (30 dicembre 2013): 238–45. http://dx.doi.org/10.18778/2084-140x.03.26.

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Rotondo, Roberto. "Echi bizantini nell’architettura rupestre pugliese. L’esempio della chiesa di Lama d’Antico a Fasano (Brindisi)". Convivium 5, n. 1 (gennaio 2018): 96–111. http://dx.doi.org/10.1484/j.convi.4.2018027.

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Porro, Antonietta. "Convegno «Dotti bizantini e libri greci nell'Italia del secolo XV (Trento, 22-23 ottobre 1990)". Scriptorium 45, n. 2 (1991): 303–5. http://dx.doi.org/10.3406/scrip.1991.1606.

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Vallejo Girvés, Margarita. "Enrique Flórez y sus contemporáneos ante la intervención de Gregorio Magno en obispados de la España bizantina". Hispania Sacra 49, n. 100 (8 febbraio 2018): 655. http://dx.doi.org/10.3989/hs.1997.v49.i100.654.

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Abstract (sommario):
El historiador agustino Enrique Flórez, con su obra España Sagrada, domina la historiografía española del XVIII. Su análisis de la Spania bizantina es acertada en muchas ocasiones, pero carece de fundamento en otras. Algunos juicios históricos sobre hechos enmarcados en el período bizantino también pueden ser corregidos. En particular, las cartas que envió Gregorio Magno (560-604), mediando en una polémica eclesiástico-civil. Estas cartas, conservadas en el Registrum Epistolarium, fueron consideradas por Flórez como obra de un falsario.
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Fodor, Georgeta. "Book Review: Bizantinii. Stat, religie și viață cotidiană în Imperiul Bizantin". Acta Marisiensis. Seria Historia 2, n. 1 (1 dicembre 2020): 145–47. http://dx.doi.org/10.2478/amsh-2021-0017.

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Barker, John W. "Graeculus perfidus/'Ιταλὸς ἰταμός: Il senso dell'alterità nei rapporti greco-romani ed italo-bizantini. Herbert Hunger". Speculum 64, n. 4 (ottobre 1989): 979–80. http://dx.doi.org/10.2307/2852904.

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Serra, Marta. "Alegorización de los dioses en Juan Tzetzes: el mito de Ares y Afrodita". Minerva. Revista de Filología Clásica, n. 35 (21 dicembre 2022): 93–110. http://dx.doi.org/10.24197/mrfc.35.2022.93-110.

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Abstract (sommario):
Este trabajo se propone hacer un análisis exhaustivo de una interpretación física del mito de Ares y Afrodita narrado en la Odisea. Tal exégesis se sitúa en época Comnena y fue realizada por el intelectual bizantino Juan Tzetzes (1110-1180) en su obra Allegoriae Odysseae. Se examinarán las intertextualidades con otras obras del autor, así como con otros intérpretes, su visión cosmológica, ciertos aspectos relativos a los roles de género y el nuevo tratamiento de los dioses, además del estilo. Con ello, se pretende mostrar cómo se reelaboró la materia homérica en época bizantina.
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Fischer, K. D. "Tradizione e ecdotica dei testi medici tardoantichi e bizantini Internationaler Kongreß in Anacapri, 29.–31. Oktober 1990". Berichte zur Wissenschaftsgeschichte 14, n. 1 (1991): 45–47. http://dx.doi.org/10.1002/bewi.19910140110.

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Troca Pereira, Reina Marisol. "Reflexões demonológicas bizantinas". Phaos: Revista de Estudos Clássicos 22 (14 giugno 2022): e022003. http://dx.doi.org/10.20396/phaos.v22i00.16097.

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Abstract (sommario):
Introdução/comentário, notas e tradução da pequena prosa bizantina Coisas que os Helenos opinam acerca dos demónios (Τίνα περὶ δαιμόνων δοξάζουσιν ῞Ελληνες). Opúsculo de autoria dúbia, atribuído a Pselo. De teor demonológico, retrata a temática titular em oito secções distintas, contemplando informações respeitantes a tipos, formas, características possessões/efeitos de demónios, prognose, feitiçaria, magia, rituais e invocações. Próximo de Timóteo ou Sobre a Atuação dos Demónios (Τιμόθεος ἢ Περὶ Ενέργειας Δαιμόνων), expõe um traço neoplatónico, em período judaico-cristão, desvelando conhecimento e apreço pela tradição clássica de matriz helénica, adaptada, mutatis mutandis, à temática demonológica deveras em voga no contexto bizantino.
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Ruiz de Loizaga Martín, María. "La reinterpretación del descenso de Cristo a los infiernos en los mosaicos litúrgicos del Centro Aletti". Estudios Eclesiásticos. Revista de investigación e información teológica y canónica 94, n. 370 (16 settembre 2019): 443–75. http://dx.doi.org/10.14422/ee.v94.i370.y2019.001.

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Abstract (sommario):
Los programas musivos de carácter litúrgico del Centro Aletti reflejan una fusión entre tradición y contemporaneidad. Entre las fuentes iconográficas procedentes de la tradición, se percibe la influencia del arte bizantino. El estudio de la historia del icono nos permite ahondar en su sentido y comprender su presencia en estos mosaicos. En el presente artículo se analiza la recuperación de la iconografía bizantina, así como de los Padres de la Iglesia, en las obras del Centro Aletti, en especial, en la reinterpretación que su director, Marko Ivan Rupnik, realiza del descenso de Cristo a los infiernos.
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De la Cruz Palma, Óscar. "El Dialogus de Fide de Jorge Ameruzes de Trebisonda. Un mensaje político en el proemio". Hispania Sacra 51, n. 103 (8 febbraio 2018): 101. http://dx.doi.org/10.3989/hs.1999.v51.i103.605.

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Abstract (sommario):
Tras la caída de Trebisonda en manos de los turcos (1461), el humanista bizantino Jorge Ameruzes de Trebisonda permanece en la corte del sultán Mehmed II. Aquí, él y el sultán entablan una conversación de tema teológico, que después el mismo Ameruzes edita con el título De fide o Philosophus. El proemio a este diálogo contine, bajo nuestro punto de vista, un mensaje de coexistencia entre bizantinos y turcos. Además, en el presente artículo exponemos la labor de Ameruzes como diplomático y filósofo, así como su colaboración con el islam.
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Tamanini, Paulo Augusto. "OS ÍCONES E SEUS SIGNOS: A APLICABILIDADE DAS IMAGENS NAS PESQUISAS E ESTUDO DA HISTÓRIA DO IMPÉRIO BIZANTINO". História: Questões & Debates 65, n. 1 (12 luglio 2017): 337. http://dx.doi.org/10.5380/his.v65i1.46370.

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Abstract (sommario):
O estudo das imagens tende a circunstanciar informações que reverbera em um campo de abordagens multifacetado, aberto à estranheza da História. Quando o objeto em análise trata de um conjunto de ícones bizantinos, parece natural reportá-lo aos assuntos de Teologia, negando a possibilidade de a História também sobre ele arguir, discorrer e tecer seus pareceres. Contrariando esta tendência, este artigo aborda os ícones bizantinos em sua historicidade, em sua feitura estética e diálogo com a Teologia da Igreja Ortodoxa Oriental. Por receber influências dessas áreas do saber, a abordagem é pensada transdisciplinarmente, usando como ponto de partida o conceito de signo pensado por Gilles Deleuze. Quer igualmente contribuir em alguns pontos teóricos acerca do uso das imagens bizantinas na construção da narrativa historiográfica.
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Narro, Ángel. "Tòpics retòrics dels textos hagiogràfics bizantins i catalans". SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 12 (21 dicembre 2018): 135. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.12.13668.

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Abstract (sommario):
Resum: El present treball analitza comparativament els principals tòpics retòrics presents als pròlegs de textos hagiogràfics bizantins i catalans. El punt de partença és la consolidació del gènere hagiogràfic com a tal en la literatura grega tardo-antiga i d’època bizantina i la seua influència sobre el desenvolupament de l’hagiografia en Occident, primer en llatí i després en les llengües romàniques a partir de l’Edat Mitjana. En aquest sentit, podrem observar l’ús d’un mateix repertori de caràcter retòric per presentar i embellir el text i analitzarem l’explicació d’aquest fenomen i les perspectives d’estudi a explorar. Paraules clau: hagiografia, literatura bizantina, literatura catalana, vides de sants. Abstract: This article is aimed to compare the main rhetorical topoi of the prologues of both Byzantine and Catalan Hagiographical texts. The starting point is the consolidation of Hagiography as a literary genre in Late Antique Greek and Byzantine literature and its influence on the development of Hagiography in the West, first on Latin and then on Romance texts from the Middle Ages. In this way, we will observe the use of similar rhetorical resources to introduce and embellish the texts and analyze the explanation of this issue and the different approaches to explore. Keywords: hagiography, byzantine literature, catalan literature, lives of saints.
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Giostra, Caterina, e Serena Massa. "Dal Mediterraneo al Mar Rosso: la cristianizzazione della città-porto di Adulis e la diffusione di modelli e manufatti bizantini". Hortus Artium Medievalium 22 (maggio 2016): 92–109. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.111334.

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Pinto Neto, Hermano Do Amaral. "Tempo e Tempos no Mundo Bizantino do Século XIII: Análise dos Epítomes Éticos sobre a Instabilidade da Vida, de Teodoro II Láscaris". Epígrafe 6, n. 6 (29 novembre 2018): 243–61. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8855.v6i6p243-261.

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Abstract (sommario):
O século XIII bizantino foi um período de grandes crises e transformações, tanto na esfera política quanto na esfera cultural. A tomada de Constantinopla pela Quarta Cruzada em 1204 e a subsequente fragmentação do império apresentou desafios materiais e cognitivos sem precedentes para o mundo grego bizantino, na medida em que sua unidade política se pulveriza e sua vida cultural, centrada em torno da capital, precisa se adaptar à nova realidade de fragilidade. Os Epítomes Éticos sobre a Instabilidade da Vida foram compostos nesse contexto por Teodoro II Láscaris, controverso imperador de Niceia de 1254 a 1258, que nos legou uma vasta produção intelectual na área de filosofia política. Os ensaios foram escritos no período de luto de Láscaris por sua falecida esposa, Elena da Bulgária. Neles, ele aborda diversas temáticas sobre a futilidade e efemeridade da existência humana, sempre sob o viés do tempo como agente corruptor e destruidor. Neste artigo, examinamos algumas das ricas noções de tempo presentes nos ensaios, desde a relação conturbada do autor com a morte até as severas implicações escatológicas da corrupção da glória imperial, apontada pelo autor, passando também por noções bizantinas de História, amor, profano, sagrado, espiritualidade e existência. Verificamos a significativa influência do pensamento parmenidiano e aristotélico na obra de Láscaris e, portanto, na intelligentsia nicena da época. Sua roda de letrados foi claramente influenciada pelo legado intelectual da Antiguidade clássica, presente sobretudo no mundo bizantino, mas também mantém uma moral e preocupações essencialmente cristãs.
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Fernandes, Caroline Coelho. "Teodoro Estudita e sua oposição ao poder imperial: uma análise da Controvérsia Moechiana e da Segunda Iconoclastia". Romanitas - Revista de Estudos Grecolatinos, n. 17 (25 settembre 2021): 174–89. http://dx.doi.org/10.17648/rom.v0i17.35352.

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Abstract (sommario):
Teodoro Estudita foi um monge que, no decorrer do século IX, foi uma importante força de oposição diante das decisões imperiais julgadas por ele como ultrajantes aos ideais cristãos bizantinos. Em duas ocasiões, colocou-se contrário ao imperador e suas ações, sofrendo consequências e punições, como o exílio. Em função disso, nosso objetivo se insere na tentativa de compreender o papel de Teodoro como agente de oposição ao palácio imperial e suas relações com ele, uma vez que os monges eram considerados importantes meios de contato e influência sobre a sociedade bizantina. Pretendemos fazer isso a partir do estudo de caso da Controvérsia Moechiana e da Segunda Iconoclastia (815-843), nas quais o monge foi protagonista.
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Bryer, A. A. M. "Elizabeth A. Zachariadou: Trade and crusade: Venetian Crete and the emirates of Menteshe and Aydin (1300–1415). (Library of the Hellenic Institute of Byzantine and Post-Byzantine Studies, No. 11.) xxxvi, 268 pp., 2 plates. Venice: Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Post-bizantini di Venezia, 1983." Bulletin of the School of Oriental and African Studies 48, n. 2 (giugno 1985): 367–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0041977x00033668.

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Cruz, Rodrigo. "Ritual melquita e dinâmicas identitárias dos cristãos no Líbano". Religião & Sociedade 41, n. 3 (dicembre 2021): 217–40. http://dx.doi.org/10.1590/0100-85872021v41n3cap09.

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Abstract (sommario):
Resumo: O objetivo deste artigo é analisar a importância da comunidade greco-melquita católica na mobilização de dinâmicas identitárias dos cristãos libaneses. Os resultados deste estudo estão baseados no trabalho de campo realizado no Líbano entre 2014 e 2018 por meio da observação participante em igrejas e monastérios. Por meio de suas vésperas, missas e orações, o clero dessa confissão coloca em prática as prescrições de sua tradição ritual, construída com base na combinação entre os elementos associados a referenciais opostos do cristianismo, principalmente o bizantino e o latino. Tal característica associada à qualidade da performance em termos disciplinares, estéticos e/ou emocionais, faz com que a com que essa comunidade religiosa consiga atrair para os seus espaços sagrados membros de diferentes confissões cristãs. A consequência disso é a mobilização de uma série de referenciais identitários como a identidade melquita, a católica, a bizantina ou então a genérica cristã nos discursos dos participantes dos rituais.
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Ribeiro da Silva, Thiago Juarez. "O cuidado do “pobre” entre os séculos VIII e X: uma questão política "global"?" Revista de História, n. 179 (9 settembre 2020): 1–34. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9141.rh.2020.161170.

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Abstract (sommario):
Entre os séculos VIII e X, diferentes autoridades governantes no Ocidente e no Oriente expediram normas em favor dos “pobres”. Neste artigo, pretende-se entender os motivos que as levaram a se ocuparem do tema, em especial da “opressão dos pobres”. Sob a perspectiva da “História Global”, realizou-se uma abordagem comparativa favorecendo a identificação de fenômenos transformadores e particulares, ao mesmo tempo em que se repensou as interpretações tradicionais da historiografia a respeito dos “pobres” em ambos espaços. Observou-se que os usos dos termos referentes a eles nos textos normativos bizantinos e carolíngios não foram apenas um testemunho estatístico do empobrecimento de suas respectivas sociedades, mas também resultado dos interesses dos agentes envolvidos na elaboração destes documentos, as cortes bizantina e carolíngia, tratando-se também de uma questão política.
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Acerbi, Fabio. "Byzantine Recensions of Greek Mathematical and Astronomical Texts: A Survey". Revista de Estudios Bizantinos 4 (2016): 133–213. http://dx.doi.org/10.37536/ebizantinos2016.4.8.

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Abstract (sommario):
Este artículo contiene una panorámica que se prentende completa de las recensiones bizantinas de textos matemáticos y astronómicos griegos junto con un esbozo de sus rasgos estilísticos principales. Se proporcionan y discuten listas de tales recensiones organizadas según dos criterios: el manuscrito que contiene la revisión y la obra revisada. Se presenta brevemente a los estudiosos bizantinos que pueden ser asociados con cierta probabilidad a alguna de estas recensiones. Un apéndice final ofrece un análisis completo del modo en que un teorema específico fue modificado por cierto número de revisores. El artículo incluye asimismo discusiones amplias de las dos enciclopedias matemáticas principales reunidas durante la época paleóloga.
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Borvarán Muñoz, Patricio. "MANIPULACIÓN ESCATOLÓGICA EN LA LITERATURA APOCALÍPTICA BIZANTINA: El caso del Daniel Eslavón y la relación bizantino-búlgara". Byzantion nea hellás, n. 34 (ottobre 2015): 49–70. http://dx.doi.org/10.4067/s0718-84712015000100003.

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Pasini, Cesare. "Testi agiografici e innografici come fonti «storiche»? Sondaggi e criteri di valutazione nei testi bizantini per san Filippo d'Agira e sant'Ambrogio di Milano". Analecta Bollandiana 122, n. 1 (giugno 2004): 69–82. http://dx.doi.org/10.1484/j.abol.4.00164.

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Condorelli, Orazio. "Prima del 1054: centri e periferie, universitalitá e particolaritá nel diritto della chiesa al tempo di San Simeone di Siracusa Treviri (1035)". Revista Española de Derecho Canónico 77, n. 188 (1 gennaio 2020): 105–51. http://dx.doi.org/10.36576/summa.130955.

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Abstract (sommario):
San Simeone fu un monaco bizantino di origine siciliana che concluse la propria vita a Treviri, dove la sua memoria è venerata dall’anno della sua morte (1035). La storia della sua vita mostra l’intensità dei processi di comunicazione tra la Chiesa latina e la Chiesa bizantina agli inizi del secolo XI, ed è presa come il punto di inizio di uno studio sulla configurazione del sistema giuridico della Chiesa latina tra la fine del primo Millennio e i primi decenni del secondo. La ricerca concentra quindi l’attenzione sull’esperienza istituzionale della «Chiesa imperiale», articolata intorno ai due poli dell’impero e del papato. L’ideale ecclesiologico e politico di collaborazione fra potere civile e potere ecclesiastico trovò esplicazione nelle iniziative di riforma ecclesiastica promosse da imperatori come Enrico II ed Enrico III e sostenute da alcuni fra i migliori Pontefici della prima metà del secolo XI. Alcune collezioni canoniche della prima metà del secolo XI si impegnarono nello sforzo di selezionare e coordinare le fonti del diritto canonico al fine di assecondare i propositi di riforma della vita ecclesiale.
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Losada Palenzuela, José Luis. "Mapeado digital de lugares en la novela bizantina española". Artnodes, n. 23 (15 gennaio 2019): 72–78. http://dx.doi.org/10.7238/a.v0i23.3222.

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Abstract (sommario):
La geografía literaria es un cruce interdisciplinario entre teoría de la literatura, geografía, cartografía digital y análisis espacial. En esta contribución abordamos las posibilidades y limitaciones de las tecnologías digitales para la cuantificación y visualización del espacio narrativo de los textos ficcionales. El análisis se basa en un corpus específico adscrito al género de la novela bizantina española del Siglo de Oro, cuyo cronotopo de la aventura está marcado con viajes, travesías marítimas, exotismo, encuentros transculturales, etc. A esta característica espacial singularizadora se añade la influencia directa de la cartografía histórica en la creación artística. Nos hemos servido de la extracción automática de lugares (Stanford y Freeling), de la georreferenciación (Qgis), de la geolocalización (GeoNames, Pelagios), del tratamiento de datos (R) y de la visualización en mapas (leaflet maps en R). Aunque podremos concluir que un acercamiento cuantitativo representa limitaciones que impiden explicar cómo funciona el género bizantino espacialmente, una visualización asociada a la superposición de mapas históricos podría servir, en nuestro caso, para añadir conocimiento al análisis del espacio literario.
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Wouters, Alfons. "I frammenti di Aristarco di Samotracia negli etimologici bizantini: Etymologicum Genuinum, Magnum, Symeonis, Megale Grammatike, Zonarae Lexicon. Introduzione, edizione critica e commento. By Francesca Schironi". Historiographia Linguistica 33, n. 3 (31 dicembre 2006): 404–9. http://dx.doi.org/10.1075/hl.33.3.10wou.

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Arthur, Paul, Umberto Albarella, Brunella Bruno e Sarah King. "‘Masseria Quattro Macine’ — a deserted medieval village and its territory in southern Apulia: an interim report on field survey, excavation and document analysis". Papers of the British School at Rome 64 (novembre 1996): 181–237. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010382.

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Abstract (sommario):
‘MASSERIA QUATTRO MACINE’ — UN VILLAGGIO MEDIEVALE ABBANDONATO ED IL SUO TERRITORIO NELIA PUGLIA MERIDIONALE: UNA RELAZIONE PRELIMINARE SULLA RICOGNIZIONE, LO SCAVO E L'ANALISI DOCUMENTARIAQuesta relazione presenta i risultati dei primi quattro anni di un progetto archeologico che esamina l'entroterra di Otranto, in Puglia meridionale. La ricognizione suggerisce che l'area vide un incremento dell'insediamento sia nel periodo tardo Romano/alto Bizantino che nel tardo Medio Evo. Gli scavi riguardano due siti principali.Il primo sito è quello della chiesa monumentale di Le Centoporte, Giurdignano, che sembra essere stata costruita come parte di un monastero tra il tardo quinto e l'inizio del sesto secolo. Sembra che la costruzione non sia mai stata completata e che intorno al settimo secolo fu riprogettata in maniera che potesse ospitare una piccola comunità all'interno delle sue mura.Il secondo sito è quello del villaggio medievale di Quattro Macine, che potrebbe essere stato fondato prima della conquista normanna della Puglia, nel 1071, per essere poi abbandonato durante il XIV secolo ed infine sostituito da una fattoria. Due chiese, di fondazione normanna e bizantina, con i loro cimiteri associati, vengono descritte. Ulteriori ritrovamenti vengono anche discussi, con lo scopo di presentare un modello preliminare di cambiamento dell'insediamento e di uso del territorio.
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Bianconi, Daniele. "Antefatto bizantino". Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, n. 134-1 (1 gennaio 2022): 9–15. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.11904.

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Alonso-Nú˜nez, J. M. "Valerio Neri: Costanzo, Giuliano e l'ideale del civilis princeps nelle Storie di Ammiano Marcellino. (Quaderni della Rivista di studi bizantini e slavi, 1.) Pp. 78. Rome, 1984. Paper." Classical Review 36, n. 2 (ottobre 1986): 334–35. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00106791.

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Monga, Luigi, e Aldo Busi. "La delfina bizantina". World Literature Today 62, n. 1 (1988): 110. http://dx.doi.org/10.2307/40144083.

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Christie, Neil. "Byzantine Liguria: an imperial province against the Longobards, A.D. 568–643". Papers of the British School at Rome 58 (novembre 1990): 229–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011661.

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Abstract (sommario):
LIGURIA BIZANTINA: UNA PROVINCIA IMPERIALE CONTRO I LONGOBARDI,568–643 D.C.L'invasione longobarda dell'Italia bizantina nel 568 d.C. restrinse in maniera consistente i territori imperiali costringendoli alle regioni costiere della penisola. La provincia della Liguria, rapidamente privata di legami terrestri con le altre zone imperiali sopravvissute, ha visto una rapida militarizzazione della sua amministrazione, rimedio supremo nella sua lotta per contrastare l'invasione longobarda. Sebbene solo sporadicamente documentata dalle fonti letterarie, la Liguria beneficia di una messe di dati archeologici, soprattutto in forma di repertori tipologici dettagliati da scavi urbani (fra cui Luni, Albenga e Ventimiglia), che forniscono indicazioni importanti sulle trasformazioni sociali presenti in questa fase così poco studiata. Sistemi di popolamento urbano, militare e rurale sono ampiamente esaminati e riportati all'interno di un'intelaiatura politica, militare e amministrativa della provincia e in generale dell'Italia bizantina. In particolare, molta attenzione viene data alle strutture di difesa e che contribuirono alla sopravvivenza della Liguria bizantina fino alla metà del VII seeolo d.C.
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Valente, Cynthia Maria. "As Relações Políticas entre o Império Bizantino e o Reino Visigodo de Toledo durante o Século VI". Mosaico 11, n. 2 (21 agosto 2018): 123. http://dx.doi.org/10.18224/mos.v11i2.6318.

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Abstract (sommario):
O objetivo desse artigo consiste em compreender as práticas políticas entre o Império Bizantino e o Reino Visigodo de Toledo durante o século VI. A fonte principal de análise utilizada foi a Historiae Gothorum, de Isidoro de Sevilha, que juntamente com mais duas fontes do período contribuíram para esse artigo. Tanto no documento principal, como nos outros, notamos a instabilidade política entre o Império e o Reino Visigodo, concluindo que as relações entre ambos nunca foram harmoniosas, devido a sempre presente ameaça de Constantinopla ao território visigodo; seja por conflitos bélicos em suas fronteiras mediterrâneas, ou devido às ainda existentes possessões territoriais bizantinas em solo peninsular. The Political Relations Between the Byzantine Empire and the Visigoth Kingdom of Toledo During the Sixth Century The purpose of this article is to understand the political practices between the Byzantine Empire and the Visigothic Kingdom of Toledo during the sixth century. The main source of analysis used was the Historiae Gothorum, by Isidoro de Sevilha, which along with two other sources of the same period, contributed to this article. In both the main document and the other ones, we note the political instability between the Empire and the Visigothic Kingdom, concluding that the relations between the two have never been harmonious due to the ever present threat of Constantinople to the Visigothic territory; either because of warlike conflicts on its Mediterranean borders, or because of the remaining Byzantine’s territorial possessions on peninsular soil.
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Egido, Aurora. "De islas y buen gobierno. Nuevos espejos clásicos y bizantinos en la Ínsula Barataria". JANUS. Estudios sobre el Siglo de Oro, n. 11 (12 gennaio 2022): 1–43. http://dx.doi.org/10.51472/jeso20221101.

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Abstract (sommario):
RESUMEN: Este artículo ofrece una nueva aproximación a los capítulos relacionados con la Ínsula Barataria del Quijote a partir de la relación tradicional entre el tema de las islas y los tratados de buen gobierno. Cervantes tuvo acceso a los espejos de príncipes clásicos y bizantinos a través de las traducciones de Diego Gracián y sobre todo del Comentario en breve de su amigo Cristóbal Mosquera de Figueroa. Pero además conoció de primera mano el uso legal ordinario de los consejos de Agapeto y de las leyes del emperador Justiniano, que él adaptó more novelístico al gobierno de Sancho Panza con agudeza de ingenio. ABSTRACT: This article offers a new approach to the Ínsula Barataria´s episode in Don Quixote, by stablishing the traditional relationship between the island´s theme ant the treaties of good government. Cervantes had access to the classics and bizantines specula principum through the translations of Diego Gracián and, above all, the Comentario en breve of his friend Cristóbal Mosquera de Figueroa. But he new also the ordinary legal use of Agapeto´s advices and the emperor Justiniano´s laws in his time, which he adapted, in a novelistic way and with sharp wit, to the Sancho Panza´s government.
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Romoli, Francesca. "Vasilka Tăpkova-Zaimova, Bulgarians by Birth. The Comitopuls, Emperor Samuel and Their Successors According to Historical Sources and Historiographic Tradition. East Central and Eastern Europe in the Middle Ages, 450–1450, 47. Leiden and Boston: Brill, 2017, 338pp." Mediaevistik 31, n. 1 (1 gennaio 2018): 265–67. http://dx.doi.org/10.3726/med012018_265.

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Abstract (sommario):
Il volume di Vasilka Tăpkova-Zaimova, professore emerito di Storia bizantina e dei Balcani all’Accademia bulgara delle scienze e doctor honoris causa alle Università di Veliko Tărnovo e Bucarest, presenta un’ampia selezione di fonti sulla rivolta dei Comitopuli, l’Impero di Samuele e la guerra bulgaro-bizantina (X-XI sec.). Il lavoro, tradotto dal bulgaro da Pavel Murdzhev, è preceduto da un’introduzione di Kiril Petkov.
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Soto Chica, José, e Maila García Amorós. "Nuevas e ignoradas noticias sobre la Kâhina y la conquista árabe del África bizantina: de reina de los bereberes a reina de los romanos". Gladius 39 (26 novembre 2019): 93. http://dx.doi.org/10.3989/gladius.2019.05.

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Abstract (sommario):
El sometimiento del África bizantina por los ejércitos omeyas tiene su eje central en los relatos, cargados de leyenda y a menudo contradictorios, de la llamada «Guerra de la Kâhina». Esta misteriosa mujer, supuesta reina de una tribu bereber del monte Aurés, ha condicionado los intentos de la historiografía contemporánea por establecer un relato coherente desde el punto de vista cronológico, militar y cultural, de la definitiva conquista árabe del África bizantina. El objetivo de este trabajo es poner en valor el texto más antiguo sobre la Kâhina, la Crónica de los árabes, recogido en la obra de Elías de Nísibe. Esto nos permitirá contextualizar adecuadamente a la mítica Kâhina y enmarcar su resistencia a la expansión islámica en un plano plenamente histórico, determinado por la resistencia bizantina ante la expansión árabe por el control del norte de África.
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Redondo, Jordi. "Ironia i sàtira: l’aparició d’una nova Teodora al tron imperial bizantí". Tirant: Butlletí informatiu i bibliogràfic de literatura de cavalleries, n. 23 (13 dicembre 2020): 81. http://dx.doi.org/10.7203/tirant.23.19186.

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Abstract (sommario):
El present treball mira de presentar el personatge de l’anònima emperadriu al Tirant lo Blanc ha estat modelat sota elpatró de la tradició literària sobre l’emperadriu bizantina Teodora. La seua etopiea es deu a un autor contemporani,l’historiador Procopi, el qual va conèixer personalment i de molt a prop la vida a palau. El joc intertextual aporta unaprova sòlida, en la nostra opinió, sobre la recepció del personatge a partir de la ltradició literària bizantina.
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Redondo, Jordi. "Ironia i sàtira: l’aparició d’una nova Teodora al tron imperial bizantí". Tirant: Butlletí informatiu i bibliogràfic de literatura de cavalleries, n. 23 (13 dicembre 2020): 81. http://dx.doi.org/10.7203/titant.23.19186.

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Abstract (sommario):
El present treball mira de presentar el personatge de l’anònima emperadriu al Tirant lo Blanc ha estat modelat sota elpatró de la tradició literària sobre l’emperadriu bizantina Teodora. La seua etopiea es deu a un autor contemporani,l’historiador Procopi, el qual va conèixer personalment i de molt a prop la vida a palau. El joc intertextual aporta unaprova sòlida, en la nostra opinió, sobre la recepció del personatge a partir de la ltradició literària bizantina.
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