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Tesi sul tema "Calcestruzzo"

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1

Resca, Sara. "Degrado e protezione del calcestruzzo armato". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro si propone di analizzare il calcestruzzo armato come materiale da costruzione, in particolare focalizzando l’attenzione sulle tecniche di prevenzione di alcuni tipi di degrado con l’utilizzo di trattamenti superficiali. Il calcestruzzo è uno dei materiali da costruzione più utilizzati in quanto presenta molteplici vantaggi come la libertà di forma, il basso costo dei materiali ed il buon comportamento strutturale. Nonostante quanto detto, si possono evidenziare delle criticità inerenti all’utilizzo di questo materiale, il tema centrale di questo lavoro è quello di analizzare nuove tecniche di protezione atte a salvaguardare la struttura da tre diverse tipologie di degrado, valutandone l’effettiva efficacia nell’ottenere quello per cui sono state previste. Nei primi capitoli si esaminerà il calcestruzzo come materiale da costruzione e saranno spiegati i processi che il conglomerato cementizio deve compiere per diventare un materiale indurito e resistente. Nel terzo capitolo si affronteranno, senza entrare nella descrizione puntuale di ciascuna di esse, le diverse cause di degrado del calcestruzzo armato. Infine nel quarto ed ultimo capitolo, verranno esposti tre casi studio: il primo tratta di un tipo di degrado spesso non preso in considerazione ma causante ingenti danni all’aspetto paesaggistico e al patrimonio storico: si analizzano i rivestimenti da poter applicare al calcestruzzo per rendere più semplificato il processo di rimozione dai graffiti. Il secondo si ripromette di analizzare l’efficacia nel proteggere le armature di acciaio dalla corrosione per mezzo un nuovo tipo di pigmenti core-shell poco costosi ma soprattutto ecosostenibili. Infine si porrà lo sguardo su un problema non indifferente ovvero quello della protezione del calcestruzzo armato dalle alte temperature anche in questo caso utilizzando un trattamento superficiale volto a migliorare le performance del calcestruzzo durante l’incendio.
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2

Fazio, Francesco. "Metodi di analisi non lineare di strutture in calcestruzzo armato. Modellazione del fenomeno dell aderenza - scorrimento fra acciaio e calcestruzzo". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1411.

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Abstract (sommario):
La risposta non lineare di un sistema strutturale, simulata mediante l uso di modelli continui standard con ipotesi di materiali omogenei, trova il suo stato critico e di fallimento nella modellazione di quei materiali che presentano la formazione di fessure macroscopiche, sotto certe condizioni di carico, dal normale esercizio fino all azione sismica. Diverse sono le formulazioni ed i modelli numerici presenti in letteratura per la simulazione del fenomeno della fessurazione e della frattura coesiva, molti dei quali risultano spesso abbastanza sofisticati ed onerosi dal punto di vista computazionale. Lo studio svolto nella presente tesi è stato rivolto alla modellazione ed all analisi dei processi di fessurazione in elementi monodimensionali in cemento armato, quali tiranti e travi, attraverso una modellazione agli elementi finiti, avendo come obiettivo quello di modellare il fenomeno mediante una strategia numerica che non comporti profonde modifiche ai codici di calcolo impiegati nel metodo degli elementi finiti. In particolare, nell ambito dell ipotesi di piccoli spostamenti e piccoli gradienti di spostamento, il principale oggetto di studio è stato quello della formulazione analitica di un modello meccanico, idoneo a simulare il comportamento di tiranti e travi in calcestruzzo armato, che include l interazione fra le barre di armatura e il conglomerato cementizio e che è in grado di seguire l evoluzione del quadro fessurativo all interno dell elemento, tenendo in considerazione in maniera completa l energia di frattura del materiale calcestruzzo. Gli elementi strutturali sono stati modellati come dei compositi costituiti da una matrice in calcestruzzo e da un insieme di fibre longitudinali di acciaio, interconnesse con elementi di interfaccia che simulano il fenomeno dell aderanza - scorrimento tra i predetti elementi del composito, sfruttando una formulazione energetica del problema. Tutte le equazioni che governano il problema in esame sono state ottenute mediante l uso di un funzionale energetico misto. I legami costitutivi dei materiali calcestruzzo ed acciaio sono quelli classici, reperiti in letteratura, mentre il comportamento dell interfaccia tra di essi è stato simulato con una variante logaritmica del legame indicato nel CEB FIP Model Code 90. Nella fase coesiva di apertura delle fessure all interno della matrice in calcestruzzo, per le interfacce che le simulano sono stati adottati modelli costitutivi del calcestruzzo a trazione di tipo softening (lineare, bilineare, trilineare, esponenziale), tratti dalla copiosa letteratura al riguardo. L attenzione è stata focalizzata sull analisi di un tirante in composito calcestruzzo ed acciaio, per il quale sono stati implementati degli algoritmi di calcolo che consentono di seguire il comportamento non lineare dell elemento dalla fase integra alla fase fessurata fino al collasso. Partendo dalla definizione delle caratteristiche geometriche e meccaniche delle membrature, l'algoritmo determina le funzioni di forma degli spostamenti generalizzati, le matrici di rigidezza, i campi di spostamento, lo stato deformativo e quello tensionale. Viene illustrata, in dettaglio, la tecnica adoperata per implementare, in ambiente Mathematica e Matlab, un elemento finito monodimensionale a due nodi in grado di catturare discontinuità nel campo di spostamento, nel caso del tirante. Analogo studio è stato svolto per gli elementi compositi travi in calcestruzzo cementizio armato e per essi si sono definiti tutti gli elementi preliminari fino alla fase di incipiente fessurazione, necessari per la successiva formulazione dell analisi non lineare fino al collasso. La procedura e l elemento finito implementato sono stati validati mediante confronti con risultati noti in letteratura e con quelli di prove sperimentali standard, tratte dalla stessa letteratura ed impiegate classicamente nell ambito dello studio del fenomeno della fessurazione e della meccanica della frattura.
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3

Cortesi, Filippo. "Studio sperimentale sulla durabilità di incollaggi FRP-Calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amslaurea.unibo.it/42/.

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4

Rende, Noemi. "La gestione del calcestruzzo residuo in prefabbricazione: il caso di Truzzi Prefabbricati". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract (sommario):
Il progetto nasce dalla collaborazione con “TRUZZI S.p.A.” per la risoluzione del problema della gestione del calcestruzzo residuo proveniente dai processi di prefabbricazione, il quale ad oggi viene smaltito sistematicamente come rifiuto. Questo studio si pone l’obiettivo di analizzare tre ipotesi di riuso dello sfrido di calcestruzzo, le quali hanno una natura profondamente differente l’una dall’altra e di cui si valutano gli aspetti tecnologici, normativi ed economici. La prima proposta consiste nel getto in casseri del calcestruzzo eccedente dalla produzione, che una volta solido può essere riciclato attraverso opportuni processi di macinazione e vagliatura. Si presentano le problematiche correlate con l’impiego di aggregati riciclati in elementi strutturali e si approfondiscono il quadro normativo attuale e l’implementazione in stabilimento. La seconda soluzione consiste nel trattare il residuo di calcestruzzo con un additivo inertizzante, il quale con i dovuti tempi di lavorazione trasforma la miscela fluida in un nuovo materiale granulare. In questo caso si illustra la tecnologia e si approfondisce il quadro normativo, completando con prove sperimentali. L’ultima ipotesi è rappresentata dallo studio di una via di impiego diretto del residuo di calcestruzzo che consiste nella produzione di un manufatto non strutturale. Il primo passo è stato quello di conoscere ogni tipo di prodotto cementizio presente sul mercato e le relative modalità di produzione. Una volta determinati i manufatti realizzabili con il residuo a disposizione, si indagano i metodi di implementazione in stabilimento e si definisce il mercato di riferimento. Si procede con un confronto tra le soluzioni studiate a partire da considerazioni relative all’attuabilità normativa, di implementazione in stabilimento e le problematiche correlate. Si conclude con un’analisi costi-benefici, dalla quale è possibile riconoscere quale tra le soluzioni è quella più favorevole per “TRUZZI S.p.A.”.
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5

Violini, Andrea. "Analisi pushover di telai in calcestruzzo armato con tamponature". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3256/.

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6

Ghermandi, Edoardo. "Ottimizzazione della soletta nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro di tesi si concentra sullo studio delle problematiche connesse all'ottimizzazione, analisi e progettazione avanzata di solette in calcestruzzo armato nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Viene applicato in particolare il metodo di Wood-Armer per il calcolo delle sollecitazioni tenendo in conto della presenza dei momenti torcenti. I risultati sono utilizzati per il caso di studio reale di un viadotto di nuova costruzione sulla SS36 tra Grosseto e Siena.
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7

Camporeale, Antonio. "ARCHITETTURA PLASTICA - L'impiego organico del calcestruzzo armato nel progetto contemporaneo". Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2018. http://hdl.handle.net/10251/100088.

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Abstract (sommario):
Las siguientes notas representan el inicio de una investigación cuyos supuestos y creencias están ligados a la experiencia diaria con la arquitectura. Se hará referencia al método crítico de análisis e interpretación sobre los que la "Escuela Romana" ha definido la base teórica. Este método tiene como objetivo identificar los caracteres permanentes, que pueden ser leídos en las distintas realidades construidas en los lentos cambios que tuvieron lugar a lo largo de la historia. Una historia que no se entiende como una serie de episodios arquitectónicos particulares en los que los edificios especiales representan la singularidad, sino como una secuencia de transformaciones necesariamente vinculadas unas a las otras que implican la totalidad del mundo construido, desde los tejidos urbanos, pasando por la ciudad, hasta el territorio antropizado. De esa manera se alcanzan, además, las razones de la forma y la expresión, debidas a la consolidación y la transmisión, a través del tiempo y del espacio, de necesidades y costumbres constructivas, típicas de las distintas áreas geográfica-culturales. ¿Por qué el hormigón armado? Porque hoy es el material de construcción por excelencia. Si por un lado se puede hablar con claridad de "desarrollo elástico", ampliamente demostrado por el uso difundido del marco estructural en la arquitectura, su "potencial plástico", por otro lado sin embargo, parece aún no haber encontrado una definición arquitectónica clara. Con "plástico" aquí no se hace referencia al aspecto "escultórico" de tal material, sino a la acepción constructiva del término; es decir, plástico como capacidad del material de reproducir nuevas configuraciones tras la "rotura" ocurrida causada por carga excesiva; plástico como unión entre cantidades y capacidades de transmisión de las cargas; plástico, finalmente, como capacidad de resistencia del material debido a las formas de los elementos. A través de este filtro crítico se puede leer la historia de la arquitectura como un proceso continuo que ha afectado a la materia que constituye la realidad; materia por primera vez "encontrada" por el hombre nómada y de la que luego se reconoció su capacidad especial para ser utilizada como material de construcción dadas las necesidades sedentarias que surgieron. El material se transforma en elemento de construcción, a través de un mayor empeño del hombre en su elaboración. Tales elementos se pueden ensamblar en una estructura de la que serán legibles los caracteres en función del área geográfica-cultural de formación. El área geográfica-cultural se entiende como porción de territorio en que se puede reconocer un gran número de caracteres comunes en los materiales, en los elementos y en las estructuras de las construcciones (Strappa, 1995). La combinación de hormigón con hierro produce un material que es totalmente nuevo, desconocido, mágico. Una "piedra fundida", moldeable en cualquier forma que se desee, que trabaja a compresión y al mismo tiempo resistente a la tracción. Pier Luigi Nervi en Italia y Eduardo Torroja en España han intentado llevar a cabo una síntesis entre el mero diseño estructural, que se creía propio de los ingenieros, y la contribución creativa de los arquitectos, dando a la construcción una función unificadora.
The following notes represent the beginning of an investigation whose assumptions and beliefs are linked to the daily experience with architecture. Reference will be made to the critical method of analysis and interpretation on which the "Roman School" has defined the theoretical basis. This method aims to identify the permanent characters, which can be read in the different realities constructed in the slow changes that took place throughout history. A history that is not understood as a series of particular architectural episodes in which the special buildings represent the singularity, but as a sequence of transformations necessarily linked to each other that imply the totality of the constructed world, from the urban fabrics, passing through the city, to the anthropized territory. In this way, the reasons for form and expression are also reached, due to the consolidation and transmission, through time and space, of constructive needs and customs, typical of the different geographical-cultural areas. Why reinforced concrete? Because today is the building material par excellence. If on the one hand one can speak clearly of "elastic development", amply demonstrated by the widespread use of the structural framework in architecture, its "plastic potential", on the other hand however, seems to have not yet found a clear architectural definition. With "plastic" there is no reference to the "sculptural" aspect of such material, but to the constructive meaning of the term; that is, plastic as the ability of the material to reproduce new configurations after the "break" occurred caused by excessive loading; plastic as a union between quantities and capacities of transmission of loads; plastic, finally, as the ability to resist the material due to the shapes of the elements. Through this critical filter one can read the history of architecture as a continuous process that has affected the matter that constitutes reality; matter for the first time "found" by the nomadic man and from which his special capacity was later recognized to be used as construction material given the sedentary needs that arose. The material becomes a building element, through a greater effort of man in its development. Such elements can be assembled in a structure from which the characters will be legible according to the geographic-cultural area of formation. The geographic-cultural area is understood as a portion of territory in which a large number of common characters can be recognized in the materials, in the elements and in the structures of the constructions (Strappa, 1995).
Les següents notes representen l'inici d'una recerca que els seus suposats i creences estan lligats a l'experiència diària amb l'arquitectura. Es farà referència al mètode crític d'anàlisi i interpretació sobre els quals la "Escola Romana" ha definit la base teòrica. Aquest mètode té com a objectiu identificar els caràcters permanents, que poden ser llegits en les diferents realitats construïdes en els lents canvis que van tenir lloc al llarg de la història. Una història que no s'entén com una sèrie d'episodis arquitectònics particulars en els quals els edificis especials representen la singularitat, sinó com una seqüència de transformacions necessàriament vinculades unes a les altres que impliquen la totalitat del món construït, des dels teixits urbans, passant per la ciutat, fins al territori **antropizado. D'aqueixa manera s'aconsegueixen, a més, les raons de la forma i l'expressió, degudes a la consolidació i la transmissió, a través del temps i de l'espai, de necessitats i costums constructius, típiques de les diferents àrees geogràfica-culturals. Per què el formigó armat? Perquè avui és el material de construcció per excel·lència. Si d'una banda es pot parlar amb claredat de "desenvolupament elàstic", àmpliament demostrat per l'ús difós del marc estructural en l'arquitectura, el seu "potencial plàstic", d'altra banda no obstant açò, sembla encara no haver trobat una definició arquitectònica clara. Amb "plàstic" ací no es fa referència a l'aspecte "escultòric" de tal material, sinó a l'accepció constructiva del terme; és a dir, plàstic com a capacitat del material de reproduir noves configuracions després del "trencament" ocorregut causat per càrrega excessiva; plàstic com a unió entre quantitats i capacitats de transmissió de les càrregues; plàstic, finalment, com a capacitat de resistència del material a causa de les formes dels elements. A través d'aquest filtre crític es pot llegir la història de l'arquitectura com un procés continu que ha afectat a la matèria que constitueix la realitat; matèria per primera vegada "trobada" per l'home nòmada i de la qual després es va reconèixer la seua capacitat especial per a ser utilitzada com a material de construcció donades les necessitats sedentàries que van sorgir. El material es transforma en element de construcció, a través d'una major obstinació de l'home en la seua elaboració. Tals elements es poden assemblar en una estructura de la qual seran llegibles els caràcters en funció de l'àrea geogràfica-cultural de formació. L'àrea geogràfica-cultural s'entén com a porció de territori en què es pot reconèixer un gran nombre de caràcters comuns en els materials, en els elements i en les estructures de les construccions (**Strappa, 1995). La combinació de formigó amb ferro produeix un material que és totalment nou, desconegut, màgic. Una "pedra fosa", emmotllable en qualsevol forma que es desitge, que treballa a compressió i al mateix temps resistent a la tracció. **Pier Luigi **Nervi a Itàlia i Eduardo **Torroja a Espanya han intentat dur a terme una síntesi entre el mer disseny estructural, que es creia propi dels enginyers, i la contribució creativa dels arquitectes, donant a la construcció una funció unificadora.
Camporeale, A. (2018). ARCHITETTURA PLASTICA - L'impiego organico del calcestruzzo armato nel progetto contemporaneo [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/100088
TESIS
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Lo, Conte Luca. "Indagine teorica e sperimentale sull'aderenza di barre in frp nel calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7545/.

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Abstract (sommario):
L’aderenza tra barre fibrorinforzate e calcestruzzo è una chiave fondamentale per comprendere al meglio l’azione composita di strutture rinforzate o armate in FRP. Deve essere mobilitata una certa aderenza tra la barra e calcestruzzo per trasferire gli sforzi da un corpo all’altro. Poiché il materiale composito è anisotropo, in direzione longitudinale le proprietà meccaniche sono governate da quelle delle fibre, mentre in direzione trasversale dalla resina. La matrice presenta in genere resistenze più basse di quella a compressione del calcestruzzo, cosicché il meccanismo di aderenza risulta diverso da quello sviluppato dalle tradizionali barre in acciaio. In questa tesi viene sviluppata appunto un’indagine sperimentale sul fenomeno dell’aderenza di barre in acciaio e barre in CFRP (fibra di carbonio) nel calcestruzzo, cercando di capire come cambia il fenomeno al variare dei parametri da cui dipende principalmente l’aderenza, come ad esempio la resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo, il diametro e la deformazione superficiale della barra e la posizione di questa nel provino di calcestruzzo. Sono state quindi realizzate delle prove di pull-out, ovvero delle prove di estrazione di barre da provini di calcestruzzo, per determinare le tensioni tangenziali d’aderenza in funzione dello scorrimento locale della barra (local bond-slip). Infine sono stati calibrati, sui risultati delle prove sperimentali, i tre modelli analitici più noti in letteratura che descrivono il fenomeno dell’aderenza delle barre in FRP nel calcestruzzo, ovvero quello di Malvar (1994), il CMR Model (1995) e il Modified BPE Model (1996).
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Ferri, Fabio. "Analisi numerica del comportamento di solai a struttura mista legno-calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7619/.

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Abstract (sommario):
Lo scopo di questo lavoro è stato creare un modello agli elementi finiti e calibrarlo con le poche prove sperimentali presenti in letteratura, che potesse essere utilizzato per la calibrazione e la messa a punto di prove sperimentali future, al fine di mettere in luce i fattori che maggiormente caratterizzano il comportamento di questo tipo di strutture
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Bandiera, Massimo <1988&gt. "Sviluppo di un additivo (super)fluidificante per calcestruzzo da risorse rinnovabili". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2095.

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Abstract (sommario):
Gli additivi superfluidificanti sono oggi riconosciuti come un componente chiave nella preparazione del calcestruzzo, in quanto assicurano prestazioni allo stato fresco e indurito non altrimenti raggiungibili. La maggior parte degli additivi presenti oggi sul mercato sono polimeri di sintesi, in genere policarbossilati eteri, ottenuti a partire da acido acrilico/metacrilico e polietilenglicole. Scopo di questa tesi è lo sviluppo di un additivo (super)fluidificante a partire da risorse rinnovabili, che possa sostituire gli additivi tradizionali in particolari applicazioni. Tale sviluppo si inserisce in un contesto di sostenibilità che costituisce uno dei principali megatrends del mercato delle costruzioni.
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Giambi, Andrea. "Demolizione delle costruzioni in calcestruzzo armato: tecniche, teoria ed analisi dei rischi". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
L’intento di questa ricerca è stato quello di cercare di riordinare ed approfondire il settore delle demolizioni, campo vasto e in costante crescita, dove saranno necessari tecnici sempre più specializzati in materia di statica, ambiente, sicurezza ed esplosivistica civile. Nella prima parte della ricerca è stata analizzata l'errata concezione odierna delle demolizioni viste solamente come un mero intervento di distruzione e sono state descritte le principali tecniche di demolizione tradizionali per costruzioni in calcestruzzo armato, suddividendole nelle due famiglie riguardanti le demolizioni parziali e le demolizioni totali, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di ognuna di esse e nello specifico evidenziando il grado di compatibilità della singola tecnica in relazione all'intervento da svolgere. Descritte le tecniche sono state studiate le principali verifiche statiche che vengono solitamente effettuate per le demolizioni con esplosivo e le demolizioni meccaniche. Nella seconda parte della tesi si è voluto prestare attenzione riguardo alle origini della demolizione guardando in che modo si sia evoluta sino ad oggi, in particolare le imprese odierne le quali sono attualmente in grado di affrontare qualsiasi problema seguendo il programma del processo demolitivo. L'ultima parte della ricerca consiste nella valutazione e descrizione dei principali fattori di rischio di questi interventi sottolineando ogni tipo di soluzione per poterli evitare, è stato inoltre analizzato molto schematicamente il caso di studio del Palazzo di Giustizia dell'Aquila distrutto a causa del sisma e rinnovato grazie ad interventi demolitivi.
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Martini, Rudy. "Valutazione delle proprietà meccaniche del calcestruzzo nelle strutture di cemento armato esistenti". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
In questa tesi è stato affrontato lo studio della valutazione delle proprietà meccaniche del calcestruzzo negli edifici esistenti, ponendo attenzione alle normative che regolano questa procedura, alle prove distruttive e non, che vengono eseguite in sito e in laboratorio, fino all'elaborazione dei risultati al fine di ottenere il valore desiderato della resistenza a compressione del cls. In particolare sono state affrontate le prove a compressione, trazione indiretta e di determinazione del modulo elastico che si eseguono in laboratorio, i carotaggi, la carbonatazione, la prova sclerometrica, ultrasonica, di aderenza, di estrazione e penetrazione eseguite in sito. Per la valutazione del calcestruzzo è stato introdotto il funzionamento delle curve di correlazione, la loro costruzione e valutazione, e le varie definizioni del calcestruzzo definite dalla NTC del 2008, dalle Linee Guida C.S. LL.PP. e dal metodo Holos.
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Tarozzi, Mirco. "Caratterizzazione dinamica di ponti in calcestruzzo: analisi del ponte Bacchelli a Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro di tesi viene svolto all’interno del “Progetto SHAPE – Predicting Strength Changes in Bridges from Frequency Data Safety, Hazard, and Poly-harmonic Evaluation”, progetto che fa parte del programma “ERA-NET Plus Infravation 2014 Call” finanziato dalla Comunità Europea e che si occupa della valutazione dello stato di sicurezza dei ponti esistenti attraverso la definizione di un sistema di acquisizione e monitoraggio dei parametri modali al fine di percepirne le variazioni. L’elaborato si compone principalmente di due parti, la prima introduce il monitoraggio, le principali tecniche di identificazione del danno e riprende alcune delle principali nozioni inerenti all’analisi del segnale e alla dinamica delle strutture; la seconda parte, invece, si focalizza principalmente sull’applicazione dell’analisi nel dominio delle frequenze di segnali acquisiti sperimentalmente mediante la tecnica di analisi modale operazionale di tipo Output-Only. La caratterizzazione dinamica viene condotta su due ponti modello, realizzati in scala 1:4 presso il laboratorio LISG della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna, e per un ponte esistente, il ponte R. Bacchelli, situato sempre a Bologna. L’acquisizione dei dati accelerometrici si è operata a seguito di un’eccitazione impulsiva nel caso dei modelli in scala, e di un’eccitazione random, quale quella del traffico, per quanto riguarda il ponte esistente in condizione di esercizio, l’elaborazione dei dati è stata effettuata mediante tecniche di analisi del segnale in ambiente Matlab, i cui risultati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti da modelli FEM realizzati con il software Straus7 ed infine si è proceduto ad un’analisi critica dei risultati.
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DEZI, GABRIELE. "La verifica dei ponti a cassone composti acciaio-calcestruzzo secondo gli Eurocodici". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242139.

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Passini, Stefano. "Tomografia sonica e ultrasonica: applicazioni su elementi strutturali in calcestruzzo, muratura e legno". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/127/.

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Abstract (sommario):
L’ingegneria civile ha conosciuto negli ultimi anni un enorme progresso legato allo studio e alla ricerca di nuovi materiali da costruzione oltre che a nuove possibilità di diagnosi del patrimonio edificato esistente. Nel nostro paese la diagnostica strutturale andrà a rivestire un ruolo sempre crescente, soprattutto in relazione alla riscoperta del vasto patrimonio storico - monumentale di cui si dispone. La possibilità di conoscere in termini quantitativi lo stato di conservazione di una struttura, potrebbe permettere al progettista di ottenere fondamentali informazioni per il progetto dell’intervento di recupero. Lo scopo della presente tesi è pertanto quello di studiare le tecniche non distruttive (in particolare le tecniche acustiche) finalizzate ad un’inversione tomografica dei dati, reputando questa la strada da percorrere verso una diagnostica strutturale sempre più dettagliata.
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Pallavicini, Emanuele. "Modellazione non lineare di pilastri in calcestruzzo armato in condizione di pressoflessione deviata". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2018/.

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Schiumarini, Stefano. "Comportamento ciclico di pannelli in calcestruzzo realizzati con blocchi cassero il legno cemento". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3973/.

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Gaudenzi, Cecilia. "Soluzioni innovative per il tamponamento di telai in calcestruzzo con pannelli x-lam". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6438/.

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Conte, Eleonora. "Impiego dei pneumatici riciclati come aggregato nel calcestruzzo-Pavimentazione della pista aeroportuale G. Marconi". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
Al giorno d’oggi, il numero di veicoli in circolazione è sempre in aumento a tal punto da divenire un serio pericolo ecologico, sia per la salute umana sia per l’inquinamento ambientale. Ogni anno milioni di pneumatici vengono potenzialmente conferiti in discarica o bruciati in tutto il mondo, tanto che per l’anno 2030 sono stati stimati circa 5000 milioni di pneumatici di scarto abbandonati. A seguito di campagne sulla sensibilizzazione ambientale e provvedimenti normativi adeguati, si è giunti quindi a pensare a nuovi metodi di riutilizzo dei materiali di scarto, nel rispetto dell’ambiente stesso. Nel primo capitolo, verranno illustrsate le caratteristiche degli pneumatici, partendo dai problemi che possono causare se smaltiti in discarica, arrivando a specificare le loro conformazioni e caratteristiche fisiche, fino ad arrivare a parlare dello status legislativo vigente tutt’ora sia in Europa sia in Italia. Nel secondo capitolo, verranno confrontate composizione e proprietà fisiche del calcestruzzo tradizione con quelle del calcestruzzo modificato con granulato e/o polverino di gomma. Nel terzo capitolo, verranno definite accuratamente le proprietà meccaniche del calcestruzzo gommato per metterne in luce le qualità migliorative. In tal modo sarà chiara l’importanza dell’innovazione e del recupero di questo materiale di scarto. Infine, verrà presentato come caso studio, il programma sperimentale eseguito dai docenti Ferretti e Bignozzi sulla pavimentazione aeroportuale Guglielmo Marconi di Bologna. Tale studio, ha permesso di sperimentare il calcestruzzo gommato ottenendone ottimi risultati e proprietà meccaniche migliori rispetto la precedente pavimentazione eseguita con calcestruzzo tradizionale, dando al contempo, prova dei benefici che si possono ottenere con la ricerca sperimentale nella tutela dell’ambiente.
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Calletti, Matteo. "Progettazione strutturale di un ponte a sezione mista acciaio - calcestruzzo con sistema di isolamento". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract (sommario):
La presente tesi ha carattere prevalentemente progettuale, ponendosi l’onere di trattare nel dettaglio le problematiche realizzative di un’opera d’arte qual è un ponte autostradale di 1° categoria, attraversante lo Scolmatore Reno, costituito da tre campate per una lunghezza complessiva di 240 mt, composto da una sezione a cassone monocellulare mista acciaio – calcestruzzo, dotato di un sistema di isolamento sismico posto all’interfaccia tra la sovra / sotto struttura e ivi assoggettata a carichi statici e sismici. Visto il contesto territoriale / operativo, i vincoli progettuali, le richieste da parte della committenza e le normative tecniche di riferimento, la strada maestra seguita porterà ad analizzare compiutamente ogni elemento strutturale, applicando teorie, metodi e modelli comportamentali propri degli elementi monodimensionali, definendo una valutazione sismica tramite un’analisi statica lineare equivalente con spettro di risposta. Il percorso terminerà analizzando, interpretando e commentando i risultati ottenuti al fine di comprendere se le scelte costruttive siano consone al contesto progettuale, se i modelli siano attendibili nel rappresentare la realtà comportamentale e se le ipotesi (campo di validità dei risultati) siano ottemperate in relazione ad opportuni accorgimenti costruttivi.
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Tushaj, Ersilio. "Il calcestruzzo con aggregati di riciclo: sviluppi ed applicazioni nel panorama nazionale ed internazionale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4339/.

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Abstract (sommario):
Il calcestruzzo è uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia, ma il meno sostenibile. Per la sua produzione vengono sfruttate elevate quantità di risorse naturali non rinnovabili con un impatto ambientale non trascurabile, sia per le sostanze emesse in atmosfera, sia per le macerie derivate post utilizzo. L’ingresso nel XXI secolo ha segnato definitivamente l’affermazione del concetto di sviluppo sostenibile nei riguardi di tutti i processi produttivi dei beni, che devono essere necessariamente strutturati secondo una logica di risparmio energetico e di controllo della produzione di scorie e rifiuti, prevedendone un loro riutilizzo in altri settori, o un loro smaltimento senza provocare danni all’ambiente. Anche l’industria del cemento e del calcestruzzo è chiamata a svolgere il proprio ruolo per contribuire ad un miglior bilancio ecologico globale, indirizzando la ricerca verso possibilità d’impiego di materiali “innovativi”, che siano in grado di sostituire parzialmente o totalmente l’uso di materie prime non rinnovabili, tenendo conto dell’enorme richiesta futura di infrastrutture, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Negli ultimi anni si sta sempre più affermando il potenziale del riciclo dei materiali ottenuti dalla demolizione di edifici (C&DW – Construction and Demolition Waste), questo dovuto anche a politiche di gestione dei rifiuti che incentivano il risparmio, il riutilizzo, il riciclo e la valorizzazione dei beni. I calcestruzzi con aggregati di riciclo sono generalmente suddivisi in due macrogruppi: quelli ottenuti da aggregati di riciclo di solo calcestruzzo (RCA – Recycled Coarse Aggregate) e quelli da aggregati da demolizione totale (MRA – Mixed Recycled Aggregate) che però contengono molte impurità. Come anche uno può subito pensare gli aggregati riciclati hanno delle proprietà diverse da quelli naturali, questi contengono oltre l’aggregato naturale anche il legante coeso, polveri di laterizio, vetro, ceramica, plastica eccet., i quali offrono una miscela ricca di cloruri, solfati, silice amorfa ed altri componenti dannosi per la nuova miscela di calcestruzzo. In presenza di questi prodotti, gli aggregati non solo non soddisfano i requisiti chimici, ma influiscono negativamente anche sulle proprietà fisico-meccaniche del calcestruzzo. Per questo vedremmo in questa tesi tramite un accurata analisi degli aggregati, e del loro “contributo” per il corretto comportamento del calcestruzzo, leggendo criticamente come le normative regolano i requisiti che gli aggregati debbono soddisfare, vedendo le varie possibilità di riutilizzo dei materiali di riciclo da demolizione. La tesi mira all'incentivo dei materiali da riciclo, come scelta sostenibile per il futuro dell'edilizia. E' stato calcolato che la produzione totale di macerie da demolizione nel mondo, non supera il 20% in massa degli aggregati che vengono utilizzati per la produzione del calcestruzzo nei paesi sviluppati. Dai vari studi è stato valutato in media che col solo 20% di riciclato sostituito, le caratteristiche del calcestruzzo indurito cambiano di poco dal normale miscelato con aggregati naturali; ovviamente se gli aggregati da riciclo sono stati selezionati e sottoposti ai vari test delle norme europee standardizzate. Quindi uno può subito pensare in linea teorica, tralasciando i costi di gestione, trasporto eccet. , che basta utilizzare per ogni metro cubo di calcestruzzo 20% di riciclato, per rispondere allo smaltimento dei rifiuti da C&D; abbassando cosi i costi degli inerti naturali, sempre parlando di economie di scala. Questo è in linea teorica, ma riflette un dato rilevante. Nel presente lavoro si partirà da una veloce lettura sul comportamento del calcestruzzo, su i suoi principali costituenti, concentrandoci sugli aggregati, analizzandone le sue proprietà fisico-meccaniche, quali la granulometria, la resistenza meccanica e la rigidezza, valutando l’importanza dei legami coesivi tra aggregato alla pasta cementizia. Verranno inoltre analizzate le azioni deleterie che possono instaurarsi tra aggregato di riciclo e pasta cementizia. Dopo aver visto le varie politiche sulla gestione dei rifiuti, la legislazione passata e presente sull’uso dei materiali riciclati, si analizzeranno vari studi sulle proprietà fisico-meccaniche dei calcestruzzi con aggregati di riciclo seguiti da università e poli di ricerca internazionali. Se gli aggregati di riciclo sono selezionati con metodo, in presenza di piani di gestione regionale e/o nazionale, è possibile soddisfare le prestazioni richieste del calcestruzzo, nel rispetto delle politiche di sostenibilità economico-ambientali. Può essere il calcestruzzo riciclato una scelta non solo sostenibile, ma anche economica per il settore edile? Si può avere un calcestruzzo riciclato ad alte prestazioni? Quali sono le politiche da mettere in atto per un mercato di produzione sostenibile del riciclato? Questo e molto altro verrà approfondito nelle pagine seguenti di questa tesi.
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Barbaresi, Elisa. "Studio e sperimentazione di sonde per il monitoraggio della corrosione delle armature in calcestruzzo". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/242268.

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Baldisser, Gianluca <1995&gt. "Sintesi solvent-free di un additivo superfluidificante per calcestruzzo a base di policarbossilati eteri". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15885.

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Abstract (sommario):
In questo lavoro di tesi si è cercato di ottimizzare la sintesi di un additivo superfluidificante a base di policarbossilati eteri impiegando come substrati acido acrilico e metil polietilenglicole (mPEG) a catena lunga. L’impiego di una catena mPEG più lunga, rispetto alle consuete sintesi industriali di questi additivi (BASF), comporta una maggiore difficoltà nell'eseguire l’esterificazione che consiste in un primo stadio di reazione tra il substrato acrilico e mPEG, in presenza di un inibitore di polimerizzazione e di un secondo stadio di polimerizzazione in soluzione acquosa in presenza di un iniziatore radicalico (IdR) e di un regolatore di catena (RdC). Infatti utilizzando catene di mPEG più lunghe, è necessario aumentare la temperatura di esterificazione che implica la necessità di introdurre ulteriore inibitore di polimerizzazione che inibisce di fatto la fase di polimerizzazione. Pertanto, in questo lavoro di tesi si è cercato di controllare la fase di esterificazione durante la fase di polimerizzazione, introducendo nel reattore contemporaneamente RdC, IdR, e il catalizzatore acido di esterificazione (CdE). Sono state investigate differenti concentrazioni di RdC, e di CdE, registrando una forte interazione reciproca imprevedibile. Di conseguenza, è risultato necessario variare la metodica introducendo RdC e CdE con tempistiche differenti. Sulla base di queste osservazioni preliminari è stata sviluppata una nuova metodologia di sintesi in 2 fasi: una prima di polimerizzazione e una seconda di esterificazione. L’obiettivo della polimerizzazione è quello di ottenere lo scheletro della molecola sul quale, successivamente, legare le molecole di mPEG durante l’esterificazione. La sperimentazione è stato sviluppata impiegando il “disegno sperimentale”, metodo che consente di ridurre considerevolmente i tempi e i costi della ricerca. I risultati ottenuti sono molto interessanti sia per quanto riguarda il profilo del polimero che le sue prestazioni. Infatti, la prova del flow, a pari prestazione, richiede il 33% in meno di dosaggio di additivo, con un evidente risparmio economico. Studi successivi dovranno necessariamente approfondire la sintesi della catena poliacrilica, poiché la viscosità del sistema (sintesi solvent-free) comporta notevoli limitazioni reattive. Sintetizzando una catena poliacrilica con un indice di polidispersione basso e un peso molecolare ottimale, sulla quale legare le catene di mPEG, si potrebbero conseguire ulteriori miglioramenti.
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Brenni, Pietro. "Il comportamento al taglio di una struttura a sezione mista in calcestruzzo a getti successivi /". Basel ; Boston ; Berlin : Birkhäuser, 1995. http://e-collection.ethbib.ethz.ch/show?type=incoll&nr=829.

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Ferrarini, Andrea. "progettazione e studio delle fasi costruttive di un ponte strallato con impalcato misto acciaio calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19930/.

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Abstract (sommario):
Il lavoro di tesi verte sulla progettazione e lo studio delle fasi costruttive di un ponte strallato ad impalcato misto acciaio calcestruzzo. E' stata analizzata la tecnica costruttiva nei suoi vari aspetti di calcolo e pratici di realizzazione, al fine di generare una proposta tecnica impiegabile in future applicazioni infrastrutturali nella copertura di medie - grandi luci.
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Colombo, Marco. "Modellazione numerica del comportamento a pressoflessione e taglio di pareti in calcestruzzo con blocchi cassero". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4828/.

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Abstract (sommario):
L'obiettivo del lavoro è quello di approfondire la conoscenza delle capacità di prestazione strutturale di elementi strutturali realizzate in blocco cassero soggette ad azioni di pressoflessione e taglio attraverso la creazione di un modello numerico che sia ben in grado di replicare i risultati ottenuti a livello sperimentale.
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MORETTINI, MATTEO. "Criteri di calcolo di un impalcato a sezione bitrave composta acciaio-calcestruzzo secondo gli Eurocodici". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242283.

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Fiocchi, Alice. "Inserimento di controventi dissipativi in acciaio in un capannone in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
In questa tesi si propone il miglioramento sismico di un capannone in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani a pilastri isostatici mediante l'inserimento di controventi dissipativi in acciaio con forma speciale (Crescent-Shaped-Braces). PREMESSA In primo luogo si dimostra come la struttura studiata soddisfi già i requisiti del DM 2008, sia allo SLD (spostamenti d’ interpiano) che allo SLV (elementi strutturali verificati). OBIETTIVO Migliorare le caratteristiche prestazionali di un edificio in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani, sottoposto ad azione sismica. STRATEGIA Inserimento di dispositivi dissipativi di tipo Crescent Shaped Brace in alcune specchiature del capannone prefabbricato, in entrambe le direzioni. PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA RINFORZATA 1) Identificazione delle caratteristiche (rigidezza e resistenza) dei dispositivi CSB, sulla base di obiettivi scalati al livello superiore (deformabilità allo SLV e resistenza allo SLC) per il sistema «struttura + dispositivi», attraverso lo sviluppo di una procedura specifica per capannoni prefabbricati a 2 piani. 2) Progettazione dei dispositivi CSB (scelta della geometria e della sezione) 3) Verifica delle effettive prestazioni ottenute mediante simulazioni numeriche time-history
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Gabrielli, Elena. "Diagnostica strutturale con il metodo Impact-echo di solette in calcestruzzo contenenti guaine per post- tensione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/371/.

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D'Onofrio, Giulia. "Scansione 3D in alta risoluzione delle superfici di frattura di provini in calcestruzzo sottoposti a flessione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract (sommario):
Nella tesi vengono applicati strumenti e tecniche della geomatica per la caratterizzazione tridimensionale della superficie di frattura per provini di calcestruzzo sottoposti a prove di flessione per tre punti. Sono stati in particolare valutati, per questo scopo, scanner 3D ad alta risoluzione, selezionando infine uno strumento a proiezione di luce struttuarata; successivamente è stata messa a punto una metodologia di elaborazione per l'estrazione di parametri significativi a partire dalla mesh delle superfici. Il parametro di maggiore interesse è risultato la rugosità della superficie di frattura, che ha permesso di valutare la concentrazione degli aggregati nella sezione centrale del provino, e di osservare se la loro diversa disposizione avesse o meno influenzato i risultati sperimentali. Dall'analisi dei risultati sul campione di provini analizzati si sono trovati riscontri con recenti lavori in letteratura e sono state evidenziate alcune situazioni di interesse che potranno essere l'oggetto di ulteriori analisi.
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Pulina, Maria Gavina. "Progettazione ed analisi di sistemi strutturali a basso danneggiamento basati su pareti post-tese in calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract (sommario):
Il seguente elaborato tratta del comportamento per azioni orizzontali di sistemi strutturali basati su pareti in calcestruzzo armato post-compresse, caratterizzate dal comportamento di rocking alla base. Dagli anni ‘90 l’ingegneria sismica ha iniziato a studiare sistemi resistenti ad elevate prestazioni, che potessero sopportare azioni sismiche di progetto con danneggiamento e spostamenti residui limitati. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso la capacità ricentrante dei sistemi basati sull’utilizzo di trefoli post-tesi, che esercitano una forza in grado di riportare la struttura nella posizione verticale indeformata. Tale comportamento, definito come “rocking”, necessita dell’accoppiamento con sistemi di dissipazione, in modo da poter conferire duttilità e smorzare la risposta globale del sistema. Nel presente studio sono state considerate pareti a taglio con sistema di precompressione a cavi non aderenti, che utilizzano come sistema dissipativo di energia connettori esterni in cui si localizza la deformazione inelastica del sistema, e presentano il vantaggio di essere facilmente sostituibili dopo il sisma. L’obiettivo principale della ricerca associata a questa tesi è di far progredire la progettazione di sistemi costruttivi che manifestano un basso danneggiamento strutturale e deformazioni residue trascurabili. Tale fine è stato perseguito attraverso lo studio di metodi analitici disponibili, riproducendo i risultati ottenuti nell’ambito dei più importanti studi di ricerca pregressi, così da poter sviluppare una procedura di modellazione analitica e numerica applicabile per altre configurazioni di pareti con sistema di ricentraggio, in particolare quella ideata all’interno del progetto di ricerca TiRiSiCo (Tecnologie Innovative per Riduzione del rischio Sismico delle Costruzioni), coordinato dal CIRI – Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna, all’interno del quale si inserisce il presente lavoro di tesi.
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Capodaglio, Sara. "Valutazione della durabilità di strutture in calcestruzzo armato rinforzate con tessuti in fibra di carbonio (CFRP)". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242757.

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Abstract (sommario):
Le strutture civili sono generalmente costruite per durare nel tempo. Tuttavia, diversi fattori esterni e gli eventi imprevisti, come l’aumento del carico, una grave esposizione ambientale, calamità naturali, possono influenzare la vita di servizio. Tali fattori possono comportare il degrado delle strutture, al punto che non riescono più a svolgere le loro funzioni in modo efficiente per quanto riguarda la resistenza e manutenzione, diminuendo, in ultima analisi, la vita di servizio prevista per tali sistemi. Tuttavia, il deterioramento del calcestruzzo non può essere evitato e il rafforzamento di strutture esistenti in calcestruzzo diventa generalmente necessario. Molte tecniche sono state sviluppate per migliorare la durabilità del calcestruzzo. L’incollaggio esterno con tessuti di FRP, è risultato il metodo popolare per rafforzare materiali convenzionali come il cemento armato. Il sistema composito - calcestruzzo è legato insieme da uno strato di adesivo. L'interfaccia tra il tessuto e il supporto in calcestruzzo gioca un ruolo critico in questo metodo di rafforzamento, fornendo il trasferimento efficace delle sollecitazioni delle strutture esistenti rinforzate esternamente con FRP e mantenendo l'integrità e la durata delle prestazioni di strutture FRP-calcestruzzo. L’esistenza delle interfacce tra i materiali costitutivi del sistema incollato introduce un problema, in cui è difficile determinare la sua durata. Questo documento fornisce informazioni in materia di durata a breve termine, di travi in cemento armato rinforzate esternamente con tessuti in CFRP. Si intendeva studiare l'effetto di difficili condizioni ambientali umide sulle prestazioni del sistema CFRP - travi in cemento armato e sul legame d’interfaccia tra la fibra e il calcestruzzo. La modellazione degli effetti ambientali sul legame tra compositi FRP e calcestruzzo, è fondamentale ai fini della previsione della vita del sistema rinforzato.
Civil structures are generally built to last over time. However, several external factors and unexpected events, such as increased load requirement, severe environmental exposure, or natural disasters, can affect their service. These may degrade the structures to the point that they can no longer perform their functions efficiently with respect to their strength and serviceability, ultimately shortening the intended service lives of the systems. However, deterioration of concrete cannot be avoided and strengthening and retrofitting existing concrete structures generally becomes necessary. Many techniques have been developed to improve the durability of concrete. External bonding of FRP sheets has emerged as a popular method for strengthening conventional materials such as reinforced concrete. In the retrofit application, composites and concrete are bonded together with an adhesive layer between them. The interface between the FRP plate and concrete substrate plays a critical role in this strengthening method by providing effective stress transfer from the existing structures to externally bonded FRP sheets and keeping integrity and durability of the composite performance of FRP-concrete hybrid structures. Existence of the interfaces between the constituent materials in the bonded system introduces a challenging problem in determining the durability of the bonded system. This paper provides information in the area of short-term durability of concrete beams externally bonded with CFRP sheets. It was intended to study the effect of harsh environmental conditions wet on the performance of CFRP-bonded reinforced concrete beams and on the interfacial bond between the fiber and the concrete. Modelling of environmental effects on the bond surface between FRP composites and concrete is crucial for the purpose of life prediction of strengthened members.
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BRUSCHI, GRETA. "Il calcestruzzo armato nel restauro architettonico in Italia : l'opera di Ferdinando Forlati tra le due guerre". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278691.

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Sangiorgi, Luca. "Nuovi calcestruzzi geopolimerici: Mix design, caratterizzazione e fattibilita in cantiere". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9201/.

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Abstract (sommario):
I cambiamenti climatici dovuti all’immissione in atmosfera dei gas serra costringono alla ricerca di possibili soluzioni per la loro riduzione. Una risposta potrebbe essere rappresentata dall’impiego di calcestruzzi geopolimerici in quanto riducono notevolmente l’emissione in atmosfera di anidride carbonica rispetto ai calcestruzzi tradizionali. In letteratura sono numerosi gli studi di calcestruzzi geopolimerici realizzati mediante trattamenti termici applicati dopo le operazioni di confezionamento. Pochissime sono invece le ricerche effettuate su calcestruzzi geopolimerici prodotti senza trattamenti termici; in questa tesi sperimentale si è voluto indagare quest’ultimo tipo di conglomerati. In particolare si è studiato il mix design del calcestruzzo geopolimerico partendo dalla formulazione del calcestruzzo tradizionale. Da subito si è posto il problema di quale agente riduttore di acqua utilizzare. Pertanto è stata predisposta una sperimentazione di diversi tipi di fluidificanti e superfluidificanti su campioni di malta geopolimerica. In seguito sono stati testati diversi conglomerati geopolimerici con propri mix design, derivati in parte da esempi in letteratura, al fine di conseguire un accettabile valore di resistenza meccanica a compressione. Nella prospettiva di un possibile utilizzo in cantiere è stata indagata con particolare attenzione, la lavorabilità delle malte e dei calcestruzzi geopolimerici attraverso prove di consistenza, ponendola in relazione alle malte e i calcestruzzi cementizi. Sono state inoltre analizzate le caratteristiche dei materiali prodotti allo stato indurito, quali densità, assorbimento di acqua, modulo elastico e resistenza meccanica. Infine, è stata analizzata la fattibilità di un possibile utilizzo in cantiere.
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Kdouh, Oussama. "Identificazione dinamica e calibrazione di un modello FEM di un ponte a struttura mista acciaio e calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract (sommario):
la tesi è focalizzata sull'identificazione dinamica, modellazione e calibrazione di due blocchi facenti parte di un ponte ferroviario a struttura mista acciaio-calcestruzzo. Si parte dall'acquisizione delle accelerazioni tramite accelerometri fissati in determinati punti sulla struttura per conoscere il suo comportamento dinamico. Le acquisizioni vengono poi elaborati tramite un codice MATLAB che sostituisca delle figure che mostrano le accelerazioni dei singoli canali di acquisizione, le deformate modali e le frequenze relative a ciascuno modo di vibrare ottenuto, inoltre a fine dell'elaborazione viene sostituito un foglio Excel contenete il numero della campata analizzata, il metodo applicato per l'identificazione dinamica, le frequenze naturali, velocità, smorzamento ed i vettori delle deformate modali. La seconda fase riguarda la modellazione di tali blocchi utilizzando un software agli elementi fini (MIDAS CIVIL), si modella l'impalcato come una lastra ortotropa simulando così il comportamento reale della struttura. si parte da un modello semplice di una lastra semplicemente appoggiata per poi complicare il modello cercando di avvicinarsi il più possibile al comportamento reale. A seguito della modellazione viene effettuata un'analisi modale che ci fornisce un determinato numero dei modi di vibrare con le relative frequenze, periodi naturali e pulsazioni. In ultima fase vengono confrontati i risultati ottenuti dal modello, in termini di frequenze e deformate modali con quelli ottenuti sperimentalmente così per conoscere il grado di prestazione del modello e per capire come ci si può procedere per miglioralo.
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Acanfora, Maria. "Analisi del comportamento sperimentale di lunga-durata di elementi in FRC". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
Si analizza il comportamento e la risposta di elementi sottoposti a diversi tipi di sollecitazione. Lo scopo ultimo è quello di valutare l’applicabilità di un modello che permetta di ricavare il comportamento di creep a trazione nei calcestruzzi fibrorinforzati, partendo dai risultati delle prove di creep a compressione e creep a flessione.
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STELLA, ALBERTO. "Capacità deformativa di travi in calcestruzzo armato: nuovi spunti per la valutazione strutturale di elementi sani e corrosi". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319586.

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Abstract (sommario):
Le strutture e le infrastrutture civili possono essere esposte a vari rischi che possono indurre sollecitazioni aggiuntive oltre a quelle dovute ai carichi di servizio. In varie situazioni, le strutture devono essere in grado di deformarsi senza ridurre significativamente la loro resistenza e senza raggiungere il collasso, almeno in una certa misura. In altre parole, devono avere una sufficiente capacità deformativa. Tale proprietà è ad esempio molto utile per accomodare la ridistribuzione delle azioni interne nelle strutture iperstatiche, nonché per evitare collassi dovuti a deformazioni imposte, come quelle dovute ai cedimenti differenziali del terreno sottostante le fondazioni. Inoltre, in molti casi la capacità deformativa in campo anelastico risulta veramente una proprietà fondamentale, ad esempio affinché le strutture possano sopravvivere a forti terremoti senza crollare. In questo lavoro si affronta il tema della capacità deformativa di travi in calcestruzzo armato, fornendo innanzitutto un approccio analitico per analizzare la capacità deformativa e la duttilità a livello sezionale. Successivamente, vengono analizzate le capacità predittive di diversi approcci di modellazione analitica e numerica, con l'obiettivo di verificare la loro capacità di fornire stime delle modalità di rottura e della capacità deformativa di travi in calcestruzzo armato sia sane che corrose, evidenziando alcuni degli attuali limiti di questo tipo di approcci. Infine, al fine di favorire possibili miglioramenti nella stima delle domande di deformazione in edifici soggetti a cedimenti differenziali del terreno, è stata analizzata l’applicazione di una promettente tecnica di telerilevamento satellitare (MT-DInSAR) per il monitoraggio delle deformazioni del terreno in aree urbane, evidenziandone le principali potenzialità e gli attuali limiti. Complessivamente, gli strumenti e gli spunti proposti nel presente lavoro auspicano ad essere utili per favorire il miglioramento delle pratiche ingegneristiche impiegate per la progettazione e la verifica strutturale delle costruzioni in calcestruzzo armato.
Civil structures and infrastructure can be exposed to various hazards that can induce other internal actions in addition to those due to service loads. In various situations, structures need to be able to deform almost not reducing their strength and without fail, to some extent. In other words, they must have sufficient deformation capacity. Such an ability is for example very useful to accommodate redistribution of internal actions in statically indeterminate structures, as well as to avoid failure due to imposed deformations such as those due to differential ground settlements below the foundations. In addition, in many cases inelastic deformation capacity really is a fundamental property for structures, e.g. when they should be able to survive strong earthquakes without collapsing. In this work, deformation capacity of reinforced concrete beams is addressed, first providing an analytical framework to analyze deformation capacity and ductility at sectional level. Then, the simulation performances of different practice-oriented analytical and numerical modelling approaches are tested, with the aim of check their capability in providing estimations of the failure mode and deformation capacity of both sound and corroded reinforced concrete beams, understanding some of the current limits of this type of approaches. Finally, in order to foster possible improvements in the estimation of deformation demands in buildings subjected to ground settlements, the applications of a promising satellite remote sensing technique (MT-DInSAR) to monitor ground deformations in urban areas has been analyzed, highlighting major potentials and current limitations. Overall, the tools and insights proposed in the present work aim to be useful in fostering the improvement of engineering practices employed for performance-based design and assessment of reinforced concrete structures.
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Di, Giovenale Andrea. "Metodo impact-echo per la diagnostica strutturale: esperienza di laboratorio su solette in calcestruzzo contenenti guaine per post-tensione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/198/.

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Soffritti, Luca. "Progetto di una struttura a telaio in calcestruzzo armato in zona sismica tramite programmi di calcolo e modelli semplificati". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro affronta la progettazione di un telaio in calcestruzzo armato, situato nella città di Santa Sofia (FC), classificata in zona sismica 2, e di una serie di confronti tra calcoli manuali semplificati e software di progettazione, nello specifico PRO-SAP. In particolare, si sono andati a valutare i risultati caratteristici dell’analisi sismica, il periodo proprio della struttura, la massa partecipante, oltre a tagli e momenti di piano, utili anche all’atto della validazione del modello. Questo primo confronto è avvenuto tra calcoli manuali e due modelli, uno caratterizzato da travi infinitamente rigide ed uno avente travi flessibili. Si è entrato poi, più nello specifico andando ad analizzare le differenze in termini di sollecitazioni e di armatura necessaria a verificare la struttura, tra modelli semplificati di calcolo manuale ed i risultati forniti dal software. Si vuole sottolineare come i calcoli manuali semplificati siano idonei a verificare il modello di calcolo in quanto hanno fornito risultati aventi ordini di grandezza in termini di sollecitazioni ed armature confrontabili con il software.
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Cavallini, Francesco. "Valutazione degli effetti del ritiro del calcestruzzo in un impalcato da ponte a sezione mista con modelli analitici e numerici". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10332/.

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Abstract (sommario):
Il lavoro si pone l’obiettivo di studiare in modo approfondito il fenomeno del ritiro del calcestruzzo, in un primo momento come fenomeno fisico verificandone gli effetti su elementi strutturali semplici, per poi approfondire in un secondo momento gli effetti indotti su una struttura reale, nello specifico su un impalcato da ponte a sezione mista. Tramite questo percorso di studio articolato in fasi di studio prettamente teoriche, seguite dall’analisi del fenomeno su modelli realizzati con software FEM, si vuole indagare il fenomeno del ritiro del calcestruzzo dal punto di vista fisico, capire l’entità delle azioni che si manifestano nelle strutture come effetto di tale fenomeno ed infine valutare se effettivamente il ritiro abbia rilevanza pratica solo nell’ambito delle verifiche allo Stato Limite di Esercizio.
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Gasperini, Federico. "Studio sperimentale sulla rottura a fatica in regime fessurato di calcestruzzi rinforzati con fibre macro-sintetiche". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract (sommario):
Nello studio sperimentale oggetto della tesi è stato indagato il comportamento a fatica policiclica, in regime fessurato, di calcestruzzi rinforzati con fibre macro-sintetiche. Per tale tipologia di prova non esiste una procedura standardizzata; occorre anche osservare come in letteratura le testimonianze di prove policicliche su FRC siano piuttosto limitate soprattutto in riferimento a calcestruzzi rinforzati con fibre macro-sintetiche in regime fessurato. A tale scopo è stata messa a punto una procedura di prova a flessione su tre punti finalizzata a valutare il comportamento a fatica del materiale. Sono stati testati calcestruzzi con lo stesso dosaggio e con la stessa tipologia di fibre sottoposti a carichi ciclici con diversi ampiezza e stress level. La sperimentazione ha riguardato anche prove di flessione su tre punti di tipo monotono condotte sul medesimo materiale e su calcestruzzi non fibrorinforzati. I dati sperimentali ottenuti dalle prove monotone sono stati impiegati come input per una procedura di analisi inversa finalizzata alla definizione della relazione tensione-apertura di fessura per i materiali testati.
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Raho, Marco. "Sviluppo e caratterizzazione meccanica di un calcestruzzo fibrorinforzato e realizzato con materiali da riciclo, idoneo al confezionamento di lastre predalles". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17994/.

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Abstract (sommario):
Le novità introdotte dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 che introducono il calcestruzzo fibrorinforzato come elemento strutturale e il Codice degli Appalti pubblici, che tramite i Criteri Ambientali Minimi introduce l'obbligo di percentuali minime di utilizzo di materiale di riciclo anche nei calcestruzzi e negli elementi prefabbricati, hanno spinto un'azienda leccese (ITO S.r.l.) ad effettuare un'attività di studio al fine di progettare un calcestruzzo di tipo ecosostenibile in quanto ottenuto con l'utilizzo di aggregati da riciclo di un'azienda di recupero e smaltimento rifiuti (Eurostrade S.r.l.) e di fibre sintetiche, da utilizzarsi per migliorare la risposta degli elementi strutturali nelle fasi di movimentazione, stoccaggio e messa in carico. in questo modo è stato possibile produrre manufatti altamente sostenibili che rispondano alle ultime evoluzioni normative. Per ciascuna delle tematiche di interesse per lo studio è stata svolta una valutazione preliminare dello scenario volto ad individuare gli aspetti normativi ed a identificare potenziali problemi e possibili evoluzioni del conglomerato mantenendo sempre gli stessi standard prestazionali dei mix design
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Intrevado, Giacinto. "il bim per la progettazione infrastrutturale: il caso di strutture in terra rinforzata con paramento verticale in pannelli di calcestruzzo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract (sommario):
Il mondo delle costruzioni, negli ultimi anni, sta vivendo un periodo di forte cambiamento grazie all'implementazione delle tecnologie informatiche e grazie allo sviluppo della metodologia Building Information Modeling (BIM), un metodo basato sulla rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche, geometriche, e funzionali dell’opera costruita. Per poter effettuare questo studio si è partiti dalla digitalizzazione dei prodotti appartenenti al catalogo del sistema MacRes, un sistema di terra rinforzata a paramento in verticale con pannelli di calcestruzzo, prodotto da Officine Maccaferri. Realizzare correttamente una libreria BIM richiede una profonda conoscenza del brand, delle caratteristiche del prodotto (forme, performance, applicazione, ecc..) e di come esso si relaziona/associa ad un altro oggetto/prodotto che compone l’opera costruita, quindi se l’oggetto è costituito da più componenti combinate tra loro oppure se semplicemente è un’entità specifica autonoma. Con questo elaborato si è voluto studiare e conoscere il processo BIM per comprenderne le potenzialità rapportando il nuovo processo costruttivo a quello tradizionale. Dopo un iniziale panoramica su questa metodologia innovativa, riguardante la sua nascita e la sua evoluzione, si è posta l’attenzione sui concetti fondamenti dei modelli informativi, quali lo scambio di dati, l’interoperabilità ed i livelli di sviluppo, è stato eseguito un approfondimento sull'attuale normativa nazionale, anch'essa in continua evoluzione. All'interno dell'elaborato viene esposto il caso di studio relativo alla progettazione di un muro in terra rinforzata, sono stati riportati i passaggi della progettazione eseguiti in tradizionale e la successiva modellazione mediante metodologia BIM. Infine, è stato eseguito il computo metrico di tutto il progetto, realizzato all'interno del software Revit mediante abachi delle quantità.
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Lauriola, Gabriele. "Utilizzo di pannelli sandwich in calcestruzzo e polistirene espanso come tamponamenti dissipativi in strutture intelaiate in C.A. soggette a sisma". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1994/.

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Stefanini, Lorenzo. "Metodi speditivi per la valutazione del comportamento strutturale degli edifici intelaiati in calcestruzzo armato: studio dell’influenza delle caratteristiche costruttive mediante applicazione di reti neurali". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Gentili, Luigi. "Scarti industriali e da demolizione per la realizzazione di calcestruzzi sostenibili". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract (sommario):
Lo studio sperimentale, descritto nella presente tesi ha come scopo l’utilizzo di scarti di produzione o materiali considerati eco-friendly, all’interno del calcestruzzo. L’attività condotta si inserisce all’interno di un progetto della regione Emilia Romagna, Mater_Sos, che ha tra gli obiettivi lo scopo di sviluppare e prototipare materiali da costruzione a basso impatto ambientale. Il calcestruzzo in Italia è uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia, ma il meno sostenibile. Per la sua produzione vengono impiegate elevate quantità di risorse naturali non rinnovabili con un notevole impatto ambientale, sia per le sostanze emesse in atmosfera, sia per le macerie prodotte nel post utilizzo. Lo studio sperimentale, ha molteplici scopi: la sostituzione nelle malte e nei calcestruzzi di una percentuale di cemento con scarti di produzione ceramici o alimentari (gusci di conchiglie e uova), l’utilizzo nei calcestruzzi di aggregati di riciclo provenienti dalla lavorazione di macerie da demolizione ed infine l’utilizzo di fibre naturali o polimeriche per incrementare la resistenza a trazione dei calcestruzzi confezionati. La tesi mira all'incentivazione dei materiali da riciclo, come scelta sostenibile per il futuro dell'edilizia, in modo da ridurre l’impatto ambientale nella produzione dei materiali da costruzione.
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Rustichelli, Lorenzo. "Progetto in zona sismica di un edificio in calcestruzzo: confronto tra comportamento a base fissa e comportamento con isolamento alla base". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20300/.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro affronta lo studio di una struttura in calcestruzzo ipotetica, situata nella città di Bologna, su cui verrà effettuato un intervento tramite isolatori sismici in modo da migliorare notevolmente il comportamento della struttura sotto azione del sisma. In particolare verrà studiata in base a tre diverse condizioni: 1) Condizione 1: struttura a base fissa; 2) Condizione 2: struttura con prima proposta di isolamento alla base, con isolatori al di sotto di ogni pilastro; 3) Condizione 3: struttura con seconda proposta di isolamento alla base, con meno isolatori ma di diametro maggiore ed accoppiati a dispositivi di scorrimento tipo carrello; Dopo un ampia analisi dei tre casi precedentemente esposti, vengono messi a confronto i risultati ottenuti nelle tre situazioni precedentemente riportate, in modo da meglio comprendere i miglioramenti ed i vantaggi ottenibili tramite l’introduzione di un sistema di isolamento alla base degli edifici, nonché confrontare i costi delle strutture nelle tre diverse condizioni di isolamento.
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Orillo, Martina. "I calcestruzzi del "dissonant heritage": uno studio sperimentale sui bunker della II Guerra Mondiale nella Riviera romagnola". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract (sommario):
Lungo le nostre coste litoranee si trovano ancora oggi molte delle opere di fortificazione militare della Seconda Guerra Mondiale, abbandonate in quanto eredità di un passato scomodo e controverso. Lo scopo della tesi è quello di analizzare, attraverso prove in laboratorio, lo stato di conservazione del calcestruzzo di alcuni bunker, scelti in base alla loro esposizione a diversi agenti di degrado. La tesi prende dapprima in esame la tutela del patrimonio in calcestruzzo armato analizzando: le iniziative dell'associazione ATRIUM, che si occupa di valorizzare l'architettura del ventennio fascista, il documento di Madrid-New Dehli dell'ICOMOS del 2017 che fornisce linee guida sull'approccio corretto al patrimonio storico del Novecento, le iniziative dell'associazione CRB 360° che si occupa, in particolare, del restauro dei bunker d'interesse, il progetto europeo InnovaConcrete la cui attività principale è lo sviluppo delle tecniche di conservazione per il calcestruzzo storico. Segue l'inquadramento storico, lo studio del calcestruzzo armato e delle forme di degrado che possono affliggerlo. Di fondamentale importanza è stata l'analisi del Report on German Concrete Fortifications dell’Office of the Chief Engineer U.S. Army 1944 che raccoglie i metodi costruttivi tedeschi delle opere di fortificazione e che permette di introdurre in modo efficace i bunker oggetto dell'analisi successiva. Sui bunker scelti è stata effettuata un'analisi del degrado sintetizzata in schede e sono stati prelevati e catalogati dei campioni sui quali sono state effettuate le seguenti prove: assorbimento d'acqua per valutare la porosità del materiale, valutazione della quantità di sali e osservazione al microscopio dei frammenti della dipintura interna e della superficie esterna. I risultati ottenuti, confrontati con i calcestruzzi odierni, possono dare un contributo per futuri interventi di recupero al fine di rivalutare questo patrimonio ignorato.
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MERLONETTI, GLAUCO. "Studio di materiali avanzati a matrice cementizia per l’additive manufacturing". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274594.

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Abstract (sommario):
L’additive manufacturing è uno dei temi principali della quarta rivoluzione industriale; definita come Industry 4.0. L'uso del calcestruzzo nelle tecnologie additive è molto promettente e consente lo sviluppo di applicazioni innovative nel settore delle costruzioni; per l’architettura; nel campo del design ed in quello industriale. Le tecniche di additive manufacturing of concrete offrono numerosi vantaggi: riduzione dei tempi e dei costi di produzione, maggiore personalizzazione e libertà nella progettazione, minore spreco di materiale e minori emissioni inquinanti, maggiore sicurezza sul lavoro. Nel presente lavoro è stata effettuata una revisione delle tecniche esistenti e dei vantaggi legati a questo tipo di produzione e sono state descritte le caratteristiche richieste al calcestruzzo affinché possa risultare estrudibile con lo scopo di sviluppare materiali innovativi a base cementizia estrudibili con proprietà funzionali avanzate. Sono state ottimizzate delle miscele a base cementizia stampabili con ottime proprietà meccaniche, contenenti aggregati di riciclo e resistenti alle alte temperature. Il processo di stampa del calcestruzzo utilizza una tecnica di produzione additiva, basata su strati per costruire forme geometriche complesse senza cassaforma e presenta quindi un vantaggio unico rispetto ai convenzionali metodi di costruzione. Le proprietà indurite delle formulazioni e gli effetti del processo di stratificazione su densità, resistenze meccaniche e ritiro igrometrico sono presentati insieme alle implicazioni relative alle proporzioni della miscela. Il lavoro sperimentale dimostrerà il potenziale della stampa del calcestruzzo come nuovo processo produttivo praticabile che può introdurre una maggiore libertà geometrica nel processo di progettazione, oltre a offrire un nuovo mezzo di produzione che potrebbe evitare la necessità di produrre in serie elementi identici in calcestruzzo con un numero limitato di varianti.
Additive manufacturing is one of the main topics of the fourth industrial revolution; defined as Industry 4.0. Usage of concrete in additive technologies allows the development of innovative applications in the construction sector; for architecture; in the design field and in the industrial one. Additive manufacturing of concrete techniques offer several advantages: reduction of production time and costs; greater customization and design freedom; less material waste and less polluting emissions, higher level of job security. In the present work, a rewiew of existing techniques, of vantages related to this kind of production has been done and the characteristics required to concrete to be extruded are described in order to develop innovative extrudable cement-based materials with advanced functional properties. Cement-based printing mixtures with outstanding mechanical properties, containing recycled aggregates and resistant to high temperatures have been developed. The concrete printing process uses an additive, layer-based, manufacturing technique to build complex geometrical shapes without formwork and thus has a unique advantage over conventional construction methods. The hardened properties of the formulations and the effects of the layering process on density, mechanical strengths and drying shrinkage are presented together with the implication for mix proportions. The experimental work will demonstrate the potential of concrete printing as a viable new production process that can introduce greater geometric freedom into the design process as well as offering a novel means of manufacture that could avoid the need to mass produce identical concrete parts with limited numbers of variants.
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Torsani, Manuele. "Interventi di miglioramento sismico di edifici esistenti irrigiditi con nuclei in calcestruzzo armato. Metodi di analisi ed applicazione ad un caso di studio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract (sommario):
A seguito di eventi sismici che hanno evidenziato la fragilità del patrimonio esistente italiano e non solo, negli ultimi anni vi è stato un crescendo degli interventi di “miglioramento” e “adeguamento” sismico sulle costruzioni esistenti. Questi interventi, che possono essere di carattere locale o globale, fanno spesso affidamento all’uso di tecnologie innovative. I sistemi dissipazione di energia a controllo passivo, adottati per interventi di tipo globale, sono caratterizzati da un comportamento non lineare; al tempo stesso, anche le strutture esistenti, salvo i casi di adeguato isolamento sismico, saranno soggette a plasticizzazioni in caso di eventi sismici rilevanti. È consigliabile, dunque, l’uso di analisi non lineari. Lo scopo della tesi è quello di studiare interventi di miglioramento sismico, focalizzando l’attenzione sull’uso di controventi dissipativi. Viene presentato un caso applicativo, nel quale la struttura esistente in c.a. viene dotata di tralicci esterni di controvento con dissipatori BRAD. La struttura esistente è caratterizzata da telai monodirezionali e da quattro nuclei ascensore in c.a.; si individuano i telai come elementi sismici secondari, i nuclei come primari. Per descrivere il comportamento ciclico delle pareti costituenti i nuclei, si adotta una modellazione semplificata mediante il Wide Column Model (WCM) con inserimento di inelasticità concentrate attraverso cerniere a fibre. Piuttosto che condurre analisi statiche non lineari (pushover), si adottano analisi dinamiche non lineari con algoritmo ottimizzato FNA, capaci quindi di cogliere non solo il comportamento monotono, ma anche quello isteretico. In fase di verifica degli elementi esistenti si adottano, infine, approcci semplificati per l’applicazione delle formulazioni di Biskinis e Fardis riprese dalla normativa italiana (NTC 2018) ed europea (EC 8-3), sia per i meccanismi duttili sia per i fragili.
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