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Articoli di riviste sul tema "Didattica delle lingue"

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Nitti, Paolo. "The sanitary emergency and language teachers’ training needs in Italy". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, n. 3 (31 dicembre 2021): 59–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-10261.

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Abstract (sommario):
Language teaching represents one of the language sciences that can be regarded as applicative. The teaching of modern languages is a discipline that is intrinsically interconnected with other disciplines and, from the moment it was scientifically recognized on the epistemological level, it has been characterized by a keen interest and affinity towards the technologies. This essay showcases the results of a survey conducted on a sample of teachers on the effects of the pandemic on language teaching in Italy. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia. La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia.
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Dal Negro, Anna. "Imparare le lingue al museo: spunti, esperienze e riflessioni". Babylonia Journal of Language Education 3 (23 dicembre 2022): 72–77. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.225.

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Abstract (sommario):
L’apprendimento delle lingue al museo presenta una serie di opportunità nella didattica delle lingue straniere. I musei offrono infatti una varietà pressoché inesauribile di temi e materiali stimolanti e culturali che costituiscono una piacevole alternativa, da una parte a certi contenuti ripetitivi e superficiali di alcuni corsi di lingua, dall’altra a tutti quegli approcci fin troppo funzionali che vedono la lingua esclusivamente in vista di qualcosa di “utile”, vuoi che sia il lavoro, lo studio o un viaggio. In questo mio contributo mi propongo di descrivere diversi settings di didattica al museo (l’apprendimento in tandem, un corso di lingua, un’offerta in autonomia per i centri di autoapprendimento, il formato online), basandomi in parte sugli studi nell’ambito della didattica “fuori dall’aula”, ma soprattutto sulle mie esperienze personali di insegnante, ed anche di apprendente di lingue straniere. Completerò questo mio resoconto enumerando alcuni tratti comuni delle forme di apprendimento linguistico fuori dall’aula, in particolare di quelle praticate in contesto museale.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara e Vincenzo Todisco. "Editoriale". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n. 1 (9 novembre 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract (sommario):
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pavan, Luca. "Alcuni problemi di interpretazione dei toponimi nella lingua italiana e lituana". Verbum 2 (6 febbraio 2011): 47–54. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2011.2.4954.

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Abstract (sommario):
Da oltre mezzo secolo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito, in un folto numero di paesi che vi aderiscono, delle commissioni di lavoro per tentare di semplificare i problemi connessi alle diverse denominazioni linguistiche dei nomi geografici. Ogni paese, infatti, accetta la presenza di esonimi nella propria lingua. Le complicazioni che ne derivano implicano anche la scarsa comprensione di alcuni toponimi tra persone che parlano diverse lingue. In questo studio si affronta il problema della denominazione dei luoghi geografici nella lingua italiana e in quella lituana. Alcune liste di esonimi italiani vengono comparate ai rispettivi toponimi della lingua lituana. Nei dizionari linguistici non figura la traduzione dei toponimi e l’uso di queste liste agevolerebbe la conoscenza dei luoghi geografici dal punto di vista della lingua italiana. La didattica di insegnamento delle lingue spesso non prende in considerazione il problema degli esonimi. In un mondo globalizzato la denominazione dei luoghi geografici dal punto di vista di lingue diverse sembra essere di fondamentale importanza, soprattutto per chi studia le lingue e spesso aspira a viaggiare in paesi stranieri.
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De Domizio, Anna, e Darja Mertelj. "I giochi didattici nell’insegnamento/apprendimento d’italiano come lingua straniera". Journal for Foreign Languages 7, n. 1 (30 dicembre 2015): 191–215. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.7.191-215.

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Abstract (sommario):
Nonostante le numerose e diverse definizioni del gioco, in generale, si considera che il gioco stimoli e sostenga lo sviluppo cognitivo, sociale, emozionale e motorio degli individui. Nell’ambiente scolastico si usano i cosiddetti giochi didattici che sono organizzati in base agli obiettivi formativi. La differenza tra questi e i ‘giochi popolari’ consiste nel fatto che questi non sono frutto della tradizione popolare o dell’invenzione spontanea dei bambini, ma sono creati e adattati dagli insegnanti stessi, secondo criteri organizzativi e contenutistici che coincidono con gli obiettivi specifici dell’unità didattica. In conseguenza sono sempre più numerosi gli insegnanti e gli autori di libri di testo che decidono di includere questo tipo di tecnica didattica nel processo d’insegnamento. I giochi didattici nelle lezioni di lingue straniere hanno un’importanza notevole perché possono essere usati sia per sviluppare le abilità ricettive che per quelle produttive. Un’ulteriore caratteristica potenzialmente positiva dei giochi didattici è che non sono adatti solo per bambini ma anche per adolescenti e adulti, quindi adatti anche per l’insegnamento delle lingue straniere in vari contesti d’apprendimento. Nella parte empirica di quest’articolo si cerca di chiarire in quale misura si usino i giochi didattici durante le lezioni d’italiano come lingua straniera nelle scuole secondarie superiori e come questa tecnica d’insegnamento/apprendimento sia accolta tra gli studenti.
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Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”". Altre Modernità, n. 27 (30 maggio 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

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Abstract (sommario):
L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
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Videsott, Ruth. "Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n. 1 (9 novembre 2021): 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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Abstract (sommario):
La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Conti, Sergio. "Didattica delle lingue a distanza durante l’emergenza Covid-19: il quadro generale". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 9–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.245.

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Abstract (sommario):
IT In seguito allo spostamento delle attività didattiche online al fine di contenere la diffusione della malattia da nuovo Coronavirus, il Gruppo di Ricerca e azione sull’Apprendimento delle Lingue ha diffuso un questionario volto a valutare l’impatto della didattica a distanza sull’insegnamento delle lingue straniere durante. All’indagine hanno partecipato 136 docenti e 241 studenti, sia universitari che di scuola secondaria. Scopo del presente contributo è quello di descrivere la composizione del questionario e del campione dei rispondenti, e di riportare i principali risultati. In particolare, dall’indagine sono emersi: (i) una mancanza di chiare direttive da parte delle istituzioni scolastiche, sintomo del carattere emergenziale delle misure intraprese; (ii) una generale resistenza a sperimentare formati didattici inediti e più adeguati al mezzo digitale; (iii) il maggiore svantaggio nello sviluppo delle abilità interazionali e di produzione orale; (iv) un alto grado di criticità nel garantire l’affidabilità e l’integrità delle prove di valutazione. Parole chiave: DIDATTICA A DISTANZA; COVID-19; DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE EN The shift to online teaching aimed at containing the spread of Coronavirus has led the group of Research and Action on Foreign Language Teaching to release a survey with the purpose of assessing the impact of remote instruction on foreign language teaching. 136 teachers and 241 students at both the university and secondary level have participated in this survey. The aim of this article is to describe the content of the survey and the make-up of the participants and to present the main findings. Of particular note from this survey is (i) the lack of clear directives from their educational institutions, which is a symptom of the immediate nature of the measures put into place; (ii) a generalized resistance to experiment with new pedagogical resources that are better suited for the digital format; (iii) the greatest challenge in developing the ability to interact and to communicate orally; (iv) a high level of difficulty in guaranteeing the trustworthiness and the integrity of the assessments. Key words: REMOTE TEACHING; COVID-19; FOREIGN LANGUAGE TEACHING ES El cambio a la enseñanza en línea que se ha producido para contener la propagación del Coronavirus ha llevado al Grupo de Investigación y Acción sobre la Enseñanza de Lenguas Extranjeras a publicar una encuesta con el objetivo de evaluar el impacto de la instrucción a distancia en la enseñanza de lenguas extranjeras. En dicha encuesta participaron 136 profesores y 241 estudiantes de nivel universitario y secundario. El objetivo de este artículo es describir el contenido de la encuesta y la composición de la muestra, así como presentar los principales hallazgos. De esta encuesta cabe destacar (i) la falta de directrices claras por parte de las instituciones educativas, lo que es un síntoma del carácter contingente de las medidas implementadas; (ii) una resistencia generalizada a experimentar con nuevos recursos pedagógicos mejor adaptados al formato digital; (iii) una gran desventaja en el desarrollo de la capacidad de interacción y comunicación orales; (iv) un alto nivel de dificultad para garantizar la fiabilidad y la integridad de las evaluaciones. Palabras clave: ENSEÑANZA A DISTANCIA; COVID-19; ENSEÑANZA DE LENGUAS EXTRANJERAS
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Pišot - Čok, Lucija. "Contributo alla didattica della lingua Italiana come lingua seconda". Linguistica 30, n. 1 (1 dicembre 1990): 151–67. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.151-167.

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Abstract (sommario):
La tesi postlaurea "Contributo alia didattica della lingua italiana come lingua seconda" è frutto di esperienze raccolte dall'autrice nell'insegnamento della lingua italiana come L2, nonché sintesi riflessiva dellavoro empirico che l'educazione al bilinguismo le ispirava. L'insegnamento della lingua italiana nell'ambiente bilingue e biculturale dell'Istria deve differire dall'insegnamento dell'italiano come lingua straniera. Esso si pone finalità immediate (L'italiano è lingua veicolare) e fmalità a lungo termine (L'italiano è una delle due lingue- culture del bilingue). Esso ha obiettivi cognitivi (L'italiano è scienza), sociali e etnolinguistici (L'educazione bilingue è fattore di transculturismo). L'autrice in prima persona ha avuto modo e opportunita di avvedersene, sia come collaboratrice nella stesura dei programmi per la lingua seconda, che come autrice di libri di testo per l'insegnamento di questa lingua, e relatrice in diversi tipi di aggiornamento professionale per insegnanti di lingua italiana elaborando, sperimentando e verificando le specificità dell'insegnamento della lingua italiana come L2 . II suo contributo alla teoria dell'educazione bilingue e le proposte per rendere l'insegnamento della lingua italiana come L2 efficace e valido, sono i1 nucleo della tesi.
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Cambiaghi, Bona. "La « didattica delle lingue moderne » en Italie". Éla. Études de linguistique appliquée 123-124, n. 3 (2001): 419. http://dx.doi.org/10.3917/ela.123.0419.

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Piletić, Deja. "ANALISI DELLE CARATTERISTICHE MORFOSINTATTICHE DEI DIPLOMI E CERTIFICATI DI STUDIO ITALIANI E DELLA LORO TRADUZIONE IN MONTENEGRINO". Folia linguistica et litteraria XI, n. 30 (2020): 195–210. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.12.

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Abstract (sommario):
Il lavoro si propone di presentare i risultati della ricerca che si occupa delle caratteristiche morfosintattiche della lingua dei diplomi di laurea e certificati di studio italiani e della loro traduzione. La ricerca è stata svolta su un corpus composto da sessanta documenti originali italiani con le loro traduzioni giurate eseguite in lingua montenegrina. Oltre ai tratti morfosintattici tipici del linguaggio giuridico-amministrativo e riscontrabili nella stesura dei documenti in questione, la ricerca dovrebbe svelarci anche le caratteristiche della loro traduzione in montenegrino, nonché le corrispondenze e possibili incongruenze tra le due lingue in relazione allo stesso registro linguistico. Pertanto, riteniamo che i risultati presentati in questo lavoro saranno applicabili sia nella didattica della traduzione specializzata in generale, che nella prassi della traduzione giuridica in Montenegro.
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NATALUCCI, Nicoletta. "Didattica delle lingue classiche: un «nuovo metodo grammaticale»?" Euphrosyne 33 (gennaio 2005): 453–72. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124291.

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Bertollo, Sabrina. "Esperienze di didattica collaborativa nella Terza Missione: lingua tedesca per la formazione continua". Altre Modernità, n. 27 (30 maggio 2022): 113–30. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17881.

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Abstract (sommario):
Lo scopo del presente contributo è quello di indagare, tramite un resoconto di esperienze, come l’improvvisa distanza forzata abbia influito nell’interazione tra il sistema universitario e il tessuto sociale, con particolare riguardo al segmento della formazione continua, parte integrante della Terza Missione. Il punto di partenza per le riflessioni che verranno condotte è il corso di formazione “Lingua Tedesca per la Comunicazione Professionale”, destinato a utenti esterni, che si è tenuto tra gennaio e febbraio 2021, nell’ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Università di Verona e del progetto MultilinVR. La situazione pandemica ha reso ancora più significativo il ruolo formativo dell’università per un’utenza diversa da quella canonica, mossa da spinte motivazionali e obiettivi che si sono evoluti e rideclinati proprio a fronte delle mutate condizioni sociali. A partire dalla pratica di didattica a distanza, svolta in forma sincrona e asincrona, verranno analizzate le strategie impiegate per realizzare una didattica pienamente collaborativa e situata, che ha visto nell’interazione il suo aspetto caratterizzante. Verranno inoltre presi in esame il ruolo e le forme della valutazione, che, con questa tipologia di apprendenti, assumono funzioni e valori diversi rispetto a quelli previsti nella didattica per studenti universitari.
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Zorman, Anja. "LE OPINIONI DEGLI INSEGNANTI SULL'INSEGNAMENTO IN CLASSI LINGUISTICAMENTE E CULTURALMENTE ETEROGENEE". Folia linguistica et litteraria XI, n. 30 (2020): 395–415. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.22.

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Abstract (sommario):
Nel presente contributo vengono esposti alcuni risultati della ricerca sull’interculturalità e sull’educazione interculturale, condotta in sei regioni slovene e italiane con presenza di minoranze linguistiche e culturali. La ricerca ha preso in considerazione vari aspetti della didattica, della formazione degli insegnanti, degli atteggiamenti degli allievi e dei loro genitori riguardo all’apprendimento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee. I risultati presentati nel contributo riguardano le opinioni degli insegnanti sull’insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, suddivise in seguenti categorie: (1) lo sviluppo professionale, (2) personale e culturale degli insegnanti coinvolti nelle classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, (3) la loro percezione dell'apprendimento in generale e linguistico in particolare, e (4) delle relazioni interpersonali tra gli allievi. Dall'inchiesta che ha coinvolto 281 insegnanti emerge una percezione degli insegnanti molto positiva del loro sviluppo professionale e culturale, e neutra riguardo la collaborazione con altri insegnanti. Sebbene la maggioranza degli insegnanti non sia dell'opinione che la compresenza di allievi di diverse origini linguistiche e culturali ostacoli il lavoro in classe, dichiara comunque che l'insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee richiede lavoro aggiuntivo. La didattica non risente delle difficoltà nella comunicazione tra allievi di lingue e culture diverse, così come lo sviluppo della competenza comunicativa della lingua d'insegnamento non è compromesso dalla eterogeneità linguistica in classe. Molto positiva è la percezione degli insegnanti relativa allo sviluppo di rapporti interpersonali tra gli allievi
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Iaco, Moira De. "IL RUOLO COGNITIVO DEI GESTI NELL'EDUCAZIONE LINGUISTICA". Trabalhos em Linguística Aplicada 59, n. 2 (agosto 2020): 1397–408. http://dx.doi.org/10.1590/010318137434211520200628.

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Abstract (sommario):
RIEPILOGO Questo contributo intende fornire argomenti utili per comprendere l'efficacia cognitiva dei gesti nella didattica delle lingue. Muovendo dall'influenza dei gesti su processi cognitivi quali i processi attentivi, la memoria, il problem solving e il ragionamento, si giungerà a mostrare le funzioni che i gesti possono svolgere nell'educazione linguistica. Il fine è quello di evidenziare l'esigenza per i docenti L2 di diventare sempre più consapevoli dell'uso strategico dei gesti nella didattica.
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Derosas, Manuela. "Didattica delle lingue in prospettiva interculturale: innovazione e potenzialità". Anuario de Letras Modernas 14 (31 luglio 2009): 189–98. http://dx.doi.org/10.22201/ffyl.01860526p.2008.14.686.

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Abstract (sommario):
Since the early ’80s the adjective "intercultural" in language learning and teaching has seemed to acquire a remarkable importance, although its meaning is strongly debated. As a matter of fact, despite the existence of a vast literature on this topic, difficulties arise when applying it in the classroom. The aim of this work is to analyze the elements we consider to be the central pillars in this methodology, i.e. a renewed language-and culture relation, the Intercultural Communicative Competence, the intercultural speaker. These factors allow us to consider this as a new paradigm in language education; furthermore, they foster the creation of new potentialities and configure the classroom as a significant learning environment towards the discovery of Otherness.
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Moneti, Annamaria, e Marcel Danesi. "Manuale di Tecniche per la Didattica delle Lingue Moderne". Italica 66, n. 4 (1989): 453. http://dx.doi.org/10.2307/479261.

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Nuessel, Frank, e Marcel Danesi. "Il cervello in aula! Neurolinguistica e didattica delle lingue". Italica 76, n. 4 (1999): 513. http://dx.doi.org/10.2307/480256.

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Dianetti, Michela, e Francesca Nicora. "DIDATTICA PERFORMATIVA NELLA PROMOZIONE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA IN IRLANDA. IL CORPO E LA DANZA COME STRUMENTI DI APPRENDIMENTO LINGUISTICO E PONTI TRA CULTURE". Italiano LinguaDue 13, n. 2 (26 gennaio 2022): 665–80. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17162.

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Abstract (sommario):
Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo interesse riguardo all’impiego delle arti performative in campo glottodidattico. Tale tendenza è dovuta ad approcci didattici sempre più orientati alla dimensione sociale e non verbale della comunicazione. Tuttavia, per il momento ci sono ancora pochi studi nell’ambito glottodidattico sull’utilizzo del corpo, immobile o in movimento, e della danza nella lezione di lingua straniera. Il contributo intende presentare il progetto Tra-balliamo, un percorso formativo incentrato sulla didattica ludico-performativa e finalizzato alla promozione della lingua e cultura italiana nelle scuole secondarie di Galway, in Irlanda. Dopo una breve introduzione sulla DPLS, viene delineato l’approccio fenomenologico che sottende a una glottodidattica di tipo esperienziale che promuove la danza come strumento di apprendimento linguistico e ponte metaforico tra culture. Una seconda sezione viene poi dedicata alla struttura della proposta didattica, alla progettazione delle fasi che la costituiscono e alla descrizione dettagliata delle attività svolte in classe, con l’intento di offrire un esempio di esperienza formativa che sia facilmente trasponibile in altri contesti o a lingue diverse. Perforative didactics in the promotion of Italian language and culture in Ireland: body and dance as language learning tools and bridges between cultures In recent years there has been progressive interest in the use of the performing arts in the field of educational glottodidactics. This tendency is due to educational approaches increasingly oriented to the social and non-verbal dimension of communication. At present, however, there are relatively few studies in the field of glottodidactics on the use of the body, motionless or in motion, and of the dance in learning a foreign language. The contribution aims to present the project Tra-balliamo, an educational course focused on ludic-performative learning and aimed at the promotion of Italian language and culture in secondary schools in Galway, Ireland. After a brief introduction on the DPLS, the phenomenological approach that underlies an experiential type of glottodidactics which promotes dance as a tool for linguistic learning and a metaphorical bridge between cultures is outlined. The second section presents the structure of the teaching proposal, the design of the phases that constitute it and a detailed description of the activities carried out in the classroom. Thus, the intention is to offer an example of an educational experience that is easily transposable in other contexts or to different languages.
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Kostecka-Szewc, Aleksandra. "Nuove tecnologie – nuove sfide nella didattica". Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, n. 3 (4 luglio 2018): 158–66. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.15.

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Abstract (sommario):
Il presente articolo intende presentare le sfide che porta con sé l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue straniere. Oggigiorno le tecnologie sono indispensabili e non lo possiamo negare. Comunque bisogna anche ricordare che gli strumenti tecnologici sono utili a patto che gli studenti ne facciano un uso adeguato. Gli insegnanti devono guidare gli studenti e presentargli come sfruttare in modo intelligente le possibilità che ci offrono le tecnologie, seguendo e rispettando le importantissime scoperte del settore neurodidattico.Nowe technologie – nowe wyzwania w nauczaniuNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie wyzwań, które niesie ze sobą używanie nowych technologii w uczeniu się i nauczaniu języków obcych. W dzisiejszych czasach technologie są niezbędne. Należy jednak pamiętać, że narzędzia technologiczne są użyteczne pod warunkiem, że uczniowie korzystają z nich w odpowiedni sposób. Nauczyciele powinni zatem prowadzić uczniów i pokazywać im, jak w mądry sposób wykorzystywać możliwości, które dają technologie, opierając się na odkryciach neurodydaktyki.
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Perisic, Olja. "Collocazioni nella didattica del serbo come lingua straniera". Филолог – часопис за језик књижевност и културу 22, n. 22 (30 dicembre 2020): 88–115. http://dx.doi.org/10.21618/fil2022088p.

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Abstract (sommario):
Nella presente ricerca saranno presentati i risultati di una sperimentazione condotta in una classe di studenti di prima annualità presso l’Università di Torino. Scopo di questa indagine è ricavare alcune conclusioni circa l’efficacia del procedimento DDL-data driven learning nell’apprendimento lessico-grammaticale a livello principiante. I primi studi sui corpora hanno evidenziato la tendenza delle parole a co-occorrere con determinate altre parole, creando nel contesto una serie di pattern lessico-grammaticali noti come collocazioni. Nello studio delle lingue straniere, il lexical approach, cioè lo studio basato sulle collocazioni e non più sulle parole isolate, risulta particolarmente significativo. Anche la componente grammaticale non deve essere oggetto di studi separati, bensì va sempre e comunque affrontata come parte integrante delle collocazioni, intese come unità semantiche ma anche sintattiche e grammaticali. Utilizzando appositi software per l’analisi dei corpora lo studente può essere coinvolto nell’osservazione di tutti gli elementi che caratterizzano una parola come unità semanticogrammaticale: collocazione, colligazione, prosodia semantica e preferenza semantica. In questa sede verranno presentati alcuni esempi tratti dalla ricerca svolta in classe durante il lavoro individuale con gli studenti, con la speranza che possano stimolare la curiosità di quanti si occupano dell’insegnamento del serbo come LS.
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Borro, Ilaria, Sergio Conti e Elisa Fiorenza. "Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza: introduzione al numero speciale". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 1–8. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.262.

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Abstract (sommario):
IT La didattica a distanza emergenziale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha posto insegnanti e studenti di fronte a sfide inedite, forzando un cambiamento senza precedenti in termini di entità e rapidità. Questo numero speciale raccoglie contributi sulla didattica delle lingue, accomunati dalla volontà di trarre vantaggio dalle problematicità legate all’insegnamento a distanza per innescare riflessioni e cambiamenti necessari e duraturi, capaci di prescindere dalla situazione emergenziale che li ha generati. Questa introduzione descrive il contesto in cui insegnanti e studenti si sono trovati a operare, sottolineandone le implicazioni glottodidattiche in termini di gestione dell’input, dell’output, dell’interazione e della valutazione delle competenze. Offriamo una sintesi dei contributi inclusi nel numero speciale, seguita da una riflessione sulle possibili conclusioni trasversali all’intero volume. Parole chiave: DAD, DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA/DDI, DIDATTICA DELLE LINGUE, COVID-19, APPRENDIMENTO DELLE L2/LS EN The emergency remote teaching necessitated by the Covid-19 pandemic has confronted teachers and students with unknown challenges, forcing truly rapid and significant changes that are without precedent. The current special issue offers contributions, in Italian and English, that are focused on language pedagogy. Their shared objective is to gain meaningful knowledge from new issues related to remote teaching that can lead to reflection and necessary, long-lasting changes beyond the context of the emergency that created them. This introductory article describes the context in which teachers and students have found themselves working, highlighting the implications for language teaching in terms of managing input, output, interaction, and assessment. We then offer a summary of the contributions and the reviews included in this special issue, followed by a reflection on its possible conclusions. Key words: DISTANCE LEARNING, INTEGRATED DIGITAL PEDAGOGY, LANGUAGE TEACHING, COVID-19, LEARNING OF L2/SECOND LANGUAGE ES La enseñanza remota de emergencia determinada por la pandemia COVID-19 ha situado a docentes y a estudiantes ante desafíos desconocidos, forzando cambios rápidos y significativos sin precedentes. El presente número especial reúne contribuciones en italiano y en inglés, centradas en la enseñanza de lenguas, cuyo objetivo común es extraer conocimiento de las problemáticas relacionadas con la enseñanza remota que pueda provocar reflexiones y cambios necesarios y duraderos más allá de la situación de emergencia que las generó. Este artículo introductorio describe el contexto en el que se han encontrado trabajando el profesorado y el alumnado, destacando las implicaciones para la enseñanza de idiomas en términos de gestión del input, del output, de las interacciones y de la evaluación de las competencias. Tras ello, ofrecemos una síntesis de las contribuciones y de las reseñas incluidas en este número especial, seguida de una reflexión sobre las posibles conclusiones trasversales al número entero. Palabras clave: DIDÁCTICA A DISTANCIA, DIDÁCTICA DIGITAL INTEGRADA, DIDÁCTICA DE LENGUAS, COVID-19, APRENDIZAJE DE SEGUNDAS LENGUAS
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Rossi, Fabio. "LINGUE, VARIETÀ DI LINGUE E ALTRI CODICI IN UNA WEBSERIE D’ANIMAZIONE IN DIALETTO MESSINESE. PROSPETTIVE PER UNA DIDATTICA MULTIMODALE". Italiano LinguaDue 14, n. 2 (17 gennaio 2023): 63–84. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19650.

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Abstract (sommario):
Viene analizzato un testo audiovisivo come esempio di mutimodalità (nell’accezione di orchestrazione di diverse risorse semiotiche, indipendentemente dal mezzo di diffusione, atte alla co-costruzione del senso) e di translanguaging multimodale o polifonia multimodale (nel senso di intersezione di diverse risorse semiotiche nella commistione e citazione di lingue, varietà e riferimenti diversi). Si tratta di un episodio della webserie in dialetto messinese Cafon Street (2018), che funge da prototipo delle nuove tendenze plurilingui degli audiovisivi odierni, a confronto con il tendenziale azzeramento delle varietà negli audiovisivi del passato. Vengono schematizzate le risorse semiotiche coinvolte, le principali varietà di lingue e stili, le strategie di citazione e di deformazione, le tecniche retoriche. Vengono proposti una tabella di trascrizione sinottica multimodale e lo sfruttamento didattico di tale trascrizione e dei brani analizzati. Languages, language varieties and other codes in an animation webseries in Messina dialect. perspectives for multimodal didactics An audiovisual text is analyzed as an example of mutimodality (in the meaning of orchestration of different semiotic resources, regardless of the means of diffusion, suitable for the co-construction of meaning) and of multimodal translanguaging or multimodal polyphony (in the meaning of intersection of different semiotic resources in the mixing and citation of different languages, varieties and references). This is an episode of the webseries in Messina dialect Cafon Street (2018), which acts as a prototype of the new multilingual audiovisual trends of today, in comparison with the tendential annulment of varieties in the audiovisuals of the past. The semiotic resources involved, the main varieties of languages ​​and styles, the citation and deformation strategies, the rhetorical techniques are outlined. A multimodal synoptic transcription table, and the didactic exploitation of this transcription and the analyzed passages are proposed.
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Del Bono, Federica, e Elisabetta Bonvino. "Dalla valutazione in DaD alle scale di valutazione dell’adeguatezza". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 105–24. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.250.

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Abstract (sommario):
IT Il presente contributo analizza la valutazione delle competenze linguistiche nella Didattica a Distanza (DaD) durante il periodo di emergenza sanitaria (Covid-19). Dall’analisi delle risposte a un questionario somministrato a docenti di lingue, emerge che la valutazione delle lingue straniere ha risentito notevolmente di questa nuova modalità di insegnamento e che alcune delle difficoltà valutative riscontrate in DaD possano essere in parte risolte assumendo una prospettiva di valutazione globale, che integri le diverse competenze e abilità degli apprendenti, attraverso attività task-based. Dopo aver illustrato le diverse soluzioni adottate dai docenti durante la DaD, vengono presentati i presupposti della valutazione task-based e si evidenziano i potenziali vantaggi dell’applicazione didattica delle scale di adeguatezza funzionale. Parole Chiave: EDUCAZIONE LINGUISTICA, VALUTAZIONE LINGUISTICA TASK-BASED, ADEGUATEZZA FUNZIONALE, DIDATTICA A DISTANZA EN This article analyzes the evaluation of linguistic competence in distance learning during the crisis caused by the Covid-19 pandemic. Based on the analysis of responses to a questionnaire administered to language teachers, language teachers perceive that assessment of foreign language has regressed notably due to this new mode of teaching, but that some of the difficulties in assessing distance learning can be resolved, in part, by adopting an approach based on global assessment, which integrates various competencies and abilities of learners through task-based activities. After having illustrated the varying solutions adopted by teachers during this period of distance learning, suppositions about task-based learning are presented, followed by the potential advantages of the pedagogical application of the scale of functional adequacy. Key words: LANGUAGE EDUCATION, TASK-BASED ASSESSMENT, FUNCTIONAL ADEQUACY, DISTANCE LEARNING ES Esta contribución analiza la evaluación de las competencias lingüísticas en educación a distancia durante la crisis sanitaria provocada por la pandemia Covid-19. El análisis de las respuestas a un cuestionario administrado al profesorado de idiomas extranjeros muestra un retroceso notable en la evaluación de la lengua extranjera debido a esta nueva forma de enseñanza, aunque algunas de las dificultades en la evaluación de la educación a distancia pueden ser resueltas, en parte, mediante la adopción de un enfoque de evaluación global que integre las diversas competencias y habilidades del alumnado a través de actividades basadas en tareas. Después de haber ilustrado las distintas soluciones adoptadas por el profesorado durante este período de educación a distancia, se presentan las conjeturas sobre el aprendizaje basado en tareas así como las potenciales ventajas de la aplicación pedagógica de la escala de adecuación funcional. Palabras clave: EDUCACIÓN LINGÜÍSTICA, EVALUACIÓN POR TAREAS, ADECUACIÓN FUNCIONAL, ENSEÑANZA A DISTANCIA
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Lopriore, Lucilla. "Valutare l’apprendimento precoce di una seconda lingua: rilevanza degli studi longitudinali". EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, n. 1 (20 febbraio 2020): 11–23. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.11.195.

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Abstract (sommario):
L’apprendimento precoce delle lingue straniere – in particolare nella scuola primaria – è un processo affascinante ma complesso, fortemente condizionato dall’età degli allievi, dal contesto, dagli obiettivi specifici del ciclo scolastico e dalla didattica proposta. La fascia d’età è di fatto una delle variabili che più incide sullo sviluppo e sul sostegno delle competenze linguistiche, e richiede da parte dei docenti l’adattamento degli approcci adottati, delle attività proposte e dei materiali utilizzati per rispondere allo sviluppo cognitivo e emotivo degli allievi. Valutare i risultati dell’apprendimento in uno scenario di questo tipo è un processo delicato che deve essere monitorato con strumenti idonei che consentano di utilizzare la valutazione sia per comprenderne il valore aggiunto sia per sostenere l’apprendimento nel tempo. Questo contributo introduce le implicazioni dei risultati di alcuni studi longitudinali che hanno monitorato e valutato lo sviluppo delle competenze degli allievi e offerto spunti di riflessione sui processi di apprendimento.
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Petrocelli, Emilia. "Pre-service teacher education: Observing senior teachers through the theoretical lens of Ellis’s principles of instructed language learning". EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, n. 1 (31 marzo 2021): 20–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.227.

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Abstract (sommario):
EN The study is based on a training project completed in Italy as part of a qualifying course for high school teachers of L2 English. The project moves around the framework that Rod Ellis proposed in 2010 on the relationship between Second Language Acquisition and Language Pedagogy and it argues the need for student teachers (STs) to take the role of classroom researchers during their learning process and carry out critical observations through a solid theoretical lens, such as the 10 principles for instructed language learning by Ellis (2005a, 2005b). Three case studies are analyzed to explore how STs observed classroom activities armed with the knowledge of the principles. Data is based on feedback they gave during seminar discussions and remarks made in written reports. Moreover, a follow-up survey of informants after five years’ in-service practice questions whether and how this experience influenced the quality and degree of their understanding of teaching and learning. Considering these results, suggestions are made for future implementations of this kind of project. Key words: INSTRUCTED LANGUAGE LEARNING, SECOND LANGUAGE TEACHER EDUCATION, LANGUAGE PEDAGOGY, COMMUNICATIVE APPROACH, ITALIAN SECONDARY SCHOOL, ENGLISH AS A FOREIGN LANGUAGE (EFL) ES El estudio se basa en un proyecto de capacitación realizado en Italia como parte de un curso de cualificación para profesores de inglés como L2 de nivel secundario. El proyecto se basó en el marco que Rod Ellis propuso en 2010 sobre la relación entre la adquisición de segundas lenguas y la pedagogía lingüística. Este estudio sostiene que los estudiantes necesitan recibir una lente teórica sólida para la observación crítica, como los 10 principios para el aprendizaje de idiomas instruido de Ellis (2005a, b), y asumir el papel de investigadores dentro del aula durante su proceso de aprendizaje. La análisis de tres estudios de caso explora cómo los estudiantes observaron las actividades del aula armados con el conocimiento de los principios. Los datos se basan en los comentarios que dieron durante los debates del seminario y en las observaciones realizadas en los informes escritos. Además, una encuesta de seguimiento de los informantes después de cinco años de docencia en servicio cuestiona si esta experiencia influyó, y de qué manera, en la calidad y el grado de su comprensión de la enseñanza y el aprendizaje. Teniendo en cuenta estos resultados, se hacen sugerencias para futuras implementaciones de este tipo de proyectos. Palabras clave: APRENDIZAJE DE IDIOMAS INSTRUIDO, CAPACITACIÓN DE PROFESORES DE SEGUNDA LENGUA, PEDAGOGÍA DEL LENGUAJE, ENFOQUE COMUNICATIVO, ESCUELA SECUNDARIA ITALIANA, INGLÉS COMO LENGUA EXTRANJERA IT Lo studio si basa su un progetto di tirocinio inserito in un corso di abilitazione per docenti d’inglese nella scuola superiore (TFA). Il progetto si ispira al quadro teorico proposto da Rod Ellis nel 2010 sul legame tra acquisizione della seconda lingua e didattica delle lingue e si basa sull’idea che i tirocinanti debbano effettuare le osservazioni in classe vestendo i panni di ricercatori, con una lente teorica solida come i 10 principi per l’insegnamento delle lingue di Ellis (2005a, b). L’analisi esplora il processo di formazione dei tirocinanti in tre casi studio e le modalità in cui essi si sono mossi nell’osservazione delle lezioni di lingua, armati della conoscenza dei principi di Ellis. I dati includono le riflessioni dei tirocinanti durante le discussioni seminariali e nelle loro relazioni di fine percorso. Inoltre, dopo cinque anni d’insegnamento di ruolo, quegli stessi tirocinanti sono stati intervistati per ricevere informazioni su se e come questa esperienza abbia influenzato la qualità e il livello della loro consapevolezza dei processi di insegnamento e apprendimento. Sulla base dei risultati, vengono avanzate alcune proposte per lo sviluppo di questo tipo di progetti. Parole chiave: APPRENDIMENTO DELLA LINGUA, FORMAZIONE PER DOCENTI DI LINGUA, DIDATTICA, APPROCCIO COMUNICATIVO, SCUOLA SECONDARIA ITALIANA, INGLESE COME LINGUA STRANIERA
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Caviglia, Alessia, e Matteo Viale. "L’APPROPRIATEZZA SOCIOLINGUISTICA NEI MATERIALI DI ITALIANO L2 PER MIGRANTI E RIFUGIATI: SPUNTI DA UNA RICERCA IN CORSO NELL’AMBITO DEL PROGETTO EUROPEO INCLUDEED". Italiano LinguaDue 14, n. 2 (18 gennaio 2023): 94–112. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19572.

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Abstract (sommario):
La lingua dei segni italiana (LIS) è oggetto di ricerca scientifica da oltre quaranta anni ed è insegnata a pieno titolo nell’Università italiana da più di venti anni. In particolare, all’Università Ca’ Foscari Venezia e all’Università di Catania, la LIS può essere scelta come lingua di specializzazione al pari delle altre lingue offerte. L’insegnamento della LIS si può ora giovare della recente pubblicazione del QCER - Volume Complementare (Consiglio d’Europa, 2020), un manuale innovativo e inclusivo perché, rispetto alla versione del 2001, include le competenze linguistiche nelle lingue dei segni. Tre sono le principali novità: i) l’inserimento di espressioni neutrali rispetto alla modalità comunicativa (es. “il parlante/segnante”), ii) l’equiparazione funzionale delle videoregistrazioni ai testi scritti, e iii) un intero capitolo dedicato ai descrittori specifici per le lingue dei segni (suddivisi in competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche). Questo contributo propone alcune riflessioni sull’applicazione di questi descrittori al caso specifico dell’insegnamento della LIS tracciando precise linee di progettazione didattica ed esempi di interventi formativi. L’impatto del Volume Complementare sui corsi di LIS nelle Università italiane comporterà ricadute positive non soltanto sul fronte dell’insegnamento ma anche, più in generale, sulla formazione dei professionisti sordi e udenti che lavorano con la LIS e con le persone sorde. Sign languages in the Companion volume and the teaching of LIS in Italian universities Italian Sign Language (LIS) has been studied by researchers for over forty years and has been taught in its own right in Italian universities for more than twenty years. In particular, at Ca’ Foscari University of Venice and at the University of Catania, LIS can be chosen as a language of specialization on a par with the other languages ​​on offer. LIS teaching can now benefit from the recent publication of the CEFR - Companion Volume (Council of Europe, 2020), an innovative and inclusive handbook as, compared to the 2001 version, it includes the linguistic competence in sign languages. In this regard, there are three main innovations: i) the inclusion of neutral expressions in terms of communication modality (e.g. “the speaker/signer”), ii) the recognition of the functional equivalence between video recordings and written texts, and iii) an entire chapter dedicated to language-specific descriptors of sign languages (organized into linguistic, sociolinguistic, and pragmatic skills). This paper discusses the application of these descriptors to the specific case of LIS teaching by tracing paths in didactic planning and providing examples of training interventions. The impact of the Companion Volumeon LIS courses in Italian universities will have positive effects not only on the teaching itself but also, more generally, on the training of deaf and hearing professionals who work with LIS and deaf people.
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Cardinaletti, Anna, e Lara Mantovan. "LE LINGUE DEI SEGNI NEL “VOLUME COMPLEMENTARE” E L’INSEGNAMENTO DELLA LIS NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE". Italiano LinguaDue 14, n. 2 (18 gennaio 2023): 113–28. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19575.

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Abstract (sommario):
La lingua dei segni italiana (LIS) è oggetto di ricerca scientifica da oltre quaranta anni ed è insegnata a pieno titolo nell’Università italiana da più di venti anni. In particolare, all’Università Ca’ Foscari Venezia e all’Università di Catania, la LIS può essere scelta come lingua di specializzazione al pari delle altre lingue offerte. L’insegnamento della LIS si può ora giovare della recente pubblicazione del QCER - Volume Complementare (Consiglio d’Europa, 2020), un manuale innovativo e inclusivo perché, rispetto alla versione del 2001, include le competenze linguistiche nelle lingue dei segni. Tre sono le principali novità: i) l’inserimento di espressioni neutrali rispetto alla modalità comunicativa (es. “il parlante/segnante”), ii) l’equiparazione funzionale delle videoregistrazioni ai testi scritti, e iii) un intero capitolo dedicato ai descrittori specifici per le lingue dei segni (suddivisi in competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche). Questo contributo propone alcune riflessioni sull’applicazione di questi descrittori al caso specifico dell’insegnamento della LIS tracciando precise linee di progettazione didattica ed esempi di interventi formativi. L’impatto del Volume Complementare sui corsi di LIS nelle Università italiane comporterà ricadute positive non soltanto sul fronte dell’insegnamento ma anche, più in generale, sulla formazione dei professionisti sordi e udenti che lavorano con la LIS e con le persone sorde. Sign languages in the Companion volume and the teaching of LIS in Italian universities Italian Sign Language (LIS) has been studied by researchers for over forty years and has been taught in its own right in Italian universities for more than twenty years. In particular, at Ca’ Foscari University of Venice and at the University of Catania, LIS can be chosen as a language of specialization on a par with the other languages ​​on offer. LIS teaching can now benefit from the recent publication of the CEFR - Companion Volume (Council of Europe, 2020), an innovative and inclusive handbook as, compared to the 2001 version, it includes the linguistic competence in sign languages. In this regard, there are three main innovations: i) the inclusion of neutral expressions in terms of communication modality (e.g. “the speaker/signer”), ii) the recognition of the functional equivalence between video recordings and written texts, and iii) an entire chapter dedicated to language-specific descriptors of sign languages (organized into linguistic, sociolinguistic, and pragmatic skills). This paper discusses the application of these descriptors to the specific case of LIS teaching by tracing paths in didactic planning and providing examples of training interventions. The impact of the Companion Volume on LIS courses in Italian universities will have positive effects not only on the teaching itself but also, more generally, on the training of deaf and hearing professionals who work with LIS and deaf people.
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Gerbino, Lucia. "La progettualità CLIL e l'autonomia del discente: un'analisi meta-cognitiva e di mediazione psico-linguistica nella didattica della Filosofia." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, n. 1 (25 giugno 2016): 457. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.88.

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Abstract (sommario):
Abstract:Considering the romance languages, especially spanish, it is of vital importance, to study the autonomous feedback of every single student, basing the analysis on the description of CLIL's independence and general characteristics. Furthermore, I will examine the didactic method as a result of the idea of "Bildung", discussed in Philosophy, Science Education and IT. in the third part, the paper will underline the philosophycal and practical foundation of education in both CLIL (Content and Language Integrated Learning) and the autonomy of the student. Moreover it will consider these determinants from a psycho-pedagogical point of view and from that of the digital learning created by the new technologies in communication. As a final remark, the paper illustrates the pilot experiment realized, thanks to the collaboration of Professor J. Sarabia Martinez (interpreter), at the High School of Rome "Lucrezio Caro", in the academic year 2014/15.Keywords: paideia/mimesis, philosophy, education, cooperative learning, comunication, L/2, metacognition, contrast in linguistics, digital. Abstract:In base alla descrizione di alcune caratteristiche generali dell’autonomia clil (content and language integrated learning) occorre studiare il feed-back autonomo del discente, nelle lingue romanze, in particolare la lingua spagnola. successivamente si analizza la metodologia didattica come una risultanza dell’idea di “bildung” discussa in filosofia, scienze dell’educazione e nuove tecnologie. Nella terza parte vengono sottolineati i nuclei fondativi della pratica filosofica come determinanti, sia nella prassi clil, che nell’autonomia del discente, anche dal punto di vista psico-pedagogico e delle tecniche e forme comunicative dell’apprendimento nel digitale. nelle mie osservazioni conclusive con una scheda della sperimentazione pilota, realizzata insieme al lettore, prof. j. sarabia martinez, presso il liceo lucrezio caro di roma, a.s. 2014/15, vengono riassunte le questioni principali di questo paper.Keywords: paideia/mimesis, filosofia, educazione, cooperative learning, comunicazione, LS/2, meta-cognitivo, linguistica contrastiva, digitale.
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Giglioni, Cinzia, e Ellen Patat. "Pedagogical implications of teaching codes of ethics at tertiary level: An Italian case study". EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, n. 2 (30 ottobre 2020): 51–69. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.206.

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Abstract (sommario):
EN The study investigates the use of codes of ethics in teaching English as a Foreign Language (EFL) to students enrolled in a first-level master’s course in Marketing Management in an Italian public university. According to Bhatia (2002), genre-specific documents such as codes of ethics have the potential to “sensitise and prepare students to meet the communicative demands of disciplinary communication” (p. 13). Within the theoretical framework of genre analysis and its possible implications for language teaching, this paper focuses on learners’ perceptions and achievements in EFL learning using corporate codes of ethics, presented to students both theoretically and on a practical level. A pre-questionnaire, pre- and post-test, and abridged post-treatment questionnaire were used to collect data. The goal of the five-week study was to demonstrate that genre pedagogy caters to learners’ needs, raises rhetorical and genre awareness, and fosters language awareness at a micro-textual, lexico-syntactical level. Key words: CODES OF ETHICS, LANGUAGE TEACHING, ENGLISH FOR SPECIFIC PURPOSES, GENRE-BASED INSTRUCTION ES Este estudio es investiga el uso de los códigos de ética en la enseñanza del inglés como lengua extranjera (LE) a los alumnos de un Máster en mercadotecnia en una universidad pública italiana. Se espera que los códigos revelen su potencial de “sensibilizar y preparar a los alumnos a fin de poder estar a las alturas de las exigencias comunicativas en comunicación disciplinaria” (Bhatia, 2002, p.13 [traducción nuestra]). Dentro del marco teórico del análisis de género y sus posibles implicaciones para la enseñanza de idiomas, este trabajo se enfoca en las percepciones y resultados de los estudiantes de inglés LE, a quienes se les han presentado códigos de ética empresarial desde un punto de vista tanto teórico como práctico. Para obtener los datos, se han utilizado una encuesta antes del tratamiento, una prueba tanto antes como después y una versión reducida de la encuesta post tratamiento. El objetivo de este estudio de cinco semanas es demostrar que la pedagogía de los géneros se vincula con las necesidades de los principiantes, porque, por un lado, solicita su conocimiento retórico y de género, y, por otro, favorece, a nivel microtextual, su conocimiento del léxico y de la sintaxis de la lengua extranjera. Palabras claves: CÓDIGOS DE ÉTICA, DIDÁCTICA DE IDIOMAS, INGLÉS ESPECIALÍSTICO, ENSEÑANZA BASADA EN EL GÉNERO IT Questo studio indaga l’uso dei codici etici nell’insegnamento dell’inglese come lingua straniera (LS) a studenti di un master in marketing management di un’università pubblica italiana. Ci si aspetta che i codici rivelino la loro potenzialità nel “sensibilizzare e preparare gli studenti a soddisfare i bisogni comunicativi della comunicazione di una data disciplina” (Bhatia, 2002, p. 13 [traduzione nostra]). Avendo come quadro teorico di riferimento l’analisi del genere e le sue possibili implicazioni nella didattica delle lingue, il presente studio si focalizza sulle percezioni e i risultati di studenti di inglese LS, ai quali vengono presentati i codici etici aziendali da un punto di vista sia teorico sia pratico. Per raccogliere i dati sono stati impiegati un questionario preliminare, un pre-test, un post-test e un questionario ridotto finale. Questo studio, durato cinque settimane, si è proposto di dimostrare che la pedagogia dei generi testuali va incontro ai bisogni dei discenti, perché, da una parte, sollecita la loro consapevolezza retorica e dei generi testuali, dall’altra favorisce, a livello microtestuale, la loro consapevolezza del lessico e della sintassi della lingua straniera. Parole chiave: CODICI ETICI, DIDATTICA DELLE LINGUE, INGLESE PER SCOPI SPECIFICI, INSEGNAMENTO BASATO SUI GENERI TESTUALI
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Seccia, Maria Cristina. "TEACHING TRANSLATION FROM ENGLISH INTO ITALIAN AS A PURPOSEFUL ACTIVITY IN THE LANGUAGE CLASSROOM: AN EMPIRICAL STUDY". Italiano LinguaDue 13, n. 2 (26 gennaio 2022): 645–64. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17161.

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Abstract (sommario):
This article discusses the ways in which pedagogical translation into Italian can be a valuable tool in enhancing the students’ proficiency, thus contributing to the still underdeveloped research on effective translation teaching practices in the Italian language classroom. Taking an interdisciplinary approach to Italian teaching and based on empirical data collected from translation into Italian workshops delivered to undergraduate Modern Languages students at the University of Hull (UK), this article examines the ways in which drawing on translation studies teaching models can help students to enhance their communicative language competences. Particular attention is paid to pragmatic, sociolinguistic and pluricultural competences, which are crucial in the formation of future language professionals as cultural mediators. More specifically, the discussion consists of the evaluation of two interrelated translation teaching models (Nord 1991/2005, 1997a/2018; Malmkjær 1998) based on a qualitative analysis of the students’ reflections through the lens of the Common European Framework of Reference (CEFR) competence model. The results indicate that drawing on translation studies teaching models can help to teach translation into Italian (which is usually perceived challenging by students) as a purposeful activity, thus enhancing the learners’ communicative ability in real life, as recommended by the CEFR. L’insegnamento della traduzione dall’inglese all’italiano come utile attività nella classe di lingua: uno studio empirico L’articolo prende in esame metodi attraverso cui la traduzione pedagogica verso l’italiano può essere usata come un valido strumento per potenziare le competenze linguistiche di studenti e studentesse. A tal proposito, si pone l’obiettivo di offrire un contributo alla ricerca tuttora in fase di espansione su come insegnare a studenti e studentesse di lingue a tradurre verso l’italiano in modo efficace. Attraverso un approccio interdisciplinare alla didattica dell’italiano e sulla base di dati raccolti durante delle lezioni di traduzione verso l’italiano rivolte e studenti e studentesse di Modern Languages della University of Hull (Regno Unito), il presente studio empirico esamina come rifarsi a modelli di insegnamento elaborati da due studiose di Translation Studies possa aiutare studenti e studentesse di italiano a potenziare le proprie competenze linguistico-comunicative. Particolare attenzione è posta sulle competenze sociolinguistiche, pragmatiche e pluriculturali, fondamentali nel formare professionisti/e in ambito linguistico in grado di agire come mediatori/trici culturali. Nello specifico, lo studio consiste nell’esaminare due modelli correlati (Nord, 1991/2005, 1997a/2018; Malmkjær, 1998) in seguito a riflessioni di studenti e studentesse analizzate qualitativamente in base ai descrittori esemplificativi del Quadro comune di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). I risultati suggeriscono che rifarsi a modelli di insegnamento elaborati da studiosi/e di Translation Studies può aiutare a presentare la traduzione verso l’italiano come un’attività utile, non fine a se stessa e non solo impegnativa come viene di solito percepita da studenti e studentesse. Stando ai risultati, ciò aiuta infine a potenziare la capacità di comunicare in situazioni di vita reale come proposto dal QCER.
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Pietro, Robert J. Di. "Danesi, Marcel. Manuale di tecniche per la didattica delle lingue moderne. Rome: Armando Editore, 1988Danesi, Marcel. Manuale di tecniche per la didattica delle lingue moderne. Rome: Armando Editore, 1988. Pp. 208. (In Canada or USA: éditions SOLEIL publishing inc., P.O. Box 847, Welland, Ont. L3B 5Y5)." Canadian Modern Language Review 44, n. 4 (maggio 1988): 748–49. http://dx.doi.org/10.3138/cmlr.44.4.748.

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Casentini, Marco. "Recensione: Russel, Victoria & Murphy-Judy, Kathryn (2020). Teaching language online. Routledge". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 220–23. http://dx.doi.org/10.21283/376905x.14.255.

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Abstract (sommario):
IT La presente recensione mira ad offrire una valutazione critica del volume Teaching Language Online di Victoria Russel e Kathryn Murphy-Judy. Nella prima parte della recensione viene introdotto l’argomento generale trattato dal libro, descrivendone brevemente i contenuti di ogni capitolo. Nella seconda parte si fornisce una descrizione dei contenuti in prospettiva critica, evidenziandone i punti di forza e le eventuali criticità. Parole chiave: DIDATTICA DELLE LINGUE, INSEGNAMENTO ON-LINE, ADDIE EN This review aims to offer a critical evaluation of the book, Teaching Language Online, by Victoria Russel and Kathryn Murphy- Judy. In the first section of the review, the general topic of the book is discussed, and a brief description of the contents of each chapter is offered. The second section consists of a description of its contents through a critical perspective highlighting its strengths as well as its weaknesses. Key words: LANGUAGE TEACHING, REMOTE TEACHING, ADDIE ES Esta reseña tiene como objetivo ofrecer una valoración crítica del volumen Teaching Language Online, de las autoras Victoria Russel y Kathryn Murphy-Judy. En la primera parte de la reseña se trata el tema general del libro y se ofrece una breve descripción del contenido de cada capítulo. En la segunda parte se lleva a cabo una descripción de los contenidos desde un punto de vista crítico, y se destacan tanto sus puntos fuertes como sus puntos débiles. Palabras clave: ENSEÑANZA DE LENGUAS, ENSEÑANZA REMOTA, ADDIE
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Casentini, Marco. "Recensione: Russel, Victoria & Murphy-Judy, Kathryn (2020). Teaching language online. Routledge." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 220–23. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.255.

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Abstract (sommario):
IT La presente recensione mira ad offrire una valutazione critica del volume Teaching Language Online di Victoria Russel e Kathryn Murphy-Judy. Nella prima parte della recensione viene introdotto l’argomento generale trattato dal libro, descrivendone brevemente i contenuti di ogni capitolo. Nella seconda parte si fornisce una descrizione dei contenuti in prospettiva critica, evidenziandone i punti di forza e le eventuali criticità. Parole chiave: DIDATTICA DELLE LINGUE, INSEGNAMENTO ON-LINE, ADDIE EN This review aims to offer a critical evaluation of the book, Teaching Language Online, by Victoria Russel and Kathryn Murphy- Judy. In the first section of the review, the general topic of the book is discussed, and a brief description of the contents of each chapter is offered. The second section consists of a description of its contents through a critical perspective highlighting its strengths as well as its weaknesses. Key words: LANGUAGE TEACHING, REMOTE TEACHING, ADDIE ES Esta reseña tiene como objetivo ofrecer una valoración crítica del volumen Teaching Language Online, de las autoras Victoria Russel y Kathryn Murphy-Judy. En la primera parte de la reseña se trata el tema general del libro y se ofrece una breve descripción del contenido de cada capítulo. En la segunda parte se lleva a cabo una descripción de los contenidos desde un punto de vista crítico, y se destacan tanto sus puntos fuertes como sus puntos débiles. Palabras clave: ENSEÑANZA DE LENGUAS, ENSEÑANZA REMOTA, ADDIE
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Diadori, Pierangela. "INTERAZIONI TELEMATICHE E DIDATTICA DELLA L2 NEI DOCUMENTI EUROPEI: PRIMA E DOPO IL DIGCOMPEDU (2017) E IL CEFR COMPANION VOLUME (2020)". Italiano LinguaDue 14, n. 2 (18 gennaio 2023): 65–93. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19571.

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Abstract (sommario):
L’attenzione per le tecnologie didattiche e per le competenze digitali dei docenti di lingue straniere risale alla fine del secolo scorso e si è intensificata negli anni più recenti, parallelamente allo sviluppo delle TIC, come dimostrano i documenti europei che offrono suggerimenti per la formazione dei docenti. In questo capitolo si illustra questo tema a partire dalle indicazioni che vengono fornite da QCER (1996-2001), Profile (2004), PEFIL (2007), EPG (2013), DigCompEdu (2017), IDEAL (2019-2021), QCER/VC (2020), DC4LT (2019-2021), allo scopo di individuare alcuni concetti ricorrenti e spunti innovativi. Telematic interactions and L2 teaching in European documents: before and after the DigCompEdu (2017) and the CEFR Companion Volume (2020) The interest for teaching technologies and digital competences of teachers dates back to the end of last century and has intensified in recent years, during the rapid development of ICT, as demonstrated by the European documents that offer suggestions for teacher training. In this chapter this subject is discussed considering the guidelines offered by CEFR (1996-2001), Profile (2004), EPOSTL (2007), EPG (2013), DigCompEdu (2017), IDEAL (2019-2021), CEFR/CV (2020), DC4LT (2019-2021), in order to identify redurring concepts and innovative ideas.
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Gesuato, Sara. "Review: Trubnikova, Victoriya, & Garofolin, Benedetta. (2020). Lingua e interazione. Insegnare la pragmatica a scuola [Language and interaction. Teaching pragmatics at school]. Edizioni ETS." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, n. 1 (10 aprile 2022): 140–44. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.271.

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Abstract (sommario):
EN This volume presents a theoretical and practical approach to the teaching of pragmatics in primary and secondary educational contexts. Targeting first language (L1), second language (L2), and foreign language (FL) teachers, the volume starts by introducing key concepts in pragmatics, providing an overview of theoretical notions in communicative competence, and drawing pedagogical implications from these notions. The book then reports findings from a survey conducted among language teachers on their views on and experience with the teaching of linguistic pragmatics. Finally, a 5-step inductive-explicit pedagogical model is put forward for raising metapragmatic awareness and developing receptive and productive pragmatic skills among learners of varied age groups. A rich set of sample activities illustrates how to put the model into practice and to adapt it to learners’ specific needs. Key words: PRAGMATICS TEACHING, METAPRAGMATIC AWARENESS, L1/L2/FL TEACHERS, PRIMARY AND SECONDARY EDUCATION, INDUCTIVE-EXPLICIT PEDAGOGY ES Este volumen presenta una aproximación teórica y práctica a la enseñanza de la pragmática en contextos educativos de primaria y secundaria. Dirigido a profesores de lengua primera (L1), segunda lengua (L2) y lengua extranjera (LE), el volumen comienza introduciendo conceptos clave en pragmática, brindando una descripción general de las nociones teóricas en competencia comunicativa y extrapolando las implicaciones pedagógicas que surgen de dichas nociones. Asimismo, este libro recoge los resultados obtenidos a partir de una encuesta realizada entre profesores de idiomas sobre sus puntos de vista y experiencias en la enseñanza de la pragmática lingüística. Finalmente, se propone un modelo pedagógico inductivo-explícito que consta de 5 pasos para aumentar la conciencia metapragmática y desarrollar habilidades pragmáticas receptivas y productivas entre estudiantes de diferentes grupos de edad. Un amplio conjunto de actividades de muestra ilustra cómo poner en práctica el modelo y adaptarlo a las necesidades específicas del alumnado. Palabras clave: ENSEÑANZA DE LA PRAGMÁTICA, CONCIENCIA METAPRAGMÁTICA, DOCENTES L1/L2/LE, EDUCACIÓN PRIMARIA Y SECUNDARIA, PEDAGOGÍA INDUCTIVO-EXPLICITA IT Questo volume presenta un approccio teorico-pratico all’insegnamento della pragmatica in contesti di istruzione primaria e secondaria. Rivolgendosi a insegnanti delle lingue madre (L1), seconda (L2) e straniera (LS), il volume si apre con una presentazione dei concetti chiave della pragmatica, offrendo una panoramica delle nozioni generali sulla competenza comunicativa e delineando le implicazioni pedagogiche che ne derivano. Il libro riporta poi i risultati di un sondaggio condotto tra insegnanti di lingue sul loro punto di vista e sulla loro esperienza con l’insegnamento della pragmatica. Infine, viene proposto un modello pedagogico induttivo-esplicito composto di cinque fasi per raggiungere una consapevolezza metapragmatica e per sviluppare competenze pragmatiche sia recettive sia produttive tra studenti di età diversa. Un ricco repertorio di attività illustra come mettere in pratica il modello e adattarlo ai bisogni specifici degli studenti. Parole chiave: DIDATTICA DELLA PRAGMATICA, CONSAPEVOLEZZA METAPRAGMATICA, INSEGNANTI DI L1/L2/LS, ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA, PEDAGOGIA INDUTTIVO-ESPLICITA
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Manganaro, Maria. "DALLA LINGUA MATERNA ALLA SECONDA LINGUA". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, n. 2 (28 ottobre 2016): 359. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n2.v1.677.

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Abstract (sommario):
Abstract.Learning a second language, in addition to the mother tongue, helps to significantly improve the maturation and cultural education of the child, and to enhance its expressive and communicative skills. The 85 New Programs for the Primary School, emphasize the need to strengthen the pupils’ ability to make linguistic relationship with various interlocutors using the language in its variety of codes and its main functions. You need to direct the child to take account of extra-linguistic elements (situations, characters, topics, roles) as a fundamental condition for understanding texts and to produce oral and written messages, in relation to cognitive situations. On 1 September 2012, the Minister Profumo issues the New Indications, maintaining continuity with the previous ones. They assume an intercultural aspect, which concerns, not only the presence of foreign students in the classes, but also an open attitude towards the world and the reality of which the younger generation will be part. In recent years, mankind has achieved a considerable progress in the field of mass communication, the economic and cultural exchanges with different peoples and in the field of science and technology; hence the use of foreign languages is becoming indispensable tool of modern man, open to a broader vision of life. In this regard, school is primarily called to make its contribution, because it first must fulfill these needs, as an institution to which it is specifically entrusted with the task of preparing the new generations in society. So the early teaching of a second language is possible, as long as you lay down clearly achievable goals and implement a suitable educational mediation. In addition, to know how one acquires a language, you have to observe the evolution in the period of growth of the child since he is infant and, above all, the relationship between language and thought.Keywords: Learning a second language - L2 - Bilingualism - Learning motivationRiassunto.Apprendere una seconda lingua oltre a quella materna contribuisce a migliorare in modo considerevole la maturazione e la formazione culturale del bambino, nonché a potenziare le sue capacità espressive e comunicative. I Nuovi Programmi dell’85, per la Scuola Elementare, mettono in evidenza la necessità di potenziare nell’alunno la capacità di porsi in relazione linguistica con interlocutori diversi usando la lingua nella sua varietà di codici e nelle sue numerose funzioni. Bisogna avviare il bambino a tener conto degli elementi extralinguistici (situazioni, personaggi, argomenti, ruoli) come condizione fondamentale per comprendere testi e per produrre messaggi, orali e scritti, rapportati alla situazione cognitiva. Il 1° Settembre 2012 il Ministro Profumo emana le nuove indicazioni, mantenendo una continuità con quelle precedenti. Esse assumono un carattere interculturale, che non riguarda soltanto la presenza di alunni stranieri nelle classi, ma anche un atteggiamento di apertura verso il mondo e la realtà in cui si troveranno le giovani generazioni. Negli ultimi anni l’umanità ha raggiunto un notevole progresso nell’ambito delle comunicazioni di massa, degli scambi economico-commerciali e culturali con diversi popoli e nel campo delle scienze e della tecnologia, di conseguenza l’uso delle lingue straniere è diventato strumento indispensabile dell’uomo moderno, aperto ad una visione più ampia ed universale della vita. A tal proposito, la scuola è chiamata principalmente a dare il suo contributo, perché essa in primo luogo, come istituzione a cui è specificatamente affidato il compito di preparare le nuove generazioni alla vita sociale, deve assolvere a queste necessità. Dunque l’insegnamento precoce di una seconda lingua è possibile, purché si fissino chiaramente gli obiettivi raggiungibili e si attui un’ idonea mediazione didattica. Inoltre, per sapere come si acquisisce una lingua, bisogna osservare le evoluzioni nel periodo di crescita del bambino sin da quando è infante e, soprattutto il rapporto intercorrente tra linguaggio epensiero.Parole Chiave: Apprendere una seconda lingua- L2- Bilinguismo- Motivazione all’apprendimento
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Zorman, Anja. "Sviluppo della competenza fonologica nelle lingue seconde/straniere". Linguistica 57, n. 1 (30 dicembre 2017): 357–73. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.57.1.357-373.

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Abstract (sommario):
Nella ricerca, nei programmi di insegnamento e nei materiali didattici per l’italiano come lingua seconda o straniera viene generalmente data scarsa attenzione allo sviluppo della competenza fonologica e delle abilità del parlato. La presente ricerca, cui hanno partecipato 140 allievi delle scuole con lingua d’insegnamento slovena dell’Istria slovena, dove l’italiano è insegnato come lingua seconda, ha studiato l’impatto dell’insegnamento della fonologia e dello sviluppo della capacità di elaborazione fonologica dell’input linguistico sulla percezione uditiva dell’informazione fonologica. I risultati della ricerca indicano che i programmi di sviluppo dell’ascolto discriminativo e di segmentazione fonologica influiscono significativamente sulle capacità di percezione uditiva, a patto che avvengano nell’interazione diretta con il parlante della lingua obiettivo (seconda o straniera) e che siano sistematici, intensivi e estensivi. Di conseguenza, tali programmi influiscono anche sullo sviluppo della comprensione uditiva e della competenza comunicativa nella lingua obiettivo.
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Todisco, Vincenzo, e Francesca Cangemi. "“Tandem”: una sperimentazione didattica per promuovere il doppio profilo di competenza". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n. 2 (16 novembre 2022): 207–18. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.08.

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Abstract (sommario):
Grazie al doppio profilo di competenza, chi opera nel campo dell’insegnamento e delle didattiche disciplinari dispone di conoscenze e abilità sia teorico-scientifiche sia applicative. Un tale profilo è sempre più richiesto nell’ambito delle Alte scuole pedagogiche (ASP). Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile avvicinare la pratica alla teoria. Con il progetto “QUATTRO/Tandem_PHGR” l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni sta lavorando a un modello che prevede la collaborazione tra docenti, insegnanti di scuola elementare, ricercatrici/ricercatori e studenti/studentesse nell’ambito della didattica disciplinare italiano lingua straniera (L2). L’articolo presenta il progetto nel suo insieme e le modalità secondo le quali, in una prima fase sperimentale, gli e le insegnanti di scuola elementare hanno avuto la possibilità di partecipare alla ricerca didattica e all’insegnamento di moduli di glottodidattica dell’italiano L2. Si presentano e discutono inoltre i dati raccolti per la valutazione della fase sperimentale del progetto.
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Roccia, Manuela. "LE PROVE INVALSI E LA RIFLESSIONE SULLA LINGUA NELLA SCUOLA PRIMARIA: UN’INDAGINE SULLA PERCEZIONE DEGLI INSEGNANTI". Italiano LinguaDue 13, n. 2 (26 gennaio 2022): 182–226. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17135.

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Abstract (sommario):
Il presente contributo nasce da un’indagine esplorativa condotta nel mese di febbraio 2021, con l’intento di cogliere gli atteggiamenti, le conoscenze e le esperienze professionali dei docenti di scuola primaria, del territorio cuneese e della città di Torino, rispetto alle prove Invalsi ed al loro utilizzo nella pratica didattica con un’attenzione specifica nei confronti della sezione dedicata alla Riflessione sulla lingua. La ricerca si concentra sulle caratteristiche degli approcci metodologici adottati, evidenziando le tipologie di attività utilizzate per stimolare la riflessione sulla lingua, e la quantità di spazio dedicato a ciascun contenuto grammaticale previsto dalle Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo del 2012 e dal Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano del 2018. Il contributo è articolato in tre sezioni: nella prima, si illustrano i legami esistenti tra teoria disciplinare e prospettiva didattica, si prosegue con un’analisi dei nessi presenti tra didattica della grammatica e prove Invalsi, individuando possibili affinità elettive tra i documenti ministeriali del 2012 ed il Quadro di Riferimento del 2018. Nella seconda sezione, si offre una fotografia della realtà emersa dallo studio delle evidenze, rilevate tramite un questionario proposto agli insegnanti, strutturato su cinque differenti macrotemi: l’organizzazione di un istituto scolastico come sistema complesso; la percezione rispetto all’inclusione dei bisogni educativi; l’utilizzo degli esiti delle prove Invalsi nella progettazione didattica d’istituto e curricolare; le finalità e gli obiettivi generali dell’Invalsi e, in particolare, per la riflessione linguistica; infine, le scelte metodologico didattiche utilizzate nell’insegnamento della grammatica ed i contenuti proposti nel percorso didattico. Nella terza parte, l’analisi si concentra sugli ambiti e sui contenuti della riflessione linguistica, con un’attenzione dedicata ai risultati ricavati dall’indagine e ad un loro approfondimento sia disciplinare sia didattico. Invalsi tests and reflection on language in elementary school: a survey of teachers’ perceptions This contribution is the result of an exploratory survey conducted in February 2021, with the aim of understanding the attitudes, knowledge and professional experiences of primary school teachers in the Cuneo area and the city of Turin with respect to the Invalsi tests and their use in teaching practice in a perspective of improvement, with specific attention to the section dedicated to Reflection on language. The research focuses on the characteristics of the methodological approaches adopted, highlighting the types of activities used to stimulate reflection on the language and the amount of space dedicated to each grammatical content provided for by the Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo of 2012 and the elements indicated in the Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano of 2018. The proposal is divided into three sections: in the first, we illustrate the links between disciplinary theory and didactic perspective, subsequently there is an analysis of the links between grammar teaching and Invalsi tests, identifying possible elective affinities between the ministerial documents of 2012 and the Quadro di Riferimento of 2018. In the second section, we offer a snapshot of the reality that emerged from the evidence, detected through a questionnaire completed by teachers, from which five different macro-themes emerged: the organization of schools as complex systems; perception with respect to the inclusion of educational needs; the use of the Invalsi test outcomes in the school and curricular educational planning; the general aims and objectives of Invalsi and, in particular, for linguistic reflection; finally, the methodological teaching choices used in teaching grammar and the content educational proposed. In the third part, the examination focuses on the areas and contents of linguistic reflection, with attention dedicated to the results obtained and their in-depth study, both from disciplinary and didactic viewpoints.
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Alujević, Marijana, e Mira Braović Plavša. "L’uso dei proverbi nell’insegnamento della lingua italiana". Zbornik radova Filozofskog fakulteta u Splitu, n. 13 (2020): 185–200. http://dx.doi.org/10.38003/zrffs.13.1.

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Abstract (sommario):
I proverbi con la loro forma particolare, fissa e concisa, ritmicamente organizzata e stimolante adempiono un ruolo di trasferimento d’esperienze, sapere popolare e cognizioni essenziali per la sopravvivenza. Vengono considerati validi strumenti per raggiungere diversi obiettivi educativi e per chiarire il rapporto tra cultura e lingua. La complessità nel collocare e nell’analizzare la struttura dei proverbi spesso scoraggia i docenti ostacolando l᾽impiego didattico di questa inesauribile fonte di diverse sfaccettature didattiche. In questo contributo vengono proposti svariati usi dei proverbi nell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera. Un᾽unità didattica, anche nelle sue fasi principali, offre molteplici possibilità di applicazione dei proverbi in tutti gli ambiti dell’insegnamento di base: lessicale, grammaticale, morfosintattico e fonologico. Contemporaneamente apre orizzonti di valore civico culturale. La padronanza dei proverbi in una lingua straniera è un indicatore valido e rilevante della competenza interculturale che fa parte integrante della competenza comunicativa. I proverbi sono nello stesso tempo un incentivo per gli insegnanti a inoltrarsi in significati linguistici non sempre espliciti, difficili da interpretare e dominare a pieno.
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Sbicego, Marco. "Dall'altra parte di Wikipedia: migliorare la produzione di testo in italiano L2 attraverso l'edizione di voci dell'enciclopedia libera online". Texto Livre: Linguagem e Tecnologia 4, n. 2 (3 ottobre 2011): 82–88. http://dx.doi.org/10.17851/1983-3652.4.2.82-88.

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Abstract (sommario):
Questo articolo discute le potenzialità dell'uso didattico di Wikipedia come strumento per l'insegnamento della lingua italiana L2 attraverso uno studio di caso concreto. Vengono evidenziati il contesto didattico e quello tecnologico, i prerequisiti necessari, i passi preparatori e le metodologie seguite, nonché i risultati ottenuti sia sotto il profilo strettamente didattico-linguico che sotto quello della corretta educazione alla libera circolazione delle conoscenze.
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La Russa, Francesca, e Elena Nuzzo. "Peer corrective feedback as an opportunity for metalinguistic reflection in tandem telecollaboration". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 novembre 2021): 87–104. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.241.

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Abstract (sommario):
EN This paper focuses on peer written corrective feedback (PWCF), a pedagogic device whose potential appears still underexploited in second language teaching in Italian schools and universities. Specifically, we aim to contribute to the body of research on the benefits of PWCF as a learning activity for the development of metalinguistic reflection in peer-to-peer native/non-native online communication. Using a sample of tandem interactions between US learners of Italian and Italian learners of English, we conducted a qualitative analysis of the explanations of linguistic phenomena provided by native speakers when commenting on errors after giving corrective feedback on their non-native partners’ pieces of L2 writing. The data analysis confirmed that the feedback-discussing tasks pushed native/non-native peers to actively reflect on both source and target language, engaging in metalinguistic discussions and utilizing cross-linguistic knowledge. Key words: WRITTEN CORRECTIVE FEEDBACK, NATIVE/NONNATIVE PEER INTERACTION, METALINGUISTIC REFLECTION, CROSS-LINGUISTIC AWARENESS, ONLINE TANDEM ES El feedback correctivo escrito entre pares es una técnica de enseñanza cuyo potencial parece aún poco explotado en la enseñanza de lenguas extranjeras en las escuelas y universidades italianas. Este artículo se centra en los beneficios del feedback entre pares para el desarrollo de la reflexión metalingüística. En concreto, se analiza una pequeña muestra de interacciones entre estudiantes estadounidenses de italiano y estudiantes italianos e italianas de inglés que participan en un intercambio a distancia en tándem. Se realiza un análisis cualitativo de las explicaciones de los fenómenos lingüísticos que da el alumnado nativo cuando comenta los errores después de proporcionar feedback correctivo sobre las producciones escritas del alumnado no nativo. El análisis de los datos ha confirmado que las actividades de discusión sobre el feedback han llevado a los participantes a reflexionar activamente tanto sobre la lengua meta como sobre la lengua materna, ayudando a entrenar su conciencia metalingüística. Palabras clave: FEEDBACK CORRECTIVO ESCRITO, INTERACCIÓN ENTRE PARES NATIVOS/NO NATIVOS, REFLEXIÓN METALINGÜÍSTICA, CONCIENCIA INTERLINGÜÍSTICA, TÁNDEM EN LÍNEA IT Il feedback correttivo scritto tra pari è una tecnica didattica il cui potenziale sembra ancora poco sfruttato nell'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole e nelle università italiane. Questo contributo si focalizza sui benefici del feedback tra pari per lo sviluppo della riflessione metalinguistica. In particolare, viene analizzato un piccolo campione di interazioni tra studenti statunitensi di italiano e studenti italiani di inglese impegnati in uno scambio di tandem a distanza. Viene condotta un'analisi qualitativa delle spiegazioni dei fenomeni linguistici date dai parlanti nativi quando commentano gli errori dopo aver fornito feedback correttivo sulle produzioni scritte dei loro partner non nativi. L'analisi dei dati ha confermato che le attività di discussione del feedback hanno spinto i partecipanti a riflettere attivamente sia sulla lingua obiettivo sia su quella nativa, esercitando la propria consapevolezza metalinguistica. Parole chiave: FEEDBACK CORRETTIVO SCRITTO, INTERAZIONE TRA PARI NATIVI/NON NATIVI, RIFLESSIONE METALINGUISTICA, CONSAPEVOLEZZA CROSS-LINGUISTICA, TANDEM ONLINE
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Peppoloni, Diana. "Caratteristiche e implicazioni di una glottodidattica mobile. Un possibile quadro teorico-metodologico di riferimento". Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, n. 2 (30 ottobre 2021): 125–41. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.242.

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Abstract (sommario):
Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobile Assisted Language Learning (MALL) nella didattica delle lingue a distanza. Il MALL integra l’uso dei dispositivi mobili nel processo di insegnamento linguistico (Bezircilioğlu, 2016), costituendo una modalità motivante per gli studenti, che utilizzano strumenti familiari per elaborare nuova conoscenza. In base al principio dell’anytime, anywhere (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), gli apprendenti possono rapportarsi con il docente e i propri pari da luoghi diversi e consultare i materiali anche in modalità asincrona (Chuang, 2016). A partire dalla definizione di MALL, ci si è chiesti quali siano i benefici e i limiti di tale approccio, nonché le sue implicazioni glottodidattiche. Le risposte a tali interrogativi si inseriscono in un quadro teorico-metodologico dedicato allo sviluppo di una glottodidattica mobile standardizzata, in cui vengono forniti anche esempi di attività utili in un corso di lingua a distanza. Parole chiave: MOBILE ASSISTED LANGUAGE LEARNING, DIDATTICA A DISTANZA, MOBILITÀ This study aims to provide further reflections on the potential of using Mobile Assisted Language Learning (MALL) in remote language teaching. MALL integrates the use of mobile devices into the language teaching process (Bezircilioğlu, 2016), fostering students’ motivation as they use familiar tools to process new knowledge. Given the “anytime-anywhere” principle (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), students can interact with each other and with their teacher, from different places while also consulting resources in asynchronous mode (Chuang, 2016). Starting from the definition of MALL, we question this approach in terms of its benefits and limitations, including its implications for language teaching. The answers to these questions become part of a theoretical-methodological context dedicated to the development of a standardized mobile language teaching, in which examples of useful class activities in a remote language learning course can be found. Key words: MOBILE ASSISTED LANGUAGE LEARNING, REMOTE TEACHING, MOBILITY Esta contribución tiene como objetivo profundizar en la reflexión sobre el potencial que tiene la utilización del aprendizaje de lenguas mediante tecnología móvil, en inglés Mobile Assisted Language Learning (MALL), en la didáctica de lenguas a distancia. El enfoque MALL integra el uso de dispositivos móviles en el proceso de enseñanza de lenguas (Bezircilioğlu, 2016) fomentando así la motivación del alumnado a medida que este utiliza herramientas que le resultan familiares para procesar el nuevo conocimiento. Con base en el principio “en cualquier lugar y momento” (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), el alumnado puede interactuar entre iguales y con su profesor desde diferentes lugares mientras consulta al mismo tiempo recursos de manera asíncrona (Chuang, 2016). Partiendo de la definición del MALL, cuestionamos los beneficios y las limitaciones de este enfoque, además de sus implicaciones para la enseñanza de lenguas. Las respuestas a estas cuestiones pasan a formar parte de un contexto teórico-metodológico dedicado al desarrollo de una enseñanza estandarizada de lenguas a través de dispositivos móviles en el que se pueden encontrar ejemplos de actividades útiles en un curso de aprendizaje de lenguas a distancia. Palabras clave: APRENDIZAJE MEDIANTE TECNOLOGÍA MÓVIL; ENSEÑANZA A DISTANCIA; MOVILIDAD
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Sinaccio, G., T. Pedrucci, E. Robert e A. G. Spagnolo. "Imperialismo etico nella medicina e nella ricerca scientifica". Medicina e Morale 44, n. 1 (28 febbraio 1995): 15–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.989.

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Abstract (sommario):
Gli Autori si propongono di analizzare il fenomeno dell'imperialismo etico in campo biomedico dopo una breve panoramica storica di alcune significative tappe dell'ars medica. In particolare l'imperialismo può essere riscontrato in diversi settori biomedici: 1. l'uso "quasi obbligatorio" della lingua inglese per le pubblicazioni scientifiche, tanto che gli studi pubblicati in lingue diverse sono meno citati indipendentemente dal loro valore intrinseco; 2. l'educazione medica impartita in Paesi terzi seguendo metodologie didattico-assistenziali che non sempre tenevano conto delle realtà locali, a partire dalla lingua con la quale venivano impartiti gli insegnamenti; 3. la conduzione di sperimentazioni cliniche in Paesi diversi con diverse normative riguardo, ad esempio, al consenso informato; 4. l'influenza sulle culture di Paesi non occidentali con "standard" etici occidentali. L'articolo si conclude affermando l'opportunità della diffusione di taluni atteggiamenti cosiddetti "occidentali", ma che si riferiscono alla natura della persona ed al suo rispetto che travalica culture e tradizioni diverse, come ad esempio l'istituzione di Comitati etici e l'introduzione del consenso informato. inaccettabile, invece, l'influenza occidentale che diventa "prepotenza".
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Bertollo, Sabrina. "Parlare di spazio in un mondo ubiquo. Un tour 3D nella sala Bruegel del Kunsthistorisches Museum di Vienna per la didattica della spazialità nel tedesco come lingua straniera". Babylonia Journal of Language Education 3 (23 dicembre 2022): 98–103. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.211.

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Abstract (sommario):
Nel presente contributo verranno esplorate le potenzialità della didattica delle espressioni spaziali nel tedesco come lingua straniera a partire da un tour virtuale 3D nella sala Bruegel del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Nello specifico, la simultanea attivazione del canale visuale e del canale linguistico consentirà di mettere a fuoco per studenti di livello A2 stati e movimenti direzionati, che verranno descritti impiegando in un contesto realistico la lingua tedesca. Lo spostamento virtuale nella sala, ma anche la descrizione delle opere, consentiranno di proporre riflessioni sulla codifica linguistica della spazialità, con particolare riferimento all’impiego delle Wechselpräpositionen e alla corretta selezione dei casi dativo e accusativo, argomento tradizionalmente ostico per gli apprendenti.
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Bottinelli Montandon, Mario. "inglese scorre meglio: parole come immagini nell’estetica delle attitudini". Babylonia Journal of Language Education 3 (23 dicembre 2022): 26–33. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.209.

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Abstract (sommario):
Riflettendo sull’evoluzione recente dell’arte contemporanea, su come il codice visivo abbia accolto le parole quali significanti al pari delle immagini, l’articolo s’interroga sul ruolo particolare giocato dalla lingua inglese. A sostegno dell’ipotesi che l’inglese abbia un alto potenziale di significazione simbolica nell’espressione estetica, si riprende il concetto di “attitudine” del critico e curatore Harald Szeemann (When attitudes become form, 1969). Si coinvolge nella riflessione il paradigma pedagogico-didattico delle competenze, che pure rivendica una funzione non subalterna alla dinamica attitudinale dell’allievo nella manifestazione del suo comportamento competente. Sono presentati e discussi casi di studio da mostre d’arte contemporanea e dalla didattica artistica post-digitale.
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Kappler, Daniela. "Venite A spasso con noi!" DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n. 1 (9 novembre 2021): 131–51. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.07.

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Abstract (sommario):
I percorsi didattici A spasso con noi rappresentano un’innovazione sul piano nazionale e internazionale per quanto concerne la declinazione concreta e multimodale del metodo Content and Language Integrated Learning (CLIL) a favore della lingua italiana e per allievi di scuola elementare. I materiali costituiscono i frutti di esperienze didattiche plurime con bambini e adulti e di intense collaborazioni intercantonali e sono dedicati a classi di scuola elementare del Canton Uri. Da agosto 2020 un connubio unico, virtuoso e coerente, di materiali cartacei e digitali ricchi di tasks che lasciano molto spazio alla personalizzazione e alla differenziazione è entrato nelle aule. Il fil rouge che dischiude gli orientamenti del nuovo Piano di studio della Svizzera tedesca e del CLIL è, “naturalmente”, il viaggio. Un viaggio alla scoperta del territorio e della lingua della Svizzera italiana. Il presente articolo ripercorre le esperienze didattiche preparate e vissute all’interno del progetto e ne ritrae il valore formativo per le persone e le istituzioni coinvolte.
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Salvato, Valentina, e Giuseppe Paternostro. "LA NARRAZIONE COME STRUMENTO DIDATTICO E DI RICERCA NELLA ESPERIENZA DI ITASTRA". Italiano LinguaDue 14, n. 1 (21 luglio 2022): 49–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18153.

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Abstract (sommario):
L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare il ruolo della narrazione nel modello didattico e di ricerca della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. In particolare, gli autori illustrano i tre pilastri su cui poggia l’impianto narrativo del modello di Itastra: l’autobiografia linguistica (§ 2); i laboratori artistico-narrativi (§ 3); la narrazione come pratica discorsiva metacomuncativa (§ 4). In conclusione del lavoro (§ 5) si evidenzia, da un lato, come la narrazione consenta di ampliare la capacità degli insegnanti di riflettere sulla loro attività didattica; dall’altro come essa contribuisca alla costruzione di una comunità di apprendimento centrata sulla forza che le lingue hanno di valorizzare le diversità e favorire la loro convivenza. Narrative as a teaching and research method. The experience of ItaStra The paper illustrates the role of narratives in the teaching and research model developed by the Italian language school for Foreigners of the University of Palermo (ItaStra). In particular, we discuss the three pillars on which the narrative model is based: linguistic autobiography (§ 2); artistic and narrative labs (§ 3); narrative as a meta-communicative practice (§ 4). In the last section (§ 5), we focus the fact that narrative can help teachers broaden their reflective capacity about teaching; narratives support the construction of a learning community where multilingualism plays a central role.
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Brichese, Annalisa. "Didattica della letteratura attraverso l’apprendimento cooperativo e l’approccio ermeneutico". SPONDE 2, n. 1 (28 dicembre 2022): 45–64. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4088.

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Abstract (sommario):
Nel contributo, dopo una prima sintetica trattazione delle intersezioni fra educazione linguistica e letteraria in lingua italiana, è stata affrontata la dimensione metodologica attraverso l’analisi della didattica della letteratura e l’approccio ermeneutico e il metodo cooperativo e la loro integrazione mettendo in evidenza le caratteristiche qualificanti dell’approccio ermeneutico, le caratteristiche qualificanti dell’apprendimento cooperativo e il ruolo del docente in questo ambiente di apprendimento centrato sullo studente. Si è visto infine come l’approccio ermeneutico e il metodo cooperativo possono rappresentare un’ottima risorsa per far sì che la scuola alleni le abilità e le competenze richieste dal mondo del lavoro e dalla società.
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