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Tesi sul tema "Libri di testo"

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1

Dragani, Lorenzo. "Winning ways for your learning days - Analisi di libri di testo in fisica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21062/.

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Abstract (sommario):
Lo scopo di questo lavoro è analizzare testi che hanno avuto un grande successo nel mondo dell’insegnamento della Fisica a livello Universitario utilizzando concetti provenienti dalla psicologia per tentare di capire se e quali siano le caratteristiche che li contraddistinguono come efficaci strumenti didattici. I testi sono stati selezionati analizzando e confrontando sia i tassi di adozione di questi presso prestigiosi Dipartimenti di Fisica sia le valutazioni e le recensioni su riviste specializzate, siti di e-commerce e rating di libri. L’analisi è stata inoltre complementata da interviste agli autori, i quali hanno spiegato come hanno sviluppato i loro libri e l’approccio didattico che li caratterizza.
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2

Lo, Monaco Serena. "Insegnanti vs polinomi: un carosello tra appunti e libri di testo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8705/.

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Abstract (sommario):
Il mio lavoro di tesi parte dall’idea di voler indagare su quanto fatto in una normale azione d’aula nel momento in cui vengono presentati i polinomi, ovvero nel momento in cui si presenta agli studenti quello che comunemente viene chiamato “calcolo letterale”. In questo passaggio, un ruolo fondamentale è quello rivestito dagli insegnanti, oltre che dai libri di testo, e per questo ho deciso di seguire come i primi affrontano l’argomento polinomi in classe: come e se questi vengono definiti, e se le definizioni utilizzate sono delle vere e proprie definizioni formali, o seguono altri schemi.
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3

Vagni, Rachele. "Vizi concettuali e didattici nei libri di testo per la scuola secondaria di primo grado". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4433/.

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4

FERRARA, FRANCESCO MARIA. "I LIBRI XXX-XXXIII DI POLIBIO NEL CODEX PEIRESCIANUS: INTRODUZIONE, TESTO CRITICO E COMMENTO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/827808.

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Abstract (sommario):
This Ph.D. thesis consists in a commented critical edition of 15 fragments of Polybius’s Histories from the Books XXX-XXXIII handed down through the Codex Peirescianus (Turonensis 980). The edition is also preceded by two introductory chapters that aim to analyze some palaeographical features of the manuscript that may suggest a plausible dating and establish the nature of the relationships among the various topics of the Excerpta Constantiana and above all with the Suda Lexicon, since a methodical survey on how the lexicographers have obtained many entries or quotations from T (or rather from its draft copies) has not been accomplished so far. The key features of this procedure were identified in the rich and multi-layered paratext of the manuscript, which was intently inspected as regards the section of Polybius but which would deserve a thorough overview extended to every author excerpted in the codex. The critical edition takes into great account these preliminary and methodological conjectures and does not omit to revise and update the bushy bibliography on which the last edition (1904) was based: all this also finds complete explanations in the comment, a companion to the critical text, as much as a stance on the issue concerning the order of the excerpts and the role played by authors such as Livy, Diodorus, and Athaeneus in the constitution of the Polybian text.
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5

Moratello, Elisa <1993&gt. "Il rapporto tra testo e immagine nei libri d’artista e negli album di Leonid Tiškov". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12667.

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Abstract (sommario):
Il contenuto di questo elaborato è incentrato su una parte della produzione dell’artista russo Leonid Tiškov, collocata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’00, caratterizzata dalla significativa compresenza di elementi testuali e figurativi. Il primo capitolo è dedicato ad un’introduzione sul rapporto tra testo e immagine come costante all’interno dell’arte russa, soprattutto a partire dall’esperienza delle avanguardie storiche fino al concettualismo degli anni ’70. Nel secondo capitolo l’attenzione verte sul percorso artistico di Tiškov, a iniziare dalla caricatura, genere che ha influenzato il suo stile nelle illustrazioni e, successivamente, nei libri d’artista. Questi ultimi costituiscono un ponte per le narrazioni incentrate sulla sua personale mitologia artistica, alla quale è dedicato il terzo ed ultimo capitolo. Dabloidy, Vodolazy, Stomaki e Čurki sono creature assurde, nate dal subconscio, che trovano spazio nelle pagine di album, libri e sono protagonisti di una narrazione per immagini con forti influenze delle stampe popolari russe, della caricatura, del fumetto, insieme all'insegnamento del Surrealismo francese e delle avanguardie russe di inizio XX secolo.
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6

Filosofi, Fabio. "Gli atteggiamenti degli insegnanti della scuola primaria nei confronti della rappresentazione della disabilità all'interno dei libri di testo". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/252064.

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Abstract (sommario):
Il presente studio ha investigato gli atteggiamenti degli insegnanti della scuola primaria nei confronti della rappresentazione all'interno dei libri di testo scolastici. Attraverso l'uso del mix-method la ricerca ha utilizzato le interviste semi-strutturate e il questionario creato a partire dai temi emersi nella fase qualitativa svolta in Italia rilevando atteggiamenti maggiormente positivi nei confronti della disabilità fisica rispetto alla disabilità intellettiva e alla realtà dello spettro autistico.Gli insegnanti di sostegno dimostrano di avere atteggiamenti più positivi nei confronti della rappresentazione della disabilità all'interno dei libri di testo scolastici. Gli ulteriori studi, americano e brasiliano, mettono in evidenza la tendenza cross-culturale dei risultati ottenuti nello studio italiano.
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7

Bianca, Elisa <1988&gt. "Insegnamento, religione e potere in Arabia Saudita: analisi dei libri di testo per le scuole primarie e secondarie". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5556.

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Abstract (sommario):
studio sul sistema scolastico in Arabia Saudita con particolare attenzione alla interrelazione tra potere, religione e insegnamento nel Regno attraverso la lettura, traduzione e analisi dei libri di testo
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8

Loro, Ilaria. "Edizione con testo latino soggiacente giustapposto dei libri di Esdras, Neemías, Ageo e Malaquías contenuti nella General Estoria". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3423343.

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Abstract (sommario):
This doctoral dissertation consists of a critical edition of the Old Spanish rendering of the biblical books of Ezdra, Nehemiah, Haggai and Malachi that one finds in the General estoria (GE) – one of the main works carried out by Alfonso X el Sabio’s scriptorium at the end of the thirteenth century. This study is part of a major project conceived at the Seminario de Español in 1967 by Margherita Morreale, Professor of Hispanic Philology at the University of Padua. It aimed to edit some Old Spanish vernacularisations of the Vulgate that belong to different historical periods – amongst these GE. The critical approach issued by Morreale has been adopted by a number of her disciples, both in Italy and in Spain. It focuses on the comparison between the Old Spanish translation and its Latin source in order to provide an authoritative translation. The scrutiny of the codex adopted by the Escuela de Toledo revealed that the closest manuscripts to GE are the so-called Parisian Bibles (Ω group), mainly Paris, Bibliothèque National, Ms. Parisinus Lat. 15467 (codex ΩS). A part of this study is organised into an index of concordances and discrepancies meant to compare the variants of Ω with those in GE in order to show the adherence of the Ω group to the Alfonsine text. Research has pointed out that the correspondence of the aforesaid texts is not absolute. It has been mandatory to reconstruct the Latin source of GE through the Benedictine critical edition of Biblia sacra iuxta latinam vulgatam versionem ad codicum fidem cura et studio monachorum Sancti Benedicti commissionis pontificiae a Pio X institutae sodalium preside Aidano Gasquet S. R. E. Cardinale – a reliable effort that collates a large number of codices belonging to a variety of traditions. Such a modus operandi makes the reconstructed Latin text an abiding tool of textual criticism since it is the result of the concordance with its Romance rendering, whose edition has been carried out through the comparison of its very Latin source. It also became necessary to find out the parts of GE that are missing in the Vulgate – above all in the historical books; although they are mostly justified by the glosses of the Parisian Bible Opera omnia in universum Vetus et Novum Testamentum commented by Hugues de Saint-Cher. Such investigation also reveals that the antigraph used by the Alfonsine translators belongs to that tradition. The present work contains an index of the glosses that show the relation between the Spanish vernacular texts and the glossed Parisian analogue. A meticulous philological scrutiny and the reading of specific essays on the matter favoured a truthful comparison of the Latin model and GE. Besides, it has also allowed to outline and exemplify some distinctive aspects of Old Spanish during a phase of its evolution, and the use of vernacular.
La presente tesi ha come oggetto l’edizione critica di quattro libri (Esdras e Neemías, storici, e Ageo e Malaquías, profetici), volgarizzamenti castigliani di Bibbia vulgata, appartenenti alla General estoria (GE), opera redatta dal taller di Alfonso X el Sabio nell’ultimo terzo del XIII secolo. Il lavoro si inserisce in un più ampio progetto, inaugurato da Margherita Morreale nel 1967 in seno al Seminario de Español dell’Università di Padova, le cui linee guida furono da lei definite in una serie di articoli e saggi successivi. Tale metodo, accolto negli anni seguenti da diversi suoi discepoli in Italia e in Spagna, si basa essenzialmente sul confronto della suddetta traduzione romanza con il testo latino soggiacente al fine di garantire un’edizione che sia il più possibile attendibile e rigorosa. In fase di verifica del codice che funse da modello per i traduttori della Escuela de Toledo, si è comprovato che i manoscritti più prossimi al volgarizzamento sono quelli della cosiddetta “Bibbia sorbonica” o “parigina” (Ω), a cui è stata dedicata un’apposita sezione della presente tesi nella quale le varianti significative vengono raccolte e schematizzate in un indice delle concordanze e delle discordanze rispetto a GE per documentare l’aderenza di tale famiglia al testo alfonsino. Si è constatato che, tra essi, il più prossimo è il codice Parisinus Lat. 15467 (ΩS) della Bibliothèque National de Paris, così come precedentemente dimostrato da Morreale e dalla sua scuola grazie ai lavori da loro realizzati nel corso degli anni. Tuttavia, stante la non totale corrispondenza dei due testi, si è reso necessario agire ricostruendo il modello latino ipotizzato come soggiacente a partire dall’apparato e dal testo (considerando di volta in volta le singole lezioni attestate) dell’edizione critica benedettina di Vulgata, Biblia sacra iuxta latinam vulgatam versionem ad codicum fidem cura et studio monachorum Sancti Benedicti commissionis pontificiae a Pio X institutae sodalium preside Aidano Gasquet S. R. E. Cardinale, la quale collaziona un numero consistente di manoscritti appartenenti a tradizioni diverse. Il modello soggiacente ricostruito assume, così, il valore di strumento ecdotico, in quanto, seguendo il procedimento biunivoco adottato, è stato ricostruito grazie alla concordanza con la versione romanza, della quale si è svolta l’edizione attraverso il confronto proprio con il testo latino. Essenziale per la ricostruzione del modello soggiacente è stata la localizzazione di porzioni di GE assenti nel testo genuino di Vulgata (in particolare nei libri storici), ma che sono giustificate in buona parte dalle glosse presenti nella Bibbia parigina commentata di Hugues de Saint-Cher, Opera omnia in universum Vetus et Novum Testamentum, inserite a testo e successivamente raccolte in un indice apposito. I risultati emersi dimostrano che i traduttori alfonsini con buona probabilità usufruirono di un codice appartenente a tale tradizione. Il confronto sistematico e minuzioso tra il modello latino e GE, lo scrupoloso studio filologico concomitante e la consultazione di saggi specifici hanno consentito, inoltre, di definire ed esemplificare alcuni dei tratti che contraddistinguono lo stadio della lingua castigliana attestata in un determinato periodo della sua formazione, agevolando in questo modo la fruizione del volgarizzamento.
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Rota, Giacomo. "Tutti per uno, uno per tutti: il libro di testo strumento polifonico nella scuola primaria?" Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2019. http://hdl.handle.net/10446/128746.

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Abstract (sommario):
Ogni anno le scuole italiane dedicano tempo e attenzioni all’adozione dei libri di testo. Vi è un certo grado di ritualità in questo, nel senso che la scelta di un libro, pur basandosi su motivazioni forti (supportate anche da griglie di analisi e da incontri collegiali ben organizzati) viene quasi data per scontata, ovvia. Tuttavia solo in poche nazioni esiste l’obbligatorietà dell’adozione di un libro di testo, medium o strumento che spesso nel sistema scolastico italiano assurge al ruolo di hard core, fondamento, centro di gravità permanente intorno al quale costruire il percorso formativo della classe. Tale centralità sembra non essere affatto messa in discussione, nemmeno in presenza di una certa pressione esercitata recentemente dalla rivoluzione tecnologico/digitale, che ha reso disponibili altre risorse per l’apprendimento: in molti casi queste vengono utilizzate come “integrative” rispetto al testo di riferimento, facendo nascere un mercato all’interno del quale le case editrici investono risorse nella predisposizione di strumenti digitali, presentati come innovativi in quanto a corredo dei “normali” libri di testo disciplinari. L’adozione del libro non è altro che uno dei diversi messaggi e delle richieste contraddittorie provenienti dal sistema-scuola italiano: infatti, se da un lato il MIUR chiede di rispondere alle differenze di ogni alunno (chiede anche di personalizzare), dall’altro si è in presenza di un curricolo centralizzato che prevede un unico percorso. Si presuppone in un certo senso che tutti debbano fare le stesse cose e, di qui, l’utilizzo dell’unico libro di testo. Ma se si sollecita il mondo della scuola ad una maggiore attenzione alle differenze interpersonali (recente è la normativa riguardante gli alunni con Bisogni Educativi Speciali), si riconosce implicitamente che i punti di partenza e la crescita di ciascuno siano diversi: non è detto, di conseguenza, che sia gli strumenti che i traguardi finali debbano non esserlo. La ricerca, utilizzando un approccio storico-documentale con curvatura pedagogica, intende indagare sulle potenzialità e i limiti del libro di testo per quanto riguarda la sua accessibilità a tutti gli alunni della classe.
Every year italian schools dedicate attention and time to the adoption of textbooks. There is a certain degree of rituality in this, in the sense that the choice of a book, while based on strong motivations (also supported by analysis grids and well-organized collegial meetings) is almost taken for granted, obvious. However, only in few countries exists a compulsory adoption of a textbook, medium or instrument that often, in the italian school system, rises to the role of hard core, foundation, permanent center of gravity around which every activities of the class is build. This centrality seems not to be questioned at all, not even in the presence of a certain pressure exerted recently by the technological / digital revolution, which has made available other resources for learning: in many cases these are used as "integrative" compared to the reference text, giving rise to a market in which the publishing houses invest resources in the preparation of digital tools, presented as innovative in support of "normal" textbooks. The adoption of the books is none other than one of the contradictory requests coming from the Italian school system: in fact, if on the one hand the MIUR asks to respond to the differences of each student (he also asks to personalize), on the other hand there is a centralized curriculum that provides for a single path for each student. It is assumed in a sense that everyone should do the same things and hence the use of the only textbook. But if the school world is urged to pay more attention to interpersonal differences (recent legislation regarding pupils with Special Educational Needs), it is implicitly acknowledged that the starting points and growth of each one are different: consequently, it is not said that both the instruments and the final goals must not be. The research, using a historical-documental approach with pedagogical curvature, intends to investigate the potential and the limits of the textbook as regards its accessibility to all the students of the class.
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Ferrari, Mariachiara. "Indagine sugli studenti liceali riguardo l'apprendimento del concetto di integrale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10885/.

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Abstract (sommario):
La prima parte della tesi è un’introduzione storica alle idee che hanno condotto alla nascita e allo sviluppo del calcolo integrale. Nel secondo capitolo sono trattate questioni didattiche riguardo l’insegnamento di questo argomento nella scuola secondaria. Il terzo capitolo, la parte principale della tesi, espone e analizza i risultati di un questionario somministrato a 184 studenti dell’ultimo anno dei licei scientifici, per verificare il livello di apprendimento del concetto di integrale e metterene in evidenza alcune criticità.
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Di, Cesare Silvia <1988&gt. "L’EDUCAZIONE PALESTINESE ED IL SUO RUOLO NELLA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ NAZIONALE ATTRAVERSO UN’ANALISI SOCIOSEMIOTICA E MULTIMODALE DEI LIBRI DI TESTO". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4167.

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Abstract (sommario):
Lo studio portato avanti in questa tesi mira ad analizzare lo strumento del libro di testo utilizzato all'interno del sistema scolastico statale palestinese per diffondere la cultura egemone ed il senso di appartenenza identitario. Nonostante, infatti, il fenomeno della globalizzazione abbia da un certo punto di vista segnato il tracollo del sentimento di appartenenza identitario, in realtà il bisogno di identificazione diventa sempre più forte in contesti come quello palestinese in cui la situazione politica di conflitto spinge la popolazione a creare un'identità nazionale che ponga un confine non solo geografico, ma sopratutto culturale tra il noi ed il loro. Attraverso un'analisi sociosemiotica e multimodale dei libri di testo di Storia ed Educazione Nazionale si cercherà di mettere in luce tutti quei meccanismi di invenzione della tradizione, di costruzione di una memoria collettiva e di un usable past,che servono a consolidare e perpetuare l'identità nazionale. Lo studio portato avanti in questa tesi mira ad analizzare lo strumento del libro di testo utilizzato all'interno del sistema scolastico statale palestinese per diffondere la cultura egemone ed il senso di appartenenza identitario. Nonostante, infatti, il fenomeno della globalizzazione abbia segnato il tracollo del sentimento di appartenenza nazionale, in realtà il bisogno di identificazione diventa sempre più forte in contesti come quello palestinese in cui la situazione politica di conflitto spinge la popolazione a creare un'identità nazionale che ponga un confine non solo geografico, ma sopratutto culturale tra il noi ed il loro. Attraverso un' analisi sociosemiotica e multimodale dei libri di testo palestinesi si cercherà di mettere in luce tutti quei meccanismi di costruzione di una memoria collettiva e di un usable past,che servono a consolidare e perpetuare l'identità nazionale.
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Montanari, Lucia. "Analisi comparata di testi di Matematica per la Scuola Superiore. Uno studio sperimentale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20627/.

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Abstract (sommario):
I libri di testo sono una realtà per tutti gli studenti italiani di ogni grado scolare. Abbiamo progettato e realizzato una sperimentazione su quasi 200 studenti per cercare una risposta alla domanda: i testi scolastici sono effettivamente efficaci per i ragazzi? Sono stati confrontati tre libri (Bergamini, Sasso, Dodero) su due argomenti (Sistemi Lineari e Cerchio/Circonferenza). Agli studenti è stato richiesto di studiare autonomamente in gruppi per delineare punti di forza e problematiche dei singoli testi. Dalla valutazione dei dubbi emersi durante l'attività, dai questionari e dai compiti in classe sono state tratte conclusioni in merito al gradimento dei testi da parte degli studenti, all'efficacia effettiva dello studio su di essi e sull'efficacia dello studio tra pari.
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Abstract (sommario):
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Abstract (sommario):
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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Bergius, Christer. "Libro e Moschetto : Indagine sociolinguistica su un testo di scuola elementare durante il Fascismo". Thesis, Högskolan Dalarna, Italienska, 2007. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:du-3017.

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Canal, Marco. "Il libro di Giosuè nell'Heptateuchos dello Pseudo-Cipriano: introduzione, testo critico riveduto, traduzione e commento". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424170.

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Abstract (sommario):
This thesis begins with an introduction to origins, features and purposes of biblical paraphrase in Late Antiquity. It studies the Heptateuch of Pseudo-Cyprian considering the features of the culture it belongs to. The first chapter presents this poem, its direct and indirect tradition and the main studies made on this author and his work. The second chapter presents the text of the book of Joshua as it was paraphrased by the poet: I followed the text given by Peiper (Vindobonae 1891), revised on manuscripts. Then, you can read a translation with a philological and linguistic commentary. The last chapter offers a critical study on the text: I considered its language, style and features, focusing on intertextuality and using electronic databases. There are also some final notes and an appendix: it presents the text of the book of Joshua according to that of Vetus Latina edited by Robert (Lyon 1900).
La tesi si apre con un'introduzione alle origini, alle caratteristiche e alle finalità della parafrasi biblica tardoantica. Essa permette di inquadrare l'Heptateuchos dello Pseudo-Cipriano all'interno del mondo culturale e dell'epoca in cui fu concepito. Il primo capitolo presenta l'opera, la sua tradizione diretta e indiretta, la storia degli studi sull'autore e sul poema. Nel secondo capitolo è riportato il testo della parafrasi del libro di Giosuè, ricavato dall'edizione Peiper (Vindobonae 1891), e rivisto sui manoscritti; seguono la traduzione e il commento filologico-linguistico. L'ultimo capitolo presenta uno studio critico del testo: sono presi in considerazione gli aspetti retorico-stilistici e le modalità parafrastiche utilizzate dal poeta, con particolare attenzione al fenomeno dell'intertestualità, indagato attraverso l'uso delle banche dati elettroniche. Seguono alcune note conclusive e un'appendice in cui è riportato il libro di Giosuè secondo il testo della Vetus Latina edito dal Robert (Lyon 1900).
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Aimi, Chiara <1984&gt. "La versione armena del libro V delle Leggi di Platone: edizione critica con commento e note al testo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7362/1/aimi_chiara_tesi.pdf.

Testo completo
Abstract (sommario):
Il presente lavoro intende fornire un’edizione critica e commentata della versione armena del Libro V delle Leggi di Platone. Il dialogo ci è giunto tramite un unico testimone, relativamente recente, il manoscritto della Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro nr.1123, insieme a Timeo, Minosse, Eutifrone, Apologia. Nonostante queste traduzioni abbiano suscitato interesse tra gli studiosi, non ne è mai stata approntata un’edizione critica: quelle dei Mechitaristi (1877 e 1890) non costituiscono una fonte affidabile. Si offre per la prima volta la descrizione codicologica e paleografica del codex unicus, proponendo indizi per una più precisa datazione. Si presenta inoltre un breve excerptum del Timeo, rinvenuto in un esemplare legato all’“Università di Glajor” (XIII-XIV sec.): è quindi il più antico testimone manoscritto delle traduzioni platoniche. La porzione di testo in questione è qui collazionata con V 1123. La traduzione del libro V è poi confrontata sistematicamente con il Parisinus graecus 1807 e il Vaticanus graecus 1, i due portatori di tradizione: si esclude la dipendenza diretta della traduzione da ciascuno di essi, sebbene condividano alcuni errori; si rilevano invece significativi accordi con il “libro del Patriarca” citato in margine al secondo. La lingua della traduzione è fortemente grecizzante ma non servile nei confronti del testo greco: i grecismi si alternano a costruzioni dell’armeno classico, e a volte sono indipendenti dal testo di partenza. Il traduttore dimostra una buona comprensione del testo platonico: ciò emerge particolarmente nella resa dei termini tecnici. Alcune rese peculiari forse si rifanno alla tradizione esegetica greca. Il testo critico, con greco a fronte, riproduce il codex unicus, correggendo solo le più evidenti corruttele. In apparato sono segnalate le divergenze tra manoscritto e editio princeps, le lezioni dei testimoni greci e le congetture sull’armeno proposte dagli studiosi; i singoli passi sono analizzati nel commento a piè di pagina.
The present work offers a critical, annotated edition of the Armenian version of Plato’s Laws, Book V. The dialogue is extant in a sole, late witness (Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro, ms 1123) together with Timaeus, Minos, Euthyphron, Apology. Despite the interest they generated among scholars, a critical edition is not available yet: the Mekhitarist editions (1877 and 1890) are not a reliable source. A codicological and palaeographical description of the codex unicus is given here for the first time, offering clues for a more accurate dating. A short excerptum of Timaeus, found in a manuscript connected to the University of Glajor (XIII - XIV c.), thus representing the most ancient witness of Plato’s translation, is here edited and collated with V 1123. The version of Laws, Book V is studied in close comparison with Parisinus graecus 1807 and Vaticanus graecus 1, in order to define its relation with the two witnesses. In this respect, direct dependence is excluded in both cases, although they both share some errors with the version; we have found instead significant agreements with the "Book of the Patriarch" quoted in the margins of the second. The translation, although strongly Hellenizing, is not slavish: grecisms coexist alongside classical Armenian structures, and sometimes do not correspond to any equivalent expression in the source text. The translator shows a good understanding of Plato’s text: this is particularly clear in the rendering of technical terms. Some peculiar choices may be explained with reference to the Greek exegetical tradition. The critical text reproduces the codex unicus, rectifying only obvious errors of the Armenian textual transmission. The apparatus records divergences between the manuscript and the editio princeps, conjectures from previous scholars and different readings of the greek witnesses; comments on single passages are given in the footnotes.
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Aimi, Chiara <1984&gt. "La versione armena del libro V delle Leggi di Platone: edizione critica con commento e note al testo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7362/.

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Abstract (sommario):
Il presente lavoro intende fornire un’edizione critica e commentata della versione armena del Libro V delle Leggi di Platone. Il dialogo ci è giunto tramite un unico testimone, relativamente recente, il manoscritto della Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro nr.1123, insieme a Timeo, Minosse, Eutifrone, Apologia. Nonostante queste traduzioni abbiano suscitato interesse tra gli studiosi, non ne è mai stata approntata un’edizione critica: quelle dei Mechitaristi (1877 e 1890) non costituiscono una fonte affidabile. Si offre per la prima volta la descrizione codicologica e paleografica del codex unicus, proponendo indizi per una più precisa datazione. Si presenta inoltre un breve excerptum del Timeo, rinvenuto in un esemplare legato all’“Università di Glajor” (XIII-XIV sec.): è quindi il più antico testimone manoscritto delle traduzioni platoniche. La porzione di testo in questione è qui collazionata con V 1123. La traduzione del libro V è poi confrontata sistematicamente con il Parisinus graecus 1807 e il Vaticanus graecus 1, i due portatori di tradizione: si esclude la dipendenza diretta della traduzione da ciascuno di essi, sebbene condividano alcuni errori; si rilevano invece significativi accordi con il “libro del Patriarca” citato in margine al secondo. La lingua della traduzione è fortemente grecizzante ma non servile nei confronti del testo greco: i grecismi si alternano a costruzioni dell’armeno classico, e a volte sono indipendenti dal testo di partenza. Il traduttore dimostra una buona comprensione del testo platonico: ciò emerge particolarmente nella resa dei termini tecnici. Alcune rese peculiari forse si rifanno alla tradizione esegetica greca. Il testo critico, con greco a fronte, riproduce il codex unicus, correggendo solo le più evidenti corruttele. In apparato sono segnalate le divergenze tra manoscritto e editio princeps, le lezioni dei testimoni greci e le congetture sull’armeno proposte dagli studiosi; i singoli passi sono analizzati nel commento a piè di pagina.
The present work offers a critical, annotated edition of the Armenian version of Plato’s Laws, Book V. The dialogue is extant in a sole, late witness (Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro, ms 1123) together with Timaeus, Minos, Euthyphron, Apology. Despite the interest they generated among scholars, a critical edition is not available yet: the Mekhitarist editions (1877 and 1890) are not a reliable source. A codicological and palaeographical description of the codex unicus is given here for the first time, offering clues for a more accurate dating. A short excerptum of Timaeus, found in a manuscript connected to the University of Glajor (XIII - XIV c.), thus representing the most ancient witness of Plato’s translation, is here edited and collated with V 1123. The version of Laws, Book V is studied in close comparison with Parisinus graecus 1807 and Vaticanus graecus 1, in order to define its relation with the two witnesses. In this respect, direct dependence is excluded in both cases, although they both share some errors with the version; we have found instead significant agreements with the "Book of the Patriarch" quoted in the margins of the second. The translation, although strongly Hellenizing, is not slavish: grecisms coexist alongside classical Armenian structures, and sometimes do not correspond to any equivalent expression in the source text. The translator shows a good understanding of Plato’s text: this is particularly clear in the rendering of technical terms. Some peculiar choices may be explained with reference to the Greek exegetical tradition. The critical text reproduces the codex unicus, rectifying only obvious errors of the Armenian textual transmission. The apparatus records divergences between the manuscript and the editio princeps, conjectures from previous scholars and different readings of the greek witnesses; comments on single passages are given in the footnotes.
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Masi, Francesca Guadalupe <1975&gt. "L'autodeterminazione degli stati mentali nella fisica di Epicuro: il XXV libro dell'opera Sulla natura: testi scelti, traduzione, commento". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/525.

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Abstract (sommario):
Il XXV libro dell'Opera Sulla natura: testi scelti, traduzione, commento. Nella tesi indago il problema della natura e della genesi degli stati mentali nell'ambito della filosofia atomista di Epicuro, questione che il filosofo tratta esplicitamente nel XXV libro dell'opera Sulla natura. Date la condizione particolarmente incerta del testo, la complessità del contenuto, la difficoltà dello stile espositivo, la mancanza di un'edizione facilmente consultabile, di una traduzione in italiano basata su un testo attendibile, di un commento in grado di esplicitare le varie e numerose difficoltà di ordine filologico e filosofico che emergono dal trattato, ho ritenuto necessario affrontare la ricerca a partire da una rielaborazione del testo edito da Laursen, dalla traduzione e da un accurato esame dei principali passi del libro per giungere, solo alla fine del lavoro, ad una valutazione complessiva del problema. Questo percorso mi ha permesso di rilevare come il trattato sia dedicato allo studio della natura e della formazione di tutti quegli stati mentali alla base del progresso morale dell'essere umano; come l'indagine proceda, in base ai principi dell'eziologia epicurea, dall'osservazione dei fenomeni mentali alla spiegazione dei fattori che contribuiscono al loro verificarsi; come, a causa della complessa concezione ontologica dell'anima elaborata a Epicuro, l'esame si articoli in più livelli di analisi e sia affrontato da prospettive diverse; come la trattazione muova dall'esigenza del filosofo di rispondere ad alcune questioni sollevate dai suoi allievi e sia a loro indirizzato; come, infine, i problemi posti dai discenti offrano all'autore l'opportunità di prendere le distanze da quelle teorie e procedure di analisi inadeguate a dare ragione della complessità dei fenomeni mentali e tese alla dimostrazione della necessità della condizione psicologica e della condotta umana. In particolare ho cercato di mostrare come al fondo della discussione maturata all'interno del Giardino sul problema della natura e della genesi degli stati mentali ci fossero, probabilmente, non solo i tentativi di radicalizzazione dell'atomismo di Democrito da parte dei suoi seguaci del IV sec. a. C, come già evidenziato dalla critica, ma anche gli argomenti a favore del determinismo e le forzature linguistico interpretative dei Megarici, già attaccati in altri scritti risalenti allo stesso periodo del libro XXV. Ho quindi cercato di rilevare come Epicuro, da un lato, sia impegnato ad esplicitare gli aspetti problematici della teoria eliminativista, naturalista e determinista degli stati mentali promossa dai suoi avversari, dall'altro ad offrire una concezione alternativa: attraverso la differenziazione dei livelli ontologici dell'anima e una serrata analisi dei processi causali in corso ad ogni livello, Epicuro giunge a dimostrare l'assoluta indipendenza dei fenomeni mentali dai processi riguardanti i singoli atomi, a stabilire una relazione di sopravvenieza tra stati mentali e assetti atomici, ad evidenziare l'autonomia dei primi rispetto ai secondi, la loro tendenza naturale a svilupparsi e superare la condizione originaria, la loro capacità di autodeterminarsi. Infine abbiamo cercato di rilevare come la soluzione epicurea sia basata sul recupero e la rielaborazione nel contesto della fisica atomistica di alcuni motivi della trattazione aristotelica della virtù naturale e della virtù in senso proprio. In this thesis I deal with the problem of the nature and the genesis of mental states in the framework of Epicurus' atomistic theory developed in On Nature, book XXV. Given the deteriorated conditions of the text, the complexity of contents and style, the lack both of an accessible edition to consult and of a commentary able to make explicit all the relevant philological and philosophical difficulties, I begin my research by giving an accessible recomposition of the text from the main edition (given by S. Laursen), a translation and an accurate examination of the main fragments. Only at the end of this work I have been able to consider a general evaluation of the problem mentioned above. In this way, I pointed out that the treatise is devoted to the study of the nature and the development of those mental states grounding the moral progress of human beings; that the enquiry proceeds, using the principles of the Epicurean eziology, from the observation of mental phenomena to the explanation of their causal factors; that, given the complex Epicurean theory of mind, the enquiry is organised along many levels of analysis and it is conducted from different perspectives; that the treatment originates from the philosopher's need to reply to some questions raised by his pupils and it is, thus, addressed mainly to them; finally, that the problems raised by the pupils gave Epicurus the opportunity to refute those theories and methods unable to explain the complexities of mental phenomena and whose main aim was to show the necessity of the psycological condition and human behaviour. In particular, I tried to show that behind the discussions developed in the Garden about the nature and formation of mental states, there were not just the attempts of the late followers of Democritus to radicalize the position of their master (as already shown by the critics) but also the arguments in favour of determinism given by the Megarics and their attempts to force conventional uses of ordinary language (already criticised by Epicurus in other works of the same period). I then, claim that, on the one hand, Epicurus was commited to make explicit all the problematic aspects of an eliminativistic, deteterministic and naturalistic theory of mental states endorsed by his opponents and that, on the other, he was trying to offer an alternative conception. In fact, through a distinction of different ontological levels of the soul and a careful analysis of the causal processes going on at every level, the philosopher shows the absolute independence of mental phenomena from the processes belonging to the level of single atoms and postulates a supervenience relation between the level of mental states and the level of atomic arrangements, the autonomy of the formers from the latters, the natural tendency of mental states to develop and to overcome their original condition and, finally, their power of self-determination. I tried, then, to show that the Epicurean solution is based on a recovery and a reformulation in the framework of atomistic physics of some themes taken from the Aristotelian treatment of natural virtue and virtue in the proper sense.
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Mugnaini, Silvia. "Il libro di testo nell'Italia post-unitaria : “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani! (Massimo D’Azeglio). Tre esempi: Collodi, Baccini, De Amicis". Thesis, Högskolan Dalarna, Italienska, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:du-11793.

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Marazzi, E. "EDITORI PER LA SCUOLA ELEMENTARE A MILANO NEL SECONDO OTTOCENTO. AUTORI, TESTI E MERCATO (1861-1900)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/151789.

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Abstract (sommario):
The work aims at describing the survey of schoolbooks publishing in Milan during the second half of the 19th century. The years which followed the Unification were rich in achievements both in school politics and, especially in Milan, in publishing technology and industry. That is why the work is opened by an outline of the evolution of publishing industry in the city, in a comparison with the national survey. This study is followed by a reconstruction of the main political measures on the topic of schoolbooks publishing, which influenced publishing industry. The texts of the laws also consist in an interesting source for describing the circulation of the books throughout the newly unified nation. In the second part, which is the main core of the work, three case studies are presented: publishers Antonio Vallardi, Enrico Trevisini and Risveglio Educativo editions are described by analyzing both the history of the firm and the main features of their publishing policies, pointing out similarities and differences. The third part takes account of two main topics relating to the experiences described. First, the tight relationship between children's literature and textbooks both in the schools and by publishers is highlighted. Finally, the last chapter focuses on and the authors' profiles and their working conditions.
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Feng, Xiao <1992&gt. "Traduzione e commento traduttologico del capitolo ‘’Sintassi e Testo’’ del libro Linguistica italiana ——Confronto e riflessione su alcune caratteristiche della sintassi di lingua italiana e cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16005.

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Abstract (sommario):
With this thesis I aim to enrich my knowledge about Italian linguistics, especially the principles of syntax, in the process of practicing translation. The linguistic studies provide us a particular prospective to analyze a language and to deepen our knowledge about their essential characters. There are some properties that the languages from different language family have in common, such as the search for coherence and cohesion when composing a text, but generally speaking the various methods and strategies used to fufill this point distinguish them acutely. This thesis presents the translation from Italian to Chinese of the chapter ‘’Syntax and text’’ in the book Italian Linguistics by Massimo Palermo, which represents also the footstep of reflection in identifying the equivalent linguistic terms and catching their affinity and slight differences between these two languages. At the same time, the attainment in terms of languistics works back on the translation. Some linguistic phenomena that are found exclusively in Italian language constitute to some extent an obstacle for their configuration in the metatext, but they also turn out to be a key for the translation between Italian and Chinese language. In the part of translation comments, there is a detailed statement about the strategies used in the translation and it can also be seen as an analysis about the potential value of linguistics in the practice of translation.
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Candido, Dionisio. "I testi del libro di Ester : il caso dell'"introitus", TM 1, 1-22 - LXX A1-17 ; 1,1-22 - Ta A1-18; 1,1-21 /". Roma : Ed. Pontificio istituto biblico, 2005. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb410239247.

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Tel, Lorenzo <1977&gt. "DEI CAPITOLI 1-5 DEL LIBRO A DELLA RETORICA DI ARISTOTELE TRADUZIONE, ANALISI E COMMENTO COMPARATIVI TRA IL TESTO GRECO D’ORIGINE [54a 1 – 62a 14] E LA SUA VERSIONE ARABA, DETTA “ANTICA” [1, 1 – 28, 12]". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6979.

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Abstract (sommario):
A partire dai dati intratestuali, sia a livello sintattico – metodo word-by-word – che lessicale – ricerca analitica della radice greca per cogliere la letteralità del lemma, considerato in sé e per sé al di là del contesto frasale –, il cosiddetto al-tarǧam al-qadīm della Retorica di Aristotele è un’opera databile da dopo la seconda metà del secolo VIII – come è arguibile, interpretando le informazioni derivate dalla Lettera 43 di Timoteo I, Patriarca nestoriano di Baġdād, e dalle considerazioni dello studioso francese Hugonnard-Roche –, fino a non oltre il 809, anno di fondazione del bayt al-ḥikma sotto Hārūn al-Rašīd (169/786 - 193/809). A partire dal nostro lavoro di analisi e commento comparativi tra il testo greco e la sua versione araba, questa traduzione è verosimilmente uscita dalla penna di un unico mutarǧim. Crediamo che costui possa essere stato membro appartenente o affiliato a un ambiente ecclesiastico; non è di madre lingua greca né araba, bensì siriaca; a ogni modo, è riscontrabile che egli abbia una maggiore affinità e padronanza con la lingua dei nuovi conquistatori a differenza del dialetto attico di Aristotele. Secondo il nostro parere costui è in possesso di una discreta conoscenza di alcune opere logiche di Aristotele, dal momento che ogni loro menzione è stata vòlta in arabo mediante una fattiva traslitterazione, e non mediante una traduzione di tipo etimologico. È possibile parlare anche di una sua probabile familiarità con alcune nozioni della filosofia platonica. Pur avendo riconosciuto e attribuito la paternità di questa traduzione a un unico mutarǧim, i medesimi dati intratestuali ci guidano e ci conducono a dichiarare attendibile e legittima la presenza collaborativa di un consulente, facilmente immaginabile come una figura professionale dotata di una più sicura e ferma conoscenza della lingua araba e di qualche altra nozione, che poteva magari riguardare, per esempio, l’uso di una terminologia pertinente al dettato coranico o alle scienze giuridiche. Accanto a questa figura ausiliare, siamo riusciti a rilevare la presenza di interventi, o se si preferisce, di inserimenti lessicali e sintattci, che abbiamo catalogato come posteriori, poché li abbiamo attribuiti a figure terze, dette altrimenti professionali – come copisti, revisori, commentatori, traduttori filosofi –, le quali, per la qualità e la puntualità delle loro scelte lessicali e per le loro libere riformulazioni interpretative del periodo, si stagliano nettamente su quell’orizzonte semantico, ascrivibile e databile in riferimento alle prime due figure summenzionate, e, nel contempo, denunciano il fatto che il cosiddetto al-tarǧam al-qadīm, entro un determinato arco di tempo, è stato fatto oggetto di rivisitazioni, vòlte a ottenere non una correttezza terminologica nei confronti del dettato greco, ma una maggiore comprensibilità, legata alla tematica, e una migliore chiarezza e fluidità, legate allo stile, in modo che il tutto potesse divenire più fruibile e che il lettore fosse in grado di trarne profitto e insegnamento.
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FANTOZZI, DONATELLA. "Didattica per gli alunni con DSA: fruibilità e 'accomodamento ragionevole' dei testi scolastici". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/2158/1005002.

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Abstract (sommario):
Attraverso la ricerca-azione sviluppata in 11 classi di scuola primaria si evidenziano i limiti grafici dei testi scolastici attualmente in adozione negli Istituti Scolastici italiani. In particolare viene messo a fuoco l'impatto percettivo delle pagine e l'effetto di ciò sulle modalità di apprendimento: eccessivo affollamento, immagini invadenti, carattere non adeguato, rendono ostici i testi anche agli/lle studenti/esse che non hanno Disturbi Specifici di Apprendimento. Ed è proprio il libro di testo ed essere stato l’oggetto di indagine: sulla scorta di quanto è stato sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità circa il perentorio richiamo, già stabilito dall’ International Classification of Funtioning, Disability and Health , sulla necessità di riflettere come, dove e quando si possa adottare un accomodamento ragionevole per garantire e garantirci una progettazione universale, al fine di rendere questo nostro pianeta vivibile per chiunque, la ricerca si è sviluppata andando ad indagare, in collaborazione attiva con i ragazzi delle classi coinvolte, se sia possibile apportare modifiche ai libri di testo in adozione nelle classi di scuola primaria delle scuole italiane, tali che essi, pur mantenendo il loro scopo, i loro obiettivi e le loro richieste, possano essere, almeno in parte, fruibili anche da parte degli studenti con DSA. Through action research developed in 11 primary school classes will highlight the limitations of graphics textbooks currently adopted in Educational Institutions Italian. In particular, the unit focuses on the impact of perception of the pages and the effect of this on learning: overcrowding, intrusive images, non-appropriate texts also make it difficult parts to students they who have disorders Specific learning. And it is the textbook and have been the subject of investigation: on the basis of what has been enshrined in the United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities about the peremptory call, already established by 'International Classification of funtioning, Disability and Health, the need to consider how, where and when you can take a reasonable accommodation to ensure and guarantee us a universal design, in order to make our planet livable for everyone, the research was going to investigate, in active partnership with the boys of the classes involved, whether it is possible to make changes to the textbooks for adoption in primary school classes in Italian schools, such that they, while maintaining their purpose, their goals and their demands, may be at least partially which are accessible by students with ASD.
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CUTOLO, CARMELO. "Areteo di Cappadocia, Libro I, Introduzione, testo critico, traduzione e note di commento". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3118126.

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Nardi, Andrea. "Leggere e studiare sullo schermo. Dal design del testo digitale alla verifica degli apprendimenti basata sul computer". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1126915.

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Abstract (sommario):
Le problematiche relative ai recenti cambiamenti apportati dalla tecnologia digitale nell’attività di lettura e le loro implicazioni sui processi cognitivi sono oggi oggetto di vivace dibattito. In un contesto caratterizzato dalla crescente diffusione della lettura digitale, online su schermo, fuori e dentro la Scuola, i ricercatori sono chiamati a valutarne i punti di forza e debolezza, le prerogative e i rischi, nel tentativo di capire se, dove e quando la digitalità di un testo possa rappresentare un reale valore aggiunto per i processi di formazione e apprendimento. Nonostante non vi sia ancora a disposizione un consolidato corpus di conoscenze in materia, molti Governi stanno già investendo risorse consistenti nell’introduzione dei nuovi dispositivi di lettura e capita sempre più spesso di vedere scuole all’estero, ma anche sul territorio nazionale, in procinto di fare il salto e abbandonare il testo cartaceo per l’adozione di libri di testo elettronici. I supporti e gli strumenti digitali vengono inoltre sempre più spesso utilizzati non soltanto per l’autoapprendimento e l’attività didattica in classe, ma anche per le valutazioni con un’alta posta in gioco per gli studenti (high-stakes assessments). Mancano tuttavia ancora modelli condivisi di design, sviluppo e valutazione di queste nuove tipologie di testo e sia le case editrici che le singole realtà scolastiche procedono per tentativi, mentre la ricerca su questi temi avanza. Nel presente lavoro vengono approfondite tre principali aree di indagine e riflessione: i) la progettazione e scrittura di un libro di testo digitale; ii) la lettura e studio sul supporto digitale; e iii) la verifica degli apprendimenti svolta online mediante computer. L’obiettivo ultimo è quello di indagare le implicazioni cognitive della lettura su schermo, al fine di valutare l’efficacia del supporto digitale, individuando buoni principi di progettazione e sviluppo e fornendo, se possibile, indicazioni utili agli attori coinvolti.
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LOCATELLI, STEFANO. "Edizioni teatrali nella Milano del Settecento. Per un dizionario bio-bibliografico dei librai e degli stampatori milanesi e annali tipografici dei testi drammatici pubblicati a Milano nel XVIII secolo, TESI DI DOTTORATO, Università Cattolica del Sacro Cuore, Dottorato in "Teoria e Storia della rappresentazione drammatica", XVIII ciclo, coordinatore: Paolo Bosisio, tutor: Annamaria Cascetta, a.a. 2005/06, Milano [http://hdl.handle.net/10280/191]". Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/499791.

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Abstract (sommario):
La tesi di dottorato si concentra sull'editoria teatrale milanese del Settecento. Tenuto conto della mancanza di un catalogo delle edizioni teatrali stampate a Milano nel Settecento, il dott. Locatelli ha provveduto ad effettuare uno spoglio complessivo del patrimonio librario delle principali biblioteche milanesi al fine di realizzare uno strumento di ricerca basilare. La mancanza altresì di un lavoro di insieme sugli stampatori e librai milanesi del XVIII secolo ha reso inoltre indispensabile l'effettuazione di ricerche mirate alla realizzazione di un dizionario bio-bibliografico degli stampatori e librai attivi a Milano nel Settecento. I risultati della ricerca vengono dunque anzitutto presentati nella forma degli annali tipografici, così da render conto dell'attività in ambito teatrale di ogni singola azienda tipografica milanese. La prima parte della tesi, oltre a offrire un contributo sul valore documentario del teatro in forma di libro, offre un panorama della produzione del libro di teatro nel Settecento. Per quanto concerne Milano, in particolare, si scavano alcune problematiche (come quelle dell'autore drammatico), si portano alcune esemplificazioni, si giustificano alcune delle attribuzioni fornite negli annali. È il caso, per esempio, della certa attribuzione alla stamperia di Marc'Antonio Pandolfo Malatesta di alcune commedie di Carlo Maria Maggi stampate nel 1700-1701 e 1708 con falsa data Venezia. Viene infine proposto un breve capitolo di approfondimento sulla circolazione e lettura del libro di teatro nella Milano del Settecento, realizzato anche sulla base dello spoglio di inventari di librerie e biblioteche private coeve.
The PhD thesis by Stefano Locatelli is about theatre's book in 18th century. It offers a catalogue of dramatic editions print in Milan from 1701 to 1800 and a bio-bibliographical dictionary of printers and librarians in Milan during 18th century. The thesis offers also a study about the documentary value of theatre book and outlines a survey of theatre book production in Milan during the 18th century. It also analyse lecture and circulation of theatre book in Milan by going through some catalogues and inventories of booksellers and private libraries.
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