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Tesi sul tema "Settore IUS/09 - Istituzioni di Diritto Pubblico"

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Maccolini, Vittoria <1980&gt. "Il settore del gas naturale: profili di organizzazione pubblicistica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1774/1/Maccolini_Vittoria__Tesi.pdf.

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Maccolini, Vittoria <1980&gt. "Il settore del gas naturale: profili di organizzazione pubblicistica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1774/.

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GRAZINI, MARIA VITTORIA. "I principi di trasparenza e pubblicita’ nel settore degli appalti pubblici". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201766.

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MAURELLI, ROBERTO. "Frode alla legge e diritto del lavoro". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201673.

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RICCI, LAVINIA. "Il diritto pontificio sulle comunità locali nell’opera di Pietro Andrea Vecchi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201740.

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6

NUNZIATA, MASSIMO. "Autorità e consenso nello scioglimento del contratto di appalto pubblico". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201795.

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7

Insinga, Lucio. "L'evoluzione del sistema di riparto di giurisdizione e la nullità del provvedimento amministrativo". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200731.

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Abstract (sommario):
Le origini e l'evoluzione del riparto di giurisdizione. Il riparto di giurisdizione nelle pronunce della Consulta degli inizi del XXI secolo. La nullità del provvedimento amministrativo ed il riparto di giurisdizione.
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8

CHIARELLI, SIMONE. "Il processo di semplificazione amministrativa e di liberalizzazione delle attività economiche nella dimensione europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/590.

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9

MARCHESE, CLAUDIA. "Il diritto di voto e la partecipazione politica: esperienze comparate: Italia, Spagna e Regno Unito". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201671.

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Dolores, Marcello. "Le trasmissioni televisive nel diritto comunitario tra libera prestazione dei servizi e libertà di manifestazione del pensiero". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200729.

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Abstract (sommario):
Le trasmissioni televisive transfrontaliere e la loro qualificazione come servizi nel diritto comunitario. Libera prestazione di servizi e principio del Paese d'origine. Trasmissioni televisive, principio del Paese d'origine e libertà di manifestazione del pensiero nella nuova direttiva sui servizi media audiovisivi.
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CONTE, PAPUZZI LUCA. "Contributo allo studio delle soglie di punibilità nei reati tributari". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201694.

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FERRARO, GIOVANNI. "Le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni: aspetti interpretativi della disciplina". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201927.

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CICCAGLIONI, PAOLA. "La produzione normativa tra parlamento e governo: rottura di un equilibrio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201865.

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Abstract (sommario):
ABSTRACT – Lingua italiana Il lavoro ha inteso analizzare «l’attività normativa “tra” Parlamento e Governo», evidenziando in che modo e con quale impatto – qualitativo e quantitativo – il potere legislativo e quello esecutivo esercitano la fondamentale funzione di produzione del diritto, nel momento attuale. La riflessione prende le mosse dalla configurazione della forma di governo e delle fonti del diritto di rango primario, come determinate dalla Costituzione repubblicana: in entrambe si ritiene, infatti, di poter rinvenire una centralità riservata al Parlamento, in quanto organo direttamente rappresentativo del popolo. Coerentemente con tale premessa, la Sezione della Carta costituzionale che disciplina la «formazione delle leggi» si apre con l’affermazione per cui «la funzione legislativa è esercitata dalle due Camere» (art. 70) e prosegue, disciplinando i poteri normativi primari del Governo – eccezionali e derogatori – in coerenza con tale assunto di fondo. Per il ricorso al decreto legislativo e al decreto-legge sono previsti alcuni presupposti specifici ed una serie di limiti e garanzie che giustificano il momentaneo spostamento dell’esercizio della funzione legislativa in capo all’Esecutivo. In tali procedimenti normativi, inoltre, viene riservato un ampio spazio al Parlamento, il quale è chiamato ad intervenire, in sede di approvazione della legge di delega o di conversione del decreto-legge, proprio al fine di re-introdurre, in una decisione marcatamente governativa, i suoi elementi tipici, quali la partecipazione delle minoranze e la pubblicità dei lavori. I titoli scelti per i due capitoli successivi sintetizzano quanto accaduto nell’evoluzione della produzione del diritto e, con ciò, nella configurazione della forma di governo vigente. Il dato più evidente che emerge dall’analisi delle modalità di produzione normativa è che alla «crisi della legge e del Parlamento» ha fatto da contraltare un contestuale «rafforzamento dell’Esecutivo» anche nella produzione di atti normativi primari, modificando l’equilibrio iniziale previsto nella Costituzione. La legge ha, gradualmente, perduto il proprio ruolo centrale nel sistema mentre la delegazione legislativa e la decretazione d’urgenza sono divenuti gli strumenti privilegiati di produzione delle norme giuridiche. Di ognuna di queste tre fonti del diritto sono state esaminate alcune tendenze e prassi considerate “sintomatiche” della loro evoluzione concreta e i riflessi che tali fenomeni producono rispetto alla stessa configurazione della forma di governo del nostro Stato.
English ABSTRACT This paper purports to analyse the “legislative activity “as between” the Parliament and Government”, with the focus being placed on how Parliament and Goverment respectively exercise their legislative functions, as well as on the qualitative and quantitative impact which such functions respectively have nowadays. The analysis originates from form of government and sources of primary regulations, as determined under the Republican Constitution: in respect of the both of them, it has been claimed that a central role has been conferred upon the Parliament in its capacity as organ directly representative of the will of the common. Coherently with this argument, the Section of the Constitution disciplining the legislative process opens with a statement according to which “The legislative function is exercised by the two Chambers” (Article70), and proceeds disciplining the legislative powers of the Government – to be regarded as exceptional and derogatory in their nature – consistently with this fundamental premise. The exercise of the Government’s legislative powers, in the forms of legislative decrees (‘decreti legislativi’) and law decrees (‘decreti legge’), is conditional on the fulfilment of specific requirements and encounters substantial limits, the purposes of which is to preserve the exceptional and derogatory nature of the Government’ legislative powers. Further, an important role is conferred upon the Parliament, which intervenes both in the process of converting law decrees (‘decreti legge’) into laws and in the process of approving a law conferring upon the Government the power to issue legislative decrees (‘decreti legislativi’). The role of the Parliament is aimed at establishing, in the context of Government’s legislative activity, those mechanisms which have traditionally characterised the Parliament’s legislative activity, to be identified in the involvement of minorities and the transparency of institutional activities. The headings of the following two chapters outline the substantial changes which have been witnessed from the perspective the legislative activity and, coherently with it, from the perspective form of government. From the following analysis of the legislative activity it emerges that “the crisis of the law and of the Parliament” has been mirrored by a “strengthening of the Government” in the production of primary legislation, modifying the balance between the Parliament and Goverment as initially established under the Constitution. Whilst the central role of the ‘laws’ as sources of rules has been gradually eroded, legislative decrees and law decrees have increasingly earned importance. Each of the these three sources of rules have been analysed from the standpoint of certain tendencies and usages in which such changes have resulted, as well as from the perspective of the consequences originating from such changes in terms of form of government.
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TIMO, MATTEO. "Democrazia partecipativa e democrazia deliberativa, in particolare l’istituto del dibattito pubblico". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/933152.

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NARDINI, MASSIMO. "Il principio di "equilibrio" del bilancio nel quadro della governance europea dei conti pubblici". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200956.

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Abstract (sommario):
La decisione di bilancio, tra teoria economica ed aspetti istituzionali: l'art. 81 della Costituzione. Il progressivo adattamento dell'ordinamento nazionale ai vincoli europei in materia di bilancio. La costituzionalizzazione del principio dell'"equilibrio" di bilancio: la Legge costituzionale n. 1/2012 e la Legge "rinforzata" n. 243/2012. Il nuovo diritto del bilancio: verso l'introduzione di vincoli contenutistici o una diversa conformazione dei procedimenti decisionali nazionali? Obbligo di copertura o “pareggio” di bilancio? Quale significato attribuire al principio di "equilibrio" nella nuova governance europea dei conti pubblici.
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LADU, MARCO. "LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA AL TEMPO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE. GLI STRUMENTI DELLA PARTECIPAZIONE POLITICA TRA PARTITI TRADIZIONALI E SOCIAL NETWORK". Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/559320.

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Abstract (sommario):
La presente tesi di dottorato mira ad approfondire il delicato rapporto intercorrente – nell’ordinamento italiano – tra le trasformazioni che caratterizzano il tempo della rivoluzione digitale e la democrazia rappresentativa nel suo complesso, la quale sembra, già da tempo, subire (tra gli altri) i contraccolpi di una stagione politica complicata che si manifesta, in primo luogo, con la crisi dei partiti politici tradizionali. Nel percorso che prende le mosse dallo studio della profilazione mediante i Big Data, diffusamente impiegata per ampliare il consenso politico-elettorale, si analizzeranno tanto aspetti connessi alla leadership politica quanto all’esaltazione del principio maggioritario e all’assenza di pluralismo. Infine, verranno ampiamente approfonditi tanto i tentativi di riqualificazione degli istituti di democrazia diretta (conseguenza di una rivalutazione della c.d. partecipazione dal basso) quanto gli ultimi sviluppi nel segno di una democrazia post-rappresentativa, la quale trova la sua ultima espressione nell’affermazione del c.d. populismo tecnologico.
This PhD thesis aims to investigate the relationship between the transformations that characterize the time of the digital revolution and representative democracy as a whole, which seems, for some time, to suffer (among others) the repercussions of a complicated political season that manifests itself, first, with the crisis of traditional political parties. In the path that starts from the study of profiling through Big Data, widely used to expand the political consensus-electoral, will analyse aspects related to political leadership as well as the exaltation of the majority principle and the absence of pluralism. At last, will be analysed both the attempts to redevelop the institutions of direct democracy (consequence of a revaluation of the so-called participation from below) and the latest developments in the sign of a post-representative democracy, which finds its ultimate expression in the affirmation of the so-called technological populism.
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LADU, MARCO. "LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA AL TEMPO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE. GLI STRUMENTI DELLA PARTECIPAZIONE POLITICA TRA PARTITI TRADIZIONALI E SOCIAL NETWORK". Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/559317.

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Abstract (sommario):
La presente tesi di dottorato mira ad approfondire il delicato rapporto intercorrente – nell’ordinamento italiano – tra le trasformazioni che caratterizzano il tempo della rivoluzione digitale e la democrazia rappresentativa nel suo complesso, la quale sembra, già da tempo, subire (tra gli altri) i contraccolpi di una stagione politica complicata che si manifesta, in primo luogo, con la crisi dei partiti politici tradizionali. Nel percorso che prende le mosse dallo studio della profilazione mediante i Big Data, diffusamente impiegata per ampliare il consenso politico-elettorale, si analizzeranno tanto aspetti connessi alla leadership politica quanto all’esaltazione del principio maggioritario e all’assenza di pluralismo. Infine, verranno ampiamente approfonditi tanto i tentativi di riqualificazione degli istituti di democrazia diretta (conseguenza di una rivalutazione della c.d. partecipazione dal basso) quanto gli ultimi sviluppi nel segno di una democrazia post-rappresentativa, la quale trova la sua ultima espressione nell’affermazione del c.d. populismo tecnologico.
This PhD thesis aims to investigate the relationship between the transformations that characterize the time of the digital revolution and representative democracy as a whole, which seems, for some time, to suffer (among others) the repercussions of a complicated political season that manifests itself, first, with the crisis of traditional political parties. In the path that starts from the study of profiling through Big Data, widely used to expand the political consensus-electoral, will analyse aspects related to political leadership as well as the exaltation of the majority principle and the absence of pluralism. At last, will be analysed both the attempts to redevelop the institutions of direct democracy (consequence of a revaluation of the so-called participation from below) and the latest developments in the sign of a post-representative democracy, which finds its ultimate expression in the affirmation of the so-called technological populism.
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HAN, HAN. "La garanzia per evizione nella tradizione civilistica". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201712.

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CHIZZOLA, FLAMINIA. "La relazione umana alla luce della differenza sessuale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2007. http://hdl.handle.net/2108/201875.

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D'ARRIGO, VALENTINA. "Neurodiritto: un concetto tra neuroscienze e nuove teorie sul giuridico". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201665.

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BUQUICCHIO, MARIA. "Il ruolo della regolazione ex ante per lo sviluppo della concorrenza nei mercati regolamentati: analisi della regolazione pro-concorrenziale dalla prospettiva del mercato delle comunicazioni elettroniche". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201752.

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ELMI, MARIANNA. "Network performance and its determinants: a qualitative comparative analysis of italian unesco world heritage sites". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201975.

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Abstract (sommario):
Negli ultimi decenni il settore pubblico ha vissuto una serie di cambiamenti e di trasformazioni. Queste trasformazioni sono state accompagnate, a livello teorico, da diversi modelli interpretativi. Uno di questi principali modelli individua un progressivo offuscamento dei confini fra settore pubblico e privato; in questo contesto di stato “svuotato” (hollow) delle proprie funzioni di governo gerarchico, le organizzazioni private acquistano sempre più importanza nel fornire servizi pubblici. Altri approcci ancora evidenziano come l’emergere di problemi di interesse pubblico sempre più complessi (wicked), comporti l’esigenza di un coinvolgimento di un numero sempre maggiori di soggetti, anche privati, nella loro risoluzione o nella formulazione di politiche adeguate. Questi diversi approcci hanno in comune l’idea che un nuovo modello organizzativo, alternativo sia alle forme di mercato sia alle gerarchie, si stia diffondendo in vari settori di pubblico interesse: la sanità, l’educazione, la pianificazione territoriale e la gestione delle risorse naturali. Questo modello, basato sul coordinamento di diversi soggetti - non esclusivamente pubblici - che condividono le proprie competenze, è il modello delle reti (networks). Il presente lavoro mira ad applicare il modello dei networks a un settore di rilevanza pubblica nel quale, finora, questo modello ha avuto una diffusione limitata, ovvero il settore della gestione del patrimonio culturale e naturale. Mentre in alcuni specifici ambiti del settore culturale, il modello delle reti è ampiamente diffuso e applicato (ad esempio, nell’ambito museale, nell’ambito dei festival o nell’ambito dei cluster creativi), la gestione del patrimonio è stata finora interpretata con un approccio prevalentemente rivolto all’analisi di una singola organizzazione. Inoltre, anche dove applicato, il concetto di network nel sistema culturale si limita perlopiù una descrizione dei rapporti fra singole organizzazioni, senza utilizzare la rete stessa come oggetto di studio. Un esempio di questa limitazione è dato dalla scarsa diffusione, nell’ambito dell’analisi della gestione del patrimonio culturale, di studi sulla performance che utilizzino la rete nel complesso come livello di analisi. Il presente lavoro raccoglie, in forma riorganizzata e sistematizzata, tre contributi (essays) volti a colmare le lacune riscontrate nell’analisi della performance delle reti di gestione del patrimonio culturale e naturale, applicando questo concetto al caso dei Siti italiani Patrimonio Mondiale UNESCO. Tre sono i focus principali di questo lavoro di ricerca; ognuno di essi è stato sviluppato in profondità in ciascuno dei tre contributi qui raccolti. 9 Il primo obiettivo del lavoro è la sistematizzazione dei diversi approcci teorici finora prodotti in letteratura sul tema delle reti (networks) e della performance delle reti (network performance), in modo da sviluppare un modello integrato di performance. Questo obiettivo viene affrontato nel primo capitolo, costituito dal contributo dal titolo “Network performance and its determinants: reviewing the theoretical perspectives for the development of an integrated model”. Il secondo obiettivo è di verificare la fattibilità dell’applicazione di un approccio configurazionale allo studio dei fattori che determinano la performance delle reti. Questo specifico tema viene trattato nel secondo capitolo, che presenta un contributo dal titolo “QCA as a configurational approach to network performance analysis: issues of complexity reduction and set calibration in a study on World Heritage Sites networks”. Il capitolo introduce e illustra la metodologia configurazionale della Qualitative Comparative Analysis (QCA), individuando i due principali aspetti critici nella sua applicazione allo studio delle reti: la difficoltà nel ridurre la complessità del modello teorico al fine di ottenere un disegno della ricerca che conti un numero limitato di variabili e le problematiche concernenti il processo di calibrazione. Questo processo rappresenta uno dei punti cruciali nell’applicazione di una QCA e prevede la traduzione delle informazioni qualitative raccolte nei singoli casi in valori qualitativi. L’applicazione concreta di questi due aspetti viene descritta in dettaglio, illustrando il caso di studio preliminare di due aree UNESCO. Infine, il terzo obiettivo del presente lavoro è di individuare le combinazioni di fattori che determinano una maggiore performance nella gestione dei Siti UNESCO italiani, sulla base della comparazione sistematica di 13 casi analizzati tramite la metodologia della QCA. Il terzo contributo, dal titolo “Conditions affecting network performance in UNESCO World Heritage Sites: a Qualitative Comparative analysis of thirteen italian cases” si occupa proprio di questo obiettivo. I tre lavori qui raccolti e presentati insieme intendono dunque illustrare un percorso di ricerca coerente che si è articolato nelle dimensioni teorica, metodologica ed empirica. Essi vengono presentati in ordine tematico e, nonostante siano stati concepiti in origine per poter essere presentati autonomamente, sono stati riadattati in modo da evidenziare la coerenza del percorso di ricerca che è alla base della loro realizzazione. Si possono evidenziare tre maggiori contributi di questo lavoro all’avanzamento degli studi sulla performance delle reti: il primo teorico, il secondo metodologico e il terzo empirico. 10 Dal punto di vista teorico, questo lavoro, basandosi sui precedenti modelli sviluppati in letteratura, sistematizza un singolo modello complessivo di performance delle reti che integra tre livelli di performance - performance a livello di rete, di comunità e organizzativo – e quattro tipologie di fattori che influenzano la performance – esogeni, esterni, di interazione interna e di gestione della rete (network management). Dal punto di vista metodologico, questo lavoro fornisce un contributo alla finora limitata applicazione dell’approccio configurazionale allo studio della performance delle reti, tramite la verifica della fattibilità della Qualitative Comparative Analysis come metodologia. Inoltre, questo lavoro fornisce un contributo all’avanzamento della trasparenza nei processi di calibrazione nella QCA e al miglioramento dell’applicazione di metodologie miste (mixed methods) allo studio della perfromance delle reti. Inoltre, questo lavoro fornisce un contributo empirico all’analisi comparativa delle reti, tramite una prima applicazione del modello teorico sviluppato a una QCA applicata a tredici reti Patrimonio UNESCO. L’innovatività del contributo risiede nel fatto che esso analizza contemporaneamente tutte e tre le dimensioni della performance, evidenziando le diverse configurazioni delle condizioni interne alle reti che le determinano. I risultati contribuiscono all’avanzamento della conoscenza dei meccanismi interni alle reti di gestione del patrimonio e gettano nuova luce su aspetti quali le strategie di gestione (network management), il ruolo dei processi cooperativi e l’influenza sulla performance delle reti della stabilità del contesto nel quale le reti stesse operano. Infine, il presente lavoro evidenzia una serie di implicazioni pratiche (practical implications) derivanti dalla ricerca e rilevanti per il lavoro quotidiano di gestione dei siti UNESCO. Nota I contributi sono stati presentati nell’ambito di alcune conferenze scientifiche, fa le quali: - Conferenza IRSPM 2013, Praga (CZ), 10-12 Aprile, 2013. - Conferenza “MINAH, Managing Inhabited Natural Heritage”, Clermont-Ferrand (FR), 11-13 Settembre 2013. - NPS (New Public Sector Seminar) sul tema “The State, the Arts and Popular Culture”, Edinburgo (UK), 7-8 Novembre 2013. - Conferenza EURAM 2014, Valencia, 4-6 Giugno, 2014.
In the last decades, the public sector has undergone a series of changes and transformations in its service delivery and policy formulation role. In order to understand these transformations, different theoretical interpretative models have been developed. One of these approaches highlights the blurring of the sharp limits between the public and the private sector; in this context of “hollow” state, deprived from its hierarchical government functions, private organizations are gaining more and more importance in the provision of public services. Other approaches outline how a steadily increasing number of problems of public interest are becoming more and more complex, or “wicked”. This leads to the necessity, when solving these problems or formulating policies concerning them, of integrating a higher number of stakeholders, also private. These approaches share the common idea that a new form of organization, alternative both to markets and hierarchies, is gaining a relevant role in various sectors of traditionally public competence: among others, health, education, spatial planning and the management of natural resources. These organizational forms, based on the coordination of different, not necessarily public, stakeholders who share their own competences are referred to as “networks”. This work aims at applying the interpretive network model to the heritage management sector, since this sector of public importance has, so far, experienced a limited application of this model. While the network model is widely applied in some specific areas of the cultural sector (such as museums, festivals or creative clusters), heritage management has, until now, been mainly interpreted through approaches analyzing a single managing organization. Moreover, even where applied, the concept of networks in heritage management has been mostly limited to a mere description of the relations between single organizations, without considering the network itself as study object. One example for this limitation is represented by the gap in the application to heritage management of the concept of network performance, with whole networks as analysis level. In revised and systematic manner, this work collects three essays which aim at filling the gaps in network performance analysis within heritage management. It does so by applying the network concept to UNESCO World Heritage Sites cases. The overall analysis aims at 6 three principal aspects; each of them is elaborated in depth in each of the three contributions here collected. The first objective of the work is the systematization of the various theoretical approaches so far produced by literature on networks and network performance, with the aim to develop an integrated model of performance. The first chapter tackles this goal through the contribution titled “Network performance and its determinants: reviewing the theoretical perspectives for the development of an integrated model”. The second objective consists in analyzing the feasibility of applying a configurational approach to the analysis of factors determining network performance. This specific issue is examined in the second contribution, named “QCA as a configurational approach to network performance analysis: issues of complexity reduction and set calibration in a study on World Heritage Sites networks”. The chapter introduces and describes the configurational method of Qualitative Comparative Analysis (QCA). It does so by identifying two main critical aspects in its application to networks: on the one hand, the difficulty to reduce the complexity of the theoretical model in order to obtain a reduced set of variables to analyses, and, on the other hand, the calibration process. This process is one of the critical steps when applying QCA, since it requires transforming qualitative information collected in single cases into quantitative values. The concrete application of these two aspects is described in detail by illustrating a preliminary case study of two UNESCO World Heritage Sites. This study is of exploratory nature and is preparatory to the QCA analysis described in the third chapter. Finally, the results of the QCA are presented in this third chapter, under the title “Conditions affecting network performance in UNESCO World Heritage Sites: a Qualitative Comparative analysis of thirteen Italian cases”, the third contribution, actually approaches the system. The aim of this contribution consists in identifying the configuration of factors influencing network performance in Italian UNESCO World Heritage Sites. The three contributions collected and presented here aim therefore at illustrating a coherent research process, consisting of the theoretical, methodological and empirical dimensions. These contributions are thus presented in thematic order and, even though originally conceived to be presented separately, have been adapted in order to allow evidencing the sequence of the research process they are based on. 7 This work contributes to the further development of studies on network performance in three main ways: firstly, theoretical, secondly methodological and thirdly, empirical. Regarding the theoretical contribution, this work, referring to models previously developed in literature, systemizes one single integrated model of network performance integrating three levels of performance – performance on the network, community and organization level – and four typologies of factors influencing performance defined as exogenous, external, internal interaction and network management factors. Regarding methodologies, this work provides a contribution to the so far limited application of the configurational approach to network performance analysis. It does so by verifying the feasibility of QCA as methodology. Furthermore, this work contributes to bringing forward transparency in QCA calibration processes and to improving the application of mixed methods to the analysis of network performance. Finally, this work delivers an empirical contribution to the configurational comparative analysis of network performance, by applying, for the first time, an integrated theoretical network performance model in a QCA-based study of 13 UNESCO World Heritage Sites. The innovative aspect consists in analyzing all three dimensions of network performance at the same time by outlining the various configurations of internal conditions of the network influencing them. The results contribute to advancing the knowledge of the mechanisms within networks managing World Heritage Sites and cast a new light on several aspects; among them, the nature of network management, the role of cooperative processes and the influence of the contextual factors on networks. Finally, the present work outlines a series of practical implications, relevant for the daily management of UNESCO World Heritage Sites. Note: The contributions were presented on several conferences, among which: - IRSPM 2013 conference, Prague (CZ), 10.-12.04.2013. - MINAH, Managing Inhabited Natural Heritage Conference, Clermont-Ferrand (FR), September 11.-13.09.2013. - NPS (New Public Sector Seminar) on “The State, the Arts and Popular Culture”, Edinburgh (UK), 07.-08.11.2013. - EURAM 2014 Conference, Valencia, 04.-06.06.2014.
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PICALARGA, VALERIO. "Il riparto delle competenze legislative e le tutele giuridiche costituzionali: il giudizio in via principale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201734.

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ROMANO, Massimo, e Massimo ROMANO. "Regolazione e concorrenza nei servizi a rete. Il mercato del gas". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66240.

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Abstract (sommario):
La presente ricerca affronta il nodo delle interazioni tra le politiche di liberalizzazione e gli effetti pro-competitivi che esse producono –o dovrebbero produrre- in termini di maggiore concorrenza e migliore efficienza allocativa nei mercati considerati. Nello specifico, nell’ambito dei servizi pubblici, la trattazione ne prende in considerazione il segmento rappresentato dai servizi ad infrastruttura di rete. Quei servizi, cioè, per i quali il tratto peculiare è rappresentato dalla presenza di reti infrastrutturali, indispensabili all’erogazione del servizio. In particolare, dunque, sarà affrontato il mercato del gas. Prendendo le mosse da un inquadramento dogmatico dell’argomento, la ricerca si sviluppa nell’indagine sui nuovi paradigmi del diritto pubblico dell’economia. Una trattazione, dunque, in cui si intersecano elementi propri del diritto delle amministrazioni pubbliche, specificamente per quanto concerne l’assetto istituzionale ed organizzativo del mercato indagato - ivi compresi i nuovi scenari delineati dall’”erompere delle autorità indipendenti”, segnatamente quelle di regolazione-, nonché concetti propri dell’economia pubblica e delle sue istituzioni. E naturalmente le nozioni pubblicistiche classiche quali quelle di servizio pubblico, servizio pubblico locale, servizi di interesse economico generale, regolazione, concorrenza e gare per l’affidamento dei servizi. Non mancano, altresì, spunti di carattere commercialistico, in particolare per quanto concerne l’argomento dell’impresa pubblica, nelle differenti configurazioni assunte negli anni, con riferimento a quei servizi pubblici instabili tratteggiati attraverso una ricostruzione che va dalle modalità di gestione dei servizi al modello dell’in house providing, di creazione giurisprudenziale comunitaria ed attualmente sotto stretta osservazione, sia da parte della giurisprudenza che del legislatore nazionale, per gli effetti distorsivi sulla concorrenza prodotti da una applicazione che nella pratica si è rivelata sostanzialmente elusiva delle norme in materia di appalti pubblici. Fino ad arrivare, invadendo il terreno dei servizi pubblici locali, alle recenti e tutt’ora in corso aggregazioni e fusioni delle imprese multiutilities ex municipalizzate. Il tutto, nella cornice di quel ritorno ad un neosocialismo municipale, ossia al “recupero di una dimensione pubblica”, evidente in modo particolare nella disciplina –de jure condendo- dei servizi pubblici locali, i cui esiti appaiono particolarmente contraddittori, “al punto da portare a ritenere che gli anni ’90 segnino in materia, diversamente da quanto è avvenuto al centro, più una espansione che una riduzione dell’area di intervento pubblico.” (Cammelli, 2003) e tale da rendere paradossalmente provocatoria la domanda se sia in atto una “riduzione della sfera pubblica” . I riferimenti a cui si è accennato sono il risultato di molteplici fattori, politici ed istituzionali, giuridici ed economici. Nella trasformazione e modernizzazione delle categorie portanti del diritto pubblico dell’economia hanno concorso, in maniera decisiva, da un lato la modifica dell’assetto istituzionale e della Costituzione economica materiale, con particolare agli artt. 41 e 43 cost., innescati dal processo di integrazione europea e dall’innesto di concetti giuridici relativamente sconosciuti al nostro ordinamento quali il principio di concorrenza, nonché cause interne di natura politica e finanziaria quali l’esplosione del debito pubblico negli anni ’90. In definitiva, dunque, la presente analisi non si pone soltanto come una ricostruzione cronologica della dicotomia tra modelli gius-economici astratti –stato e mercato, liberalizzazioni e concorrenza, socialismo e neoliberismo, regolazione e libertà d’iniziativa economica- bensì come indagine compiuta che aspiri a delineare le ipotesi di correzione del modello attuale a partire dalle criticità riscontrate. Tale sforzo risulterà evidente –negli auspici di chi scrive- nella prospettazione di ipotesi di intervento concreto nel settore specificamente indagato -il mercato del gas- attraverso l’applicazione di concetto e di modelli giuspositivi precedentemente approfonditi in astratto.
The present work is dedicated to the matter of the relationship between liberalization policies and their pro-competitive effects under the point of view of the market. The goal of the research is mostly pointed at the branch of the infrastructural public services, the feature of which is a good infrastructural set needed. The specific point of view assumed is, finally, that of the gas market. Starting by a dogmatic approach to the subject, the present study tries to find new paradigmatic solutions under the point of view of the public law, that’s why the research will show the intersection between public law (in its institutional aspects) and economic public law (with an eye to the institutional aspect again). Traditional concepts of administrative law such as “public service”, “local government of public service”, or “competition” will be obviously involved into the study. Mentions of commercial law will be showed also, particulary about public enterprise, in the many connotations it showed through the years (such as the new formula of in house providing, made up by UE jurisprudence and actually quite controversial). The work, finally, is reported to the so called multiutility corporations. The subject of the work, moreover, seems particulary interesting because it’s concerned to the institutional reformation brought by the introduction in the italian legal order of the UE competition principle, particulary for what concerns the gas-service regulation.
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AMATO, CIRO. "Il ruolo del segretario comunale e i controlli interni nelle autonomie locali". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200953.

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Abstract (sommario):
La funzione di controllo nella figura storica del segretario comunale e provinciale. I controlli interni nel Testo Unico degli enti locali: l'approccio tipologico. Le diverse funzioni dei controlli interni nel D.L. n. 174, conv. in Legge n. 213/12: analisi teleologica. L'organizzazione del "sistema" dei controlli. Il ruolo del segretario comunale in relazione alle diverse funzioni di controllo. Considerazioni complessive sul ruolo del segretario comunale rispetto al sistema dei "nuovi" controlli interni.
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Cantarini, Maria. "Il federalismo fiscale in Italia tra autonomia e convergenza europea". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200728.

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Abstract (sommario):
Federalismo fiscale e autonomia finanziaria. Teorie economiche del decentramento. Federalismo, decentramento e sussidiarietà nel contesto europeo. Il federalismo fiscale in Italia. L’attuazione del federalismo fiscale: la legge 5 maggio 2009, n. 42.
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DRAGONE, PIETRO. "La responsabilità amministrativo-contabile del segretario comunale". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200955.

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Abstract (sommario):
Il danno erariale. La politica, la gestione e le responsabilità: il triangolo dell'interesse pubblico. La responsabilità amministrativo contabile del segretario comunale. Le nuove fattispecie di responsabilità erariale emergenti dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 e dai decreti attuativi in capo al segretario comunale.
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TALLINI, VALERIO. "Ordine pubblico e sicurezza nello Stato costituzionale". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200854.

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Abstract (sommario):
La sicurezza pubblica nell’ordinamento italiano prima dell’entrata in vigore della Costituzione. La nozione di sicurezza nella Costituzione italiana. Una lettura alternativa del concetto di sicurezza?
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Scuto, F. "La tutela dei diritti degli immigrati irregolari in un'ottica di costituzionalismo multilivello". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/43560.

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FANARA, FABIO. "La fiscalità dei prodotti energetici. Questioni attuali e prospettive future". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/33691.

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Pellizzone, I. "Il rinvio delle leggi nella teoria e nella prassi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/49555.

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Abstract (sommario):
The thesis focuses on an important power belonging to the President of the Republic: the remittal of a law to the parliamentary assemblies, provided by art. 74 Const. The thesis focuses on the theory and the praxis of the mentioned presidential power. Not only the formal remittals are analyzed, but also the informal moral suasion addressed by the Quirinale to the Chamers. The core of the thesis deals with: a) the borders between the neutral presidential power and the political legislative power of the Chambers; and b) with the role of the President in the italian form of government.
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Arconzo, G. "Contributo allo studio delle leggi provvedimento". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/46492.

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Abstract (sommario):
Le leggi provvedimento sono quegli atti normativi caratterizzati dall’assenza di generalità e astrattezza. L’ipotesi che si cerca di dimostrare nella Tesi è che, nonostante la Corte costituzionale ne abbia in via generale costantemente affermato l’ammissibilità, le leggi provvedimento siano un fenomeno sospetto dal punto di vista della loro conformità a Costituzione. Tra le problematiche affrontate nella ricerca, vi sono alcuni dei temi classici e sempre attuali del diritto costituzionale: la divisione dei poteri; i concetti di legge e di atto normativo; il godimento e la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti. In particolare, la tesi analizza nel primo capitolo i diversi tipi di legge che compongono l’insieme delle leggi provvedimento. Negli altri capitoli, vengono invece esaminate le lesioni che le leggi provvedimento causano al principio della separazione dei poteri e le lesioni che provocano ai diritti che la Costituzione riconosce ai singoli cittadini. Lo scopo della tesi è quello di individuare alcuni nuovi e originali profili che potrebbero condurre la Corte costituzionale a modificare la sua giurisprudenza - che appare ampiamente insoddisfacente - sul tema.
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SORACE, FRANCESCO. "INTRA-EU INVESTMENT ARBITRATION AND THE PROLIFERATION OF INTERNATIONAL JURISDICTIONS IN THE CONTEXT OF THE DOCTRINE OF GLOBAL CONSTITUTIONALISM". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/829797.

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Abstract (sommario):
Nella causa C-248/16, Slowakische Republik (Repubblica slovacca) contro Achmea Bv, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha statuito che le clausole arbitrali presenti nei Trattati Bilaterali di Investimento tra gli Stati Membri dell’Unione Europea sono precluse dal diritto dell’Unione. Tuttavia, negli ultimi due anni, i tribunali arbitrali investiti delle controversie in materia di investimento all’interno dell’UE hanno continuato ad affermare la propria giurisdizione. Nel presente elaborato, l’impatto della sentenza Achmea sull’arbitrato degli investimenti è analizzato nel contesto del dibattito sui processi di costituzionalizzazione al di fuori dello Stato, con riguardo, altresì, al ruolo della proliferazione delle giurisdizioni internazionali. A tal fine, la tesi si sofferma sulla cruciale importanza degli organi giudicanti nell’ordinamento internazionale e sul loro peso nel dibattito accademico. In particolare, il primo capitolo fornisce una preliminare panoramica della dottrina del Costituzionalismo Globale, introducendone i fondamenti concettuali rilevanti, ed analizza specificamente alcune ricostruzioni accademiche in questo ambito. Il secondo capitolo, invece, illustra le caratteristiche fondamentali della funzione giudiziaria internazionale, affrontando il rapporto tra il rapido aumento dei meccanismi di risoluzione delle controversie e la frammentazione dell’ordinamento giuridico internazionale. Il capitolo conclusivo è incentrato sull’arbitrato degli investimenti, con riguardo alle critiche mosse al sistema ISDS e alle ragioni per cui quest’ultimo può essere considerato un esempio paradigmatico di frammentazione. In particolare, sono prese in esame le questioni emerse nel contesto dell’arbitrato degli investimenti in ambito europeo e sono evidenziati i principali argomenti sollevati in merito all’incompatibilità di quest’ultimo con il diritto dell’Unione. Sono inoltre trattate le conclusioni della Corte di Giustizia nel caso Achmea, tenuto conto della prospettiva costituzionale di cui al primo capitolo. Infine, la parte conclusiva intende illustrare le reazioni delle principali parti interessate alla decisione. Segnatamente, l’ultima sezione del terzo capitolo dà conto degli argomenti addotti dai tribunali arbitrali allo scopo di restringere la portata della decisione della Corte. Sono inoltre tenuti in considerazione l’approccio dei tribunali nazionali, ancora in corso di evoluzione, nonché le recenti azioni intraprese dalla Commissione europea e dagli Stati Membri, con particolare riferimento all’Accordo per la risoluzione dei Trattati Bilaterali di Investimento tra Stati Membri del 5 Maggio 2020.
In Case C-248/16, Slowakische Republik (Slovak Republic) v. Achmea Bv, the Court of Justice of the European Union held that arbitration clauses in intra-EU Bilateral Investment Treaties are precluded by EU law. However, arbitral tribunals deciding intra-EU investment disputes have continued to affirm their jurisdiction in the last two years. The thesis analyzes the impact of the Achmea judgment on intra-EU investment arbitration in the context of the discussion over constitutionalization’s processes beyond the State, taking into account the role of the proliferation of international jurisdictions. To this end, it acknowledges the crucial importance of adjudicating bodies in the international legal order, with particular regard to their weight in the academic debate. In particular, the first chapter provides a preliminary overview of the doctrine of Global Constitutionalism, introducing its relevant conceptual foundations, and examines a few selected scholarly reconstructions. The second chapter illustrates the fundamental features of the international judicial function, addressing the interdependence between the rapid increase of dispute resolution mechanisms and the fragmentation of the international legal order. The last chapter focuses on investment arbitration, with special regard to the critical debate over the Investor-State Dispute Settlement system and the reasons why such alternative dispute resolution mechanism may be considered as a paradigmatic example of fragmentation. In particular, the chapter discusses the issues arising in the specific context of intra-EU investment arbitration, clarifying the main arguments concerning its incompatibility with EU law. Then, it presents the key findings of the CJEU in the Achmea case, taking into account the constitutionalization debate illustrated in the first chapter. Finally, the thesis offers an overview of the stakeholders’ reactions to the decision. More precisely, the final section of the third chapter includes a summary of the arguments adopted by arbitral tribunals with the effect of restricting the scope of the CJEU’s decision. It also describes the domestic courts’ developing approach to the issues raised by the Achmea judgment and the recent actions undertaken by the European Commission and the Member States, including the Agreement for the Termination of intra-EU Bilateral Investment Treaties of 5 May 2020.
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MARRE', BRUNENGHI CARLO EFISIO. "Occupazione appropriativa e usurpativa alla luce delle sentenze della Corte Europea dei diritti dell'uomo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1309.

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Arenas, Mendoza Hugo Andres. "Responsabilidad y Procedimiento: Las Dilaciones Indebidas Procedimentales". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2011. https://hdl.handle.net/11572/368082.

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Abstract (sommario):
This Doctoral Thesis develops the illegal procedure delays in Spain, making a comparison with Italian system, which is more advanced in this matter and recently issued the Law 69 of 2009 on the damage delay. The illegal delays can be defined as a: “Postpone incurred by the Spanish Public Administration exceeding the term provided to decide, causing damages to the associates†. Currently at Spain, despite of the obligation of solving established in Article 42 of Law 30 of 1992, does not exist a truly liability when public authorities non fulfillment the term to provide and the citizens are defenseless against Administration’s inactivity.
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Mariani, Francesca. "Le Adr e i poteri giustiziali presso le Autorità indipendenti (i casi di Bankitalia, Consob e Agcom)". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2012. http://hdl.handle.net/11385/200822.

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Abstract (sommario):
Adr e arbitrati istituzionalizzati. L'arbitro bancario finanziario presso Bankitalia e la Camera di conciliazione e arbitrato presso la Consob. L'arbitrato presso l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
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BARONI, ALESSANDRO MARIA. "Le autonomie locali dopo la crisi economica: Italia e Spagna a confronto". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200954.

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Abstract (sommario):
Dalla crisi economica alla crisi delle autonomie locali. L'identità istituzionale e le modifiche relative alla configurazione degli organi delle autonomie locali. La nuova disciplina delle funzioni amministrative e delle loro modalità di esercizio. Crisi economica e controlli sugli enti locali. L'autonomia locale da principio fondamentale a "privilegio" da tagliare: quali limiti per il legislatore statale?
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MESSINEO, Donato. "IL CONTENUTO ESSENZIALE DEI DIRITTI FONDAMENTALI NELLA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388657.

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Abstract (sommario):
The thesis summarizes the results of a research on the Wesensgehaltgarantie of fundamental rights in Italian and European case-law. I looked at the issue from three different perspectives. First, I analyzed the theoretical grounds of the inalienable core of constitutional rights. The principles of social pluralism and tolerance in my view constitute such grounds. Secondly, I argued that the inalienable core of fundamental rights boils down to the value of human dignity, and I investigated its meaning in European law. Finally, I placed my inquiry in the context of federalism, and I analyzed the conflicts between central and local legislators about the competence to enact laws aiming at the realisation of substantive equality. The research starts from the observation that only some constitutions provide for the protection of an inalienable core of fundamental rights as a guarantee for the individual against limitative regulations introduced by the legislature. Yet, this guarantee seems to belong to the very essence of democratic political systems, whose focal point is considered to be the respect for every human being as such. This is probably why judges and scholars tend to affirm the existence of the guarantee in every legal system, even in those where the notion is not spelled out in the text of the Constitution. Another reason for the spread of the inalienable core-discourse in European caselaw lies in the deeper and deeper contacts among different legal systems fostered by the development of the European Union. The European Union has been developing like a common environment where every judge operating in a particular member state can draw on the methods of judicial enforcement of human rights worked out by other judges, regardless of their nationality. After all, the spill-over of rules and forms of protection from one system to another seems to be strongly ‘encouraged’ by certain common provisions, like art. 6.3 of the Treaty on E.U. The guarantee of an inalienable core of fundamental rights expresses the existence of a hierarchy among the values recognized by the Constitution. Such hierarchy itself derives from the philosophical grounds of Constitutionalism and from a particular conception of the relation between the state and the individual: indeed, it was Constitutionalism which lead to the assumption that the state should be seen to exist for the sake of the individual and not vice-versa. The inalienable core of rights is tied to constitutional provisions protecting human dignity: human dignity is not a right itself, but adequate protection of human rights is likely to improve the chances that the individual will realize one’s natural aspiration to have her or his dignity respected. The claim for protection of human dignity requires malleable interpretations of constitutional provisions regulating the relations among different branches of the state. When it comes to protecting the hard core of certain constitutional rights, judges might even be required to point out the illegitimacy of an act of the Parliament by themselves, instead of reporting the question to Constitutional Courts – which is otherwise mandatory in many constitutional systems. This solution is sometimes unavoidable, if the length of the trial before the Constitutional Court would definitely compromise the interest of the claimant, and a violation of human dignity is alleged: this might happen, for example, when a worker is challenging the legitimacy of an act that is suspect of violating her/his constitutional right to a decent and timely remuneration. The existence of an inalienable core of fundamental rights does not imply that some rules or some interests of the individuals having the most elevate worth will always get prevalence over contrasting interests owned by other subjects. In first place, in each legal system many interests are considered to be part of the inalienable core of fundamental rights: thus, the chances are that homogeneous interests belonging to different owners collide from time to time, and judges are often required to manage such clashes. Proportionality review often serves as a tool for solving this kind of conflicts. There is one more reason for rejecting the thesis that some rules are absolute and deserve unlimited application. Such an idea would be in contrast with one the fundamental implications carried by the pluralist nature of contemporary societies: indeed, contemporary democracies blend the right of the majority to rule together with the right of minority groups to exist and to grow their consensus. Eventually, nowadays minorities will become tomorrow’s majorities and will be able to modify some aspects of the existing legal structure. The state has the duty to produce the legal conditions under which such perpetual competition may be carried out. If the inalienable core of fundamental rights were filled up with cumbersome meanings and if the state petrified the rules corresponding to the dominant world-view, the right of actual minorities to produce changes in law and society would be depleted and even emptied out. Thus, even the fundamental principles which form the basis of a legal system must be considered as intertwined with historical changes and are open to long-term modifications. Judges and scholars are required to read the transformations of society, to sift the evolution of philosophical thoughts and the affirmation of new scientific theories in order to extract juridical consequences out of such changes. European Courts showed to assume different meanings of human dignity. Sometimes this has happened because the concept has been invoked by claimants with regard to very different cases and situations. After all, it is common for jurists to lay out variable notions of the same concept, when it is evoked to solving a wide range of questions. Anyway, not every notion of dignity can be welcome, but only the ones which are compatible with the constitutional principle of tolerance. The choice of specific balancing models and tools by courts does not depend on the way fundamental rights are worded out in constitutions, charters or treaties, but it is something that has to do with the cultural assumptions held by interpreters (that is, by judges). Italian Constitutional Court has often failed to address a modicum of specific services that the state should grant to every person as a minimum standard endowed with human dignity. The Court has chosen a different strategy, evaluating the constitutional prohibition of discriminations, which served as a legal basis for the extension of certain public services to newer and newer beneficiaries. This strategy allowed the Court to protect individual rights without castrating the general power of local authorities to select a particular set of public services to be distributed to the public. I argue that addressing a modicum of public services that the state ought to offer to the individual as a necessary means to make her or him able to realise the natural aspiration to dignity is easier for judges than it is for constitutional courts. Poverty and need can actually be identified only in front of a specific set of facts: the legislature may fail to ‘grab’ and assess specific situations by means of general and abstract regulations. Sometimes an act of the Parliament generally considered to be ‘appropriate’ or ‘convenient’ may fail to address rare or exceptional contingencies: this would not be a good reason to challenge its legitimacy, and its elimination by an erga omnes judgement would be a disproportionate remedy. The above considerations should pave the way to a broader acknowledgement of the powers of Courts of first instance in the direct implementation of constitutional rights norms (while such powers are generally neglected, if not denied at all, by scholars in European civil-law systems). A case study on the decisions of Italian Constitutional Court may show a somehow surprising link between social services and the freedom of choice of the individual about her/his destiny. The Court has occasionally cast a light on some public services that are necessary to create the conditions under which an individual is able to be ‘lord of his fate’: namely, the Court has affirmed that basic health-care should be granted to people suffering from diseases as far as it is requested to renew their hope for survival. Hope for survival has been considered one of the most elementary implications of human dignity, whose protection represents the object of a duty of solidarity bearing down on the state as well as on third parties. Scholars are paying more and more attention to human dignity, probably because of two concurring reasons: not only the content of human dignity is vague and amorphous, but evoking it is a powerful instrument for courts. Indeed, European judges often tend to skip the articulated reasoning entangled in the review of proportionality and replace it with (arguable) intuitions about the requirements of human dignity. Human dignity often serves as a strike-down argument allowing courts to affirm that the social project of the State prevails over some needs of the individual. Thus, in European jurisprudence dignity ends up supporting governmental policies that infringe rights, rather than protection of rights. European courts seem to have thus cut the philosophical roots of human dignity, abandoning the Kantian view of the autonomy of the individual. Many commentators have criticized this trend, observing that States and courts render human beings an object of the State by making them objects of the judicial assessment of human dignity. Most lawyers acknowledge that human dignity remains a different concept with different applications in America than it does in Europe. American constitutionalism is considered to be strongly centred on the protection of liberty and rights of the individual, and one may wonder if there is an alternative American conception of human dignity suffused with different values than it is in Europe. Anyway – in America as well as in Europe – there is still a generally shared idea. It seems to be common opinion that there is a struggle between two competing conceptions of human dignity. Most essays on this subject actually ‘ask’ the reader to ‘take a side’: should human dignity be intertwined with self-determination and the right to be left alone (human dignity like a source of rights) or should it be considered as a communitarian value which embeds the individual within a network of social solidarity (human dignity like a source of duties)? To my mind, this quarrel is largely the result of a misunderstanding on the role of human dignity. I propose to focus on legal justification: I analyze some case-law in order to show that both conceptions of human dignity deserve consideration, and that they have to be weighed, in the light of proportionality. In the last part of the work, attention is paid the role of Italian local authorities in implementing constitutional rights. In 2001 the Constitution has been reformed in order to provide local authorities with broader powers, especially in the field of public services regulation. Anyway, Italian Constitutional Court continued to be very attentive about the requirements of the principle of non discriminations and it sometimes stopped interesting legislative ‘experiments’ that local authorities had just introduced, exploiting their new competencies. I argue that such a ‘suffocating’ conception of non-discrimination is not actually required by the Constitution, and that a different balance should be performed between the reasons of centralization and those of differentiation. I assume that some elements of ‘competitory’ regulation should be admitted because this might lead to an improvement in the implementation of constitutional rights.
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Giannangeli, E. "Decentramento territoriale e regionalismo francese : origini, evoluzione e recenti sviluppi: dottorato di ricerca in diritto costituzionale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/50880.

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Abstract (sommario):
The doctorate thesis is divided in three parts. Two chapters compose the first part. The first chapter deals with the study of the sources of French regionalism, especially with an historical and ideological approach. The second chapter develops the subject of the bills in regional field introduced during the third, the fourth and the fifth Republic. In this respect, a considerable role is played by the project of the regional reform project dated April 1969 and written by Charles De Gaulle. Also the second part is dived in two chapters and is dedicated to the administrative organization, to the regional powers and to the financial and accounting regional structure. More specifically, the purpose is to compare one to each other the Law 5th July 1972, n. 72-619 and by the Law 2nd March 1982, n. 82 – 213, providing for the organization, the regional powers and the tax resources of these institutions. The final result is an analysis of the new difference legal rules originated by the transformation from “local government” to “territorial community”. At last, the sixth chapter handles with a deductive method the recently rules, which introduced in France the devolution. The analysis develops from the fundamental principles grounding the French devolution grounding the devolution itself. Later, the thesis draw more specifically the reform of the constitutional Law n. 2003 – 276 dated 28th March 2003, under every respect. A particular examination regards the features of the reform about the relationships between the territorial communities (and also of the overseas communities), the devolution, the institutional evolution of Corsica, the testing of new legal rules in this field, the regional powers, the reform of the financial autonomy of the French regions and, at last, the role now played by this territorial community in Europe.
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TESTA, GIACOMO. "La partecipazione delle regioni alla elaborazione delle politiche europee: analisi comparata dei meccanismi di partecipazione tra modelli istituzionali e paraistituzionali di governance". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200957.

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Abstract (sommario):
Il problematico rapporto tra regioni e Unione europea. La partecipazione delle Regioni ai processi decisionali relativi alle normative europee alla luce del Trattato di Lisbona. La fase ascendente statale e regionale nel diritto interno: evoluzione normativa e individuazione delle best practices. La partecipazione alla elaborazione del diritto europeo della Regione Emilia-Romagna. La fase ascendente nella Comunidad autonoma de la Cataloña. La fase ascendente regionale dell’Emilia-Romagna e della Catalogna: profili problematici comuni e spunti di riflessione per possibili soluzioni.
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CERUTTI, CARLO. "La rappresentanza politica nei gruppi del Parlamento europeo: il divieto di mandato imperativo". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200963.

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Abstract (sommario):
La storia. L'analisi: requisiti formali e sostanziali. La critica: relazione tra rappresentante e rappresentato. Il quadro del Parlamento europeo. Generalità e disciplina dei gruppi politici. Osservazioni sulla rappresentanza politica nei gruppi del Parlamento europeo.
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DI, CARLO DANIELA. "Il principio del contraddittorio nel diritto amministrativo: profili sostanziali, procedimentali e processuali". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/677.

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Abstract (sommario):
La tesi riguarda lo studio del principio del contraddittorio tra cittadino e pubblica amministrazione attraverso un’analisi dei profili di diritto sostanziale, procedimentale e processuale. Il primo capitolo riguarda lo studio delle fonti del diritto considerando tre diversi livelli: ordinamento internazionale, comunitario e nazionale. Il secondo capitolo riguarda lo studio del procedimento amministrativo disciplinato dalla legge n.241/1990 da ultimo modificata dalle leggi n.15/2005 e n.80/2005. Infine il terzo capitolo riguarda l’analisi degli istituti e delle categorie del processo amministrativo attraverso cui si realizza il contraddittorio tra cittadino e pubblica amministrazione.
The argument concerns the study of the principle of an adversarial process between citizen and public administration through an analysis of the substantial, procedural and judicial law profiles. The first chapter regards the study of sources of law considering three different levels: international order, European and national law. The second chapter regards the study of administrative procedure regulated by law n. 241/1990 last amended by laws n. 15/2005 and n. 80/2005. Finally the third chapter regards the analysis of institutes and categories of administrative process through which one realizes the contradiction between citizen and public administration.
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Parise, Maria Elisa. "Lo statuto giuridico dello straniero nell'ordinamento costituzionale italiano". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3427126.

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Abstract (sommario):
This paper aims to analyse the legal status of foreigners in the Italian judicial system , in light of the Constitution rules. The first chapter is dedicated on citizenship, in order to highlight the failure of its reconstruction not only in terms of citizenship formally concepted: that notion must be combined with the citizenship in a substantive way, considered as status which includes rights and duties. Rights and duties are closely linked with the ties existing between foreigns and the society and to the development, within the society itself, of the foreign’s personality. This perspective allows to debate if the only way to face the issue of the rights of foreigners could be the opposition "human rights- rights of the citizen": it is possible to argue there is a plurality of status, variously sized, owned by non-EU citizens depending on the connection with the community. The sustainability of this approach must be assessed, first, according with the constitutional rules governing the subject. The second chapter concerns the study of the most important constitutional regulation in the field of legal status of foreigners: not just art. 10, co. 2, although is the only rule which literally refers to it, but, above all, Articles. 2:03 Cost: their analysis will be carried out starting from the preparatory work, and then through the study of case law and doctrine. Especially the most recent doctrine is supporting the possibility to reconstruct the position of foreigners giving special attention to the rights and obligations incoming on them according with a plurality of different status. Then the focus will move on positive discipline legislation to aliens, due to verify the hypothesis adopted: the third chapter refers the international protection measures (political asylum and subsidiary protection). The right to international protection is quite peculiar, because only the applicant could claim for it, moreover the status deriving from that are not based on a pre-existing relationship with the community but on the requirements holded by the claimant. A special focus will take place concerning the relationship between the right to asylum and political refuge, single measures of international protection and the discipline which Italy is, in the light of European rules, the granting country. In the end it has been rebuilt the contents of the status of political refugee and entitled to international protection. The fourth chapter follows examinating the positive regulation especially the legal status of foreigners outlined under the rules of the d. lgs. 286/1998 Testo Unico sull’Immigrazione. There will take place a brief analysis of issues related to the condition of reciprocity, followed by some primers on residence permits and related status particularly both prerequisites for their acquisition and their contents. A special mention deserves family reunification right that shows how the aliens’ local rooting into the territory gradually increases their protection status, especially according with the family unity right. The conclusion is concerning some relevant issues: from the right to health of non-citizens, to the political rights and constitutional duties. The thesis main pourpose is to recognise along to the citizenship some other status framing the level of participation of a person to the community: this consideration might explain its effects regarding the citizenship law, which, maybe could be granted to those individuals who already are benefiting rights and duties in a way comparable with Italian citizens.
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare quale sia la condizione giuridica dello straniero nell’ordinamento italiano, alla luce della Costituzione. La ricerca muove da alcune considerazioni relative alla cittadinanza, cui è dedicato il primo capitolo, allo scopo di evidenziare l’insufficienza della sua ricostruzione solo nei termini della cittadinanza formalmente intesa: a tale nozione si deve affiancare quella di cittadinanza in senso sostanziale, intesa quale status in cui rientrano diritti e doveri. Questi ultimi, e il loro esercizio, sono strettamente correlati al legame con la società e allo svolgimento, all’interno di essa, della propria personalità. Questa prospettiva consente di mettere in discussione l’idea che l’unico modo per affrontare la questione dei diritti degli stranieri sia la contrapposizione «diritti dell’uomo-diritti del cittadino»: si può invece ipotizzare l’esistenza di una pluralità di status, di varia ampiezza, posseduti dai cittadini extracomunitari a seconda del legame con la comunità. La sostenibilità di questa impostazione deve essere valutata, per prima cosa, in base alle norme costituzionali che disciplinano la materia. Pertanto, il secondo capitolo è dedicato allo studio delle norme costituzionali di maggior rilievo in materia di statuto giuridico dello straniero: non solo l’art. 10 Cost., sebbene sia l’unica norma che testualmente vi fa riferimento, ma, soprattutto, gli artt. 2 e 3 Cost.: la loro analisi sarà svolta a partire dai lavori preparatori, e poi attraverso lo studio della giurisprudenza e della dottrina. Quest’ultima, soprattutto quella più recente, ha sostenuto l’opportunità di ricostruire la posizione dello straniero ponendo attenzione ai diritti e doveri che gli spettano e, quindi, in una pluralità di status, differenziabili in ragione dei già evidenziati parametri. L’attenzione si è poi concentrata sulla disciplina positiva in tema di stranieri, per verificare ulteriormente l’ipotesi ricostruttiva adottata: il terzo capitolo è stato dedicato allo studio delle misure di protezione internazionale (rifugio politico e protezione sussidiaria). Il diritto alla protezione internazionale è del tutto peculiare, poiché non può spettare altro che allo straniero, ed inoltre gli status che ne derivano non si fondano – al contrario di quelli che verranno analizzati nel successivo capitolo – su un legame preesistente con la comunità, ma sul possesso dei requisiti previsti per accedere alla protezione internazionale. In particolare, sono stati approfonditi il rapporto tra il diritto di asilo e il rifugio politico, le singole misure di protezione internazionale ed i casi in cui l’Italia sia il paese competente a erogarle, alla luce della disciplina europea. Infine, è stato ricostruito il contenuto dello status di rifugiato politico e avente diritto alla protezione sussidiaria. Lo studio della disciplina positiva continua, nel quarto capitolo, in cui la condizione giuridica dello straniero viene ulteriormente delineata in base alle norme del d. lgs. 286/1998, c.d. Testo Unico sull’immigrazione. In questa sede trova spazio una breve analisi delle questioni connesse alla condizione di reciprocità, seguita dall’approfondimento su alcuni titoli di soggiorno e sugli status ad essi connessi, sia nei presupposti per la loro acquisizione sia nel loro contenuto, senza trascurare un istituto importante come il ricongiungimento familiare che evidenzia come il radicamento di un soggetto nel territorio accresca via via la tutela riconosciutagli, anche in tema di diritto all’unità familiare Infine, si è dato conto di alcune questioni particolarmente rilevanti, in tema di diritto alla salute dei non cittadini, di diritti politici e di doveri costituzionali. Al termine del lavoro, si può confermare la correttezza di riconoscere, accanto alla cittadinanza, altri status che inquadrano il grado di partecipazione di un individuo alla comunità: tale considerazione potrebbe spiegare i suoi effetti anche riguardo alla disciplina della cittadinanza, che, forse, potrebbe essere concessa senza particolari timori a quei soggetti che già si trovino a godere di diritti e doveri in modo equiparabile a coloro che già sono cittadini italiani.
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SALVATELLI, Patrizia. "Le dimensioni costituzionali della legalità penale europea". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337731.

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Abstract (sommario):
Il fenomeno del c.d. «diritto penale europeo», sebbene siano risalenti le prime riflessioni teoriche sulle sue possibilità di sviluppo e da tempo l’influsso più o meno manifesto del diritto sovranazionale sul diritto penale nazionale sta operando come un inarrestabile fiume sotterraneo, è ancora oggi oggetto di un sostanziale «deficit conoscitivo» e si pone più che mai al centro di necessarie approfondite analisi. Questo essenzialmente per tre ragioni. Innanzitutto, la fluidità e continua mutevolezza dello scenario istituzionale, normativo e giurisprudenziale in cui si collocano i possibili interventi dell’Europa in materia di giustizia penale necessitano di una continua attenta opera di aggiornamento. In secondo luogo, le difficoltà di analisi che si riscontrano in materia, dovute al già rilevato carattere sotterraneo di molti dei fenomeni che vengono in rilievo in questo ambito, al loro alto grado di tecnicismo, alla marcata interdisciplinarietà della materia e alla difficoltà culturale di dover abbandonare la tradizionale forma mentis del giurista, fanno sì che, nonostante l’intervento nel tempo di un folto numero di studi, siamo forse ancora solo all’inizio del superamento di quella situazione di «deficit conoscitivo» inizialmente evocata. Tali difficoltà, forse mai del tutto superabili, devono, quindi, necessariamente condurre ad una costante tensione verso il miglioramento e perfezionamento delle analisi di un fenomeno che si presenta ancora, anche agli occhi degli esperti, come un «labirinto», senza sorprendersi del fatto che, anche alla luce della sua già rilevata fluidità, le acquisizioni di oggi potrebbero un domani costituire forse solo un angolo visuale intermedio, parziale e momentaneo, seppur necessario, per la futura lettura critico-ricostruttiva dell’intero sistema...
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Rossi, Franco. "Il programma di governo nell'evoluzione istituzionale italiana". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2012. http://hdl.handle.net/11385/200823.

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Abstract (sommario):
Indirizzo politico e programma di governo nella forma di governo parlamentare. Il programma di governo in alcuni ordinamenti europei. Il programma di governo in epoca statutaria e nella prima fase della storia repubblicana (1948 - 1992). Il programma di governo nella seconda fase della storia repubblicana (1992 - 2011). Programma e coalizione tra tra prima e seconda fase della storia repubblicana.
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FEDERICI, ANTONIO. "La responsabilità civile del sindacato: organizzazione e responsabilità del sindacato nell’ordinamento civile". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201925.

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Abstract (sommario):
L’elaborato ripercorre gli itinerari della dottrina e della giurisprudenza in merito al problema della responsabilità civile del sindacato nel connubio con i profili riguardanti i diversi modelli di organizzazione. Il quadro che emerge è quello di una tendenza della dottrina ad affrancare le associazioni sindacali dal sistema di responsabilità, a fronte di una giurisprudenza più aperta a ritenere il sindacato soggetto alle disposizioni di diritto comune. Per verificare se il dogma della immunità del sindacato ancora resiste, sono state esaminate, a livello casistica, diverse fattispecie di responsabilità, all’interno delle quali è stata calata la specifica posizione del sindacato. Il risultato a cui giunge la ricerca è quello di una tendenziale riconduzione dell’attività sindacale alle ordinarie regole della responsabilità civile.
The paper traces the routes of the doctrine and jurisprudence on the question of civil liability of the union in marriage with profiles on the various models of organization. The picture that emerges is of a tendency of the doctrine to liberate trade unions from the accountability system, compared with a case more open to believing the union subject to the provisions of common law. To test whether the doctrine of immunity of the union still stands, have been examined in case studies of various criminal responsibility, which was dropped in the particular position of the union. The result that comes the real trend is that of a renewal of trade union activity to the normal rules of civil liability.
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LONGHI, NICOLA. "Verso una giurisdizione specializzata: I convergenti percorsi dei sistemi europei di giustizia amministrativa". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2015. http://hdl.handle.net/11385/200978.

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Abstract (sommario):
La giustizia amministrativa: il sistema giurisdizionale monistico e quello dualistico. Verso una giurisdizione amministrativa specializzata e “ordinaria”. La Francia. L’Inghilterra. La Germania. Cenni alle giurisdizioni amministrative di Austria, Belgio e Spagna. L’Italia.
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Mont, D'Arpizio Daniele. "LA LIBERTA' E LA CROCE Radici cristiane, valori e identità nei nuovi statuti regionali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426949.

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Abstract (sommario):
The subject of this study concerns the references to religion and religious culture in the new Statutes of the Italian Regions, enacted after the reforms approved by the constitutional law No. 1 of 1999, which introduced the direct election of the President of the Region, and No. 3 of 2001, which instead managed the relationship between state and Regions as part of an overall reform of Title V of the Italian Constitution. The first chapter is devoted to the study and analysis of the new rules, of which the historical, political and cultural background is reconstructed, taking into consideration the Constitution, the previous Regional Statutes and those of other local authorities such as Provinces and Municipalities. The second chapter deals with the problem of the legal effects of these rules, analyzing the jurisprudence of the Italian Constitutional Court, particularly the rulings 372, 378 and 379 of 2004 that, by choosing an identical argumentation to treat the statements in the Statutes of Tuscany, Umbria and Emilia-Romagna, have determined that the "proclamation of targets and commitments [...] imply, so to speak, a cultural or even political function, certainly not normative". In carrying out this chapter we'll be able to demonstrate clearly enough that the cases cited do not necessarily apply to the rules concerning religion, so that the effectiveness of these is not questioned. Finally in the third and final charter, the theme of the relationship between law and values coming from a religious culture, particularly Christianity, is taken into consideration, in relation to constitutional principles of freedom of religion and the secular state. In particular, we consider those rules as expressing an explicit opening by the Regions to the values and the cultural traditions of the communities they represent. We'll see how it is possible to find an interpretation of these references that is fully compatible with the Italian constitutional system, but the Regions will have to pay attention to avoid the risk of a discriminating application against people from cultures that are not mentioned in the Regional Charters.
L'argomento di questo studio concerne i riferimenti alla religione e alla cultura religiosa presenti nei nuovi statuti delle Regioni Italiane, emanati dopo le riforme approvate con le leggi costituzionali n. 1 del 1999, che ha introdotto l'elezione diretta del Presidente della Regione, e n. 3 del 2001, che invece ha affrontato i rapporti tra Stato e Regioni nel quadro di una riforma complessiva del Titolo V della Costituzione Italiana. Il primo capitolo è dedicato allo studio e all'analisi letterale delle nuove disposizioni, delle quali viene ricostruito il contesto storico, politico e culturale, prendendo in considerazione la Costituzione – alla luce del dibattito svoltosi nell'Assemblea Costituente – e gli Statuti Regionali precedenti, oltre a quelli degli altri enti locali, come Province e Comuni. Il secondo capitolo affronta il problema dell'efficacia giuridica delle norme che formano l'oggetto di questo studio, confrontandosi sul punto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale, in particolare con le sentenze 372, 378 e 379 del 2004 che, scegliendo un'argomentazione identica per trattare le dichiarazioni di principio presenti negli statuti toscano, umbro ed emiliano-romagnolo, ha stabilito che le “proclamazioni di obiettivi e di impegni [...] implicano una funzione, per così dire, di natura culturale o anche politica, ma certo non normativa”. Nello svolgimento di questo capitolo crediamo di riuscire a dimostrare con sufficiente chiarezza che le sentenze citate non si applicano necessariamente alle norme che riguardano il fatto religioso, di modo che l'efficacia di queste non ne è messa in discussione. Infine nel terzo e ultimo capitolo viene preso in considerazione il tema del rapporto tra ordinamento e i valori sottesi alla cultura religiosa, in particolare quella cristiana, in relazione ai principi costituzionali rappresentati dalla libertà religiosa e dalla laicità dello stato. In particolare si considererà come le norme considerate possano esprimere un'apertura esplicita da parte delle Regioni rispetto ai valori e alla tradizione culturale delle comunità che rappresentano. Si vedrà come è possibile trovare un'interpretazione di questi riferimenti pienamente compatibile col sistema costituzionale italiano, a meno di non cadere nel rischio – sempre presente – di un'applicazione discriminante nei confronti delle persone appartenenti a culture altre rispetto a quelle citate nelle Carte Statutarie.
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Giordan, Filippo. "La pubblica amministrazione e il mercato. Servizi pubblici, attività contrattuale e tutela della concorrenza". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426177.

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Abstract (sommario):
The object of this research is a cross-cutting issue and, for this reason, the attention was not focused on a specific topic but, more generally, on the role of the public administration in the various occurrences in which the public function is intertwined with the protection of private interests or with the protection of general interests such as the protection of competition in the markets. Very briefly we can say that the study has been divided into three main areas. In the first chapter I focused on the position of the administration, and, in general, of the public authority in the market economy, both as an operator which plays an active role through the activity of the public companies and a legal person covering a guarantee position; (focusing here the attention on the role of public authorities). In the second chapter we focused on the role of public administration as the subject that must ensure the provision of services of general economic interest and, consequently, the analysis concerned about the European Union discipline of competition and its various manifestations in domestic law. Particular emphasis was given to the regulation of local public services where the tension between the open market and the protection of the public interests is very emphasized. In the third chapter the analysis was shifted to the role of the administration as a market operator whose contractual activity is characterized by a number of differences compared to the discipline normally applicable to relations between private legal entities. In particular, we focused on pre-contractual liability, the condition of the contract after the annulment of the adjudication and other cases in which we can recognize a threat for the free competition.
L’oggetto della ricerca ha carattere trasversale e, conseguentemente, l’attenzione non è stata focalizzata su di uno specifico istituto ma, più in generale, sul ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nei vari momenti in cui lo svolgimento della funzione si intreccia con la tutela di interessi privatistici o di interessi generali quale è certamente la tutela della concorrenza nei mercati. Molto sinteticamente si può dire che il lavoro è stato suddiviso in tre macro aree. Nel primo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell’amministrazione e, in generale del soggetto pubblico, nell’economia di mercato, nella duplice veste di operatore che svolge un ruolo attivo attraverso lo strumento societario e di soggetto investito di una funzione di garanzia degli equilibri di mercato (focalizzando qui l’attenzione sulla funzione delle autorità garanti). Nel secondo capitolo ci si è concentrati sul ruolo della p.a. quale soggetto tenuto a garantire l’erogazione di servizi di interesse economico generale e, conseguentemente, l’analisi ha avuto ad oggetto la disciplina pro concorrenziale di stampo comunitario e le sue diverse declinazioni nell’ordinamento interno. Particolare rilievo è stato assegnato alla disciplina dei servizi pubblici locali dove è molto accentuata la tensione tra apertura al mercato, da un lato, e salvaguardia degli interessi pubblici sottesi ai servizi da erogare, dall’altro. Nel terzo capitolo l’analisi si è spostata sul ruolo dell’amministrazione quale operatore di mercato la cui attività contrattuale si caratterizza per numerosi profili di specialità rispetto alla disciplina normalmente applicabile ai rapporti tra privati. Sono stati svolti, quindi, alcuni approfondimenti in tema di responsabilità precontrattuale, sorte del contratto ad esito dell’annullamento del provvedimento prodromico di aggiudicazione e in relazione ad alcune vicende della contrattualistica pubblica che possono rappresentare un pericolo per le esigenze di tutela della concorrenza e di parità delle chances competitive dei vari soggetti privati interessati ad essere controparti negoziali della p.a.
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TANZARELLA, Palmina. "La disciplina dei rimedi nelle carte regionali dei diritti. La Corte europea dei diritti dell'uomo e la Corte interamericana a confronto". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337719.

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