Tesi sul tema "Telerilevamento"
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Mazza, Giovanni. "Applicazioni del Telerilevamento satellitare termico in ambito urbano". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/731/.
Testo completoCROCI, MICHELE. "Telerilevamento per il settore agroalimentare: Metodi e Applicazioni". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/120588.
Testo completoIn the last decade, the agri-food sector and local authorities have invested in new technologies to address the growing social, economic, and environmental challenges related to food and its sustainability. Artificial Intelligence (AI) and Machine Learning (ML) fed with high spatial and temporal resolution data (e.g. remote sensing, proximal sensors, weather data and soil maps) enable the development of new tools that can monitor the whole agri-food chain enabling in turn the optimization of production processes and their sustainability. In this study, the three main applications of remote sensing for crop and land monitoring were investigated: i) crop mapping, ii) estimation of biophysical parameters, and iii) yield prediction. In particular, for each of these three applications, some methodological aspects have been analyzed to develop operational solutions for monitoring the agri-food supply chain.
Ninfo, Andrea. "DEM e telerilevamento per lo studio geomorfologico delle pianure alluvionali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426454.
Testo completoLe pianure alluvionali si caratterizzano per la debole inclinazione e le morfologie fluviali che le costituiscono risultano difficilmente percepibili sul terreno. In questa ricerca, due metodologie sono applicate allo studio gemorfologico della pianura veneto-friulana e di quella del Murghab (Tukmenistan): l’analisi di DEM e di immagini telerilevate, da piattaforma satellitare e aerea. I DEM costituiscono l’input fondamentale del terrain modeling ma il loro quadro di riferimento teorico è relativamente poco definito. Nell’applicazione di un metodo (DEM) dove l’incertezza è sempre latente, si sente il bisogno di fornire una sintesi dei modelli concettuali adottati in questa ricerca. L’analisi morfometrica condotta sul DEM della pianura veneta, adeguatamente preparato, consente la classificazione automatica delle morfologie con un buon grado di coerenza. L’analisi statistica delle curvature dimostra il loro forte significato geomorfologico e si rivela d’ausilio per caratterizzare i processi che nel tempo hanno generato le diverse superfici che costituiscono la pianura. L’acquisizione e l’elaborazione di dati telerilevati di dettaglio nella bassa pianura venetofriulana attraversata dalla via Annia (di epoca romana), che congiungeva le principali città dell’Alto Adriatico, ha portato buoni risultati. I cropmark rivelano con straordinaria chiarezza “frammenti” della millenaria interazione tra dinamiche naturali e antropiche in questa porzione di territorio. Entrambi i metodi si sono rivelati efficaci nello studio dell’evoluzione geomorfologica del terminal fan del Murghab. La monotonia morfologica che caratterizza le pianure contrasta con la complessità delle interazioni tra i processi che ne controllano l’evoluzione. Un adeguato utilizzo incrociato di entrambe le metodologie, seguito dalla validazione sul terreno, può fornire un sostanziale contributo allo studio geomorfologico delle pianure alluvionali.
Canova, Elisa. "Telerilevamento multispettrale ed implementazione GIS per una applicazione in campo agronomico". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Cerca il testo completoSapia, Luca Domenico. "Applicazione del telerilevamento satellitare nella gestione degli interventi irrigui in agricoltura". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8122/.
Testo completoRusso, Francesco. "Tecniche di monitoraggio dei flussi veicolari: dai metodi tradizionali al telerilevamento satellitare". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Cerca il testo completoBALVIS, TERESA. "Studio integrato di aree minerarie della Sardegna tramite telerilevamento e analisi mineralogiche". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2008. http://hdl.handle.net/11584/266027.
Testo completoOsimi, Silvio. "Progetto di un sistema IoT a microcontrollore per il telerilevamento di impianti industriali". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21828/.
Testo completoZOLLINI, SARA. "Telerilevamento: integrazione tra immagini ottiche e SAR per l'estrazione della linea di riva". Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/168318.
Testo completoCasciere, Rossella <1977>. "Mappatura dell'impervious e consumo di suolo tramite analisi di change detection in telerilevamento". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7178/1/casciere_rossella_tesi.pdf.
Testo completoRemote sensing is an effective tool for environmental monitoring, due to sensors that regularly acquire large areas of Earth's surface. Multi/hyperspectral images are able to provide information about different topics. This study focuses on soil sealing: this subject is highly relevant, given its impact on phenomena such as urban runoff, habitat fragmentation and agricultural land take. A unique definition about soil sealing, and a unique method for its measure, does not still exist; the study proposed in this thesis deals with everything that involves soil removing. The area of study is the Province of Bologna that covers 3,702 km2 and is characterized by the Po Valley on the north and the Apennines chain on the south. According to data provided by ISTAT for Italian Provinces, Bologna had the fourth higher soil sealing value between 2001 and 2011. In order to map the phenomenon, five Landsat images have been classified with a pixel-based technique. Even if they have a medium spatial resolution, and thus they are not able to map small objects, they are suitable for large areas; furthermore they provide the opportunity for longer time series. The analyzed period goes from 1987 to 2013 and, through change detection procedures applied to the produced maps, this study has tried to quantify the phenomenon, also comparing it with existing data, in order to understand its spatial distribution.
Casciere, Rossella <1977>. "Mappatura dell'impervious e consumo di suolo tramite analisi di change detection in telerilevamento". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7178/.
Testo completoRemote sensing is an effective tool for environmental monitoring, due to sensors that regularly acquire large areas of Earth's surface. Multi/hyperspectral images are able to provide information about different topics. This study focuses on soil sealing: this subject is highly relevant, given its impact on phenomena such as urban runoff, habitat fragmentation and agricultural land take. A unique definition about soil sealing, and a unique method for its measure, does not still exist; the study proposed in this thesis deals with everything that involves soil removing. The area of study is the Province of Bologna that covers 3,702 km2 and is characterized by the Po Valley on the north and the Apennines chain on the south. According to data provided by ISTAT for Italian Provinces, Bologna had the fourth higher soil sealing value between 2001 and 2011. In order to map the phenomenon, five Landsat images have been classified with a pixel-based technique. Even if they have a medium spatial resolution, and thus they are not able to map small objects, they are suitable for large areas; furthermore they provide the opportunity for longer time series. The analyzed period goes from 1987 to 2013 and, through change detection procedures applied to the produced maps, this study has tried to quantify the phenomenon, also comparing it with existing data, in order to understand its spatial distribution.
DE, VECCHI DANIELE. "Stima della vulnerabilità e valutazione del danno tramite combinazione di telerilevamento e crowdsourcing". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2017. http://hdl.handle.net/11571/1215974.
Testo completoRoccheggiani, Matteo. "Il telerilevamento satellitare per la valutazione dei rischi geologici lungo le infrastrutture lineari". Doctoral thesis, Urbino, 2020. http://hdl.handle.net/11576/2675397.
Testo completoBILOTTA, GIULIANA. "Umanità vista da lontano : telerilevamento da satellite e grandi progetti europei GMES e NEREUS". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/11578/278553.
Testo completoIMPOLLONIA, GIORGIO. "Telerilevamento multispettrale da APR per high-throughput phenotyping dei tratti di canapa e miscanto". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/119451.
Testo completoUnmanned aerial vehicle (UAV) based remote sensing platform was used for high-throughput phenotyping (HTP) of hemp and miscanthus traits. UAV remote sensing, through the acquisition of multispectral images and the calculation of different vegetation indices, is able to estimate the crop traits. In this thesis, the crop traits estimated were leaf area index and leaf chlorophyll content for hemp, while light interception, plant height, green leaf biomass, standing biomass, and moisture content for miscanthus. The estimation of the traits was carried out using machine learning algorithms and the inversion of the PROSAIL model. The HTP of hemp and miscanthus was carried out by applying the generalized additive model (GAM) to the time series of traits values estimated from UAV flights. UAV remote sensing enabled to analyse of the traits' dynamics during the growing season. Combining estimation models and GAM modelling applied to time series of crop trait values estimated from multiple multispectral images of UAV flights proved to be a powerful tool for HTP.
Vallicelli, Flavio. "L'impatto della geometria urbana per applicazioni del telerilevamento in ambito energetico: l'influenza dello sky view factor". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6451/.
Testo completoMandanici, Emanuele <1982>. "Il contributo del telerilevamento multi ed iperspettrale per la caratterizzazione del territorio e la sostenibilità ambientale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3962/1/Mandanici_Emanuele_tesi.pdf.
Testo completoMandanici, Emanuele <1982>. "Il contributo del telerilevamento multi ed iperspettrale per la caratterizzazione del territorio e la sostenibilità ambientale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3962/.
Testo completoPIRODDI, LUCA. "Sistemi di telerilevamento termico per il monitoraggio e la prevenzione dei rischi naturali: il caso sismico". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2011. http://hdl.handle.net/11584/266251.
Testo completoKUTCHARTT, RUEDLINGER ERICO HEINZ. "Biomassa forestale epigea: da equazioni allometriche al telerilevamento nelle foreste pluviali temperate e negli ecosistemi arbustivi". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. https://hdl.handle.net/11577/3460783.
Testo completoThis research was focused on developing methodologies to determine aboveground biomass in tree and shrubs species in the central part and southern Chile from allometric basis equations to remote sensing approaches. The main intention was to build biomass equations by tree components, such as stem wood, stem bark, foliage and, total aboveground biomass in Araucaria araucana (Mol.) K. Koch in southern Chile, applying a destructive sampling, which includes felling and weighing the trees on the field. On the other hand, similar approaches were used in 14 shrubs species in the Mediterranean shrubland in central Chile. A part of the biomass equations, also physical wood properties were determined in A. araucana and in the 14 shrub species, such as moisture content (%) and basic wood density (Mg m-3), being a crucial step to determine dry weights in the biomass weighed in the field. In addition, biomass allocation was determined to understand the biomass distribution through different tree components. In the case of shrub species, these could be divided only into two components, being these components the woody and foliage biomass. To provide accurate biomass models in A. araucana, we tested several explanatory variables in addition to the diameter at breast height (DBH), such as total height, crown diameter, crown length, age, basal area and wood density to assess whether adding other covariates the errors in the biomass prediction can be reduced. Due the restricted sample size, we applied a k-fold cross validation, considering that to split the dataset to train and test for 33 trees were not enough. The metrics used to validate the models to estimate the total aboveground biomass, and to the specific allometric models by tree components were the coefficient of determination (R2), the root mean square error (RMSE) and the mean absolute percentage error (MAPE). In addition, the estimates parameters were assessed through the Percentage Relative Standard Error (PRSE) to see the uncertainty in the coefficient models. The approach used in shrub species was different compared to A. araucana because a single stem diameter from a multi-stem is not representative for the whole plant. Therefore, the main explanatory variables used for the shrub species were the crown area and the crown volume as a principle variable predictor. The models provided were species- specific for the 14 shrub species, but also a multi-species model was developed as a general model. The validation included the same metrics used in A. araucana. However, the multi-species model was assessed also through the Akaike information criterion (AIC) due the data variability between the different species and the two geographical zones. The biomass models in A. araucana were used to develop methodologies to estimate aboveground forest biomass using satellite data, specifically, Synthetic Aperture Radar (SAR) data. On the other hand, the same allometric models were used to train and test Sentinel-2 data to detect forest degradation in 12 forest stands in southern Chile, where the forest alteration was categorized in four levels, being these i) none, ii) low, iii) medium and iv) high. The biomass measured in the field was compared to the NDVI values provided by a total of 60 images over 12 months (from June 2019 to June 2020) from both Sentinel-2 vectors. The results indicated that Sentinel-2 data can distinguish the four alteration levels, but medium and high alterations obtained similar NDVI distributions, being not easy to distinguish both categories through satellite data.
KUTCHARTT, RUEDLINGER ERICO HEINZ. "Biomassa forestale epigea: da equazioni allometriche al telerilevamento nelle foreste pluviali temperate e negli ecosistemi arbustivi". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. https://hdl.handle.net/11577/3460784.
Testo completoThis research was focused on developing methodologies to determine aboveground biomass in tree and shrubs species in the central part and southern Chile from allometric basis equations to remote sensing approaches. The main intention was to build biomass equations by tree components, such as stem wood, stem bark, foliage and, total aboveground biomass in Araucaria araucana (Mol.) K. Koch in southern Chile, applying a destructive sampling, which includes felling and weighing the trees on the field. On the other hand, similar approaches were used in 14 shrubs species in the Mediterranean shrubland in central Chile. A part of the biomass equations, also physical wood properties were determined in A. araucana and in the 14 shrub species, such as moisture content (%) and basic wood density (Mg m-3), being a crucial step to determine dry weights in the biomass weighed in the field. In addition, biomass allocation was determined to understand the biomass distribution through different tree components. In the case of shrub species, these could be divided only into two components, being these components the woody and foliage biomass. To provide accurate biomass models in A. araucana, we tested several explanatory variables in addition to the diameter at breast height (DBH), such as total height, crown diameter, crown length, age, basal area and wood density to assess whether adding other covariates the errors in the biomass prediction can be reduced. Due the restricted sample size, we applied a k-fold cross validation, considering that to split the dataset to train and test for 33 trees were not enough. The metrics used to validate the models to estimate the total aboveground biomass, and to the specific allometric models by tree components were the coefficient of determination (R2), the root mean square error (RMSE) and the mean absolute percentage error (MAPE). In addition, the estimates parameters were assessed through the Percentage Relative Standard Error (PRSE) to see the uncertainty in the coefficient models. The approach used in shrub species was different compared to A. araucana because a single stem diameter from a multi-stem is not representative for the whole plant. Therefore, the main explanatory variables used for the shrub species were the crown area and the crown volume as a principle variable predictor. The models provided were species- specific for the 14 shrub species, but also a multi-species model was developed as a general model. The validation included the same metrics used in A. araucana. However, the multi-species model was assessed also through the Akaike information criterion (AIC) due the data variability between the different species and the two geographical zones. The biomass models in A. araucana were used to develop methodologies to estimate aboveground forest biomass using satellite data, specifically, Synthetic Aperture Radar (SAR) data. On the other hand, the same allometric models were used to train and test Sentinel-2 data to detect forest degradation in 12 forest stands in southern Chile, where the forest alteration was categorized in four levels, being these i) none, ii) low, iii) medium and iv) high. The biomass measured in the field was compared to the NDVI values provided by a total of 60 images over 12 months (from June 2019 to June 2020) from both Sentinel-2 vectors. The results indicated that Sentinel-2 data can distinguish the four alteration levels, but medium and high alterations obtained similar NDVI distributions, being not easy to distinguish both categories through satellite data.
Tessari, Giulia. "Caratterizzazione e modellazione di fenomeni geologici di instabilità attraverso tecniche di telerilevamento satellitare e simulazioni numeriche". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424125.
Testo completoL’analisi degli spostamenti superficiali del terreno permette di ottenere importanti informazioni sull’evoluzione di un fenomeno di instabilità geologia e identificarne i fattori di innesco. A questo scopo, i dati RADAR ad apertura sintetica (SAR) satellitari possono essere utilizzati per raccogliere misure indirette relativamente alle deformazioni superficiali di aree affette da dissesti geologici. I risultati ottenuti tramite tecniche di telerilevamento SAR possono poi essere confrontati con i risultati di simulazioni numeriche: il raffronto tra campi di spostamento e velocità consente di validare e calibrare il modello numerico. Le simulazioni numeriche sono probabilmente lo strumento più diffuso per la riproduzione un dissesto sotto specifiche ipotesi, la cui esattezza è fortemente connessa alla quantità di dati di input disponibili. Spesso molti dei parametri necessari a costruire un modello devono essere stabiliti attraverso ragionevoli assunzioni, che possono essere verificate grazie a misure sul campo e monitoraggi con tecniche classiche, o attraverso tecniche di telerilevamento. Un diverso approccio, applicato nella creazione di un modello, consiste nel considerare una mappa di spostamenti superficiali quale punto di partenza per modellare un fenomeno di instabilità e le caratteristiche della sorgente. Tale approccio necessita della disponibilità di precisi valori di velocità di spostamento, ad una risoluzione spaziale adeguata al fenomeno che si sta analizzando. Il presente lavoro è finalizzato a determinare il contributo dei dati SAR satellitari nello studio dei dissesti geologici, con particolare riferimento a frane e sinkholes. L’approccio metodologico è stato utilizzato in diverse condizioni per capirne l’applicabilità e ottimizzarne i risultati ottenuti, superando alcuni dei limiti del dato SAR. Le tecniche di telerilevamento RADAR satellitare, ed in particolare la tecnica InSAR (Synthetic Aperture RADAR Interferometry), considerano le variazioni di fase tra il segnale trasmesso e la componente retrodiffusa che torna al ricevitore, e restituiscono accurate mappe di spostamento superficiale su larga scala. Tra l’altro è possibile stimare non solo le deformazioni, ma tutta l’evoluzione degli spostamenti, utilizzando informazioni derivanti da diversi interferogrammi ottenuti da numerose immagini SAR, combinandoli ed analizzando i cambiamenti di fase del segnale. Queste tecniche sono definite D-InSAR (Differential Interferometric SAR) e i principali algoritmi proposti in quest’ambito sono denominati PS InSAR (Ferretti et al., 2001) ed SBAS (Berardino et al., 2002). Ma le tecniche D-InSAR hanno delle limitazioni nella loro applicazione: possono rilevare solo una componente dello spostamento complessivo; non tutte le geometrie sono visibili al satellite ed è quindi importante valutare l’esposizione dell’area che si analizza; anche la presenza di fitta vegetazione genera delle limitazioni. In questi casi è possibile utilizzare l’ampiezza del dato, anziché la fase, per identificare superfici soggette a deformazioni (Casu et al., 2011). Le tecniche menzionate sono state applicate a tre casi reali: • due frane manifestatesi nella zona prealpina della Provincia di Vicenza nel 2010; • subsidenza e sinkholes che affliggono la costa Giordana del Mar Morto. Entrambe le frane analizzate, la frana di Contrada Cischele e la frana di Val Maso, sono state innescate da un evento di pioggia eccezionale che ha colpito la Provincia di Vicenza nell’autunno 2010. La frana che ha interessato Contrada Cischele, nel Comune di Recoaro Terme, è caratterizzata da velocità di deformazione contenute, dovute alla riattivazione del versante in frana in stretta connessione con gli eventi di pioggia e quindi l’innalzamento della falda. La frana si è manifestata causando danni alle abitazioni presenti, alla strada Provinciale ed al muro di contenimento che la delimita. Grazie alle indagini in situ e alle prove di laboratorio effettuate sui materiali è stato possibile riprodurre un modello di stabilità globale del versante. L’analisi del dissesto con dati SAR è avvenuta inizialmente attraverso la valutazione dei dati PS storici nell’archivio del Ministero dell’Ambiente, verificando la presenza di spostamenti precedenti all’evento del 2010. Successivamente è stata applicata la tecnica SBAS utilizzando 14 immagini COSMO-SkyMed acquisite a cavallo dell’evento piovoso. La presenza di vegetazione nel versante, che è causa di una decorrelazione temporale tra i dati, ha reso particolarmente complesso il processamento. Attraverso un’attenta calibrazione dei parametri di filtraggio dei dati è stato possibile definire il campo di spostamenti nell’area indagata. La frana in località Val Maso, nel Comune di Valli del Pasubio, è caratterizzata da dinamiche molto diverse rispetto al precedente caso. A seguito delle eccezionali piogge del Novembre 2010, il versante è collassato con un movimento rototraslativo al coronamento, che è evoluto in colata. L’evento si è sviluppato molto rapidamente ed ha coinvolto circa 200'000 m3 di materiale asportato; la superficie di scivolamento si è localizzata a circa 20 m di profondità. Una back analysis della stabilità del versante ha permesso di definire con maggiore accuratezza le proprietà geotecniche dei materiali coinvolti. Poi, i parametri ottenuti sono stati utilizzati per un’analisi disaccopiata di filtrazione e stabilità globale dell’area a monte del coronamento di frana, per valutare l’entità della minima intensità di pioggia in grado di innescare la retrogressione del fenomeno. Ulteriori informazioni sulla frana sono state ricercate tramite l’utilizzo di dati SAR satellitari. A causa della densa vegetazione e degli evidenti cambiamenti morfologici indotti dalla frana, le tecniche PS ed SBAS non sono risultate applicabili. Si è pertanto analizzata l’ampiezza del dato, anziché la fase, utilizzando 9 immagini COSMO-SkyMed, acquisite prima e dopo l’evento. La valutazione dei cambiamenti di ampiezza ha permesso di perimetrare l’area in frana. Infine la tecnica SBAS è stata utilizzata per indagare l’evoluzione dei sinkholes che interessano la costa Giordana del Mar Morto, con particolare attenzione alla porzione sud-orientale della costa, denominata Ghor Al Haditha. Grazie ai numerosi riferimenti bibliografici relativi a quest’area (Bartov et al., 2000; Closson et al., 2007, 2009; Abou Karaki et al., 2005; Abelson et al., 2006; Akawwi et al., 2009; Ezersky et al., 2013) sono chiare le ragioni del verificarsi di questi dissesti e della subsidenza lungo tutta la costa del lago. L’innesco è connesso all’ingente sfruttamento, a scopo civile ed industriale, delle acque del Mar Morto, il cui livello si sta abbassando di circa 1 m/anno. La conseguenza di questo sfruttamento è una sostituzione dell’acqua salina, presente in profondità, con acqua dolce di falda, la quale causa la dissoluzione degli strati salini presenti nel terreno. L’area è stata analizzata utilizzando immagini ERS, Envisat e COSMO-SkyMed. I primi due dataset hanno evidenziato la subsidenza che affligge le coste, senza permettere di isolare gli spostamenti dovuti ai singoli sinkhole, a causa della risoluzione spaziale di 25 m di questi dati SAR. L’utilizzo dei dati COSMO ha invece permesso di identificare gli spostamenti dovuti ai sinkholes in modo molto dettagliato, grazie all’alta risoluzione spaziale di questi dati (3m x 3m) e al breve tempo di rivisitazione del satellite. Uno specifico sinkhole è stato individuato ed analizzato studiandone l’evoluzione temporale. Sulla base dei risultati ottenuti dal processamento SBAS è stato definito un modello analitico: partendo dal campo di spostamenti superficiali sono stati derivati i parametri geometrici della sorgente e stimata la variazione di volume associata al fenomeno. Le esperienze fatte hanno evidenziato come i dati SAR satellitari permettano di ottenere importanti informazioni riguardo le dinamiche dei fenomeni di instabilità. Il grado di dettaglio di tali informazioni dipendono da diversi fattori, quali la risoluzioni spaziale del dato, la numerosità e la vicinanza temporale dei dati analizzati, la presenza di vegetazione più o meno fitta, la velocità degli spostamenti. La possibilità di utilizzare i dati SAR per ottenere informazioni utili alla creazione di un modello numerico è stata testata in diverse condizioni. In presenza di movimenti molto rapidi, che superano il valore massimo di velocità rilevabile, e cambiamenti netti della copertura vegetativa provocano una perdita di coerenza, è possibile analizzare l’ampiezza del segnale anziché la fase. Nel caso della frana in località Val Maso, è stato possibile mappare la superficie soggetta a deformazioni, fornendo un possibile strumento fondamentale per la gestione dell’emergenza post-evento. Nonostante la presenza di vegetazione nel versante in frana, in località Cischele, la tecnica SBAS ha permesso di stimare una componente dello spostamento superficiale, grazie all’attenta calibrazione di alcuni parametri del processamento. La morfologia pianeggiante della costa del Mar Morto, in località Ghor Al Haditha, e la scarsa presenza di vegetazione, hanno permesso di ottenere precise informazioni relativamente alle deformazioni superficiali indotte dal subsidenza e sinkholes, tanto da poter generare un modello analitico del fenomeno, utile alla creazione di un sistema di early warning, sulla base dei movimenti che precedono un possibile evento catastrofico.
Nobile, Mario <1972>. "Valutazione del livello di servizio di strade urbane mediante dati di telerilevamento di veicoli di trasporto pubblico". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/96/1/M.Nobile_tesi_finale.pdf.
Testo completoNobile, Mario <1972>. "Valutazione del livello di servizio di strade urbane mediante dati di telerilevamento di veicoli di trasporto pubblico". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/96/.
Testo completoZannoni, Diego. "Il telerilevamento via satellite ai fini della gestione dei disastri naturali. La disciplina giuridica internazionale ed europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3421740.
Testo completoIl presente lavoro mira ad offrire una chiarificazione e ricognizione della disciplina generale internazionale ed europea del remote sensing e nel contempo ad individuare il regime speciale applicabile ai programmi di remote sensing condotti per la prevenzione, la mitigazione e la gestione dei disastri naturali e alle immagini telerilevate rilevanti nello stesso ambito. Tale opera ermeneutica, che ne costituisce il filo conduttore ed unificante le varie parti, è animata dall’obiettivo di proporre un equo bilanciamento fra due esigenze contrapposte: quella di promuovere lo sviluppo del settore del remote sensing stimolando l’investimento privato e quella di tutelare adeguatamente l’interesse pubblico in materia di gestione, in senso lato, dei disastri naturali con il corollario della prevalenza, in tale ambito, della logica della solidarietà su quella del profitto. Dopo una parte introduttiva dedicata alla definizione, alla stregua della normativa rilevante, di alcuni concetti fondamentali come telerilevamento, disastro naturale, spazio extra-atmosferico, vengono enucleate e sviscerate le questioni giuridiche che il remote sensing pone durante tutto il suo svolgimento, dal lancio del satellite da telerilevamento fino al momento della diffusione e dell’utilizzo delle immagini telerilevate, facendo ampio appello ai principi generali di diritto internazionale spaziale e dell’ambiente ed esaminando la prassi che si sta sviluppando ad opera degli operatori spaziali e delle organizzazioni di carattere umanitario. In questa parte viene dedicata particolare attenzione all’unico strumento internazionale dedicato in modo specifico al remote sensing, la risoluzione dell’Assemblea Generale 41/65 del 1986, la cui corrispondenza al diritto internazionale generale viene pertanto vagliata principio per principio. L’indagine si concentra poi sulla cooperazione internazionale che si è sviluppata nel settore della gestione tramite remote sensing dei disastri naturali, prendendo in esame più da vicino il sistema messo a punto a livello globale dall’International Charter on Space and Major Disasters e, a livello regionale, dall’Unione Europea. E’apparso poi necessario analizzare la disciplina applicabile all’accesso ai dati telerilevati in particolare per verificare come le restrizioni all’accesso e alla diffusione previste da tutte le legislazioni spaziali nazionali, anche di recente adozione, interagiscono e possono essere conciliate con l’incondizionato obbligo di avviso (early warning) e di soccorso che il diritto internazionale pone in caso di disastri naturali concludendo nel senso che, quando i dati telerilevati sono rilevanti nel settore dei disastri naturali, cadono tutte le eccezioni e le restrizioni eventualmente imposte. Passando infine a considerare gli strumenti utilizzabili a protezione dei satelliti da telerilevamento e degli stessi dati telerilevati, nella fase di downlink o su supporto fisso, ne vengono messe in evidenza le lacune e viene sottolineata l’esigenza di chiarificazione che permea la materia. Ferma la necessità di garantire una adeguata protezione della proprietà intellettuale ai dati telerilevati, quale sia il loro livello di elaborazione, si ritene che tale protezione dovrebbe venir meno se i dati sono rilevanti nella gestione dei disastri naturali, a tutto vantaggio della loro più ampia condivisione. In sintesi nel presente lavoro l’accesso ai dati telerilevati rilevanti nella gestione dei disastri naturali viene configurato come un servizio pubblico (public service, offentiche Aufgaben, service public) della comunità internazionale e si pone come elemento essenziale di un sistema in corso di progressiva definizione fondato sulla solidarietà fra tutti gli Stati partecipanti alla catena della attività telerilevanti e sul principio del beneficio comune cui debbono essere finalizzate, ai sensi dell’art. I del Trattato sullo spazio, l’esplorazione e l’utilizzazione dello spazio extra-atmosferico.
Zollo, Cesarino. "Applicazioni geomorfologiche di modelli digitali delle altezze (DEM) derivati da immagini satellitari Geoeye-1 ad alta risoluzione". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1913.
Testo completoL’obbiettivo di questa tesi di dottorato è la creazione di modelli digitali delle altezze derivati da immagini stereoscopiche acquisite da sensori satellitari ad altissima risoluzione, la valutazione delle accuratezze planoaltimetriche raggiungibili, nonché le possibili applicazioni. Grazie alle risoluzioni geometriche raggiunte, i satelliti ottici di ultimissima generazione sono paragonabili, in determinati ambiti applicativi, alla più costosa ed impegnativa fotogrammetria classica da aeromobile. Poiché l’utilizzo di tali immagini è piuttosto recente, le informazioni relative agli impieghi e alla adattabilità in scale cartografiche più o meno spinte provengono da lavori di ricerca specifici sia in ambito scientifico che privato. Tra i diversi impieghi risulta di maggior interesse la possibilità di produzione di modelli digitali delle altezze (DEM) da immagini ad alta risoluzione con accuratezze paragonabili alle metodiche classiche di rilievo. Proprio in questo ambito va a porsi la prima parte di questo lavoro di tesi utilizzando le immagini satellitari Geoeye-1 con risoluzione spaziale di 50 cm e in modalità stereo nonché le problematiche riscontrate. La seconda parte di questo lavoro di tesi si focalizza sulla possibilità di utilizzare il DEM prodotto da immagini satellitari in ambito geomorfologico, producendo da essi degli indici geomorfometrici per la valutazione di corpi di frana. Il primo capitolo di questo lavoro di tesi introduce le peculiarità del telerilevamento satellitare, riporta le caratteristiche del sensore Geoeye-1 e le particolarità delle immagini utilizzate. Il secondo capitolo tratta dei modelli matematici implementati nei software Geomatica della PCI Geomatics e SOCET SET della BAE System e le diversità tra essi. Il terzo capitolo riporta le modalità di acquisizione e diffusione dei dati geografici, le accuratezze posizionali da raggiungere per utilizzare tali prodotti in ambito cartografico. Il quarto capitolo è interamente centrato sulla produzione dei DEM. La prima parte è dedicata alla campagna GPS per il rilievo dei punti di controllo a terra (GCP), utilizzati poi per la fase di georeferenziazione delle immagini satellitari. La parte centrale affronta le problematiche riscontrate e i test di accuratezza effettuati per i prodotti generati. Infine sono riporte le comparazioni tra il DEM creato e prodotti certificati. Il quinto capitolo è dedicato alla creazione di indici geomorfometrici per un ambito di frana. Utilizzando tali indici e curve di livello derivate dal DEM prodotto, sono stati creati i contorni di frana. La parte conclusiva del capitolo invece riporta la valutazione dei movimenti avvenuti tra il 2004 e il 2012. [a cura dell'autore]
XII n.s.
Trevisiol, Francesca. "Il telerilevamento satellitare nella gestione delle emergenze da catastrofi naturali: l’alluvione tra l'Enza e il Parma del dicembre 2017". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15977/.
Testo completoZHENG, ZIHAO. "MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL'IMPATTO DELLE ATTIVITÀ UMANE SULL'ECO-AMBIENTE BASATO SUL TELERILEVAMENTO - Osservazione congiunta di satelliti diurni e notturni". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445074.
Testo completoSince the Industrial Revolution, rapid global population growth and intense urbanization processes have led to overexploitation of natural resources and reshaped the land surface. According to the IPCC Climate Change 2021 report, human activities have caused global warming, the climate system has experienced widespread and rapid changes, and the probability of compound extreme weather events increased significantly. Therefore, timely monitoring of human activities and the natural environment is of great importance to the sustainable development of human society. Since there are several limitations to the commonly used ground-based monitoring solutions, remote sensing platforms, which can quickly obtain regional and even global information on surface processes, have become an essential tool for Earth observations. Thus, this thesis aims to explore the integration of daytime and nighttime remote sensing to track the dynamics of human activity footprints and eco-environment, and to quantitatively assess the interactions between them, which is valuable for promoting SDGs. To achieve this objective, a series of efforts both in data processing and application exploration were implemented. First, the calibration models for saturation phenomena and interannual turbulence present in NTL data were developed. Second, based on the most advanced Black Marble Suite data, a method for near real-time composited monthly NTL images was proposed, which provided an important support for short-term period event effect detection. In addition, the quality flag layers for the widely used ENTL data today have been produced and open sourced. Finally, human activities and eco-environmental dynamics at local, regional and global scales were assessed and discussed through NTL data and RSEI models. Although these efforts deserve to be advanced and refined, the works in this thesis has led to some new intellectual discoveries. Some of the models and data products developed in the thesis have been applied by other scholars to regional studies in different contexts, which is encouraging. In conclusion, the work in this thesis expands the perspective of Earth observation and makes a positive contribution to help us understand human-environment interactions more precisely.
Guglielmi, Marco. "Analisi dei risultati di un’indagine InSAR sul territorio collinare e montuoso dell’Emilia-Romagna centro-orientale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Cerca il testo completoBertoldi, Luca. "Telerilevamento di rocce granitoidi in ambiente desertico (Anti - Atlante Orientale - Marocco) ed alpino (Himalaya - Nepal Occidentale): elaborazione immagini ASTER e spettroscopia". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427505.
Testo completoLa presente ricerca ha lo scopo di sperimentare tecniche di telerilevamento multispettrale atte alla discriminazione e mappatura di plutoni granitici e caratterizzare la risposta spettrale di rocce granitoidi nelle lunghezze d'onda del visibile, vicino e medio infrarosso e infrarosso termico. Nonostante il telerilevamento satellitare sia stato ampiamente applicato alla geologia, le potenzialità del sensore ASTER (Advanced Spaceborne Thermal Emission and Reflectance Radiometer) non sono state mai applicate alla cartografia di corpi granitici. In questo lavoro si sono così presi in considerazione numerosi plutoni in due diversi contesti geologici ed ambientali: i) plutoni di età Ediacariana e Cryogeniana presenti nell'Anti-Atlas Orientale (Sagrho orientale - Marocco) e ii) plutoni Terziari dell'Himalaya meridionale (Dolpo - Nepal occidentale). Nelle analisi delle immagini ASTER si è prestata una particolare attenzione alle fasi di pre-processing, dove si sono applicate le calibrazioni e correzioni radiometriche e geometriche necessarie ad ottenere un dato valido, sia dal punto di vista spettrale che spaziale.. I dati di ASTER di livello 1a, attraverso la calibrazione radiometrica, sono stati così trasformati da DN (Digital Number) in radianza al sensore (W/m2/sr/μm), ottenendo un dato di livello 1b. Questo è quindi stato corrette per l'effetto di crosstalk, ricampionato alla stessa risoluzione spaziale (15m/pixel), georeferenziato e ortoretificato. Infine, attraverso l'applicazione della correzione atmosferica, i valori di radianza al sensore sono stati convertiti in valori di riflettanza al suolo. Nell'immagine dell'area Himalayana, caratterizzata da un'alta energia di rilievo, si è inoltre applicata la correzione topografica. Le firme spettrali ricavate dall'immagine satellitare sono state confrontate con quelle ad alta risoluzione di minerali, misurate in laboratorio e presenti nella libreria spettrale ASTER Spectral Library v.2.0 (Baldridge et al., 2009). A queste firme si sono aggiunte quelle di minerali e rocce di oltre 45 campioni di granitoidi raccolti nelle aree di studio ed analizzati con lo spettrofotometro VARIAN-CARY5000R nell'intervallo di lunghezze d'onda tra 0.35µm e 2.5µm (visibile -medio infrarosso) con una risoluzione di 1nm. Le firme spettrali ad alta risoluzione (circa 2150 bande) sono state così ricampionate secondo la risoluzione delle 9 bande ASTER. Le analisi di telerilevamento dell'area marocchina hanno consentito la distinzione di quattro plutoni calc-alcalini di età Ediacariana, caratterizzati da una composizione molto simile e da una diffusa copertura di vernice del deserto sulla superficie degli affioramenti. La discriminazione di queste rocce granitoidi è stata effettuata grazie allo studio delle immagini in scala di grigi e combinazioni RGB a falsi colori di bande ASTER, rapporti tra bande ASTER e classificazioni di tipo supervised, quali maximum-likelihood (MLL) e spectral angle mapper (SAM). I dati dei sistemi ASTER VNIR/SWIR (Visible Near Infra Red Region, Short Wave Infrared Region) si sono comunque mostrati più efficaci di quelli del sistema TIR (Thermal Infrared Region), nella discriminazione delle rocce considerate. Questo è principalmente dovuto alla presenza di alterazioni idrotermali e superficiali, caratterizzate da assorbimenti diagnostici nella regione VNIR-SWIR, che di fatto dipendono dall'evoluzione magmatica, dalla tessitura e dalla composizione del litotipo indagato. Le analisi di telerilevamento dell'area Himalayana, caratterizzata dalla presenza di vegetazione, nuvole, neve e ghiaccio ha richiesto l'utilizzo di tecniche più complesse di quelle utilizzate nell'area Marocchina, caratterizzata da una buona esposizione degli affioramenti. Il mascheramento dei pixel non rocciosi si è così mostrato un buon approccio in aree con clima alpino. Le firme spettrali da satellite degli affioramenti leucogranitici analizzati, si mostrano influenzate dalla presenza di un'associazione di roccia e licheni. Poichè le rocce granitiche sviluppano substrati acidi, la presenza di specie licheniche acidofiliche è diagnostica della composizione della roccia sottostante. La presenza congiunta di assorbimenti caratteristici dei licheni acidofilici e della muscovite negli spettri da satellite possono quindi essere interpretati come proxy della presenza di rocce leucogranitiche. Si sono quindi analizzate le immagini in scala di grigi e composizioni a fasi colori di rapporti tra bande, assorbimenti relativi di banda e componenti principali, mirate ad enfatizzare gli assorbimenti di licheni e muscovite. In questo modo, le elaborazioni di telerilevamento, unite alle analisi spettrali hanno portato alla scoperta di un corpo granitico di 110 km2 (Buraburi Granite-BG) nella regione del Dolpo (Nepal occidentale). I risultati portano a concludere che le fasi di pre-processing e processing mirate alle applicazioni geologiche del telerilevamento, devono essere scelte e pesate in base agli specifici contesti ambientali e stagionali. Infine si è dimostrata l'importanza dei proxies quali licheni acidofilici e vernice del deserto, nel riconoscimento indiretto, da satellite, di rocce granitiche.
Masi, Veronica. "Aspetti fondamentali dell'interazione tra la radiazione nelle microonde e le nubi nell'osservazione satellitare". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10526/.
Testo completoMolari, Giada. "Tecniche innovative per la stima della batimetria fluviale da DEM globali satellitari". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12569/.
Testo completoNeri, Stefano. "Utilizzo metrico di immagini panoramiche satellitari CORONA". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/128/.
Testo completoSUMA, Andrea. "Geomorfologia e Geodiversità della Sierra de Grazalema (Andalusia, Spagna)". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389462.
Testo completoTUFAROLO, EMANUELE. "Sviluppo di un aeromobile prototipale attrezzato per il remote sensing multi-parametrico: sperimentazione del sotto-sistema fotogrammetrico in differenti morfologie e applicazioni". Doctoral thesis, Università di Siena, 2018. http://hdl.handle.net/11365/1056591.
Testo completoTorcolacci, Laura. "Utilizzo di immagini satellitari radar per il monitoraggio di un evento alluvionale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Cerca il testo completoObersnel, Lorenzo. "Implementazione di un algoritmo per lo studio di ionosfere attraverso radio occultazioni two-way". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24222/.
Testo completoPanciroli, Lorenzo. "Confronto tra dati telerilevati ad alta e media risoluzione geometrica (worldview e aster) per lo studio degli effetti dell' intrusione salina sulla vegetazione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6862/.
Testo completoUrbani, Luca. "I sistemi Earth Viewers per la consultazione via web di immagini satellitari georeferenziate: una analisi di accuratezza". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/225/.
Testo completoLolli, Alessandro. "Multitemporal analysis of satellite imagery: implementation of a land evolution model in ALCS (ATSR LAND CLASSIFICATION SYSTEM)". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/999/.
Testo completoFabbri, Alessandro. "Uso di immagini iperspettrali Hyperion nell'analisi di acque lacustri". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/918/.
Testo completoBorgia, Alessandra. "Torbiere di montagna: mappatura e stato delle torbiere del Trentino-Alto Adige". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23068/.
Testo completoCimatti, Martina. "Identificazione e mappatura di "Suoli Nudi" attraverso immagini tele-rilevate". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20623/.
Testo completoBompieri, Luca. "Caratterizzazione morfologica di rock glaciers in Val di Solda, Alto Adige". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22861/.
Testo completoMasini, Fabrizio. "Realizzazione di una applicazione per l'analisi di immagini iperspettrali". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4571/.
Testo completoPERUGINI, ELEONORA. "The Application of Video-Monitoring Data to Understand Coastal and Estuarine Processes". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263695.
Testo completoThe present thesis concerns the application of the data coming from a new video-monitoring station, called SGS, to improve knowledge of the hydro-morphodynamic processes on a typical natural sandy beach near an estuary along the Adriatic coast (Italy). The SGS station was installed in the Senigallia harbour and collects ten minutes of full-frame images at 2Hz each hour. In this work, the videos of the period 2015-2017 have been post-processed. The elaborated images have been used to perform two different analyses: 1) the study of the capability of the SGS data to estimate the water depth using cBathy (a widely used algorithm for depth-inversion) and 2) the study of the dynamics of a multiple sandbars system. The results of the first analysis varied in quality as a function of the location and wave conditions and a general underestimation of the depth has been found in a large portion of the domain. A detailed debugging analysis was carried out to find the reasons of this poor performance. The main source of error was found to be the large angle between the camera viewing direction and the direction of propagation of the incident waves. A synthetic analysis was performed to analyse in depth this aspect. The synthetic procedure can be applied also to design future shore-based video monitoring stations. With reference to the second analysis, the complex 3D-variability (switching and bifurcation) of the multiple sandbars system has been recognized from the images, this highlighting the capability of the SGS station to monitor the seabed features of the study field. Three orders of bars have been identified, in agreement with previous studies based on data collected by in-situ surveys and their motion has been correlated with the wave climate. In the analysed period, a general stability of the bar system in response to storm events with waves coming from NNE has been found, while a net offshore migration has been observed under the only storm with waves coming from ESE. The different behaviour has been related to the wave direction and to the reflection of the ESE waves off the wall of the nearby river pier.
Gianessi, Stefano. "Geomorfologia della Cordillera de la Sal (deserto di Atacama, Cile)". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13430/.
Testo completoSchirinzi, Mattia. "Action cam per la raccolta di verità a terra propedeutica all'identificazione di colture agricole attraverso immagini ottiche del satellite Sentinel-2". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22341/.
Testo completoMartino, Filippo. "Analisi multitemporale del dissesto da immagini satellitari Sentinel (provincia di Forlì-Cesena)". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Cerca il testo completoMontis, Ilaria. "Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio archeologico nei territori di Barrali e Pimentel attraverso remote sensing e strumenti GIS open source". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389005.
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