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Dissertationen zum Thema „Logica“

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BONZIO, STEFANO. „Algebraic structures from quantum and fuzzy logics“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266667.

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This thesis concerns the wide research area of logic. In particular, the first part is devoted to analyze different kinds of relational systems (orthogonal and residuated), by investigating the properties of the algebras associated to them. The second part is focused on algebras of logic, in particular, the relationship between prominent quantum and fuzzy structures with certain semirings is proved. The last chapter concerns an application of group theory to some well known mathematical puzzles.
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Nalon, Cláudia. „Logica condicional forte“. [s.n.], 1997. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/276117.

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Orientador: Jacques Wainer
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Computação
Made available in DSpace on 2018-07-23T12:34:38Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Nalon_Claudia_M.pdf: 2467341 bytes, checksum: 9f24d9238b525a65fc41d8409dadac9b (MD5) Previous issue date: 1997
Resumo: As lógicas não-monotônicas podem ser classificadas, segundo as conclusões que podem ser obtidas, em fracas ou fortes. As lógicas fortes, entre as quais se incluem sistemas nãomonotônicos clássicos [Reiter, 80] [McCarthy,80] [Moore, 85] [Marek e Truszczynski, 91], permitem conclusões não desejáveis, deixando de tratar aspectos como, por exemplo, especificidade. Lógicas não-monotônicas fracas, como as condicionais [Delgrande, 87] [Boutilier, 94], não permitem algumas conclusões desejáveis, como as que tratam de irrelevância e herança de propriedades, por exemplo. Esta tese apresenta a semântica da Lógica Condicional Forte (LCF), que atende às características gerais da relação de conseqüência não-monotônica preferencial [Kraus et aI, 90], suportadas pelas lógicas condicionais, mas que, além disso, também lida com outros modos de raciocínio (irrelevância, herança e ambigüidade) não tratados por tais lógicas. A definição da semântica do condicional é mais resttitiva e, além disso, diferentemente de enfoques recentes, que procuram fortalecer lógicas já existentes através de filtros sobre o conjunto de modelos, é proposto um método para a construção dos modelos a partir de. informação local (obtida dos condicionais individualmente) e global (obtida dos condicionais conjuntamente) extraídas diretamente da base de conhecimento
Abstract: Not informed
Mestrado
Mestre em Ciência da Computação
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Petrini, Noemi. „Un argomento di storia della logica: dal sillogismo alla logica monadica“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Il sillogismo è una particolare forma di ragionamento deduttivo nel quale poste due premesse segue una conclusione. Il sillogismo e la sua formalizzazione nell’ambito della logica predicativa sono i temi centrali di questa tesi. Dopo un breve inquadramento dal punto di vista storico, volto a soffermarsi sull’evoluzione dello studio del sillogismo nel corso della storia, in particolare nell’epoca classica greca, scolastica medievale, moderna e contemporanea, viene illustrata una sua interpretazione mediante il calcolo delle classi. Data la classificazione tradizionale del sillogismo nelle quattro figure, differenziate in base alla posizione che detiene il termine medio nelle premesse, vengono esaminati i 19 tipi di sillogismi corretti, di cui quattro sono detti difettivi. Nel terzo capitolo è introdotto il calcolo predicativo poiché quello enunciativo si dimostra inadeguato per lo studio della teoria del sillogismo. All’interno della logica dei predicati i sillogismi sono tradotti con predicati a un argomento detti predicati monadici. Parliamo dunque di logica monadica sottolineandone la decidibilità. Nel quarto capitolo è illustrata una presentazione del sillogismo, in chiave didattica, tratta da “Il gioco della logica” di Lewis Carroll. Analizziamo quindi un gioco divertente e intrigante che permette di verificare la correttezza di alcuni ragionamenti. Si conclude descrivendo una impostazione, della didattica moderna, che permette di determinare non solo la correttezza di un sillogismo ma anche quali conclusioni derivare.
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4

Bertacco, Daniele <1976&gt. „Mea logica, vera logica: il metodo cartesiano e i fatti della ragione“. Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/807.

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Questo lavoro può essere letto come il convergere di due percorsi distinti, l'uno soprattutto storico, l'altro più prettamente teorico, verso un'interpretazione del Cogito cartesiano come "fatto della ragione". Il percorso storico, che coincide con i primi tre capitoli, intende ricostruire il rifiuto cartesiano della tradizione aristotelico-scolastica, nozione che proprio dal punto di vista storico resta sottodeterminata, ma d'altra parte è questo un limite che si deve imputare allo stesso Descartes; ho analizzato dunque quest'unica operazione cartesiana distinguendo in essa tre movimenti profondamente solidali e complementari: il passaggio dalla logica al metodo, quello dalla verità come convenienza di soggetto e predicato (correttezza di un giudizio) alla verità come evidenza (imporsi della semplice presenza all'intuito), e quello dal principio di non contraddizione al Cogito. Soprattutto il primo movimento è degno della massima attenzione, perché nella sostituzione del metodo alla logica non si esprime solamente l'adozione di un diverso apparato di regole per la costruzione del sapere, ma più fondamentalmente l'imporsi di una nuova prospettiva: non più lo "sguardo assoluto" del logico che pretende di scorgere dall'alto la trama puramente formale del mondo, ma l'esercizio pratico di una razionalità concretamente situata in questo mondo che deve conoscere. Il percorso teorico si sviluppa invece nei capitoli quarto e quinto, per saggiare la consistenza e la solidità della filosofia cartesiana attraverso il confronto con le due critiche più strutturali di cui essa è oggetto nel dibattito attuale, vale a dire le questioni del dualismo e dello psicologismo. Anziché essere il "residuo di un presupposto volgare" (come vuole Bontadini), il dualismo cartesiano viene letto come la traduzione di un'esperienza irriducibile alla pura teoria, vale a dire la limitatezza del nostro potere sulle cose, la costitutiva impossibilità che il nostro pensiero (a differenza di quello divino) si traduca immediatamente in un mondo reale, dovendo piuttosto fare i conti con quanto è già dato (con una chiaro riferimento alla distinzione kantiana tra intuitus derivativus e intuìtus originarius). La questione dello psicologismo, poi, viene riaperta in considerazione delle difficoltà in cui si avvolge la stessa critica anti-psicologistica (qui analizzata nelle versioni di Frege e Husserl); abbandonando per un momento l'itinerario cartesiano, è ancora in una figura kantiana, quella dei "fatti della ragione", che viene indicata una soluzione più equilibrata al problema, distante sia dagli eccessi naturalistici dello psicologismo, sia da quelli formalistici dell'antipsicologismo. Il sesto e conclusivo capitolo, come accennato in apertura, costituisce allora il culmine e il punto d'incontro dei due percorsi, poiché la lettura del Cogito come un "fatto della ragione" (che segue ad uno status quaestionis breve, ma già ricco di spunti) da un lato conferma e illustra in qualità di esempio paradigmatico le tesi più generali emerse nei tre capitoli di ricostruzione storica (rifiuto della logica; esaltazione dell'evidenza intuitiva come primo ed essenziale requisito della verità; rifiuto di un principio che sia puramente formale), e dall'altro giustifica la pertinenza degli excursus teorici condotti nei capitoli 4 e 5, poiché mostra come alcune suggestioni kantiane siano effettivamente in grado di gettare maggiore luce sulla filosofia di Descartes, e in particolare sul suo "punto archimedeo". This work can be seen as composed by two different routes, the one mainly historical, the other one more genuinely theoretical, converging towards an interpretation of the Cartesian Cogito as a "fact of reason".The historical route, which corresponds to the first three chapters, is meant to reconstruct the Cartesian refusal of the Aristotelian-scholastic tradition (just from a historical point of view, this notion is left under-determined; this limit, however, is due to Descartes himself); I analysed this single operation, marking out three strongly united and complementary movements: the passing from logic to method, that from truth as convenience of subject and predicate (correctness of a judgement) to truth as evidence (self-imposing of the pure presence to the intuition), and that from the principle of non-contradiction to the Cogito. Especially the first movement is worth the maximum attention, because the substitution of method for logic expresses not only the adoption of a different set of rules in order to build up knowledge, but more basically the imposing of a new perspective: no more the "absolute eye" of the logic, who pretend to see from above the purely formal texture of the world, but the practical exercise of a rationality which is concretely placed into this world that must be known. The theoretical route, on the other hand, develops in chapter 4 and 5, and its aim is to test the firmness of Cartesian philosophy through a confrontation with the two more structural criticisms on it: dualism and psychologism. Instead of being the "trace of a vulgar presupposition" (as Bontadini said), Cartesian dualism is seen as the expression of an experience which can never be reduced to pure theory, i.e. the limits of our power over things, the essential impossibility for our thinking (unlike God's thinking) to be at once a real world, because it has what is already given to reckon with (this point clearly refers to Kantian distinction between intuitus derivativus and intuitus originarius). The question of psychologism, then, has been renewed because of the troubles in which anti-psychologistic criticism itself gets entangled (I analysed here the examples of Frege and Husserl); diverting for a while from my Cartesian course, I point to another Kantian figure, the "facts of reason", to find out a well-balanced solution of the problem, far from the naturalistic excess of psychologism as well as from the formalistic excess of anti-psychologism. The final chapter, as I mentioned at the beginning, represents therefore the apex and the meeting point of the two routes, because the reading of the Cogito as a "fact of reason" (after a short but stimulating status quaestionis) on the one hand confirms and illustrates as an exemplary case the general thesis coming out from the three historical chapters (refusal of logic; exaltation of the intuitive evidence as the first and essential requirement for truth; refusal of a merely formal principle); on the other hand, it justifies the pertinence of the theoretical excursus in chapter 4 and 5, because it shows that some Kantian suggestions are actually of great help in understanding Descartes, and in particular his "Archimedean point".
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BARCA, ANDREA. „La costruzione logica del diritto. Proposizioni normative e logica dei sistemi normativi“. Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1016089.

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A central problem of deontic logic is to reconstruct a notion of normative system (understood as a set of norms, together with their logical consequences) assuming the non-cognitvistic thesis according to which norms are neither true nor false. This work aims to solve this fundamental problem, starting from the key distinction between the concept of norm and the concept of normative proposition (i.e. the meaning of a statement about the existence/validity of a norm within a given normative system). Once I have analyzed (and “de-constructed”) the concept of normative proposition, I’ll examine some of the main proposals to solve this problem put forward within the scope of philosophical logic and analytical jurisprudence. In the first place, I’ll examine the “standard” approach to deontic logic, based on possible-world semantics. I’ll argue that the main flaw of this approach consist in the fact that, within the “standard deontic logic”, norms are deemed to be truth-apt entities – and this collides with the core thesis of non-cognitivism in ethics. Then, I’ll take into account a second attempt to explain the logical relation between the elements of a normative system, based on the so-called Proof-Theoretical semantic theory (developed, first of all, by Prawitz and Dummett); the basic idea of this theory is that the meaning of logical operators (such as deontic modalities) is fixed by the schematic rules for introducing them into a deduction’s premises and conclusions. Lastly, I’ll try to construct a logic for normative systems by adopting the set-theoretical approach developed within the expressive conception of norms (put forward by Alchourrón and Bulygin), and distinguishing between ‘norms’ (understood as results of speech-acts) and ‘normative statements’ (sentences expressing normative propositions). In this alternative reconstruction I’ll discern between two main normative speech-acts (irreducible to one another): command and permission. I will assume, then, that logical relations do not occur between norms but only between the norm-contents which are, depending on the cases, commanded or permitted by a norm-authority. To explain this logical relations between norm-contents I’ll make use of the notions of satisfiability (of norms) and of ‘rational norm-giver’.
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Del, Din Guido. „Empirismo e semantica: da Rudolf Carnap all'epistemologia contemporanea“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422596.

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Empiricism and Semantics: From Rudolf Carnap to Contemporary Epistemology In recent years analytic philosophy has developed a deeper interest in the historiographical reconstruction of its roots. This interest is testified by many publications, which have appeared since the 90’s, about the life and thought of classical authors of analytic tradition, like Frege, Russell, Wittgenstein, Carnap and Tarski. In my doctoral thesis I take up this line, focusing on two famous works of Rudolf Carnap: Der logische Aufbau der Welt, published in 1928, and Logische Syntax der Sprache, published in 1934. The main reference points of my historical and philosophical research are Jorge Alberto Coffa and Michael Friedman: I try to imitate their style of combining the analysis of technical aspects of logic and philosophy of language with broader considerations about conceptual trends and theoretical contexts. In the first chapter I present Carnap’s attempt in 1928 to build a symbolic system that formalizes scientific concepts. With this technique of formalization Carnap aims for the reduction of science to subjective experiences. The Aufbau can be seen as a programmatic manifesto of a verificationist theory of meaning, belonging to the empiricist tradition – as Quine indicated in his famous critic. Nevertheless, in the book there are strong influences of the Neokantian school, which link Carnap’s thought to 19th century transcendental philosophy. In the chapter, I highlight the points of the Aufbau in which a “transcendental scheme” can be identified; particularly, the concept of structure, that plays an important role in Carnap’s arguments, shows a kinship with the Kantian tradition. In addition, I emphasize the problematic status of solipsism in the carnapian system. The second chapter begins with a summary of the Protocol Sentence Debate among the members of the Vienna Circle in the early 30’s. Discussing the function of protocol sentences in the epistemology of logical empiricism, one has to deal with the task of explaining the syntactical relation that the authors had in mind, when they were disputing the foundation of theoretical sentences through the protocols. With regard to this subject, I start to analyze Logische Syntax der Sprache, whose main goal is to define the concept of consequence, a syntactical/semantic relation broader than that determined by the usual rules of derivation in axiomatic systems. Coping with this problem, Carnap develops some technical devices that are pretty close to Tarski’s definition of truth. The chapter finishes with a brief survey of the significance of tarskian semantics for contemporary philosophy of science. The third chapter consists of the synthetic exposition of an original approach to the problems of formalization and semantics, developed in the 60’s and 70’s by Paul Lorenzen and his scholars. The Erlangen School of epistemological constructivism is here considered because it doesn’t assume the standard opposition between syntax and semantics, the conceptual cornerstone of Carnap’s and Tarski’s analysis of scientific theories. Lorenzen’s approach emphasizes the instrumental and operational elements of the scientific practice; at the same time, he advocates a conception of language in which pragmatics plays a prominent role, encompassing the syntactical and the semantic dimension
Empirismo e semantica: da Rudolf Carnap all’episteologia contemporanea La ricerca condotta intende ricostruire un percorso storico-filosofico e concettuale che, a partire dall’empirismo neopositivista del Circolo di Vienna, giunge fino ad alcune posizioni largamente condivise dalla filosofia della scienza contemporanea in merito alla formalizzazione, alla struttura logica delle teorie scientifiche e al problema del significato. La parte preponderante del lavoro si è concentrata sull’analisi di due testi di Rudolf Carnap, Der logische Aufbau der Welt (1928) e Logische Syntax der Sprache (1934), in cui vengono esposte e applicate in modo rigoroso due strategie teoriche che costituiscono forse gli assi portanti dell’epistemologia novecentesca di ambito analitico: la determinazione del rapporto tra concetti scientifici e dato empirico e l’analisi delle relazioni inferenziali tra gli enunciati di una teoria. Il primo capitolo, analizzando l’opera carnapiana del 1928, ne identifica da un lato l’aspetto più innovativo nell’impiego dell’apparato logico dei Principia Mathematica di Russell e Whitehead per la costruzione di un linguaggio artificiale in cui tradurre gli enunciati delle singole scienze; dall’altro lato, ricostruisce la filiazione della nozione di esperienza utilizzata da Carnap rispetto alla psicologia sperimentale, alla tradizione empirista inglese e austriaca e alla fenomenologia husserliana. Il verificazionismo dell’Aufbau viene ricollegato all’orizzonte concettuale dell’Erkenntnistheorie neokantiana, soprattutto a proposito dell’enfasi posta sul problema del passaggio dalla dimensione solipsistica e privata del vissuto esperienziale all’intersoggettività propria della scienza. Il secondo capitolo tratta gli sviluppi del pensiero di Carnap negli anni Trenta: il legame con la gnoseologia ottocentesca si indebolisce a vantaggio di un approfondimento di questioni tecniche di logica matematica. Dalle precedenti riflessioni filosofiche sul concetto di esperienza si passa al dibattito sulla forma logica degli enunciati protocollari, oggetto di disputa tra Carnap, Schlick, Neurath e Popper, di cui si cerca di dare un quadro complessivo. Il capitolo procede quindi ad analizzare le definizioni di conseguenza logica e di analiticità proposte in Logische Syntax der Sprache, argomento che consente di instaurare un confronto con il contemporaneo emergere della semantica tarskiana, cui Carnap aderirà negli anni successivi. Infine, vengono presentati alcuni recenti esempi di utilizzo della semantica nel campo della filosofia della scienza. Nel terzo capitolo viene invece esposto l’approccio ai problemi dell’epistemologia e della formalizzazione sviluppato negli anni Sessanta e Settanta da Paul Lorenzen. La proposta di questo autore viene considerata rilevante in quanto ristruttura la consueta opposizione tra sintassi e semantica che Tarski e Carnap hanno contribuito ad affermare. L’impostazione di Lorenzen, mettendo l’accento sugli aspetti tecnico-operativi della pratica scientifica, elabora una concezione del linguaggio in cui la dimensione pragmatica svolge il ruolo dominante. In tal modo, questioni epistemologiche come quelle dell’analiticità o della base empirica, affrontate da Carnap attraverso concetti sintattici o semantici, vengono risolte in modo originale
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Magossi, José Carlos 1963. „Uma logica modal temporal“. [s.n.], 1994. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/278664.

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Orientador: Jose Alexandre Durry Guerzoni
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-19T12:28:05Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Magossi_JoseCarlos_M.pdf: 10085958 bytes, checksum: 78f696d242fe4880bc35c9334cf34e9c (MD5) Previous issue date: 1994
Resumo: Não informado
Abstract: Not informed.
Mestrado
Mestre em Lógica e Filosofia da Ciência
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Raimondi, Daniele. „Crittoanalisi Logica di DES“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1895/.

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La crittografia ha sempre rivestito un ruolo primario nella storia del genere umano, dagli albori ai giorni nostri, e il periodo in cui viviamo non fa certo eccezione. Al giorno d'oggi, molti dei gesti che vengono compiuti anche solo come abitudine (operazioni bancarie, apertura automatica dell'auto, accedere a Facebook, ecc.), celano al loro interno la costante presenza di sofisticati sistemi crittografici. Proprio a causa di questo fatto, è importante che gli algoritmi utilizzati siano in qualche modo certificati come ragionevolmente sicuri e che la ricerca in questo campo proceda costantemente, sia dal punto di vista dei possibili nuovi exploit per forzare gli algoritmi usati, sia introducendo nuovi e sempre più complessi sistemi di sicurezza. In questa tesi viene proposto una possibile implementazione di un particolare tipo di attacco crittoanalitico, introdotto nel 2000 da due ricercatori dell'Università "La Sapienza" di Roma, e conosciuto come "Crittoanalisi Logica". L'algoritmo su cui è incentrato il lavoro è il Data Encryption Standard (DES), ostico standard crittografico caduto in disuso nel 1999 a causa delle dimensioni ridotte della chiave, seppur tuttora sia algebricamente inviolato. Il testo è strutturato nel seguente modo: il primo capitolo è dedicato ad una breve descrizione di DES e della sua storia, introducendo i concetti fondamentali con cui si avrà a che fare per l'intera dissertazione Nel secondo capitolo viene introdotta la Crittoanalisi Logica e viene fornita una definizione della stessa, accennando ai concetti matematici necessari alla comprensione dei capitoli seguenti. Nel capitolo 3 viene presentato il primo dei due software sviluppati per rendere possibile l'attuazione di questo attacco crittoanalitico, una libreria per la rappresentazione e la manipolazione di formule logiche scritta in Java. Il quarto ed ultimo capitolo descrive il programma che, utilizzando la libreria descritta nel capitolo 3, elabora in maniera automatica un insieme di proposizioni logiche semanticamente equivalenti a DES, la cui verifica di soddisfacibilità, effettuata tramite appositi tools (SAT solvers) equivale ad effettuare un attacco di tipo known-plaintext su tale algoritmo.
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Dainesi, Carlotta. „Logica modale della dimostrabilità“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3685/.

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CUSCUSA, LUCA. „L’implicazione in C.I. Lewis. La nascita dell’implicazione stretta dagli scritti giovanili alla Symbolic Logic“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266373.

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The necessity of ordering the philosohpical path that leads Clarence Irving Lewis to the formulation of the systems of strict implication gives birth to this work of thesis. After a short general introduction about the life and the philosophical view of Lewis, which is not strictly related to the logical writings, the attention has been at first focused on the historical-philosophic period between the nineteenth and twentieth centuries the framework in which his logical studies are put in, and afterwards on one of the first debates about material implication which shows Bertrand Russell and Hugh MacColl as leading actors. Subsequently an analysis of the early writings of Lewis has been performed. This period started with Implication and the Algebra of Logic, published in 1912, and ended in 1918 with Survey of Symbolic Logic; and the subsequent revisions written in 1920 in the article A Strict Implication - An Emandation. For the first time, the theory of the strict implication has been shown. Chapter three is dedicated to the Symbolic Logic. This text is known as fundamental in the history of Lewis’ thought. Particularly, the work has been interested in a specific way to those chapters dedicated to truth-value systems and to the notions of implication and deducibility, central ideas in the Harvard’s philosopher logic system. Furthermore a section has been dedicated to the analysis of the systems of strict implication: S1, S2, S3, S4, S5, that represent the highest peak of the Lewis’ logical study.
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Gkogkas, Nikoloas. „Nelson Goodman : 'aesthetica (kalo)logica'?“ Thesis, University of Liverpool, 2004. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.402416.

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Nardi, Michele. „Crittanalisi logica e architetture parallele“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3909/.

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Fiore, Daniele. „Logica dell'identità e delle descrizioni“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6914/.

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Lo scopo della tesi è studiare la logica dell'identità e delle descrizioni attraverso l'introduzione di metodi sempre più sofisticati che ci permettano di intraprendere attivamente questo studio, senza limitarci a recepire passivamente dei contenuti. L'approccio scelto è quello della deduzione naturale, in particolare il metodo delle derivazioni introdotto da Frederick Fitch.
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Hagelskjær, Torben. „Fastholdelse af medarbejdere i Logica Danmark A/S = Retention of employees in Logica Denmark A/S /“. Aarhus : Institut for Økonomi, Aarhus Universitet, 2009. http://mit.econ.au.dk/Library/Specialer/2009/20032682.pdf.

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Rinaldi, Ilaria. „Sulla Crittanalisi Logica del Cifrario AES“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Il compito di un cifrario è quello di trasformare un testo in chiaro in un altro messaggio, detto testo cifrato, che deve risultare incomprensibile a chiunque non conosca i dettagli della tecnica usata. Il cifrario preso in considerazione in questa tesi è Advanced Encryption Standard AES. In questa tesi si andrà a valutare la progettazione di AES tramite i Sat-Solver, applicando un attacco crittoanalitico di tipo logico.
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Tomioka, Sergio Luis. „Origens da logica especulativa de Hegel“. [s.n.], 2000. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/278937.

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Orientador: Marcos Lutz Muller
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-27T01:06:52Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Tomioka_SergioLuis_M.pdf: 11124015 bytes, checksum: 7d9fd848d49240cc6b69e5b1b19f39e1 (MD5) Previous issue date: 2000
Resumo: Essa dissertação tem como tema a questão do princípio da ciência filosófica na obra hegeliana. O intuito da dissertação é mostrar que esse problema é uma preocupação perene na obra madura de Regel, desde o período em que o autor ministrava aulas na Universidade de Iena, nos inícios do século dezenove, até as últimas formulações do sistema, trinta anos depois. Esse problema é retomado nas interpretações do sistema hegeliano, tanto nas mais recentes como naquelas de seus discípulos e adversários, durante todo o século dezenove. Para mostrar como esse problema é tratado no período ienense, analisa-se um texto de 1801, A Diferença entre os sistemas de filosofia de Fichte e de Schelling, procurando por um lado relacioná-lo com as questões pós-kantianas da época, bem como com suas relações com o resto do sistema hegeliano posterior
Abstract: This dissertation focuses the problem of the begining of Science, considered from a hegelianpoint of view, that means, from a logic-speculative point of view. The intention is to show that this question is a long-term preocupation in Reger' s work. From his Iena-period until the last formulationsof his sistem, the question of how to make the begining of the philosophie appear. The critics and disciples contemporary to him and his modern commentators debate this theme of Regel' s work, as well. The problem has two main sides, one is to know how one counscience an approach that speeulative (philosophieal) point of view, and the other to know how do the speculative Science must beginn. To present this aspects of the so called Iena-period of Regel, is our intention to analyse the Differenz des Fichteschen und Schellingschen Systems der Philosophie (The diference between the systems of philosophy of Fichte and of Schelling) and to conect it with the pos-kantian discussion of the begining of the XIXth century, as with the rest of Regel' s philosophical Sistem
Mestrado
Mestre em Filosofia
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Ames, Jose Luiz. „Maquiavel : a logica da ação politica“. [s.n.], 2000. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/280424.

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Orientador : João Carlos Kfouri Quartim de Moraes
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-08-02T15:37:28Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Ames_JoseLuiz_D.pdf: 18656943 bytes, checksum: 4cf4ab5a60eb6a1150325cd7f4a5be0c (MD5) Previous issue date: 2000
Resumo: o trabalho defende a idéia de que no centro do pensamento de Niccoló Machiavelli está a preocupação em mostrar que a ação política é determinada por uma lógica própria: "regras gerais" que decidem o êxito e o fracasso dos agentes políticos. Para alcançar um conhecimento adequado desse "mecanismo secreto" que, segundo o autor, comanda o funcionamento das "coisas", estudamos as noções de História, homem, ética e Estado presentes na sua obra
Abstract: The work is about the idea that in the center ofNiccoló Machiavelli's thougt is the concern in showing that the political action is determined by na own logic: "general mIes" that decide the success and the political agents' failure. To reach an adapted knowledge ofthis "secret mechanism", according to the author, it commands the operation of the '"things" we studied the History notions, mm, ethics and State that there are in its work
Doutorado
Doutor em Filosofia
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Calderoni, Filippo. „Teoria delle categorie e logica categoriale“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3817/.

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Arduin, Luca. „Logica ermeneutica e dialettica del Sè“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425508.

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Beginning from a preliminary question on the meanings of the word "logic" in the expression "hermeneutic logic" used by Ricoeur in a well-known essay of his, the first aim of our research (Part I) was to investigate the origin, the structure and the speculative meaning of Ricoeur's "methodical hermeneutics" following the progressive elaboration of Ricoeur's method through the texts in which Ricoeur himself has explained it, through a dialogue with those authors (Husserl, Heidegger, Gadamer) who have been more influential on its development. (Part I, Chapters 1, 2, 3). This first part aimed at drawing attention to the contribution given by these authors to the definition of Ricoeur's method as well as to the failings which, according to Ricoeur, still affect their views. In developing this analysis, we have also tried to highlight the line of transition between logic as a methodical-epistemic construction and the explication of the underlying and more general logic-speculative trend that supports it, through the highlighting of the dialectic, non-reductive feature of this method. In Part II, following the guiding thread of a "dialectics of self", we tried to focus our attention on the basic structure and on the final intelligibility criterion of Ricoeur's undertaking. We have tried to show the congruency between the constitutive structures and the functioning of this dialectics and the general structure of hermeneutic logic as emerged from the previous section. Therefore, this second part has a threefold task: questioning Ricoeur's self once more, (Part II, Chapters 1-2), reinterpreting its intrinsic dialectics, (Part II, Chapters 3-4) and relocating it in the horizon of its filiations and influences. In their turn, these two intimately interconnected itineraries ("hermeneutic logic" and "dialectics of self") are involved in a twofold demand. The first one consists in an attempt at a thematic reconstruction and theoretical investigation on the characteristic structures of the first and second side of our research. The theoretical-speculative interest of this kind of analysis lays in the possibility of contributing to the exploration of what we may call the logical space of a hermeneutic philosophy. The second demand consists in an attempt at a historiographic survey of the formative and evolutive process of such a "logic" and "dialectics", as well as of its filiation lines. Looking for these filiation lines and for the original matrix of the overall trend of Ricoeur's thought, as well as in an attempt at explaining its relationship with the tradition of the reflexive philosophy, we have tried to verify the hypothesis of a personologic anchorage of Ricoeur's thought through a thematic comparison with Mounier's speculation. In this sense, we have tried to highlight the specificity of Ricoeur's idea of person; to show the congruity between the structure and the meaning of that idea and the structural features of hermeneutic logic and dialectics of self; to show how Ricoeur's idea of person can give a criterion to bring back to a problematic-planning unity Ricoeur's philosophical itinerary and, finally, to highlight the ways in which Mounier's thought anticipates this horizon of thought and the basic congruity between Mounier's and Ricoeur's views in a more general questioning on the actual (or "inactual") meaning of "saying person". The specific hermeneutic aim of this final part of our research consists in the attempt, through a comparative analysis, at reciprocally highlighting the thought of the two authors who have been analysed. It is in the effectiveness of this mutual explanation that our working hypothesis should find its justification.
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Bianchetti, M. „LE MOLTE VERSIONI DELLA CONSEGUENZA LOGICA“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/157119.

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This thesis is on the concept of logical consequence (LC) and it is divided into two parts. In the first one, I show that LC: (1) was not important in eminent logicians (like Aristotle) (2) has been described in several different ways (preservation of truth from premises to conclusion, formality, necessity of thought, following a rule, to transform what is a ground for the premises into a ground for the conclusion, …) and by different methods (predication, natural language, formal language, per se entities, Theory of Types, Set-theory, derivation in a formal calculus, variation of the non-logical parts of the sentences, …). I explain how LC became one of the central notions of contemporary logic, why it was not important in many authors (in certain cases, until very recent years), which forms had the logics in which LC was not important, the many and important relations among LC and extra-logical (metaphysical, epistemological, pragmatic, …) notions. It shows that we cannot simply take for granted that there is an intuitive concept of LC or even a natural concept of LC, since it has always been formulated and become understandable and important only in connection with non-logical notions and different scientific aims. The authors or the schools studied in this first section are: Aristotle, Descartes, Kant, Bolzano, Frege, the algebra of logic, the axiomatic study of mathematical theories, Brouwer, Gentzen, Tarski, Etchemendy and Prawitz. In the second part of my thesis, I explore the seminal Tarski’s idea to consider LC as a closure operator and further developed by Łos, Suszko, Wójcicki, Czelakowski and the Barcelona Group. I define LC as a structural closure relation on the algebra of formulas, without taking into account its syntactical or semantic definition. I examine the philosophical ideas lying behind this conception and I explore different definitions (e.g., non-monotone consequence). Then I explore how we can define LC by a calculus (Hilbert-calculus and Natural Deduction Calculus) or by a semantic system (I consider predicative language too) and I explain the philosophical implications of these different points of view. In the last chapter I explore how we can define LC by matrices and the philosophical implication of this method. I study Lindenbaum matrices, Lindenbaum bundles, Lindenbaum-Tarski algebras and I investigate the relation among some properties of logical systems and Lindenbaum matrices.
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Del, Cet Riccardo. „Passaggio da più linee monoprodotto gestite con logica push ad una linea multiprodotto gestita con logica pull“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Questa elaborato di tesi descrive i procedimenti (e successivamente i risultati) attuati dal reparto Lean & Strategic Operation della FAAC S.p.a. per la conversione di due linee monoprodotto gestite con logica push in un unica linea multiprodotto gestita con logica pull. Nel conseguimento di questo obbiettivo sono stati utilizzati utilizzati diversi strumenti visuali con diversi scopi: -Tecnica Yamazumi (per il bilanciamento delle diverse configurazioni della linea multiprodotto) -Work combination chart (tecnica che permette l'individuazione delle operazioni meno efficienti del processo produttivo) -Andon (strumento informatico che permette di registrare e catalogare i fermi e i ritardi) -Change/Weak point management (strumento che permette al Group leader di avere una visione immediata e completa delle linee di sua competenza, in termini di assenze, problemi, responsabili dei problemi, posizione dei problemi nelle linee, skill map ecc) -Studio sull'ergonomia (implementato nella work combination chart). L'elaborato di tesi presenta anche una sezione riguardante il disegno del nuovo layout di 5 linee produttive, al fine del loro spostamento in una diversa zona dell'azienda. Una parte dell'elaborato tratta anche della ri-progettazione dei carrelli atti allo spostamento dei diversi prodotti in fase di lavorazione, considerando i pro e i contro delle diverse soluzioni percorribili. Infine sono stati trattati anche altri temi, come l'agenda Standard work (agenda che mira a diventare lo standard per i futuri tirocinanti in FAAC).
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Vitale, Gaetano. „Many valued logics: interpretations, representations and applications“. Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2590.

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2015 - 2016
This thesis, as the research activity of the author, is devoted to establish new connections and to strengthen well-established relations between different branches of mathematics, via logic tools. Two main many valued logics, logic of balance and L ukasiewicz logic, are considered; their associated algebraic structures will be studied with different tools and these techniques will be applied in social choice theory and artificial neural networks. The thesis is structured in three parts. Part I The logic of balance, for short Bal(H), is introduced. It is showed: the relation with `-Groups, i.e. lattice ordered abelian groups (Chapter 2); a functional representation (Chapter 3); the algebraic geometry of the variety of `-Groups with constants (Chapter 4). Part II A brief historical introduction of L ukasiewicz logic and its extensions is provided. It is showed: a functional representation via generalized states (Chapter 5); a non-linear model for MV-algebras and a detailed study of it, culminating in a categorical theorem (Chapter 6). Part III Applications to social choice theory and artificial neural network are presented. In particular: preferences will be related to vector lattices and their cones, recalling the relation between polynomials and cones studied in Chapter 4; multilayer perceptrons will be elements of non-linear models introduced in Chapter 6 and networks will take advantages from polynomial completeness, which is studied in Chapter 2. We are going to present: in Sections 1.2 and 1.3 all the considered structures, our approach to them and their (possible) applications; in Section 1.4 a focus on the representation theory for `-Groups and MV-algebras. Note that: algebraic geometry for `-Groups provides a modus operandi which turns out to be useful not only in theoretical field, but also in applications, opening (we hope) new perspectives and intuitions, as we made in this first approach to social theory; non-linear models here presented and their relation to neural networks seem to be very promising, giving both intuitive and formal approach to many concrete problems, for instance degenerative diseases or distorted signals. All these interesting topics will be studied in future works of the author. [edited by author]
Questa tesi, come l’attivit`a di ricerca dell’autore, `e dedicata a stabilire nuove connessioni e a rafforzare le relazioni ben consolidate tra diversi settori della matematica, attraverso strumenti logici. Sono considerate due principali logiche a piu` valori, logic of balance e L ukasiewicz logic; le loro strutture algebriche associate verranno studiate con strumenti diversi e queste tecniche saranno applicate nella teoria della scelta sociale e nelle reti neurali artificiali. La tesi `e strutturata in tre parti. Part I Viene introdotta la Logic of balance. Viene mostrato: la relazione con `-Groups, gruppi abeliani ordinati reticolarmente (Chapter 2); una rappresentazione funzionale (Chapter 3); geometria algebrica della variet`a degli `-Groups con costanti (Chapter 4). Part II Viene fornita una breve introduzione storica della logica di L ukasiewicz e delle sue estensioni. Viene mostrato: una rappresentazione funzionale tramite stati generalizzati (Chapter 5); Un modello non lineare per le MV-algebre e uno studio dettagliato di esso, culminando in un teorema categoriale (Chapter 6). Part III Sono presentate applicazioni alla teoria delle scelte sociali e delle rete neurali artificiali. In particolare: le preferenze saranno correlate ai reticoli vettoriali e ai loro coni, richiamando la relazione tra polinomi e coni studiati nel Capitolo 4; I multilayer perceptrons saranno elementi di modelli non lineari introdotti nel Capitolo 6 e le reti prenderanno vantaggi dalla completezza polinomiale, studiata nel Capitolo 2. La geometria algebrica per gli `-Groups fornisce un modus operandi che risulta utile non solo nel campo teorico, ma anche nelle applicazioni, aprendo (speriamo) nuove prospettive e intuizioni, come abbiamo fatto in questo primo approccio alla teoria sociale; I modelli non lineari qui presentati e la loro relazione con le reti neurali sembrano molto promettenti, offrendo un approccio intuitivo e formale a molti problemi concreti, ad esempio malattie degenerative o segnali distorti. Tutti questi argomenti saranno oggetto di studio in opere future dell’autore. [a cura dell'autore]
XV n.s. (XXIX)
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Pra, Baldi Michele. „An algebraic study of logics of variable inclusion and analytic containment“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426841.

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This thesis focuses on a wide family of logics whose common feature is to admit a syntactic definition based on specific variable inclusion principles. This family has been divided into three main components: logics of left variable inclusion, containment logics, and the logic of demodalised analytic implication. We offer a general investigation of such logics within the framework of modern abstract algebraic logic.
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Vannelli, Claudia. „Introduzione alla logica e alla matematica intuizioniste“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9726/.

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L'elaborato propone un'introduzione alla matematica intuizionista e alla sua formalizzazione. Dopo aver inquadrato storicamente il movimento e averne tratteggiato il pensiero, si approfondiscono la sintassi e la semantica ad esso associate grazie ai lavori di Heyting e Kripke, si confronta la teoria con quella classica, e si indica il legame tra la logica intuizionista e quella modale. Il capitolo conclusivo è dedicato alla costruzione dei numeri naturali e reali, con particolare attenzione alle conseguenze metodologiche del pensiero intuizionista, ai concetti originali e alle nozioni più fini in cui si suddividono alcune nozioni fondamentali della matematica tradizionale.
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Malpezzi, Michele. „Teoria degli Insiemi in una logica paraconsistente“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18810/.

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Utilizziamo una particolare logica rilevante (paraconsistente) per ricostruire la teoria ingenua degli insiemi senza che questa scada nella banalità. L'obiettivo del testo è mostrare come una logica più debole possa produrre una teoria soddisfacente gestendo le contraddizioni. Metteremo in luce alcune difficoltà formali mentre mostreremo alcuni teoremi insiemistici basilari. Infine cercheremo di definire i numeri ordinali.
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Massi, Cosme Damião Bastos. „Provas de normalização para a logica classica“. [s.n.], 1990. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/280559.

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Orientador : Luiz Carlos P. D. Pereira
Tese (doutorado) - Universidade Estadualde Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-13T22:58:23Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Massi_CosmeDamiaoBastos_D.pdf: 9082634 bytes, checksum: c9505e5aace28913be4668f2a0203745 (MD5) Previous issue date: 1990
Resumo: Não informado
Abstract: Not informed.
Doutorado
Doutor em Filosofia
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Sotomayor, Prado Juan Carlos. „La Logica Deóntica de Alchourrón y Bulygin“. Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2010. https://hdl.handle.net/20.500.12672/2556.

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La evolución de la “lógica deóntica” constituye el pico más alto del progreso científico del lenguaje jurídico. Dicha evolución no se limita únicamente a desembrollar ese gigantesco océano de enunciados jurídicos que lo conforman, muy útiles, por cierto, para ejercer una regulación directa de la conducta del hombre respecto a sus semejantes, sino que aborda también el amplio espectro de las implicancias sociales que suelen generarse con la carencia de una norma en particular, es decir, en la existencia de una laguna jurídica. La detección de lagunas y defectos jurídicos en un ordenamiento legal específico constituye, en ese sentido, un tema de reincidente actualidad que hoy por hoy cobra una inusitada importancia en el desarrollo de la sociedad contemporánea. El valioso papel que viene desempeñando este tipo de lógica en nuestros días se debe principalmente a su perfecta aplicación a la mayoría de situaciones normativas de cualquier ordenamiento jurídico, lo cual constituye por sí mismo un aspecto bastante meritorio que conlleva también a la búsqueda de una identidad propia en el derecho basada en premisas jurídicas sólidas e irrefutables. Por tal razón –a la que deben sumarse otros factores adicionales–, el rigor científico de nuestro derecho todavía es parcial, pese a contar con una rica y variada gama de enunciados jurídicos. En el caso de nuestro país, por ejemplo, se ha hecho una costumbre observar acaloradas disputas académicas por obra y gracia de tales “grietas” jurídicas. Partiendo de estas consideraciones iniciales, nuestra tesis pondrá en evidencia la vital importancia de utilizar dicho método de detección de lagunas y defectos jurídicos en nuestro ordenamiento legal, lo que a la larga contribuirá a perfeccionarlo y, de paso, amoldarlo a nuestra inestable realidad jurídica. La presente tesis se desarrollará de manera deductiva, es decir, partiendo de un panorama general de la lógica para de ahí pasar a un estudio de la lógica deóntica progresivamente hasta llegar a la comprobación del carácter descriptivo y aplicativo de la lógica de Alchourrón y Bulygin.
Tesis
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Ferrari, Francesco Maria. „Questioni di semantica formale e logica plurale“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3426765.

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The present research is a logico-philosophical analysis of the issues concerning the semantics for plural logic, with particular attention to the recent work by A. Oliver and T. Smiley, Plural Logic (OUP). The first chapter introduces into the model-theoretic semantics for second-order languages. Three versions are presented: standard, Henkin and multi-sorted. All three differ in the definition of the assignment function to the second-order variables. The second chapter analyzes the relationship between model-theoretic semantics and ontology, in particular realism and nominalism. On the one hand, realism relies on the so called referential (or objectual) semantics; on the other hand, nominalism must rely on the so called substitutional semantics, for what concerns second-order variables, in order to avoid any ontological commitment with respect to such variables. The third chapter introduces plural semantics. W.O. Quine (in 1970), argued that second-order logic is a ‘set theory in sheep’s clothing’ and, so, not a pure logic. Quine’s approach was strongly criticized by G. Boolos, in a series of articles in the 70s and 80s of the last century. He proposed a new sort of referential semantics for (monadic) secon-order variables and quantifiers, the so called plural interpretation based on a (one-many) ralation assignment. The fourth chapter presents an outline of the more ideas of the work by Oliver and Smiley. In particular, their system 1) recasts predication in terms of plural predication and 2) attempts to capture plural denotation phenomena. In order to extend the category of terms to the plural case, Autors propose a theory of definite descriptions that contrasts with the Russellian one. Plural functional terms, obtained by means of the descriptive apparatus, denote so called multivalued functions – to be added to the usual functions, now singlevalued. In the fifth chapter it is provided an analysis of such function with respect to mathematics and logic. Multivalued functions play also a key role in the semantics of plural logic, modeling the assignment function for plural variables. It is also considered some semantic consequence due to their assumption. The final chapter concludes the analysis of plural logic. Ø. Linnebo (2003) presented a criterion of logicality. From the application of such a criterion, it emerges that there are no compelling reasons not to define plural logic a pure logic. The only main point against such plural logics is the modal rigidity of the notion of plurality. Such a rigidity reveals that the alleged formalization of some typical features of that fragment of natural language that is related to plural phenomena is not fully adequate in these sort of plural logics.
La presente ricerca consiste in un’analisi logico-filosofica delle questioni inerenti alla semantica per la logica plurale, con particolare attenzione al recente lavoro di A. Oliver e T. Smiley, Plural Logic (OUP). Il primo capitolo introduce la semantica modellistica per i linguaggi del secondo ordine, presentando tre varianti, standard, di Henkin e multi-sorted, le quali si distinguono per la definizione della funzione di assegnazione di valori alle variabili del secondo ordine. Il secondo capitolo analizza le relazioni fra la semantica modellistica e l’ontologia, in particolare il realismo e il nominalismo. Da un lato, il realismo si affida alla semantica c.d. referenziale, dall’altro il nominalismo, che deve evitare il c.d. impegno ontologico delle variabili del secondo ordine pur permettendone l’uso linguistico, si deve affidare alla semantica c.d. sostituzionale rispetto a tali variabili. Il terzo capitolo, introduce alle questioni inerenti alla semantica plurale. W.O. Quine (nel 1970) sostenne che la logica del secondo ordine non è una logica pura. Tale approccio fu intensamente criticato da G. Boolos, in una serie di articoli negli anni ’70-’80 del secolo scorso in cui Boolos giunse a proporre un nuovo tipo di semantica referenziale per le variabili (monadiche) del secondo ordine quantificate, la c.d. interpretazione plurale basata su una relazione (uno-molti) di assegnazione di valori a tali variabili. Il quarto capitolo presenta una sintesi delle maggiori idee su cui si basa il sistema di logica plurale di Oliver e Smiley. Tale logica plurale riformula la predicazione nei termini della predicazione plurale. La preoccupazione principale degli Autori è quella di catturare il fenomeno della denotazione plurale. A tal fine presentano una teoria delle descrizioni definite che contrasta con quella russelliana. I termini funzionali plurali, ottenuti mediante tale apparato descrittivo, denotano le c.d. funzioni polidrome. Nel quinto capitolo si fornisce una analisi estensionale di tali funzioi. Le funzioni polidrome sono fondamentali anche nella semantica della logica plurale, in quanto codificano la funzione di assegnazione plurale. Alcune conseguenze semantiche dovute alla loro assunzione sono così evidenziate. Il capitolo conclusivo, il sesto, termina l’analisi della logica plurale. Ø. Linnebo (2003) presentò un criterio di logicità, dalla cui applicazione emerge che non ci sono ragioni stringenti per non considerare la logica plurale una pura logica. Una critica, però, su tutte alla logica plurale: la rigidità della nozione di pluralità. Emerge, così, che alcuni tratti del linguaggio naturale legati a fenomeni plurali (quantificazione e denotazione), non sono catturati adeguatamente nei sistemi di logica plurale come quello di Oliver e Smiley.
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Golzio, Ana Claudia de Jesus [UNESP]. „Elementos algébricos para a noção de poucos e sua formalização em sistemas lógicos dedutivos“. Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/91769.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Grácio (1999), em sua tese de doutorado intitulada “Lógicas moduladas e raciocínio sob in-certeza”, estabeleceu uma formalização no ambiente quantificacional para o termo da lingua-gem natural: “muitos”. Buscando a formalização desse conceito no ambiente proposicional, Feitosa, Nascimento e Grácio (2009) no artigo “Algebraic elements for the notions of „many‟”, apresentam uma estrutura matemática denominada conjuntos fechados superior-mente que torna possível o desenvolvimento de uma álgebra para “muitos” e também de uma lógica proposicional para “muitos”. De modo similar ao trabalho apresentado por Feitosa, Nascimento e Grácio (2009) para a noção de “muitos”, este trabalho investiga os elementos algébricos necessários para a formalização da noção de “poucos” e desenvolve uma álgebra para “poucos”, que tem como base uma estrutura matemática denominada conjuntos quase fechados inferiormente. A partir dessa álgebra para “poucos”, este trabalho apresenta uma lógica proposicional para “poucos” (LPP) nos sistemas dedutivos: hilbertiano e tableaux
Grácio (1999), in her doctorate thesis entitled “Lógicas moduladas e raciocínio sob incerteza”, provided a formalization of the term “many”, whose can be met in natural language, inside a quantificational context. To formalize this concept in a propositional environment, Feitosa, Nascimento and Grácio (2009) presented another mathematical structure entitled upper closed sets in the paper “Algebraic elements for the notions of „many‟ ”, whose allows the develop-ment of an algebra for “many” and also a propositional logic for many. In a similar way, this paper investigates the necessary algebraic elements for the formalization of the notion of few. We also develop an algebra for “few” which is based on a mathematical structure called lower almost closed sets. From this algebra for “few, we present a propositional logic for few (LPP) in a Hilbert system. After that we present the LPP in tableaux
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Agudelo, Juan Carlos Agudelo. „Computação paraconsistente : uma abordagem logica a computação quantica“. [s.n.], 2009. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/280061.

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Orientador: Walter Alexandre Carnielli
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
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Resumo: Neste trabalho levantamos, e investigamos do ponto de vista conceitual, evidências de que a complexidade algorítmica pode ser vista como relativa à lógica. Propomos, para tanto, novos modelos de computação fundados sobre lógicas não-clássicas, estudando suas características quanto à expressabilidade computacional e eficiência. A partir desta visão, sugerimos um novo caminho para estudar a eficiência dos modelos de computação quântica, enfatizando a análise de uma lógica subjacente a tais modelos. O conteúdo da tese está estruturado da seguinte maneira: no primeiro capítulo apresentamos uma análise conceitual da noção de 'computação', indicando como este conceito tem mudado desde os trabalhos fundacionais da década de 1930, e discutindo se o conceito deve ser considerado como puramente físico, puramente lógicomatemático ou uma combinação de ambos. O Capítulo 2 introduz duas versões de 'máquinas de Turing paraconsistentes', usando sistemas lógicos diferentes e obtendo modelos com diferentes poderes computacionais (quanto à eficiência); tal resultado constitui uma primeira evidência a favor da relatividade lógica da computação que queremos defender. Outra evidência na mesma direção é apresentada no Capitulo 3, através da generalização dos circuitos booleanos para lógicas não-clássicas, em particular para a lógica paraconsistente mbC e para a lógica modal S5, e da análise do poder computacional de tais generalizações. O Capítulo 4 consiste numa introdução à computação quântica, para logo (no Capítulo 5) estabelecer algumas relações entre modelos de computação quântica e modelos de computação paraconsistente, de maneira a propor uma interpretação lógica dos modelos quânticos. No capítulo final (Capítulo 6) descrevemos várias relações entre mecânica quântica e lógica paraix consistente, relações estas que sugerem potencialidades com alto grau de relevância a respeito da abordagem paraconsistente dos fenômenos computacionais quânticos e que incitam a continuar explorando esta alternativa.
Abstract: This work provides evidences to view computational complexity as logic-relative, by introducing new models of computation through non-classical logics and by studying their features with respect to computational expressivity and efficiency. From this point of view, we suggest a new way to study the efficiency of quantum computational models consisting in the analysis of an underlying logic. The contents of the thesis is structured in the following way: the first chapter presents a conceptual analysis of the notion of 'computation', showing how this concept evolved since the decade of 1930 and discussing whether it can be considered a pure physical or a pure logic-mathematical concept, or a combination of both paradigms. Chapter 2 introduces two versions of 'paraconsistent Turing machines', by considering different logic systems and obtaining models with different computational capabilities (with respect to efficiency); such a result constitute a first evidence in favor of the logical relativity of computation that we are defending here. Another evidence in the same direction is presented in Chapter 3 through a generalization of boolean circuits to non-classical logics, particularly for the paraconsistent logic mbC and for the modal logic S5, and by analyzing the computational power of such generalizations. Chapter 4 consists in an introduction to quantum computation. This is used in Chapter 5 to establish some relationships between quantum and paraconsistent models of computation, in order to propose a logic interpretation of quantum models. The final chapter (Chapter 6) describes several connections between quantum mechanics and paraconsistent logic; such relationship suggests highly relevant potentialities in favor of the paraconsistent approach to quantum computation phenomena encouraging to continue exploring this alternative.
Doutorado
Logica
Doutor em Filosofia
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Marabelli, Stéfano. „Storia e logica nel pensiero di Eric Weil“. Thesis, Lille 3, 2018. http://www.theses.fr/2018LIL3H052.

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Mon travail de thèse se propose de fournir une interprétation de la Logique de la philosophie à travers les essais que l’auteur a dédié à l’histoire. Pour ce faire, après une biographie brève du philosophe, la première partie est consacrée à l’analyse de ces textes, afin de parvenir à la conception de l’histoire weillienne. On examine comment Weil inaugure une nouvelle manière de penser l’histoire à travers la réinterprétation hégélienne du problème du choix posé par Max Weber: l’histoire, autrement dit, n’est pas du tout une recomposition dénuée de sens d’un passé plein d’événements indifférents, mais c’est toujours, en réalité, la construction d’une autobiographie de l’humanité qui part d’un choix raisonnable que l’historien accomplit entre les faits qui considère plus significatifs.Dans la deuxième partie, nous analysons le texte qui constitue le centre spéculatif de tout le système philosophique de Eric Weil: la Logique de la philosophie. Notre but est de montrer non seulement qu’il y a plusieurs références à la question de l’histoire, mais aussi que la même Logique doit être considérée comme une authentique Weltgeschichte dans le sens hégélien.Nous commençons en analysant l’essai qui introduit l’œuvre, pour retrouver dans celui-ci une première reconsidération philosophique de l’histoire humaine. On observe comment Weil, à partir de la définition classique d’être humain comme animal doté d’un langage raisonnable, montre que cette essence, loin d’être un fait établi, est plutôt une tâche que l’homme a toujours été prêt à accomplir. L’adversaire que l’homme a devant lui est la violence, une violence pensée, à l’instar de la raison, comme une possibilité humaine fondamentale. Dans ce cadre, nous essayons aussi de montrer comment la philosophie weillienne se constitue à la manière d’une recherche reçue par une décision libre en faveur de la raison que l’homme concret accomplit dans la réalité, afin de comprendre sa situation et la compréhension elle-même de sa situation. Enfin, nous utilisons ce test pour analyser la structure conceptuelle qui permet à Weil de fonder son système. Sont examinés, donc, les concepts d’attitude, de catégorie et de reprise, et nous montrons quel est le rapport qui existe pour Weil entre circularité et linéarité dans l’histoire.Ensuite, nous passons à l’exposition du véritable système dans sa totalité, essayant d’en montrer les mouvements essentiels. La répartition que nous avons choisie, entre catégories de l’antiquité et catégories de la modernité, reflète la tendance générale du chef-d’œuvre weilien. Après la première catégorie – la vérité – qui pourra être justifiée uniquement à la fin de tout le parcours, les autres catégories anciennes montrent les développements que la recherche du discours raisonnable a accompli avant d’avoir atteint le concept de Dieu, entendu comme moi absolu. Non-sens, le vrai et le faux, certitude, la discussion, l’objet et le moi donnent un point de vue différent et très intéressant sur le monde et sur la pensée ancienne, jetant les bases pour la poursuite du travail logique. Ensuite, un chapitre entier est consacré à la catégorie de Dieu. La raison en est que cette catégorie est, pour Weil, la pierre angulaire entre la pensée des Anciens et la pensée des Modernes : ici, pour la première fois, non seulement la liberté se manifeste comme essentielle, mais l’homme se voit et s’interprète, aussi, dans la totalité de son existence.Enfin, nous montrons comment les catégories modernes traitent explicitement de notre monde. De la catégorie de la condition, qui définit la réalité moderne, jusqu’à l’action, qui montre la réalisation concrète de la philosophie, le système illustre les élans et les arrêts que la raison moderne a produits, ou souffert, dans son long chemin vers la réalisation d’un monde libre, juste et victorieux contre la violence. Enfin, les catégories formelles de sens et de sagesse, liées à la vérité, ferment et justifient tout le système
My thesis work aims to provide an interpretation of the Logic of Philosophy through the essays that the author has dedicated to history. To do this, after a brief biography of the philosopher, the first part is devoted to the analysis of these texts, in order to arrive at the conception of Weillian history. We examine how Weil inaugurates a new way of thinking about history through the Hegelian reinterpretation of the problem of choice posed by Max Weber: history, in other words, is not at all a meaningless reconstruction of a full past indifferent events, but it is always, in reality, the construction of an autobiography of humanity that starts from a reasonable choice that the historian makes between the facts that considers more significant. In the second part, we let us analyze the text which constitutes the speculative center of the whole philosophical system of Eric Weil: the Logic of philosophy. Our aim is to show not only that there are several references to the question of history, but also that the same Logic must be considered as an authentic Weltgeschichte in the Hegelian sense. We begin by analyzing the essay which introduces the 'work, to find in it a first philosophical reconsideration of human history. We observe how Weil, from the classic definition of human being as animal with reasonable language, shows that this essence, far from being an established fact, is rather a task that man has always been ready to accomplish. The adversary that man has before him is violence, a violence thought, like reason, as a fundamental human possibility. In this context, we also try to show how the Weillian philosophy is constituted in the manner of a research received by a free decision in favor of the reason that the concrete man accomplishes in reality, in order to understand his situation and the understanding herself from her situation. Finally, we use this test to analyze the conceptual structure that allows Weil to found his system. The concepts of attitude, category and recovery are examined, therefore, and we show what is the relationship that exists for Weil between circularity and linearity in history. Next, we turn to the exposition of the true system in its whole, trying to show its essential movements. The distribution we have chosen, between categories of antiquity and categories of modernity, reflects the general tendency of the Weilian masterpiece. After the first category - the truth - which can be justified only at the end of the whole journey, the other old categories show the developments that the search for reasonable speech accomplished before reaching the concept of God, understood as absolute me . Nonsense, the true and the false, certainty, the discussion, the object and the ego give a different and very interesting point of view on the world and on the old thought, laying the foundations for the continuation of the logical work. Then an entire chapter is devoted to the category of God. The reason is that this category is, for Weil, the cornerstone between the thought of the Ancients and the thought of the Moderns: here, for the first time, not only does freedom manifest itself as essential, but man sees himself and s interprets, too, in its entire existence. Finally, we show how modern categories deal explicitly with our world. From the category of condition, which defines modern reality, to action, which shows the concrete realization of philosophy, the system illustrates the impulses and stops that modern reason has produced, or suffered, in its long path to the realization of a free, just and victorious world against violence. Enfin, les catégories formelles de sens et de sagesse, liées à la vérité, ferment et justifient tout le système
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Miraglia, Italo Giorgio. „Applicazione della logica fuzzy al docking tra dirigibili“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6975/.

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Progetto e analisi delle performance di un controllore realizzato con la metodologia fuzzy per una manovra di docking fra due dirigibili. Propedeutica a questo, è stata la campagna, presso la galleria del vento messa a disposizione dalla Clarkson University, di raccolta di dati sperimentali, che sono stati poi utilizzati per realizzare un simulatore con cui testare il controllore. Nel primo capitolo, si è presentato la tecnologia dei dirigibili, le varie tipologie ed una descrizione dei moderni concepts. Successivamente, sono state presentate le applicazioni nelle quali i moderni dirigibili possono essere impiegati. L’ultima parte tratta di due esempi di docking fra mezzi aerei: il rifornimento in volo e i “parasite aircrafts”. Il secondo capitolo, tratta della logica utilizzata dal controllore: la logica fuzzy. Le basi della teoria insiemistica classica sono state il punto di partenza per mostrare come, introducendo le funzioni di appartenenza, sia possibile commutare tra la teoria classica e fuzzy. La seconda parte del capitolo affronta le nozioni della teoria fuzzy, esponendo la metodologia con la quale è possibile inserire un controllore di questo tipo in un sistema “tradizionale”. Il terzo capitolo presenta il modello di volo dei dirigibili. Partendo dalla legge di Newton, introdotto il concetto di inerzia e massa aggiunte, si arriva alle equazioni del moto non lineari. L’ultima parte è stata dedicata alla linearizzazione delle equazioni e alla condizione di trim. Il quarto capitolo riguarda la campagna sperimentale di test in galleria del vento, con la realizzazione dei modelli in scala e la calibrazione della bilancia; successivamente, nel capitolo si commentano i dati sperimentali raccolti. Il quinto capitolo, mostra la metodologia con cui è possibile progettare un controllore fuzzy per il controllo della manovra di docking fra dirigibili. La seconda parte mostra le performance ottenute con questo tipo di sistema.
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Scarfo, Lucia. „Errori nelle dimostrazioni: tra logica ed esperienza didattica“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8757/.

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Il lavoro nasce dall'esigenza di comprendere quali sono gli ostacoli concettuali e metodologici che gli studenti della scuola secondaria di secondo grado incontrano nello studio delle dimostrazioni. Tale lavoro è in parte dedicato alla descrizione, mediante la proposizione di ragionamenti scorretti, delle tipologie più diffuse di errori commessi nel condurre una dimostrazione, partendo dall'esplicitazione dei requisiti necessari della stessa in contesto logico. La realizzazione di un’esperienza didattica rivolta a studenti delle classi seconde, ha permesso di concretizzare le ipotesi avanzate durante la fase descrittiva. In particolare ha favorito l’individuazione di ulteriori spunti di riflessione su come condurre lo studio delle dimostrazioni e ha messo in evidenza come un’analisi che prescinde dal piano epistemologico risulta fuorviante e inappropriata.
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BRANCA, ANTONIO. „Kant. Dall'istituzione logica dell'essere alla costruzione pura dell'empiria“. Doctoral thesis, Università Vita-Salute San Raffaele, 2022. https://hdl.handle.net/20.500.11768/134611.

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Lo scopo della tesi consiste nel proporre una ricostruzione teoretica del problema della determinazione trascendentale dell’empiria in Kant, attraverso il chiarimento del senso della logica trascendentale e della sua relazione con la metafisica della natura. Per far questo, la tesi viene articolata in quattro Capitoli. Un primo, volto a dare un chiarimento preliminare del senso della logica trascendentale in Kant, in opposizione alle interpretazioni “ermeneutiche” della Kritik der reinen Vernunft (quella di Heidegger in primis) e in direzione di un suo confronto più diretto con l’idealismo post-kantiano. Un secondo, in cui viene recuperata la posizione propriamente critica della questione, grazie alla discussione del rapporto tra filosofia trascendentale e metafisica, e tra matematica e filosofia. Un terzo, nel quale sono descritte le strutture a priori della ragione pura. E un quarto, infine, che si volge alla fisiologia razionale presentata da Kant nei Metaphysische Anfangsgründe, per mostrare come Kant costruisca matematicamente la struttura pura dell’esperire. Il risultato che con questo si vuole raggiungere è una nuova prospettiva sull’idealismo critico, che sappia mostrare l’originalità della logica kantiana, la sua stessa “geneticitià” immanente, e allo stesso tempo mettere in questione, oggi, la possibilità di pensare l’idealismo in maniera formale e alternativa.
The thesis aims to suggest a theoretical reconstruction of the problem of the transcendental determination of experience in Kant, through the clarification of the meaning of transcendental logic and its relationship with metaphysics of nature. To do this, the thesis is divided into four Chapters. A first, designed to give a preliminary clarification of the meaning of transcendental logic in Kant, in contrast with the “hermeneutical” interpretations of Kritik der reinen Vernunft (Heidegger’s in primis). A second, which date back to the properly critical position of the question, thanks to the discussion of the relationship between transcendental philosophy and metaphysics, and between mathematics and philosophy. A third, describing the a priori structures of pure reason and their dynamic. And a fourth, finally, which turns to the rational physiology presented by Kant in the Metaphysische Anfangsgründe, in order to show how Kant mathematically constructs the pure determination of experience. The result that we want to achieve with this is a new perspective on critical idealism, able to show the originality of Kantian logic, its particular constructivism, and at the same time able to question, today, the possibility of re-thinking idealism in a formal-transcendental way.
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Piatto, Patrizia <1985&gt. „Logica e ontologia nel pensiero di Gustavo Bontadini“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4524.

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L’elaborato si propone di analizzare la complessità del legame tra logica e ontologia nel pensiero di Gustavo Bontadini. A partire dalla collocazione della filosofia bontadiniana all’interno della tradizione filosofica occidentale, viene preso in esame il debito speculativo di Bontadini nei confronti della filosofia idealistica e attualistica in particolare. Si sottolinea come il superamento del dualismo gnoseologico, che ha il suo culmine con l’attualismo gentiliano, conduca Bontadini al recupero della metafisica classica, dopo il rifiuto dogmatico protratto dalla filosofia moderna a partire da Kant. Attraverso lo studio del metodo bontadiniano per l’elaborazione di una rigorosa metafisica dell’essere, il lavoro si concentra sul ruolo del principio di non contraddizione nella formulazione del teorema metafisico, osservando, in particolare, l’esigenza di escludere il contraddittorio che attraversa tutte le fasi della riflessione bontadiniana: dal concetto di Unità dell’Esperienza quale punto di partenza del sapere, si prosegue nell’analisi del ruolo della contraddizione, prima nella formulazione dell’inferenza metempirica che scopre l’Assoluto attraverso l’ipotesi di un divenire originario, e successivamente nella formulazione apagogica che considera la contraddittorietà del divenire in quanto tale, sanata con la formulazione del Principio di Creazione. Vengono quindi approfondite le implicazioni del principio di non contraddizione logico sul piano ontologico, attraverso l’analisi di fondamentali temi bontadiniani, tra cui, in particolare, il “Principio di Parmenide ad honorem” e l'inferenza metempirica come "sintesi a priori". Approfondendo il rapporto di circolarità che intercorre tra il principio di non contraddizione logico e il principio di non contraddizione ontologico, viene fatta emergere la semantizzazione dell’essere che soggiace all’elaborazione della metafisica di Bontadini. Si tratta di un ambito di semantizzazione in cui torna a primeggiare il principio di non contraddizione: l’essere che si definisce come opposizione al nulla è la risposta ontologica alla necessità logica di escludere l’escludente.
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Bordignon, Michela. „Contradictio regula veri. La contraddizione nella logica hegeliana“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421641.

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The dissertation faces the problem of the meaning and the function of contradiction within Hegelian logical system. The dissertation is made of six chapters. The first one highlights the ambiguity of the contradiction within Hegel’s logic. Contradiction has three main meanings: first, the metaphorical meaning (contradiction denotes a strong but not contradictory opposition); second, contradiction has a critical-negative value and corresponds to the mistake of Understanding; third, contradiction is characterized by a properly contradictory structure and, at the same time, it has an ontological value. The last value represents the most important and the specifically hegelian meaning of the concept of contradiction, i.e. the meaning of the contradiction as regula veri. In the second chapter negation, namely the constitutive structure of contradiction, is analyzed. In particular, its ontological and self-referential character is underlined. The third chapter is focused on the comparison between the hegelian concept of contradiction and the different ways contradiction is conceived in formal logic and philosophy of language: the semantic definition, the syntactic one, the pragmatic definition and finally the ontological one. On the basis of these considerations a general explicative model of the contradiction is outlined. This model is applied in the analysis developed in the second part of the dissertation, dedicated to the specific meaning contradiction assumes in the different sections of Hegelian logical system. The fourth chapter examines the way contradiction is conceived in the Doctrine of Being. The becoming sheds light on the contradictory nature of being and nothing; in the finite the contradictory nature of the determinate being turns out to be concretely developed. The fifth chapter is focused on the analysis of the determinations of reflection, in order to show the contradictory structure of essence and explain the real meaning of the Hegelian claim: “all things are inherently contradictory”. The topic of sixth chapter is the role of contradiction in the Doctrine of the Concept and, more specifically, in the dialectic of the universal, particular, and individual concept and on the way this dialectic has a further development within the logical idea of life. The dissertation ends with some final considerations resuming the main results of the research and the constitutive role of contradiction in Hegelian logic: contradiction is not only one of the many determinations of the logical system, because it turns out to has a trans-categorical value according to which it represents an internal and determining structure of all the logical determinations. The contradiction is their principle of determination, the structure in which every logical category realizes its own truth.
La dissertazione affronta il problema del significato e della funzione della contraddizione all’interno del sistema logico hegeliano. Il lavoro è diviso in sei capitoli. Il primo capitolo mette in luce come la contraddizione nella logica hegeliana non abbia un significato univoco. Essa assume principalmente tre significati: il primo, quello metaforico, in cui la contraddizione denota un qualche tipo di opposizione di carattere non contraddittorio; il secondo, in cui la contraddizione ha un valore critico-negativo e corrisponde sostanzialmente all’errore dell’intelletto; il terzo, in cui la contraddizione è ha la struttura di una vera e propria contraddizione logica e allo stesso tempo ha una valore ontologico. Quest’ultimo significato è il significato propriamente hegeliano della contraddizione, quello per cui la contraddizione è regula veri. Nel secondo capitolo viene analizzata la struttura su cui la contraddizione si costituisce, ossia la negazione. Se ne mette in evidenza il carattere ontologico e auto-referenziale. Nel terzo capitolo il concetto hegeliano di contraddizione viene messo a confronto con le principali accezioni della contraddizione in logica formale e filosofia del linguaggio: la contraddizione semantica, sintattica, pragmatica e ontologica. Sulla base di queste considerazioni viene delineato un modello generale della contraddizione, che viene utilizzato nei capitoli successivi dedicati all’analisi specifica della contraddizione nella dottrina dell’essere, dell’essenza e del concetto. Il quarto capitolo analizza il modo in cui la contraddizione è declinata all’interno della dottrina dell’essere. Il divenire esplicita la natura contraddittoria dell’essere e del nulla; il finito si mostra essere quella determinazione in cui la natura contraddittoria dell’essere determinato trova la sua compiuta esplicitazione. Il quinto capitolo si concentra sull’analisi delle determinazioni della riflessione, per far emergere la struttura contraddittoria dell’essenza e giungere a spiegare il vero significato dell’affermazione hegeliana: “tutte le cose sono in se stesse contraddittorie”. Il sesto capitolo pone a tema il ruolo della contraddizione nella dottrina del concetto e si sofferma in particolare sulla dialettica del concetto universale, particolare, individuale e su come essa trovi un ulteriore sviluppo all’interno dell’idea logica del vivente. Nelle considerazioni conclusive viene sottolineato il valore costitutivo della contraddizione nella logica hegeliana: la contraddizione non è semplicemente una categoria logica tra le altre ma ha una funzione trans-categoriale, per cui rappresenta la struttura più o meno implicita di tutte le determinazioni logiche. La contraddizione è il loro principio di determinazione, la struttura in cui ogni determinazione realizza la propria verità.
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Galvagni, Marco. „Teoria degli insiemi, logica e filosofia nei Collected works di Kurt Gödel“. Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2005. http://hdl.handle.net/11384/86140.

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From the introduction: [...] Alla luce dello straordinario interesse sollevato dalle opere e dalle riflessioni del logico moravo, ci è sembrato sensato tentare di dare una presentazione di alcuni aspetti fondamentali dei suoi contributi logici, matematici e filosofici tenendo conto innanzitutto dell’immagine che di tali lavori è emersa dalla lettura degli inediti. Abbiamo quindi pensato di illustrare l’opera logico-matematica e fondazionale di Gödel secondo uno schema tripartito: una prima parte dedicata alla logica, una seconda sulla teoria degli insiemi ed infine un’ultima sulla filosofia della matematica. [...] Nella prima parte, relativa alla logica, abbiamo presentato i classici risultati di completezza (capitolo 1) e incompletezza (capitolo 2) utilizzando in particolare due conferenze inedite sui due argomenti ed evidenziando le strategie dimostrative in esse utilizzate. Abbiamo poi affrontato le “incursioni gödeliane” nell’ambito della logica intuizionista e della matematica costruttiva (capitolo 3) ed in quello della logica modale e di ordine superiore (capitolo 4). Nella seconda parte, la pi`u importante dal punto di vista dello specifico approccio interpretativo da noi scelto, abbiamo cercato di ricostruire il percorso di studio, scoperta e riflessione fatto da Gödel nell’ambito della teoria degli insiemi (capitolo 5). In questo senso abbiamo prestato particolare attenzione alla formalizzazione della teoria degli insiemi proposta dall’autore (capitolo 7), ai modelli da lui ideati nell’ambito dei suoi risultati di noncontraddittorietà relativa (capitoli 8 e 9) ed alle sue proposte per una soluzione definitiva del problema del continuo di Cantor (capitoli 10 e 11). Nella terza ed ultima parte, ideale punto di arrivo delle due precedenti, abbiamo tentato una ricostruzione cronologica, ancora una volta basata in gran parte sugli inediti, dei principali momenti della riflessione filosofica gödeliana.
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Silvestrini, Luiz Henrique da Cruz. „Tableaux e indução na lógica do plausível /“. Marília : [s.n.], 2005. http://hdl.handle.net/11449/91404.

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Orientador: Hércules de Araújo Feitosa
Banca: Maria Cláudia Cabrini Grácio
Banca: Ítala Maria Loffredo D’Ottaviano
Resumo: Em 1999, Grácio introduziu a Lógica do Plausível como uma particularização de uma família de sistemas lógicos, caracterizados pela inclusão de um quantificador generalizado na sintaxe da lógica clássica de predicados, a saber, as Lógicas Moduladas, cuja formalização semântica é dada por um subconjunto do conjunto das partes do universo. Nesta particularização de lógica modulada, é incluído o quantificador do Plausível P, que engendra a formalização de um raciocínio indutivo de maneira que "uma 'boa parte' dos indivíduos possui determinada propriedade". O presente trabalho introduz um novo sistema dedutivo para a Lógica do Plausível, denominado TLP, construído seguindo os princípios de tableaux semânticos clássicos. Na elaboração do sistema de tableaux TLP, há uma forma original de localizar pontos nos ramos de um dado tableau. Ademais, por meio do raciocínio indutivo engendrado por esta lógica, discussões sucederam acerca da indução ser considerada um processo genuinamente lógico, tendo por ponto de partida o problema epistemológico da indução.
Abstract: The Logic of the Plausible was introduced in 1999 by Grácio as a particularization of a family of logical systems characterized by the inclusion of a generalized quantifier in the syntax of the classical logic of predicates, denominated the Modulated Logics, whose semantical interpretation is given by a subset of the power set of the universe. In this particularization of modulated logics, it is included the quantifier of Plausible P that engenders the formalization of a type of inductive reasoning so that "a 'good' number of individuals possesses certain property ". This work introduces a new deductive system for the Logic of the Plausible, denominated TLP, built according to the principles of the classical semantical tableaux. In the construction of the tableaux system TLP, an original form of locating points in the branches of any tableaux is presented. Besides, through the inductive reasoning engendered by this logic, the work also promotes discussions concerning the consideration of the induction as a genuinely logical process, beginning from the epistemological problem of the induction.
Mestre
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Riccio, Rocco. „Temi meta-filosofici nell'opera di Rudolf Carnap: epistemologia, sintassi, semantica e ontologia“. Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2020. http://hdl.handle.net/11563/142022.

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La tesi si articola in un’introduzione, tre capitoli e una conclusione. Essa ripercorre le posizioni di Rudolf Carnap su ontologia e metafisica, in particolare nel periodo che va da Der logische Aufbau der Welt (1928) a Empiricism, Semantics, and Ontology (1950). L’obiettivo è di ricostruire le concezioni meta-filosofiche che Carnap ha elaborato nel corso di quasi mezzo secolo. Il capitolo I è dedicato alla iniziale formulazione del Principio verificazionistico del significato (nella forma che esso assume sulla base del sistema di costituzione dei concetti elaborato da Carnap in Der logische Aufbau der Welt) e alla graduale liberalizzazione dell’empirismo, intrapresa dallo stesso Carnap a partire dai primi anni Trenta. Si fanno emergere le varie istanze teoriche (il fisicalismo di Neurath e gli studi meta-matematici e meta-logici dell’epoca) che confluiscono nel nuovo programma di ricerca sintattica di Carnap, con le sue profonde implicazioni sul rapporto tra filosofia e sintassi logica. Si evidenzia, inoltre, l’impatto decisivo che la componente convenzionalistica ha sulla critica alla metafisica e sulla conseguente identificazione della nuova filosofia con la logica della scienza. Nel capitolo II, viene presentato l’apparato di concetti e metodi con cui Carnap getta le basi della cosiddetta «semantica dei mondi possibili». Il capitolo III si apre con il fondamentale saggio carnapiano del 1950 (Empiricism, Semantics, and Ontology). Si espongono gli argomenti per mezzo dei quali Carnap difende la legittimità dell’uso delle entità astratte in semantica, contro gli attacchi che a quest’uso muovevano alcuni neopositivisti, convinti che solo una concezione nominalistica potesse essere compatibile con l’istanza anti-metafisica. Infine, viene illustrata la critica di Quine alla distinzione-chiave tra questioni interne ed esterne di esistenza, tracciata da Carnap, assieme all’analisi delle principali posizioni neo-carnapiane emerse nell’attuale dibattito meta-ontologico.
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Genito, Daniele. „Some topics in fuzzy logic“. Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/113.

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2008-2009
Si trattano diversi aspetti della logica fuzzy, in particolare: 1) le proprietà preservate da un modello fuzzy ogniqualvolta esso è sottoposto a qualche genere di modifica; 2) la programmazione logica fuzzy, la logica della similarità e la metaprogrammazione, considerando la relazione di sinonimia tra predicati; 3) la connessione tra logica fuzzy e teoria dei bireticoli per il trattamento sia della verità che del grado di informazione.
VIII n.s.
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Ferri, Caroline. „A interface entre direito e moral segundo a perspecriva de Roberto Alexy“. Florianópolis, SC, 2006. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/88519.

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Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Ciências Jurídicas. Programa de Pós-Graduação em Direito.
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Esta pesquisa objetiva a investigação da relação entre direito e moral a partir do debate acerca da normatividade dos princípios jurídicos em face de uma teoria do Estado Constitucional de Direito. Para o positivismo jurídico clássico, o direito deve ser afastado da moral com o intuito de se evitar um sincretismo metodológico que acabe por obscurecer a essência da ciência jurídica. Já a faceta do positivismo denominada constitucionalismo permite a discussão de teoria moral conjuntamente como uma discussão jurídica. Isto se deve em razão de uma mudança na concepção de norma existente no direito. As normas, para o positivismo clássico, devem ser formadas por uma prescrição de conduta a ser seguida e a esta ligada um princípio retributivo, que confere ao sujeito um prêmio ou uma sanção. Os princípios, em não apresentando em seu cerne a característica sancionadora, encontrar-se-iam fora do âmbito da normatividade. As teorias contemporâneas de princípios alteram tal pensamento. Robert Alexy define o conceito norma como sendo um gênero, do qual são espécies regras e princípios, onde ambos seriam dotados de cunho normativo. Quando princípios colidem, a decisão acerca de qual princípio deve prevalecer no caso concreto ocorre por meio de um instrumento de ponderação, onde, a despeito de serem analisadas questões fáticas e jurídicas acerca das normas, é possível que sejam utilizados argumentos valorativos que independem e não se sujeitam aos parâmetros de procedimentalização. Isto se constituiria em uma abertura do sistema do direito para o sistema da moral. Esta moral que adentra no direito não seria uma teoria moral material, mas procedimental. Seu fundamento são as regras definidoras de uma teoria da argumentação jurídica, buscadas em teorias discursivas. A conseqüência destas definições é a consideração de que as normas jurídicas, para serem válidas, exigem, além da conformidade com os parâmetros de competência legislativa, a não manifestação de uma injustiça. The objective of this research is to investigate the relation between law and moral, considering the debate on the normativeness in the juridical principles taking place in a theory of the Constitutional State of Law. According to classic juridical positivism, law should be separated from moral in order to avoid a methodological syncretism which could eventually obscure the essence of juridical science. On the other hand, the facet of positivism called constitutionalism permits a discussion of moral theory jointly as a juridical discussion. This is due to a change in the conception of juridical norm existing in law. Juridical norms, according to classic positivism, must be formed by a prescription for conduct to be observed and to which a retributive principle, which confers to the individual a reward or a punition, must be linked. The principles, while not presenting in their core the sanctioning characteristics, would be out of the ambit of normativeness. The contemporary theories of principles alter such thought. Robert Alexy considers the concept norm as being a genus, of which the rules and principles are species, where both structures would be endowed with a normative mark. When principles collide, the decision on which principle is to prevail in the concrete case is taken by means of an instrument of pondering, in which, although factual and juridical questions about norms are analyzed, valuating arguments that are not dependent of procedural parameters and that are not subject to these can be used. This would mean an opening of the law system to moral system. This moral that gets into law wouldn't be material moral theory, but procedural. Its foundation is the defining rules of a theory of juridical argumentation, which discursive theories search. The consequence of these definitions is the recognition that juridical norms, in order to be valid, demand, in addition to conformity with parameters of legislative competence, the non-manifestation of an injustice.
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Pleijter, Alexander Rijk Johannes. „Typen en logica van kwalitatieve inhoudsanalyse in de communicatiewetenschap“. Nijmegen : UB Nijmegen [Host], 2006. http://webdoc.ubn.ru.nl/mono/p/pleijter_a/typeenlov.pdf.

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Pinto, Silvio Jose Mota. „Uma reconstrução logica da segunda antinomia da razão pura“. [s.n.], 1991. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/279530.

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Orientador : Zeljko Loparic
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-14T00:20:28Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Pinto_SilvioJoseMota_M.pdf: 32538566 bytes, checksum: d1524d9f6c1aee401ad773e00b2670e8 (MD5) Previous issue date: 1991
Resumo: Não informado
Abstract: Not informed.
Mestrado
Mestre em Filosofia
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Lima, Paulo Correa 1957. „Um sistema de programação finita baseado em logica nebulosa“. [s.n.], 1993. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/264364.

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Orientador: Oswaldo Luiz Agostinho
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-07-18T09:49:36Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Lima_PauloCorrea_D.pdf: 6793909 bytes, checksum: fd88008d4fa6018247dcd5c81d63f6e0 (MD5) Previous issue date: 1993
Resumo: Neste trabalho faz-se uma pesquisa sobre o estado da arte atual em sistemas de Programação de Produção. Define-se as caraterísticas de um sistema de programação e, em seguida são apresentados os principais paradigmas utilizados na solução do problema, que são: práticas industriais, teoria de programação, simulação, inteligência artificial e programação finita. Apresenta-se, também, as idéias básicas sobre o uso da lógica nebulosa nos sistemas de tomada de decisão. Apesar de existir uma complexa base formal sustentando seu uso em sistemas de tomada de decisão, evidencia-se neste trabalho somente o necessário para o entendimento da teoria básica dos sistemas de tomada de decisão baseados na lógica nebulosa. Faz-se uma proposta de um modelo de programação finita baseada na lógica nebulosa. Descreve-se as etapas alocação de recursos e sequenciamento do sistema proposto. Para a fase de sequenciamento discute-se o processo de sequenciamento, os critérios utilizados, considerando-se os aspectos tecnológicos e gerenciais, e o sistema de tomada de decisão. Define-se as bases de funções e as bases de regras do sistema. Finalmente, apresenta-se o ambiente de produção no qual o modelo foi testado. Caracteriza-se os critérios tecnológicos referentes a esse ambiente de produção e, descreve-se a implementação computacional do sistema enfatizando a interação homem/máquina. Analisa-se os resultados do sistema de programação finita baseado em lógica nebulosa, comparativamente a programações realizadas segundo duas regras tradicionais, ao efetivamente realizado na empresa. Os resultados evidenciam o bom desempenho da programação finita baseada na lógica nebulosa, principalmente no que se refere a uma melhor ponderação entre os objetivos perseguidos no processo de programação de produção
Abstract: This work proposes a model for Finite Scheduling based on fuzzy logic. Initially, it presents the actual state of the art in Production Scheduling Systems. The main characteristics of the Scheduling systems are defined and the main paradigms utilized for problem solution are presented. Are they: industrial practices, scheduling theory, simulation, artificial intelligence and finite scheduling. Later, the basic ideas about the use of fuzzy logic in decision systems are presented. Even the existence of a complex formal base supporting its use on decision support system, this work just presents the necessary parts for the understanding of the theory of decision support systems based on fuzzy logic. The model proposes two hierarchical levels for Finite Scheduling based on fuzzy logic. The resource allocations and sequencing levels of the proposed model are described. For the sequencing leveI it discusses the sequencing process, the utilized criteria, and the decision making system. The membership functions and the role base are defined. Finally, it presents the production environment in which the system was implemented. The technological criterion for this environrnent is characterized. The computational aspect of the system implementation is described, with emphases on man/machine interfaces. The results presented by the Finite Scheduling based on fuzzy logic is compared with the scheduling based on two conventional roles and with the scheduling that was effective realized on the factory floor. The results evidence the good performance of the Finite Scheduling based on fuzzy logic, with enfasys on a improved ponderation between the persecuted objectives
Doutorado
Doutor em Engenharia Mecânica
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45

Schwartz, Gilson 1960. „J. M. Keynes e a logica da politica economica“. [s.n.], 1993. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/286279.

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Orientador: Luiz Gonzaga de Mello Belluzo
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Economia
Made available in DSpace on 2018-07-18T22:27:14Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Schwartz_Gilson_D.pdf: 8907869 bytes, checksum: b226aaf78742aeac36754172d52e7d39 (MD5) Previous issue date: 1993
Resumo: Não informado
Abstract: Not informed.
Doutorado
Doutor em Economia
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46

Maia, Edson Campos. „Uma abordagem da logica gramatical e da anafora pronominal“. [s.n.], 1995. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/281748.

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Orientador: Carlos A. Lungarzo
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-19T23:31:10Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Maia_EdsonCampos_M.pdf: 1953920 bytes, checksum: 893c9a1758fcc9423a2ec72d0d359e87 (MD5) Previous issue date: 1995
Resumo: Esta dissertação trata da lingüística computacional do ponto de vista da programação lógica, sendo uma contribuição à utilização da lógica gramatical como uma ferramenta para descrever a sintaxe de subconjuntos de linguagem natural, em particular do fenômeno lingüístico chamado referência pronominal, onde em seu trabalho de tese, CARVALHO [1989], desenvolve desde formalismos gramaticais mais simples, nos quais as restrições têm de ser explicitamente estabelecidas nas regras gramaticais, até formalismos mais complexos, onde o(a) gramático(a) não tem que se preocupar com as restrições, pois tudo é compilado automaticamente pelo compilador Prolog. Em seu trabalho de tese ela utiliza o conceito de categoria mínima de regência de um nódulo A como sendo a minimal S ou SN dominando A. Porém, com o desenvolvimento da teoria lingüística, o conceito de categoria mínima de regência de um nódulo A passa a ser a primeira categoria maior SN ou S que domina A, um regente de A e um SUJEITO accessível a A. Nesta dissertação será usado este último conceito de categoria mínima de regência e serão analisadas algumas das possíveis implicações que decorrem deste fato.
Abstract: Not informed.
Mestrado
Mestre em Lógica e Filosofia da Ciência
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47

Banov, Joana Teixeira Machado. „Rede de transmissão SDH: planejamento da camada logica (PCLOG)“. [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/261836.

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Orientador: Raul Vinhas Ribeiro
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-07-25T15:16:25Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Banov_JoanaTeixeiraMachado_M.pdf: 4454162 bytes, checksum: 58c4780a65bbdd49b1da0b697a9e8af8 (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: A nova tecnologia de equipamentos de transmissão da Hierarquia Digital Síncrona (SDH - Synchronous Digital Hierarchy) vem compor um novo cenário tecnológico no mundo das Telecomunicações, revolucionando o atendimento aos serviços atuais e futuros e dando suporte à implementação da Rede Digital de Serviços Integrados - RDSI. Esta tese apresenta uma nova visão do planejamento da Rede SDH de Transmissão, baseada numa arquitetura de rede decomposta em camadas funcionais. A divisão em camadas funcionais possibilita o desenvolvimento de uma metodologia de planejamento para cada camada funcional. A decomposição proposta aqui considera quatro camadas: de circuitos, lógica, de transmissão e física. Neste trabalho propomos uma metodologia de Planejamento da Camada Lógica, camada funcional cuja função é "arrumar" demandas de canais El (2Mbits/s), ou de ordem superior, em containers virtuais VC-4. A atividade de arrumar eficientemente tributários dentro de VC-4 é essencial, já que um VC-4 acrescido de um cabeçalho de seção (SOH ¿ Section OverHead) toma-se um STM-l, sinal de transporte básico SDH. . A metodologia de planejamento da Camada Lógica tem o objetivo de minimizar o úmero de containers VC-4 e a quantidade de vezes que as demandas em 2Mbits/s são transpostas de um VC-4 para o outro ao longo de seu trajeto na rede. ...Observação: O resumo, na íntegra, poderá ser visualizado no texto completo da tese digital
Abstract: Synchronous Digital Hierarchy (SDH) is a new technology in the area of transmission, and it has brought numerous advantages to the world of telecommunications. It guarantees a moreflexible and efficient transmission network, capable of meeting the service needs of telecommunications, both present and future. The present work proposes a methodology for planning an SDH transmission network based on the decomposition of the network into functional layers. The planning of such a transmission network is based on this decomposition, and each of the layers is considered independently, taking into consideration the information of the higher leveI. The architecture of the network presented in this study is a network decomposed into four functionallayers: Circuit Layer, Path Layer, with high and low orders sub-Iayers, Transmission Media Layer and PhysicalLayer. A planning algorithm for the Path Layer is proposed which will provide input for the next lower transmission media layer. The Path Layer is the layer responsible for the all ocation of the 2Mbits/s channels (El) into virtual containers (VC). Groups of these virtual containe rs, alongwith the Section Overhead (SOH), form STM-l modules (Synchronous Transport Modules), which are the basic transport signals of SDH transmission. The planning of the path layer is designed to minimize the number of containers required, as well as the number of times the 2 Mbits/s demands are transposed from one VC to another during transmission through the network. ...Note: The complete abstract is available with the full electronic digital thesis or dissertations
Mestrado
Mestre em Engenharia Elétrica
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Resende, Raulison Alves 1970. „Qualidade de serviço em rede IP utilizando logica fuzzy“. [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/260502.

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Orientador: Akebo Yamakami
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-08-06T20:32:53Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Resende_RaulisonAlves_D.pdf: 558127 bytes, checksum: 8c65274e70573045a52e4b1101a2c32e (MD5) Previous issue date: 2006
Resumo: A teoria de conjuntos fuzzy provê um ferramental para desenvolver processos aproximados de raciocínio quando a informação disponível é incerta, incompleta, imprecisa ou vaga. Com as novas ferramentas emergentes na área de inteligência computacional, tais como lógicas não padronizadas, redes neurais e raciocínio simbólico, esta nova teoria é um acréscimo bem-vindo ao repertório de ferramentas tradicionais apropriadas. Neste sentido, esta tese propõe três estratégias para o provimento de qualidade de serviço em redes IP, usando lógica fuzzy. Como primeira proposta é implementado um módulo inteligente para gerenciamento da QoS por meio da criação de políticas para roteadores do tipo DiffServ. A segunda estratégia consiste em um algoritmo fuzzy que resolve o problema de roteamento baseado em restrição de tempo com mínimo custo. Esta proposta apresentou resultados satisfatórios quando comparada com a solução sem lógica fuzzy. E, por último, se propõe um controlador de admissão de conexão para tratar as informações com certo grau de incertezas em redes IP com MPLS. O controlador apresenta as seguintes vantagens: flexibilização da admissão de conexão e possibilidade de incluir mais informações da rede e do tráfego na tomada da decisão sem aumentar consideravelmente a complexidade do controlador
Abstract: Fuzzy set theory provides a machinery for carrying out approximate reasoning processes when available information is uncertain, incomplete, imprecise, or vague. With the emergence of new tools in the area of computational intelligence, such as non standard logics, neural networks, and symbolic reasoning, this new theory is a welcome addition to the repertoire of traditional appropriate tools. In this sense, this thesis proposes three different strategies to apply Fuzzy Logic to provide QoS in IP Networks. The first one is the implementation of an intelligent, policy-based module for QoS management. The module permits the creation of policies to configure QoS in routers and a practical implementation has been performed for a DiffServ router. The second strategy proposes a fuzzy algorithm to solve the problem of routing based on time restrictions with minimum costs. The results obtained from this algorithm were satisfactory when compared to similar solutions that did not involve fuzzy logic. Finally, the third strategy proposes a Connection Admission Controller to process information that contains a high level of uncertainty in IP networks over MPLS. The controller offers the following advantages: flexibility for connections admission and the possibility of including more network and traffic information in the decision making process without considerably increasing the controller complexity
Doutorado
Telecomunicações e Telemática
Doutor em Engenharia Elétrica
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49

Pisanty, Valentina. „L'irritante questione delle camere a gas : logica del negazionismo /“. Milano : Bompiani, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37706066x.

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50

Orsini, Federico. „Il problema dell'ontologia nella Scienza della logica di Hegel“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423697.

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The subject of my dissertation is the problematic status of 'ontology' in Hegel's Science of logic. The main questions that motivate my work are the following: What is the subject of ontology? How can ontology approach its own subject? What kind of presuppositions are implicit when we characterize a philosophical project as 'ontological'?. The aim of my dissertation is to show the reasons why Hegel's speculative philosophy is today absolutely relevant to disclose the presuppositions that are inherent to the ontological questions, and to gain an answer that both challenges the place of ontology in the modern project of a self-grounding philosophy and at the same time paves the way to the possibility of a new self-critical study of being qua being thought. The course of my argument is divided into four sections: Introduction, Part One (chapters 1-3), Part Two (chapters 4-7), Conclusion. The Introduction sketches three leading questions (Why is the definition of 'metaphysics' so controversial? What is the meaning of doing metaphysics? Are there legitimate reasons to distinguish between 'metaphysics' and 'ontology'?) and proposes some criteria for the examination of the status quaestionis concerning Hegel's answer to these questions. The first part of my work is devoted to the motivation and the formulation of the ontological problem. Chapter 1 outlines Hegel's peculiar conception of a presupposition-free thinking, by bringing out the tight connection between presuppositionlessness and the concept of radical skepticism. More specifically, the point of my analysis here is to evaluate the critical function which, on Hegel's view, Pyrrhonian or Greek skepticism exerts on Kant's own concept of critical philosophy. Chapter 2 puts under investigation the motivation that leads the individual subject to commit herself or himself to the project of speculative thinking. On this regard, I discuss Houlgate's claim that the free act by which the subject decides to philosophize constitutes the 'historical ground' of the first concept of science. In Chapter 3, I come to pose the ontological problem of Hegel's Logic by way of a preliminary analysis of three kinds of presuppositions: the 'subjective presupposition', the objective presuppositions, the subjective-objective presuppositions. Then, I distinguish four aspects of what it means to 'problematize' the status of ontology: (i) to question the alleged gap between 'science' and 'reality'; (ii) to explain the transition from our condition of familiarity with the objects of consciousness to the process of understanding them in virtue of 'conceptual thinking' alone; (iii) to articulate the traditional question of ontology - namely, what is being? - within the subject-matter or the Sache selbst of the Logic; (iv) to show the points of similarities and the points of difference between Hegel's speculative philosophy and Aristotle's 'first philosophy' with respect to the topic of the intelligibility of being. In sum, Chapter 3 tries to place emphasis on the fact that the incorporation or Aufhebung of the traditional ontology (namely, the study of the general features of being qua being) into the field of a speculative logic (namely, the science of being qua being thought) involves a radical challenge to the very presuppositions of Aristotle's questioning. The second part of my work develops an 'ontological' interpretation of the Science of logic by working out an understanding of the concept of method in terms of a self-generating process. Chapter 4 provides an analysis of the difference between a 'traditional' and an 'idealistic' (more specifically, Hegelian) conception of thinking. My goal here is to show how Hegel appropriates two crucial thoughts of the history of philosophy (the Aristotelian distinction between active and passive nous, and the Spinozistic principle of absolute immanence) into his own original concept of 'objective thinking'. Chapter 5 is occupied by the critical confrontation between Hegel and Aristotle on the idea of process. In particular, three points engage this confrontation: (i) the relation of the process to its purpose; (ii) the question whether a process is inherently temporal; (iii) the question of what is left of Aristotle's triple distinction of human activities (poiesis, praxis, theoria) in Hegel's philosophy. Chapter 6 proceeds through four steps. The first step is to ask about the formal sense of the method of a presupposition-free ontology. The second step consists in the analysis of the presuppositions of the dogmatic ontology that was known to Hegel in the form of the Schulmetaphysik. The third step is the formulation of the three basic questions that express (and summarize) the method of a critical ontology (namely, an ontology that is free from the substrates of representation). The fourth step deals with the first question of the said method: Why to begin with the thought of pure being? Chapter 7 explores the second and the third question: How to advance beyond pure being? Whether and how does the meaning of being finds an end for its own advancement?. As concerns the second question, I claim that the advancement 'beyond' pure being has to do with the transformation of what Hegel calls the 'form of immediacy'. As concerns the third question, I try to dispel the idea that the speculative meaning of 'ending' is simply to make one last step or to put a stop to the logical movement by bringing it to a stable closure. Instead, I claim that the 'ending' of the process by which pure being 'finally' achieves its true meaning must be understood as a 'completion' that is inherently circular and is not restricted to the Logic as the pure or first science of the system of philosophy. In order to show the dynamic relation between the advancement and the end of Hegel's logical science, I conclude this chapter by articulating and discussing four questions about the sense or orientation of the logical advancement. The first question concerns the compatibility between the restless character of movement and the idea of its return into itself. The second question asks about the implication of the fact that the logical method must be regarded as a regressive foundation of its own beginning. The third question focuses on the reason why this regressive foundation is more than a mere restoration of the first immediacy of being. The fourth question is whether the logical process follows some rules or has some kind of core or fundamental operation that somehow imparts and transmits its directives from a 'centre' to the 'periphery' of the movement. The Conclusion of my work is devoted to the treatment of three points: (i) the demarcation between the scope and the limits of my interpretation and the work that needs to be done to fulfill the task of a logical reconstruction of ontology within the Science of logic; (ii) the study of the transformation of the traditional concept of 'substance' within the section 'The relationship of substantiality' in the Doctrine of Essence; (iii) a retrospective glance on the course of the argument, with the double aim of highlighting the answers that my interpretation has given to the questions formulated in the Introduction and stressing the reason why Hegel's project is so relevant for any actual attempt to practice an ontological inquiry.
Il tema generale della mia dissertazione è lo statuto problematico dell' 'ontologia' nella Scienza della logica di Hegel. Le domande che motivano il mio lavoro sono le seguenti: Qual è il tema dell'ontologia? Come può l'ontologia rapportarsi col suo tema? Quali tipi di presupposizioni sono implicite quando caratterizziamo un progetto filosofico come 'ontologico'?. Lo scopo della mia dissertazione consiste nel mostrare le ragioni per cui la filosofia speculativa di Hegel è oggi assolutamente rilevante per rivelare le presupposizioni che ineriscono alle questioni ontologiche e per trarre da ciò una risposta che, da un lato, mette in questione il posto dell'ontologia nel progetto moderno di una filosofia auto-fondativa, e, dall'altro lato, prepara la strada alla possibilità di uno studio radicalmente auto-critico dell'essere come essere pensato. Il corso dell'argomentazione si presenta diviso in quattro sezioni principali: l'introduzione, la prima parte (capitoli 1-3), la seconda parte (capitoli 4-7), la conclusione. L'introduzione abbozza tre questioni orientative (perché la definizione della metafisica è controversa? Che senso ha occuparsi di metafisica? Ci sono ragioni legittime di porre un'alternativa tra 'metafisica' e 'ontologia'?). Quindi propone alcuni criteri per la classificazione dello status quaestionis relativo all'interpretazione della risposta hegeliana alle tre questioni orientative. La prima parte della dissertazione è dedicata alla motivazione e alla posizione del problema ontologico. Nel primo capitolo cerco di delineare la peculiare concezione hegeliana della Voraussetzungslosigkeit della filosofia, mettendo in evidenza la stretta connessione che Hegel instaura tra la 'libertà da presupposizioni' e il concetto di scetticismo radicale o pirroniano. Specificamente, l'analisi mira a valutare in che modo il concetto hegeliano di scetticismo esercita una funzione critica sul concetto kantiano di filosofia critica. Nel secondo capitolo mi propongo di indagare la questione della motivazione del soggetto individuale a impegnarsi nel progetto del pensare speculativo e a questo scopo discuto criticamente la tesi di Houlgate secondo cui l'atto libero del soggetto di decidersi a voler pensare in modo puro costituisce il 'fondamento storico' del primo concetto della scienza. Nel terzo capitolo giungo alla posizione del problema ontologico nella logica dialettico-speculativa attraverso una previa distinzione di tre tipi di presupposizioni: presupposizioni soggettive, oggettive, soggettivo-oggettive. Quindi analizzo i quattro aspetti che, a mio giudizio, costituiscono la problematizzazione dell'ontologia: (i) il supposto iato tra la 'scienza' (qualunque essa sia) e la 'realtà'; (ii) il passaggio dalla familiarità con gli oggetti al conoscere o pensare concettuale; (iii) l'articolazione della domanda ontologica - che cos'è l'essere? - entro il tema ossia la Cosa stessa, intesa come la produzione del significato dell'essere; (iv) le somiglianze e le differenze fondamentali tra la filosofia speculativa di Hegel e la posizione di Aristotele, quale fondatore dell'ontologia, riguardo al tema dell'intelligibilità dell'essere. Complessivamente, lo scopo del capitolo è mostrare che l'articolazione logico-speculativa del problema ontologico consiste nella trasformazione della domanda aristotelica 'che cos'è l'essere?' nella domanda 'qual è il significato della forma di pensiero dell' 'essere'?'. La seconda parte della dissertazione sviluppa un'interpretazione ontologica della Scienza della logica elaborando una comprensione del concetto di 'metodo' nei termini di un processo auto-generativo. Il capitolo quarto si concentra sulla differenza tra una concezione 'tradizionale' e una concezione 'idealista', e specificamente hegeliana, del pensare. Lo scopo dell'analisi è mostrare come Hegel si appropri di due idee cruciali della storia della filosofia (la distinzione aristotelica tra intelletto passivo e intelletto attivo, il principio spinozista dell'immanenza) e li trasformi nel suo concetto originale di 'pensare oggettivo'. Il capitolo quinto si occupa del confronto tra Hegel e Aristotele sull'idea di processo e studia tre punti principali: (i) la relazione del processo con lo scopo; (ii) la relazione del processo col tempo; (iii) la questione di che cosa rimanga nella filosofia di Hegel della triplice distinzione aristotelica delle attività umane (produzione, prassi, teoria). Il capitolo sesto procede in quattro passi. Il primo passo consiste nell'indagare il senso formale (ma non formalista) del metodo di un'ontologia libera da presupposizioni. Il secondo passo è l'analisi delle presupposizioni dell'ontologia dogmatica che era nota a Hegel nella forma della Schulphilosophie di Wolff e Baumgarten. Il terzo passo è la formulazioni delle domande che esprimono e riassumono il metodo di un'ontologia critica. Il quarto passo tratta la prima domanda del metodo: (i) Perché la scienza deve cominciare il pensiero del puro essere? Il capitolo settimo esplora la seconda e la terza domanda del metodo: (ii) Come avanzare oltre il puro essere? (iii) Come 'finisce' l'avanzamento del significato dell'essere?. Per mostrare la relazione dinamica tra 'avanzamento' e 'fine' della scienza logica, concludo il capitolo con la posizione e discussione di quattro domande circa il senso o l'orientamento dell'avanzamento logico. La conclusione del lavoro è dedicata alla trattazione di quattro punti: (i) la demarcazione tra l'estensione e i limiti della mia interpretazione ed il lavoro che richiede di venire svolto per portare a termine il compito di una ricostruzione ontologica della Scienza della logica; (ii) lo studio della trasformazione della categoria ontologica tradizionale della sostanza nella sezione sul 'rapporto della sostanzialità' della Dottrina dell'essenza della Scienza della logica; (iii) uno sguardo retrospettivo sul corso dell'argomentazione, col duplice scopo di delucidare le risposte che la mia interpretazione ha dato alle questioni orientative formulate nell'introduzione e di rilevare la ragione per cui il progetto di Hegel è così importante per ogni tentativo di praticare l'indagine ontologica nell'epoca contemporanea.
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