Auswahl der wissenschaftlichen Literatur zum Thema „Pittori“

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Zeitschriftenartikel zum Thema "Pittori"

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Redavid, María Gaia. „La Compagnia della Morte“. Revista Eviterna, Nr. 8 (23.09.2020): 203–17. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9778.

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L’articolo si propone di ricostruire la storia della Compagnia della Morte, sfatando miti e leggende dietro la sua storia. La Compagnia della Morte per molto tempo è stata ritenuta un’accolita di pittori napoletani decisi a partecipare alle giornate della rivolta di Masaniello. Secondo il biografo napoletano Bernardo De Dominici la Compagnia della Morte sarebbe stata organizzata dal pittore Aniello Falcone e avrebbe contato tra le sue fila non pochi artisti napoletani desiderosi di partecipare alle giornate della rivolta. La banda nottetempo organizzava spedizioni punitive per la città di Napoli, a danno degli spagnoli che avevano abusato delle giovani donne napoletane. Fu davvero così? Si può parlare della nascita di una vera e propria pittura del dissenso? Per la prima volta viene indagato questo fenomeno dal punto di vista delle fonti storiche e delle memorie degli artisti.
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Gambino, Giuseppe. „Antonio De Bellis“. Revista Eviterna, Nr. 8 (22.09.2020): 51–70. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9781.

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Il Seicento napoletano fu caratterizzato da un così grande fermento culturale e artistico da meritarsi l’appellativo di Secolo d’Oro. Una miriade di architetti, scultori, pittori e artigiani diedero vita a opere di grande pregio che cambiarono per sempre il volto della capitale del Viceregno. Tra i pittori ai tempi più apprezzati, come dimostrano le tante opere che oramai fanno parte del suo catalogo, ma per tanto tempo caduti nell’oblio, anche per la quasi totale assenza di dati documentari, c’è sicuramente Antonio De Bellis: un artista che dagli anni ’70 del Novecento ha stuzzicato l’interesse degli studiosi entrando anche a far parte della rosa di pittori coinvolti nella vexata quaestio sull’identità del Maestro degli Annunci ai pastori. Spesso confuso con il Cavallino, a riprova della qualità di molte sue opere, dal quale si discosta per un certo arcaismo persistente in tutta la sua opera, il suo percorso artistico affonda le radici nel Naturalismo di matrice caravaggesca, ‘napoletanizzato’ da Battistello, Filippo Vitale e dal deus ex machina della pittura di quel periodo nella città partenopea, Jusepe de Ribera. E seguendo le orme di quest’ultimo, come tanti altri partecipa a quella rivoluzione coloristica che arriva da un lato da Roma, tramite la riscoperta dei Maestri veneti del ‘500 da parte di un gruppo di pittori francesi, primo fra tutti Poussin, e dall’altro dalle tele piene di luce ‘mediterranea’ del Van Dyck. Il tentativo di Antonio di mantenere il legame con i modi della sua formazione, pur aderendo a queste nuove istanze, non regge però a lungo e quelle che al momento sono ritenute le sue ultime due tele, non hanno quel mordente che aveva caratterizzato invece la sua produzione precedente.
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Sánchez López, Juan Antonio. „Varchi, Benedetto: Lección sobre la primacía de las Artes“. Boletín de Arte, Nr. 21 (03.07.2019): 521–25. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2000.v0i21.6534.

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En 1546, el historiador y filósofo Benedetto Varchi pronunciaba en la Academia de Florencia sus conocidas Due lezioni ... nella prima del/e quali si dichiara un sonetto di M. Michelagnolo Buonarroti .. Nella seconda si disputa qua/e sia piú nobile arte la Scultura, o la Pittura, con una lettera désso Michelagnolo, & piú altri eccellentiss. pittori, et scultori, sopra la quistione sopradetta. No pasaron muchos años para que sus palabras fueran dadas a la letra impresa, de tal forma que, ya en 1549, aparecía la primera edición con prefacio del texto varchiano.
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Ventura, Rejane Maria Bernal. „Lodovico Dolce e uma crítica às Vite de Giorgio Vasari“. História da Historiografia: International Journal of Theory and History of Historiography 5, Nr. 9 (23.06.2012): 72–87. http://dx.doi.org/10.15848/hh.v0i9.379.

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Este artigo contempla alguns aspectos que ligam o Dialogo della pittura intitolato l´Aretino (1557), do Homem de Letras veneziano Lodovico Dolce, à obra do historiador Florentino, Giorgio Vasari, Le vitede´più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue, insino a´tempi nostri (1550). Procura-se demonstrar ao longo do texto que Dolce apoiou-se em conceitos teóricos expostos nas Vite, revertendo-os em seus próprios argumentos com o propósito de exaltar a pintura veneziana enquanto patrimônio cultural do Cinquecento, equiparando-a à arte da Tosco-romana, bem como buscou salientar a relevância da pintura de Ticiano, ausente da primeira edição da obra.
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5

ESPOSITO, Domenico. „I pittori dell'officina deiVettiia Pompei“. BABESCH - Bulletin Antieke Beschaving 82, Nr. 1 (31.07.2007): 149–64. http://dx.doi.org/10.2143/bab.82.1.2020766.

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6

Montijano García, Juan María. „El disegno en los siglos XVI y XVII“. i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 2 (06.06.2010): 39–46. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2010.v2i.12695.

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Uno de los conceptos más complejos del vocabulario artístico renacentista y barroco es el de disegno. Como tantos otros términos, su formulación original se atribuye al pintor, arquitecto, urbanista y teórico Giorgio Vasari, fi el seguidor de Miguel Ángel y primer historiador del arte con su obra Le Vite de’ più eccellenti Architetti, Pittori et Scultori italiani da Cimabue insino à tempi nostri descritte in lingua Toscana da Giorgio Vasari pittore Artetino... La mayor originalidad vasariana en el ámbito teórico del sistema de las artes es el desarrollo del concepto de las arti del disegno, que señala el parentesco entre las tres artes visuales por medio de un origen común, y en la práctica. Esta valoración esencial del disegno en Vasari tiene su culminación en la creación de la Accademia del Disegno en Florencia y al servicio del Gran Duque Cosme I de Médicis.
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Longo, Giuseppe O. „Il soffio del dàimon. Variazioni sulla creatività“. EDUCAZIONE SENTIMENTALE, Nr. 36 (Februar 2022): 22–48. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036004.

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Le immagini (artistiche e scientifiche) che ci costruiamo della realtà obbediscono a "codici rappresentativi", che a lungo sono stati considerati "naturali"; ma ver-so l'inizio del Novecento si è creduto di scoprirne la sostanziale arbitrarietà: di qui un pullulare di rivoluzioni rappresentative in arte, in musica, in letteratura e fors'anche in fisica e in matematica. Ma dopo questa esplosione di creatività nel dominio dei codici ci si è accorti che 1) esiste una sorta di "selezione naturale" dei codici rappresentativi basata sulla coevoluzione tra bio-fisiologia umana ed espressività dei codici e sulla compatibilità ed efficacia dei codici, per cui i codi-ci giunti fino a noi sono più robusti di quelli che si sono persi per strada (questa coevoluzione conferma il legame immersivo e sistemico tra noi e il resto della na-tura); 2) i codici rappresentativi non sono tutti sullo stesso piano: ve ne sono di più profondi e di più superficiali, e i primi richiamano il classico problema, af-frontato tra gli altri da Eugene Wigner, dell'irragionevole efficacia della mate-matica nelle scienze naturali. Questo problema si articola in altri più specifici: perché alcuni pittori dipingono frattali pur ignorandone gli aspetti matematici? Perché fin dall'antichità architetti, pittori e musicisti hanno basato le loro opere sulla sezione aurea?
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Camerota, Filippo. „Introduzione. La prospettiva come tema vitruviano = Introduction. Perspective as a Vitruvian Theme“. Espacio Tiempo y Forma. Serie VII, Historia del Arte, Nr. 7 (13.12.2019): 17. http://dx.doi.org/10.5944/etfvii.7.2019.26188.

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Con la diffusione della prospettiva lineare, l’architettura divenne uno dei principali temi di studio degli artisti rinascimentali. La necessità di rappresentare architetture credibili impose ai pittori di imparare a disegnare come gli architetti, combinando piante e alzati e applicando le regole proporzionali e morfologiche tramandate da Vitruvio. I trattati di prospettiva accolsero sistematicamente mirate istruzioni sul disegno degli edifici, così come i trattati di architettura dedicarono spazio alla rappresentazione prospettica, considerandola come una disciplina corrispondente a ciò che Vitruvio chiamava «scaenographia». A sancire lo stretto legame tra la prospettiva dei pittori e la scenografia vitruviana fu principalmente Daniele Barbaro che compose il suo celebre trattato di prospettiva come approfondimento del tema che tanto lo aveva impegnato nel suo altrettanto celebre commento a Vitruvio.AbstractWith the spread of linear perspective, architecture became one of the main disciplines studied by Renaissance artists. The need to represent credible architecture forced painters to learn how to draw like architects, combining plans and elevations and applying the proportional and morphological rules handed down by Vitruvius. The treatises of perspective systematically welcomed instructions on the design of buildings, just as the architectural treatises dedicated space to perspective representation, considering it as a discipline corresponding to what Vitruvius called «scaenographia». To establish the close link between the perspective of painters and the Vitruvian scenography was mainly Daniele Barbaro who composed his famous treatise on perspective as a deepening of the theme that had so busy him in his equally famous commentary on Vitruvius.
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Padoan (book author), Giorgio, und Antonio Franceschetti (review author). „Rinascimento in controluce: Poeti, pittori, cortigiane e teatranti sul palcoscenico rinascimentale“. Quaderni d'italianistica 16, Nr. 2 (01.10.1995): 331–32. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v16i2.10371.

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BIANCO FIORIN, Marisa. „Nomi greci di pittori, orafi committenti e donatori rinvenuti a Trieste“. Δελτίον Χριστιανικής Αρχαιολογικής Εταιρείας 32 (11.01.1989): 297. http://dx.doi.org/10.12681/dchae.1019.

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Mehr Quellen

Dissertationen zum Thema "Pittori"

1

Rocco, Giulia. „La ceramografia protoattica pittori e botteghe (710 - 630 a.C.)“. Rahden/Westf. Leidorf, 1996. http://d-nb.info/988818965/04.

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2

Garofano, Ilaria <1994&gt. „Artisti alla regia. Fotografi, scultori, pittori e i videoclip musicali“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17555.

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L’elaborato verte sull’attività di alcuni artisti visivi in veste di registi di videoclip musicali. Nel primo capitolo è presentata una panoramica sul sistema dell’industria musicale, facendo attenzione agli attori, alle fasi di produzione, distribuzione, fruizione di un prodotto musicale e alla filiera di produzione di un videoclip musicale. Il capitolo seguente affronta le dinamiche legate alla nascita dell’emittente MTV nel 1981 e presenta una mappa cronologica di video clip realizzati da artisti. Infine, nell’ultimo capitolo, vengono esaminati alcuni casi studio significativi, con i quali si mette a confronto l’attività artistica precedente dell’artista - regista con il video musicale da esso realizzato, in modo da evidenziarne continuità o differenze. In base alle informazioni raccolte, si nota che la collaborazione tra artisti visuali e il comparto musicale per la realizzazione di video musicali, non è costituita da episodi sporadici, si delinea bensì come fenomeno di tendenza a partire dagli anni Ottanta.
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3

Bellin, Maria-Antonella <1959&gt. „I De Blaas: una dinastia di pittori tra Vienna a Venezia“. Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8281.

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l'obiettivo della ricerca è stato duplice.Da un lato la ricostruzione delle personalità artistiche del capostipite della dinastia dei De Blaas, Carl, e dei suoi figli Eugenio e Giulio, dall’altro una scrupolosa ricognizione delle loro opere presenti in Italia e all’estero, in modo da definire in modo concreto l’entità, la cronologia e la tipologia della produzione artistica dei componenti di questa famiglia.
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Nicoletti, L. P. „PARIGI A TORINO. STORIA DELLE MOSTRE ¿PITTORI D¿OGGI. FRANCIA-ITALIA¿“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233397.

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This project reconstructs the development of art exhibitions promoted by the committee “Francia-Italia” in Turin from 1951 to 1964. This committee organized the art exhibitions “Peintres d’aujourd’hui. France-Italie” (or “Pittori d’Oggi. Francia-Italia”), earlier in the halls of the “Promotrice” from 1951 to 1959, and later at GAM from 1961. This committee extends its own action, beyond the seven editions of “Pittori d’Oggi” (1951,1952, 1953, 1955, 1957, 1959, 1961) with Chagall’s (1953), de Staël’s (1960), Robert and Sonia Delaunay’s (1960), Vieira da Silva’s (1964) great exhibitions. The exhibitions “Pittori d’Oggi” arose on the initiative of some influential members of Turin upper middle class and it have been organized by Vittorio Viale, director of Musei Civici, and by the critic of art and journalist Luigi Carluccio. The exhibitions should symbolize the modern art twinning of two nations. For each exhibitions the two different artistic committees, one for France (Cogniat, Cassou, Lassaigne, Estienne, Jullian, Huyghe, Besson, Laymarie) and one for Italy (Viale, Arcangeli, Argan, Carluccio, Pallucchini, Ragghianti e Vitali), draw up long lists of artists who would represent, on their opinion, the best of the artistic production of the two countries. In this way, “Francia-Italia” takes part in the debate between realism and abstractionism and show the progress of critical reception of the French painting in Italy, from Pignon and Manessier to Fautrier.
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Longo, Francesca. „«I miei padri sono tutti pittori». Giovanni Testori fra letteratura e arti visive“. Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/143018.

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La tesi vuole porre in luce come la poetica e l’opera dello scrittore, pittore e critico d'arte Giovanni Testori nascano da un dialogo tra letteratura e arti visive, formulando un’ipotesi interpretativa interdisciplinare che spieghi la matrice figurativa e non solo letteraria della sua scrittura. Il lavoro si propone due obiettivi speculari: l'individuazione dei precedenti figurativi nell’immaginario del Testori scrittore con gli strumenti della storia dell'arte, operazione finora condotta dagli italianisti in modo non organico, e l'esame della produzione dell’autore nell’ambito della critica d’arte con gli strumenti della critica letteraria, sino ad oggi affrontato quasi esclusivamente da storici dell'arte. La tesi analizza l'opera pittorica dell'autore e le diverse declinazioni della sua scrittura, conferendo ampio risalto agli articoli scritti da Testori per i periodici e finora meno frequentati dalla critica. Il primo capitolo indaga il realismo testoriano in rapporto al magistero di Longhi, alla poetica del «sublime del quotidiano» e del sermo humilis in parola e in figura - rintracciato negli artisti del realismo lombardo fra i secoli XV e XVIII (Foppa, Moroni, Romanino, Caravaggio, Fra Galgario, Ceruti) e nei Sacri Monti (Gaudenzio Ferrari) - e all'influenza di Manzoni (con confronti con Gadda). Il secondo capitolo vede il corpo, fulcro della poetica testoriana, come oggetto di riflessione estetico-teologica in varie prospettive: gli echi paolini nell'iconografia del Christus patiens e triumphans, l'omosessualità, l'unità dell'essere dalla creazione alla resurrezione, la peste di Carlo Borromeo e dei pestanti (Francesco Cairo, Tanzio da Varallo). Il terzo capitolo enuclea i motivi ricorrenti nell'opera testoriana, di matrice spesso religiosa e provenienti dalla produzione figurativa dell'autore o da altri pittori, quali il sacrificio di Cristo, l'assimilazione fra l'artista e il martire e l'opposizione fra finitezza umana e infinità divina.
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6

D'Ayala, Valva Margherita. „I Precetti ai pittori di Ugo Bernasconi e l’‘aforisma d’artista’ nel primo Novecento“. Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2006. http://hdl.handle.net/11384/85754.

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Quarta, Alessandro <1995&gt. „Modelli di ranking per artisti a confronto e applicazione a pittori veneziani del secondo Novecento“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16172.

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La tesi analizza i principali modelli di ranking per artisti. Dopo un attenta analisi di quelli che sono stati gli esempi reperiti in letteratura, si è proceduto all'analisi dell'ambiente artistico veneziano del secondo Novecento, con l'intento di individuare una selezione di artisti da sottoporre ad un calcolo per la costruzione di un nuovo modello. Il calcolo si basa sull'elaborazione di un'equazione, derivante da un'attenta analisi dei modelli esistenti. Il primo capitolo riporta la descrizione dei modelli di ranking trovati in letteratura. Il secondo ed il terzo capitolo si occuopano di descrivere la situazione artistica veneziana del secondo '900 e successivamente viene fatta una selezione di artisti a cui applicare il calcolo. Il quarto capitolo descrive la metodologia con cui i dati sono stati raccolti e con cui l'equazione di calcolo utilizzata è stata scritta. Il quinto capitolo ed ultimo capitolo riporta i risultati dell'analisi condotta.
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Nestor, Sara E. „Medical theory and Medici symbolism in Giorgio Vasari's "Vite de' più eccellenti pittori, scultori ed architettori"“. Thesis, University of St Andrews, 2001. http://hdl.handle.net/10023/12053.

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When Giorgio Vasari wrote the 'Vite de'piu eccellenti pittori, scultori ed architettori', the intended audience of his text not only included the artists of his own time, but also involved his Medici patrons. Indeed, the book was dedicated to Cosimo I de'Medici. The 'Vite' were thus intended as a guide for artists and as a means of paying homage to Vasari's patron. The quest for artistic perfection, through knowledge, was united with courtly principles and iconography, resulting in the raising of the status of the arts above the level of the mechanical. This was most resolutely achieved through the analysis of medicine, and in particular, the theory of the four humours, which not only governed medical practice, but also were of astrological and philosophical significance. While Vasari's vocabulary drew upon the symbolism of the Medici, who were born under the planet of Saturn, which also governed the melancholy humour, his discussion of the diseases suffered by artists was based upon the sciences of Hippocrates, Aristotle, Galen and Avicenna and were mainly caused by melancholy. Vasari's text also provided the melancholic with his cure, most notably at the Company of the Cazzuola. Here, the artists and their Medici patrons could find repose and amusement. Entertainments were based upon those of the court and included theatrical performances and banqueting. However, medical knowledge was also of practical significance to the painter and the sculptor. It provided a guide to the internal workings of man and thus, the external appearance of disease in the human body. The alteration in human appearance, as a symptom of disease was fully noted by Vasari in his physiognomic descriptions of the artists' appearances caused by temperament, character and disease and finally, found inclusion in the teachings of the Accademia del Disegno of which Giorgio Vasari had been a founding member.
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9

Beck-Saiello, Émilie. „Da Vernet a Valenciennes : i pittori francesi di paesaggio a Napoli nella seconda meta del settecento“. Paris 4, 2005. http://www.theses.fr/2005PA040212.

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Rampazzo, Elisa <1992&gt. „I pittori veneti alle "Biennali di Pallucchini" (1948 - 1956): le partecipazioni attraverso la ricezione della stampa“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12479.

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L’elaborato è incentrato sull’analisi delle presenze dei pittori veneti, di nascita o di residenza, a La Biennale di Venezia per le Edizioni caratterizzate dalla presenza di Rodolfo Pallucchini alla carica di Segretario Generale dell’Ente. Le Esposizioni oggetto d’esame sono quindi La Biennale XXIV del 1948, La Biennale XXV del 1950, La Biennale XXVI del 1952, La Biennale XXVII del 1954, La Biennale XXVIII del 1956. A seguito di una presentazione introduttiva che contestualizza le cinque Edizioni della Biennale all’interno del periodo storico in esame (Cap.I), sono analizzati i protagonisti delle Esposizioni: Ponti, Pallucchini e la Commissione per le arti figurative (Cap.II). Segue l’esame della partecipazione dei pittori veneti all’interno delle correnti artistiche, corredato di analisi statistiche e grafiche che permettono una visione più completa dell’andamento (Cap.III). Altra tematica oggetto di analisi è stata la ricezione della stampa sull’operato degli artisti veneti, in particolare la diatriba tra gli artisti e la critica in merito alle presenze (Cap. IV). Infine, la ricerca si conclude con la mappatura dei pittori veneti partecipanti alle Biennali in oggetto, l’elenco delle opere presentate dagli artisti e gli articoli apparsi sui quotidiani in cui vengono citati i pittori veneti (Cap. V). L’apparato grafico e la selezione della rassegna stampa concludono l’analisi.
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Mehr Quellen

Bücher zum Thema "Pittori"

1

Toni, Toniato, und Opera Bevilacqua La Masa (Venice, Italy), Hrsg. Pittori & pittori. Milano: Mazzotta, 1988.

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2

Architetti-pittori e pittori-architetti. Bari: Dedalo, 1985.

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3

John, Ruskin. Pittori moderni. Torino: Einaudi, 1998.

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4

John, Ruskin. Pittori moderni. Torino: G. Einaudi, 1998.

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5

Pirro, Ugo. Osteria dei pittori. Palermo: Sellerio, 1994.

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6

Margherita, D'Ayala Valva, Hrsg. Pensieri ai pittori. Pisa: Edizioni della Normale, 2008.

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7

Coleman, Enrico. I pittori Coleman. Roma: Studio Ottocento, 1988.

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8

Pittori di cinema. Milano, Italia: Lazy Dog, 2018.

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9

Leonelli, Luciana Frigieri. Pittori modenesi dell'Ottocento. [Modena]: Artioli, 1986.

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10

Mariano, Apa, Hrsg. Pittori e poeti. Urbino: QuattroVenti, 1988.

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Mehr Quellen

Buchteile zum Thema "Pittori"

1

Hecht, Christian. „Bellori, Giovanni Pietro: Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni“. In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_10972-1.

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2

Eckstein, Nicholas A. „Pittori, amici e vicini: The Formal and Informal Bonds of Community amongst Florentine Artists“. In Sociability and its Discontents, 109–28. Turnhout: Brepols Publishers, 2010. http://dx.doi.org/10.1484/m.eer-eb.3.1698.

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3

Faas, Egbert, und Ulrike Müller-Hofstede. „Vasari, Giorgio: Le vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri“. In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_21414-1.

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4

Hodge, Susie. „Pittura Metafisica“. In 50 Schlüsselideen Kunst, 136–39. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-39328-0_35.

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5

Tunzi, Pasquale. „Nineteenth Century Illustrations in “Cosmorama Pittorico”“. In Proceedings of the 2nd International and Interdisciplinary Conference on Image and Imagination, 680–93. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-41018-6_55.

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6

Williams, Kim, Lionel March und Stephen R. Wassell. „Leon Battista Alberti, Elementi di pittura“. In The Mathematical Works of Leon Battista Alberti, 141–68. Basel: Springer Basel, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-0346-0474-1_3.

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7

Müller-Hofstede, Ulrike. „Leonardo da Vinci: Trattato della pittura“. In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_11008-1.

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8

Campbell, Katie. „Pitti Palace and Boboli Gardens“. In Cultivating the Renaissance, 112–31. London: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003201212-11.

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9

Hecht, Christian. „Lomazzo, Giovanni Paolo: Trattato dell'arte de la pittura“. In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_16008-1.

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10

Hecht, Christian. „Lomazzo, Giovanni Paolo: Idea del tempio della pittura“. In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_16009-1.

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Konferenzberichte zum Thema "Pittori"

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Belikova, Maria. „Pittura Metafisica and the "New Man" in Weimar Art of the Early 1920s“. In Proceedings of the 3rd International Conference on Art Studies: Science, Experience, Education (ICASSEE 2019). Paris, France: Atlantis Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2991/icassee-19.2019.103.

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2

Veselovska, Ganna, und Grigoriy Khlopov. „Scattering characteristics of medium with Pruppacher-Pitter drops by double-frequency radar“. In 2015 International Young Scientists Forum on Applied Physics (YSF). IEEE, 2015. http://dx.doi.org/10.1109/ysf.2015.7333148.

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3

Conti, Alessandro, Grazia Tucci, Valentina Bonora und Lidia Fiorini. „HOW WERE THE TAPESTRIES IN THE SALA DI SATURNO OF PITTI PALACE ARRANGED? GEOMATICS AND VIRTUAL REALITY FOR ART CURATORS“. In ARQUEOLÓGICA 2.0 - 9th International Congress & 3rd GEORES - GEOmatics and pREServation. Editorial Universitat Politécnica de Valéncia: Editorial Universitat Politécnica de Valéncia, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/arqueologica9.2021.12175.

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Annotation:
Three-dimensional acquisition techniques, reality-based modelling and virtual reality are tools used in Digital Humanities prevalently for displaying the results of a study, but they can also suggest new methods of investigation to humanities scholars. In a case study regarding art history, these techniques made it possible to recreate the layout of the Sala di Saturno in Pitti Palace (Florence) in the 17th century, based on information obtained from archive documents on the tapestries designed for that hall and a 3D model expressly elaborated with geomatic techniques. The results were summarised in a video showed in 2019 during the exhibition on tapestries dedicated to Cosimo I de' Medici. A tool was also developed to assist exhibition and museum curators in their work. Through virtual reality, they can design temporary exhibitions or modify the display of the works of art in a museum in a realistic way, using visually and metrically accurate models of the pieces and exhibition rooms.
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