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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni europee 2004: equilibrio fra le coalizioni, evoluzione dei rapporti di forza al loro interno, maggiore dispersione del voto." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 52, no. 2 (December 31, 2004): 149–62. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12733.

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Анотація:
Nel 2004 gli appuntamenti elettorali sono stati due. Nella tornata principale, a giugno, l’intero corpo elettorale è stato chiamato a rinnovare la rappresentanza italiana al Parlamento di Strasburgo e oltre un terzo degli elettori ha provveduto ad eleggere contestualmente anche il proprio sindaco e/o il proprio presidente di provincia (assieme ai rispettivi consigli). La seconda tornata, in autunno, ha invece interessato un piccolo numero di amministrazioni locali e sette collegi uninominale di Camera e Senato nei quali si sono svolte elezioni politiche suppletive. Questa rubrica è interamente dedicata al risultato delle elezioni europee.
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Lora, Antonio, Roberto Bezzi, Roberta Di Vietri, Anna Gandini, Franco Spinogatti, and Carlo Zocchetti. "Packages of care in the Departments of Mental Health in Lombardy." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no. 2 (June 2002): 100–115. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000556x.

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Анотація:
RIASSUNTOScopo – Il lavoro ha lo scopo di individuare i pacchetti di trattamento erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale, ponendoli in relazione sia alia diagnosi dei pazienti che all'intensità nell'utilizzo delle risorse. Disegno – Lo studio è stato condotto a partire dai dati raccolti dal Sistema Informativo Psichiatrico lombardo; il campione è formato da 55518 pazienti residenti in Lombardia e in contatto nel 1999 con i Dipartimenti di Salute Mentale, di cui sono stati rilevati nel corso dell'anno i contatti territoriali, semiresidenziali, residenziali e ospedalieri. Setting – I Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Lombardia nel 1999. Principali misure utilizzate – Secondo uno approccio empirico, basato sull'esperienza dei ricercatori, sono stati definiti 15 pacchetti di cura; il pacchetto di cura “solo attivita territoriale” è stato ulteriormente distinto in sei macroattività; a ciascun pacchetto sono stati assegnati i pesi assistenziali. Risultati – Quattro pacchetti di cura (solo Ass. Territoriale, Ass. Ospedaliera e Ass. Territoriale, solo Ass. Ospedaliera, Ass. Semiresidenziale e Ass. Territoriale) da soli caratterizzano il 95% dei pazienti. Tre quarti dei pazienti vengono trattati solo nell'ambito territoriale, senza l'intervento di strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali. I pazienti più gravosi, vale a dire i pazienti inseriti in un pacchetto con un peso medio maggiore di 5000, rappresentano solo il 4% degli utenti dei servizi. L'attivita residenziale sembra svolgere un ruolo sempre maggiore nella rete dei servizi psichiatrici (36% del peso assistenziale totale), mentre la schizofrenia si conferma la diagnosi di maggiore impatto per i servizi (59% del peso assistenziale totale). Dei pazienti trattati solo neH'ambito territoriale un terzo riceve unicamente interventi ambulatoriali medici e psicologi, mentre i due terzi restanti ricevono trattamenti integrati in cui l'attività clinica ambulatoriale si accompagna a interventi di carattere domiciliare, familiare, riabilitativo e sociale. Conclusioni – Nel modello territoriale di assistenza psichiatrica i pacchetti di cura più complessi e diversificati rappresentano l'eccezione piùttosto che la regola. I pacchetti più complessi e/o con maggior peso assistenziale si rivolgono ai pazienti che per la loro diagnosi sono definiti gravi.
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Fabbroni, Roberto, and Veronica Ferreri. "La TB – Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® integrata allo Shiatsu, alla Riflessologia e al Massaggio (alla Osteopatia, alla Fisioterapia)." Scienze Biofisiche 1, no. 1 (March 2021): 1–12. http://dx.doi.org/10.48274/ibi6.

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Анотація:
La TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, attraverso una pratica continuativa consente di sviluppare la capacità di espandere la propria energia ed accedere a frequenze minori di quelle che normalmente sono usuali sia nelle persone sane che ancor di più in quelle che presentano disarmonie di vario tipo. L’Operatore modificando il proprio stato di coscienza è in grado di portare le proprie frequenze cerebrali velocemente in Onde Delta. L’Operatore Bioenergetico è in grado di entrare per risonanza sul campo energetico della persona da trattare e modificarne lo stato di coscienza, abbassandone le frequenze con una conseguente apertura dei canali energetici. Questo approccio, se ricreato prima di procedere ad un trattamento professionale Shiatsu, Riflessologia e Massaggio, ma anche Osteopatico o Fisioterapico (anche se i trattamenti sono di tipo diverso il principio di funzionamento è lo stesso), consente di migliorare l’efficacia della pratica eseguita. L’operatore riuscirà ad acquisire una maggiore empatia con la parte del corpo da trattare, mentre il cliente avrà una percezione del trattamento ricevuto più soddisfacente oltre ad una migliore predisposizione ed apertura nei confronti del trattamento ricevuto e dell’Operatore che lo svolge. Tale integrazione è stata verificata su 50 persone in cui sono stati effettuati gli stessi trattamenti prima e dopo la conoscenza dell’Operatore della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®.
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Lucchi, S., G. Giua, A. Bettinelli, M. Farabola, C. Sina, E. Mangiagalli, F. Resta, A. Righini, and M. Leonardi. "Ruolo della tomografia computerizzata cerebrale nel trauma lieve." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 415–28. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800308.

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Анотація:
Sulla base della revisione delle richieste di Tomografia Computerizzata Cerebrale (TC) inoltrate dal Pronto Soccorso al Servizio di Neuroradiologia dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, si è osservata una percentuale di casi di trauma cranico pari al 41% degli esami richiesti. È stato quindi effettuato lo studio retrospettivo di 300 casi di trauma cranico indagati con esame TC nel corso di un trimestre, il 92% dei quali è risultato negativo per complicanze intracraniche post-traumatiche. Tenuto conto di un'obiettività neurologica negativa al momento dell'ammissione in Pronto Soccorso, il 79% dei casi è stato ascritto alla categoria di trauma cranico lieve. Per essi si è rivelata una positività per lesioni intracraniche post-traumatiche del 2%, mentre si è osservato che un'obiettività neurologica positiva è associata alla presenza di lesioni intracraniche con una frequenza del 17%. Si è osservata una maggiore positività per complicanze intracraniche nei pazienti di età superiore ai 50 anni, nei casi di incidente stradale, nei casi di trauma in sede parietale e nei casi di amnesia e episodi di vomito successivi all'evento traumatico. Non si è invece riscontrata una maggiore associazione con lesioni intracraniche nei casi di trauma commotivo rispetto ai casi di trauma non commotivo. Gli autori, sulla base della esperienza presentata in questa sede e della revisione della letteratura in merito, propongono alcune linee guida per la gestione dei pazienti affetti da trauma cranico lieve.
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Toro, Maria Beatrice, Claudia Romani, and Francesca De Luca. "Mindfulness in movimento: mente e corpo nel viaggio verso la consapevolezza." MODELLI DELLA MENTE, no. 1 (February 2020): 34–48. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2019oa9173.

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Анотація:
La pratica della mindfulness permette e sostiene la capacità di essere presenti a se stessi e consapevoli dei propri stati mentali attraverso un'attenzione intenzionale e non giudicante al momento presente: il corpo non è spettatore di questo processo, partecipandovi con la sua essenza, la sua presenza e le sue potenzialità. L'osservazione e l'ascolto del corpo, statico e in movimento, sono passi fondamentali nel cammino verso una maggiore consapevolezza.
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Milani, Ilaria, Rita Biscotti, Angelo Gentile, Filippo Ingrosso, Elisa Rimoldi, and Paola Ripa. "Enhanced Recovery After Surgery e assistenza infermieristica in urologia: utopia o futura pietra miliare? Una revisione della letteratura." Dissertation Nursing 2, no. 2 (July 31, 2023): 25–40. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19952.

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Анотація:
BACKGROUND: Enhanced Recovery After Surgery (ERAS) è un programma multidisciplinare volto a ridurre al minimo la risposta del corpo allo stress chirurgico, consente agli assistiti di ottenere outcome migliori, dimissioni precoci e sicure nonché la riduzione dei costi. Nonostante la presenza di numerose evidenze clinico-scientifiche in letteratura sull'utilità del programma ERAS nella chirurgia maggiore, l'implementazione di questo percorso multidisciplinare non ha ancora raggiunto consenso unanime nella chirurgia urologica. OBIETTIVI: Obiettivo del presente lavoro è analizzare per ogni fase del processo chirurgico gli item ERAS messi in atto in chirurgia urologica, valutarne gli esiti e indagare le prospettive infermieristiche. METODI: Dopo aver identificato l’ambito e il quesito di ricerca è stato formulato il PIO (Popolazione, Intervento, Esito). Nei mesi di agosto e settembre 2022 è stata condotta la ricerca bibliografica attraverso la consultazione delle principali banche dati biomediche: PubMed, Cinahl, Embase. RISULTATI: Sono stati ritenuti validi 14 articoli per la stesura dell’elaborato. 1 con disegno qualitativo e 13 con disegno quantitativo. Sono state identificate diverse aree tematiche, idealmente suddivise nelle diverse fasi del processo operatorio. CONCLUSIONI: I contributi analizzati in questo elaborato assumono un significato clinico importante, aggiungendosi al crescente numero di evidenze che supportano il valore di ERAS negli sforzi messi in atto per migliorare gli esiti clinici nella popolazione sottoposta a chirurgia urologica, con particolare riferimento ai pazienti sottoposti a cistectomia radicale, procedura altamente demolitiva.
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Furnari, Giovanni. "In ricordo del Prof. Giuseppe Giaccone." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382 (December 22, 2019): O1—O6. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.84.

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L’11 giugno 2018 è morto a Baucina (PA), all’età di 82 anni il Prof. Giuseppe Giaccone, già Ordinario di Botanica sistematica presso l’Università degli studi di Catania e socio emerito dell’Accademia Gioenia. Dopo gli studi liceali presso il Liceo Don Bosco di Palermo e completato nel 1960 il corso quadriennale di Teologia presso il Seminario Maggiore di Palermo, Giuseppe Giaccone si è laureato nel 1964 presso l’Università di Palermo. Nel 1973 è stato nominato assistente ordinario presso l’Università di Trieste e nel 1977 è stato trasferito all’Università di Palermo. Nel 1984 è diventato Professore associato presso l’Università di Palermo e nel 1986 Professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Catania. La sua attività di ricerca ha coperto praticamente tutti gli aspetti dell’Algologia: dalla tassonomia alla fitosociologia, dall’ecologia alla valutazione di impatto ambientale e ai biodeteriogeni. I risultati delle sue ricerche sono stati divulgati attraverso conferenze, comunicazioni a convegni e congressi nazionali ed esteri e in più di 250 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
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Rondini, Alessandra. "Il libro tradotto come libro-corpo." Revista de Italianística, no. 45 (December 31, 2022): 4–23. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.i45p4-23.

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Il testo si presenta come un corpo, che viene plasmato dall’ambiente culturale di cui è espressione e che porta su di sé l’impronta di chi lo genera. La traduzione è un viaggio, tra mondi, esperienze di significato, interpretazioni, diversi. Nel momento in cui vive questa esperienza, una sorta di migrazione verso un altro universo di significato, il libro-corpo si trova a dover vivere un processo di inclusione, in un nuovo mondo, che può anche non accettarlo per quello che è e segnarlo, cercare di renderlo più simile a ciò che è conosciuto e, quindi, rassicurante. Interventi sul libro-corpo paragonabili a certi segni rituali, che testimoniano un passaggio, tatuaggi che possono aggiungere un qualcosa di interessante, ma che talvolta sono vere e proprie cicatrici, che lo feriscono profondamente. Si potrebbe parlare di manipolazione del libro-corpo, di cui i vari paratesti fanno parte a pieno titolo, di riletture e riscritture che alcune volte possono portare a esiti soddisfacenti, altre deludenti. I romanzi degli anni Trenta di Jorge Amado, Graciliano Ramos e José Lins do Rego sono passati attraverso questo rito di passaggio nel momento in cui sono stati tradotti in italiano. Alcuni segni sono più nascosti e risulta più difficile individuarli a prima vista, può essere necessario un rapporto di maggiore intimità tra l’osservatore e il corpo che ne è portatore; altri invece possono essere colti a un primo sguardo.
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Trasimeni, G., C. Di Biasi, A. Pingi, E. Polettini, L. Ceroni, A. D'Agostino, and G. F. Gualdi. "Disgenesia callosa: Analisi RM di 34 casi e correlazioni con altre malformazioni associate." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 3 (August 1992): 349–55. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500306.

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Анотація:
Di 576 pazienti pediatrici studiati con RM, ne sono stati selezionati 82 con patologia malformativa cerebro-midollare, 34 dci quali presentavano patologia malformativa del corpo calloso (CC). In particolare sono stati osservati 20 casi di ipogenesia, 7 casi di agenesia e 7 di ipoplasia. In 22 casi (65%) vi erano altre malformazioni associate ed in 12 (35%) la malformazione callosa era singola. Le anomalie associate con maggiore frequenza sono state le malformazioni di Chiari e le anomalie della migrazione neuronale. I nostri dati sono in accordo a quanto descritto in letteratura e confermano la notevole frequenza con cui questa struttura «pacchetto» di connessione interemisferica è interessata nelle malformazioni cerebromidollari; la RM può essere utile per distinguere le forme disgenetiche da quelle in cui il danno si è stabilito successivamente.
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Pino, Olimpia, Giuliano Giucastro, and Roberta Crespi. "L'influenza della mindfulness e del benessere generale nel trattamento clinico dei fumatori di tabacco in un programma di disassuefazione. Una valutazione a breve e lungo termine." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2020): 849–70. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003004.

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Анотація:
Il fumo di sigaretta è un fenomeno complesso e le sue conseguenze per il cor-po umano sono sempre più note. Sulla base dei risultati di precedenti ricerche sul-la relazione tra Mindfulness e l'astinenza dal fumo, in cui è emerso che i soggetti che riportavano elevati livelli di Mindfulness disposizionale avevano maggiori possibilità di successo in un programma di disassuefazione dal fumo, lo scopo del presente studio era di estendere il ruolo di tale costrutto con un gruppo più ampio di fumatori sottoposti a trattamento farmacologico monitorato sia nelle prime 24 ore di astensione completa sia nel corso di un follow-up. Lo studio è stato condotto su 53 individui che hanno partecipato ad un programma di disas-suefazione dal fumo, compilando il test Fagerström sulla dipendenza da nicotina (FTND), la Mindful Attention Awareness Scale (MAAS) e il General Health Que-stionnaire (GHQ-12). L'astinenza è stata registrata in diverse sessioni attraverso la determinazione quantitativa del valore basale di monossido di carbonio (CO) nell'aria espirata dai polmoni che contribuisce a una maggiore obiettività dell'esito. I dati non hanno confermato il ruolo della Mindfulness come preditto-re dell'astinenza. I punteggi MAAS e GHQ-12 non appaiono correlati all'esito del programma di cessazione dal fumo di sigaretta. L'uso di strumenti più sensibili nella rilevazione della Mindfulness disposizionale potrebbe portare a risultati più accurati. Un trattamento cognitivo comportamentale più strutturato potrebbe contribuire alla cessazione della dipendenza da tabacco.
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Rosa, Debora, and Thomas Olgiati. "Revisione narrativa della letteratura sulla mobilizzazione precoce in corso di ventilazione meccanica." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 34, no. 3 (January 3, 2018): 32–38. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2017.34.

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Introduzione: nell’anno 2015 in Regione Lombardia ci sono state 111.784 giornate di degenza complessive nelle Unità Operative di Terapia Intensiva ma la mobilizzazione dell’assistito con tubo tracheale non viene attuata per la maggioranza dei casi. L’immobilità è ampiamente documentata in letteratura come causa di aumento di mortalità e di complicanze, quali le lesioni cutanee, effetti avversi legatiai farmaci, infezioni nosocomiali e cadute.Obiettivo: indagare e analizzare: tipologia di assistiti candidati alla mobilizzazione precoce; tipologie di mobilizzazione efficaci; barriere e limitazioni alla mobilizzazione; costi e sostenibilità ; atteggiamenti e percezioni degli infermieri.Materiali e metodi: è stato strutturato il PICO. Sono state interrogate le banche dati: Scopus, Cinahl, Pubmed, Cochrane, Embase. Search terms (free terms, MeSH): early, mobilization, ambulation, intensive care unit, adult. Criteri di inclusione: età pazienti >18 anni, anni pubblicazione dal 2012 al 2016. Criteri di esclusione: presenza di patologia specifica, assenza di ventilazione meccanica. Valutazione della qualità degli articoli: lista di controllo di Dixon-Woods.Analisi e discussione: le tipologie di mobilizzazione, passiva, attiva o una combinazione di entrambe sono associate a: diminuzione dei giorni di degenza, durata più breve di delirium, minor numero di giorni di dipendenza dalla ventilazione meccanica invasiva, maggiore distanza percorsa nella deambulazione e miglioramento dello stato funzionale al momento della dimissione ospedaliera.Conclusioni: i benefici ricavati dagli interventi di mobilizzazione sono molteplici sia per il recupero funzionale nella fase acuta sia per la qualità della vita dell’assistito successiva alla degenza. La figura dell’infermiere è fondamentale per una mobilizzazione in sicurezza per la persona.
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Mucci, Clara, and Andrea Scalabrini. "Sé e altri nel sistema mente-cervello-corpo: verso un'organizzazione intersoggettiva del Sé." SETTING, no. 44 (March 2021): 79–116. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044004.

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Il concetto di Sé sta assumendo un interesse sempre maggiore nelle Neuroscienze. Parecchi autori hanno approfondito i correlati neurologici del Sé ed affermato che il Sé potrebbe svolgere un ruolo central nell'architettura neurale del cervello (Panksepp, 1998; Northoff e Bermpohl, 2004; Northoff e Panksepp, 2008); ad esempio, nel porre a confronto gli stimoli Sé-specifici e non Sé-specifici, essi hanno scoperto le modificazioni principali nella struttura corticale mediana (CMS) e in quella sub-corticale mediana (SCMS). Il concetto di Sé sembra costituire una predisposizione alle differenze individuali di comportamenti, cognizioni, emozioni, ecc., ossia del profilo di personalità del singolo. La posizione teorica secondo la quale la relazionalità interpersonale e le caratteristiche della definizione del Sé sono determinanti nei disturbi di personalità e nello sviluppo della personalità è stata fortemente influenzata dalla Teoria dell'Attaccamento (Fonagy & Luyten, 2009; Fonagy et al., 2010; Levy, 2005) e dalle formulazioni dell'approccio contemporaneo interpersonalista (Pincus, 2005). Teoria e ricerca in questo campo hanno affermato il ruolo delle relazioni primarie di accudimento nello sviluppo delle rappresentazioni di sé e degli altri, sia nello sviluppo normale sia in quello non lineare (Blatt, Auerbach e Levy, 1997). Questa concettualizzazione ha un alto grado di concordanza con più formulazioni psicoanalitiche che evidenziano come esperienze di accudimento relativamente soddisfacenti siano potenzialmente facilitanti lo sviluppo di un senso del Sé differenziato e coeso, la capacità di una relazionalità interpersonale progressivamente sempre più matura e la capacità di intimità (Blatt & Blass, 1996; Kernberg, 1975; Kohut, 1971). Intersoggettività e concetto di Sé sembrano strettamente in relazione tra loro. Noi ci volgiamo agli altri come a simili a noi, cioè come dotati di esperienze mentali e corporee (sentimenti, sensazioni simili alle nostre e diverse da quelle del mondo inanimate). Stiamo andando verso un nuovo modello, che può sviluppare un ponte tra le neuroscienze, le formulazioni della Psicoanalisi e la prassi clinica. Il concetto neuroscientifico relazional-costruttivistico di Sé e lo studio della Resting State Activity nei test di laboratorio possono illuminare l'importanza dell'inter-soggettività e della risonanza intenzionale (Gallese, Eagle, Migone, 2007) tra soggetti. Il nostro intento è di proporre le nostre scoperte empiriche sulla relazione tra Resting State Activity e prove sperimentali basate sul tatto (intenzione di toccare la mano umana animata versus la mano inanimata di un manichino), assodato che il tatto gode di uno statuto privilegiato nel rendere possibile l'attribuzione sociale di una personalità viva agli altri. I nostri risultati indicano che il nostro cervello, durante lo stato di riposo, sembra essere inevitabilmente relazionale, di default: esso è dotato dell'autocoscienza necessaria alla relazione con gli altri soggetti ma non con gli oggetti inanimati. Specificatamente, queste scoperte riguardano la corteccia somato-sensoriale, un'area-chiave del cervello implicata nell'empatia e nella sensazione tattile.
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Delphi , Board. "Domande aperte sul ruolo dell’insulina basale nel trattamento del diabete di tipo 2: una Delphi expert consensus." Journal of AMD 26, no. 4 (December 2023): 247. http://dx.doi.org/10.36171/jamd23.26.4.3.

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OBIETTIVI La rivoluzione nell’approccio terapeutico al diabete di tipo 2 (T2D) impone un ripensamento del posizionamento della terapia insulinica. Dato il numero considerevole di domande aperte, è stato riunito un gruppo di esperti, con l’obiettivo di fornire, tramite il metodo Delphi, una guida pratica per i medici. METODI Uno gruppo di 6 esperti (Delphi board) ha sviluppato una serie di 29 statement su: ruolo del controllo metabolico alla luce delle linee guida più recenti; strategie di intensificazione dell’insulina basale (BI): 1) add-on vs. switch; 2) inerzia nell’iniziare e nel titolare; 3) combinazione libera vs. rapporto fisso; strategie di intensificazione e de-intensificazione da basal-bolus; analoghi di seconda generazione della BI (2BI). È stato quindi individuato un panel di 31 diabetologi che, tramite accesso al sito web dedicato, hanno assegnato a ciascuno statement un punteggio di rilevanza su una scala a 9 punti. È stato adottato il RAND/UCLA Appropriateness Method per valutare l’esistenza di disaccordo tra i partecipanti. RISULTATI Per tutte le 29 affermazioni i membri del panel hanno mostrato accordo. Sono stati considerati rilevanti 26 statement, mentre uno è stato ritenuto non rilevante e due di rilevanza incerta. CONCLUSIONI La disponibilità di nuove classi di farmaci consente spesso di posticipare l’avvio della BI e di semplificare gli schemi terapeutici. Rimane fondamentale iniziare e titolare in modo tempestivo la terapia insulinica quando richiesta. La BI dovrebbe sempre, salvo controindicazioni, essere avviata in aggiunta e non in sostituzione dei trattamenti in corso con benefici cardiorenali. Le 2BI dovrebbero essere preferite per il loro profilo farmacologico, la maggiore semplicità di autotitolazione e la flessibilità di somministrazione. PAROLE CHIAVE diabete di tipo 2; expert consensus; terapia insulinica basale; inerzia terapeutica.
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De Sanctis, Chiara, and Irene Manara. "Spazio… alla matematica!" Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 13 (May 25, 2023): 90–114. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.23.13.5.

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L’articolo ripercorre il viaggio vissuto dalle allieve e dagli allievi di una sezione dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia nel mondo della matematica: nel corso dell’intero anno scolastico i bambini, accompagnati dal personaggio mediatore Galileo Galilei, si sono cimentati in significative esperienze che hanno permesso loro di avvicinarsi a concetti matematici in modo profondo e allo stesso tempo ludico.Sono state sperimentate una varietà di proposte, nella convinzione che l’apprendimento, in età prescolare, debba avvenire per esperienza concreta attraverso il contatto diretto con gli oggetti, tramite il fare corporeo, il movimento e il gioco.Lo scopo del percorso è stato di avviare i bambini allo sviluppo di quei prerequisiti importanti per permettere loro di affrontare la scuola primaria1 con maggiore sicurezza, come la conoscenza dei concetti topologici e delle relazioni spaziali, il potenziamento delle funzioni esecutive, le capacità di enumerazione e di conteggio. ________ 1 La scuola primaria in Italia dura cinque anni e corrisponde alla scuola elementare nel Canton Ticino.
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Ferrarini, Roberto, Cristina Carbognin, and Anna Maria Meneghini. "Le emozioni del vino." DiPAV - QUADERNI, no. 26 (March 2010): 95–112. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026007.

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Ogni cultura possiede un suo lessico emotivo che rende possibile la condivisione sociale dei feelings che sono pur sempre un'esperienza profondamente privata e soggettiva. Seguendo gli studi di Damasio (2003), le emozioni, che darebbero forma alla maggior parte delle nostre esperienze quotidiane, possono essere considerate percezioni dello stato del nostro corpo modificato dalle interazioni con stimoli esterni. Lo studio si focalizza sulla selezione, all'interno del piů ampio e generico lessico emotivo, di un set di termini specifici per descrivere affettivamente il prodotto vino. Partendo da una lista di 453 termini tratti dalla letteratura, attraverso 3 studi, sono stati selezionati 16 aggettivi emozionali che permettono alle persone di descrivere in modo "emotivamente particolareggiato" le personali esperienze di assaggio e consumo del vino.
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Cardinali, Francesca, Maria De Angelis, and Armida Mucci. "Raccomandazioni di buone pratiche in riabilitazione psicosociale per adulti Metodologia e prospettive." PSICOBIETTIVO 45, no. 1 (April 2024): 55–69. http://dx.doi.org/10.3280/psob2024-001005.

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In psicologia ed in psichiatria il rapporto tra mente e corpo è stato prevalentemente trattato nell'ottica di come le tensioni emotive si riflettano sulla funzionalità somatica. In questo lavoro l'autore sottolinea le potenzialità dell'esercizio corporeo e delle attività sportive come riattivatori di risposte psicofisiologiche, come mediatori delle relazioni intra ed inter-personali, come strumenti di implementazione delle social skills e di inclusione sociale. Gli elementi esposti, tratti dalla letteratura e dalla prassi comune, si estendono dal wellness della prevenzione primaria in salute mentale ai programmi di riabilitazione psichiatrica, passando per gli interventi psicosociali nei trattamenti per le acuzie e subacuzie delle psicopatologie maggiori.
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Zanini, Paolo. "Un democristiano italiano tra ebrei e arabi: il viaggio di Celeste Bastianetto in Israele nel giugno 1948." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002001.

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Анотація:
Il saggio ricostruisce il viaggio in Israele del senatore democristiano Celeste Bastianetto, avvenuto nel giugno 1948, mentre era ancora in corso la prima guerra arabo-israeliana. Egli giunse in Palestina come inviato del, ma la sua presenza assunse immediatamente maggiore rilievo di quella di un normale giornalista. Ebbe, infatti, importanti contatti sia con gli ambienti politici israeliani, sia con i religiosi cattolici presenti in Terra Santa. La sua missione, da un lato rappresentň uno dei primi tentativi di presa di contatto italiana con il governo e i circoli dirigenti d'Israele, dall'altro fu una delle primissime inchieste sulla presenza cattolica nella regione, all'indomani della guerra e dell'esodo delle popolazioni arabe. Bastianetto, che era in diretto contatto con la Segreteria di Stato vaticana, capě come il principale problema per l'avvenire del cristianesimo nella regione non consistesse nella tutela dei Luoghi Santi, ma nella necessitŕ di preservare una presenza cristiana che era stata indebolita e dispersa dalla guerra. Tale vicenda, dunque, riguarda tanto i rapporti bilaterali tra Italia e Israele quanto il piů complesso problema dei cattolici in Terra Santa.
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Porcu, L. "Valutazione della qualità dell’assistenza al diabete tipo 1 in Italia in base al genere. Le Monografie degli Annali AMD 2021." Journal of AMD 26, no. 1 (June 2023): 27. http://dx.doi.org/10.36171/jamd23.26.1.4.

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OBIETTIVO Obiettivo dello studio è stato valuta[1]re gli indicatori di qualità dell’assistenza relativi al 2019, anno pre-pandemico, in ottica di genere nelle persone con DM1. DISEGNO E METODI Sono stati elaborati i dati dei pazienti con diabete di tipo 1 (DM1) visti nell’anno 2019, raccolti dai 282 servizi di diabetologia che hanno partecipato allo studio osservazionale re[1]trospettivo “Annali AMD”, ed estratti gli indicatori di processo, di esito intermedio, di appropriatezza, di esito finale, e di qualità di cura complessiva (score Q). RISULTATI Sono stati analizzati i dati di 37.445 pazienti affetti da DM1 (16.971 donne e 20.474 uomini) visitati nel corso del 2019 per consentire il confronto con le edizioni precedenti degli Annali AMD. Le donne hanno un’età più avanzata. Non ci sono differenze di genere nel monitoraggio degli indicatori di processo. I livelli medi di HbA1c sono 7,9% (63mmol/L) nelle donne e 7,7% (60mmol/L) negli uomini. La proporzione di soggetti con valori di HbA1c≤7% (53mmol/L) è maggiore tra gli uomini (31,7%) rispetto alle donne (25,6%). Il profilo lipidico non mostra sostanziali differenze di genere. I livelli medi di pressione arteriosa sono risultati più elevati negli uomini rispetto alle donne. Il 70.9% delle donne e il 63,8% degli uomini ha valori di pressione arteriosa sistolica ≤ 130mmHg e l’86,2% delle donne e l’81,1% degli uomini ha valori pressori diastolici ≤ 80mmHg. L’obesità di II e III grado è risultata più frequente nel sesso femminile (BMI: 35,0-39,9: donne:3,1% e uomini: 1,9%; BMI>40: donne: 0,9%, uomini: 0,4%). Il 12,2% delle donne e il 10,3% degli uomini presenta un eGFR <60 ml/m*1,73m2 . La micro/macroalbuminuria è presente nel 17,2% delle donne e nel 21,3% degli uomini. Le donne sono più trattate con microinfusore di insulina (CSII) (21,1% F vs 14,8% M). L’utilizzo degli ipolipemizzanti nelle donne è inferiore a quello dei maschi nel 2019 (F=34,4% , M=37,7%). Il 61% circa dei DM1 (M e F) ha uno Score Q > a 25, indicativo di una adeguata qualità di cura complessiva. CONCLUSIONI I dati degli annali AMD analizzati in base al genere per l’anno 2019 confermano il peggior controllo metabolico del DM1 nelle donne, il minor trattamento ipolipemizzante, la maggiore frequenza di eGFR ridotto, mentre negli uomini è peggiore il controllo della pressione arteriosa e maggiore la frequenza di microalbuminuria. Conoscere queste differenze, e capirne le cause è importante per i diabetologi per migliorare l’assistenza alle persone con DM1. PAROLE CHIAVE diabete T1; differenza di genere; Annali AMD; qualità di cura.
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Caputo, Vincenzo. "Un transfert cinquecentesco: Scipione l'Africano." Quaderni d'italianistica 28, no. 2 (June 1, 2007): 89–102. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v28i2.8522.

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L'intervento si pone l'obiettivo di analizzare la fortuna di Scipione l'Africano nel corso della seconda metà del XVI secolo. Sulla scia delle dispute quattrocentesche e dell'opera latina del Petrarca, il mito di Scipione si impone nel secondo Cinquecento attraverso la mediazione dei machiavelliani Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, dove si fornisce la narrazione delle gesta esemplari dell'illustre capitano antico. Grazie a queste premesse l'Africano diviene un preciso punto di riferimento per molte biografìe di uomini d'arme e di stato. E possibile, in questo senso, soffermarsi in maniera specifica su alcune comparazioni'. Nella biografia di Ferrante Gonzaga, scritta da Alfonso de' UUoa (1563), si accosta, ad esempio, la vicenda di Scipione a quella del capitano cinquecentesco, mentre nella vita di Cornelio Scipione l'Emiliano, scritta da Antonio Bendinelli (2 ed., 1568), si associano le gesta del 'maggiore' Africano con quelle dell'omonimo 'minore'. Il discorso, in realtà, finisce per coinvolgere diversi letterati (da Bernardo Segni e Antonio Benivieni il Giovane a Scipione Ammirato e Scipione de' Monti), nelle cui opere l'Africano diviene sicuramente un continuo, e nobilitante, termine di paragone.
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Sacchetto, Devi. "L'immigrazione interna e internazionale in un sistema di occupazione regionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 121 (February 2011): 79–95. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121005.

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Il Veneto è stato caratterizzato nel corso degli ultimi dieci anni da consistenti flussi migratori interni e internazionali. Si tratta di una forza lavoro che si è inserita in vari settori produttivi sovente in mansioni a bassa qualificazione e assunta con maggiore frequenza, rispetto ai locali, attraverso contratti non standard. Se i lavoratori meridionali sono talvolta solo temporaneamente residenti nell'area veneta, i lavoratori stranieri tendono a risiedere in modo semi-permanente. La distinzione principale tra questi due segmenti di forza lavoro è che gli immigrati interni giungono talvolta attraverso imprese di appalto o agenzie di lavoro collocate nell'Italia meridionale, mentre i lavoratori stranieri vengono più spesso assunti direttamente dalle imprese venete o tramite agenzie di lavoro comunque collocate nella regione. L'analisi si sofferma sull'inserimento differenziato di immigrati meridionali e stranieri nel sistema produttivo e sulla presenza diffusa di forza lavoro solo temporaneamente residente, con un interesse relativo rispetto al sistema occupazionale locale. L'articolo quindi analizza l'inserimento di lavoratori immigrati con particolare attenzione alle forme contrattuali, ai rapporti lavorativi instaurati e più in generale alle condizioni di lavoro.
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Simonelli, Chiara, Irene Petruccelli, and Silvia Lorusso. "Il "peso" del corpo nelle relazioni sessuali ed affettive. studio pilota su un campione di donne con sovrappeso e obesitŕ." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (March 2012): 61–80. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001004.

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I processi psicologici coinvolti nelle relazioni intime sembrano essere connessi, in maggior misura per le donne, alla soddisfazione per il proprio corpo e ai comportamenti alimentari e sessuali. La ricerca si č finora prevalentemente orientata a evidenziare le relazioni tra un indice di massa corporea (IMC) al di sotto del range normale e la soddisfazione relazionale e sessuale. In vista dell'aumentata incidenza dell'obesitŕ e del sovrappeso in Occidente, si č scelto di effettuare uno studio pilota che indagasse i rapporti esistenti tra l'eccesso di peso corporeo e le relazioni intime. L'ipotesi principale dello studio č dimostrare che all'aumentare dell'IMC aumenta l'insoddisfazione sessuale e relazionale misurata attraverso il Sesamo test, questionario sessuorelazionale. Obiettivi: appurare se esiste una relazione significativa tra IMC e le aree del Sesamo e analizzare la relazione tra le varie aree indagate dallo strumento scelto. Il campione di 45 donne č stato suddiviso in tre gruppi di 15 persone in base ai valori di IMC: range normale, sovrappeso e obesitŕ. Il lavoro, concluso nel 2010, sembra confermare la maggior parte degli studi precedenti e presenta dati originali e spunti interessanti per ricerche piů approfondite.
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Vassallo, Paolo. "La dinamica edipica in adolescenza, fra sessualità puberale e aggressività inespressa." SETTING, no. 45 (November 2023): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2023-045003.

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In questo articolo l'autore affronta la complessità dei conflitti vissuti dagli adolescen-ti nel rapporto con i loro genitori e nel rapporto con il loro corpo che cambia. L'analisi psicoanalitica di un caso di adolescente, Marco di 16 anni, permette di riflettere come la conflittualità edipica sia un concetto molto attuale e di come questo tipo di conflit-tualità, quando raggiunge certi livelli di intensità emotiva, possa tradursi in un sinto-mo invalidante per il corpo e il funzionamento mentale. L'analisi di questo caso per-mette di indagare l'importanza dei processi di identificazione che si sviluppano nel rapporto con il genitore dello stesso sesso e che favoriscono lo strutturarsi della pro-pria organizzazione del Sé. Questo caso ci dimostra come il difficile percorso verso la Soggettivazione (R. Cahn 1999) passi anche attraverso la rielaborazione di una con-flittualità con un padre incapace di uscire dal proprio narcisismo e dalle proprie af-fermazioni difensive rispetto al prendersi cura del figlio, un padre che non è stato ca-pace di superare la propria conflittualità edipica e che l'ha proiettata verso il figlio adolescente. Per Marco, lo svenire ha rappresentato una situazione di compromesso molto funzionale, un sintomo efficace che attraverso il meccanismo difensivo del "staccare la spina" ha rappresentato un'importante soluzione per l'economia psichica. Quello che viveva al momento come intollerabile Marco lo ha proiettato nel corpo, una modali-tà che gli ha permesso di affrontare la propria rabbia con maggiori risorse e disponibi-lità. Questa modalità di funzionamento mentale gli ha permesso di non perdere il controllo delle proprie pulsioni, proteggendosi dall'eventualità del crollo psichico. La psicoterapia ha aiutato Marco a rimanere in contatto con se stesso e a continuare il suo percorso evolutivo di crescita.
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Cavalli, A., and G. Pontoriero. "Come è cambiata la gestione dell'anemia per i pazienti in dialisi alla luce dello studio DOPPS." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 4 (January 31, 2018): 27–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1241.

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L'anemia è una frequente complicanza della malattia renale cronica (Chronic Kidney Disease, o più brevemente CKD) e rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare che aggrava ulteriormente la prognosi dei pazienti nefropatici. Gli agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA) e la supplementazione marziale rappresentano i cardini su cui attualmente si basa la terapia di questa complicanza della CKD. Il Dialysis Outcomes and Practice Patterns Study (DOPPS) - studio internazionale, prospettico, osservazionale - è stato avviato nel 1996 per raccogliere informazioni riguardanti le pratiche cliniche di gestione di molte problematiche attinenti l'emodialisi, tra cui anche il trattamento dell'anemia. Nel corso degli anni, il DOPPS ha evidenziato una crescente aderenza nei confronti di quanto raccomandato dalle linee guida internazionali, come dimostrato dall'aumento dei valori medi di emoglobina, dall'utilizzo di ESA in una percentuale crescente di pazienti e da una maggiore attenzione a garantire adeguate scorte marziali. Il DOPPS, inoltre, ha messo in risalto una rilevante associazione tra valori di emoglobina e rischio di ospedalizzazione e morte nei pazienti emodializzati. Oggigiorno il DOPPS rappresenta, anche nel campo della gestione dell'anemia secondaria alla CKD, un importante riferimento scientifico, che dimostra come uno studio osservazionale, eseguito in accordo ad adeguati criteri metodologici, possa diventare uno strumento informativo, credibile e capace di suggerire nuove ipotesi da testare in successivi studi clinici controllati.
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Passali, D., and F. Piragine. "A Comparison of Azelastine Nasal Spray and Cetirizine Tablets in the Treatment of Allergic Rhinitis." Journal of International Medical Research 22, no. 1 (January 1994): 17–23. http://dx.doi.org/10.1177/030006059402200102.

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A total of 40 patients with perennial allergic rhinitis were treated with either azelastine nasal spray 0.14 mg/nostril twice daily (0.56 mg/day) or cetirizine tablets 10 mg once daily. Treatment was for a period of eight weeks. The rhinitis symptoms were evaluated according to a four-point scale (0 = absent, 3 = severe). The Total Rhinitis Symptom Score (TRSS) was derived from the sum of the individual symptom scores. Symptoms were assessed at baseline prior to treatment and at weeks 2, 4 and 8. Compared to baseline, TRSS for both the azelastine and cetirizine groups were less at each assessment during treatment, a slight nonsignificant advantage was seen in the azelastine group. At the end of the study, physicians rated global efficacy as being ‘good’ or ‘excellent’ in 73.7% of azelastine patients and 55.5% of cetirizine patients. Both treatments were well tolerated and no serious adverse events were reported, however, two cetirizine patients withdrew from the study because of somnolence. In conclusion, azelastine has been shown to be at least as effective as cetirizine in the relief of the symptoms of perennial allergic rhinitis. Un campione clinico di 20 + 20 pazienti con rinite allergica è stato trattato con Azelastina spray nasale alla dose di 2 puff da 0.14 mg/narice/die (0.56 mg/die) o con 1 compressa/die di Cetirizina da 10 mg. La durata del trattamento è stata di 8 settimane. I sintomi di rinite sono stati valutati in base ad una scala a 4 punti (in cui 0 = assente o scomparso, 3 = sintomo grave). Il Punteggio Totale dei Sintomi di Rinite (PTSR) è stato ottenuto addizionando i punteggi dei singoli sintomi. I sintomi sono stati rilevati prima dei trattamenti (valore basale) e successivamente ad intervalli di 2, 4 e 8 settimane. Ad ogni rilevamento nel corso del trattamento si è riscontrata una diminuzione del PTSR rispetto al valore basale, in entrambi i gruppi di trattamento. Nel gruppo Azelastina si è manifestata una maggiore diminuzione del punteggio, non statisticamente significativa. Alla conclusione dello studio i ricercatori hanno definita “eccellente” o “buona” l'efficacia nel 73.7% del casi trattati con Azelastina Spray Nasale e nel 55.5% di quelli trattati con Cetirizina. Entrambi i trattamenti sono stati ben tollerati e non si sono rilevati effetti collaterali. In conclusione, Azelastina Spray Nasale, ha dimostrato efficacia comparabile a quella di Cetirizina compresse nell'alleviare i sintomi della rinite allergica.
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Andreula, C. F., A. N. M. Recchia-Luciani, and A. Carella. "Attività di placca e dose ottimale di Gd-DTPA in RM per la diagnosi di sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 859–73. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700602.

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L'introduzione del mezzo di contrasto in risonanza magnetica nello studio della Sclerosi Multipla (SM) ha accresciuto la sensibilità e la specificità della tecnica, individuando l'attività infiammatoria di quelle placche che evidenziano assunzione di contrasto paramagnetico (Gadopentato Dimeglumina, Gd-DTPA), con il relativo accorciamento dei tempi di rilassamento e l'aumento del segnale in T1. Tale caratteristica propone la possibilità di una verifica della disseminazione nel tempo delle lesioni, disseminazione che, combinata con la disseminazione spaziale (individuata già dall'esame di base anche in virtù della multiplanarietà) permette fin dal primo esame di definire la diagnosi di SM. L'aumento della intensità di segnale di una lesione avviene in proporzione all'incremento della dose di mdc paramagnetico utilizzata, fino a 0,3 mmol/Kg di peso corporeo. Scopo del nostro lavoro è individuare la dose ottimale di mdc paramagnetico in RM nel sospetto diagnostico di SM, per eliminare il sospetto di falsi negativi ingenerato nella pratica quotidiana a fronte di un quadro clinico e di un quadro RM fortemente suggestivi. Sono stati eseguiti esami pre- e post-contrasto in 150 pazienti con Sclerosi Multipla sospetta o definita. Dopo la prima dose di Gd-DTPA introdotta endovena, con tecnica a bolo, alla posologia di 0,2 ml/Kg di peso corporeo, sono state effettuate scansioni T1, immediatamente dopo la somministrazione. Quindi, è stata somministrata una seconda dose di Gd-DTPA endovena, sempre alla posologia di 0,2 ml/Kg di peso corporeo con tecnica a bolo, dopo la quale sono state ripetute le medesime scansioni T1, a distanza di 3–5 minuti dalla somministrazione della prima dose. Nel gruppo totale di pazienti che hanno mostrato impregnazione di placca (71 = 47,33%), il rapporto tra i casi con impregnazione dopo dose singola (6 casi = 4%), e quelli con impregnazione dopo doppia dose (65 casi = 63,33%) è stato dell '11,825 (incremento proporzionale 1082,5%). Nel corso del nostro lavoro, abbiamo distinto le placche in cinque «tipi», in base al differente segnale RM e al comportamento dopo somministrazione di mdc. L'aumento della dose permetterebbe un miglior rapporto contrasto/rumore, con il rilievo di lesioni di dimensioni al limite della rilevabilità, nonchè una maggiore «confidence» di rilevamento per una migliore delineazione delle lesioni, e dunque della diagnosi per immagini. Obiettivo finale del lavoro è una possibile revisione del protocollo diagnostico della SM, con l'introduzione della RM con doppia dose di Gd-DTPA in tutti i casi di sospetto clinico di patologia demielinizzante, nella speranza di una possibile drastica riduzione del tempo necessario per giungere alla definizione diagnostica.
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Di Virgilio, Aldo. "Fra elezioni regionali e elezioni politiche: l'interludio amministrativo e referendario del 2000." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 45, no. 2 (September 30, 2001): 135–47. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12792.

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Assieme alle elezioni regionali – l’evento elettorale più importante dell’anno sul quale si rimanda al precedente numero dei Quaderni - il 16 aprile 2000 si sono svolte 6 elezioni provinciali e 490 elezioni comunali (79 in comuni con oltre 15.000 abitanti, fra i quali 10 capoluoghi di provincia; 471 in comuni minori). In cinque delle sei province e in 53 dei 79 comuni con oltre 15.000 abitanti (fra i quali 9 comuni capoluogo di provincia) si è tornati alle urne due settimane più tardi per eleggere al ballottaggio presidenti di provincia e sindaci. Il 21 maggio l’intero corpo elettorale è stato invece convocato per rispondere con un “Sì” o con un “No” a sette quesiti abrogativi relativi a temi di carattere elettorale (rimborso spese elettorali; sistema elettorale per la Camera; sistema elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura), giudiziario (ordinamento giudiziario; incarichi extragiudiziari dei magistrati) e giuslavoristico (disciplina dei licenziamenti; trattenute associative e sindacali tramite gli enti previdenziali). Altre tornate di voto, più circoscritte per numero di unità amministrative e ambito territoriale, si sono svolte in maggio e in novembre. Il 7 maggio si è votato nei 68 comuni valdostani, capoluogo compreso; il 14 maggio in 321 comuni trentini ed alto-atesini, tra i quali Bolzano; il 12 novembre in 4 piccoli comuni trentini; il 26 novembre in 19 comuni siciliani, tra i quali Enna.
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Fantuzzi, Anna Laura, Francesca Lugli, and Rossella Giannini. "Il parere dei pazienti sui prodotti ipoproteici nella terapia dietetica dell'insufficienza renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (November 27, 2014): 361–67. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.940.

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Il supporto nutrizionale del paziente con Insufficienza Renale Cronica (IRC) in trattamento conservativo consente di prevenire/controllare le principali alterazioni metaboliche della malattia, raggiungere e/o mantenere uno stato nutrizionale soddisfacente posticipando il trattamento sostitutivo (dialisi o trapianto). Quando la dieta ipoproteica richiede l'introduzione di alimenti speciali ipoproteici, il dietista deve effettuare un monitoraggio particolarmente attento. Il presente studio ha valutato il gradimento degli alimenti ipoproteici in un campione di 100 pazienti con IRC afferenti alla nostra Unità Operativa di Scienza dell'Alimentazione nel triennio 2009–2012 e lo ha confrontato con quello riscontrato in uno studio simile effettuato nell'anno 2008–2009. L'età mediana del campione era 65 anni (intervallo da 17 a 88 anni), con prevalenza del sesso maschile (57%). L'88% dei pazienti era in trattamento conservativo e il 12% in trattamento sostitutivo (10% dialisi e 2% trapianto). Tutti i pazienti erano stati trattati con una dieta ipoproteica con 0.6 o 0.8 g proteine / kg peso corporeo ideale / die. Soltanto il 6% dei pazienti dichiarava “nulla” o “scarsa” la sostituibilità dei prodotti normali con quelli ipoproteici. Rispetto allo studio precedente, si è assistito a un incremento del consumo di pane e sostituti con associato maggiore gradimento. Anche se la varietà e la qualità dei prodotti ipoproteici sono nettamente aumentate nel corso degli anni, il loro inserimento nel modello alimentare è uno dei fattori che condizionano maggiormente la concordance al trattamento dietetico. In relazione alle esigenze della nostra utenza, abbiamo affiancato allo studio una revisione delle normative regionali inerenti l'erogazione dei prodotti ipoproteici, che evidenzia una marcata disomogeneità sul territorio nazionale. (nursing)
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Gelardi, M., L. Iannuzzi, M. De Giosa, S. Taliente, N. De Candia, N. Quaranta, E. De Corso, V. Seccia, and G. Ciprandi. "Non-surgical management of chronic rhinosinusitis with nasal polyps based on clinical-cytological grading: a precision medicine-based approach." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 38–45. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1417.

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La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP) è una malattia cronica nasosinusale, a eziologia infiammatoria, con significativo impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti. La CRSwNP rappresenta ancora oggi una sfida terapeutica per lo specialista ORL, sia per la comprensione della sua eziopatogenesi, sia per il suo controllo clinico ed è questo è testimoniato dalla alta incidenza di recidiva dopo trattamento. Abbiamo voluto verificare l’ipotesi che un approccio terapeutico nuovo, standardizzato, e individualizzato sul grading clinico-citologico (clinical-cytological grading – CCG) consentisse un miglior controllo dei sintomi della malattia, e di ridurre la necessità di ricorrere alla chirurgia. Abbiamo pertanto reclutato 204 pazienti affetti da CRSwNP, di cui 145 hanno regolarmente assunto la terapia rispettando il protocollo proposto, e 59 pazienti, invece, che non hanno assunto la terapia in modo sistematico e sono stati quindi inclusi come controlli. Dopo 5 anni di trattamento standardizzato, abbiamo notato che 15 pazienti su 145 (10,3%) del gruppo con terapia standardizzata avevano avuto un miglioramento dello staging endoscopico, 61 su 145 (42%) si erano mantenuti costanti, mentre 69/145 (47,5%) erano andati incontro a un peggioramento. Nel gruppo di controllo, invece, i pazienti peggiorati erano ben 49 su 59 (83%), con un peggioramento significativo in termini di grading endoscopico di almeno due classi (p < 0,05). I pazienti e i controlli sono stati successivamente stratificati sulla base del CCG in 3 sottogruppi: pazienti con CCG lieve, moderata e grave. Dopo tale suddivisione in classi, è stato possibile evidenziare che nel gruppo con CCG lieve (n = 27), il 92% dei pazienti manteneva negli anni un trend costante, in assenza di peggioramenti e senza necessità di ricorrere alla chirurgia nei 5 anni di osservazione, mentre nel gruppo di controllo, 1 paziente su 59 (1,6%; p = <0,05) ricorreva a chirurgia. Nel gruppo con CCG moderato (n = 83), invece, il 44% dei pazienti “standardizzati” non aveva avuto un peggioramento di grading endoscopico, con un 3,6% di pazienti che aveva avuto necessità di ricorrere alla chirurgia, contro il 13,6% del gruppo controllo (p < 0,05). Nel gruppo dei pazienti con CCG grave (n = 35), anche se nessun paziente riusciva a ottenere un miglioramento del grading endoscopico, il 40% dei pazienti veniva comunque giudicato “controllato” da un punto di vista clinico. Nel gruppo dei pazienti con CCG grave, ben il 5,7% dei pazienti necessitava di trattamento chirurgico, ma anche in questo caso, la percentuale dei pazienti operati era significativamente maggiore (p = 0,0000) nel gruppo di controllo (49%). Infine, l’analisi statistica effettuata ha dimostrato chiaramente che, da un punto di vista obiettivo, le dimensioni dei polipi nasali tendevano ad aumentare a una velocità maggiore nel gruppo controllo che nel gruppo “standardizzato”, con incrementi proporzionali nelle tre classi di CCG (lieve, moderato e grave). Lo studio attuale fornisce le basi per lo sviluppo e l’adozione di un nuovo approccio per la gestione della CRSwNP sulla base di uno score clinico e citologico (CCG) che permetta di stimare con accuratezza la gravità della CRSwNP e di adattarne il trattamento. Tale approccio limita l’uso degli steroidi sistemici alle sole classi CCG di entità moderata-grave con dosi di steroidi inferiori rispetto a quanto precedentemente suggerito in letteratura. Il nostro protocollo può migliorare pertanto l’aderenza terapeutica dei pazienti, il tasso di controllo della malattia e può ridurre il ricorso alla chirurgia nel corso degli anni.
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Albanesi, Cinzia, and Christian Compare. "Integrating Academic Learning: Promoting Civic Engagement, Responsibility, and Social Justice through Service-Learning." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 2 (June 5, 2023): 80–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-14684.

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Service-learning (SL) enables educational institutions to offer students meaningful community-based learning experiences, fostering the acquisition of civic and citizenship competencies. While the potential impact of SL on students’ learning is acknowledged, previous studies frequently adopted qualitative methodologies and lacked systematic approaches. This study aimed to investigate the impact of SL on students' civic and citizenship competencies using a longitudinal mixed-method approach. 33 participants completed pre- and post-course questionnaires assessing sense of community responsibility, civic engagement, and social justice orientation. Students also provided qualitative reflections on their learnings concerning these constructs. Although measured constructs did not exhibit significant variations, students recognised an increased awareness of their ability to contribute to the community and promote social justice. This finding emphasises the role of SL in fostering civic engagement and active citizenship. Integrare gli Apprendimenti Accademici: Promuovere Impegno Civico, Responsabilità e Giustizia Sociale Attraverso il Service-Learning. Il service-learning (SL) offre agli studenti esperienze di apprendimento significative in contesti comunitari, promuovendo l'acquisizione di competenze civiche e di cittadinanza. Sebbene sia stato riconosciuto l'impatto potenziale del SL sull'apprendimento degli studenti, gli studi precedenti hanno spesso utilizzato metodologie qualitative e approcci poco sistematici. Questo studio ha indagato l'impatto del SL sulle competenze civiche e di cittadinanza degli studenti utilizzando un approccio longitudinale a metodo misto. 33 partecipanti hanno completato questionari pre e post-corso valutando il senso di responsabilità verso la comunità, l'impegno civico e l'orientamento alla giustizia sociale, e fornendo riflessioni qualitative sulle loro esperienze di apprendimento legate a questi costrutti. Sebbene i costrutti misurati non abbiano mostrato variazioni significative, gli studenti hanno riconosciuto una maggiore consapevolezza della propria capacità di contribuire alla comunità per promuovere la giustizia sociale. Questo risultato sottolinea il ruolo del SL nel promuovere l'impegno civico e la cittadinanza attiva.
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Piceci, Luigi, Anna Maria Mariani, and Francesco Peluso Cassese. "Train teachers in digital citizenship to facilitate a sustainable education system." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 105–17. http://dx.doi.org/10.36253/form-12114.

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The technological development of the last twenty years, starting in Europe from the increased availability of Internet resources to the concept of the digital citizen, has involved our society at all levels, affecting politics, businesses, families and all forms of education and teaching at each and every level. The COVID pandemic that began in 2020 has led to further acceleration, so much so that both the Digital Agenda for information technology in public administration 2020-2022 (AGID) and the Action Plan for Digital Education 2021-2027 focus on a strong digital component in everyday life. A psychoeducational protocol for digital skills in teachers is hereby provided, tested on a sample over the course of 8 weeks. In order to be able to assess initial and final competences, a questionnaire on digital competences has been developed and validated, based on DigComp 2.1. Formare gli insegnanti alla cittadinanza digitale per facilitare un sistema educativo sostenibile. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi vent’anni, a partire in Europa dalla maggiore disponibilità di risorse Internet fino al concetto di cittadino digitale, ha coinvolto la nostra società a tutti i livelli, interessando la politica, le imprese, le famiglie e tutte le forme di istruzione e didattica ad ogni livello. La pandemia di COVID iniziata nel 2020 ha portato a un’ulteriore accelerazione, tanto che sia l’Agenda Digitale per le tecnologie dell’informazione nella pubblica amministrazione 2020-2022 (AGID) sia il Piano d’Azione per l’Educazione Digitale 2021-2027 si concentrano su una forte componente digitale nella vita di tutti i giorni. Viene fornito un protocollo psicoeducativo per le competenze digitali degli insegnanti, testato su un campione nel corso di 8 settimane. Per valutare le competenze iniziali e finali è stato sviluppato e validato un questionario sulle competenze digitali, basato su DigComp 2.1.
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Premrl, Mirjam. "Commento delle scelte delle forme verbali nei cloze degli studenti di Italianistica e di Traduzione: (identificazione dei punti critici e confronto tra i gruppi)." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 161–203. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.161-203.

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Анотація:
Nel presente contributo l'autrice si concentra sull'osservazione e sul commento delle scelte delle forme verbali nei cloze degli studenti del 2., del 3. e del 4. anno del corso di laurea in Lingua e letteratura italiana, del 2. e del 3. anno del corso di Laurea in Mediazione interlinguistica e del 4. anno del corso di laurea in Traduzione. Il punto in comune di tutti e tre i corsi è l'insegnamento esplicito delle caratteristiche e del funzionamento del sistema verbale italiano, anche se nell'ambito di Italianistica la quantità di ore dedicate a questo tipo di insegnamento è superiore rispetto a quella prevista nell'ambito di Traduzione, mentre nell'ambito di Traduzione una quantità maggiore di lezioni concerne esercitazioni di traduzione e composizione di testi. Per gli scopi della ricerca è stato elaborato un test composto da cinque testi autentici brevi ma completi e da un brano tratto dal romanzo Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani, trasformati in seguito nei cloze. Ma visto che la scelta della forma verbale nei cloze dipende non soltanto dalla conoscenza degli usi, bensì anche dall'interpretazione felice del mondo testuale, i cloze sono stati completati da attività quali sottolineare espressioni sconosciute, tradurre il testo in sloveno, completare i cloze preceduti dalla versione slovena del testo. Dai risultati traspare che gli studenti non hanno problemi particolari nella comprensione del mondo testuale, mentre incontrano difficoltà nell'interpretazione attiva delle sue caratteristiche e nell'applicazione degli usi alla realtà extralinguistica. Per la quantità di usi inappropriati si rivelano come i più critici fenomeni quali l'anteriorità nell'ambito delle frasi indipendenti e relative, l'espressione della temporalità relativa nell'ambito dei costrutti sintattici complessi e nel discorso indiretto libero, il preludio, la scelta tra il perfetto e l'imperfetto e l'espressione di notizie riferite su azioni passate con il condizionale composto. Si è scoperto, però, che la criticità di uno stesso fenomeno varia in dipendenza dalla sua riconoscibilità nel co- e contesto. I risultati hanno inoltre confermato - eccetto che per un gruppo - il miglioramento della prestazione con il progredire degli studi. Al tempo stesso si è potuta notare l'importanza dell'insegnamento esplicito e dell'osservazione attiva degli usi delle forme verbali, dato che né le preconoscenze, acquisite spesso in modo informale e utili soprattutto nella ricostruzione del mondo testuale, né l'esperienza relativa alla composizione di testi possono eliminare l'influsso dell'interferenza. Data la presenza implicita della madrelingua nella produzione linguistica del discente in un'altra lingua straniera, l'autrice propone delle attività in classe che prendano come spunto i testi in madrelingua. Per superare le difficoltà di applicazione delle nozioni teoriche ai casi pratici gli studenti dovrebbero essere esposti ancora di più alla lettura e all'analisi dei vari tipi testo in lingua straniera. Gli studenti dovrebbero essere inoltre incitati a un processo consapevole di ricostruzione del mondo testuale.
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Pagni, C. A., M. Fontanella, F. Nannucci, D. Garbossa, C. Cossandi, M. Bergui, C. Nurisso, and G. B. Bradač. "Il trattamento delle malformazioni artero-venose cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 93–108. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500109.

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Анотація:
Dal mese di Novembre 1991 all'Agosto 2001, 115 pazienti sono stati ricoverati per una Malformazione Artero-Venosa (MAV) presso la Clinica Neurochirurgica dell'Università di Torino. Novantaquattro pazienti su 115 (82%) sono stati ricoverati dopo un sanguinamento. Novantaquattro (82%, 82 sanguinanti, 11 non sanguinanti) sono stati sottoposti a vari trattamenti (chirurgico, endovascolare, radiochirurgico o associazioni dei precedenti). Risanguinamento: Nessuno dei 9 pazienti portatori di MAV non sanguinanti e non sottoposti a trattamento per varie ragioni, ha avuto un sanguinamento nel periodo di follow up di 1–10 anni. In 12 pazienti, su 94 che avevano già avuto una emorragia, abbiamo osservato il risanguinamento della MAV (13%). MAV sanguinanti: Sul totale di 82 pazienti trattati, 43 (53%) sono stati dimessi senza deficit neurologici, 19 (23%) con deficit minori, 11 (13%) con gravi deficit neurologici, 9 pazienti sono deceduti (11%). MAV non sanguinanti: Sul totale di 11 casi trattati, 8 sono stati dimessi senza deficit neurologici (73%), 2 casi con deficit minori (18%) e 1 paziente è deceduto (9%). Le tecniche di trattamento sono state variamente combinate. Il trattamento chirurgico è stato associato a buoni risultati nel 50% dei casi, con mortalità dell '8%. Malformazioni artero-venose sanguinanti: ogni tipo di trattamento di una MAV deve mirare alla sua completa esclusione. In generale il nostro comportamento nel trattamento di pazienti con MAV sanguinante è il seguente: - In caso di MAV superficiali, di volume inferiore a 25–30 cm3 e in aree non eloquenti, l'approccio è chirurgico. - In caso di MAV sulla faccia mesiale dell'emisfero o che interessano la regione del cingolo o il corpo calloso, l'esclusione della MAV può essere ottenuta con l'aggressione chirurgica diretta o con la radiochirurgia eventualmente preceduta da parziale embolizzazione. - Le MAV profonde para o intraventricolari o della testa del n. caudato o strio-capsulo-talamiche possono essere trattate chirurgicamente, ma di solito vengono sottoposte a radiochirurgia. - Le MAV in aree eloquenti, se piccole sono sottoposte a radiochirurgia, se di dimensioni maggiori sono dapprima sottoposte ad embolizzazione e successivamente a radiochirurgia. - Le MAV vicine ad aree eloquenti o che in parte le coinvolgono, ad esempio MAV parieto-occipitali corticali o cortico-sottocorticali sono di solito sottoposte a trattamento chirurgico, eventualmente preceduto da un trattamento endovascolare. Malformazioni artero-venose non sanguinanti: in linea generale le MAV di piccolo volume in aree non eloquenti vengono sottoposte al trattamento chirurgico. Se superano i 25–30 cm3 possono essere sottoposte a trattamento endovascolare e successivamente alla chirurgia. Le MAV superiori ai 25–30 cm3 in aree eloquenti, in particolare se irrorate da feeders profonde non vengono di solito sottoposte ad alcun trattamento.
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Bellacicco, Rosa, Dario Ianes, and Vanessa Macchia. "Teachers with disabilities: a systematic review of the international literature." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 64–88. http://dx.doi.org/10.36253/form-12138.

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Анотація:
Despite an increasingly heterogeneous student population, the teaching staff is still characterized by a high level of homogeneity and the under-representation of teachers with disabilities. Research on the issue is also quite limited. To fill this knowledge gap, in this article we present a systematic review conducted by selecting primary studies published between 1990 and 2018 investigating the experiences of teachers with disabilities. The 32 included studies were evaluated in terms of methodological rigor and analyzed through thematic analysis, from which 9 categories emerged. The latter highlight the full potential of these teachers, both in terms of teaching effectiveness and greater understanding of special needs in the classroom, but at the same time they underline the complexity of their careers in learning settings, still partly permeated by ableism and discriminatory practices. Insegnanti con disabilità e DSA: una revisione sistematica della letteratura internazionale. Pur a fronte di una popolazione studentesca sempre più eterogenea, il corpo docente è ancora caratterizzato da una forte omogeneità e dalla sottorappresentazione di insegnanti con disabilità/DSA. Anche la ricerca sul tema è assai limitata. Per colmare questo gap conoscitivo, in questo articolo presentiamo una systematic review, condotta selezionando gli studi primari pubblicati tra il 1990 e il 2018 sulle esperienze di docenti con disabilità/DSA. I 32 studi inclusi sono stati valutati dal punto di vista del rigore metodologico e analizzati mediante un’analisi tematica, da cui sono emerse 9 categorie. Queste ultime mettono in luce tutto il potenziale di questi insegnanti, sia sul fronte dell’efficacia didattica che della maggiore comprensione dei bisogni speciali in classe, ma allo stesso tempo sottolineano la complessità delle loro carriere in setting di apprendimento ancora in parte permeati da una cultura abilista e da pratiche discriminatorie.
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Cassano, M. "Endoscopic repair of nasal septal perforation." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 486–92. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1313.

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Анотація:
La riparazione della perforazione del setto nasale rappresenta delle più complesse procedure chirurgiche nasali. Nel corso dell’ultimo decennio, sono state descritte numerose tecniche endoscopiche di riparazione, con una percentuale di successo variabile fra il 76.4% e 100%. I vantaggi di questa tecnica sono la mini-invasività (nessuna cicatrice esterna), un’ottima esposizione del campo operatorio (con una migliore visualizzazione delle strutture anatomiche) e un buon controllo visivo dei margini della perforazione. Possibili svantaggi sono un maggior tempo operatorio ed una maggiore difficoltà di esecuzione che richiede curve di apprendimento di anni. In questa review riportiamo l’esperienza di numerosi lavori pubblicati sulla riparazione endoscopica delle perforazioni del setto nasale, mettendo a confronto la percentuale di successo, il diametro della perforazione e i materiali utilizzati per la riparazione.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200013253.

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Анотація:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste1. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200021808.

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Анотація:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Andreula, C. F., and A. Carella. "Lesioni cerebrali focali in corso di AIDS Studio della dinamica dell'accentuazione di contrasto per la diagnosi di lesione elementare." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 33–42. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200104.

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Анотація:
Nei pazienti affetti da Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (AIDS) la cornparsa di sintomatologia neurologica è riportata nell'ordine di circa il 30%. Gli studi autoptici rilevano, altresì, un'incidenza del 75–80% di coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In tal senso per poter ridurre tale discrepanza di dati, è stata adottata la tecnica di tomografia computerizzata con doppia dose di contrasto ed esecuzione di scansioni ritardate. Tale tecnica consente il rilievo di lesioni non svelate da uno studio tradizionale standard, anche in uno studio preclinico di sintomatologia focale neurologica e permette, inoltre, una valutazione in senso maturativo delle lesioni flogistiche e/o infettive. Inoltre nello studio longitudinale è possibile valutare l'efficacia della terapia adottata e l'eventuale comparsa di recidive. Il nostro studio si basa su una casistica di 83 pazienti portatori di AIDS con sintomatologia neurologica e neuropsicologica. Nel 14.45% dei pazienti sono state rilevate lesioni focali con la tecnica speciale, in numero maggiore meglio definite e con maggiore accuratezza di stadiazione maturativa.
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Fabbroni, Roberto, Katya Ondradu, and Patrizia Reti. "Le Frequenze della Vita e della salute: la Risonanza." Scienze Biofisiche 1, no. 1 (March 4, 2024): 1–19. http://dx.doi.org/10.48274/ibi34.

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Анотація:
Scopo di questo articolo è comprendere il range delle frequenze in cui la nostra salute, il nostro benessere è garantito. Questo ci consentirà poi di comprendere il funzionamento delle varie terapie siano esse di tipo farmacologico o come applicazione di discipline. In questo contesto diventa fondamentale il concetto di risonanza e come l’efficacia delle varie terapie dipenda dalla correlazione intrinseca con tale fenomeno. Questo significa che maggiore è la risonanza della terapia con lo stato della persona, maggiore è il risultato e quindi l’efficacia della terapia stessa.
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Panizza, Luca, and Nicola Bortoli. "TECC: medicina tattica o nuovo approccio al soccorso ordinario?" Rescue Press 02, no. 01 (January 25, 2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.01.01.it.

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Dall’11 settembre 2001 al 31 dicembre 2017, nel mondo, sono stati documentati 108.374 attacchi terroristici. La maggior parte delle lesioni riscontrate sui soggetti coinvolti sono assimilabili a quelle rinvenute nei teatri bellici. Il 25% delle vittime possono essere salvate con misure salvavita appropriate se attuate immediatamente già sul sito dell’attentato adottando procedure di intervento come quelle proposte dal Tactical Emergency Casualty Care. E’ stato condotto uno studio osservazionale trasversale che mettesse a confronto le competenze acquisite da professionisti che hanno partecipato ad un corso di medicina tattica, secondo le linee guida TCCC/TECC, e professionisti che hanno frequentato un corso di gestione del trauma secondo linee guida ATLS/PHTC. Obiettivi secondari dello studio miravano a verificare se queste competenze fossero state utilizzate, dagli stessi professionisti, nelle attività di soccorso al paziente traumatizzato in un contesto ordinario. Lo studio è stato realizzato mediante somministrazione di un questionario ad un campione di 154 professionisti (medici, infermieri ed autisti soccorritori) del servizio di emergenza-urgenza 118 italiano. I partecipanti allo studio che hanno preso parte ad un corso di medicina tattica ammontavano al 30% del campione. Lo studio ha evidenziato che il 60% dei professionisti appartenenti al gruppo che ha partecipato a corsi TCCC o TECC poneva maggior attenzione al controllo delle emorragie e ad una precoce stabilizzazione delle vie aeree rispetto al restante campione di studio. KEYWORDS: TECC, Tactical medicine, Prehospital trauma, terrorist attack, TCCC
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Ascheri, Mario, and Paola Maffei. "CONSILIA EXTRAVAGANTIA. UN REPERTORIO IN CORSO D’OPERA." Revista Española de Derecho Canónico 77, no. 188 (January 1, 2020): 67–85. http://dx.doi.org/10.36576/summa.130953.

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Анотація:
L’importanza della letteratura consiliare, pur rilevata sporadicamente in precedenza, è stata messa in luce a partire dagli anni Cinquanta; da allora un sempre maggior numero di studi è stato dedicato a questo genere letterario. I consilia furono forse il maggior veicolo di penetrazione dell’insegnamento giuridico nella prassi e la loro ampia circolazione manoscritta, come singoli pezzi oppure come raccolte, si confermò e si amplificò con la stampa a caratteri mobili. Intendiamo censire quella parte della letteratura consiliare difficilmente individuabile, vale a dire i consilia di un autore pubblicati in raccolte altrui oppure in raccolte tematiche o all’interno di opere di altro tipo; e inoltre le sottoscrizioni, le allegazioni, i nomi degli estensori di pareri non inclusi e ricordati per aver consiliato nella stessa causa, e altre particolarità. Lo spoglio sarà circoscritto, almeno per il momento, alle edizioni di consilia presenti nella biblioteca di Domenico Maffei, famosa per la sua ricchezza e particolarmente «completa» riguardo alla letteratura consiliare. I risultati della catalogazione verranno offerti via via online ad accesso aperto
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Pancani, Roberta, Alessandra Pagano, Marta Lomi, Elisabetta Casto, Sara Cappelli, and Alessandro Celi. "Farmaci antitumorali e tromboembolismo venoso." Cardiologia Ambulatoriale 31, no. 2 (September 4, 2023): 139–48. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2023-2-6.

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Анотація:
Studi di popolazione hanno evidenziato un incremento dell’incidenza di tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti neoplastici in corso di trattamento con farmaci antitumorali. Sono state condotte ricerche cliniche allo scopo di chiarire il possibile ruolo di singoli agenti antitumorali nella modulazione del rischio di TEV, riscontrando fra essi alcune differenze. Gli studi disponibili presentano diversi limiti: non consentono un confronto diretto tra molecole poiché gli schemi di trattamento si basano generalmente su combinazioni di farmaci e spesso per ricavare dati su una singola molecola è necessario estendere lo studio a tumori di tipologie, sedi o comportamento biologico differenti; inoltre è probabile che alle differenze riscontrate contribuisca un rischio di TEV già di per sé aumentato nei pazienti in fase avanzata di malattia. Una possibile strategia per limitare l’incidenza di TEV potrebbe essere quella di sottoporre i pazienti oncologici in trattamento antitumorale a profilassi antitrombotica primaria. Per tale profilassi non esiste attualmente una raccomandazione solida, in virtù di dati contrastanti, sia sulle terapie con eparine frazionate che con farmaci anticoagulanti orali diretti (DOAC), sul rapporto fra il beneficio in termini di prevenzione degli eventi tromboembolici sintomatici ed il rischio di sanguinamenti maggiori o clinicamente rilevanti. L’introduzione in commercio di inibitori del fattore XIa, dei quali sono in corso studi di fase 2, potrebbe modificare lo scenario attuale. Un problema che sta acquisendo rilevanza sempre maggiore è quello delle possibili interazioni farmacologiche fra i farmaci anticoagulanti orali e i farmaci antitumorali. In questo senso, l’utilizzo dei DOAC può essere vantaggioso rispetto a quello degli inibitori della vitamina K, nonostante una potenziale maggiore difficoltà nel controllo delle interazioni, qualora presenti, dovuta al fatto che il dosaggio plasmatico dei DOAC non viene normalmente sottoposta a monitoraggio. Le interazioni fra i DOAC e i farmaci antitumorali sono state ipotizzate sulla base dell’azione su molecole coinvolte nella farmacodinamica di entrambe le categorie di farmaci, quali la glicoproteina-p (P-gp) o il citocromo CYP3A4; pur non essendo mai state studiate in vivo, è necessario prendere in considerazione la possibilità di tali interazioni nella pratica clinica. Alcune opportunità per affrontare il problema sono rappresentate dal dosaggio plasmatico dei DOAC e dalla somministrazione dei due farmaci in momenti il più possibile lontani nella giornata.
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Ferla, Lara. "Dalla prevenzione al trattamento. Autori di maltrattamenti e di violenza domestica e problemi di effettività della tutela penale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA 24, no. 3 (January 2023): 11–35. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-003002.

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Анотація:
Le scelte del legislatore in materia di repressione dei maltrattamenti e della violenza com-messi in ambito familiare sono state frequentemente orientate verso un'estensione della rile-vanza penale e un inasprimento del trattamento sanzionatorio. In tempi più recenti, è aumen-tata la consapevolezza della necessità di un potenziamento degli strumenti giuridici di natura preventiva e di quelli finalizzati a indagare le ragioni della criminalità violenta nelle relazioni strette e la sfera psicologica dell'autore di reato. La sanzione penale, infatti, non può risulta-re da sola risolutiva dei problemi di tutela sollecitati da questa forma di criminalità. È stata progressivamente riconosciuta, dunque, l'importanza di affiancare ai tradizionali strumenti di natura punitiva anche misure di natura preventiva. Queste ultime si propongono il duplice scopo di attuare un intervento tempestivo, idoneo a evitare conseguenze più gravi per la persona offesa e, nello stesso tempo, a consentire al soggetto agente di avviare un percorso psicologico di revisione critica del proprio comportamento, prima che lo stesso divenga abi-tuale o possa connotarsi di maggiore gravità, risultando meritevole di una risposta sanziona-toria ancor più severa. Oltre agli strumenti di natura strettamente sanzionatoria, una maggio-re consapevolezza culturale del problema e adeguate politiche sociali costituiscono compo-nenti essenziali di una strategia a lungo termine e meglio strutturata ai fini del contrasto della violenza domestica.
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Elia, Domenico F. A. "Crimini di guerra in provincia di Siena durante l'occupazione nazista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 728–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261009.

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Анотація:
Nel presente contributo l'autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini cosě individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietŕ privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale č protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell'estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l'intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.
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Olsen, Johan P. "SCIENZA POLITICA E TEORIA DELL'ORGANIZZAZIONE. LE POSSIBILI CONVERGENZE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017470.

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Анотація:
IntroduzioneChe cosa possono sperare di imparare gli studiosi della politica dando maggiore attenzione alla teoria dell'organizzazione? In questo dopoguerra questa domanda ha ricevuto il più delle volte una risposta pessimistica. Gli scienziati politici non hanno mostrato una tendenza a considerare la teoria dell'organizzazione particolarmente rilevante, interessante o importante. Nonostante ci sia stato qualche significativo esempio di fertilizzazione incrociata, la maggior parte degli osservatori concluse che teoria dell'organizzazione e scienza politica si sono trovate per anni in uno stato di reciproco disinteresse.
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Bertucci, Andrea, Stella Conte, and Carla Meloni. "Cooperative learning, soggetti inesperti e numerositŕ del gruppo: un confronto tra singoli, coppie e gruppi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 65–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001004.

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Sessantadue studenti frequentanti la scuola media sono stati coinvolti in questo studio. Nessuno dei soggetti aveva mai lavorato precedentemente con attivitŕ di apprendimento cooperativo. Accertato che non fossero presenti problemi di natura cognitiva, i soggetti sono stati casualmente assegnati alle condizioni di apprendimento individuale (gruppo di controllo), apprendimento cooperativo in coppia e apprendimento cooperativo in gruppo con l'utilizzo del metodo dell'interdipendenza dei ruoli. Durante la prova sperimentale, il compito dei soggetti č stato quello di apprendere, lavorando nella condizione alla quale sono stati inizialmente assegnati, un contenuto inerente l'educazione alla salute e rispondere individualmente ad un test di comprensione sui contenuti appena appresi. Č stato inoltre chiesto agli studenti di esprimere il loro grado di accordo con due affermazioni circa la piacevolezza del lavoro svolto e la percezione di aver raggiunto l'obiettivo richiesto. I risultati mostrano come i soggetti assegnati alla condizione di apprendimento cooperativo in coppia abbiano ottenuto risultati significativamente superiori al test di apprendimento, un maggiore gradimento verso il lavoro svolto e una maggiore percezione di aver raggiunto gli obiettivi richiesti.
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Carella, A., C. F. Andreula, and G. Marano. "Patologia del nervo trigemino." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (May 1992): 223–35. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500211.

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Scopo del nostro studio è stato quello di fornire una mappa quanto più possibile dettagliata del nervo trigemino, del suo decorso e della sua patologia. Nel percorso abbiamo preferito utilizzare come riferimento l'anatomia patologica topografica, diffidando dai singoli aspetti clinici, spesso contraddittori e non corrispondenti alla neuropatologia. Il nervo è stato suddiviso in quattro segmenti anatomici: porzione tronco-encefalica (comprendente nuclei e vie di proiezione), radice pregangliare, ganglio di Gasser e terminazioni periferiche (sensitive e motorie). Per ognuno di questi segmenti sono stati esaminati gli aspetti patologici su base vascolare (comprendente lesioni ischemiche, emorragiche, malformative ed il cosiddetto ‘conflitto neurovascolare»), infiammatoria (sclerosi multipla), malformativa e neoplastica. Secondo dati statistici più frequente è l'interessamento delle terminazioni periferiche, seguite dal segmento intracisternale, dai nuclei del tronco encefalico e dal ganglio di Gasser. Metodica neuroradiologica di scelta si è rivelata essere la risonanza magnetica in virtù del suo maggiore potere di risoluzione in alcuni distretti anatomici rispetto ad altre tecniche digitalizzate, della capacità di fornire immagini multiplanari e della maggiore sensibilità e specificità.
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Luzzi, Saverio. "Salute e sviluppo industriale in Italia. Riflessioni storiche su un rapporto conflittuale." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 266 (September 2012): 113–18. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266007.

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Il saggio analizza alcune riflessioni contenute in Lavoro, salute, sicurezza. Uno sguardo lungo un secolo (Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Annali, 2010, Roma, Ediesse, 2011), partendo dagli infortuni e dalle malattie professionali dei lavoratori italiani alla fine del secolo XIX ed evidenziandone la maggiore incidenza rispetto ai principali stati europei. Si ripercorre l'evoluzione della salute pubblica e delle modalitŕ con le quali il sindacato italiano ha cercato di tutelare l'equilibrio psicofisico di operai e impiegati, ponendo in risalto come lo sviluppo industriale dell'Italia - in misura maggiore rispetto ad altre nazioni - sia stato basato sulla scarsa considerazione nei confronti della salute e dell'ambiente.
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Bloom, Dan. "L'orizzonte di Manhattan. La psicoterapia della Gestalt dalla prospettiva del New York Institute for Gestalt Therapy." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (March 2010): 69–78. http://dx.doi.org/10.3280/gest2009-002005.

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L'articolo traccia lo sviluppo della psicoterapia della Gestalt dalla prospettiva dell'Istituto di New York. Dal tempo dell'arrivo di Laura e Fritz Perls a New York nel dopoguerra, il New York Institute for Gestalt Therapy č stato la fonte di uno sviluppo dell'approccio coerente con la cornice originaria. Il focus maggiore č stato quello del campo sociale, del confine di contatto, della sequenza di contatto, e del Sé emergente dal campo. Laura Perls, Isadore From e Richard Kitzler hanno rappresentato i formatori piů influenti. Il NYIGT ha poi continuato a svilupparsi con diverse enfasi, ma mantenendo l'identitŕ di una comunitŕ non gerarchica di insegnamento/apprendimento.
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Fabbroni, Roberto, and Antonio Sanna. "Delta Healing. La frequenza cerebrale per il ripristino del Benessere e la Rigenerazione Cellulare, attraverso i trattamenti Bioenergetici secondo il Metodo Summa Aurea®. Caso di studio su 20 Operatori del Metodo." Scienze Biofisiche 2, no. 1 (March 2022): 1–19. http://dx.doi.org/10.48274/ibi14.

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Scopo di questo articolo è quello di far conoscere una delle peculiarità alla base del Metodo Summa Aurea® che è quella di indurre lo stato frequenziale Delta a livello cerebrale. Tale stato, che è caratteristico del sonno profondo, nella normalità della vita quotidiana ha un valore irrilevante a meno che non sia presente un forte stato di stress. Il Metodo Summa Aurea® è invece in grado di indurre questo stato, lo stato Delta appunto, volontariamente da cosciente attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche Bioenergetiche, portando la persona in uno stato di Benessere, recuperando calma, rilassamento del corpo e della mente, favorendo così vari processi di rigenerazione psicofisica. Un Operatore del Metodo è in grado sia di autoindurre questo stato su di sé e sia di indurlo su di una persona o su un gruppo. La valutazione degli effetti di un Trattamento o Autotrattamento è stata effettuata su 20 Operatori del Metodo Summa Aurea® attraverso l’apparecchiatura Alfa System.
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Gemma, M., S. Toma, F. Lira Luce, L. Beretta, M. Braga, and M. Bussi. "Enhanced recovery program (ERP) in major laryngeal surgery: building a protocol and testing its feasibility." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 475–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1091.

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Анотація:
Con il termine Enhanced Recovery Program (ERP) si fa riferimento a protocolli, sempre più utilizzati in ambito chirurgico, che introducono un approccio multimodale evidence-based alla gestione perioperatoria del paziente. In particolare, i benefici derivanti dall’applicazione dei protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®) sono stati ampiamente dimostrati nella chirurgia colon-rettale, dove hanno determinato una riduzione della durata della degenza e delle complicanze postoperatorie. Ulteriori protocolli ERP sono stati introdotti in vari campi chirurgici, tra cui la chirurgia vascolare, gastroenterologica, pancreatica, ginecologica, urologica e ortopedica. Nel campo della chirurgia otorinolaringoiatrica, non è ancora stato intrapreso un tentativo di implementazione di un protocollo basato sui principi ERAS®. Lo scopo del nostro lavoro è stato sviluppare un programma ERP per la chirurgia laringea maggiore (laringectomie parziali e totali, rimozione di tumori orofaringei con ricostruzione con lembo nuscolare a cielo aperto), basato sui principi fondamentali del protocollo ERAS® validato nella chirurgia colon-rettale. Ventiquattro pazienti sottoposti a chirurgia oncologica laringea maggiore sono stati trattati con tale protocollo ERP, che differiva sotto molti aspetti dalla nostra precedente pratica standard (descritta sulla scorta di settanta pazienti sottoposti a chirurgia laringea oncologica a cielo aperto prima dell’introduzione del nuovo protocollo). La percentuale di aderenza dei pazienti al protocollo ERP è stata elevata. In particolare gli “items” valutazione nutrizionale preoperatoria, profilassi antibiotica, profilassi PONV (nausea e vomito postoperatori), riabilitazione logopedica post-operatoria, sono stati applicati nel 100% dei casi. Alcune voci del protocollo ERP (profilassi antibiotica, tassi di infusione intraoperatoria e logopedia postoperatoria) erano state già spesso implementate prima dell’adozione ERP. Si sono presentate poche complicanze postoperatorie di tipo medico (8,3% dei casi). Il nostro protocollo ERP per la chirurgia laringea maggiore si è rivelato possibile. Il grado di beneficio derivante dalla sua applicazione potrà essere valutato mediante un ulteriore implementazione del campione di studio.
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