Academic literature on the topic 'Accademie letterarie'

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Journal articles on the topic "Accademie letterarie"

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Buzzi, Serena. "Un medico saluzzese tra circoli letterari e accademie scientifiche." Bulletin d’histoire et d’épistémologie des sciences de la vie Volume 24, no. 2 (2017): 141. http://dx.doi.org/10.3917/bhesv.242.0141.

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Cerrato, Daniele. "«Ed io che lasciai già l’ago e la gonna». Questioni di genere in Laura Battiferri." Lingüística y Literatura 43, no. 82 (September 16, 2022): 232–48. http://dx.doi.org/10.17533/udea.lyl.n82a10.

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Abstract:
L’articolo studia Laura Battiferri e analizza alcuni aspetti del percorso vitale e letterario della poeta, come i suoi spostamenti da Urbino a Roma e poi a Firenze, la sua presenza nell’Accademia degli Intronati, il ruolo e l’influenza nell’opera del marito lo scultore Bartolomeo Ammannati, e lo scambio epistolare con Benedetto Varchi. Oltre alle sue capacità di inserirsi ed affermarsi nel contesto sociale e culturale del suo tempo, emergono chiaramente all’interno della sua produzione alcuni dei temi che caratterizzano il dibattito letterario-accademico della Querelle des Femmes.
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Nosow, Robert. "THE DEBATE ON SONG IN THE ACCADEMIA FIORENTINA." Early Music History 21 (September 4, 2002): 175–221. http://dx.doi.org/10.1017/s026112790200205x.

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Abstract:
For James Haar on his 70th BirthdayThe sixteenth century in Italy was a time when academies of all kinds flourished as venues, and often as arbiters, of literature and high culture. A casual look at the academies might give the impression that they were mostly social in nature, that they functioned as a pastime for bored aristocrats and ambitious letterati. As originally constituted, the Accademia degli Umidi, founded 1 November 1540, indeed fitted this description, but with one difference characteristic of Florentine society - it was organised by twelve men of various social classes with a common interest in poetry and language. The academy expanded considerably under the patronage of Duke Cosimo I de' Medici and on 25 March 1541 was reconstituted as the Accademia Fiorentina. Its avowed purpose was to promote the Tuscan language as an instrument of literature and knowledge, in an age when mastery of Latin was required of any educated man. In advancing the cause of vernacular literature, the Accademia Fiorentina, like other academies of the time, greatly extended the programme of Italian humanism, making available the fruits of humanist thought and enquiry to a larger public.
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Roncaccia, Alberto. "Fonti dell’attività letteraria dell’ Accademia di Modena. Due sonetti di Alessandro Melani." Italique, no. XVII (October 1, 2014): 229–41. http://dx.doi.org/10.4000/italique.397.

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5

Bancheri, Salvatore. "Un viaggio nel mio nostos. La comunità siciliana globale di Delia tra tradizioni, teatro, dialetto ed italiese." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 129–51. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37223.

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Abstract:
L'articolo prende avvio da una riflessione privata sul sentimento del nostos che ha caratterizzato (e continua a caratterizzare) la vita di migliaia di italiani in emigrazione. La dimensione privata è però solamente un input per considerare il nostos e la sua valorizzazione anche da un punto di vista istituzionale e accademico, sia di ricerca letteraria che linguistica. Sono analizzate le opere in chiave migratoria della letteratura siciliana moderna e contemporanea, in particolare di due scrittori di Delia: Stefano Vilardo e Lina Riccobene. Sul piano linguistico è proposto un riferimento all’italiese come linguaggio creativo del nostos, una lingua a sé stante nello spazio linguistico italiano globale, capace di creare identità personale e sociale a gruppi di persone intragenerazionali.
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6

Hay, Denys. "La Crusca nella tradizione letteraria e linguistica italiana. (Atti del Congresso Internazionale per il IV Centenario dell’ Accademia della Crusca.) Florence: Presso ‘Accademia for Accademia della Crusca, 1985. 460 pp." Renaissance Quarterly 41, no. 3 (1988): 497–98. http://dx.doi.org/10.2307/2861771.

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7

Cagnolati, Antonella. "ROMPENDO IL SOFFITTO DI CRISTALLO: AMPARO GÓMEZ RODRÍGUEZ (1954-2018)." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 10 (December 20, 2022): 86–103. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v10i1.8341.

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Abstract:
Come è noto, la costruzione dell’identità femminile fin dall’epoca classica ha posto l’accento sull’alterità della donna come categoria fondante dell’inferiorità ontologica. A partire dal biologismo aristotelico, la natura femminile è stata assunta come un paradigma deviante, pericoloso, oscuro. Di qui l’esclusione da ogni forma di elaborazione culturale, sia in campo letterario ed ancor più scientifico. Tale marginalità si è progressivamente rafforzata con l’intervento dei Padri della Chiesa, della misoginia medievale fino a raggiungere le degradanti ipotesi – del tutto prive di alcun fondamento scientifico – elaborate dal Positivismo. Pertanto, ci appare straordinario il caso di quelle donne che si avventurano in campi tradizionalmente pensati al maschile come la logica, la filosofia della scienza, le scienze dure, e che raggiungono posizioni accademiche di assoluto prestigio coniugate ad un sincero e pragmatico femminismo. Pare quindi doveroso illuminare la figura di una pioniera come Amparo Gómez Rodríguez (1954-2018) che nella sua prestigiosa carriera ha unito mirabilmente raffinati studi di logica e filosofia della scienza con l’appassionata devozione alla causa femminista, sia dal punto di vista teorico che in senso sociale e concreto.
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8

ABBRI, FERDINANDO. "JEAN-MICHEL GARDAIR, Le Giornale de' Letterati de Rome (1668-1681), Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1984, pp. 403. Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria. Studi LXIX ." Annali dell'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze 10, no. 1 (1985): 163–66. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x02000.

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9

Kuhn, K. H. "Rufus of Shotep: Homilies on the Gospels of Matthew and Luke. Edited by J. Mark Sheridan. Pp. 360. (Unione Accademica Nazionale, Corpus dei Manoscritti Copti Letterari.) Rome: CIM, 1998. ISBN 88 85354 05 x. Paper L. 70,000." Journal of Theological Studies 50, no. 1 (April 1, 1999): 357–60. http://dx.doi.org/10.1093/jts/50.1.357.

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10

Arriaga Florez, Mercedes. "Femminile e maschile nell'Orazione in lode alle donne di Alessandro Piccolomini." Estudios Románicos 31 (May 1, 2022). http://dx.doi.org/10.6018/er.506761.

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Abstract:
This article analyses the figures of women and men in the text of the Orazione in lode alle donne (1545), written by Alessandro Piccolomini, in which he accuses his colleagues, literary friends, of not knowing how to treat women well while he, alternatively, puts himself as their defender. The rhetorical game has its origins in these recipients and interlocutors of this work who have a familial bond, a friendship or literary tastes and political tendencies in common with the author. The author's ironic and ambiguous attitude towards the concepts of feminine and masculine is closely linked to the atmosphere of playfulness in the Accademia degli Intronati and the complicity between its members, which allows double engenders and a mock dialectical clash, in which the author represents his companions as characters of a farce, characterized by their misogynistic ideas that are “dicted” in the text to be “contradicted” by Piccolomini. The text thus develops under the sign of the splitting masculinity and femininity: courtly men versus vulgar men, virtuous women versus vicious women within the context of idealised love against carnal love. Questo articolo prende in analisi le figure di donne e di uomini presenti nel testo dell’Orazione in lode alle donne (1545), composta da Alessandro Piccolomini, nella quale ammonisce i colleghi, amici letterati, colpevoli di non saper trattare bene le donne mentre, in alternativa, lui si propone come il loro difensore. Il gioco retorico ha origine in questi destinatari e interlocutrici dell’opera che condividono con l’autore legami familiari, amicizia, gusti letterari e tendenze politiche. L’atteggiamento ironico e ambiguo dell’autore verso i concetti di femminile e maschile è strettamente legato al clima di gioco presente nell’Accademia degli Intronati e alla complicità fra i loro membri che permette i doppi sensi e il finto scontro dialettico, nel quale l’autore rappresenta i suoi compagni come personaggi di una farsa, connotati attraverso le loro idee misogine che vengono “dette” nel testo per essere “contraddette” da Piccolomini. Il testo si sviluppa così sotto il segno dello sdoppiamento del maschile e femminile: uomini cortesi versus uomini volgari, donne virtuose versus male donne in un contesto dell’amore idealizzato versus quello carnale. Questo articolo prende in analisi le figure di donne e di uomini presenti nel testo dell’Orazione in lode alle donne (1545), composta da Alessandro Piccolomini, nella quale ammonisce i colleghi, amici letterati, colpevoli di non saper trattare bene le donne mentre, in alternativa, lui si propone come il loro difensore. Il gioco retorico ha origine in questi destinatari e interlocutrici dell’opera che condividono con l’autore legami familiari, amicizia, gusti letterari e tendenze politiche. L’atteggiamento ironico e ambiguo dell’autore verso i concetti di femminile e maschile è strettamente legato al clima di gioco presente nell’Accademia degli Intronati e alla complicità fra i loro membri che permette i doppi sensi e il finto scontro dialettico, nel quale l’autore rappresenta i suoi compagni come personaggi di una farsa, connotati attraverso le loro idee misogine che vengono “dette” nel testo per essere “contraddette” da Piccolomini. Il testo si sviluppa così sotto il segno dello sdoppiamento del maschile e femminile: uomini cortesi versus uomini volgari, donne virtuose versus male donne in un contesto dell’amore idealizzato versus quello carnale.
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Dissertations / Theses on the topic "Accademie letterarie"

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CORSI, ALESSANDRO. "TRA PALLADE E BACCO. PROFILO ISTITUZIONALE E ASPIRAZIONI UMANISTICHE NELLE ACCADEMIE LETTERARIE MILANESI DURANTE IL PERIODO SPAGNOLO (1548-1715)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59474.

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Abstract:
Il presente elaborato esamina la trasformazione degli assetti istituzionali adottati dalle accademie letterarie milanesi nell’arco cronologico racchiuso fra la comparsa delle adunanze tra le mura cittadine e l’avvicendamento della dinastia regnante conseguente al trattato di Utrecht. La ricostruzione della fisionomia assunta dal fenomeno associativo nel periodo considerato è compiuta attraverso l’individuazione delle personalità che alimentarono gli sforzi eruditi, il riconoscimento dei gruppi che componevano la costellazione delle élite intellettuali attive nella compagine urbana, la contestualizzazione dei progetti culturali, nonché delle frizioni politiche, poste a sostrato delle iniziative intraprese e la definizione dei tratti spiccatamente ambrosiani progressivamente stratificatisi nei recinti accademici. La proposta esegetica dei componimenti ad opera dall’Accademia della Val di Blenio, mossa a partire dai rilievi storici effettuati intorno alla parabola bio-bibliografica del Facchino Cosme de Aldana, precede lo studio documentario relativo alle fondazioni accademiche occorse nei centri scolastici cittadini, frutto della sinergia tra la curia arcivescovile, gli ordini religiosi coinvolti nell’educazione dei giovani e gli organi di rappresentanza patrizia milanesi. I rinvenimenti archivistici relativi alle riunioni degli Inquieti introducono quindi alla disamina del percorso di consolidamento di un “sistema di virtù”, metronomo delle radunanze barocche, nella sua declinazione ambrosiana, che entrerà in crisi allo scadere del XVII secolo.
By adopting a long-term period chronological perspective, this research analyses the institutional frameworks’ development of Milanese literary academies between their appearance in the city area and the beginning of Austrian government’s jurisdiction after the Peace of Utrecht. Key objectives of the phenomenon’s historical reconstruction are: the identification of patrons who promoted the academies’ dissemination; the description of associational networks made up by different intellectual elite groups operating in Milan; the contextualization of cultural projects - and resulting under covered political tensions - that influenced the academical pattern’s expansion process; finally, the gradual constitution of a peculiar Ambrosian identity related with this associations’ typology. The exegesis of the “Badia della Val di Blenio” academy’s literary production, deduced by the historical examine of the “Facchino” Cosme de Aldana’s bio-bibliographical experience, introduces the enquiry on students’ academical foundations, which were the result of the cooperation between the archiepiscopal curia, religious orders involved in the educational programs and representative bodies of Milanese patricians. Archival discoveries on Inquieti’s meetings contribute in depicting the progressive composition of a coherent Ambrosian “system of virtues” (the baroque reference point for academical activities), that got into a substantial crisis at the end of seventeenth century.
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CORSI, ALESSANDRO. "TRA PALLADE E BACCO. PROFILO ISTITUZIONALE E ASPIRAZIONI UMANISTICHE NELLE ACCADEMIE LETTERARIE MILANESI DURANTE IL PERIODO SPAGNOLO (1548-1715)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59474.

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Abstract:
Il presente elaborato esamina la trasformazione degli assetti istituzionali adottati dalle accademie letterarie milanesi nell’arco cronologico racchiuso fra la comparsa delle adunanze tra le mura cittadine e l’avvicendamento della dinastia regnante conseguente al trattato di Utrecht. La ricostruzione della fisionomia assunta dal fenomeno associativo nel periodo considerato è compiuta attraverso l’individuazione delle personalità che alimentarono gli sforzi eruditi, il riconoscimento dei gruppi che componevano la costellazione delle élite intellettuali attive nella compagine urbana, la contestualizzazione dei progetti culturali, nonché delle frizioni politiche, poste a sostrato delle iniziative intraprese e la definizione dei tratti spiccatamente ambrosiani progressivamente stratificatisi nei recinti accademici. La proposta esegetica dei componimenti ad opera dall’Accademia della Val di Blenio, mossa a partire dai rilievi storici effettuati intorno alla parabola bio-bibliografica del Facchino Cosme de Aldana, precede lo studio documentario relativo alle fondazioni accademiche occorse nei centri scolastici cittadini, frutto della sinergia tra la curia arcivescovile, gli ordini religiosi coinvolti nell’educazione dei giovani e gli organi di rappresentanza patrizia milanesi. I rinvenimenti archivistici relativi alle riunioni degli Inquieti introducono quindi alla disamina del percorso di consolidamento di un “sistema di virtù”, metronomo delle radunanze barocche, nella sua declinazione ambrosiana, che entrerà in crisi allo scadere del XVII secolo.
By adopting a long-term period chronological perspective, this research analyses the institutional frameworks’ development of Milanese literary academies between their appearance in the city area and the beginning of Austrian government’s jurisdiction after the Peace of Utrecht. Key objectives of the phenomenon’s historical reconstruction are: the identification of patrons who promoted the academies’ dissemination; the description of associational networks made up by different intellectual elite groups operating in Milan; the contextualization of cultural projects - and resulting under covered political tensions - that influenced the academical pattern’s expansion process; finally, the gradual constitution of a peculiar Ambrosian identity related with this associations’ typology. The exegesis of the “Badia della Val di Blenio” academy’s literary production, deduced by the historical examine of the “Facchino” Cosme de Aldana’s bio-bibliographical experience, introduces the enquiry on students’ academical foundations, which were the result of the cooperation between the archiepiscopal curia, religious orders involved in the educational programs and representative bodies of Milanese patricians. Archival discoveries on Inquieti’s meetings contribute in depicting the progressive composition of a coherent Ambrosian “system of virtues” (the baroque reference point for academical activities), that got into a substantial crisis at the end of seventeenth century.
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Spina, Manuela. "Le Accademie del Settecento nella Sicilia sud-orientale. Produzione letteraria nei circoli culturali del Val di Noto (Catania, Siracusa e la Contea di Modica)." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/952.

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Abstract:
Il Settecento è il secolo delle accademie che in Italia, come nel resto d Europa, svolgono un ruolo fondamentale nel favorire i contatti tra gli intellettuali, agevolando sia la diffusione della cultura illuministica sia la circolazione del sapere tradizionale. Sponsor di una conoscenza pragmatica, socializzabile, universale, esse rappresentano i centri nevralgici di una ideale Repubblica delle Lettere. La nostra ricerca, incentrata su tali sodalizi diffusi e numerosi anche in Sicilia, contribuisce a gettare nuova luce sulla rinascita culturale dell isola seguita a un lungo periodo d instabilità politica ed economica, aggravato dal terribile terremoto di fine Seicento. I fermenti di rinnovamento si trasmettono proprio attraverso le società accademiche, che riescono a garantire a scienziati ed eruditi spazi destinati alle tavole rotonde e agli esperimenti. Il lavoro è incentrato sulla produzione letteraria nei circoli della Sicilia sud-orientale ed è strutturato in quattro unità. Al primo capitolo critico-metodologico, articolato nell illustrazione del contesto storico-letterario regionale all interno del più ampio scenario nazionale; nell analisi di temi, forme e stili e nell approfondimento dei nodi cruciali del dibattito metaletterario, fanno seguito tre capitoli dedicati all analisi critica, alla descrizione e alla trascrizione dei codici settecenteschi rintracciati in biblioteche e archivi pubblici e in fondi privati suddivisi in base alle tre zone d interesse individuate: l area etnea, l area aretusea e quella iblea. Tra i numerosi documenti inediti che offriamo in questo studio, particolare valore assumono: la Raccolta di Prose e Poesie di Niccolò Paternò Castello di Ricalcaccia, socio degli Etnei; le Rime e Prose del Cavaliere Saverio Landolina Nava, pastore Aretuseo; i Vagiti della penna dell Infuocato modicano Tommaso Campailla.
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TRIACHINI, STEFANIA. "MONALDO LEOPARDI "CAVALIERE CRISTIANO". L'ESPERIENZA LETTERARIA GIOVANILE TRA CULTURA GESUITICA E ACCADEMIE RECANATESI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46248.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di studiare la produzione letteraria giovanile di Monaldo Leopardi (1776-1847), padre del celebre poeta Giacomo, contestualizzandola entro una cornice di carattere storico-culturale che possa restituirne le origini e gli sviluppi. Si è in primo luogo ricostruito il legame di Monaldo Leopardi e della sua famiglia con la Compagnia di Gesù (secc. XVI-XVIII), mettendo in luce il modello del «cavaliere cristiano» che il conte recanatese fu chiamato a impersonare negli anni della sua scuola domestica di stampo gesuitico. Si è quindi analizzata l'attività letteraria (1800-1806) di Monaldo Leopardi declinandola attraverso tre esperienze: quella delle Accademie, con particolare attenzione a quella da lui fondata, i Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803), di cui si è ripercorsa la storia attraverso fonti d'archivio; quella delle scritture poetiche; quella dei testi teatrali. Il volume di riferimento sono state le "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Di questa produzione, cristianamente connotata, si sono inoltre indagati gli sviluppi, mettendo a confronto la "letteratura" di Monaldo Leopardi con quella del figlio Giacomo e focalizzando, infine, l'attenzione sulla rivista "La Voce della Ragione" (1832-1835) e sulla corrispondenza che, in tale ambito, il conte intrattenne con il generale dei gesuiti Jan Philip Roothaan.
This work aims to study the first literary production of Monaldo Leopardi (1176-1847), Giacomo Leopardi’s father, according to a cultural and historical point of view. Initially, we rebuilt the relationship between Monaldo Leopardi and his family with the Society of Jesus (XVI-XVIII Century), pointing out the model of «Christian hero» he embodied during his jesuitical homeschooling. Then, we analysed Monaldo Leopardi’s literary production (1800-1806) considering three different aspects: first of all, the connection with the Italian Accademie that we investigated thanks to archives resources, with a special focus on the Accademia dei Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803) he founded; afterwards, we studied his poetic and theatrical works referring to the volume "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Finally, we decided to examine the development of this literary production with main Christian traits, by comparing father’s and son’s literature and by focussing on the journal “La Voce della Ragione” (1832-1835) and the letters between Monaldo and the jesuitical general Jan Philip Roothaan.
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TRIACHINI, STEFANIA. "MONALDO LEOPARDI "CAVALIERE CRISTIANO". L'ESPERIENZA LETTERARIA GIOVANILE TRA CULTURA GESUITICA E ACCADEMIE RECANATESI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46248.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di studiare la produzione letteraria giovanile di Monaldo Leopardi (1776-1847), padre del celebre poeta Giacomo, contestualizzandola entro una cornice di carattere storico-culturale che possa restituirne le origini e gli sviluppi. Si è in primo luogo ricostruito il legame di Monaldo Leopardi e della sua famiglia con la Compagnia di Gesù (secc. XVI-XVIII), mettendo in luce il modello del «cavaliere cristiano» che il conte recanatese fu chiamato a impersonare negli anni della sua scuola domestica di stampo gesuitico. Si è quindi analizzata l'attività letteraria (1800-1806) di Monaldo Leopardi declinandola attraverso tre esperienze: quella delle Accademie, con particolare attenzione a quella da lui fondata, i Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803), di cui si è ripercorsa la storia attraverso fonti d'archivio; quella delle scritture poetiche; quella dei testi teatrali. Il volume di riferimento sono state le "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Di questa produzione, cristianamente connotata, si sono inoltre indagati gli sviluppi, mettendo a confronto la "letteratura" di Monaldo Leopardi con quella del figlio Giacomo e focalizzando, infine, l'attenzione sulla rivista "La Voce della Ragione" (1832-1835) e sulla corrispondenza che, in tale ambito, il conte intrattenne con il generale dei gesuiti Jan Philip Roothaan.
This work aims to study the first literary production of Monaldo Leopardi (1176-1847), Giacomo Leopardi’s father, according to a cultural and historical point of view. Initially, we rebuilt the relationship between Monaldo Leopardi and his family with the Society of Jesus (XVI-XVIII Century), pointing out the model of «Christian hero» he embodied during his jesuitical homeschooling. Then, we analysed Monaldo Leopardi’s literary production (1800-1806) considering three different aspects: first of all, the connection with the Italian Accademie that we investigated thanks to archives resources, with a special focus on the Accademia dei Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803) he founded; afterwards, we studied his poetic and theatrical works referring to the volume "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Finally, we decided to examine the development of this literary production with main Christian traits, by comparing father’s and son’s literature and by focussing on the journal “La Voce della Ragione” (1832-1835) and the letters between Monaldo and the jesuitical general Jan Philip Roothaan.
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ROSSINI, FRANCESCO. ""IO PER ME SONO UN'OMBRA". GIOVAN BATTISTA STROZZI IL GIOVANE (1551 - 1634) FRA POESIA E RIFLESSIONE LETTERARIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58409.

Full text
Abstract:
La tesi propone uno studio monografico sul fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane detto il Cieco (1551-1634), letterato e animatore di circoli culturali dalla Firenze medicea alla Roma barberiniana, attraverso la Milano borromaica e i cenacoli capitolini degli Aldobrandini e degli Umoristi. Nel primo dei tre capitoli che scandiscono la ricerca si è appuntata l’attenzione sulla partecipazione del Giovane alle attività di due vivaci consessi della sua città natale: l’Accademia Fiorentina e l’Accademia degli Alterati. Nel secondo è stata condotta una disamina dell’opera in versi – per la maggior parte ancora inedita – che comprende decine di epistole metriche in endecasillabi sciolti, un incompiuto poema in onore di Amerigo Vespucci, nonché un ricco corpus di madrigali, la cui stesura, nell’esperienza del Cieco, procedette di conserva con la speculazione teorica intorno alla nuova fisionomia cinquecentesca di questo antico genere lirico. La terza sezione si concentra invece sul contributo dello Strozzi alle discussioni di poetica (la ‘Commedia’ dantesca, il poema eroico, le unità aristoteliche) che accesero gli ambienti letterari italiani nella seconda metà del secolo XVI. Affiancando l’esegesi dei testi alla ricostruzione biografica – condotta su un ampio numero di documenti epistolari editi e inediti –, si è cercato di restituire il giusto spessore storico a ciascuno degli scritti presi in esame, ricostruendo i differenti contesti culturali in cui furono composti e scandagliando la fitta trama di relazioni – umane e letterarie – che si profila sullo sfondo di essi. Completano il lavoro una bibliografia delle opere antiche e moderne, un indice dei manoscritti e un indice dei nomi di persona.
The thesis proposes a monographic study on the Florentine Giovan Battista Strozzi the Younger also known as the Blind (1551-1634). He was a writer with connections in cultural circles across Renaissance Italy, including Medici’s Florence, Barberini’s Rome, Borromean Milan and the Roman cenacles of the Aldobrandini and the Humorists. The thesis consists of three chapters. The first chapter focuses on the participation of Strozzi the Younger in the activities of two lively groups in his hometown: the Florentine Academy and the Alterati Academy. The second chapter discusses his poetical works – for the most part still unpublished –, including dozens of versified epistles in loose hendecasyllables, an unfinished poem in honor of Amerigo Vespucci, as well as a rich corpus of madrigals. The drafting of this last corpus proceeded together with Strozzi the Younger’s theoretical speculation around the new sixteenth-century appearance of this ancient lyrical genre. The third section considers the contribution of Strozzi the Younger to the discussions on poetics (Dante’s ‘Comedy’, the heroic poem, the Aristotelian units) that went on in Italian literary circles in the second half of the sixteenth century. In this work, we aimed to restore the appropriate historical depth to each of the writings examined, through the exegesis of texts combined with the biographical reconstruction conducted on a large number of published and unpublished epistolary documents. We also tried to reconstruct the different cultural contexts in which these writings were composed and attempted to analyze the dense network of relationships, both human and literary, that loomed in the background. The thesis is completed by a bibliography of ancient and modern works, an index of manuscripts and an index of names.
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ROSSINI, FRANCESCO. ""IO PER ME SONO UN'OMBRA". GIOVAN BATTISTA STROZZI IL GIOVANE (1551 - 1634) FRA POESIA E RIFLESSIONE LETTERARIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58409.

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Abstract:
La tesi propone uno studio monografico sul fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane detto il Cieco (1551-1634), letterato e animatore di circoli culturali dalla Firenze medicea alla Roma barberiniana, attraverso la Milano borromaica e i cenacoli capitolini degli Aldobrandini e degli Umoristi. Nel primo dei tre capitoli che scandiscono la ricerca si è appuntata l’attenzione sulla partecipazione del Giovane alle attività di due vivaci consessi della sua città natale: l’Accademia Fiorentina e l’Accademia degli Alterati. Nel secondo è stata condotta una disamina dell’opera in versi – per la maggior parte ancora inedita – che comprende decine di epistole metriche in endecasillabi sciolti, un incompiuto poema in onore di Amerigo Vespucci, nonché un ricco corpus di madrigali, la cui stesura, nell’esperienza del Cieco, procedette di conserva con la speculazione teorica intorno alla nuova fisionomia cinquecentesca di questo antico genere lirico. La terza sezione si concentra invece sul contributo dello Strozzi alle discussioni di poetica (la ‘Commedia’ dantesca, il poema eroico, le unità aristoteliche) che accesero gli ambienti letterari italiani nella seconda metà del secolo XVI. Affiancando l’esegesi dei testi alla ricostruzione biografica – condotta su un ampio numero di documenti epistolari editi e inediti –, si è cercato di restituire il giusto spessore storico a ciascuno degli scritti presi in esame, ricostruendo i differenti contesti culturali in cui furono composti e scandagliando la fitta trama di relazioni – umane e letterarie – che si profila sullo sfondo di essi. Completano il lavoro una bibliografia delle opere antiche e moderne, un indice dei manoscritti e un indice dei nomi di persona.
The thesis proposes a monographic study on the Florentine Giovan Battista Strozzi the Younger also known as the Blind (1551-1634). He was a writer with connections in cultural circles across Renaissance Italy, including Medici’s Florence, Barberini’s Rome, Borromean Milan and the Roman cenacles of the Aldobrandini and the Humorists. The thesis consists of three chapters. The first chapter focuses on the participation of Strozzi the Younger in the activities of two lively groups in his hometown: the Florentine Academy and the Alterati Academy. The second chapter discusses his poetical works – for the most part still unpublished –, including dozens of versified epistles in loose hendecasyllables, an unfinished poem in honor of Amerigo Vespucci, as well as a rich corpus of madrigals. The drafting of this last corpus proceeded together with Strozzi the Younger’s theoretical speculation around the new sixteenth-century appearance of this ancient lyrical genre. The third section considers the contribution of Strozzi the Younger to the discussions on poetics (Dante’s ‘Comedy’, the heroic poem, the Aristotelian units) that went on in Italian literary circles in the second half of the sixteenth century. In this work, we aimed to restore the appropriate historical depth to each of the writings examined, through the exegesis of texts combined with the biographical reconstruction conducted on a large number of published and unpublished epistolary documents. We also tried to reconstruct the different cultural contexts in which these writings were composed and attempted to analyze the dense network of relationships, both human and literary, that loomed in the background. The thesis is completed by a bibliography of ancient and modern works, an index of manuscripts and an index of names.
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Biffis, Mattia <1980&gt. "Giuseppe Salviati a Venezia, 1540-1575 : indagini e ricerche sulla produzione figurativa e sul lascito letterario." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3009.

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Abstract:
Figura tra le più interessanti e controverse nel panorama artistico veneziano del Cinquecento, Giuseppe Salviati – pittore di origine toscana, attivo in laguna tra quinto e settimo decennio – non è mai stato oggetto di grande attenzione da parte degli studi storico artistici. Attraverso l’utilizzo di nuova documentazione in parte inedita e il recupero di fonti finora trascurate, questa ricerca ripercorre le sue vicende biografiche e professionali, mettendo in luce i principali aspetti che caratterizzano la sua carriera artistica: l’imitazione raffaellesca che ne connota la prima stagione (1540-1555 circa), e l’impegno intellettuale a fianco di personalità di spicco del mondo accademico veneziano che scandisce la sua piena maturità (1555-1575 circa). I primi due capitoli analizzano quindi alcune importanti imprese pubbliche realizzate da Salviati durante i suoi primi anni a Venezia, evidenziando tra l’altro il ruolo svolto dal patriziato nella promozione del suo linguaggio pittorico, ricco di echi romani e di reminiscenze raffaellesche. La sezione centrale è interamente dedicata all’analisi del soffitto della Libreria Marciana, di cui viene avanzata una nuova proposta di lettura delle immagini e del loro contenuto, suggerendo un possibile contatto con le istanze di rinnovamento culturale promosse dall’Accademia Veneziana. L’ultima parte si occupa infine dei rapporti stretti con alcuni importanti letterati e umanisti di questo periodo, da Ettore Ausonio a Jacopo Contarini, e si conclude con uno studio approfondito del codice marciano 5094, che raccoglie le indagini di astrologia e fonetica compiute dal pittore nell’ultima fase della sua carriera. Quanto emerge in particolare da quest’ultima sezione è il profilo di un vero e proprio peintre savant, che per molti versi anticipa una categoria umana e sociale che sarà caratteristica soprattutto dell’universo culturale seicentesco.
Despite being one of the most interesting and controversial characters in the grand sweep of artistic activity in Venice during the Cinquecento, the painter Giuseppe Salviati – Tuscan by birth but active on the lagoon between the 1550s and 1570s – has never been the subject of major attention in studies of art history. By using new documentation, part unedited, and retrieving sources that hitherto have been neglected, this research retraces his life and professional dealings, shedding light on the principal features that characterise his artistic career: the imitation of Raphael that marks his first phase (c. 1540-1555); the intellectual commitments and prominent position in the world of Venetian scholarship that accompany his full maturity (c. 1555-1575). The first two chapters examine some of the significant public commissions executed by Salviati during his first years in Venice, providing evidence among other things for the role taken by the patrician class in the promotion of his pictorial language, rich in echoes of Rome and reminiscences of Raphael. The central section is entirely dedicated to an analysis of the ceiling of the Libreria Marciana and proposes a new reading of its images and their content, suggesting a possible connection with the cases made for cultural renewal by the Accamedia Veneziana. The last part concentrates on Salviati’s close relationship with notable men of letters and humanists in the period, from Ettore Ausonio to Jacopo Contarini, and concludes with a detailed discussion of Cod. Marc. It. IV, n. 30 (5094), which includes the astrological and phonetic studies undertaken by the painter in the latter years of his life. What emerges in particular from this final section is the profile of a true peintre savant who, in many ways, anticipated a social category that would become characteristic of the cultural universe of the Seicento.
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Trovato, Lorenzo. "Diodata Saluzzo nella cultura letteraria del primo Ottocento ˸ i carteggi." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2019. http://www.theses.fr/2019USPCA020.

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Abstract:
Le but de ce projet de doctorat c’est celui de donner une contribution aux études littéraires concertantes la fin du XVIIIe siècle et le début du XIXe, au moyen de l’édition critique de la correspondance de l’autrice Diodata Saluzzo Roero. La thèse se compose de trois chapitres et de l’édition des lettres. Le premier chapitre donne une contextualisation historique du Piémont du 1700, avec une attention particulière à l’expérience intellectuelle de Carlo Denina et Prospero Balbo, lesquels ont eu une influence importante sur Diodata et sa génération. Dans ce chapitre on a analysé, aussi, la première activité de l’Académie des Sciences de Turin, fondée par Giuseppe Angelo Saluzzo, le père de Diodata. Dans le deuxième chapitre, on donne la biographie complète de l’autrice, revue et augmentée de nouvelles informations, obtenues en analysant les lettres. Le troisième chapitre examine les correspondances principales de Diodata Saluzzo, et quelques-unes de ses lettres les plus intéressantes. En particulier, on a analysé les correspondances avec Cesare Lucchesini, Alessandro Manzoni, Coriolano Malingri, Prospero Balbo e toutes les auteurs femmes. Dans ce chapitre sont présentes aussi quelques voies thématiques, pour faciliter l’orientation du lecteur.La seconde partie contient l’édition commentée de l’entier corpus des lettres de Diodata Saluzzo, rangé selon un principe rigidement chronologique. Enfin, dans un appendice final, on a joint toutes les lettres que les autres autrices de cette période ont envoyées à Diodata ; ces lettres ont été analysées dans le dernier paragraphe du troisième chapitre
This thesis is focused on the commented edition of the epistolary of Diodata Saluzzo, a female poet who had a central role in Italian literature between 18th and 19th centuries.The thesis, in addition to the letter’s edition, is composed of three chapters. First chapter gives an historical contextualization focused on Piemonte during the 18th century. It pays particular attention on Carlo Denina and Prospero Balbo’s intellectual experience, which had an important influence on Diodata Saluzzo and her generation. In this chapter is also analysed the early activity of the Accademy of Sciences, which was founded by Diodata’s father, Giuseppe Angelo Saluzzo. The second chapter includes a complete biography of Diodata Saluzzo, updated with the new information obtained by the epistolary. In the third chapter the most important letters and main correspondences pertained to Cesare Lucchesini, Alessandro Manzoni, Prospero Balbo and the female writers are examined as well. In this chapter, the main topics are also introduced, to simplify the reader’s approach to the epistolary. The second part is composed of the commented edition of the entire corpus of Diodata Saluzzo’s letters, ordered chronologically. Lastly, in the final appendix, are included the letters of other female writers sent to Diodata Saluzzo, which were exanimated in the last paragraph of the third chapter
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SCHIUMA, ROSIANA. "<>. IL PROFILO "ISTITUZIONALE" DI MASSIMO BONTEMPELLI." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1200412.

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Abstract:
La ricerca si propone, a partire dal caso specifico e paradigmatico di Massimo Bontempelli e in stretto riferimento al contesto italiano primonovecentesco, di delineare l’intensa relazione che intercorse tra gli intellettuali e gli organi corporativi del regime fascista. Il quale, per estendere il proprio raggio d’azione (anche) alla cultura, si servì di una serie di apparati istituzionali che veicolavano, spesso in modo sinergico, robuste forme di sussistenza. La figura di Massimo Bontempelli si rivela in tal senso emblematica: le importanti funzioni assolte dapprima in seno al Sindacato Autori e Scrittori (di cui fu segretario dal 1927 al 1928), e in un secondo momento all’interno della Reale Accademia d’Italia lo rendono uno dei protagonisti della scena culturale del tempo. La ricostruzione dell’attività istituzionale dello scrittore funge perciò da viatico per penetrare nelle retrovie delle istituzioni medesime e, di conseguenza, indagare la rete politico-culturale sottesa a una delle espressioni più dirette di quei circuiti clientelari: i premi letterari. Concepiti essenzialmente quali strumenti di potenziamento del sistema culturale, i concorsi letterari erano volti a proteggere e incoraggiare l’attività dei letterati italiani, tanto dal punto di vista economico quanto da quello giuridico. Ma erano anche un terreno di scontro tra uomini forti del mondo intellettuale, i quali si davano battaglia perché a vincere fossero i candidati che meglio rappresentassero la linea letteraria di cui erano portavoce. Così lo stesso Bontempelli, il quale, essendo stato – per un certo periodo di tempo – detentore del ruolo di dominus all’interno della macchina dei premi, cercò di proteggere e premiare la linea novecentista di cui era patrocinatore. Accanto a pochi arbitri v’erano tanti outsiders: per contrasto, e per restituire la ricchezza del dibattito letterario di quegli anni, uno sguardo è stato dedicato anche a chi dall’ingranaggio di quella macchina era stato escluso o aveva voluto mantenere le distanze. A latere di questa indagine (che trova collocazione in un’appendice corredata da una tabella sinottica dei premi letterari e da un dettagliato regesto), la ricerca pone l’accento sulla ricomposizione, più generale, del profilo bontempelliano, in specie in relazione alle sue tante altre attività istituzionali (e collaterali a esse). Infine, il campo d’analisi viene circoscritto al Bontempelli “propagandista” e antologista: funzioni, queste ultime, da una parte corroboranti le istanze delle politiche culturali del fascismo, dall’altra inscritte nel solco di un rapporto problematico e controverso col regime, che gli sarebbe costato caro, fors’anche in termini di fortuna critica.
By examining the specific, paradigmatic case of Massimo Bontempelli, with particular reference to early twentieth-century Italy, this study aims to outline the intense relationship that existed between intellectuals and the corporate bodies of the fascist regime. In order to expand its range of action also to culture, the regime made use of a series of institutional apparatuses, often working synergistically, which provided significant forms of sustenance. Massimo Bontempelli was emblematic of this approach, given the important positions he held first within the Authors and Writers Union (secretary from 1927 to 1928), and later in the Royal Academy of Italy, which made him a central figure in the cultural scene of the time. The reconstruction of the writer's institutional activities offers a behind-the-scenes view of these institutions and, consequently, allows us to investigate the political and cultural network underlying one of the most direct expressions of those patronage circuits, i.e. literary awards. Conceived as tools to strengthen the cultural system, literary competitions were intended to protect and encourage the activity of Italian writers, from both a financial and a legal point of view. However, they were also a battleground between the great minds of the world, who fought to ensure the awards went to the candidates that best represented the literary movement for which they were the mouthpiece. Thus Bontempelli, as holder - for a certain length of time - of the role of 'master' of the awards machine, endeavoured to protect and reward the Novecento cultural movement of which he was the patron. While the arbiters were just a handful, the outsiders were many. To offer a contrasting view, and render the richness of the literary debate of those years, this study also explores those who were either excluded by the machine or chose to keep their distance. On the fringes (within an appendix including a concise overview of the literary awards in question, in addition to a detailed list), the study also dedicates considerable space to a more general description of Bontempelli, focussing in particular on his many other institutional activities (and those relating to them). Finally, the field of analysis is circumscribed to Bontempelli's work as a propagandist and an anthologist, roles which while fuelling the demands of the cultural policies of fascism, was nevertheless characterised by a problematic and controversial relationship with the regime, which would cost him dearly in the future, perhaps also in terms of critical acclaim.
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Books on the topic "Accademie letterarie"

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Graziosi, Maria Teresa. L' Arcadia: Trecento anni di storia. Roma: Palombi, 1991.

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Hortensio Naldi magister musicae piacentino e l'ambiente centese nei primi anni del Seicento: Il mecenate Bartolomeo Fabbri, il pittore Guercino, le accademie letterarie, la prosa teatrale, e la produzione musicale sacra e profana "in loco". Parma: Riunite Donati, 2012.

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Decleva, Enrico, Maurizio Vitale, and Gennaro Barbarisi. Milano e l'Accademia scientifico-letteraria: Studi in onore di Maurizio Vitale. Milano: Cisalpino, 2001.

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Cultura letteraria e sapere scientifico nelle accademie tedesche e italiane del Settecento. Rovereto: Accademia roveretana degli Agiati, 2003.

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Donatella, Capodarca, Guidetti Luigi d. 1826, and Baraldi Michele fl 1789-1802, eds. Rinascimento e arcadia nella vita letteraria ferrarese del Settecento. Modena: Mucchi, 1986.

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Toscano, Tobia R. Letterati corti accademie: La letteratura a Napoli nella prima metà del Cinquecento. Napoli: Loffredo Editore, 2000.

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7

L' Accademia degli innominati di Parma: Teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608). Firenze: Società editrice fiorentina, 2003.

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Istituto veneto di scienze, lettere ed arti., ed. Saggi scientifici e letterari dell'Accademia di Padova. Venezia: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2000.

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Brettoni, Augusta, Ernestina Pellegrini, Sandro Piazzesi, and Diego Salvadori, eds. Per Enza Biagini. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-404-6.

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Abstract:
In Studi per Enza Biagini sono confluiti saggi di teoria o di comparatistica, affondi in una singola letteratura o in più letterature, traduzioni, poesie, racconti e fumetti che costruiscono un testo di piacevole e agile lettura. Si intersecano generazioni di studiosi, fuori da ogni gerarchia accademica, che hanno condiviso nei decenni la lunga storia e i tanti campi della ricerca di Enza Biagini, rivelando pure il rigore metodologico e l’apertura, quasi senza confini, che ha contraddistinto la sua scuola. Al centro del volume c’è la teoria della letteratura con i suoi concetti e utensili d’analisi appartenenti alla tradizione della retorica, da non intendere qui come tassonomia di tropi e figure, ma quale somma di istanze vive (linguistiche, letterarie, filosofiche, semiotiche, ideologiche) portatrici di interrogativi fondamentali.
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Crusca, Accademia della, ed. La Crusca nella tradizione letteraria e linguistica italiana: Atti del Congresso internazionale per il IV centenario dell'Accademia della Crusca : Firenze, 29 settembre-2 ottobre 1983. Firenze: Presso L'Accademia, 1985.

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Book chapters on the topic "Accademie letterarie"

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Hauben, Hans. "Review of Le lettere festali di Atanasio di Alessandria. Studio storico-critico by Alberto Camplani. (Unione Accademica Nazionale. Corpus dei Manoscritti Copti Letterari), Roma, 1989." In Studies on the Melitian Schism in Egypt (AD 306–335), edited by Peter Van Nuffelen, 281–85. Routledge, 2018. http://dx.doi.org/10.4324/9781351219587-6.

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