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1

Buzzi, Serena. "Un medico saluzzese tra circoli letterari e accademie scientifiche." Bulletin d’histoire et d’épistémologie des sciences de la vie Volume 24, no. 2 (2017): 141. http://dx.doi.org/10.3917/bhesv.242.0141.

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Cerrato, Daniele. "«Ed io che lasciai già l’ago e la gonna». Questioni di genere in Laura Battiferri." Lingüística y Literatura 43, no. 82 (September 16, 2022): 232–48. http://dx.doi.org/10.17533/udea.lyl.n82a10.

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Abstract:
L’articolo studia Laura Battiferri e analizza alcuni aspetti del percorso vitale e letterario della poeta, come i suoi spostamenti da Urbino a Roma e poi a Firenze, la sua presenza nell’Accademia degli Intronati, il ruolo e l’influenza nell’opera del marito lo scultore Bartolomeo Ammannati, e lo scambio epistolare con Benedetto Varchi. Oltre alle sue capacità di inserirsi ed affermarsi nel contesto sociale e culturale del suo tempo, emergono chiaramente all’interno della sua produzione alcuni dei temi che caratterizzano il dibattito letterario-accademico della Querelle des Femmes.
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3

Nosow, Robert. "THE DEBATE ON SONG IN THE ACCADEMIA FIORENTINA." Early Music History 21 (September 4, 2002): 175–221. http://dx.doi.org/10.1017/s026112790200205x.

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Abstract:
For James Haar on his 70th BirthdayThe sixteenth century in Italy was a time when academies of all kinds flourished as venues, and often as arbiters, of literature and high culture. A casual look at the academies might give the impression that they were mostly social in nature, that they functioned as a pastime for bored aristocrats and ambitious letterati. As originally constituted, the Accademia degli Umidi, founded 1 November 1540, indeed fitted this description, but with one difference characteristic of Florentine society - it was organised by twelve men of various social classes with a common interest in poetry and language. The academy expanded considerably under the patronage of Duke Cosimo I de' Medici and on 25 March 1541 was reconstituted as the Accademia Fiorentina. Its avowed purpose was to promote the Tuscan language as an instrument of literature and knowledge, in an age when mastery of Latin was required of any educated man. In advancing the cause of vernacular literature, the Accademia Fiorentina, like other academies of the time, greatly extended the programme of Italian humanism, making available the fruits of humanist thought and enquiry to a larger public.
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4

Roncaccia, Alberto. "Fonti dell’attività letteraria dell’ Accademia di Modena. Due sonetti di Alessandro Melani." Italique, no. XVII (October 1, 2014): 229–41. http://dx.doi.org/10.4000/italique.397.

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5

Bancheri, Salvatore. "Un viaggio nel mio nostos. La comunità siciliana globale di Delia tra tradizioni, teatro, dialetto ed italiese." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 129–51. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37223.

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Abstract:
L'articolo prende avvio da una riflessione privata sul sentimento del nostos che ha caratterizzato (e continua a caratterizzare) la vita di migliaia di italiani in emigrazione. La dimensione privata è però solamente un input per considerare il nostos e la sua valorizzazione anche da un punto di vista istituzionale e accademico, sia di ricerca letteraria che linguistica. Sono analizzate le opere in chiave migratoria della letteratura siciliana moderna e contemporanea, in particolare di due scrittori di Delia: Stefano Vilardo e Lina Riccobene. Sul piano linguistico è proposto un riferimento all’italiese come linguaggio creativo del nostos, una lingua a sé stante nello spazio linguistico italiano globale, capace di creare identità personale e sociale a gruppi di persone intragenerazionali.
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6

Hay, Denys. "La Crusca nella tradizione letteraria e linguistica italiana. (Atti del Congresso Internazionale per il IV Centenario dell’ Accademia della Crusca.) Florence: Presso ‘Accademia for Accademia della Crusca, 1985. 460 pp." Renaissance Quarterly 41, no. 3 (1988): 497–98. http://dx.doi.org/10.2307/2861771.

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7

Cagnolati, Antonella. "ROMPENDO IL SOFFITTO DI CRISTALLO: AMPARO GÓMEZ RODRÍGUEZ (1954-2018)." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 10 (December 20, 2022): 86–103. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v10i1.8341.

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Abstract:
Come è noto, la costruzione dell’identità femminile fin dall’epoca classica ha posto l’accento sull’alterità della donna come categoria fondante dell’inferiorità ontologica. A partire dal biologismo aristotelico, la natura femminile è stata assunta come un paradigma deviante, pericoloso, oscuro. Di qui l’esclusione da ogni forma di elaborazione culturale, sia in campo letterario ed ancor più scientifico. Tale marginalità si è progressivamente rafforzata con l’intervento dei Padri della Chiesa, della misoginia medievale fino a raggiungere le degradanti ipotesi – del tutto prive di alcun fondamento scientifico – elaborate dal Positivismo. Pertanto, ci appare straordinario il caso di quelle donne che si avventurano in campi tradizionalmente pensati al maschile come la logica, la filosofia della scienza, le scienze dure, e che raggiungono posizioni accademiche di assoluto prestigio coniugate ad un sincero e pragmatico femminismo. Pare quindi doveroso illuminare la figura di una pioniera come Amparo Gómez Rodríguez (1954-2018) che nella sua prestigiosa carriera ha unito mirabilmente raffinati studi di logica e filosofia della scienza con l’appassionata devozione alla causa femminista, sia dal punto di vista teorico che in senso sociale e concreto.
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ABBRI, FERDINANDO. "JEAN-MICHEL GARDAIR, Le Giornale de' Letterati de Rome (1668-1681), Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1984, pp. 403. Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria. Studi LXIX ." Annali dell'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze 10, no. 1 (1985): 163–66. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x02000.

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9

Kuhn, K. H. "Rufus of Shotep: Homilies on the Gospels of Matthew and Luke. Edited by J. Mark Sheridan. Pp. 360. (Unione Accademica Nazionale, Corpus dei Manoscritti Copti Letterari.) Rome: CIM, 1998. ISBN 88 85354 05 x. Paper L. 70,000." Journal of Theological Studies 50, no. 1 (April 1, 1999): 357–60. http://dx.doi.org/10.1093/jts/50.1.357.

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10

Arriaga Florez, Mercedes. "Femminile e maschile nell'Orazione in lode alle donne di Alessandro Piccolomini." Estudios Románicos 31 (May 1, 2022). http://dx.doi.org/10.6018/er.506761.

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Abstract:
This article analyses the figures of women and men in the text of the Orazione in lode alle donne (1545), written by Alessandro Piccolomini, in which he accuses his colleagues, literary friends, of not knowing how to treat women well while he, alternatively, puts himself as their defender. The rhetorical game has its origins in these recipients and interlocutors of this work who have a familial bond, a friendship or literary tastes and political tendencies in common with the author. The author's ironic and ambiguous attitude towards the concepts of feminine and masculine is closely linked to the atmosphere of playfulness in the Accademia degli Intronati and the complicity between its members, which allows double engenders and a mock dialectical clash, in which the author represents his companions as characters of a farce, characterized by their misogynistic ideas that are “dicted” in the text to be “contradicted” by Piccolomini. The text thus develops under the sign of the splitting masculinity and femininity: courtly men versus vulgar men, virtuous women versus vicious women within the context of idealised love against carnal love. Questo articolo prende in analisi le figure di donne e di uomini presenti nel testo dell’Orazione in lode alle donne (1545), composta da Alessandro Piccolomini, nella quale ammonisce i colleghi, amici letterati, colpevoli di non saper trattare bene le donne mentre, in alternativa, lui si propone come il loro difensore. Il gioco retorico ha origine in questi destinatari e interlocutrici dell’opera che condividono con l’autore legami familiari, amicizia, gusti letterari e tendenze politiche. L’atteggiamento ironico e ambiguo dell’autore verso i concetti di femminile e maschile è strettamente legato al clima di gioco presente nell’Accademia degli Intronati e alla complicità fra i loro membri che permette i doppi sensi e il finto scontro dialettico, nel quale l’autore rappresenta i suoi compagni come personaggi di una farsa, connotati attraverso le loro idee misogine che vengono “dette” nel testo per essere “contraddette” da Piccolomini. Il testo si sviluppa così sotto il segno dello sdoppiamento del maschile e femminile: uomini cortesi versus uomini volgari, donne virtuose versus male donne in un contesto dell’amore idealizzato versus quello carnale. Questo articolo prende in analisi le figure di donne e di uomini presenti nel testo dell’Orazione in lode alle donne (1545), composta da Alessandro Piccolomini, nella quale ammonisce i colleghi, amici letterati, colpevoli di non saper trattare bene le donne mentre, in alternativa, lui si propone come il loro difensore. Il gioco retorico ha origine in questi destinatari e interlocutrici dell’opera che condividono con l’autore legami familiari, amicizia, gusti letterari e tendenze politiche. L’atteggiamento ironico e ambiguo dell’autore verso i concetti di femminile e maschile è strettamente legato al clima di gioco presente nell’Accademia degli Intronati e alla complicità fra i loro membri che permette i doppi sensi e il finto scontro dialettico, nel quale l’autore rappresenta i suoi compagni come personaggi di una farsa, connotati attraverso le loro idee misogine che vengono “dette” nel testo per essere “contraddette” da Piccolomini. Il testo si sviluppa così sotto il segno dello sdoppiamento del maschile e femminile: uomini cortesi versus uomini volgari, donne virtuose versus male donne in un contesto dell’amore idealizzato versus quello carnale.
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Freitas, Roberto Araujo de Moraes, and Priscila Bernardo Martins. "La storia dell’istruzione e della ricerca scientifica in Brasile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 20, 2019, 127–38. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/storia-dellistruzione.

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Abstract:
Nell’articolo attuale, si affrontano le trasformazioni storiche dell’attività didattica in Brasile e la sua partecipazione alla ricerca accademico-scientifica, considerando dalle influenze derivanti dalle religioni ereditate dall’Europa ai segni distintivi delle risorse tecnologie nelle mani degli utenti domestici. Questo momento è segnato dalla transizione tra il XX e il XXI secolo, rappresentando così una rivoluzione dilagante nel settore tecnologico, con Internet come principale strumento di comunicazione e ricerca, che ha portato a un lungo processo di adattamento. È necessario ricordare la difficoltà che vi sia nel processo di isolamento della conoscenza della sua cultura locale, delle opinioni e delle esperienze proprie e del bagaglio accademico con cui un insegnante deve trasmettere al corpo studentesco, perché deve capire che il Il Brasile registra influenze di vari popoli in tutto il mondo, il che ci ha fatto avere una cultura così mista. Nel bel mezzo di tante trasformazioni storiche, l’attività didattica deve avere le sue metodologie costantemente riciclate. Per questo motivo, quest’opera diventa più ardua man mano che l’insegnante soffre dell’impatto della rete sul mondo, poiché si riflette nella produttività e nell’affidabilità dei risultati delle opere letterarie e scientifiche. Questo comprometterà per sempre il rapporto tra conoscenza e informazione. Parole chiave: Tecnologia, ricerca, istruzione, affidabilità.
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Scattola, Merio. "Stefano Ferrari (Hg.), Cultura letteraria e sapere scientifico nelle accademie tedesche e italiane del Settecento. 2003." Arbitrium 25, no. 1 (January 2007). http://dx.doi.org/10.1515/arbi.2007.002.

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Varini, Diego. "Un vortice binario. Lingua e dialetto in "Verderame" di Michele Mari." Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no. 65 (October 30, 2018). http://dx.doi.org/10.22015//v.rslr/65.2.11.

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Abstract:
Scopo dell’articolo è inquadrare l’architettura compositiva e linguistica del romanzo Verderame (2007) sullo sfondo della poetica di Michele Mari. La naturale vocazione al pastiche e all’intarsio delle lingue e dei dialetti tipica dello scrittore viene ricondotta all’atteggiamento fondamentalmente antiregolistico che caratterizza in primo luogo le enciclopediche frequentazioni di Mari nella sua veste di studioso accademico e di critico: a partire da una concezione dei valori letterari che privilegia costantemente l’anomalia e la stravaganza come segnali di una tensione gnoseologica sottesa alla ricerca di uno stile svincolato da qualunque inerte acquiescenza a codici e norme ricevute. In particolare, il discorso si appunta sul rapporto di esplicita contiguità che annoda le pagine di Verderame all’espressionistica mescidanza sperimentata nel Novecento italiano dalle pagine di Gadda, nel segno comune di una peculiare inserzione di elementi brutalmente dialettali entro il tessuto polifonico di una prosa aulica e vertigino-samente libresca.
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Dias, Amanda de Araújo, Édina Lúcia de Araújo Dias, Ciane Martins de Oliveira, Carla Viana Dendasck, and Euzébio de Oliveira. "Dipendenza chimica per uso di marijuana: dal piacere alla malattia. Un grave problema nella sanità pubblica in Brasile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 19, 2021, 78–86. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/uso-di-marijuana.

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Abstract:
Introduzione: Il consumo di marijuana è aumentato a livello globale, essendo la droga illecita più utilizzata al mondo. Si stima che nell’ultimo decennio tra i 167 e i 315 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni siano state usate alcune droghe illecite. In Brasile, circa 7,5 milioni di studenti universitari, distribuiti in circa 2.400 istituti, utilizzano l’erba. Metodo: Uno studio descrittivo è stato condotto sulla base di una rassegna della letteratura letteraria. La ricerca è stata condotta attraverso il database Scielo e la virtual health library (BVS). Risultati E Discussione: Per quanto riguarda gli effetti della marijuana, in alcuni studi sono riportati sintomi legati all’uso ricreativo e all’abuso di questo farmaco. Tuttavia, a livello accademico, gli effetti dell’uso di marijuana possono essere suddivisi in sintomi acuti e cronici. Gli effetti acuti sono classificati come euforia, effetti fisici ed effetti psichici come depressione, allucinazione, illusione, sonnolenza e compromissioni della concentrazione e memoria a breve termine. Conclusione: Alcune prove sono dimostrate che possono spiegare perché gli individui scelgono di usare la marijuana. Molto spesso si desiderano gli effetti acuti dell’euforia, del piacere e del rilassamento, al contrario, si osserva che i danni associati a questo uso finiscono per superare i benefici illusori che il farmaco offre, portando così il piacere a diventare una malattia.
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Attilio Baldi, Elio. "Sfida al pianeta di Anna Rinonapoli: Intertestualità tra fantascienza ecologica, Stanislaw Lem e Dante." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, March 8, 2021, 001458582199737. http://dx.doi.org/10.1177/0014585821997373.

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Abstract:
Anna Rinonapoli è una delle scrittrici di fantascienza più importanti della prima generazione in Italia. Le sue opere, scritte tra il 1963 al 1986, come le opere di altre scrittrici italiane di fantascienza, rimangono però poco studiate nel mondo accademico. Questo articolo inizierà a colmare questa lacuna, trattando di Sfida al pianeta (1973), romanzo considerato all'epoca “il primo romanzo fantascientifico a livello letterario” da Inìsero Cremaschi (Rinonapoli, 1973: 5). Dopo una discussione delle possibili ragioni della scarsa attenzione critica dedicata alle opere di Rinonapoli e altre scrittrici di fantascienza, si analizzerà fino a che punto romanzo e autrice possono essere qualificati come “femministi”. Il rapporto di Rinonapoli col femminismo è ambiguo e l’analisi del libro attraverso il concetto di male gaze dimostra che il libro è alquanto problematico nelle descrizioni delle differenze tra uomini e donne. L’articolo argomenta tuttavia che, valutando le imperfezioni stilistiche e di contenuto nel contesto della carriera di Rinonapoli e della posizione delle donne nella fantascienza (italiana), si riescono ad apprezzare meglio sia gli aspetti più riusciti sia quelli meno convincenti del libro. Nella seconda parte dell'articolo si metteranno in evidenza i rapporti intertestuali con altri testi di fantascienza ecologica, ma soprattutto con Stanislaw Lem e Dante Alighieri. Attraverso quest'intertestualità si scopre la complessità del libro di Rinonapoli e il dialogo che esso intrattiene con autori e canoni divergenti, trasmettendo un messaggio ecologico e pacifico ancora di grande attualità.
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Lombardo, Istituto. "Idee in cerca di parole Parole in cerca di idee." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, December 20, 2012, 1–194. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2012.128.

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Abstract:
Perché il titolo. All’opera di Maurizio Vitale l’Istituto Lombardo dedica questo secondo momento di riflessione, per ripercorrere sulle sue pagine la storia della «lingua nostra» dalle Origini alla Contemporaneità. Muovere dal Medioevo delle autonomie comunali, significa analizzare i punti di attrito e di innesto della tradizione classica nel rinnovamento della cristiana res publica d’Europa, della letteratura e della grammatica di Roma in altre grammatiche e letterature, della ricezione del lessico dell’alta e rinascente, non solo infima e corrotta, latinità nei repertori dei volgari diversamente osmotici, che davano ciascuno un suo nome a non tutte le cose e a non tutte le idee, quelle proprie alla teologia dei chierici, alla scienza degli arabi, al fervore degli uomini di governo, alla industria dei mercanti e degli artigiani, allo stile degli scrittori. La lingua formata sul canone trecentesco fiorentino, che è divenuta italiana, a partire dal secolo xvi della scrittura colta, dal Risorgimento in poi della nazione, ha difeso la propria identità nelle opere letterarie storiche e scientifiche, nelle dispute accademiche e nei ludi grammaticali, nei testi legislativi e della informazione, l’ha arricchita e corretta a confronto con le emergenti classi sociali da una parte, con il quasi generale progresso ideologico e culturale dall’altra. Continua ansiosa, forse stanca, appena oltre la soglia del suo secondo millennio, gravata dal peso di molte parole tradite, dall’esaurirsi nel vacuo delle valenze semantiche, quelle identitarie e rigenerative trasmesse al nostro oggi dai sommi poeti e dai grandi pensatori anche in altra lingua, come dal disperso popolo che le ha sapientemente reagite: a chiedere che si partecipi, con voce italiana, al dialogo ecumenico. (a. s.)
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