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Dissertations / Theses on the topic 'Acciaio'

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1

D’Onofrio, Vincenzo. "Ciclo produttivo dell´acciaio: l´altoforno." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3158/.

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2

Rosetti, Federico. "Saldatura su acciaio superduplex ad elevato spessore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5326/.

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3

Montecroci, Riccardo. "Analisi della vulnerabilità sismica di serbatoi atmosferici in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi riguarda l’analisi della vulnerabilità sismica di serbatoi atmosferici in acciaio. I serbatoi sono strutture di varie forme e dimensioni, utilizzate per lo stoccaggio di liquidi come l’acqua, il petrolio e il gas naturale. La loro importanza non deriva solamente dal loro valore economico e da quello della sostanza contenuta, ma anche dalle conseguenze disastrose causate da un loro collasso strutturale. Risulta quindi fondamentale progettare sistemi che siano efficienti ed affidabili, soprattutto nei confronti di azioni sismiche. In questo campo, in particolare negli ultimi decenni, sono state condotte numerose campagne sperimentali, grazie alle quali si è compreso meglio il comportamento dei serbatoi. Le normative, inoltre, hanno introdotto al loro interno indicazioni riguardo all’analisi dinamica, fornendo un valido strumento per i progettisti. In questo lavoro di tesi si è analizzata la vulnerabilità sismica di varie tipologie di serbatoi e si sono confrontati i risultati ottenuti. Sono stati studiati in particolare due modelli: il primo considera il serbatoio come rigido, il secondo, invece, come deformabile. L’analisi è stata automatizzata creando degli script che permettono, variando solamente alcuni parametri (caratteristiche del serbatoio, del liquido contenuto e del terreno presente), di giungere in tempi rapidi ad una soluzione accettabile per verificare le possibili rotture. Per modellare il problema si è scelto di seguire l’approccio fornito dalle raccomandazioni neozelandesi NZSEE, mentre per le verifiche di instabilità sono state prese in considerazione anche le normative europee. L’obiettivo è dunque quello di analizzare, attraverso un modello semplificato ed automatizzato, la vulnerabilità di serbatoi cilindrici in acciaio contenenti liquido sottoposti ad un’azione sismica.
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4

Spagnoli, Francesco. "Progetto di consolidamento di un ponte ferroviario in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il seguente lavoro di Tesi ha come oggetto lo studio e la progettazione di un sistema di rinforzo finalizzato al miglioramento statico e dinamico dell'attuale sovrastruttura ferroviaria del ponte sul fiume Reno (loc. Poggio Renatico), alternativo a quello realmente realizzato fra il biennio 2014-2016. Il lavoro è stato condotto con lo scopo di dimostrare che mediante il sistema di rinforzo proposto si ottengono dei benefici in termini di incremento della rigidezza alla traslazione verticale della sovrastruttura metallica migliori di quelli ottenuti con il rinforzo realmente realizzato. Nella Tesi viene proposto un intervento di consolidamento strutturale indipendente dall'impalcato esistente, all'interno del quale non si prevede alcuna interferenza diretta con gli elementi costitutivi le singole travature reticolari e non si prevede la necessità di interruzione dell'esercizio ferroviario nelle successive fasi di attuazione dell'intervento. A tal fine viene proposta una struttura di rinforzo esterna di tipo strallato, collegata rigidamente alle sottostrutture costituite dalle spalle e dalle pile, e collegata con l'impalcato esistente mediante appoggi semirigidi, in modo da ridurre le sollecitazioni gravanti sulle travature reticolari indotte dal traffico ferroviario. Lo sviluppo della tesi viene organizzato in modo da descrivere le varie fasi attuate nella modellazione del comportamento sia del ponte esistente che del ponte consolidato. In particolare, nell'ambito della modellazione del comportamento del ponte consolidato, viene simulata la modalità costruttiva mediante la quale si intende porre in opera il sistema di rinforzo strallato. Vengono svolte successivamente le verifiche di resistenza e di deformabilità richieste dalla normativa vigente. Lo sviluppo della Tesi viene infine integrato dal confronto fra la risposta strutturale del ponte rinforzato con il sistema strallato proposto e di quello rinforzato con il sistema a cavi sospesi realmente realizzato.
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5

Bonesso, Gianluca. "Caratterizzazione meccanica di un incollaggio acciaio-CFRP per applicazione automotive." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10262/.

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Abstract:
Nella tesi viene caratterizzato meccanicamente un giunto incollato acciaio-CFRP usato nella produzione di un componente automotive. In particolare viene analizzata l'influenza data da trattamenti termici di invecchiamento e sono messe a confronto diverse tipologie di adesivi.
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6

Quarta, Andrea. "Verifica al fuoco di edificio industriale con struttura in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14405/.

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Abstract:
Nel presente elaborato, si mostrerà come il fine ultimo della fire safety engineering sia una progettazione che garantisca la capacità portante delle strutture nelle condizioni d’incendio, difendendo l’incolumità umana, l’ambiente e l’edificio esaminato, riuscendo, oltretutto, ad ottimizzarne i costi. Si procederà analizzando dettagliatamente il fenomeno della combustione in ogni sua parte, mostrando come l’incendio sia un evento estremamente pericoloso, capace di sfuggire facilmente al controllo dell’uomo. Successivamente, saranno passate in rassegna le varie fasi caratteristiche dell’incendio, anche attraverso un’adeguata analisi termica in funzione del tempo, per poi evidenziare, inoltre, come la definizione di un opportuno scenario d’incendio di progetto risulti fondamentale per un progetto d’ingegneria strutturale antincendio. Si provvederà anche a riportare le varie metodologie di progettazione strutturale antiincendio, fornendo adeguati strumenti per il calcolo e delineando l’importanza delle condizioni di vincolo e dei carichi per l’analisi della capacità portante di una struttura esposta all’incendio. Subito dopo tale analisi meccanica, si passerà ad illustrare il metodo degli elementi finiti (FEM), oltre che l’importanza di quest’ultimo per ciò che concerne i software d’analisi attualmente in vendita, quali Straus7, utilizzato anche nello sviluppo della presente Tesi. Infine, si analizzerà il caso di studio in questione, ovvero la valutazione del comportamento al fuoco di un deposito intensivo verticale per lo stoccaggio di farina in sacchi, un materiale altamente infiammabile, riportando anche una dettagliata analisi globale della struttura.
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7

Bertoncelli, Alice. "Verifiche a fatica di un ponte ad arco in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14164/.

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Abstract:
La tesi tratta le verifiche a fatica di alcuni elementi strutturali (in acciaio e in c.a.) di un ponte ad arco a via inferiore di imminente costruzione. E' stato studiato il fenomeno della fatica prima dal punto di vista teorico e poi dal punto di vista operativo: si sono identificati, relativamente alle resistenze, le curve di Wöhler per l'acciaio e specifici diagrammi di resistenza per il calcestruzzo, e, relativamente alle sollecitazioni, i modelli di carico a fatica e le opportune combinazioni di carico. Successivamente si è entrati nel merito dell’analisi del ponte dal punto di vista geometrico, della concezione strutturale e del suo comportamento statico come sistema combinato arco-trave. Infine, una volta delineata la procedura da seguire passo a passo per condurre le verifiche, essa è stata applicata al caso studio, sviluppando un metodo per la creazione delle linee di influenza "speciali". Queste ultime, derivanti dalla sommatoria, ascissa per ascissa, delle linee di influenza tradizionali opportunamente traslate della distanza relativa dei singoli assi del veicolo convenzionale viaggiante, sono fondamentali per poter portare a termine le verifiche a danneggiamento nei casi in cui non si abbia a disposizione una registrazione reale dello stato di sollecitazione effettuata tramite misurazioni in situ. Gli elementi strutturali su cui si sono eseguite le verifiche sono: soletta di impalcato in c.a. (flessione), pendini in acciaio (trazione), travi longitudinali principali a cassone in acciaio (sforzo normale + flessione, taglio, momento torcente). Per quanto riguarda l’acciaio, sono state condotte sia verifiche a vita illimitata sia a danneggiamento cumulativo col metodo di Palmgren-Miner. Relativamente agli elementi strutturali studiati, tutte le verifiche risultano soddisfatte, ad eccezione di quelle relative all’acciaio di armatura della soletta in c.a. (sia in mezzeria, che sull’appoggio).
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8

Ghermandi, Edoardo. "Ottimizzazione della soletta nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si concentra sullo studio delle problematiche connesse all'ottimizzazione, analisi e progettazione avanzata di solette in calcestruzzo armato nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Viene applicato in particolare il metodo di Wood-Armer per il calcolo delle sollecitazioni tenendo in conto della presenza dei momenti torcenti. I risultati sono utilizzati per il caso di studio reale di un viadotto di nuova costruzione sulla SS36 tra Grosseto e Siena.
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9

Ricci, Ilaria. "Progettazione sismica di tipo prestazionale di una struttura in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/268/.

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10

Lepore, Alberto. "Progettazione sismica di edifici in acciaio con e senza smorzatori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4191/.

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Abstract:
Il progetto degli edifici privi di smorzatori viscosi eseguito adottando un fattore di riduzione delle forze R5 (fattore di struttura q del D.M.14/01/08) relativo ad uno smorzamento ξ = 5%, mentre per quelli equipaggiati con smorzatori viscosi il fattore di riduzione delle forze adottato sarà R30 = α R5 relativo ad uno smorzamento ξ = 30%, dove il parametro α è un valore tale da garantire un uguale o maggiore livello di sicurezza della struttura ed è assunto pari a 0,9 da analisi precedenti. Quello che in conclusione si vuole ottenere è che la richiesta di duttilità delle strutture con R30 e ξ = 30% sia minore o uguale di quella richiesta dalle strutture con R5 e ξ = 5%: μd30 ≤ μd5 Durante il percorso di tesi è stata anche valutata una procedura di definizione delle curve di Pushover manuale; la procedura indaga un modo rapido e concettualmente corretto per definire un ordine di grandezza della curva di capacità della struttura.
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Pattini, Matteo. "Propagazione dinamica di crepe assiali in tubazioni in pressione in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il seguente elaborato ha come obiettivo la valutazione della propagazione veloce di una crepa in tubazioni in pressione in acciaio. Tale fenomeno, una volta innescato, è istantaneo, infatti ha una durata dell’ordine di pochi millesimi di secondo, ed è estremamente pericoloso in quanto comporta la fuoriuscita del materiale contenuto al suo interno. Per questo motivo, nella prima parte dell’elaborato, viene riportato un modus operandi che consente di monitorare l’instaurarsi e l’iniziale avanzamento di una crepa. Tale procedimento, basato sull’ascolto delle onde elastiche rilasciate dalla crepa durante un carico ciclico, permette di stimare il danno subito dal materiale. La parte centrale, invece, consiste nella descrizione di un modello teorico, proposto da Murtagian, Johonson e Ernst, per la propagazione dinamica di una crepa in una condotta in acciaio in pressione. Dopo avere implementato tale modello, mediante software Matlab, è stato effettuato uno studio parametrico al fine di stabilire l’influenza delle principali grandezze sulla soluzione del problema. Si conclude con alcune considerazioni sulle limitazioni del modello, sulla sua calibrazione e sulle possibili applicazioni.
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ZHOU, JUN. "Analisi delle colonne di tubi in acciaio ad alte prestazioni (UHPC)." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1245939.

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Abstract:
La colonna di tubi in acciaio rivestiti in calcestruzzo ad alte prestazioni è una sorta di struttura composita di nuovo tipo che viene realizzata riempiendo UHPC in tubi in acciaio.Può esercitare pienamente le proprietà di trazione del tubo di acciaio ed evitare l'elevata fragilità dell'UHPC.In questo modo, può migliorare le prestazioni di forza della struttura composita.Oggi, la ricerca sulla struttura UCFST si concentra principalmente sul suo comportamento statico, e la ricerca sul comportamento isteretico di questa nuova struttura composita è piuttosto rara.Pertanto, in questo documento, il comportamento ciclico delle colonne UCFST è stato studiato combinando lo studio sperimentale e l'analisi degli elementi finiti.I principali lavori svolti e le principali conclusioni raggiunte sono i seguenti: (1) Facendo riferimento alle prove statiche esistenti delle colonne UCFST e alle prove quasi statiche delle normali colonne di tubi in acciaio riempiti in calcestruzzo, sono state effettuate le prove quasi statiche di otto colonne UCFST.Gli effetti del rapporto di compressione assiale e del rapporto di acciaio sul comportamento isteretico delle colonne sono stati studiati sperimentalmente. I risultati sperimentali hanno dimostrato che in tutti gli esemplari si sono verificati guasti integrali alla curvatura.E con l'aumento del rapporto di compressione assiale, la capacità di curvatura del campione è aumentata in primo luogo e poi diminuita, mentre la capacità di dissipazione dell'energia e della duttilità è diminuita molto.Inoltre, la capacità di flessione, di duttilità e di dissipazione dell'energia è aumentata in misura diversa con l'aumento del rapporto acciaio. (2) Secondo i risultati di ricerca dei test statici delle colonne UCFST, il modello costitutivo del calcestruzzo confinato è stato selezionato in modo appropriato in primo luogo in questo foglio e il programma degli elementi finiti OpenSEES è stato adottato per stabilire modelli di colonne UCFST sotto carico ciclico.Inoltre, l'influenza del rapporto di compressione assiale, del rapporto di acciaio, dell'acciaio che produce forza e forza concreta sul comportamento di curvatura plastica delle colonne UCFST è stata analizzata espandidamente dal modello di elemento finito verificato.E i risultati dell'analisi degli elementi finiti hanno dimostrato che il rapporto acciaio, la forza di calcestruzzo e il rapporto di compressione assiale erano i parametri principali che influenzano la rigidità di elasticità delle colonne UCFST.Il momento di resa e la curvatura delle colonne UCFST sono stati influenzati principalmente dal rapporto di acciaio, dall'acciaio che produce forza e dalla forza di calcestruzzo di base.E i parametri come il rapporto di compressione assiale, il rapporto di acciaio, la resistenza in acciaio e così via influenzano il coefficiente di duttilità di curvatura delle colonne UCFST. (3) In base ai risultati delle prove quasi -statiche e dell'analisi degli elementi finiti, la curva di curvatura della curva del momento -curvatura delle colonne UCFST può essere ben simulata utilizzando il modello a tre linee.Per quanto riguarda la teoria della colonna CFST, le formule di calcolo semplificate di ciascun punto caratteristico della curva scheletrica di curvatura del momento delle colonne UCFST sono state ottenute con il metodo di montaggio dei dati.E i punti caratteristici includono la rigidità di elasticità, il momento di resa, la curvatura della resa e la rigidità di fase di rafforzamento.Infine, i dati delle prove quasi statiche e dell'analisi degli elementi finiti sono stati utilizzati per verificare il modello tri -line sulla curva di curvatura del momento -curvatura delle colonne UCFST proposte in questo documento, che può fornire un riferimento per la ricerca sul comportamento sismico delle colonne UCFST in futuro.
Ultra-high performance concrete (UHPC)-filled steel tube (UCFST) column is a kind of new-type composite structure which is made by filling UHPC into steel tube. It can fully exert the tensile properties of steel tube and avoid the high brittleness of UHPC. Thus, it can improve the force-bearing performance of the composite structure. Nowadays, research on UCFST structure mainly focuses on its static behavior, and the research on hysteretic behavior of this new composite structure is quite rare. Therefore, in this paper, the cyclic behavior of UCFST columns were studied by combining the experimental study and finite element analysis. The main work carried out and the main conclusions obtained are as follows: (1) Referring to the existing static tests of UCFST columns and quasi-static tests of normal concrete-filled steel tube (CFST) columns, the quasi-static tests of eight UCFST columns were carried out. The effects of axial compression ratio and steel ratio on the hysteretic behavior of the columns were investigated experimentally. The experimental results showed that integral bending failure were occurred in all the specimens. And with the increase of axial compression ratio, the bending capacity of the specimen increased firstly and then decreased, while the ductility and energy dissipation capacity decreased a lot. Furthermore, the bending capacity, ductility and energy dissipation capacity all increased in different magnitude as the steel ratio increased. (2) According to the research results of UCFST columns static tests, the constitutive model of confined concrete was selected appropriately firstly in this paper and the finite element program OpenSEES was adopted to establish UCFST column models under cyclic load. Furthermore, the influence of axial compression ratio, steel ratio, steel yielding strength and concrete strength on the plastic bending behavior of UCFST columns was analyzed expandingly by the verified finite element model. And the results of finite element analysis showed that steel ratio, core concrete strength and axial compression ratio were the main parameters that affect the elasticity stiffness of UCFST columns. The yield moment and yield curvature of UCFST columns were mainly affected by steel ratio, steel yielding strength and core concrete strength. And the parameters such as axial compression ratio, steel ratio, steel strength and so on would affect the curvature ductility coefficient of UCFST columns. (3) According to the results of quasi-static tests and finite element analysis, the bending moment-curvature skeleton curve of UCFST columns can be the well simulated by using the tri-line model. Referring to CFST column theory, the simplified calculation formulas of each characteristic point in the moment-curvature skeleton curve of UCFST columns were obtained by data fitting method. And the characteristic points included the elasticity stiffness, the yield moment, the yield curvature and the strengthening phase stiffness. Finally, the data of quasi-static tests and finite element analysis were used to verify the tri-line model on the bending moment-curvature curve of UCFST columns proposed in this paper, which can provide reference for the research on the seismic behavior of UCFST columns in the future.
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13

Agro, Samuele. "Studio dei criteri di progetto e modellazione numerica di silos in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La ricerca scientifica oggetto della seguente tesi verte sullo studio di problematiche mosse dalla collaborazione Azienda-Università nell’ambito di sili contenenti materiale granulare, soggetti a sollecitazione sismica. Si è indagato sul comportamento di tali strutture a mezzo di due modelli, uno raffinato e l'altro semplificato, soggetti alle medesime combinazioni. Un aspetto interessante, introdotto nella modellazione, è stato quello di considerare la lamiera corrugata come una piastra ortotropa. Si sono riportate le linee guida per la progettazione e la verifica dei profili in parete sottile. Discussione e validazione dei risultati numerici.
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Leggieri, Domenico. "Studio dell'influenza dei parametri di processo nella tempra laser di acciaio C48." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si propone di analizzare l’influenza dei parametri caratteristici di una macchina laser temprante. Il materiale su cui sono state effettuate le prove è un acciaio C48 . Il lavoro è suddiviso nelle seguenti fasi : Studio delle sorgenti laser Prove in laboratorio Preparazione e studio metallografico dei campioni Analisi dei risultati Nei primi tre capitoli verranno esposte, in maniera più o meno dettagliata, le nozioni teoriche riguardanti le sorgenti laser, sul quale verte il lavoro di tesi. Nel dettaglio verranno descritte: la natura fisica delle sorgenti laser, ossia delle onde elettromagnetiche, le loro proprietà, la sorgente più comune dal punto di vista industriale, i sistemi di trasporto e di focalizzazione del fascio in fibra ottica e l’interazione laser-materia, che rappresenta il punto di partenza delle lavorazioni mediante laser. Successivamente, nel capitolo 4, l’esposizione verterà sul particolare impiego del laser nelle operazioni di tempra. nel capitolo 5, verrà descritta l’attività svolta: le specifiche della macchina, i parametri dell’impulso utilizzati, i risultati numerici delle misurazioni e le foto delle zone temprate. Per rendere più chiaro il seguito, passerò ad una piccola parte introduttiva, che verrà poi approfondita nel dettaglio successivamente, sui principali campi d’impiego della tecnologia laser, le applicazioni industriali ed i componenti di una generica stazione di lavorazione mediante laser.
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Giorgi, Federico. "Giunzione di lamiere in acciaio inossidabile mediante procedimento LASER a deposizione diretta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Partendo dalla “Deposizione diretta di polveri”, si è scelto di sfruttare la Tecnologia Laser per la giunzione di lamiere. La decisione di studiare la suddetta procedura è data dalla volontà di delineare la fattibilità di un processo di saldatura mediante laser con materiale d’apporto, in quanto solitamente questa tecnologia di giunzione viene realizzata senza l’utilizzo di alcun materiale esterno. Nell’elaborato vengono analizzati i parametri che sono stati individuati come i più influenti sul risultato di saldatura. Per valutare il risultato dell’applicazione del processo, viene osservato in prima istanza il cordone, successivamente il provino viene sezionato così da essere inglobato, lucidato, attaccato chimicamente e infine analizzato al microscopio per valutare le microstrutture ottenute e il rapporto di diluizione (percentuale di fusione dei lembi). Una volta terminata la sessione di analisi dei campioni ottenuti mediante il processo descritto, dopo aver selezionato i provini con un profilo del cordone di saldatura più promettente si procede ad effettuare una prova di caratterizzazione meccanica su questi, così da poter valutare la potenzialità del processo basandosi sulle proprietà meccaniche ottenute.
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Sakkas, Symeon. "Prove di caratterizzazione meccanica del legame di adesione fra FRP ed acciaio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/190/.

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Il progresso nella tecnica di recupero e di rinforzo nelle strutture metalliche con i polimeri fibro-rinforzati FRP (fibre reinforced polymers). 1.1 Introduzione nelle problematiche ricorrenti delle strutture metalliche. Le strutture moderne di una certa importanza, come i grattacieli o i ponti, hanno tempi e costi di costruzione molto elevati ed è allora di importanza fondamentale la loro durabilità, cioè la lunga vita utile e i bassi costi di manutenzione; manutenzione intesa anche come modo di restare a livelli prestazionali predefiniti. La definizione delle prestazioni comprende la capacità portante, la durabilità, la funzionalità e l’aspetto estetico. Se il livello prestazionale diventa troppo basso, diventa allora necessario intervenire per ripristinare le caratteristiche iniziali della struttura. Strutture con una lunga vita utile, come per la maggior parte delle strutture civili ed edilizie, dovranno soddisfare esigenze nuove o modificate: i mezzi di trasporto ad esempio sono diventati più pesanti e più diffusi, la velocità dei veicoli al giorno d'oggi è aumentata e ciò comporta anche maggiori carichi di tipo dinamico.
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Guidi, Eleonora. "Sistemi innovativi di controvento dissipativo per strutture in acciaio in zona sismica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/982/.

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Falbo, Armando. "Verifica di vulnerabilità sismica di un edificio intelaiato in c.a. e acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4920/.

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DEZI, GABRIELE. "La verifica dei ponti a cassone composti acciaio-calcestruzzo secondo gli Eurocodici." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242139.

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Donati, Cristian. "Trattamenti e ricoprimenti superficiali per migliorare il comportamento tribologico di viti in acciaio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
I collegamenti filettati, tra cui i giunti bullonati, sono ampiamente utilizzati in applicazioni meccaniche per la loro facilità di montaggio e smontaggio nel momento in cui fossero necessarie operazioni di manutenzione o riparazione. Sia il livello che la stabilità dei carichi di serraggio, che vengono generati dalla coppia di serraggio, governano la sicurezza e l’affidabilità di questi dispositivi. Gli aspetti tribologici della fase di serraggio sono fondamentali per definire il legame coppia-precarico, in quanto all’atto del serraggio una parte dell'energia viene spesa per vincere l'attrito che si manifesta nei piani di appoggio sottotesta, mentre il resto serve per vincere la resistenza d'attrito della filettatura (vite-madrevite), comprimendo le parti da collegare e mettendo quindi in tensione la vite. Inesattezze sui coefficienti d’attrito possono portare alla sovrastima o sottostima del precarico e quindi anche delle prestazioni funzionali del giunto filettato. L'obiettivo quindi è diminuire il più possibile questi coefficienti d’attrito, poiché a parità di coppia di serraggio il precarico sulla vite risulta maggiore, a vantaggio della stabilità del collegamento. A questo scopo vengono analizzate una serie di prove sperimentali (da bibliografia scientifica) su trattamenti e ricoprimenti superficiali (shot peening, DLC, bisolfuro di molibdeno, nitruro e carbonitruro di titanio, zincatura, brunitura) ponendo l'attenzione principalmente sui risultati relativi ad attrito e usura; nell'ultima parte vengono indicate delle possibili applicazioni di questi trattamenti e ricoprimenti superficiali alle viti in acciaio, al fine di migliorare il loro comportamento tribologico.
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Ballardini, Marco. "Caratterizzazione del comportamento a fatica di acciaio per serrature con diversi trattamenti superficiali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14421/.

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Abstract:
Questo elaborato si pone come scopo quello di caratterizzare il comportamento a fatica di un acciaio super-rapido, UNI EN 10087 - 11 S Mn Pb 30, con il quale verrà realizzata l’asta scrocco di una serratura di nuova concezione. Per motivi di progettazione, al fine di migliorare le caratteristiche tribologiche del materiale, è stato ipotizzato di apporre su questo acciaio un rivestimento metallico, ottenuto per elettrodeposizione galvanica, di zinco (ISO 2081 - Fe/Zn8 c1A) o nichel (ISO 1458 Fe/Cu1 Ni5s). Inevitabilmente questi rivestimenti hanno un’influenza sulla vita a fatica del materiale, da qui lo studio di cui si occupa questo testo, che porterà ad un confronto tra il materiale non trattato e rivestito, soffermandosi sul rivestimento metallico di zinco. I dati ricavati dai test a fatica a flessione rotante, effettuati come prescritto da ISO 1143:2010, sulle serie, vengono analizzati in primo luogo secondo quanto prescritto da ISO 12107:2017 e successivamente confrontati mediante una variante del metodo ANOVA per il confronto di curve SN al fine di determinare l'effettiva influenza del rivestimento sulla proprietà di resistenza a fatica ad alto numero di cicli.
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Balzi, Davide. "Esecuzione di micrografie su provini in acciaio inossidabile PH1 realizzati per additive manufacturing." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Pitzalis, Fabrizio. "Effetto di una esplosione su una piastra in acciaio: analisi e simulazione numerica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/976/.

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Marchetti, Oscar. "Sviluppo di un codice parametrico per la progettazione di edifici industriali in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2904/.

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Calletti, Matteo. "Progettazione strutturale di un ponte a sezione mista acciaio - calcestruzzo con sistema di isolamento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La presente tesi ha carattere prevalentemente progettuale, ponendosi l’onere di trattare nel dettaglio le problematiche realizzative di un’opera d’arte qual è un ponte autostradale di 1° categoria, attraversante lo Scolmatore Reno, costituito da tre campate per una lunghezza complessiva di 240 mt, composto da una sezione a cassone monocellulare mista acciaio – calcestruzzo, dotato di un sistema di isolamento sismico posto all’interfaccia tra la sovra / sotto struttura e ivi assoggettata a carichi statici e sismici. Visto il contesto territoriale / operativo, i vincoli progettuali, le richieste da parte della committenza e le normative tecniche di riferimento, la strada maestra seguita porterà ad analizzare compiutamente ogni elemento strutturale, applicando teorie, metodi e modelli comportamentali propri degli elementi monodimensionali, definendo una valutazione sismica tramite un’analisi statica lineare equivalente con spettro di risposta. Il percorso terminerà analizzando, interpretando e commentando i risultati ottenuti al fine di comprendere se le scelte costruttive siano consone al contesto progettuale, se i modelli siano attendibili nel rappresentare la realtà comportamentale e se le ipotesi (campo di validità dei risultati) siano ottemperate in relazione ad opportuni accorgimenti costruttivi.
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Ripamonti, Veronica. "Caratterizzazione microstrutturale e frattografica di componenti in acciaio 316L prodotti tramite Selective Laser Melting." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11663/.

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Abstract:
Il Selective Laser Melting è un processo di additive manufacturing che consiste nella realizzazione di componenti metallici tridimensionali, sovrapponendo strati di polvere, che viene via via fusa mediante una sorgente controllata di energia (laser). È una tecnica produttiva che viene utilizzata da più di 20 anni ma solo ora sta assumendo un ruolo rilevante nell’industria. È un processo versatile ma complesso che ad oggi permette di processare solo un numero limitato di leghe. Il presente lavoro di tesi riguarda in particolare lo studio, dal punto di vista microstrutturale, di componenti in acciaio inossidabile austenitico AISI-316L processato mediante Selective Laser Melting, attività svolta in collaborazione con il Gruppo di Tecnologia – Laser del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Alla base dell’attività sperimentale è stata svolta anche un’ampia ricerca bibliografica per chiarire lo stato dell’arte sul processo e sulla lega in questione, la microstruttura, i difetti, le proprietà meccaniche e l’effetto dei parametri di processo sul componente finito. Le attività sperimentali hanno previsto una prima fase di caratterizzazione delle polveri di 316L, successivamente la caratterizzazione dei campioni prodotti tramite selective laser melting, in termini di microstruttura e difetti correlati al processo. Le analisi hanno rivelato la presenza di una microstruttura “gerarchica” costituita da melt pool, grani e celle submicrometriche. I difetti rinvenuti sono pori, delaminazione degli strati, particelle di polvere non fuse. Infine è stata eseguita la caratterizzazione frattografica dei campioni sottoposti a prove di trazione e di fatica a flessione rotante (attività condotte dal gruppo Laser) per identificare la morfologia di frattura e i siti di innesco della cricca di fatica.
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Parrella, Vittoria Francesca. "Retrofit strutturale ed energetico sostenibile mediante lo sviluppo di sistemi reticolari ibridi acciaio-bambù." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22446/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi dimostra la fattibilità nell'utilizzo di un materiale "non convenzionale" come il bambù nel miglioramento sismico di un edificio esistente. Si propone un sistema di retrofitting innovativo che possa essere strutturale, energetico e sostenibile. Considerando le buone prestazioni meccaniche del bambù, nella sua forma naturale, sotto sforzi di compressione e trazione paralleli alle fibre, si definisce un esoscheletro per cui il materiale riesca a lavorare prettamente in regime membranale. Si progetta, quindi, un sistema di controventamento reticolare, facendo riferimento alle caratteristiche delle strutture diagrid. Attraverso un'analisi preliminare bidimensionale si valutano le capacità del sistema di retrofitting. In particolare, si studiano una serie di casistiche, variando le dimensioni dei culmi, il loro numero per asta, e valutando l'efficacia dell'impiego del bambù ingegnerizzato e dell'acciaio. Si confrontano i parametri modali e le sollecitazioni taglianti. Si definisce la configurazione con prestazioni migliori: sistema reticolare ibrido acciaio-bambù. Definita attraverso l'analisi preliminare la configurazione ottimale, si studia il comportamento spaziale della struttura attraverso un modello numerico tridimensionale. Si conferma la capacità del sistema di sgravare la struttura esistente di una quota parte delle sollecitazioni taglianti e di ridurre gli spostamenti di piano. Si ipotizzano l'ancoraggio alla struttura esistente e la modalità di connessione fra culmi, analizzando le soluzioni proposte in letteratura. I culmi sono soggetti a verifiche di resistenza e instabilità. Si valuta, inoltre, il sistema proposto in relazione a tecnologie innovative presenti nell'attuale panorama ingegneristico: pannelli sismo-resistenti, con duplice funzione di miglioramento sismico ed energetico, e reticolari di controventamento in acciaio, applicate a bassi edifici.
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Palandrani, Carlo. "Retrofit di una struttura in acciaio danneggiata dal sisma dell'Aquila del 6 Aprile 2009." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1530/.

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RAMPAZZO, ALESSANDRA. "Acciaio come paglia, Louis I. Kahn : il caso dell'Indian Institute of Management di Ahmedabad." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/11578/278731.

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Foletti, Danilo. "Acciaio COR-TEN esposto in ambiente urbano-costiero: studio del rilascio di metalli di lega." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3860/.

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Abstract:
Il Cor-Ten è un acciaio micro-legato, detto anche acciaio patinabile, che garantisce una buona resistenza alla corrosione da agenti atmosferici. Proprio grazie a questa sua peculiare caratteristica sta conoscendo un vasto impiego in particolare nel campo dell’edilizia e delle infrastrutture. La corrosione infatti interessa tutti i settori produttivi e non, provocando ingenti danni economici. Stime effettuate negli ultimi 40anni da diversi enti internazionali indicano che l’entità di questi danni, pur variando da settore a settore, risulta compresa per i paesi industrializzati tra il 3 e il 4% del PIL. Da questi dati si evince la necessità di proteggere i materiali dalla corrosione; in genere per questo scopo si ricorre a trattamenti superficiali o a rivestimenti protettivi. Queste tecniche non rappresentano però l’unica strada, è possibile infatti agire sulla composizione della lega, come nel caso del Cor-Ten, in modo che l’interazione metallo-ambiente porti alla formazione di una patina protettiva di prodotti di corrosione relativamente stabili. La formazione di questo strato, cosiddetto passivante, protegge il metallo da un’ulteriore attacco corrosivo. Scopo di questo lavoro di tesi è studiare il comportamento di questo materiale in ambiente urbano-costiero in tre differenti stati di finitura in cui è commercialmente disponibile: grezzo, pre-patinato e pre-patinato cerato, focalizzando l’attenzione sugli aspetti ambientali legati al suo utilizzo e cercando di valutare in particolare il rilascio dei metalli di lega nell’ambiente, aspetto fino ad ora non considerato in letteratura. I risultati ottenuti indicano che sembrerebbe preferibile l’utilizzo del materiale grezzo rispetto ai pre-patinati, almeno per quanto riguarda il rilascio di metalli in ambiente. Sulla base dei risultati ottenuti è possibile fornire una stima, per i tre stati di finitura di Cor-Ten A considerati, del quantitativo totale (solubile + estraibile) dei metalli rilasciati in ambiente nei sette mesi di esposizione durante la stagione primaverile-estiva della sperimentazione condotta in questo studio. La quantità rilasciata stimata per il Fe oscilla tra i 0,5 g/m2 per i provini light e i 0,7 g/m2 per i provini dark e grezzi, per il Ni il range è compreso tra i 3,6 mg/m2 dei provini grezzi e i 5 mg/m2 per i light, nel caso del Mn il quantitativo varia dai 6,8 mg/m2 per i light ai 10 mg/m2 per i grezzi. Per il Cr la stima per i provini pre-patinati è simile e si attesta intorno a 1,7 mg/m2, risultando minore (anche se in maniera non rilevate) per i grezzi.
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Massera, Giorgio. "Criteri semplificati per l'analisi di vulnerabilità sismica di edifici monopiano in acciaio ad uso produttivo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi riporta la definizione di una metodologia di analisi speditiva in grado di stimare il comportamento sismico di strutture esistenti, per poter fornire alcune informazioni riguardo alla vulnerabilità sismica di questi edifici. Le strutture analizzabili col presente metodo sono strutture in acciaio monopiano ad uso produttivo. La procedura di analisi trae spunto da metodi sviluppati in letteratura basati sulla semplificazione del problema reale da analizzare per poter rendere l’analisi rapida ma allo stesso tempo fornisce risultati sufficientemente affidabili. Inoltre, è stato realizzato uno studio volto a stimare il comportamento delle capriate reticolari soggette ad azione sismica, in particolar modo si è cercato di definire una legge che determina la rigidezza alla rotazione di una trave reticolare utilizzata per valutare il grado d’incastro della connessione trave-colonna. Il metodo proposto non vuole essere uno strumento solido in grado di condurre analisi speditive su larga scala ma vuole proporre alcune linee guida per uno sviluppo futuro di questo tipo di analisi.
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Righini, Nicola. "Prove di fatica a flessione rotante su provini in acciaio inossidabile PH1 ottenuti tramite DMLS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Dalla metà degli anni Ottanta si è assistito all'introduzione dell'Additive Manufacturing (AM), tecnologia completamente innovativa che permette la produzione di componenti a partire da un modello 3D realizzato tramite specifici software. La definizione di AM raggruppa svariati processi, tra cui il DMLS (Direct Metal Laser Sintering), che prevede di formare il pezzo a partire da polvere metallica, successivamente fusa da un raggio laser e lasciata solidificare, così da ottenere la geometria definitiva. In questo elaborato è stato analizzato come alcuni parametri di processo, in particolare la rugosità e il trattamento termico, influenzino la vita a fatica del componente, ossia il numero di cicli che esso può compiere sopportando un carico al di sotto di quello di snervamento senza giungere a rottura. Per effettuare lo studio sono state svolte prove di fatica a flessione rotante, attenendosi alla procedura descritta in specifiche normative ISO. Esse prevedono di vincolare dei provini cilindrici di diametro fissato, dei quali sono state rilevate preventivamente le caratteristiche geometriche e superficiali, su un apposito macchinario in grado di metterli in rotazione, ed attendere l'esito della prova, che può essere una sopravvivenza, se il pezzo supera un numero prestabilito di cicli di vita, o una rottura, nel qual caso è stata osservata la superficie di frattura. Il risultato finale dello studio, conseguito tramite successiva elaborazione statistica dei dati ottenuti dalle prove, è la curva di fatica del materiale, che correla la tensione a cui esso è sottoposto ai cicli di vita che può compiere senza rompersi. Nell'ambito di questa specifica indagine, sono state confrontate le curve di fatica relative a provini realizzati tramite DMLS e in seguito sottoposti a differenti trattamenti meccanici (pallinatura, lavorazione alle macchine utensili) e che hanno subito o meno trattamento termico, così da valutare l'effettivo beneficio dei diversi processi produttivi.
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Merighi, Sarah. "Studio del comportamento a fatica di acciaio AISI 420 prodotto via SLM (Selective Laser Melting)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19827/.

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Abstract:
Il lavoro svolto in questa tesi ha l’obiettivo di valutare il comportamento a fatica di un acciaio, AISI 420, prodotto con il metodo SLM sia nel suo stato trattato termicamente, sia in quello previo trattamento. A questo fine si è operato un ulteriore confronto con un acciaio prodotto tradizionalmente, 16CrNi4, del quale si vuole valutare un eventuale sostituzione con AISI 420 SLM. Per la valutazione del comportamento a fatica sono state svolte prove di fatica a flessione rotante ed analizzate allo stereoscopio le superfici di rottura. Sono state effettuate prove di densità su tutti i provini studiati e micrografie su campioni di tutti i materiali considerati.
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Ferrarini, Andrea. "progettazione e studio delle fasi costruttive di un ponte strallato con impalcato misto acciaio calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19930/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi verte sulla progettazione e lo studio delle fasi costruttive di un ponte strallato ad impalcato misto acciaio calcestruzzo. E' stata analizzata la tecnica costruttiva nei suoi vari aspetti di calcolo e pratici di realizzazione, al fine di generare una proposta tecnica impiegabile in future applicazioni infrastrutturali nella copertura di medie - grandi luci.
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Broccoli, Romina. "Analisi di sistemi di collegamento "overlap" per arcarecci a Z in acciaio formati a freddo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3040/.

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MORETTINI, MATTEO. "Criteri di calcolo di un impalcato a sezione bitrave composta acciaio-calcestruzzo secondo gli Eurocodici." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242283.

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DUCA, CATERINA. "Edifici in acciaio con controventi ad instabilità impedita. Metodi di analisi e criteri di progetto." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242612.

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Fiocchi, Alice. "Inserimento di controventi dissipativi in acciaio in un capannone in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
In questa tesi si propone il miglioramento sismico di un capannone in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani a pilastri isostatici mediante l'inserimento di controventi dissipativi in acciaio con forma speciale (Crescent-Shaped-Braces). PREMESSA In primo luogo si dimostra come la struttura studiata soddisfi già i requisiti del DM 2008, sia allo SLD (spostamenti d’ interpiano) che allo SLV (elementi strutturali verificati). OBIETTIVO Migliorare le caratteristiche prestazionali di un edificio in calcestruzzo armato prefabbricato a due piani, sottoposto ad azione sismica. STRATEGIA Inserimento di dispositivi dissipativi di tipo Crescent Shaped Brace in alcune specchiature del capannone prefabbricato, in entrambe le direzioni. PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA RINFORZATA 1) Identificazione delle caratteristiche (rigidezza e resistenza) dei dispositivi CSB, sulla base di obiettivi scalati al livello superiore (deformabilità allo SLV e resistenza allo SLC) per il sistema «struttura + dispositivi», attraverso lo sviluppo di una procedura specifica per capannoni prefabbricati a 2 piani. 2) Progettazione dei dispositivi CSB (scelta della geometria e della sezione) 3) Verifica delle effettive prestazioni ottenute mediante simulazioni numeriche time-history
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Badiali, Alessandro. "Analisi strutturale della testa di un supporto al bagno di saldatura elicoidale per tubi di acciaio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Nella presente tesi viene condotta l'analisi strutturale della testa di un supporto al bagno di saldatura elicoidale per tubi di acciaio. Dopo una breve introduzione sui tubi di acciaio e sul Metodo agli Elementi Finiti, si analizza la testa utilizzando un software open source. I risultati ottenuti consentono di ottimizzare la geometria della testa.
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Ghirardi, Lorenzo. "Comportamento a fatica di provini in acciaio inossidabile realizzati tramite DMLS con diverse direzioni di accrescimento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10665/.

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Abstract:
Si tratta di una tesi svolta su diverse tipologie di provini ottenuti per Direct Metal Laser Sintering. Questi campioni sono stati provati a fatica, precisamente a flessione rotante. Per determinarne il limite di fatica è stato utilizzato il metodo Dixon. Una volta stimato questo valore sono stati svolti degli attacchi chimici per verificare la presenza di cricche e porosità. Infine, per controllare le caratteristiche descritte inizialmente dalla letteratura del materiale, sono stati sottoposti ad una prova di durezza Rockwell.
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Ravaioli, Irma. "Resistenza a fatica di pezzi in acciaio realizzati per DMLS a seconda di diversi parametri costruttivi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Scopo della ricerca è stato quello di studiare la resistenza a fatica di provini in maraging steel (MS1) e in stainless steel (PH1), realizzati mediante processo DMLS, in funzione di due parametri: direzione di accrescimento e forma finale del provino (ovvero sovrametallo asportato mediante macchine utensili).
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Piraccini, Giorgio. "Prove sperimentali di fatica a flessione rotante su provini in acciaio inossidabile PH1 ottenuti per DMLS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’avvento dell’Additive Manufacturing e la sua sempre maggiore flessibilità, resa possibile dallo sviluppo tecnologico, sta suscitando l’interesse dei progettisti i quali sempre più spesso ne considerano l’impiego per la realizzazione di componenti particolarmente complessi e/o difficilmente ottenibili tramite tecnologie tradizionali di asportazione di truciolo. Oltre ai componenti sottoposti a carichi statici, il cui comportamento è valutabile tramite FEM (Finite Element Method), è ricorsivo l’impiego di membri meccanici in regimi di tensione alterna che ne comportano un carico a fatica; la valutabilità di tutti i fattori in gioco risulta dunque fondamentale per la realizzazione di componenti opportunamente dimensionati e capaci di lavorare in condizioni più specifiche e gravose. In particolare, l’interesse dell’elaborato è rivolto verso l’impatto di rugosità superficiale e trattamento termico sul comportamento a fatica del materiale, considerando provini cilindrici a sezione variabile realizzati in acciaio inossidabile PH1 e sottoposti a flessione rotante. L’analisi di ciascun provino ne comprende la rilevazione di caratteristiche geometriche e costruttive, nonché l’osservazione dei provini giunti a rottura per comprendere cause ed effetti di quest’ultima. Per ultima si esegue l’elaborazione dei dati ottenuti in seguito alla prova di fatica ed ottenimento delle relative curve di fatica a seguito di opportune valutazioni statistiche.
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Ruffini, Luca. "Verifiche di resistenza al fuoco di un magazzino in acciaio e calcolo dell'indice di robustezza strutturale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il seguente elaborato si concentrerà sul concetto di robustezza strutturale di un capannone in acciaio adibito a magazzino, con particolare riferimento all’ azione eccezionale dell’incendio. Tali edifici infatti, in particolare negli ultimi anni, hanno ricevuto notevole attenzione a causa della possibilità sempre più elevata di azioni estreme come l’incendio, data la presenza di materiale altamente infiammabile presente al loro interno. La prima parte della tesi riguarderà un approfondimento mirato ai vari metodi di valutazione dell’indice di robustezza e dei criteri di verifica di resistenza al fuoco di una struttura in acciaio. In seguito verrà descritto il caso di studio e la sua modellazione attraverso il software di calcolo ‘Straus7’. Il quarto capitolo tratterà l’applicazione di un incendio attraverso la combinazione eccezionale e le relative verifiche di resistenza al fuoco per ogni elemento della struttura. Il quinto e ultimo capitolo studierà dal punto di vista pratico il calcolo dell’indice di robustezza strutturale delle capriate del caso di studio in esame. Tale indice verrà stimato dapprima considerando la struttura sottoposta all’azione eccezionale dell’incendio; successivamente per combinazioni non eccezionali, come lo Stato limite Ultimo, e infine per situazioni più particolari come la rottura di un collegamento per degrado o errore umano. Nella parte finale della trattazione verranno proposti interventi strutturali attui ad aumentare: 1) indici di robustezza strutturale 2) durata della struttura all’esposizione all’incendio 3) fattori di sicurezza della struttura allo Stato Limite Ultimo.
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Santori, Chiara. "Materiali ad attivazione alcalina come rivestimenti sostenibili per la protezione alla corrosione di acciaio al carbonio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Diverse ricerche si sono focalizzate sullo studio dei materiali ad attivazione alcalina (AAM), noti anche con il nome di geopolimeri (GP), con la prospettiva di impiegarli come rivestimento protettivo di materiali metallici (principalmente acciai) contro i fenomeni corrosivi in ambiente ricco di cloruri. Nella prima parte di attività di laboratorio sono state condotte prove di polarizzazione sull’acciaio in soluzione 0.1 M di NaOH senza cloruri, e in soluzioni con diverse concentrazioni di NaCl. Durante la seconda parte di attività di laboratorio sono stati realizzati dei campioni costituiti da una lastra di acciaio (S235), sulla quale è stata realizzata una saldatura con filo di rame, e da uno strato di coating geopolimerico di circa 2 cm. Successivamente sono stati laccati con una resina epossidica in modo da poter lasciare esposta solo una superficie del campione. I campioni si differenziavano per il rivestimento, sei di questi erano costituiti da un GP leggero realizzato con perlite, sei costituiti da un GP realizzato con sabbia silicea. Entrambe le classi di campioni sono state immersi in acqua e in una soluzione 0.2 M di NaCl per un tempo di 60 giorni, quotidianamente poi, ne veniva misurato l’OCP (potenziale di circuito aperto). Dopo il tempo di esposizione prolungata sono state condotte prove di polarizzazione sui campioni. Successivamente sono stati messi a confronto con la stessa tipologia di campioni, polarizzati dopo un’esposizione alle stesse soluzioni per un tempo di 24h. Sono state effettuate, infine, prove di polarizzazione dell’acciaio in una soluzione rappresentativa dei pori, ottenuta dalla polverizzazione di GP, con diverse concentrazioni di cloruri. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i geopolimeri possiedono buona capacità di protezione dell’acciaio alla corrosione da cloruri, in quanto paragonabili anche ai dati reperibili in letteratura relativi a campioni geopolimerici con composizione diversa.
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Capellari, Alberto. "Analisi lineare e non lineare di silos spiralati in acciaio per il contenimento di materiali sciolti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1501/.

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Mambelli, Carlo. "Valutazione del comportamento a fatica di piatti forati in acciaio in presenza ed assenza di interferenza." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4153/.

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Abstract:
Descrizione dell'effetto favorevole sulla resistenza a fatica di un piatto forato della presenza di un accoppiamento per interferenza, rilevato mediante prove sperimentali e simulazioni agli elementi finiti.
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Latour, Massimo. "Analisi teorico-sperimentale di collegamenti dissipativi a parziale ripristino di resistenza in strutture intelaiate in acciaio." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/153.

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Abstract:
2009 - 2010
Before seismic events of Northridge (Los Angeles, 17 January 1994) and Hyogoken-Nanbu (Kobe, 17 January 1995) MRFs were supposed to be the most reliable seismic resistant systems due to the high number of dissipative zones that are able to develop Before these earthquakes, especially in United States, MRFs were realized, generally, by adopting fully welded connections, which, at the time, were retained to perform better compared to other joint typologies. In addition, the economic advantages deriving from the adoption of field fully welded connections, strongly influenced choices of building owners’ and, as a result, led to the adoption of this joint typology in almost all pre- Northridge steel MRFs. After Northridge earthquake, even though the loss of life was limited, the unexpected amount of damages occurred in structures adopting as seismic resistant system welded Moment Resisting Frames put into question the role played by welded connections on the whole structural behavior. Therefore, after the seismic events, two strategies were identified to improve behavior of fully welded connections. The first one is related to the improvement of the welding technique, usually strengthening the critical area subjected to fracture. The second one is based on the possibility of concentrating the energy dissipation in the beam, reducing the bending resistant area of beams by properly cutting the flanges in a zone close to beam-to-column connection. This weakening approach is commonly called RBS. A new design approach, which has been the subject of many studies in last decades, has gained growing interest in last years. In fact, Eurocode 8 has opened the door to the idea of dissipating the seismic input energy in the connecting elements of beam-to-column joints. It has been recognized that semi-rigid partial strength connections can lead to dissipation a and ductility capacity compatible with the seismic demand, provided that they are properly designed by means of an appropriate choice of the joint component where the dissipation has to occur. In this work, the attention is focused on this last approach. The first part of the work is descriptive and deals with the historical development and, in general, with the seismic behavior of Moment Resisting Frames. In the same chapter general concepts concerning the component method, as introduced by last version of Eurocode 3, are given. Finally, the influence of the joint behaviour on main characteristics of partial strength and/or semi-rigid MRFs is evaluated by properly accounting for existing literature. Third chapter deals with an experimental analysis on the cyclic behaviour of classical partial strength beam-to-column joints. The main scope of the experimental campaign is to show how to control the dissipative behaviour of joints by properly designing the weakest joint component and by over-strengthening the other connecting elements. Therefore, a design procedure is pointed out and the comparison among the results obtained by cyclic tests is presented in terms of energy dissipation capacity. In addition, by monitoring during the experimental tests both the whole joint and the single joint components it is shown that the energy dissipated by the joint is equal to the sum of the energy dissipated by the joint components. This result assures that the first phase of the component approach, i.e. the component identification, has been properly carried out and that interaction between components under cyclic loads is negligible. Chapter 4 represents the continuation of the work carried out in previous chapter. In fact, on the base of the obtained results, the goal is to provide a mechanical cyclic model for the prediction of the overall joint behaviour, starting from existing literature models. Hence, a state-of-the-art review is first presented and then, model employed to set up a computer program devoted to the prediction of the cyclic behaviour of steel beam-to-column joints is shown. In particular, cyclic model adopts Kim & Engelhardt model for shear panel, Cofie & Krawinkler model for Panels in Tension and Compression and Piluso et al. model for the prediction of the T-stub behavior. Finally, in chapter 5, an innovative approach to improve the seismic behavior of bolted beam-tocolumn joints, which are affected by strength and stiffness degradation, is presented. The development of a dissipative device representing the application of ADAS concept to T-stubs, is detailed. First, a mechanical and finite element model able to predict the whole force displacement curve of the so-called hourglass T-stubs are set up. Next, an experimental analysis aiming to compare the hysteretic behaviour and the dissipative capacities of rectangular and dissipative T-stubs is carried out. Finally, as a consequence of the study of the joint component, a further experimental analysis concerning the application of such devices to partial strength beam-to-column joints is presented and the results, in terms of moment-rotation curve and energy dissipation capacity, are discussed and compared to those obtained by the cyclic testing of classical joints.[edited by author]
IX n.s.
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Frassineti, Francesco. "Caratterizzazione microstrutturale e meccanica di un acciaio inossidabile indurente per precipitazione prodotto mediante Laser Powder Bed Fusion." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’attività sperimentale presentata in questa tesi si è focalizzata sulla caratterizzazione microstrutturale e meccanica di un acciaio inossidabile indurente per precipitazione (Böhler AMPO M789) prodotto tramite la tecnologia additiva Laser Powder Bed Fusion (L-PBF), nota anche come Selective Laser Melting (SLM). I provini, realizzati presso il competence center Bi-REX, sono stati sottoposti a trattamenti termici di solubilizzazione, tempra e invecchiamento secondo le indicazioni di Böhler. L’attività di ricerca è stata svolta al fine di correlare le proprietà meccaniche alle caratteristiche microstrutturali dell’acciaio prodotto con L-PBF; in particolare, sono state effettuate prove di trazione, resilienza e durezza. Lo studio ha previsto anzitutto la caratterizzazione microstrutturale dei campioni a condizioni di trattamento differenti (As-Built, dopo tempra di soluzione e trattamento completo). Queste analisi hanno permesso di valutare le condizioni post-produzione dei campioni realizzati tramite L-PBF e hanno permesso di confermare la formazione di una completa struttura martensitica massiva dopo tempra di soluzione. La campagna di prove meccaniche ha evidenziato un elevato incremento delle proprietà resistenziali in seguito al trattamento termico di invecchiamento, al quale è corrisposta una consequenziale riduzione della duttilità. L’incremento di prestazioni è riconducibile alla precipitazione di fasi intermetalliche di rinforzo di dimensione nanometrica. La caratterizzazione delle superfici di frattura ha permesso di definire i diversi meccanismi di frattura coinvolti nel processo di rottura in regime di sollecitazione quasi statico ed impulsivo. Il complesso delle attività ha consentito di definire il comportamento meccanico del materiale in condizioni as-built e dopo trattamento termico completo permettendo di definirne tutti i parametri fondamentali per un suo utilizzo in fase di progettazione.
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Kdouh, Oussama. "Identificazione dinamica e calibrazione di un modello FEM di un ponte a struttura mista acciaio e calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
la tesi è focalizzata sull'identificazione dinamica, modellazione e calibrazione di due blocchi facenti parte di un ponte ferroviario a struttura mista acciaio-calcestruzzo. Si parte dall'acquisizione delle accelerazioni tramite accelerometri fissati in determinati punti sulla struttura per conoscere il suo comportamento dinamico. Le acquisizioni vengono poi elaborati tramite un codice MATLAB che sostituisca delle figure che mostrano le accelerazioni dei singoli canali di acquisizione, le deformate modali e le frequenze relative a ciascuno modo di vibrare ottenuto, inoltre a fine dell'elaborazione viene sostituito un foglio Excel contenete il numero della campata analizzata, il metodo applicato per l'identificazione dinamica, le frequenze naturali, velocità, smorzamento ed i vettori delle deformate modali. La seconda fase riguarda la modellazione di tali blocchi utilizzando un software agli elementi fini (MIDAS CIVIL), si modella l'impalcato come una lastra ortotropa simulando così il comportamento reale della struttura. si parte da un modello semplice di una lastra semplicemente appoggiata per poi complicare il modello cercando di avvicinarsi il più possibile al comportamento reale. A seguito della modellazione viene effettuata un'analisi modale che ci fornisce un determinato numero dei modi di vibrare con le relative frequenze, periodi naturali e pulsazioni. In ultima fase vengono confrontati i risultati ottenuti dal modello, in termini di frequenze e deformate modali con quelli ottenuti sperimentalmente così per conoscere il grado di prestazione del modello e per capire come ci si può procedere per miglioralo.
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Sbaraglia, Simone. "Sviluppo e validazione di un codice per il calcolo e la verifica di edifici industriali in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5439/.

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Abstract:
In questa Tesi di Laurea viene presentata un’interessante esperienza di implementazione numerica: lo sviluppo di un codice agli elementi finiti in grado di calcolare, verificare e ottimizzare edifici industriali in acciaio. Al giorno d’oggi, la tendenza delle imprese nel campo dell’ingegneria strutturale ed in particolare nel campo dell’edilizia industriale, è quella della specializzazione. E’ sempre più frequente, ad esempio nel campo dei capannoni industriali, che le aziende concentrino la loro attività solo su determinate tipologie costruttive, sulle quali ottimizzano il lavoro riducendo al massimo i tempi di progettazione, di costruzione e abbassando il prezzo. Il mondo dei programmi di calcolo, per la maggior parte, sembra aver preso una direzione di sviluppo opposta. Le case di produzione software mettono a disposizione dei progettisti strumenti sempre più raffinati, capaci di modellare dettagliatamente qualsiasi tipo di struttura, materiale, azione statica o dinamica; spesso questi programmi contengono anche un codice integrato CAD per il disegno della struttura e altri tools per lasciare all’utente la più grande libertà di azione possibile. Se da un lato questi strumenti danno al progettista la possibilità di una modellazione sempre più dettagliata, dall’altra parte hanno il limite di essere poco pratici per un tipo di progettazione standardizzato. Spesso quello di cui le imprese hanno bisogno è invece un programma creato ‘ad hoc’ per le loro attività che, grazie all’inserimento di pochi parametri, possa garantire una progettazione rapida e magari gestire non solo la fase di calcolo, ma anche quella di verifica e di ottimizzazione. In quest’ottica si inserisce lo sviluppo del codice eseguito in questa tesi. L’esposizione si articola in quattro parti. La prima, introduttiva, è dedicata alla descrizione delle tipologie di edifici monopiano in acciaio maggiormente diffuse, dei diversi tipi materiale, dei principali aspetti della normativa per queste costruzioni. Viene inoltre descritta la tipologia costruttiva implementata nel codice sviluppato. Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione del metodo agli elementi finiti, esponendone i fondamenti teorici e le principali fasi della costruzione di un codice di calcolo numerico per elementi monodimensionali. Nella terza parte è illustrato il codice sviluppato. In particolare vengono dettagliatamente descritti i moduli di generazione del modello, del solutore, del post-processore in grado di eseguire le verifiche secondo le normative vigenti, e quello dedicato all’ottimizzazione strutturale. In fine, nell’ultimo capitolo viene illustrato un esempio progettuale con il quale si è potuta effettuare la validazione del codice confrontando i risultati ottenuti con quelli di riferimento forniti da programmi attualmente in commercio. La presente dissertazione non mira alla “certificazione” di un software che sia in grado di fare calcoli complessi nell’ambito dell’ingegneria strutturale, ma lo scopo è piuttosto quello di affrontare le problematiche e gestire le scelte operative che riguardano la scrittura di un codice di calcolo. Programmatori non si nasce, ma si diventa attraverso anni di esperienza che permettono di acquisire quella sensibilità numerica che è definibile come una vera e propria “arte”. Ed è in questa direzione che si è svolta la Tesi, ovvero comprendere prima di tutto l’atteggiamento da assumere nei confronti di un elaboratore elettronico e, solo successivamente, passare ad un utilizzo consapevole per scopi progettuali.
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