Academic literature on the topic 'Acquisizione dati'

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Journal articles on the topic "Acquisizione dati"

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Ruggiero, R., E. Covelli, G. Carannante, M. C. Buonocore, and E. Leone. "L'esame Spect nella patologia del SNC in età pediatrica: Esperienze preliminari." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 167. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s268.

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Abstract:
I recenti progressi nella tecnologia Spect hanno prodotto un evidente aumento della sensibilità e della risoluzione dei sistemi di acquisizione ed elaborazione consentendo una estensione della applicazione della metodica a svariate patologie, particolarmente a quelle di pertinenza neurologica. In età pediatrica la Spect ha, negli ultimi anni, fornito ulteriori informazioni nello studio delle epilessie. Noi abbiamo iniziato da alcuni mesi ad applicare la metodica nello studio di patologie del SNC della prima età pediatrica. In questo lavoro vengono presentati i risultati preliminari e viene posta una iniziale verifica se i dati Spect, correlati con gli altri dati strumentali, possano essere utili nell'iter diagnostico di queste patologie.
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Dalprà, Pietro. "Il censimento delle opere campali risalenti alla Grande Guerra. Metodologia di rilievo e acquisizione dei dati." Rendiconti Online della Società Geologica Italiana 36 (September 2015): 56–59. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2015.143.

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3

Capobianco, Micaela, and Luca Cerniglia. "Coarticolazione temporale nelle combinazioni di gesti e parole: dati longitudinali in bambini nati a termine e pretermine nei primi due anni di età." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 547–74. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002005.

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Abstract:
Il presente lavoro esplora i legami temporali negli enunciati costituiti da 1 gesto e 1 parola durante il primo sviluppo comunicativo-linguistico, distinguendo tra combinazioni sin-crone e asincrone. Si analizza la produzione spontanea di 10 bambini singoli nati a termine e 2 pretermine, senza danno neurologico, osservati longitudinalmente nei primi due anni di età mediante videoregistrazioni delle interazioni a casa con la mamma, a cadenza mensile-bimensile tra 10-12 e 23-25 mesi, in accordo con la metodologia standard utilizzata negli studi sulla raccolta ed analisi delle produzioni spontanee. I risultati evidenziano che i bam-bini a termine con sviluppo tipico utilizzano un numero maggiore di combinazioni cross-modali sincrone, rispetto a quelle asincrone fin dalle prime fasi di sviluppo e in tutto il periodo osservato, dimostrando una precoce capacità di coarticolazione, sia semantica che temporale. Di contro, i bambini pretermine evidenziano una iniziale prevalenza di combina-zioni asincrone, rispetto a quelle sincrone, con un incremento successivo delle combinazioni sincrone durante il periodo osservato. Questo pattern evolutivo sembra più evidente nel bambino pretermine con più bassa età gestazionale (più prematuro). L'uso maggiore delle combinazioni asincrone su quelle sincrone, durante il secondo anno di età, potrebbe essere espressione di una condizione di rischio e di vulnerabilità che si esprime sia sul piano comunicativo-linguistico che socio-cognitivo tra i bambini pretermine senza danno neurologico nelle prime fasi di sviluppo. Considerando l'importanza del ruolo predittivo delle combinazioni di un gesto e una parola per le prime acquisizioni verbali, l'uso di una "multimo-dalità" poco coordinata sul piano temporale, durante il secondo anno di vita, potrebbe influire sui successivi processi di acquisizione. Tale dato rappresenta una conferma rispetto all'evidenza di profili di sviluppo disarmonici tra i bambini pretermine fin dalle prime ac-quisizioni.
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Vannucchi, L., P. Simonelli, G. Zanfranceschi, F. Niccolai, and G. C. Piperno. "Studio della biforcazione carotidea con Angio-TC spirale." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 109–13. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s214.

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Abstract:
Lo studio della biforcazione carotidea con l'accurata valutazione del grado di stenosi appare di fondamentale importanza per l'approccio terapeutico al paziente con malattia cerebrovascolare aterosclerotica. Pur essendo ancor oggi l'angiografia considerata il «gold standard» nello studio della patologia carotidea, altre metodiche meno costose e non invasive, come l'Eco-Doppler e l'Angio-RM, sono state utilmente impiegate. La crescente diffusione di apparecchiature TC ad acquisizione volumetrica ha permesso lo sviluppo di una nuova metodica di imaging nello studio della biforcazione carotidea: angio-TC. Con tale metodica sono stati studiati 40 pazienti: ove è stato possibile sono stati confrontati i dati angio-TC con quelli di uno studio angiografico digitale, trovando una corrispondenza superiore all'80%.
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5

du Boulay, E. P. G. H., B. Field, B. A. Teather, D. Teather, and D. Plummer. "Estrazioni dalla letteratura pubblicata delle acquisizioni conoscitive riguardanti la tomografia a risonanza magnetica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 473–82. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500411.

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Abstract:
Il presente lavoro descrive la nostra esperienza fatta nello svolgere un'accurata revisione della letteratura pubblicata sulle sezioni ottenute mediante risonanza magnetica nelle patologie cerebrali per ottenere conoscenze specialistiche che potrebbero essere utilizzate per consulenza sull'acquisizione di immagini. Si è cercato di delineare la sequenza di immagini studiata in base ad un numero limitato di caratteristiche significative (peso delle sezioni T1, T2, T2* e in densità di protoni, matrice di acquisizione, spessore della sezione, ecc.) e facendo riferimento alla letteratura, nel tentativo di collegare tali caratteristiche alla capacità della sequenza di contribuire a risolvere particolari problemi, quali la dimostrazione di una particolare malattia, la spiegazione della causa di una data combinazione di segni, sintomi e storia medica, l'anatomia circostante, l'estensione della lesione. Sono stati elaborati scale di misurazione delle caratteristiche della sequenza e metodi di valutazione del successo nella soluzione di problemi clinici, poi applicati ad articoli selezionati dalle pubblicazioni avvenute nell'arco di due anni sulle riviste Neuroradiology e American Journal of Neuroradiology. Del materiale analizzato, solo 40 articoli hanno fornito informazioni per un'analisi approfondita. Gli ostacoli incontrati sono stati dati mancanti e la specificazione incompleta delle sequenze. Pochissimi articoli davano una risposta esauriente agli interrogativi che cercavano di affrontare.
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Saletti, A., F. Calzolari, S. Ceruti, and R. Tamarozzi. "Misura con Angio-TC delle stenosi della biforcazione carotidea." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 115–25. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s215.

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Abstract:
Scopi del presente studio sono il confronto tra angio-TC ed angiografia digitalizzata intaarteriosa nello studio delle biforcazioni carotidee, la descrizione del metodo utilizzato in angio-TC per la quantificazione delle stenosi e la discussione dell'eventuale collocazione dell'angio-TC nel protocollo di studio di questa patologia. La nostra casistica comprende 16 pazienti, 12 maschi e 4 femmine, di età compresa tra 52 e 78 anni, sottoposti preventivamente ad esame ultrasonografico delle biforcazioni carotidee, risultato positivo per patologia ateromasica. Sono state studiate con angio-TC 32 biforcazioni carotidee, utilizzando un apparecchio Elscint CT Twin II.I dati sono stati acquisiti in maniera continua, con tecnica volumetrica (double helix - dual slice) per un tempo di scansione complessivo di 24 secondi. Sono stati somministrati 80 ml di mezzo di contrasto non ionico (300 mg I / 100 ml) per via endovenosa. Le acquisizioni sono state ottenute utilizzando una collimazione del fascio di 2,5 mm ed una velocità di spostamento del tavolo di 3,7 mm / sec (pitch 0,7). Le immagini «angiografiche» sono state successivamente ricostruite utilizzando l'algoritmo «maximum intensity projection» (MIP). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad angiografia digitalizzata intraarteriosa; ogni biforcazione carotidea è stata analizzata attraverso almeno 2 proiezioni angiografiche. La percentuale di stenosi è stata determinata secondo i criteri del North American Symptomatic Endarterectomy Trial (NASCET). Una concordanza globale tra le due metodiche nella misura dei diametri carotidei si è verificata in 23/32 casi (71,8%). La stenosi è stata sovrastimata dall'angio-TC rispetto all'angiografia digitalizzata in 6/32 casi (18,8%); in 3 casi (9,4%) la stenosi è stata sottostimata dall'angio-TC. Aspetti peculiari dell'angio-TC sono la possibilità di analisi della biforcazione in qualsiasi proiezione (rotazione delle immagini MIP), la precisa misurazione delle stenosi (ottenibile nelle immagini assiali) e l'individuazione delle componenti molli e/o calcifiche delle placche ateromasiche. La rapidità di acquisizione dei dati riduce al minimo l'evenienza di artefatti da movimento. A nostro parere l'angio-TC potrebbe essere attualmente eseguita dopo l'esame ultrasonografico e prima dell'eventuale endarterectomia per ottenere una ulteriore rappresentazione della biforcazione carotidea quando angio-RM e angiografia sono controindicate, quando l'angio-RM o l'angiografia forniscono reperti di dubbia interpretazione ed infine se necessario dimostrare la morfologia della placca o altre alterazioni della parete arteriosa (ad esempio aneurismi trombizzati).
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Santino, P., and R. Petsch. "Le Sequenze Turbo Spin Echo." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (February 1994): 71–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700111.

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Abstract:
Le sequenze spin echo sono fino al giorno d'oggi le più utilizzate nella tomografia con Risonanza Magnetica. Il loro principale vantaggio è l'alta sensibilita alle patologie delle immagine pesate in T2. Recentemente sono state introdotte nuove sequenze, denominate Fast Spin Echo o Turbo Spin Echo, a seconda dell'industria che le produce, le quali grazie ad un diverso modo di acquisire i dati permettono di ridurre i tempi di esame, mantenendo un contrasto simile alle immagini ottenute con le spin echo convenzionali. Lo schema di acquisizione diverso comporta delle piccole differenze con le immagini a cui sono abituati i neuroradiologi: segnale iperintenso del grasso anche nelle immagini pesate in T2; minore sensibilita agli artefatti da suscettibilità; presenza di altri artefatti, quali quello da troncamento o l'effetto bordo, visibili soprattutto se non si scelgono opportunamente i parametri. Tali sequenze si sono rivelate molto interessanti non solo per il risparmio di tempo, ma anche per gli studi in alta risoluzione o per applicazioni cliniche particolari.
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Lombardi, Duccio, and Tommaso Alterini. "Nuove tecniche di transgenesi e imaging: neuro e nefro-applicazioni. Parte 1." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 30, 2014): 173–81. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.883.

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Abstract:
L'evoluzione delle tecniche e delle applicazioni legate all'impiego di animali geneticamente modificati, unite a un forte progresso nello sviluppo di sistemi di imaging volti a garantire una sempre maggiore risoluzione, permettono oggi di analizzare nei più fini dettagli un'ampia gamma di fenomeni fisiopatologici. La fusione delle nuove metodiche applicabili nei due campi ha reso possibile, per esempio, non solo l'analisi di processi biologici in vivo nel momento in cui avvengono, ma anche la loro visualizzazione a livello dell'intero organo. Allo stesso tempo è possibile creare ricostruzioni in due o in tre dimensioni dell'intero organo o di sue particolari unità funzionali. A ciò è inoltre possibile aggiungere la dimensione temporale grazie ad analisi in time lapse o per acquisizione di dati in maniera continua. La finalità di questo primo contributo è volta alla revisione delle più recenti innovazioni nei campi della transgenesi e della microscopia, con particolare attenzione a come tali innovazioni sono realizzate e ai vantaggi che ne derivano. Le possibili applicazioni e i vantaggi derivanti dall'impiego di tutti questi sistemi saranno invece analizzati e valutati in maggior dettaglio nel prossimo numero di questa rubrica.
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Rillo, Mariano, Pompeo E. Maggio, Angelo Aloisio, and Davide Aloisio. "Follow up a lungo termine dell’ablazione ibrida della fibrillazione atriale persistente o persistente di lunga durata con tecnica Convergent: la prima esperienza in Italia." Cardiologia Ambulatoriale, no. 2 (September 30, 2020): 88–101. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-2-2.

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Abstract:
Introduzione: I dati a lungo termine del follow up dei pazienti (pz) sottoposti ad ablazione (A) transcatetere con radiofrequenza (RF) endocardica (Endo) della fibrillazione atriale (FA) persistente (P) o di lunga durata (LD) si sono dimostrati meno incoraggianti rispetto a quelli ottenuti per la FA parossistica. Recentemente una tecnica ibridadi A epicardica (Epi) e Endo, ha dimostrato di essere più efficace della sola A-Endo. Scopo: lo scopo del nostro studio è stato quello di riferire la nostra esperienza nell’esecuzione di questo approccio. Metodi e risultati: 15 pz con FAP (11) o FAP-LD (4), 9 maschi e 6 femmine, età media 67 ± 7 anni, precedentemen-te trattati senza successo con singola (10 pz) o multiple (5 pz) sessioni di A-Endo sono stati sottoposti a A-Epi per silenziare l’atrio sinistro posteriore (ASP). Un mese dopo l’A-Epi abbiamo eseguito una A-Endo per cercare even-tuali aree residue delle vene polmonari (VP) o dell’ASP che avrebbero potuto richiedere un ulteriore trattamento. Inoltre, abbiamo eseguito una mappabipolare ad alta densità utilizzando il sistema CARTO 3D, con acquisizione di almeno 2.000 punti al fine di identificare la fibrosi al di fuori dell’ASP. L’A-Epi ha richiesto un numero di righe di linee di ablazione di 1 in 3 pz (20%) e 2 in 12 pz (80%), con una media di 9 ± 3 linee nella riga inferiore e 7 ± 1 nella superiore. In un solo pz abbiamo osservato versamento pericardico ed è stato l’unico fallimento della nostra serie. l’A-Endo ha dimostrato 19 gaps di conduzione che hanno interessato 4 VP nel 21,4% dei pz e 41 gaps dell’ASP nel 71,4% dei pz. La fibrosi al di fuori dell’ASP è stata osservata in 6 pz. Non sono stati rilevati episodi di FA nell’84,6% dei pz al diciottesimo mese di follow-up; il 30.8% dei pz è stato trattato con Amiodarone. Conclusioni: l’A-Epi e l’A-Endo si sono dimostrate efficaci per il trattamento della FAP o FAP-LD con un rischio accettabile di complicanze, sebbene il numero limitato di casi e la natura osservazionale dello studio richiedano cautela nelle conclusioni.
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Pellicanò, G., M. Cellerini, and G. Dal Pozzo. "Il ruolo della TC e dell'Angio-TC." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 35–43. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s205.

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Abstract:
La Tomografia Computerizzata, grazie alle continue innovazioni tecnologiche, consente oggi di poter studiare accuratamente le biforcazioni carotidee, in tempi rapidi, con elevata risoluzione spaziale dopo somministrazione a bolo di dosi non elevate di mezzo di contrasto. Le apparecchiature ad acqusizione spirale permettono un ulteriore incremento qualitativo delle immagini e delle successive ricostruzioni. L'esame viene effettuato con strati sottili di 1–3 mm di spessore, con tempi di scansione rapidi ed una quantità totale di contrasto d 100–150 ml. Nel caso di acquisizione con apparecchio spirale l'inizio dell'esame avviene 20 sec dopo il termine della somminitrazione del contrasto a bolo con iniettore. Molteplici sono gli algoritmi ricostruttivi sia multiplanari che tridimensionali; quelli più comunemente usati sono il Multiplanar Reformatting per le ricostruzioni sui vari piani dello spazio, il Maximum Intensity Projection per la ricostruzione esclusivamente delle strutture vascolari, e lo Shaded Surface Display per ottenere immagini tridimensionali. Nel caso di steno-occlusioni aterosclerotiche la TC identifica con precisione la sede della lesione e fornisce importanti informazioni sulla natura della placca:ciò permettere di distinguere le placche calciche, «dure», ad elevata densità da quelle fibrolipidiche, «molli» che risultano ipodense rispetto al lume opacizzato dal contrasto. Nelle placche «miste» entrambe le componenti vengono ben rilevate, cosi come la loro disposizione lungo la parete del vaso. È inoltre agevole l'analisi della superficie endoluminale della placca con la possibilità, in alcuni casi, di evidenziare piccole ulcerazioni superficiali punto di partenza di microemboli. Con TC viene anche misurata la percentuale di stenosi sia applicando i criteri del NASCET, sia come rapporto tra area totale del vaso e area del lume residuo come rapporto tra diametro massimo del vaso e diametro del lume residuo. Le ricostruzioni multiplanari e tridimensionale forniscono la visione longitudinale del vaso ed ulteriori dati sulla disposizione e dimensione dell'ateroma. Anche nel caso di dissecazione carotidea la TC consente il rilievo della lesione e la sua evoluzione nel tempo: nella fase acuta all'esame diretto, l'ematoma sottointimale è leggermente iperdenso; diventa poi isodenso rispetto al lume e per tale motivo il reperto più significativo e quello di riduzione del calibro vasale. La TC è in grado agevolmente di rilevare la presenza di aneurismi e pseudo-aneurismi carotidei nonchè le compressioni ab estrinseco di questi vasi fornendo importanti informazioni sia morfologiche che di natura.
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Dissertations / Theses on the topic "Acquisizione dati"

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Ferracin, Andrea. "Acquisizione, ricostruzione ed analisi di dati rotazionali da dispositivo mobile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6704/.

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Abstract:
Abbiamo analizzato il comportamento di dispositivi mobili allo scopo di acquisire, ricostruire ed analizzare dati rotazionali da veicoli in movimento. E' possibile ricostruire solo l'urto iniziale di un incidente tra automobili attraverso segnale GPS e accelerometri interni ai veicoli, non è possibile ricostruire l'intera dinamica dell'incidente poiché si perde la rotazione assunta dai mezzi di trasporto dopo l'urto. Per questo scopo abbiamo studiato il comportamento di un dispositivo mobile capace di percepire movimenti rotatori. Abbiamo creato un'architettura software per ricostruire graficamente ed analizzare le rotazioni di una piattaforma Arduino, ovvero un prototipo dotato di accelerometro e giroscopio. Per studiare le rotazioni è stata applicata la matematica dei quaternioni. Abbiamo trovato algoritmi che ricavano le rotazioni attraverso le velocità angolari fornite dalla piattaforma, ed anche attraverso componenti hardware specializzati in rotazioni. Entrambe le soluzioni riescono ad interpretare correttamente la rotazioni del dispositivo nell'intervallo di tempo in cui si può sviluppare un incidente.
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Borelli, Giovanni. "Acquisizione ed analisi di dati utilizzando cloud computing: uno studio di fattibilità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1865/.

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Marra, Matteo. "Sviluppo di un modulo di acquisizione dati ad elevato throughput da amplificatori per elettrofisiologia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8860/.

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Abstract:
Lo scopo dell'elaborato di tesi è la progettazione e lo sviluppo di alcuni moduli di un software per la lettura ad elevato throughput di dati da particolari dispositivi per elettrofisiologia sviluppati dall'azienda Elements s.r.l. Elements produce amplificatori ad alta precisione per elettrofisiologia, in grado di misurare correnti a bassa intensità prodotte dai canali ionici. Dato il grande sviluppo che l'azienda sta avendo, e vista la previsione di introdurre sul mercato nuovi dispositivi con precisione e funzionalità sempre migliori, Elements ha espresso l'esigenza di un sistema software che fosse in grado di supportare al meglio i dispositivi già prodotti, e, soprattutto, prevedere il supporto dei nuovi, con prestazioni molto migliori del software già sviluppato da loro per la lettura dei dati. Il software richiesto deve fornire una interfaccia grafica che, comunicando con il dispositivo tramite USB per leggere dati da questo, provvede a mostrarli a schermo e permette di registrarli ed effettuare basilari operazioni di analisi. In questa tesi verranno esposte analisi, progettazione e sviluppo dei moduli di software che si interfacciano direttamente con il dispositivo, quindi dei moduli di rilevamento, connessione, acquisizione ed elaborazione dati.
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Schipilliti, Luca. "Progetto del software di acquisizione ed elaborazione dei dati di un Sonar multibeam." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21608/.

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Abstract:
L'obiettivo del progetto noto come SUSHI DROP è quello di realizzare un drone sottomarino AUV dotato di MBES con il relativo software di acquisizione ed altre tipologie di sistemi per la caratterizzazione geofisica, biologica e biomarina dell'ambiente subacqueo. In questo contesto il presente lavoro di tesi è volto in particolar modo allo sviluppo del software di acquisizione ed elaborazione dei dati in uscita dal sonar multibeam. Tali dati dovranno essere letti, riorganizzati, interpretati ed elaborati al fine di poter ottenere informazioni utili relative a ciò che si trova sul fondale del mar Adriatico ed alla sua morfologia tramite acquisizioni batimetriche. Inoltre sarà possibile ricavare informazioni su ciò che sta all'interno della colonna d'acqua sottostante il drone tramite acquisizioni Water Column. Questa tesi sarà quindi focalizzata sullo sviluppo del codice che dovrà effettuare tutte queste operazioni, andando a rispettare quelli che sono i vincoli imposti dal tipo di dati che vengono forniti dal dispositivo di acquisizione e le non idealità dello stesso nello svolgimento della propria funzione. Una prima parte di questo elaborato andrà descrivere il processo di lettura ed interpretazione dei dati forniti dal MBES Sonic2020, in modo da avere un modello iniziale su cui poter lavorare per scrivere i primi algoritmi che si occuperanno della correzione dei dati e di una semplice quanto immediata rappresentazione degli stessi. Successivamente si passerà ad una fase di generazione e simulazione di dati fittizi, per poter esser certi della validità di quanto definito in precedenza. Infine verrà descritto il processo seguito per rappresentare in maniera completa i dati ottenuti dalle precedenti elaborazioni, valutando e confrontando le prestazioni di due diversi algoritmi,IDW e Kriging.
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Sorbelli, Sara. "La digitalizzazione dei prodotti ceramici: un protocollo di acquisizione e rappresentazione dei dati." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha analizzato i principali materiali da costruzione presenti sul mercato italiano come Oggetti BIM, ed ha elaborato una loro possibile evoluzione all’interno di un software BIM authoring. La sperimentazione nasce nell’ambito del progetto “eBIM” di ricerca e innovazione della Regione Emilia Romagna, finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale (POR_FESR 2014-2020) e in particolare ha riguardato la definizione di un protocollo di acquisizione e rappresentazione dei dati, ovvero una struttura informativa, che ha portato alla creazione di un database di un campione consistente di materiali da costruzione: laterizi, piastrelle, malte e intonaci. Il database contiene al suo interno una ricca selezione tra i prodotti di alcune delle principali aziende del settore produttivo di piastrelle di ceramica e laterizi, che hanno contribuito all’arricchimento semantico dei modelli BIM. Attraverso il software ArchiCAD, i prodotti selezionati sono stati digitalizzati, come materiali da costruzione, inserendo i valori delle relative proprietà nella struttura informativa creata. Per le piastrelle di ceramica è stato sviluppato anche un contenuto informativo geometrico, ovvero prototipi tridimensionali di Oggetti BIM parametrici, che sono stati esportati in formati OpenBIM, facilitando quindi l’interoperabilità e l’interscambio dei dati. Il protocollo rappresenta una nuova metodologia di digitalizzazione del prodotto che rende disponibili al progettista i dati necessari per il confronto e la selezione dei materiali da costruzione presenti sul mercato, incentivando le aziende a compiere il primo passo verso la digitalizzazione del prodotto per favorirne l’acquisto. La struttura informativa sviluppata per i prodotti ceramici sarà sia valutata in sede di comitato UNI come parte della nuova normativa, sia messa a disposizione da Confindustria Ceramica ai suoi associati come modello di riferimento per creare prodotti digitali o aggiornare quelli già esistenti.
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Veronesi, Alessandro. "Proposta metodologica per acquisizione e verificabilita di dati in rete trasmessi in maniera cifrata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8971/.

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Abstract:
Lo sviluppo di tecnologie informatiche e telematiche comporta di pari passo l’aumento di dispositivi informatici e di conseguenza la commissione di illeciti che richiedono l’uso di tecniche dell’informatica forense. Infatti, l'evoluzione della tecnologia ha permesso la diffusione di sistemi informatici connessi alla rete Internet sia negli uffici che nelle case di molte famiglie: il miglioramento notevole della velocità di connessione e della potenza dei dispositivi comporta l’uso di un numero sempre maggiore di applicazioni basate sul web 2.0, modificando lo schema classico d’uso del mezzo e passando da utente “lettore” a utente “produttore”: si potrebbe quasi porre la domanda “Chi non ha mai scritto un commento su un social network? Chi non ha mai caricato un video su una piattaforma di video sharing? Chi non ha mai condiviso un file su un sito?”. Il presente lavoro si propone di illustrare le problematiche dell’acquisizione del traffico di rete con particolare focus sui dati che transitano attraverso protocolli cifrati: infatti, l’acquisizione di traffico di rete si rende necessaria al fine di verificare il contenuto della comunicazione, con la conseguenza che diventa impossibile leggere il contenuto transitato in rete in caso di traffico cifrato e in assenza della chiave di decifratura. Per cui, operazioni banali nei casi di traffico in chiaro (come la ricostruzione di pagine html o fotografie) possono diventare estremamente impegnative, se non addirittura impossibile, quando non si sono previsti appositi accorgimenti e in assenza di idonei strumenti. Alla luce di tali osservazioni, il presente lavoro intende proporre una metodologia completa di acquisizione e uno strumento software che agevoli il lavoro di ricostruzione, e quindi verifica, dei dati contenuti nel traffico catturato, anche cifrato. Infine, verranno mostrati dei casi esemplificativi nei quali tale metodologia si rende opportuna (o meglio, necessaria) con test di ricostruzione dei dati eseguiti con il tool SSLTrafficReader.
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Pesaresi, Matteo. "Ottimizzazione e validazione di un protocollo di acquisizione dati per un sistema di impedenziometria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9285/.

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Abstract:
Il seguente progetto di tesi si basa sull’ottimizzazione del protocollo impiegato da un impedenziometro per l’analisi spettrale della pelle, con l’obiettivo di individuare la presenza di un tumore. Il lavoro è poi proseguito con la validazione dello strumento per mezzo di un lavoro di misura su resistenze semplici e impedenze complesse.
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Pastore, Cesare. "Progetto software/firmware di un’interfaccia per acquisizione dati da un nodo sensore basato su microcontrollore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12957/.

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Abstract:
L'elaborato descrive le modalità di progettazione e programmazione di un firmware per il microcontrollore PIC16F1823 che implementa lo scambio di dati tra un nodo sensore e un personal computer, tramite i protocolli UART e SPI.
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Gessi, Luca. "Sviluppo di una piattaforma software per acquisizione dati da un sistema di misura di impedenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8997/.

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Abstract:
Il progetto è il proseguimento di una tesi di laurea1 in cui si è studiato un metodo di analisi della salute della pelle non invasivo. A tale scopo si è approfondito il tema della spettroscopia d'impedenza ed è stato realizzato un sistema per la loro misura. Questo sistema prevede l'utilizzo di una parte analogica formata da un generatore di segnale sinusoidale a frequenza variabile e la circuiteria per estrarre i valori efficaci di tensione e corrente e il valore di fase. La parte digitale, invece, condiziona il segnale del blocco analogico agendo su trimmer digitali, acquisisce i dati e li trasmette tramite la UART. Lo strumento effettuava le misurazioni ed inviava continuamente i dati grezzi al computer, tramite un convertitore UART/USB, risultando poco versatile. L'obiettivo del progetto è realizzare una piattaforma software che comunichi con l'hardware, permettendo la configurazione dello strumento e la manipolazione dei dati grezzi ricevuti, svincolando quindi l'utente dai problemi di basso livello. Si è studiato un protocollo di comunicazione che permette la trasmissione di maggiore informazione e sono stati scelti dei comandi mnemonici che lo strumento possa facilmente interpretare. Il progetto prevede quindi una prima fase di modifica del vecchio firmware, in modo che il microcontrollore possa leggere e comprendere i dati ricevuti tramite la UART. Nella seconda fase si è sviluppato il software utilizzando il linguaggio di programmazione Java. Lo sviluppo comprende lo studio delle librerie grafiche offerte da JavaFX (soprattutto per la rappresentazione dei dati grezzi in grafici a due assi), di un metodo di gestione e salvataggio su disco delle impostazioni del sistema, della comunicazione seriale e infine del sistema software nella sua completezza. Alcune prove sperimentali sono infine state svolte per verificare la funzionalità dei due sistemi, firmware e software.
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Cellarosi, Francesco Giuseppe. "Progetto software/firmware di un'interfaccia grafica per acquisizione dati da un nodo sensore basato su microcontrollore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12438/.

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Abstract:
Nell’ambito della progettazione di circuiti elettronici assume un ruolo fondamentale la possibilità di contare su ambienti di verifica stabili e integrati, che riescano ad interfacciare il dispositivo con sistemi a più alto livello, ad esempio un calcolatore. Questo vale in maniera ancora più significativa se consideriamo dispositivi come sensori per acquisizioni a basso consumo, che richiedono tensioni di funzionamento relativamente basse e risultano molto sensibili al rumore indotto dalla scheda di test. L'obbiettivo di questo elaborato è quello di sviluppare un'interfaccia grafica, in linguaggio Java, che permetta l’acquisizione dati da un nodo sensore collegato ad un microcontrollore. Il microcontrollore da un lato è collegato al sensore tramite interfaccia seriale SPI e da esso riceve dati, dall’altro lato è collegato tramite interfaccia seriale UART ad un calcolatore su cui viene eseguita l’applicazione oggetto della tesi, che comunica col sensore e rende disponibili all'utente i dati acquisiti attraverso un'apposita interfaccia grafica. I requisiti richiesti per l’interfaccia grafica sono i seguenti: permettere all’utente di selezionare la porta seriale con cui voler comunicare e i parametri della porta seriale scelta (baud rate, numero di bit di dato, numero di bit di stop), permettere all’utente tramite la pressione di un pulsante di inizializzare la porta seriale scelta, permettere all’utente di effettuare scrittura e lettura di dati dal sensore. L’interfaccia di comunicazione del sensore può essere vista come una memoria costituita da una serie di registri ad 8 bit accessibili in lettura e scrittura; è quindi necessario, sia in fase di lettura che scrittura, sapere a quale dei registri del sensore l’utente voglia accedere.
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Books on the topic "Acquisizione dati"

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Azzari, Margherita, ed. Beni ambientali e culturali e Geographic Information Systems. III Workshop (Firenze, giugno 2002). Florence: Firenze University Press, 2003. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-117-9.

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Abstract:
Il CD-ROM raccoglie i contributi del terzo incontro fiorentino Beni ambientali e culturali e Geographical Information Systems (giugno 2002) che, come quelli degli anni passati, hanno come oggetto applicazioni basate su GIS e relative a beni archeologici, culturali, ambientali. Verranno proposte metodologie di acquisizione delle fonti, di gestione delle informazioni e di analisi dei dati idonee alla tipologia dei beni studiati. Ad unire i contributi è stato scelto, quest'anno, il tema GIS e Internet. ______________________________________________
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Ammannati, Francesco, ed. Assistenza e solidarietà in Europa Secc. XIII-XVIII / Social assistance and solidarity in Europe from the 13th to the 18th Centuries. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-367-0.

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Abstract:
Il periodo compreso fra Medioevo ed Età Moderna registra una significativa evoluzione del welfare, attraverso il consolidamento e la specializzazione di istituzioni nate o trasformatesi con la precisa funzione di fare attività di solidarietà e assistenza. È attorno a queste istituzioni che si sono concentrate le ricerche raccolte in questo volume, con l’obiettivo di delinearne la nascita e l’evoluzione, ma anche le fonti di finanziamento e autofinanziamento, le strategie e le modalità di acquisizione delle risorse, la gestione e la evoluzione dei patrimoni, l’organizzazione funzionale e i costi interni di sostegno ai bisognosi e di gestione del personale. Quelle istituzioni giocarono spesso un ruolo significativo nel territorio in cui operavano e numerosi contributi si soffermano sugli effetti economici e sociali prodotti dalla loro azione, non solo in termini di redistribuzione del reddito e mantenimento della pace sociale, ma anche in relazione all’eventuale rapporto con la realtà produttiva, grazie all’immissione sul mercato di prodotti e servizi svolti dagli assistititi o dal personale dell’istituzione. Un’ultima sezione è infine dedicata alle reti di assistenza non formali (solidarietà e forme di credito in seno alle famiglie, ai gruppi di indigenti, alle comunità), attraverso le quali gli individui, le comunità e l’intera società, in assenza o carenza di strutture formalizzate, tentarono di proteggersi dai rischi legati all’indigenza e alla incapacità fisica.
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Book chapters on the topic "Acquisizione dati"

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Stoyanova, Nataliya. "Resistenza all’acquisizione della struttura del discorso e della gerarchizzazione sintattica in un corpus acquisizionale italo-russo." In Le lingue slave tra struttura e uso, 305–21. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-328-5.17.

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Abstract:
In this paper we present some statistics data regarding the preferential choices of native speakers of Russian and Italian and of Italian speakers of Russian with respect to the discourse structure and syntactic hierarchy. The research was conducted on the material of an original acquisition corpus, and has demonstrated that the discourse level is more resistant to the acquisition of the second language norms than the macrosyntactic level.
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