Academic literature on the topic 'Agricoltura Sociale'

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Journal articles on the topic "Agricoltura Sociale"

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Fazzi, Luca. "Sviluppo legale ed ecosostenibile nelle aree rurali svantaggiate del sud Italia: il ruolo delle imprese sociali." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 27–44. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126002.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo è di analizzare empiricamente il ruolo che le imprese sociali giocano all'interno di una più ampia strategia per lo sviluppo rurale in aree del sud Italia afflitte dalla presenza di criminalità organizzata e difficoltà di sviluppo. La ricerca è basata su 20 interviste in profondità con presidenti e dirigenti di organizzazioni di agricoltura sociale in quattro regioni meridionali: Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. I risultati mostrano come le imprese sociali sono attori rilevanti per il cambiamento e per lo sviluppo economico e sociale nelle aree rurali. L'indagine mette in luce inoltre come anche altri fattori politici, organizzativi e di contesto sono importanti per rendere capaci le imprese sociali di promuovere sviluppo locale.
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Ascione, Elisa, and Manuela Scornaienghi. "L'agricoltura legale: i terreni agricoli confiscati alla criminalitŕ organizzata." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (August 2009): 153–73. http://dx.doi.org/10.3280/qu2009-003008.

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Abstract:
- This paper examines the role of social agriculture in disseminating the culture of legality in agricultural areas fallen prey to organized crime. It also investigates the relations between corruption and crime, underlining their negative effects on the economic growth of areas, as well as their social implications, highlighting the positive role of the social farm. In this respect the confiscation of land belonging to criminal organizations and its social use is of key importance for the institutions in asserting the rule of law. Furthermore, the article analyzes the assignment and geographic range of lands, pointing out institutional problems and the role of local administrations.EconLit Classification: Q100, Q130, Q150, K400Keywords: Social Agriculture, Legality, Social FarmsParole chiave: Agricoltura sociale, Legalitŕ, Cooperative sociali
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Cornice, Alessandro. "La condizione dei braccianti agricoli di origine straniera." Sinappsi 12, no. 1 (2022): 80–93. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-7.

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Abstract:
La crisi pandemica degli ultimi due anni ha messo in evidenza il contributo essenziale dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro del settore primario. Il blocco delle frontiere ha esplicitato il fabbisogno dei lavoratori migranti per la tenuta delle filiere dell'agroalimentare. Tuttavia, nonostante siano stati riconosciuti come lavoratori essenziali, le loro condizioni di vita e lavoro risultano ancora esposte al rischio di emarginazione sociale e sfruttamento lavorativo. In una prospettiva di miglioramento, il presente contributo intende dare conto dei primi esiti dell’azione di sistema contenuta nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022. ****** EN: The Covid-19 crisis highlighted the role of foreign workers in the agricultural labour market. Although considered as key-workers, migration increases the risk of labour exploitation and socio-economic vulnerability. This article aims to describe the first results of the system action included in the Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022.
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Losavio, Clelia. "Agricoltura sociale e tutela delle risorse agricole nella legislazione regionale del 2013." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (May 2015): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/aim2013-003007.

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Fanizza, Fiammetta. "La città giardino secondo l'agrarian urbanism: multifunzionalità in agricoltura e benessere sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 106 (April 2015): 137–47. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-106010.

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Simonetto, Michele. "Accademie agrarie italiane del XVIII secolo. Profili storici dimensione sociale (prima parte)." SOCIETÀ E STORIA, no. 124 (October 2009): 261–302. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-124003.

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Abstract:
- The author outlines the chronological development of agrarian academies in eighteenth century Italy and connects it with the cultural, social, economic and political context in the various states concerned. The author points out common traits and dissimilarities between different areas, the changing relationship between the State and civil society, the links between local patriotism and cosmopolitan inclinations. Thr eclectical nature and the limits of the movement are also dealt with, as are historiographical debates and questions still open for research.Key words: agrarian societies; agriculture; agronomy; enlightenment; historiography; reformsParole chiave: accademie agrarie; agricoltura; agronomia; illuminismo; riforme; storiografia.
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de Salvo, Paola, and Viviana Calzati. "Agricoltura sociale e detenzione: l'esperienza della Cooperativa 153 nella casa circondariale Capanne di Perugia." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 109 (March 2016): 129–46. http://dx.doi.org/10.3280/sur2016-109009.

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Spalletti, Stefano. "Economia, diritto e agricoltura: vecchie e nuove prospettive di ricerca su Ghino Valenti." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 129–48. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001005.

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Abstract:
Nela letteratura accumulatasi dopo la sua morte, mancano ancora alcuni aspetti significativi della bibliografia scientifica di Ghino Valenti. Con questo lavoro si vuole riavviare un percorso teso a stimolare nuove e più ampie ricerche sul personaggio. Il timing della ripresa degli studi su Valenti è legato ai cento anni trascorsi dalla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 20 novembre 1920. Fonte significativa per Valenti è l'articolata e complessa eredità di Romagonosi, il suo sapere allo stesso tempo unificante e pratico. Da esso Valenti trae l'attitudine all'indagine economica e sociale e la connessione stretta dell'economia con il diritto. Quest'ultima fa presa, soprattutto, sull'economia agraria, sulla politica economica-agraria e su quella generale.
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Rota, Marco. "Welfare aziendale e alimentazione alla Dalmine: dalle origini al secondo dopoguerra." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (September 2020): 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2018-002007.

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Abstract:
Il coinvolgimento delle imprese nel settore dell'alimentazione popolare costituisce un fenomeno storico significativo ed estremamente articolato. L'articolo analizza le molteplici provvidenze alimentari varate dalla Dalmine nel quadro delle politiche di welfare aziendale, ricostruendo un caso peculiare di integrazione fra agricoltura e industria in un contesto sociale e territoriale fortemente plasmato dall'impresa. Inizialmente vengono descritte le politiche annonarie attuate sino alla fine degli anni Venti, attraverso lo snodo cruciale della Grande Guerra. Nella seconda parte si esaminano le strutture agricole e le provvidenze alimentari sviluppate dalla Società durante gli anni Trenta, in sintonia con gli orientamenti autarchici del regime fascista. In seguito, vengono analizzate le politiche implementate durante il secondo conflitto mondiale, quando la drammatica carenza di generi di consumo e le difficoltà di approvvigionamento costrinsero la Dalmine ad ampliare il proprio ruolo sociale, in maniera non dissimile rispetto ad altre grandi imprese italiane. Nell'ultima parte si osserva l'evoluzione delle provvidenze alimentari e delle strutture agricole nei primi anni del dopoguerra, entro il quadro di una ridefinizione complessiva dell'intero sistema di welfare aziendale costruito nei decenni precedenti
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Cuffaro, Nadia, and David Hallam. ""Land grabbing" nei Paesi in via di sviluppo: investitori esteri, regolamentazione e codici di condotta." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002006.

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Abstract:
L'articolo tratta gli sviluppi recenti degli investimenti esteri diretti in agricoltura nei paesi in via di sviluppo (Pvs). Tre sono agli argomenti analizzati. Il primo č l'evidenza empirica sulla recente crescita delle acquisizioni di terra per usi agricoli nei paesi in via di sviluppo da parte d'investitori esteri (land grabbing) e la questione collegata del ruolo del controllo sulla terra nel processo d'internazionalizzazione dell'agricoltura dei Pvs. Il secondo sono i possibili rischi di tali progetti, derivanti essenzialmente dal fatto che l'attuale ondata di investimenti riguarda contesti in cui molti soggetti dipendono da diritti di proprietŕ sulla terra poco certi e sono perciň esposti al rischio di gravi perdite. Infine, si discute il possibile ruolo della responsabilitŕ sociale delle imprese e di un codice di condotta promosso su base internazionale nel mitigare tali rischi.
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Dissertations / Theses on the topic "Agricoltura Sociale"

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Ceccarini, Linda <1989&gt. "Agricoltura sociale: nuova opportunità di sviluppo rurale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6481.

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Abstract:
L’agricoltura è un settore che desta molta attenzione a livello comunitario sia perché occupa una porzione rilevante del territorio sia perché riveste un ruolo chiave nelle attività produttive ed economiche dell’Unione Europea. Grazie al suo carattere multifunzionale, essa assume una posizione importante nella gestione e tutela del territorio, conservazione del paesaggio, rivitalizzazione delle zone rurali sempre in stretta relazione con l’insieme delle attività connesse direttamente e indirettamente al settore primario. Uno degli aspetti multifunzionali dell’agricoltura è quello sociale il quale si pone come un nuovo approccio di sviluppo rurale, mediante il quale è possibile offrire una concreta possibilità di costruire un diverso ed innovativo sistema di welfare. La tesi analizza il fenomeno partendo dall’evoluzione della Politica Agricola Comunitaria evidenziandone i momenti principali, facendo particolare attenzione all’aspetto multifunzionale che man mano si è fatto strada all’interno di queste politiche. Nel secondo capitolo si esplica il carattere sociale dell’agricoltura spiegandone il significato e le potenzialità ed evidenziando il ruolo che l’agriturismo può assumere in merito a questo aspetto. Il terzo capitolo tratta il caso di studio della regione Marche in relazione all’importanza che l’agricoltura sociale ha assunto nella regione e i benefici generati da essa.
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Cocchi, Federico Michelangelo <1988&gt. "AGRICOLTURA SOCIALE: ANALISI DEL FENOMENO E DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DELLE AZIENDE SOCIALI IN VENETO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3879.

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Abstract:
L’Agricoltura sociale si pone come un modello innovativo di welfare sociale, che svolge un’azione di ponte tra politiche agricole e politiche sociali, del lavoro, formative, sanitarie e della giustizia. Questo fenomeno, da sempre caratterizzante l’agricoltura ma di recente sviluppo e diffusione, permette di coniugare gli elementi basilari del modo agricolo con le esigenze e i bisogni del mondo sociale, creando percorsi di inclusione sociale/cura per persone in situazione di disagio e di valorizzare l’agricoltura multifunzionale nel campo dei servizi alla persona, nella produzione agricola di qualità, nella sperimentazione e innovazione delle pratiche agricole nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Al contempo, le pratiche di agricoltura sociale offrono un rilevante contributo allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali, in quanto creano nuove opportunità di reddito e di occupazione, offrono concrete prospettive di inclusione sociale per soggetti vulnerabili, generano servizi per il benessere delle persone e delle comunità, migliorano la qualità della vita nelle aree rurali e periurbane. La tesi analizza l’agricoltura sociale presentandone i suoi caratteri di sintesi e le sue finalità, il quadro normativo di riferimento e la diffusione in Europa ed in Italia di queste pratiche. Vengono in seguito presi in considerazione le varie tipologie di soggetti coinvolti, dagli utenti alle società agricole o cooperative fino a tutti quegli enti pubblici interessati al mondo agricolo-sociale; dopo aver definito quali siano le politiche comunitarie di incentivazione collegate all’agricoltura sociale, le relative misure e i finanziamenti ad esse collegati, l’elaborato espone i principali strumenti utilizzati per effettuare un’analisi di efficienza delle aziende operanti in questo settore. Infine la tesi propone di tracciare una panoramica sulla situazione delle aziende agricole sociali in Veneto e presentando inoltre un caso aziendale
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Ferrante, Francesca <1988&gt. "Con le mani nella terra. Innovazione nel lavoro sociale e tutela ambientale attraverso esperienze di agricoltura sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5505.

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Abstract:
L'Agricoltura Sociale è un fenomeno in crescita e in Italia viene praticato con modalità diverse e da soggetti eterogenei. Attraverso questa analisi si intende entrare in prima persona in alcune realtà rappresentative. Tramite l'osservazione partecipante e interviste non strutturate, si vuole comprendere quali relazioni ruotano attorno al fenomeno. Si tenteranno di individuare le potenzialità innovative di un nuovo welfare locale nato dall'incontro di due mondi: quello agricolo e quello del sociale.
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Tosto, Alfredo. "Evoluzione della politica agricola comune ed affermazione della multifunzionalita' in agricoltura: l'agricoltura sociale in Sicilia." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/372.

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Abstract:
Questo lavoro, approda ad una nuova modalita' di fare agricoltura, quella sociale, a partire dalla lunga evoluzione delle Politiche Agricole Comunitarie inizialmente volte a incrementare il settore agricolo e gli approvvigionamenti, nonche' il reddito di operatori e consumatori, ed avente come principale strumento il prezzo d'intervento, il quale verra' superato dalla modulazione verso le politiche di sviluppo rurale, le quali puntando principalmente su: disaccoppiamento, condizionalita' e multifunzionalita', grazie ad una ritrovata attenzione per la salute, la qualita', l'ambiente, l'etica e la cultura; pervengono ad un'agricoltura sociale in gran parte ancora da sviluppare. Da queste basi, l'elaborato si snoda lungo delle direttrici concettuali, esecutivamente convertite in, autonomi capitoli implicitamente interconnessi e articolati con sequenzialita' propedeutica. Inizialmente si approfondisce l'evoluzione della Politica Agricola Comunitaria osservandone strumenti e meccanismi attraverso un excursus storico. Conseguentemente Poi, si osserva la multifunzionalita' agraria, soprattutto, in quanto propedeutica all'agricoltura sociale ma anche indipendentemente. In seguito si sviluppa quindi un'analisi ed osservazione del fenomeno dell'agricoltura sociale, da diverse angolazioni. In fine si approfondisce l'osservazione sperimentale dell'agricoltura sociale locale e vengono presi in considerazione dal punto di vista economico-statistico, alcuni casi di studio, metodologicamente rilevati attraverso la somministrazione di questionari.
This work leads to a new mode of farming, social, from the long evolution of the Common Agricultural Policy originally designed to increase the agricultural sector and supplies, and the income of operators and consumers, which has its main instrument the is price intervention, which will be overcome by modulation towards rural development policies. They will primarily focus on: decoupling, cross compliance and multi-functionality, thanks to a renewed focus on health, quality, environment, ethics and culture, leading to a social agriculture which is still largely developed. From there the guidelines were developed along conceptual, executive-converted, autonomous chapters implicitly linked and articulated sequentially. Initially, it explores the evolution of the Common Agricultural Policy observing instruments and mechanisms through an historical overview. Consequently it looks at multifunctional agriculture, especially as agricultural society, but also independently. Following this analysis and observation of the phenomenon of social agriculture is performed, from different angles. In conclusion, it deepens the experimental observation of local social agriculture and takes into account in terms of economics and statistics, case studies, methodologically collected through questionnaires.
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Brotto, Anna <1990&gt. "Verde come i soldi o come la vita? Progetti di Agricoltura sociale in chiave decrescente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8099.

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Abstract:
Il termine Agricoltura Sociale (AS o AgriSoc), da vita ad un processo innovativo che vede un collegamento tra due sfere vitali prima isolate: il sociale e l’agricoltura. Si tratta quindi di un mettere in comune risorse e potenzialità per creare qualcosa insieme. Il sistema produttivo agricolo e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate in un’ottica anti assistenziale che punta alla creazione di competenze in vista di un futuro vincente, sono alla base di questo pensiero. Durante il mio stage presso la cooperativa sociale Rio terà dei pensieri a Venezia, ho potuto vivere da vicino l'inserimento lavorativo di detenuti e detenuti nei carceri di Venezia, secondo i principi dell'agricoltura sociale e in questa tesi intendo analizzarne il processo. Nel fare questo voglio evidenziare come l'Agricoltura sociale sia una componente della decrescita serena e la cooperativa RTdP ne è un esempio. Analizzerò la decrescita in chiave Economica, relazionale e sociale all'interno di un esperienza di agricoltura sociale in Italia. Nella parte finale della tesi vi sono delle esperienze altre sullo stesso argomento italiane e internazionali.
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Buraschi, Sara <1978&gt. "“Il cûr te tiare e tal omp.” Esperienze di Agricoltura Sociale come welfare innovativo in FVG." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8214.

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Abstract:
Il lavoro di tesi analizza ed affronta il tema dell’Agricoltura Sociale (AS) come uno degli strumenti più innovativi in grado di coniugare le esigenze di rinnovamento e rigenerazione del welfare italiano con la necessità di sviluppo di un’agricoltura multifunzionale e moderna che riesce a dar vita a funzioni secondarie e a servizi aggiuntivi a beneficio dell’intera società. L’obiettivo specifico di questo lavoro è stato rintracciare quanti più elementi innovativi presenti o in fase di sviluppo vi fossero in AS in Friuli Venezia Giulia, raccogliendo almeno per ogni provincia un’esperienza significativa sviluppatasi non solo all’interno di aziende produttive di inclusione sociale e lavorativa agricola ed ibride, ma anche all’interno di associazioni e cooperative sociali che gestiscono attività produttive di inclusione sociale e lavorativa. La metodologia utilizzata nell’analisi delle esperienze di AS è stata quella della ricerca etnografica condotta con l’uso sia dell’intervista dialogica, rivolta agli imprenditori agricoli, al mondo della cooperazione sociale, ma anche ad operatori socio – sanitari, educatori, psicologi psico-terapeuti, che dell’osservazione partecipante attraverso la partecipazione ad alcune attività promosse da tali soggetti. Sono state così redatte, secondo il metodo del diario etnografico, delle note di campo al fine di ottenere da una prima lettura degli elementi rilevanti e ricorrenti, dei concetti sensibilizzanti e definitivi e quindi delle keyword. La seconda fase della ricerca è stata quella di effettuare una comparazione tra le differenti esperienze raccontate ricercando sia elementi ricorrenti che innovativi al fine di dare maggiore visibilità a tale pratica presente nella Regione Friuli Venezia Giulia, nell’ottica di offrire ai diversi attori del territorio - istituzionali e non - occasioni di incontro e approfondimento. Le conclusioni evidenziano benefici ed opportunità di miglioramento nella vita delle persone svantaggiate inserite in progetti di AS ma criticità nella conoscenza dell’argomento. L’AS risulta infatti essere un fenomeno ancora troppo poco conosciuto, prima ancora che poco condiviso, sia a livello nazionale che regionale, e difficile nelle sue profonde credenze, per eccesso di frammentarietà delle esperienze e per carenza di una cultura soprattutto dirigenziale-manageriale necessaria allo sviluppo di pratiche di inte(g)razione fra politiche, servizi e persone in una innovativa cultura di sistema, la cui soluzione del “fare rete” su vari livelli resta la soluzione più ovvia e fattibile.
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Ferraro, Ambra <1988&gt. "Corpi, sensi e relazioni nell’interazione con l’asino e con l’ambiente naturale. Esperienze di onoterapia e di agricoltura sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7025.

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Abstract:
La ricerca si concentra innanzitutto sul rapporto fra uomo e asino e, in particolare, mira a considerarne gli aspetti terapeutici e riabilitativi, andando ad esplorare il campo dell’onoterapia. Per lo studio sono state raccolte varie esperienze di attività assistite con gli asini, individuali e di gruppo, attraverso la frequentazione di tre diverse asinerie nei comuni di Torreglia (PD), Polverara (PD) e Marostica (VI). Il centro di Marostica, essendo anche una fattoria sociale, ha permesso anche di considerare il ruolo dell’ambiente naturale e del lavoro in agricoltura, come una parte importante all’interno dei percorsi riabilitativi dei diversi soggetti. La relazione che viene a instaurarsi fra utente e animale, e anche fra utente e operatore, viene esaminata soprattutto per quanto riguarda le pratiche del corpo e il continuo superamento dei confini fisici e psicologici fra i due soggetti dell’interazione. Lo studio si concentra anche sui concetti di lentezza, che presiede a questo tipo di pratiche relazionali, e di cura, considerandolo dal punto di vista antropologico. Le pratiche che vengono esaminate permettono all’utente di trarre dei benefici dalla relazione con l’asino e con l’ambiente naturale, portando il soggetto a migliorare soprattutto le proprie capacità relazionali, le proprie abilità pratiche e le proprie abitudini, l’autonomia, la consapevolezza di sé, ma anche le proprie capacità espressive
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CANALE, Lorenzo. "IL RUOLO DELLE AREE AGRICOLE NELLA PROGETTAZIONE TERRITORIALE. Gli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91192.

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Abstract:
La tesi indaga il tema della multifunzionalità applicata all’agricoltura come strumento per riattivare territori abbandonati, degradati, a rischio di uso improprio o di nuova edificazione. L’agricoltura ha sempre avuto un rapporto fondamentale con l’Uomo e con gli insediamenti. Il rapporto tra centri abitati e aree agricole è stato un rapporto di unione e di contrapposizione. Nel passaggio da agricoltura di sussistenza a quella di tipo intensivo e specializzato sono stati coinvolti gli spazi, le tecniche, gli strumenti, le opere legate all’attività agricola e, infine, il rapporto con il territorio. L’agricoltura, benché produca beni di prima necessità, nei decenni scorsi è stata considerata un elemento secondario per motivazioni economiche. Sono chiari i valori culturali, paesaggistici, ecologici, sociali, economici dell’agricoltura ma questa è diventata sempre meno redditizia e oggi si trova in grave difficoltà rispetto alla produzione, alla sostenibilità economica, al ruolo paesaggistico e a quello sociale. Le difficoltà dell’agricoltura causano anche l’incapacità delle aree di “difendersi” dalla logica della rendita fondiaria e dall’uso legato al guadagno immediato, come succede nel caso degli impianti di energia da fonti rinnovabili. Tutto questo deve richiamare l’attenzione di chi pianifica il territorio affinché trovi strumenti di valorizzazione delle potenzialità delle aree agricole. Chiaramente le cause non sono esclusivamente economiche ma legate anche ai modelli culturali e agli stili di vita. Affrontare i temi delle aree rurali, della loro produttività, del consumo di suolo e degli usi impropri, è necessario per procedere ad una pianificazione corretta e sostenibile sotto più punti di vista: non solo quello economico, ecologico, storico e sociale ma l’insieme di questi. La tesi approfondisce le diverse politiche europee adottate per frenare la crisi dell’agricoltura. Studi e documenti europei individuano nel principio di multifunzionalità in agricoltura uno strumento per rendere il territorio agricolo più forte. È utile indagare, quindi, sui rapporti tra agricoltura multifunzionale e progettazione territoriale. In particolare si è voluta puntare l’attenzione sugli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio e, quindi, sull’agricoltura sociale come servizio e attività che crea coesione. Le domande che la ricerca si è posta sono due: le attività agricole multifunzionali e la loro declinazione particolare in quelle sociali, possono essere uno strumento di riattivazione economica, culturale e sociale di territori rurali, periurbani e urbani in stato di abbandono, degrado, a rischio di uso improprio o nuova edificazione? Attraverso quale strumento o quali strumenti la progettazione territoriale può utilizzare e valorizzare le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale? Per rispondere a queste due domande non si è potuto trascurare il fatto che dal punto di vista spaziale ed economico, l’agricoltura è misurabile in maniera relativamente semplice. Più complesso è misurare gli aspetti paesaggistici e sociali, quindi, serve fare riferimento ai sistemi di analisi qualitativi. Inoltre l’agricoltura sociale ha scopi riabilitativi, formativi e lavorativi ma ha anche finalità legate alla pianificazione territoriale (ambientali, economici, storico-culturali e sociali) e di questo si è grandemente tenuto conto. Altro aspetto oggetto di analisi sono i diversi approcci europei alle forme di agricoltura multifunzionale e sociale e, in ambito italiano, si indaga sugli strumenti nazionali e regionali che valorizzano le attività agricole multifunzionali. Così come si approfondisce il rapporto particolare tra forme di agricoltura sociale e aree confiscate alle criminalità organizzata. Infine, la rassegna di esempi di attività multifunzionali e l’approfondimento dei casi studio selezionati, mostrano come forme di agricoltura multifunzionale possono rivitalizzare il territorio rurale, periurbano e urbano per arrivare alla proposta di azioni relative all’integrazione di strumenti di governo del territorio, all’integrazione di politiche con strumenti tradizionali, alla logica spaziale utile affinché le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale possano essere considerate servizi al territorio e all’abitante.
The thesis explores the theme of multifunctionality applied to agriculture as a means to reactivate the abandoned territory, degraded, at the risk of misuse or new construction. Agriculture has always had a fundamental relationship with the man and with the settlements. The relationship between urban and agricultural areas has been a relationship of union and opposition. In the transition from subsistence farming to intensive and specialized agriculture, have been involved spaces, techniques, tools, architectures related to agricultural activity and, finally, the relationship with the land. Agriculture, although produce essential goods, in the past decades has been considered a secondary element for economic reasons. There are clear cultural, scenic, ecological, social and economic values of agriculture but this is becoming less profitable and today agriculture is in serious difficulties involving the production, the sustainability , the role of the landscape and the social issues. The difficulties of agriculture also cause the inability of the areas to "defend" itself from the logic of land rent and use linked to immediate profit, as occurs in case of energy plants from renewable sources. All these issues should make territory planner to be careful so that he can find tools to enhance the potential of the agricultural areas. Clearly, the causes are not only economic but also linked to cultural patterns and lifestyles. Addressing the issues of rural areas, their productivity, land use and misuse, it is necessary to carry out a proper planning and sustainable points of view: not only the economic, ecological, historical and social but all of these together. The thesis explores the different European policies adopted to curb the crisis of agriculture. Studies and European documents identify the principle of multifunctionality in agriculture the tool to make the strongest agricultural land. Is useful to investigate, therefore, on the relationship between multifunctional agriculture and regional planning. In particular, we wanted to focus attention on the social aspects as a form of revitalization of the territory and, therefore, on agriculture as a service and social activity that creates cohesion. The questions that the research has set are two: multifunctional agricultural activities and their declination in particular social ones, can be a tool for economic revitalization, cultural and social development of rural areas, periurban and urban areas in a state of abandonment, deterioration, at the risk of misuse or new construction? Through what instrument or instruments such as the regional planning can use and exploit the potential of multifunctional agriculture? To answer these two questions we can't overlook the fact that, from the point of view of spatial and economic, agriculture is measurable in a relatively simple way. It is more difficult to measure the social aspects of the landscape and, therefore, need to refer to the qualitative analysis systems. In addition, the social farming purposes have rehabilitative, educational and business purposes but also related to spatial planning (environmental, economic, historical, cultural and social) and this has greatly been taken into consideration. Another aspect analyzed is the different European approaches to the forms of multifunctional and social agriculture, in the Italian context, and it investigates national and regional instruments that enhance agricultural activities multifunctional. It also explores the relationship between particular forms of social agriculture and areas confiscated from organized crime. The review of examples of multifunctional activities and the deepening of the case studies selected, showing how forms of multifunctional agriculture can revitalize the rural areas, periurban and urban areas. Finally, we arrive at the proposal of actions related to the integration of tools of territorial government, the integration of policies with traditional instruments, the spatial logic necessary to enable the potential of multifunctional agriculture can be considered service to the area and inhabitant.
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MIGNEMI, NICCOLO'. "Coopérer pour travailler la terre, coopérer pour exploiter la terre : Itinéraires comparés des coopératives agricoles en Italie et en France dans la première moitié du vingtième siècle." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/218885.

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Abstract:
L’obiettivo del presente lavoro è lo studio delle trasformazioni del mondo contadino e dell’agricoltura attraverso l’analisi comparata della storia del movimento cooperativo agricolo in Italia ed in Francia nella prima metà del Novecento. Le origini e la progressiva diffusione del fenomeno a livello nazionale sono osservate a partire dalle loro differenti manifestazioni spazio-temporali, ma con la preoccupazione costante di metterle in relazione con le evoluzioni del settore primario. Al contempo mezzo di autonoma organizzazione al servizio dei contadini e strumento di controllo da parte delle autorità, le cooperative mostrano nel corso della loro storia un’indiscutibile capacità di adattamento in funzione delle opportunità e dei vincoli definiti dal contesto. Le ricerche si concentrano innanzi tutto sulla diffusione delle affittanze collettive nei latifondi della Sicilia cerealicola: si tratta di un caso specifico, tuttavia esemplificativo del rapporto tra contadini e forme associative. L’analisi delle cooperative agricole di lavoro e produzione permette il progressivo superamento della dimensione strettamente nazionale. Le esperienze italiane in materia e l’«assenza» francese sono così studiate a partire da una medesima griglia di osservazione. La dimensione comparativa diviene poi sistematica nel quadro di un’osservazione di lungo periodo delle evoluzioni a livello quantitativo, geografico ed istituzionale della cooperazione agricola nei due Paesi. Le analisi precedenti costituiscono infine la base per un tentativo di generalizzazione e di sistematizzazione delle complesse interazioni che caratterizzano il rapporto tra contadini, cooperative e trasformazioni dell’agricoltura.
This research explores the transformations of the peasantry and the evolutions of agriculture through a comparative study of agricultural co-operatives in Italy and France during the first half of the twentieth century. The origins and development of co-operatives at the national level are analyzed on the basis of multiple spaces and temporalities, but always in connection with transformations in the primary sector. Used by poor peasants as a means of self-organization, and by governments as an instrument of social control, the evolutions of co-operatives highlight an unquestionable capacity to adapt to shifting opportunities and constraints. I start by analysing the diffusion of co-operatives using collective tenant farming in the latifundia-dominated grain-producing regions of central Sicily. This specific case helps us to illustrate a broader set of relationships between peasants and collective organisations. A comparative approach is included through a comparative analysis of labour and production co-operatives in agriculture. The analytical framework that comes out of this research is then applied to Italy and to France. Finally, more systematic comparisons are made through an analysis of long term quantitative, geographical and institutional evolutions of agricultural co-operation in both countries. I am subsequently able to create the basis for a general model whose purpose is to understand the complex relations between peasants, co-operatives and the broader transformations of agriculture.
L’objectif de cette étude est d’explorer les transformations du monde paysan et les évolutions du secteur agricole à travers les itinéraires comparés des coopératives agricoles en Italie et en France, dans la première moitié du XXe siècle. Les origines et la progressive diffusion du phénomène à l’échelle nationale sont analysées à partir d’espaces et de temporalités différentes, mais toujours en rapport avec les transformations du secteur primaire. À la fois moyen d’organisation autonome des paysans pauvres et instrument au service de leur encadrement par les pouvoirs publics, les coopératives montrent au cours de leur histoire une indiscutable capacité d’adaptation en fonction des opportunités et des contraintes posées par le contexte. L’attention se concentre d’abord sur la diffusion des coopératives qui pratiquent les fermages collectifs dans les latifundia de la Sicile céréalière. C’est un cas spécifique, mais qui devient néanmoins exemplaire du rapport des paysans aux organismes collectifs. La dimension comparative est progressivement introduite, par l’observation des coopératives de travail et de culture en commun, dont l’expérience italienne et l’« absence » française sont explorées à partir de la même grille d’observation. Les croisements deviennent finalement systématiques dans le cadre d’une analyse de longue durée des évolutions quantitatives, géographiques et institutionnelles de la coopération agricole des deux pays. Cette mise en perspective constitue finalement la base d’un essai de généralisation et de modélisation des interactions complexes entre paysans, coopératives et évolutions de l’agriculture.
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MARCHESI, MARTINA ELENA. "Lo sfruttamento delle vulnerabilità sistemiche da parte delle reti della tratta lavorativa in Europa: il caso del settore agricolo italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/92060.

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Abstract:
La tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo (tratta lavorativa, labour trafficking) in Europa è un grave crimine contro le persone, che viola i diritti umani. La ricerca esistente si concentra principalmente sulle vittime, mentre lo studio degli autori di reato e sul modo in cui sfruttano le vulnerabilità del sistema è meno sviluppato. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati robusti, ma anche a un approccio della ricerca criminologica tradizionalmente rigido e settoriale. Al contrario, lo studio della tratta lavorativa richiede concetti flessibili, che riconoscano le radici profonde di questo fenomeno nell’intero sistema socioeconomico, più che il semplice prodotto della volontà degli autori dei reati. Partendo dalle indicazioni della letteratura, questa ricerca si concentra sul settore agricolo italiano, non ancora esaminato da un punto di vista criminologico. L’obiettivo è la comprensione dei meccanismi attraverso i quali la tratta lavorativa nasce e si sviluppa. La scelta del contesto dello studio è dovuta alle caratteristiche peculiari dell’Italia, che rendono la tratta lavorativa in agricoltura centrale per il dibattito nazionale. Inoltre, l'Italia condivide alcune caratteristiche con altri paesi europei, e dunque alcune lezioni apprese da questo caso possono essere discusse alla luce del dibattito internazionale. In primo luogo, un’analisi a livello macro esamina come i fattori strutturali associati nella letteratura internazionale alla tratta lavorativa si concretizzano nel contesto italiano. I risultati mostrano che il sistema stesso sembra creare un terreno fertile per lo sviluppo e il mantenimento della tratta lavorativa: la vulnerabilità dei lavoratori migranti è insita nell'attuale quadro normativo dell’immigrazione; la filiera agroalimentare impone ai produttori la riduzione del costo della forza lavoro; e l'attuale sistema legale basato sulla repressione delle condotte criminose inquadrate come eventi eccezionali è insufficiente. In secondo luogo, un’analisi a livello meso descrive le caratteristiche generali delle reti della tratta lavorativa in Italia. Quattro casi studio selezionati con un metodo razionale e sistematico sono poi approfonditi per identificare le principali caratteristiche, modalità e organizzazione relazionale dei reati, e i metodi con cui viene sviluppata e mantenuta la condizione di sfruttamento delle vittime. I risultati mostrano che nei quattro casi studio le reti si sviluppano e si adattano alle opportunità offerte dal sistema legale. I risultati e gli insegnamenti tratti dal caso italiano sono infine discussi alla luce del dibattito internazionale sulla tratta lavorativa.
Labour trafficking in Europe is a serious crime against persons, violating their fundamental human rights. Existing research primarily focuses on the victims, while data on offenders and the manner in which they exploit vulnerabilities is less developed. Recent trends in criminological literature are highlighting how the past lack of research is related to the lack of robust data, but also to traditional rigid approaches with exception to few extreme cases. On the contrary, they call for more flexible concepts recognising that labour trafficking is not only the product of offenders’ will, but has deep roots embedded in the socioeconomic system. Elaborating on these indications, this research focuses on the Italian agriculture sector, which has not yet been examined in literature from a criminological perspective, with the aim to understand the mechanisms through which labour trafficking originates and develops. This choice has been made because the characteristics particular to Italy make labour trafficking in agriculture central to the debate within the country; and because Italy shares some characteristics with other European countries, so some lessons learnt from this case can be discussed in light of the international debate on labour trafficking. First, a macro-analysis examines how the structural factors associated in the international literature with labour trafficking take shape in the Italian context. The results show that the system itself seems to create a fertile ground for labour trafficking to develop and maintain: migrant workers’ vulnerability is inherent in the current migration regulatory framework; the agrifood supply chain makes it necessary for producers to lower the cost of workforce; and the current legal system based on the repression of abusive conducts seen as exceptional events proves ineffective. Second, a meso-analysis at organisation/network level describes the general characteristics of labour trafficking networks in Italy, and then zooms in four case studies selected through a rational systematic method to identify the main features, modalities, and relational organisation of the crime commission, and how the exploitative condition of the victims is developed and maintained. The results show that in the four case studies the trafficking networks develop and adapt to the opportunities offered by the legal system. The results are finally discussed in light of the international debate on labour trafficking, and the lessons learned from the case of Italy.
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Books on the topic "Agricoltura Sociale"

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Verde, Fabio Massimo Lo. Agricoltura e mutamento sociale: Analisi di un caso siciliano. Torino: L'Harmattan Italia, 1995.

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Garofalo, Salvatore. L' agricoltura nel processo di trasformazione economica e sociale di un'area interna del Mezzogiorno: Il caso della Comunità montana del sub appennino dauno meridionale. Bari: Flli. Laterza, 1986.

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3

Vincenzo, Siesto, ed. Agricoltura e strati sociali. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

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4

1934-, Angeli L., ed. La Struttura sociale e produttiva delle famiglie e delle aziende agricole in Toscana: Agricoltura a tempo pieno e a tempo parziale in una regione a industrializzazione diffusa. [Firenze]: Giunta regionale toscana, 1987.

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5

Sivini, Giordano. Rapporti sociali e agricoltura in Mali. Roma: Istituto Italo Africano, 1987.

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6

Marino, Antonella, and Maria Vinella. Coltivare l'arte: Educazione, natura, agricoltura. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2018.

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7

Campisani, Ugo. Tradizioni in Calabria: Agricoltura e artigianato. Cosenza]: Edizioni Orizzonti meridionali, 1998.

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8

Guzzi, Sandro. Agricoltura e società nel Mendrisiotto del Settecento. Bellinzona: Istituto editoriale ticinese, 1990.

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9

Iavicoli, Sergio, and Benedetta Persechino. Lavoro insicuro: Salute, sicurezza e tutele sociali dei lavoratori immigrati in agricoltura. Bologna: Società editrice Il mulino, 2020.

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10

Centro di formazione e studi per il Mezzogiorno., ed. Insediamenti industriali e agricoltura: Due casi in Abruzzo e Basilicata. Roma: Formez, 1987.

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Conference papers on the topic "Agricoltura Sociale"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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