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Dissertations / Theses on the topic 'Altare di San Giovanni'

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1

De, Bari Maria. "Verifiche di Vulnerabilità sismica del complesso di San Giovanni in Monte." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5406/.

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2

Abdelhadi, Elhusseini Shohaib Mohamed. "L’impianto di termovalorizzazione di Sesto San Giovanni: efficienza energetica ed economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20253/.

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Abstract:
Lo scopo primario di questa tesi è la valutazione dell’efficienza energetica tramite il calcolo dell’indice R1 discriminante la termovalorizzazione e lo smaltimento. Per il calcolo del R1 sono state seguite le indicazioni europee , che si basano sul metodo indiretto per il calcolo del rendimento termico della caldaia. Inoltre, questa tesi, si pone anche l’obbiettivo di introdurre il concetto dell’economia circolare per giustificare uno dei motivi principali per il revamping previsto dell’impianto attuale. . A tale scopo, sarà fornita la descrizione preliminare del nuovo impianto dedicato al trattamento dei fanghi, con particolare attenzione all’analisi delle sezioni interessate al processo nonché della metodologia del recupero del fosforo che concludono lo schema previsto per l’applicazione dell’economia circolare.
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3

Mele, Biagio. "Fonetica e fonologia del dialetto di San Giovanni in Fiore." Tübingen Basel Francke, 2007. http://d-nb.info/992142490/04.

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4

Mele, Biagio. "Fonetica e fonologia del dialetto di San Giovanni in Fiore /." Tübingen : Francke, 2009. http://d-nb.info/992142490/04.

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5

Ragaini, Elena Sofia, Claudia Cesarano, and Alice Ghini. "Sostenibile Adattabile Connesso. Progetto di riqualificazione del complesso “Isola di San Giovanni” a Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25889/.

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Abstract:
Stimolate dal recente interesse del Comune di Ravenna a rigenerare l’area “cerniera” che sorge tra la città storica e la Darsena di città, grazie a due progetti che prevedono la realizzazione di uno studentato nell’edificio e di un percorso sopraelevato che si connette alla Darsena, la Tesi propone il progetto di riqualificazione del complesso “Isola di San Giovanni” a Ravenna. Attraverso un’indagine che trova le proprie radici nell’evoluzione del concetto di abitare, l’obiettivo del progetto è proporre un modello abitativo che, tenendo conto della composizione della società contemporanea, tenti di soddisfare le sue esigenze. La Tesi propone un’analisi del contesto territoriale, sociale e climatico del luogo in cui sorgono l’edificio e i giardini e definisce un intervento che si basa sui temi della adattabilità, della sostenibilità e della connessione. Adattabilità degli spazi residenziali ai bisogni dei nuovi nuclei familiari. Sostenibilità delle soluzioni tecnologiche ed energetiche adottate. Connessione dell’Isola al contesto urbano circostante. Data la presenza dello studentato nel fabbricato, il modello proposto dal progetto offre delle soluzioni abitative diversificate, che possano integrarsi all’interno di un unico sistema residenziale, migliorandone l’offerta. Al fine di riuscire a garantire prestazioni energetiche ottimali, il progetto tende a migliorare le caratteristiche dell’involucro esistente attraverso l’impiego di soluzioni e materiali sostenibili. Infine, grazie allo stimolo offerto dal progetto della passerella sopraelevata, la progettazione non si limita a definire gli interventi sull’edificio ma si estende anche agli spazi esterni ad esso, allo scopo di rigenerare l’intero complesso. In questo modo, il progetto tenta di restituire identità, forza e carattere all’intera “Isola di San Giovanni”.
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6

Farina, Silvia. "Attualizzazione funzionale della chiesa di San Francesco a San Giovanni in Persiceto: analisi microclimatica e progettazione di soluzioni impiantistiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’attualizzazione funzionale del patrimonio storico esistente costituisce un mezzo per restaurare l’edificio e non il fine, che è appunto la conservazione, in quanto solo se fruito il bene sarà soggetto ad un programma di manutenzione che ne preservi la vitae impedisca il degrado. In particolare l’approccio alla progettazione impiantistica per la rifunzionalizzazione di un edificio storico richiede una peculiare accortezza, coniugando il linguaggio architettonico con quello impiantistico moderno, attraverso la realizzazione di un progetto integrato. In questo elaborato di tesi è presentato il progetto per la Chiesa di San Francesco in San Giovanni in Persiceto che negli ultimi decenni è rimasta inutilizzata e si vuole adeguare per poter ospitare esposizioni temporanee e occasionalmente conferenze e spettacoli. Le soluzioni impiantistiche necessarie per raggiungere le condizioni microclimatiche riportate dalle normative vigenti sono state progettate in base ai risultati ottenuti dall’analisi microclimatica condotta in regime dinamico; il modello dell’edificio, realizzato con il software di simulazione DesignBuilder, è stato tarato utilizzando come riferimento misure condotte in sito al fine di raggiungere una maggior precisione e attendibilità nei risultati. L’impianto proposto, a seguito dell’analisi e delle simulazioni condotte, è un sistema di condizionamento ad aria accoppiato ad elementi radianti integrati ove presenti con i dispositivi inseriti per ottenere una buona qualità acustica durante le rappresentazioni o le altre attività previste altrimenti disposti a parete studiando la collocazione per minimizzarne l’impatto visivo. Questa soluzione, che assicura le condizioni termoigrometriche per la conservazione dell’edificio ed il benessere degli occupanti, costituisce un esempio delle possibilità d’intervento in edifici storici rifunzionalizzati a aree espositive e localizzati in contesti climatici caratterizzati da umidità elevata.
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7

Scarpa, Marco. "Lo spazio del chiostro, progetto di restauro del chiostro di San Giovanni Battista a Faenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7091/.

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Abstract:
Tesi in Restauro Architettonico del chiostro di San Giovanni Battista a Faenza. L'edificio è situato in Vicolo San Giovanni Battista nel centro storico di Faenza. L'intervento prevede un restauro scientifico delle murature esistenti, e la progettazione di un nuovo volume in aggiunta per risolvere i problemi di accessibilità. La fase progettuale si sviluppa su tre campi: il volume in aggiunta in cui collocare elementi di collegamento, la rampa interna al chiostro per superare le differenze di quota e l’intervento al piano superiore in cui sviluppare uno spazio funzionale ad un attività.
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8

Rocco, Eleonora <1994&gt. "La famiglia Vendramin e la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Affermazione di una famiglia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20074.

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Abstract:
il mio elaborato si pone come punti principali: Scuole - storia, sviluppo, impatto sociale Scuola di San Giovanni Evangelista - storia, sviluppi artistici Ciclo della Vera Croce - storia del ciclo, analisi, in particolare modo Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo Tiziano, la reliquia della Croce e la famiglia Vendramin Le figure di Andrea Vendramin, Andrea Vendramin (Doge) e Gabriele Vendramin
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9

Lo, Bello Nazarena <1981&gt. "La biblioteca dei Cappuccini di San Giovanni Gemini: la libraria e la biblioteca popolare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7340.

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Abstract:
Questo studio ha come oggetto il "fondo Cappuccini" della biblioteca comunale di San Giovanni Gemini, fondo che comprende opere che vanno dal XVI al XX secolo. Il lavoro ha avuto come obiettivo la ricostruzione storica della biblioteca cappuccina e la catalogazione del fondo: grazie alle ricerche d’archivio è stato possibile ritrovare dei cataloghi settecenteschi redatti dai frati, tra cui un particolare tipo di inventario chiamato "Giuliana". Durante la ricerca è stata riscoperta anche una sezione moderna corrispondente a una biblioteca popolare ospitata presso il convento.
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Martignago, Katia <1989&gt. "La chiesa di San Simeon Piccolo. La "molta opera" del pievano Giovanni Battista Molin." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7492.

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Abstract:
Lo scopo del presente contributo è di indagare la ricostruzione "a fundamentis" della veneziana chiesa di Santi Simeone e Giuda, detta Simeon Piccolo, avvenuta tra 1718 e 1738. Nella prima parte è stata esaminata la figura di Giovanni Scalfarotto ritenuto l'architetto dell'edificio. Nella seconda parte si è cercato di ricostruire le circostanze e personaggi che resero possibile il rifacimento della chiesa. In particolar modo il lavoro si focalizza sul promotore della riedificazione, don Giovanni Battista Molin e sulle modalità di raccolta fondi da questi attuate.
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11

Casini, Chiara. "Analisi di vulnerabilità e interventi per le chiese della pianura bolognese: il caso di San Giovanni in Triario." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si inserisce nel contesto normativo (Ordinanza n. 32 del 25/11/ 2020) e dei relativi fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere la ricostruzione a seguito degli eventi sismici del maggio 2012. Nello specifico si è affrontato il caso di San Giovanni in Triario, una tra le più antiche pievi medioevali esistenti nella provincia di Bologna. La comprensione del contesto geografico e storico dell’architettura, propedeutica alla formulazione di soluzioni tecniche di intervento, è stata ottenuta attraverso l’analisi della tipologia architettonica maggiormente adottata nei territori di Minerbio e dei comuni limitrofi. La risposta sismica del caso studio è stata valutata mediante confronto con quella di quattro chiese della stessa epoca situate nella pianura bolognese e caratterizzate dalla stessa tipologia architettonica: a navata unica con cappelle laterali e terminazione absidale. Per la valutazione della risposta sismica della tipologia architettonica in esame è stato adottato il modello di analisi locale dei macro-elementi, descritto nell’allegato C delle linee guida, specializzandolo per il caso in esame. Si può così tener conto delle vulnerabilità specifiche, stabilendo, in termini qualitativi e quantitativi, la propensione al danneggiamento. Sono stati valutati i danni subiti dalle chiese in esame a seguito del sisma del 2012 e gli interventi proposti e realizzati per il miglioramento sismico. L’identificazione delle vulnerabilità e il successivo confronto con i danni hanno evidenziato come, non si possa sempre individuare una diretta proporzionalità tra questi. L’intero percorso di indagine ha permesso di operare un confronto tra l’efficacia degli interventi eseguiti nelle varie chiese, consentendo l’ideazione di una proposta progettuale di miglioramento sismico efficace e aderente agli studi tipologici. È stata condotta la verifica dei meccanismi locali secondo il metodo di analisi cinematica lineare per gli interventi proposti.
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Salomoni, Chiara <1979&gt. "Il ciclo dell'Apocalisse di Jacopo Palma il Giovane per La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9407.

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Abstract:
In questo lavoro si è analizzato il ciclo dell'Apocalisse dipinto da Jacopo Palma il Giovane per la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia secondo criteri iconografici e storici, con l'obbiettivo di chiarire quale fosse l'esigenza che spinse i confratelli a richiederne la commissione. Dall'analisi effettuata risulterebbe che lo scopo puramente estetico, rivolto al mero abbellimento della sede, sia marginale rispetto a propositi più specifici come la volontà di assolvere precisi intenti devozionali e religiosi, l'intenzione di rispondere alle aspirazioni celebrative di un intero gruppo sociale, ma anche di dare spazio alle velleità commemorative di singoli individui: interessi tutti strettamente intrecciati alle vicende storiche della Repubblica di Venezia durante la seconda metà del Cinquecento.
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GUZZETTI, ROBERTA. "LE CHIESE DUPLICES DELL'ORDINE DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME (SECOLI XII-XIII). TRA ICONOGRAFIA ARCHITETTONICA ED ESIGENZE FUNZIONALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/711567.

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Abstract:
The term "duplices churches" refers to those sacred buildings that contain two superimposed worship rooms. The distinctive features of a duplex church are not only derived from its architectural form. They also affect the way the two superimposed worships rooms are used, so much so that a church can only be defined as duplex if the liturgical purpose of both floors can be demonstrated. The functional analysis (directly linked to the study of the sacral topography of the different monastery) makes it possible to demonstrate how the overlapping of two worship rooms depends on practical reasons – linked to the needs of the human groups that gravitated around the monasteries – and cannot be traced back to a real architectural iconography. Why it was decided to duplicate the sacred space and what the functions of the two superimposed rooms were, are the questions that led to the limitation of the field of investigation. In fact, by preferring the duplices churches erected or managed by the Knights of the Order of St. John of Jerusalem, it is possible to have a coherent field of investigation, on which one can draw well‑founded comparisons and fully understand the phenomenon. The study focuses on ten Hospitallers monasteries, built in Europe and Jerusalem between the early 12th century and the turn of the 13th century. Only five of these turn out to have a duplex church, while the remaining ones can be traced back to other types (tower churches, churches with emporium, churches with upper floor for secular use). Also in the case of the duplices churches, the variety of solutions adopted (formal and functional) demonstrates once again how the duplex form cannot be considered an architectural iconography, or even more the architectural iconography preferred by the Hospitallers. Duplices churches were erected to meet practical needs, first of all the need to be open to the lay population and at the same time to have a space where monks could retire in prayer. Also the morphology of the area or the existence of other buildings could lead to the duplex form, while rarer – but still proven – were the symbolic meanings.
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Canzian, Francesca <1990&gt. "Due miracoli nella Parafrasi del Vangelo di San Giovanni di Nonno di Panopoli: il figlio del funzionario e la resurrezione di Lazzaro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5885.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare due episodi della Parafrasi del Vangelo di San Giovanni di Nonno di Panopoli, quello della guarigione del figlio del funzionario (4,210-254) e quello della resurrezione di Lazzaro (11,1-188). La parte introduttiva è dedicata all'inquadramento della figura del poeta di Panopoli: riguardo alla sua opera si trattano in breve i problemi dell'autenticità, del rapporto con il modello, del legame con i Padri della Chiesa e anche della posizione culturale del poeta, autore tanto di un poema pagano come le Dionisiache quanto di un poema propriamente cristiano come la Parafrasi. Per molto tempo la critica ha ritenuto che la riscrittura poetica del quarto Vangelo fosse un mero esercizio letterario e, quindi, ha considerato tutti gli elementi aggiunti rispetto al dettato giovanneo alla stregua di semplici esornativi, quasi degli abbellimenti propri di uno stile ridondante e barocco. In tempi più recenti, invece, in seguito ad un rinnovato interesse per gli studi di letteratura tardo-antica e, in particolare, in seguito alla pubblicazione di alcuni canti della Parafrasi con traduzione e commento, si è tentato di vedere nel tentativo di Nonno non solo un esercizio, ma una vera e propria rilettura critica del Vangelo alla luce di una speciale interpretazione; Nonno avrebbe raccolto elementi sia dal Nuovo e dall'Antico Testamento sia dalla tradizione patristica, componendo un poema dotato di una sua propria autonomia e leggibile sotto un aspetto, per così dire, teologico-esegetico. Nel corso di questo lavoro si cerca di fornire ulteriori elementi a sostegno di questa visione, procedendo all'analisi di due episodi miracolosi, l'uno già in parte trattato nel commento di M. Caprara, l'altro contenuto in un canto finora inedito. Analizzando alcune espressioni degne di nota e ricorrendo ad analisi comparative all'interno dell'intera opera nonniana, si è provato a mettere in evidenza come il poeta utilizzi certamente un suo stile peculiare improntato ad un certo barocchismo e ad un gusto tutto proprio per la varietà (ποικιλία) stilistica, ma come d'altra parte non sia affatto trascurabile il suo apporto in termini di conoscenza teologica del contenuto del Vangelo; in questo senso alcune espressioni che ad una prima lettura possono sembrare semplicemente esornative, ad una lettura più profonda assumono, invece, il valore di notazioni esegetiche da parte dell'autore e mettono in luce tutta la sua competenza in materia.
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Ansaldi, Ansaldo. "Ansaldo Ansaldi / Alessandro Stradella: Libretto zum Oratorio di San Giovanni Battista / Oratorium 'Johannes der Täufer'." Hochschule für Musik und Theater 'Felix Mendelssohn Bartholdy' Leipzig, 2017. https://slub.qucosa.de/id/qucosa%3A7977.

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Abstract:
Im Jahre 1675 komponierte Alessandro Stradella (1639–1682) ein »Oratorio di San Giovanni Battista« nach einem Libretto von Ansaldo Ansaldi (1651–1719). Ansaldis Libretto wird hier erstmals in einer Edition und einer deutschsprachigen Übersetzung vorgelegt.
In 1675, Alessandro Stradella (1639–1682) composed an “Oratorio di San Giovanni Battista” based on a libretto by Ansaldo Ansaldi (1651–1719). This is an edition and German translation of Ansaldi’s libretto.
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Bernabei, Luca. "La rinascita dei borghi storici. Recupero del borgo di San Giovanni Lipioni ed applicazione su un caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio il recupero edilizio ha acquisito un’importanza sempre più rilevante in seguito alla necessità di mettere in sicurezza e rendere maggiormente fruibile il patrimonio edilizio storico italiano, prediligendone il riutilizzo alla nuova costruzione. A ciò si accosta l’esigenza di dare nuova vita ai borghi antichi, sempre più spopolati a causa della lontananza delle comodità della vita moderna e dalle scarse condizioni di conservazione delle abitazioni. In questo contesto si inserisce il presente lavoro di tesi, che si occupa del recupero e della valorizzazione del patrimonio edilizio del comune di San Giovanni Lipioni, borgo storico in provincia di Chieti, che negli ultimi anni ha subito uno spopolamento sempre più evidente. Attraverso l’analisi di tipologie edilizie, tecniche costruttive ed elementi caratteristici delle abitazioni del borgo, sono stati individuati gli attributi ricorrenti di questi edifici con la finalità di conservarli e ripristinarli, valorizzandone in questo modo l’aspetto caratteristico e la tradizione costruttiva. Questa analisi è stata poi tradotta operativamente nel recupero di un edificio del borgo, preso come caso di studio. Partendo da una fase conoscitiva del fabbricato, composta da rilievi, restituzioni grafiche e calcoli di verifica sugli elementi costruttivi, sono stati individuati gli interventi necessari da eseguire, in particolare in ambito di sicurezza sismica ed efficientamento energetico, ricercando le soluzioni più adatte al presente caso di studio. Si è arrivati quindi alla redazione di un progetto architettonico e strutturale accompagnato dalle necessarie verifiche strutturali, sia statiche che dinamiche, e da verifiche di tipo energetico. Infine, è stato redatto un computo metrico estimativo dell’intervento, comprendendo nell’analisi anche gli incentivi previsti dalla normativa vigente, per meglio evidenziare le lavorazioni necessarie e i loro relativi costi.
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Sola, Erica. "Il complesso di San Giovanni in Monte: il rapporto fra storia della costruzione ed interventi di miglioramento delle prestazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6489/.

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Abstract:
L'analisi storico-critica delle vicende costruttive risulta di fondamentale importanza per operare sul manufatto edilizio in maniera consapevole. Soltanto interrogando l'edificio si è in grado di comprenderne le singolarità qualitative, la vulnerabilità ed i punti critici, per agire dove necessario con tecniche compatibili e non invasive seguendo il criterio del minimo intervento. Gli interventi progettuali di miglioramento strutturale proposti si pongono a coronamento del percorso conoscitivo di ricerca svolto.
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Biancotto, Filippo <1996&gt. "L'erculea fatica di Giovanni Antonio Fumiani. Storia, analisi e restauri del soffitto della chiesa di San Pantalon a Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20142.

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Abstract:
«Un oscuro pittore veneziano con fantasia ferace e con maniera larga e grandiosa figurò la gloria del Santo martire». Così Pompeo Molmenti descrive, in una sua monografia del 1909 dedicata a Giambattista Tiepolo, il lavoro di Giovanni Antonio Fumiani a San Pantaleone che è oggetto della nostra indagine: poche parole felicemente scelte che riassumono almeno due punti cruciali della ricerca che ci apprestiamo ad enunciare. Il primo riguarda la scelta del termine “oscuro” che si riferisce alla sua natura di pittore barocco che, all’epoca del Molmenti, era ritenuto un periodo buio per la storia dell’arte; il secondo riguarda la “fantasia ferace e la maniera grandiosa” che il Fumiani seppe sfruttare nel soffitto della chiesa di San Pantalon mescolando le sue giovanili conoscenze prospettiche bolognesi con gli apporti della pittura romana e gli stilemi dell’opera del Veronese. Per concludere la ricerca saranno esposte le fonti storiche e le descrizioni della medesima presenti nelle guide della Città e saranno corredate dalle documentazioni relative ai restauri che hanno vincolato nel tempo il nostro modo di rapportarci al telero.
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Travaglini, Livia. "Il restauro della chiesa di San Francesco a San Giovanni in Persiceto: tecniche di rilevo ad alta definizione e sperimentazione di linguaggi diacritici per la reintegrazione delle superfici architettoniche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
il lavoro si suddivide in una fase preliminare conoscitiva costituita da una ricerca storico-documentale sui principali eventi che hanno interessato San Giovanni in Persiceto e il complesso conventuale. per comprendere a pieno l'oggetto di studio sono stati studiati a fondo la vita e le opere dell'autore e le tendenze architettoniche del periodo storico in cui esercita. è stato eseguito un rilievo dettagliato impiegando tecniche ad alta definizione, come fotogrammetria e scansioni laser. per realizzare un progetto di restauro consapevole e rispettoso del monumento sono state condotte approfondite analisi tematiche e di degrado, in modo da acquisire una conoscenza diretta dell'edificio. per reintegrare l'unità d'immagine andata perduta, visto l'uso improprio che è stato fatto del bene, indispensabile per la comprensione dell'opera, è stata svolta un'attenta analisi della consistenza materica e una analogica con le opere dell'autore simili. gli interventi cercheranno di facilitare la lettura delle tracce presenti sul manufatto, e in maniera tutt'altro che invasiva verrà proposta la videoproiezione di quella che poteva essere l'immagine e la suggestione concepita dall'architetto. sono stati studiati restauri di casi analoghi e gli interventi della scuola di restauro nata a seguito delle devastazioni prodotte dalla guerra. per gli elementi ben conservati si attuerà un restauro conservativo. si restaura la pavimentazione, attraverso due diverse ipotesi che risolvono le possibili casistiche generate dalla rimozione delle superfetazioni. per valorizzare gli elementi architettonici si è proposto uno schema di sorgenti luminose diversificato in illuminazione generale d'ambiente ed un sistema di luci funzionale agli usi specifici.
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Fanin, Giulia. "Comporre il vuoto: architetture e spazi pubblici per il centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La presente tesi nasce dalla volontà di indagare gli aspetti che competono i rapporti tra edilizia di nuova costruzione e centri storici in cui questi oggetti vanno ad inserirsi. Nello specifico l’obiettivo è quello di poter creare una ricucitura del tessuto urbano del centro storico di San Giovanni in Persiceto, che, come molti altri paesi italiani, è stato profondamente segnato dall’epopea immobiliare che ha caratterizzato la ricostruzione post bellica negli anni ’50 e ’60. Per poter quindi ottenere un quadro conoscitivo adeguato del paese, si è operato in primo luogo con un’indagine conoscitiva storica, circa l’evoluzione edile e urbana del centro cittadino, che è caratterizzato da un borgo rotondo di origine longobarda. A questa fase, che ha permesso di ricavare il contesto di inserimento è seguita una mappatura di quelli che sono indicati come i virus all’interno del tessuto, tra i quali individuare l’immobile oggetto di intervento. Si è quindi scelto di operare una demolizione e ricostruzione dell’edificio per le opere parrocchiali G. Fanin, a cui si accompagna una riqualificazione urbana delle piazze ad esso antistanti, che rappresentano la “porta di ingresso” al centro storico cittadino. In primo luogo c’è la ricomposizione dell’edificio Fanin, in modo che si inserisca adeguatamente nel contesto urbano preesistente. Vi è poi l’ampliamento della Biblioteca comunale che permette di riproporre l’andamento del Borgo Rotondo. Questo processo edile è accompagnato da un ragionamento sugli spazi aperti che circondano questi edifici, con la volontà di ritornare ad una dimensione pedonale delle piazze (realizzando quindi un parcheggio interrato) e ricreare quella distinzione tra ambito rurale e ambito urbano, andata perduta, grazie alla riorganizzazione di Parco Petazzzoni. Sebbene il progetto sia solo una proposta, si è voluto accompagnare il processo compositivo-formale del nuovo teatro all’interno del palazzo Fanin, con la progettazione acustica di tale sala.
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Ceccoli, Giulio. "Recupero e valorizzazione dei borghi minori. Analisi sistematica del patrimonio costruito di San Giovanni Lipioni (CH)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono di piccole realtà insediative è una dinamica che sta riguardando l’intero territorio europeo, e che porta le piccole realtà locali a cercare modi per far rivivere il proprio territorio e patrimonio culturale, che altrimenti rischia di essere definitivamente perduto in pochi decenni. Negli ultimi anni sono stati stanziati fondi a livello europeo e nazionale per il recupero del patrimonio edilizio in ambito sismico, energetico e di piccoli borghi in via di spopolamento, ma attualmente non esiste un programma nazionale e decreti attuativi specifici per la loro valorizzazione ed il sostegno al ripopolamento. Il progetto di tesi si pone come base per la fase iniziale della stesura di un progetto di valorizzazione e ripopolamento del borgo di San Giovanni Lipioni (CH), attraverso il rilievo di circa 50 edifici del centro storico e la successiva elaborazione dei dati con lo scopo di creare schede di catalogazione catastale, geometrica, tecnica e dello stato di conservazione. La catalogazione viene estesa a due aggregati del centro storico, mentre su un edificio avente la caratteristiche tipiche locali viene proposto un intervento manutentivo, di miglioramento sismico ed energetico. Poiché tale progetto può essere applicato con analoghi interventi su molti altri edifici del centro storico, è possibile definire una procedura esemplificativa da sviluppare poi sugli altri fabbricati rilevati, giungendo anche ad una stima parametrica dei costi totali degli interventi sull’abitato. Il progetto di tesi è finalizzato quindi alla creazione di un modello univoco di mappatura e analisi del patrimonio edilizio da recuperare, abbinato a soluzioni di intervento ritenute consone e stimate dal punto di vista economico. Questo può rappresentare un primo passo conoscitivo di valorizzazione storico-culturale, funzionale ed economica da inserirsi in un disegno più ampio di rinascita di una piccola realtà in attuale stato di spopolamento.
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Liva, Valentina <1989&gt. "Edizione e commento delle opere teatrali di Lorenzo de' Medici: La Rapresentazione di San Giovanni e Paulo, il Furtum Veneris et Martis." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6052.

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Abstract:
Un'edizione e un commento delle opere teatrali di Lorenzo de' Medici, a partire dalla collazione dei codici manoscritti presi in esame, con un excursus sul teatro italiano del 400, in particolare sulla sacra rappresentazione.
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Roy, Brian E. "The Baptistery San Giovanni in Florence and its placement within the chronology of Tuscan Romanesque churches /." Thesis, McGill University, 1994. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=68134.

Full text
Abstract:
The controversial dating of the Baptistery San Giovanni is approached through formalistic considerations. Formal analyses of the Baptistery and the Duomo of Pisa lead to comparison and isolation of definitive features of Pisan and Florentine styles. As such, the buildings are shown to be prototypes and their respective receptions are traced in the Romanesque churches of Fiesole, Empoli, Lucca, Pistoia and Sardinia. It is concluded that the Baptistery must have been completed before the Duomo of Pisa was begun.
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Badioli, Lucrezia. "Analisi delle lesioni presenti nelle facciate degli edifici del centro storico di San Giovanni in Persiceto: una possibile interpretazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Scopo di questa tesi è comprendere quali tra due fenomeni geologici, subsidenza e sisma, abbia influito maggiormente sugli edifici di S. Giovanni in Persiceto analizzando le facciate degli edifici lungo le vie del centro storico. Gli studi di Geologia, precedentemente compiuti dall'autore di questa tesi, hanno permesso di affrontare i problemi che caratterizzano questi territori con una visione diversa, considerando anche le cause geologiche che potrebbero trovarsi alla base.
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AMELOTTI, BEATRICE. "Le arti meccaniche nelle enciclopedie medievali e il Liber de exemplis et similitudinibus rerum di Giovanni da San Gimignano." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2020. http://hdl.handle.net/11571/1329406.

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Abstract:
La tesi ha per oggetto il nono libro del Liber de exemplis et similitudinibus rerum di Giovanni da San Gimignano, predicatore domenicano vissuto tra XIII e XIV secolo. Lopera, che si considera appartenente al genere delle enciclopedie moralizzate, è organizzata in dieci libri ed ebbe una vasta diffusione in Europa, come testimoniamo i circa settanta manoscritti e le numerose edizioni a stampa che la tramandano. Il libro IX è dedicato alle arti meccaniche e, più in generale, ai prodotti delle attività manuali. Il lavoro si apre con la presentazione dellautore e della sua restante produzione, per poi offrire una sintesi dei tratti fondamentali dellOrdine domenicano e degli strumenti per la predicazione utilizzati dai frati, tra cui figurano le enciclopedie. Viene quindi presentata brevemente la questione delle arti meccaniche nel Medioevo, con particolare riferimento allevoluzione che la loro concezione subì a partire dal XII secolo fino ad arrivare alle soglie del Trecento, epoca di redazione del Liber de exemplis. I capitoli centrali della tesi sono dedicati al commento, rispettivamente, del prologo generale, premesso allintera opera, e di passi scelti del libro IX, oltreché del relativo prologo. Particolare attenzione è stata riservata allidentificazione delle fonti, rilevando un utilizzo cospicuo del Liber de vindemiis di Burgundio Pisano e dellOpus agriculturae di Palladio. Nellultimo capitolo, bipartito, si sono rintracciati, nellordine, le corrispondenze tra il libro IX dellenciclopedia e la produzione sermocinale di Giovanni, quindi, per finire, i rimandi al Liber de exemplis da parte di predicatori successivi, tra i quali spicca Filippo da Ferrara. In generale, si è cercato di mettere in luce le caratteristiche e i tratti di originalità di unopera affascinante e complessa, meritevole senza dubbio di ulteriori studi.
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BURGASSI, VALENTINA. "Architettura e spazi di potere nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (1530-1798) - Architecture et espaces de pouvoir dans l'Ordre de Saint Jean de Jérusalem (1530-1798)." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2017. http://hdl.handle.net/11583/2696505.

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Abstract:
La presente tesi si prefigge di colmare una lacuna nella conoscenza sulle scelte patrimoniali, in età moderna, di un grande attore territoriale, il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. La storiografia sulle vicende di quest’Ordine in periodo medioevale è cospicua e storici di grande rilievo si sono adoperati nella ricostruzione delle sue caratteristiche e dei meccanismi amministrativi fin dai suoi albori, da Gerusalemme a Rodi. Lo studio della storia dei cavalieri in età moderna è, al contrario, lacunoso: in parte per il fatto che molti documenti sono andati perduti prima dell’arrivo dell’Ordine a Malta nel 1530 e in parte perché vi è più difficoltà nel reperimento delle fonti, andate disperse negli Archivi di Stato di tutta Europa. Nel secolo scorso su quest’ordine dalla preminente vocazione ospedaliera numerosi sono stati gli approfondimenti da differenti punti di vista, spesso puntuali e non sistematici: da qui l’opportunità e l’interesse scientifico per un progetto organico volto a ricostruire origine, sviluppo e trasformazione dei beni architettonici e territoriali degli ospedalieri durante la fase moderna, ai fini di una loro valorizzazione. In tale periodo storico quasi ogni Stato si è dotato di ordini laici cavallereschi o religioso-militari, ma quelli che hanno mantenuto una loro propria aderenza al modello originale sono in prevalenza di origine medievale. Alcuni di questi sono sopravvissuti sino ai giorni nostri, rinunciando all’aspetto militare e trovando nuova vita nello spirito caritatevole: tra questi, l’Ordine dei Cavalieri di Malta è uno dei pochi, se non quasi l’unico, che ha saputo completamente riconvertirsi. Rispetto agli altri ordini religioso-militari, l’Ordine di Malta si caratterizza sia per la sua solida struttura gerarchico-amministrativa, che rimane pressoché intatta nei secoli, sia per il suo carattere patrimoniale e territoriale, che gli consente di allargare continuamente il suo dominio a livello internazionale, da Gerusalemme a Rodi e a Malta, fino a tutta l’Europa allora conosciuta. Comprendere la gerarchia amministrativa dell’ordine è molto importante per ricostruire le ricadute dirette sui beni a livello territoriale attraverso il sistema essenzialmente commendatizio. Il consolidamento di quest’ultimo, a partire dall’età moderna, è un aspetto fondamentale per i Cavalieri di Malta al fine di ottenere le risorse economiche necessarie per portare a termine la costruzione della cosiddetta “città dell’Ordine”, La Valletta, a partire dal 1565. Le relazioni intercorse poi tra i Gran Maestri, i papi e i principi italiani e stranieri a fine Cinquecento trovano un riscontro diretto anche di carattere architettonico: gli scambi epistolari tra l’imperatore Carlo V e l’ordine religioso-militare a seguito della donazione di Malta nel 1530, e quello tra il Gran Maestro Jean de La Valette e Cosimo I de’ Medici concorrono all’ideazione di una città che rispecchi, anche da un punto di vista architettonico, la potenza cristiana nel Mediterraneo, quale era diventata allora quella in capo all’Ordine di Malta. A fine Cinquecento proliferano le idee sul tema delle città ideali: basti pensare a Vitry-le François (1545), Carlentini (1551) e Palmanova (1593). I più grandi ingegneri militari dell’epoca vengono chiamati nei maggiori Stati italiani e stranieri per realizzare le ambizioni di papi, duchi, principi e imperatori, facilitando la migrazione di stile del linguaggio architettonico del Rinascimento tardivo in tutta Europa. I viaggi di questi celebri ingegneri militari da una città all’altra comportano una diretta ricaduta sia sulle scelte linguistiche dell’architettura, sia nella misura di un costante scambio con le maestranze del luogo, così come accade nella capitale dell’ordine a La Valletta. Vi è, inoltre, un rapporto simbiotico tra gli ingegneri scelti dall'ordine, che portano nuovi modelli architettonico-urbanistici, e le maestranze maltesi, formate nella loro tradizione, che trasmettono lo stile del tardo Rinascimento anche agli insediamenti più minuti del luogo. Con questa tesi si è cercato, dunque, di fare luce sul patrimonio dell’Ordine di Malta in età moderna, un patrimonio ancora presente oggi come monumentum: lo studio ha mostrato quanto sia necessario conoscere per evitare di cancellare, a volte inconsapevolmente, la traccia di una presenza antica, profondamente legata alla storia locale, ma facente capo al contempo a una più ampia storia europea. Hanno contribuito a questa lettura integrata, a scala europea, la cotutela con l’École Pratique des Hautes Études della Sorbonne di Parigi e la collaborazione costante da parte degli enti di tutela di Malta.
This dissertation aims to fill the knowledge gap about the property choices – during the Modern Age – of a great territorial mover, the Sovereign Military Hospitaller Order of Saint John of Jerusalem, of Rhodes and of Malta. The historiography about the events of this Order during the Middle Ages is considerable and very prominent historians have worked to reconstruct its features and administrative machinery from its dawning, from Jerusalem to Rhodes. On the contrary, the research of Knights’ history during the Modern Age is full of lacunae: partly because a lot of documents are lost before the Order arrival in Malta on 1530 and partly because finding the sources – lost in the State Archives of all Europe – is more difficult. In the past century, many in-depth studies – often accurate and non-systematic – have been made from different points of view: from hence the opportunity and the scientific interest for an organic project intended to reconstruct the origin, the development and transformation of the architectural and territorial goods of the Hospitallers during the Modern period, counting towards their enhancement. During this historical period almost each State has secular orders of knighthood or military-religious orders, but the ones who kept their own adherence to the original model have principally a medieval origin. Some of them survive up to the present day, renouncing the military aspect and finding new life in the charitable spirit: among them, the Order of Malta is one of the few, maybe the only one, that was been able to be completely reconverted. Compared to the other military-religious orders, the Order of Malta is characteristic of both the solid hierarchical administrative structure, all but intact during the centuries, and its property and territorial nature allowing to widen continuously its international rule, from Jerusalem to Rhodes and Malta, and the then known Europe. It is very important to understand the order administrative hierarchy to reconstruct the direct repercussions on the international goods through the system basically of recommendation, which consolidation is – from the Modern Age – an essential aspect for the Knights of Malta to get the economical resources needed to achieve the construction of the so-called “City of the Order”, Valletta, from 1565. The relations existing between the Grand Masters, the popes and the Italian princes to the end of Cinquecento find a direct confirmation in the architectural feature too: the epistolary correspondence between the Emperor Charles V and the military-religious order following the deed of donation of the Maltese Island in 1530, and the one between the Grand Master Jean de Valette and Cosimo I de’ Medici concur to the invention of a city mirroring, also from an architectural point of view, the Christian power in the Mediterranean Sea, as the Order of Malta was. At the end of Cinquecento the ideas about ideal cities topic proliferate: only think about Vitry-le François (1545), Carlentini and Palmanova (1593). The greatest military engineers of the period are called into the more important Italian and foreign States to achieve the ambitions of popes, dukes, princes and emperors, simplifying the style migration of the late Renaissance and Mannerism architectural language in all Europe. The journeys of these famous military engineers from a city to another involve a direct repercussion on the architectural language choices, both in the measure of a constant exchange with the local workers, and as it happens in Valletta, the capital of the order. Moreover, there is a symbiotic relationship between the engineers the order chose, bringing new urban architectural models, and the Maltese workers, grown up in their tradition, handing on the late Renaissance style also to the most minute settlements. By this dissertation we tried then to throw some daylight on the Order of Malta property in the Modern Age, a property still present today as monumentum: the research has showed how is necessary knowing to avoid effacing, sometimes unconsciously, the trace of an ancient presence, deeply connected to the local history, but referred to a wider European history. Having contributed to this integrated reading the co-preservation with the École Pratique des Hautes Études de la Sorbonne in Paris and the constant cooperation with the Board of preservation of Malta.
La recherche, qui fait l'objet de cette thèse, a pour but de combler une lacune au sujet de la connaissance des choix patrimoniaux à l’époque moderne d’un grand acteur territorial, l’Ordre souverain militaire hospitalier de Saint-Jean de Jérusalem, de Rhodes et de Malte. L’historiographie relative au cheminement de cet Ordre à l’époque médiévale est considérable et des historiens de grande envergure se sont occupés d’en reconstruire les caractéristiques et les mécanismes administratifs dès son commencement, de Jérusalem à Rhodes. Au contraire, l’étude de l’histoire des chevaliers à l’époque moderne souffre de lacunes, d’une part à cause du fait que de nombreux documents se sont perdus avant l’arrivée de l’Ordre à Malte en 1530, d’autre part, parce qu’il y a de considérables difficultés à repérer les sources parsemées dans les Archives d’État de toute l'Europe. Au cours du siècle dernier, nombreux ont été les approfondissements sous différents points de vue, souvent ponctuels et donc non systématiques, sur cet ordre à vocation majoritairement hospitalière : donc l'occasion et l’intérêt scientifique pour l’élaboration d’un projet organique consacré à la reconstruction de l’origine, du développement et de la transformation des biens architecturaux et territoriaux des hospitaliers à l’époque moderne avec comme finalité leur valorisation. Durant la première modernité, quasiment chaque État se précautionnait d’ordres laïcs chevaleresques ou religieux-militaires, mais ceux qui demeurèrent fidèles au modèle original sont prioritairement ceux d’origine médiévale. Certains d’entre eux ont survécu jusqu’à nos jours, en renonçant au versant militaire et en trouvant une nouvelle substance dans l’action charitable : l’Ordre des Chevaliers de Malte est l'un des rares Ordres, sinon le seul, qui a dû se reconstruire entièrement. Par rapport aux autres ordres religieux-militaires, l’Ordre de Malte se caractérise tant par sa solide structure hiérarchique administrative, qui se maintient inaltérée pendant des siècles, que par sa nature patrimoniale et territoriale, qui lui permet d’accroître sans cesse sa domination au niveau international, de Jérusalem à Rhodes et Malte, jusqu’à atteindre toute l’Europe de cette époque. Appréhender la hiérarchie administrative de l’Ordre est très important pour reconstruire les retombées directes sur les biens à au niveau territorial, notamment à travers le système des commanderies. La consolidation de ce dernier, à partir de l’époque moderne, est, pour les chevaliers de Malte, un aspect fondamental afin d’obtenir les ressources économiques nécessaires pour mener à son terme la construction de « la ville de l’Ordre », La Valette, à partir de 1565. Les relations établies entre les Grands Maîtres, les papes et les princes italiens et étrangers à la fin du XVIe siècle trouvent une démonstration directe même sous sur le plan de l’architecture : les échanges épistolaires entre l’empereur Charles Quint et l’Ordre religieux militaire suite à la donation de Malte en 1530, et celui entre le Grand Maître, Jean de La Valette, et Cosme Ier de Toscane, concourent à l’idéation d’une ville qui réfléchisse, même sous l’angle architectural, la puissance chrétienne dans la Méditerranée, tel que la manifestait l’Ordre de Malte. À la fin du XVIe siècle, il y a un foisonnement d’idées autour du thème de la ville idéale : il suffit de penser à Vitry-le-François (1545), Carlentini (1551) e Palmanova (1593). Les plus grands ingénieurs militaires de l’époque furent appelés dans les plus importants États italiens et étrangers afin de réaliser les ambitions des papes, ducs, princes et empereurs, en facilitant en Europe la migration de style du langage architectural de la Renaissance tardive. Les voyages d’une ville à l’autre, de ces célèbres ingénieurs militaires, ont une conséquence directe autant sur les choix du langage architectural, que pour ce qui concerne l’échange constant de main-d’œuvre locale, comme c’est le cas pour la capitale de l’Ordre, La Valette. De plus, il y a un rapport symbiotique entre les ingénieurs choisis par l’Ordre qui portent de nouveaux modèles architecturaux et urbanistiques et la main-d’œuvre maltaise, formée dans la tradition, qui transmettent le style de la Renaissance tardive même aux plus petites agglomérations. Cette thèse a donc voulu chercher à faire la lumière sur le patrimoine de l’Ordre de Malte à l’époque moderne, un patrimoine encore existant à ce jour comme un monumentum : la recherche a démontré à quel point il est nécessaire de le connaître pour éviter d’effacer, parfois sans s’en rendre compte, la trace d’une présence vénérable, profondément liée à l’histoire locale, tout en étant à la tête d’une plus ample histoire européenne. Cette lecture intégrée à échelle européenne a été menée en cotutelle avec l’École Pratique des Hautes Études de la Sorbonne de Paris, sous la constante collaboration des organismes de tutelle de Malte.
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Golinelli, Anna. "La vulnerabilità sismica dei tessuti storici analizzata a partire dalla caratterizzazione costruttiva: analisi di quattro aggregati nel centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il lavoro affrontato ha avuto come obiettivo quello di definire un metodo di valutazione della vulnerabilità sismica per gli aggregati edilizi dei centri storici, allo scopo di offrire ai tecnici delle amministrazioni comunali una valida base qualitativa su cui appoggiarsi per redigere una graduatoria di vulnerabilità fra gli aggregati edilizi dello stesso centro storico e per eseguire analisi più approfondite sugli elementi più critici individuati dal calcolo. Il presente caso studio ha avuto come oggetto quattro aggregati del centro di San Giovanni in Persiceto (Bo). Il metodo si basa sul calcolo di indici di vulnerabilità, ottenuti attraverso un processo operativo che comprende: rilievo di piante e prospetti degli aggregati; analisi storico-evolutiva del contesto urbano e quindi dei singoli aggregati; individuazione delle vulnerabilità in pianta e prospetto e dei conseguenti meccanismi di danno innescabili in caso di sisma; calcolo degli indici. Viene poi effettuata una somma pesata degli indici al fine di ottenere un indice di vulnerabilità globale analitico, indicatore del grado di vulnerabilità. È stato inoltre applicato un secondo metodo di calcolo “speditivo”, di più veloce applicazione per le amministrazioni, derivante dalla semplice osservazione di piante e prospetti degli aggregati. In questo lavoro si è cercato di estendere l’applicazione del metodo a edifici tipologicamente differenti dall'edilizia storica comune, sulla quale sono stati impostati gli indici. In particolare uno dei quattro aggregati comprende una chiesa. Dai risultati è stato possibile notare che la presenza della chiesa non ha influito sul grado di vulnerabilità del suo aggregato, poiché questa è stata oggetto di interventi di messa in sicurezza a seguito del sisma del 2012 e quindi presenta vulnerabilità quasi nulla, abbassando così la vulnerabilità globale dell’aggregato. Per poter affermare l’applicabilità del metodo alle chiese ci si riserva di effettuare ulteriori verifiche.
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Delli, Carri Paolo. "Il complesso di San Giovanni in Monte: la vulnerabilità sismica analizzata secondo le linee guida del ministero dei beni culturali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/1110/.

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Abstract:
L’obiettivo della presente dissertazione è la valutazione della vulnerabilità sismica del nucleo storico del complesso di San Giovanni in Monte a Bologna, con i metodi indicati nelle “Linee Guida” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, secondo i livelli di valutazione LV1 ed LV3. Gli edifici oggetto di studio si inseriscono all’interno di un aggregato storico unico nel suo genere che ha avuto come centro di sviluppo la Chiesa di San Giovanni in Monte e successivamente il complesso costituito da Chiesa e monastero adiacente.
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Basaglia, Andrea. "Recupero e valorizzazione del borgo di San Giovanni Lipioni. Proposta per un Manuale del Recupero del centro urbano ed applicazione su un caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nel corso degli anni la disciplina del recupero ha subito profonde modifiche dovute ai progressi compiti dalla ricerca, all’esperienza maturata sul campo e al susseguirsi di normative differenti in termini di sicurezza degli edifici. Ad oggi il parco di soluzioni tecniche attuabili risulta piuttosto vasto tanto che può risultare complesso scegliere quale intervento eseguire su un determinato edificio. Questa tesi affronta l’argomento cercando di trovare la giusta soluzione da applicare rispetto ad una determinata situazione iniziale in termini di efficienza strutturale, contemporaneamente si cerca di aiutare a porre un rimedio allo spopolamento dei piccoli borghi di cui è costellato il nostro paese, promuovendo l’investimento sul territorio per mezzo del recupero e della valorizzazione del patrimonio; in particolare si occupa della situazione di San Giovanni Lipioni un comune chietese. A partire da una analisi approfondita di un edificio, preso come caso di studio, che ha compreso rilievi sul campo, restituzioni grafiche dello stato attuale e le verifiche numeriche sugli elementi per meglio rendersi conto della situazione; si è arrivati a redigere un progetto architettonico e strutturale di intervento sul fabbricato, che fosse il più possibile aderente ad un progetto realmente applicabile, corredato da analisi numeriche statiche, dinamiche, verifiche in campo energetico e dalla redazione del relativo computo metrico, al fine di fornire una precisa indicazione di quelle che possono essere le lavorazioni da eseguire su un fabbricato in muratura di pietra disordinata e il relativo costo, tenendo conto anche degli attuali incentivi previsti dalla normativa. Questo lavoro si inserisce poi, all’interno di ambizioni ben più ampie, riguardanti la realizzazione di un manuale del recupero, specifico per il caso di San Giovanni Lipioni, il quale possa fornire uno strumento pratico di intervento per chi si dovesse trovare ad affrontare tematiche di questo genere sul territorio.
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Bencivenni, Emilia. "Proposta di valutazione della vulnerabilità sismica di aggregati edilizi e gestione delle attività di prevenzione: il caso di studio degli aggregati 3, 13, 16, 17, 26 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è completare ed aggiornare la valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati del centro storico di San Giovanni in Persiceto per ottenere una mappatura completa delle classi di rischio. Le analisi vengono condotte parallelamente secondo due modalità, una Analitica e una Speditiva, entrambe basate sullo studio dell'evoluzione storica e tipologica degli aggregati, la successiva individuazione di Indici di Vulnerabilità e la determinazione di Indici Globali rappresentativi della vulnerabilità degli stessi. Al fine di promuovere l’applicazione del Sismabonus, strumento concepito nell’ottica della prevenzione, vengono infine formulate strategie di intervento per la risoluzione delle criticità individuate.
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Manoni, Laura. "Il Palazzo dell'Abate a San Giovanni in Persiceto: recupero e rifunzionalizzazione per la creazione di un museo delle partecipanze agrarie bolognesi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La Tesi ha per oggetto il recupero della "Casa dell'Abate ", edificio tutelato e degradato situato a San Giovanni in Persiceto. Si sono trattati olisticamente problemi relativi alla destinazione d’uso, all'adeguamento sismico, all'incendio, alla fisica tecnica, all’integrazione con il contesto ed alle progettazioni specialistiche, con le precisazioni e le verifiche necessarie. Si è impostato il lavoro con la Partecipanza agraria ed il Comune identificando la destinazione a museo e ad archivio nel contesto della rete museale territoriale. Si è valutata le vocazione degli spazi anche degli edifici vicini acquisibili ed integrabili. Si sono valutate le criticità materiche e strutturali. Il contesto ha suggerito "risoluzioni formali" differenti per le varie parti tenendo conto della congruità degli intorni e delle relazioni tra le parti. L’analisi delle tecniche costruttive locali, il rilievo degli elementi originali presenti ed il confronto con le testimonianze archeologiche e monumentali superstiti nel panorama geografico ha permesso di constatare l’eccezionalità del manufatto come raro esempio superstite di edificio costruito con tecnica mista dove struttura lignea e “scatola muraria” cooperano organicamente . I risultati della valutazione globale , affiancati dai risultati ottenuti tramite l’applicazione delle tabelle CINE hanno permesso, sulla base dei risultati ottenuti, di progettare diversi interventi strutturali, con lo scopo di migliorare la sicurezza sismica dell’edificio, con particolare attenzione ai temi della scatolarità dell’edificio e della presenza di connessioni tra strutture verticali e orizzontali. La possibilità di integrare nel progetto edifici di più recente costruzione ha inoltre permesso di risolvere problematiche relative alla necessità di spazi e strutture di servizio e di affrontare tematiche aggiuntive come quella della “riproposizione del tipo” e della nuova costruzione.
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Voltolina, Stefano. "Studio e Rilievi per la Conoscenza e il Restauro della Grande Vetrata della Chiesa di San Giovanni e Paolo a Venezia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426100.

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Abstract:
In the present work the study of the state of conservation of the Grande Vetrata (Great Stained-Glass Window) of SS. Giovanni e Paolo Church (Venice) was carried out. Themes related to restoration and conservation of stained-glass windows were also considered. Stained-glass windows are complex and not well-knwn works of art. A clear and sure methodology for their conservation is not available. This work started with the identification and characterization of the building, technological and decorative apparatus proper to stained-glass windows. The study of the documentation concerning past restoration works carried out on the Grande Vetrata was helpful in the definition of problems related to the conservation of each apparatus. The evolution of restoration methodologies during time was very interesting. After this first cognitive step metric and photographic surveys of the whole stained-glass window were carried out. A survey of the distribution of degradation phenomena in the work of art was also performed. Data obtained from all the surveys were used to build-up a map of the state of conservation of the work of art. This map will be a useful tool for people that will have to operate on the Grande Vetrata. In the end one panel of the stained-glass window was taken to a restoration laboratory in order to carry out a series of analyses on the piece. The whole operation was carried out in co-operation with skilled stained-glass windows restorers and with the Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici of Venice. The combination of the skills of restorers, scientists and architects gave all the means for a complete characterization of the conservation state of the panel. Therefore this study will provide the tools for the planning of a correct restoration work.
In questo lavoro di tesi è stato eseguito uno studio approfondito dello stato di conservazione della Grande Vetrata della Chiesa di San Giovanni e Paolo a Venezia e delle problematiche connesse alla conservazione ed al restauro di questo incredibile esempio di arte vetratistica, unico nel suo genere a Venezia. Le vetrate sono opere complesse e poco conosciute. Non esistono metodologie chiare e consolidate per la loro conservazione. Il lavoro svolto in questi tre anni di dottorato è dunque partito proprio con la identificazione e la caratterizzazione dei sistemi costruttivi tecnologici e decorativi propri dell’opera vetrata e con la definizione delle problematiche connesse alla loro conservazione. Riguardo questo ultimo aspetto è stato molto utile lo studio della documentazione relativa agli interventi di restauro eseguiti nel corso dei secoli sulla Grande Vetrata: se infatti è importante conoscere gli ideatori e gli esecutori che hanno dato vita ad un’opera, non è da meno lo studiare le problematiche davanti alle quali si sono trovati i diversi restauratori e l’evoluzione delle metodologie di intervento nel tempo. Una volta compresa la natura dell’opera e delle sue possibili alterazioni sono stati eseguiti un rilievo metrico ed un rilievo fotografico ad alta definizione dell’intera vetrata. Contemporaneamente è stato effettuato un rilievo delle zone interessate dai fenomeni di degrado individuati precedentemente. I dati ottenuti dai rilievi metrico, fotografico e del degrado e dallo studio della storia della vetrata sono stati utilizzati per creare una mappa dello stato di conservazione dell’opera che possa costituire uno strumento di facile ed immediata lettura per chi dovesse trovarsi ad operare sulla vetrata. Il percorso conoscitivo si è concluso con il prelievo e l’analisi in laboratorio di un antello della vetrata. Questa operazione è stata condotta insieme ad un funzionario della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici di Venezia e Laguna e ad esperti restauratori di vetrate ed ha costituito un importante momento di confronto e di apprendimento. La combinazione delle competenze relative alle problematiche di conservazione, alle tecnologie di intervento ed alla natura intima dei materiali hanno dato la possibilità di caratterizzare compiutamente lo stato di conservazione dell’antello in esame e di fornire quindi tuttti gli strumenti necessari per le progettazione di un corretto intervento di restauro.
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Mazzanti, Federica. "La vulnerabilità sismica del centro storico di San Giovanni in Persiceto (BO) a partire dalla caratterizzazione costruttiva: il caso di studio degli aggregati 1 e 32." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
individuare le vulnerabilità sismiche di due aggregati del centro storico di San Giovanni in Persiceto applicando un procedimento basato sulla caratterizzazione costruttiva e attraverso lo studio storico-evolutivo Calcolo degli indici globali di vulnerabilità per i singoli aggregati Lo scopo finale è di mettere a punto una procedura che permetta la creazione di graduatorie di vulnerabilità per interi centri storici da cui dedurre le situazioni di maggiore criticità su cui poter avviare azioni di riduzione del rischio sismico
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Ferrari, Giulia <1991&gt. "Alessandro Paganini e l’Apocalisse di San Giovanni del 1516: un'indagine sul libro a stampa illustrato e sul commercio delle immagini nella Venezia di inizio XVI secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12991.

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Abstract:
La ricerca è mirata allo studio delle personalità coinvolte nella realizzazione di un libro illustrato dell'Apocalisse di San Giovanni edito nel 1516 dallo stampatore ed editore veneziano Alessandro Paganini. Viene ricostruita la fortuna critica degli incisori coinvolti, Zoan Andrea silografo veneziano dall'attività ampiamente dibattuta negli anni, e l'anonimo collaboratore che negli anni è stato individuato nelle figure di Domenico Campagnola e Ugo da Carpi. Lo studio tenta di ragionare sulla rete di stampatori, editori ed incisori, nella quale Alessandro Paganini esercitava la sua professione, con particolare attenzione al privilegio di stampa e ai canali di commercio delle incisioni nella prima metà del XVI secolo, tra Venezia e il resto d'Europa.
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Trombetti, Niccolò. "La valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi quale strumento operativo per la proposta di interventi di miglioramento sismico. Il caso dell'isolato 9 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La presente tesi intende svolgere la valutazione della vulnerabilità sismica dell'aggregato 9 sito nel centro storico del comune di San Giovanni in Persiceto, conseguita attraverso un protocollo in grado di fornire valori di vulnerabilità e prevedere un possibile scenario di danno. Diversamente dagli studi precedenti, tale protocollo sarà applicato alle singole unità strutturali che compongono l'aggregato oggetto di studio; ciò comporta un certo grado di approssimazione, ma permette di comprendere quali siano i fabbricati che presentano le problematiche maggiori e volgere l'attenzione in prima istanza su questi. Lo studio che si vuole effettuare sarà diviso in tre aspetti. Il primo riguarda l'applicazione di un metodo analitico, messo a punto dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, e di un analisi cinematica e statica lineare alle singole unità strutturali. Si valutano i meccanismi di primo modo di danno fuori dal piano con analisi cinematica lineare, ed il meccanismo di secondo modo di danno nel piano degli elementi strutturali con un'analisi statica lineare. A conclusione di questa fase si effettua un conforto tra i risultati ottenuti per muovere riflessioni sulla correttezza del metodo analitico, ed eventualmente proporne delle migliorie. Il secondo aspetto riguarda l'individuazione di interventi di prevenzione sismica atti a diminuire o risolvere le criticità riscontrate, perseguendo la logica della minima invasività e costo contenuto. Il terzo aspetto riguarda la realizzazione degli interventi ipotizzati in maniera più approfondita su due unità strutturali che, per caratteristiche materico-costruttive ed architettoniche, possano essere accorpate in unità minime di intervento. In questa fase si valuterà la riduzione della vulnerabilità sismica e verrà redatto un computo metrico estimativo per quantificare il costo complessivo delle lavorazioni necessarie, usufruendo del decreto SismaBonus.
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Mattucci, Lucia. "Proposta di valutazione della vulnerabilità sismica di aggregati edilizi e gestione delle attività di prevenzione: il caso studio degli aggregati 2, 15, 25, 26, 29 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Questa Tesi ha come obbiettivo il completamento dell'analisi di vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi presenti nel centro storico di San Giovanni in Persiceto, così da ottenere uno strumento conoscitivo che possa essere di supporto all'l'Amministrazione locale e ai i cittadini durante la fase di prevenzione. Il fine ultimo di questo percorso vorrebbe essere quello di promuovere una campagna di sensibilizzazione che conduca ad una maggiore consapevolezza e che contribuisca alla salvaguardia del nostro patrimonio edilizio e della vita.
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D'Alfonso, Gianmarco. "Temi e problemi della reintegrazione delle grandi lacune post sisma: restauro e consolidamento della chiesa di San Giovanni Battista in Disvetro (MO)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La Chiesa di San Giovanni Battista, situata a Disvetro (MO), è uno tra gli edifici religiosi del territorio dell’Emilia Romagna colpiti duramente dal sisma del 2012. La chiesa ha un ruolo importante in questa località isolata, non solo religioso ma anche sociale per l’intera comunità. Per questo il restauro è stato pensato, in primis, nel ripristino delle sue funzioni originarie, passando attraverso due temi: Il recupero e la conservazione dell’esistente. Questi due temi anche se di primo impatto possono apparire scollegati non lo sono, anzi, devono esser portati avanti contemporaneamente in una sintesi che sappia ben amalgamarli. Questo progetto mette in luce un tema molto difficile da affrontare: Il tema della reintegrazione delle grandi lacune. Si cercherà di operare secondo il criterio di minimo intervento, ma date le condizioni in cui versa la struttura, la ricostruzione di alcune sue parti è indispensabile, questa verrà proposta permettendo la leggibilità dell’intervento e la sua distinguibilità con l’originale. Ma fino a che punto ne è lecita la ricostruzione? Le nuove forme non possono urtare l’originale ma devono farne da cornice e permetterne l’utilizzo. Il nostro approccio al restauro sarà dunque quello critico-conservativo di Giovanni Carbonara. Il punto di partenza dell’intervento è definito dal rilievo, lo studio dei cinematismi e la conoscenza delle vicende architettoniche che hanno contribuito all’unicità della struttura. A seguito è stato necessario soffermarsi sul consolidamento dell’esistente, il rifacimento della copertura e tutto l’insieme degli interventi volti alla prevenzione sismica e alla salvaguardia dell’edificio. Sono inoltre state studiate le soluzioni architettoniche che ne consentono la ricostruzione delle volumetrie e il reintegro dell’apparato decorativo.
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Linguerri, Linda. "Dalla vulnerabilità urbana al Sismabonus: analisi delle criticità e definizione di criteri di intervento e loro applicabilità per Unità Strutturali e Unità Minime di Intervento. Il caso di studio degli aggregati 18 e 20 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'elaborato parte dall'analisi di vulnerabilità sismica di alcuni aggregati del centro storico di San Giovanni in Persiceto mediante il calcolo dell'Indice globale analitico e dell'Indice globale speditivo. Viene poi sviluppata una fase operativa riguardante la risoluzione della vulnerabilità edilizia mediante proposta di interventi. Su un campione di Unità Strutturali, tali interventi, sono analizzati in dettaglio, con stima dei costi e delle detrazioni ottenibili grazie al ricorso al Sismabonus. Infine si riconduce l'analisi di vulnerabilità al sistema urbano con proposte operative per mitigare le vulnerabilità presenti in base ad una gerarchia ottenuta dall'analisi di vari sistemi urbani. Si giunge alla definizione di uno strumento conoscitivo-operativo efficace e versatile che permette di avere una conoscenza di ambiti urbani estesi in tempi brevi e con costi contenuti. Quanto prodotto potrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni e dai cittadini per la definizione di una graduatoria degli interventi prioritari al fine di rendere efficace l’investimento. Gli interventi individuati come preminenti dovrebbero inoltre prescindere dalla proprietà, in quanto costituiscono elemento essenziale per la sicurezza urbana della città intesa come bene comune.
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Ugoccioni, Francesca. "Dalla vulnerabilità urbana al Sismabonus: analisi delle criticità e definizione di criteri di intervento e loro applicabilità per Unità Strutturali e Unità Minime di Intervento. Il caso di studio degli aggregati 7 e 18 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'elaborato parte dall'analisi di vulnerabilità sismica di alcuni aggregati del centro storico di San Giovanni in Persiceto mediante il calcolo dell'Indice globale analitico e dell'Indice globale speditivo. Viene poi sviluppata una fase operativa riguardante la risoluzione della vulnerabilità edilizia mediante proposta di interventi. Su un campione di Unità Strutturali, tali interventi, sono analizzati in dettaglio, con stima dei costi e delle detrazioni ottenibili grazie al ricorso al Sismabonus. Infine si riconduce l'analisi di vulnerabilità al sistema urbano con proposte operative per mitigare le vulnerabilità presenti in base ad una gerarchia ottenuta dall'analisi di vari sistemi urbani. Si giunge alla definizione di uno strumento conoscitivo-operativo efficace e versatile che permette di avere una conoscenza di ambiti urbani estesi in tempi brevi e con costi contenuti. Quanto prodotto potrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni e dai cittadini per la definizione di una graduatoria degli interventi prioritari al fine di rendere efficace l’investimento. Gli interventi individuati come preminenti dovrebbero inoltre prescindere dalla proprietà, in quanto costituiscono elemento essenziale per la sicurezza urbana della città intesa come bene comune.
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Valenti, Giulia. "Aggregati edilizi e sisma bonus: analisi e proposte operative a partire dalla valutazione della vulnerabilità sismica degli isolati del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Lo studio che si intende svolgere riguarda la valutazione di vulnerabilità dell’aggregato 11 del centro storico del comune di San Giovanni in Persiceto, l’individuazione di misure atte a sanare le criticità riscontrate, e la successiva stima dei costi di tali interventi. Lo studio si articola in fasi fondamentali: - acquisizione dei dati pervenuti dai precedenti studi e conseguente analisi delle vulnerabilità dell’aggregato edilizio in esame - applicazione del metodo Analitico sviluppato nel corso delle precedenti tesi alle singole US che compongono l’aggregato - identificazione di un set di interventi, sulla base delle vulnerabilità tipiche dell’aggregato edilizio, poco invasivi, tali da non pregiudicare per lunghi periodi la fruizione di abitazioni e luoghi di lavoro, di carattere locale e poco onerosi dal punto di vista economico - l’individuazione di UMI al fine di ottimizzare l’efficacia degli interventi proposti e di ridurre al massimo la vulnerabilità dell’aggregato - ricalcolo degli indici di vulnerabilità per le US, per le UMI e per l’aggregato a seguito degli interventi proposti - stima dei costi e applicazione delle agevolazioni fiscali previste dal Sismabonus al fine di dare un quadro completo di fattibilità riguardante la prevenzione sismica del centro storico di SGP. In definitiva si analizzeranno i dati raccolti proponendo delle comparazioni con riferimento ai vari interventi proposti, alle identificazioni di UMI e al loro effettivo beneficio.
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Casadei, Flavia. "La vulnerabilità sismica dei tessuti storici analizzata a partire dalla caratterizzazione costruttiva: analisi degli aggregati XXI e XXII nel centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Il lavoro di tesi svolto si occupa dell’analisi di due aggregati facenti parte del centro storico di San Giovanni in Persiceto al fine di fornire alle amministrazioni comunali un metodo di valutazione delle vulnerabilità che sia veloce ed efficiente per coordinare gli interventi antisismici. I centri storici, infatti, presentano il caso di maggiore rischio in caso di evento sismico, in virtù del loro carattere di eterogeneità. Un’approfondita analisi delle trasformazioni subite dagli aggregati nel tempo permette,dunque, di individuarne le carenze costruttive. Il processo analitico che ha caratterizzato il lavoro di tesi si è composto di alcune fasi fondamentali. Dapprima il tessuto urbano è stato analizzato dal punto di vista storico e morfologico attraverso documenti storici archivistici e catastali in modo da ricostruire il processo evolutivo dell’aggregato dal primo impianto a quello odierno. In seguito sono stati individuati i caratteri storici ed evolutivi del tessuto urbano attraverso uno studio di natura tipologica al fine di determinare il processo di formazione dei tipi edilizi. Sono state, poi, individuate le carenze strutturali e le vulnerabilità sismiche ad esse connesse. Sulla base di queste ultime si sono ipotizzati i meccanismi di collasso attivabili in caso di sisma rappresentando il comportamento cinematico della struttura. In conclusione, è stato quantificato il danno attraverso la valutazione analitica della vulnerabilità che sfrutta indici specifici e la mediazione di un sistema di pesi. Per fornire un'alternativa più celere alle amministrazioni locali si è, poi, calcolata la vulnerabilità attraverso un metodo speditivo. Per concludere, in questo lavoro di tesi,si è esteso il metodo di valutazione analitico alle chiese e ai campanili cercando di capire se l'applicazione di esso potesse essere valido anche per edifici che, seppur diversi dalla tipologia dell'edilizia storica, erano parte integrante degli aggregati oggetto di studio.
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Giusti, Elia. "Dalla valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi alla gestione efficace delle attività di prevenzione: ipotesi operative ed esemplificazioni sugli aggregati 6, 11, 24 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi ha come oggetto sette aggregati edilizi del centro storico di San Giovanni in Persiceto per ciascuno dei quali era già stato valutato il livello di vulnerabilità al sisma riassunto con un indice che tiene conto dei principali meccanismi di danno tipici di questa tipologia edilizia. Si è ipotizzata un’attività di prevenzione sismica con interventi volti a eliminare le vulnerabilità individuate utilizzando gli strumenti tecnici e normativi vigenti, con particolare riferimento al Sismabonus 2017 che concede agevolazioni fiscali sulle attività di riduzione del rischio sismico degli edifici. Sono state definite le unità strutturali (US), porzioni di aggregato con comportamento omogeneo ai carichi statici e dinamici che devono essere oggetto dell’intervento. Queste unità possono essere contigue condividendo elementi strutturali che necessitano di interventi e possono contenere più unità immobiliari (UI) o porzioni di esse. Si è proposto uno strumento per una gestione più efficiente delle attività di prevenzione: unità minime di intervento (UMI) che raggruppano più US subordinate a progettazione unitaria. Si sono ipotizzate quattro opzioni di UMI basate su obiettivi e condizioni operative differenti, le quali sono state confrontate sulla base dell’efficacia e della fattibilità dell’intervento. L’efficacia si è valutata mediante il ricalcolo dell’indice di vulnerabilità, risolvendo le criticità su elementi strutturali in comune alle US comprese nella stessa UMI; la fattibilità si è stimata considerando l’aumento di soggetti coinvolti nelle ipotesi di intervento e la condizione che ciascuna UI, ove frazionata su più US, sia ricompresa nella stessa UMI. È emerso che l’ipotesi più efficiente è quella che raggruppa US già connesse architettonicamente: le UMI così definite permetterebbero interventi strutturalmente più efficaci e completi accorpando le UI frazionate su più US nello stesso intervento e coinvolgendo un numero non troppo elevato di soggetti.
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Giani, F. M. "IL CANTIERE DEL DEAMBULATORIO DEL SANTUARIO DI SANTA MARIA DEI MIRACOLI PRESSO SAN CELSO A MILANO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/488289.

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Abstract:
La tesi di dottorato affronta la ricostruzione del cantiere decorativo del deambulatorio del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, tra il 1540 e il 1566 circa, attraverso l'esame delle opere, dei documenti e della bibliografia. La prima parte è dedicata al Santuario nel suo complesso ed è costituita da un capitolo che analizza la storiografia artistica dalla fine del Cinquecento ad oggi, e da tre appendici, rispettivamente dedicate alla guidistica, alla fortuna visiva e ai fabbricieri. La seconda parte è dedicata al cantiere decorativo del deambulatorio ed è costituita da un capitolo che analizza in ordine cronologico l'intero sviluppo del cantiere (con aperture sul periodo precedente il 1540 e successivo il 1566, in particolare sull'epoca borromaica e sui restauri ottocenteschi) e da schede specifiche per ogni opera (pala d'altare) o intervento (stucchi e affreschi). La tesi è corredata da un consistente apparato di immagini (in larga parte derivate da una campagna fotografica realizzata grazie alla strumentazione messa a disposizione dal Dipartimento), da un ricco regesto dei documenti e dalla bibliografia.
The PhD thesis consists in a reconstruction of the different phases of the decoration of the ambulatory of the Sanctuary of Santa Maria dei Miracoli presso San Celso (between 1540 and 1566) through the examination of works, documents and bibliography. The first part is dedicated to the Sanctuary as a whole, and consists of: a chapter that analyzes the art historiography from the end of the Sixteenth century to today; three appendices, respectively dedicated to the guides (of the Sanctuary and of Milan), the visual fortune and the "fabbricieri" (the Sanctuary holders). The second part is dedicated to the phases of the decoration of the ambulatory and consist of: a chapter that analyzes in chronological order the making of the decoration (with digressions on the period prior to 1540 and next to 1566, in particular on the Borromaic period and on the nineteenth-century restorations); a entry for each work (altar piece) or decorative intervention (stuccoes and frescoes). The thesis is accompanied by a substantial array of images (largely derived from a photo campaign thanks to the instrumentation made available by the Department), a rich document summary and a bibliography.
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Cavalieri, Serena. "Dalla valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi alla gestione efficace delle attività di prevenzione: ipotesi operative ed esemplificazioni sugli aggregati 5, 9, 17, 19 del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi ha come oggetto sette aggregati edilizi del centro storico di San Giovanni in Persiceto per i quali era già stato valutato il livello di vulnerabilità al sisma riassunto con un indice che tiene conto dei principali meccanismi di danno tipici di questa tipologia edilizia. Si è ipotizzata un’attività di prevenzione sismica con interventi volti a eliminare le vulnerabilità individuate utilizzando gli strumenti tecnici e normativi vigenti, con particolare riferimento al Sismabonus 2017 che concede agevolazioni fiscali sulle attività di riduzione del rischio sismico degli edifici. Sono state definite le unità strutturali (US), porzioni di aggregato con comportamento omogeneo ai carichi statici e dinamici che devono essere oggetto dell’intervento. Queste unità possono essere contigue condividendo elementi strutturali che necessitano di interventi e possono contenere più unità immobiliari (UI) o porzioni di esse. Si è proposto uno strumento per una gestione più efficiente delle attività di prevenzione: unità minime di intervento (UMI) che raggruppano più US subordinate a progettazione unitaria. Si sono ipotizzate quattro opzioni di UMI basate su obiettivi e condizioni operative differenti, le quali sono state confrontate sulla base dell’efficacia e della fattibilità dell’intervento. L’efficacia si è valutata mediante il ricalcolo dell’indice di vulnerabilità, risolvendo le criticità su elementi strutturali in comune alle US comprese nella stessa UMI; la fattibilità si è stimata considerando l’aumento di soggetti coinvolti nelle ipotesi di intervento e la condizione che ciascuna UI, ove frazionata su più US, sia ricompresa nella stessa UMI. È emerso che l’ipotesi più efficiente è quella che raggruppa US già connesse architettonicamente: le UMI così definite permetterebbero interventi strutturalmente più efficaci e completi accorpando le UI frazionate su più US nello stesso intervento e coinvolgendo un numero non troppo elevato di soggetti.
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Chiarelli, Jasmine. "La vulnerabilità sismica dei tessuti storici analizzata a partire dalla caratterizzazione costruttiva: il caso studio degli aggregati XVII e XVIII del centro storico di San Giovanni in Persiceto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Studio di una metodologia da mettere a disposizione delle Amministrazioni comunali per valutare la vulnerabilità sismica attraverso indici,calcolati a partire dalla caratterizzazione costruttiva, e stilare una graduatoria del grado di sismicità degli aggregati che fanno parte del centro storico, per identificare quelli maggiormente a rischio di danni sismici e intervenire preventivamente su di essi.
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Leist, Marnie. "The Virgin and Hell: An Anomalous Fifteenth-Century Italian Mural." Cincinnati, Ohio : University of Cincinnati, 2005. http://www.ohiolink.edu/etd/view.cgi?acc%5Fnum=ucin1120757484.

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Blasi, Roberto. "“ENERGIE RINNOVABILI PER LA SALUTE: L’impianto di trigenerazione e sonde geotermiche per l’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.”." Tesi di dottorato, 2013. http://www.fedoa.unina.it/9154/1/Tesi_Dott_R_Blasi.pdf.

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Abstract:
La tesi approfondisce le tematiche di ricerca legate alle discipline facenti capo all’energetica ed alle fonti rinnovabili. In essa si sono effettuate numerose simulazioni dinamiche dell’intero plesso ospedaliero ai fini della determinazione del fabbisogno energetico complessivo. Particolare attenzione è stata rivolta alla simulazione dell’impianto di co-trigenerazione proposto nonché allo studio degli impianti geotermici basati sull’utilizzato di scambiatori di calore con il terreno ed al dimensionamento di un impianto geotermico sperimentale. L’attività di ricerca è stata finalizzata alla determinazione delle caratteristiche architettoniche degli edifici costituenti la struttura ospedaliera e parallelamente sono state predisposte dettagliate campagne sperimentali di rilevazione dei consumi energetici (energia elettrica e gas naturale). Si è quindi effettuato una estesa ricerca bibliografica, identificando la rilevante normativa inerente le tecnologie impiantistiche utilizzate in ambito co-trigenerativo da accoppiare a macchine frigorifere ad assorbimento. Per procedere al dimensionamento dell’impianto di co – trigenerazione è stato necessario determinare l’andamento orario del fabbisogno energetico della intera struttura ospedaliera. A tale scopo dopo aver consultato la bibliografia scientifica di settore si è deciso di affrontare tale problematica mediante l’ausilio di un sistema di simulazione dinamica. Dopo un’attenta valutazione delle caratteristiche tecniche dei programmi di simulazione dinamica disponibili si è scelto di utilizzare il software commerciale Trnsys. Si è quindi realizzato un complesso modello nel quale sono stati inseriti tutti gli elementi costruttivi caratteristici del sistema edificio – impianto. Per quanto concerne la simulazione dell’edificio è stato necessario identificare i parametri principali costruttivi ed operativi dei singoli ambienti costituenti la struttura ospedaliera, tra i quali si possono annoverare a titolo di esempio l’orientamento geografico, la volumetria, i valori dei coefficienti di scambio termico delle superfici opache e trasparenti, i parametri caratteristici delle condizioni ambientali imposte dalle norme vigenti relativamente alla climatizzazione invernale ed estiva, la quantificazione dei ricambi orari imposti dalle norme, la presenza degli impianti elettrici e delle persone occupanti i singoli ambienti. Per quanto concerne la simulazione degli elementi impiantistici è stato necessario inserire i parametri caratteristici di funzionamento degli impianti innovativi proposti (impianto di co-trigenerazione) e quelli tradizionali per la climatizzazione invernale ed estiva (gruppo frigo ad azionamento elettrico e caldaie alimentate a gas naturale). Nello specifico è stato necessario effettuare un approfondito studio dei modelli matematici impiegati per simulare il funzionamento del cogeneratore costituito da un motore a combustione interna ad accensione comandata alimentato a gas naturale, dell’assorbitore a singolo effetto, dei gruppi frigo alimentati elettricamente e delle caldaie di integrazione anch’esse alimentate a gas naturale. Dai risultati della simulazione degli edifici della struttura ospedaliera si sono ricavati i fabbisogni orari dell’ energia termica e frigorifera che sono stati confrontati con quelli rilevati sperimentalmente in situ consentendo la validazione del modello di simulazione realizzato. Analogamente sono stati determinati gli andamenti temporali delle caratteristiche di funzionamento degli impianti proposti. Per quanto concerne la soluzione co-trigenerativa si sono studiate le logiche di gestione ottimizzata di tali impianti, si sono determinati gli indici economici ed energetici e si è proceduto ad effettuare un confronto dei risultati ottenuti mediante l’utilizzo di logiche gestionali avanzate. Si è quindi affrontato un approfondito studio bibliografico relativo allo sfruttamento della risorsa geotermica da utilizzare in accoppiamento all’impianto co-trigenetivo. Dallo studio bibliografico è emerso che la risorsa geotermica può essere impiegata per la climatizzazione ambientale sfruttando la cosiddetta risorsa a bassa entalpia (fluido termovettore avente temperatura massima di 85 °C) per la produzione diretta di calore mediante pompe di calore di tipo acqua – acqua. Parallelamente si sono analizzati diversi modelli matematici frequentemente utilizzati per il dimensionamento del campo di sonde geotermiche. Da tale studio è emerso che per procedere al corretto dimensionamento dell’impianto è indispensabile determinare i parametri caratteristici del terreno oggetto di studio (conducibilità termica, diffusività termica, temperatura indisturbata, conducibilità termica del riempimento) mediante l’effettuazione di un test della risposta termica del terreno (Ground Response Test). Nel caso oggetto di studio, non essendo disponibili i dati relativi al sottosuolo, in quanto si sarebbero dovuti effettuare sondaggi geologici profondi e quindi molto costosi, si è deciso di sfruttare la potenzialità della simulazione dinamica applicata al GRT per determinare i parametri della risposta del sottosuolo variando i dati caratteristici dello stesso (sottosuoli normali rocciosi e sottosuoli sterili e sedimenti secchi). Dai risultati della simulazione è stato possibile procedere al dimensionamento del campo di sonde geotermico e quindi dell’impianto proposto. E’ stato infine possibile, attraverso una simulazione dinamica, determinare i risultati energetici conseguibili mediante la realizzazione di un innovativo impianto di climatizzazione costituito da una pompa di calore acqua –acqua, accoppiato al campo di sonde geotermiche.
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VANESIO, VALERIA. "Un’Iistituzione millenaria attraverso i suoi archivi. I processi di ammissione dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni(secc. XVI-XIX)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1176880.

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Abstract:
Il progetto di ricerca, attraverso lo studio delle prove di ammissione dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni (XVI-1839), si propone i seguenti obiettivi: 1. ricostruire le dinamiche istituzionali e documentarie del soggetto produttore tra centro e periferia, con particolare attenzione all’evoluzione delle procedure di ammissione tra il Cinquecento e il 1839 e la valutazione dell’entità dello scarto tra norma e prassi; 2. realizzare una mappa delle fonti giovannite su suolo italiano per la realizzazione di una Guida che definisca le relazioni tra carte e soggetti produttori e ne tracci i percorsi dopo le soppressioni religiose. L’indagine comprende la documentazione conservata presso gli archivi di stato italiani, quelli gran priorali attuali, gli Archivi Magistrali e la National Library of Malta); 3. fornire i primi lineamenti di storia archivistica del patrimonio giovannita.
My doctoral dissertation attempts to reconstruct the archival practices used by the central government of the Order of Malta, based on Malta and then in Rome (XVI-1839) and the peripheral Italian Priories of the same by focusing in particular on unpublished sources in the Magistral Archives (Rome). This research also aims: to study the admission archival process of the Order for the Langue of Italy and the virtual reconstruction of its archive; to lay the foundation for a first Archival Guide of Hospitaller Sources in Italy after the archival dispersion due to the abolition of religious orders; to trace the general outlines of the archival history of the Order.
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OH, SE JUNG. "Sanzionare il dolore nella cultura cristiana: Giovanni da San Gimignano e i Sermones Funebres." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/806709.

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DE, MARCO EMILIA. "Giovanni Battista Passeri (1610 ca. -1679): pittore e teorico del Seicento romano." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/937096.

Full text
Abstract:
Lo studio affronta, in un taglio monografico, la figura poco nota di Giovanni Battista Passeri (1610 ca.-1679) autore delle Vite (ed. 1772) e pittore, restituendone il significativo ruolo da questi avuto all'interno dei circuiti eruditi della Roma del tempo, personalità di rilievo come teorico dell'Accademia di San Luca di Roma non da ultimo artista a cui sono da ascrivere alcuni inediti.
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