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Buccoliero, Elena. "Gurinder Saini, per gli amici Guri." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (April 2010): 262–64. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-004033.

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Pavan, Luca. "“Falsi amici” nella lingua lituana e italiana: uno studio statistico tra gli apprendenti della lingua italiana." Verbum 1 (February 6, 2010): 106–13. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2010.1.4945.

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Abstract:
Il seguente studio intende mostrare i risultati di un sondaggio effettuato tra gli apprendenti della lingua italiana presso l’Università di Vilnius. La letteratura specialistica sul tema dei “falsi amici”, seppure non vastissima, è reperibile per alcune lingue, ma al momento è pressoché inesistente per tutto quello che concerne le false analogie tra la lingua lituana e quella italiana. Lo scopo di questo studio è quello di introdurre al problema dei “falsi amici” tra l’italiano e il lituano attraverso la stesura di una lista che, seppure incompleta, può essere utilizzata come base per future ricerche. Un altro aspetto originale dello studio è il sondaggio effettuato tra vari gruppi di studenti lituani: agli apprendenti è stato fornito un test contenente un certo numero di termini da tradurre nella propria lingua madre. Una parte dei termini proposti sono stati scelti all’interno di una lista di “falsi amici”. Gli apprendenti erano di tre livelli diversi, dal principiante all’avanzato. Lo scopo del sondaggio è dimostrare che il problema dei “falsi amici” non riguarda solo la professione del traduttore, ma anche e soprattutto l’apprendimento stesso della lingua. I risultati vengono mostrati con diagrammi che riassumono la situazione dei tre livelli di apprendimento considerati e la situazione complessiva. Dai diagrammi risulta quanto possano pesare i “falsi amici” nello studio della lingua italiana da parte di apprendenti la cui lingua madre, avendo un’origine differente dalle lingue romanze, presenta ambiguità nell’interpretazione di alcune parole che spesso non derivano dal latino.
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3

Ott, Christine. "La vesta, ch’al gran dì sarà sì chiara: Dante, Michelangelo und das Jüngste Gericht." Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no. 1 (September 28, 2018): 3–24. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0002.

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Abstract:
RiassuntoDopo un’introduzione al dibattito medievale sul giudizio universale e la risurrezione dei corpi, il contributo analizza l’immaginario della »vesta« all’interno della concezione dantesca della risurrezione. Sebbene l’ammonizione di Catone, che in Purg. II esorta le anime a »spogliarsi« di un involucro ingombrante, sembri propagare una condanna del corpo come fonte di peccato, la concezione dantesca vede la felicità ultraterrena (e risurrezionale) in una riunione di corpo e anima, la »doppia vesta« di Par. XXV. Anche in Michelangelo si incontra spesso l’immaginario del vestito o della pelle come simboli di una condizione peccaminosa di cui l’uomo deve »spogliarsi« per accedere alla felicità ultraterrena. La pelle del peccatore ha trovato una concretizzazione pittorica impressionante nel celebre autoritratto che Michelangelo ha nascosto nella pelle di san Bartolomeo, nel Giudizio universale della Sistina. Impossibile decidere se essa raffiguri l’involucro dell’uomo »vecchio«, che va eliminato per accedere alla via eterna, oppure un qualcosa che »va salvato«. Altrettanto impossibile dire se l’artista volesse esprimere una sorta di auto-condanna oppure la speranza di poter risorgere lasciando dietro di sé la propria natura di peccatore. Nella lirica michelangiolesca il discorso non è affatto più semplice. Accanto alle liriche improntate a un dualismo neoplatonico di anima e corpo, vi sono altre che trattano la tematica della risurrezione in maniera frivola, concettistica, celebrando la bellezza di un giovane amato, che anche dopo la morte dovrà risorgere tale quale e che darà conforto alle altre anime – in paradiso oppure in inferno. Il tono spirituale e quello amoroso possono anche essere intimamente connessi, come si mostrerà infine in base al sonetto D’altrui pietoso. In questo testo segnato da reminiscenze dantesche e petrarchesche, un’io lirico esprime il desiderio di lasciare la propria pelle per rivestirne l’amato – che a sua volte appare contemporaneamente come essere terreno e come figura di Dio.
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Pavan, Luca. "Una nuova lista di “falsi amici” e di “interferenze onomastiche” nella lingua italiana e lituana." Verbum 5 (February 6, 2015): 238–46. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2014.5.5012.

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Abstract:
In un precedente studio (Pavan 2010 ) si è messa in rilievo l’influenza dei “falsi amici” tra gli apprendenti lituani della lingua italiana presso l’Università di Vilnius. I “falsi amici”, cioè i termini di una lingua che somigliano a quelli di un’altra ma che producono significati diversi, sono presenti in numero ridotto anche tra la lingua lituana e quella italiana. Nello stesso studio era stata anche fornita una lista di “falsi amici”, molti dei quali utilizzati per valutarne l’influenza nell’apprendimento dell’italiano. Questo studio intende da un lato ampliare la lista di “falsi amici” proponendone e commentandone una nuova serie, dall’altro introdurre un nuovo tipo di interferenza linguistica che viene qui definita “interferenza onomastica”. L’onomastica in questo caso è quella dei nomi propri di persona, tralasciando in questo caso l’onomastica geografica dei nomi propri di luogo. Viene evidenziato un nuovo problema di false analogie linguistiche che, in certi casi, potrebbe influire in senso negativo sulla comprensione della lingua, soprattutto ai livelli più bassi di apprendimento. Alcuni nomi propri di persona lituani, infatti, producono termini con un significato nella lingua italiana, generando una possibile interferenza nella comprensione linguistica ai livelli più bassi di apprendimento. Lo scopo principale delle liste di termini qui esposti è quello di contribuire alla auspicabile stesura di un dizionario di “falsi amici” per la lingua lituana e quella italiana, che possa tornare utile agli studenti e agli studiosi delle due lingue.
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MESCHIARI, ALBERTO. "PER UN ARCHIVIO DELLA CORRISPONDENZA DEGLI SCIENZIATI ITALIANI." Nuncius 18, no. 1 (2003): 201–42. http://dx.doi.org/10.1163/182539103x00611.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title William Henry Fox Talbot, pioneer of photography and discoverer of the negative-positive method, was in intermittent correspondence with Giovanni Battista Amici from 1822 to 1844. His original letters, kept by the Biblioteca Estense in Modena together with Amici's copies, are published here completely for the first time.
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Casale, Achille. "Giuseppe Vachino (1912-2008)." Memorie della Società Entomologica Italiana 88, no. 1 (June 30, 2009): 13. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2009.13.

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FAUQUE, DANIELLE. "AMICI ET LE PRINCIPE DE DUPLICATION D'IMAGE: LE MICROMETRE D'AMICI." Nuncius 5, no. 1 (1990): 71–77. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00688.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Amici applicò il principio della duplicazione dell'immagine ad alcuni strumenti astronomici. Tra le numerose invenzioni, in particolare egli costruì un nuovo micrometro basato sul principio della duplicazione dell'immagine fornita da un telescopio.Egli conosceva l'invenzione del micrometro obiettivo di Dollond, del micrometro prismatico di Rochon e del micrometro oculare di Ramsden, ma il suo presentava alcune differenze che egli definì in numerose pubblicazioni.Il micrometro di Amici può venire applicato ad un telescopio a rifrazione con una lunghezza focale molto grande, e veniva utilizzato per misurare la distanza tra stelle doppie. Perciò il vetro, che proveniva dalle manifatture di Fraunhofer, doveva essere di ottima qualità.Sarebbe interessante ricollocare il micrometro di Amici tra quelli simili del suo periodo. In questo modo potremmo precisare le cause e le consequenze dello spirito con cui la ricerca attiva per perfezionare gli strumenti costituiva una emulazione intellettuale e favoriva lo sviluppo di un positivismo relativo.
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TAGLIAFERRI, G., A. MANDRINO, and P. TUCCI. "G. B. AMICI'S TELESCOPES FOR BRERA OBSERVATORY." Nuncius 4, no. 2 (1989): 147–64. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00707.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Da ricerche in archivi a Milano e a ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?Modena risulta che G. B. Amici forn due telescopi all'Osservatorio astronomico di Brera, uno nella primavera e l'altro nell'autunno del 1811. Specialmente interessante questo secondo telescopio, per via delle sue grandi dimensioni: 17 piedi (parigini) di distanza focale e 11 pollici di apertura. Tuttavia proprio le dimensioni impedirono la piena utilizzazione delle sue capacit, essendo negati all'Osservatorio milanese i finanziamenti necessari per la sua collocazione e per una montatura stabile e versatile. Nel 1839 il telescopio fu modificato da Amici, che ne ridusse la lunghezza a 12 piedi, ma dovettero trascorrere ancora quattro anni prima che esso fosse collocato in una apposita torretta. Tuttavia l'equipaggiamento ausiliario rimase insoddisfacente, e il telescopio non fu mai adeguatamente sfruttato.
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Caputo, Irma. "Inventare una pelle per tutto: traduzione italiana di un estratto de Cujo, di Nuno Ramos." Rónai – Revista de Estudos Clássicos e Tradutórios 5, no. 2 (December 22, 2017): 114–17. http://dx.doi.org/10.34019/2318-3446.2017.v5.23224.

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Abstract:
O texto aqui apresentado é a tradução de um trecho do livro de Nuno Ramos Cujo (1993, p. 19-37) para o italiano, que nasce como acompanhamento de uma pesquisa de doutorado na área de tradução do livro Ó (2008) do mesmo autor. A pesquisa, além de uma análise sobre a visão de linguagem emergente da obra de Nuno Ramos e sua interseção com as práticas das artes-plásticas, parte, para a tradução, de uma análise dos elementos formais recorrentes da prosa poética do autor. Portanto na tradução do seguinte texto foram levados em conta: aspectos da prosa poética como reiteração de células sonoras, tais que rimas, assonâncias, consonâncias e aliterações, especialmente as com afinidades semânticas. Tentou-se reproduzir no estilo de escrita uma das técnicas que autor parece mutuar das artes plásticas, a justaposição, que, em entrevista inédita (abril 2017), ele define com “limites borrados”.
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MESCHIARI, ALBERTO. "PER UN ARCHIVIO DELLA CORRISPONDENZA DEGLI SCIENZIATI ITALIANI LE CARTE DEL «FONDO GIOVANNI BATTISTA AMICI» E DELLA «RACCOLTA AMICI GROSSI» NELLA BIBLIOTECA ESTENSE DI MODENA1." Nuncius 16, no. 1 (January 1, 2001): 237–300. http://dx.doi.org/10.1163/221058701x00077.

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Luci, Monica. "La disintegrazione del sé e la rigenerazione della "pelle psichica" nella terapia dei rifugiati traumatizzati." STUDI JUNGHIANI, no. 49 (May 2019): 17–37. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2019oa7888.

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Abstract:
Questo articolo rappresenta un tentativo di comprendere le caratteristiche conseguenze dei traumi estremi, altrove chiamate "!disturbo post-traumatico da stress complesso", che i rifugiati e i richiedenti asilo portano in terapia. Si suggerisce che questo tipo di traumi subiti in et&agrave; adulta possa comportare una disintegrazione del s&eacute; e la perdita della "pelle psichica". Questa concettualizzazione deriva dalla terapia di un rifugiato sopravvissuto a traumi estremi multipli e con il quale sono stati fatti sforzi in terapia per identificare una metodologia complessa che fa uso di strumenti terapeutici supplementari in aggiunta alla psicoterapia individuale. Il caso dimostra come la disintegrazione del s&eacute; implichi non soltanto una profonda dissociazione somato-psichica, ma anche la perdita dello spazio intrapsichico e interpersonale. Nel trattamento questo &egrave; stato elaborato attraverso la ripetizione delle dinamiche vittima-aggressore a molteplici livelli. Alla fine, il contesto della terapia si &egrave; spontaneamente strutturato come una serie di strati concentrici, che hanno creato una "bendatura" sulle ferite del paziente mentre la sua "pelle psichica" poteva rigenerarsi. Le sindromi scatenate dai traumi estremi nei rifugiati mettono alla prova alcuni dei capisaldi della tecnica psicoanalitica nelle terapie individuali, come pure l'idea che la terapia individuale esista in un vuoto ambientale.
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Pampinella, Margherita. "From marginality to integration: Appropriation of space through sociolinguistic competence in Laila Wadia’s Amiche per la pelle." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 49, no. 1 (February 9, 2015): 74–91. http://dx.doi.org/10.1177/0014585815569488.

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Legnani, Marco. "Dissimulazione ed esclusione. La potenza spagnola e le ambizioni pontificie del Cardinal Farnese." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 485–513. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137001.

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Abstract:
Poiché, nel cinquecento, l'egemonia spagnola sulla penisola italiana dipendeva in buona misura dalle relazioni con la Sede Apostolica, era fondamentale per la Monarchia Cattolica procurare la creazione di pontefici amici, escludendo invece l'elezione di personaggi potenzialmente ostili. Basandosi principalmente sulla corrispondenza degli ambasciatori Requesens e Zúniga, il saggio analizza il dipanarsi concreto di questo sotterraneo lavorio diplomatico, assumendo come case study la risposta di Filippo II alle pretese pontificie del cardinal Farnese, capo della fazione piů influente del Sacro Collegio nei conclavi degli anni 1549-1585.
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Sartori, Riccardo. "Le ragioni per non dirlo. Studio su 17 pazienti maschi adulti omosessuali non dichiarati della provincia di Verona." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (January 2011): 19–34. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-002002.

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Abstract:
I vantaggi e gli svantaggi di fare coming out in famiglia e al lavoro, per gli omosessuali che vengono allo scoperto e per il gruppo di appartenenza (famiglia e organizzazione), sono ben documentati in letteratura. Mancano invece gli studi che analizzano vantaggi e svantaggi del non fare coming out, probabilmente per la difficoltŕ a reperire soggetti che, per loro natura, vivono nascosti. L'articolo presenta uno studio su 17 pazienti maschi adulti che vivono e lavorano a Verona e non sono dichiarati né in famiglia, né al lavoro, né tra gli amici eterosessuali. Le loro tre diagnosi principali (DSM-IV-TR) - Disturbo Dipendente di Personalitŕ (DDP), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e Disturbo Narcisistico di Personalitŕ (DNP) - vengono messe in relazione con i tre ordini di ragioni portate dai pazienti per non dichiararsi, esemplificati nei seguenti tre slogan: 1. Vorrei ma non posso (DDP); 2. Dovrei ma non voglio (DOC); 3. Sono fatti miei! (DNP).
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Atzmon, Leslie. "Design Things, by A. Telier (Thomas Binder, Giorgio De Michelis, Pelle Ehn, Guilio Jacucci, Per Linde, and Ina Wagner)." Design and Culture 5, no. 3 (November 2013): 420–22. http://dx.doi.org/10.2752/175470813x13705953612480.

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Degli Esposti, Fabio. "Sulla pelle dei soldati. Razioni di guerra, approvvigionamenti alimentari e speculazioni industriali (1914-1922)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 293 (August 2020): 9–46. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293001.

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Abstract:
Nello scenario della guerra totale 1914-1918 la questione degli approvvigionamenti alimentari divenne un fattore essenziale. Il saggio prende in considerazione le politiche attuate dal governo italiano in un settore fondamentale, quello del consumo di carne. La strategia seguita fu in primo luogo quella di scoraggiare i consumi civili, che tuttavia, già piuttosto bassi, non poterono essere contratti in misura sufficiente. Le preoccupazioni sul progressivo depauperamento del patrimonio zootecnico nazionale per effetto delle massicce requisizioni militari indussero i vertici delle forze armate, dietro consiglio degli igienisti militari, a ridurre a fine 1916 anche la razione delle truppe mobilitate. Un provvedimento che, nei mesi successivi a Caporetto, suscitò accese polemiche nella classe medica, in quanto il peggioramento dell'alimentazione dei soldati fu individuata da alcuni come una delle concause del cedimento dell'autunno 1917. Una delle possibili soluzioni, l'incremento dell'importazione di carni congelate, era resa difficile da ostacoli di ordine tecnico come la pochezza della flotta frigorifera, la mancanza di grandi impianti frigoriferi e le deficienze nella rete di distribuzione che, dai porti tirrenici, doveva far arrivare il prodotto al fronte. Pur con gravi ritardi e sprechi, la guerra portò a una notevole espansione dell'industria del freddo italiana. Fra le novità del conflitto ci fu anche un fortissimo incremento nel consumo dei prodotti in conserva da parte dell'esercito. Il settore, gestito inizialmente da stabilimenti statali, vide nel corso della seconda parte del conflitto l'ingresso di un buon numero di industrie private. Queste tuttavia, secondo le indagini condotte nel dopoguerra dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle spese di guerra, si resero protagoniste di vere e proprie truffe nei confronti dell'amministrazione militare, rimaste in gran parte impunite.
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Simone, Sara. "Paola Lombroso e Zia Mariù: l’ispirazione socialista negli scritti sull’infanzia e per l’infanzia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 2, 2020): 331–53. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820908693.

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Abstract:
Paola Lombroso, psicologa, pedagogista, antropologa e scrittrice, dedicò la sua creatività letteraria, la sua riflessione scientifica e il suo impegno politico ai più indifesi, per età e per condizioni materiali. Cresciuta alla scuola scientifica del padre criminologo e antropologo Cesare Lombroso, affascinata dalle idee socialiste e solidaristiche che apprendeva anche dagli amici di famiglia, fra i quali Filippo Turati e Anna Kuliscioff, si impegnò per realizzare opere di sostegno ai bambini delle classi popolari, alla diffusione della lettura e della cultura nelle aree più disagiate e povere dell’Italia. Con i suoi saggi scientifici analizzò la psicologia dell’infanzia e la formazione della personalità nel processo di crescita, affrontando anche la questione dell’emancipazione femminile attraverso l’istruzione delle bambine. L’attività letteraria spaziò dalla novellistica alla raccolta di bozzetti descrittivi, alle fiabe per ragazzi; collaborò a numerose riviste letterarie, politiche, per l’infanzia. Da una sua idea nacque il Corriere dei Piccoli e, sulle pagine di questo, la rubrica di corrispondenza sotto lo pseudonimo di Zia Mariù. Fu promotrice anche della nascita e diffusione delle “Bibliotechine”, per sostenere l’acculturazione dei bambini delle classi popolari e rurali attraverso la lettura.
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Lintott, Andrew. "Acta Antiquissima: A Week in the History of the Roman Republic." Papers of the British School at Rome 54 (November 1986): 213–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008904.

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Abstract:
ACTA ANTIQUISSIMANei suoi Annales Romanorum (1615) Stefano Pighius pubblicò sotto l'anno 168 av.Chr. ciò che credeva di essere un frammento di una tavoletta antica promulgando gli acta urbana di sette giorni di quell' anno — infatti il 28 marzo al 3 aprile, epoca della partenza d' Emilio Paolo in Grecia per combattere il re Perseo. Il Pighius pretese che questo frammento fosse trovato tra i papieri di Lodovico Vivès, dotto spagnuolo chi al inizio del cinquecento esseva stato il protetto del re Enrico VIII d'Inghilterra e della regina Caterina d'Aragon. Gli Acta, accolti prima con dubbi, vengono ripubblicati da Tomasso Reinesius nel 1682 e proprio direttamente loro viene aggiunto dal Dodwell e i suoi amici un supplemento di altri acta, una miscellanea disordinata tratta dalla tarda repubblica. L'autore rintraccia la storia della trasmissione degli Acta e riesamina la plausibilità del materiale del Pighius e l'evidenza per una falsificazione dal Vivès.
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Ožbot, Martina. "Uvodnik." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 7. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.7.

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Abstract:
A conclusione dei lavori per la miscellanea in onore dell'ottantesimo compleanno del prof. Mitja Skubic, si vuole evidenziare come il piano redazionale originario sia stato modificato in due punti: in virtù della risposta eccezionalmente entusiasta dei colleghi invitati, i volumi pubblicati sono tre al posto dei due inizialmente previsti; anche al secondo e al terzo volume hanno contribuito alcuni colleghi lubianesi, benché tra i saggi ospitati prevalgano comunque quelli degli amici e dei colleghi del Festeggiato attivi in altre sedi.Nel corso della preparazione del secondo e del terzo volume ci hanno lasciato Roberto Gusmani e Alberto Zamboni, insigni linguisti e maestri. Ricordandoli con rimpianto pubblichiamo i loro saggi con un grato pensiero.
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CAROLI, MATTEO, PAOLO BOCCARDELLI, RAFFAELE ORIANI, LUCA GIUSTINIANO, ENZO PERUFFO, LUCA PIROLO, AMERICO CICCHETTI, et al. "Un ricordo di Franco Fontana." Sinergie Italian Journal of Management 38, no. 3 (January 15, 2021): 11–13. http://dx.doi.org/10.7433/s113.2020.01.

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Abstract:
Entrasti da professore ordinario alla Luiss alla fine degli anni ’80; una delle prime chiamate di punta dell’ambizioso programma di rafforzamento dell’università voluto dall’allora presidente Guido Carli. Ti venne dato l’obiettivo di sviluppare il filone degli studi sulla gestione e l’organizzazione d’impresa. Hai fondato quella Scuola, riempiendola di allievi, molti dei quali sono oggi in ruoli importanti nella tua stessa università, o si fanno valere in Italia o all’estero. Ti occupasti poi di sviluppare l’offerta formativa e il potenziamento della Facoltà di Economia. Gestitisti tu, dal lato accademico, l’operazione delle “borse Amici della Luiss”, istituite per far crescere all’interno giovani di belle speranze che sarebbero poi potuti divenire accademici di “scuola” Luiss. … to be continued
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Reyneri, Emilio. "Come trovare un lavoro. Una storia italiana." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157002.

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Abstract:
Dopo aver sinteticamente illustrato come è cambiata la regolazione normativa delle assunzioni in Italia dall'inizio del secolo scorso, l'articolo presenta come sono cambiati i modi di trovare lavoro negli ultimi 50 anni grazie a un'indagine longitudinale retrospettiva Istat. Con scarse relazioni con i mutamenti normativi, i principali cambiamenti sono stati: una lenta riduzione dei lavori trovati grazie a parenti, amici e conoscenti e per contro un aumento del ricorso ad annunci su giornali e internet, ad agenzie del lavoro private e al supporto di strutture formative (scuole e stage), mentre sono rimasti costanti i rapporti con datori di lavoro e hanno avuto un andamento curvilineo i concorsi pubblici e il ricorso a uffici pubblici. Tuttavia, questi mutamenti sono stati dovuti a un effetto di composizione, poiché per gli stessi livelli di istruzione e per gli stessi settori la distribuzione dei modi con cui è stato trovato il lavoro non è cambiata granché. L'ultimo paragrafo confronta alcuni esiti dei tre tipi di regolazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro: mercato, reti e organizzazioni.
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Demontis, Simona. "«Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata» . Montalbano, Falcó e Adamsberg: personaggi seriali a confronto nella narrativa di Camilleri, Pérez-Reverte e Vargas." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 7, 2020): 287–311. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.64144.

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Abstract:
Molti personaggi letterari si potrebbero paragonare metaforicamente a isole inaccessibili, su cui tanti si sforzano, senza successo, di esercitare una forma di possesso. Questo lavoro si focalizza su tre personaggi, l’italiano Montalbano, il francese Adamsberg, lo spagnolo Falcó, tra i quali ho cercato di dimostrare che sussistano numerose ed evidenti analogie, riguardo alla loro personalità e ai loro rapporti con i colleghi di lavoro, con la famiglia, gli amici, gli amori. Si tratta di individui straordinari dalle caratteristiche eccezionali che, spinti dall’esigenza di autonomia, tendono a seguire il loro istinto e spesso a violare le regole; hanno logica, intuito, capacità di reazione insoliti, tali da farli primeggiare rispetto a chi li circonda. La loro superiorità innegabile può essere invidiata o sminuita, ma inevitabilmente li porta a evitare i legami e a scegliere la solitudine volontaria come stile di vita, come condizione necessaria per il funzionamento della loro mente privilegiata e presupposto indispensabile per il mestiere che hanno deciso di svolgere.
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Piccinini, Michela. "Analisi della migrazione femminile nigeriana in Italia. La violazione dei diritti delle donne vittime di migrazione forzata e tratta a scopo di sfruttamento sessuale." Collectivus, Revista de Ciencias Sociales 6, no. 2 (July 1, 2019): 159–68. http://dx.doi.org/10.15648/coll.2.2019.10.

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Abstract:
Cosa significa per una donna nigeriana decidere di lasciare il proprio Paese, di migrare, di separarsi dai propri figli, di rivolgersi a dei trafficanti che permettano loro di arrivare in Italia nonostante spesso siano al corrente che saranno coinvolte nel giro della prostituzione? Per capire questo tipo di migrazione forzata e il mecanismo della tratta è importante avere presente la situazione socio-economica e política della Nigeria, in particolar modo dagli anni ’80 in poi quando qui in Italia si è notato per la prima volta il boom di arrivi di immigrate e immigrati nigeriani. È solo comprendendo la situazione che queste donne vivono ogni giorno che si può prendere coscienza di cosa le spinga ad affidarsi a dei trafficanti per compiere questo viaggio, chiamato rotta del Mediterraneo Centrale. È solo immaginando di essere donna in un Paese misogino, povero e corrotto che si può capire perché decidano di affrontare questo esodo durante il quale il loro corpo diventerà un mero pezzo di carne, una materia prima da vendere e comprare. Nessuna di loro però si aspetta quello che realmente accadrà lungo il tragitto e che una volta arrivate a destinazione dovranno attraversare deserti, saranno detenute contro la propria volontà e senza una ragione, saranno picchiate, vendute più volte e stuprate da uomini, trafficanti, ufficiali, miliziani, saranno uccise. La proibizione di schiavitù e tortura sulla loro pelle non verrà applicata; i loro diritti al movimento, alla libertà, al cercare asilo da persecuzioni, alla vita saranno violati ogni giorno.
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Cacchione, Annamaria, Giancarla Carboni, Flavia Mangoni, and Marco Pioli. "“Come se fosse antani”: materiali filmici cult in formato OER per l’insegnamento degli shibboleth linguistico-culturali italiani." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 180–93. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.17.

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Abstract:
L’articolo parte dalla considerazione che l’italiano contemporaneo contiene una serie di espressioni provenienti da film cult italiani degli anni ’70.’80 e ’90, comunemente usate sia nel parlato che nello scritto – ad esempio giornalistico. E’ importante che gli apprendenti intermedi e avanzati di italiano L2 ne conoscano il significato ed imparino ad usarle. Per questo, viene proposta la creazione di un’antologia online di film didattizzati per l’insegnamento/apprendimento. L’articolo propone, come base di partenza, espressioni tratte da Amici Miei, film di Verdone e Benigni, dalla saga di Fantozzi e da due film di Moretti.“Come se fosse antani”: wykorzystanie materiałów z kultowych filmów w formacie OER do uczenia włoskich szyboletów językowo-kulturowychArtykuł rozpoczyna się od stwierdzenia, że we współczesnym języku włoskim występują liczne wyrażenia pochodzące z kultowych filmów z lat 70., 80. i 90. Są one powszechnie używane w języku mówionym i pisanym – m.in. w mediach. Istotne jest, by osoby uczące się języka włoskiego jako L2 na poziomie średnio zaawansowanym oraz zaawansowanym poznały ich znaczenie i nauczyły się ich używać. Z tego powodu postuluje się stworzenie online antologii filmów dydaktycznych przeznaczonych do nauki/nauczania. Jako materiał wyjściowy proponuje się wyrażenia zaczerpnięte z Moich przyjaciół, filmów Verdonego i Benigniego, sagi o Fantozzim oraz dwóch filmów Morettiego.
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Dorigo, Ermes. "Il rapporto di amicizia tra Pietro Metastasio e il conte udinese Daniele Florio attraverso l'Epistolario del «poeta cesareo»." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 46, no. 1 (March 2012): 110–40. http://dx.doi.org/10.1177/001458581204600105.

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Abstract:
Questo scritto utilizza essenzialmente l' Epistolario di Pietro Metastasio (1698–1782), per analizzare il suo rapporto di amicizia col «ciambellano imperial cesareo» di Maria Teresa, il conte udinese Daniele Florio (1710–1789), «poeta de' Sovrani, Sovrano de' poeti», lungo tre direttrici adeguatamente approfondite. Amicizia come reciproco sostegno e guida, fraterna paterna filiale, a seconda dei casi, che comprende e travalica sincerità e onestà, di cui pur si nutre, per rasentare, con la tenerezza e l'affetto che la plasma, un sentimento di puro amore e disinteressata dedizione. Il tema dell'Amicizia costituisce il fulcro della canzone poetica scritta da Daniele Florio in morte del Metastasio come si legge già nella premessa A GLI AMICI: «[…] io ho perduto un impareggiabile Amico. Voi, che portate scolpite nell'animo le Sacre Leggi dell'Amicizia […] rendere una pubblica testimonianza […] di tenerezza, e gratitudine all'Amico»; parole riprese nella poesia, soprattutto nella prima e terza strofa, che danno il ‘tono’ a tutto il componimento: «Mai più soavi lacrime / Non versa un infelice / Di quelle che Amicizia / Dal fido cor gli elice […] Io su le fredde ceneri / Piango d'un chiaro Amico, / A cui mi strinse il genio / Con forte nodo antico».
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Forti, Dario, and Paola Scalari. "Cantieri. Un maestro con lo sguardo bambino. Generare l'inedito." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 34 (January 2021): 123–35. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-034012.

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Abstract:
Voglio condividere, attraverso alcune pennellate, le immagini che emergono dalla mia me-moria a seguito della morte di Francesco Berto (8 maggio 1934-8 luglio 2020), psicosocioa-nalista e già socio di Ariele. Fa da sfondo alla narrazione l'incontro tra Berto e Pagliarani. Su questo intreccio umano e professionale, intellettuale ed emotivo emergono gli ambiti del pensiero nei quali Berto ha applicato il pensiero psicosocioanalitico. Quelli principali sono il mondo scolastico, la consulenza ai genitori, la formazione degli operatori dei servizi socio-educativi. Ne sono testimonianza i molti libri sull'argomento. La ricerca teorica e applicativa di Berto dunque si è attestata in un modello di apprendimento psicosocioanalitico capace di far emergere l'inconscio e di utilizzare il gruppo per rielaborarlo. Molto ci ha insegnato. Ora a tutti noi far germinare la sua eredità. Per dare avvio a questo impegno nel testo sono riportate le parole di amici e colleghi, di allievi e studiosi, di psicoanalisti e psicosocioanalisti che, alla sua morte, mi hanno inviato una riflessione riconoscendo la potenza del suo modo di operare con grandi e piccini, in aula e nella polis, con l'individuo e con i gruppi.
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Vaughan, Alan G., and Andrew Samuels. "Una conversazione tra amici e colleghi affini. Alla ricerca di nuovi paradigmi junghiani su etnia, razzismo e cultura per l'individuazione della psicologia analitica." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 13–37. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa10781.

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Abstract:
Alan G. Vaughan e Andrew Samuels, entrambi analisti junghiani, hanno avuto il piacere di incontrarsi durante la prima Conferenza di Analysis &amp;amp; Activism tenutasi a Londra nel 2014. Entrambi colpiti dalla presentazione di nuovi paradigmi e dalla applicazione dei principi della psicologia analitica oltre la stanza di analisi, alle comunit&agrave; pi&ugrave; diverse dal punto di vista etnico ed economico, le loro conversazioni si sono intensificate attraverso lo scambio di e-mail e la condivisione delle loro idee.Nell'agosto 2017 si sono incontrati di persona durante la conferenza dell'International Association of Jungian Studies (IAJS) a Cape Town, in Sudafrica, citt&agrave; natale di Nelson Mandela. Gli scambi sono stati animati e ricchi, il rapporto genuino. Hanno discusso di psicologia analitica, analisi e attivismo, politica, economia, diaspora africana e della diffusione della psicopatologia del razzismo. Le loro conversazioni sono continuate, sulle colline di Oakland in California, il 17 dicembre 2017.
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Gallozzi, Marialuisa S. "Boureslan v. Aramco." American Journal of International Law 83, no. 2 (April 1989): 375–80. http://dx.doi.org/10.2307/2202754.

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Plaintiff, a United States citizen employed in Saudi Arabia, brought an employment discrimination suit against defendant, a U.S. corporation, alleging violations of title VII of the Civil Rights Act of 1964 (42 U.S.C. §2000e (1982)). The U.S. Court of Appeals for the Fifth Circuit affirmed (per Davis, J.) the district court’s dismissal of the suit for lack of subject matter jurisdiction and held (two to one): (1) that neither the language nor the legislative history of title VII evinces a clearly expressed congressional intent to apply title VII outside U.S. borders; (2) that in the absence of clearly expressed congressional intent to the contrary, the presumption against extraterritoriality controls; and (3) that no “negative inference” extending the reach of title VII should be drawn from its “alien exemption” provision. Judge King’s dissent discussed international law principles not addressed by the majority. The Fifth Circuit subsequently granted on December 23, 1988, the petition for rehearing en banc submitted by plaintiff and various amici, including the Equal Employment Opportunity Commission (EEOC).
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Monica, Ugo Della. "La rovente estate del ‘43 quando Mussolini, Hitler, Roosevelt e Churchill decisero il destino dell’Italia." Ciencia Nueva. Revista de Historia y Política 2, no. 1 (March 9, 2018): 119. http://dx.doi.org/10.22517/25392662.17231.

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Abstract:
In queste pagine ho voluto ripercorrere, in una sorta di memoria, quei mesi cruciali per il destino del nostro Paese che vanno dall’inizio di luglio alla fine di settembre del 1943. Mesi in cui la guerra a fianco dell’alleato germanico si trasformò nella guerra combattuta contro il nemico germanico e che vide per l’Italia una disastrosa disfatta. Il popolo italiano si trovò travolto, grazie alle decisioni e soprattutto alle scelte altrui, in un vortice che nel giro di una stagione lo avrebbe completamente inghiottito, senza avere nemmeno il tempo di capire cosa realmente stesse accadendo. Sono i mesi in cui si è passati dall’essere fascisti sicuri al diventare antifascisti convinti; mesi in cui ci si è visti uccidere dai compagni tedeschi, alleati da anni; mesi in cui i nemici angloamericani, si sono trasformati in quei generosi amici, prodighi di quelle leccornie che mai sino ad allora erano state gustate. Non è stato certamente facile per gl’italiani di allora attraversare e superare questo periodo che è risultato essere cruciale per il prosieguo di quella guerra che si pensava fosse terminata prima il 25 luglio e poi l’8 settembre e che invece durò ancora a lungo. Oggi è sempre più raro, ma ancora possibile, incontrare quei ragazzini di allora che, nonostante siano trascorsi oltre settant’anni, con lucida memoria ricordano ogni singolo momento, ogni singolo evento e finanche ogni singolo messaggio radiofonico con cui venivano annunciati gli eventi che si stavano vivendo. Per tutti coloro che, come me, non hanno vissuto quel periodo, propongo la lettura di questo “diario”, rimanendo fedele ai fatti e soprattutto evitando giudizi e commenti personali. Il tutto oggi è possibile grazie al fatto che, trascorsi settant’anni, molti di quei documenti, custoditi negli archivi, sono ormai diventati consultabili, addirittura diverse carte dell’esercito americano si consultano on-line.
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Tekavčić, Pavao. "Varietas delectat, Vermischte Beitrage zur Lust an romanischer Dialektologie ergänzt um Anmerkungen aus verwandten Disziplinen, herausgegeben von Roland Bauer, Harald Fröhlich, Dieter Kattenbusch; Gottfried Egert Verlag, Wilhelmsfeld 1993, IX + 222 pagi." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 321–23. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.321-323.

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Abstract:
Il presente volume omaggio, dedicato ai cinquant' anni del noto dialettologo aus­ triaco Hans Goebl e curato da tre suoi colleghi, si distingue dalle pubblicazioni analoghe che il sottoscritto ha avuto occasione di recensire finora. Infatti, il sottotitolo maschera un po' il fatto che Varietas delectat consta di due componenti assai di­ verse. Dei diciotto contributi, cioè, dodici trattano argomenti scentifici (sui temi vicini all'attivita scientifica del festeggiato) e sono pertanto di contenuto e tono serio (ma non senza venature esilaranti); al contrario, gli altri sei sono di tenore anacreontico-umoris­ tico, con un sense of humour (p. V) ed elementi di bonaria parodia. Le ragioni sono spiegate nella prefazione (pp. V-VI), ma molte allusioni restano incomprensibili ai «non addetti». I sei contributi col sense of humour sono senz'altro spiritosi, divertenti, origi­ nali, ma è indubbio che stonano col resto del volume, il che può dare un certo fastidio a chi - come il sottoscritto recensente - non è troppo portato per tali eterogeneità. Ognuno dei collaboratori, .dicono i curatori (p. VI), rappresenta innumerevoli altri studiosi, col­ leghi, amici, discepoli; e in effetti, accanto alla romanistica vi sono presenti anche la germanistica, la slavistica e la linguistica computazionale (loco cit.). [È ovvio, tuttavia, che la linguistica computazionale non è una categoria coordinata alle tre «-istiche».]
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Carmagnola, Fulvio. "Prospettive etiche nell'estetica." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 94–104. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016007.

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Abstract:
Nel mondo contemporaneo la bellezza č ancora un valore in se stessa? Questa la questione che propongo nel saggio. La estetizzazione del mondo della vita, ovvero la sempre crescente quantitŕ di "bellezza" presente nei beni economici, č la situazione problematica che prendo in considerazione: come č possibile un punto di vista etico nel campo dell'estetica, se la bellezza oggi non ha solo un valore simbolico, secondo l'affermazione kantiana del paragrafo 59 della("Io dico che la bellezza č il simbolo del bene morale") ma ha piuttosto un sempre crescente significato economico? Sono dell'idea che ciň che il pensatore francese Jean-Francois Lyotard chiamava "condizione postmoderna" (1979) implichi una nuova condizione della bellezza, che va sotto il nome di estetizzazione: il design, inteso come un punto di vista che privilegia la forma e l'aspetto attraente dei beni economici o "la pelle della cultura" (D. De Kerkhove) assume la prioritŕ sull'Arte e sugli artefatti di alto livello, e diventa l'aspetto principale della bellezza. Dunque noi dobbiamo prendere in considerazione i processi di valorizzazione economica e le basi istituzionali dei sistemi (Sistema-Arte, Sistema-Design. Sistema-Moda e cosi via) come la vera sfera nella quale porre il problema della bellezza e del gusto. Questa situazione implica una significativa variazione storica della domanda etica circa la bellezza: come costruire una nuova specie di giudizio di gusto (in termini kantiani: Urtheilskraft) che sia in grado di sfuggire a una sorta di compulsione consumistica al piacere o all'attuale "imperativo estetico" che si presenta nella forma paradossale dell'ingiunzione: "Enjoy!". Giocare - con o contro - questo imperativo estetico, questa la via che propongo per un'etica dell'estetica.
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Pelucchini, Margherita. "Sentire osservando: un percorso insieme Formazione-trasformazione attraverso l'esperienza di osservazione del neonato." SETTING, no. 44 (March 2021): 165–96. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044009.

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Abstract:
Questo articolo presenta l'esperienza di Infant Observation come centrale per la formazione analitica, in quanto capace di sviluppare la capacità di "osservare per vedere" del terapeuta ed il contatto con il proprio bambino interiore; essa predispone altresì all'ascolto del proprio controtransfert nel rapporto con l'altro-da-Sé entro un gioco relazionale carico di significati. Emerge dallo scritto come il concetto di formazione-trasformazione connoti l'intera esperienza, riguardando trasversalmente tutte le menti coinvolte. A modifi-carsi sono, in tal senso, il sentire dell'osservatore, con il proprio setting interno, il bam-bino che viene osservato e le funzioni genitoriali in gioco all'interno del campo d'osservazione; a trasformarsi è inoltre la mente gruppale dei colleghi, che accoglie l'esperienza dell'osservatore per rileggerla ed attribuire ad essa nuovi e più estesi signi-ficati. Si palesa come osservare e sentire il bambino nel contesto consenta di prendere coscienza del suo percorso di sviluppo, sperimentandolo dal vivo. La vicinanza a Valeria nel primo anno di vita ha permesso all'osservatrice di assistere al passaggio dai vissuti originari di fragilità e dipendenza dalla madre pur con l'apporto della propria agentività, alla lenta e progressiva strutturazione di un Io ai primordi, garantito dalle relazioni Io-Tu, di pari passo al presentarsi di difese arcaiche. Nel corso dell'Infant Observation la funzione della pelle della piccola e l'integrazione progressiva tra soma, psiche ed affettività sono risultate centrali, anche nel manifestarsi di sintomi di disagio all'interno delle relazioni primarie. È stato possi-bile assistere allo sviluppo sensoriale e motorio-prassico di Valeria, parallelamente a quello verbale ed insieme alla maturazione di capacità cognitive, dell'abilità imitativa e di quella che è parsa una nascente teoria della mente. Sono inoltre comparsi le rou-tine e lo sviluppo sociale. La riflessione sul costrutto dell'attaccamento è stata cruciale in tutto il percorso. Nel complesso, l'articolo mostra come l'Infant Observation comporti un costante lavorio interiore nell'osservatore, una lettura e rilettura degli innumerevoli elementi del campo di osservazione, quali sensazioni, emozioni, pensieri, dubbi, paure, alla ricerca di una trama ed un senso. Un aspetto cardine è quello del pensiero sul "dopo" e sui saluti, ossia la possibilità della separazione dall'altro con buoni pensieri, con la fiducia verso di lui e verso le sue risorse. Una fase di elaborazione del lutto risulta necessaria, fonte anch'essa di profondi insegnamenti e metamorfosi interna.
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Gabrielli, Patrizia. "Gli uomini servono le donne a tavola. Rappresentazioni di genere nell’emigrazione antifascista italiana in URSS = Men waiting on women’s tables: Gender representation in antifascist emigration in the USSR." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto) 31 (September 23, 2019): 65. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2019.4874.

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Abstract:
Sinopsi: A ridosso del 1917 per molte socialiste e successivamente per le comuniste, Il Paese dei Soviet si afferma quale modello politico da imitare anche per quanto concerne la parità di genere. Un ruolo che l’Urss mantiene ben saldo esercitando, anche sotto questo profilo, un indubbio fascino sull’emigrazione femminile antifascista. Partendo da queste premesse, il saggio si articola in due parti.Il primo e il secondo paragrafo delineano le principali coordinate del dibattito sull’emancipazione, si soffermano sui caratteri del nuovo modelo femminile e sulla fondazione di una nuova tradizione femminista che trova nel simbolo dell’8 marzo la propria legittimazione. Il terzo parágrafo si concentra, invece, sulla circolazione e l’assimilazione del modello femminile sovietico da parte delle militanti. Le lettere dall’Urss, in special modo, confermano una fedele adesione all’immagine della donna nuova che si riflette sull’autorappresentazione delle militanti, le quali spesso ancora ignare delle condanne subite negli anni del Terrore staliniano, informano entusiaste familiari e amici sulle opportunità e sulla autonomia acquisita. L’esperienza migratoria ebbe però in molti casi risvolti tragici e molte militanti finirono nella fitta rete della repressione staliniana.Parole chiave: mito soviético, stampa femminile socialista e comunista, emancipazione femminile, emigrazione femminile antifascista, lettere.Summary: Just prior to 1917, for many socialists and later for the communists, The Soviet Country was a political role model to be emulated, even in terms of gender equality. Not only did the USSR continue resolutely to exercise this role, but it also harboured an undoubted fascination on women’s antifascist emigration.Starting from these premises, this essay is divided into two parts. It starts by articulating the main topics of the debate on emancipation. This focuses on the features of the new women’s status and the constitution of a new feminist tradition that finds its legitimacy in the symbol of 8 March. It then moves to focus on the spread and the assimilation of the Soviet women’s model among activists. In particular, letters coming from the USSR confirm a faithful adherence to the image of the new woman which is reflected on the self-representation of militants. Communist and socialist women, who were often unaware of the sentences suffered during the years of Stalinist Terror, enthusiastically inform relatives and friends about the opportunities and independence acquired. In many cases, however, migration led to tragic consequences, and several militants were victims of the Stalinist repression.Key words: Soviet myth, Socialist and Communist women’s Press, women’s emancipation, women’s antifascist Emigration, letters.
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Soldevila, Rosario Moreno. "Fabbrini, D. 2007. Il migliore dei mondi possibili. Gli epigrammi ecfrastici di Marziale per amici e protettori (Studi e testi, 26). Firenze, Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze dell’Antichità “Giorgio Pasquali”. xxii, 301 p. Pr. €30.00 (pb)." Mnemosyne 63, no. 4 (January 1, 2010): 688–91. http://dx.doi.org/10.1163/156852510x456435.

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Neger, Margot. "Martial's Ecphrastic Epigrams - (D.) Fabbrini Il migliore dei mondi possibili. Gli epigrammi ecfrastici di Marziale per amici e protettori. (Studi e testi 26.) Florence: Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze dell'Antichità ‘Giorgio Pasquali’, 2007. Paper, €30. ISBN: 978-88-89051-12-2." Classical Review 59, no. 2 (September 15, 2009): 475–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x09000699.

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Staaland, Hans, Nils A. Øritsland, and Robert G. White. "Digestion of energy and nutrients in Svalbard reindeer." Rangifer 8, no. 1 (June 1, 1988): 2. http://dx.doi.org/10.7557/2.8.1.725.

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Abstract:
<p>Feeding trials with 5 male Svalbard reindeer, Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik were conducted at the Man and the Biosphere (MAB) Research Station in Adventdalen, Svalbard. Five different diets were used, 1: commercial reindeer food, (RF-71), 2: a mixture of locally harvested grasses and sedges (mainly Dupontia pelligera and Eriphorum scheusczeri), 3: a pure moss (Pleurozium scheberi) diet, 4: a lichen diet using the dominant Svalbard species Cetraria delisei, and 5: a mixed diet of RF-71, moss (P. schreberi) and lichens (mainly Cladonia alpestris and Cladonia rangiferina). When fed the RF-71 diet the digestibility by Svalbard and Norwegian reindeer were similar with respect to dry matter (DM) 75 v 74%) and crude protein (CP) 74 v 70% as were the availabilities of P (72 v 76% )a and Ca (18 v 36%) in the diet. The mixture of grasses and sedges was highly digestible with respect to DM ((66,5%) but had low availabilities of Ca (12%), Mg (10%) and P (-11%). DM digestibility of the lichen C delisei was low (33%) however this lichen could constitute a good source of Ca. Moss palatability was very low (174-252 g or 9-13g/kg 0 75 intake daily). DM, CP and energy digestibilities, respectively 48, 53 and 49%, and the availabilities of P (66%) and Ca (20%) were indicative that they could add to the energy and protein intake while contributing significantly to nutrient balance of Svalbard reindeer when present in a mixed diet.</p><p>Ford&oslash;yelse av energi og n&aelig;ringsstoffer hos Svalbard-rein.</p><p>Abstract in Norwegian / Sammendrag: Ved MAB-stasjonen i Adventdalen p&aring; Svalbard ble det utf&oslash;rt foringsfors&oslash;k med fem voksne bukker av Svalbardrein, Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik. Det ble nyttet fem forskjellige forty per, 1: pelletert reinfor, RF71, 2: en blanding av gras og siv h&oslash;stet i Adventdalen (vesentlig Dupontia pelligera og Eriophorum scheuchzeri), 3: en ren mosediett (Pleurozium schreberi), 4: lav av den vanlige Svalbard -arten, Cetraria delisei, 5: en blandet diett av RF71, mose (P. schreberi) og lav (hovedsaklig Cladonia alpestris og Cladonia rangiferina). Ved foring med reinfor (RF71) ble det funnet samme t&oslash;rrstoff ford&oslash;yelighet hos Svalbardrein som tidligere rapportert fra norsk rein (75 versus 74%). Tilsvarende tall for r&aring;protein var 74 versus 70%, P 72 versus 76% og Ca 18 versus 36%. Blanding av gras og siv hadde en h&oslash;y t&oslash;rrstoff ford&oslash;y elighet p&aring; 66.5%, mens tilgjengeligheten av Ca (12%), Mg (10%) og P (-11%) var lav. T&oslash;rrstoff-ford&oslash;yeligheten var lav (33%) for C. delisei, men denne laven kan likevel v&aelig;re en god Ca-kilde. Smakeligheten av mose var lav (foropptak 174-252 g eller 9-13 g/kg0-75 per dag). Ford&oslash;y elighet av t&oslash;rrstoff, r&aring;protein og energi, respektive 48, 53 og 49% og tilgjengeligheten av P (66%) og Ca (20%) indikerer at moser kan v&aelig;re et signifikant tilskudd til mineralbalansen hos Svalbardrein som lever p&aring; en blandet diett.</p><p>Energian ja ravintoaineiden k&auml;ytt&ouml; huippu vuortenpeur alla.</p><p>Abstract in Finnish / Yhteenveto: MAB:n asemalla Adventdalenissa Svalbardilola tehtiin ruokintakokeita viidell&auml; huippuvuorten-peurauroksilla (Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik). Kokeessa k&auml;ytettiin viit&auml; eri ruokintaa, 1: pelle-toitu pororehu, RF 71, 2: hein&auml;an ja saran seosta (p&auml;&auml;asiassa Dupentia pelligera ja Eriophorum scheuchze-ri), 3: sammalta (Pleurozium schreberi), 4: Huippuvuorilla tavattavaa j&auml;k&auml;l&auml;lajia, Cetraria delisei, 5: poro-rehua (RF 71), sammalta (P. schreberi) ja j&auml;k&auml;l&auml;&auml; (p&auml;&auml;asiassa Cladonia alpestris ja Cladonia rangiferina). Ruokittaessa RF 71 - rehulla huippuvuortenpeuralla kuiva-aineen (DM) ja raaka proteenin (CP) sulavuudet olisivat samat kuin aikaisemmin norjalaisilla poroilla mitatut (74 ja 75%, 74 ja 70%). Fosforin ja kalsiu-min saannit olivat vastaavasti 72 ja 76% ja 18 ja 36%. Hein&auml;n ja saran seos oli hyvin sulavaa. Kuiva-aineen sulavuus oli 66,5%, mutta kalsiumin, magnesiumin ja fosforin saanit oli alhainen (12, 10 ja 11%) J&auml;k&auml;-l&auml;n (C delisei) kuiva-aineen sulavuus oli alhainen (33%), mutta se on hyv&auml; kalsiumin l&auml;hde. Sammalen sulavuus oli eritt&auml;in alhainen (saanti p&auml;ivitt&auml;in 174-252 g eli 9-13 g/kg0,75). Kuiva-aineen, raaka proteiinein ja energian sulavuudet (48, 53 ja 49%) ja fosforin (66%) ja kalsiumin (20%) saannit osoittavat kuitenkin, ett&auml; sammal voi lis&auml;t&auml; huippuvuortenpeuralla energian ja proteiinin saantia ja on siten merkitt&auml;v&auml; ravintota-sapainon kannalta.</p>
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Mugnai, Niccolò. "L. C. LANCASTER , INNOVATIVE VAULTING IN THE ARCHITECTURE OF THE ROMAN EMPIRE: 1st TO 4th CENTURIES CE. Cambridge: Cambridge University Press, 2015. Pp. xxvi + 254, illus. isbn 9781107059351. £64.99/US$99.99. - P. VITTI , BUILDING ROMAN GREECE: INNOVATION IN VAULTED CONSTRUCTION IN THE PELOPONNESE (Studia Archaeologica 206). Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider, 2016. Pp. 432, illus. isbn 9788891309518. €250.00. - C. M. AMICI , ARCHITETTURA ROMANA. DAL CANTIERE ALL'ARCHITETTO: SOLUZIONI CONCRETE PER IDEE PROGETTUALI (Bibliotheca Archaeologica 53). Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider, 2016. Pp. 139, illus. isbn 788891309723. €90.00." Journal of Roman Studies 107 (August 31, 2017): 343–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435817001058.

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Hoeppner, Vernon. "Comparing the Clinical Course of Tuberculosis with the Musical Flow of Chopin’s Prelude No. 4." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 207. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.464.

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Abstract:
Frederic Chopin is a widely known composer and pianist who probably died of tuberculosis at age 39. The symptoms of the disease dominated much of his life, starting from early adulthood. He was extraordinarily creative, preferring to express his emotions through music, telling his piano things that weighed heavily on his mind. Early in his life, as he perused art, he would hear music; when he said his goodbyes he did so with music. The dominant weight that he carried privately, but grew heavier on his mind, with time was his illness, tuberculosis. His sister probably and friends whose deaths he’d witnessed also had tuberculosis. He was aware that he had a disease without hope and he foresaw his own death. He composed the Prelude No. 4 in E minor in Majorca during the winter of 1838-39 when his symptoms brought him near to death.The Prelude has been described by experts as an expression of illness. Chopin requested that it be played at his funeral. While we do not know his thoughts about the Prelude, this paper considers how he expressed himself with music, the gathering burden of tuberculosis, and compares the clinical course of tuberculosis with the musical course of the Prelude. Keywords: Chopin, music, prelude, tuberculosisSpanishComparación el curso clínico de la Tuberculosis con el flujo musical del Preludio nro. 4 de Chopin Frederic Chopin es un compositor y pianista ampliamente conocido que murió de una supuesta tuberculosis a la edad de 39 años. Los síntomas de su enfermedad dominaron la mayor parte de su vida, comenzando en la temprana adultez. Él fue extraordinariamente creativo, prefiriendo expresar sus emociones a través de la música, utilizando el piano para expresar cuestiones que pesaban mucho en su mente. Tempranamente en su vida, mientras se encaminaba hacia el arte , él escuchaba música, cuando fue el momento de las despedidas también lo hizo con la música. El peso dominante que llevaba de manera privada, pero que crecía en el tiempo en su mente fue su enfermedad, la tuberculosis. Fue testigo de la muerte de su hermana y de amigos que también tuvieron tuberculosis. Estaba consciente que la enfermedad que tenía era una lenta condena, y sin esperanza el previó su propia muerte. Compuso el preludio Nro 4 en Mi menor en Mayorca, durante el invierno del 1838/39 cuando sus síntomas lo llevaron cerca de la muerte. Este preludio ha sido descripto por expertos como una expresión de la enfermedad. Chopin pidió que la obra sea ejecutada en su funeral. Si bien no conocemos sus pensamientos acerca del Preludio, este trabajo considera el modo en el que se expresó con la música, la carga de la tuberculosis y compara el curso clínico de la enfermedad con el curso musical del PreludioPalabras claves: Chopin , musica , preludio , tuberculosis GermanVergleich des klinischen Verlaufs von Tuberkulose mit dem musikalischen Fluss von Chopin’s Prelude No. 4Vernon H. HoeppnerFrederic Chopin ist ein weithin bekannter Komponist und Pianist, der im Alter von 39 Jahren an vermuteter Tuberkulose starb. Die Symptome der Krankheit dominierten die meiste Zeit seines Lebens von Beginn seines frühen Erwachsenenlebens an. Er war außergewöhnlich kreativ, er drückte seine Gefühle vorzugsweise durch Musik aus, und nutzte das Klavier, um Dinge auszudrücken, die schwer auf seiner Seele lagen. Schon früh in seinem Leben, von der Kunst überzeugt, hörte er Musik; wenn immer er sich verabschiedete, tat er das mit Musik. Der dominierende Schmerz, den er privat zu tragen hatte und der mit der Zeit immer schwerer seine Seele belastete, war seine Krankheit, die Tuberkulose. Eine Schwester und Freunde, deren Tod er miterlebte, hatten ebenfalls Tuberkulose. Er wusste, dass er eine Krankheit hatte, die sich schicksalhaft hinzog, ohne seinen eigenen Tod vorhersagen zu können. Während des Winters 1938/39 auf Mallorca komponierte er das Prélude No 4, in der Zeit, als ihn seine Symptome beinahe töteten. Experten beschrieben dieses Prèlude als Ausdruck seiner Krankheit. Chopin bestimmte, dass es bei seiner Beerdigung bespielt werden solle. Wir kennen seine Gedanken über das Prèlude nicht – dieser Artikel denkt darüber nach, wie er sich selbst durch Musik ausdrückte, die gesammelte Last der Tuberkulose, und vergleicht den klinischen Verlauf von Tuberkulose mit dem musikalischen Verlauf des Prèludes.Keywords: Chopin, Musik, Prelude, Tuberkulose ItalianConfrontando il Decorso Cliico della Tubercolosi con il Flusso della Musica di Chopin’s Prelude No. 4Vernon H. Hoeppner Frederic Chopin è un compositore e un pianista molto conosciuto che è morto di sospetta tubercolosi all’età di 39 anni. I sintomi della malattia hanno dominato gran parte della sua vita, a partire dalla prima età adulta. Era estremamente creativo, preferendo di esprimere le sue emozioni attraverso la musica, usando il pianoforte per esprimere I problemi che pesavano pesantemente sulla sua mente. All’inizio della sua vita, mentre guardava l’arte, sentiva la musica; quando ha detto I suoi addii lo ha fatto con la musica. Il peso dominante che portava in privato, ma che cresceva più pesante nella sua mente, con il tempo era la sua malattia, la tubercolosi. Sua sorella e I suoi amici la cui morte era testimone, avevano anche loro la tubercolosi. Era consapevole del fatto di avere una malattia in cui la sorte indugiava, e senza speranza previde la propria morte. Ha compost oil preludio n 4 in Mi minore a Majorca durante l’inverno del 1838-39 quando I suoi sintomi lo hanno portato vicino alla morte. Il preludio è stato descritto dagli esperti come espressione di malattia. Chopin ha chiesto che al suo funerale lo avrebbero suonato. Anche se non conosciamo il suo pensiero circa il Preludio, questo documento considera come egli si espresse con la musica, l’onere di raccolta della tubercolosi’ e confront ail decorso clinico della tubercolosi con il corso musicale del Preludio.Parole Chiave: Chopin, musica, preludio, tubercolosi Chinese肺結核臨床病程與蕭邦第四號前奏曲音樂流動之比較蕭邦是為人所熟知的作曲家與鋼琴家,他在39歲時疑似死於肺結核。這些疾病的症狀從他的成年早期即支配著他大部分的生活。蕭邦非常富於創意,喜歡透過音樂表達他的情緒,用鋼琴來表現壓在他心頭的沉重問題。在蕭邦生命早期,他追求藝術,聆聽音樂,而到了生命盡頭,他也以音樂向生命告別。他獨自扛下隨著時間在心中越來越沉重地負擔─他的疾病─肺結核。他曾目睹姊姊與一些朋友同樣因為肺結核而離世。他知道自己在厄運中徘徊,毫無希望的預見了自己的死亡。1838-39年的冬天,他的症狀已逐步帶領他走向死亡,他在馬略卡島創作了第四號E小調前奏曲。這首前奏曲被形容為透徹的表現出疾病的狀態。蕭邦自己要求在他的葬禮上演奏這首曲子。我們或許無從得知蕭邦對這首前奏曲的想法,但僅以本文探討他如何透過音樂表達自我─肺結核帶來的沉痾,並以此前奏曲的音樂進程與肺結核的臨床病程兩相比較。 Japaneseショパンのプレリュード4番における音楽的流れと、肺結核の進行段階の比較 Vernon H. Hoeppnerフレデリック・ショパンは、世界に知られた作曲家およびピアニストであり、肺結核により39歳で死没した。この病気の症状は成人になってからすぐ始まっており、彼の人生のほとんどを占めた。彼は、並外れた創造性を持っていて、自身の感情を音楽でくまなく表現することを好み、ピアノ演奏を通じて自分の精神状態に重くのしかかっていた問題を表していた。彼は若い頃から音楽を聴き芸術を探求していたが、人生に別れを感じたとき音楽にも別れを告げた。 私生活で時間と共に彼を苦しめた大きな重荷は、彼の持病である肺結核であった。彼の妹や友人たちも同じ病に苦しみ、ショパンは彼らを看取っていた。彼は自身の病気に運命を感じ、絶望的に死を覚悟していた。ショパンは、プレリュード4番、イ短調を 1838年末から1839年にかけた冬の時期に作曲し、この間彼の症状はほぼ死期に近づいていた。このプレリュードは、専門家たちによっても、病の表現であると言われている。ショパンが、自身の葬儀で弾いてほしいと依頼した曲でもある。我々は、彼がプレリュードに対して感じていた本当の気持ちはわからないが、本論文では彼が音楽で自身や肺結核の辛さをどのように表現したかについて考察し、肺結核の進行状態とプレリュードの音楽的展開を比較する。キーワード:ショパン、音楽、プレリュード、肺結核Korean쇼팽의 서곡 No.4의 음악적 흐름과 결핵의 임상학적 과정 비교하기 Vernon H. Hoeppner쇼팽은 널리 알려진 작곡가이자 피아니스트이며, 39세 나이에 결핵으로 죽었다. 그 질병의 증상들은 성인기 초반에 시작되어 그의 삶의 대부분을 지배했다. 그는 아주 창의적이었으며, 자신의 감정을 음악으로 표현하는 것을 좋아하였고, 피아노로 내면의 중요한 문제들을 표현했다. 생애 초반, 그는 예술에 대한 진지함을 가지고 음악을 들었다. 그는 작별을 고할 때도 음악으로 했다. 그는 이러한 음악에 대한 진중함을 은밀하게 유지하고자 하였으나 그의 질병은 시간이 갈수록 마음속에서 그를 더무겁게 했다. 그가 죽음을 목격했던 그의 누이와 친구들도 결핵을 앓았다. 그는 죽게 될 질병을 갖고 있다는 것을 인식했으며, 희망 없이 자신의 죽음을 예견했다. 그는 그의 증상이 그를 죽음으로 내몰던 1838-39년 겨울 동안 Majorca에서 Prelude No.4 in E minor를 작곡했다.전문가들은 그 곡이 질병을 표현한 것이라고 말한다. 쇼팽은 그 곡을 자신의 장례식에서 연주해 달라고 요구했다. 우리가 그 곡에 대한 그의 생각을 알지 못하지만, 본 논문은 그가 음악으로 자기 자신을 표현한 방법과 결핵을 고려하며 작곡되었을 서곡의 음악적 과정과 결핵의 임상학적 과정을 비교했다. 키워드: 쇼팽, 음악, 서곡, 결핵
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"LE DUE LETTERE DI W.H. Fox TALBOT ALLA LITERARY GAZETTE PRESENTATE DA G.B. AMICI ALL'ACCADEMIA DEI GEORGOFILI IN FIRENZE IL 13 FEBBRAIO 1842." Nuncius 18, no. 1 (2003): 243–47. http://dx.doi.org/10.1163/182539103x00620.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title William Henry Fox Talbot, pioniere della fotografia e scopritore del metodo negativo-positivo, fu in corrispondenza con Giovanni Battista Amici, con fasi alterne, dal 1822 al 1844. Le sue lettere originali e le minute di Amici, conservate presso la Biblioteca Estense di Modena, vengono pubblicate qui per la prima volta integralmente.
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Lazzari, Laura. "Identità e alterità nel romanzo "Amiche per la pelle" di Laila Wadia." altrelettere, November 26, 2014. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-25.

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Abstract:
L’articolo si concentra sugli aspetti identitari e sulla rappresentazione dell’alterità nel romanzo di Laila Wadia, "Amiche per la pelle". Nell’immaginario edificio di Via Ungaretti a Trieste, dove è ambientata la vicenda, convivono diverse tipologie di personaggi appartenenti a varie nazionalità: italiana, albanese, bosniaca, cinese e indiana. Il pluralismo e la diversità che caratterizzano i protagonisti offrono una descrizione complessa degli stranieri che non sono definiti in modo fisso e stereotipato, bensì come personalità ibride, multiculturali e in continua evoluzione. Nel testo sono approfonditi gli aspetti che definiscono l’identità multipla dei personaggi principali, le tappe e le difficoltà riscontrate nel lungo processo d’integrazione nella società italiana (l’apprendimento della lingua e dei costumi locali, la difficoltà nel trovare un alloggio e un lavoro adeguati, il razzismo e i pregiudizi di cui sono vittime, ma anche la solidarietà dimostrata da parte di alcuni italiani). Sono ugualmente analizzati i pregiudizi e i luoghi comuni attribuiti agli stranieri da parte degli abitanti nativi e lo sguardo degli immigrati nei confronti della loro nuova patria.
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Gagliardi, Paola. "Il caso di Cornelio Gallo: una sfida per la propaganda augustea." Klio 97, no. 2 (January 1, 2015). http://dx.doi.org/10.1515/klio-2015-0039.

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Abstract:
RiassuntoLe difficoltà e le contraddizioni tra le fonti sul processo di Gallo e le reazioni dei contemporanei alla sua morte lasciano intuire un clima politico difficile tra il 27 e il 26 a. C.: Ottaviano, dopo aver accettato un compromesso con il senato ed aver abbandonato Gallo, affrontò critiche e malumori degli amici e dei poeti. Per queste ragioni la sua propaganda cercò di deformare i fatti e minimizzare le sue colpe.
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Fournel, Jean-Louis. "Claudio Sensi éd., Maître et passeur. Per Marziano Guglielminetti dagli amici di Francia." Laboratoire italien, no. 10 (December 31, 2010). http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.525.

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"Educare alla sessualitŕ e all'affettivitŕ in preadolescenza: le fonti di informazione e le domande dei ragazzi e delle ragazze." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 103–18. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002006.

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Abstract:
Il contributo presenta i bisogni in-formativi emersi nell'ambito di un intervento di educazione alla sessualitŕ e all'affettivitŕ attuato nel contesto scolastico da operatori sociosanitari dell'ASL TO2 di Torino. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario anonimo compilato da 156 studenti (48% femmine, 52% maschi) frequentanti la terza media. Gli obiettivi dello studio sono: 1) rilevare le fonti di informazione dei preadolescenti in tema di sessualitŕ ed affettivitŕ indagando eventuali differenze di genere; 2) enucleare le domande in tema di sessualitŕ ed affettivitŕ di ragazzi e ragazze preadolescenti. I dati sono stati analizzati in termini di frequenze percentuali e le differenze di genere verificate mediante il test del Chi quadrato. Sul testo delle domande č stata condotta un'analisi di contenuto e sono state calcolate le occorrenze di domande per ciascuna delle categorie individuate. Amici e genitori sono le fonti piů citate, seguite dai libri e da internet; le ragazze parlano delle emozioni con gli amici e di questioni relative allo sviluppo puberale con i genitori in misura maggiore rispetto ai ragazzi, mentre questi ultimi tendono a non parlare di questi argomenti con nessuno e ad usare internet piů delle ragazze. La maggior parte delle domande di ragazzi e ragazze riguardano lo sviluppo puberale ed i rapporti sessuali. Meno frequenti sono le domande relative alla gravidanza, alla contraccezione ad alle malattie a trasmissione sessuale. I risultati sono discussi in relazione alle loro implicazioni per la prevenzione.
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FRANZINA, Emilio. "FRA STORIA, MICROSTORIA E DISCUSSIONI IN RETE. La Grande Guerra degli Immigranti "Americani" (1914-1918)." História (São Paulo) 36 (January 16, 2017). http://dx.doi.org/10.1590/1980-436920160000000111.

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Abstract:
RESUMO Nel corso della grande guerra furono abbastanza numerosi gli emigrati e i figli o nipoti di immigrati che lasciarono le loro famiglie in America per andare a combattere negli eserciti europei. Attraverso l'analisi di alcuni dati di fatto (arruolamenti volontari, adesione al gesto dei riservisti dei gruppi etnici di rispettiva appartenenza, corrispondenze epistolari di soldati dal fronte ecc.), ma soprattutto attraverso le modalità dei ricordi e delle rappresentazioni letterarie del caso italo brasiliano - dai romanzi autobiografici ai libri per l'infanzia già durante la guerra e poi durante il fascismo - l 'indagine si propone di mettere a fuoco il significato e il valore dello spartiacque bellico per ciò che riguarda la tenuta e le trasformazioni dei sensi di appartenenza nazionale tra i protagonisti e i loro familiari, amici e conoscenti rimasti in Brasile.
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Anna, Antonacci, Abbinante Antonia, De Vito Danila, Praino Emanuela, and Iannone Florenzo. "Alterazioni del cavo orale e qualità della vita nel paziente sclerodermico. Aspetti clinici. Capillaroscopici e condizionamenti psicologici." Journal of Advanced Health Care, January 8, 2020. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2001-005.

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Abstract:
La Sclerosi Sistemica è una malattia infiammatoria del tessuto connettivo caratterizzata da una risposta autoimmune che causa vasculopatia e accumulo di collagene nella pelle e negli organi interni. Obiettivo: verificare gli effetti della malattia sul cavo orale del paziente sclerodermico e la sua influenza sulla qualità della vita, analizzando aspetti clinici, capillaroscopici e psicofisici. A tal fine è stato condotto uno studio osservazionale su 25 pazienti affetti. Sono stati rilevati indici specifici per la valutazione dello stato di salute dento-parodontale, eseguita la capillaroscopia orale e somministrati test per verificare l'impatto della patologia sulla qualità della vita. E’ stato impostato un protocollo preventivo-terapeutico per alleviare la sintomatologia presente e ritardare la progressione delle patologie orali. La deformità delle mani, l’ipomobilità di lingua e labbra, la microstomia e la xerostomia, compromettono le condizioni di igiene orale dei pazienti sclerodermici . La presenza di ectasie, microemorragie e megacapillari alterano gravemente il microcircolo. La progressiva disabilità, i continui cambiamenti del loro aspetto e le sofferenze fisiche favoriscono il peggioramento della qualità della vita Sulla base dei dati emersi, risulta fondamentale la collaborazione dell’igienista dentale con il reumatologo per l’attuazione di un piano personalizzato che consideri in modo prioritario il contesto bio-psico-sociale del paziente.
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Oliveira, Welyton Carlos, and Iara Lúcia Tescarollo. "Influenza del colore sulle proprietà fisico-chimiche e sensoriali dei cosmetici idratanti." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, February 17, 2021, 05–19. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/influenza-del-colore.

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Abstract:
Le proprietà fisico-chimiche e sensoriali sono elementi di cui tenere conto durante lo sviluppo dei cosmetici. Le creme idratanti rappresentano una delle classi più importanti di prodotti per la cura personale e spesso appaiono in una vasta gamma di diverse opzioni di colore. Questo studio mirava a sviluppare una crema idratante sotto forma di gel-crema ed esplorare le opzioni dei colori metallizzati attraverso l’analisi sensoriale. In base ai risultati ottenuti, è stato osservato che il tipo di pigmento ha influenzato la percezione dei giudici, dimostrando che l’influenza di questo componente non deve essere trascurata nel posticipo di nuove formulazioni. È possibile dedurre che la reazione di un consumatore a un cosmetico non si basa solo sulla sua efficacia, ma anche sul modo in cui vengono percepite le sue caratteristiche fisiche, tra cui colore, aspetto, sensazione della pelle e odore.
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Rossi, Karoline, Danilo José Silva Moreira, Juliana Brito da Fonseca, Suzana dos Santos Vasconcelos, Vinicius Faustino Lima de Oliveira, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, Maria Helena Mendonça de Araújo, and Amanda Alves Fecury. "I misteri che circondano la malattia di Kawasaki: una recensione della letteratura." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, April 14, 2021, 52–64. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/malattia-di-kawasaki.

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Abstract:
La malattia di Kawasaki (DK) o sindrome del linfonodo mucocutaneo è una vasculite sistemica, che colpisce principalmente i bambini sotto i cinque anni di età con discendenza asiatica, ma può anche raggiungere altre fasce d’età, così come qualsiasi altra razza. Il quadro clinico di DK ha tre fasi: stadio febbrile acuto, in cui la congestione congiuntivale, la mucosite orale, l’eritema, la sfaldamento, l’eruzione polimorfica e la linfoadenopatia laterale, compaiono come sintomi principali; lo stadio subacuto, che si verifica alla fine della febbre, e porta alla comparsa di pelle che sfalda negli arti, artrite, artralgia e trombocitosi e infine lo stadio di convalescenza che si verifica quando i sintomi si dissipano quasi e continuano fino alla loro normalizzazione. Il trattamento più utilizzato si verifica dalla somministrazione di immunoglobulina endovenosa, che per una migliore prognosi della patologia dovrebbe essere iniziata precocemente.
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Maciel, Danilo Pereira Garcia, José Leandro Tomaz Medeiros, Mariana Freitas da Silva, Matheus Freitas da Silva, Amanda Alves Fecury, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, Donizete Vago Daher, and Maria Helena Mendonça de Araújo. "Profilo epidemiologico degli incidenti con esposizione a materiali biologici verificatisi nei lavoratori nello Stato di Amapá, Amazzonia, Brasile, dal 2015 al 2019." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 8, 2021, 127–41. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/esposizione-a-materiali.

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Abstract:
Le esposizioni accidentali con strumenti taglienti sono gli infortuni sul lavoro più comuni che coinvolgono professionisti e studenti in ambiente ospedaliero. L’incidente con materiale biologico (MB) deriva dal contatto diretto tra sangue e fluidi organici genitali o sierosi, con pelle malsana, membrane mucose o per inoculazione percutanea diretta attraverso oggetti appuntiti. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di caratterizzare il profilo epidemiologico degli incidenti con esposizione a materiali biologici avvenuti nei lavoratori nello stato di Amapá, Amazzonia, Brasile, nel periodo dal 2015 al 2019, analizzando il numero, il tipo di eventi, l’occupazione e circostanza dell’incidente. Uno studio epidemiologico retrospettivo, descrittivo e trasversale è stato condotto con un approccio quantitativo. Pertanto, nel database del Sistema Informativo per le Malattie Notificabili (SINAN) sono state ricercate registrazioni riferite a segnalazioni di infortuni con materiale biologico, avvenute nello stato di Amapá nel periodo dal 2015 al 2019, registrate dal Centro di sorveglianza sulla salute sul lavoro ( NVST) / Centro di riferimento per la salute sul lavoro (CEREST / AP). Le esposizioni professionali a materiali biologici rappresentano un potenziale rischio di trasmissione di malattie. Istruire i lavoratori a denunciare immediatamente gli incidenti è essenziale per fornire il sistema di notifica. Per quanto riguarda le circostanze, le due cause più comunemente riscontrate sono state con valori vicini tra loro, la somministrazione di farmaci (21,6%) e lo smaltimento inadeguato del materiale (20%). Questo smaltimento non corretto dimostra la mancanza di zelo dei professionisti per la propria salute.
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Moreira, Danilo José Silva, Juliana Brito da Fonseca, Karoline Rossi, Suzana dos Santos Vasconcelos, Vinicius Faustino Lima de Oliveira, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Euzébio de Oliveira, et al. "Aspetti generali dello xeroderma pigmentoso: una revisione." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 30, 2020, 114–26. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/generali-dello-xeroderma.

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Abstract:
Xeroderma Pigmentoso (XP) è una malattia genetica rara, recessiva e autosomica che colpisce anche sia i sessi che tutte le etnie, essendo strettamente associata alle comunità con un alto tasso di consanguineità. Lo scopo di questa revisione era quello di dettagliare le principali vie di riparazione del DNA di XP, i diversi difetti funzionali che si traducono nello sviluppo degli 8 tipi di XP, le caratteristiche principali del quadro clinico di un paziente con XP, le principali comorbilità associate a XP e i trattamenti disponibili o che sono ancora in studi per individui affetti da XP. La ricerca bibliografica è stata condotta nelle banche dati: Redalyc, Institutional Repository dell’Università Federale di Juiz de Fora, Scielo, Biblioteca Digitale Brasiliana di Tesi e Tesi, Science Research.com, Lilacs e Pub Med, utilizzando parole chiave o le loro associazioni: Xeroderma – Xeroderma Pigmentoso. XP è una malattia genetica che non ha cura; l’individuo con XP ha una pelle fotosensibile e, se esposto alle radiazioni UV, può sviluppare diverse complicazioni dermatologiche; le manifestazioni di XP sono direttamente collegate al difetto genetico; NER è senza dubbio la via principale di riparazione del DNA quando si tratta di XP; in XP-V il by-pass del nastro con la lesione del DNA non è fatto dalla polimerasi pol eta ma da un’altra polimerasi della famiglia Y; difetti nelle vie di riparazione del DNA possono causare non solo XP, ma anche altre malattie; e il trattamento per XP è palliativo. Consiste nell’uso di specifici protettori UV, farmaci, enzimi di riparazione e vettori adenovirali, nonché criochirurgia, terapia fotodinamica (PDT), rimozione chirurgica di tumori e follow-up psicologico.
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Valiquette, Johanna. "Medically assisted nutrition and hydration in end-stage dementia: burdens and benefits of surgically-placed gastrostomy tubes." Medicina e Morale 57, no. 3 (June 30, 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.281.

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Abstract:
Le tube gastrostomiche posizionate chirurgicamente si sono rilevate essenziali nel trattamento di alcune patologie. Ciononostante, molti studi le ritengono di efficacia limitata, e significativamente gravose nei pazienti con demenza avanzata terminale. Gli studi dimenticano di mostrare i benefici attesi in termini di maggiore longevità, diminuzione delle possibilità di polmonite e miglioramento dell’integrità della pelle. Gli svantaggi comprendono il deterioramento nella percezione e nella funzione relativi alla ospedalizzazione, l’angoscia derivante dall’uso di limitazioni, la negazione di taluni comfort del paziente, bisogni sociali e spirituali, per lasciare il posto ai dispositivi relativi ai tubi che spesso mettono a rischio l’igiene. Nel seguito affrontiamo i seguenti punti: 1. una review della letteratura recente dei principali ricercatori statunitensi; 2. la distinzione da un punto di vista bioetico nell’uso delle tube gastrostomiche nel cosiddetto “stato vegetativo” e nella demenza terminale; 3. l’analisi dei vantaggi e degli svantaggi; 4. le raccomandazioni per le cure palliative e la nutrizione come vengono percepite da un punto di vista bioetico e le alternative incentrate sul paziente al posizionamento delle tube gastrostomiche per i pazienti con demenza avanzata terminale. ---------- Surgically-placed gastrostomy tubes are essential in managing some conditions. Yet, many studies indicate limited medical effectiveness, and significant burdens, in patients with advanced, end-stage dementia. Studies fail to show the expected benefits of greater longevity, decreased aspiration pneumonia or improved skin integrity. Burdens include deterioration in cognition and function related to hospitalization, distress from use of restraints, neglect of patient’s comfort, social and spiritual needs in favor of tube-related tasks and frequent, excoriating hygiene. Here we present 1. a review of recent literature by leading researchers in the U.S.; 2. distinction between the bioethics of gastrostomy tubes in the so-called “vegetative state” and endstage dementia; 3. analysis of benefits and burdens; 4. recommendations for palliative care and spoon-feeding as bioethically sound and patient-centered alternatives to gastrostomy tube placement for patients with advanced, endstage dementia.
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