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Journal articles on the topic 'Analisi critica del discorso'

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Fabbro, Francesco. "Analisi critica del discorso e pratiche di media education." Media Education 11, no. 1 (June 26, 2020): 57–66. http://dx.doi.org/10.36253/me-9095.

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Abstract:
The paper presents Critical Discourse Analysis (CDA) as a qualitative research method particularly suitable for the study of media education practices. The contribution highlights how the CDA allows to focus on social functions, identities and power relations mediated by language(s) in educational settings and then it presents an analytical framework widely adopted in social and educational research. Secondly, it exemplifies the application of CDA by presenting a case study on literacy education. Finally, after underlying the convergence between new media literacies and CDA perspectives on the concept of learning, it outlines some possible applications of CDA for the empirical study of media education practices.
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Burden, Amy. "Lipstick on pigs: Critical discourse and image analysis of non-humans in U.S. children’s ESL textbooks." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, no. 1 (March 31, 2021): 52–74. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.218.

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Abstract:
EN Gender equality in language learning has received considerable attention in research on classroom policy and materials. Within studies of materials like language learning texts, most research focuses on content analyses of character roles and images, with sometimes purposeful exclusion of non-human characters. However, non-humans in children’s picture books comprise almost 60% of the characters children read. Therefore, their representations of gender, including biases, overt sexism, and covert sexism should be examined. In this study, I examine gendering of non-human characters using corpus linguistics and critical discourse analysis. Additionally, I use critical image analysis to discuss pictorial gendering of non-human characters within 12 textbooks in two of the United States’ most widely used textbook series for language learning in elementary schools. Results indicate a strong preference for aggressive and adventurous male characters, male supremacist ideologies, and the suppression of female agency. Key words: CORPUS LINGUISTICS, CRITICAL DISCOURSE ANALYSIS, TEXTBOOK ANALYSIS, GENDER AND LANGUAGE, ENGLISH AS A SECOND LANGUAGE (ESL), CRITICAL IMAGE ANALYSIS ES La igualdad de género en el aprendizaje de idiomas ha recibido una atención considerable en la investigación sobre la política y los materiales en el aula. Dentro de los estudios sobre materiales como los textos para el aprendizaje de idiomas, la mayoría de las investigaciones se centran en el análisis del contenido de los roles y las imágenes de los personajes, con una exclusión de los personajes no humanos. Sin embargo, los personajes no humanos de los libros ilustrados para niños representan casi el 60% de los personajes que leen los niños. Por lo tanto, deben examinarse sus representaciones de género, incluyendo los prejuicios, el sexismo manifiesto y el sexismo encubierto. En este estudio, examino la representación de género de los personajes no humanos utilizando la lingüística de corpus y el análisis crítico del discurso. Además, utilizo el análisis crítico de la imagen para analizar el género pictórico de los personajes no humanos en 12 libros de texto de dos de las series de libros de texto más utilizados en Estados Unidos para el aprendizaje de idiomas en las escuelas primarias. Los resultados indican una fuerte preferencia por personajes masculinos agresivos y aventureros, ideologías de supremacía masculina y la supresión de la agencia femenina. Palabras clave: LINGÜÍSTICA DE CORPUS, ANÁLISIS CRÍTICO DEL DISCURSO, ANÁLISIS DE LIBROS DE TEXTO, GÉNERO E LINGUAJE, INGLÉS COMO SEGUNDA LENGUA (ESL), ANÁLISIS CRÍTICO DE LA IMAGEN IT L’uguaglianza di genere nell'apprendimento delle lingue ha ricevuto una notevole attenzione nella ricerca sulle norme di comportamento nelle classi così come nei materiali didattici. All'interno degli studi su materiali didattici come i testi per l'apprendimento delle lingue, la maggior parte della ricerca si concentra sull'analisi del contenuto dei ruoli e delle immagini dei personaggi con l'esclusione, a volte intenzionale, di personaggi non umani. Tuttavia, i non umani nei libri illustrati per bambini costituiscono quasi il 60% dei personaggi. Pertanto, dovrebbero essere esaminate le loro rappresentazioni di genere, inclusi pregiudizi, sessismo palese e sessismo nascosto. In questo studio si esamina la sessuazione di personaggi non umani usando la linguistica dei corpora e l’analisi critica del discorso. Inoltre, viene utilizzata l'analisi critica delle immagini per discutere la sessuazione di personaggi non umani all'interno di 12 libri in due delle serie di libri di testo più utilizzate negli Stati Uniti per l'apprendimento delle lingue nelle scuole elementari. I risultati indicano una forte preferenza per personaggi maschili aggressivi e avventurosi, ideologie suprematiste maschili e soppressione dell'agire femminile. Parole chiave: LINGUISTICA DEI CORPORA, ANALISI CRITICA DEL DISCORSO, ANALISI DEI LIBRI DI TESTO, GENERE E LINGUAGGIO, INGLESE COME SECONDA LINGUA, ANALISI CRITICA DELLE IMMAGINI
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Ferrari, Paolo. "Il duce.. Vero o presunto Intervista a Mimmo Franzinelli." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 611–19. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265005.

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Abstract:
La sezione si compone di tre contributi. Dal primo, Il duce.. vero o presunto, intervista di Paolo Ferrari a Mimmo Franzinelli (autore di Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia), emergono sia i molti elementi che dimostrano la falsitŕ dei diari di Mussolini editi da Bompiani, sia le ragioni e le modalitŕ del tentativo, da parte di chi ne ha promosso la pubblicazione, di accreditare un'immagine pubblica ‘emendata' del dittatore, puntando a una sua ‘riabilitazione', alla costruzione di un fascismo "immaginato", privato dei suoi aspetti liberticidi, guerrafondai e razzisti: una vicenda culturale di lungo periodo che ha avuto inizio subito dopo la fine della dittatura. Il secondo, Il Discorso della Corona e i falsi diari di Lucio Ceva, illustra e commenta una nuova prova della loro non autenticitŕ. Infatti, mentre in essi, alla data 23 marzo 1939, il preteso Mussolini critica e dileggia i contenuti del Discorso della Corona, pronunciato nel 1939 da Vittorio Emanuele III, questo discorso, secondo gli usi e come confermato dal documento autografo pubblicato in appendice e conservato presso l'Archivio centrale dello Stato (ACS), era stato scritto proprio dal duce. Conclude la sezione la Perizia grafico-grafologica di Nicole Ciccolo, che compara i testi pubblicati da Bompiani sia con gli autografi di Mussolini conservati presso l'ACS sia con gli autografi di Amalia Panvini, giŕ condannata nel 1960 per falso e truffa in quanto creatrice e venditrice di falsi diari di Mussolini, giungendo alla conclusione di attribuire a quest'ultima anche la stesura dei Diari pubblicati da Bompiani, e confermando cosě, da una diversa angolazione di analisi, la tesi formulata da Franzinelli.
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Papapicco, Concetta, Anna Lacerenza, Luigi Tinella, Tiziana Lanciano, Antonietta Curci, Alessandro Taurino, and Amedeo Stella. "Counseling psicologico in remoto: la soddisfazione degli studenti durante la pandemia COVID-19." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12897.

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Abstract:
La pandemia da COVID-19 ha costretto le università a ripensare ad un setting nuovo per la consulenza psicologica dedicata agli studenti, ovvero la riformulazione del servizio in modalità remota. Il presente studio mira ad indagare il costrutto di "soddisfazione" degli studenti che hanno usufruito del servizio di Counseling Psicologico dell'Università degli Studi di Bari durante il periodo della prima ondata della pandemia da COVID-19. La ricerca condotta ha inteso analizzare quanti-qualitativamente il questionario di soddifazione somministrato agli studenti al termine del percorso. Lo strumento esplora le seguenti sottodimensioni legate all'esperienza vissuta: aspetti positivi; aspetti negativi; opinioni e suggerimenti di modifica. Le risposte degli studenti sono state analizzate tramite Sentiment Analysis automatica e Analisi Critica del Discorso. I risultati dimostrano che il servizio di Counseling Psicologico UniBA è stato una reale opportunità, soprattutto nel periodo di lockdown dovuto alla pandemia per i suoi punti di forza legati alla professionalità degli operatori e alla qualità del servizio.
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Vučenović, Natasa. "GRAMMATICALMENTE O IDEOLOGICAMENTE CORRETTO? L’IMPIEGO DEL MASCHILE GENERICO NEI MANUALI DI ITALIANO PER STRANIERI." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 229–41. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18176.

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Abstract:
In questo studio si analizza la posizione assegnata al genere maschile nella rappresentazione della sfera professionale in quattro libri di testo di italiano come lingua straniera impiegati nel particolare contesto di insegnamento e apprendimento dell’italiano LS all’Università di Banja Luka, in Bosnia Erzegovina. L’uso del genere maschile per indicare le professioni viene interpretato come un’ideologia linguistica che riflette e perpetua il sessismo e i valori culturali patriarcali che sono in opposizione ai principi di democrazia e di uguaglianza di genere promossi dall’Unione Europea. In linea con gli sviluppi degli studi (socio)linguistici secondo i quali il linguaggio riflette ma anche modella la nostra visione del mondo, si sottolinea l’importanza dei materiali educativi nel processo di trasformazione o riproduzione dei rapporti di potere esistenti. Per decostruire le premesse ideologiche delle politiche linguistiche presenti nei materiali educativi, utilizziamo la CDA (analisi critica del discorso), che è l’approccio teorico e metodologico più adatto per l’analisi delle ideologie nascoste mascherate da norme universali e di senso comune. I risultati indicano che, contrariamente alle raccomandazioni di un uso non sessista della lingua, il genere maschile è regolarmente usato per indicare le professioni femminili, specialmente quelle che connotano il prestigio sociale. Si evidenzia così come i materiali educativi servano da strumenti ideologici che perpetuano relazioni di potere ineguali e legittimano la visione androcentrica del mondo. Grammatically or ideologically correct? The use of the masculine generic in Italian textbooks for foreigners In this study we analyze the position assigned to the masculine generics in the depiction of professional sphere in four textbooks of Italian as a foreign language employed in the particular context of teaching and learning Italian FL at the University of Banja Luka, Bosnia and Herzegovina. We interpret masculine generics as a language ideology that reflects and perpetuates sexism and patriarchal cultural values that are in opposition to the principles of democracy and gender equality promoted by the European Union. In line with the developments in (socio)linguistic studies according to which language reflects but also shapes our vision of the world, we emphasize the importance of the educational materials in the process of transforming or reproducing the existing power relations. In order to deconstruct the ideological premises of language policies incorporated in the educational materials we employ CDA (critical discourse analysis) which is the most suitable theoretical and methodological approach for the analysis of hidden ideologies masked as universal norms and common sense. The results indicate that, contrary to the recommendations of non-sexist language use, masculine generics are regularly used to indicate female professions, especially those that connote social prestige. In line with this we conclude that educational materials serve as ideological instruments that perpetuate unequal power relations and legitimize androcentric vision of the world.
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Lisarelli, Giulia, and Elisa Miragliotta. "Analisi del discorso di classe sul riconoscimento di altezze di un triangolo." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 12 (November 21, 2022): 45–68. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.3.

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Abstract:
L’articolo presenta l’analisi del discorso matematico degli studenti di una classe II di scuola secondaria di primo grado, intrapreso durante una lezione sul riconoscimento di altezze di un triangolo. La lezione si è svolta dopo un percorso didattico durante il quale il discorso sull’oggetto matematico altezza si è costruito a partire da diverse realizzazioni possibili. Obiettivo principale di questo studio è documentare quali tra queste realizzazioni del significante altezza compaiono nel discorso di classe, descriverne le caratteristiche e osservare quali continuità o discontinuità presentano rispetto alle realizzazioni più comuni descritte dalla letteratura in didattica della matematica. L’analisi del discorso, accompagnata dalla costruzione e confronto tra l’albero di realizzazione atteso e l’albero della classe, consentiranno di mettere in luce sia la ricchezza del discorso di classe sia le interazioni tra realizzazioni diverse. Infine, si discuteranno le implicazioni teoriche e didattiche dello studio.
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Quondam, Amedeo. "«Nato ed allevato in Corte»: Torquato Tasso." Librosdelacorte.es, no. 22 (July 1, 2021): 399–423. http://dx.doi.org/10.15366/ldc2021.13.22.015.

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Šuvakovic, Aleksandra. "DISKURS I ULOGA DISKURSNIH AKTIVNOSTI U UČIONICI STRANOG JEZIKA." Lipar, no. 72 (2020): 169–78. http://dx.doi.org/10.46793/lipar72.169s.

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Abstract:
Considerare il discorso significa riferirsi non solo al piano dell’enunciato (grammaticale, lessicale, semiotico, sintattico), ma anche ai processi di produzione e interpretazione del testo. Questi processi attivano risorse di carattere cognitivo e sociale. A partire dagli anni Ottanta si assiste a una proliferazione del termine discorso nelle scienze del linguaggio, tanto al singolare (dominio del discorso, analisi del discorso) quanto al plurale (i discorsi), a seconda che ci si riferisca alla attività verbale in generale oppure a particolari eventi discorsivi. La diffusione di questo termine è il sintomo di una modificazione nel modo di concepire il linguaggio. Parlando di discorso si prende posizione a favore di una particolare concezione del linguaggio e della semantica, che dipende dalla influenza di diverse correnti pragmatiche che hanno sottolineato un certo numero di idee forza. L’analisi del discorso ha mostrato che il senso non è in ciò che gli enunciati ‘dicono’. Il discorso implica una lettura seconda che è quella del senso interno, delle modalità della sua produzione, delle condizioni della sua emergenza e delle possibilità del suo riconoscimento. Tutto ciò diventa specialmente importante in un’aula di lingua straniera – una scatola nera- dove spetta all’insegnante includere nel processo di insegnameto le attivittà discorsive per sviluppare le competenze socioculturali, lingvistiche, strategiche ecc. necessarie per acquisire la competenza comunicatiвa assieme alla capacità pragmatica di ogni singolo studente.
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Natale, Edoardo. "Analisi pragmatica e culturale del discorso del Premier Draghi del 17 Febbraio 2021." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 47. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67580.

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Abstract:
ABSTRACT: The intent of this article is to analyze the first speech of Prime Minister Mario Draghi during the motion of confidence request in the Italian Senate on February 17, 2021. This analysis intends to use the methodological tools present in the Principles of Cooperation (Grice, 1975), the speech acts categories (Searle, 1965), the politeness linguistic of Brown and Levinson (1987) with the addition of Schartz's concept of "collective face" (1992) and intercultural communication (Hofstede, 2011). The originality of this work consists in the use of a method of analysis usually used in a "sociological-statistical" key into a purely linguistic corpus such as political discourse in order to bring out some elements of correlation between speech acts and cultural dimensions. This article seeks to offer a useful interpretative tool to describe some speech acts formulated by Prime Minister Draghi with a "representative" value but with the intention of being instead of "directive" and "declarative" speech acts. This illocuctive force passage requested by Draghi could only be possible with the presence of a broad adhesion on the part of Italian politics to a cultural dimension of a "collectivism" due to the very delicate historical moment with the Covid-19 health crisis.Keywords: Cultural dimension. Political discourse. Speech acts. Politics. Italian culture RESUMO: O objetivo deste trabalho é analisar o primeiro discurso do primeiro-ministro Mario Draghi durante o pedido de confiança no Senado italiano em 17 de fevereiro de 2021. Esta análise pretende utilizar as ferramentas metodológicas presentes nos princípios da cooperação (Grice, 1975), as categorias de atos de fala (Searle, 1965), a cortesia linguística de Brown e Levinson (1987), além do conceito de " collective face " de Schartz (1992) e a comunicação intercultural (Hofstede, 2011). A originalidade deste artigo consiste na utilização de um método de análise usualmente empregado em uma chave "sociológico-estatística" em um campo puramente linguístico como o discurso político, para trazer à cena os elementos de correlação entre atos de fala e dimensões culturais. Em última análise, este artigo oferece uma ferramenta interpretativa útil para descrever alguns atos de fala formulados pelo primeiro-ministro Draghi com um valor caracterizado como "representativo", mas com a intenção de serem atos de fala "diretivos" e "declarativos". Essa passagem de força ilocutiva só poderia ser considerada possível com a presença de uma ampla adesão por parte da política italiana a uma dimensão cultural de tipo "coletivismo" devido ao momento histórico muito delicado com a crise sanitária.Palavras-chave: Dimensão cultural. Discurso político. Atos de fala. Política. Cultura italiana. ABSTRACT: L'intento di questo lavoro è di analizzare il primo discorso del premier Mario Draghi durante la richiesta della fiducia presso il Senato italiano il 17 Febbraio 2021. Questa analisi intende adoperare gli strumenti metodologici presenti nei principi di cooperazione ( Grice, 1975), le categorie degli atti linguistici ( Searle, 1965 ), la cortesia linguistica di Brown e Levinson ( 1987) con l'aggiunto del concetto di "faccia collettiva" di Schartz ( 1992) e della comunicazione interculturale ( Hofstede, 2011). L'originalità di questo lavoro consiste nell'utilizzo di un metodo di analisi adoperato solitamente in chiave "sociologico-statistico" in un ambito prettamente linguistico come il discorso politico per fare emergere gli elementi di correlazione tra gli atti linguistici e le dimensioni culturali. In definitiva, questo articolo offre uno strumento interpretativo utile per descrivere alcuni atti linguistici formulati dal premier Draghi con valore di tipo " rappresentativi" ma con l'intenzione di essere invece degli atti linguistici di natura " direttivi" e " dichiarativi". Questo passaggio di forza illocuttiva potrebbe dirsi possibile soltanto con la presenza di un'ampia adesione da parte della politica italiana ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" dovuta al momento storico molto delicato con la crisi sanitaria. Parole chiave: Dimensioni culturali. Discorso politico. Atti linguistici. Politica. Cultura italiana
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Cortini, Michela, and Teresa Galanti. "La spiritualità al lavoro: un'analisi critica della letteratura scientifica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 162 (March 2022): 121–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162006.

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Abstract:
Il paper offre un'analisi critica della letteratura sulla tematica della spiritualità e delle religioni al lavoro. Il dataset è costituito da articoli e capitoli di libri aventi nel proprio titolo il riferimento alle tematiche citate. Il tipo di analisi effettuato sul corpus finale, costituito da 359 entries tratte dalla banca dati SCOPUS, è di natura mix-method; ad una prima griglia di analisi di taglio quantitativo, abbiamo, infatti, aggiunto un'analisi del contenuto automatica degli abstract del corpus.
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SARGOLINI, FEDERICA. "LA CRITICA DI VINCENZO GALILEI AL MISTICISMO NUMERICO DI GIOSEFFO ZARLINO." Nuncius 15, no. 2 (2000): 519–50. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00038.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title The long and bitter dispute between Gioseffo Zarlino, the foremost musical theorist of the sixteenth century, and Vincenzo Galilei, practical musician and Galileo's father, raises important issues as it concerns the methodological approach towards musical phenomena. In particular, the present work shows that the true overthrowing of Zarlino's a priori approach (besides the relationship between music and words and other aspects of content) can be found in a new conception of numbers, namely the passage from numerical and theoretical mysticism (dating back to the Pythagorean approach) to an empirical methodology. The description of this new way to treat numbers (as instruments) is shown through an analysis of two of Vincenzo Galilei's manuscript essays: the Discorso particolare intorno alle forme del Diapason and the Discorso particolare intorno all'Unisono. The originality of these works lies in their presentation of factual experiments.
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Parolari, Paola. "Francesco Remotti tra critica dell'identitŕ e difesa della cultura." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 161–72. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001011.

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Abstract:
Nella recente raccolta di saggi Cultura. Dalla complessitŕ all'impoverimento, Francesco Remotti si impegna in un'analisi critica e in una proposta di ridefinizione del concetto di cultura. Particolarmente attento ai problemi della convivenza tra persone e gruppi che si riconoscono in culture diverse, Remotti mette in guardia dalle derive essenzialiste e razziste che possono derivare dall'associare il concetto di cultura a quello di identitŕ. In continuitŕ con la critica del concetto di identitŕ formulata in precedenti lavori, invita, anzi, a strappare la cultura (aperta e dinamica) alla morsa dell'identitŕ (chiusa e statica): a suo parere, il concetto di identitŕ dovrebbe essere del tutto abbandonato, mentre quello di cultura andrebbe conservato nella cassetta degli attrezzi degli antropologi come un utile strumento di analisi. Abbandonare completamente il concetto di identitŕ potrebbe, tuttavia, non essere facile, né, forse, necessario, come suggeriscono le analisi volte a mettere in evidenza il carattere ibrido, complesso e dinamico delle diverse identitŕ culturali.
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dell’Agnese, Elena. "La Climate Fiction secondo l'Ecocritical Geopolitics: un'agenda per la ricerca." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 110–26. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13805.

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Abstract:
L'idea che un cataclisma climatico possa alterare in maniera profonda gli equilibri del pianeta è presente nella fantascienza sin dalla fine dell'Ottocento. Le narrazioni incentrate sulle conseguenze potenzialmente catastrofiche di un cambiamento climatico, tuttavia,nei primi due decenni del Duemila si sono letteralmente moltiplicate, tanto che si parla di Climate Fiction. Al di là del monito ambientalista inserito in queste narrazioni, un ulteriore livello di analisi può essere individuato nell'esame del discorso da esse veicolato, in relazione ai rapporti di potere tra esseri umani e tra esseri umani e ambiente. In questo articolo, dopo una breve introduzione all'approccio teorico individuato come utile a tal fine (l'Ecocritical Geopolitics), verrà articolata un'agenda di ricerca, con l'identificazione dei campi di indagine da aprire per esplorare la Climate Fiction, in riferimento ai suoi riferimenti spaziali, ai suoi principali protagonisti e al suo discorso sull'ambiente.
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Costa, Giacomo. "Il ‘moralismo': una prima ricognizione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 125–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041010.

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Abstract:
L'articolo propone un'analisi del termine moralismo. Tralasciandone l'accezione comune e quella storiografica, la riflessione qui sviluppata si rivolge a una concezione politica del moralismo, perlomeno nella misura in cui la politica si accompagna (o si dovrebbe accompagnare) a una normativa morale. Ma non si tratta di discorso meramente normativo, poiché l'etica e l'etica della politica devono essere in realtÀ applicate a un sistema non teorico, bensě empirico, alla «realtÀ sociale strutturata». La situazione politica italiana attuale č appunto il terreno sul quale si esercita la critica proposta nel contributo.
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Cipolla, Giuseppe. "scrittura d’arte in Leonardo Sciascia: un caleidoscopio critico." Quaderns d’Italià 27 (December 22, 2022): 93–110. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.548.

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Abstract:
La scrittura d’arte di Leonardo Sciascia si inserisce in maniera singolare nell’ampio filone letterario della critica artistica del Novecento, con una discendenza da un lato, alla tradizione italiana (Longhi e altri) e, dall’altro, alla écriture d’artiste francese e anglosassone ottocentesca. Le immagini e le opere d’arte vengono lette da Sciascia in maniera affine e parallela alla letteratura, come mezzo unico e flagrante per rappresentare i fatti della vita e dell’uomo, nei loro aspetti di realtà e immaginazione. Nell’arte “la logica del visibile si è messa al servizio dell’invisibile”. Il discorso sull’arte diventa quindi una scrittura “in funzione d’altro”, capace di restituire la presenza dell’assenza di potenzialità. In tale dimensione la sua critica mostra una personale possibilità di ermeneutica ‘sternianamente’ sentimentale, itinerante e ironicamente scettica, che va a costituirsi, per l’ampiezza di prospettive e chiavi di lettura, in uno straordinario caleidoscopio critico.
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Civitarese, Giuseppe. "Cosa vuol dire "giocare" in analisi?" PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001003.

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Abstract:
"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l'ascoltare il discorso dell'inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l'interpretare il processo dell'analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l'adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l'analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.
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Filippi, Luca. "Per una rilettura marxiana del paesaggio agrario italiano." CRIOS, no. 21 (November 2021): 18–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021003.

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Abstract:
Come recuperare la lettura marxista del paesaggio agrario italiano proposta da Emilio Sereni (1961) entro una teoria critica della società e del territorio in grado di confrontarsi con i nuovi potenti processi estrattivi ed espropriativi (Mezzadra, 2019; Harvey, 2019), messi in campo dal capitalismo contemporaneo? Una domanda che muove, da un lato, dalla sempre più diffusa - e problematica per l'autore - ricezione di Sereni entro la tradizione riformista della geografia umana, dall'altro lato, dalla necessità di individuare una continuità tra i risultati del suo lavoro e le prospettive del marxismo e della geografia critica contemporanea (Gough e Das, 2017). La rilettura proposta dal saggio individua l'attualità di quest'opera nell'uso che Sereni fa della nozione di paesaggio agrario come dispositivo per indagare e criticare, marxianamente, il singolare processo di transizione al capitalismo delle campagne italiane e il discorso economico politico - ma anche paesaggistico - che intorno ad esso e alle sue forme spaziali viene elaborato dal riformismo agrario italiano. Assumendo questa prospettiva, il saggio fa emergere nell'opera di Sereni una inedita tensione a sondare, attraverso questa categoria, dimensioni specifiche dei processi di assoggettamento e soggettivazione prodotti dall'emergere dei rapporti di produzione capitalistici.
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Miklič, Tjaša. "Il discorso indiretto libero nel romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini: funzioni testuali e caratteristiche linguistiche." Linguistica 43, no. 1 (December 1, 2003): 93–108. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.43.1.93-108.

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Abstract:
Quando la sezione letteraria della commissione statale per l'italiano aveva scelto il romanzo II giardino dei Finzi Contini (GFC) come testo su cui preparare le cono­ scenze letterarie per l'esame di maturita in italiano lingua straniera nei licei sloveni non si aspettava particolari difficolta di comprensione da parte degli studenti. La fruizione pero si e rivelata meno soddisfacente del previsto. L'attenta analisi lin­guistica delle sue caratteristiche strutturali svolta in seguito allo scopo di offrire poi agli insegnanti suggerimenti concreti per la presentazione dei punti problematici in classe ha portato alla scoperta di una insospettata complessita, soprattutto di natu­ ra narrativa e sintattica. Questo compito apparentemente pratico ha spronato una ricerca di respiro piu ampio, che ha implicato analisi sistematiche della prima e del­ l'ultima versione del romanzo, 1 nonche di una serie di traduzioni in varie lingue.2
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Girolama Caruso, M., and Anna Valeri. "Sicut palea: Merini sotto l'urto del rifiuto." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 128–48. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001012.

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Abstract:
Il contributo si basa sul proficuo rapporto tra letteratura e sociologia e sulla relazione bidi-rezionale di conoscenza e analisi critica legata ai mutamenti sociali. La letteratura, per la sua portata, spesso, infatti, è uno strumento di riflessione sociologica. La relazione biunivoca tra letteratura e sociologia si ha quando gli argomenti letterari fuoriescono dall'analisi del testo e assumono la veste di riflessione sociologia. Il lavoro presenta due livelli di analisi: - la rilevanza didattica di un personaggio come la Merini, che è partita come analisi concreta della forma linguistica, risultante di un passaggio retorico da una sovrabbondanza di senso ad una pagina bianca, da una parte, e ricerca - discreta ma rigorosa della rap-presentazione invasiva sulla società del personaggio-artista, nel conflitto mai risolto della contaminazione genio-follia. - la riflessione sociologica che discende dal progetto didattico "Ricordami il pensiero della vita. Il mondo di Alda Merini" è stato motivo di approfondimento empirico sul concetto di normalità, stereotipo e dis-abilità. I quesiti proposti nella sezione sulla disabilità sono molteplici fanno riferimento alla tipologia della disabilità, alla rappresentazione sociale della dis-abilità livello di accettazione; l'inclusione e la relazione tra creatività e follia. La biografia della Merini ha avuto un significato particolare poiché, pur essendo esposta al giudizio e alla vergogna, il suo essere è una sfida alle gerarchie dell'abilismo.
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Simioli, Maria, and Michelangelo Russo. "Due tagli nella sostanza del mondo. Il Reno di Hölderlin e altri paesaggi contemporanei." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 1 (July 26, 2021): 282–87. http://dx.doi.org/10.36253/rv-11390.

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Abstract:
Due tagli nella sostanza del mondo, Libria 2021, collana Paesaggio, è un agile pamphlet di 68 pagine di Roberto Pasini con note di Rahul Mehrotra e Peter Rowe. Il volume ricostruisce attraverso una sofisticata, attenta e mai scontata lettura critica del paradigma spaziale proposto da Walter Benjamin e delle sue molteplici interpretazioni, la trama di un discorso denso e complesso sul paesaggio, nel suo duplice valore estetico ed ecosistemico, e nella sua capacità di incidere sulla produzione dello spazio contemporaneo. Si sottolinea e si riafferma la centralità per il progetto, della costruzione di un modello spaziale per l’esplorazione, la descrizione e l’interpretazione della realtà, una lente interpretativa da cui traguardare il paesaggio.
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Rossini, Antonio. "Dante fra la 'mulier aliena' e la 'mulier fortis'." Quaderni d'italianistica 27, no. 2 (June 1, 2006): 5–35. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v27i2.8576.

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Abstract:
Nel quindicesimo canto del Paradiso Dante affida a Cacciaguida il peana della Firenze 'del buon tempo antico'. La gran parte di questo panegirico è dedicata alle donne fiorentine. Dopo aver lodato i costumi muliebri dell'antica Firenze, l'avo di Dante rivolge alle contemporanee del poeta un'aspra invettiva che, pur basandosi su di un'antica e provata tradizione classica di tipo satirico-morale, sembra però aprirsi con forza a modelli biblici che non sono stati fin qui sufficientemente investigati. Questo articolo intende mostrare quanto l'antica filigrana vete-rotestamentaria del discorso di Cacciaguida possa paradossalmente ed efficacemente prestarsi proprio alla critica sociale provocata in Dante dalla particolare temperie storica della Firenze in cui era immerso e come questo sostrato biblico corrisponda anche a certe ideologie dell'austerità di costumi di ambiente augusteo penetrate nell'Eneide virgiliana.
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Malavolti, Simone. "Leggi memoriali, conflitti nazionali e progetti didattici. L'esperienza degli istituti storici toscani della Resistenza." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 190–204. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298015.

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Abstract:
L'autore propone un'attenta analisi di alcuni progetti didattici degli Istituti Storici della Resistenza nati in seguito all'istituzione del Giorno del ricordo (legge n. 92/2004). A partire da una critica generale sul ruolo delle leggi memoriali, e quindi della centralità della memoria rispetto alla narrazione storica, l'autore illustra nello specifico due progetti didattici dedicati alle questioni del confine orientale italiano, realizzati negli ultimi anni in Toscana. Cerca quindi di sottolineare l'impostazione transculturale, di lungo periodo e la centralità della narrazione storica dei progetti come modalità di superamento e contrasto alle sempre più invadenti strumentalizzazioni politiche del passato (uso pubblico della storia).
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Geloso, Livia. "Riflessioni sul trauma in analisi bioenergetica. Presentazione di un caso." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 41–52. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001005.

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Abstract:
Il contributo ha lo scopo di gettare un rapido sguardo d'insieme sulle molteplici implicazioni che la tematica relativa al trauma ha per l'analisi bioenergetica: la revisione del concetto di "catarsi" e del suo uso pratico; la riflessione sui vari significati della nozione di "corpo"; le questioni del "modello bi-personale" in analisi bioenergetica e della "alleanza terapeutica"; l'integrazione degli studi sul trauma con l'analisi bioenergetica; la critica della definizione del Dsm-IV di Disturbo da Shock Post-Traumatico (Dpts); la necessitŕ di raccogliere il nostro materiale sul tema; l'attenzione al ciclo di vita e l'interesse per il linguaggio metaforico; la definizione di "intelligenza istintuale" per tutte le occasioni in cui Lowen parla di "saggezza del corpo" in relazione al rinnovamento del concetto di "istinto" attualmente in atto anche grazie agli studi neurobiologici sui "neuroni a specchio", quelli sul "Sistema Nervoso Enterico" e quelli sul "Nervo Vago e il Sistema Nervoso Autonomo Triuno"; il dibattito su "civilizzazione/Wilderness-Wildnis", sulla "crisi della modernitŕ" e sulla "sfida della complessitŕ". Il contributo si conclude con l'esposizione di un caso clinico di molestie sessuali.
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Desideri, Paola. "Origini e sviluppi delle analisi e delle teorie sul linguaggio politico: (1920-1960)." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 41–53. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.41-53.

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Abstract:
Scopo di questo contributo è di ricostruire le origini e gli sviluppi degli studi, sia teorici che applicati, sul linguaggio politico dal 1920 al 1960, a cominciare dagli articoli di alcuni autorevoli formalisti russi pubblicati nel 1924 sulla rivista sovietica Lef. Vengono ripercorse le tappe fondamentali di questo interessante e complesso settore di studi, che vede, soprattutto negli anni Trenta, le prime analisi applicate indirizzate all'esame delle peculiarità stilistiche degli idioletti di tre capi carismatici che hanno fatto la storia del primo Novecento: Lenin, Hitler e Mussolini. Di tali linguaggi sono particolarmente messi in luce quei tratti semantici e retorici che, lessicalizzati da parole d'ordine e slogan ad effetto, hanno reso possibile quel passivo e irrazionale rapporto popolo-capo che ha caratterizzato inquietanti regimi nel secolo scorso. Inoltre sono prese in considerazione le prime teorie novecentesche sulla specificità del discorso politico, del quale si tenta di identificare modi e usi, tenendo conto del comportamento segnico di questa particolare produzione linguistica. A tale riguardo, la teoria predominante è certamente quella della Content analysis, che, a partire dagli anni 1930-1940 in avanti, sarà il punto di riferimento metodologico per intraprendere ricerche, anche quantitative, sulla persuasione politica e sulle strategie comunicative di massa.
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Contarello, Alberta, Ilaria Marini, Alessio Nencini, and Gaia Ricci. "Rappresentazioni sociali dell'invecchiamento tra psicologia sociale e letteratura." Psicologia & Sociedade 23, no. 1 (April 2011): 171–80. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-71822011000100019.

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Abstract:
Scopo del presente lavoro è proporre l'analisi di testi letterari per lo studio delle rappresentazioni sociali dell'invecchiamento. Dopo un'introduzione al tema, con cenni ai recenti sviluppi in termini di invecchiamento positivo e all'utilità di un maggiore interscambio tra psicologia sociale e letteratura, vengono presentati i risultati di analisi quali-quantitative e qualitative di due recenti opere italiane. Sia l'analisi delle corrispondenze, sia una lettura più qualitativa dei testi, restituiscono indicazioni preziose rispetto all'intento di co-costruire un modo di Invecchiare Bene. Assonanze e divergenze rispetto alla letteratura psico-sociale sull'invecchiamento contribuiscono ad una lettura critica e generativa dell'ultimo 'dono del tempo'.
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قاسم, نجوى. "Analisi del discorso del romanzo di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di C. E. Gadda ‘Uno studio stilistico-linguistico’." مجلة جامعة مصر للدراسات الإنسانية 2, no. 1 (January 1, 2022): 375–98. http://dx.doi.org/10.21608/mjoms.2022.216123.

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Maniglio, F. "El discurso tecnopolítico de la gobernanza europea: un análisis crítico del discurso (ACD) de las políticas post-Lisboa." Araucaria 19 (2017): 327–51. http://dx.doi.org/10.12795/araucaria.2017.i37.16.

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Jacov, Marko. "Analisi critica dei film cristologici nelle pubblicazioni di Paola Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto." Textus et Studia, no. 3/4(19/20) (July 16, 2021): 7–29. http://dx.doi.org/10.15633/tes.05301.

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Abstract:
This text is a critical analysis of Christological films in Paola Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto publications. There are five basic thematic groups in the author’s work: (1) classical cinematography 1915–1968; (2) modernist cinematography “New Age” 1968–1977; (3) postmodern cinematography (from 1977); (4) ethics of life (bioethics) and cinematography; (5) Holy See’s means of information and cinematography.
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Cavallini, G. "Analisi Critica Della Funzione Dei Dispostivi anatomici Di Regolazione Del Flusso Nella Erezione E Nella Detumescenza Del Pene." Urologia Journal 56, no. 5 (October 1989): 583–88. http://dx.doi.org/10.1177/039156038905600507.

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Bardelli, Lorenzo. "Yellow Book 2011 - I dati sul servizio di distribuzione e vendita del gas naturale in Italia." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003001.

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Abstract:
L'articolo č tratto dello studio elaborato dal centro studi Utilitatis "Yellow Book - I dati sul servizio di distribuzione del gas naturale in Italia". La pubblicazione affronta il tema della regolazione della distribuzione del gas naturale in Italia, partendo dalla descrizione degli attuali - e futuri - assetti istituzionali (modelli di governance e forme di gestione degli operatori), cui segue una approfondita analisi delle tariffe applicate all'utenza e la corrispondente spesa delle famiglie. L'articolo passa, poi, ad esaminare le grandezze economiche e patrimoniali riportate nei bilanci dei principali distributori nazionali, aggregati per classi dimensionali. Nella terza parte del lavoro si affronta il tema delle gare per l'affidamento del servizio, offrendo una visione critica dei criteri di selezione scelti dagli enti affidanti e degli esiti delle procedure stesse.
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Slade, Arietta, and Jeremy Holmes. "Attaccamento e psicoterapia." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 45 (January 2020): 13–24. http://dx.doi.org/10.3280/qpc45-2019oa8985.

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Abstract:
La teoria dell'attaccamento fornisce un modello per comprendere: 1) lo sviluppo nel contesto delle relazioni primarie e formative del bambino; 2) l'orientamento di un adulto verso legami intimi instaurati nel corso della vita, relazioni sociali ed esplorazione autonoma. I ricercatori in psicoterapia hanno messo in relazione le modalità di attaccamento dei pazienti con l'alleanza terapeutica, il processo clinico e i risultati. Gli studi di rotture e analisi del discorso distinguono i comportamenti in seduta associati a diversi modelli di attaccamento insicuro e identificano vari modi di lavorare con essi. Anche l'organizzazione dell'attaccamento e la capacità di mentalizzazione del terapeuta svolgono un ruolo significativo nel successo terapeutico. I principi chiave della psicoterapia connessa all'attaccamento sono: 1) la relazione di attaccamento terapeuta-paziente è fondamentale per promuovere il cambiamento; 2) il riconoscimento in vivo delle dinamiche di attaccamento durante la terapia guida la formulazione e l'intervento; 3) la terapia può rimodellare le dinamiche di attaccamento.
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Degani, Paola, and Cristina Yasmin Ghanem. "Migrant Women: a Critical Frame Analysis of EU integration policies." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2020): 163–90. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001006.

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Abstract:
Il saggio propone un'analisi della narrazione utilizzata nel quadro degli scenari di policy orientati all'integrazione dei migranti relativamente alle questioni di genere e alla diversità in al-cuni documenti di particolare in questo ambito dell'intervento pubblico. L'analisi delle politiche pubbliche nei settori dell'integrazione e dell'uguaglianza di genere sviluppata utilizzando la rap-presenta il quadro di riferimento teorico proposto per la lettura in chiave critica di una selezione di documenti dell'UE adottati tra il 2004 e il 2018 relativi al tema dell'integrazione. È del tutto evidente la tendenza da parte delle istituzioni europee a disegnare in questi documenti scenari di policy nell'area dell'integrazione prevalentemente neutri sotto il profilo delle implicazioni di gene-re, mentre in chiave interserzionale, il binomio gender+inequalities sembra differire in modo si-gnificativo a seconda del metaframe entro il quale è inquadrato lo stesso discorso dell'integrazione, ovvero se prevalgano logiche umanitarie, securitarie piuttosto che economiche.
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Toti, Anna Maria Paola. "Le forme istituzionali del potere. Pier Paolo Pasolini e il linguaggio della praxis." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001006.

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Abstract:
Il documentario come testimonianza del sociale, come dispositivo realistico, č fonte di studio e di analisi per il sociologo; infatti, il materiale visuale rappresenta un documento essenziale per comprendere come ogni cultura rappresenti se stessa e le proprie alternative. L'idea che il cinema sia per sua natura riflesso e continuazione del reale, costituisce la base di alcuni importanti contributi, tra i quali vi č quello di Pier Paolo Pasolini che fornisce un'interpretazione critica dell'individuo e della storia. Il proletariato, i "ragazzi di vita", la periferia romana, una condizione subumana di esistenza, diventano i contenuti privilegiati di un cinema che, avendo fatta propria la lezione del neorealismo, pur trasfigurandola, ma avendola anche superata criticamente, tende a trasporre i dati immediati dell'esperienza in una dimensione artistica fortemente caratterizzata.
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Ferrari, Federico. "Crescere in famiglie omogenitoriali: risultati scientifici e altri piani del dibattito." TERAPIA FAMILIARE, no. 95 (April 2011): 73–85. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-095005.

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Abstract:
Il presente articolo č una rassegna critica della letteratura riguardante l'omogenitorialitŕ. Nel contesto italiano, in cui essa costituisce un fenomeno emergente e l'argomento inizia ora ad essere oggetto di dibattito, si nota ancora una fatica nel distinguere argomentazioni attinenti a piani del discorso differenti, quali quello scientificoempirico, quello teorico-clinico e quello ideologico-religioso, adducendo spesso l'idea di una scarsitŕ della ricerca scientifica in merito. In realtŕ tale ricerca esiste e continua, ormai da piů di trent'anni, a portare risultati coerenti e confortanti sia sul piano delle competenze genitoriali riscontrate nelle persone omosessuali, sia su quello dell'armonicitŕ dello sviluppo psico-sessuale e psico-sociale dei bambini cresciuti in nuclei omogenitoriali. Le differenze che tali famiglie presentano rispetto a quelle tradizionali necessitano certamente di studi approfonditi sul piano processuale, dal momento che risulta evidente l'irriducibilitŕ delle loro dinamiche agli schemi teorici tradizionali. Rimane tuttavia innegabile che la notevole mole di dati ad oggi raccolta risulta estremamente rassicurante rispetto ai risultati che tali dinamiche sortiscono rispetto alla soddisfazione delle esigenze psico-emotive dei figli cresciuti in queste famiglie.
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Reichlin, Massimo. "L'eutanasia nella bioetica di impostazione utilitaristica. Analisi critica dei testi di J. Rachels e H. Kuhse." Medicina e Morale 42, no. 2 (April 30, 1993): 331–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1068.

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Abstract:
Vengono analizzate le critiche portate da Rachels e Kuhse, autorevoli esponenti dell'utilitarismo anglosassone, alla teoria della sacralità della vita in relazione al problema dell'eutanasia. In entrambi questi autori si mostra in maniera evidente un fraintendimento radicale della natura dell'etica, fondamentalmente dovuto al carattere rigidamente consequenzialista del loro approccio. L'utilitarismo mostra di non essere attrezzato per il discernimento dei caratteri moralmente rilevanti nelle situazioni complesse proposte dalle fasi terminali della vita. L'autore mostra poi come i tradizionali principi del duplice effetto e della proporzionalità delle cure si prestino ad una più adeguata interpretazione dell'esperienza concreta dell'agire morale.
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Palmisano, Danilo. "Per una critica della vittima. Percorsi di accoglienza fra immaginario vittimario e politica del sospetto." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002003.

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Abstract:
L'articolo presenta alcune osservazioni nate da analisi teoriche e esperienze on field avute dall'autore negli ultimi dieci anni grazie a una ricerca di dottorato condotta dal 2015 al 2018 sulle migrazioni di minori stranieri non accompagnati, oltre a osservazioni sul campo rac-colte durante l'esperienza dell'autore come operatore sociale nei centri di accoglienza dal 2010 al 2015. L'approccio adottato è di tipo qualitativo con l'utilizzo di storie di vita e di os-servazioni partecipanti. L'articolo analizza il sistema di accoglienza che i migranti incontrano una volta arrivati sul territorio italiano: un contesto poroso, con finalità molteplici, in cui istanze securitarie e istanze umanitarie si saldano. In questo quadro il riconoscimento delle vittime della violenza migratoria avviene in un contesto problematico, costantemente in tensione tra stereotipi vitti-mari e politiche del sospetto.
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Favilli, Paolo. "Scienza, utopia, escatologia nella tradizione del marxismo italiano fra otto e novecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 743–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130004.

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Abstract:
In questo saggio viene discussa criticamente la tesi secondo cui nuovi criteri di "rilevanza" per la storiografia debbano ripartire da una riflessione sulle costanti "atemporali" che hanno caratterizzato (caratterizzano?) tanta parte del processo storico. Costanti legate alla dimensione escatologica. L'autore ritiene che escatologia, millenarismo, utopia siano state aspetti estremamente importanti nella lunga storia dell'emancipazione umana. Ritiene tuttavia, ed argomenta la sua tesi su vasta base documentaria, che per quanto riguarda quella fase specifica del processo di liberazione umana legata a movimento operaio, socialismo, marxismo, la prospettiva escatologica, pure presente, non sia quella determinante. L'analisi "scientifica" del movimento reale, economico e sociale, analisi basata su una teoria critica molto radicale, rappresenta la solida base di questa esperienza. Questo non eliminava le "mentalitÀ" escatologiche, ma le poneva su un piano ben diverso rispetto a quello analitico.
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Dovizio, Ciro. "Tra questione siciliana e questione mafiosa. Sul giornale "L'Ora" nella seconda metà degli anni Cinquanta." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (January 2022): 36–66. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297002.

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Abstract:
Negli anni Cinquanta il Partito comunista acquisì l'antica testata de "L'Ora" con l'obiettivo di allargare l'opinione di sinistra in Sicilia. Alla direzione fu chiamato il calabrese Vittorio Nisticò, già redattore del giornale filocomunista romano "Paese Sera", il quale seguì una linea fortemente regionalista, critica verso la gestione democristiana dell'autonomia, propugnando alleanze non necessariamente in sintonia col quadro nazionale. Opzione, questa, venuta alla ribalta nel 1958-60 con i governi regionali di Silvio Milazzo, appoggiati da dissidenti Dc, destre e, sia pure esternamente, dai social-comunisti. A tale prospettiva venne affiancandosene, a un certo punto, un'altra di pugnace contestazione della mafia e dei suoi rapporti con la Democrazia cristiana, divenuta presto la più autentica cifra del giornale. Logico che il discorso pubblico appiattisse la vicenda sull'immagine un po' unilaterale del ‘quotidiano antimafia'. L'articolo affronta la fase iniziale della direzione Nisticò, attingendo alla collezione del giornale e a documenti d'archivio, sottolineando come solo parzialmente la dimensione regionalista si sovrapponesse a quella antimafia, balzata all'attenzione dell'opinione pubblica dopo la grande inchiesta dell'autunno 1958. Senza pretese di completezza, l'intento è d'indagare un caso ancora inesplorato dalla storiografia.
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Galli, Pier Francesco, Alberto Merini, and Paul Parin. "Menzogne in tempo di pace. Tentativo di una critica psicoanalitica ed etnologica dei "diritti dell'uomo"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2022): 273–92. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-002005.

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Abstract:
Dopo una serie di considerazioni generali sul tema dei diritti dell'uomo, viene fatta una analisi dei problemi messi in luce da due discipline, la psicoanalisi e l'etnologia. Mentre il punto di vista psicoanalitico aiuta a comprendere quali sono i fenomeni psicologici che inducono il rispetto o la violazione dei diritti umani, il punto di vista etnologico, mettendo a confronto diverse culture, permette di rispondere a quesiti riguardanti la diversità dei diritti umani nelle varie strutture sociali, la loro validità comune a più popoli, e l'eventuale imposizione o condizionamen-to, tramite anche l'uso della forza, di diritti differenti a quelli di una determinata situazione culturale. Discutendo con Muhidin Saric (autore del libro del 1993 Keraterm. Erinnerungen aus einem serbischen Lager ["Keraterm. Ricordi da un lager serbo"]. Prefazione di Paul Parin. Klagenfurt: Drava Verlag, 1994), l'Autore cerca di dare una spiegazione a fatti ancora non del tutto chiari.
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Chinellato, Laura. "Le lastre longobarde del "pulpito di Maviorano" di Gussago (Brescia): dall’ analisi al contesto. Problematicità e nuove prospettive." Radovi Instituta za povijest umjetnosti, no. 42 (January 2019): 7–18. http://dx.doi.org/10.31664/ripu.2018.42.01.

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Abstract:
Il "pulpito di Maviorano", custodito nella chiesa di S. Maria Assunta di Gussago, in provincia di Brescia, e un eccezionale monumento composto da pilastrini e da due lastre di epoca longobarda, e rappresenta una rarita nel panorama della scultura del secolo VIII per le complesse figurazioni e la presenza di un’ epigrafe sul prospetto maggiore. Dal 1911 a oggi, molteplici sono state le posizioni della critica riguardo datazione, collocazione e contesto di riferimento dell’ opera; tuttavia, permangono ancora divergenti le opinioni sul significato di alcuni simboli e dell’ iscrizione. Grazie ad un’ analisi delle fonti storiografiche, della superficie dell’ opera e dell’ iscrizione, il presente scritto mira a ridefinirne estetica, vicenda conservativa, significato e contesto chiesastico di riferimento.
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Borghini, Andrea. "Dal Governo alla Governance. Scenari, Orizzonti, Confini." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 19–37. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004003.

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Abstract:
L'autore sviluppa una versione critica del concetto di Governance: in particolare, focalizza l'attenzione sul nesso concettuale tra Stato e Governance da cui trarre indicazioni sui limiti del meccanismo della. La dialettica Stato-č applicata a due scenari specifici: lo scenario internazionale e lo scenario della teoria del potere. Nel primo, l'autore utilizza lo Stato-nazione come chiave concettuale privilegiata per comprendere i fallimenti dellaglobale; nel secondo, introducendo una versione bourdesiana di Stato, come detentore del potere simbolico, intende, da un lato, far emergere una prospettiva inedita del concetto di Stato, all'altro, fare della categoria di potere simbolico uno strumento in grado di svelare i rischi autoritari sottesi ai processi di. L'autore conclude con una breve analisi dei rapporti tra lae il concetto foucaultiano di, una prospettiva teorica utile nella misura in cui consente di chiarire la riorganizzazione e ricollocazione del potere nelle societŕ complesse.
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Sago, Frane. "Dell' ingiustizia (De iniustitia): Posizione ontologica di legge secondo san Tommaso D'Aquino." Theoria, Beograd 48, no. 3-4 (2005): 95–107. http://dx.doi.org/10.2298/theo0504095s.

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Abstract:
(italijanski) Parlando sulli'idea della ingiustizia come una ordine categorica di legge e filosofia del diritto come la piu alta sintesi teoretica di legge Tommaso si designa ad un veramente a se stesso adequato discorso riguardando originalit? di un sistema scolastico e, sistematicamente e sostanziale filosoficarnente un discorso molto forte non soltanto riguardando teologia e filosofia ma naturalmente anche la legge e giuricit?, e poi questa idea ragiona, fa analisi e con i argomenti multiformi illustra in detagli tramite le forme di legge e relative domande e proposizioni fatte. Tomasse si ? avvicinato metodicamente e sostanzioso a questa idea categorica dell' ingiustizia, con molta cocezione e evidemente con le molte componente relevanti riguardando compatibilita dell'idea teologica, fisofica e teodiceana e cos? infatti l'idea giuridica nella categoria di determinazione di questa nozione di ingiustizia (De inustitia) si ? elevvata ad una istanza piu importante e molto sottile, una istanza "di valore fenomenale e ontologico" della percezione, di nozione e il sistema di definire questa idea in modo sistematico, perche ingiustizia si trova spesso esistendo nell sistema di legge e Tommaso l'ha giuridicamente e fenomenale riconosciuta come un fenomeno che tenga nascondere non etica nella legge riguardando tutti i valori che dobbiamo conoscere i eseguirli come quello fatto, cio' ? quella categoria che definisce in modo valoroso il punto di vista nella tutta la sua pienezza di "un essere d'esistenza" di legge.
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Pereira, Bruno Gomes. "Analisi del discorso sui media e delle voci sociali: Costruzione linguistica e ideologica dei fenomeni di massa in Brasile." Latin American Journal of Development 2, no. 6 (January 28, 2021): 330–40. http://dx.doi.org/10.46814/lajdv2n6-001.

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Abstract:
Questo articolo si propone di discutere di come i media brasiliani, in particolare la televisione, ricombinano i discorsi e, con questo, ricostruiscono le immagini dei personaggi dei media che popolano l'immaginario dei telespettatori in Brasile. La Fondazione Teorica è ospitata in Linguistica Applicata nella sua prospettiva interdisciplinare e discorsiva. La Metodologia consiste in una mappatura bibliografica. Concludiamo che le sfere mediatiche brasiliane sono in grado di costruire veri e propri fenomeni di massa, popolando la memoria affettiva di milioni di persone e, con ciò, fruttando guadagni al mercato pubblicitario.
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Wazlawick, Patrícia. "Pensiero filosofico della Cultura Umanistica come pressupposto alla Pedagogia Ontopsicologica: resultati del percorso formativo dei giovani nell’educazione universitariaPhilosophical thought of Humanistic Culture as a prerequisite to Ontopsychological Pedagogy: the training of young people in higher education results you." Saber Humano: Revista Científica da Faculdade Antonio Meneghetti 6, no. 8 (August 4, 2016): 29. http://dx.doi.org/10.18815/sh.2016v6n8.133.

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Abstract:
Ricerca esplorattiva ed empirica, approccio quantitativo-qualitativo, nell’interfaccia tra filosofia (pensiero filosofico della cultura umanistica), pedagogia ontopsicologica e educazione universitaria. L’obbiettivo generale è investigare come la pedagogia ontopsicologica contribuisce alla formazione personale/professionale dei giovani. Fondamentasi teoreticamente, in modo storico e pratico, nell’educazione, pedagogia ontopsicologica e formazione dei giovani nella contemporaneità. Il campione è stato formato con 49 giovani, studenti dei corsi di laurea in Amministrazione, Diritto e Sistemi Informativi, in una facoltà privata, localizzata in municipio al sud del Brasile. Questi giovani, età media di 25 anni, hanno risposto a tre test quantitativi di ricerca in due momenti diverse: quando si sono ingressati nei corsi di laurea, e di nuove mesi ad un anno dopo, caratterizando la seconda applicazione. I test utilizzati sono stati: a) Inventario dei Cinque Grandi Fattori della Personalità (Big Five); b) Scala Esistenziale di Längle; c) Test Forma Mentis. Dopo è stato applicato un questionario qualitativo con questione aperte, per raccogliere informazione di significati/sensi dei partecipanti che hanno avuto un maggior risultato di significanza statistica nell’applicazione dei test quantitativi. Lo studio ha realizzato analisi statistici e analisi del contenuto e del discorso. Con l’analisi e discussione dei risultati il problema di ricerca è stato risposto, siccome l’obbiettivo generale e gli obbiettivi specifici, producendo tre conclusioni principali. Si conclude che la pedagogia ontopsicologica contribuisce con resultati efficienti nell’aspetto psicologico dei giovani, una volta che la dinamica di sviluppo della personalità mentre il periodo studiato realmente esiste, e ausilia nello sviluppo sano personale, esistenziale e professionale degli studenti.
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Seveso, Gabriella. "Non solo seggioline e tavolini: il valore sociale della proposta di Maria Montessori." Educação (UFSM) 43, no. 4 (October 1, 2018): 641. http://dx.doi.org/10.5902/1984644434579.

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Abstract:
Il contributo ha un taglio storico con attenzione all’attualità e si occupa della pedagogia montessoriana, che è recentemente al centro di un dibattito vivace in Italia e di nuove sperimentazioni. Esso vuole mostrare il notevole valore etico e sociale presente nella proposta di Maria Montessori: un valore che attualmente è un po’ trascurato a livello divulgativo, perché la concezione montessoriana viene ridotta in alcuni casi a un metodo didattico (arredi a misura di bambino, materiali scientifici, maestra unica). Per questo motivo, l’autrice del contributo analizza il Discorso inaugurale in occasione dell’apertura di una Casa dei bambini nel 1907, scritto e pronunciato da Maria Montessori, focalizzandosi su alcuni temi. Il primo tema è quello degli spazi: il Discorso mette in luce come Montessori pensava al valore simbolico e sociale delle Case dei bambini e alla loro importanza per il recupero di situazioni di degrado e di miseria. Il secondo tema è quello del profilo professionale della maestra: le parole di Montessori mostrano come l’insegnante ha una importante funzione sociale ed è la persona che cresce i futuri cittadini favorendone la consapevolezza critica attraverso una relazione fondata sull’autonomia. Una rilettura dell’opera montessoriana in questa luce ci sprona anche a rivedere le proposte di altri pensatori della nostra storia culturale non come metodi didattici, pur innovativi e interessanti, ma anche e soprattutto nel loro messaggio sociale. Questa prospettiva appare sempre più urgente e doverosa in un’epoca come la nostra, che si trova ad affrontare problemi molto gravi riguardo alle condizioni dell’infanzia.
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Calaresu, Emilia. "QUANTO MONDO C’È IN UN TESTO? REFERENTI, SOTTINTESI E STRATEGIE DI COMPRENSIONE." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 542–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18304.

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Abstract:
La tesi principale di questo lavoro è che per poter meglio affrontare la comprensione del testo è necessario prestare più attenzione al fenomeno della referenza. Occuparsi delle relazioni lingua-discorso-mondo significa entrare più direttamente nel merito di come il sistema di una certa lingua consente, attraverso il suo uso nel discorso parlato o scritto, di rappresentarci in modo reciprocamente comprensibile il mondo. Si tratta dei fondamentali su cui si basa l’intercomprensione e che, in condizioni normali, apprendiamo per primi da bambini. Dopo l’inquadramento teorico del fenomeno del riferimento e delle sue relazioni con gli impliciti, proporrò una lettura critica dei descrittori INVALSI relativi alle competenze di lettura e comprensione dei testi e discuterò la ratio di una serie di attività di tipo induttivo svolte con studenti universitari del primo anno, in cui la discussione dei referenti e degli impliciti in riferimento al mondo ha un ruolo centrale fin dall’inizio. How much of the world is in a text? Referents, subtexts and comprehension strategies The main thesis of this paper is that in order to better address text comprehension, more attention should be paid to the phenomenon of reference. Dealing with language-discourse-world relations means to directly investigate how the system of a natural language, through its use in spoken or written discourse, allows us to represent the world in a mutually comprehensible way. These are the fundamental ideas on which inter-comprehension is based and which, under normal conditions, we learn from childhood. After the theoretical framing of the phenomenon of referencing and its relation to implicitness, a critical reading of the INVALSI descriptors related to reading and text comprehension skills is proposed, followed by a discussion of the rationale for a series of bottom-up activities carried out with first-year university students, where the discussion of referents and inferential activities played a central role from the beginning.
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Pasquino, Gianfranco. "Democrazia, partiti, primarie." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, no. 1 (June 30, 2006): 21–39. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12708.

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Abstract:
Per cominciare, mi sembra opportuno delineare le caratteristiche della, come direbbero gli inglesi, big picture , vale a dire del quadro generale nel quale si inquadrano le trasformazioni dei regimi democratici, in special modo di quelle democrazie che si sono consolidate nel secondo dopoguerra. A partire dalla pubblicazione in inglese (1992) del libro di Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, sono proliferate le analisi di queste trasformazioni della democrazia, spesso effettuate con visioni ideologiche talvolta con riferimenti quasi kantiani alla necessità di estendere la democrazia ai livelli sopranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite). Correttamente inteso, ma era sufficiente essere andati oltre la lettura del titolo, il libro di Fukuyama aveva assunto una prospettiva piuttosto diversa. Con straordinario tempismo, l’autore argomentava che, avendo vinto la sfida con i totalitarismi, le democrazie liberali si trovavano finalmente nelle condizioni migliori per iniziare il complesso cammino del loro perfezionamento. Oggi sappiamo che, con la comparsa del terrorismo internazionale, sotto forma di sfida alla civiltà occidentale, come correttamente previsto, ma sicuramente non auspicato, da Samuel Huntington (Lo scontro di civiltà e il nuovo ordine mondiale), la situazione si è molto complicata. Non per questo, le democrazie hanno rinunciato ai loro principi fondanti né li hanno stravolti anche se qualcosa del genere può essere avvenuto, come affermano diversi studiosi e commentatori, alla democrazia degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Bush, seppur in maniera non irreversibile. Al contrario, la maggior parte delle democrazie hanno accettato la sfida della qualità delle loro istituzioni e delle loro prestazioni tanto che quello della “qualità della democrazia” è attualmente il campo di analisi in ascesa nella scienza politica contemporanea (sul punto Diamond e Morlino 2005). E, naturalmente, quando si parla di qualità della democrazia è assolutamente inevitabile interrogarsi non tanto e non soltanto sui diritti dei cittadini, che qualsiasi democraziadegna di questo nome deve promuovere e proteggere, quanto, piuttosto e più precisamente, sui poteri dei cittadini. Questa, peraltro non lunga, ma appena leggermente pomposa, premessa mira a suggerire che, come vedremo meglio in seguito, le elezioni primarie non cadono dal cielo e neppure vengono dall’inferno, ma possono e debbono essere inserite nel discorso relativo al perfezionamento delle democrazie. Peraltro, non ho nessun dubbio sul fatto che la qualità della democrazia dipende anche, gli elitisti direbbero in special modo, dalla qualità delle loro leadership, delle minoranze organizzate che conquistano il potere politico. Ritengo, però, assiomatico affermare che nelle democrazie sono gli elettori a scegliere e, eventualmente e periodicamente, a fare circolare le leadership, ovvero a fare entrare e uscire dalle stanze del potere le minoranze organizzate dei loro sistemi politici. Dunque, mi pare opportuno condurre il discorso che segue con riferimento proprio al potere degli elettori di scegliere non soltanto rappresentanti e governanti, ma anche coloro che ambiscono a diventare rappresentanti e governanti.
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Constantin Agramonte, Regina de las Mercedes. "Análisis Crítico del Discurso de un actante ilocutivo de la novela The Help, escrita por Kathryn Stockett." Revista de Investigaciones de la Universidad Le Cordon Bleu 6, no. 2 (December 5, 2019): 87–97. http://dx.doi.org/10.36955/riulcb.2019v6n2.008.

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Donstrup, Mayte. "Political Animals: entre la realidad y la ficción. Un Análisis Crítico del Discurso de la serie de USA-Network." Comunicación Revista Internacional de Comunicación Audiovisual Publicidad y Literatura, no. 16 (2018): 19–35. http://dx.doi.org/10.12795/comunicacion.2018.i16.02.

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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo, and Richard C. Bell. "Disturbi alimentari e costruzione del significato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Abstract:
Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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