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Journal articles on the topic 'Analisi Sperimentale'

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1

Antonelli, Carlo. "Analisi spettrale entropica dell'EEG in ipnosi: osservazioni preliminari su due casi." IPNOSI, no. 1 (August 2011): 21–29. http://dx.doi.org/10.3280/ipn-2011-001002.

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Abstract:
L'Entropia dell'elettroencefalogramma č stata solo recentemente commercializzata come sistema per valutare la componente ipnotica dell'anestesia. In questo studio pilota, due soggetti noti all'autore in precedenti sedute di ipnosi clinica, come soggetti altamente ipnotizzabili, sono stati sottoposti ad un test ipnotico sperimentale con monitoraggio EEG dell'entropia, per valutare il comportamento di questo parametro neurofisiologico in ipnosi, rispetto alla condizione di veglia rilassata e osservare una eventuale congruenza con i lavori del Prof. De Benedittis utilizzanti l'indice bispettrale.
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2

Genovesi, C., S. Cosma, G. Lomurno, G. Lombardo, and S. Eramo. "Efficacia di un flow nel gradino cervicale delle II Classi. Analisi sperimentale." Dental Cadmos 79, no. 4 (April 2011): 204–12. http://dx.doi.org/10.1016/j.cadmos.2010.12.008.

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3

Luciano, Adriana, Roberto Di Monaco, and Monica Demartini. "I professionisti dei servizi sociali: competenze, fabbisogni formativi e domande di cambiamento organizzativo. Sperimentazione di un modello di analisi in provincia di Torino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003005.

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Abstract:
Gli autori presentano i risultati dell'applicazione di una metodologia di analisi per competenze agli operatori dei servizi socio-assistenziali (coordinatori, assistenti sociali, educatori professionali, OSS), realizzata in provincia di Torino (circa 500 interviste). Il modello, se adattato e applicato in qualsiasi ambito dei servizi, consente di introdurre e sviluppare un sistema di analisi delle competenze degli operatori per rafforzare la gestione delle risorse umane. In particolare, puň sostenere lo sviluppo del sistema professionale, a partire dalla formazione dei dirigenti, fino all'uso sistematico dello strumento per tenere sotto osservazione i professionisti presenti nei servizi, in relazione ai bisogni del territorio, e per rendere esplicita la domanda di formazione legata ai cambiamenti socio-economici, all'innovazione dei servizi e alla riduzione delle risorse disponibili. Infine, nelle reti di servizi, puň consentire di rappresentare le differenze territoriali nell'assetto professionale e organizzativo dei servizi. Si tratta quindi di un lavoro sperimentale ed esemplificativo, ad elevata trasferibilitŕ.
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4

Nani, Michele. "La metà perduta. Appunti su studi storici e metodi quantitativi a partire da pubblicazioni recenti." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 293 (August 2020): 177–89. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293007.

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Abstract:
A partire da tre pubblicazioni recenti (un manuale, gli atti di un convegno e un volume collettaneo),si propone una riflessione sull'uso dei metodi quantitativi da parte degli storici, "metàperduta" nel bagaglio metodologico della disciplina, in particolare nel contesto italiano, nonostantei dibattiti sulla storia digitale e sui "big data" storici. Dopo le grandi promesse deglianni Sessanta-Ottanta e dopo il rifiuto del ventennio successivo, la diffusione dei personalcomputer e la grande diversificazione e l'affinamento dei metodi pongono le basi per un usodiretto e sperimentale delle analisi quantitative, anche su piccoli corpus o in prospettiva microstorica.Una diffusa formazione al quantitativo fornirebbe un potenziamento delle capacitàriflessive e interpretative della storiografia.
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5

Manca, E., G. Derchi, and U. Campaner. "Nuova tecnica per l’’impronta di precisione in protesi fissa: Double Step Reverse (DSR), analisi sperimentale." Dental Cadmos 85, no. 01 (January 2017): 09. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2017.05.

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6

Michel Franca, Guy, Silvia Reggi, Alessia Salvatori, and Laura Pieroni. "La metodologia dell'etica delle relazioni umane: uno studio di valutazione dell'effetto sugli stati dell'umore." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 747–63. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002013.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio è quello di offrire una prima analisi quantitativa ap-profondita della formazione ERH etica delle relazioni umane per valutare i pos-sibili cambiamenti dell'umore nei soggetti coinvolti prima e dopo la formazione. Abbiamo utilizzato il Profile of Mood State Test con 51 soggetti (Età: M = 45,32) prima e dopo un corso di formazione per dirigenti ed insegnanti scolastici. I risultati mostrano una riduzione significativa dei fattori di tensione-ansia, depressione-deiezione, rabbia-ostilità, in linea con l'ipotesi sperimentale. I soggetti coinvolti nella formazione acquisiscono strumenti per cambiare in-ternamente i loro stati di ansia, rabbia e ostilità in uno stato di coscienza che è l'espressione del Vero sé: non è solo una questione di comprensione cognitiva o auto-persuasione, ma della capacità di regolazione di ciò che la persona speri-menta internamente. Nella nostra ipotesi il processo avviene grazie all'attivazione dello spazio di lavoro neuronale globale (Global Neuronal Workspace, GNW). L'attivazione del GNW consente la disponibilità globale dell'informazione proveniente dai centri sensoriali in concomitanza alle informazioni provenienti dal sistema limbico e le rende accessibili alla coscienza, grazie all'attivazione di neuroni ad assoni lunghi diffusi, particolarmente presenti nelle zone prefrontali e parietali. È grazie a que-sto processo che l'individuo è in grado non solo di percepire, ma anche di elabo-rare ed integrare consapevolmente quanto ha sperimentato internamente.
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7

Yoruk, O., A. Tatar, O. N. Keles, and A. Cakir. "The value of Nigella sativa in the treatment of experimentally induced rhinosinusitis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 32–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1143.

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Abstract:
Obiettivo del presente studio è stato quello di investigare l’effetto della Nigella sativa e della cefalexina nel trattamento della rinosinusite batterica indotta in setting sperimentale. La rinosinusite batterica è stata indotta mediante stafilococco aureo. I conigli sono stati suddivisi in 5 gruppi; uno di controllo (n = 6), N. sativa 50 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 100 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 200 mg/kg/d (n = 6), e cefalexina 20 mg/kg/d (n = 6). La N. sativa è stata somministrata per via orale per 7 giorni. Lo stesso volume di soluzione salina (% 0,9 NaCl) è stato quindi somministrato al gruppo di controllo per lo stesso periodo di tempo. Dopo il periodo di trattamento i campioni di mucosa dei seni mascellari sono stati valutati utilizzando metodologie istopatologiche e stereologiche. La metà dei campioni di mucosa del seno mascellare sono stati congelati a -80°C per una successiva analisi dei livelli di ossido nitrico. L’analisi patologica ha rivelato un intenso processo infiammatorio in atto nei conigli trattati con sola soluzione salina. Solo un lieve grado di infiammazione è stato invece rilevato nei conigli nei gruppi trattati con cefalexina, N. sativa 100 mg/kg/d, e N. sativa 200 mg/kg/d. Il livello di ossido nitrico, elevato nel gruppo placebo, è risultato invece essere ridotto negli altri gruppi. La N. sativa potrebbe prevenire i ambiamenti istopatologici indotti dalla rinosinusite mediante una riduzione dei livelli di ossido nitrico con andamento dose dipendente, e potrebbe essere usata nel trattamento della rinosinusite.
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Perricone, Giovanna, and M. Regina Morales. "Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Abstract:
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Colombo, L. P. M., A. Lucchini, and L. Molinaroli. "Analisi sperimentale della sostituzione del R134a con R1234yf, R1234ze(E), R450A e R513A in una pompa di calore acqua-acqua di piccola taglia." Aicarr Journal 59, no. 06 (December 2019): 30. http://dx.doi.org/10.36164/aicarrj.59.06.02.

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Colombo, Maddalena. "Apprendimenti non formali ed informali in un contesto educativo formale integrato con le arti performative in quattro scuole elementari del Canton Ticino." Swiss Journal of Educational Research 36, no. 3 (September 20, 2018): 407–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5105.

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Abstract:
Il saggio riporta alcune considerazioni scaturite nell’ambito del progetto “Teatro e Apprendimento”, svolto dalla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Canton Ticino con il sostegno del FNS. Il progetto ha introdotto delle pratiche di apprendimento “qualitativo”, ovvero informale, secondo un approccio olistico, per il quale è molto rilevante la dimensione socio-culturale. In questa prospettiva il teatro fornisce una chiave d’accesso privilegiata al patrimonio culturale. Il piano di ricerca ha incluso: un percorso formativo con gli insegnanti di 4 scuole elementari ticinesi; dei laboratori di movimento, canto e musica, lavoro sul testo d’autore, recitazione, drammatizzazione e improvvisazione; 4 messe in scena con protagonisti i soli bambini. La raccolta e analisi dei dati qualitativi da parte di un’équipe scientifica, ha seguito alcune ipotesi circa il rapporto tra teatro e apprendimento, messe a punto per meglio descrivere il procedimento riflessivo informale (apprendere dall’esperienza): Ipotesi della motivazione, della differenziazione, dell’affinamento tecnico, dell’integrazione, dell’interezza, dell’efficacia comunicativa o dell’emozione. Il materiale narrativo raccolto (schede personali, diari di bordo, interviste qualitative) mostra come gli apprendimenti più significativi sono riconducibili alla accresciuta capacità dei bambini di portare a termine un apprendistato formale nelle discipline artistiche. L’attività sperimentale ha favorito l’espressione emozionale e la creatività, l’integrazione dei partecipanti nel gruppo, tra originalità e ripetizione, tra razionalità e corporeità.
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Preziosi, Paolo. "La valutazione del protocollo di sperimentazione." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 731–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.827.

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Abstract:
In questo articolo l'Autore indica i criteri in base ai quali occorre valutare un protocollo di sperimentazione su soggetti umani. L'analisi dei protocolli deve considerare il piano della ricerca, i ricercatori coinvolti, i soggetti partecipanti, l'informazione che è data ai partecipanti. Il piano della ricerca deve recare una visione generale del progetto proposto che sia chiaro ed inequivocabile e che si soffermi in particolar modo sul disegno sperimentale e sulle metodologie, sul luogo dove si svolgeranno le ricerche, sul centro guida, sulla durata, sulle analisi dei dati; i ricercatori coinvolti nella ricerca dovranno essere indicati con nome e qualifica (stesso criterio vale per chi avrà la responsabilità assistenziale dei pazienti inclusi nella sperimentazione e per il responsabile dell'equipe per la sperimentazione); i soggetti che partecipano allo studio devono essere “arruolati” con un'accurata valutazione, precisandone il numero, le modalità di arruolamento, i rapporti con il ricercatore, la vulnerabilità, i criteri di inclusione e di esclusione, i rischi; l'informazione deve essere chiara per poter consentire un consenso valido, informato e volontario. Nella parte finale dell'articolo vengono inoltre menzionati i problemi che si possono incontrare con soggetti che partecipano alle sperimentazioni cliniche in qualità di volontari sani e quelli relativi a volontari pazienti.
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Guasconi, Elisa, Andrea Ciani, and Ira Vannini. "Pratiche di formative assessment nella scuola secondaria di primo grado per promuovere gli apprendimenti degli studenti. Prime analisi esplorative di un disegno quasi-sperimentale." CADMO, no. 1 (September 2021): 21–45. http://dx.doi.org/10.3280/cad2021-001003.

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Guasconi, Elisa, Andrea Ciani, and Ira Vannini. "Pratiche di formative assessment nella scuola secondaria di primo grado per promuovere gli apprendimenti degli studenti. Prime analisi esplorative di un disegno quasi-sperimentale." CADMO, no. 1 (September 2021): 21–45. http://dx.doi.org/10.3280/cad2021-001003.

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Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Abstract:
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Di Lullo, A. M., M. Scorza, F. Amato, M. Comegna, V. Raia, L. Maiuri, G. Ilardi, E. Cantone, G. Castaldo, and M. Iengo. "An “ex vivo model” contributing to the diagnosis and evaluation of new drugs in cystic fibrosis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 207–13. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1328.

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Abstract:
La fibrosi cistica (FC) è una malattia autosomica recessiva causata da mutazioni nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane conductance Regulator). Finora sono state descritte circa 2000 mutazioni, ma per la maggior parte di esse è difficile definirne l’effetto senza complesse procedure in vitro. Abbiamo effettuato il campionamento (mediante brushing), la cultura e l’analisi di cellule epiteliali nasali umane (HNEC) utilizzando una serie di tecniche che possono aiutare a testare l’effetto delle mutazioni CFTR. Abbiamo eseguito 50 brushing da pazienti FC e controlli, e in 45 casi si è ottenuta una coltura positiva. Utilizzando cellule in coltura: i) abbiamo dimostrato l’espressione ampiamente eterogenea del CFTR nei pazienti e nei controlli; ii) abbiamo definito l’effetto di splicing di una mutazione sul gene CFTR; iii) abbiamo valutato l’attività di gating di CFTR in pazienti portatori di differenti mutazioni; iv) abbiamo dimostrato che il butirrato migliora in modo significativo l’espressione di CFTR. I dati provenienti dal nostro studio sperimentale dimostrano che l’uso del modello ex-vivo di cellule epiteliali nasali è un importante e valido strumento di ricerca e di diagnosi nella studio della FC e può anche essere mirato alla sperimentazione ed alla verifica di nuovi farmaci. In definitiva, in base ai nostri dati è possibile esprimere le seguenti conclusioni: 1) il prelievo delle cellule epiteliali nasali mediante brushing è applicabile senza alcuna anestesia ed è ben tollerato da tutti i pazienti affetti da FC (bambini e adulti), è scarsamente invasivo e facilmente ripetibile, è anche in grado di ottenere una sufficiente quantità di HNECs rappresentative, ben conservate, idonee allo studio della funzionalità di CFTR; 2) la conservazione delle cellule prelevate è possibile fino a 48 ore prima che si provveda all’allestimento della coltura e ciò permette di avviare studi multicentrici con prelievi in ogni sede e quindi di ottenere una ampia numerosità campionaria; 3) la coltura di cellule epiteliali nasali può essere considerata un modello adatto a studiare l’effetto molecolare di nuove mutazioni del gene CFTR e/o mutazioni specifiche di pazienti “carriers” dal significato incerto; 4) il modello ex-vivo delle HNECs consente inoltre di valutare, prima dell’impiego nell’uomo, l’effetto di farmaci (potenziatori e/o correttori) sulle cellule di pazienti portatori di mutazioni specifiche di CFTR; tali farmaci possono modulare l’espressione genica del canale CFTR aprendo così nuove frontiere terapeutiche e migliori prospettive di vita per pazienti affetti da una patologia cronica come la Fibrosi Cistica; 5) la metodologia da noi istituita risulta essere idonea alla misura quantitativa, mediante fluorescenza, dell’attività di gating del canale CFTR presente nelle membrane delle cellule epiteliali nasali prelevate da pazienti portatori di differenti genotipi; in tal modo è possibile individuare: a) pazienti FC portatori di 2 mutazioni gravi con un’attività < 10% (in rapporto ai controlli -100%), b) soggetti FC portatori contemporaneamente di una mutazione grave e di una lieve con un’attività tra 10-30%, c) i cosiddetti portatori “carriers”- eterozigoti - con un’attività tra 40-70%. In conclusione la possibilità di misurare l’attività del canale CFTR in HNECs fornisce un importante contributo alla diagnosi di FC, mediante individuazione di un “cut-off diagnostico”, ed anche alla previsione della gravità fenotipica della malattia; quindi quanto rilevabile dalla misura del suddetto canale permette di prospettare per il futuro la possibilità di valutare meglio i pazienti per i quali il test del sudore ha dato risultati ambigui (borderline o negativi). La metodica da noi sperimentata consente anche di monitorare i pazienti durante il trattamento farmacologico, valutando in tal modo i reali effetti delle nuove terapie.
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Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo, and G. Saggio. "Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Abstract:
Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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Giusberti, Fiorella, and Gianni Brighetti. "Una volta non si chiamavano processi cognitivi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 117–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12601.

Full text
Abstract:
Lo scopo di questo contributo &egrave; quello di mettere in risalto una linea di ricerca che era gi&agrave; presente nei primi decenni della ricca produzione di Renzo Canestrari, estremamente innovativa per quel periodo, e relativa allo studio dei processi mentali, che oggi costituiscono i fondamenti della psicologia cognitiva. Questi lavori rappresentano una intuizione anticipatoria non solo di settori di ricerca, ma anche di metodologie di ricerca empiriche e sperimentali associate allo studio degli aspetti quantitativi dei processi mentali. Di particolare rilievo sono gli studi sulla percezione visiva di impronta gestaltista, arricchiti di analisi sperimentali applicate anche sovente a casi clinici. Non va inoltre dimenticato il contributo offerto da Canestrari allo studio psicologico delle modificazioni sociali intervenute nel secondo dopoguerra.
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Di Bernardo, Mirko. "Le dimensioni dell’intenzionalità nel dialogo tra neurodinamica funzionale e fenomenologia. Un confronto tra Freeman e Merleau-Ponty." Medicina e Morale 70, no. 1 (April 12, 2021): 73–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.930.

Full text
Abstract:
Il contributo intende indagare la nozione di intenzionalità nella sua multidimensionalità, mettendo a confronto la prospettiva neurobiologica di Freeman con alcune geniali intuizioni filosofiche di Merleau-Ponty, con particolare riferimento ai concetti di arco intenzionale e di tendenza ad ottenere la massima presa. Tali analisi consentono di interpretare i più recenti dati sperimentali all’interno di una cornice epistemologica in grado di spiegare lo sviluppo delle strutture del comportamento umano mediante il ricorso ad uno specifico approccio genealogico ispirato ad un naturalismo evoluzionistico non riduzionista.
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Presciuttini, Silvia. "Maschere e volti nel setting ai tempi della pandemia." STUDI JUNGHIANI, no. 54 (February 2022): 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/jun54-2021oa13064.

Full text
Abstract:
L'"emergenza sanitaria" ha costretto gli analisti a cercare modalit&agrave; inedite per proseguire l'analisi. L'articolo si sofferma in particolare sui cambiamenti apportati nel setting dalla presenza della mascherina sanitaria, tracciando un excursus che dal tema della "maschera" negli usi collettivi delle culture umane si svolge attraverso il concetto junghiano di Persona, in contrapposizione al tema del "volto" come immagine autentica del s&eacute;. Una vignetta clinica illustra le criticit&agrave; apportate dalla mascherina nel setting, nel suo ostacolare la comunicazione delle emozioni. In mancanza di un'elaborazione trasformativa dei dati concreti, anche lo "smascheramento" pu&ograve; condurre a un incontro destabilizzante. Nei momenti di oscurit&agrave; e confusione che si attraversano in analisi, l'analista sperimenta quella sorta di "identit&agrave; inconscia" fra terapeuta e paziente che Jung ha definito Nigredo. Il corpo sottile acquista allora caratteri di gravit&agrave;, pesantezza, spessore, che ne danneggiano la qualit&agrave; trasformativa.&nbsp;
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Serra, Angelo. "La sperimentazione sull'embrione umano: una nuova esigenza della scienza e della medicina?" Medicina e Morale 42, no. 1 (February 28, 1993): 97–116. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1072.

Full text
Abstract:
Le tecniche di fecondazione artificiale - la cui finalità prima doveva essere il superamento della sterilità di coppia- sono divenute in realtà occasione privilegiata per ottenere "materiale umano" su cui sperimentare. Gli embrioni rimasti in soprannumero o ottenuti con fecondazioni in vitro apposite, possono essere utilizzati in studi di biologia cellulare, di genetica molecolare, di citogenetica, e biochimici. In questo articolo, l'Autore, dopo una accurata analisi della situazione attuale, valuta se esista o meno l'esigenza di utilizzare gli embrioni umani nella sperimentazione, tenendo presente che, in quanto individui umani fin dalla fecondazione, essi esigono lo stesso rispetto dovuto a chi è già nato.
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Pelosi, Monica, Silvia Montuori, and Maria Assunta Zanetti. "Emozioni e stati d'animo durante il lockdown: un focus sulla plusdotazione." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2021): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-002003.

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Abstract:
La ricerca si è focalizzata sulle manifestazioni emotive nei bambini durante il lockdown de-rivante dalla diffusione del COVID-19. Un caso particolare è rappresentato dalla popola-zione di soggetti plusdotati, che presentano spesso un'elevata e più intensa sensibilità emo-tiva. È stato proposto un questionario costruito ad hoc compilato da 126 madri che hanno risposto riferendosi ad ognuno dei propri figli (N = 225), sia con plusdotazione sia con svi-luppo tipico. La prima fase di analisi dei dati ha considerato un gruppo di bambini apparte-nenti a famiglie con almeno un figlio con plusdotazione (N = 162) e un gruppo di bambini con sviluppo tipico (N = 63). Dalle analisi non emergono differenze significative tra i due gruppi, sia rispetto alle emozioni, sia agli stati d'animo; tuttavia, ulteriori analisi che con-frontano i bambini con plusdotazione (N = 100) con bambini con sviluppo tipico (N = 125) a prescindere dalla famiglia di appartenenza, mostrano come i primi sembrano sperimentare maggiori livelli di apatia (p meno di .001) e di insofferenza (p uguale a .016) rispetto ai pari normotipici.
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Scudo, Gianni, and Matteo Clementi. "La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Abstract:
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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Crivello, Silvia. "Ereditŕ dei grandi eventi: un confronto tra Barcellona, Genova e Torino." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2010): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-001004.

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Abstract:
L'articolo presenta una lettura dei processi di trasformazione e di costruzione di "capitale territoriale" nelle cittŕ coinvolte da un grande evento. L'obiettivo č quello di sperimentare una metodologia di analisi utile a sviluppare riflessioni ed interpretazioni circa il ruolo dei grandi eventi come strumenti di sviluppo urbano. Distinguendo fra tre differenti accezioni di capitale (fisso, reticolare e relazionale), viene proposto uno specifico impianto metodologico che prevede la valutazione (attraverso interviste, letteratura scientifica, documenti di piano e dati empirici) di ciascuna componente. Tale metodologia č applicata per un confronto, attraverso la costruzione di diagrammi polari, tra i casi di Barcellona, Genova e Torino, cittŕ protagoniste negli ultimi anni di importanti trasformazioni connesse all'organizzazione di eventi di grande portata (Olimpiadi, Capitale Europea della Cultura, ecc.).
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Matteo Bottone, Diana Giromini, and Federica Zancato. "Piccoli mondi di pongo. Manipolazione e passo uno nella scuola dell’infanzia." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 236–44. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.147.

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Abstract:
Un percorso sul cinema rivolto alle scuole dell’infanzia: un avvicinamento al linguaggio audiovisivo, un laboratorio creativo pratico e riflessioni sull’esperienza svolta. Lavorare e progettare con le scuole dell’infanzia ha l’obiettivo per le classi di ampliare la creatività e il lavoro di gruppo, ma è anche un modo per “toccare con mano” e sperimentare qualcosa di inusuale. La meraviglia che si nasconde in un semplice cartone animato, come si vede nel laboratorio “Natura di pongo” preso in analisi in questo saggio, svela ai bambini cosa si nasconde “dietro le quinte” dei loro personaggi animati preferiti e li aiuta ad analizzare l’ambiente naturale, le forme e i protagonisti. È anche un viaggio attraverso gli strumenti più antichi del precinema fino ai giorni nostri, scoprendo assieme quante delle primordiali tecniche di animazione sono attuali tutt’oggi, nell’era della computer grafica e del digitale.
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Algini, Maria Luisa. ""Urtati nel buio"." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2020): 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002006.

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Abstract:
Il lavoro sviluppa l'idea che quanto stiamo sperimentando nel tem-po del Covid e ci ha messi in crisi come persone e come analisti, ci co-stringa ad aprire nuovi sguardi sulla clinica e sulla teoria, e ad approfondire il senso della relazione analitica e degli strumenti che usiamo. Le dinamiche imposte dalla pandemia hanno fatto intuire che la qualità del lavoro psicoanalitico si amplia, si rafforza, prende nuovo senso, se siamo capaci di non rimuovere il sentimento di precarietà sperimentato, facendo nostra l'idea che le svolte creative nella storia della psicoanali-si sono nate proprio da tempi drammatici.
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Pievani, Telmo. "La teoria dell'evoluzione oggi. Un approccio neo-lakatosiano." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 27–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003003.

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Abstract:
La teoria dell'evoluzione nel suo secolo e mezzo di storia č passata attraverso continue revisioni ed estensioni, teoriche e sperimentali, senza alcun evidente cambiamento radicale di "paradigma". La transizione in corso fra la Sintesi Moderna e la cosiddetta "Sintesi Estesa" viene qui interpretata attraverso la Metodologia dei Programmi di Ricerca Scientifici, proposta da Imre Lakatos e successivamente ag- giornata. La situazione attuale in campo evoluzionistico viene cosě rappresentata come uno slittamento "progressivo" del programma di ricerca neodarwiniano, che abbandona il quadro teorico piuttosto rigido della Sintesi Moderna per approdare a un programma di ricerca piů inclusivo, dotato di un "nucleo teorico" allargato (il "darwinismo esteso" illustrato da Stephen J. Gould) e di una "cornice protettiva" di tipo pluralista. Questa analisi della dinamica continuativa e razionale di crescita della conoscenza biologica č della massima utilitŕ anche per una disamina critica dei piů diffusi fraintendimenti e delle controversie riguardanti l'evoluzione.
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Luciano, Adriana, and Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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Abstract:
L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Sansone, Nadia, Ilaria Bortolotti, and Manuela Fabbri. "Il peer-assessment nella formazione insegnanti: accorgimenti e ricadute." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 444–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12481.

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Abstract:
&nbsp;Il contributo indaga la competenza valutativa di insegnanti in servizio coinvolti in un'attivit&agrave; di peer-assessment e le loro percezioni circa gli impatti della pratica in s&eacute;. Il contesto dello studio &egrave; rappresentato da un Master universitario di I livello basato sull'Approccio Trialogico all'Apprendimento in cui i partecipanti sperimentano metodologie didattiche innovative, dalla progettazione all'implementazione alla valutazione. Dopo aver descritto nel dettaglio modalit&agrave; e procedure delle attivit&agrave; di peer-assessment oggetto dello studio, si illustra il metodo di analisi quali-quantitativa dei dati raccolti: 407 rubrics compilate da 43 insegnanti e 28 questionari semi-strutturati a supporto della riflessione finale attorno all'attivit&agrave;. Nel complesso, le analisi mostrano come l'attivit&agrave; di peer-assessment cos&igrave; come proposta abbia stimolato, da un lato, il potenziamento di specifiche competenze professionalizzanti, dall'altro, la motivazione ad apprendere e il sentimento di appartenenza a una comunit&agrave; di pratiche. Vengono discussi gli elementi a supporto dell'efficacia della pratica valutativa e le possibili ricadute in aula.
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Ciric, Slobodanka. "Radoje Domanovic e Dzejms Dzojs (James Joyce)." Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no. 80 (2014): 13–23. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1480013c.

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Abstract:
La ricerca che qui si propone nasce nell?ambito di redazione della laurea magistrale in Letterature e Culture Comparate. Muovendo dallo studio e dall?analisi dell?opera Gente di Dublino di James Joyce e da alcuni racconti di Radoje Domanovic che si potrebbero tranquillamente intitolare Gente di Stradija, questo lavoro ha posto in evidenza elementi significativi di confronto come il monologo interiore, la paralisi e l?epifania. Tale studio - di natura comparatistica ed interculturale - ha richiesto, innanzitutto, un approccio metodologico multidisciplinare in cui coesistano e interagiscono conoscenze storiche, culturali e religiose dell?Irlanda e della Serbia a cavallo dei secoli XIX e XX. Vengono, infine, studiati alcuni aspetti del rapporto di Joyce e Domanovic con la tradizione dell?eredit? eroica dei due paesi riflessa nel nazionalismo, ma anche la condizione di immobilit?, passivit? e impotenza rispecchiata nelle loro opere. La novit? pi? significativa emersa da questa ricerca ? la dimostrazione che Domanovic ha sperimentato i sopracitati, innovativi metodi narrativi prima di Joyce.
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Ciotti, Fabio, and Alberto Baldi. "Macchine per leggere: promuovere la lettura con il distant reading." ENTHYMEMA, no. 30 (January 2, 2023): 173–92. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19557.

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Abstract:
Questo articolo presenta il progetto Macchine per leggere, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università di Roma “Tor Vergata” e il Centro per il Libro e la Lettura del MiC. Scopo del progetto è la realizzazione di un ambiente digitale (desktop e mobile) che introduca gli studenti della scuola secondaria di secondo grado alla conoscenza e all’utilizzo delle tecniche di analisi computazionale dei testi, qui proposte come spunto per accostarsi alla lettura dei classici della letteratura italiana (tra gli altri che saranno resi disponibili sul sito, Il piacere, I Malavoglia, Il fu Mattia Pascal…). L’approccio del distant reading e gli strumenti informatici per l’analisi e la rappresentazione dei corpora e per il text mining (word cloud, indici di frequenza di termini e sintagmi, topic modeling, sentiment e network analysis), uniti ad altre risorse come la geolocalizzazione su mappe digitali dei luoghi letterari, saranno presentati sia come metodo per simulare in ambiente virtuale reading strategies, che come modelli per integrare le prassi ermeneutiche tradizionali – close reading. In una sezione del sito dedicata, gli algoritmi di cui si darà dimostrazione saranno a disposizione degli studenti in forma di web app, così che possano sperimentare in autonomia e su altri testi in loro possesso l’approccio distant proposto nell’ambito del progetto.
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Lazarus, Jeffrey E., and Susan K. Klein. "Trattamento non farmacologico dei tic nella sindrome di Tourette con l'ausilio di un videotape per il trainig autoipnotico." IPNOSI, no. 2 (February 2011): 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-002001.

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Abstract:
questa analisi di casi esamina la possibilitŕ di utilizzare, con i bambini, un metodo standardizzato di apprendimento dell'autoipnosi (AI), per esplorarne l'efficienza e l'efficacia a breve termine nel trattamento dei tic in pazienti con sindrome di Tourette.fra 37 bambini e adolescenti con sindrome di Tourette inviati per un training di AI ne sono stati selezionati 33. Come parte di un protocollo per l'apprendimento dell'AI, tutti visionavano videoregistrazioni di un bambino in training autoipnotico per il controllo dei tic. Il miglioramento del controllo del tic č stato desunto dalla risposta soggettiva del paziente.ad un follow-up medio di 6 settimane, il 79% dei pazienti addestrati in questa tecnica ha sperimentato un risultato clinico a breve termine definito come "controllo". Tra coloro che hanno risposto, il 46% ha raggiunto il controllo sui tic con AI dopo solo 2 sedute e il 96% dopo 3 incontri. Un paziente ha richiesto 4 visite.l'insegnamento dell'AI con l'ausilio di videocassette, migliora un protocollo e riduce probabilmente il tempo di training in questa tecnica. Se l'AI č resa in questo modo piů accessibile, sarŕ un valido aiuto alla gestione multidisciplinare dei disturbi da tic nella sindrome di Tourette.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Brenman Pick, Irma. "I volti del trauma: tra il personale e il sociale. Il "piacere" di trasmettere il maltrattamento." PSICOANALISI, no. 2 (December 2021): 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002006.

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Abstract:
La psicoanalisi, fin dalle sue origini, si è sempre occupata del trauma e letteratura psicoana-litica sul tema è molto vasta. Viene sottolineata l'importanza dell'esperienza simbolica - a livello sia personale che sociale - dell'essere "messi" fuori, impotentemente dipendenti e 2abbandonati", elaborata a partire dal lavoro di Otto Rank sul trauma della nascita. L'analisi di questi vissuti mette in rilievo come il personale e il sociale siano strettamente collegati e intrecciati: così come l'ostracismo sociale può avere profondi effetti personali, allo stesso modo le esperienze di essere esclusi, quando sono proiettate, possono determinare un profondo effetto sociale. La "trasmissione del maltrattamento", nella sua dimensione inconscia, può essere pensata facendo uso del concetto di identificazione proiettiva. Inevitabilmente, que-sto processo comporta una serie di problemi controtransferali per l'analista. Attraversol'analisi di due casi clinici, seguiti in supervisione, viene sottolineato l'aspetto centrale legato alla proie-zione della colpa. Chi commette un abuso può proiettare parte dei propri sentimenti di colpa nella vittima. Nei due casi riportati, possiamo vedere come l'aver vissuto l'esperienza di essere stati "privati dell'amore", trasforma uno dei i due pazienti in un "padre privo di amore" e l'altro in "paziente privo di amore". Sembra che entrambi abbiano perso la loro capacità sperimentare l'amore e la perdita, e i loro analisti si sentono a loro volta "privi di amore": combattono per affrontare i loro stessi sentimenti di rabbia e di impotenza, cercando di riconnettersi con la pro-pria capacità di provare "amore" e compassione per il paziente. .
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Cimino, Elena. "The therapeutic inertia in T2 Diabetes management during Covid-19 pandemic." Journal of AMD 25, no. 1 (May 2022): 14. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.3.

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Abstract:
La pandemia COVID-19 ha profondamente modificato la presa in carico e la gestione delle patologie croniche non trasmissibili, non ultimo il diabete mellito. Nell’ambito della iniziativa Annali AMD, è stata condotta un’approfondita analisi circa gli effetti dell’emergenza sanitaria originata dalla diffusione epidemica di SARS-CoV-2 sui servizi di Diabetologia Italiani. Sono stati analizzati, confrontandoli con i dati del 2019, i dati dell’anno 2020 estraibili mediante la cartella informatizzata diabetologica di tutti i pazienti che presentassero una prescrizione farmacologica. Per poter valutare anche i pazienti seguiti da remoto con sistemi di telemedicina, sono stati inclusi nell’analisi anche coloro che hanno ricevuto una prescrizione farmacologica indipendentemente dalla rilevazione di altri parametri (es peso o pressione). Pur nell’estrema difficoltà dei primi mesi di lockdown, il numero totale di pazienti seguiti in presenza e da remoto nel 2020 è risultato solo lo 0.8% inferiore a quello del 2019. Nel 2020 si è assistito ad un incremento nella prescrizione di farmaci cardio-nefro protettivi (SGLT2i e GLP1RA) a fronte di una riduzione di quella di secretagoghi. Il livello medio di Hba1c è, seppur di poco, peggiorato nel 2020. Molte sono state le difficoltà nell’implementare la terapia anche in soggetti con HbA1c elevata (HbA1C > 9%) dove si è assistito ad un ulteriore ritardo dell’inizio della terapia insulinica. Anche le complicanze sono state indagate in misura minore per le ovvie conseguenze del forte ridimensionamento degli accessi nelle strutture sanitarie per esami clinici e di laboratorio non urgenti. In definitiva, nonostante gli sforzi della comunità diabetologica italiana per continuare con tutti i mezzi a disposizione la presa in carico dei soggetti affetti da diabete, la pandemia COVID-19 ha rappresentato un ulteriore motivo di peggioramento dell’inerzia terapeutica. Ha, contestualmente, fornito l’occasione per sperimentare sistemi di telemedicina/televisita che dovranno rappresentare, in un contesto tecnologico e normativo adeguato, nell’immediato futuro, ulteriori strumenti a disposizione per incentivare una presa in carico sempre più globale della persona con diabete. PAROLE CHIAVE diabete mellito tipo 2; inerzia terapeutica; pandemia; Covid 19; telemedicina; SGLT2i; GLP1RA; insulina.
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Paterlini, Federica. "Esordi psicotici in adolescenza e giovane età adulta: prospettive teoriche e di trattamento." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 31–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003003.

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Abstract:
La letteratura scientifica, negli ultimi anni, è sempre più costellata di articoli che trattano il tema del riconoscimento e dell'intervento precoce evidenziandone l'importanza al fine di intercettare il malessere dei giovani e ridurre la loro sofferenza soggettiva, il rischio di transizione alla psicosi e ridurne la successiva disabilità. Da una meta-analisi su larga scala è stato rilevato che il 12,3% dei disturbi psicotici si verifica prima dei 18 anni e il 47,8% prima dei 25, con un picco di insorgenza a 20,5 anni [1]. Una parte di questi disturbi ha il suo esordio anche prima dei 18 anni. È ormai noto che il periodo prodromico in cui emergono sintomi sottosoglia e aspecifici può essere anche di oltre 10 anni. A fronte di ciò è utile valutare il rischio di esordio psicotico nella fase adolescenziale. I servizi che si occupano di minori dovrebbero, sempre più, avere uno sguardo rivolto anche a ciò che emerge prima del disturbo psicotico, a quei fenotipi a rischio di transizione. Obiettivo di questo lavoro è analizzare, senza la presunzione di esser esaustivo, quali modelli di valutazione precoce sono utilizzabili per l'adolescenza e la giovane età al fine di riconoscere, valutare e aiutare giovani help seeker a rischio di sviluppare psicosi e conoscere quali sono, ad oggi, i possibili trattamenti psicosociali attivabili nei servizi al fine di prendersi cura di questa fascia di popolazione che sperimenta angoscia e stigmatizzazione causate dalla loro condizione già al momento in cui si rivolgono ai servizi [2-5]. Non verrà trattato l'aspetto psicofarmacologico di pertinenza dei colleghi psichiatri e neuropsichiatri. La ricerca deve continuare per poter fornire più risposte ai clinici che quotidianamente incontrano la sofferenza di ragazzi e famiglie e avere ulteriori risposte alle domande relative alla miglior identificazione e ai più efficaci trattamenti psicosociali.
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Giacosa, Antonella. "Clarification and repair in emergency remote EFL classes." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 161–84. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.252.

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Abstract:
During the sudden shift in education onto digital platforms due to the Covid-19 emergency, teachers became streamers and experimented with new tools to involve their students in video-mediated, multi-floor, multiparticipant, and multimodal interactions. In turn, students experienced new ways to participate in lessons and interact with instructors. This study focuses on clarification and repair in videoconferencing as a strategy to address trouble in video-mediated communication and to re-establish mutual understanding. Through participant observation of online classes, the researcher collected data on classroom interactions, which are analyzed through conversation analysis. The findings show how the digital affordances of video-mediated conversation help teachers and students manage intersubjectivity and compensate for the lack of non-verbal cues typical in face-to-face interaction, such as facial expressions or tone of voice. Consequently, this article argues that the wisdom gained during the pandemic can help teachers and lecturers better deal with clarification and repair in digital conversations. Ultimately, it can increase their digital interactional competence, thus giving way to more interaction and learning in EFL classes, both online and in-person. Key words: EMERGENCY REMOTE EDUCATION, CONVERSATION ANALYSIS, CLARIFICATION, REPAIR, EFL Durante la migración hacia las plataformas digitales en la educación debido a la emergencia sanitaria del Covid-19, el profesorado se ha convertido en transmisor digital y ha experimentado con nuevas herramientas para implicar a su alumnado en conversaciones mediadas por vídeo multiparticipativas y multimodales. A su vez, el alumnado ha experimentado nuevas formas de participación en las clases y de interacción con el profesorado. Este estudio se centra en la aclaración y en la reparación en las videoconferencias como una estrategia para afrontar los problemas en la comunicación mediada por vídeo y restablecer el entendimiento mutuo entre docentes y estudiantes. Mediante la observación participante de las sesiones en línea, la investigadora recogió datos sobre las interacciones en clase que son analizados a través del análisis conversacional. Los resultados muestran cómo las posibilidades digitales de la conversación mediada por vídeo ayudan al profesorado y al alumnado a manejar la intersubjetividad y a compensar la falta de señales no verbales propias de la interacción cara a cara, como son las expresiones faciales o el tono de voz. En consecuencia, en este artículo se sostiene que el conocimiento adquirido durante la pandemia puede ayudar al profesorado a afrontar mejor la aclaración y la reparación en las conversaciones digitales. En última instancia, este conocimiento puede aumentar la competencia interactiva digital del profesorado dando lugar a una mayor interacción y a un mayor aprendizaje en las clases de inglés como lengua extranjera, tanto en línea como presenciales. Palabras clave: EDUCACIÓN REMOTA DE EMERGENCIA, ANÁLISIS DE LA CONVERSACIÓN, ACLARACIÓN, REPARACIÓN, EFL Durante l'improvvisa migrazione della didattica sulle piattaforme digitali dovuto all'emergenza Covid-19, i docenti sono diventati streamer e hanno sperimentato nuovi strumenti per interagire e coinvolgere i propri studenti in conversazioni mediate dal il video. A loro volta, gli studenti hanno sperimentato nuovi modi per partecipare alla lezione e interagire con i professori e fra loro. Questo studio si concentra sul chiarimento e la riparazione nella videoconferenza come strategie per affrontare i problemi nella comunicazione mediata dal video e ristabilire la comprensione reciproca. Attraverso l'osservazione partecipante delle lezioni online, sono stati raccolti dati sulle interazioni in classe e sono poi stati analizzati attraverso l'analisi della conversazione. I risultati mostrano come alcune caratteristiche della conversazione mediata dal video aiutino insegnanti e studenti a gestire l'intersoggettività e a compensare la mancanza di segnali non verbali tipici dell'interazione in presenza, come le espressioni facciali o il tono di voce. Si sostiene che la consapevolezza guadagnata durante la pandemia può aiutare i docenti a capire come affrontare il chiarimento e la riparazione nelle conversazioni digitali. Inoltre, può aumentare la loro competenza interattiva digitale, permettendo a una maggiore interazione e apprendimento nelle classi EFL, sia online che in presenza. Parole chiave: ISTRUZIONE A DISTANZA IN EMERGENZA, ANALISI DELLA CONVERSAZIONE, CHIARIMENTO, RIPARAZIONE, EFL
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Mancini, Elena. "L’autosperimentazione nelle malattie rare: analisi dei profili etici e indicazioni per una possibile governance / The self-experimentation on rare diseases: analysis of ethical profiles and instructions for a possible governance." Medicina e Morale 66, no. 1 (March 15, 2017): 45–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.475.

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Abstract:
Le malattie rare raggruppano un numero elevato di patologie molto diverse tra loro, accumunate, dalla bassissima frequenza statistica nella popolazione (penetranza). Ne consegue una scarsissima numerosità di pazienti per ogni singola patologia e una loro distribuzione in diverse aree geografiche, fattori che comportano oggettive difficoltà nel reclutamento dei pazienti in studi sperimentali e nel coordinamento e organizzazione della ricerca con conseguente ridotta possibilità di effettuare studi clinici e ricerche di carattere genetico. In tale quadro, al fine di fare fronte alle drammatiche necessità di assistenza socio-sanitaria, cura e riabilitazione dei malati rari, sono sorte, in gran parte per merito degli stessi familiari, le associazioni di malati rari. Attualmente tali associazioni svolgono un’attività significativa nella proposizione, organizzazione, partecipazione diretta e pubblicazione dei risultati di ricerche scientifiche. Tale ruolo, rende le associazioni dei pazienti protagoniste anche nel sostegno all’organizzazione e realizzazione di studi clinici e sperimentazioni di farmaci in modo del tutto autonomo e indipendente da controlli da parte delle autorità sanitarie e dei comitati etici. Tale fenomeno noto come “Research Led by Participants” è stato reso possibile dalle enormi potenzialità di contatto e organizzazione offerte dalla rete che ha consentito la creazione di comunità virtuali di pazienti, di siti e blog dedicati all’informazione e comunicazione, e più recentemente, alla raccolta di dati, alla pubblicazione di risultati di ricerche condotte dai malati, nonché al reclutamento degli stessi per la conduzione di tali studi, secondo il modello proposto, ad esempio, dal sito PatientsLikeMe. Non possono tuttavia essere trascurati gli importanti aspetti etici implicati dalla ricerca condotta dai partecipanti. Tali aspetti concernono, come evidente, sia la validità scientifica di tali studi che la protezione dei soggeti che aderiscono alla sperimentazione. Si tratta di una forma di sperimentazione del tutto nuova che richiede la capacità di proporre una modalità di gestione condivisa tra cittadini/pazienti, “terzo settore”, ricercatori, istituzioni e comitati etici in grado di valorizzarne i potenziali benefici conoscitivi creando regole etiche “misurate” su tali circostanze. Nell’articolo sarà proposto un modello teorico di governance del fenomeno e saranno indicati possibili criteri etici operativi. ---------- Rare diseases gather up a large number of different pathologies, all very different among them but similar for the low statistical attendance of population (penetrance). Therefore there is a very low number of patients sick of the same pathology and their presence in different geographical areas makes objectively difficult to recruit patients in order to study their disease and coordinate and organize the research of the pathology. As a consequence there is a very reduced possibility to carry on clinical studies and genetic researches. In this framework, in order to face the dramatic necessity of sociological and sanitary assistance, treatment and rehabilitation of the rare patients, families members generally organize Rare Diseases Patient Organizations. At the moment these organizations develop an important activity with regard to organization, proposals, direct participation and publication of the scientific research results. These organizations also play an important part in supporting the organization and the realization of clinical trials. They play in total autonomy and are independent from every ethical and scientific oversight by the sanitary authorities and ethical committees. This extraordinary event known as “Research Led by Participants”, has been realized thanks to the large contacts possibilities and organization offered by the web which made possible the creation of virtual communities of patients, of blog and web site for information and communication and, more recently, for collecting statistical data, publication of the patients research results and the recruitment of patients in order to manage the studies following the rules and models proposed, for example, by the web site “PatientsLikeMe”. We must however put in evidence the important ethical issues involved in the research led by the participants. These aspects concern, obviously, either the scientific validity of these studies or the protection of the subjects who accept to be submitted to the experimentation. It is a completely new way of experimentation that requires the capacity to propose and follow a governance that must be accepted and shared by citizens/patients, “third sector”, research workers, institutions and ethical committees able to exploit the potential advantageous knowledge and create ethical rules inspired to those new situations. In this article it will be proposed a theoretical model of governance of this phenomenon and also it will be outlined ethical rules for operative plans.
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Buroni, Edoardo. "IL BELCANTO E LA CANZONE NELL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO L1 E L2. CONSIDERAZIONI GENERALI ED ESPERIENZE DIDATTICHE." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 191–219. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19657.

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I testi per musica offrono molteplici spunti e stimoli per l'insegnamento e l'apprendimento della lingua italiana. I due generi principali, l'opera lirica e la canzone, consentono di approfondire anche lo sviluppo storico del nostro idioma e di affrontare le varietà stilistiche e sociolinguistiche del passato e del presente; inoltre il modo di fruizione principale e più genuino di questi testi verbali (quello che, appunto, li unisce all'esecuzione canora e musicale) è per sua natura multimodale, tratto che in anni più recenti ha acquisito ulteriori potenzialità grazie allo sviluppo della multimedialità. Senza contare che a partire sia dall'opera lirica sia dalla canzone gli insegnanti possono elaborare dei percorsi interdisciplinari pensati appositamente per le diverse categorie di studenti a cui di volta in volta si rivolgono. Il saggio presenta un esempio concreto di analisi linguistica e di una possibile applicazione didattica di natura multimodale, multimediale e interdisciplinare prendendo in esame l'opera che ha inaugurato la stagione 2021-2022 del Teatro alla Scala di Milano, il Macbeth di Giuseppe Verdi, e le canzoni prime classificate al Festival di Sanremo dello stesso anno: una scelta sperimentata in alcuni corsi accademici e che ha dato esiti positivi perché più aderente e vicina al contesto culturale, informativo e massmediatico in cui gli studenti sono immersi. Bel-canto and songs in teaching Italian as L1, L2 and LS. General considerations and teaching experiences Texts written to be sung offer many possibilities to teach and learn the Italian language in a pleasant way. The two main genres of these texts for music - opera and song - also allow to deepen the historical development and the stylistic and sociolinguistic varieties of the Italian language. Multimodality is an intrinsic feature of the fruition of sung texts; furthermore, in recent years the development of multimedia has offered new possibilities in this direction. In addition, both opera and song allow us to deal with interdisciplinary arguments. The paper presents an example of linguistic analysis and a possible multimodal, multimedia and interdisciplinary didactic application: it analyzes the opera that inaugurated the 2021-2022 season of the Teatro alla Scala in Milan, Macbeth by Giuseppe Verdi, and the first classified songs at the Sanremo Festival of the same year. This choice has been tested in some academic courses, giving positive feedback: in fact, the students approached these texts with greater interest because they considered them to be closer to the cultural and informative context they experience every day.
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Torrieri, Francesca, Federica Cadamuro Morgante, and Alessandra Oppio. "The social discount rate in cost-benefit analysis for flood risk management: reasoning on the intertemporal preferences." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 103–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212908.

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About the Flood Risk Management Plans (PGRA) the European Community (DIR. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) introduces the need to provide an assessment of the prevention and mitigation measures for the hydraulic risk through a Cost-Benefit Analysis (CBA), (Cohesion Fund, 2014-2020). Indeed, the CBA helps identifying a priority ranking of structural and non-structural interventions to be implemented so to reduce the probability of flooding and the negative consequences for human health, the environment, cultural heritage and economic activities. In Cost-Benefit Analysis (CBA) application, the Social Discount Rate (SDR) covers a fundamental role in revealing the intergenerational concern and the willingness to pay for environmental protection and debt inheritance of a society into a specific territorial-time dimension. In particular, scientific research on the hydraulic risk area like the national and international guidelines demonstrates no agreement about the methodologies for estimating the SSS and the (SSS) value adopted in different territorial contexts. For this reason, this paper aims at investigating literature debates about SDR effectiveness on a value-based assessment and how it is applied in CBA analysis dealing with intergenerational environmental costs redistribution and human heath protections. The theoretical explanation is supported by applying CBA analysis to the real case study of Olbia city, where relevant flood events occurred in the last fifty years and, in particular, the last one in 2013, causing significant losses in economic welfare and human lives. First results from the empirical application show how the choice of the SSS and the time-frame of the interventions have a strong impact on the effectiveness of the strategic decisions from a social point of view. In particular, these two factors' influence is more evident in long-term scenarios due to intertemporal prices' cumulative and multiplicative effects, which reduce future values such as environmental and social benefits if discounted to date. Nell’ambito dei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), la Comunità Europea (Dir. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) ha introdotto la necessità della valutazione delle misure di prevenzione del rischio alluvioni sulla base di una Analisi Benefici-Costi (ACB), al fine di individuare una graduatoria di priorità degli interventi strutturali e non strutturali da attuarsi per ridurre la probabilità di inondazione e le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Rispetto all’applicazione dell’ACB, la stima del Saggio Sociale di Sconto (SSS) rappresenta uno degli aspetti più critici per esprimere il valore delle preferenze intertemporali, la disponibilità a pagare per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, nonché il peso attribuito all'eredità del debito futuro intergenerazionale in una specifica dimensione spazio-temporale. In particolare, le applicazioni al settore del rischio idraulico così come le linee guida nazionali e internazionali mostrano come non vi sia ancora una convergenza di opinioni sulle metodologie da applicare per la stima del SSS e sul valore da adottare in differenti contesti territoriali. A partire da un’analisi della letteratura sul ruolo del SSS nelle ACB applicate al settore della prevenzione del rischio idraulico, il presente articolo propone un quadro ampio di casi di studio in differenti contesti geografici, che sottopone a una riflessione critica in merito agli aspetti teorici e operativi. Le riflessioni teoriche sono poi sperimentate attraverso un’applicazione dell’ACB alla città di Olbia, dove si sono verificate grandi alluvioni negli ultimi cinquant'anni, l'ultima delle quali nel 2013, che hanno causato perdite significative in termini di benessere economico e vite umane. I primi risultati ottenuti mostrano come la scelta del SSS, così come la temporalizzazione degli interventi, sia determinante per l’efficacia delle scelte dal punto di vista sociale, soprattutto in scenari di lungo periodo, a causa dell’effetto cumulato e moltiplicativo dei prezzi intertemporali che porta a ridurre i valori futuri, quali per esempio i benefici ambientali e sociali, se scontati all’attualità.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi, and Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Abstract:
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Biorcio, Roberto, and Paolo Natale. "LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.

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Abstract:
IntroduzioneLo studio della mobilità elettorale si ricollega per diversi aspetti al dibattito sulle tendenze generali del mercato elettorale in Italia e alla problematica legata ai tipi di voto. Lo studio delle forme che può assumere la mobilità elettorale costituisce però, a nostro avviso, un tema dotato comunque di una sua autonoma specificità. Le forme che assume il passaggio da una scelta di voto ad un'altra dipendono sia dalle modifiche di posizionamento dei partiti nell'ambito della competizione elettorale, sia dalle modalità secondo cui i cittadini-elettori si rapportano ad essi e, più in generale, vivono il proprio rapporto con la sfera politica e le istituzioni.Si possono individuare nella scelta dell'elettore diverse componenti analitiche (cfr. Parisi e Pasquino 1977; Pizzorno 1983 e 1986, Mannheimer e Sani 1987), riconducibili, a nostro avviso, ad alcune peculiari logiche motivazionali. Si può cogliere anzitutto unalogica dell'identificazione,secondo cui l'elettore esprime adesione e solidarietà rispetto a qualche tipo di identità collettiva che ritiene rappresentata in una delle proposte di voto in competizione. Le identità collettive che costituiscono il referente necessario per questo tipo di logica motivazionale possono essere già presenti nella società — e semplicemente trascritte o trascrivibili in una delle possibili opzioni di voto — oppure essere costituite dal «discorso identificante» dei politici (Pizzorno 1983). Oppure ancora essere una combinazione di entrambe queste possibilità. Si può poi riconoscere nell'elettore l'esistenza di unalogica dell'utilità(o della razionalità strumentale rispetto allo scopo), quando il voto appare finalizzato a favorire (oppure ad ostacolare) tendenze politiche e/o provvedimenti specifici, in base ad un proprio calcolo degli interessi. Insieme a queste due, si può considerare una terza componente analitica nel comportamento elettorale — definibile comelogica della protesta— che esprime motivazioni prevalentemente «in negativo» rispetto al voto o rispetto al tradizionale sistema dei partiti; questa logica emerge quando i partiti esistenti non riescono a suscitare sufficiente identificazione nell'elettore, né a rappresentarne le domande sociali. La logica della protesta si può esprimere non solo con l'astensionismo (attivo o passivo), ma anche con il voto per alcuni dei «nuovi partiti» formatisi negli anni settanta e ottanta come espressione di diverse forme di protesta politica o sociale.È evidente che queste diverse logiche motivazionali possono coesistere nello stesso atto di scelta, con un peso che può variare in base alle caratteristiche dell'elettore, alla congiuntura politico-sociale e al tipo di elezione. Quello che interessa al nostro studio è la relazione fra queste logiche di voto ed i processi di mobilità elettorale: come il peso specifico delle diverse logiche motivazionali può fare variare siale probabilitàdi mutamento delle precedenti scelte di voto, siale formeed ilsensoche questo mutamento può assumere.La logica della identificazione — declinata nelle forme più diverse — costituisce ovviamente la base della fedeltà elettorale di partito o, almeno, di «area politica». Per gli elettori che nel voto esprimono soprattutto una esigenza di identificazione, la probabilità di mutamenti è ridotta, e l'abbandono delle precedenti scelte assume un carattere «traumatico», che si può leggere come segno di un generale processo di ri-orientamento politico-esistenziale. Il passaggio diretto ed immediato da una identificazione ad un'altra è un evento che si verifica raramente. Gli elettori che scelgono di non votare più per un partito in cui si erano identificati sperimentano una fase di relativa incertezza, nella quale possono acquistare maggior peso, almeno transitoriamente, le logiche della protesta o quelle del calcolo delle utilità.La logica della utilità si esprime in un «calcolo dei vantaggi» che si può riferire tanto a interessi individuali e particolaristici (voto clientelare), quanto a quelli di gruppo o di categoria, fino ad assumere come riferimento interessi più generali (voto di opinione). Il calcolo dei vantaggi di ogni scelta di voto è funzione delle caratteristiche specifiche e congiunturali delle diverse scadenze elettorali. Ci si può aspettare che quanto più pesa, nella scelta del singolo elettore, la logica della utilità, tanto più sono probabili, almeno in linea di principio, i cambiamenti delle opzioni di voto.Anche la logica della protesta, se non è accompagnata da forte identificazione in un partito vissuto come rappresentante significativo della protesta sociale, fornisce un notevole contributo alla instabilità elettorale: in questo caso è l'atto stesso di abbandono delle precedenti scelte partitiche che diviene il veicolo più importante per l'espressione del risentimento dell'elettore.Si è rivolta l'attenzione a diversi tipi di mutamento nel comportamento elettorale, analizzando in particolare:1)i cambiamenti di voto all'interno del gruppo dei 7-8 partiti tradizionalmente presenti — nel dopoguerra — nelle competizioni elettorali: la mobilità in questo caso può essere interpretata come l'esito di un giudizio razionale sugli effetti dell'opzione elettorale sul quadro politico, o su una serie di politiche specifiche;2)i cambiamenti di voto da uno dei partiti tradizionali alla esplorazione di nuove possibilità di espressione elettorale — nella scelta di votare, ad esempio, per uno dei partiti emersi negli anni settanta ed ottanta, o per qualcuna delle liste che si caratterizzano su specificheissues(pensioni, ecologia, identità regionali, ecc.);3)il cambiamento dal voto al non voto, che può essere letto come diminuzione del livello di identificazione (visto dal lato dell'elettore) o nella capacità di mobilitazione (visto dal lato del partito) di una determinata opzione partitica;4)il ritorno dal non voto (non partecipazione alla votazione o non espressione di voto valido) al voto per una delle liste presenti nella competizione elettorale, che può dipendere dalla accresciuta capacità di suscitare mobilitazione ed identificazione da parte di una delle forze politiche presenti, oppure dalla particolare rilevanza soggettivamente attribuita ad una specifica tornata elettorale.Lo studio empirico delle forme di mobilità elettorale presenta — come è noto — particolari difficoltà, sia perché ciascuna di esse coinvolge quote limitate del corpo elettorale sia, più in generale, per l'ovvio motivo che non sono disponibili registrazioni — a livello individuale — delle scelte di voto e delle loro variazioni fra una elezione e l'altra. A causa di tali difficoltà e per ovviare ai problemi specifici di ciascuna delle tecniche di analisi, nel nostro studio sulla mobilità elettorale 1983-87 abbiamo fatto riferimento a risultati di ricerche realizzate con diversi metodi: analisi di dati raccolti tramitesurvey,analisi di dati elettorali aggregati a vari livelli, stime dei flussi elettorali in alcune città e stime di flussi a livello nazionale basate sui dati rilevati in un insieme di sezioni-campione. E nostra opinione che sia legittimo e necessario utilizzare nella ricerca i diversi metodi a disposizione, con la consapevolezza dei vantaggi e dei problemi metodologici che ciascuno di essi pone: soltanto l'attenta comparazione dei risultati ottenuti da diverse fonti può convalidare o, nel caso, porre seri interrogativi sulle ipotesi sostantive via via formulate. In questa sede il nostro interesse è rivolto ai risultati ottenuti con le diverse metodologie, più che alla discussione delle metodologie stesse, per la quale rimandiamo ad altre sedi.
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Butturini, L., L. Boiardi, I. Menozzi, S. Bemardi, G. Restori, and G. Martines. "Studio ultrastrutturale epatico in conigli trattati con diclofenac." Revista de Medicina de la Universidad de Navarra, March 20, 2017, 11–13. http://dx.doi.org/10.15581/021.6615.

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Abstract:
In considerazione del riscontro, in Letteratura, di alterazioni degli indici di funzionalitil epatica, e di alcuni casi di epatite acuta imputabili all'uso dell'antiinfiammatorio non steroideo diclofenac sodico, estato intrapreso uno studio sperimentale sottoponendo 8 conigli ad un trattamento di 14 giorni con diclofenac (15 mg/kg al giorno i.m). Altrettanti animali sono stati considerati come controllo. La successiva analisi ultrastrutturale ha evidenziato i tipici segni della microcolestasi primaria e secondaria, indicando l'esistenza nell'animale da esperimento di un danno epatico subliminare da diclofenac. Questo rilievo, trasferito sul piano clínico, suggerisce particolare cautela nella somministrazione del farmaco, soprattutto nei pazienti epatopatici.
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Manzo, Stefano. "La ricerca di processo nel decennio 1998-2007: contributo a una review critica." Research in Psychotherapy: Psychopathology, Process and Outcome 13, no. 1 (September 14, 2010). http://dx.doi.org/10.4081/ripppo.2010.11.

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Questo studio preliminare è un primo contributo ad una revisione critica relativa alla ricerca di processo in psicoterapia. Lo scopo del lavoro mira a comprendere in quante forme si declina la ricerca di processo, come essa si diversifica, in ragione di quali dimensioni. Attraverso una griglia costruita ad hoc, sono stati segmentati gli studi di processo (sia di processo che di processo-esito) estrapolati da 13 riviste di settore relativi al decennio 1998–2007. Gli obiettivi erano: a) quantificare e classificare la produzione scientifica relativa agli ultimi dieci anni; b) esplorare le principali modalità che ne diversificano e organizzano il campo. Sono emersi due modelli epistemologici: il modello d’analisi e quello interpretativo. Questi organizzano tre principali approcci alla ricerca sul processo che abbiamo definito: Approccio Congetturale, Sperimentale e Misto; questi sollevano differenti interrogativi riguardo alla significatività , alla scelta delle unità d'analisi e al rapporto tra oggetto della ricerca e metodologia adottata.
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Ruggeri, Fabrizio. "I social network e lo sviluppo dell’interlingua nell’acquisizione di lingue affini." Philologia Hispalensis, 2022, 155–73. http://dx.doi.org/10.12795/ph.2022.v36.i01.08.

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La ricerca presentata in questo articolo riguarda le potenzialità dei social nei processi di acquisizione linguistica in lingua straniera. Lo studio, condotto in ambito universitario, intende verificare se l’uso di un social network possa avere effetti positivi su motivazione, partecipazione e coinvolgimento degli studenti, e se faccia diminuire gli errori lessicali in lingua target. Per verificare le ipotesi iniziali si sono analizzati e confrontati i contenuti lessicali dei corpora generati con i commenti a 21 post pubblicati su Facebook, di due gruppi di apprendenti: uno sperimentale (che aveva usato il social durante il corso) e l’altro di controllo (che non l’aveva usato in nessun momento). I risultati dimostrano una diminuzione degli errori lessicali nel gruppo che aveva usato Facebook e ciò è da collegarsi alle dinamiche specifiche dei social che, favorendo attività collaborative, partecipative e motivanti, evidenziano le loro notevoli possibilità in ambito educativo. Parole chiave: social network, acquisizione del lessico, italiano LS, analisi degli errori, Facebook
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Pennacchini, Maddalena. "L’approccio positivista alla filosofia della medicina: una review." Medicina e Morale 55, no. 2 (April 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.361.

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Abstract:
L’articolo intende presentare una rassegna delle tematiche affrontate dalla filosofia della medicina positivista. A questo scopo, è stato necessario propedeuticamente definire lo statuto epistemologico della medicina positivista così da individuare, in seconda istanza, gli ambiti di interesse propri della filosofia della medicina positivista, e cioè il suo oggetto, la malattia, i differenti modelli causali che consentano di spiegarne l’eziologia, ed il ragionamento medico. In merito al primo ambito, l’autrice ha cercato di ricostruire una tassonomia dei diversi approcci filosofico-epistemologici adottati dai filosofi positivisti per definire la malattia e, per opposita, la salute. Chiarito che i pensatori positivisti avviano la loro riflessione da posizioni nominaliste l’autrice ha esaminato i diversi criteri di valutazione proposti dai differenti autori: oggettivo, soggettivo, e socio-culturale. In riferimento al secondo campo di interesse, è stato delineato sinteticamente il quadro dei diversi modelli causali proposti dai filosofi della medicina positivisti: modello biomedico o biosperimentale, modello evoluzionistico, modello bio-psicosociale, modello epidemiologico o statistico. Infine, l’autrice in merito al terzo settore di analisi ha cercato di evidenziare in primo luogo come per i filosofi della medicina positivisti il metodo per la medicina clinica e quella sperimentale sia unico, mentre a loro giudizio a differenziarsi siano le tecniche di prova. Pertanto è su quest’ultima problematica che si è concentrato il dibattito sul ragionamento medico venendo a delineare due differenti approcci di verifica delle ipotesi diagnostico-terapeutiche: l’approccio probabilistico e quello basato sulle prove di efficacia. ---------- The article introduces a review of the issues considered by positivistic philosophy of medicine. To this purpose, firstly it’s necessary to define the epistemological statute of the positivistic medicine, so that, secondly, it’s possible to recognize the interests of the positivistic philosophy of medicine: its object, the illness, the different causal models that allow to explain the illness etiologia and the medic reasoning. Regarding the first field of research, the author tried to identify a taxonomy of the different philosophical and epistemological approaches adopted by the positivistic philosophy to define the illness and, pro opposita, the health. Once clarified that the positivistic thinkers started their reflection by nominalistic positions, the author examines the different standard of evaluation proposed by the different philosophies: objective, subjective, and sociocultural. Regarding the second field of interest, the author gives a synthetic picture of the different causal models proposes by positivistic philosophy of medicine: bio-physician or bio-experimental model, evolutionistic model, epidemiological or statistic model. Finally, regarding the third field of investigation, the author tries to remark that clinical and experimental medicine method is unique for positivistic philosophy of medicine, while the test techniques are different for them. Insofar, it is on this last problem list that the debate about medical reasoning is concentrated, coming to outline two different approaches of verification of diagnostic-therapeutic hypotheses: the probabilistic approach and effectiveness- based one.
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Weiser, Thomas, and Sabine Landes. "Meta-analisi del ruolo dell'attività fisica nel trattamento della stitichezza." Evidence for Self-Medication 1 (August 16, 2021). http://dx.doi.org/10.52778/efsm.21.0047.

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Le attuali linee guida raccomandano l'introduzione di cambiamenti nello stile di vita (tra cui più attività fisica) come prima opzione per il trattamento della stitichezza. Questa meta-analisi ha esaminato gli effetti dell'attività fisica sui sintomi dei pazienti con stitichezza cronica. Circa la metà di coloro che hanno seguito un programma di allenamento della durata di diverse settimane ha sperimentato un effetto positivo sui sintomi. Negli studi clinici condotti con i lassativi bisacodile e sodio picosolfato, generalmente questi farmaci si sono dimostrati in grado di alleviare i sintomi già il primo giorno di trattamento.
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Clerici, Renata, Anna Serbati, and Lorenza Da Re. "Strumenti e dispositivi di analisi e valorizzazione della professionalità docente in Università." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, January 2021, 31–43. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11126.

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Il contributo presenta tre strumenti progettati e messi a disposizione con finalit&agrave; e funzioni diverse per valorizzare la professionalit&agrave; docente.1) L'indagine "Didattica e Insegnamento in Universit&agrave;" (Felisatti &amp;amp; Serbati, 2017; Felisatti &amp;amp; Clerici, 2020) si &egrave; proposta di sviluppare e sperimentare a livello nazionale un protocollo di rilevazione che, integrando dati "oggettivi", disponibili negli archivi amministrativi delle Universit&agrave; partecipanti, con dati "soggettivi", direttamente rilevati presso i docenti attraverso una survey di tipo Cawi, delineasse un quadro delle pratiche didattiche in uso e definisse una classificazione di expertise, bisogni e interesse rispetto alle attivit&agrave; di insegnamento svolte nelle aule universitarie.2) Il Teaching Perspectives Inventory (Pratt et al., 1998; Pratt &amp;amp; Collins, 2000) &egrave; un questionario self-reported validato che permette di rilevare le prospettive di insegnamento; lo strumento ha l'obiettivo di promuovere una riflessione personale e/o collettiva sulle proprie prospettive di insegnamento e sul loro equilibrio o sulle eventuali differenze, identificando possibili inconsistenze interne (tra credenze, intenzioni e azioni) ed esterne, tra le prospettive.3) Il Teaching Practices Inventory (Wieman &amp;amp; Gilbert, 2014) &egrave; uno strumento self-reported ampiamente testato, costruito per mappare le pratiche che caratterizzano la didattica, indagando le metodologie adottate dai docenti nell'attivit&agrave; di insegnamento, attraverso una lista di quelle rinvenute in letteratura. Il questionario offre utili informazioni per comparare diverse azioni didattiche compiute dai docenti in diversi contesti e per un confronto e un apprendimento reciproco tra colleghi.
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"Che cos'č il riuso temporaneo?" TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 18–42. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056003.

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L'articolo indaga le pratiche di riuso temporaneo in spazi e terreni vuoti che non trovano ancora un nuovo utilizzo, e che possono trovare usi temporanei in quel ‘tempo di mezzo' di anni, e spesso decenni, che intercorre tra vecchia e nuova destinazione d'uso. Come avviare una ricerca-azione sul riuso temporaneo prendendo in analisi alcuni casi studio stranieri e mettendoli a confronto con la propria realtŕ urbana? Nell'articolo viene data una prima griglia di lettura ed individuati cinque elementi comuni d'indagine, quali: la tassonomia di spazi urbani dismessi o sottoutilizzati, gli attori che fruiscono, avviano o si relazionano a progetti di riuso temporaneo, i diversi cicli temporali abitativi, lavorativi o ludici che in questi spazi si possono attivare, i tre macro-livelli di nuova infrastrutturazione e interventi architettonici commisurati al tipo e alla durata del riuso temporaneo degli spazi, ed infi ne le regole, le procedure e le garanzie giuridiche che hanno permesso l'avvio di progetti sperimentali di riuso temporaneo.
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"Disturbo da lutto prolungato. Validazione psicometrica dei criteri proposti per DSM-V e ICD-11." PSICOBIETTIVO, no. 3 (May 2010): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003005.

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Abstract:
Contesto: Il lutto č un'esperienza universale e la sua associazione con morbilitŕ e mortalitŕ in eccesso č ben definita. Tuttavia, il lutto diventa una seria preoccupazione per la salute in una minoranza di casi. Per tali individui l'intenso cordoglio persiste, č doloroso e invalidante e puň soddisfare i criteri di un disturbo mentale distinto. Al momento, il lutto non č riconosciuta come un disturbo mentale nel DSM-IV o nell'ICD-10. L'obiettivo di questo studio č di determinare la validitŕ psicometrica dei criteri del disturbo da lutto prolungato (Prolonged Grief Disorder, PGD) per migliorare la rilevazione e il trattamento potenziale degli individui in lutto a maggiore rischio di dolore persistente e disfunzioni. Metodi e Risultati: Un totale di 291 soggetti in lutto č stato intervistato per tre volte, raggruppato in gruppi da 0-6, 6-12 e 12-24 mesi post-perdita. Le analisi della Item Response Theory (IRT) hanno fornito i sintomi del PGD maggiormente informativi e obiettivi. Le analisi combinatorie hanno individuato l'algoritmo del PGD piů sensibile e specifico che č stato poi testato per valutarne la validitŕ psicometrica. I criteri richiedono reazioni ad una perdita significativa che includa l'esperienza dello struggimento (ad esempio, la sofferenza fisica o emotiva come un risultato del ricongiungimento voluto, ma incompiuto, con il defunto) e almeno cinque dei seguenti nove sintomi sperimentati almeno quotidianamente o in maniera invalidante: sentirsi emotivamente intorpiditi, storditi, o che la vita č priva di senso; vivere sfiduciati; amarezza per la perdita, difficoltŕ ad accettare la perdita; confusione di identitŕ; evitamento della realtŕ della perdita, o difficoltŕ di proseguire con la vita. I sintomi devono essere presenti a livelli sufficientemente alti da almeno sei mesi dalla morte ed essere associati ad una compromissione funzionale. Conclusioni: I criteri fissati per il PGD sembrano in grado di identificare le persone in lutto con un maggiore rischio di dolore e disfunzione permanente. I risultati confermano la validitŕ psicometrica dei criteri del PGD che proponiamo per l'inclusione nel DSM-V e nell'ICD-11.
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