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  1. Journal articles
  2. Dissertations / Theses
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  4. Book chapters
  5. Conference papers

Academic literature on the topic 'Angiose'

Author: Grafiati
Published: 4 June 2021
Last updated: 1 February 2022

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Journal articles on the topic "Angiose"

1

Caleffi, E., A. Bocchi, P. Pallù, M. Ghillani, and F. Papadia. "Studio sul comportamento emodinamico dell'Ethibloc nelle malformazioni vascolari." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 203–10. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200302.

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Abstract:
Nel trattamento embolizzante delle malformazioni vascolari è stata introdotta recentemente una nuova sostanza embolizzante-occludente (Ethibloc) di cui gli autori si propongono di valutare il comportamento reologico quando introdotta in regimi emodinamici differenti come quelli che caratterizzano i principali tipi di angiomi: arteriosi, vnosi, artero-venosi. A tale scopo si è reso necessario allestire un modello sperimentale microchirurgico di angioma che riproducesse le caratteristiche morfologiche ed emodinamiche delle angiodisplasie tronculari mature, vale a dire un regime circolatorio turbolento e tortuoso. Nell'animale da esperimento (ratto) si è quindi cercato un distretto vascolare dotato di arborizzazioni ricche, ma al contempo sufficentemente consistenti ed ampie da consentire suture microvascolari. Si è selezionato come distretto donatore del «modello» il territorio dell'arco aortico con i suoi tre rami. Il modello viene quindi reimpiantato su un animale ricevente a livello dell'aorta addominale sottorenale (angioma arterioso) o della cava inferiore (angioma venoso) o a cavaliere di entrambi i vasi (angioma artero-venoso). La buona affidabilita delle anastomosi e la notevole somiglianza funzionale con le angiodisplasie, consente di disporre di un modello valido ed utilizzabile per lo studio e l'applicazione del nuovo presidio terapeutico.
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2

Pasqualin, A. "Epidemiologia e storia naturale delle MAV cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500104.

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Abstract:
Le malformazioni artero-venose (MAV o angiomi) cerebrali rappresentano una patologia rara: 1.5–2 casi/100.000 / anno. Non vi sono dati certi sulla ereditarietà, sono stati descritti casi di incidenza familiare. Alla diagnosi di angioma cerebrale si giunge precocemente nella vita, dato che la maggioranza dei pazienti con MAV ha età compresa tra 20 e 40 anni. La presentazione clinica più frequente è costituita dall'emorragia intracranica, più spesso intraparenchimale o intraventricolare, e raramente subaracnoidea. Sintomi meno frequenti sono costituiti dall'epilessia, dalla cefalea, da un deficit neurologico progressivo. Tra gli altri sistemi di esordio, lo scompenso cardiaco è una manifestazione comune per angiomi di grosse dimensioni in etè infantile. La presenza di uno o più aneurismi associati ad una MAV intracranica non è infrequente. È stata proposta una classificazione in 4 tipi degli aneurismi associati a MAV: 1) aneurisma displasico (in sede non dipendente dalla MAV); 2) aneurisma prossimale (sul circolo di Willis, prossimale alla MAV); 3) aneurisma peduncolare (su un peduncolo vasale afferente alla MAV); 4) aneurisma intranidale. La scomparsa completa dell'angioma è un evento raro, con un totale di 65 casi documentati nella letteratura di lingua inglese al momento attuale. La teoria meglio documentata (attraverso studi seriati con risonanza) è la progressiva trombosi dell'unico scarico venoso. Ai fini del trattamento, l'aspetto più importante da valutare in un paziente con angioma cerebrale dovrebbe essere la probabilità di sanguinamento dell'angioma stesso; in altre parole, se fosse possibile stabilire un basso rischio di emorragia per un dato angioma, non sarebbe giustificato sottoporre il paziente ad un trattamento che comporti rischi più elevati. I due fattori anatomici più significativi per presentazione emorragica sono lo scarico venoso profondo e la stenosi venosa. Il rischio annuo di emorragia rimane un dato fondamentale per una decisione terapeutica. I dati più attendibili derivano da studi - prospettici o retrospettivi - condotti su larghe serie cliniche e con follow-up prolungato nel tempo. Da questi studi si ricava un rischio annuo di emorragia variabile: a) dal 1.7 al 4% per angiomi intatti al momento della diagnosi, e b) dal 2 al 3.9% per angiomi con pregressa emorragia. In un recente lavoro presentato dal nostro gruppo nel 1995 il rischio annuo di prima emorragia si attesta intorno al 2.8%, il rischio di seconda emorragia intorno al 3.5%, il rischio di terza emorragia intorno al 7.7%, ed il rischio annuo di morte rispettivamente intorno all '1.2%, 1.6% e 3%; si è notata una tendenza ad un maggior rischio di emorragia nelle MAV di volume superiore ai 20 cm3 e nelle MAV con drenaggio venoso estensivo. L'istituzione di uno studio cooperativo internazionale - con una componente retrospettiva e prospettica valutata con criteri omogenei nei differenti centri - porterebbe sicuramente ad una migliore definizione del rischio di emorragia e ad una più adeguata scelta terapeutica nei pazienti con angiomi cerebrali.
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3

Lopes, Tiago De Souza, Paola Coabianco Gentile, Ana Gabriela Menezes De Jesus Torres, Luana Sara De Souza, Everton Pimenta Da Silva, and Marlon Mohamud Vilagra. "Dor Definitivamente Anginosa e suas Principais Características." Revista de Saúde 2, no. 2 (December 15, 2011): 19. http://dx.doi.org/10.21727/rs.v2i2.66.

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Abstract:
A dor torácica pode ser classificada como de origem cardíaca ou não. Dentre as de origem cardíaca, podemos dividi-las ainda em isquêmica ou não-isquêmica. Das dores isquêmicas, a dor definitivamente anginos apresenta clínica característica de uma síndrome coronariana aguda (SCA0. Esse trabalho tem como objetivo, descrever as principais características da dor torácica apresentada pelos pacientes previamente diagnosticados com dor definitivamente anginosa e traçar o perfil clínico da dor apresentada pelo mesmo. Foram analisadas anamneses de 120 pacientes com dor definitivamente anginosa e avaliadas as principais características da dor apresentada, como: localização, irradiação, qualidade da dor, intensidade, duração, fatores desencadeantes e atenuantes. O perfil da dor torácica apresentado pelo paciente se caracteriza predominantemente como uma dor retroesternal, do tipo compressiva, sem irradiação, de intensidade 9-10, em uma escala de zero a dez, com duração maior que 20 minutos, precedida pelo repouso e atenuada com o uso de nitrato.
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4

Comelli, L., and A. Rinaldi. "Angioma Cavernoso Cerebrale." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 4 (August 1994): 659–66. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700414.

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Abstract:
Gli angiomi cavernosi sono malformazioni vascolari che possono colpire il SNG. La loro sintomatologia di esordio consiste in crisi convulsive, cefalea, deficit neurologici focali o emorragia. In letteratura sono stati descritti vari casi familiari e, mediante il loro studio si è potuto affermare che la trasmissione è di tipo genetico, autosomico dominante. Rispetto ai casi sporadici, nelle forme familiari sono inoltre risultate più frequenti le lesioni vascolari multifocali a sede sia intra che extracerebrale. Le informazioni sulla storia naturale dell'angioma cavernoso sono state raccolte solo in questi ultimi anni, grazie all'introduzione della RM, esame che consente la sicura identificazione e la diagnosi della lesione. Il nostro studio riguarda una famiglia (madre e due figli) portatrice di angioma cavernoso cerebrale. Tutti e tre i pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico e la diagnosi è stata confermata istologicamente. Considerando la sempre maggior frequenza di casi familiari è auspicabile uno studio, nei casi di angioma cavernoso sporadico, anche sui familiari asintomatici, per una eventuale corretta pianificazione terapeutica e genetica.
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5

Ronger-Savle, S., S. Dalle, and L. Thomas. "Angiome thrombosé." Annales de Dermatologie et de Vénéréologie 134, no. 1 (January 2007): 85–86. http://dx.doi.org/10.1016/s0151-9638(07)89003-x.

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6

Fouad, A., D. Essaoufi, M. Mahi, T. Amil, and S. Chaouir. "Angiome hépatique." Feuillets de Radiologie 53, no. 5 (October 2013): 321–22. http://dx.doi.org/10.1016/j.frad.2013.07.004.

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7

Manfrè, L., L. Tomarchio, D. Materazzo, M. Leonardo, and C. Cristaudo. "La vertebroplastica nelle neoplasie del rachide." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 4 (August 2002): 461–72. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500416.

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Abstract:
Nonostante il primo trattamento di vertebroplastica percutanea su uomo sia stato eseguito in un paziente affetto da angioma espansivo dell'odontoide, la letteratura scientifica ha focalizzato maggiormente l'attenzione sulle possibilità applicative dell'introduzione del cemento al polimetilmetacrilato nell'ambito di vertebre affette da crolli primitivi da patologia osteoporotica. Negli ultimi anni tuttavia la comunità scientifica ha tuttavia guardato con interesse crescente l'uso della vertebroplastica in corso di neoplasie benigne o maligne a localizzazione vertebrale. La riduzione del rischio di crollo vertebrale fa della vertebroplastica uno dei trattamenti principali nella patologia tumorale vertebrale. La metodica appare quindi sostitutiva, o comunque di sostegno, ai trattamenti radioterapici, non sempre in grado di ottenere un soddisfacente effetto antalgico, meno invasiva della vertebrectomia. In caso di angioma espansivo, infine, la vertebroplastica può precedere, ove necessario, un eventuale trattamento embolizzante con colle della lesione, riducendo il letto vascolare della stessa. Le patologie espansive delle vertebre ove è indicato il trattamento percutaneo di vertebroplastica sono rappresentate dagli angiomi espansivi, dalle localizzazioni intrasomatiche di malattia neoplastica (solitamente neoplasie della serie ematica come la Leucemia Mieloide Cronica o il Mieloma Multiplo) e dalle metastasi, purché sia risparmiato l'arco posteriore vertebrale: una sua eventuale compromissione infatti precluderebbe nella maggior parte dei casi una vera stabilità vertebrale, anche dopo il trattamento, e ridurrebbe comunque le potenzialità antalgiche dello stesso. La scomparsa del dolore dipendente dalla vertebroplastica avviene solitamente in un periodo oscillante tra le prime 24–48 h sino a 30 giorni, con una media di 7 giorni. Il principale rischio della vertebroplastica in corso di patologia tumorale consiste nella fuoriuscita del cemento in sede extravertebrale durante la sua introduzione. La vertebroplastica rappresenta oggi una nuova arma dell'arsenale a disposizione della Neuroradiologia Interventiva per il trattamento di lesioni singole o multiple di natura tumorale della colonna vertebrale.
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8

Della Puppa, A., P. Drigo, I. Mammi, P. Amistà, R. Iavicoli, P. A. Battistella, and C. Carollo. "Angiomi cavernosi multipli cerebrali ed epatici." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (November 1993): 419–27. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600407.

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Abstract:
Gli angiomi cavernosi cerebrali (ACC) sono una delle malformazioni vascolari del SNC meno frequenti. É nota peraltro la possibilità di ricorrenza familiare con modalità di trasmissione autosomica dominante. Presentiamo una famiglia italiana, seguita lungamente nel tempo, in cui 10 soggetti in 4 generazioni presentano ACC. Il reperto cerebrale era associato ad angioma cavernoso epatico (ACE) in 2 soggetti e ad angioma cavernoso retinico (ACR) in uno. La TC, eseguita in 9 soggetti, ha dimostrato una maggior capacità rispetto alla RM di rilevare le calcificazioni spesso presenti in queste malformazioni; la RM ha evidenziato d'altra parte un numero maggiore di cavernomi, soprattutto in sede sottotentoriale. 7 pazienti sono stati sottoposti ad esame angiografico con tecnica digitale sottrattiva. In nessun caso è stata dimostrata malformazione angiomatosa di tipo artero-venoso ed in 1 solo caso è stata rilevata una lieve persistenza di contrasto nelle fasi capillare-venose. Riteniamo meritevole di segnalazione questa famiglia per: l'associazione di ACC con ACE segnalata in 1 solo caso in letteratura (Filling - Katz) e la contemporanea associazione, pur in un solo paziente, di ACR; la costante molteplicità delle lesioni cerebrali, quasi sempre presenti sia in sede sopra che sottotentoriale; il contrasto tra la povertà dei sintomi e l'imponenza del quadro radiologico e la sua variabilità espressiva nelle diverse generazioni; l'elevato numero di soggetti affetti rispetto ad altre famiglie riportate in letteratura. I rilievi clinico-radiologici nella presente casistica ed i dati riportati dalla letteratura suggeriscono la necessità di uno studio neuroradiologico complementare TC ed RM nei soggetti affetti da ACC e nei familiari. Va peraltro tenuta presente la possibilità attuale di selezionare i pazienti da sottoporre ad angiografia tradizionale sulla base dei reperti ottenibili con angio-RM. Va sottolineata infine l'opportunità di una attenta e ponderata valutazione della terapia chirurgica proposta da molti autori, data la relativa benignità del decorso clinico riscontrata nei soggetti della nostra serie casistica.
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9

Chu, Liang-Hui, Corban G. Rivera, Aleksander S. Popel, and Joel S. Bader. "Constructing the angiome: a global angiogenesis protein interaction network." Physiological Genomics 44, no. 19 (October 1, 2012): 915–24. http://dx.doi.org/10.1152/physiolgenomics.00181.2011.

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Abstract:
Angiogenesis is the formation of new blood vessels from pre-existing microvessels. Excessive and insufficient angiogenesis have been associated with many diseases including cancer, age-related macular degeneration, ischemic heart, brain, and skeletal muscle diseases. A comprehensive understanding of angiogenesis regulatory processes is needed to improve treatment of these diseases. To identify proteins related to angiogenesis, we developed a novel integrative framework for diverse sources of high-throughput data. The system, called GeneHits, was used to expand on known angiogenesis pathways to construct the angiome, a protein-protein interaction network for angiogenesis. The network consists of 478 proteins and 1,488 interactions. The network was validated through cross validation and analysis of five gene expression datasets from in vitro angiogenesis assays. We calculated the topological properties of the angiome. We analyzed the functional enrichment of angiogenesis-annotated and associated proteins. We also constructed an extended angiome with 1,233 proteins and 5,726 interactions to derive a more complete map of protein-protein interactions in angiogenesis. Finally, the extended angiome was used to identify growth factor signaling networks that drive angiogenesis and antiangiogenic signaling networks. The results of this analysis can be used to identify genes and proteins in different disease conditions and putative targets for therapeutic interventions as high-ranked candidates for experimental validation.
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Silva, Francielle Magalhães Souza da, and Edson Marcos Ferreira De Oliveira. "COMPARAÇÃO DOS MÉTODOS DE IMAGEM (TOMOGRAFIA COMPUTADORIZADA E RESSONÂNCIA MAGNÉTICA) PARA O DIAGNÓSTICO DE ACIDENTE VASCULAR ENCEFÁLICO." Revista Enfermagem Contemporânea 6, no. 1 (April 24, 2017): 81. http://dx.doi.org/10.17267/2317-3378rec.v6i1.1258.

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Abstract:
Os métodos de imagem propiciam um diagnóstico diferencial, bem como norteiam a conduta clínica adequada para cada caso. Dessa forma o estudo tem como objetivo comparar os dois métodos, Tomografia Computadorizada e Ressonância Magnética e suas técnicas para o diagnóstico de AVE na fase aguda/hiperaguda. Materiais e Métodos: Foi realizada uma revisão de literatura não sistemática baseada na busca de artigos científicos nas bases de dados PUBMED, SCIELO, portal da CAPES e dados do Ministério da Saúde, bem como nas revistas indexadas aos portais. Resultados e Discussão: A TC é o primeiro método de escolha para diferenciar o AVE isquêmico do AVE hemorrágico. A RM utilizando as sequencias Difusão e FLAIR são capazes de identificar rapidamente a penumbra isquêmica e zona irreversível. Tanto a AngioTC e AngioRM permitem a localização do vaso obstruído com mais precisão e a Perfusão por TC/RM avaliam a funcionalidade do fluxo sanguíneo. Conclusão: A decisão acerca do melhor método varia conforme o estado do paciente e o tempo decorrido desde o início do AVE. No entanto, cada técnica apresenta vantagens e desvantagens, sendo necessária mais estudos que comparem os métodos oferecendo medidas de precisão entre as técnicas.
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Dissertations / Theses on the topic "Angiose"

1

Schilling, Anne. "Die Endometriumbiopsie bei der Stute- eine Analyse der histologischen Befunde zwischen 1992- 2012 am Leipziger Institut für Veterinär- Pathologie." Doctoral thesis, Universitätsbibliothek Leipzig, 2017. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:15-qucosa-224653.

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Abstract:
In der Arbeit wurden die histopathologischen Untersuchungsbefunde von 15795 Uterusbiopsien, welche am Institut für Veterinär- Pathologie der Universität Leipzig von 1992 bis 2012 befundet wurden, aufgearbeitet und statistisch ausgewertet. Ziel der Arbeit war es, zu untersuchen, welche pathologischen Veränderungen des Endometriums im gesamten Untersuchungsgut vorkommen (Endometritis, Angiose, Lymphangiektasien, Endometrose, endometriale Differenzierungsstörungen) und welche Veränderungen in bestimmten, nach unterschiedlichen Gesichtspunkten festgelegten Untersuchungsgruppen dominieren. Weiterhin wurde geprüft, ob und inwiefern bestimmte pathologische Veränderungen miteinander korrelieren und ob sie von anderen Faktoren, wie etwa der Parität oder dem Alter der Stute abhängig sind. 11698 Datensätze von Erstbiopsien lagen nach der Aufarbeitung der Datei zur Untersuchung vor. Bei 9120 Bioptaten konnte auf das Stutenalter geschlossen werden, bei 6049 Bioptaten auf den Reproduktionsstatus der Stute. Bei 4719 Bioptaten liegen vorberichtliche Angaben zur Güstzeit der Stute vor. Die Auswertung der Befunde erfolgte deskriptiv nach Überarbeitung der Datensätze mit Microsoft Access. Mittels SPSS für Windows (Version 22.0) wurde auf Signifikanz geprüft. Die kategorisierten Daten wurden mit Hilfe des Chi-Quadrat-Tests bzw. des exakten Tests nach Fisher ausgewertet.
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2

Bourjot, Dominique. "Angiomes en touffes ou tufted angioma : a propos de trois observations." Lille 2, 1994. http://www.theses.fr/1994LIL2M102.

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3

Bérard, Alain. "Angiome caverneux de l'orbite." Montpellier 1, 1990. http://www.theses.fr/1990MON11058.

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4

Brethenoux, Pascal. "Cavernomes épileptogènes et épilepsie postopératoire : à propos de 74 patients dont 64 opérés et revue de la littérature." Bordeaux 2, 2000. http://www.theses.fr/2000BOR2M016.

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5

Akoury, Samir. "Angiomes cérébraux : à propos de 88 cas." Brest, 1991. http://www.theses.fr/1991BRES3041.

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6

Wolff, Jean-Marc. "Les angiomes immatures : attitude therapeutique actuelle a propos de deux cas." Université Louis Pasteur (Strasbourg) (1971-2008), 1989. http://www.theses.fr/1989STR1M223.

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7

FASTRE, JEAN-CHRISTOPHE. "Angiome choroidien diffus : a propos d'un cas." Toulouse 3, 1991. http://www.theses.fr/1991TOU31006.

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8

Celimon, Laurence. "Les angiomes sous glottiques du nourrisson." Montpellier 1, 1996. http://www.theses.fr/1996MON11058.

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9

Khouri, Samih. "Les cavernomes cérébraux : étude d'une série de 37 cas." Caen, 1991. http://www.theses.fr/1991CAEN3032.

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10

Bouilleret, Viviane. "Epilepsie et angiomes caverneux : a propos de 57 observations." Nancy 1, 1994. http://www.theses.fr/1994NAN11111.

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Books on the topic "Angiose"

1

Donzelli, Ferdinando. Angiolo Volpe. Pontedera, Pisa: B&V, 1990.

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2

Bergeron, Richard d. 1955. L' angine. [Montréal]: Fédération des médecins omnipraticiens du Québec, 1997.

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3

Angiolo Mazzoni in Toscana. Firenze: Edifi, Edizioni firenze, 2013.

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4

Topor, Roland. La princesse Angine. Paris: Buchet/Chastel, 1986.

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5

Angioni, Giulio. Una ignota compagnia: Giulio Angioni. Milano: Feltrinelli, 1992.

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6

Storia di Angiolo e Laura. Firenze: L. S. Olschki, 2001.

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7

Thorsson, Guðmundur Andri. Mín káta angist: Skáldsaga. Reykjavík: Mál og menning, 1988.

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8

My Angie Dickinson. [La Laguna, ES]: Zasterle, 2007.

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9

Towne, Mary. Angie the airhead. New York: Rainbow Bridge Books, 1995.

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10

Angie, I says. Harmondsworth: Penguin, 1994.

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Book chapters on the topic "Angiose"

1

Pia, H. W. "Spinale Angiome." In Querschnittlähmungen, 395–408. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1986. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-69557-5_27.

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2

Abeck, Dietrich. "Senile Angiome." In Häufige Hautkrankheiten in der Allgemeinmedizin, 151–53. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-57447-8_31.

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3

Tinker, Jennifer. "Angioma, Cavernous Angioma." In Encyclopedia of Clinical Neuropsychology, 237. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-57111-9_89.

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4

Tinker, Jennifer. "Angioma, Cavernous Angioma." In Encyclopedia of Clinical Neuropsychology, 169. New York, NY: Springer New York, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-387-79948-3_89.

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5

Tinker, Jennifer. "Angioma, Cavernous Angioma." In Encyclopedia of Clinical Neuropsychology, 1–2. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-56782-2_89-3.

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6

Bährle-Rapp, Marina. "angio..., Angio..." In Springer Lexikon Kosmetik und Körperpflege, 37. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-71095-0_638.

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7

Soubrane, G., N. Massamba, I. Aknin, and S. Risard-Gasiorowski. "Angioid Streaks." In Encyclopedia of Ophthalmology, 1–8. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-35951-4_1006-1.

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8

Peters, Nils, Martin Dichgans, Sankar Surendran, Josep M. Argilés, Francisco J. López-Soriano, Sílvia Busquets, Klaus Dittmann, et al. "Colonic Angioma." In Encyclopedia of Molecular Mechanisms of Disease, 389–90. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-29676-8_6154.

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9

Scharnagl, Hubert, Winfried März, Markus Böhm, Thomas A. Luger, Federico Fracassi, Alessia Diana, Thomas Frieling, et al. "Angioma Cavernosum." In Encyclopedia of Molecular Mechanisms of Disease, 96. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-29676-8_7993.

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10

Balemans, Wendy, Wim Van Hul, Marian Valko, Jan Moncol, Lee A. Denson, Maria Mela, Ulrich Thalheimer, et al. "Venous Angioma." In Encyclopedia of Molecular Mechanisms of Disease, 2183. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-29676-8_7995.

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Conference papers on the topic "Angiose"

1

Gallo, Bruno, Carlos Mattozo, Luana Rocha, Eder Alves, Heraldo Neto, Larissa da Silva, Adriano Maeda, and Alexandre Francisco. "Angioma cavernoso induzido por radioterapia." In XXXII Congresso Brasileiro de Neurocirurgia. Thieme Revinter Publicações Ltda, 2018. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1673018.

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2

Govyadinov, Pavel A., Jiaming Guo, Leila Saadatifard, Camille Artur, Jason Eriksen, Guoning Chen, and David Mayerich. "Reconstructing the angiome: a new platform for characterizing disease progression and drug efficacy." In Design and Quality for Biomedical Technologies XIII, edited by T. Joshua Pfefer, Jeeseong Hwang, and Gracie Vargas. SPIE, 2020. http://dx.doi.org/10.1117/12.2555137.

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3

Filho, Roberto, Leonardo de Moraes Ferrreira, Lucas Reichert, Igor Santander, and Ana Leite. "Angiomatose encefalotrigeminal associada à angioma venoso: relato de caso." In XXXII Congresso Brasileiro de Neurocirurgia. Thieme Revinter Publicações Ltda, 2018. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1673005.

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4

Milány Kárcia Santos Medeiros, Arthur Gomes Dantas Araújo, Manoel Lindolfo Queiroz Neto, and Paulo Leite Souza Júnior. "Compressão Simples de Areias Artificialmente Cimentadas de Angicos-RN." In VII Simpósio Brasileiro de Engenheiros Geotécnicos Jovens. São Paulo, SP, Brasil: Associação Brasileira de Mecânica dos Solos e Engenharia Geotécnica - ABMS, 2016. http://dx.doi.org/10.20906/cps/gj-01-0049.

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5

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