Academic literature on the topic 'Architettura di età imperiale'

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Journal articles on the topic "Architettura di età imperiale"

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Dareggi, Gianna. "A proposito di un ritratto virile di età imperiale." Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité 100, no. 1 (1988): 321–30. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1988.1594.

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2

Coarelli, Filippo. "Munigua, Praeneste e Tibur i modelli laziali di un municipio della Baetica." Lucentum, no. 6 (December 15, 1987): 91. http://dx.doi.org/10.14198/lvcentvm1987.6.06.

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Abstract:
Il santuario a terrazze di Munigua, scavato a partire dal 1957 dall'Istituto Archeologico Germanico, costituisce un'eccezionale ripresa, in età imperiale (tardo-flavia) di modelli architettonici sviluppatisi nel Lazio in età tardo-repubblicana. I motivi di questa ripresa vanno identificati nella volontà di collegarsi idealmente al contesto laziale da parte di una città che aveva ricevuto da poco lo ius Latii. La scelta del santuario di Hercules Victor a Tibur (accanto a quello della Fortuna Primigenia a Praeneste) si spiega con la funzione che questa divinità assunse nel culto imperiale a partire da Augusto; con gli evidenti legami mitistorici con l'Ercole di Cadice; infine, con la presenza a Tivoli di un notevole gruppo di senatori spagnoli.
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3

GASPARRI, CARLO. "UNA OFFICINA DI COPISTI IN ETÀ MEDIO-IMPERIALE." Bulletin of the Institute of Classical Studies 36, Supplement_55 (January 1, 1989): 96–101. http://dx.doi.org/10.1111/j.2041-5370.1989.tb02055.x.

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4

Di Benedetto, Paolo. "Costruire e ri-costruire la storia e l’identità d’Asia in età imperiale." Ars & Humanitas 16, no. 1 (December 22, 2022): 47–63. http://dx.doi.org/10.4312/ars.16.1.47-63.

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Abstract:
Nell’antica Grecia, il mito delle Amazzoni, che, nell’immaginario collettivo greco, rappresentavano l’elemento “altro”, è spesso associato a tradizioni di fondazione e di eponimia in rapporto a città, soprattutto nella Ionia e nell’Eolide d’Asia Minore. Queste tradizioni si possono rintracciare in racconti locali, che si sono conservati fino all’età imperiale romana, in un momento in cui, in particolare, si assiste ad una ripresa delle tradizioni greche arcaiche e classiche durante la seconda sofistica. L’epoca dell’imperatore Adriano, più di ogni altra, sarebbe stata importante per la rinascita ed il recupero di questi miti di fondazione, in quanto molte città ioniche ed eoliche (come Efeso, Smirne, Cuma e Mirina) creavano un nesso con il loro passato e con la loro origine per mezzo della figura dell’Amazzone, rappresentata anche sulla monetazione locale, con l’obiettivo di affermare la loro antichità e priorità: tali tradizioni sono attestate anche nelle fonti letterarie. Grazie alla remota antichità ed adattabilità, il mito di fondazione basato sulle Amazzoni attraversò diversi processi di rielaborazione e rifunzionalizzazione e fu riutilizzato come “paradigma” in Asia Minore, soprattutto in età imperiale, per sottolineare l’archaiologia delle antiche poleis. Queste elaborazioni, fondate su antiche tradizioni mitiche locali, sono state determinanti per riaffermare e rivendicare l’identità culturale ed etnica dei Greci sotto l’Impero romano in un preciso momento storico. Obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di costruzione e ri-costruzione dell’identità cittadina attraverso l’analisi delle fonti relative ai racconti di fondazione e di eponimia attestati in Ionia e in Eolide in relazione al particolare contesto legato al revival delle tradizioni locali greche in età imperiale.
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Gassner, Verena. "Daniela Baldoni: Vasi a matrice di età imperiale a Iasos." Gnomon 79, no. 4 (2007): 340–42. http://dx.doi.org/10.17104/0017-1417_2007_4_340.

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Aresi, Laura. "PER UNA STORIA DELLA ‘LEPIDITAS’: IL CASO PERIPLECTOMENO NEL MILES GLORIOSUS E LE SUE RISONANZE DA TERENZIO A APULEIO." Argos 2, no. 39 (May 13, 2020): 61–90. http://dx.doi.org/10.14409/argos.v2i39.9218.

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Abstract:
L’articolo si propone di investigare l’uso dell’aggettivo lepidus nel Miles gloriosus, a partire dalla figura del senex lepidus Periplectomeno e della sua aristia in 3.1. L’indagine farà emergere due accezioni del termine: da una parte, lepidus è laparola chiave per indicare il meccanismo del comico su cui si regge la commedia; dall’altra, esso definisce uno stile di vita –e, implicitamente, un modello educativo– fondato sulla ‘lepiditas’. A partire da Plauto, tale modello verrà ripreso attivamente in età repubblicana, per poi venire meno, invece, in età imperiale, dove lepidus va incontro ad un impoverimento semantico e viene usato solo come marcatore di un genere comico minore e disimpegnato
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7

Ricci, Cecilia. "Africani a Roma. Testimonianze epigrafiche di età imperiale di personaggi provenienti dal Nordafrica." Antiquités africaines 30, no. 1 (1994): 189–207. http://dx.doi.org/10.3406/antaf.1994.1225.

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BARBERA, Mariarosaria. "Il tema della caricatura in alcune forme vascolari di età imperiale." BABESCH - Bulletin Antieke Beschaving 67 (January 1, 1992): 169–82. http://dx.doi.org/10.2143/bab.67.0.2005975.

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Gilliver, C. M. "A mercator bovarius from Veii in a new inscription from the Mola di Monte Gelato." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 193–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011648.

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Abstract:
UN MERCATOR BOVARIUS VEIENTE DA UNA NUOVA ISCRIZIONE DALLA MOLA DI MONTE GELATOAmpie parti di un'iscrizione appartenente a un rilievo funerario marmorea dell'inizio del I secolo d.C. sono venute alla luce da una calcara durante gli scavi alla Mola di Monte Gelato, nell'Etruria Meridionale. Il rilievo, tipico fra quelli realizzati da gruppi di liberti durante la tarda fase repubblicana e la prima età imperiale, risente nelle caratteristiche di un'influenza urbana. Uno dei liberti menzionati, C. Valerius Faustus, fu un mercator bovarius, probabilmente legato al commercio di bestiame a Roma, e sacerdote del culto imperiale nel limitrofo municipio di Veio. La sola donna commemorata nel monumento, forse la moglie di Faustus, ha anch'essa un nesso con Veio come si evince dall'evidenza epigrafica. Questo complesso appare utile per illustrare, dunque, i legami presenti fra il sito di Mola di Monte Gelato, in rapporto al municipio veiente e alla non lontana città di Roma.
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Grasby, R. D. "Latin Inscriptions: Studies in Measurement and Making." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 151–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002130.

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Abstract:
ISCRIZIONI LATINE: STUDI SULLA MISURAZIONE E LA REALIZZAZIONEQuesto articolo costituisce una continuazione ed una revisione della ricerca pubblicata in ‘A comparative study of five Latin inscriptions: measurement and making’, Papers of the British School at Rome 64 (1996). I cinque studi lì pubblicati hanno indicato la presenza di molte coincidenze nella composizione e nell'uso dei caratteri tra le iscrizioni formali di tardo primo e secondo secolo d.C., e hanno dimostrato come ogni aspetto della loro costruzione fosse regolato da un sofisticato sistema di misurazione. Lo scopo di questo secondo articolo, basato su iscrizioni di età repubblicana e di prima età imperiale — e che inoltre presenta i risultati di un sesto studio formale — è di determinare se si possano o meno identificare anche per questo periodo precedente simili principi nella composizione e nell'uso dei caratteri. Inoltre costituisce un'opportunità di aggiornare gli aspetti teorici degli studi precedenti e di dimostrare alcuni processi nell'uso dei caratteri nelle iscrizioni.
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Dissertations / Theses on the topic "Architettura di età imperiale"

1

BOZZA, SARA. "ARCHITETTURA IONICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10487.

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Abstract:
La ricerca di dottorato si inserisce nel quadro delle attività della MAIER – Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia (Pamukkale, Turchia) e nel filone degli studi di architettura antica relativi ai complessi edilizi dei centri microasiatici. Vengono analizzati, in particolare, alcuni edifici e materiali architettonici di ordine ionico emersi dalle recenti indagini di scavo, allo scopo di fornire una ricostruzione dei monumenti nella planimetria e negli alzati, ma anche delle loro funzioni e le destinazioni d’uso; parallelamente si è sviluppata l’analisi del linguaggio formale delle architetture, allo scopo sia di definire le cronologie degli edifici sia di inserirli nel più ampio fenomeno della decorazione architettonica microasiatica, rintracciandone gli eventuali modelli, anche in rapporto al complesso problema dell’attività delle maestranze, per fornire un quadro aggiornato delle modalità di impiego dell’ordine ionico a Hierapolis di Frigia nel corso dell’età imperiale. La ricerca ha affrontato i due complessi santuariali del centro cittadino: nel Santuario di Apollo vengono analizzati il Tempio C, una serie di eccezionali capitelli ionici con collarino decorato e un consistente gruppo di elementi architettonici riferibili ad un portico di temenos (di ordine corinzio); nel Ploutonion si sono indagati alcuni materiali riferibil invece ad un portico ionico, posto a coronamento del theatron rituale.
This doctoral research is part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia (Pamukkale, Turkey) and of the investigation field on the ancient architecture in Asia Minor. Some buildings and architectural blocks of Ionic order, recently discovered, are analyzed in order to achieve a reconstruction of the monuments, not only of the plan and elevation, but also of the ancient functions and use of the buildings. The stylistic analysis is also very important, to determine the chronology of the monuments and to relate the Ionic architecture of Hierapolis with the other urban centres in Asia Minor and their architectural tradition during the Imperial period. The dissertation is focused on both the sanctuaries of Hierapolis: in the Sanctuary of Apollo, the research analyzes the Temple C, a series of Ionic capitals with decorated hypotrachelion, and a group of architectural blocks from a (Corinthian) temenos portico; in the Ploutonion, the focus is on a series of blocks from an Ionic Stoa, related to the cultic theatre.
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CORTESE, CLAUDIO. "Processi di trasformazione nel suburbio di Mediolanum tra tarda età repubblicana e media età imperiale. Il caso dell'area dell'Università Cattolica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2006. http://hdl.handle.net/10280/968.

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Abstract:
Nell’area oggi occupata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal 1986 scavi di emergenza hanno messo in luce una porzione del suburbio occidentale di Mediolanum, e in particolare una realtà insediativa suburbana di età imperiale. Un’ampia area di tale insediamento è stata oggetto della presente ricerca che, combinando lo studio dei processi formativi del deposito archeologico e l’analisi quantitativa e statistica degli insiemi di reperti, ha permesso di ricostruire le trasformazioni che ne hanno preceduto e accompagnato la formazione e che ne hanno interessato l’organizzazione spaziale e la distribuzione delle aree di attività. In questo modo è stato possibile comprendere come nel tempo siano avvenuti cambiamenti nei caratteri e nelle finalità della frequentazione dell'area, che sembrano poter gettare nuova luce anche su fenomeni più generali che riguardano l’intero suburbio della città romana.
In the area today occupied by the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, since 1986, rescue excavations have disclosed a part of Mediolanum’s western suburbium, and in particular an imperial age suburban settlement. A wide area of this settlement has been the object of this research which, combining the study of the formation processes of the archaeological record and the quantitative and statistical analysis of finds assemblages, allowed us to reconstruct the transformations which preceded its formation and those which concerned its spatial organization and activity areas distribution. In this way we have shown that the characteristics and nature of the settlement have considerably changed during the course of time, and these changes seem to shed light even on the general transformations which concern the entire suburbium of the Roman town.
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Enrico, Marco. "Παρθικά – Parthica Ricerche sulla storiografia greco-latina di età imperiale sull’impero partico : il caso della Παρθική pseudo-appianea." Thesis, Sorbonne université, 2019. http://www.theses.fr/2019SORUL043.

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Abstract:
Appien est l’auteur d’une histoire universelle, l’Histoire romaine, allant de la fondation de Rome jusqu’à l’époque de Trajan. Parmi les livres qui la composent, nous pouvons remarquer la présence d’un Livre Parthique. Bien qu’Appien lui-même manifeste à plusieurs reprises l’intention d’écrire un Livre Parthique, la tradition manuscrite ne nous a transmis qu’un texte très problématique, intitulé Παρθική, qui n’est qu’un centon d’extraits tirés du Livre Syriaque d’Appien et des Vies d’Antoine et de Crassus de Plutarque. Il est évident que la nature de ce texte a engendré un vif débat sur son authenticité. C’est pour trancher la question que notre thèse fournit une nouvelle édition critique du texte de la Παρθική, prenant en compte les études les plus récentes sur la tradition manuscrite de l’Histoire Romaine ; mais surtout elle vise à prendre parti sur la question de l’authenticité de ce texte, en étudiant la méthode historiographique d’Appien et l’usage qu’il fait de ses sources. Compte tenu de cette analyse, nous pouvons conclure que la Παρθική n’accomplit pas ce que l’historien s’était fixé et que son contenu ne correspond pas aux informations qu’il avait déjà à sa disposition. C’est pourquoi il ne paraît pas possible de considérer authentique la Παρθική
Appian’s principle surviving work, known as Roman History, inspects the events occurred from Rome foundation until the reign of the Emperor Trajan. Among its different books, we can notice the Parthian History. Despite Appian’s intention of writing a Parthian History, the test that reached us – called Παρθική – is made only of excerpts from Appian’s Syrian History and from Plutarch’s Life of Crassus and Life of Antony. It is clear that the characteristics of this test have generated an intense debate on its authenticity. Object of this work is to shed light on this issue, writing a new critical edition of Παρθική, that takes into account the latest studies of the Roman History manuscript tradition. Furthermore, this work has the aim of taking a position on the question of authenticity through a deep study of Appian’s historiographical method and his use of sources. From this analysis it results that Παρθική is not adherent to Appian purposes and its contents does not match with the information he had available. For these reasons it doesn’t seems possible to take the position of the book authenticity
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Quaranta, Paolo [Verfasser], and Reinhard [Akademischer Betreuer] Stupperich. "DA TROIA A LAVINIO: IL MITO DI ENEA NELL’ARTE PRIVATA ROMANA DI ETÀ IMPERIALE. SCHEMI, MODELLI E SIGNIFICATI / Paolo Quaranta ; Betreuer: Reinhard tupperich." Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2016. http://d-nb.info/1181460867/34.

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BONZANO, FRANCESCA. "L'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta in età tardo-ellenistica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/71.

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Abstract:
Il presente lavoro tratta delle trasformazioni edilizie nell'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta (presso la baia di Marsaxxlokk), con particolare attenzione alla fase tardo-ellenistica (fine II inizio I sec. a.C.). il luogo di culto fu frequentato a partire dall'età preistorica, e il lobo centrale del tempio, costruito nella fase di Tarxien dell'eneolitico maltese (3000 2500 a.C.), fu mantenuto anche durante gli interventi successivi. L'arrivo sull'isola di genti fenicie (fine VIII sec. a.C.) determinò importanti trasformazioni edilizie riguardanti il tempio e lo spazio sacrificale (VII VI sec. a.C.), la più importante delle quali fu la messa in opera del ground altar arcaico all'ingresso del tempio. L'ultimo degli interventi che modellò il volto del santuario fino alla sua trasformazione in chiesa cristiana fu quello tardo ellenistico. L'intera area del santuario venne racchiusa da un muro di delimitazione dotato di torri e lo spazio antistante il tempio fu monumentalizzato con la costruzione di una corte-peristilio con portici sui quattro lati, la cui ipotesi ricostruttiva è stata affrontata nella tesi attraverso l'analisi dei frammenti di decorazione architettonica conservati.
The present work deals with the architectonic transformations in the central area of the Tas-Silġ sanctuary in Malta (close to Marsaxxlokk bay), with special focus on the late-Hellenistic phase (late 2nd early 1st b.c.). The cult site had been attended since the prehistorical age, and the central lobe of the temple erected in the Tarxien phase (3000 2500 B.C.) of the Maltese eneolithic was maintained during the following transformations. The arrival of Phoenician people on the island (end of VIII century) determined important architectural transformations involving the temple and the sacrifical praecinct, (VII VI cent.), which most important was the construction of the archaic ground altar at the entrance of the temple. The last of the major works which modelled the sanctuary face, transforming it into Christian church, was the late-Hellenistic one. The entire sanctuary area is delimited by an enclosure wall with towers and the space in front of the temple is monumentalized with a peristyled court with porches on the four sides, which reconstruction hypothesis was developed in the present thesis through the analysis of the architectural fragments.
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Pedulli, Francesca, Giulia Bravaccini, and Simone Baroncini. "Generazioni a confronto: nuovi servizi per gli abitanti del Pilastro. Interventi di integrazione/rigenerazione dell'area di Piazza Lipparini." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi riguarda il progetto di rigenerazione di Piazza Lipparini, estremità orientale della Spina centrale del quartiere Pilastro, mediante l’introduzione di nuovi servizi dedicati agli abitanti. Il Pilastro è un quartiere che ospita circa 7 000 abitanti nell’area nord-est della città di Bologna, oggetto di numerose iniziative da parte dell’amministrazione pubblica volte a un progressivo miglioramento delle condizioni abitative. Ciò nonostante, la prevalenza di una popolazione anziana e di nuclei familiari a basso reddito comoposti anche da rilevanti quote di immigrati fa emergere la necessità di introdurre nuovi servizi, spazi di accoglienza, aggregazione e socializzazione. Il comune di Bologna ha individuato nella Spina centrale la zona in cui intervenire per portare indirettamente miglioramenti a tutto il quartiere. Quest’area infatti ha da sempre svolto un ruolo centrale nella composizione del rione senza tuttavia mai riuscire a compiersi del tutto come spazio aggregativo. In linea con le intenzioni del comune l’intervento prevede l‘inserimento di un percorso centrale che attraversa la Spina da ovest ad est e che governa la collocazione dei servizi distribuiti lungo la sua estensione. In particolare il progetto di tesi si concentra su Piazza Lipparini, circondata dagli edifici in linea del primo nucleo insediativo; essa ospiterà servizi dedicati principalmente alla fascia anziana della popolazione e alla sua integrazione e inclusione. Il nuovo polo ospiterà una serie di servizi assistenziali, nonché alcuni spazi di tipo sociale. L’obiettivo del progetto è quello di restituire un ruolo preciso allo spazio pubblico oggi indifferenziato e poco vissuto, e di creare situazioni che contribuiscano a rimarginare il distacco intergenerazionale e interculturale radicato nel quartiere, incentivando l’integrazione e la socializzazione.
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Aquilino, Martina. "Trasformazioni architettoniche e urbane in Romagna in età Fascista. Il caso di Castrocaro e della sua Casa del Fascio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Oggetto della presente Tesi è la tipologia delle Case Littorie o del Fascio: una delle architetture che – insieme ad altre legate all’educazione ed alla vita sociale, come le Case del Balilla e della Gioventù Italiana del Littorio, le colonie, le sedi dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia – costituirono nell’Italia tra le due guerre una fitta rete capace di estendersi capillarmente dalle grandi città ai piccoli centri fino alle zone rurali, materializzando con immediata efficacia la concreta e pervasiva presenza del Partito Nazionale Fascista in tutto il territorio nazionale. Un ricco e variegato patrimonio architettonico, la conoscenza e la sopravvivenza del quale spesso trovano diversi ostacoli proprio a causa del controverso e “dissonante” valore ideologico. In particolare, l’analisi è incentrata sul progetto per la Casa del Fascio di Castrocaro (FC), che rappresenta un caso esemplare della tipologia delle Case di medio-piccole dimensioni in contesti rurali, largamente diffusa su tutto il territorio nazionale. Un primo obiettivo della ricerca è la ricostruzione storica delle vicende progettuali, del contesto e delle trasformazioni che ha subito la Casa del Fascio di Castrocaro: tramite la ricerca archivistica e storico-documentaria, si è arrivati alla comprensione storica e filologica dell’edificio e del suo contesto, grazie al ritrovamento e all’esame di una documentazione quasi completamente inedita in diversi archivi locali e nazionali. Il secondo obiettivo è l’analisi finalizzata alla comprensione architettonica e materica dell’edificio attuale, grazie alla realizzazione del rilievo dell’edificio attuale, che ha portato all’elaborazione di un modello virtuale. Intersecando le informazioni delle due fasi è stato infine possibile arrivare alla ricostruzione del progetto originale e alla comprensione dell’identità storica e architettonica dell’edificio, premessa fondamentale e necessaria per la sua valorizzazione e il suo riuso.
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CASTOLDI, MAURIZIO. "Il linguaggio e il ruolo socio-economico dei marmi in età romana imperiale nelle aree interne in Italia: materiali dai complessi pubblici di Grumentum, Venusia, Augusta Praetoria." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2020. http://hdl.handle.net/11563/141273.

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BARBIERI, ALESSANDRO. "LE TERRECOTTE DECORATIVE DEL MUSEO D'ARTE ANTICA DEL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO: PRODUZIONE FITTILE E ARCHITETTURA NELL'ETA' SFORZESCA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6605.

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Abstract:
Le attività di ricerca e catalogazione effettuate durante lo stage condotto tra il 2010 e il 2011 sui materiali fittili conservati nel deposito del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano sono state all’origine di alcune riflessioni e considerazioni sul tema delle terrecotte decorative del primo Rinascimento in Lombardia - in particolar modo a Milano e a Cremona - che ha trovato un primo importante esito nella presentazione al convegno del 2011 Terrecotte nel Ducato di Milano. Artisti e cantieri del primo Rinascimento. La scelta, in seno alle ricerche per il dottorato, è stata quella di proseguire, incrementandoli, gli studi sulla collezione fittile delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano, approfondendo il tema della produzione coroplastica decorativa nell’età sforzesca, non tralasciando di analizzare, per alcuni casi rilevanti, il coevo contesto architettonico. I risultati ottenuti, riordinati e raccolti nelle pagine di questa tesi, costituiscono il tentativo di una prima mappatura dei repertori ornamentali, dove partendo dai patterns decorativi esibiti dalle singole formelle presenti nel deposito del museo è stato possibile stabilire confronti e tracciare relazioni con i numerosi complessi architettonici con decorazione fittile sparsi sul territorio lombardo e nelle regioni confinanti.
The research and cataloguing activities conducted during the internship in 2010-2011 on the clay materials preserved in the deposit of the Museo d’Arte Antica at the Castello Sforzesco in Milan, were what sparked off a series of considerations and reflections on the subject of decorative terracottas during the early Renaissance in Lombardy - particularly Milan and Cremona - the results of which were discussed during the presentation at a conference held in 2011 entitled Terrecotte nel Ducato di Milano. Artisti e cantieri del primo Rinascimento. The decision behind the research conducted for my PhD was to continue and extend the studies to include the collection of clay products preserved by the Art Collections of the Municipality of Milan, more specifically the decorative coroplast productions in the Sforzesca era, which included an in-depth analysis of the contemporary architectonic context of some of the most significant cases. The results obtained, indexed and included in this thesis aim to present an initial mapping of the ornamental repertoires where, starting from the decorative patterns of the individual tiles preserved in the deposit of the Museum, it was possible to establish comparisons and trace relations with the countless architectonic complexes highlighting clay decorations scattered throughout the Lombardy region and bordering areas.
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GASPARINI, ELEONORA. "Edilizia residenziale di età imperiale e tardo-imperiale in Cirenaica." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/917344.

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Abstract:
Lo sviluppo dell’edilizia residenziale urbana della Cirenaica in età imperiale e tardoimperiale è stato affrontato esaminando 46 complessi e approfondendo, anche grazie all’acquisizione di documenti d’archivio, aspetti poco indagati nella storia degli studi, come le forme degli elevati architettonici, la decorazione pavimentale e parietale o la lettura delle istallazioni produttive. Tali studi si sono svolti alla luce dei dati di scavo recenti o relativi alle campagne succedutesi nel corso del secolo scorso, con particolare attenzione verso le indicazioni provenienti dai reperti ceramici. I contesti esaminati mostrano legami con il Mediterraneo orientale, ma anche influssi derivanti dal rapporto con Roma. Rilevante è risultata la continuità nell’utilizzo a scopo abitativo di determinate insulae: molti complessi attestano infatti una occupazione che dall’età ellenistica giunge sino al VII sec. d.C., in una successione di modifiche che seguono i cambiamenti del paesaggio urbano.
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Books on the topic "Architettura di età imperiale"

1

Architettura e romanizzazione della Sicilia di età imperiale: Gli edifici per spettacoli. Palermo: Officina di studi medievali, 2012.

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2

Vasi a matrice di età imperiale a Iasos. Roma: G. Bretschneider, 2003.

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3

Fanizza, Lucia. L' assenza dell'accusato nei processi di età imperiale. Roma: "L'Erma" di Bretschneider, 1992.

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4

Fanizza, Lucia. Delatori e accusatori: L'iniziativa nei processi di età imperiale. Roma: "L'Erma" di Bretschneider, 1988.

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5

Salamone, Grazia. L' imperatore e l'esercito: Tipi monetali di età romano-imperiale. Reggio Calabria: Falzea, 2004.

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6

Le élites locali nella provincia d'Egitto di prima età imperiale. Milano: Cisalpino, 2008.

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7

Bussi, Silvia. Le élites locali nella provincia d'Egitto di prima età imperiale. Milano: Cisalpino, 2008.

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8

Parente, Margherita Isnardi. Testimonia platonica: Per una raccolta delle principali testimonianze sui legómena hágrapha dógmata di Platone : testimonianze di età ellenistica e di età imperiale. Roma: Accademia nazionale dei Lincei, 1998.

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9

1969-, Andreassi Mario, ed. Lettere, mimesi, retorica: Studi sull'epistolografia letteraria greca di età imperiale e tardo antica. Lecce: Pensa multimedia, 2013.

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10

Le produzioni della prima e media età imperiale soffiate con l'ausilio di matrici. [Firenze]: All'insegna del giglio, 2004.

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Book chapters on the topic "Architettura di età imperiale"

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Rinaldi, Giancarlo. "Contumeliae communes. Circolazione di testi e argomenti nelle controversie religiose di età romana imperiale." In Recherches sur les Rhétoriques Religieuses, 3–66. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.rrr-eb.4.2017002.

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2

Drago, Anna Tiziana. "Tradizione comica e meccanismi di recupero nell’ epistolografia fittizia di età imperiale: Aristofane in Eliano." In Sub palliolo sordido, 309–26. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.13109/9783949189234.309.

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3

Sena Chiesa, Gemma, and Giuliana M. Facchini. "Gemme romane di età imperiale: produzione, commerci, committenze." In Künste (Forts.), edited by Hildegard Temporini. Berlin, Boston: De Gruyter, 1985. http://dx.doi.org/10.1515/9783110859522-002.

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4

"FRA RELIGIONE E MAGIA: TEMI ISIACI NELLE GEMME DI ETÀ IMPERIALE." In Isis en Occident, 377–404. BRILL, 2015. http://dx.doi.org/10.1163/9789047412328_015.

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5

Mantovani, Valentina, and Roby Stuani. "TERRA SIGILLATA DECORATA A MATRICE DI MEDIA ETÀ IMPERIALE DA VERONA:." In Rei Cretariae Romanae Fautorum: Acta 46, 173–84. Archaeopress Publishing Ltd, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1gt94kk.21.

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6

Belvedere, Oscar. "Opere pubbliche ed edifici per lo spettacolo nella Sicilia di età imperiale." In Politische Geschichte (Provinzen und Randvölker: Sizilien und Sardinien; Italien und Rom; Allgemeines), edited by Hildegard Temporini. Berlin, Boston: De Gruyter, 1988. http://dx.doi.org/10.1515/9783110855692-006.

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7

Stefano, Giovanni Di. "Distribuzione e tipologia degli insediamenti di età repubblicana ed imperiale sull’altopiano Ibleo." In Le ravitaillement en blé de Rome et des centres urbains des début de la République jusqu'au Haut Empire, 237–42. Publications du Centre Jean Bérard, 1994. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.768.

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8

Bolzoni, Gloria. "Riflessioni sul sistema alimentare di Bliesbruck in età medio-imperiale a partire dal contesto dell’Ambitus 2011-2012." In Archaeologiae Una storia al plural: Studi in memoria di Sara Santoro, 317–36. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x1npqm.32.

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Conference papers on the topic "Architettura di età imperiale"

1

Mantovani, Valentina, and Roby Stuani. "Terra sigillata decorata a matrice di media età imperiale da Verona: nuovi dati sulle produzioni Nord-Italiche." In 31st Congress of the Rei Cretariae Romanae Fautores, Cluj-Napoca, Romania. Archaeopress Archaeology, 2020. http://dx.doi.org/10.32028/9781789697483-17.

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