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Dissertations / Theses on the topic 'Attività fisica'

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MIGNOGNA, Pasquale. "Relazione fra attività fisica, modifiche dell'umore ed invecchiamento: aspetti genetici e preventivi." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2012. http://hdl.handle.net/11695/66385.

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Abstract:
In the last years there has been accumulating evidence that physical inactivity may accelerate the aging processes. Moreover, a genetic substrate that modulates the aging rate has been suspected in recent literature. However, it is possible that some genetic substrates actually act in an indirect way, modulating the levels of spontaneous physical activity. Therefore the present work investigates (i) the genetic determinants of spontaneous physical activity and (ii) using an experimental approach, the effects of physical activity on cognitive impairment have been addressed. Given the great complexity of the study of genetic determinants in humans, we have taken advantage of the technology introduction of transgenic animals. Specifically, through a meta-analysis approach, the brain distribution of genes that are involved in the change of locomotor activity has been investigated. To this aim, about 50000 abstracts and papers in extenso concerning behavioral studies in knockout mice have been analyzed; data have been collected in a database and crossed to two databases, the Allen Brain Atlas and the Sym Atlas, to verify the brain distribution of genes deleted. Results show that the genes accompanied, after deletion, by an increase of locomotor activity are expressed at higher levels in all brain regions compared to those that after deletion cause locomotor hypoactivity. Therefore, we investigated how the levels of spontaneous physical activity are distributed in an aged population. To this aim, 438 subjects (age 50-86 years) have been characterized for their motor ability (AAPHERD battery), their spontaneous physical activity (test PASE) and their cognitive status (tests MMSE, FAB, attentional matrix). Moreover subjects have been randomized in two experimental groups, the first one fulfilling an intense aerobic and potentiation physical training protocol, and a second one with a light aerobic training. The training, three times per week, one hour per session, lasted for one year. After six months and one year subjects have been tested again using the above battery of tests. Results at six months show that spontaneous physical activity has a bimodal distribution in male aged population. Noteworthy, strong differences have been noted between the groups of more active aged subjects compared to the less active ones: the first takes less drugs and has better scores in agility tests and in attentional tests. To verify the causal relationship between physical activity and these variables, we compared the scores before and after the physical training. Results confirm that physical activity decrease the number of drugs and improves motor abilities. However, attentional scores do not improve after this specific physical training. In conclusion, murine models suggest a genetic substrate for differences in physical activity in the population; data from the aged population suggest that levels of spontaneous physical activity, caused by, at least in part, genetic substrates, could cause the decrease of physical abilities and the increase in the number of drugs taken during ageing process.
Negli ultimi anni si è accumulata l’evidenza che l’inattività fisicapuò accelerare i processi d’invecchiamento. Inoltre, si sospetta un substrato genetico che moduli la velocità d’invecchiamento. È possibile, però, che almeno alcuni di tali substrati genetici invero operino in modo indiretto, modulando i livelli spontanei di attività fisica di un individuo. Pertanto nel presente lavoro sono stati studiati (i) i determinanti genetici dell’attività fisica spontanea e(ii) con uno studio di tipo sperimentale, sono stati affrontati gli effetti dell’attività fisica sul deterioramento cognitivo.Data la complessità dello studio dei determinanti genetici del comportamento, abbiamo sfruttato l’introduzione della tecnologia degli animali transgenici. In particolare, attraverso un lavoro di metanalisi, abbiamo indagato la distribuzione cerebrale di geni che sono coinvolti nel cambiamento dell’attività locomotoria. A tale scopo sono stati analizzati circa 50000 abstract e lavori in extenso relativi a studi comportamentali in animali knockout; i dati sono stati tabulati ed incrociati con altri database quali l’Allen Brain Atlas e il Sym Atlas per conoscere la distribuzione cerebrale dei geni deleti. I risultati dimostrano che i geni accompagnati, dopo delezione, da un aumento dell’attività locomotoria sono più espressi in tutte le regioni cerebrali paragonati a quelli che dopo delezione danno ipoattività locomotoria. Abbiamo voluto, pertanto, indagare come i livelli di attività fisica spontanea si distribuiscono in una popolazione anziana. A tale scopo 438 soggetti (età 50-86 anni) sono stati caratterizzati per le loro abilità motorie (tests AAPHERD), la loro attività fisica spontanea (tests PASE), e il loro status cognitivo (tests MMSE, FAB, matrici attenzionali). Inoltre i soggetti sono poi stati randomizzati in due gruppi sperimentali, il primo con un protocollo di allenamento aerobico e di potenziamento intenso ed il secondo con un allenamento lieve, aerobico. L’allenamento, tre volte a settimana, un’ora a seduta è durato un anno. A distanza di sei mesi e un anno i soggetti sono stati nuovamente testati con la batteria di test sopra descritti. I risultati a sei mesi indicano chel’attività fisica spontanea ha una distribuzione bimodale nella popolazione anzianamaschile. È importante sottolineare che si osservano notevoli differenze fra il gruppo di anziani più attivo e quello meno attivo: il primo assume meno farmaci, ed haun miglior punteggio in test di abilità motoria e di attenzione. Per verificare la relazione causale fra attività fisica spontanea e tali variabili, abbiamo comparato i punteggi prima e dopo allenamento. I risultati confermano che il numero di farmaci si riduce e le abilità motorie migliorano con l’allenamento proposto, mentre le abilità attenzionali non sembrano modificarsi. In conclusione, i modelli murini suggeriscono un substrato genetico per i diversi livelli basali di attività fisica nella popolazione; i dati sulla popolazione anziana suggeriscono che i livelli di attività fisica spontanea, almeno in parte di origine genetica, potrebbe causare le ridotte abilità fisiche e l’aumentato numero di farmaci assunti con l’invecchiamento.
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Mulazzi, Martina. "Il teatro scientifico in didattica della fisica: una attività informale che diventa formale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19485/.

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Abstract:
Oltre a quelle formali a scuola, la società propone sempre più attività di educazione informale (mostre o spettacoli teatrali), cui si aggiungono attività non formali (seminari divulgativi o laboratori pomeridiani). Esistono studi di ricerca sull'efficacia di queste attività, mentre mancano ricerche che valutino le possibilità di integrare, in un percorso didattico coerente, attività informali e non formali in un contesto formale (a scuola). A nostra conoscenza, questa integrazione generalmente non avviene e le attività extrascolastiche sono spesso marginali al percorso conoscitivo. Questa tesi di laurea affronta il problema proponendo un esempio di percorso articolato dall'informale al formale sul tema dello spettro elettromagnetico (in particolare su visibile, UV e IR vicino e lontano). Esso parte dalla visione dello spettacolo teatrale "Luce dalle Stelle", di cui sono autori e attori M. Carpineti, M. Giliberti e N. Ludwig dell'Università Statale di Milano e si sviluppa attraverso l'attività non formale del laboratorio "I Colori invisibili ai confini dell'Arcobaleno" del PLS di Milano, nel quale gli studenti di scuola superiore affrontano il tema attraverso attività sperimentali con telecamere IR, UV e termocamere. Queste due attività sono inserite in un percorso formale di tipo "inquiry" per il triennio della scuola superiore per il quale è stato sviluppato in dettaglio un tutorial per gli insegnanti ed è programmata la sperimentazione in classe per la primavera 2020. Il lavoro di tesi è consistito in: analisi critica del copione dello spettacolo; partecipazione a 4 repliche; sviluppo di un questionario per valutare conoscenze e problemi sull'elettromagnetismo; partecipazione alla progettazione del laboratorio PLS gestendone uno in autonomia e 7 in compartecipazione; progettazione del percorso didattico e del tutorial per gli insegnanti; valutazione dell'efficacia di una attività non formale di teatro scientifico di 20 ore per studenti di scuola superiore.
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Iuliano, Enzo. "Effetti di diversi protocolli di attività fisica sulle capacità cognitive in soggetti anziani." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66352.

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Abstract:
Introduction Several studies have shown that physical activity delays the onset of cognitive disability in healthy older adults. However, there are few specific studies regarding the most effective kind of training. The aim of this study was to compare the effects of different training methods in older adults, in order to identify the one that brings the greater benefits. This study is preceded by two previous studies. In the first observational study, the correlation between physical activities practice and cognitive function was analyzed. In the second study, a randomized controlled trial, the effects of a 2 year general training on the cognitive function were evaluated. Both these studies suggested a significant effect of the physical activity on the memory performances, evaluated by Rey's word list recall tests.. Methods A Randomized controlled trial of 12 week monitored physical activity was conducted. Eighty subjects, aged 66.96 ± 6.21 years, were screened for eligibility. The subjects were randomly assigned in four groups: STRENGTH Group (n=20), performing resistance training for the 6 major muscle groups (60% - 85% of 1-Repetition Maximum); AEROBIC Group (n=20), performing aerobic exercises at intensity range of 70-95% of Maximum Heart Rate); POSTURAL Group (n=20), performing postural exercises and CONTROL Group (n =20), which has not received any treatment. Outcome measures were Mini-Mental State Examination (MMSE), Frontal Assessment Battery (FAB), Rey's word list recall tests, Attentional Matrices, Raven’s Progressive Matrices, Stroop test, Prose memory test, Copying of Drawings with and without landmarks, Trial Making Test (TMT) version A and B, Memory Assessment Clinics-Questionnaire (MAC-Q) and Geriatric Depression Scale (GDS). Results Repeated Measures Analysis of Variance (RM-ANOVA) showed significant differences among the 4 groups in the Raven’s Progressive Matrices, both in time and correct answers (p<0.05), in the second test of Attentional Matrices (p< 0.05), in Copying of Drawing time (p<0.05) and in the MAC-Q (p<0.05). No significant differences were found in the other tests. Post hoc analysis showed the following results: in the Raven’s Progressive Matrices, the AEROBIC group reached better results than CONTROL group (p< 0.05). Similarly in the Test of Attentional Matrices, the AEROBIC group reached better results than CONTROL group (p<0.05). In in Copying of Drawing time better results were reached by the STRENGTH group vs. CONTROLS (p<0.05). In the MAC-Q, all the 3 experimental groups obtained better scores than CONTROLS (p<0.05). Discussion These results showed that different protocols of physical exercise produced different effects on cognitive functions, whereas in comparison with the two preliminary studies results, the study suggests, that the best effects of the physical activity on the memory are not produced by a specific kind of training. The best scores in the memory tests are reached by a mixed program of physical activity. However the scores of the 3 experimental groups were generally better than CONTROLS. A longer time of observation is required to obtain more significant results also in the other tests.
Introduzione Diversi studi hanno dimostrato che l'attività fisica può ritardare l'insorgenza di disabilità cognitiva in anziani sani. Tuttavia, ci sono pochi studi riguardanti il più efficace tipo di allenamento. Lo scopo di questo studio è quello di confrontare gli effetti prodotti da diversi protocolli di allenamento in una popolazione di anziani, al fine di individuare quella che produce i maggiori benefici. Questo studio è stato preceduto da altri due studi. Nel primo studio osservazionale, è stata analizzata la correlazione tra la pratica di attività fisica e le funzione cognitiva. Nel secondo studio (uno studio controllato randomizzato ) sono stati invece valutati gli effetti di un allenamento non specifico di due anni, sulle funzioni cognitive. Entrambi questi studi hanno suggerito un effetto significativo dell'attività fisica per aumentare le prestazioni di memoria ( valutate il test di Rey) . Metodi È stata condotto un trial randomizzato controllato di 12 settimane di attività fisica monitorata. Ottanta soggetti di età 66,96 ± 6,21 anni sono stati sottoposti a screening per l'ammissibilità. I soggetti sono stati divisi in modo random in quattro gruppi: gruppo FORZA ( n = 20 ), che ha eseguito un allenamento di forza per i 6 principali gruppi muscolari (dal 60 % al 85 % del - RM ); gruppo AEROBICO ( n = 20 ), che ha eseguito esercizi aerobici ad una intensità di 70-95% MaxHR ; gruppo POSTURALE ( n = 20 ) , che ha eseguito esercizi di ginnastica posturale; e gruppo CONTROLLO ( n = 20 ) , che non ha ricevuto alcun trattamento . Gli outcomes misurati sono stati: Mini-Mental State Examination ( MMSE ), Frontal Assessment Battery ( FAB). Test di Rey, Matrici Attentive, Matrici Progressive di Raven , Test di Stroop , Test della memoria di prosa , Test della copia di disegni con e senza programmazione, Trial Making Test (TMT) versione A e B , Memory Assessment Questionnaire - Cliniche (MAC - Q) e la Geriatric Depression Scale ( GDS ) . Risultati L’analisi della varianza per misure ripetute ( RM - ANOVA ) ha mostrato differenze significative tra i 4 gruppi relativamente alle Matrici Progressive del Raven , sia nel tempo che nel numero di risposte corrette (p <0.05) , nelle Matrici Attentive (p< 0.05) , nel tempo per la Copia di disegni ( p < 0.05 ) e nel MAC-Q (p<0.05). Nessuna differenza significativa è stata trovata nelle altre prove. L’analisi post hoc ha mostrato i seguenti risultati :nelle Matrici Progressive di Raven , il gruppo AEROBICO ha raggiunto i migliori risultati rispetto al CONTROLLO (p<0,05) . Allo stesso modo nel test del Matrici Attentive, il gruppo AEROBICO ha raggiunto i migliori risultati rispetto al CONTROLLO (p<0.05). Nel tempo per la copia dei disegni il miglior risultato è stato raggiunto dal gruppo FORZA vs. CONTROLLO (p<0.05). Nel MAC-Q, tutti i 3 gruppi sperimentali ottenuti i punteggi migliori vs CONTROLLO (p<0.05) Discussione I risultati mostrano che diversi protocolli di esercizio fisico producono effetti diversi sulle funzioni cognitive, ma questi risultati confrontati ai risultati emersi da 2 studi preliminari suggeriscono che i migliori effetti dell'attività fisica sulla memoria, non sono prodotte da un singolo tipo di allenamento, ma probabilmente i migliori punteggi nei test di memoria di memoria vengono raggiunti da un programma misto di attività fisica. Tuttavia, i punteggi dei tre gruppi sperimentali erano generalmente migliori rispetto CONTROLLO. Probabilmente un tempo più lungo di osservazione è necessaria per ottenere risultati significativi anche nelle altre prove.
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FIORILLI, Giovanni. "Proposta di un programma ottimale di attività fisica per adolescenti sovrappeso ed obesi." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/75501.

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Abstract:
Circa il 20.9% dei bambini e adolescenti italiani sono in sovrappeso e il 9,8% sono obesi in particolare in Molise il 24,9% sono in sovrappeso e il 15,8% obesi. L’obesità può persistere, con molta probabilità, in età adulta, con rischi elevati di comorbidità a livello sia somatico sia mentale, stigmatizzazione con problemi psico-sociali. Data la gravità delle conseguenze per la salute è necessario trovare dei trattamenti, possibilmente non farmacologici, efficaci. Il valore di uno stile di vita attivo e dell’esercizio per perdere peso è oramai universalmente riconosciuto. Recentemente la ricerca scientifica raccomanda l’allenamento basato sulla resistenza muscolare per ridurre l’obesità in bambini adolescenti e in sovrappeso, in quanto il lavoro progressivo ad alta intensità riduce l’adiposità, aumentando la massa muscolare che è associata al miglioramento della sensibilità all’insulina. Lo scopo dello studio è stato quello di trovare il programma di allenamento ottimale raccomandabile per gli adolescenti in sovrappeso ed obesi, con l’obiettivo di ridurre l’adiposità aumentando la massa magra. Lo studio ha proposto una nuova combinazione di protocolli di allenamento disegnato con una prima fase di potenziamento muscolare (Resistance Training-RT), a moderata ed alta intensità strutturato al fine di preparare i soggetti ad una seconda fase di lavoro di tipo aerobico. L’allenamento Aerobico (AT) rappresenta il programma maggiormente utilizzato per la diminuzione della massa corporea attraverso un aumento della spesa energetica. Il problema è che l’allenamento aerobico non ha una grande sostenibilità per soggetti in sovrappeso ed obesi, data l’alta richiesta energetica da un punto fisico e fisiologico. Inoltre, nel momento in cui i soggetti sovrappeso ed obesi si mettono a confronto con i loro pari normopeso, se effettuano esercizi di tipo aerobico estensivi prolungati non solo hanno delle prestazioni molto inferiori ma si sentono sotto il costante giudizio negativo dei loro pari. Quarantacinque adolescenti sovrappeso, reclutati nelle scuole medie della provincia di Campobasso, sono stati arruolati per lo studio. Sono stati sottoposti a diversi protocolli di attività fisica articolati in due fasi: nella prima fase, della durata di 16 settimane, il primo gruppo ha svolto un protocollo di resistenza a moderata intensità mentre, il secondo gruppo ha svolto lavoro di resistenza muscolare ad alta intensità, il terzo gruppo ha svolto allenamento di tipo aerobico. Nella seconda fase, della durata di 6 settimane, tutti e tre i gruppi hanno svolto allenamento di tipo aerobico. Alla fine dello studio, trascorse 12 settimane dalla fase sperimentale, è stato effettuato un follow-up su tutti i soggetti dello studio. Differenze significative sono emerse tra i dati di composizione corporea relativamente ai comparti di massa magra (F 2.76 = 6.254; p =0.003; η2 = 0.141) e grassa (F 2.76 = 5.843; p = 0.004; η2 = 0.133), e nei Fitness tests (p<0.01), ma solo per i gruppi che hanno effettuato nella prima fase di sperimentazione un allenamento orientato alla resistenza muscolare. Nel terzo gruppo non si evincono modificazioni significative della composizione corporea. I valori di VO2 max sono significativamente migliorati in tutti e tre gruppi (p<0.05) ma nei gruppi di RT sono significativamente più elevati di quelli di AT (F 2.38 = 4.264; p = 0.021; η2 = 0.183). L’aderenza al programma di esercizio è stata in media del 94% per i due gruppi RT mentre, per il gruppo AT è stata dell’83%. I risultati del chi2 mostrano differenze significative tra i tre gruppi relativamente alla tendenza a continuare l’attività fisica dopo la fine della sperimentazione (chi2 value = 6.73; p = 0.035). I risultati indicano che il protocollo proposto può essere un trattamento efficace per questa popolazione e gli effetti positivi vengono mantenuti dopo 12 settimane di follow-up. Questa proposta di attività fisica è risultata gradita e soddisfacente ai partecipanti e ciò può avere influenzato l’adozione di uno stile di vita più attivo.
About 20.9% of the children and adolescents in Italy are overweight and 9.8 % are obese, in particular in Molise 24.9% are overweight and 15.8% who are affected by obesity. The non pharmacological treatment of children and adolescents with these problems remains an important matter for health-care policy. The childhood obesity will persist into adulthood, the elevated risks of somatic and mental co-morbidity, stigmatization and the psychosocial impairment that caused high health-care are all reasons why effective treatments are needed to be found. The efficacy of Physical activity for weight loss is well recognized and regular exercise behaviors have been widely recommended. In the last decades, resistance training (RT) has been recommended for children and adolescents, if it is applied with appropriate techniques and correctly supervised High-intensity progressive RT leads to reduction in adiposity and metabolic risk in normal-weight and overweight children, increasing the muscle mass, which has been associated with improved insulin sensitivity. Considering that continuity of physical activity is a necessary condition for long-term maintenance of weight loss, it is essential that the dose, mode and intensity should be appropriate and enjoyable to this target group. Aim of the present study was to find the optimal exercise program to be recommended in reducing adiposity and promoting long-term physical activity adherence in a sample of overweight adolescents. This study proposed a new combination of training protocols for overweight adolescents, designed with a first phase of RT, Moderate Resistance Training (MRT) and High Resistance Training (HRT), that prepares the subjects to the successive second phase of Aerobic Training (AT). The results were compared to those of AT, performed in both the first and the second phases. AT represents the widely used type of physical training for correction of excessive body mass by increasing the energy expenditure. The problem is that this kind of training does not have a great sustainability for overweight subjects, given the higher physical and physiological demands. Moreover AT does not provide the best chance to compete with slimmer peers. Forty-five overweight adolescents were randomly divided into three exercise groups, to perform two phases of physical activity as follows: in the first phase, the first group performed a 16-week moderate-intensity RT, the second group performed a 16-week high-intensity RT, and the third group performed a 16-week AT; in the second phase, all groups performed a 6-week AT. Anthropometric body composition and fitness measures were considered as outcome measures. After the second protocol, both RT groups showed a significant improvement in percentage of fat mass (F 2.76 = 5.843; p = 0.004; η2 = 0.133) and free fat mass (F 2.76 = 6.254; p =0.003; η2 = 0.141), Flamingo Balance Test (F 2.76 = 32.597; p < 0.001; η2 = 0.462), Sit and Reach Test (F 2,76 = 9.678; p < 0.001; η2 = 0.203), Shuttle Test (F 2.76 = 7.988; p = 0.001; η2 = 0.174), Abdominal Curl Test (F 2.76 = 8.477; p < 0.001; η2 = 0.182). The VO2 max values of the RT groups were significantly higher than those of the AT group (F 2.38 = 4.264; p = 0.021; η2 = 0.183). The rate of adherence to exercise was an average of 94% in both RT groups, whereas in the AT group, it was 83%. The results of the chi-squared test showed significant differences among the three groups relative to participation in physical activity after the end of the intervention (chi2value = 6.73; p = 0.035). The present study provides preliminary evidence that moderate-to-intense RT, followed by AT, can be an effective treatment for overweight adolescents, and the positive effects are maintained even after 12 weeks of follow-up. It is possible that protocol has been enjoyable and satisfying for this population and has influenced the adaption of active behaviours. These findings represent advancement in the theory-based physical activity intervention for overweight adolescents.
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Baldini, Marta <1980&gt. "Influenza della dieta e differenti tipologie di attività fisica sul peso, composizione corporea e prestazioni fisiche in donne sovrappeso." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/130/1/tesi_completa.pdf.

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Baldini, Marta <1980&gt. "Influenza della dieta e differenti tipologie di attività fisica sul peso, composizione corporea e prestazioni fisiche in donne sovrappeso." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/130/.

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Parri, Monica <1965&gt. "Equità di genere e pratiche trasformative in educazione fisica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10460/1/Parri_Monica_tesi.pdf.

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Abstract:
A partire da un paradigma ecologico ad indirizzo critico, seguendo il filone degli studi femministi, le finalità della ricerca sono state: smascherare le forme di oppressione di genere nei contesti educativi (finalità trasformativa) e produrre un sapere utile alla pratica (finalità emancipativa). Data la complessità del contesto educativo scolastico e dell’argomento stesso che interseca vari domini di sapere, è stato adottato un approccio metodologico di metodo misto (mixed method) per poter dapprima costruire una configurazione del fenomeno oggetto d’interesse attraverso strumenti quantitativi e poi approfondirlo attraverso l’impiego di tecniche qualitative. Gli strumenti utilizzati sono stati: il questionario, l’intervista strutturata, le osservazioni, le biografie professionali, i focus-group. In sintesi, le evidenze emerse in letteratura ed empiriche mettono in luce la presenza di stereotipi di genere nelle lezioni di EF, sotto forma di pratiche inconsapevoli che gli insegnanti riproducono a seguito di un habitus socializzato in forma binaria secondo i due sessi e gerarchizzato. La dipendenza dell’EF dal mondo sportivo, dove gli stereotipi di genere sono presenti per ragioni storico-culturali e dal quale gli insegnanti attingono spesso parte del loro sapere professionale, li rende partecipi inconsapevoli del sistema di rinforzo degli stereotipi stessi, attraverso le pratiche che vanno sotto il nome di curricolo nascosto. Il termine nascosto sottolinea l’inconsapevolezza di tali pratiche, appunto nascoste alla coscienza e si deduce che la possibilità di svelarle necessita di una formazione specifica per gli insegnanti, una formazione che attinga ai processi riflessivi.
Starting from a critical ecological approach, following the trend of feminist studies, the purpose of the research were to unmask the forms of gender oppression in educational contexts (transformative purpose) and to implemente transformative pedagogical practice in P.E. for gender equality (emancipatory purpose). Given the complexity of the school educational context and of the topic itself that intersects various domains of knowledge, a mixed methodological approach was adopted. First to build a configuration of the phenomenon object of interest through quantitative tools and then deepen it using qualitative techniques. The tools used were the questionnaire, structured interview, observations in situ, professional biographies and focus groups. In summary, the evidence that emerged in the literature and empirical, highlights the presence of gender stereotypes in P.E. lessons, taken in the form of unconscious practices that teachers reproduce following a habitus socialized in binary gender form and hierarchized. The sports world, where gender stereotypes are present for historical-cultural reasons and from which teachers often draw part of their professional knowledge, makes them unconscious participants of reinforcement of the stereotypes through the practices know as “hidden curriculum”. The term hidden underlines the lack of awareness of such practices. The possibility of revealing them requires specific training for teachers on the habit of reflection on teaching practices.
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ALIA, SONILA. "Attività fisica, composizione corporea e sensibilità gustativa nei pazienti affetti da malattia di Parkinson." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2022. http://hdl.handle.net/11566/299413.

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Abstract:
La malattia di Parkinson (Parkinson’s Disease PD) è generalmente considerato un disturbo motorio, ma possono esserci caratteristiche non motorie e sensoriali associate. Per questo motivo, l’attenzione di questo progetto di dottorato è stata focalizzata sul ruolo che potrebbe avere l’attività fisica, la sensibilità gustativa e la composizione corporea nei pazienti affetti da PD. Lo scopo della prima parte della tesi è stato quello di indagare l’effetto che l’esercizio fisico può avere sull’α-syntot, in quanto marcatore di progressione della malattia, e su altri marcatori biologici di infiammazione quali il TNF-α e IL10 sia salivari che plasmatici, e il cortisolo salivare, in pazienti affetti da PD idiopatica. I pazienti reclutati sono stati suddivisi in due gruppi, gruppo controllo (CG) e gruppo sperimentale sottoposto a treadmill training (RehabG). Il miglioramento delle misure di outcome di performance motoria al termine delle quattro settimane di allenamento ha dimostrato l’efficacia del protocollo aerobico in quanto i pazienti trattati rispetto a quelli sedentari hanno ottenuto punteggi migliori ai tests di resistenza fisica, di valutazione dell’equilibrio e del rischio di caduta. Al termine delle settimane di allenamento aerobico è stato notato un impatto più significativo sui livelli di marcatori biologici testati, e soprattutto per le citochine salivari, TNF-α e IL10, sono risultate in concentrazioni diminuite nel gruppo RehabG rispetto al gruppo CG. Invece, è risultata meno significativa la correlazione con i livelli dell’α-syntot. Trattandosi di uno studio pilota, saranno necessarie ulteriori ricerche che permetteranno di chiarire quali protocolli di attività fisica potranno modulare la progressione della malattia, e inoltre chiarire anche il ruolo dei marcatori biologici nel monitoraggio del danno biologico nella PD. Lo scopo della seconda parte dello studio è stato quello di indagare meglio alcuni aspetti della correlazione esistente tra PD e la sensibilità gustativa e determinare in qualche modo una modificazione dell’assunzione dei nutrienti tale da provocare uno stato di malnutrizione, e se ci sia una modificazione della composizione corporea. Lo studio è stato condotto arruolando 56 pazienti affetti da PD idiopatico, confrontati con 88 controlli sani. Per la valutazione della sensibilità gustativa sono stati impiegati tamponi di cotone impregnati con una soluzione contenente una sostanza gustativa in 4 diverse concentrazioni per ciascuno dei 4 gusti base (salato, dolce, acido, amaro), con l’aggiunta di olio di colza puro e acqua deionizzata. È stata analizzata anche la composizione corporea. La popolazione appartenente al gruppo PD ha mostrato difficoltà nel discriminare il gusto in circa il 50% dei casi. Questo risultato sembrava in gran parte dipendente dall'età e dal sesso e non è significativamente diverso dai punteggi ottenuti dal gruppo controllo di pari età e sesso. La sensibilità gustativa non dipendeva inoltre dalla durata o dalla gravità della malattia. La composizione corporea del gruppo PD si discostava significativamente dai controlli: i pazienti del gruppo PD pesano meno dei soggetti del gruppo controllo di pari età e mostrano una massa magra (FFM) e acqua corporea totale (TBW) significativamente inferiore. Le abitudini alimentari affidate al caregiver non sono diverse dai controlli e la dieta seguita è quella Mediterranea. Non è emerso chiaramente che l’ageusia sia un biomarcatore candidato della malattia, ma il monitoraggio della composizione corporea e del peso possono essere delle misure semplici ed efficaci per seguire la progressione della malattia e il rischio di deterioramento funzionale nella fase avanzata.
Parkinson's disease (PD) is generally considered a motor disorder, but it can also involve non-motor and sensory symptoms. For this reason, this doctoral project was focused on the role that physical activity, taste perception and body composition could have in patients with PD. The aim of the first part of this thesis was to investigate the effect that physical exercise can have on α-syntot, as a marker of disease progression, and on other biological markers of inflammation such as both salivary and plasma TNF-α and IL10, and salivary cortisol, in patients with idiopathic PD. The recruited patients were divided into two groups, the control group (CG) and the experimental group undergoing treadmill training (RehabG). The improvement of the motor performance outcome measures at the end of the four weeks of training demonstrated the efficacy of the aerobic protocol in that the treated patients obtained better scores in physical endurance tests, balance and risk of falling compared to the sedentary ones. At the end of the weeks of aerobic training, more significant impact was noted on the levels of biological markers tested, and especially for the salivary cytokines, TNF-α and IL10, which resulted in decreased concentrations in the RehabG group compared to the CG group. However, the correlation with α-syntot levels was less significant. As this is a pilot study, further research will be needed which will allow to clarify which physical activity protocols can modulate the progression of the disease, and also to clarify the role of biological markers in monitoring biological damage in PD. The aim of the second part of the study was to better investigate some aspects of the correlation between PD and taste perception to clarify and somehow determine a modification of nutrient intake such as to cause a state of malnutrition, and whether there is a change in body composition. The study was conducted by enrolling 56 patients with idiopathic PD, compared with 88 healthy controls. For the evaluation of taste perception were used cotton swabs impregnated with a solution containing a tasting substance in 4 different concentrations for each of the 4 basic flavors (salty, sweet, sour, bitter), with the addition of pure rapeseed oil and deionized water. Body composition was also analysed. The population belonging to the PD group showed difficulty in discriminating taste in about 50% of cases. This result appeared to be largely age- and sex-related and did not differ significantly from the age- and sex-matched control group scores. Taste perception was also not dependent on the duration or severity of the disease. The body composition of the PD group differed significantly from the controls: PD patients weigh less than age-matched control subjects and show significantly lower free fat mass (FFM) and total body water (TBW). The eating habits entrusted to the caregiver are no different from the controls and patients follow a Mediterranean diet. Ageusia did not emerge clearly as a candidate to be a state-trait marker, but monitoring body composition and weight may be simple and effective to follow the disease progression and risk of functional deterioration in the advanced stage.
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GEMELLO, LUCIANO. "Studio sugli effetti di diversi programmi di attività fisica in donne operate di carcinoma mammario." Doctoral thesis, Urbino, 2015. http://hdl.handle.net/11576/2631274.

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Abstract:
Il tumore della mammella risulta essere la neoplasia più frequente, per quanto riguarda il sesso femminile, in tutto il mondo. Si è voluto studiare un programma di mobilizzazione e muscolazione del cingolo scapolo omerale, dopo intervento chirurgico per carcinoma mammario, utile a riportare la sua completa funzionalità nel minor tempo possibile, sia da un punto di vista biomeccanico, che cardio circolatorio. A questo proposito sono stati messi a confronto i risultati di diversi tipi di allenamento:  a prevalente impegno muscolare con sovraccarichi  a prevalente impegno muscolare in acqua  a prevalente impegno cardio vascolare La diminuzione di grasso corporeo è stato un altro obiettivo per scongiurare recidive. Sono stati raccolti i risultati di 100 pazienti, tutte donne trattate con intervento chirurgico per carcinoma mammario, divise in 3 gruppi (P, H, A) ed 1 di controllo (C), ognuno composto da 25 soggetti. I parametri presi in esame sono stati: peso, altezza, B.M.I., circonferenze, VO2max e rotazione interna-esterna dell’omero abdotto. Complessivamente, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo in tutti i gruppi sottoposti a protocollo di allenamento a fronte di un peggioramento nel gruppo di controllo. Dal punto di vista delle variabili antropometriche, il miglioramento più importante è stato osservato nel gruppo di pazienti che ha eseguito il programma di allenamento in sala pesi. Relativamente alle variabili funzionali, non sono state osservate differenze significative per CSI, mentre un incremento di mobilità (CSE) significativamente maggiore è stato osservato nei pazienti del gruppo P (Pesi). Diversamente, il VO2max ha evidenziato un miglioramento maggiore nelle pazienti che hanno intrapreso l’allenamento di tipo aerobico rispetto a coloro le quali hanno effettuato il programma di allenamento in sala pesi o in acqua. Questo studio ha consentito di ottenere risultati che, per alcuni aspetti, sembrano inattesi, il lavoro con i pesi è risultato essere protagonista in tutti i parametri rilevati tranne in quello di VO2max. Pesi, acqua e cardio fitness sono disposti in quest’ordine in quasi tutti i risultati ottenuti. Il grande peggioramento del gruppo C, di controllo, ha ulteriormente rafforzato i risultati positivi dei gruppi attivi, definendo in modo preciso l’importanza dell’attività fisica nella ripresa motoria specifica, generale e nel controllo del peso corporeo. Gli importanti risultati psicologici positivi, inoltre, hanno preceduto quelli fisici ed indicano un auspicabile futuro lavoro che indaghi, in modo oggettivo, la quantità e la qualità di questi
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Cesarini, Francesco. "Determinazione sperimentale della minima attivita rivelabile dei calibratori di attivita dei radionuclidi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6272/.

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Abstract:
I calibratori di attività dei radionuclidi sono strumenti fondamentali per la pratica diagnostica e terapeutica in Medicina Nucleare. Il loro ruolo principale è quello di quantificare accuratamente l’attività dei radiofarmaci somministrata ai pazienti, vengono pertanto progettati per avere una accuratezza di misura ottimale per attività relativamente alte. Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare il livello di minima attività rivelabile (o Minimum Detectable Activity, MDA) di diversi modelli di calibratori di attività, al fine di estendere l’utilizzo di questi strumenti ad altre applicazioni. E’ stata quindi eseguita un’estesa campagna di misure sperimentali sui principali modelli di calibratori commercialmente distribuiti. Le modalità di misura della MDA sviluppate sono basate su un adattamento delle tecniche di riferimento per altri tipi di strumenti; tali tecniche, non solo rispondono all’obiettivo immediato, ma hanno permesso di dimostrare che è possibile una determinazione generalizzata della MDA di questa classe di apparecchiature. I risultati che verranno presentati sono stati ottenuti con una metodologia indipendente dal tipo di apparecchiatura e sono basati su misurazioni che possono essere replicate in ogni laboratorio.
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Milani, Melissa Angela <1963&gt. "L'educazione fisica e lo sport quali strumenti d'inclusione sociale e scolastica, per giovani disabili e studenti B.E.S." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7422/4/dottorato.pdf.

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Abstract:
Il progetto è in sintonia con i nuovi scenari di ricerca, sia in ambito nazionale che internazionale, per l’inclusione e l’attiva partecipazione all’interno della società delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Sebbene le molte problematiche ancora da superare, negli ultimi anni il tema dell’inclusione (scolastica e sociale) delle persone che presentano delle disabilità sta’ attraendo l'attenzione di settori sempre più ampi di popolazione, quanto guadagnando sempre più spazio all'interno dei momenti di discussione circa le future politiche sociali. La ricerca analizza gli stakeholder primari e secondari responsabili dei processi di inclusione sociale e scolastica dei giovani disabili, supponendo, lo sport e l’educazione fisica quale strumento facilitatore di possibili azioni e cambiamenti volti a facilitare la vita delle persone disabili. L'adozione di questo approccio è presentato come denominatore comune di pratiche innovative sociali che a supporto dei processi inclusivi consentono il passaggio da un modello medico assistenziale a un approccio dei diritti civili alla disabilità. La base teorica di questa ipotesi trova sostegno in molti principi di Integrazione Scolastica e l'obiettivo principale delle ipotesi di ricerca è sulla partecipazione ed emancipazione come strategie volte ad affrontare i problemi esistenti relativi alla inclusione. Le esperienze studiate rappresentano esempi di promozione dell’inclusione nei sistemi scolastici : contribuendo al dibattito sull’ “inclusive education”, sostenendo processi di inclusione sociale rivolti a tutti coloro che si trovano in situazione di svantaggio psico-fisico e sensoriale. Nella seconda parte l’analisi di alcuni studi in materia di approcci partecipativi nelle aree di interesse come esempio del miglioramento dell'inclusione, attraverso il coinvolgimento degli stakeholder dell’inclusione. Proseguendo nella ricerca si tenta di indagare sul livello di pregiudizio dei giovani all’interno di ambienti scolastici e sportivi, partendo da questioni ancora aperte.
The project is in tune with the new research scenarios, both nationally and internationally, for the inclusion and active participation in society of people with disabilities and their families. Although many problems still to be overcome, in recent years the issue of inclusion (educational and social) of people with disabilities is' attracting the attention of increasingly broad sectors of the population, since gaining more and more space inside opportunities for discussion about future social policies. The research analyzes the primary and secondary stakeholders responsible for the processes of social inclusion and education of young people with disabilities, assuming, sport and physical education as a facilitator instrument of possible actions and changes aimed at making life easier for disabled people. The adoption of this approach is presented as a common denominator of social innovative practices in support of inclusive processes allow the transition from a welfare approach to a medical model of civil rights to disability. The theoretical basis of this hypothesis finds support in many principles of Scholastic Integration and the main objective of the research hypothesis is on participation and empowerment as strategies to address existing problems relating to inclusion. The experiences studied are examples of inclusion promotion in school systems: contributing to the debate on ' "inclusive education", supporting processes of social inclusion aimed at all those who are in a state of psycho-physical and sensory handicap. In the second part of the analysis of several studies in the field of participatory approaches in the areas of interest as an example of improving the inclusion, through the involvement of stakeholder inclusion. Continuing research will try to investigate the level of injury for young people within school and sporting circles, starting from open questions.
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Milani, Melissa Angela <1963&gt. "L'educazione fisica e lo sport quali strumenti d'inclusione sociale e scolastica, per giovani disabili e studenti B.E.S." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7422/.

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Abstract:
Il progetto è in sintonia con i nuovi scenari di ricerca, sia in ambito nazionale che internazionale, per l’inclusione e l’attiva partecipazione all’interno della società delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Sebbene le molte problematiche ancora da superare, negli ultimi anni il tema dell’inclusione (scolastica e sociale) delle persone che presentano delle disabilità sta’ attraendo l'attenzione di settori sempre più ampi di popolazione, quanto guadagnando sempre più spazio all'interno dei momenti di discussione circa le future politiche sociali. La ricerca analizza gli stakeholder primari e secondari responsabili dei processi di inclusione sociale e scolastica dei giovani disabili, supponendo, lo sport e l’educazione fisica quale strumento facilitatore di possibili azioni e cambiamenti volti a facilitare la vita delle persone disabili. L'adozione di questo approccio è presentato come denominatore comune di pratiche innovative sociali che a supporto dei processi inclusivi consentono il passaggio da un modello medico assistenziale a un approccio dei diritti civili alla disabilità. La base teorica di questa ipotesi trova sostegno in molti principi di Integrazione Scolastica e l'obiettivo principale delle ipotesi di ricerca è sulla partecipazione ed emancipazione come strategie volte ad affrontare i problemi esistenti relativi alla inclusione. Le esperienze studiate rappresentano esempi di promozione dell’inclusione nei sistemi scolastici : contribuendo al dibattito sull’ “inclusive education”, sostenendo processi di inclusione sociale rivolti a tutti coloro che si trovano in situazione di svantaggio psico-fisico e sensoriale. Nella seconda parte l’analisi di alcuni studi in materia di approcci partecipativi nelle aree di interesse come esempio del miglioramento dell'inclusione, attraverso il coinvolgimento degli stakeholder dell’inclusione. Proseguendo nella ricerca si tenta di indagare sul livello di pregiudizio dei giovani all’interno di ambienti scolastici e sportivi, partendo da questioni ancora aperte.
The project is in tune with the new research scenarios, both nationally and internationally, for the inclusion and active participation in society of people with disabilities and their families. Although many problems still to be overcome, in recent years the issue of inclusion (educational and social) of people with disabilities is' attracting the attention of increasingly broad sectors of the population, since gaining more and more space inside opportunities for discussion about future social policies. The research analyzes the primary and secondary stakeholders responsible for the processes of social inclusion and education of young people with disabilities, assuming, sport and physical education as a facilitator instrument of possible actions and changes aimed at making life easier for disabled people. The adoption of this approach is presented as a common denominator of social innovative practices in support of inclusive processes allow the transition from a welfare approach to a medical model of civil rights to disability. The theoretical basis of this hypothesis finds support in many principles of Scholastic Integration and the main objective of the research hypothesis is on participation and empowerment as strategies to address existing problems relating to inclusion. The experiences studied are examples of inclusion promotion in school systems: contributing to the debate on ' "inclusive education", supporting processes of social inclusion aimed at all those who are in a state of psycho-physical and sensory handicap. In the second part of the analysis of several studies in the field of participatory approaches in the areas of interest as an example of improving the inclusion, through the involvement of stakeholder inclusion. Continuing research will try to investigate the level of injury for young people within school and sporting circles, starting from open questions.
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Demarinis, Ivana. "Le competenze motorie nell'età dello sviluppo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è offrire una visione generale dei vari metodi di quantificazione delle competenze motorie di bambini e adolescenti ed incentivare l’utilizzo dei vari test specifici. Sono stati analizzati tre articoli da cui si evince che la competenza motoria, di bambini e adolescenti, risulta proporzionale ad una buona attività fisica, alla forma cardiorespiratoria e allo stato di salute fisica. È utile conoscere il livello di sviluppo motorio dei bambini per migliorare la loro condizione, non solo fisica, ma anche psicologica; essendo spesso l’attività fisica anche indice di benessere morale. Professionisti del settore, ma anche genitori, docenti ed educatori dovrebbero essere in grado di valutare le capacità motorie del bambino ed agire di conseguenza per il suo benessere offrendo occasione di crescita a livello motorio.
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Guerra, Giorgia. "Taratura di un calibratore di attività per radionuclidi emettitori di positroni a brevissimo tempo di dimezzamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6666/.

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Abstract:
I calibratori di attività sono strumenti fondamentali in medicina nucleare, utilizzati da ogni struttura al fine di quantificare l’attività di radiofarmaco da somministrare al paziente. L'accurata taratura di questi strumenti richiederebbe la disponibilità di sorgenti di riferimento certificate per ciascun radionuclide di interesse; tuttavia vi è una importante serie di casi in cui questo metodo non è praticabile a causa delle caratteristiche del radionuclide, come ad esempio il brevissimo tempo di dimezzamento. Lo scopo di questo studio è stato determinare il fattore di taratura per un radioisotopo PET a brevissimo tempo di dimezzamento, il 11C, per il quale non sono commercialmente reperibili delle sorgenti certificate, eseguendo un’accurata misura dell’efficienza di rivelazione di un moderno rivelatore per spettrometria allo specifico valore di energia di 511 keV dei fotoni di annichilazione. Lo strumento utilizzato è un nuovo rivelatore a CZT (tellururo di cadmio-zinco), il Kromek GR1, un rivelatore compatto che opera a temperatura ambiente, caratterizzato da una interessante risoluzione energetica e da una efficienza di rivelazione contenuta, quest’ultima adeguata per l’analisi di campioni che hanno un’attività relativamente elevata, come di frequente accade nei siti di produzione dei nuclidi radioattivi. Le misure sperimentali sono state eseguite cercando di ottimizzare ogni passaggio al fine di minimizzare le incertezze, in modo da ottenere una stima accurata del fattore di taratura, secondo una modalità tracciabile ad uno standard accreditato NIST e riproducibile per qualunque altro radioisotopo PET. Potranno quindi essere constatati i fattori di taratura noti di altri radionuclidi e successivamente stimati i fattori per radioisotopi sperimentali anche mediante diversi modelli di calibratori.
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Ferri, Ilaria. "Il ruolo degli operatori sanitari nel motivare all'attività fisica utenti dei servizi psichiatrici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424130.

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Abstract:
Psychotic disorders are among the chronic diseases with a major impact on the life of those affected, because of related disabilities, stigma and the difficulties involving family members and care services. Statistics report that 1.7% of the Italian population requires every year at least one treatment to mental health services: at least one-fifth of these treatments, is due to psychotic disorders. The therapeutic intervention is typically structured with a multidisciplinary approach to meet the different needs of these people: it involves the use of psychopharmacological therapies associated with psychotherapeutic, educational and rehabilitative treatment. In the last years research has shown that physical activity (PA) can positively influence the treatment of psychotic disorders. Compared to the general population, in fact, people suffering for severe mental illness have higher levels of overweight and obesity and present higher possibilities of developing chronic diseases such as type 2 diabetes, cardiovascular disease and metabolic syndrome. Moreover, these disorders are associated with higher levels of physical inactivity and lower levels of quality of life than the general population. Regular PA, on the other hand, improves lipid profiles, helps to regulate body composition and glucose metabolism, reduces blood pressure, increases fitness levels and has also positive effects on mood and anxiety levels. The main obstacles that these people encounter in adhering to regular PA programs are primarily related to the pathology and and to theirs socio-economic conditions. The side effects of antipsychotic drugs, the lack of motivation, poor concentration and difficulty in accessing the proposed activity, contribute to limit the exercise capacity of these persons and hinder their participation in regular PA programs long-lasting. Literature highlighted the importance and usefulness of educational interventions to support treatment compliance, helping people who suffer from psychotic disorders to deal with their disease and the correlated risks. Moreover, educational intervention are necessary to promote the insight of illness and to involve patients in tailored care. In addition, increasing evidence underline the crucial role of health professionals in health promotion interventions, that affect very significantly the healthy behaviors and physical habits of people with psychotic disorders. These observations are theoretically supported especially by Deci and Ryan in the theory of self-determination and by Hagger and Chatzisarantis in Trans-Contextual Model. The authors have shown that contextual factors such as social support, self-efficacy, autonomy, competence, social skills and the role of significant others are of fundamental importance in determining the motivation of people of being physically active. Even the enjoyment, defined as an emotional response positive sports experience, which reflects the general feelings of pleasure, satisfaction and fun, is considered one of the main determinants of adherence AF, as it is able to influence the will to begin and to maintain a program of regular exercise. Based on these findings, the research took into consideration some virtuous experiences operating in our country, offering regular PA programs as an integral part of the therapeutic treatments for users of psychiatric services. The purpose was to bring out the opinions of health professionals involved in regular PA programs with the users of psychiatric services, to highlight the benefits, barriers and facilitators of PA proposals. For this purpose it was decided to adopt a blended approach: participants completed a package of questionnaires which investigated the amount of PA, motivation, enjoyment, self-efficacy and quality of life reported by the participants. Therefore, a comparison was made between the two groups of participants on the basis of the variables examined. Moreover, four focus groups have been carried out, with health professionals involved in the study. They were asked to tell their personal experiences in PA with users of psychiatric services, highlighting the faced difficulties, the greatest benefits for users and the most important elements that can facilitate the implementation of PA proposals and to increasing their effectiveness. The results of the research are in line with literature. The content-analysis of focus groups, moreover, highlighted important data in support of the central role of the health care workers, in supporting users of the psychiatric services, to take part in the activities concerning health promotion. Results showed the need of a specific preparation, for these people, especially in what concern motivational processes and the management of strategies to promote active lifestyles. Finally, the statements reported by the health care workers confirmed and enriched the evidences about the utility of PA programs within the rehabilitative paths for people with severe mental disorders. They highlighted, in particular, the need to promote these initiatives making them an integral part of the therapeutic treatments. Moreover, it was highlighted the need to work on the network of contacts between the realities that promote these initiatives; health care workers underlined also the growing need for collaboration with local institutions at different levels, to promote and support the debate on this topic; finally they stressed that it is important to increase more effective PA proposals with the aim to respond to the needs of the users of psychiatric services.
I disturbi psicotici cronici si collocano tra le patologie a più alto impatto sulla qualità della vita di chi ne è affetto: per la disabilità che comportano, per lo stigma sociale cui è soggetto chi ne soffre e per le difficoltà che coinvolgono i familiari e i servizi assistenziali. Si stima che l’1.7% della popolazione italiana richieda almeno un trattamento all’anno ai servizi di salute mentale territoriale: di questi, almeno un quinto è a causa di disturbi psicotici. L’intervento terapeutico in genere prevede l'uso di terapie psicofarmacologiche associate a trattamenti psicoterapeutici, educativi e riabilitativi multidisciplinari, tra i quali assume sempre maggiore rilevanza l’attività fisica (AF). La ricerca ha infatti messo in evidenza come essa possa influenzare positivamente il trattamento dei disturbi psicotici, che sono fortemente associati a sovrappeso ed obesità e ad un elevato rischio di sviluppare patologie croniche come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica. Inoltre questi disturbi sono associati a maggiori livelli di sedentarietà e a minori livelli di qualità della vita rispetto alla popolazione generale. L’AF regolare, per contro, migliora i profili lipidici, la composizione corporea e il metabolismo del glucosio, diminuisce la pressione arteriosa e ha effetti positivi sull’umore e sui livelli d’ansia. Gli ostacoli principali che queste persone incontrano nell’aderire a programmi di AF regolare sono collegati principalmente alla patologia e alle condizioni socioeconomiche ad essa correlate. Gli effetti collaterali dei farmaci antipsicotici, la mancanza di motivazione, la scarsa concentrazione e la difficoltà ad accedere a proposte di attività, limitano le capacità e le possibilità d’esercizio di queste persone e ostacolano la partecipazione a programmi di AF regolare in modo duraturo. La letteratura ha messo in evidenza l’importanza e l’utilità d’interventi educativi che aiutino le persone che soffrono per questi disturbi a prendere consapevolezza della malattia e a conoscerne i rischi correlati, per cercare di migliorare l’aderenza alle cure. Inoltre, crescenti evidenze sottolineano il ruolo fondamentale degli operatori sanitari negli interventi di promozione della salute, che influenzano in modo molto significativo i comportamenti salutari e le abitudini motorie di queste persone. Queste osservazioni trovano un supporto teorico in particolare in quanto affermato da Deci e Ryan nella Teoria dell’autodeterminazione e da Hagger e Chatzisarantis nel Modello Trans-Contestuale. Gli autori hanno dimostrato come fattori contestuali quali il supporto sociale, l’autoefficacia, l’autonomia, la competenza, le capacità relazionali e il ruolo degli altri significativi risultino fondamentali nel determinare la motivazione delle persone nei confronti dell’AF. Anche l’enjoyment, definito come una risposta emotiva positiva all’esperienza sportiva, che riflette sensazioni generali di piacere, gradimento e divertimento, viene considerato tra le principali determinanti dell’aderenza all’AF, in quanto è in grado d’influenzare la volontà di iniziare e di mantenere un programma di esercizio regolare e duraturo. Sulla base di queste evidenze la ricerca ha voluto prendere in esame alcune esperienze virtuose del territorio nazionale, che propongono l’AF come parte integrante del trattamento terapeutico per gli utenti dei servizi psichiatrici territoriali. Lo scopo è stato quello di far emergere il parere di operatori sanitari coinvolti in programmi regolari di AF con gli utenti, per mettere in evidenza benefici, barriere e facilitatori dell’AF proposta. A tale scopo è stato scelto di adottare un metodo misto: i partecipanti hanno compilato un pacchetto di questionari con i quali sono state indagate la quantità di AF svolta, la motivazione, l’enjoyment, l’auto-efficacia e la qualità della vita riportate dai partecipanti. É stato quindi realizzato un confronto tra i due gruppi di partecipanti sulla base delle variabili prese in esame. Inoltre sono stati realizzati quattro focus group, ai quali hanno preso parte gli operatori sanitari coinvolti nello studio. Agli operatori è stato chiesto di raccontare le loro personali esperienze nell’ambito dell’AF con gli utenti, mettendo in luce le difficoltà che incontrano, i maggiori benefici per gli utenti e gli elementi più rilevanti per facilitare la realizzazione delle proposte ed incrementarne l’efficacia. I risultati si pongono in linea con quanto già evidenziato dalla letteratura. Dall’analisi dei focus, in particolare, sono emersi dati importanti a sostegno della centralità del ruolo dell’operatore sanitario, nel supportare costantemente gli utenti nelle attività proposte che riguardano la promozione della salute. Inoltre è emersa la necessità di una preparazione specifica, per queste persone, soprattutto nell’ambito dei processi motivazionali e nella gestione delle strategie per promuovere stili di vita attivi. Infine le testimonianze degli operatori hanno confermato e arricchito le evidenze a sostegno dell’utilità dell’AF all’interno dei percorsi riabilitativi degli utenti con gravi disturbi psichiatrici. È stata messa in luce, in particolar modo, la necessità di promuovere queste iniziative e di renderle parte integrante dei trattamenti terapeutici. Non di meno, è stata evidenziata la necessità di lavorare sulla rete di contatti tra le realtà che promuovo queste iniziative ma soprattutto l’esigenza crescente di collaborazione con gli enti del territorio a livello locale, regionale e nazionale, per promuovere e sostenere il confronto sull’argomento e sviluppare proposte d’intervento sempre più efficaci e rispondenti alle esigenze degli utenti.
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Evandri, Alice. "Realizzazione e convalida del modello Monte Carlo di un calibratore di attività per radiofarmaci." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9342/.

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Abstract:
I calibratori di attività sono strumenti molto importanti per la pratica, diagnostica e terapeutica, in medicina nucleare, perché permettono di associare ad un radiofarmaco una misura accurata dell’attività dell’isotopo in esso contenuto; questo è fondamentale in quanto l’attività della sorgente esprime la quantità di farmaco somministrata al paziente. In questo lavoro è stato sviluppato il modello Monte Carlo di un calibratore di attività ampiamente diffuso nei laboratori di radiofarmacia (Capintec CRC-15), utilizzando il codice Monte Carlo FLUKA. Per realizzare il modello si è posta estrema attenzione nel riprodurre al meglio tutti i dettagli delle componenti geometriche della camera e dei campioni delle sorgenti radioattive utilizzati. A tale scopo, la camera di ionizzazione di un calibratore è stata studiata mediante imaging TAC. Un’analisi preliminare è stata eseguita valutando il confronto tra l’andamento sperimentale dell’efficienza della camera in funzione dell’energia dei fotoni incidenti e quello ottenuto in simulazione. In seguito si è proceduto con la validazione: si sono studiati a questo proposito la risposta del calibratore in funzione dell’altezza della sorgente e i confronti tra i fattori relativi (rispetto ad una sorgente certificata di 137Cs) e le misure di confronto sono state eseguite con diverse sorgenti certificate di 133Ba, 68Ge-68Ga, 177Lu ed uno standard tarato internamente di 99mTc. In tale modo, si è ricoperto l'intero campo di interesse dei principali radionuclidi impiegati nelle applicazioni diagnostiche e terapeutiche di Medicina Nucleare. Il modello sviluppato rappresenta un importante risultato per l’eventuale determinazione di nuovi fattori di calibrazione o per un futuro studio relativo all’ottimizzazione della risposta del calibratore.
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Cucinotta, Lelio. "Studio retrospettivo su un gruppo di pazienti diabetici di tipo 2 sottoposti ad un protocollo di attività fisica adattata." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1287.

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Abstract:
L'attività fisica opportunamente adattata si può considerare una risorsa importante nella gestione della malattia diabetica. Promuovendo la strutturazione di un lifestyle supportato da un couseling specificato sul soggetto, si riesce a dotare il paziente di una propria autoconsapevolezza per il self-managment del suo profilo glicemico. L'attività fisica se svolta in regime continuativo riesce a fare la differenza per quanto attiene la conservazione ed in certi casi il potenziamento dell'autonomia motoria che determina una miglior qualità della vita. L'esito dello studio si conclude validando lo stile di vita attivo come mezzo d'elezione multifattoriale, infatti, riesce ad incidere nella terapia clinica, nell'evoluzione delle complicanze a medio e lungo termine e nella gestione della malattia stessa ponendo il paziente in una condizione di approccio positivo alla vita. I dati relativi al parametro in oggetto di studio (la glicemia) indicano come l attività motoria con impegno funzionale pari al 50% delle performance massimali del paziente, svolto in maniera continuata, organizzato sulla base di schemi motori già presenti nel paziente, e condotto in ambiente dedicato (presenza costante del diabetologo) possa costituire un plus nella classica terapia farmacologica del diabete. Gli effetti farmacologici della terapia sono spesso potenziati. I pazienti arrivano a controllare il loro profilo glicemico con un dosaggio spesso inferiore a quello al quale si sottoponevano prima di intraprendere un percorso di stile di vita attivo. Infine la modalità collettiva con la quale questo percorso è stato strutturato ha fornito un ottimo supporto di rete sociale a tutti gli intervenuti, che si sono ritrovati a condividere la stessa condizione clinica, lo stesso ambiente operativo e lo stesso specialista medico.
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ZHENG, ZIHAO. "MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL'IMPATTO DELLE ATTIVITÀ UMANE SULL'ECO-AMBIENTE BASATO SUL TELERILEVAMENTO - Osservazione congiunta di satelliti diurni e notturni." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445074.

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Abstract:
A partire dalla rivoluzione industriale, la rapida crescita della popolazione globale e gli intensi processi di urbanizzazione hanno portato a un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e hanno rimodellato la superficie terrestre. Secondo il rapporto IPCC Climate Change 2021, le attività umane hanno causato un riscaldamento globale: il sistema climatico ha sperimentato cambiamenti diffusi e rapidi, e la probabilità di eventi meteorologici estremi composti è aumentata notevolmente. Pertanto, il monitoraggio tempestivo delle attività umane e dell'ambiente naturale è di grande importanza per lo sviluppo sostenibile della società. Poiché ci sono diverse limitazioni alle soluzioni di monitoraggio a terra comunemente usate, le piattaforme di telerilevamento, che possono ottenere rapidamente informazioni regionali e persino globali sui processi di superficie, sono diventate uno strumento essenziale per le osservazioni della terra. Così, questa tesi mira ad esplorare l'integrazione del telerilevamento diurno e notturno per tracciare le dinamiche delle impronte delle attività umane e dell'eco-ambiente, e per valutare quantitativamente le interazioni tra loro: tutti questo è di grande importanza per la promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, è stata implementata una serie di attività di ricerca sia nell'elaborazione dei dati che nell'esplorazione delle applicazioni. In primo luogo, sono stati sviluppati i modelli di calibrazione per i fenomeni di saturazione e turbolenza interannuale presenti nei dati NTL. In secondo luogo, è stato proposto un metodo basato sui dati più avanzati di Black Marble Suite, per le immagini mensili NTL composte in tempo quasi reale, il quale ha fornito un importante supporto per il rilevamento degli effetti degli eventi a breve termine. Inoltre, sono stati prodotti e resi open source i livelli di riferimento di qualità per i dati ENTL, attualmente molto utilizzati . Infine, le attività umane e le dinamiche ecoambientali a scala locale, regionale e globale sono state valutate e discusse attraverso i dati NTL e i modelli RSEI. Anche se questi lavori meritano di essere avanzati e raffinati, i risultati riportati in questa tesi hanno portato ad alcune nuove scoperte intellettuali. Alcuni dei modelli e dei prodotti di dati sviluppati nella tesi sono stati applicati da altri studiosi a studi regionali in diversi contesti, il che è incoraggiante. In conclusione, il lavoro in questa tesi espande la prospettiva dell'osservazione della Terra e dà un contributo positivo per aiutarci a capire le interazioni uomo-ambiente in modo più preciso.
Since the Industrial Revolution, rapid global population growth and intense urbanization processes have led to overexploitation of natural resources and reshaped the land surface. According to the IPCC Climate Change 2021 report, human activities have caused global warming, the climate system has experienced widespread and rapid changes, and the probability of compound extreme weather events increased significantly. Therefore, timely monitoring of human activities and the natural environment is of great importance to the sustainable development of human society. Since there are several limitations to the commonly used ground-based monitoring solutions, remote sensing platforms, which can quickly obtain regional and even global information on surface processes, have become an essential tool for Earth observations. Thus, this thesis aims to explore the integration of daytime and nighttime remote sensing to track the dynamics of human activity footprints and eco-environment, and to quantitatively assess the interactions between them, which is valuable for promoting SDGs. To achieve this objective, a series of efforts both in data processing and application exploration were implemented. First, the calibration models for saturation phenomena and interannual turbulence present in NTL data were developed. Second, based on the most advanced Black Marble Suite data, a method for near real-time composited monthly NTL images was proposed, which provided an important support for short-term period event effect detection. In addition, the quality flag layers for the widely used ENTL data today have been produced and open sourced. Finally, human activities and eco-environmental dynamics at local, regional and global scales were assessed and discussed through NTL data and RSEI models. Although these efforts deserve to be advanced and refined, the works in this thesis has led to some new intellectual discoveries. Some of the models and data products developed in the thesis have been applied by other scholars to regional studies in different contexts, which is encouraging. In conclusion, the work in this thesis expands the perspective of Earth observation and makes a positive contribution to help us understand human-environment interactions more precisely.
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Dell'Orletta, Federica. "Monitoraggio delle attività fisiche di pazienti cardiopatici mediante analisi dei sensori embedded dello smartphone." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22169/.

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Abstract:
La fase fondamentale per il controllo dello stato di salute di un paziente con scompenso cardiaco grave o con dispositivo assistenziale LVAD, è la fase di follow up medico. Si tratta di una fase di controllo continuo e programmato del paziente. Per stabile una pratica comune per tutte le tipologie di pazienti e instaurare una comunicazione continua tra paziente e medico, si porta avanti la realizzazione di un’applicazione Android. Quello che si farà in questo lavoro è determinare un sistema di monitoraggio dell’attività motoria svolta dall’utente, concentrandoci sull’attività di deambulazione e sul dispendio calorico giornaliero. Analizzeremo e discuteremo i diversi algoritmi applicabili per realizzare i nostri obiettivi, incentrando il lavoro sull’utilizzo dell’accelerometro e sulla computazione dinamica della lunghezza del passo.
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Gkiokas, Antonios. "Cyclone systems over the Aegean Sea. A statistical representation of their main characteristics." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24665/.

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Abstract:
Il Mar Egeo è un bacino chiuso dove ha luogo una parte significativa dell'attività ciclonica del Mediterraneo. Inoltre, è circondato da città densamente popolate e ricche di risorse, quindi essere in grado di tracciare ed esaminare le caratteristiche degli intensi fenomeni meteorologici come i cicloni può prevenire i pericoli naturali che provocano perdite umane e danni economici. Questo studio tratta le caratteristiche principali dei sistemi a bassa pressione avvenuti nel Mar Egeo dal 1979 al 2020 ed è basato sul dataset di ERA5. Nello specifico, si tratta di un’analisi statistica delle loro caratteristiche come il numero medio di occorrenza per ogni mese dell’anno, la loro velocità di propagazione, la loro durata, la distanza percorsa dal momento della loro formazione fino al punto della loro dissipazione, lo spostamento fra la posizione di formazione e di dissipazione nonché` la loro distribuzione spaziale nelle 4 stagioni. Quello che è stato osservato è un’attività ciclonica rilevante che ha luogo nel Mar Egeo che costituisce uno dei posti del Mediterraneo con attività ciclonica non trascurabile. Si è fatto un confronto quantitativo tra i cicloni e più in generale le attività cicloniche che passano o nascono nel Mar Egeo con i cicloni che hanno luogo nel Mediterraneo nel suo complesso e quello che è stato trovato è che il Mar Egeo è un’area del Mediterraneo con attività ciclonica rilevante, e con caratteristiche simili dei cicloni che avvengono nel Mar Mediterraneo.
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PACI, GIOACCHINO INNOCENZO. "Valutazione dello stato nutrizionale e dell'attività fisica di una popolazione scolastica di età compresa tra i 13 e i 18 anni." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/894.

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Abstract:
Soprappeso ed obesità raggiungono in Italia livelli molto preoccupanti (James,’04) (Livingstone,’00) (Cacciari,’02) (Brescianini et altri,’02). L’eziologia multifattoriale rende difficile l’intervento su larga scala: la presenza di bambini obesi da genitori obesi dimostra l’influenza dei fattori genetici (Verdich,’04; Brescianici,’02; Hawkins et altri,’06-’07); così l’adiposity rebound sembra essere un importante indicatore dell’ereditarietà del soprappeso (Rolland et altri,’84-’06; Taylor,’05; Williams’o5); le strategie educative sono anch’esse determinanti nella regolazione dell’introito calorico(Birch,’80; Rolland,’06) ; la componente depressiva spesso presente nell’obeso, potrebbe alterare il senso di sazietà e soddisfazione (Farooqi,’04); ancora, l’alimentazione sbilanciata verso i grassi, unita ad una maggiore quantità e ad abitudini sociali che riducono l’attività motoria in genere oltre a quella sportiva sono concause molto importanti per leggere il fenomeno dell’obesità (Chehab,’07; Campbell,’06; Doak,’06); da non dimenticare l’influenza della classe sociale e la quantità di sonno che sarebbe correlato alla alterazione degli ormoni che regolano l’appetito (Spiegel,’04). Le cause a medio e lungo termine sono molto gravi, anche in considerazione che il rischio per un giovane di rimanere obeso in età adulta è molto elevato (Freedman,’04; Bernasconi,’05; Min. Salute,’00 ;Bona,’05; Must,’92). Da queste considerazioni segue la necessità dell’attenzione da riservare al monitoraggio della popolazione in età evolutiva: il nostro studio si inserisce in questa problematica. Obiettivo 1) Costruire un quadro completo dello stato nutrizionale di una popolazione adolescenziale della Provincia di Roma; 2) Valutare la composizione corporea utilizzando e confrontando diverse metodiche; 3) Analizzare le abitudini di vita, alimentari e motorie; 4) Definire una tabella di riferimento per identificare la quantità di attività motoria necessaria in età giovanile. Materiali e metodi. Il campione totale di 664 soggetti, suddivisi in maschi e femmine, è stato ulteriormente suddiviso in sottogruppi di studio in relazione alla disponibilità espressa a partecipare alle varie analisi. Le valutazioni hanno riguardato un questionario motorio (664 sogg.), un questionario alimentare (Indali) (98 sogg.), la composizione corporea con Antropometria, BMI, DEXA, BIA, Plicometria (formule Slaughter (’88): pliche tricipitale e polpaccio (Sla1); Slaughter (’88): pliche tricipitale e sottoscapolare (Sla2); Durnin e Womersly (’74): pliche bicipitale ,tricitale ,sottoscapolare e soprailiaca (DW)) (128 sogg.); dispendio energetico (Armband) (50 sogg.). Le analisi statistiche: descrittiva (media, SD, min. max.) comparativa (TTest, Pearson, Modelli anova, modelli regressione multipla) . Risultati e discussione. 1) L’alimentazione dimostra disequilibrio dei singoli nutrienti rispetto agli standard LARN (’96): -1% proteine, -6% glucidi, +7% lipidi; per tutti i nutrienti e l’apporto calorico si osserva significatività tra maschi e femmine (p=0,001); tra le fasce d’età maschili non esiste differenza, mentre è presente tra le femmine 15-16 > 17-18 anni p=0,05 rispetto alle proteine e le Kcal; elevato il consumo di bevande zuccherine e snack; ridotto apporto di calcio, potassio e fibra; le femmine sono carenti di ferro e zinco; 2) sveglia, corica e durata del sonno presentano diversità tra fasce d’età e per genere amplificandosi verso i 18 anni; tutti i gruppi studiano molto poco, con le femmine in media 30’- 40’ in più dei maschi (p=0,000; p00,000; p=0,022); non significatività nell’uso del computer e nella visione della TV (solamente nel gruppo di 18 anni p=0,041); il 30% circa di tutto il campione non svolge l’ora di Educazione Fisica, dato confermato dai dati delle singole fasce d’età; l’attività sportiva pregressa e quella attuale sono assolutamente insufficienti dal punto di vista degli anni, mesi, giorni ed ore; sul campione totale di 664 soggetti, il 55,7 % > 44,4% pratica sport; da notare sempre l’esistenza di una SD molto elevata che puntualizza la mancanza di un progetto e di un indirizzo verso la pratica sportiva; 3) per la valutazione della composizione corporea: nelle ore di allenamento esistono diversità solamente tra maschi e femmine, dato importante perché ci dice che non esistono indicazioni metodologiche per la pratica dello sport in funzione dell’età; il 35,16% non pratica sport, mentre il 50% delle frequenze si ferma a 108 ore annue e 80% a 240 ore che non producono alcuna significativa variazione nella % FM; la % FM ricavata dalla DEXA dimostra che i valori scendono in funzione delle ore di allenamento praticate dalle 5 classi individuate; la DEXA, metodica di riferimento, presenta una r=0.90, 0.86, 0.85, 0.80 rispettivamente con DW, BIA, Sla1, Sla2; il BMI risulta correlato con gli altri indici ma sempre ad un valore più basso (r= 0.53 circa); le differenze di genere sono significative in tutti gli indici; il modello anova con DEXA come variabile risposta, dimostra una costanza di risultati della %FM nelle classi d’età, mentre con il BMI si manifesta una diversità tra la 1 e le altre classi(p=0,0030); il BMI con le classi ore di allenamento non presenta significatività, mentre il grasso DEXA diminuisce fortemente con l’aumento della quantità di ore (classe 0-1 > 2-3-4 p=0,0001/ classe 0-1 > 2-p=0,0406/ classe 2 > 3-4 p=0,0231); con il MRM si consta che quasi tutte le informazioni della DEXA sono giustificate con BIA, DW e Sla1 (Rsq =89,2), mentre l’Rsq sale solamente del 3 per mille (89,5) inserendo BMI, Sla2, Massa_G e Massa_M. Conclusioni 1) Fondamentale monitorare lo stato di salute dei giovani attraverso la Scuola; 2) l’attività sportiva deve seguire principi chiari in merito alle sue quantità ed intensità, infatti i dati dimostrano che aumentando significativamente le ore di allenamento, la % FM diminuisce; 3) dall’indagine scaturisce una tabella di riferimento sulle quantità di attività in funzione dell’età dei soggetti; 4) il BMI da solo non riesce a spiegare compiutamente la composizione corporea; la BIA sembra essere la metodica d’indagine più idonea.
In Italy, overweight and obesity are reaching very alarming levels (James, 2004) (Livingstone, 2000) (Cacciari, 2002) (Brescianini et al., 2002). The multifactorial aetiology makes wide-scale intervention difficult: the occurrence of obesity in children from obese parents shows the influence of genetic factors (Verdich, 2004; Brescianici, 2002; Hawkins et al., 2006-2007); just as adiposity rebound seems to an important indicator of the hereditary nature of overweight (Rolland et al., 1984-2006; Taylor, 2005; Williams 2005); educational strategies are themselves also determining factors in the regulation of caloric intake (Birch, 1980; Rolland, 2006); the depressive component, frequently present in obesity, might alter the sensation of satiety and satisfaction (Farooqi, 2004); in addition, unbalanced fat intake, combined with greater quantities and social habits tending to reduce motor activity in general in addition to sports, are very important exacerbation factors for understanding the phenomenon of obesity (Chehab, 2007; Campbell, 2006; Doak, 2006); the influence of social class and the quantity of sleep, which might be related to changes in the hormones regulating appetite (Spiegel, 2004), should not be forgotten. The medium and long-term causes are very serious, also considering that the risk for a youth remaining obese into adult age is very high (Freedman, 2004; Bernasconi, 2005; Ministry of Health, 2000 ;Bona, 2005; Must, 1992). The above considerations are the reasons why special attention is essential when monitoring the youth population: our study is concerned with this problem. Objective 1) To construct a comprehensive picture of the nutritional state of the adolescent population of the province of Rome; 2) To evaluate body composition by using and comparing various methods; 3) To analyse lifestyle, dietary and activity habits; 4) To define a reference table for identifying the quantity of activity necessary in youths. Materials and methods. The total sample of 664 subjects, subdivided into males and females, has been further sub-divided into study sub-groups depending on the willingness expressed to participate in the various analyses. The evaluations referred to an activity questionnaire (664 subjects), a dietary questionnaire (InDali®) (98 subjects), body composition with Anthropometry, BMI, DEXA, BIA, Plicometry (Slaughter’s formula (1988): tricipital and calf skin-folds (Sla1); Slaughter (1988): tricipital and subscapular skin-folds (Sla2); Durnin and Womersly (1974): bicipital, tricipital, subscapular and soprailiac skin-folds (DW)) (128 subjects); energy expenditure (Armband) (50 subjects). Statistical analyses: descriptive (mean, SD, min., max.) and comparative (T-Test, Pearson, Anova models, multiple regression models). Results and discussion. 1) Diet shows an imbalance in the individual nutrients compared to the LARN (Italian recommended nutrient levels) standards (1996): -1% protein, -6% carbohydrate, +7% fat; significant differences are observed between males and females for all nutrients and caloric intake (p=0.001); no differences are observed between the age bands in males, while there is a difference between the age bands in females 15-16 > 17-18 years p=0.05 with regard to protein and total kCal; high consumption of sugary drinks and snacks; reduced calcium, potassium and fibre intake; females lack iron and zinc; 2) waking time, retiring time and sleep duration show differences between age bands and gender, increasing towards the age of 18 years; all groups study very little, with the females 30’- 40’ more than the males on average (p=0.000; p00.000; p=0.022); no significant differences in computer use and watching TV (only in the 18 year old group p=0.041); almost 30% of the entire sample studied fail to complete one hour of physical education, a point confirmed by the data from the individual age bands; previous sports activities are absolutely insufficient from the viewpoint of years, months, days and hours; from the entire sample of 664 subjects, 55.7% > 44.4% participate in sports; the existence of a very high SD should be noted, pinpointing the lack of planning and application towards sports; 3) for the evaluation of body composition: with regard to the number of hours of training, the only difference is between males and females, a significant point since it is stated that there are no methodological indications for participation in sports as a function of age; 35.16% do not participate in sports, while 50% of those frequenting activities stop at 108 hours per year and 80% at 240 hours, which does not result in any significant variation in %age FM; the %age FM deduced from DEXA shows that values decrease as a function of the hours of training activities practiced by the 5 classes identified; DEXA, the method of reference, gives r=0.90, 0.86, 0.85, 0.80 respectively, with DW, BIA, Sla1, Sla2; BMI correlates with the other indices, but always at a lower value (r= 0.53 approx.); the differences are generally significant in all indices; the ANOVA model with DEXA as the variable response shows consistent results for %age FM in the age classes, while with BMI there is a difference between the 1st and the other classes (p=0.0030); BMI shows no significant differences with the hours of training classes, while DEXA evaluated fat is greatly reduced with increasing time (classes 0-1 > 2-3-4 p=0.0001/ classes 0-1 > 2-p=0.0406/ classes 2 > 3-4 p=0.0231); with MRM it may be stated that almost all the DEXA information is justified by BIA, DW and Sla1 (Rsq =89.2), while Rsq is only increased by 0.3 (89.5) by including BMI, Sla2, Mass_G and Mass_M. Conclusions 1) It is fundamental that the state of youth health be monitored through the school system; 2) sporting activities must follow clear principles with regard to quantity and intensity, indeed the data demonstrates that by significantly increasing training times, the %age FM is reduced; 3) the survey has been used to produce a reference table regarding the quantity of activity as a function of age among the subjects; 4) BMI alone cannot comprehensively explain body composition; BIA seems to be the more suitable investigation method.
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Stefani, Giulia. "L'efficacia del riallenamento allo sforzo sulle attivita di vita quotidiana in persone con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16894/.

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Abstract:
Il carattere sistemico della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) provoca l’instaurarsi di un circolo vizioso per il quale, a causa della sintomatologia, i soggetti riducono le attività quotidiane e l’attività fisica con conseguente decondizionamento, che causa a sua volta l’ulteriore riduzione delle ADL. L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare, attraverso le evidenze scientifiche raccolte e selezionate, come il riallenamento allo sforzo nelle persone con BPCO migliori in maniera effettiva la performance nello svolgimento delle attività di vita quotidiana. La ricerca delle evidenze disponibili in letteratura è iniziata nel luglio 2018 e si è protratta fino ad agosto 2018. Sono state consultate le principali banche dati elettroniche: PubMed, The Cochrane Library, PEDro e CINAHL. Sono stati inclusi 18 studi RCT (full text, in inglese) che rispondevano al PICO: P= persone con diagnosi di BPCO, I= programma di riallenamento allo sforzo, C= qualsiasi, O= attività di vita quotidiana. Gli studi sono stati valutati con scala PEDro e tutti hanno un punteggio ≥ 4/10. Dai risultati degli studi inclusi è emerso quanto il riallenamento allo sforzo migliori la performance nelle attività quotidiane e quanto sia importante la presenza di esercizi specifici per rinforzo ed endurance degli arti superiori e per il miglioramento dell’equilibrio all’interno di programmi di riallenamento globali per avere un maggiore riscontro sulla funzione. È bene quindi prevedere un allenamento più semplice e legato alla funzione, piuttosto che complesso e standardizzato. Il riallenamento allo sforzo porta a risultati significativi anche persone in fase di riacutizzazione della patologia. Proponendo attività funzionali, i programmi del riallenamento allo sforzo vanno ad agire sulla motivazione delle persone con BPCO, cercando di modificare nel tempo le abitudini di vita, anche se, come è emerso dai risultati, ciò non è affatto semplice.
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Cacchi, Alberto. "Valutazione dell'attività fisica tramite l'uso del Global Positioning System." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Questo elaborato è stato strutturato in 3 diversi capitoli, nel capitolo 1 sono presentate informazioni generali su: che cosa sia un sistema GPS, come funzioni, i suoi principali errori e alcune implementazioni. Il capitolo 2 riguarda i sistemi GPS indoor di nuova tecnologia e le loro applicazioni. Mentre il capitolo 3 racchiude una analisi di alcuni studi, che riguarda l'utilità della raccolta dati, tramite sistemi GPS nell'ambito sportivo. In particolare nella prima parte si studia la validità e l'affidabilità delle misure GPS considerando l'evoluzione delle unità GPS stesse con l'aumento di frequenza di campionamento. Una volta verificati questi parametri, sono stati presi in considerazione nella seconda parte la raccolta di alcuni studi, riguardanti il monitoraggio dell'attività fisica di individui comuni in relazione all'ambiente in cui si trovano. Verificandone la qualità dei dati tramite lo studio della quantità dei dati persi. Infine nell'ultima parte viene focalizzata la ricerca sulle diverse variabili misurabili con il GPS: distanza totale, distanza relativa, velocità e carico sul corpo degli atleti, e come esse cambiano in relazione ai ruoli, alla competitività e all'età. Quest'ultima analisi è sviluppata nel contesto di vari sport di squadra.
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BARBIERI, Davide. "Kinanthropometry and Sport Practice." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388965.

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Abstract:
This dissertation adopts kinanthropometric methods in order to study and evaluate body size, proportions and composition - in terms of fat and fat free mass - of physically active individuals. In particular, several sport disciplines, like strength training, mountaineering and sprint running have been taken into consideration, at different levels of qualification. In general, the most active individuals show low levels of body fatness, when compared to the general population, thus highlighting the positive effects of sport practice on fitness and general health, especially for what concern the prevention of cardio-vascular and metabolic diseases, which are often related to excessive adiposity and sedentary life styles. Further, the statistical evaluation of the most common and easy-to-measure indices of body fatness, like the BMI (Body Mass Index), has proved their low reliability, especially in physically active individuals, prompting for further research in the field of body composition assessment. Finally, the anthropometric and biomechanical assessment of a sample of Italian sprinters has confirmed their optimal body composition - regardless of their relatively high BMI - and high levels of muscular strength, which are significantly correlated to performances in the 100 m and the 200 m. These findings may improve the way we understand the effects of sport training and physical activity on general health.
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VASCIARELLI, ELENA. "Approcci didattici e tecnologie per la ri-ambientazione del processo educativo e dell’apprendimento nelle attività motorie e nell’Educazione fisica. La formazione dell’insegnante per la promozione della salute e la prevenzione." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2021. https://hdl.handle.net/11369/425868.

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Abstract:
Per affrontare i cambiamenti e le nuove esigenze che hanno investito i sistemi scolastici è opportuno valorizzare il capitale umano, formando i professionisti, e potenziare la qualità della didattica. Le trasformazioni delle modalità classiche di aggiornamento professionale devono basarsi sul rinnovamento del dispositivo di formazione. Il percorso formativo può essere supportato attraverso le tecnologie digitali, contribuendo, in questo modo, alla costruzione dell’identità di ruolo del docente e al miglioramento dell’apprendimento e della didattica. Rilievo, nel progetto di ricerca, è stato attribuito alle metodologie della ricerca educativa, ponendo attenzione alla ricerca documentaria, per ottenere risultati affidabili dalla letteratura e una sintesi delle migliori evidenze sull’argomento. Diversi autori valorizzano, nei loro studi, l’utilizzo dell’osservazione della pratica didattica per innovarla, poiché amplia le opportunità di sviluppo professionale, consente l’analisi e la riflessione sulle pratiche, favorisce l’osservazione dei contenuti, degli eventi e dei fenomeni collegati alla professionalità. La letteratura conferma l’utilità della video-analisi nella formazione dei docenti, allo scopo di incrementare gli standard professionali e facilitare l’innovazione delle strategie didattiche, elevando, di conseguenza, le performance del sistema scolastico. In ambito motorio e sportivo, la comprensione degli standard relativi alla salute, la valutazione dell’azione didattica, la ricostruzione del profilo metodologico dell’insegnante e la rielaborazione degli stili d’insegnamento possono essere potenziati, valorizzati e modificati tramite la video-analisi. I docenti di Educazione fisica, nello specifico, mediante la video-analisi riescono a individuare e valutare gli obiettivi, le unità di apprendimento, le modalità organizzative dei contenuti, le interazioni con gli studenti e gli stili d’insegnamento più idonei alle lezioni.
In order to face the changes and new needs that have affected the school systems, it is advisable to enhance human capital, train professionals, and enhance the quality of teaching. The transformations of the traditional methods of professional updating must be based on the renewal of the training device. The training path can be supported through digital technologies, thus contributing to the construction of the role identity of the teacher and the improvement of learning and teaching. In the research project, prominence was attributed to the methodologies of educational research, paying attention to documentary research, to obtain reliable results from the literature and a synthesis of the best evidence on the subject. Several authors value, in their studies, the use of observation of didactic practice to innovate it, as it widens the opportunities for professional development, allows analysis and reflection on practices, favors the observation of contents, events and phenomena connected to professionalism. The literature confirms the usefulness of video analysis in the training of teachers, in order to increase professional standards and encourage the innovation of teaching strategies, thus raising the performance of the school system. In the motor and sports fields, the understanding of health standards, the evaluation of the teaching action, the reconstruction of the methodological profile of the teacher and the reworking of teaching styles can be enhanced, enhanced and modified through video analysis. Specifically, physical education teachers, through video analysis, are able to identify and evaluate the objectives, the learning units, the organizational methods of the contents, the interactions with students and the teaching styles most suitable for the lessons.
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Solaroli, Davide. "Studio trasversale sull'attivita motoria svolta e promossa da studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia durante il periodo di sospensione delle attivita per le misure di contenimento dell'infezione da COVID-19." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21939/.

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Introduzione: l’attività fisica è un fondamentale strumento di prevenzione, riconosciuto e approvato dalla comunità scientifica, per numerose patologie e il benessere psicofisico di ogni persona. Il periodo di isolamento domiciliare indotto dalla pandemia da SARS-COV-2 ha condizionato fortemente la nostra quotidianità, siamo stati costretti a vivere le nostre giornate dentro le mura domestiche, subendo una significativa povertà di movimento. Per questo motivo lo studio aveva l’obiettivo di indagare le abitudini di attività fisica praticata e promossa dai fisioterapisti del domani: gli studenti del corso di laurea di fisioterapia. Materiale e Metodi: lo studio ha indagato l’attività fisica praticata precedentemente e durante il lockdown nazionale dal 11/03/2020 all’ 11/04/2020. Sono stati sottoposti ad un questionario online, utilizzando la piattaforma “Moduli Google©”, 150 studenti del corso di laurea in fisioterapia dell’Università di Bologna. Il questionario comprendeva 26 domande a risposta chiusa. Risultati: dallo studio è emerso che durante il lockdown gli studenti praticavano attività fisica con maggior frequenza settimanale, ma che ogni seduta era di una minore durata. Inoltre l’86% del campione è stato promotore di attivià fisica verso amici e parenti, nonostante solamente il 12% degli studenti abbia dimostrato piena conoscenza delle linee guida sui livelli minimi consigliati di attività fisica, redatte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Conclusione: dai risultati sembra che gli studenti siano a conoscenza dei benefici che ogni individuo può trarre dalla pratica regolare di attività fisica, ma al contempo essi dimostrano di possedere scarsa conoscenza delle linee guida redatte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo studio necessità di approfondimenti: è necessario verificare quanto i Corsi di Laurea in Fisioterapia trasmettano nozioni riguardanti l’attività fisica e con quali modalità.
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Nania, Salvatore. "Effetti dell'esercizio aerobico e di resistenza nel Diabete di tipo 2 con sindrome metabolica." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1046.

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TOSI, ILARIA. "Corporeità e didattica: Embodied Cognition come opportunità per il docente di Scuola Primaria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/111135.

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Abstract:
In ambito educativo il corpo è sempre stato al centro di numerose riflessioni e studi sperimentali che hanno visto l’alternarsi di fasi di esaltazione del corpo a periodi in cui gli aspetti spirituali dell’esistenza umana hanno sminuito e negato la dimensione corporea, racchiudendola all’interno di un approccio dualistico caratterizzato da una netta separazione tra mente e corpo fino alla recente nascita di un nuovo paradigma, l’Embodied Cognition. Tale teoria ha mostrato e sottolineato lo stretto rapporto tra movimento, apprendimento e funzioni cognitive conferendo al corpo un ruolo fondamentale nei percorsi didattici ed educativi. La conoscenza incorporata, infatti, parte dal presupposto che i processi cognitivi dipendano dal sistema senso-motorio. La presente ricerca ha cercato di colmare la mancanza di studi incentrati sull'applicazione della didattica incarnata ad uno scenario più ampio che potrebbe coinvolgere tutti gli aspetti dell'attività del bambino attraverso giochi svolti durante le lezioni di educazione fisica. Inoltre, la situazione emergenziale appena vissuta, ha portato ad un’analisi della didattica a distanza e del suo impatto sull’apprendimento e sull’attività motoria mostrando come, durante un simile periodo, si siano modificate le abitudini motorie comportando - tra gli impatti emersi - un effetto negativo sulle performance dei bambini.
Human history has always flowed through a long and discontinuous path that saw the alternation of phases of celebration of the body and periods when the spiritual aspects of human existence diminished and the bodily dimension was denied. In this sense, such dimension was enclosed within a dualistic approach characterized by a clear separation between mind and body until the recent birth of a new paradigm, Embodied Cognition. This theory showed and emphasized the close relationship between movement, learning and cognitive functions, giving the body a fundamental role in didactic and educational paths. The embedded knowledge considers the dependence of the cognitive processes on the sensomotory system as given. The present research tried to fill the lack of studies focused on the application of the embodied didactics to a wider scenario that could involve all the aspects of the child’s activity through games and recreational practice during physical education lessons. In addition, the emergency situation just experienced led to an analysis of distance teaching and its impact on learning and motor activity. It showed how, during such a period, motor habits have changed, leading, inter alia, to a negative effect on children’s performance.
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POMIDORI, Luca. "Efficacia di diversi trattamenti riabilitativi in soggetti affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO)." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2388753.

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Abstract:
Background: International guidelines recommend pulmonary rehabilitation for COPD patients in all stages of the disease, in particular for those patients who experience exercise-related restrictions in daily physical activities. The success of Pulmonary Rehabilitation programs resides in the integration between exercise prescription , the choice of methods and patients' compliance with home training. Several methods that can be applied to improve exercise performance in patients with COPD. One of the crucial issue for the patients is the understanding of the correct exercise intensity especially for the development of cardio-respiratory fitness (general exercise training). If the choice of method affects the area respiratory muscle training (inspiratory muscles training-IMT), normocapnic hyperventilation seems effective in improving exercise endurance in healthy subjects but few data are available for COPD patients. My PhD program consist in two studies with the common aim to evaluate the efficacy of different methods of training to improve exercise capacity and Quality of Life. Study N°1: The first study aimed to compare 2 methods of home exercise training (based on walking) titled “A simple method for home exercise training in COPD patients: 1-year study” Methods: 47 COPD were recruited and underwent respiratory function, exercise capacity evaluation with six minutes walking test (6MWT) and treadmill tests. Physical Activity was monitored by multisensor Armband. Patients were randomly assigned to 2 different home training methods and assessed again after 6 and 12 months. Group A1) speed walking marked by a metronome; Group A2) covering a known distance in a fixed time. Results: Thirty-six patients completed the study (77% of the enrolled patients). All subjects showed a significant improvement in 6MWT after 1 year but the improvement was higher in A1 than in A2 (p<0.05). Physical Activity levels were significantly higher at T12 vs baseline only in group A1(p<0.05). Conclusions: The use of a metronome to keep the rate of walking during the home exercise training improves the understanding of exercise intensity allowing the patients to follow the exercise prescription and to get better results. Study N°2: The second study aimed to assess the effects of 4 weeks of normocapnic hyperventilation (NH) by means of Spirotiger® titled “Inspiratory muscle training (IMT) with normocapnic hyperventilation (NH) improves respiratory muscle strength, exercise performance and ventilatory pattern in COPD patients”. Methods: 21 COPD were recruited. Respiratory function tests (FEV1, FVC, Pimax), QoL (St George's Questionnarie), 6MWT and endurance exercise performed at 75-80% of peak-work rate measured during an incremental test to the limit of tolerance (tLIM). 7 of 21 patients were instrumented with a portable inductive plethysmografhy (Lifeshirt System) to evaluate breathing pattern during tLIM. After 1 month of weekly supervised training, the patients trained at home for 4 weeks: 10 min twice a day at a breathing rate 12-24/min with a tidal volume (TV) equal to 50% of CV. Results: 6 patients dropped out (poor compliance). IMT significantly improved Pimax, QoL, exercise capacity (Tab 1). Ventilatory pattern after IMT is characterized by a significantly higher TV with no change in VE (Tab 2). Table1 FEV1(%) FVC(%) Pimax(KPa) QoL(tot) tLIM(min) 6MWt(m) preIMT 55,216,9 82,322,8 8,93 22,716,6 6,43,4 43674,5 postIMT 57,615,8 82,724,1 9,72,8* 17,512,2* 10,37,4* 466,279,7* Table2 SpO2mean(%) VE(L/min) TV(L/min) Br(b/min) preIMT 912,2 28,616,1 0,80,4 334,2 postIMT 92,31,5* 2916,4 0,90,4* 30,86,5 *p<0,05. Conclusions: After a short IMT with NH, COPD patients show a higher exercise capacity and an intriguing change in ventilatory pattern which improves oxygen saturation.
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Mineo, Francesca. "Attivita' non-termica nel nucleo della radiogalassia 3c84." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6052/.

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Abstract:
La maggior parte dei corpi celesti che popolano l’universo emette “luce”. Ciò significa che essi sono visibili dai nostri occhi quando li alziamo sul cielo notturno o al limite, se troppo lontani, da potenti telescopi ottici. Questa luminosità ha nella maggior parte dei casi un’origine termonucleare, dovuta cioè alla presenza di sorgenti come le stelle, in cui l’elevata temperatura interna legata alle reazioni di fusione che le mantengono in vita produce una radiazione di corpo nero in banda ottica. Tuttavia, dato che la parte visibile costituisce solo una minuscola porzione dell’intero spettro elettromagnetico, andando ad indagare emissioni a differenti frequenze come il radio, l’infrarosso, l’ultravioletto, X e gamma, si rileva la presenza un’altra categoria di oggetti dalle caratteristiche peculiari che li rendono un affascinante campo di studio per molteplici ragioni: i Nuclei Galattici Attivi (AGN) (figura 1). Sono abbastanza rari (costituiscono meno dell’1% del totale rispetto alle normali galassie) e dalla vita breve, spesso molto lontani e potenti, ferventi di un’intensa attività che sembra crescere col redshift; si ipotizza perciò che siano giovani e che ci aprano una finestra sul momento successivo al collasso iniziale proprio della vita di ogni galassia, rivelandosi fondamentali per elaborare eventuali teorie cosmologiche. Inoltre, sebbene spesso ospiti di galassie visibili anche in ottico, i loro meccanismi di emissione e gli speciali comportamenti necessitano di analisi e spiegazioni totalmente differenti. Particolare è anche il metodo di rilevamento: per coprire infatti queste determinate frequenze è stata sviluppata una tecnica innovativa capace di dare ottimi risultati, perfino migliori di quelli dei telescopi tradizionali, l’interferometria radio. La tesi si divide in due parti: la prima delinea un ritratto degli AGN, la seconda analizza il flusso proveniente dalla radiogalassia 3C 84 a 15.4 e 43 GHz e ipotizza un possibile sito di origine dell’aumento di brillanza osservato.
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Calugi, Simona <1975&gt. "Attivita' fisica adattata nella riabilitazione post-ictus: Risultati al follow-up di 12 mesi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6288/1/Calugi_Simona_tesi.pdf.

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Abstract:
L’ictus è un importante problema di salute pubblica, è causa di morte e disabilità nella popolazione anziana. La necessità di strategie di prevenzione secondaria e terziaria per migliorare il funzionamento post-ictus e prevenire o ritardare altre condizioni disabilitanti, ha portato l’Italia a sviluppare un intervento di Attività Fisica Adattata (AFA) per l’ictus, che permettesse di migliorare gli esiti della riabilitazione. Obiettivo dello studio è di valutare se l’AFA unita all’Educazione Terapeutica (ET), rispetto al trattamento riabilitativo standard, migliora il funzionamento e la qualità di vita in pazienti con ictus. Studio clinico non randomizzato, in cui sono stati valutati 229 pazienti in riabilitazione post-ictus, 126 nel gruppo sperimentale (AFA+ET) e 103 nel gruppo di controllo. I pazienti sono stati valutati al baseline, a 4 e a 12 mesi di follow-up. Le misure di esito sono il cambiamento a 4 mesi di follow-up (che corrisponde a 2 mesi post-intervento nel gruppo sperimentale) di: distanza percorsa, Berg Balance Scale, Short Physical Performance Battery, e Motricity Index. Le variabili misurate a 4 e a 12 mesi di follow-up sono: Barthel Index, Geriatric Depression Scale, SF-12 e Caregiver Strain Index. La distanza percorsa, la performance fisica, l’equilibrio e il punteggio della componente fisica della qualità di vita sono migliorate a 4 mesi nel gruppo AFA+ET e rimasti stabili nel gruppo di controllo. A 12 mesi di follow-up, il gruppo AFA+ET ottiene un cambiamento maggiore, rispetto al gruppo di controllo, nell’abilità di svolgimento delle attività giornaliere e nella qualità di vita. Infine il gruppo AFA+ET riporta, nell’ultimo anno, un minor numero di fratture e minor ricorso a visite riabilitative rispetto al gruppo di controllo. I risultati confermano che l’AFA+ET è efficace nel migliorare le condizioni cliniche di pazienti con ictus e che gli effetti, soprattutto sulla riabilitazione fisica, sono mantenuti anche a lungo termine.
Stroke is one of the main public health concerns, because it is a leading cause of death and long-term disability in elderly people. Responding to the need for secondary and tertiary prevention strategies to improve function post stroke and prevent or delay subsequent strokes as well as other disabling conditions, Italy has pioneered development of Adaptive Physical Activity (APA) for stroke. The aim of this study is to assess whether the combination of Adapted Physical Activity (APA) and Therapeutic Patient Education (TPE) improves function and quality of life in stroke survivors. This non-randomized controlled study enrolled 229 patients with mild to moderate hemiparesis, 126 in the experimental group and 103 in the control group. Data were assessed in baseline and at 4 and 12 month follow-up. The outcome measures were 4-month change (that corresponds to 2 months post-intervention in the experimental group) in gait velocity endurance, Short Physical Performance Battery (SPPB), Berg Balance Scale, Barthel Index, Geriatric Depression Scale, the SF-12 and Caregiver Strain Index. Gait endurance, physical performance, balance and the physical component of quality of life score increased significantly at 4 months in the APA group and remained stable in the control group. At 12 month follow-up, the experimental group had a significantly higher improvement on physical performance, quality of life and a lower number of fractures and readmissions compared to the control group. Our results confirm that it is feasible and potentially effective to implement APA programs for elderly patients after stroke and suggest that, when combined with TPE, the effects of a post-rehabilitation APA program are enduring.
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Calugi, Simona <1975&gt. "Attivita' fisica adattata nella riabilitazione post-ictus: Risultati al follow-up di 12 mesi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6288/.

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Abstract:
L’ictus è un importante problema di salute pubblica, è causa di morte e disabilità nella popolazione anziana. La necessità di strategie di prevenzione secondaria e terziaria per migliorare il funzionamento post-ictus e prevenire o ritardare altre condizioni disabilitanti, ha portato l’Italia a sviluppare un intervento di Attività Fisica Adattata (AFA) per l’ictus, che permettesse di migliorare gli esiti della riabilitazione. Obiettivo dello studio è di valutare se l’AFA unita all’Educazione Terapeutica (ET), rispetto al trattamento riabilitativo standard, migliora il funzionamento e la qualità di vita in pazienti con ictus. Studio clinico non randomizzato, in cui sono stati valutati 229 pazienti in riabilitazione post-ictus, 126 nel gruppo sperimentale (AFA+ET) e 103 nel gruppo di controllo. I pazienti sono stati valutati al baseline, a 4 e a 12 mesi di follow-up. Le misure di esito sono il cambiamento a 4 mesi di follow-up (che corrisponde a 2 mesi post-intervento nel gruppo sperimentale) di: distanza percorsa, Berg Balance Scale, Short Physical Performance Battery, e Motricity Index. Le variabili misurate a 4 e a 12 mesi di follow-up sono: Barthel Index, Geriatric Depression Scale, SF-12 e Caregiver Strain Index. La distanza percorsa, la performance fisica, l’equilibrio e il punteggio della componente fisica della qualità di vita sono migliorate a 4 mesi nel gruppo AFA+ET e rimasti stabili nel gruppo di controllo. A 12 mesi di follow-up, il gruppo AFA+ET ottiene un cambiamento maggiore, rispetto al gruppo di controllo, nell’abilità di svolgimento delle attività giornaliere e nella qualità di vita. Infine il gruppo AFA+ET riporta, nell’ultimo anno, un minor numero di fratture e minor ricorso a visite riabilitative rispetto al gruppo di controllo. I risultati confermano che l’AFA+ET è efficace nel migliorare le condizioni cliniche di pazienti con ictus e che gli effetti, soprattutto sulla riabilitazione fisica, sono mantenuti anche a lungo termine.
Stroke is one of the main public health concerns, because it is a leading cause of death and long-term disability in elderly people. Responding to the need for secondary and tertiary prevention strategies to improve function post stroke and prevent or delay subsequent strokes as well as other disabling conditions, Italy has pioneered development of Adaptive Physical Activity (APA) for stroke. The aim of this study is to assess whether the combination of Adapted Physical Activity (APA) and Therapeutic Patient Education (TPE) improves function and quality of life in stroke survivors. This non-randomized controlled study enrolled 229 patients with mild to moderate hemiparesis, 126 in the experimental group and 103 in the control group. Data were assessed in baseline and at 4 and 12 month follow-up. The outcome measures were 4-month change (that corresponds to 2 months post-intervention in the experimental group) in gait velocity endurance, Short Physical Performance Battery (SPPB), Berg Balance Scale, Barthel Index, Geriatric Depression Scale, the SF-12 and Caregiver Strain Index. Gait endurance, physical performance, balance and the physical component of quality of life score increased significantly at 4 months in the APA group and remained stable in the control group. At 12 month follow-up, the experimental group had a significantly higher improvement on physical performance, quality of life and a lower number of fractures and readmissions compared to the control group. Our results confirm that it is feasible and potentially effective to implement APA programs for elderly patients after stroke and suggest that, when combined with TPE, the effects of a post-rehabilitation APA program are enduring.
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TRIOSSI, TAMARA. "Valutazione funzionale ed esercizio fisico adattato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/211085.

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Nicolai, Renato <1963&gt. "La qualità del servizio sportivo come strumento di miglioramento del benessere psico-fisico dell'utente." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1953/1/Nicolai_Renato_Tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca approfondisce le modalità  di applicazione degli standard di qualità  nell'ambito del servizio sportivo, qualità  certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità  ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività  sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità  nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà  sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società  certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità  del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività  motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità  del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità  degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità  hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società  sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità  (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Nicolai, Renato <1963&gt. "La qualità del servizio sportivo come strumento di miglioramento del benessere psico-fisico dell'utente." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1953/.

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Abstract:
La ricerca approfondisce le modalità  di applicazione degli standard di qualità  nell'ambito del servizio sportivo, qualità  certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità  ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività  sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità  nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà  sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società  certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità  del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività  motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità  del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità  degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità  hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società  sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità  (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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DAMIANO, Pasquale. "MODELLI MATEMATICI NON LINEARI PER LA PREVISIONE ED IL CONTROLLO DELLE ATTIVITA’ CRIMINALI." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2022. https://hdl.handle.net/11580/90618.

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Abstract:
This thesis work moves within the so-called Crime Modeling and aims to describe the emergence and spread of criminal activity in a given territory, characterizing its space-time dynamics. The approach is modeling and has its strength in the qualitative characterization of the various mechanisms that describe the phenomenon, in order to outline its impact on the dynamics and guide any decision-making actions to combat crime. The thesis work is divided into four chapters. In the first chapter the theoretical background of reference is outlined by introducing some basic notions in the field of the theory of nonlinear dynamic systems and of the theory of bifurcations. Starting from the assumption that one of the approaches used in Crime Modeling has borrowed techniques and models from mathematical epidemiology, in chapter 2 the main mathematical models born in the epidemic field are presented and discussed. Chapter 3 describes some approaches used in crime modeling, focusing on differential modeling. We also focused on the role played by periodic processes, such as seasonality, and on the related impact at the level of dynamics, taking as a starting point what emerged in the field of mathematical epidemiology. Finally, in chapter 4, we wanted to investigate the role played by some behavioral mechanisms for the spread of criminal behaviors. In particular, we wanted to evaluate the impact on the dynamics of the system of the interaction between the role played by the environment and the individual propensity to crime. This objective was pursued by means of a low-dimensional non-linear differential model which had the advantage of allowing an analytical study of the system equilibria and related stability properties as a function of the various parameters and also discussing various long-term scenarios. The impact on the dynamics of the ego system was also analyzed of periodic preventive measures to contain the individual propensity to crime.
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Manfredi, Christian. "Progettazione e implementazione di una transazione in radiofrequenza per attività di inventario fisico su sistema SAP-EWM." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16133/.

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Abstract:
Negli ultimi decenni il mercato dei prodotti software destinati alla gestione aziendale ha subito una notevole espansione grazie allo sviluppo di tecnologie informatiche innovative indirizzate alla risoluzione dei problemi legati a questo determinato ambito applicativo. In tal senso, occupano un posto di primaria importanza i sistemi software ERP, Enterprise Resource Planning, che nascono dall'esigenza delle aziende di porre rimedio alla frammentazione del mercato di questi prodotti integrando all'interno di un unico sistema software tutti i processi gestionali. In questo contesto operativo si inserisce il presente lavoro di tesi, nato dall'esigenza di una primaria azienda internazionale, produttrice di elettrodomestici, di sviluppare ed integrare un processo ad hoc, all'interno del software ERP SAP, per le attività di inventario fisico di uno degli impianti di stoccaggio e distribuzione di parti di ricambio a livello europeo. La soluzione progettata ed implementata, oggetto di questo elaborato, ha l'obiettivo di permettere agli operatori di magazzino di portare a termine le operazioni di conteggio delle rimanenze inventariali con maggiore efficienza, riducendo gli errori in fase di immissione dei dati ed integrando tra le funzionalità del prodotto un meccanismo per la verifica automatica dei documenti di inventario.
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Vittori, Leydi Natalia <1985&gt. "Ottimizzazione del consumo dei grassi durante esercizio fisico: studio di un test per il target mirato di allenamento individuale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5866/1/tesi_vittori_leydi_natalia_ottimizzazione_del_consumo_lipidico.pdf.

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Abstract:
Il primo studio ha verificato l'affidabilità del software Polimedicus e gli effetti indotti d'allenamento arobico all’intensità del FatMax. 16 soggetti sovrappeso, di circa 40-55anni, sono stati arruolati e sottoposti a un test incrementale fino a raggiungere un RER di 0,95, e da quel momento il carico è stato aumentato di 1 km/ h ogni minuto fino a esaurimento. Successivamente, è stato verificato se i valori estrapolati dal programma erano quelli che si possono verificare durante a un test a carico costante di 1ora. I soggetti dopo 8 settimane di allenamento hanno fatto un altro test incrementale. Il dati hanno mostrato che Polimedicus non è molto affidabile, soprattutto l'HR. Nel secondo studio è stato sviluppato un nuovo programma, Inca, ed i risultati sono stati confrontati con i dati ottenuti dal primo studio con Polimedicus. I risultati finali hanno mostrato che Inca è più affidabile. Nel terzo studio, abbiamo voluto verificare l'esattezza del calcolo del FatMax con Inca e il test FATmaxwork. 25 soggetti in sovrappeso, tra 40-55 anni, sono stati arruolati e sottoposti al FATmaxwork test. Successivamente, è stato verificato se i valori estrapolati da INCA erano quelli che possono verificarsi durante un carico di prova costante di un'ora. L'analisi ha mostrato una precisione del calcolo della FatMax durante il carico di lavoro. Conclusione: E’ emersa una certa difficoltà nel determinare questo parametro, sia per la variabilità inter-individuale che intra-individuale. In futuro bisognerà migliorare INCA per ottenere protocolli di allenamento ancora più validi.
The most important treatment to prevent conditions such as being overweight and obesity, is regular exercise which increases daily energy expenditure and consumption of lipids. Numerous studies have described the relationship between exercise intensity and fat oxidation, the most recent in particular focused on FATmax. The first study verified the reliability of the software Polimedicus and the effects of aerobic training to FATmax. 16 overweight subjects were enrolled, about 40-55yrs old, and underwent incremental test until they reached an RER of 0.95, and from that moment the load increased of 1km/h every minute until exhaustion. Subsequently, it was checked if the values extrapolated from the program were those that may occur during a constant test of an hour. The subjects after 8 weeks did another incremental test. The final data has shown Polimedicus is not very reliable, especially the HR. In the second study new program was developed, Inca, and the results were compared to the data obtained from the first studies by Polimedicus. The final date have shows Inca is more reliable than Polimedicus. In the third study, we wanted to verify the accuracy of the calculation of the FATmax with Inca with the FATmaxwork test. 25 overweight subjects, between 40-55 yrs old, were enrolled and submitted to a FATmaxwork test. Subsequently, it was checked if the values extrapolated from INCA were those that may occur during a constant test load of an hour. The analysis showed accuracy of the calculation of FATmax during the workload. Conclusion: The difficulty of determining this parameter was highlighted, due both to the large inter-individual and intra-individual variability. In the future we need to improve INCA to allow us to obtain even more valid training protocols.
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Vittori, Leydi Natalia <1985&gt. "Ottimizzazione del consumo dei grassi durante esercizio fisico: studio di un test per il target mirato di allenamento individuale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5866/.

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Abstract:
Il primo studio ha verificato l'affidabilità del software Polimedicus e gli effetti indotti d'allenamento arobico all’intensità del FatMax. 16 soggetti sovrappeso, di circa 40-55anni, sono stati arruolati e sottoposti a un test incrementale fino a raggiungere un RER di 0,95, e da quel momento il carico è stato aumentato di 1 km/ h ogni minuto fino a esaurimento. Successivamente, è stato verificato se i valori estrapolati dal programma erano quelli che si possono verificare durante a un test a carico costante di 1ora. I soggetti dopo 8 settimane di allenamento hanno fatto un altro test incrementale. Il dati hanno mostrato che Polimedicus non è molto affidabile, soprattutto l'HR. Nel secondo studio è stato sviluppato un nuovo programma, Inca, ed i risultati sono stati confrontati con i dati ottenuti dal primo studio con Polimedicus. I risultati finali hanno mostrato che Inca è più affidabile. Nel terzo studio, abbiamo voluto verificare l'esattezza del calcolo del FatMax con Inca e il test FATmaxwork. 25 soggetti in sovrappeso, tra 40-55 anni, sono stati arruolati e sottoposti al FATmaxwork test. Successivamente, è stato verificato se i valori estrapolati da INCA erano quelli che possono verificarsi durante un carico di prova costante di un'ora. L'analisi ha mostrato una precisione del calcolo della FatMax durante il carico di lavoro. Conclusione: E’ emersa una certa difficoltà nel determinare questo parametro, sia per la variabilità inter-individuale che intra-individuale. In futuro bisognerà migliorare INCA per ottenere protocolli di allenamento ancora più validi.
The most important treatment to prevent conditions such as being overweight and obesity, is regular exercise which increases daily energy expenditure and consumption of lipids. Numerous studies have described the relationship between exercise intensity and fat oxidation, the most recent in particular focused on FATmax. The first study verified the reliability of the software Polimedicus and the effects of aerobic training to FATmax. 16 overweight subjects were enrolled, about 40-55yrs old, and underwent incremental test until they reached an RER of 0.95, and from that moment the load increased of 1km/h every minute until exhaustion. Subsequently, it was checked if the values extrapolated from the program were those that may occur during a constant test of an hour. The subjects after 8 weeks did another incremental test. The final data has shown Polimedicus is not very reliable, especially the HR. In the second study new program was developed, Inca, and the results were compared to the data obtained from the first studies by Polimedicus. The final date have shows Inca is more reliable than Polimedicus. In the third study, we wanted to verify the accuracy of the calculation of the FATmax with Inca with the FATmaxwork test. 25 overweight subjects, between 40-55 yrs old, were enrolled and submitted to a FATmaxwork test. Subsequently, it was checked if the values extrapolated from INCA were those that may occur during a constant test load of an hour. The analysis showed accuracy of the calculation of FATmax during the workload. Conclusion: The difficulty of determining this parameter was highlighted, due both to the large inter-individual and intra-individual variability. In the future we need to improve INCA to allow us to obtain even more valid training protocols.
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TRENTADUE, DENISE. "Analisi dei benefici psico-fisici su una popolazione di adulti e anziani sottoposti a diverse attività di fitness." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/211083.

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Abstract:
Attraverso la presente ricerca sono stati valutati, su un campione costituito da 204 soggetti di età compresa tra 45 e 88 anni, gli effetti neuromuscolari e quelli relativi alla mobilità articolare conseguenti alla pratica di diversi protocolli di fitness all’interno della palestra. Al tempo stesso sono stati valutati, attraverso due questionari, i benefici in termini di soddisfazione/benessere, ricercati ed attesi dal medesimo campione di soggetti con la tipologia di attività di fitness prescelta (questionario 1), e quelli sentiti come effettivamente conseguiti al termine dell’attività motoria praticata (questionario 2). In sostanza, con i predetti questionari si è cercato di indagare inizialmente i motivi che spingono le persone a frequentare la palestra ed i centri di fitness, piuttosto che praticare attività fisica all’aria aperta, come luoghi deputati non solo al raggiungimento di una forma fisica ideale, ma anche di un benessere psichico, verificando successivamente quanto i benefici sperati abbiano trovato effettiva realizzazione con la pratica di palestra. I dati acquisiti con i test motori e con i questionari somministrati, sono stati trattati statisticamente mediante analisi descrittiva, inferenziale ed altre analisi tipiche delle ricerche di mercato.
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Ravaioli, Carlo <1963&gt. "Progettazione e controllo di un protocollo di esercizio fisico finalizzato al miglioramento della fitness in soggetti di età compresa tra i 65-75 anni." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/135/1/Tesi_Ravaioli.pdf.

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Ravaioli, Carlo <1963&gt. "Progettazione e controllo di un protocollo di esercizio fisico finalizzato al miglioramento della fitness in soggetti di età compresa tra i 65-75 anni." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/135/.

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Di, Croce Lorenzo. "Aspetti della certificazione di un sistema a pilotaggio remoto (SAPR) ad ala fissa." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9250/.

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Abstract:
La rapida diffusione di Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto che si è verificata negli ultimi anni ha portato alla necessità di regolamentare ed armonizzare il loro utilizzo. I vari enti regolatori nazionali hanno dovuto trovare una soluzione a fronte di una serie di incidenti che hanno portato alla luce le lacune normative ed organizzative che ancora esistevano in materia. In Italia, in particolare, l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) ha introdotto da fine 2013 un regolamento, più volte aggiornato e in parte ancora in fase di definizione, che impone delle rigide norme agli operatori dei mezzi a pilotaggio remoto. La presente attività riporta quindi lo sviluppo di un processo di certificazione di un Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto ad ala fissa con peso massimo al decollo superiore a 25 kg, che si possa adattare alle più recenti norme presenti nel regolamento. Si presenta quindi lo sviluppo del Manuale di volo e del documento di Valutazione del rischio del mezzo, seguiti dallo studio del programma di attività sperimentale necessario per la certificazione. Infine, nella parte finale dell’elaborato si presentano dei test di volo effettuati seguendo il piano di sperimentazione strutturato e atti a dimostrare l’efficacia di tale pianificazione. Tali voli sono stati condotti infatti con un velivolo con caratteristiche similari a quelle del mezzo oggetto di studio, ma avente dimensioni e peso minori.
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POLSINELLI, Giovanni. "Stima dell’intensità di esercizio e deriva cardiovascolare: una nuova variabile per i modelli di previsione basati sulla frequenza cardiaca." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2022. https://hdl.handle.net/11580/92118.

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Abstract:
Regularly practicing physical activity and exercise of adequate intensity and duration improves health and fitness. The intensity of aerobic exercise is commonly estimated using heart rate, but in endurance performance the relationship between heart rate and oxygen consumption may be compromised by cardiovascular drift. This physiological phenomenon mainly consists of a time-dependent increase in heart rate and decrease in systolic volume and may lead to overestimation of absolute metabolic intensity in prediction models based on heart rate. Previous research has established that cardiovascular drift is correlated to the increase in core body temperature during prolonged exercise. Therefore, monitoring body temperature during exercise may allow to quantify the increase in heart rate attributable to cardiovascular drift and consequently improve the estimate of muscular work and energy expenditure. Core body temperature measurement is invasive and may be inappropriate, skin temperature is unreliable, oral cavity temperature is influenced by breathing and ingestion of liquids or food, while the external auditory canal is easily accessible and may be suitable for monitoring body temperature during physical activity and exercise. Based on these premises, an experimental protocol was designed to verify whether the increase in heart rate due to cardiovascular drift is associated with the increase in body temperature measured in the external auditory canal. This experimental protocol is composed of a preliminary phase and two submaximal cycling tests and provides monitoring both the tympanic temperature with a professional infrared tympanic thermometer and ear temperature with a wearable device equipped with contact probe. The preliminary phase includes the collection of baseline data for the classification of subjects and the comparison of the tympanic temperature between right and left ear and between closed and open external auditory canal. The first cycling test consists of an incremental exercise followed by a cool down stage and is used to assess the degree of agreement between the two methods of measuring body temperature, while the second cycling test consists of a prolonged exercise in steady state to moderate intensity in a neutral environment and is used to verify the search hypothesis. Due to the SARS-CoV-2 pandemic and the difficulties encountered in recruiting highly trained athletes, a downsized pilot study was carried out which provided encouraging results overall and allowed the optimization of the experimental protocol.
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Marzocchi, Silvia. "Studio dell'effetto di diverse condizioni di tostatura sulle proprieta fisico-chimiche e biochimiche di nocciole polacche (coryllus avellana l. Var. Katalonski)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7729/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi è stata valutata l’influenza della tostatura a diverse condizioni di tempo e temperatura sulle principali caratteristiche qualitative di nocciole polacche (Coryllus avellana L.) di varietà Kataloński. In particolare, le prove di tostatura sono state condotte a due differenti temperature, 130 e 160 °C, ognuna delle quali applicata rispettivamente per tre diversi tempi: 40, 50, 60 e 20, 25, 30 minuti. Al fine di definire le condizioni ottimali di tostatura, i campioni ottenuti sono stati sottoposti ad analisi colorimetrica (L*,a*,b*), dell’attività dell’acqua e del contenuto in acqua (%). Inoltre, per ottenere un quadro completo della qualità delle diverse nocciole tostate, è stato valutato anche il loro contenuto in composti bioattivi per mezzo della determinazione del contenuto in fenoli totali (metodo del Folin-Ciocalteu), dei singoli composti fenolici (HPLC-MS) e dell’attività antiossidante (metodo dell’ABTS·+). In seguito ad estrazione della frazione lipidica, è stato determinato anche il contenuto in tocoferoli (HPLC-FLD) e lo stato ossidativo delle nocciole tostate per mezzo dell’analisi del numero di perossidi. Infine è stato studiato anche l’effetto della tostatura sullo sviluppo di composti volatili (GC-MS), caratteristici dell’aroma tipico delle nocciole tostate. Questo studio rappresenta un importante screening di valutazione delle nocciole tostate a diversi tempi e temperature e mostra come la temperatura sia un parametro molto importante, con una forte influenza sulle caratteristiche compositive e sensoriali del prodotto finito. Sulla varietà Kataloński non sono presenti lavori in letteratura, questo studio quindi rappresenta una novità per quanto riguarda questa specifica varietà. Le numerose analisi svolte, poi, consentono un ampio quadro dei fenomeni che si verificano durante la tostatura.
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Marino, Massimiliano. "Promozione di comportamenti prosociali e competenze trasversali attraverso l'educazione fisica. Sviluppo e valutazione di una risorsa didattica per insegnanti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426334.

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Abstract:
School, as the main institution in terms of citizens education, is required to provide people with both theoretical knowledge and practical skills (how to live in the world). However, school community has to face an extremely complex and changing educational phase in which young people have to cope with a situation of great vulnerability, which often leads to antisocial behaviours, e.g. lack of interest, violent and destructive behaviours, drugs abuse, isolation, rejection of personal responsibilities and disconnection from educational services. School is therefore entrusted with an important educational task, as it is the place where prosocial behaviours are promoted and transversal competences are learnt, i.e. the competences which are not related to specific subjects and are necessary for people's personal development, active citizenship, social involvement and employment. The problem of antisocial behaviours, together with the commitment in the promotion of prosocial behaviours among school-age children, are nowadays topics of great interest for research. The analysis of literature regarding the study of the causes of prosocial and antisocial behaviours leads to focus on two crucial factors: empathy and caring climate. Most of researchers agree to say that empathy plays a key role in encouraging prosocial behaviours and curbing the antisocial ones, and also that both depend on the development and enhancement of people’s emphatic skills. In the same way, there is important evidence showing that the quality of relationships among people living at school has an important influence on antisocial and prosocial behaviours. This relationships system constitutes the school or class climate, the quality of which determines the sense of an atmosphere oriented towards people caring. Empathy and caring climate are supposed to be bound because, when someone has caring behaviours towards another person, a certain receptiveness is shown and people's needs are met. An interesting study and policy area, where empathy, positive relationships and prosocial behaviours are promoted, is Physical Education (PE), which is the most suitable context, both because of the possibility of creating plenty of relationship opportunities and because of a body-based communication. There are numerous studies emphasizing significant changes in empathy, caring climate and prosocial or antisocial behaviours thanks to specific PE programs. Moreover, numerous PE-based policies and response actions against antisocial behaviours are spreading internationally. One of the most noteworthy projects has been promoted recently by a partnership of international Agencies, such as WADA, UNESO and IOC, and has been developed by a group of European Universities belonging to the Association Internationale des Ecoles Superieures d'Education Physique (AIESEP), and has been coordinated by the University of Padua. The project provides the development of a toolkit to support teachers in promoting educational aspects such as fairness, equity, respect and inclusion through PE. This research includes the preparation and experimentation of an instructional design based on the above-mentioned Toolkit, the construction of which has been an integral part of the research project. The instructional design and, by extension, the Toolkit, are based on some effectiveness features highlighted in literature, which are mainly represented by a play-based learning and by the use of active learning strategies. The experimental phase of the research was conducted at a middle school in the province of Verona, involving 87 pupils from four second-year classes, divided into two experimental classes and two control classes. The experimental groups participated in a cycle of 11 workshops, taking place once or twice a week. The experimentation had three aims: (a) looking into the effectiveness and the impact of the intervention on empathy, caring climate and prosocial behaviours and on the construction of an equity concept related to the development of transversal competences; (b) analysing the validity and effectiveness of the instructional design based on the Toolkit; (c) assessing the methods, procedures and instrument which characterize this pilot projects, in order to support and improve the following research steps. The data were collected at baseline (T0), post-intervention (T1) and follow-up, and analysed combining a quantitative and qualitative approach. An intervention fidelity measuring instrument was also used. Analyses reveal a close connection between empathy, prosocial behaviours and sense of caring climate, although with a significant difference in gender considering the three measurement phases. Significant positive effects were highlighted regarding the intervention on empathy and prosocial behaviours, mainly in boys from the experimental groups. There was also a significant decrease in the prosocial behaviour assessment gap between pupils and teachers. By means of quantitative analyses, T1 shows a more complex and developed equity concept, closer to the definition of equity itself, compared to T0. The emerged codes and topics serve to identify the presence of critical thinking, argumentative, transfer and generalizing skills, and also to detect an increasing awareness of personal responsibility within a context of equity, in terms of respecting people's needs and feeling. The improvement in critical and reasoning skills seem to be connected to the changes in empathy, prosocial behaviour and caring climate, which has a weaker influence in an experimental group compared to control groups in T1. Validity and effectiveness analyses show numerous strong and weak points of the project: on one hand, it is viewed positively because of its flexibility and cross-curricularity, on the other hand, it was noticed that teachers have to be trained in order to work using active learning strategies. Finally, the project is becoming increasingly important in the advancement of research, as it aims at filling a relevant gap, which is highlighted in literature, and regards a generalized lack of validity and effects assessment in projects designed to develop educational aspects through PE and school sports.
La scuola, come prima responsabile dell'educazione dei cittadini, è oggi investita da una domanda che comprende, insieme, l'apprendimento e il saper stare al mondo. Tuttavia, la comunita'  scolastica si trova ad affrontare un paesaggio educativo estremamente complesso e mutevole di fronte al quale i giovani si trovano in una situazione di alta vulnerabilità che spesso sfocia in comportamenti antisociali: disinteresse, comportamenti violenti, abusi di sostanze, emarginazione, rifiuto di responsabilità personale e allontanamento dai servizi educativi. Alla scuola viene pertanto affidato un importante mandato educativo in quanto luogo per la promozione di comportamenti prosociali e l'apprendimento di quelle competenze trasversali, non direttamente riconducibili a specifici settori disciplinari, necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. La problematica rappresentata dai comportamenti antisociali, insieme all'impegno nella promozione di comportamenti prosociali in eta' scolare, costituiscono oggi un prominente interesse di ricerca. L'analisi della letteratura riguardante lo studio delle determinanti dei comportamenti prosociali e antisociali porta ad individuare due elementi di rilevante importanza: la dimensione dell'empatia e la percezione di un clima di cura e benessere. E' largamente confermata l'ipotesi che l'empatia giochi un ruolo chiave nella messa in atto di comportamenti prosociali e nell'inibizione di quelli antisociali e che entrambi i comportamenti dipendano, a loro volta, dallo sviluppo e dal potenziamento delle capacita'  empatiche degli individui. Allo stesso modo, vi sono importanti evidenze che la qualita'  delle relazioni che intercorrono fra le persone che abitano la scuola influenzi in modo importante il manifestarsi di comportamenti antisociali e prosociali. Questo sistema di relazioni costituisce il clima scolastico, o di classe, la cui qualita'  determina la percezione di un clima orientato verso la cura e il benessere degli individui. La dimensione dell'empatia e la percezione del clima sembrano essere tra loro legate poiché, nel momento in cui si manifestano comportamenti di cura verso l'altro, viene dimostrata ricettivita'  ed accoglienza dei suoi bisogni. Un'interessante area di studio e di intervento per la promozione di empatia, relazioni positive e comportamenti prosociali e' rappresentata dall'educazione fisica (EF) in quanto contesto privilegiato, sia per il gran numero di opportunita'  relazionali che si possono attivare, sia per il coinvolgimento della dimensione corporea che veicola la comunicazione. Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato significativi cambiamenti nell'empatia, nel clima di cura e nei comportamenti prosociali e antisociali attraverso specifici programmi di EF. A livello internazionale, inoltre, si stanno diffondendo numerose politiche ed azioni di intervento che utilizzano l'EF per contrastare la diffusione di comportamenti antisociali. Uno dei progetti di particolare rilievo e' stato recentemente promosso da una partnership di Agenzie internazionali, fra cui la WADA, l'UNESO e l'IOC, e sviluppato da un gruppo di università europee facenti parte dell'Association Internationale des coles Supèrieures d'Education Physique (AIESEP) e coordinato dall'Università di Padova. Il progetto prevedeva lo sviluppo di uno strumento (Toolkit) che supportasse gli insegnanti nella promozione di aspetti educativi legati alle dimensioni di fairness, equita' , rispetto ed inclusione attraverso l'EF. La presente ricerca comprende la preparazione e la sperimentazione di una progettazione didattica formulata sulla base del sopracitato Toolkit, la cui costruzione e' stata parte integrante del progetto di ricerca. La progettazione didattica e, per estensione, il Toolkit si basano su alcune caratteristiche di efficacia evidenziate in letteratura, che sono principalmente rappresentate da un approccio ludico all'apprendimento e dall'utilizzo di strategie di apprendimento attivo. La fase sperimentale della ricerca è stata condotta in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Verona coinvolgendo 87 studenti di quattro classi seconde suddivise, a loro volta, in due classi sperimentali e due di controllo. Le classi sperimentali hanno partecipato ad un ciclo di 11 lezioni, con una frequenza di 1/2 incontri a settimana. La sperimentazione ha assunto il triplice scopo di: (a) indagare l'efficacia e l'impatto dell'intervento sull'empatia, sul clima di cura e benessere percepito, sui comportamenti prosociali e sulla costruzione del concetto di equita'  in relazione allo sviluppo di competenze trasversali; (b) analizzare la validita'  e la fattibilità della progettazione didattica attuata a partire dal Toolkit di riferimento; (c) valutare l'idoneita'  delle metodologie, delle procedure e degli strumenti caratterizzanti questo progetto pilota per supportare e migliorare i successivi passi di ricerca. I dati sono stati raccolti alla baseline (T0), al post-intervento (T1) e al follow-up (T2) ed analizzati utilizzando un approccio misto quantitativo-qualitativo. E' stato inoltre utilizzato uno strumento per la misurazione della fedelta'  dell'intervento. Dalle analisi e' emersa una stretta relazione fra l'empatia, i comportamenti prosociali e la percezione del clima di cura, evidenziando tuttavia una rilevante differenza di genere nei tre tempi di misurazione. Si sono evidenziati significativi effetti positivi dell'intervento sull'empatia e sui comportamenti prosociali, principalmente nei maschi delle classi sperimentali. Viene inoltre rilevata una significativa diminuzione della discrepanza di valutazione del comportamento prosociale fra allievi e insegnanti. Attraverso le analisi qualitative, emerge al T1 un concetto di equita'  maggiormente articolato e complesso rispetto al T0 e maggiormente aderente alla definizione stessa di equita' . I codici e i temi emersi consentono di identificare la presenza di capacita'  critiche, argomentative, di transfer e di generalizzazione, nonche' di rilevare una maggior consapevolezza della responsabilità personale nel rendere un contesto equo, rispettando bisogni ed emozioni altrui. Il miglioramento delle capacita'  critico-flessive sembra collegato ai cambiamenti rilevati nell'empatia, nel comportamento prosociale e nella percezione del clima di cura che, per una classe sperimentale, risulta minore rispetto alle classi controllo al T1. Le analisi di validita'  e fattibilita'  rilevano diversi punti di forza e criticita'  del progetto: se da una parte e' valutato positivamente per la sua flessibilità e cross-curricolarita' , dall'altra viene riconosciuta la necessità di formare il docente che vuole operare con metodologie di apprendimento attivo. Il progetto assume infine un'importanza strategica nell'avanzamento della ricerca poiche' tenta di colmare un rilevante gap, evidenziato in letteratura, che riguarda la diffusa mancanza di valutazione degli effetti e della validita'  dei progetti finalizzati allo sviluppo di aspetti educativi attraverso l'EF e lo sport scolastico.
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Maselli, Marco. "Progettazione e valutazione di un percorso educativo personalizzato per la promozione dell'attivita' fisica tra gli studenti universitari." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425250.

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Abstract:
La pratica di un adeguato livello di attivita' fisica rappresenta un comportamento molto importante per il mantenimento ed il miglioramento della salute della persone. Anche per questo motivo, l’educazione fisica e’ presente nei curricula scolastici da livello globale, con lo scopo di aiutare i giovani a valorizzare l’importanza di uno stile di vita attivo. Ciononostante, nel passaggio dalla scuola all’universita’ si registra un calo nei livelli di attivita’ fisica praticata. A questo fenomeno, si va a sommare la presenza di giovani che presentano profili di inattivita’ gia’ durante il periodo scolastico, e che sono maggiormente a rischio di sedentarieta’ anche durante gli anni universitari. Puo’ risultare quindi utile, al fine del miglioramento della salute e del benessere degli studenti universitari, implementare degli interventi di promozione dell’attivita’ fisica. La presente tesi descrive un percorso di progettazione e di valutazione di un programma educativo per promuovere tra gli studenti universitari l'adozione e il mantenimento di uno stile di vita attivo. Il fine e’ quello di poter fornire un valido progetto per la creazione di un servizio di promozione dell’attivita’ fisica offerto dall’universita’ agli studenti. La tesi si compone di tre parti principali, correlate tra loro, ma che costituiscono anche ricerche in parte indipendenti: 1) Una revisione sistematica della letteratura riguardante i trial controllati che hanno valutato degli interventi di promozione del’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. In questa parte della tesi verra’ analizzata criticamente la letteratura del settore, alla ricerca di strategie progettuali ed operative che abbiano dimostrato di riuscire a promuovere l’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. 2) Un sondaggio esplorativo tra gli studenti dell'Universita’ di Padova. Il sondaggio e’ stato effettuato per indagare il fenomeno dell’inattività fisica tra gli studenti dell’Universita’ di Padova, ed analizzare le principali barriere percepite dagli studenti nei confronti dell’attivita’ fisica. 3) La progettazione e la valutazione, tramite uno studio pilota, di un percorso educativo personalizzato per la promozione dell’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. La progettazione del percorso educativo e’ preceduta da una presentazione del quadro teorico - antropologico e pedagogico - di riferimento.
Taking part in an adequate level of physical activity represents a very important behaviour for the maintaining and the improvement of people's health. For this reason, among others, physical education is present in schools curricula worldwide, with the aim to help young people to value the importance of an active lifestyle. Nevertheless, in the transition from high school to university, a decrease in physical activity has been often been observed. Moreover, there are young people that are physically inactive during high school, and these are more at risk for a sedentary behaviour during the university years. It can be useful, for the end of improving the health and the wellbeing of university students, to implement interventions for the promotion of physical activity. The present dissertation describes the planning and the evaluation of an educational program to promote the adoption and the maintaining of a physically active lifestyle among university students. The aim is to provide a project for the creation of a service for the promotion of physical activity offered by the university to the students. The dissertation is composed by three main parts, related one each other, but that also represent partly independents researches: 1) A systematic review of the literature regarding controlled trials of interventions aimed at promoting physical activity among university students. In this part of the dissertation, the literature will be critically analysed, to search for strategies that have proved to be effective in promoting physical activity among university students. 2) An explorative survey among the students of the University of Padua. The survey has been carried out to investigate the phenomenon of physical inactivity among the students of the University of Padua, and to analyse the main perceived barriers to physical activity. 3) The planning and e valuation, by means of a pilot study, of a personalised educational intervention for the promotion of physical activity among university students. The planning of the intervention is preceded by the exposition of the anthropological and the pedagogical theoretical frameworks adopted.
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Guglielmi, Luca. "Nuclei galattici attivi: proprietà e caratterizzazione mediante diagrammi diagnostici nell'epoca della missione Euclid." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24276/.

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Abstract:
Questo elaborato è incentrato sullo studio dei nuclei galattici attivi (AGN), ossia la piccola frazione di galassie (qualche percento) in cui il buco nero centrale accresce materia in modo radiativamente efficiente, producendo una emissione in grado di coprire spesso tutte le bande dello spettro elettromagnetico e raggiungendo luminosità bolometriche dell’ordine di L(bol) ≈1048 erg s^(−1). Gli AGN rappresentano uno dei campi di ricerca di maggiore interesse nell’ambito astrofisico odierno; questo elaborato si propone di studiare la possibilità di utilizzare i dati raccolti dalla futura missione spaziale ESA Euclid, il cui lancio è previsto per la seconda metà del 2022, per ricercarli e identificarli sulla base delle loro proprietà di emissione, distinguendoli dalle galassie non attive. A questo scopo, in questo lavoro di Tesi si descrivono nel dettaglio le righe di emissione ottiche provenienti dal gas all’interno delle galassie, focalizzando l’attenzione sui diagrammi diagnostici. Tali diagrammi sono strumenti che, sfruttando i rapporti di intensità di alcune di queste righe, riescono a fornire un metodo per comprendere la natura della sorgente di eccitazione del gas, distinguendo tra nuclei galattici attivi, zone di formazione stellare e altri processi a minore efficienza radiativa. Si individuano infine quali diagrammi diagnostici ottici saranno più appropriati nell’interpretazione dei dati raccolti da Euclid, indicando gli intervalli di redshift in cui ciascuno di essi potrà essere utilizzato.
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Ricci, Gaetano. "Proprietà in banda radio di nuclei galattici attivi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17727/.

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Abstract:
Questa tesi si propone di descrivere le principali proprietà di quella categoria di corpi celesti noti come AGN. La trattazione sviluppa questa analisi operando una prima divisione in sorgenti estese e sorgenti compatte, descrivendo poi nello specifico i corpi celesti appartenenti all’una o all’altra tipologia. In seguito, sono stati illustrati i vari modelli unificati, tentativi teorici orientati a descrivere questi oggetti diversi all’osservazione, come in realtà manifestazioni dello stesso oggetto. Nella sezione quarta di questa sede sono state operate le necessarie considerazioni relativistiche dovute alle alte velocità raggiunte dai getti espulsi da questo tipo di corpi. In merito a ciò è stato preso in esame il quasar a spettro piatto 4C 38.41. Osservando l’evoluzione dei suoi getti si è osservato un moto superluminale con un β_apparente ~ 9, spiegato con considerazioni di natura geometrica.
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Borghetti, Alice. "Effetto della modalità e del tempo di cottura su alcuni caratteri fisici ed analitici del cardo di Cervia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19282/.

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Abstract:
Il cardo è un ortaggio della tradizione agricola cervese caratterizzato dall’inconfondibile sapore dolce, che lo contraddistingue da altri prodotti simili, dovuto al suo storico metodo di coltivazione. L’obiettivo di questo elaborato è stato verificare l’effetto di due diverse metodologie di cottura, quali bollitura e cottura a vapore, e l’effetto del tempo di cottura su alcuni caratteri qualitativi in campioni di cardo tipico di Cervia, forniti dall’Azienda Agricola Giuseppe Fiori di Pinarella di Cervia (Ravenna). I caratteri qualitativi considerati sono stati: variazione di peso, consistenza, caratteri colorimetrici, contenuto di composti fenolici e attività antiossidante. I polifenoli totali sono stati soggetti ad una variabilità abbastanza alta, soprattutto nella cottura a vapore in cui l’andamento risulta variabile in funzione del tempo, mentre per la bollitura l'andamento è risultato regolarmente decrescente in funzione del tempo. E’ stato anche possibile stabilire l’effetto dei trattamenti sull’attività antiossidante e la relazione di questa con il quantitativo di polifenoli totali, che è risultata elevata e altamente significativa. Dalle analisi condotte non è stata riscontrata una differenza sostanziale del contenuto di polifenoli totali rispetto a quanto riportato in letteratura, pertanto possiamo individuare un quantitativo medio di polifenoli totali, nel cardo crudo, di circa 1000-2000 mg acido gallico / kg t.q. Dallo studio non è stato osservato un effetto significativo del metodo di cottura sulla consistenza del prodotto cotto, che è invece variato significativamente in funzione del tempo. Dallo studio effettuato è possibile ipotizzare che i valori di grado tenderometrico corrispondenti a maggiore accettabilità sensoriali siano compresi fra 80 e 140, ottenuti per tempi di cottura compresi tra 5 e 15 minuti; per tempi di cottura superiori il prodotto perde consistenza, mentre per tempi inferiori il cardo potrebbe risultare troppo duro.
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