Academic literature on the topic 'Basilica di S. Giovanni in Laterano'

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Journal articles on the topic "Basilica di S. Giovanni in Laterano"

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de Blaauw, Sible. "A mediaeval portico at San Giovanni in Laterano: the Basilica and its ancient conventual building." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 299–316. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011685.

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Abstract:
UN PORTICO MEDIOEVALE A SAN GIOVANNI IN LATERANO: LA BASILICA E L'EDIFICIO CONVENTUALE ADIACENTENella campata dell'angolo nord-ovest del chiostro di S. Giovanni in Laterano in Roma, ed in un ambiente adiacente, appaiono delle vestigia di una struttura di epoca precedente a quella dell'attuale chiostro, costruito nel secondo quarto del XIII secolo. Tali resti vengono interpretati in questo articolo come appartenenti ad un portico risalente ai primi decenni del XII secolo. Esso comprendeva un colonnato di almeno cinque colonne ed era sormontato da un piano superiore dove si trovava una stanza decorata con pitture murali. Sembra che la struttura si appoggiasse sull'angolo sud-ovest della basilica, ma la sua estensione esatta resta incerta. Dal punto di vista tipologico, l'edificio appare in stretta relazione con le sale d'ingresso a colonne in case private della Roma medioevale. Una sezione specifica dell'articolo è dedicata all'esame delle fonti scritte relative a questa parte del complesso lateranense. Esse confermano una tradizionale collocazione in quest'area degli edifici adibiti a residenza per il clero della basilica. I testi liturgici testimoniano l'esistenza di un chiostro in quest'area già nel XII secolo. Le testimonianze archeologiche indicano che l'ubicazionc di questo chiostro più antico, non può avere coinciso esattamente con quella del chiostro del XIII secolo che lo sostituì. L'ipotesi che si propone qui è che il portico descritto formasse parte di un cortile a colonne che doveva servire nel XII secolo come chiostro dei canonici lateranensi.
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Zöller, Wolf. "Saeculum obscurum – der epigraphische Befund (ca. 890–1000)." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (2019): 79–114. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0007.

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Abstract:
Riassunto Questo saggio offre gli esiti di un’indagine condotta sulla produzione epigrafica della Roma altomedioevale, ponendo in particolare l’accento sugli aspetti topologici e materiali delle iscrizioni commissionate da parte dei vescovi romani e degli esponenti della nobiltà cittadina durante il X secolo. Nonostante esistano ponderosi corpora che raccolgono le iscrizioni romane, manca purtroppo a tutt’oggi una rassegna specifica della produzione epigrafica dell’Urbe per il periodo che va dall’anno 890 all’anno 1000, periodo comunemente noto come saeculum obscurum. Proprio le testimonianze epigrafiche, invece, consentono di giungere a una comprensione più profonda del linguaggio materiale e dei meccanismi di comunicazione utilizzati per la rappresentazione del potere all’interno della struttura urbana della città di Roma. Due casi di studio, riguardanti, da un lato, gli epitaffi papali conservati nella basilica di S. Pietro e, dall’altro, le iscrizioni commemorative nella basilica di S. Giovanni in Laterano dimostrano come le epigrafi siano state opportunamente ed efficacemente integrate all’interno del contesto architettonico e liturgico. Un’organizzazione più attenta dello spazio epigrafico permise infatti una interazione per così dire intensificata tra le iscrizioni e il loro contesto tanto materiale che sociale, in particolare nel momento della controversia che coinvolse papa Formoso e della ricostruzione, così carica di valori anche simbolici, della cattedrale di Roma, quando i papi rivali si misero in competizione per il controllo dello spazio urbano. Seguendo un comportamento analogo, gli esponenti dell’aristocrazia cittadina utilizzarono lastre marmoree dalle dimensioni considerevoli al fine di esibire e consolidare in forme monumentali la loro posizione politica dominante. Soprattutto i famosi Teofilatti occuparono, per così dire, le basiliche patriarcali di S. Lorenzo fuori le mura e S. Maria Maggiore per custodirvi la memoria famigliare, mentre le iscrizioni commemorative delle loro imprese edilizie attestavano il loro sforzo di ridefinire il paesaggio urbano di Roma.
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O'Regan, Noel, and Giancarlo Rostirolla. "Il Codice 59 dell'Archivio Musicale della Basilica di San Giovanni in Laterano: autografo di Giovanni Pierluigi da Palestrina." Notes 56, no. 1 (1999): 233. http://dx.doi.org/10.2307/900522.

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Levin, William R. "Monza, anno 1300: La Basilica di S. Giovanni Battista e la sua Facciata.Roberto Cassanelli." Speculum 66, no. 4 (1991): 850–52. http://dx.doi.org/10.2307/2864643.

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Štefanac, Samo. "Nekoliko bilješki o Nikoli Firentincu i nadgrobnoj ploči kanonika Sturariusa." Ars Adriatica, no. 4 (January 1, 2014): 251. http://dx.doi.org/10.15291/ars.498.

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Abstract:
A significant contribution to the oeuvre of Niccolò di Giovanni Fiorentino who, according to the sources, was active between 1464 and 1505, is the tombstone of Canon Matej Sturarius in the Church of Our Lady of Olives at Zadar, which Ivo Petricioli attributed to this sculptor. The inscription on the tombstone informs us that the canon, who was a close collaborator of Archbishop Maffeo Vallaresse, commissioned the monument while still alive but unfortunately, given that the year of his death remains unknown, this piece of information does not provide a basis for the dating of the tombstone. Nonetheless, a more detailed analysis of it yields new arguments which support a hypothesis that Niccolò di Giovanni Fiorentino developed his artistic profile in the workshop of mature Donatello. One arrives at this conclusion first and foremost by comparing the Zadar tombstone with those which were made by Donatello, for example the tombstone of Giovanni Crivelli (Rome, S. Maria in Aracoeli) and the tombstone of Pope Martin V (Rome, S. Giovanni in Laterano), while the closest parallel can be found in the tombstone of Bishop Giovanni Pecci (Siena Cathedral) which has been dated in the recent literature to the late 1540s. The tombstone of Bishop Pecci is characterized by a range of visual innovations through which the figure of the deceased and the architectural frame were designed to be seen from below and because of this, it was an important source of inspiration for many Sienese sculptors (such as Urbano da Cortona and Giovanni di Stefano) who borrowed Donatello’s composition or some of its parts for the tombstones they produced during the second half of the fifteenth century. Niccolò’s tombstone at Zadar also displays a reliance on Donatello but not as a direct copy of the constituent parts of the tombstone he made for Bishop Pecci but through the application of similar compositional principles. This is strongly implied by the motif of two crests which can be seen in the upper part of the tombstone. They were depicted in perspective in the manner of Donatello but their decorative role on the tombstone differs from those in the works of Donatello and his followers. The reliance of the Zadar tombstone on that of Bishop Pecci from Siena also opens up a possibility that Niccolò may have spent some time in Siena while Donatello was there (1457–1461) and, judging from the known chronology of his artistic activity, such a connection cannot be excluded. Because the surface of the Zadar tombstone is in a relatively poor state of preservation, the issue of whether it was made by Niccolò himself or with the help of his bottega remains open but, given that the composition is undoubtedly his, this issue remains of secondary importance.
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Russo, Eugenio. "La scultura della seconda metà del IV secolo d.C." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (February 20, 2019): 249–308. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6874.

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Abstract:
Si parte dalla scultura di Costantinopoli, che assume una propria identità non con Teodosio I come si pensa comunemente, ma con il nipote Teodosio II: la scultura di carattere mitologico, grazie alla statuetta di Cristo del Museo Nazionale Romano e alla statua di Valentiniano II, da Afrodisia, può essere attribuita, unitamente alla produzione “cristiana”, a maestranze afrodisiensi attive nella capitale. Maestranze di Afrodisia che contemporaneamente hanno lavorato a Roma: non solo per soggetti pagani, ma pure per a statuetta diCristo e per sarcofagi cristiani (come quello di Giunio Basso), tra cui spicca - come l’esemplare di più alta qualità - il sarcofago del beato Egidio in S. Bernardino a Perugia. Maestranze afrodisiensi sicuramente attive anche a Mantova per il sarcofago della cattedrale: dove tuttavia, come per i varii esemplari di Roma , vi è la compresenza di maestranze romane, italicheforse. Pure in Renania notiamo l’attività degli artefici di Afrodisia; mentre a Ravenna siamo davanti a sarcofagi importati direttamente da Costantinopoli, nella cui esecuzione si vede evidente la mano di maestranze afrodisiensi di vario livello. Per Efeso, ho rinvenuto nella città alta un capitello di pilastro di età antonina, ch’è stato in parte rilavorato in modo mimetico forse all’inizio del V secolo: è l’unico elemento nuovo tra le opere di artefici effemini finora apparso per questo periodo nella città , accanto ai capitelli della prima basilica di S. Giovanni, della”Stigengasse” e dell’edificio a ovest del Prytaneion.
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Martin, P. "The Roman Port and Fishery of Cosa: a short guide (Full text in both English and Italian)ANNA MARGUERITE McCANN78 pp., 121 illustrations, mostly colourPrice US$16.95 or ?15American Academy in Rome, 2003, available from Oxbow Books, Oxford, OX1 1HN, UK, or David Brown Book Co, PO Box 511, Oakville, CT 06779, USA; Libreria Archeologica, via di S. Giovanni in Laterano, 46 ang. Via Ostilia 2, Roma 00184, Italy." International Journal of Nautical Archaeology 32, no. 2 (2003): 265–66. http://dx.doi.org/10.1016/s1057-2414(03)00043-8.

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Gazzini, Marina. "Ospedali a Monza nei secoli VIII-XIII: spazi, uomini, istituzioni." Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie, no. 16 (February 28, 2018). http://dx.doi.org/10.54103/2611-318x/9796.

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Abstract:
Il saggio ripercorre la storia di questo importante borgo lombardo dalla prospettiva delle vicende dei numerosi hospitalia che fra V ili e XII secolo sorsero nell'area soggetta alla giurisdizione della basilica di S. Giovanni. Una densità ospedaliera tale da avvicinare Monza al rango di centro dai toni urbani anche sotto l'aspetto dell’organizzazione dell’assistenza.
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Books on the topic "Basilica di S. Giovanni in Laterano"

1

Paolo, Liverani, and Vatican City. Direzione generale dei monumenti, musei e gallerie pontificie., eds. Laterano: Scavi sotto la Basilica di S. Giovanni in Laterano. Direzione generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, 1998.

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Church, Catholic. Vetus missale Romanum monasticum lateranense: Archivii Basilicae Lateranensis : Codex A65 (olim 65). Libreria editrice vaticana, 2002.

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3

Cattani, Riccardo. Saint John Lateran, Patriarchal Basilica. Editrice TAU, 2003.

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4

Navarrini, Lucia. La cappella di San Giovanni in Laterano sotto il magistero di Annibale Zoilo. Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 1990.

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5

1946-, Russo Eugenio, ed. La basilica del Salvatore poi di S. Giovanni al Laterano cattedrale di Roma. Asset Banca, 2013.

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6

Basilica di S. Giovanni in Laterano. Archivio musicale. and Istituto di bibliografia musicale (Rome, Italy), eds. L' Archivio musicale della Basilica di San Giovanni in Laterano: Catalogo dei manoscritti e delle edizioni (secc. XVI-XX). Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2002.

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7

Donadono, Laura. La Scala Santa a San Giovanni in Laterano. Quasar, 2000.

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8

Amicis, Augusto Roca De. L' opera di Borromini in San Giovanni in Laterano: Gli anni della fabbrica (1646-1650). Edizione librerie Dedalo, 1995.

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9

Milioni, Albano. L'Arcibasilica papale del Laterano nei secoli. Quasar, 2007.

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10

Marica, Mercalli, Italy. Ministero per i beni culturali e ambientali., Museo nazionale di Castel Sant'Angelo., and Commission of the European Communities. D.G. XXIII., eds. La via francigena: Roma, la meta del viaggio. Àrgos, 1995.

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Book chapters on the topic "Basilica di S. Giovanni in Laterano"

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Pescatori, Gabriella. "Pratola Serra, Pioppi (loc.), S. Giovanni, basilica." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 2. Collège de France, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3919.

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2

Haynes, I., P. Liverani, S. Piro, and D. Zamuner. "INTEGRATED ARCHAEOLOGICAL AND GEOPHYSICAL INVESTIGATIONS TO STUDY THE AREA OF S. GIOVANNI IN LATERANO BASILICA (ROME, ITALY)." In Archaeological Prospection. Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 2013. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvjsf630.77.

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3

HATLIE, PETER. "EMPEROR CONSTANTINE (ca. 277–337, r. 324–37 CE) AT THE ARCO DI COSTANTINO, THE BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO, AND THE BASILICA DEI SANTI QUATTRO CORONATI." In People and Places of the Roman Past. Arc Humanities Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvmd83p9.15.

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"Chapter Nine. Emperor Constantine (ca. 277–337, r. 324–37 CE) at the Arco di Costantino, the Basilica di San Giovanni in Laterano, and the Basilica dei Santi Quattro Coronati." In People and Places of the Roman Past. ARC, Amsterdam University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9781942401568-012.

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VASQUEZ, DAVID DAWSON. "POPE LEO I THE GREAT (ca. 400–461, r. 440–61 CE) AT THE BASILICA DI S. PIETRO AND THE BASILICA DEI SANTI GIOVANNI E PAOLO." In People and Places of the Roman Past. Arc Humanities Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvmd83p9.8.

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"Chapter Two. Pope Leo I the Great (ca. 400–461, r. 440–61 ce) at the Basilica di S. Pietro and the Basilica dei Santi Giovanni e Paolo." In People and Places of the Roman Past. ARC, Amsterdam University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9781942401568-005.

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ROPER, GREGORY. "PHILIP NERI (1515–95 CE) AT THE CATACOMBE DI S. SEBASTIANO, THE CHIESA DI SAN GIROLAMO DELLA CARITÀ, THE BASILICA DI SAN GIOVANNI DEI FIORENTINI, AND THE CHIESA NUOVA." In People and Places of the Roman Past. Arc Humanities Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvmd83p9.21.

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"Chapter Fifteen. Philip Neri (1515–95 CE) at the Catacombe di S. Sebastiano, the Chiesa di San Girolamo della Carità, the Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, and the Chiesa Nuova." In People and Places of the Roman Past. ARC, Amsterdam University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9781942401568-018.

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