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Dissertations / Theses on the topic 'Benessere'

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1

SPATA, Pietro. "Identità, identificazione e benessere organizzativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91272.

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2

Boffi, M. "UN MODELLO PSICOSOCIALE PER LA BUONA POLITICA: DAL BENESSERE DELL¿INDIVIDUO AL BENESSERE DELLA SOCIETÀ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/164629.

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Abstract:
By means of psychological selection individuals engage in favorite activities, guided by the chance to live flow of consciousness, a complex and structured experience perceived as cognitively, emotionally and motivationally positive. Researchers define as good work an activity: excellent in quality, engaging for its practitioners (i.e. source of flow), ethically carried out. Promoting such characteristics in politics would prevent the crisis of representative democracy model. We interviewed 13 political experts to explore these dimensions in Italian politics. We administered a questionnaire to political activists (N=265) exploring wellbeing linked to political engagement. Study 1 points out 8 main aspects to describe good politics: effectiveness, additive mediation, dialogic leadership, long term vision, progressive competences, removal of corruption, instrumental power, horizontal communication. Interviewees describe good politicians referring to: good education, ambition, passion. Study 2 confirms the pertinence of flow to describe political engagement and the factors describing good politicians: competence, success, engagement. 4 types of political activists are described: technician (focused on competence, opposed to success, low rates of flow, high in cynicism), pragmatist (focused on success, pay attention to engagement, experience flow, low in cynicism), idealist (focused on engagement, highest rates of flow and the lowest of cynicism), cynic (focused on success, opposed to competence and engagement, medium rates of flow and the highest of cynicism). Italian politics, despite strong negative features, allows activists to experience positive engagement at local level, excluding cynics from important roles.
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3

Tabacchi, Chiara <1986&gt. "Connessione alla Natura e benessere psicologico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19935.

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Abstract:
Diversi studi hanno evidenziato come una maggior connessione con l’ambiente naturale possa portare molteplici benefici di tipo psico-fisico sui processi mentali, sulle funzioni cognitive, sul comportamento e sul benessere, nonché ad atteggiamenti positivi nei confronti della Natura. Attraverso questo studio si vuole approfondire se e come la presenza di aree naturali accessibili nei pressi della zona di residenza e la frequenza di visite in essi influenzi la connessione che i bambini sentono con la Natura e la loro capacità di percepirne il potenziale rigenerativo. A tale scopo, è stata condotta una valutazione su un campione di bambini residenti nelle regioni Friuli-Venezia-Giulia, Trentino-Alto-Adige e Veneto, attraverso un questionario sulla connessione che sentono con la Natura e sulla percezione del valore rigenerativo dell’ambiente, basato su scale psicometriche standardizzare e validate per bambini. Per considerare la relazione tra i risultati ottenuti dai questionari e le caratteristiche del territorio verrà analizzata tramite GIS la copertura del suolo all’interno dei confini amministrativi del comune di residenza utilizzando i dati Corine Land Cover (CLC) e l’indice ROS. L’analisi dei dati ha previsto l’elaborazione con tecniche statistiche e integrazione con geodatabase spaziali. Ad un sottogruppo di questi bambini è inoltre stata proposta una prova (CP test) che misurava la loro capacità di focus attentivo, prima e dopo un’attività svolta a contatto con la Natura. Gli obiettivi della presente tesi sono: • valutare la presenza di un’associazione ed eventualmente una correlazione tra le caratteristiche del territorio di residenza e la sensazione di connessione con la Natura nei bambini e la loro capacità di percepirne la funzione rigenerativa • verificare, attraverso CP test, l’eventuale correlazione tra performance attentiva e ambiente in cui viene svolto il test. Agli obiettivi principali si corredano delle considerazioni circa la possibilità di suggerire ulteriori traiettorie di ricerca, al fine di comprendere se l’esposizione ad ambienti naturali può favorire l’arousal attentivo nei bambini ed il mantenimento dell’attenzione, e quindi proporre attività didattiche nell’ambiente naturale per riavvicinare e riconnettere i bambini con la Natura favorendo il benessere, le prestazioni attentive e l’inclinazione ad assumere comportamenti attivi di empatia, protezione e rispetto dell’ambiente circostante.
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4

SICHERA, MICHELA. "Indicatori di benessere: teoria, misura, valore." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2015. http://hdl.handle.net/11583/2604972.

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Abstract:
POLITECNICO DI TORINO DOTTORATO DI RICERCA IN AMBIENTE & TERRITORIO INDIRIZZO ESTIMO E VALUTAZIONI ECONOMICHE TESI DI DOTTORATO XXVII ciclo Candidata: Michela Sichera INDICATORI DI BENESSERE: TEORIA, MISURA, VALORE WELL-BEING INDICATORS. THEORY, MEASURE, VALUE TUTOR: Prof. ssa Marina Bravi Abstract L’attuale fase storica, caratterizzata da una crisi economica duratura e da una diffusa incertezza nei confronti di un sistema di valori apparentemente condiviso – basato, almeno teoricamente, su equità, parità dei diritti, coesione e giustizia sociale – ha evidenziato le anomalie di un modello di sviluppo e del suo relativo apparato teorico e valutativo già in decadenza. A partire dal celebre discorso di Bob Kennedy, che nel 1968 sollevò tra i primi le criticità del PIL ˗ in grado di misurare tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta ˗ questo indicatore aveva già mostrato i propri limiti come strumento di misura parziale, capace di guardare alla crescita economica a prescindere dai benefici e dai costi ambientali e sociali. In tale direzione è parso pertinente alle peculiarità tematiche di un Dottorato in Ambiente e Territorio ˗ con un riferiemnto specifico alle discipline estimative e valutative ˗ trattare del benessere soggettivo e delle sue implicazioni valoriali. Anche in riferimento a una modalità etica e non soltanto scientifica, occorre infatti rispondere a un’urgente necessità di chiarezza e trasparenza in questo settore, che ciascuno di noi esige per sé e per la propria comunità di riferimento, a partire dalla famiglia. Si è dunque cercato di contribuire, seppur modestamente, a un dibattito che non può certo considerarsi esaurito ponendosi una precisa domanda su ciò che “urge” valutare e, di conseguenza, su ciò che si intende “valorizzare” riguardo al tema del benessere dell’individuo, a prescindere dalla sua posizione nella scala reddituale e in relazione al proprio gruppo e all’intera collettività. Ci si è dunque posti una domanda specifica riguardo la valutazione delle esternalità e il ruolo che svolge il territorio nel delimitare zone “povere” o, viceversa, “ricche” di benessere. In altre parole, ci si è interrogati sul ruolo che svolge il capitale territoriale – i cosiddetti beni pubblici locali – nel fornire all’individuo e al gruppo, non solo un ambiente fisico in cui vivere, ma anche occasioni di crescita personale e di inclusione sociale. A questa domanda ne è stata collegata una di ordine più specificamente deontologico e riguardante il tipo di contributo scientifico che un valutatore è in grado di dare al policy maker assieme a un contributo etico, segnato dalla capacità di far convergere l’attenzione su tematiche che sarebbero trascurate, se considerate solo alla luce dell’agenda politica o economica. La prassi adottata è quindi in linea con l’atteggiamento contemporaneo verso la ricerca, che spinge a indagare nuove metodologie d’azione per trovare prassi attuative più efficaci, superando i deboli legami con le politiche e i programmi e conformandosi a contesti decisionali in costante evoluzione per effetto di interazioni sociali complesse, con un’attenzione verso quei beni che determinano la qualità della vita: ambiente, salute, istruzione, servizi sociali ed educativi. Al fine di sviluppare in modo esaustivo i diversi argomenti, la tesi si è articolata in quattro capitoli: nel primo è delineata l’evoluzione storica degli indicatori di benessere e della qualità di vita, con particolare riferimento ai passaggi salienti che riguardano il dibattito sul PIL, paradigma di un confronto serrato tra sostenitori dello sviluppo economico e della crescita, da un lato, e fautori della metrica della felicità, dall’altro. Si accenna poi a sistemi di indicatori a livello territoriale, con particolare riferimento alla situazione italiana. Nel secondo capitolo si approfondisce il problema della misurazione, scorporandolo da quello della valutazione, in riferimento ai diversi tipi di indicatori, ponendo le basi per la fase sperimentale di questo lavoro. Nel terzo capitolo si tenta di richiamare la teoria alla base del concetto di benessere, con particolare riguardo a quello soggettivo e a confronto con il paradigma standard dell’utilità, dando spazio al dibattito che ha avuto per oggetto l’economia della felicità e il concetto di utilità esperita. Questo capitolo teorico funge anche da breve introduzione a quello successivo. Il quarto e ultimo capitolo illustra infatti, nel dettaglio, l’esperimento econometrico che ha come oggetto la valutazione degli effetti esterni tramite indicatori di benessere soggettivo, con particolare riferimento alla qualità ambientale e sociale. Nelle conclusioni sono riassunti, oltre che il percorso seguito, i principali risultati di questa ricerca con i suoi impatti nel campo della valutazione economica e le sue possibili evoluzioni.
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5

Pasini, Emanuele, and Elisabetta Santonocito. "Rimini: aeroporto, polo del benessere e nuova stazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9005/.

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6

Schiavon, Beatrice <1993&gt. "Il benessere dell'anziano: sociale e sanitario a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13118.

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Abstract:
L'idea di scrivere questa tesi nasce dall'esperienza di tirocinio professionalizzante di servizio sociale di 450 ore effettuata durante il percorso di studi. Avendo osservato l'area degli adulti e degli anziani, un aspetto che mi ha profondamente colpita e mi ha spinta a scrivere questa tesi è la concezione di benessere dell'anziano e della persona che hanno le diverse figure professionali che si incontrano e lavorano in équipe nel momento in cui ci si trova a dover inserire un anziano in casa di riposo. Certamente non sono tematiche sconosciute o recenti; dal punto di vista sociale se ne parla da anni e ormai è nato un pregiudizio frequente nei confronti dei medici che sembrano sempre poco collaborativi nei confronti dei servizi o, peggio ancora, pronti ad ostacolare ogni tentativo di aiuto nei confronti dell'utenza, nello specifico, dell'anziano. Sono tanti gli interrogativi che mi sono posta e a cui ho cercato di dare risposta anche intervistando alcuni medici operanti in diversi ambiti professionali come case di riposo, ospedali e studi privati. La decisione di chiedere ai professionisti del settore sanitario in prima persona di far luce sulla questione e chiarire i miei dubbi nasce dal fatto che, da questo punto di vista, la problematica non è mai stata analizzata; nessuno è mai andato da un medico per chiedere quali possono essere i limiti professionali che interferiscono nel rapporto con il settore sociale per capire fino a che punto si può dare ai medici la responsabilità della non collaborazione, come se fosse desiderata, senza prendere in considerazione il fatto che ci possano essere delle difficoltà non imputabili a un'intera categoria professionale.
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Costa, Norberto. "Disturbi alimentari e progetti di promozione del benessere." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423963.

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Abstract:
This research addresses the issue of promoting wellness regarding eating disorders through three different studies. First, a literature review of the conceptualizations of the issue from the point of view of the main psychological theories is presented. An overview of the assumptions, instruments, and intervention methodology of each formulation is also provided. Assuming the hypothesis that eating disorders represent a peculiar expression of uneasiness toward body experience, we analyse the main sociological theories that approached the study of body. This, to comprehend how the processes that inscribe social relevant meanings upon the body are generated and negotiated through interaction. Moreover, we introduce a phenomenological vision in order to raise a discourse upon the concepts suitable to investigate intersubjective corporal experience. Last, we suggest the possibility to employ the artistic medium through participated action research methodology. For this purpose, we critically reconsider: the discourse in public policy about social projects which are focused on the collaboration of artists, presumed benefits related to these and compatible methods of analysis. The first study is aimed at gathering information on projects for the promotion of wellness undertaken in Italy regarding eating disorders and to understand the organisation of the discourses of the operators involved in the study. Six interviews have been conducted with freelance professionals or those affiliated to an institution acknowledged by the national health system. The data collected is read using diatextual analysis to comprehend the organisation of discourses and the identity positioning operated through talk-in-interaction. Results highlighted that intervention by professionals is planned according to the political and economic logics that allow the recognition of the operations conducted by the so-called ‘market’ or by scientific community. The second and third studies present the data collected during two different pilot programs of wellness promotion using art techniques. In particular, drama experience have been developed as a cathartic and performative medium in order to induce benefits regarding body and relational consciousness of the participants. The first intervention has been undertaken in the area of Padua and involved three fourth-grade classes, and three sixth-grade classes and have been analyzed using Bracken’s MSCS. Results highlighted a significant improvement of self-concept regarding participants’ relational skills. The second intervention has been analysed through participatory action research methodology in order to comprehend in detail the meaning making processes regarding the body that people develop in interaction and how art may produce the benefits that emerged in the first intervention. One fifth-grade class and one seventh-grade class in the area of Modena took part in this study. Results show how double binds that limit the possibilities of expression of seventh-grade young women are generated. These impasses are self-imposed through the identification in the cultural standard of the image of women and this is reinforced through everyday interaction with young men classmates. The latter may in fact use shame instrumentally to operate an emotive power upon the other. Moreover, the adult schoolteachers concur in limiting the young women’s expression possibilities ascribing the reasons for an impaired attribution of time and space to express one’s own ideas and opinions to a their personal shortcoming. The characteristics of the activities undertaken are also analysed in order to comprehend how the benefits reported by participants are generated. We conclude by presenting the possible future developments directed to the investigation of a more effective profitable interpenetration between the artistic dimension and social research.
La presente ricerca affronta il tema della progettazione di interventi di promozione del benessere nell’ambito dei disturbi alimentari attraverso tre diversi studi. In primo luogo, si riporta una revisione delle diverse concettualizzazioni della problematica in base alle principali teorie psicologiche e le relative modalità di intervento. Assumendo l’ipotesi che i disturbi dell’alimentazione rappresentino una particolare modalità di espressione di un vissuto di disagio relativo alla propria dimensione corporea, si analizzano le principali teorie sociologiche allo scopo di comprendere i processi di significazione che si iscrivono su di essa; quindi si propone una visione fenomenologica allo scopo di individuare i concetti fondamentali che ci possano dare la possibilità di studiare il vissuto intersoggettivo corporeo in interazione. Infine, si propone la possibilità di utilizzare il medium artistico attraverso la metodologia della ricerca azione partecipata come strumento di raccolta dati e come mezzo per promuovere benessere comunitario. A questo proposito, si riconsiderano in modo critico: i discorsi di politica pubblica relativi ai progetti sociali che si avvalgono della collaborazione di artisti; i presunti benefici ad essi legati; le possibili metodologie di analisi compatibili. Il primo studio ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sui progetti di promozione del benessere svolti in Italia sul tema dei disturbi dell’alimentazione e di comprendere le modalità di organizzazione dei discorsi degli operatori del settore coinvolti nello studio. A questo scopo sono state svolte sei interviste con professionisti autonomi o affiliati a strutture riconosciute del sistema sanitario nazionale. I dati raccolti sono stati indagati utilizzando l’analisi diatestuale per comprendere le modalità di organizzazione dei discorsi e i relativi posizionamenti identitari. I risultati hanno evidenziato come la progettazione degli interventi da parte dei professionisti sia organizzata in funzione delle logiche politiche ed economiche che determinano il riconoscimento delle azioni svolte da parte del cosiddetto ‘mercato’ o della comunità scientifica. Il secondo e il terzo studio presentano i risultati raccolti durante due diversi progetti pilota di promozione del benessere utilizzando tecniche artistiche. In particolare, si è utilizzato il teatro come medium catartico e performativo allo scopo di indurre una maggiore competenza corporea e relazionale ai partecipanti. Il primo intervento è stato svolto nel territorio di Padova, ha coinvolto studenti e studentesse di tre classi quarte della scuola primaria e tre classi prime della scuola secondaria inferiore ed è stato analizzato attraverso l’utilizzo del TMA di Bracken. I risultati hanno evidenziato un miglioramento significativo nella percezione delle competenze relazionali per i/le partecipanti. Il secondo intervento è stato analizzato secondo l’impostazione metodologica della ricerca azione partecipata allo scopo di comprendere in modo approfondito: le modalità di significazione interattiva del corpo; come il medium teatrale possa promuovere i benefici emersi nel primo intervento. Sono state coinvolte una classe quinta della scuola primaria e una classe seconda della scuola secondaria inferiore nel territorio di Modena. I risultati hanno evidenziato come si generino doppi vincoli che possono limitare le possibilità di azione soprattutto per le giovani donne della classe seconda della scuola secondaria inferiore. Tali impasse sono autoimposte in funzione dell’immedesimazione nell’immaginario femminile determinato socialmente, e rinforzate nell’ambito delle interazioni quotidiane con i compagni di genere maschile. Questi ultimi infatti utilizzano la vergogna in modo strumentale come espressione di potere emotivo sull’altro. Inoltre, anche le figure educative di riferimento sembrano contribuire a limitare le possibilità espressive delle ragazze attribuendo a una loro mancanza intrinseca le ragioni di una disparità di spazi e tempi in cui possano esprimere le proprie opinioni e stati d’animo. Attraverso l’analisi è inoltre possibile comprendere quali caratteristiche delle singole attività proposte hanno permesso lo svilupparsi dei benefici intrinseci riportati dai/dalle partecipanti. Si conclude presentando i possibili sviluppi futuri orientati ad indagare una maggiore compenetrazione della dimensione artistica con l’ambito della ricerca sociale.
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SALARDI, PAOLA. "Saggio su povertà. disuguaglianza e benessere in Brasile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/229.

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Abstract:
La seguente tesi raccoglie tre saggi su povertà, disuguaglianza e benessere in brasile. il primo capitolo si concentra sull'esplorazione delle principali determinanti della disuguaglianza brasiliana. tale capitolo prima traccia un'analisi della povertà e della disuguaglianza brasiliana. successivamente si concentra sull'analisi delle principali determinanti della disuguaglianza, in particolare le differenze etniche e geografiche, applicando alcune tecniche di scomposizione del reddito. il secondo capitolo studia la povertà brasiliana focalizzandosi sulle disparità geografiche per testare se l'approccio standard di studio della povertà è sufficientemente informativo quando si analizzano popolazioni chiaramente non omogenee. i primi due capitoli applicano metodologie di misurazione e scomposizione della povertà e della disuguaglianza nell'ambito dell'approccio standard monetario . lo scopo dell'ultimo capitolo è invece proprio quello di allargare la prospettiva della nostra analisi abbracciando l'approccio delle capacità. INFATTI, il terzo capitolo si focalizza sulla costruzione del modello e sulla stima econometrica della cosiddetta functioning production function che è una relazione in grado di spiegare in che misura gli individui sono in grado di convertire le loro risorse private e pubbliche nel raggiungimento del funzionamento specifico essere in buona salute .
This thesis is a collection of three essays on poverty, inequality and well-being for Brazil. The first chapter aims at understanding the key determinants of the Brazilian inequality. this chapter firstly sketches a poverty and inequality analysis for Brazil and then investigates the main determinants of inequality, particularly racial and geographical differences, by applying several decomposition techniques. the second chapter investigates Brazilian poverty by exploiting geographical differences and questions whether the standard approach in measuring poverty is informative enough taking into consideration that the population is clearly heterogeneous. The first two chapters of this work apply techniques able to measure and decompose both poverty and inequality within the context of the standard monetary approach. The purpose of the last chapter is to enlarge the perspective of our analysis by adopting the capability approach. hence the third chapter aims to model and estimate the health functioning production function as a relation that conveys to what extent people are able to convert private and public resources into the achievement of the specific functioning being healthy .
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SALARDI, PAOLA. "Saggio su povertà. disuguaglianza e benessere in Brasile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/229.

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Abstract:
La seguente tesi raccoglie tre saggi su povertà, disuguaglianza e benessere in brasile. il primo capitolo si concentra sull'esplorazione delle principali determinanti della disuguaglianza brasiliana. tale capitolo prima traccia un'analisi della povertà e della disuguaglianza brasiliana. successivamente si concentra sull'analisi delle principali determinanti della disuguaglianza, in particolare le differenze etniche e geografiche, applicando alcune tecniche di scomposizione del reddito. il secondo capitolo studia la povertà brasiliana focalizzandosi sulle disparità geografiche per testare se l'approccio standard di studio della povertà è sufficientemente informativo quando si analizzano popolazioni chiaramente non omogenee. i primi due capitoli applicano metodologie di misurazione e scomposizione della povertà e della disuguaglianza nell'ambito dell'approccio standard monetario . lo scopo dell'ultimo capitolo è invece proprio quello di allargare la prospettiva della nostra analisi abbracciando l'approccio delle capacità. INFATTI, il terzo capitolo si focalizza sulla costruzione del modello e sulla stima econometrica della cosiddetta functioning production function che è una relazione in grado di spiegare in che misura gli individui sono in grado di convertire le loro risorse private e pubbliche nel raggiungimento del funzionamento specifico essere in buona salute .
This thesis is a collection of three essays on poverty, inequality and well-being for Brazil. The first chapter aims at understanding the key determinants of the Brazilian inequality. this chapter firstly sketches a poverty and inequality analysis for Brazil and then investigates the main determinants of inequality, particularly racial and geographical differences, by applying several decomposition techniques. the second chapter investigates Brazilian poverty by exploiting geographical differences and questions whether the standard approach in measuring poverty is informative enough taking into consideration that the population is clearly heterogeneous. The first two chapters of this work apply techniques able to measure and decompose both poverty and inequality within the context of the standard monetary approach. The purpose of the last chapter is to enlarge the perspective of our analysis by adopting the capability approach. hence the third chapter aims to model and estimate the health functioning production function as a relation that conveys to what extent people are able to convert private and public resources into the achievement of the specific functioning being healthy .
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Fustini, Mattia <1982&gt. "Struttura della fibra, benessere delle bovine e risposte produttive." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2728/1/Mattia_Fustini_tesi_dottorato.pdf.

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Fustini, Mattia <1982&gt. "Struttura della fibra, benessere delle bovine e risposte produttive." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2728/.

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Rivaroli, Valentina <1988&gt. "Esplorazione test del benessere organizzativo:Positive Psychology e vita universitaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2606.

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Zampieri, Giulia <1993&gt. "Benessere individuale ed organizzativo: il nuovo paradigma del welfare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18010.

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Abstract:
È evidente come, nel corso degli ultimi anni, sia cambiato il paradigma del sostegno alla collettività. Il sistema di welfare state, che si è realizzato in Europa occidentale dalla fine del Secondo Dopoguerra, si è indebolito al suo interno compromettendo la capacità di risposta in materia di protezione sociale spingendo i soggetti coinvolti a trovare nuovi strumenti giuridici idonei a concorrere alla sicurezza sociale. Tuttavia questi non hanno sconvolto le tutele tradizionali dello Stato, ma si sono inseriti negli spazi lasciati dal legislatore che ha taciuto a lungo sul tema e non ha saputo rispondere prontamente alle sfide del presente. In questo elaborato si tenterà di richiamare la storia del nostro sistema di previdenza, dalle sue origini alla sua più recente trasformazione, per proseguire dando attenzione al benessere organizzativo anche nella Pubblica Amministrazione, facendo emergere alcuni problemi legati alla eterogeneità degli strumenti di tutela e proponendo infine una tesi per la sfida al benessere tramite la digitalizzazione e la piattaforma Cloudify NoiPA.
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Ottavio, Francesca. "Architettura del benessere: strumenti multidisciplinari per la qualità della vita." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242738.

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Abstract:
L’architettura è al servizio dell’uomo e si interpone tra esso e l’ambiente naturale in cui si trova. Il suo scopo deve dunque tendere a massimizzare la soddisfazione delle esigenze fisiologiche e psicologiche dell’individuo. Per raggiungere tale obiettivo il progettista deve prendere in considerazione i fattori della realtà ambientale e di quella umana, che convivono e si influenzano reciprocamente all’interno di uno spazio. Il fine del presente studio è sviluppare una struttura metodologica interdisciplinare, un sussidio alla progettazione che possa generare nuove conoscenze e teorie, che dimostri come la salute e il benessere possano essere migliorati attraverso un modo di fare architettura coscienzioso e consapevole. L’uomo funge da “ponte” tra discipline apparentemente lontane ma incredibilmente vicine quali: l’architettura, l’elettromagnetismo, l’informatica, la neuroscienza, la psicologia e la cultura storico-filosofica. Dalla comparazione dei dati derivanti da un’analisi pluridisciplinare integrata nascono linee guida per una efficace riqualificazione di aree urbane e delle altre architetture, vedi l’ottimizzazione degli ambienti lavorativi e scolastici, l’umanizzazione dei reparti ospedalieri e la progettazione dell’ ambiente domestico dove l’individuo cerca protezione, sicurezza, tranquillità. Gli strumenti metodologici pluridisciplinari analizzati implicano un’ interpretazione innovativa del concetto di “architettura” e di “spazio architettonico”. La prima viene considerata come un mezzo per raggiungere l’omeostasi, il secondo come il luogo nel quale vengono create condizioni ottimali affinché l’individuo possa sentirsi a suo agio sia da un punto di vista prettamente fisico (temperatura, illuminazione, qualità dell’aria ecc.) sia dal punto di vista psicologico e sociale (ambienti che favoriscono o inibiscono possibili rapporti sociali). In sintesi, l’architettura acquisisce una funzione nuova: “produrre” benessere.
The aim of architecture is to act in the interests of man, to be between man and natural environment in which he lives. Its main aim is to maximize the satisfaction of the man’s physiological and psychological needs. The designer has to consider the environment and the human reality which coexist and influence each other within the architectural space. The purpose of this research is to develop a methodological interdisciplinary framework, a support to the design process that could generate new knowledge and theories, and proves that the health and wellbeing can be enhanced through conscious and aware projects of architecture. The man is a "bridge" between different science: architecture, electromagnetism, informatics, neuroscience, psychology and historical and philosophical culture. Comparing data of multidisciplinary analysis, guidelines arises for efficient requalification of urban areas, for the optimization of working and educational environments, for the humanization of hospital, and to design domestic space where man find protection, safety, peace. This multidisciplinary methodology considers the discipline of architecture as a means to achieve homeostasis, and it considered the architectural space as a place where it is possible to create the best conditions for the man: physical comfort (sound, light, air quality, etc..) psychological and social well-being (the space can promote or inhibit social relations): the ultimate aim of architecture is to "produce" well-being.
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Zannoni, Marina <1987&gt. "Benessere e Reddito: il dibattito sulle misure alternative al PIL." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3127.

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Abstract:
Il PIL è stato creato agli inizi del secolo scorso come strumento per analizzare l’andamento economico di un paese misurandone la capacità produttiva. Corrisponde alla produzione totale dei servizi e dei beni finali prodotti da un’ economia in un dato periodo di tempo, solitamente su base annua. Nel corso degli anni questo indicatore numerico è stato caricato di una sempre maggiore importanza tanto da non essere più uno strumento di analisi economica ma uno strumento politico e un obbiettivo da perseguire. E’ l’indicatore per eccellenza della ricchezza di una nazione e quindi del benessere dei suoi cittadini. Le critiche a questo tipo di concezione sono nate insieme al PIL stesso in quanto i suoi creatori hanno fin dall’inizio sottolineato la valenza puramente quantitativa e non qualitativa di questa misura. I critici del PIL sottolineano come questo indice sia incapace di valutare il benessere reale di una nazione. Innanzitutto non tiene conto di come la ricchezza/reddito venga redistribuita tra la popolazione; inoltre non considera una serie di aspetti che invece incidono notevolmente sulla qualità della vita dei cittadini. Per esempio non contempla l’economia sotterranea ed attività come il volontariato e non tiene conto delle esternalità negative generate dalla crescita economica come l’inquinamento. In questo senso molti studi si sono orientati alla ricerca di indicatori alternativi che vadano a sostituirsi o a integrare il PIL. Obbiettivo della mia tesi è quello di ripercorrere il dibattito relativo alle misure alternative al PIL analizzando i tratti comuni ai diversi indici alternativi proposti nel corso degli anni.
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MARINI, EMANUELA. "Genitori nella complessità: resilienza e benessere nelle allergie alimentari gravi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/104994.

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Abstract:
The food allergies are a very common illness; their incidence is increasing at around 8% of the pediatric population (Branum and Lukacs, 2009; Sicherer, 2011). The food allergies have a strong impact on the quality of life of patients and their families. The recent literature has extensively documented the impact of illness’ management; it feeds and makes chronic the feelings of uncertainty (Kemp and Hu, 2008) and insecurity (Marklund et al., 2007), the symptoms of stress and anxiety (Teufel et al., 2007), the severe limitations of daily activity (Bollinger et al ., 2006) and the social isolation (Munoz-Furlong, 2003). The psychological experience of patients and families is affected by the knowledge that, to date, the food allergy is a chronic illness; there is no cure and the dietary avoidance is the only recognized treatment. Unfortunately it does not defend the patient from the accidental ingestion, forcing him and his family to a state of constant alert. Many researches have turned their attention to the psychosocial issues related to food allergies, focusing in particular on reducing the quality of life. However, consistently with the salutogenic approach proposed by Antonovsky (1979, 1987), there is a lack of studies on the psychological dimensions that can provide support for effective adaptation to the illness. In this complexity the resilience resources of the parents may represent the crucial dimensions to face the challenges of the child’s illness. Consistently with what has been described, the main objective of this research is to explore the theme of complex parenthood in the severe food allergies; in particular, it has sought to clarify the role that the resilience resources play in promoting quality of life and well-being of parents of children suffering from this illness who are undergoing an experimental therapy: the oral desensitization (SOTI). To evaluate the efficacy of SOTI in improving the quality of life of both patients and parents and to understand the role of resilience resources during the therapy was implemented a follow-up step. To understand any specific elements of the experience connected with severe food allergies this group was compared with another group of parents facing a situation of complex parenthood caused by the diagnosis of autism spectrum syndrome son and a group of parents living the experience of normative parenthood. The applied nature of this work is highlighted by the interventions reported that integrate the research part.
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Boschetti, Valentina. "Jesolo - area "central park" centro per lo sport e il benessere." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8035/.

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Abstract:
La prima parte del volume raccoglie una serie di capitoli dedicati alla lettura ed all’analisi del territorio di Jesolo. I materiali sono stati elaborati all’interno del Laboratorio di Sintesi “I luoghi del tempo libero”, coordinato dalla prof.ssa Elena Mucelli nell’Anno Accademico 2013/14. La seconda parte del volume raccoglie i materiali dedicati all’approfondimento tematico ed alle proposte progettuali sviluppati dai singoli candidati.
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Cardinali, Silvio. "Il marketing nei servizi alla persona: il caso dei centri benessere." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242397.

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Safonte, Giuseppa Fabiola Gabriella. "L'implementazione dell'approccio territoriale e la misurabilità del benessere nelle aree rurali." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1300.

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Abstract:
La ricerca intende affrontare, con riferimento ai Programmi di Sviluppo Rurale, il rapporto tra scelte programmatorie di policy, pratiche attuative e misurazione delle performances riguardo agli obiettivi del III Asse relativo al miglioramento della qualità della vita e alla diversificazione nelle aree rurali, proponendo un modello per la valutazione degli effetti delle politiche pubbliche territoriali (sull incremento della qualità della vita) mediante un approccio metodologico che, nella prospettiva dei post-rural studies e dell ottica territorialista, sia place based. La metodologia proposta, focalizzata sulla rilevazione, a livello locale, delle dimensioni tangibili e intangibili relative al capitale territoriale, ripercorre il capability approach di Sen, volto a fornire un supporto per la progettazione e la gestione delle politiche di sviluppo rurale.
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Vecchiato, Carla Giuditta <1989&gt. "Saccharomyces boulardii e prebiotici: effetti sul benessere intestinale del cane adulto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8513/1/Tesi%20di%20dottorato_VecchiatoCG.pdf.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato si è proposta di indagare gli effetti sul microbiota intestinale del cane di diverse sostanze ad azione prebiotica, da sole o in associazione ad un ceppo di Saccharomyces boulardii. In particolare, in un primo studio, si è voluto valutare in vitro gli effetti di un ceppo di S. boulardii (SB) impiegato singolarmente o in associazione con frutto-oligosaccaridi (SB), o con lattitolo (LAC). Sono stati previsti 6 trattamenti: 1) dieta di controllo (CTRL) senza aggiunta di substrati sperimentali; 2) SB; 3) FOS; 4) LAC; 5) SB+FOS; 6) SB+LAC. I risultati ottenuti nel presente esperimento in vitro potrebbero suggerire che S. boulardii non abbia agito come probiotico, mentre i prebiotici hanno indotto variazioni positive nella composizione e nel metabolismo del microbiota fecale canino. Il secondo studio ha visto l'impiego di un modello in vitro e di uno in vivo, dove sono stati testati gli effetti sulla salute intestinale del cane di alcuni supplementi nutrizionali: mannano-oligosaccaridi (MOS), prodotti a base di parete cellulare di lievito (MOS e CW), un ceppo di Saccharomyces boulardii (SB) e, solo in vitro, frutto-oligosaccaridi (FOS), da soli e in associazione a SB. il trial in vitro ha previsto 6 trattamenti: 1) dieta di CTRL; 2) MOS; 3) CW; 4) FOS; 5) SB; 6) CW + FOS; per la prova in vivo 16 cani (8 CTRL; 8 trattati) hanno testato MOS, CW, SB dopo un periodo iniziale di adattamento alla dieta, con 3 fasi: 1) CTRL vs. MOS; 2) CTRL vs. CW; 3) CTRL vs SB, intervallate da un periodo di dieta di base. I risultati ottenuti dal modello in vitro sono contrastanti: i trattamenti hanno sia stimolato l'attività del microbiota fecale, sia hanno manifestato un'azione inibitoria. dalla prova in vivo, i supplementi non sembrano aver sortito effetti particolari sulla composizione del microbiota fecale.
Aim of the present project was the evaluation of the effects of different prebiotics and yeast strains of Saccharomyces boulardii on the intestinal ecosystem of dogs, by use of microbial and chemical analyses. In the first part of the project, the effect of S.boulardii (SB), fructo-oligosaccharides (FOS), lactitol (LAC), and their combination were evaluated. There were 6 treatments: 1) control diet with no addition of substrates; 2) SB; 3) FOS; 4) LAC; 5) SB+FOS; 6) SB+LAC. In this study, SB failed to exert any effects on the selected bacterial populations. Conversely, administration of FOS and LAC may improve canine intestinal health, reducing proteolysis and enhancing VFA production. In the second part of the project (in vitro + in vivo trial), the effects of two yeast cell wall products (MOS and CW), a yeast strain of Saccharomyces boulardii (SB) and, only in vitro, fructo- oligosaccharides (FOS) were evaluated; the in vitro trial focused on 6 treatments: 1) control diet with no addition of substrates (CTRL); 2) MOS; 3) CW; 4) FOS; 5) SB; 6) CW + FOS. the in vivo feeding trial was conducted with 16 healthy adult dogs and 3 supplements were studied: 1) MOS; 2) CW; 3) SB. This was the experimental design: 1) 28d of adaptation to the base diet; 2) 28d of treatment with 2 groups (CTRL vs. MOS); 3) 28d of treatment with 2 groups (CTRL vs. CW); 3) 28d of treatment with 2 groups (CTRL vs. SB). After each experimental phase, a 14d wash out- period was conducted with the CTRL diet. Results from the in vitro study seem to show that supplements had both inhibitory and stimulating effects on faecal bacterial populations. Results from the in vivo study failed to highlight strong effects of the tested supplements on canine intestinal microbiota.
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Papa, Elisa <1988&gt. "Non solo PIL. Il peso della cultura negli indicatori di benessere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7472.

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Abstract:
Il presente elaborato intende analizzare alcuni tra i più importanti indicatori proposti a livello sia nazionale che internazionale per la misurazione del benessere e dello sviluppo di una società. A seguito degli importanti moti rivoluzionari sociali e politici del 1968 che videro coinvolti i Paesi più sviluppati, si assiste alla nascita di un vero e proprio “movimento degli indicatori sociali” al fine di tener conto di alcuni aspetti trascurati dal PIL e dalla impostazione classica che identifica nella crescita economica il mezzo con il quale monitorare le condizioni di vita della popolazione. Attraverso un’analisi e una comparazione di questi indicatori, si intende esaminare i diversi aspetti legati al benessere e al progresso sociale: in particolare l’ambito culturale, a cui verrà dedicato un ampio spazio di approfondimento. Scopo del presente lavoro è infatti quello di valutare il peso e l’importanza che il fattore cultura ha nella costruzione di tali indicatori e all’interno delle politiche volte al miglioramento della qualità della vita dei cittadini: infatti, “una società che non riesce a sviluppare e a valorizzare la personalità dei suoi cittadini perde in competitività”.
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Spetro, Benedetta <1998&gt. "Impact Investing: analisi a ritroso, dal benessere socio-ambientale all'investimento finanziario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21871.

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Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato è quello di condurre un’analisi approfondita circa le caratteristiche, gli strumenti e le performance dell'impact investing. Nel secondo capitolo il focus sarà rivolto all'attività delle banche nel settore della finanza d'impatto, esaminando gli strumenti finanziari erogati dagli istituti di credito. Il terzo capitolo invece indagherà sulle metodologie utilizzate per misurare l'impatto ambientale e sociale, il quale è prodotto dall'impiego di capitali in progetti con ricadute positive sull'ecosistema e sulla società; saranno evidenziati punti di forza e di debolezza. Infine, nell’ultimo capitolo, attraverso un modello regressivo, verranno portate alla luce e comparate le performance degli investimenti in questione.
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Di, Sipio Annamaria. "BENESSERE ORGANIZZATIVO E RISCHI PSICOSOCIALI: CARICO LAVORATIVO E RISORSE PERSONALI POSITIVE." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3426281.

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Abstract:
This research - composed of two specific studies - is, as methodological contribution, in the framework of several surveys related to organizational well - being and psychosocial risks. In particular, it refers to work - related stress according to transactional psychological theories and Positive Psychology. Purposes of the first study are the presentation of the factorial structure (CFA) of the scales related to workload, control and four personality variables: resilience, hope, optimism and self-efficacy. Aim of the second study is to verify the presence of a higher - order factor composed of the four personal positive resources above - mentioned. The model adjustments to the data, based on the fit indices χ2, CFI (Comparative Fit Index) and SRMR (Standardized RMR), are satisfactory. Then the factorial structure of the scales and the higher - order factor are confirmed. Therefore these scales are appropriate to assess the influence of some individual characteristics - given the importance highlighted by the literature of personality variables - in the development of work - related stress.
Il presente contributo di ricerca - che si compone di due specifici studi - si inserisce come contributo metodologico nell’ambito delle numerose indagini relative alle tematiche del benessere organizzativo e dei rischi psicosociali. Si riferisce, in particolare, allo stress lavoro - correlato nell’ambito dell’approccio psicologico di tipo transazionale e della Psicologia Positiva. Gli obiettivi del primo studio consistono nella presentazione delle strutture fattoriali (CFA) delle scale relative al carico lavorativo, al controllo e a quattro variabili di personalità: la resilienza, la speranza, l’ottimismo e l’autoefficacia. Gli obiettivi del secondo studio sono volti a verificare la presenza di un fattore di ordine superiore composto dalle quattro risorse personali positive sopra richiamate. Gli adattamenti dei modelli ai dati, in base agli indici di fit χ2, CFI (Comparative Fit Index) e SRMR (Standardized RMR), risultano soddisfacenti. Vengono quindi confermate le strutture fattoriali delle scale e il fattore di ordine superiore. Tali scale appaiono dunque idonee per valutare l’influenza di alcune caratteristiche individuali - data l’importanza messa in luce dalla letteratura delle variabili personalità - nello sviluppo dello stress lavoro-correlato.
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GOTTARDO, DAVIDE. "BENESSERE ANIMALE E QUALITA' DEI PRODOTTI: RUOLO DI STRATEGIE NUTRIZIONALI INNOVATIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/545171.

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Abstract:
Una corretta nutrizione degli animali d’allevamento permette di ottenere un adeguato livello produttivo e di benessere delle specie allevate, assicurando nel contempo il raggiungimento di ottimali caratteristiche qualitative dei prodotti derivati, in modo da garantire al consumatore alimenti che soddisfino i requisiti richiesti di sicurezza e salubrità e presentino un adeguato valore nutrizionale. In questo contesto, l’applicazione di strategie nutrizionali, inclusa l’aggiunta di additivi, utilizzati per migliorare le caratteristiche nutrizionali dei mangimi, può svolgere un ruolo determinante nella moderna zootecnia e costituisce uno dei temi principali del quadro normativo dell’Unione Europea. Nel presente elaborato sono presentati quattro studi in vivo che valutano gli effetti della dieta sulle performance quanti qualitative di polli da carne e suini; in particolare si sono considerati alcuni interventi quali l’impiego di emulsionanti, di un estratto polpe di oliva ad elevato tenore di polifenoli e di un probiotico nell’intero ciclo produttivo del pollo da carne, mentre per quanto riguarda la specie suina, l’integrazione dell’estratto polpe di oliva ad elevato tenore di polifenoli ha riguardato il periodo compreso tra la fine della gestazione e lo svezzamento dei suinetti, considerati due dei momenti più delicati dell’allevamento di questa specie. La prima prova sperimentale prevedeva l’integrazione di un emulsionante sintetico a 1200 pulcini ROSS 308, equamente suddivisi in maschi e femmine e suddivisi in 4 gruppi costituiti da 12 recinti e 25 animali ciascuno. E’ stato utilizzato un disegno sperimentale multifattoriale 2x2 che permette di confrontare il trattamento alimentare (C vs T) e il sesso. L’additivo è stato somministrato in dosi di 1g/kg dal giorno 0 al giorno 12, 0,75g/kg dal giorno 12 al giorno 22 e di 0,5g/kg dal giorno 22 al termine della prova (37 giorni per le femmine e 44 per i maschi). Durante lo svolgimento della prova sono stati valutati i principali parametri produttivi (PV, IMPG, FI e ICA), mentre in fase di macellazione sono stati prelevati campioni di sangue, di tessuto epatico e del contenuto cecale per le successive analisi; è stato inoltre prelevato il petto per la determinazione della resa della carcassa e della qualità della carne. I risultati hanno mostrato che la supplementazione con emulsionante ha aumentato il peso vivo al giorno 12 (P=0.02), l’incremento ponderale nel primo periodo (0-12 giorni; P=0.06) e la resa alla macellazione (P=0.02). Relativamente alla qualità della carne, il gruppo trattato ha mostrato un significativo incremento dell’indice b* (P<0.01) e una riduzione delle perdite in cottura (P=0.03). Il trattamento con l’emulsionante ha aumentato il contenuto plasmatico di colesterolo, HDL e LDL rispetto al gruppo controllo (P<0.01; P=0.02; P<0.01, rispettivamente), mentre non sono state osservate differenze significative sulla flora microbica intestinale. A partire da campioni epatici, è stata valutata l’espressione dei geni Apo A-I e Apo B, direttamente coinvolti con il metabolismo lipidico ed è stata riscontrata una significativa up regolazione (P=0.0056) del gene Apo B nelle femmine trattate. In conclusione, sebbene il sesso e l’età degli animali rappresentino importanti variabili da considerare, l’integrazione dell’emulsionante nell'alimentazione di polli da carne è in grado di apportare interessanti modifiche sui parametri di crescita, sul metabolismo lipidico, nonché sull'espressione di alcuni geni coinvolti. La seconda prova sperimentale ha valutato gli effetti della somministrazione di un estratto polpe di oliva ad elevato tenore di polifenoli sulle performance di 720 pulcini ROSS 308 di sesso femmina. Gli animali sono stati suddivisi in quattro gruppi sperimentali, costituiti da 12 recinti e 20 soggetti ciascuno, e alimentati con 200 I.U./kg di vitamina E (T1), 1 e 5gr/kg di Ethifenol (T2 e T3, rispettivamente), titolato a 25mg/g di polifenoli totali. Durante lo svolgimento della prova sono stati valutati i principali parametri produttivi (PV, IMPG, FI e ICA), in fase di macellazione sono stati prelevati campioni di sangue, di tessuto epatico e del contenuto cecale per le successive analisi, inoltre è stato prelevato il petto per la determinazione della resa della carcassa e della qualità della carne. I risultati relativi ai parametri produttivi e alle analisi microbiologiche del cieco non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi sperimentali. Al contrario, l’integrazione dell’additivo ha modificato il parametro b*(giallo) della pelle degli animali (P=0.003). A partire da campioni di tessuto epatico prelevati è stata effettuata l’estrazione e la quantificazione dei polifenoli totali e la valutazione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo lipidico (PPAR, ATGL, ACACA, CPT-1, ACOX e FASN). Sebbene in assenza di significatività statistica (P>0.05), la concentrazione di composti fenolici presenti nel fegato rispecchia il livello crescente di integrazione; in aggiunta, è stata osservata una modificazione non significativa dell’espressione dei geni sopra riportati. In conclusione, la somministrazione dell’additivo oggetto della prova ha apportato dei lievi benefici, che tuttavia appaiono interessanti considerando il breve ciclo produttivo dei polli da carne. La terza prova sperimentale ha previsto l’integrazione dell’estratto di polpe di oliva, oggetto della precedente prova, a 18 scrofe pluripare (fase 1), omogenee per età e ordine di parto, suddivise in due gruppi sperimentali di 9 soggetti ciascuno (controllo = C e trattato = T), per un periodo di circa 40 giorni (da circa due settimane prima della data prevista del parto al termine della lattazione). Il gruppo T ha ricevuto una dieta basale (C) addizionata con l’estratto di oliva in quantità di 1,25kg/ton. Al termine della lattazione (25d), tutti i suinetti nati (n=180) sono stati suddivisi in 4 gruppi sperimentali costituiti da 45 soggetti e 9 repliche ciascuno (fase 2), per una durata di 42 giorni. I suinetti appartenenti al gruppo Ctr-Ctr, provenivano da madri C e non hanno ricevuto l’estratto, il gruppo CtrT, proveniva da scrofe controllo, ma ha ricevuto l’additivo; il gruppo T-Ctr nato da madri T non ha ricevuto l’integrazione, infine i soggetti appartenenti al gruppo T-T, nati da scrofe trattate, hanno ricevuto l’estratto di oliva. La fase 2 è stata suddivisa in due periodi (prestarter 0-14d e starter 1542d) e le diete degli animali T sono state integrate con 5,0 e 2,5kg/ton di estratto di oliva, rispettivamente nel primo e nel secondo periodo. Durante la fase 1, sono stati raccolti dati relativi alla condizione corporea e ai parametri riproduttivi delle scrofe, nonché campioni di colostro, per determinare la concentrazione totale di polifenoli e la capacità antiossidante dello stesso. Durante lo svolgimento della fase 2 sono stati invece valutati i principali parametri produttivi dei suinetti (PV, IMPG, FI e ICA). I risultati relativi alla fase 1 non hanno mostrato differenze significative in seguito all'integrazione dell’estratto; tuttavia i parametri produttivi e riproduttivi del gruppo T sono risultati superiori. Per quanto riguarda le analisi del colostro, il potere antiossidante delle scrofe trattate era statisticamente più elevato (P=0.05) rispetto al gruppo C, sebbene la concentrazione di polifenoli totali non ha riportato variazioni significative tra i due gruppi (P>0.05). La fase 2 ha presentato dei risultati più interessanti; il gruppo T-Ctr ha mostrato un maggiore peso vivo al giorno 42 (P=0.03) e un maggior IMPG nel secondo periodo (14-42d) e come media complessiva (0-42d) (P=0.03 e P=0.05, rispettivamente) rispetto al gruppo Ctr-T. Inoltre, l’indice di conversione alimentare (ICA), la resa alimentare e la resa alla trasformazione del gruppo T-Ctr hanno riportato valori statisticamente significativi (P0.01) rispetto agli altri gruppi sperimentali. In conclusione, l’integrazione dell’estratto oggetto della prova ha mostrato i migliori risultati sulle performance dei suinetti, sottolineando l’importanza del latte materno come veicolo di sostanze funzionali e suggerendo possibili effetti benefici del composto d’interesse sulle condizioni generali di salute degli animali; tuttavia l’impiego di estratti vegetali in alimentazione animale presenta un quadro molto complesso, caratterizzato dalla presenza e dall’interazione di molti fattori differenti. La quarta prova sperimentale ha valutato gli effetti della somministrazione di un probiotico costituito da Lactobacillus farmaciminis e L. rhamnosus sulle performance produttive di 960 pulcini ROSS 308 di sesso maschile per una durata di 48 giorni. Gli animali sono stati suddivisi in 4 gruppi sperimentali, costituiti da 12 recinti e 20 soggetti ciascuno; i 3 gruppi trattati (T1, T2 e T3) erano alimentati con una dieta base (CTR) integrata con 600, 400 e 200g/ton di probiotico, rispettivamente. Durante lo svolgimento della prova sono stati valutati i principali parametri produttivi (PV, IMPG, FI e ICA); mentre in fase di macellazione è stato prelevato il petto per la determinazione della resa della carcassa. I risultati relativi alle performance di crescita non hanno evidenziato differenze significative per i parametri analizzati, inoltre, non è stata osservata alcuna differenza statistica per quanto riguarda i rilievi alla macellazione, resa e peso del petto (P>0.05). Per concludere, la somministrazione del probiotico oggetto della prova non ha modificato i parametri considerati, tuttavia non sono da escludere possibili effetti dell’additivo sulla modulazione della flora microbica intestinale e sulle proprietà qualitative delle carni. In tal senso, saranno necessari ulteriori e più approfonditi studi per analizzare le conseguenze sul metabolismo generale di animali a rapida crescita. Analizzando i risultati ottenuti nelle prove sperimentali, è possibile affermare che l’integrazione di sostanze ad azione benefica nell’alimentazione degli animali da reddito è in grado non solo di modificare in maniera significativa i principali parametri di crescita degli stessi e la qualità dei prodotti destinati al consumatore, ma anche di migliorare le condizioni generali di benessere e influenzare positivamente l’equilibrio intestinale degli stessi.
Optimal animal nutrition allows adequate productive performance and correct welfare conditions of livestock species; moreover, it ensures animal’s products with high-quality characteristics that meet safety and security requirements for the consumers and guarantees a suitable nutritional value. In this context, the application of nutritional strategies, including the supplementation of additives, used to improve feed nutrition, may play a significant role in livestock production; it also represents an important issue in the regulatory framework of the European Union. In this paper, four in vivo trials are presented to evaluate the dietary effects on the quali-quantitative performance of broiler chickens and pigs. In particular, the use of synthetic emulsifiers, a polyphenols-enriched olive pulp extract and a probiotic was considered in the whole production cycle of broiler chicken. Whereas, the polyphenol-enriched olive pulp extract was added in the diet of sows and piglets to investigate the positive effects of this supplementation in two critical moments of the productive system of this species: the peripartum of the sows and the weaning of piglets. In the first experimental trial, a total of 1200 one-day-old ROSS 308 broiler chicks were assigned to four experimental groups consisting of 15 pens with 25 birds per pen. A 2×2 factorial design was applied to compare the different dietary treatments [control diet (CTR) or diet supplemented with AVI-MUL TOP (AMT) at 1g/kg from d 0 to 12, 0.75g/kg from d 12 to 22 and 0.5g/kg from d 22 to 44] and gender. Growth performance (BW, ADG, FI and FCR) were determined on days 0, 12, 22, 37 and 44 for males. One female chick (day 37) and one male chick (day 44) from each pen were chosen on BW basis and slaughtered to collect blood, liver samples and caecum content and to determine the dressing and breast muscle percentages. AMT supplementation increased BW on day 12 (P=0.02), ADG from day 0 to 12 (P<0.05), ADFI from day 12 to 22 (P=0.06). Moreover AMT supplementation reduced FCR from days 0 to 44 (P<0.05) in males. Dietary AMT significantly increased the b* index (yellowness) (P<0.01) and reduced cooking loss (P=0.03). The emulsifier also increased plasma cholesterol, HDL and LDL content compared to the control (P<0.01, P=0.02, P<0.01, respectively), while no significant differences were observed on intestinal microbial flora among treatments. The expression of Apo A-I and Apo B lipid metabolism related genes was evaluated from the liver samples and a significant up regulation (P=0.0056) of the Apo B gene was found in AMT females chicks. In conclusion, the supplementation of AMT may have a beneficial effect on the growth performance, lipid metabolism and meat quality of broiler chicks. The second experimental trial evaluated the dietary effects of a polyphenol-enriched olive pulp extract on 720 one-day old ROSS 308 female chicks, equally assigned to four experimental groups consisting of 12 pens and 20 animals each. The dietary treatments were control diets (CTR) or diet supplemented with 200 IU/kg of vitamin E (T1), 1 and 5 g/kg of Ethifenol (T2 and T3, respectively). The substance in exam had a total polyphenols concentration of 25mg/g. Growth performance (BW, ADG, FI and FCR) were determined on days 0, 10, 20 and 35. At the end of the trial, one female chick was chosen from each pen on BW basis and slaughtered to collect blood, liver samples and caecum content and to determine the dressing and breast muscle percentages. The supplementation of the olive pulp extract did not show any significant differences (P>0.05) on the growth parameters and caecum microbiological analysis among the groups; while the dietary supplementation significantly improved the b* index (yellowness) of animal skin (P=0.003). The extraction and quantification of total polyphenols and the expression of some lipid metabolism related genes (PPARα, ATGL, ACACA, CPT-1, ACOX and FASN) were performed from hepatic samples. The hepatic concentration of phenolic compounds did not show any statistical differences (P>0.05) among the groups, although it reflects the supplementation level. No statistical differences were also found in the gene expression. In conclusion, the olive pulp extract showed minor benefits on the growth performances, which however appear interesting considering the short production cycle of these animals. The third experimental trial was divided into two phases to investigated the effects of the polyphenolsenriched olive pulp extract supplementation on the performance of sows and piglets. During phase 1, 18 multiparous sows, homogeneous by age and birth order, were assigned to two experimental groups of 9 animals each. The dietary treatment were control diet (C) or diet supplemented with 1.25kg/ton of olive pulp extract (T). The compound of interest was added to the diet for a period of about 40 days (from two weeks before the expected date of birth to the end of lactation). Body condition and reproductive parameters were analyzed and colostrum samples were collected to determine the total polyphenols concentration and the antioxidant activity. In phase 2, 180 newborn piglets, homogeneous by body weight, were assigned to four experimental groups consisting of 45 animals and 9 replicates each. The Ctr-Ctr piglets were born from control sows and did not receive the extract, the Ctr-T group was composed by control sow’s piglets who received the compound; the T-Ctr piglets group was born from treated sows and they did not receive the olive pulp extract and the T-T group was composed by treated sow’s piglets who received the extract. Phase 2 was divided into two periods (prestarter from d 0 to 14 and starter from d 15 to 42) and dietary treatments were control diet (Ctr) and diet supplemented with 5.0 and 2.5kg/ton of olive pulp extract (T) in the first and second period, respectively. Growth performance (BW, ADG, FI and FCR) were determined on days 0, 14 and 42. The supplementation did not show any significant differences (P>0.05) in phase 1; however, it was observed that the body condition and reproductive parameters of the treated animals were higher than the control group. The antioxidant activity of T sows was statistically higher (P=0.05), although the total polyphenol concentrations did not show significant variations (P>0.05) between the two groups. In phase 2, the T-Ctr group showed higher body weight at day 42 (P=0.03) and higher ADG during the second period (14-42d) and overall (0-42d) (P=0.03 and P=0.05, respectively) compared to the other groups. Moreover, FCR, carcass yield and transformation yield of the T-Ctr group were statistically significant (P≤0.01) compared to the other experimental groups. In conclusion, the supplementation of the compound of interest showed the best results on the piglets’ performance, underlining the importance of milk as a vehicle of functional substances and suggesting possible beneficial effects on the general health conditions. In the fourth experimental trial, a total of 960 one-day-old ROSS 308 male broiler chicks were assigned to four experimental groups consisting of 12 pens with 20 animals per pen.The dietary treatments were control diet (CTR) and diet supplemented with 600, 400 and 200g/t of METALACT (T1, T2 and T3, respectively). The probiotic additive was composed by a mixture of Lactobacillus pharmacimis and L. rhamnosus and supplemented for a period of 48 days. Growth performance (BW, ADG, FI and FCR) were determined on days 0, 11, 22 and 48. At the end of the trial, one chick from each pen was chosen on BW basis and slaughtered to determine the dressing and breast muscle percentages. The METALACT supplementation did not showed any significant differences (P>0.05) on the growth parameters investigated. In conclusion, the probiotic did not modify the growth performance, but it is not possible to exclude possible beneficial effects on modulation of the microbial intestinal flora and on the qualitative properties of the meat. The overall results showed that the dietary supplementation of beneficial substances is not only able to significantly modify the animal’s growth performance and the quality of the products, but it is also able to improve the general welfare conditions and the intestinal balance of the livestock species.
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ZINI, PAOLA. "CRESCITA UMANA E BENESSERE ORGANIZZATIVO NUOVE PROSPETTIVE DI PEDAGOGIA DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1373.

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Abstract:
La ricerca si propone di delineare alcune proposte pedagogico-educative per il benessere organizzativo. Per raggiungere tale obiettivo è stato necessario rilevare i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, rintracciando le trasformazioni che accomunano tra loro i diversi paesi europei. Inoltre, al fine di ricuperare uno sguardo pedagogico sul lavoro, è stata effettuata una riflessione, movendo dai classici della pedagogia per mettere in luce alcune categorie che risultano essere ancora attuali per leggere il lavoro. La ricerca si avvale dei risultati emersi da tre analisi di caso svolte con imprese eccellenti ubicate nella provincia di Brescia e fortemente impegnate a sempre più migliorare la relazione con i loro stakeholder interni ed esterni.
The research’s aim is to give some educational proposals in order to improve the well being at work. In order to achieve this aim, it has been detected how the world of work is changing. However, to be able to look the work from a pedagogical point of view, I have made a reflection studying the education’s classical authors, in order to find some categories, that are useful to understand the work. For this research I have made 3 case studies in excellent companies in Brescia, engaged to improve the relations with their internal and external stakeholders.
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ZINI, PAOLA. "CRESCITA UMANA E BENESSERE ORGANIZZATIVO NUOVE PROSPETTIVE DI PEDAGOGIA DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1373.

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Abstract:
La ricerca si propone di delineare alcune proposte pedagogico-educative per il benessere organizzativo. Per raggiungere tale obiettivo è stato necessario rilevare i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, rintracciando le trasformazioni che accomunano tra loro i diversi paesi europei. Inoltre, al fine di ricuperare uno sguardo pedagogico sul lavoro, è stata effettuata una riflessione, movendo dai classici della pedagogia per mettere in luce alcune categorie che risultano essere ancora attuali per leggere il lavoro. La ricerca si avvale dei risultati emersi da tre analisi di caso svolte con imprese eccellenti ubicate nella provincia di Brescia e fortemente impegnate a sempre più migliorare la relazione con i loro stakeholder interni ed esterni.
The research’s aim is to give some educational proposals in order to improve the well being at work. In order to achieve this aim, it has been detected how the world of work is changing. However, to be able to look the work from a pedagogical point of view, I have made a reflection studying the education’s classical authors, in order to find some categories, that are useful to understand the work. For this research I have made 3 case studies in excellent companies in Brescia, engaged to improve the relations with their internal and external stakeholders.
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Fraioli, Chiara. "Criteri e soluzioni per migliorare il benessere e comfort negli ambienti ospedalieri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Le strutture ospedaliere sono degli ambienti di cura il cui obiettivo principale è la salute del paziente. Poichè gli spazi e le loro caratteristiche condizionano la relazione tra l’individuo e l’ambiente, è fondamentale che anche, e soprattutto, negli spazi di cura vengano assicurate condizioni di benessere e comfort degli utenti, cercando di rispettare le loro esigenze psicologiche ed emotive, anche allo scopo di favorire il successo delle terapie. L’obiettivo della mia tesi è quello di definire una linea guida che individui i possibili interventi da apportare alle strutture ospedaliere per poter migliorare le condizioni di benessere e comfort di tutti gli individui che la frequentano: i pazienti prima di tutto, ma anche i loro familiari, il personale sanitario, i visitatori. La prima fase della ricerca è stata dedicata ad inquadrare la realtà ospedaliera, delineando per punti salienti l’evoluzione che ha subito, soprattutto negli ultimi 3 secoli, in particolare per quanto concerne il rapporto fra modalità terapeutiche e spazi ad esse funzionali. La seconda fase si è concentrata sul paziente, per capire quali esigenze abbia, che percezioni possa avere dell’ambiente che lo circonda e quali sono i fattori che lo influenzano, nelle diverse situazioni-tipo che oggi si riscontrano più frequentemente (pazienti acuti, sub-acuti, degenti ordinari, riabilitazione) La terza fase affronta i possibili interventi da apportare ad una struttura ospedaliera, secondo un approccio che punta a: • Individuare le principali esigenze di benessere ( Termo-igrometrico, acustico, luminoso e visivo ) differenziandole per tipologia di paziente/reparto; • Per ciascuna di esse, evidenziare almeno i principali ambiti (spazi, superfici e percorsi) che interagiscono con l’esigenza • Individuare esempi di miglioramento già realizzati mettendoli a confronto e cercando di classificare gli interventi per tipologia e effetti
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Viggiani, Roberta <1974&gt. "La determinazione del cortisolo nel pelo per la valutazione del benessere animale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/810/1/Tesi_Viggiani_Roberta.pdf.

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Abstract:
La definizione di “benessere animale” e le modalità di determinazione di tale parametro sono ancora ampiamente dibattute. C’è, però, una generale concordanza sul fatto che una condizione di malessere dia origine a variazioni fisiologiche e comportamentali che possono essere rilevate e misurate. Tra i parametri endocrini, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e quindi ritenuto indicatore ideale di benessere, benché debba essere utilizzato con cautela in quanto un aumento dei livelli di questo ormone non si verifica con ogni tipo di stressor. Inoltre, si deve considerare che la raccolta del campione per effettuare le analisi, spesso implica il confinamento ed il contenimento degli animali e può essere, quindi, essa stessa un fattore stressante andando ad alterare i risultati. Alla luce delle suddette conoscenze gli obiettivi scientifici di questa ricerca, condotta sul gatto e sul cane, sono stati innanzitutto validare il metodo di dosaggio di cortisolo dal pelo e stabilire se tale dosaggio può rappresentare un indicatore, non invasivo, di benessere dell’animale (indice di “stress cronico”). In seguito, abbiamo voluto individuare i fattori di stress psico-sociale in gatti che vivono in gattile, in condizioni di alta densità, analizzando i correlati comportamentali ed ormonali dello stress e del benessere in questa condizione socio-ecologica, ricercando, in particolare, l’evidenza ormonale di uno stato di stress prolungato e la messa in atto di strategie comportamentali di contenimento dello stesso e il ruolo della marcatura visivo-feromonale, inoltre abbiamo effettuato un confronto tra oasi feline di diversa estensione spaziale per valutare come varia lo stress in rapporto allo spazio disponibile. Invece, nel cane abbiamo voluto evidenziare eventuali differenze dei livelli ormonali tra cani di proprietà e cani di canili, tra cani ospitati in diversi canili e tra cani che vivono in diverse realtà familiari; abbiamo voluto valutare gli effetti di alcuni arricchimenti sui cani di canile ed, infine, abbiamo analizzato cani sottoposti a specifici programmi si addestramento. Il primo importante ed originale risultato raggiunto, che risponde al primo obiettivo della ricerca, è stato la validazione del dosaggio radioimmunologico di cortisolo in campioni di pelo. Questo risultato, a nostro avviso, apre una nuova finestra sul campo della diagnostica endocrinologica metabolica. Attualmente, infatti, il monitoraggio ormonale viene effettuato su campioni ematici la cui raccolta prevede un elevato stress (stress da prelievo) per l’animale data l'invasività dell'operazione che modifica l’attività di ipotalamo-ipofisi-surrene e, dunque, provoca repentine alterazioni delle concentrazioni ormonali. Questa metodica offre, quindi, il vantaggio dell’estrema semplicità di raccolta del campione e, in più, il bassissimo costo del materiale utilizzato. Dalle ricerche condotte sui gatti di gattile sono scaturite preziose indicazioni per future indagini sullo stress e sul comportamento sociale felino. I risultati dell’analisi congiunta del comportamento e delle concentrazioni ormonali hanno evidenziato che la disponibilità di postazioni di marcatura visivo-feromonale ha un effetto positivo sia sugli indicatori comportamentali, sia su quelli ormonali di stress. I risultati dell’analisi delle concentrazioni di cortisolo, derivanti dal confronto tra sette oasi feline di diversa estensione spaziale hanno permesso di evidenziare un aumento dei livelli dell’ormone inversamente proporzionale allo spazio disponibile. Lo spazio disponibile, però, non è l’unico fattore da prendere in considerazione al fine di assicurare il benessere dell’animale infatti, nelle colonie che presentavano instabilità sociale e variabilità territoriale il cortisolo aveva valori elevati nonostante le notevoli disponibilità di spazio. Infine, si è potuto costatare come anche lo stare appartati, aumenti proporzionalmente con l’aumentare dello spazio. Questo comportamento risulta essere molto importante in quanto mitiga lo stress ed è da prendere in considerazione nell’allestimento di colonie feline. Infatti, nelle colonie di dimensioni ridotte dove lo stress è già alto, l’impossibilità dei soggetti di appartarsi può contribuire a peggiorare la situazione; ecco perché si dovrebbero creare luoghi artificiali per fornire ai gatti la possibilità di appartarsi, magari sfruttando gli spazi sopraelevati (tetti, alberi, ecc.). Per quanto riguarda il confronto tra cani di proprietà e cani di canile non sono state evidenziate differenze significative nei livelli di cortisolo nel pelo mentre abbiamo rilevato che quest’ultimi sono influenzati dalla disponibilità di spazio: infatti sia i cani di proprietà che vivevano in giardino, sia i cani dei canili che praticavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel pelo più bassi rispetto, rispettivamente, ai cani di proprietà che vivevano in appartamento o appartamento/giardino e a quelli di canile che non praticavano lo sgambamento. L’arricchimento ambientale fornito ai cani di canile ha esercitato un’influenza positiva riducendo i livelli di cortisolo e migliorando la docilità dei soggetti, favorendone un’eventuale adozione. Si è inoltre messo in luce che i programmi di addestramento, eseguiti con tecniche “gentili”, non comportano situazioni stressanti per l’animale e aiutano i cani ad esprimere doti di equilibrio che rimarrebbero altrimenti celate dagli aspetti più istintivi del carattere. D’altra parte, l’impegno agonistico prima di una competizione e il livello di addestramento raggiunto dai cani, influenzano le concentrazioni di cortisolo a riposo e durante l’esercizio fisico. Questi risultati possono sicuramente dare utili suggerimenti per la gestione e la cura di gatti e cani al fine di migliorarne le condizioni di benessere.
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Viggiani, Roberta <1974&gt. "La determinazione del cortisolo nel pelo per la valutazione del benessere animale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/810/.

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La definizione di “benessere animale” e le modalità di determinazione di tale parametro sono ancora ampiamente dibattute. C’è, però, una generale concordanza sul fatto che una condizione di malessere dia origine a variazioni fisiologiche e comportamentali che possono essere rilevate e misurate. Tra i parametri endocrini, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e quindi ritenuto indicatore ideale di benessere, benché debba essere utilizzato con cautela in quanto un aumento dei livelli di questo ormone non si verifica con ogni tipo di stressor. Inoltre, si deve considerare che la raccolta del campione per effettuare le analisi, spesso implica il confinamento ed il contenimento degli animali e può essere, quindi, essa stessa un fattore stressante andando ad alterare i risultati. Alla luce delle suddette conoscenze gli obiettivi scientifici di questa ricerca, condotta sul gatto e sul cane, sono stati innanzitutto validare il metodo di dosaggio di cortisolo dal pelo e stabilire se tale dosaggio può rappresentare un indicatore, non invasivo, di benessere dell’animale (indice di “stress cronico”). In seguito, abbiamo voluto individuare i fattori di stress psico-sociale in gatti che vivono in gattile, in condizioni di alta densità, analizzando i correlati comportamentali ed ormonali dello stress e del benessere in questa condizione socio-ecologica, ricercando, in particolare, l’evidenza ormonale di uno stato di stress prolungato e la messa in atto di strategie comportamentali di contenimento dello stesso e il ruolo della marcatura visivo-feromonale, inoltre abbiamo effettuato un confronto tra oasi feline di diversa estensione spaziale per valutare come varia lo stress in rapporto allo spazio disponibile. Invece, nel cane abbiamo voluto evidenziare eventuali differenze dei livelli ormonali tra cani di proprietà e cani di canili, tra cani ospitati in diversi canili e tra cani che vivono in diverse realtà familiari; abbiamo voluto valutare gli effetti di alcuni arricchimenti sui cani di canile ed, infine, abbiamo analizzato cani sottoposti a specifici programmi si addestramento. Il primo importante ed originale risultato raggiunto, che risponde al primo obiettivo della ricerca, è stato la validazione del dosaggio radioimmunologico di cortisolo in campioni di pelo. Questo risultato, a nostro avviso, apre una nuova finestra sul campo della diagnostica endocrinologica metabolica. Attualmente, infatti, il monitoraggio ormonale viene effettuato su campioni ematici la cui raccolta prevede un elevato stress (stress da prelievo) per l’animale data l'invasività dell'operazione che modifica l’attività di ipotalamo-ipofisi-surrene e, dunque, provoca repentine alterazioni delle concentrazioni ormonali. Questa metodica offre, quindi, il vantaggio dell’estrema semplicità di raccolta del campione e, in più, il bassissimo costo del materiale utilizzato. Dalle ricerche condotte sui gatti di gattile sono scaturite preziose indicazioni per future indagini sullo stress e sul comportamento sociale felino. I risultati dell’analisi congiunta del comportamento e delle concentrazioni ormonali hanno evidenziato che la disponibilità di postazioni di marcatura visivo-feromonale ha un effetto positivo sia sugli indicatori comportamentali, sia su quelli ormonali di stress. I risultati dell’analisi delle concentrazioni di cortisolo, derivanti dal confronto tra sette oasi feline di diversa estensione spaziale hanno permesso di evidenziare un aumento dei livelli dell’ormone inversamente proporzionale allo spazio disponibile. Lo spazio disponibile, però, non è l’unico fattore da prendere in considerazione al fine di assicurare il benessere dell’animale infatti, nelle colonie che presentavano instabilità sociale e variabilità territoriale il cortisolo aveva valori elevati nonostante le notevoli disponibilità di spazio. Infine, si è potuto costatare come anche lo stare appartati, aumenti proporzionalmente con l’aumentare dello spazio. Questo comportamento risulta essere molto importante in quanto mitiga lo stress ed è da prendere in considerazione nell’allestimento di colonie feline. Infatti, nelle colonie di dimensioni ridotte dove lo stress è già alto, l’impossibilità dei soggetti di appartarsi può contribuire a peggiorare la situazione; ecco perché si dovrebbero creare luoghi artificiali per fornire ai gatti la possibilità di appartarsi, magari sfruttando gli spazi sopraelevati (tetti, alberi, ecc.). Per quanto riguarda il confronto tra cani di proprietà e cani di canile non sono state evidenziate differenze significative nei livelli di cortisolo nel pelo mentre abbiamo rilevato che quest’ultimi sono influenzati dalla disponibilità di spazio: infatti sia i cani di proprietà che vivevano in giardino, sia i cani dei canili che praticavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel pelo più bassi rispetto, rispettivamente, ai cani di proprietà che vivevano in appartamento o appartamento/giardino e a quelli di canile che non praticavano lo sgambamento. L’arricchimento ambientale fornito ai cani di canile ha esercitato un’influenza positiva riducendo i livelli di cortisolo e migliorando la docilità dei soggetti, favorendone un’eventuale adozione. Si è inoltre messo in luce che i programmi di addestramento, eseguiti con tecniche “gentili”, non comportano situazioni stressanti per l’animale e aiutano i cani ad esprimere doti di equilibrio che rimarrebbero altrimenti celate dagli aspetti più istintivi del carattere. D’altra parte, l’impegno agonistico prima di una competizione e il livello di addestramento raggiunto dai cani, influenzano le concentrazioni di cortisolo a riposo e durante l’esercizio fisico. Questi risultati possono sicuramente dare utili suggerimenti per la gestione e la cura di gatti e cani al fine di migliorarne le condizioni di benessere.
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TRENTINI, GIULIA ELENA. "Natura e psicologia: un approccio ortoterapico per la promozione del benessere psicologico." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1276571.

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Abstract:
Attualmente l’interesse nei confronti della relazione tra la natura ed il benessere umano è aumentato e molte discipline stanno investigando l’influenza che la natura esercita sulla salute degli esseri umani, sia fisica sia psicologica. L’esposizione ad un ambiente naturale ad esempio, è risultata essere una pratica utile nel miglioramento dei livelli di attenzione così come nell’abbassamento dei livelli di stress. Anche l’ortoterapia, nello specifico, utilizza attività di cura delle piante come terapia non farmacologica associata per il miglioramento della salute fisica e mentale. Lo scopo del presente dottorato industriale è studiare nuove modalità di promuovere il benessere psicologico tramite l’esposizione ad ambienti naturali e l’utilizzo di pratiche di ortoterapia, considerando la relazione tra l’esposizione di un individuo all’ambiente naturale e la sua salute psicologica. Nella prima parte dell’elaborato è presentata una revisione sistematica della letteratura unita ad un’analisi relativa al contesto specifico del centro di apprendimento in cui si è svolta la ricerca (contesto psico-educativo, tipo di utenza, necessità di utenti e professionisti, ecc…). Sono successivamente illustrate le fasi di progettazione e realizzazione di due spazi outdoor all’interno del centro, adatti ad accogliere vari tipi di attività ortoterapiche, includendo sessioni di psicoterapia ed insegnamento all’aperto. La seconda parte dell’elaborato illustra tre progetti paralleli con lo scopo comune di promuovere le attività outdoor ed esplorare in un secondo momento le possibili conseguenze sulla salute psicologica. Per prima cosa, sfruttando lo spazio del centro, sede dell’intera ricerca, è stata progettata e realizzata una struttura esterna adatta ad ospitare sedute di psicoterapia rivolte principalmente a pazienti adolescenti ed adulti. Parallelamente, è stato progettato e realizzato un giardino attrezzato pensato per gli utenti più piccoli, che permette di insegnare abilità outdoor, proporre giochi funzionali in contesto naturale e fare un programma di orto didattico. Infine è stata proposta a vari professionisti impegnati nel benessere psicologico, una valutazione sotto forma di questionario online anonimo, che prende in considerazione i benefici percepiti dal terapista, relativi a se stesso ed al paziente, durante una pratica di psicoterapia outdoor. Questa pratica, detta walk and talk, consiste nell’effettuare una sessione di terapia all’aperto e letteralmente “parlare e camminare insieme”. lo scopo dell’investigazione è molteplice: in primo luogo promuovere la scelta di un contesto outdoor da parte dei professionisti, fornire a professionisti e clienti nuove forme di sperimentazione all’interno del percorso di terapia ed infine raccogliere l’opinione dei terapisti stessi relativa ai benefici percepiti, così da poter valutare eventuali miglioramenti al protocollo attualmente in uso. I vari progetti iniziati all’interno dell’azienda saranno mantenuti attivi anche nel corso dei prossimi due anni almeno ed i dati raccolti saranno confrontati con quelli ottenuti dalle sessioni illustrate nel presente elaborato. I risultati attesi relativi al benessere psicologico sono di un aumento dei livelli del benessere relazionati sia all’esposizione di soggetti e professionisti ad un ambiente naturale sia alla realizzazione di terapie in contesto outdoor.
Currently, the interest in the relationship between nature and human well-being has increased and many disciplines are investigating the influence nature has on human health, both physical and psychological. Exposure to a natural environment, for example, proved to be a useful practice in improving attention levels as well as in lowering stress levels. Horticultural therapy also uses plant care activities as a non-pharmacological therapy associated for the improvement of physical and mental health. The aim of this industrial doctorate is to study new ways of promoting psychological well-being through exposure to natural environments and the use of orthotherapy practices, considering the relationship between an individual’s exposure to the natural environment and his psychological health. In the first part of this dissertation is presented a systematic review of literature and is also shown an analysis of the specific context of the learning center where the research was carried out (psycho-educational context, type of users, needs of users and professionals, etc...) The design and construction of two outdoor spaces inside the center are illustrated, suitable to accommodate various types of orthotherapeutic activities, including sessions of psychotherapy and outdoor teaching. The second part of the paper illustrates three parallel projects with the common aim of promoting outdoor activities and exploring at a later stage the possible consequences on psychological health. First, using the space of the center was designed and built an external structure suitable for hosting psychotherapy sessions, primarily aimed at adolescent and adult patients. At the same time, an equipped garden has been designed and built for younger users, allowing them to teach outdoor skills, propose functional games in a natural context and make a didactic vegetable garden program. Finally, an evaluation in the form of an anonymous online questionnaire, which takes into account the benefits perceived by the therapist, relating to himself and the patient, has been proposed to various professionals engaged in psychological well-being, during an outdoor psychotherapy practice. This practice, called walk and talk, consists of performing an outdoor therapy session and literally "talking and walking together". The aim of the investigation is manifold: firstly, to promote the choice of an outdoor environment by professionals, provide professionals and clients with new forms of experimentation within the therapy path and finally collect the opinion of the therapists themselves on the perceived benefits, so as to evaluate any improvements to the protocol currently in use. The various projects initiated within the company will be kept active over the next two years at least and the data collected will be compared with those obtained from the sessions illustrated in this paper. The expected results related to psychological well-being are an increase in levels of well-being related both to the exposure of individuals and professionals to a natural environment and to the implementation of therapies in the outdoor context.
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FERRARI, LAURA. "IDENTITA' ETNICA E BENESSERE DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI IN ADOZIONE INTERNAZIONALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1210.

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Abstract:
La tesi si focalizza sui processi di costruzione dell’identità in adolescenti e giovani adulti in adozione internazionale analizzandone l’influenza sul benessere. L’approccio quantitativo e l’assunzione di una prospettiva familiare caratterizzano l’impianto di ricerca dei quattro studi che compongono questa ricerca. Il primo studio tratteggia un quadro della famiglia adottiva di fronte all’adolescenza dei figli adottivi prendendone esaminandone dimensioni specifiche a livello individuale, relazionale e sociale. Il secondo studio identifica una tipologia identitaria di adottati alla luce dei pattern di identificazione etnica e nazionale che discrimina rispetto alla qualità della relazione familiare, benessere e motivazioni identitarie dell’adottato. Il terzo studio evidenzia l’influenza di alcune variabili familiari e sociali sui processi identitari degli adottati ed analizza come i diversi esiti identitari siano legati al benessere. Il quarto studio si focalizza sulla socializzazione culturale e la percezione di discriminazione quali predittori della costruzione dell’identità etnica in Italia e negli U.S.A, mettendo in evidenza aspetti comuni e differenze culturali specifiche. Dai risultati emerge che il legame tra il benessere e la capacità di confrontarsi con la duplice appartenenza al proprio gruppo etnico e al nuovo contesto sociale di appartenenza. I genitori assumono un ruolo fondamentale nel sostenere tale processo tramite le strategie di socializzazione culturale.
This work is focused on the identity process among adolescents and young adults internationally adopted and their well-being. The four studies that compose this dissertation are characterize by the quantitative approach and the assumption of a family perspective. The first study explore well-being, ethnic identity, family relations and the perception of social context among adoptees and their parents. The second study identifies a type of identity of adoptees for different patterns of ethnic identification and national. The type of adoptees shows differences with respect to the quality of family relations, well-being and multiple motives on identity construction. The third study develops a model of the explanatory factors determining the adoptees well-being; it confirms the influence of some family and social variables on identity processes and assess whether adoptees’ identity is related to psychosocial well-being. The fourth study is focused on the perception of cultural socialization and discrimination as predictors of ethnic identity in Italy and the USA, highlighting common aspects and specific cultural differences. The results show that family relations and the degree of integration between two cultural identities are important protective factors for psychosocial adjustment and well-being of adoptees. Parents play a vital role in supporting this process through cultural socialization strategies.
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FERRARI, LAURA. "IDENTITA' ETNICA E BENESSERE DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI IN ADOZIONE INTERNAZIONALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1210.

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Abstract:
La tesi si focalizza sui processi di costruzione dell’identità in adolescenti e giovani adulti in adozione internazionale analizzandone l’influenza sul benessere. L’approccio quantitativo e l’assunzione di una prospettiva familiare caratterizzano l’impianto di ricerca dei quattro studi che compongono questa ricerca. Il primo studio tratteggia un quadro della famiglia adottiva di fronte all’adolescenza dei figli adottivi prendendone esaminandone dimensioni specifiche a livello individuale, relazionale e sociale. Il secondo studio identifica una tipologia identitaria di adottati alla luce dei pattern di identificazione etnica e nazionale che discrimina rispetto alla qualità della relazione familiare, benessere e motivazioni identitarie dell’adottato. Il terzo studio evidenzia l’influenza di alcune variabili familiari e sociali sui processi identitari degli adottati ed analizza come i diversi esiti identitari siano legati al benessere. Il quarto studio si focalizza sulla socializzazione culturale e la percezione di discriminazione quali predittori della costruzione dell’identità etnica in Italia e negli U.S.A, mettendo in evidenza aspetti comuni e differenze culturali specifiche. Dai risultati emerge che il legame tra il benessere e la capacità di confrontarsi con la duplice appartenenza al proprio gruppo etnico e al nuovo contesto sociale di appartenenza. I genitori assumono un ruolo fondamentale nel sostenere tale processo tramite le strategie di socializzazione culturale.
This work is focused on the identity process among adolescents and young adults internationally adopted and their well-being. The four studies that compose this dissertation are characterize by the quantitative approach and the assumption of a family perspective. The first study explore well-being, ethnic identity, family relations and the perception of social context among adoptees and their parents. The second study identifies a type of identity of adoptees for different patterns of ethnic identification and national. The type of adoptees shows differences with respect to the quality of family relations, well-being and multiple motives on identity construction. The third study develops a model of the explanatory factors determining the adoptees well-being; it confirms the influence of some family and social variables on identity processes and assess whether adoptees’ identity is related to psychosocial well-being. The fourth study is focused on the perception of cultural socialization and discrimination as predictors of ethnic identity in Italy and the USA, highlighting common aspects and specific cultural differences. The results show that family relations and the degree of integration between two cultural identities are important protective factors for psychosocial adjustment and well-being of adoptees. Parents play a vital role in supporting this process through cultural socialization strategies.
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ANDOLFI, VALENTINA RITA. "BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA: teorie e modelli di intervento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/30474.

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Abstract:
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3).
The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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ANDOLFI, VALENTINA RITA. "BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA: teorie e modelli di intervento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/30474.

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Abstract:
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3).
The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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CANNAVICCI, CHIARA. "Il Colore come Bene Culturale nell’Architettura. Cromie per il benessere nell’ospedale umanizzato." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2543422.

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Abstract:
Da tema antico connotante l’architettura, fino alla più viva attualità, il colore continua a essere un campo di indagine non sufficientemente indagato, soprattutto in campi di rilevante interesse come i Beni Culturali Architettonici e (per altri versi) gli spazi e i luoghi delle strutture ospedaliere. Luce e colore hanno da sempre costituito un binomio imprescindibile nel progetto d’architettura, città e paesaggio, sebbene non sempre pensati e progettati in termini cólti e consapevoli. Dall’antichità fino alla contemporaneità, il colore non solo è stato scelto secondo scopi ornamentali, simbolici, rappresentativi o sentimentali ma anche per rispondere a precise esigenze percettive d’insieme. Gli argomenti di questa tesi fanno riferimento a un preciso ambito disciplinare: la Percezione e Comunicazione Visiva nonché la Teoria e storia della Rappresentazione, intesi come fenomeno complesso. Si parte infatti dalla convinzione, ribadita in precedenza che il Colore costituisca una dimensione originale della “cultura della visione”, caratterizzata da una forte trasversalità che rende possibili molteplici accostamenti con campi del sapere scientifico e artistico. A tal proposito si propone in questa sede una possibile connessione tra ambiti disciplinari apparentemente differenti ma intrinsecamente connessi: Teorie del Colore e Percezione visiva a confronto con aspetti propri della Psicologia del colore e della Neuroestetica. Come ricorda Pastoreau «il Colore è per essenza un terreno transdocumentale e transdisciplinare»: in questa ricerca si configura come l’elemento comune di uno studio interdisciplinare, capace di cogliere le relazioni che intercorrono tra le relative Teorie sviluppate nel tempo, progetto cromatico (dalla tradizione fino alla contemporaneità) e risvolti culturali e psicologici che ne derivano, con particolare riferimento ai luoghi di cura nel più ampio contesto del processo di umanizzazione degli stessi.
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Pederzoli, Gian Luca. "Rigenerazione e Wellbeing: riqualificazione urbana per il benessere del cittadino. Focus Quartiere Navile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Nella vita di tutti i giorni conduciamo una vita immersa nel grigio delle strade e nella velocità degli spostamenti. Diventiamo una mera figura qualunque, senza identità e perdiamo di vista la nostra vera natura. Le metropoli ci costringono a rimanere ingabbiati in trappole sociali, dimenticando ciò che per noi è davvero importante, trascinando l’intera popolazione verso un declino dello stile di vita e del benessere. Le complicanze derivate da queste dinamiche urbane, ci hanno costretto ad abbandonare ciò che è stato nella nostra storia l’ habitat principale: l’ambiente naturale. Milioni di studi hanno ribadito l’importanza di trascorrere del tempo a contatto con la natura, fornendo dati scientifici che attestano effetti positivi sul corpo ma soprattutto sulla mente. Attraverso l’analisi della letteratura, si cerca di creare delle linee guida che mettano al primo posto il benessere dell’uomo-cittadino, con il preciso scopo di fornire una boccata d’ossigeno e un momento di evasione dallo stress ossidativo quotidiano. Risulta fondamentale indagare le criticità nella vita del cittadino, soprattutto nel rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale, differenziando l’investigazione, coerentemente con l’eterogeneità della popolazione. L’obiettivo è creazione di uno spazio comunitario che possa alleviare le dinamiche feroci che stanno rendendo la vita in città sempre più difficile. Oggi la necessità principale diventa rigenerare, rinascere e ricordare quello che eravamo, considerando un nuovo panorama di tecnologie che, anche se colpevole di questo smarrimento di identità, può aiutare nella riuscita del progetto. La tesi, partendo dalla proposta europea del progetto H2020, si prefigge di ricongiungere l’ambiente naturale e l’uomo all’interno del paradigma urbano, e grazie alla conoscenza approfondita del territorio e della popolazione, si propone di progettare nuove aree verdi urbane e riqualificare il patrimonio naturale esistente.
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MASCINO, LAURA. "Spazi abitabili: declinazione in spazi e misure delle idee di bisogno e benessere." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/11578/278512.

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DAVI', Michele. "FUMATORI E MARATONETI. STILI DI VITA OPPOSTI PER IL BENESSERE PSICO-FISICO DELL'UOMO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90991.

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Rainisio, N. "NATURE DEL BENESSERE. GLI EFFETTI PSICOLOGICI DELL'AMBIENTE NATURALE IN UNA PROSPETTIVA BIO-CULTURALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173988.

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Abstract:
The research in Environmental Psychology stated that visit or simply perceive natural landscapes is clearly linked with some positive psychological outcomes on stress, attention restoration, cognitive functioning. These effects have been poorly investigated in wider perspective, favouring a limited evolutionary orientation that attempting to establish universal processes. Our contribution criticizes this mainstream view, suggesting that the results of recent researches indicate the relevance of other factors: positive emotions, identification and place attachment, optimal experiences, social ties, cultural belonging. A new bio-cultural framework is proposed, linking these different factors in a systemic perspective, encompassing natural areas, evolutionary needs, positive place experiences and cultures. The model is tested by two studies. The first states the importance of attachment, familiarity and flow in influencing the preferences for different biomes and their perceived restorativeness. The second replicates the first introducing as a causal factor the cultural differences between two groups.
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MONZANI, DARIO. "Il ruolo dell'ottimismo disposizionale nel perseguimento di obiettivi personali: implicazioni per il benessere." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/28424.

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Dispositional optimism, defined as a positive expectancies for the future (Scheier & Carver, 1985; Scheier, Carver, & Bridges, 1994), predict engagement and effort across multiple contexts and life circumstances. Moreover, optimistic expectations that events will turn out for the better are incentives to initiate and persevere when people face with challenges in pursuing relevant personal goals. Dispositional optimism is also determinant when people have to cope with adversities and relevant difficulties (Affleck, Tennen, & Apter, 2002; Carver et al., 1994; Curbow, Somerfield, Baker, & Wingard, 1993; Fitzgerald, tennen, Affleck, & Pransky, 1993; Litt, Tennen, Affleck, & Klocks, 1992; Scheier et al, 1989). Nevertheless, only a few studies analyzed explicitly the influence of dispositional optimism on the whole process from establishing to concrete pursuing of personal goals (Jackson, Weiss, Lundquist, & Soderlind, 1992; Segerstrom & Solberg Nes, 2006). At the same time, several empirical evidences have shown that personal goals play an important role in determining people’s subjective well-being. Individual personal goals may be distinguished in terms of several characteristics; among them, goal expectancy, as a perceived probability of goal achievement, and value attributed to goal are important predictors of active effort and rate of progress in the goals pursuit. Moreover, it has been demonstrated that perceived progresses, goal value and conflict among goals influence individual life satisfaction and experiences of positive and negative affects (Brunstein, 1993; Emmons, 1986; Segerstrom & Solber Nes, 2006). Aims of the current contribution are to analyze the role of dispositional optimism in pursuing important personal goals and, at the same time, to investigate the consequent influences on individual subjective well-being. Results of a first study which involved 283 young adults showed important relationships among optimistic expectancies, short- and mid-term personal goal pursuit and subjective well-being. Specifically, dispositional optimism predicted effort, goal conflict, and expectancies about goal achievement. Moreover, pursuing important personal goals of short- and mid-term promote experiences of subjective well-being. In particular, positive affects are influenced by dispositional optimism, perceived progresses, and value attributed to goal. Finally, results highlighted not significant differences in well-being due to the pursuing of different typologies of goals. A second longitudinal study substantially replicated these results. This study involved 143 young adults. Similarly to the first study, optimistic expectancies played an important role in goal pursuing and personal goals exerted positive significant influences on subjective well-being. Furthermore, results showed that the beneficial effects of high perceived progresses are stable and lasting over time: the amount of progresses in the goals pursuing influenced life satisfaction and positive affects one month apart. Finally, also in this study we found no differences in subjective well-being due to the pursuing of different typologies of goals. In conclusion, these studies highlighted the relevant influence of dispositional optimism on several aspects of goals pursuing. Moreover, we found positive effects of positive goal pursuing on subjective well-being.
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PREMI, MICHELE. "SVILUPPO DELL'INDICE DI BENESSERE SDIB PER BOVINE DA LATTE FINALIZZATO ALL'OTTIMIZZAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/67852.

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Abstract:
Dalla panoramica dei sistemi di valutazione del Benessere Animale (BA) si evince che si basa su molteplici indicatori diretti ed indiretti, ma per tutti i sistemi esaminati non vi è mai la possibilità di confermare la stima di benessere con metodi di riferimento oggettivi ed indipendenti. Inoltre, i vari sistemi, pur volendo stimare un dato oggettivo del BA, rispondono a specifiche categorie sociali: opinione pubblica (es. Welfare Quality), politica amministrativa (es. IBA), allevatori (es. FARM, IBS e SDIB), consumatori (FARM, Welfare Quality). Un sistema realmente olistico al momento non esiste, in quanto in relazione all’esigenza principale che deve soddisfare, si tende a semplificare la valutazione omettendo alcuni aspetti significativi. Lo scopo generale di questa attività di ricerca è stato quello di evolvere un sistema di valutazione del BA (modello SDIB) realizzato presso il Dipartimento DIANA di Piacenza, rivolto agli allevamenti in prima istanza, quale strumento di innovazione dell’impresa zootecnica, ma nel pieno rispetto delle normative, della sensibilità sociale e delle istanze etiche. L’obiettivo principale è stato quello di sviluppare un software, denominato IDEAL, dedicato al modello di valutazione SDIB. È stata valutata l’eventuale ridondanza degli indicatori di benessere inclusi nel modello, entro una adeguata popolazione di allevamenti della pianura padana e dello stato dell’Oregon. Inoltre, SDIB ha mostrato incoraggianti risultati circa il suo utilizzo come strumento di valutazione di fattori sovra-aziendali, sono infatti state eseguite valutazioni in gruppi di allevamenti caratterizzati da differenze produttive, e gestionali (es. sistema biologico vs convenzionale; adesione al disciplinare del Grana Padano vs Parmigiano Reggiano; sistema padano vs sistema Oregon) per valutare l’eventuale incidenza sul livello di BA. Applicando questa metodologia l’investigazione di tali fattori esula dalle mode del momento; al contrario, privilegia la risposta degli animali per tali fattori. Nei confronti eseguiti, è stata riscontrata per tutti i gruppi di aziende una elevata variabilità relativa al livello di BA, dimostrando come disciplinari o sistemi di allevamento diversi, non siano da soli, sufficienti a garantire un ottimale livello di BA. Un secondo obiettivo del progetto si è concentrato sullo studio di valori di riferimento ematici nelle varie fasi di lattazione, per fornire una maggiore oggettività ai sistemi di valutazione del BA con dati indipendenti. Pertanto, si sono eseguiti prelievi ematici nelle categorie di allevamento più rappresentative delle bovine durante il ciclo produttivo (asciutta, immediato post-parto, fine del primo mese di lattazione e lattazione avanzata) appartenenti ad allevamenti con un buon livello di benessere in tutti i cluster di SDIB, una adeguata alimentazione in tutte le fasi ed ottimi standard di strutture ed attrezzature, con lo scopo di identificare i livelli di riferimento di vari indicatori fisiologici. Per le 4 fasi sono pertanto stati individuati nuovi range di riferimento che potranno essere usati per validare i vari sistemi di valutazione del BA.
The overview of Animal Welfare (AW) assessment systems shows that it is based on multiple direct and indirect indicators, but for all systems examined, there is never the possibility of confirming the welfare estimate with objective and independent reference methods. Even though the various systems want to estimate an objective data of animal welfare, they respond to specific social categories: public opinion (e.g., Welfare Quality), administrative policy (e.g., IBA), breeders (e.g., FARM, IBS and SDIB), consumers (FARM, Welfare Quality). At the moment, there is no truly holistic system; in relation to the main need to satisfy, there is a tendency to simplify the evaluation by omitting some significant aspects. The general aim of this research activity was to evolve an animal welfare evaluation system (SDIB model), that has been carried out at the DIANA Department of Piacenza. Firstly, this system is suggested for farms as a tool for innovation of the livestock enterprise, but in full compliance with the regulations, social sensitivity, and ethical requirements. The main objective was to develop a software, called IDEAL, dedicated to the SDIB evaluation model. The possible redundancy of the welfare indicators included in the model was evaluated within an adequate population of farms in the Po Valley and in the State of Oregon. In addition, SDIB has shown encouraging results about its use as a tool for the evaluation of extra company factors. In fact, some evaluations have been carried out in groups of farms characterized by differences in production and management (e.g., biological system vs. conventional, adherence to Grana Padano Disciplinary vs. Parmigiano Reggiano Disciplinary, Po Valley system vs. Oregon system) to assess the possible impact on the level of AW. Applying this methodology, the investigation of these factors goes beyond the current trends. On the contrary, it favors the animals' response to these factors. With regard to the comparisons carried out, a high variability relative to the level of animal welfare has been found for all groups of farms, demonstrating how different disciplines or farming systems are not sufficient to ensure an optimal level of AW, if not related to something else. A second objective of the project was to study blood reference values at the various stages of lactation in order to provide greater objectivity to the AW assessment systems with independent data. Therefore, blood samples were taken from the most representative categories of cows during the production cycle (dry, immediate post-partum, end of the first month of lactation and advanced lactation) belonging to herds with a good level of welfare in all SDIB clusters, adequate feeding at all stages and excellent standards of facilities and equipment, with the aim of identifying the reference levels of various physiological indicators. For the 4 phases, new reference ranges have been identified, and they can be used to validate the various assessment systems of the AW.
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PREMI, MICHELE. "SVILUPPO DELL'INDICE DI BENESSERE SDIB PER BOVINE DA LATTE FINALIZZATO ALL'OTTIMIZZAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/67852.

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Abstract:
Dalla panoramica dei sistemi di valutazione del Benessere Animale (BA) si evince che si basa su molteplici indicatori diretti ed indiretti, ma per tutti i sistemi esaminati non vi è mai la possibilità di confermare la stima di benessere con metodi di riferimento oggettivi ed indipendenti. Inoltre, i vari sistemi, pur volendo stimare un dato oggettivo del BA, rispondono a specifiche categorie sociali: opinione pubblica (es. Welfare Quality), politica amministrativa (es. IBA), allevatori (es. FARM, IBS e SDIB), consumatori (FARM, Welfare Quality). Un sistema realmente olistico al momento non esiste, in quanto in relazione all’esigenza principale che deve soddisfare, si tende a semplificare la valutazione omettendo alcuni aspetti significativi. Lo scopo generale di questa attività di ricerca è stato quello di evolvere un sistema di valutazione del BA (modello SDIB) realizzato presso il Dipartimento DIANA di Piacenza, rivolto agli allevamenti in prima istanza, quale strumento di innovazione dell’impresa zootecnica, ma nel pieno rispetto delle normative, della sensibilità sociale e delle istanze etiche. L’obiettivo principale è stato quello di sviluppare un software, denominato IDEAL, dedicato al modello di valutazione SDIB. È stata valutata l’eventuale ridondanza degli indicatori di benessere inclusi nel modello, entro una adeguata popolazione di allevamenti della pianura padana e dello stato dell’Oregon. Inoltre, SDIB ha mostrato incoraggianti risultati circa il suo utilizzo come strumento di valutazione di fattori sovra-aziendali, sono infatti state eseguite valutazioni in gruppi di allevamenti caratterizzati da differenze produttive, e gestionali (es. sistema biologico vs convenzionale; adesione al disciplinare del Grana Padano vs Parmigiano Reggiano; sistema padano vs sistema Oregon) per valutare l’eventuale incidenza sul livello di BA. Applicando questa metodologia l’investigazione di tali fattori esula dalle mode del momento; al contrario, privilegia la risposta degli animali per tali fattori. Nei confronti eseguiti, è stata riscontrata per tutti i gruppi di aziende una elevata variabilità relativa al livello di BA, dimostrando come disciplinari o sistemi di allevamento diversi, non siano da soli, sufficienti a garantire un ottimale livello di BA. Un secondo obiettivo del progetto si è concentrato sullo studio di valori di riferimento ematici nelle varie fasi di lattazione, per fornire una maggiore oggettività ai sistemi di valutazione del BA con dati indipendenti. Pertanto, si sono eseguiti prelievi ematici nelle categorie di allevamento più rappresentative delle bovine durante il ciclo produttivo (asciutta, immediato post-parto, fine del primo mese di lattazione e lattazione avanzata) appartenenti ad allevamenti con un buon livello di benessere in tutti i cluster di SDIB, una adeguata alimentazione in tutte le fasi ed ottimi standard di strutture ed attrezzature, con lo scopo di identificare i livelli di riferimento di vari indicatori fisiologici. Per le 4 fasi sono pertanto stati individuati nuovi range di riferimento che potranno essere usati per validare i vari sistemi di valutazione del BA.
The overview of Animal Welfare (AW) assessment systems shows that it is based on multiple direct and indirect indicators, but for all systems examined, there is never the possibility of confirming the welfare estimate with objective and independent reference methods. Even though the various systems want to estimate an objective data of animal welfare, they respond to specific social categories: public opinion (e.g., Welfare Quality), administrative policy (e.g., IBA), breeders (e.g., FARM, IBS and SDIB), consumers (FARM, Welfare Quality). At the moment, there is no truly holistic system; in relation to the main need to satisfy, there is a tendency to simplify the evaluation by omitting some significant aspects. The general aim of this research activity was to evolve an animal welfare evaluation system (SDIB model), that has been carried out at the DIANA Department of Piacenza. Firstly, this system is suggested for farms as a tool for innovation of the livestock enterprise, but in full compliance with the regulations, social sensitivity, and ethical requirements. The main objective was to develop a software, called IDEAL, dedicated to the SDIB evaluation model. The possible redundancy of the welfare indicators included in the model was evaluated within an adequate population of farms in the Po Valley and in the State of Oregon. In addition, SDIB has shown encouraging results about its use as a tool for the evaluation of extra company factors. In fact, some evaluations have been carried out in groups of farms characterized by differences in production and management (e.g., biological system vs. conventional, adherence to Grana Padano Disciplinary vs. Parmigiano Reggiano Disciplinary, Po Valley system vs. Oregon system) to assess the possible impact on the level of AW. Applying this methodology, the investigation of these factors goes beyond the current trends. On the contrary, it favors the animals' response to these factors. With regard to the comparisons carried out, a high variability relative to the level of animal welfare has been found for all groups of farms, demonstrating how different disciplines or farming systems are not sufficient to ensure an optimal level of AW, if not related to something else. A second objective of the project was to study blood reference values at the various stages of lactation in order to provide greater objectivity to the AW assessment systems with independent data. Therefore, blood samples were taken from the most representative categories of cows during the production cycle (dry, immediate post-partum, end of the first month of lactation and advanced lactation) belonging to herds with a good level of welfare in all SDIB clusters, adequate feeding at all stages and excellent standards of facilities and equipment, with the aim of identifying the reference levels of various physiological indicators. For the 4 phases, new reference ranges have been identified, and they can be used to validate the various assessment systems of the AW.
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Talmi, Alessandro. "Sviluppo di un applicativo web real-time orientato al benessere cognitivo di un team." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21607/.

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Abstract:
L'elaborato discute lo studio del problema, la modellazione, l'implementazione e la validazione di un sistema informativo volto a migliorare il benessere cognitivo di un team di lavoratori. Attraverso dei caschetti neurali, capaci di effettuare un elettroencefalogramma in real time, lo stato cognitivo di ogni componente del team viene elaborato e, tramite algoritmi, vengono estrapolate metriche di facile comprensione; tali risultati verranno mostrati in tempo reale su una dashboard ad un Team manager che, coerentemente ai dati ottenuti, prenderà decisioni volte a motivare i lavoratori o a concedergli maggiore riposo. Il sistema sarà di tipo distribuito in quanto collaboreranno molteplici sottosistemi, principalmente sviluppati utilizzando tecnologie web.
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Magnani, Martina. "Spazi in/di attesa per una nuova socialità a supporto del benessere del cittadino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24763/.

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Abstract:
Il lavoro parte da un’esperienza iniziata durante il tirocinio presso il Centro Antartide di Bologna. Il progetto nasce nel quartiere Borgo Stazione di Udine e vuole proporre un servizio che, innestandosi nel tessuto urbano della zona, vada a supportare ed incrementare il benessere a 360 gradi del cittadini attraverso: - Il recupero di spazi dismessi all’interno del quartiere - La proposta di attività volte al mantenimento di uno stile di vita sano e attivo - Il supporto e la consulenza in tema di burocrazia sanitaria - Sviluppo di spazi generativi - Interventi nel tessuto urbano attraverso la co-progettazione con i cittadini Il lavoro si è sviluppato secondo differenti fasi che hanno permesso di creare un’analisi approfondita dell’area in oggetto. La prima fase ha previsto un’azione di mappatura e ascolto al fine di approfondire il quadro conoscitivo esistente e i portatori di interesse attivi sul territorio. A questo è seguita l’attivazione di momenti di incontro e confronto per conoscere le potenzialità e criticità. Si è, poi, passati a una fase di indagine e analisi conoscitiva al fine di approfondire gli aspetti quantitativi/reali e quelli qualitativi/percettivi. Questa fase ha visto la realizzazione di un questionario da inviare e far compilare alla popolazione al fine di indagare la loro percezione del quartiere oggetto di studio. Una volta raccolti i dati le due modalità di indagine, quella qualitativa e quella quantitativa, sono state sovrapposte per offrire una lettura complessa e completa al fine di mettere in luce l’allineamento o meno fra il percepito e il reale. Infine si è passati alla fase di progettazione vera e propria. Durante questa fase è stato fondamentale il confronto e il dialogo sia con l’unità operativa di Udine Città Sane, sia con le varie realtà associative attive sul luogo. Si sono, quindi delineate azioni al fine di proporre services e attività volte a ridisegnare insieme le funzionalità dello spazio urbano in un ottica di benessere.
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Leonìdou, Anastasia. "Lumin. Le interfacce neurali al servizio del benessere psicofisico del Medico di Medicina Generale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La tecnologia raggiunge livelli esponenziali di sofisticatezza giorno dopo giorno. Il cervello, che ancora oggi è avvolto da un alone di mistero, dischiude pian piano il suo funzionamento grazie a tecnologie come l'elettroencefalografia (EEG) e le interfacce cervello-macchina, che rendono possibile la traduzione di impulsi elettrici in un codice comprensibile grazie agli algoritmi. Con il presente elaborato ci si pone l'obiettivo di aprire una nuova finestra all'applicazione degli algoritmi elaborati dall'azienda cesenate Vibre srl, presso la quale è stato svolto un tirocinio per la prova finale. Fare della tecnologia uno strumento di indagine è forse uno degli obiettivi più rilevanti della ricerca scientifica contemporanea. Applicarla per il miglioramento del benessere psicofisico umano, lo è ancor di più, trattandosi di una delle variabili più negativamente colpite dall'emergenza sanitaria. Infatti, l'elaborato finale presenta Lumin, un servizio dedicato ai Medici di Medicina Generale (MMG), figura medica particolarmente tendente al distress lavorativo, che desidererebbero una guida nel percorso di miglioramento del proprio benessere psicofisico. Lumin, avvalendosi della tecnologia delle interfacce cervello-macchina e dell'elettroencefalografia, consente all'utente target di dedicarsi giornalmente al proprio benessere attraverso la pratica di quattro tecniche di rilassamento. Queste, la cui efficacia è comprovata scientificamente, accompagnano gradualmente il MMG verso uno stile di vita più attivo. Per l'ideazione di tale progetto di prodotto-servizio, ci si è posti la sfida di elaborare un modo efficace per sfruttare la suddetta tecnologia grazie al costante supporto dell'azienda Vibre srl, che in questo lungo percorso ha svolto l'importante ruolo di mentore esperto in tale settore.
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Nicolai, Renato <1963&gt. "La qualità del servizio sportivo come strumento di miglioramento del benessere psico-fisico dell'utente." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1953/1/Nicolai_Renato_Tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca approfondisce le modalità  di applicazione degli standard di qualità  nell'ambito del servizio sportivo, qualità  certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità  ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività  sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità  nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà  sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società  certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità  del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività  motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità  del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità  degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità  hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società  sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità  (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Nicolai, Renato <1963&gt. "La qualità del servizio sportivo come strumento di miglioramento del benessere psico-fisico dell'utente." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1953/.

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Abstract:
La ricerca approfondisce le modalità  di applicazione degli standard di qualità  nell'ambito del servizio sportivo, qualità  certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità  ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività  sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità  nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà  sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società  certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità  del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività  motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità  del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità  degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità  hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società  sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità  (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Boccuzzi, Rosalba <1977&gt. "Effetti del fotoperiodo artificiale sul benessere e sulle prestazioni produttive del suino pesante italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2661/1/boccuzzi_rosalba_tesi.pdf.

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Boccuzzi, Rosalba <1977&gt. "Effetti del fotoperiodo artificiale sul benessere e sulle prestazioni produttive del suino pesante italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2661/.

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Fonti, Lorena <1989&gt. "Un'idea di benessere. Un'idea di città. Rimini Venture 2027, il Piano Strategico di Rimini." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5939.

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Abstract:
La tesi verte sui modelli di città contemporanea e sulla discussione filosofica ed economica attorno alle città del benessere. Ci si interroga sui modelli urbani neoliberisti e su quelli del futuro. Si analizza nel caso specifico il piano strategico di Rimini e se ne evidenziano le peculiarità e il background culturale che lo ha generato. Ci si interroga sull'idea di benessere, come sia cambiata nel tempo, cosa comporti, quali siano le sue caratteristiche e chi la definisca. Ci si chiede se la Rimini del piano strategico possa essere un modello alternativo, esportabile e da imitare in Italia.
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