Academic literature on the topic 'Biblioteca botanica'

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Journal articles on the topic "Biblioteca botanica"

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Banfi, Enrico, and Agnese Visconti. "The history of the Botanic Garden of Brera during the Restoration of the Austrian Empire and the early years of the Kingdom of Italy." Natural History Sciences 1, no. 2 (November 24, 2014): 81. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2014.203.

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Abstract:
Here, we reconstruct the history of the Botanic Garden of Brera of Milan from the Restoration of the Austrian Empire up to the early years of the Kingdom of Italy, when in 1863 the garden passed hands from the Liceo di Sant’Alessandro to the Istituto Tecnico Superiore of Milan. The reconstruction is based mostly on unpublished documentation preserved at the Archivio di Stato of Milan, the Biblioteca Braidense of Milan, the libraries of the Museo di Storia Naturale of Milan and the Archivio di Stato of Milan, the Archivio del Liceo Classico Statale Cesare Beccaria of Milan, the historical archives of the Politecnico of Milan, the Biblioteca di Biologia Vegetale, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, University of Turin, the Autografoteca Botanica of the Botanical Garden of the University of Modena, and the library of the Botanical Garden of the University of Padova. Overall, the period was one of slow decline for the Botanic Garden of Brera, against which successive directors – namely, Antonio Bodei, Francesco Enrico Acerbi, Giuseppe Balsamo Crivelli, Vincenzo Masserotti and Giustino Arpesani – combatted in vain. In particular, Balsamo Crivelli fought with great passion for many years to keep the level of the Botanic Garden of Brera at a satisfactory level, but he did not achieve the desired aim. However, he complied a partial list of the garden’s plants, of which an updated version is presented here.
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Banfi, Enrico, and Agnese Visconti. "L’Orto di Brera alla fine della dominazione asburgica e durante l’età napoleonica." Natural History Sciences 154, no. 2 (September 1, 2013): 173. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.173.

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Abstract:
Il saggio illustra, la storia dell’Orto di Brera e della sua funzione come strumento didattico per la cattedra di botanica del Ginnasio, dal 1802 Liceo, di Brera nel periodo compreso tra la fine della dominazione asburgica e l’intero periodo napoleonico. Esso si fonda su una documentazione per la massima parte inedita conservata nelle seguenti istituzioni: Biblioteca Braidense di Milano, Archivio di Stato di Milano, Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano, Archivio di Stato di Pavia, Accademia delle Scienze di Torino; Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Bibliothèque Centrale du Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi.<br />La prima parte del lavoro è dedicata al periodo che va dall’entrata in attività dell’Orto (1777) alla conduzione di Ciro Pollini (1805-1807) e si incentra in particolare sul legame tra la scelta delle piante dell’Orto, per lo più officinali, e l’insegnamento ai medici e ai farmacisti.<br />Si passa quindi alla ricostruzione del lavoro svolto dal custode Filippo Armano che diede all’Orto una nuova fisionomia, introducendo piante ornamentali, esotiche e rare, e che redasse il primo Catalogo (1812) di cui si presenta una lista degli aggiornamenti nomenclaturali.<br />Viene infine illustrata la figura del direttore Paolo Sangiorgio che resse l’Orto per tutto il periodo napoleonico, opponendosi alla concezione di Armano e applicandosi con forte impegno alla didattica.
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LÓPEZ PINERO, JOSE M. "THE POMAR CODEX (CA. 1590): PLANTS AND ANIMALS OF THE OLD WORLD AND FROM THE HERNADEZ EXPEDITION TO AMERICA." Nuncius 7, no. 1 (1992): 35–52. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x00028.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Si descrive un codice illustrato (ca. 1590), donato dal re Filippo II a Honorato Pomar, professore di medicina botanica all'Università di Valencia, e ora conservato nella biblioteca della stessa universita. Tale codice contiene 218 acquarelli di piante e animali del Vecchio Continente e provenienti dalla spedizione nelle Americhe di Hernandez (1571-1577). Inoltre, l'articolo si sofferma brevemente sull'interesse di Filippo II per la storia naturale, sulla spedizione di Hernandez e sulla cattedra di botanica medica all'universita di Valencia nel corso del sedicesimo secolo. Infine, si discute dell'identita dell'autore delle illustrazioni e dei testi del codice, con particolare riferimento a Honorato Pomar e a <?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?>Jacopo Ligozzi, un pittore della corte fiorentina durante il regno di Francesco I.
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Visconti, Agnese. "La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica." Natural History Sciences 153, no. 1 (January 1, 2012): 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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LIPPI, DONATELLA. "MEDICINA E BOTANICA B. ZANOBIO, G. ARMOCIDA, Storia della medicina, Milano, Biblioteca Medica Masson, 1997, 339 pp., L. 54.000." Nuncius 13, no. 1 (January 1, 1998): 349–50. http://dx.doi.org/10.1163/221058798x00369.

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TOSI, ALESSANDRO. "Imanoscritti di PierAntonioMicheliconservatinella Biblioteca Botanica dell'Università di Firenze, catalogo a cura di Stefania Ragazzini, presentazioni di Paolo Galluzzi, Elena Maugini e Guido Moggi, Milano, Giunta regionale toscana & Editrice Bibliografica, 1993, 99 pp., ill." Nuncius 9, no. 2 (1994): 895–96. http://dx.doi.org/10.1163/182539184x01369.

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JERMAKOVA, NADEŽDA. "KARALIAUČIAUS UNIVERSITETO PROFESORIAUS KARLO GOTTFRIEDO HAGENO (1749–1829) ASMENINĖ BIBLIOTEKA (rusų kalba)." Knygotyra 64 (January 1, 2015): 88–113. http://dx.doi.org/10.15388/kn.v64i0.8216.

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Abstract:
Immanuel Kant Baltic Federal University236041, Kaliningrad, ul. A. Nevskogo 14, RussiaE-mail: Erm_n@list.ruKarlas Gottfriedas Hagenas (1749–1829) buvo garsus vokiečių chemikas, farmakologas, medicinos mokslų daktaras ir šeimos farmacijos verslo tęsėjas. K. G. Hagenas garsėjo kaip universalus profesorius – Karaliaučiaus universitete dėstė chemiją, fiziką, mineralogiją, zoologiją ir botaniką. Jo sūnus E. A. Hagenas prisidėjo prie K. Donelaičio Metų leidybos. K. G. Hageno asmeninė biblioteka buvo žinoma kaip viena turtingiausių visame Karaliaučiuje. Šiame straipsnyje analizuojami kai kurie K. G. Hageno bibliotekos kokybiniai ir kiekybiniai rodikliai. Straipsnio autorė nagrinėjo profesoriaus gyvenimą ir jo mokslinę veiklą; nemažai dėmesio buvo skiriama ir istoriniams įvykiams, nulėmusiems profesoriaus pedagogines pažiūras. Apibendrinusi šios iškilios asmenybės biografijos faktus ir jam įtakos turėjusius istorinius įvykius, straipsnio autorė priėjo prie išvados, kad galima išskirti tris pagrindines profesoriaus veiklos sritis: mokslinę, pedagoginę ir žurnalistinę. Asmeninė biblioteka atliko svarbų vaidmenį plėtojant produktyvią ir integruotą K. G. Hageno mokslinę veiklą. Bibliotekos tyrimas atliktas remiantis aukciono katalogu „K. G. Hageno knygų sąrašas“. Katalogą, paskelbtą Karaliaučiuje 1829 metais, sudaro 128 puslapiai. Juo straipsnio autorė galėjo naudotis gavusi dr. E. Neumanno-Redlino von Medingo, profesoriaus K. G. Hageno palikuonio, sutikimą. Autorė išnagrinėjo asmeninę biblioteką pagal leidimo vietas ir metus, mokslo sritis, leidinių kalbą ir dokumentų rūšis. Į katalogą buvo įtrauktos knygos, išspausdintos 100 įvairių vietų. Nustatyta, kad K. G. Hageno bibliotekos kataloge yra šių mokslo sričių leidinių: mokslo istorijos, fizikos, chemijos, alchemijos, zoologijos, botanikos, mineralogijos, medicinos ir su ja susijusių mokslų, Prūsijos istorijos, filosofijos, teologijos ir kt. Į katalogą buvo įtraukti vadovėliai, monografijos, žodynai, vadovai, farmakopėjos tekstai, disertacijos, rankraščiai, moksliniai žurnalai, kelionių aprašymai, laikraščiai. Autorės turimomis žiniomis, aukcionui buvo pasiūlyta tik dalis K. G. Hageno bibliotekos knygų. Ateityje tikimasi pratęsti informacijos apie šią biblioteką paiešką.
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DE CANDOLLE, AUGUSTIN PYRAMUS. "XX." Nuncius 4, no. 2 (1989): 244–48. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00932.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'inventario del carteggio di Giorgio Santi conservato nella Biblioteca Comunale di Siena rivela i numerosi contatti di questo chimico, botanico e naturalista toscano, fra il 1776 e il 1822. Formatosi in Francia a stretto contatto con le nuove teorie di Buffon e Lavoisier, professore all'Universit di Pisa e direttore del Giardino Botanico dal 1782, Santi costituisce una delle personalit scientifiche di maggiore interesse fra diciottesimo e diciannovesimo secolo, esponente di punta di quel gruppo toscano impegnato nella realizzazione del vasto progetto del Granduca Pietro Leopoldo prima e della nuova amministrazione francese in seguito.
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Sidorowicz-Mulak, Dorota. "Księgozbiór Magdaleny Morskiej (1762-1847) w Bibliotece Ossolineum." Z Badań nad Książką i Księgozbiorami Historycznymi 12 (December 24, 2018): 123–50. http://dx.doi.org/10.33077/uw.25448730.zbkh.2018.5.

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Abstract:
Magdalena Morska, the owner of the Zarzecze residence, where she created a sentimental-romantic park and garden was a Polish aristocrat and keen organizer of cultural life in Galicia province of Poland. She donated a collection of 358 titles of books and periodicals in 1228 volumes to the Ossolineum Library in 1847. They were mostly books in French published between 1785-1835. In the article an overview of this collection is given. The collection consists mostly of belles-lettres, historical and political works. Also books on geography, especially itinerary accounts are vastly represented, as well as philosophy, including leading authors of European Enlightenment, books on art, poetry, drama, works on botanic and gardening. In Morska’s library there were also volumes of typically women’s literature of the period: romances, moralizing literature, educational books, language dictionaries and grammar manuals. In spite of a substantial book collection of count Morska, there was no separate library room in the Zarzecze palace.
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Philipson, Lotte. "Kronik." Magasin fra Det Kongelige Bibliotek 22, no. 2 (June 1, 2009): 61–80. http://dx.doi.org/10.7146/mag.v22i2.66647.

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Abstract:
Indhold: Bøger og bibliotek; Det Samfundsvidenskabelige Fakultetsbibliotek, Gothersgade 140; Det Samfundsvidenskabelige Fakultets­ bibliotek har slået dørene op til et nyt studiecenter i det tidligere Botanisk Laboratorium; Fiolstræde havde sidste åbningsdag 8. april 2009; Det smukke bibliotek i Fiolstræde er ikke længere rammen om en klassisk biblioteksvirksomhed; Bogsalen i Fiolstræde vil dog fremover skulle fungere som læse­ og arbejdssal; Carl Nielsens værker er nu udgivet og kommenteret i 35 bind; Det Kongelige Bibliotek på nettet; Udstillinger; Foredragsrækken Kunst & Kærlighed; International forfatterscene; Jan Kjærstad; Salman Rushdie; Musik; STUDENTS ONLY!; Erhvervelser; Publikationer
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Dissertations / Theses on the topic "Biblioteca botanica"

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Benedetti, Anna Chiara. "Il nuovo Palazzo Sartoretti a Reggiolo: progetto di rifunzionalizzazione e di miglioramento sismico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13922/.

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Abstract:
Il Palazzo Sartoretti si trova a Reggiolo (RE), affacciato sulla piazza principale, Piazza Martiri, insieme alla Rocca e al Teatro, ed è stato fortemente danneggiato dal sisma del maggio 2012. Nel 1979, dopo la morte di Donna Amelia, ultima discendente della famiglia, il palazzo e i terreni annessi sono entrati nella disponibilità del Comune di Reggiolo e dell’AUSL. Il palazzo è stato denominato "Palazzo Sartoretti" in onore dell'omonima famiglia, ed è stato vincolato dalla Soprintendenza nel 1986. Il complesso architettonico ha una pianta a forma di L; si possono individuare due Unità Strutturali: l’Ala centrale, che si articola in direzione parallela alla piazza, e l’Ala ovest, che si sviluppa in direzione Nord-Sud. Prima del sisma, che ha reso inagibile l’edificio, l’Ala centrale del palazzo era stata ristrutturata per ospitare gli uffici comunali e la biblioteca comunale (inaugurata nel 2003); nel piano terreno dell’Ala ovest aveva sede un centro diurno per disabili ed i restanti livelli erano rimasti inutilizzati. Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’intero edificio: la biblioteca e gli uffici comunali saranno ricollocati all’interno del palazzo con una distribuzione diversa, il centro diurno per disabili sarà smantellato, e sarà inserito un museo botanico interattivo per valorizzare il bellissimo giardino. Il progetto di miglioramento riguarderà nello specifico l’Ala ovest, e prevede tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza del fabbricato per garantirne l’utilizzo e la fruizione del pubblico, e al tempo stesso per valorizzare e ridare “nuovo splendore” a tutti gli ambienti, per la maggior parte inutilizzati. In particolare, è previsto il consolidamento dei solai di piano, di copertura e delle murature con tecniche d’intervento compatibili con lo stato di fatto dell’edificio in termini di materiali, di modifica degli schemi statici strutturali presenti e di rispetto dell’impianto decorativo presente al piano nobile (piano primo).
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Padilla, y. Sotelo Lilia Susana. "El papel de la infraestructura para la difusión de la cultura en el desarrollo social de México." Pontificia Universidad Católica del Perú. Centro de Investigación en Geografía Aplicada, 2015. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/119755.

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Abstract:
Given Mexico's socio-economic and polítical demands derived from globalization,the need has arisen to promote knowledge, and specifically culture, to reafflrm the national unity. In view of this situation, it is imperative to provide appropriate training to the human resources, that will implement the various strategies and abilities aimed at the population's social development, in which the transfer of knowledge and traditions made up by the combination of a diversity of expressions becomes evident as a set of common elements which characterize a community and propitiates its own identity. lt is within this context that the infrastructure for promoting culture is embedded, involving institutions in charge of communicating it, that play an irreplaceable and growing role in the spread of the cultural richness and the organization of access to knowledge, and that in turnare a factor for social and cultural integration; likewise, these allow to gain access and make good use of knowledge, and constitute a core element of the material and sp:ritual patrimony for social development.Wilhin this framework, the present work is characterized by a poly-dimensional base, and in its sections the following  distribution  of infrastructure  is  illustrated: first, libraries, with the main objective of organizing and spreading knowledge, printed or available in any other means, aimed at contributing to the generation of new knowledge, with a role that is reflected in the economic and social aspects of any country. Then, there are the museums, instruments to unify the people, strengthening culture and keeping it alive, stretching the bonds between current and past generations;on the other hand, these also serve to draw new relationships between the local community and people from abroad, given that they foster cultural exchange and facilitare the acquisition of income through delivery of services to visitors. The so­ called casas de cultura (cultural centers) are organisms devoted to the promotion of arts and culture through workshops, meetings and displays of various kinds, as well as sculpture visits and/or common or virtual displays of paints, photographs and videos, electronic artistic posters and seminars. Botanical gardens are also included, which combine two purposes: for one part a scientiflc research and conservation goal, and for another, the cultural and education objective to spread knowledge through the interaction with the local society and communities, while at the same time they manage and preserve a documentary, genetic and even historical, ethnic and artistic patrimony. Last, zoos are included, the objective of which is to provide the population with the opportunity of observing and admiring Mexico's natural richness in terms of native fauna and flora, promoting the good health and reproduction of captive animals, thereby contributing to preservation, besides providing visitors with leisure, recreation  and a culture of protection  of wildlife and flora. Zoos also provide a geographical perspective that allows to gain knowledge about the distribution of species and their spatial relationship with sites, that is, a territorial view, in turn allowing to appreciate its spatial magnitude. All these on top of the individual identity, without which the national and cultural identities cannot be reached. Preserving culture is saving the soul, man's most profound reason for living, hence the importance of the role of the institutions created to promote the culture of any given country.
En función de las exigencias socioeconómicas y políticas de México, derivadas de la globalización, se requiere de conocimientos que propicien la reafirmación de la uni­dad nacional; entre ellos se incluye la cultura. Ante esta situación, la capacitación del recurso humano que ha de poner en acción las diversas habilidades y estrategias ten­ dientes al desarrollo social de la población es prioritaria, ya que el fenómeno de la transferencia de conocimientos y tradiciones conformada por el encuentro de múltiples expresiones se manifiesta en un conjunto de elementos comunes que le otorgan carácter singular a una colectividad y propicia desarrollar su identidad.  Dentro de este contexto se incluye la infraestructura para la difusión de la cultura, compuesta por instituciones encargadas de su transmisión, que desempeñan un papel insustitui­ ble y creciente en la difusión del acervo cultural y en la organización del acceso al conocimiento, y a la vez son factor de integración social y cultural; asimismo, permiten tener y saber utilizar los conocimientos adquiridos y son parte del patrimonio material y espiritual para el desarrollo de la sociedad.A partir de estas connotaciones el trabajo tiene una concepción polidimesional, ya que en apartados subsecuentes se muestra la distribución de esa infraestructura de la siguiente manera: primero, las bibliotecas que tienen dentro de sus objetivos principa­ les organizar y difundir el conocimiento impreso en cualquier tipo de medio, con el fin de incidir en la generación de nuevos conocimientos; su papel repercute en el contexto económico y social de cualquier país. Después los museos, que son un ins­ trumento para unificar a los pueblos, para fortalecer y revitalizar su cultura, estrechar lazos entre las generaciones anteriores y actuales; por otro lado, también articulan nuevas relaciones entre la comunidad y gente de afuera puesto que fomentan el inter­ cambio cultural y posibilitan la generación de ingresos por medio de la venta de servicios a visitantes. A continuación se presentan las casas de cultura, organismos dedicados a la promoción de las artes y la cultura mdiante talleres, convocatorias y exposiciones en diversas ramas, paseos escultóricos o exposiciones convencionales o virtuales de pintura, fotografía y video, así como postales artísticas electrónicas y seminarios. Se incluyen también los jardines botánicos, que combinan los objetivos científicos de investigación  y conservación con los educativos y culturales, y difun­den conocimientos en forma interactiva con las sociedades y comunidades locales, a la vez que manejan y conservan un patrimonio documental, genético e incluso histó­ rico, etnológico y artístico. Por ultimo, se presentan los zoológicos, cuya misión es la de brindar a la población la oportunidad de observar y admirar la riqueza natural de la fauna y la flora nativas de México y de otras regiones del mundo, así como fomen­ tar actividades de educación e investigación  para propiciar que los animales de las colecciones se mantengan sanos y se reproduzcan, y con ello se logre su conservación; tienen también el objetivo de brindar a los visitantes recreación, esparcimiento y una cultura de protección  a la fauna y la flora silvestre. Se proporciona  conjuntamente una visión cartográfica con la que se puede ver la distribución de la infraestructura y la relación con el lugar, o sea la territorialización, que permite ver su magnitud espa­ cial. Todo ello sin olvidar la identidad individual, sin la cual no se logran la identidad nacional y la cultural. Salvaguardar la cultura es salvar el alma que constituye la razón más profunda de vivir del ser humano; de ahí la importancia del rol de las institucio­nes encargadas de la difusión de la cultura de un país.
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Books on the topic "Biblioteca botanica"

1

Università di Firenze. Biblioteca botanica. I manoscritti di Pier Antonio Micheli conservati nella Biblioteca botanica dell'Università di Firenze: Catalogo. [Firenze]: Giunta regionale toscana, 1993.

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Piacenza, Biblioteca comunale di, ed. Filtri di salute, d'amore, di morte, di conoscenza: Trattati di botanica della Biblioteca Comunale Passerini-Landi. Piacenza: TipLeCo, 2006.

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1821-1884, Caldesi Lodovico, Gentilini Anna Rosa 1951-, Alessandrini Alessandro, and Fondazione "F.C. Caldesi.", eds. Bibliotheca botanica: Erbario e libri dal Cinquecento al Settecento del naturalista Lodovico Caldesi (1821-1884) : Faenza, Palazzo Milzetti, 28 settembre-3 novembre 1985. Imola: Santerno, 1985.

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4

casanatense, Biblioteca. De abore: Botanica, scienza, alimentazione, architettura, teatro, storia, legislazione, filosofia, simbologia, araldica, religione, letteratura, tecnologia degli alberi dalle opere manoscritte e a stampa della Biblioteca casanatense. [Roma]: Biblioteca casanatense, 1991.

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5

Orto botanico di Palermo. Biblioteca. Il fondo antico della Biblioteca dell'orto botanico di Palermo. Palermo: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali e ambientali e della pubblica istruzione, 1988.

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Tomasi, Lucia Tongiorgi, and Duilio Contin. Quando l'arte serviva a curare: Immagini botaniche dalla Bibliotheca Antiqua di Aboca. Sansepolcro]: Aboca, 2015.

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Milano, Ernesto. In foliis folia. Modena: Il Bulino, 1994.

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Nepi, Chiara, and Enrico Gusmeroli, eds. Gli erbari aretini da Andrea Cesalpino ai giorni nostri. Florence: Firenze University Press, 2008. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-803-1.

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Abstract:
The production of this book has been made possible by the collaboration of a number of scholars and the generosity of the Arezzo Provincial Authority. It provides detailed descriptions of the contents of precious botanical collections amassed by natives of Arezzo, or simply conserved in institutions situated within the territory. The book provides an overview of both herbals of dried plants and painted herbals from the sixteenth century up to the present, starting from the one created in 1563 by the Arezzo doctor Andrea Cesalpino. The first herbal in the world to be organised through systematic criteria, this collection is now in the Botanical Section of the Florence University Museum of Natural History, together with another small eighteenth-century herbal produced by a pharmacist from Cortona, Agostino Coltellini. Conserved in Cortona itself is another eighteenth-century herbal, this one painted by Mattia Moneti, while in Castiglion Fiorentino and Poppi respectively are the intriguing collections of the Hortus siccus pisanus (18th century) and of the Biblioteca Rilliana (late 17th century). Also described in the book is a herbal from the Convent of La Verna (18th century) and the Egyptian herbal of Jacob Corinaldi (19th century), conserved in Montevarchi. Finally there are also the modern herbals, illustrating the continuity over time of a practice that is the foundation of all systematic study. The book is in fact rounded off by an anastatic reprint of the description of the Cesalpino herbal published in 1858, which is still a seminal work for studies such as those contained in this collection.
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Swan, Claudia. The Clutius botanical watercolors: Plants and flowers of the Renaissance. New York, N.Y: Harry N. Abrams, 1998.

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Kaz, Leonel, Emma Smith, and Salvador Monteiro. Aquarelas Brasil, século XIX: Paisagem, flores, frutos. Edited by Biblioteca Nacional (Brazil). Rio de Janeiro: Edições Alumbramento, 2000.

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Book chapters on the topic "Biblioteca botanica"

1

Headrick, Daniel R. "Organizing Information : The Language Of Science." In When Information Came of Age. Oxford University Press, 2001. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780195135978.003.0004.

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Abstract:
In June 1735, The Twenty-Eight-Year-Old Carl Von Linné, Known To US as Linnaeus (1707–1778), arrived in the Netherlands to obtain a doctorate. He headed for Harderwijk, a little university town known for its instant degrees. After a few formalities, he presented his thesis, which he had brought with him from Sweden. Six days after arriving, he was awarded a doctor of medicine degree. Though Linnaeus was undoubtedly eager to get his degree, the real purpose of his trip was to meet other botanists. Before arriving, he had already lectured at the University of Uppsala in Sweden and had traveled to Lapland—then as remote and exotic as Siberia or North America—to seek plants unknown to botanists. He chose Holland because it was the home of the great naturalist Hermann Boerhaave(1668-1738), superintendent of the botanical garden at Leiden. With colonies in Brazil, the Caribbean, South Africa, and the East Indies, Holland was the European center for botanical studies. Linnaeus did not arrive empty-handed; he carried a short manuscript entitled Systema naturae (The system of nature), containing his ideas on the reformation of botany. Boerhaave was so impressed that he urged Linnaeus to join an expedition to southern Africa and the Americas, promising him a professorship at Leiden on his return. Linnaeus declined the offer but accepted another that was even better. George Clifford, a wealthy merchant, had filled his estate with the most extensive collection of plants in Holland and even a zoo. He invited young Linnaeus to become his personal physician and superintendent of his garden, with a large salary, a huge budget, and luxurious living accommodations. In the three years he spent in Holland, Linnaeus not only reorganized Clifford’s garden but also published fourteen works in quick succession. The first were Fundamenta botanica and Bibliotheca botanica, dealing with the history of botany up to that time. Systema naturae, also published in 1735, divided nature into three kingdoms—animal, vegetable, and mineral—and presented a method of classifying the plant kingdom by class, order, genus, and species.
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