Academic literature on the topic 'Biodiversità'

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Journal articles on the topic "Biodiversità"

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Agoglitta, Rossana, Giusy Badulato, Gaia Galassi, Giada Garaffa Botta, and Mario Zunino. "Caratterizzazione di una taxocenosi a coleotteri Scarabeidi degradatori. Proposte per il monitoraggio degli effetti del cambio climatico tramite l’analisi di un gruppo indicatore (Coleoptera Scarabaeoidea)." Memorie della Società Entomologica Italiana 89, no. 1 (June 30, 2010): 209. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2010.209.

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Abstract:
È stata analizzata la biodiversità α, β stagionale e la diversità corologica in una taxocenosi a Coleotteri Scarabaeoidea degradatori. I campionamenti sono stati effettuati in un’area compresa nel territorio del Comune di Isola del Piano (PU) da ottobre 2001 a ottobre 2002. La biodiversità α è stata calcolata con gli indici di Shannon, H’max e J; la biodiversità β totale e stagionale è stata calcolata con la formula di Whittaker modificata da Harrison et al. (1992); la biodiversità β fra coppie di date è stata calcolata con la stessa formula, come riespressa da Koleff et al. (2003). Dai risultati ottenuti è emersa l’ipotesi che un protocollo di monitoraggio dei possibili effetti del cambiamento climatico prenda in considerazione almeno la variazione dell’effetto versante, la biodiversità β temporale, parametri fenologici e corologici.
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ANDREATTA, Gianpiero. "Biodiversità, biocomplessità e biofunzionalità." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 165–72. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1850.

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Andreatta, Gianpiero. "Biodiversità, biocomplessità e biofunzionalità." L'Italia forestale e montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 165–72. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1076.

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4

Andreozzi, Matteo. "Il valore intrinseco della biodiversità." Rivista di estetica, no. 59 (August 1, 2015): 129–48. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.344.

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Niccoli, Ariele. "Emozioni e valore intrinseco. Etica ambientale ed esperienza del valore." II, 2022/2 (gennaio-dicembre), no. 2 (March 10, 2023): 1–13. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/2023.4312.

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Abstract:
Abstract   In questo saggio sostengo che lo studio delle emozioni suscitate da ambienti naturali costituisce un terreno di indagine particolarmente adatto alla prospettiva pragmatica e interdisciplinare delle Environmental Humanities. In primo luogo illustro brevemente la polisemia del termine biodiversità e il duplice uso, scientifico e valoriale, che lo caratterizza fin dalla sua comparsa.  Successivamente, mostro come i concetti di valore intrinseco e valore strumentale compaiono nei documenti programmatici internazionali per la conservazione e il ripristino della biodiversità. Infine, a partire dal dibattito sviluppatosi in etica ambientale, delineo una nozione debole di valore intrinseco basata sulla struttura caratteristica di alcune emozioni.     In this essay, I argue that the study of emotions aroused by natural environments constitutes a field of investigation particularly suited to the pragmatic and interdisciplinary perspective of the Environmental Humanities. First, I briefly illustrate the polysemy of the term biodiversity and the dual use, scientific and value-based, that has characterised it since its emergence.  Next, I show how the concepts of intrinsic value and instrumental value appear in international policy documents for the conservation and restoration of biodiversity. Finally, starting from the debate developed in environmental ethics, I outline a weak notion of intrinsic value based on the characteristic structure of certain emotions.
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Chirici, G. "A new biodiversity index: application perspectives." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 2, no. 2 (June 8, 2005): 151–52. http://dx.doi.org/10.3832/efor0281-002.

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La Mantia, Tommaso, Rocco Lo Duca, Bruno Massa, Susanna Nocentini, and Juliane Ruhl. "Biodiversity of the Sicilian Forests. Part I: the birds." L'Italia Forestale e Montana 69, no. 3 (2014): 173–93. http://dx.doi.org/10.4129/ifm.2014.3.01.

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8

Ceschin, S., G. Caneva, and A. Kumbaric. "Biodiversità ed emergenze floristiche nelle aree archeologiche romane." Webbia 61, no. 1 (January 2006): 133–44. http://dx.doi.org/10.1080/00837792.2006.10670797.

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Nocentini, Susanna. "Editorial." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 1 (March 30, 2022): 3–4. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1615.

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Abstract:
Il 2022 è iniziato con alcune importanti novità per le foreste italiane. L’8 febbraio è stata definitivamente approvata la modifica agli articoli 9 e 41 della Costituzione, con l’inserimento dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i valori primari tutelati nei principi fondamentali. Nella documentazione che ha supportato i lavori che hanno portato alle modifiche, si legge che “L’ambiente come valore costituzionalmente protetto (e come entità organica complessa: sentenza n. 378 del 2007) fuoriesce da una visuale esclusivamente ‘antropocentrica’” e ancora: “L’ambiente è qui inteso nella sua accezione più estesa e ‘sistemica’: quale ambiente, ecosistema, biodiversità”. Questa modifica raccoglie un sentimento ormai diffuso, cioè che l’ambiente e la natura hanno valore in sé e perciò la loro tutela è una priorità assoluta per la società.
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Nocentini, Susanna. "Editorial." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 1 (March 30, 2022): 3–4. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1615.

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Abstract:
Il 2022 è iniziato con alcune importanti novità per le foreste italiane. L’8 febbraio è stata definitivamente approvata la modifica agli articoli 9 e 41 della Costituzione, con l’inserimento dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i valori primari tutelati nei principi fondamentali. Nella documentazione che ha supportato i lavori che hanno portato alle modifiche, si legge che “L’ambiente come valore costituzionalmente protetto (e come entità organica complessa: sentenza n. 378 del 2007) fuoriesce da una visuale esclusivamente ‘antropocentrica’” e ancora: “L’ambiente è qui inteso nella sua accezione più estesa e ‘sistemica’: quale ambiente, ecosistema, biodiversità”. Questa modifica raccoglie un sentimento ormai diffuso, cioè che l’ambiente e la natura hanno valore in sé e perciò la loro tutela è una priorità assoluta per la società.
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Dissertations / Theses on the topic "Biodiversità"

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Ianieri, Roberta. "Biodiversità di salami europei fermentati spontaneamente." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25117/.

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Abstract:
La fermentazione negli alimenti è un'antica tecnica che ne favorisce la conservazione. Lo studio di questo processo nella carne è relativamente recente e si basa sulla caratterizzazione di prodotti ottenuti tradizionalmente e dei loro gruppi microbici, il cui ruolo è chiave nella formazione e riconoscibilità del prodotto, a seconda dell'origine. Ad oggi nelle industrie è diffuso l'uso di colture starter per controllare e standardizzare la produzione di prodotti carnei fermentati, con conseguente appiattimento di 15 salami fermentati spontaneamente provenienti da 4 diversi paesi europei con l'obiettivo di evidenziarne la biodiversità. Sono state utilizzate due strategie: un'analisi metagenomica, che ha permesso di individuare i principali microrganismi che sono stati attivi nella matrice e, successivamente, attraverso l'isolamento di colonie di batteri lattici, è stato possibile valutare l'effettiva biodiversità di questa popolazione presente a fine fermentazione. I profili metagenomici hanno sottolineato una variabilità tra le principali specie che interessano le fermentazioni: batteri lattici e stafilococchi. In particolare, fra i primi sono state rilevate specie solitamente non usate nelle fermentazioni controllate, come i batteri del genere Companilacrobacillus, spesso responsabili della produzione di amine biogene, e batteri degradativi (Carnobacterium spp. e Brochothrix thermosphacta). Le successive indagini hanno evidenziato come Lat. sarei e Lat. curvatus risultino essere le specie predominanti in questi prodotti fermentati, pur mantenendo variabilità nella distribuzione dei biotipi tra i diversi campioni. Queste analisi hanno permesso di identificare 174 diversi ceppi che saranno studiati per quanto riguarda aspetti igienico-sanitari e tecnologici, al fine di selezionare nuovi ceppi possibili candidati starter per le industrie.
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Bonifazi, Riccardo Mauro. "Vigneti tolleranti alla siccità attraverso la biodiversità." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24878/.

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Abstract:
La ricerca per lo sviluppo di strategie agronomiche in grado di contrastare il cambiamento climatico nei sistemi viticoli rappresenta una priorità del settore produttivo e della formazione. Il lavoro di tesi ha approfondito le conoscenze su esperimenti di gestione agroecologica nel suolo in sistemi viticoli con trifoglio brachicalicino lungo il filare e sulla nell’interfilare. La consociazione con trifoglio brachicalicino, leguminosa annuale autoriseminante che disseca nel periodo estivo, ha migliorato lo stato idrico del suolo e delle viti, incrementato sensibilmente le rese produttive e ridotto le anomalie di maturazione in annate caratterizzate da marcata siccità estiva. L’introduzione della sulla, leguminosa perenne dotata di apparato radicale fittonante in grado di esplorare gli strati profondi del suolo, può migliorare ulteriormente la tolleranza delle viti alla siccità, anche attraverso il fenomeno della ridistribuzione idraulica. Le strategie agroecologiche in grado di contenere gli effetti e contrastare le cause del cambiamento climatico nei sistemi viticoli implicano una maggior conoscenza della biodiversità, non soltanto di quella viticola, attraverso la ricerca scientifica, il sapere rurale, il pensiero sistemico.
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SIMONETTO, Anna. "Modelli quantitativi per l’analisi della biodiversità negli agroecosistemi." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1239079.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio, agenzie e istituzioni internazionali hanno emanato direttive e attivato linee di ricerca che sanciscono il ruolo chiave dal capitale naturale nella definizione delle strategie che promuovono l’agricoltura sostenibile. Esempi recenti di questi nuovi indirizzi di policy sono l’adozione della ‘Strategy on Mainstreaming Biodiversity across Agricultural Sectors’ , da parte della FAO, e della ‘Strategia sulla biodiversità per il 2030’ , da parte della Unione Europea, entrambe nel 2020. Da questi documenti si evidenzia la necessità di supportare l’adozione di pratiche agricole sostenibili a tutela, valorizzazione e ripristino della biodiversità, come elemento chiave del capitale naturale, ed emerge la necessità di disporre di strumenti che consentano di analizzare il ruolo che la biodiversità, nella duplice componente strutturale e funzionale, svolge nei processi di genesi e rigenerazione dei servizi ecosistemici. In questa tesi si propone un framework quantitativo per l’analisi della biodiversità, definita come una rete di elementi. Ciascun elemento è uno specifico taxon microbico, animale o vegetale e può essere descritto tramite differenti attributi (ad esempio presenza/assenza, abbondanza o tratti funzionali). Le proprietà delle reti e la descrizione degli elementi è basata su misure quantitative. Il framework consente di analizzare differenti livelli di indagine (in termini di risoluzione spaziale), diverse dimensioni e componenti della biodiversità ed è basato su un approccio generativo (ossia consenta di indagare la relazione tra tratti e servizi ecosistemici). In termini di risoluzione spaziale, il framework considera tre livelli: i) l’unità ambientale, ossia la singola unità spaziale determinata dalla comunità vegetale predominante, ii) il livello della singola azienda agraria, composta da unità ambientali-produttive contigue, iii) il paesaggio (o landscape), un insieme eterogeneo di unità ambientali, sia produttive che non produttive. In termini di dimensioni, in primo luogo vengono distinte la dimensione ipogea e quella epigea. Successivamente, per ciascuna di queste dimensioni sono distinte la componente microbica, dei metazoi (con particolare riferimento ad artropodi e nematodi) e la componente dei vegetali (parte radicale e parte epigea). Nel capitolo introduttivo viene presentato in dettaglio il framework, quale risposta scientifica all’esigenza di sviluppare strumenti quantitativi per analizzare la biodiversità negli agroecosistemi. Il secondo capitolo si concentra sull’analisi dell’unità spaziale, in particolare vengono indagati i singoli taxa ed i modelli quantitativi che consentono di studiare il legame tra caratteristiche del taxon e determinanti ambientali. Il caso studio sviluppato riguarda modelli di habitat suitability per Popillia japonica. Nel terzo capitolo viene indagato il livello aziendale, in particolare sono presentati i modelli che consentono la valutazione dell’impatto dei determinanti ambientali su alcuni componenti dellla biodiversità. Sono presentati dei casi studio di analisi della biodiversità degli artropodi nell’agroecosistema vigneto. Il quarto capitolo è dedicato alla revisione delle proposte metodologiche di strumenti quantitativi a supporto del framework, con il duplice focus sulle analisi a livello landscape e l’implementazione dell’approccio generativo. In questo capitolo sono esplorati principalmente modelli multidimensionali e multilivello. Nella sezione conclusiva viene proposta una sintesi delle linee di ricerca e delle innovazioni sviluppate e sono tracciate le prospettive di ricerca future.
Over the last decade, major international agencies and institutions have established the key role played by natural capital in the definition of strategies promoting sustainable agriculture. Recent examples are the adoption of the 'Strategy on Mainstreaming Biodiversity across Agricultural Sectors' by the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) and the 'Biodiversity Strategy for 2030' by the European Union, both in 2020. These documents highlight the need to support the adoption of sustainable agricultural practices for the protection, enhancement and restoration of biodiversity, as a key element of natural capital, and the need to have quantitative tools to analyse the role that biodiversity plays in the processes of genesis and regeneration of ecosystem services. This thesis proposes a quantitative framework for the analysis of biodiversity. In the framework, biodiversity is defined as a network of elements. Each element is a specific microbial, animal or plant taxon and can be described by different attributes (e.g. presence/absence, abundance or functional traits evaluations). The description of these elements, as well as the properties of the networks, are based on quantitative measures. The framework allows to analyse different levels of investigation in terms of spatial resolution, different dimensions and components of biodiversity and is based on a generative approach (i.e. it allows to investigate the relationship between traits and ecosystem services). In terms of spatial resolution, the framework considers three levels: i) the environmental unit, i.e. the single spatial unit determined by the predominant plant community, ii) the farm level, composed of contiguous productive environmental units, iii) the landscape, a heterogeneous set of environmental units, both productive and non-productive. In terms of dimensions, the hypogeal and epigeal dimensions are first distinguished. Subsequently, for each of these dimensions, the microbial component of metazoans (with particular reference to arthropods and nematodes) and the component of plants (root and epigeal part) are distinguished. The introduction deeply describes the proposed framework, as a scientific response to the need of quantitative tools to analyse biodiversity in agroecosystems. The second chapter focuses on the analysis at the environmental unit level. In particular, quantitative models to study the link between taxon characteristics and environmental determinants are investigated. The case study concerns models of habitat suitability for Popillia japonica. The third chapter investigates the farm level, presenting the models allowing the analysis of the impact of environmental determinants on some biodiversity components. Case studies refer to the analysis of biodiversity of arthropods in the vineyard agroecosystem. The fourth chapter is a review of quantitative tools to support the framework, with the dual focus on the analysis at the landscape level and the implementation of the generative approach. Multidimensional and multilevel models are mainly explored in this chapter. In the final section, a synthesis of the lines of research and innovations developed is proposed and future research perspectives are outlined.
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CORAZZA, STEFANO. "Indicatori di Biodiversità . Con un Test degli indicatori europei SEBI 2010 per misurare i progressi nella conservazione della Biodiversità alla scala della." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/278290.

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CRISANTI, MARIA ANTONIETTA. "Boschi residui delle Marche Biodiversità e problematiche di gestione." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2017. http://hdl.handle.net/11566/245271.

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Abstract:
BIODIVERSITÁ NEI BOSCHI RESIDUI DELLA PARTE MERIDIONALE DELLE MARCHE (ITALIA).GESTIONE E CONSERVAZIONE Questo studio si propone di verificare, mediante un’indagine floristica e vegetazionale e attraverso l’individuazione di habitat di importanza comunitaria, lo stato di conservazione della biodiversità nei boschi residui. I boschi oggetto di studio sono localizzati nella parte meridionale delle Marche nel settore sub-collinare e costiero nelle province di Fermo ed Ascoli Piceno. I boschi residui sono piccole aree forestali incluse all’interno del tessuto urbano o nei campi agrari. Sono state studiate nove aree, otto di loro sono aree costiere, l’area sub-costiera si sviluppa su un’intera collina chiamata Rovetino. Risultati: le indagini hanno rilevato che questi territori conservano ancora una buona biodiversità con specie floristiche rare e interessanti tipologie vegetazionali. Per alcune di esse saranno proposte nuove associazioni. Sono stati anche identificati differenti habitat, alcuni prioritari, rari nella Regione. Nel bosco di Rovetino sono stati rinvenuti 531 taxa appartenenti a 329 generi e 81 famiglie. L’analisi fitosociologica ha individuato 16 fitocenosi, delle quali 6 rappresentano le associazioni, 10 sono gli aggruppamenti riconducibili complessivamente a 9 Classi fitosociologiche. Nei boschi costieri sono stati rinvenuti 288 taxa, che appartengono a 159 generi e 70 famiglie. L’indagine fitosociologica ha rilevato 17 cenosi, con 14 associazioni, sei delle quali verranno proposte come nuove, 3 sono gli aggruppamenti, riconducibili complessivamente a 9 Classi fitosociologiche. Verranno anche proposte due nuove alleanze ed una nuova sub-associazione. Per la gestione e conservazione delle aree boscate costiere si propone l’unione di dette aree a quella già esistente in un’unica area SIC; per il Rovetino l’istituzione di una nuova area SIC o in alternativa di ampliare la vicina area SIC M. Ascensione.
BIODIVERSITY IN RESIDUAL FORESTS IN SOUTHERN MARCHE (ITALY) MANAGEMENT CONSERVATION The aim of the present study is a floristic and phytosociological analysis of the vegetatation in residual woods, also through the identification of the presence of habitats of Community importance to evalute biodiversity conservation status of residual woods. The forests objects of this study, are located in the sub-hilly and coastal territories of southern Marche Region, in the Provinces of Fermo and Ascoli Piceno. Residual woods are small isolated woods inside urban and agricultural landscapes. Nine remaining forests have been under study. Eight of them are located in the coastal territories, the sub-coastal wood has a much larger extension, it spreads over a hill called Rovetino Results: This analysis has revealed the great biodiversity value of the territory under study with rare species of flora and interesting vegetation typologies. For some of them new associations have been proposed. Also, different habitats, some of them rare and of priority importance have been identified in the Region In Rovetino wood 531 taxa belonging to 329 genera and 81 families have been found. The phytosociological study has identified 16 plant communities, 6 of which represent the 4 associations, 10 groupings, relating to 9 phytosociological Classes. In the coastal forests 288 taxa belonging to 159 genera and 70 families have been found. The phytosociological study have been found 17 plant communities, 14 associations, six of wich have been proposed as new associations, and 3 groupings, relating to 9 phytosociological Classes. Two new alliances and a new sub-association have also been proposed For the management and conservation we suggest to combine the residual costal forests into one larger area subject to protection as a new area SIC; as regards Rovetino wood, we proposed to enlarge the nearby M. Ascensione Sic area in order to include also this wood.
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Volpato, Francesca <1994&gt. "Pianificazione Territoriale per la Conservazione della Biodiversità in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20042.

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Abstract:
Il delicato equilibrio che regola l’ecosistema è messo in crisi dalla massiccia incursione umana in quelli che sono gli spazi naturali. La nascita di nuove pandemie, ultima fra tutte il Covid-19, non è da considerarsi come un evento eccezionale, quanto più una preannunciata conseguenza degli squilibri ecosistemici dettati dall’impronta umana. In questa logica diventa fondamentale ripensare al rapporto che lega essere umano e ambiente attraverso concetti quali conservazione e tutela degli spazi naturali. Questo lavoro si propone di indagare l’evoluzione delle politiche di pianificazione territoriale finalizzata alla conservazione della biodiversità messe in atto in Cina. Nel fare ciò è stato preso in analisi il concetto di conservazione, analizzando come questo venga applicato nel contesto delle politiche ambientali cinesi. I risultati evidenziano come nel corso degli anni ci sia stata una crescente attenzione alle problematiche ambientali. L’approccio cinese verso la conservazione della biodiversità si basa tuttavia su logiche definite come “utilitaristiche”. Il legame che lega essere umano e ambiente viene letto principalmente sulla base dei benefici ecosistemici che l’essere umano può trarre dalla natura.
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Albertini, Elisa. "Citizen science e biodiversità: un’app per il monitoraggio del Mediterraneo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24709/.

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Abstract:
Lo sfruttamento e l’inquinamento dovuti alla mano dell’uomo, unito ai cambiamenti climatici, come il surriscaldamento globale, hanno portato il Mar Mediterraneo a mutare il suo ricchissimo ma delicato ecosistema. Si è dunque reso necessario studiare con cura la situazione in cui si trova questo mare, in modo da raccogliere dati di vario genere (come il livello di inquinamento delle acque, la temperatura e le condizioni della fauna) per cercare di porre rimedio ai danni che lo stanno già modificando. Allo stesso tempo si è cercato anche di insegnare ai cittadini quanto sia importante rispettare il mare e averne cura, per questo si è ricorsi alla Citizen Science (CS), una tecnica, molto utilizzata nei progetti per la salvaguardia dell’ambiente, che ha appunto lo scopo di mettere in prima linea la cittadinanza in ambito scientifico. “Sentinelle del mare”, il punto di partenza di questo progetto di tesi, è appunto un progetto di CS che consiste nel far raccogliere dati sulla fauna marina, tramite un questionario, a dei sub amatoriali dopo le loro immersioni. È stata dunque sviluppata un’app mobile nativa, tramite React Native (tecnologia che permette di sviluppare un’unica applicazione per tutti i sistemi operativi), che informatizzasse il processo di raccolta dati, tramite un DataBase (realizzato mediante PostgreSQL) e delle API RESTful (collegate al DB tramite TypeORM e realizzate mediante NestJS), e che, allo stesso tempo, rendesse l’esperienza più interessante per gli utenti tramite alcune funzionalità di “gamification”.
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Fabbri, Andrea. "Machine learning e biodiversità: un'app per il riconoscimento di conchiglie." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24710/.

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Abstract:
Il tema della biodiversità negli ultimi anni è entrato a far parte della nostra vita di tutti i giorni per svariati motivi, tra i quali il mantenimento della biodiversità e la sua importanza nell’ecosistema. Il machine learning è un altro tema di cui ultimamente si sente spesso parlare per diversi motivi, tra i quali l’aumento della quantità di dati disponibili per l’elaborazione. Questo progetto nasce con l’obbiettivo di unire questi due temi, sviluppando un’applicazione per dispositivi mobili in grado di catalogare fotografie di conchiglie, riconoscendole utilizzando tecniche di machine learning. Il volume di tesi è suddiviso in tre capitoli: nel primo si introducono i concetti di biodiversità e machine learning illustrandone i principali temi. Il secondo capitolo mostra le tecnologie utilizzate (linguaggi, ambienti di sviluppo e librerie) per lo sviluppo sia dell’applicazione che del modello di machine learning. Il terzo capitolo, presenta il progetto completo, descrivendo in dettaglio le funzionalità.
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SEARDO, BIANCA MARIA. "Paesaggio e biodiversità: orizzonti convergenti? Concetti, politiche e esperienze di pianificazione." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2497519.

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Abstract:
Alla luce degli orientamenti internazionali più recenti nel segno dell'integrazione fra teorie, politiche e approcci operativi in merito a paesaggio e biodiversità, la ricerca indaga le condizioni per l'effettiva integrazione di questi concetti all'interno dei processi di pianificazione territoriale. Ad una prima parte di ricognizione sulle radici della terminologia utilizzata dai pianificatori per la trattazione di questi temi (spesso con slittamenti di significato), segue un'analisi sul grado di effettiva integrazione di politiche paesistiche e strategie per la biodiversità con ricaduta territoriale in ambito europeo. In ultima istanza ci si ripropone di verificare le condizioni per la territorializzazione integrata delle due tematiche attraverso i processi di pianificazione, avvalendosi dell'analisi di casi studio italiani e stranieri.
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ASSANDRI, GIACOMO. "La conservazione della biodiversità nelle coltivazioni permanenti e negli ambienti prativi." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2016. http://hdl.handle.net/11571/1203354.

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Abstract:
La biodiversità degli ambienti agricoli è soggetta a forti pressioni di origine antropica, in particolare l’intensificazione delle pratiche agricole e l’abbandono dei sistemi agricoli tradizionali e marginali. In questa tesi è presentata una raccolta di studi sugli effetti delle pratiche colturali, dei cambiamenti di uso del suolo e della struttura del paesaggio sugli uccelli a vari livelli di scala condotti in quattro tipologie di agroecosistemi permanenti. Lo scopo ultimo di questa tesi è di individuare possibili pratiche gestionali che favoriscano la conservazione degli uccelli (che sono specie indicatrici e ombrello) in questi ecosistemi artificiali. Queste misure potrebbero essere inserite in adeguate regolamentazioni volte a ridurre gli impatti dell’agricoltura sulla biodiversità e favorire infine la sostenibilità complessiva dell’agroecosistema. I risultati mostrano come, nelle coltivazioni permanenti, la diversità ornitica e l’abbondanza di alcune specie dipendono da una moltitudine di elementi relativi al contesto paesaggistico, gestionale e topografico-climatico. Considerando l’intera comunità, il livello paesaggistico è quello che maggiormente influenza la diversità, tuttavia anche alcuni elementi relativi alla gestione agricola hanno un effetto su di essa. Diversamente, l’abbondanza di alcune specie non è solo influenzata dalle caratteristiche del paesaggio, ma anche significativamente, o primariamente, da effetti di caratteristiche climatico-topografiche e, soprattutto, dalle pratiche colturali. L’uso del suolo predominante a scala di paesaggio è risultato avere effetti negativi a livello di comunità e generalmente anche sulle specie più comuni. I risultati presentati evidenziano anche un ampio effetto positivo della copertura di habitat diversi da quello dominante (es. habitat marginali) e degli elementi tradizionali (es. siepi e filari, alberi ed edifici isolati) sugli uccelli, che permettono la presenza di specie non adattate all’habitat dominante che caratterizza la matrice, verosimilmente perché queste specie non riescono a nidificare o nutrirsi nella coltivazione. Nel corso del progetto si è investigato inoltre l’effetto dell’agricoltura biologica sugli uccelli, considerando vari indicatori e scale spaziali, senza tuttavia dimostrare alcun effetto positivo di questo tipo di gestione rispetto a quella convenzionale. Le principali cause di questo risultato riguardano il fatto che l’agricoltura biologica, a conferma di precedenti studi, ha di norma maggiori effetti in sistemi agricoli annuali e in contesti paesaggistici molto semplificati, quindi in agroecosistemi molto diversi da quelli indagati e che nell’area di studio le due forme di gestione non differiscono di molto in termini di utilizzo di pesticidi e altre pratiche colturali. In generale, per rendere l’agricoltura biologica più favorevole alla biodiversità sono necessari maggiori sforzi a scala di paesaggio. In un contesto gestionale o conservazionistico, è necessario identificare il target di una specifica azione (es. l’intera comunità o una specifica specie) perché se i bisogni principali della maggior parte delle specie che costituiscono la comunità possono essere soddisfatti in prima battuta a una scala di paesaggio, al contrario, alcune specifiche necessità di determinate specie di interesse conservazionistico possono riguardare principalmente, o esclusivamente, particolari elementi determinati dalla gestione agricola. Di conseguenza, questi elementi dovrebbero essere conservati o ricreati, per favorire queste particolari specie.
Permanent crops and anthropogenic grasslands used to be the most important low-intensity semi-natural farmlands of the continent and were both negatively impacted by agricultural intensification and land abandonment. I present a collection of studies on the effects of agricultural practices, land use change, and landscape structure on birds conducted in four agricultural typologies: vineyards, olive groves, fruit orchards, and hay meadows. The studies were conducted at different levels of scale, from landscape to foraging sites. I focused on farmland birds, because they are reliable indicators of biodiversity and could be regarded as “umbrella species.” The ultimate scope of this thesis is to inform possible best-management practices to favour bird conservation in man-made ecosystems. My findings show that, in permanent crops, bird diversity and the abundance of individual species are driven by a multitude of elements related to the landscape, management, and topographic-climatic contexts. Considering the whole community, the landscape level emerged as the most important driver of biodiversity patterns, but some agricultural management traits also affect biodiversity; conversely, the abundance of individual species could be influenced not only by the landscape characteristics, but also by the significant, or even predominant, effects of climatic-topographic attributes and, especially, of management practices. At the community level, the predominant land use throughout the landscape had negative effects on the community itself; this is also generally true for the reproductive outcome of the most common species dwelling in those crops. A relevant exception to this pattern was represented by three insectivores of conservation concern (i.e. common redstart, spotted flycatcher and wryneck), which are favoured by vineyard cover at the landscape scale likely because vineyards are structurally similar to their “ancestral” habitat. However, investigating the wryneck habitat selection at a finer spatial scale (i.e. territory), I showed that it is more affected by specific vineyard characteristics, which determined nesting site availability, than by general land cover traits. Importantly, my results also point out a broadly positive effect on birds with the cover of habitats different from their dominant ones (e.g. marginal habitats) and with traditional elements (e.g. hedge and tree rows, isolated trees, and buildings), which allowed for the persistence of species that are not adapted to the main habitat that characterise the matrix, since those species are unable to nest or forage in the crops. I also investigated the effect of organic viticulture on birds by considering several indicators and spatial scales without finding any positive effect of this kind of management. Main causes for this are that organic farming was previously shown to exert much more positive effects in annual crop systems and in simplified landscapes, thus in agroecosystems quite different from vineyards. Additionally in the study area, organic and conventional management forms do not differ very much in terms of pesticide use or other agricultural practices. Based on these findings, I suggest that much effort should be allocated at a wider landscape scale in making organic viticulture more biodiversity-friendly. In a conservation or planning framework, it is fundamental to identify the target (i.e. the whole community or a singular species) of a defined action. Indeed, if the primary needs of the majority of the species which constitute the community could be satisfied by acting at a landscape level, then some needs of individual species could rely mainly, or exclusively, on particular elements determined by agricultural management. As a consequence, to favour these particular species, these elements should be conserved or restored.
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Books on the topic "Biodiversità"

1

Canini, Antonella. Biodiversità. Roma: Carocci, 2010.

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2

La biodiversità. Bologna: Il mulino, 2007.

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3

Congresso, internazionale scienza e. società (5th 2008 Rome Italy). Biodiversità e beni comuni. Milano: Jaca book, 2009.

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4

Massa, Renato. Il secolo della biodiversità. Milano: Jaca book, 2005.

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5

Congresso internazionale scienza e società (5th 2008 Rome, Italy). Biodiversità e beni comuni. Milano: Jaca book, 2009.

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6

Congresso internazionale scienza e società (5th 2008 Rome, Italy). Biodiversità e beni comuni. Milano: Jaca book, 2009.

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7

Massa, Bruno. In difesa della biodiversità. Bologna: Oasi A. Perdisa, 2008.

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8

Giuseppe, De Marzo, and Centro di documentazione sui conflitti ambientali, eds. Conflitti ambientali: Biodiversità e democrazia della terra. Milano: Ambiente, 2011.

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9

L'invenzione delle razze: Capire la biodiversità umana. Milano: Tascabili Bompiani, 2006.

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10

Accademia economico-agraria dei georgofili (Florence, Italy). Biodiversità e il metagenoma del terreno agrario. Firenze: Edizioni Polistampa, 2011.

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Book chapters on the topic "Biodiversità"

1

Rugge, Cristina, Giulio Ciccarese, Antonio Longo, Salvatore Petrachi, and Marco Marcello Niceta Poti’. "Interventi di tutela e valorizzazione della biodiversità del SIC ”Torre dell’Orso"- IT 9150004." In Proceedings e report, 586–96. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.59.

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Abstract:
The project for the enhancement of the SIC IT9150004 (POR Puglia 2014/2020 Axis VI Environmental protection and promotion of natural and cultural resources - Interventions for the protection and enhancement of terrestrial and marine biodiversity) involves the enhancement of the Brunese Canal which makes it a fundamental infrastructure through the upgrading of the waterway, the coordination between environmental and rural development policies, the redevelopment and recovery of the landscape of its compromised areas together with the reduction of the pollution and the consequent improvement in the quality of the water poured into the sea.
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2

Pollock, Michael M. "Biodiversity." In River Ecology and Management, 430–52. New York, NY: Springer New York, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4612-1652-0_17.

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3

Kim, Kwi-Gon. "Biodiversity." In The Demilitarized Zone (DMZ) of Korea, 299–397. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-38463-9_6.

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4

Lindemann-Matthies, Petra. "Biodiversity." In Encyclopedia of Food and Agricultural Ethics, 1–8. Dordrecht: Springer Netherlands, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-6167-4_59-6.

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5

Ahlberg, Mauri Kalervo. "Biodiversity." In Encyclopedia of Corporate Social Responsibility, 160–73. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-28036-8_374.

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6

Likinda, Evariste B. "Biodiversity." In Encyclopedia of Global Bioethics, 272–80. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-09483-0_42.

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7

Likinda, Evariste B. "Biodiversity." In Encyclopedia of Global Bioethics, 1–9. Cham: Springer International Publishing, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-05544-2_42-1.

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8

Al Saud, Mashael M. "Biodiversity." In Sustainable Land Management for NEOM Region, 121–44. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-57631-8_7.

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9

Lee, S. Y., E. B. G. Jones, K. Diele, G. A. Castellanos-Galindo, and I. Nordhaus. "Biodiversity." In Mangrove Ecosystems: A Global Biogeographic Perspective, 55–86. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-62206-4_3.

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10

Sapozhnikov, Philipp V., Elena G. Arashkevich, and Polina S. Ivanishcheva. "Biodiversity." In The Handbook of Environmental Chemistry, 235–82. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/698_2009_36.

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Conference papers on the topic "Biodiversità"

1

Marino, P., G. Bazan, and V. Spadaro. "Biodiversità nelle Maloideae (Rosaceae) della Sicilia." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.169.

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2

Blasi, Carlo. "La centralità della biodiversità nella selvicoltura moderna." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.002.

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3

Biondi, Edoardo, Simona Casavecchia, and Simone Pesaresi. "Direttiva habitat e conservazione della biodiversità forestale." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.007.

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4

Grohmann, F., M. Frattegiani, Giorgio Iorio, and P. Savini. "cedui in Umbria. Un approccio alla biodiversità." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.024.

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5

Terzuolo, P. G., P. Brenta, P. Camerano, and A. Canavesio. "Biodiversità forestale in Piemonte: valutazioni sulla necromassa." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.178.

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6

Del Favero, Roberto. "Biodiversità nei tipi forestali: un ausilio alla gestione forestale." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.005.

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7

Chirici, Gherardo, Marco Marchetti, and Piermaria Corona. "Armonizzazione degli inventari forestali per il monitoraggio della biodiversità." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.018.

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8

Petriccione, Bruno, C. Cindolo, C. Cocciufa, S. Ferlazzo, and G. Parisi. "Un indicatore dello stato della biodiversità delle foreste europee." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.031.

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9

Camerano, P., C. Grieco, L. Camoriano, E. Malacarne, P. Belletti, and D. Ferrazzini. "La conservazione della biodiversità di specie forestali in Piemonte." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.163.

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10

Raimondo, F. M., R. Schicchi, and G. Domina. "Piante indigene e loro impiego nel recupero della biodiversità dei sistemi forestali siciliani." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.034.

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Reports on the topic "Biodiversità"

1

Muys, Bart, Per Angelstam, Jürgen Bauhus, Laura Bouriaud, Hervé Jactel, Hojka Kraigher, Jörg Müller, et al. Come preservare e potenziare in modo efficace la biodiversità delle foreste europee? European Forest Institute, March 2023. http://dx.doi.org/10.36333/pb1it.

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2

Kim, I. C., T. K. Kim, J. E. Kim, C. B. Jeong, and J H Yim. Biodiversity study. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 2016. http://dx.doi.org/10.4095/297876.

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3

Flammer, Caroline, Thomas Giroux, and Geoffrey Heal. Biodiversity Finance. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, March 2023. http://dx.doi.org/10.3386/w31022.

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4

Kalinganire, A., J. M. Dakouo, J. Bayala, and A. Niang. Relevé des donnees de la biodiversité ligneuse: manuel du projet biodiversite des parcs agroforestiers au Sahel ICRAF Working Paper no.6. World Agroforestry Centre (ICRAF), 2005. http://dx.doi.org/10.5716/wp13784.pdf.

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5

Marcum, Deanna. Biodiversity Heritage Library. New York: Ithaka S+R, August 2015. http://dx.doi.org/10.18665/sr.22667.

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6

Nelson, Peter, Rachel White, and Randy Molina. The Pacific Northwest Research Station biodiversity initiative: collaborating for biodiversity management. Portland, OR: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Pacific Northwest Research Station, 2006. http://dx.doi.org/10.2737/pnw-gtr-670.

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7

Parr, Cynthia S., Bongshin Lee, Dana Campbell, and Benjamin B. Bederson. TaxonTree: Visualizing Biodiversity Information. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, January 2003. http://dx.doi.org/10.21236/ada440523.

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8

S., Savilaakso, Petrokofsky G., Zrust M., and Guariguata M.R. Palm oil and biodiversity. Center for International Forestry Research (CIFOR), 2014. http://dx.doi.org/10.17528/cifor/004559.

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9

Shakya, P. R., S. Shrestha, T. B. Basnet, and U. R. Bhuju. Nepal Biodiversity Resource Book. Kathmandu, Nepal: International Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD), 2007. http://dx.doi.org/10.53055/icimod.475.

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10

Shakya, P. R., S. Shrestha, T. B. Basnet, and U. R. Bhuju. Nepal Biodiversity Resource Book. Kathmandu, Nepal: International Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD), 2007. http://dx.doi.org/10.53055/icimod.475.

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