Academic literature on the topic 'Bonifica siti contaminati'

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Journal articles on the topic "Bonifica siti contaminati"

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Pergolizzi, Antonio, and Emanuela Somalvico. "Le bonifiche delle discariche in procedura di infrazione UE. Criticità, infiltrazioni criminali e proposte di policy." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (February 2022): 68–82. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002005.

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Abstract:
L'articolo passa in rassegna la lunga e complessa evoluzione, politica e normativa, delle procedure di bonifiche dei siti contaminati, individuando criticità, contraddizioni, opacità, lentezze e manifestazioni di illegalità. A livello generale, almeno due sono emerse come le principali criticità di sistema, che hanno fatto da freno alle attività concrete di bonifica: 1) criteri non idonei di scelta per l'identificazione del sito da bonificare; 2) errata ripartizione delle responsabilità tra gli enti territoriali, che spesso non hanno adeguati mezzi e risorse, soprattutto in termini di personale qualificato per rispondere a procedure così complesse. Anche da questa prospettiva, l'inquinamento diffuso provato anche dalla presenza dei siti da bonificare rappresentano il punto finale di un processo di sviluppo industriale e consumistico privo di regole e di limiti. Deregulation che è valsa per almeno un quarantennio, un ampio arco temporale in cui il territorio nazionale ha visto l'esplosione dei siti inquinati (di interesse nazionale, regionale o comunale), dove per almeno 200 casi l'Unione Europea ha addirittura aperto due distinte procedure d'infrazione. Procedure che sono costate all'Italia oltre 40 milioni, più una penalità semestrale iniziale di 42.800.000 euro. Per far fronte a questo salasso il 24 marzo 2017 il Governo dell'epoca ha costituto il Commissario Straordinario di Governo per svolgere la missione di bonifica e messa in sicurezza degli 81 siti di discarica abusivi sotto procedura di infrazione a seguito della Sentenza di condanna sanzionatoria della Corte di giustizia dell'Unione Europea del 2 dicembre 2014.
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Romano, Emanuele, Elisabetta Preziosi, Federico Araneo, Chiara Fiori, and Maurizio Guerra. "Linee guida per lo sviluppo di modelli numerici di flusso in acquiferi porosi: Una proposta IRSA-ISPRA." Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater 8, no. 3 (September 30, 2019). http://dx.doi.org/10.7343/as-2019-403.

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Abstract:
A livello nazionale, nell’ambito dei procedimenti di bonifica dei siti contaminati, disciplinati dalla parte Quarta – Titolo V del decreto legislativo 152 del 2006, l’implementazione di modelli matematici di flusso e di trasporto dei contaminanti è uno strumento che ha acquisito con il tempo sempre maggiore importanza, soprattutto ai fini della definizione e progettazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda. Modelli matematici sono utilizzati anche a scala di bacino o sottobacino per la caratterizzazione e la gestione delle risorse idriche sotterranee [...].
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Dissertations / Theses on the topic "Bonifica siti contaminati"

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Gionfriddo, Corrado. "Modalità di messa in sicurezza e bonifica di acque sotterranee e analisi di rischio sito-specifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7525/.

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Abstract:
Nell’ambito del tirocinio svolto è stato affrontato lo studio del Progetto di messa in sicurezza e bonifica della Raffineria ISAB IMP. SUD, attiva nel SIN di Priolo Gargallo. In particolare lo studio ha visto il Monitoraggio Annuale delle acquee sotterranee. Il lavoro è stato articolato nelle seguenti fasi: Lo studio del Progetto di messa in sicurezza e bonifica dell’area Il campionamento delle acque attraverso sopralluoghi in campo Le analisi in laboratorio La validazione dei dati ottenuti La stesura della relazione tecnica relativamente ai dati validati, trasmessa all’azienda e agli enti competenti Il campionamento, che avviene attraverso un piezometro, prevede: Inizialmente la misura del livello statico della falda tramite freatimetro Segue la fase di spurgo, fin quando non si ha la stabilizzazione dei parametri quali pE, pH, temperatura, conducibilità elettrica, ecc… misurati in continuo tramite una sonda multiparametrica accoppiata alla cella di flusso Infine si campiona. In laboratorio sono state applicate le seguenti tecniche per l’analisi degli inquinanti definiti dal D.L.152/06: VOC e IPA; Analisi svolte secondo le metodiche ufficiali EPA 8260B e EPA 8272 Metalli; EPA 6020 a Idrocarburi; UNI EN ISO 9377-2/2002 (fraz. C10-C40). La validazione dei dati ha visto in particolare l’elaborazione dei risultati attraverso il confronto, per ogni parametro, tra i dati forniti dall’Azienda e i risultati delle analisi compiute dall’ARPA. Inerentemente al seguente studio è stata condotta, sulla base dei risultati delle diverse fasi di indagine ambientale svolte dall’azienda, l’analisi di rischio sito-specifica utilizzando il software RiskNet.
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Menegaldo, Martina <1995&gt. "Analisi comparativa di diversi scenari di gestione dei rifiuti provenienti da attività di bonifica di siti contaminati attraverso un approccio LCA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19226.

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Abstract:
Nell’ambito della valutazione della sostenibilità delle bonifiche sono stati sviluppati molteplici strumenti decisionali in grado di orientare le scelte dei decisori e soddisfare le esigenze degli stakeholder. Tuttavia, tali strumenti spesso risultano difficilmente applicabili a causa della complessità del sistema in esame. Per far fronte a questa criticità è nata una collaborazione tra Eni Rewind e Fondazione Università Ca’ Foscari (con il supporto di GreenDecision S.r.l.), volta allo sviluppo di un framework per la valutazione della sostenibilità degli interventi di bonifica. All’interno di questo importante progetto si è inserito il seguente lavoro di tesi che si è focalizzato in prima istanza nello sviluppo di una revisione di studi LCA internazionali, aventi come obiettivo la valutazione degli impatti ambientali associati a diverse tecnologie di bonifica. Questo al fine di individuare le variabili e i processi che hanno un’incidenza maggiormente rilevante a livello di impatti ambientali generati. Tra gli importanti risultati emersi, è stata rilevata una grande lacuna relativa alla valutazione LCA della gestione dei rifiuti provenienti dai diversi siti di bonifica. Infatti, spesso la gestione del rifiuto di bonifica non è oggetto di un’analisi approfondita e ricade spesso in valutazioni troppo semplificate che non riflettono l’entità reale degli impatti. Da tale evidenza si è sviluppata la necessità di un approfondimento sulla gestione delle diverse tipologie di rifiuti prodotti dai siti di bonifica, al fine di comparare mediante un approccio LCA diversi scenari di gestione di tali rifiuti. È stata quindi svolta una valutazione dell’entità degli impatti associati ai diversi scenari di gestione dei rifiuti da bonifica di Eni Rewind attraverso l’utilizzo del software SimaPro e della banca dati Ecoinvent in cui sono modellizzate diverse tipologie di gestione dei rifiuti (trattamenti piuttosto che tipi di discariche) alle quali sono associati impatti ambientali differenti. All’interno del software sono stati identificati i processi che meglio rappresentassero i destini finali delle diverse tipologie di rifiuto di bonifica sulla base del suo codice CER. L’inclusione di questi processi e quindi la contabilizzazione dei relativi impatti in uno studio LCA consentirà sia di supportare la scelta dello scenario di gestione del rifiuto più idoneo, sia di effettuare una valutazione più completa della sostenibilità dell’intervento di bonifica.
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Zanella, Lorenzo <1985&gt. "Analisi critica e comparata delle normative nazionali e regionali relative alla problematica dell'utilizzo delle misure di soil gas nella bonifica dei siti contaminati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6589.

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Abstract:
Il documento guida a livello nazionale per la predisposizione dell'analisi di rischio sanitario-ambientale, è stato elaborato da ISPRA (ex APAT) nel 2008. Secondo tale documento, nel caso di attivazione dei percorsi di esposizione per inalazione indoor/outdoor di vapori e/o polveri, la procedura di analisi di rischio fornisce degli output estremamente conservativi, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione indoor. L’inclusione di misure dirette di soil gas all’interno degli edifici consentirebbe un'analisi di rischio più rappresentativa dei rischi igienico-sanitari correlati ai potenziali meccanismi di inalazione indoor/outdoor di vapori e polveri. A seguito di tali considerazioni sono stati elaborati vari documenti e protocolli a livello regionale in tutta Italia sulla tematica dell’intrusione di vapori e l’utilizzo di misure di soil gas. Per fare chiarezza su questa problematica la Rete Reconnet (Rete Nazionale sulla gestione e la Bonifica dei Siti Contaminati), con il gruppo di lavoro “Vapor Intrusion” si è prefissa di sviluppare un documento unico condiviso che affronti in maniera esaustiva il problema del vapor intrusion e dia indicazioni sull’utilizzo delle misure di soil gas. Al fine di discutere questa problematica, il lavoro di tesi si è posto come obiettivo la raccolta e l’analisi critica e comparata dei protocolli e dei documenti disponibili a scala nazionale (e, in caso fossero necessari ulteriori approfondimenti, internazionale) e la conseguente stesura di un documento unico ed esaustivo che possa fungere da linea guida nella standardizzazione delle tecniche e metodologie per la misura di soil gas a livello nazionale. Tale documento verrà utilizzato come capitolo all’interno del documento più ampio sviluppato dalla rete Reconnet.
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TRONCI, PAOLO. "L'effetto fisico del getto d'acqua ad alta velocità sulle terre." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2007. http://hdl.handle.net/11584/266052.

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Abstract:
La tecnologia dei getti d’acqua ad alta velocità (water jet) consente di concentrare una grande energia su una superficie estremamente ridotta. Attualmente la ricerca si rivolge allo studio di nuove possibilità di applicazione fra le quali la bonifica dei terreni contaminati. In questo lavoro viene riportato uno studio degli effetti del getto d’acqua ad alta velocità sulle terre, e in particolare, sulle sue capacità di penetrazione in diverse condizioni operative. Lo studio è stato articolato in tre parti: nella prima viene studiata l’azione su un terreno operata da un getto fisso: dall’esame degli spostamenti misurati delle particelle di terreno coinvolte dal getto, viene ricavata la velocità di penetrazione e la sua variazione in funzione del tempo durante l’avanzamento del fronte del getto all’interno del materiale. Allo scopo è stata utilizzata una tecnica di misura derivante dalle esperienza nel campo della fluidodinamica, detta PIV (Particle Image Velocimetry), accoppiata alla videoripresa ad alta velocità, che oggi trova le sue prime applicazioni nel campo della meccanica delle terre e della geotecnica. Lo studio ha mostrato la validità della tecnica per la misura delle deformazioni indotte dal getto d’acqua su una terra, e di come questa può essere utilizzata per la misura della velocità di penetrazione del getto. Nella seconda fase è stato studiato l’effetto del movimento traslatorio e rototraslatorio del getto sullo spostamento delle particelle di terreno e quindi sulla distanza di penetrazione nel tempo fino al valore massimo raggiungibile per un dato terreno, in funzione dei parametri di movimentazione della lancia. La sperimentazione in laboratorio ha dimostrato che in una sabbia avente massa volumica pari a 1,7 kN/m³, i getti generati con ugelli di diametro 1 mm e pressione 40 MPa , formano colonne di raggio variabile 23 cm e 36 cm nel suolo secco, e un valore tra 19 cm e 27 cm nel suolo saturo, in funzione della velocità di roto-traslazione della lancia. Si può concludere che per quanto riguarda il diametro della colonna trattata i risultati ottenuti in situ sono sovrapponibili a quelli ottenuti nelle analoghe prove in laboratorio. Nella terza fase è stata esplorata attraverso la modellazione numerica la possibilità di applicazione della tecnica alla bonifica dei terreni contaminati. La tecnologia water jet consente di realizzare colonne di terreno ad alta permeabilità . Il diametro di queste colonne dipende dalle caratteristiche del terreno e dai parametri operativi del sistema di generazione del getto d’acqua. L’analisi ha messo in evidenza che la barriera costituita da colonne di terreno trattato con il water jet ha la stessa efficacia di confinamento dell’inquinante di barriere realizzate con la tecnica della trincea continua e della linea di pozzi. Inoltre il costo di realizzazione di una tale barriera è inferiore a quello relativo alla linea di pozzi e circa uguale a quella della trincea continua, presentando l’ulteriore vantaggio di non dover rimuovere il materiale contaminato.
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Scanferla, Petra <1973&gt. "I fattori che limitano lo sviluppo del mercato delle tecnologie di bonifica dei siti contaminati e la validazione della tecnologia innovativa HPSS quale strumento per abbattere le barriere di mercato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1010.

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Abstract:
Il presente lavoro riporta, nella sua prima parte, i risultati principali del progetto europeo Eurodemo nell’ambito del quale si è svolta una analisi del mercato delle tecnologie di bonifica individuando i meccanismi e degli ostacoli che ne stanno rallentando lo sviluppo sia a livello europeo che locale. Tra le strategie per abbattere tali barriere risulta importante l’istituzione di un European Environmental Technology Verification System (EETV), poiché si è evidenziato che la fase dimostrativa e di validazione di una nuova tecnica sono significative per agevolarne l’entrata nel mercato. Nella sua seconda parte (quella sperimentale), il lavoro riporta le fasi del processo di validazione di una innovativa tecnologia di Stabilizzazione/Solidificazione (S/S) che sfrutta le tecniche costruttive dei calcestruzzi ad alte prestazione (High Performance Concrete). Nello specifico la ricerca si è concentrata nell’individuare, selezionare ed applicare i più idonei sistemi valutativi dell’efficacia delle tecniche di S/S, quali test di cessione e prove fisico-meccaniche. I buon esito delle analisi effettuate in contradditorio hanno portato a eliminare molte barriere sia nel confronto con gli enti di controllo che gli altri portatori di interesse.
In the first part of the present work the results of the European project Eurodemo are reported, where an analysis of the remediation technologies market has been performed also identifying the bottlenecks which are slackening it at European and local level. Between the strategies to pull down these barriers it is appeared important the development of an European Environmental Technology Verification System (EETV). In fact, the demonstrative and the verification phases of a new techniques are pointed out as significant to boost their enter on the market. In the second part, the work reports the phases of the verification process of an innovative Stabilization/Solidification (S/S) techniques which is based on the High Performance Concrete (HPC) knowhow. The research was focus on the selection and application of the more suitable evaluation tests to measure the S/S performance, such as leaching and physical-mechanical test. The good results of the cross-examination analysis performed pulled down many different barriers both regarding the control authorities and other stakeholders.
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Alessandrini, Valentina. "Caratterizzazione di un'area contaminata da idrocarburi esperimentazione di bonifica mediante biorisanamento in sito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/143/.

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Barducci, Sara. "Bonifica di un sito contaminato da idrocarburi: analisi di rischio, valutazione dell'applicabilita' di un processo di enhanced bioremediation e dei primi risultati ottenuti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel presente elaborato è stato ripercorso e analizzato criticamente l’iter di bonifica adottato per un sito contaminato da idrocarburi dalla valutazione degli obiettivi di bonifica (Concentrazioni Soglia di Rischio, CSR), alla scelta delle tecnologie da adottare e alla verifica, ancora in itinere, della loro efficacia. In particolare, si è provveduto a: - approfondire le proprietà chimico-fisiche dei contaminanti presenti in sito, le vie di migrazione attraverso i comparti ambientali a sversamento avvenuto e le modalità di degradazione nelle diverse matrici ambientali; - fare il punto sulla normativa italiana di riferimento in materia di bonifica e sui diversi criteri da usare nella definizione di un piano di caratterizzazione della stessa; - illustrare la procedura di Analisi di Rischio e l'utilizzo del software Risk-net; - verificare ed elaborare i dati storici; - caratterizzare lo stato di contaminazione e la distribuzione dei contaminanti in relazione alle caratteristiche geologiche, morfologiche e idrogeologiche del sito in esame; - valutare la scelta delle soluzioni progettuali migliori per la bonifica del sito; - analizzare criticamente i primi risultati ottenuti in seguito all’applicazione di una nuova metodologia di biorisanamento in un progetto di bonifica in corso.
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Leoncini, Carlotta. "Modellazione numerica per la valutazione di un progetto di bonifica di un acquifero contaminato da Cromo esavalente (parte del Sito di Interesse Nazionale "Brescia-Caffaro")." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15790/.

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Abstract:
Il presente elaborato illustra la costruzione di un modello numerico volto alla descrizione del trasporto avvettivo di Cromo esavalente in un acquifero contaminato. La contaminazione è stata prodotta da una galvanotecnica che sta attualmente eseguendo la bonifica delle matrici ambientali inquinate. La Messa In Sicurezza d’Emergenza consta di una barriera idraulica composta da 5 pozzi posti a valle della Ditta. Lo scopo della modellazione svolta è la valutazione dell’efficacia di tale barriera per il contenimento della contaminazione all’interno del sito. La simulazione è stata eseguita tramite il codice MODFLOW e MODPATH, calibrata con il programma PEST. È stato necessario interpolare i rilievi piezometrici e di concentrazione del contaminante con metodi geostatistici, in modo da escludere eventuali errori nei dataset utilizzati. In seguito, tramite l’utilizzo dei pilot point e di tecniche di regolarizzazione, è stata effettuata un’interpolazione dei valori di conducibilità idraulica nel dominio di modellazione, ottenendo una distribuzione del parametro omogenea e all’interno di limiti preimpostati. La stima della conducibilità dell’acquifero è eseguita con l’approccio del problema inverso, vincolando la variazione dei valori in base ai risultati ottenuti da prove in situ pregresse e dalla realizzazione di alcuni slug test. La modellazione mostra come la MISE sia efficace nel contenimento della contaminazione ma, nella pratica, si rende necessaria una diminuzione delle portate dei pozzi. Tale diminuzione comporterebbe, secondo la simulazione, una perdita di efficacia del barrieramento della contaminazione. Si evidenzia quindi la necessità di modificare la configurazione della barriera idraulica. A tale fine, vengono suggerite, al termine di questo elaborato, due proposte di variante al Progetto Operativo di Bonifica. La Ditta ha fatto proprie le indicazioni emerse dal presente studio, inserendole in una proposta di variante, attualmente in redazione.
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Crespi, Matteo. "Messa in sicurezza permanente di un'area ferroviaria dismessa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi è stato svolto durante un tirocinio effettuato presso l’azienda Ecosurvey®, con sede a Bologna. L’oggetto dell'elaborato è un’area ubicata nei pressi della stazione ferroviaria di Fortezza, in provincia di Bolzano; su tale area verrà realizzato il progetto denominato “Nuova viabilità di accesso Riol”, che prevede la realizzazione di un sottopasso stradale per l’attraversamento del tracciato ferroviario. Nella zona di realizzazione del sottopasso è stata riscontrata la presenza di terreni frammisti a materiali di rifiuto interrati, assimilabili a residui carboniosi derivanti dalla combustione delle caldaie dei locomotori a vapore, operativi sulla tratta ferroviaria del Brennero per circa un secolo. Tale materiale si configura come materiale di riporto storico, prodotto e messo in opera prima dell’entrata in vigore DPR 915/82; ai sensi di tale norma l’area di studio non è dunque una discarica abusiva o un luogo in cui vi sia stato abbandono di rifiuti. Per assimilare il materiale rinvenuto ad un riporto inerte, anche ai fini dell’applicazione dell’art. 185, c.1, lettera b) e c) del D.Lgs 152/06, è stato necessario verificare che il materiale non determini rischi di contaminazione delle acque né rischio per la salute umana. Lo scopo della presente tesi è stato quello di contribuire all’esame delle indagini preliminari dell’area del progetto “Nuova viabilità di accesso Riol”. Tali indagini hanno previsto le seguenti attività: - esame delle indagini pregresse e definizione del modello concettuale del sito; - esame delle tecniche di bonifica applicabili ai sito, qualora sia necessaria la sua bonifica; - elaborazione dell’analisi di rischio sanitaria ed ambientale, per valutare la necessità di bonifica; - esame delle modalità di gestione dei terreni di scavo, in coerenza con la destinazione d’uso ferroviaria e le opere di progetto previste per il sito.
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Books on the topic "Bonifica siti contaminati"

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Giampietro, Franco. La Bonifica dei siti contaminati: I nodi interpretativi giuridici e tecnici. Milano: Giuffrè, 2001.

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Luciano, Morselli, and Università di Bologna. Facoltà di chimica industriale., eds. Siti contaminati: Procedure di controllo e di bonifica : verso una procedura standardizzata : atti del workshop, 8 giugno 1993. Bologna: Clueb, 1994.

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Beretta, Giovanni Pietro. Il trattamento e l'interpretazione dei dati ambientali: Qualità dei suoli e delle acque sotterranee nella bonifica dei siti contaminati. Bologna: Pitagora, 2004.

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