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Dissertations / Theses on the topic 'Bonifiche'

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1

Frassine, Matteo. "Assetti territoriali romani in aree umide." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426737.

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Abstract:
This research systematically investigates how Romans managed humid areas and which drainage works were carried out to improve the conditions of such lands. In order to do that, it was important to focus the concept of wetland in modern ages and which lands might be considered accordingly. The analysis of classic sources provided the key to understand the latin terminology referred to these environments. This allowed their identification and to establish their relationships with Romans. The next step was the exam of the archaeological sources in order to exclude all the water supply network and to focus on those of water management. Disciplines like hydrogeology, hydraulic engineering and agronomy were necessary to better analyse the nature of ancient working and to organize the collected data. Eventually, all the structures related to the drainage systems within the roman centuriations framework were examined.This research represents a detailed analysis of the interactions among man, environment and waters. In addition, it focuses on how Romans were very well experienced in such matters and how such hydraulic techniques have been continuously carried on since Roman times.
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2

Bellettini, Lucio, and Tommaso Zecchini. "Jesolo - area pineta il parco della bonifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6128/.

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Abstract:
L’area di progetto si trova nella parte orientale della città di Jesolo, vicino al confine comunale con Eraclea. A nord è delimitata dal canale Cavetta, al di là del quale si trova il borgo di Cortellazzo, ad est si trova l’ultimo tratto del corso del Piave, a sud si trovano la pineta e l’area del nuovo quartiere residenziale progettato dall’architetto Gonçalo Byrne, ad ovest vi è il progetto di una strada che attraverserà il Cavetta, compresa nella nuova viabilità comunale. Le qualità paesaggistiche dell’area rendono evidente il continuo ed inevitabile rapporto del territorio con l’acqua. Da una parte ci sono le difficoltà che gli abitanti di queste terre hanno sempre avuto, cercando attraverso le bonifiche di difendere le proprie terre, provando a strappare la maggiore quantità possibile di terreno coltivabile alle acque stagnanti. Dall’altra ci sono i benefici che una zona così ricca di acqua ha portato alle coltivazioni. La lettura dell’area, ma anche del territorio circostante, suggerisce un approccio progettuale che porti alla definizione di una nuova identità del luogo: una identità diversa da quella esistente, ma che sia integrata con gli elementi strettamente legati alla natura del territorio.
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3

Martina, Costanza. "L'impatto ambientale delle operazioni di bonifica delle acque sotterranee." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10044/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi è stato svolto presso l’azienda Ecosurvey® - 3000 Srl, con sede a Bologna. Ecosurvey® fornisce servizi e consulenze nel campo della geologia e delle scienze ambientali e opera in diversi ambiti, tra cui le bonifiche del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee. L’inquinamento del suolo e del sottosuolo è, infatti, il contesto dello studio di questa tesi. Tale inquinamento è persistente: con riferimento ai fenomeni di contaminazione, il sottosuolo registra la storia industriale di un sito. L’approccio che tenta di coniugare i bisogni dell’uomo nella società con il rispetto dell’ambiente è lo sviluppo sostenibile, ovvero, secondo la World Commission on Environment and Development, uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Tra i molti ambiti in cui si applica il concetto di sostenibilità, è da ricordare quello delle bonifiche dei siti contaminati. A tal proposito, l’United States Environmental Protection Agency nel 2008 ha introdotto il concetto di “green remediation” come la pratica del considerare tutti gli effetti ambientali di un’azione di bonifica, includendo nel processo opzioni in grado di minimizzarne l’impronta ambientale. Nel 2013 la società Battelle, con i servizi tecnici ambientali di U.S. Navy, e U.S. Army Corps of Engineers ha sviluppato un applicativo denominato SiteWiseTM per la valutazione degli impatti ambientali associati alle tecnologie di bonifica delle acque sotterranee. Nell’ambito di questa tesi, in riferimento ad un intervento di bonifica presso un impianto di produzione di bitumi in attività, contaminato da idrocarburi, idrocarburi aromatici e composti organo-clorurati, con l’applicativo sono stati esaminati i principali indicatori dell’impronta ecologica (emissioni di gas serra, di ossidi di azoto, di zolfo e di polveri sottili; consumi di acqua, suolo ed energia) per tre diverse opzioni di bonifica, effettuandone poi il confronto.
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Raule, Giacomo. "Studio delle criticità idrauliche del Canale di Bonifica Zonara Masere." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Nella presente tesi è stato fatto un modello idrologico della Zonara Masere tramite l'utilizzo di SWMM. Svolta la simulazione dello stato attuale sono state individuate le criticità ed in seguito sono stati ipotizzati vari scenari di soluzione delle criticità. Infine trovata la soluzione ottimale si è effettuata una prima fase di progettazione delle opere di prevenzione ed una stima economica del costo della realizzazione del progetto. La tesi è stata svolta presso il Consorzio di Bonifica della Romagna nella sede di Rimini
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5

Alaimo, Girolamo. "Possibili innovazioni del sistema di distribuzione della risorsa idrica nei canali di bonifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lo scopo del presente elaborato è quello di attuare una ricerca delle innovazioni da applicare al sistema di distribuzione nei canali di bonifica. L’agricoltura è il settore produttivo che richiede ingenti quantità di acqua. Tuttavia la risorsa idrica, disponibile in quantità limitate, deve essere preservata e opportunamente utilizzata. Inoltre notevoli perdite idriche caratterizzano l’intero processo di convogliamento dell’acqua, dalla fonte alla consegna ai singoli utilizzatori finali. Le possibili innovazioni nel settore dei canali di bonifica individuate nel presente lavoro sono: (i) le automazioni nella fase di gestione della distribuzione di risorsa idrica e (ii) i rivestimenti dei canali. Per quanto riguarda le automazioni, sono state individuate diverse alternative, tutte realizzate dalla medesima azienda (Rubicon): SlipMeter, una paratoia automatica piana per regolare il deflusso; FlumeGate, una paratoia a ventola automatica; BladeMeter, una valvola idraulica automatica, movimentata da un robusto sistema di dadi e aste; SlipGate, un’altra tipologia di paratoia automatica piana. Le innovazioni legate ai rivestimenti appartengono all’azienda Maccaferri, che ha brevettato materiali geocompositi e geosintetici, quale ad esempio il MacTex H, utilizzato per le canalizzazioni ed realizzato mediante geotessile prodotto in fibre di polipropilene. Tutte queste innovazioni, sia nell’ambito dell’automazione che dei rivestimenti, possono essere applicate dai Consorzi di Bonifica con l’obiettivo di creare delle reti automatiche per la gestione della risorsa idrica, controllando altresì le eventuali perdite e la resa dell’intero sistema di convogliamento.
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Alessandrini, Valentina. "Caratterizzazione di un'area contaminata da idrocarburi esperimentazione di bonifica mediante biorisanamento in sito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/143/.

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Antonozzi, Luca <1980&gt. "Valutazione ambientale di tecnologie di bonifica per acquiferi contaminati attraverso la metodologia LCA." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6661/1/Antonozzi_Luca_tesi.pdf.

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Abstract:
La bonifica di acquiferi contaminati è una pratica che oggi dispone di diverse soluzioni a livello tecnologico, caratterizzate tuttavia da costi (ambientali ed economici) e problematiche tecniche di entità tale da rendere in alcuni casi poco conveniente la realizzazione dell’intervento stesso. Per questo motivo sempre maggiore interesse viene rivolto nell’ambito della ricerca alle tecnologie di bioremediation, ovvero sistemi in cui la degradazione degli inquinanti avviene ad opera di microorganismi e batteri opportunamente selezionati e coltivati. L’impiego di queste tecniche consente un minor utilizzo di risorse ed apparati tecnologici per il raggiungimento degli obiettivi di bonifica rispetto ai sistemi tradizionali. Il lavoro di ricerca presentato in questa tesi ha l’obiettivo di fornire, tramite l’utilizzo della metodologia LCA, una valutazione della performance ambientale di una tecnologia di bonifica innovativa (BEARD) e due tecnologie largamente usate nel settore, una di tipo passivo (Permeable Reactive Barrier) ed una di tipo attivo (Pump and Treat con Carboni Attivi).
At the present day, remediation of polluted groundwater can be performed through various technologies; however, these technologies are often associated with relevant costs (both economic and environmental) and technical issues which in some cases may affect the cost effectiveness and feasibility of remediation itself. This is why efforts in the field of research are being increasingly focused in the developement of bioremediation technologies which use the degrading potential of bacteria and microorganism to remove target pollutants. These technologies require a smaller demand for resources and technical equipment in order to achieve clean up targets compared to traditional systems. The aim of my research work is to provide an assessment of the environmental performance trough LCA methodology of an innovative bioremediation technology (BEARD) and two widespread remediation technologies, a Permeable Reactive Barrier (passive technology) and a Pump and treat system (active technology).
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Antonozzi, Luca <1980&gt. "Valutazione ambientale di tecnologie di bonifica per acquiferi contaminati attraverso la metodologia LCA." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6661/.

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Abstract:
La bonifica di acquiferi contaminati è una pratica che oggi dispone di diverse soluzioni a livello tecnologico, caratterizzate tuttavia da costi (ambientali ed economici) e problematiche tecniche di entità tale da rendere in alcuni casi poco conveniente la realizzazione dell’intervento stesso. Per questo motivo sempre maggiore interesse viene rivolto nell’ambito della ricerca alle tecnologie di bioremediation, ovvero sistemi in cui la degradazione degli inquinanti avviene ad opera di microorganismi e batteri opportunamente selezionati e coltivati. L’impiego di queste tecniche consente un minor utilizzo di risorse ed apparati tecnologici per il raggiungimento degli obiettivi di bonifica rispetto ai sistemi tradizionali. Il lavoro di ricerca presentato in questa tesi ha l’obiettivo di fornire, tramite l’utilizzo della metodologia LCA, una valutazione della performance ambientale di una tecnologia di bonifica innovativa (BEARD) e due tecnologie largamente usate nel settore, una di tipo passivo (Permeable Reactive Barrier) ed una di tipo attivo (Pump and Treat con Carboni Attivi).
At the present day, remediation of polluted groundwater can be performed through various technologies; however, these technologies are often associated with relevant costs (both economic and environmental) and technical issues which in some cases may affect the cost effectiveness and feasibility of remediation itself. This is why efforts in the field of research are being increasingly focused in the developement of bioremediation technologies which use the degrading potential of bacteria and microorganism to remove target pollutants. These technologies require a smaller demand for resources and technical equipment in order to achieve clean up targets compared to traditional systems. The aim of my research work is to provide an assessment of the environmental performance trough LCA methodology of an innovative bioremediation technology (BEARD) and two widespread remediation technologies, a Permeable Reactive Barrier (passive technology) and a Pump and treat system (active technology).
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Pesce, Giulia <1990&gt. "valutazioned dell'efficacia della tecnologia di bonifica dei suoli attraverso un approccio ecotossicologico integrato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8131.

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Abstract:
Negli ultimi anni, il problema della tutela dell’ambiente, correlato a quello dello sviluppo economico, rappresenta una delle tematiche più importanti che il mondo industrializzato si sia mai trovato ad affrontare. La ricerca di una soluzione ha portato sia alla realizzazione di tecnologie che producono tassi di inquinamento progressivamente ridotti, sia nuovi metodi per rimediare ai danni recati in passato all’ambiente. A tale proposito, la bonifica dei siti contaminati è l’attività che permette di valutare le diverse modalità d’intervento allo scopo di eliminare, o almeno ridurre, la presenza dell’inquinante nell’ambiente. tra le varie tecniche di bonifica, quella ottenuta mediante solidificazione/stabilizzazione (HPSS) è particolarmente adatta per suoli contaminati da metalli e metalloidi. ir ruolo dell'ecotossicologia in quest'ambito è molto imprtante: permette di supportare le attiviytà di caratterizzazione del sito contaminato e di verificare la qualità delle matrici prodotte post-bonifica, in accordo alla normativa vigente per i sedimenti dragati da canali industriali e rifiuti
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Manfrin, Giulia <1993&gt. "Il patrimonio della bonifica del Delta del Po come elemento di valorizzazione territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13377.

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Abstract:
La storia del Delta del Po mostra la mutevolezza di questo paesaggio derivata dall’interazione continua tra le forze della natura e le attività dell’uomo che ha favorito la creazione di una grande varietà di ambienti naturali e culturali di valore eccezionale. L’area del Delta del Po offrendo paesaggi differenti tra loro, una ricca varietà di specie animali, un consistente patrimonio materiale, crea un’offerta diversificata che interessa sempre più il turista moderno in cerca di esperienze autentiche che siano legate al territorio. Tra tutte le forme di turismo che si possono praticare, solo lo “slow tourism” si configura come quel tipo di turismo che è in grado di portare vantaggi in chiave turistica alla destinazione favorendo la destagionalizzazione, la diffusione di benefici su tutto il territorio, la crescita delle opportunità di reddito e della competitività. All’interno di questo contesto così complesso si inserisce la bonifica che rappresenta una testimonianza storica che è stata indispensabile per rendere vivibili le aree del Delta permettendo sia la conservazione ambientale sia la possibilità di uno sviluppo economico del territorio. Attraverso un’analisi del “turista slow” e dei suoi principali interessi, verrà dimostrato se il patrimonio legato alla bonifica, dalle modificazioni avvenute nel paesaggio, agli interventi idraulici, alle strutture architettoniche, interessa il turista e se può essere utilizzato come elemento di richiamo turistico e di valorizzazione per il territorio. Infine, verranno considerate le iniziative per la promozione di forme di turismo lento che danno attenzione ai concetti di responsabilità e sostenibilità grazie alle quali è possibile valorizzare al meglio l’area portando benefici sia al territorio sia alle popolazioni che vi vivono.
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Canali, Andrea. "Bonifica di un terreno contaminato: il caso dell' area "ex Orsi-Mangelli" di Forlì." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11718/.

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Abstract:
La seguente tesi tratta la bonifica dell' area comunale della zona denominata " Ex Orsi - Mangelli" nella città di Forlì, iniziando con una introduzione che analizza la pericolosità dei siti inquinati e la situazione attuale in Italia, Emilia Romagna e in Provincia di Forlì-Cesena; successivamente si analizzano tutte le procedure per i terreni inquinati, descritte nel D.Lgs 152/06, descrivendo anche le principali tecniche di bonifica e i criteri di scelta, concludendo con l'analisi, passata e presente, dell' area " Ex Orsi - Mangelli", esaminando i processi produttivi che hanno determinato tali episodi di inquinamento tra il 1900 e il 1993 e la situazione attuale dell' area.
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Distefano, Gabriele Giuseppe <1988&gt. "L’ecotossicologia a supporto delle attività di bonifica di suoli contaminati: un caso di studio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6638.

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Abstract:
Studio di un’innovativa tecnica di bonifica mediante solidificazione/stabilizzazione ad alte prestazioni (High Performance Solidification/Stabilization, HPSS) per suolo contaminato principalmente da metalli e metalloidi. In particolare, l’attenzione sarà focalizzata sul ruolo dell’ecotossicologia a supporto delle attività di caratterizzazione del sito contaminato e di verifica della qualità delle matrici prodotte post-bonifica seguendo quanto già previsto dalla vigente normativa per i sedimenti dragati da canali industriali e rifiuti solidi.
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Gionfriddo, Corrado. "Modalità di messa in sicurezza e bonifica di acque sotterranee e analisi di rischio sito-specifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7525/.

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Abstract:
Nell’ambito del tirocinio svolto è stato affrontato lo studio del Progetto di messa in sicurezza e bonifica della Raffineria ISAB IMP. SUD, attiva nel SIN di Priolo Gargallo. In particolare lo studio ha visto il Monitoraggio Annuale delle acquee sotterranee. Il lavoro è stato articolato nelle seguenti fasi: Lo studio del Progetto di messa in sicurezza e bonifica dell’area Il campionamento delle acque attraverso sopralluoghi in campo Le analisi in laboratorio La validazione dei dati ottenuti La stesura della relazione tecnica relativamente ai dati validati, trasmessa all’azienda e agli enti competenti Il campionamento, che avviene attraverso un piezometro, prevede: Inizialmente la misura del livello statico della falda tramite freatimetro Segue la fase di spurgo, fin quando non si ha la stabilizzazione dei parametri quali pE, pH, temperatura, conducibilità elettrica, ecc… misurati in continuo tramite una sonda multiparametrica accoppiata alla cella di flusso Infine si campiona. In laboratorio sono state applicate le seguenti tecniche per l’analisi degli inquinanti definiti dal D.L.152/06: VOC e IPA; Analisi svolte secondo le metodiche ufficiali EPA 8260B e EPA 8272 Metalli; EPA 6020 a Idrocarburi; UNI EN ISO 9377-2/2002 (fraz. C10-C40). La validazione dei dati ha visto in particolare l’elaborazione dei risultati attraverso il confronto, per ogni parametro, tra i dati forniti dall’Azienda e i risultati delle analisi compiute dall’ARPA. Inerentemente al seguente studio è stata condotta, sulla base dei risultati delle diverse fasi di indagine ambientale svolte dall’azienda, l’analisi di rischio sito-specifica utilizzando il software RiskNet.
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Pellegrini, Marco <1988&gt. "Paesaggi di bonifica e turismo culturale: il caso della bassa pianura tra Adige e Canal Bianco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12790.

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Abstract:
Oggi i turisti sono sempre più indirizzati verso mete inserite in un contesto ambientale incontaminato, in cui possano immergersi nella natura ed isolarsi dai ritmi frenetici della città. A questo proposito il territorio Polesano risulta ricco di mete già consolidate e potenziali, in grado di soddisfare il desiderio di “perdersi” del turista. Lo studio svolto si concentra sui luoghi attraversati dal basso corso del fiume Adige e cerca di dimostrare come le zone di bonifica di questo territorio possano essere un’ottima attrattiva turistica. Nel primo capitolo è presente un’analisi del fiume Adige, sulle sue caratteristiche idrografiche e sul suo corso storico, oggi non più presente, e continua presentando alcuni cenni storici tra cui gli insediamenti etruschi e romani e l’antica viabilità. A seguire, nel secondo capitolo, mi sono concentrato sulle grandi opere di bonifica che si sono compiute nel passato e delle difficoltà che questo territorio ha dovuto affrontare. Nel terzo capitolo ho posto in evidenza come l’ecoturismo possa essere una concreta risorsa per queste zone grazie al grande aumento di turisti in cerca di territori incontaminati dove “perdersi” lontano da tutto. Saranno trattate le attività produttive, l’agricoltura e la pesca, e sarà sottolineata la quiete del paesaggio di bonifica come risorsa turistica (heritage tecnico come le idrovore) e l’importanza della sua tutela. In conclusione verrà presentata l’importante tradizione enogastronomica polesana. Nel quarto capitolo si delineeranno le principali mete turistiche polesane già affermate che potranno fungere da catalizzatori e da “prima base” per i nuovi avventori che, durante il loro soggiorno, potranno spingersi allo scoperta delle zone e dei paesaggi limitrofi. Nel quinto capitolo cercherò di spiegare come i piccoli paesi meno conosciuti possano concretamente rappresentare una risorsa per il territorio e come il turismo possa fungere da elemento di diversificazione del mercato per gli imprenditori agricoli del luogo. A questo proposito prenderò l’esempio dell'aerea tra Cavarzere, Pettorazza Grimani, Fasana e Botti Barbarighe, piccoli paesi tra le province di Venezia, Rovigo e Adria, che, grazie alle loro particolarità paesaggistiche e storiche, potrebbero ambire a diventare meta per un turismo alternativo.
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Scodro, Micaela <1996&gt. "L'archivio del Consorzio di bonifica Veneto Orientale. Studio delle vicende storico-istituzionali e archivistiche (1879-2009)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19020.

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Abstract:
La dissertazione illustra il lavoro di ordinamento, schedatura e inventariazione attuato sul complesso archivistico del Consorzio di bonifica Veneto Orientale (e, per la precisione, ancora in fieri). L'iniziativa, promossa dal progetto TerrEvolute, è curata da un gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Padova, ed è volta alla valorizzazione del patrimonio documentario dell'ente, nonché alla creazione di uno strumento informatico finalizzato alla consultazione (ad uso del personale impiegatizio). La tesi, arricchita con lo studio delle vicende storico-istituzionali e archivistiche del Consorzio, mira a descrivere, con taglio metodologico, il lavoro svolto, sottolineandone previsioni, criticità, obiettivi conseguiti.
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Baruzzo, Francesco <1997&gt. "Di terre e di acque: la pianura del Basso Piave dalla bonifica al turismo di massa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21711.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di offrire una panoramica sull’evoluzione storica, geografica ed antropologica della città di San Donà di Piave (e un po' di tutto il Basso Piave) e, in particolare, delle sue bonifiche. Nella prima parte, prettamente storica, viene ricostruita la storia di San Donà di Piave dalle origini all’attualità. La seconda sezione, di stampo geografico, si concentrerà innanzitutto sulla natura del territorio e sugli interventi sullo stesso effettuati nel corso degli anni, per proseguire poi con un approfondimento sulle bonifiche e sui consorzi di bonifica del Basso Piave, per arrivare poi a toccare altre tematiche più sociali, come i problemi inerenti alla vita nelle campagne e lo sviluppo del turismo, in particolar modo in riferimento al litorale. Infine, la terza e ultima parte, nonché la più corposa, verterà sull’aspetto antropologico delle bonifiche, sia da un punto di vista naturale, con i richiami agli elementi terra e acqua, sia dal punto di vista pratico della mia ricerca sul campo, consistente in una doppia prospettiva: una prima per così dire “cittadina”, su come San Donà vive e si appresta a vivere il 2022 (anno ricco di eventi e celebrazioni per le bonifiche sandonatesi), e una seconda più privata, frutto del lavoro con singoli interlocutori.
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Malarbì, Danilo. "Sistemi di decontaminazione elettrocinetica applicati alla bonifica di sedimenti marini contaminati da metalli pesanti ed IPA." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1754.

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Abstract:
2013 - 2014
Principale obiettivo della presente ricerca è stato quello di studiare ed applicare la tecnologia di decontaminazione elettrocinetica per la bonifica di sedimenti marini co-contaminati da metalli pesanti ed IPA, utilizzando idonei agenti solubilizzanti quali i biotensioattivi, non tossici, biodegradabili ed economici. I sedimenti marini contaminati rappresentano oggigiorno una problematica ambientale estremamente complessa per la natura dei sedimenti, per gli ingenti volumi interessati e per il contesto in cui si deve intervenire. Risulta quindi fondamentale l’individuazione di opportune ed efficaci tecniche di trattamento al fine di poter eseguire tali interventi di risanamento in un quadro sinergico di sostenibilità tecnica, economica ed ambientale, anche in presenza di uno specifico quadro normativo non sempre univoco e chiaro. La presenza di più tipologie di contaminanti organici ed inorganici estremamente diversi tra loro rende significativamente più difficile l’individuazione di un’unica tecnica di trattamento. Le tecniche convenzionali quali quelle di tipo chimico (estrazione con solventi), termiche (desorbimento termico) o biologico risultano infatti efficaci solo su specifiche forme di contaminazione. Risulta quindi di fondamentale importanza lo studio, l’applicazione e l’ottimizzazione di mirate tecnologie di risanamento. In tal senso, le tecniche di decontaminazione elettrocinetica, fino ad oggi applicate con successo a suoli contaminati (Acar et al. 1993, Alcàntara et al. 2008, 2010, Pazos et al. 2010, Reddy et al. 1999, 2001, 2003, 2006, Xu et al. 2014), potrebbero rappresentare una scelta ottimale per la soluzione al problema, ad oggi però sulla loro potenzialità per il trattamento di sedimenti contaminati da metalli pesanti ed IPA, sono stati condotti limitati studi. Nel caso di contemporanea presenza di metalli pesanti e contaminanti organici come gli IPA, la decontaminazione elettrocinetica può rappresentare una soluzione ottimale per la rimozione in unico stadio. Si rende però necessario l’utilizzo di specifici agenti solubilizzanti per superare la limitazione dovuta alla bassa solubilità nell’acqua degli IPA e di metalli idrifobi come il mercurio, senza introdurre nella matrice sottoposta a trattamento nuove forme di contaminazione. In particolare è necessario focalizzare l’attenzione su fattori chiave del processo, quali l’individuazione di agenti solubilizzanti idonei e l’utilizzo di condizioni di processo finalizzate all’ottimizzazione dell’efficacia del trattamento. La sperimentazione svolta e descritta nel presente elaborato di tesi, ha previsto la conduzione di specifici test di trattamento elettrocinetico su campioni di sedimenti prelevati dai fondali della Rada di Augusta (SIN 4 – Priolo Gargallo - SR) mediante l’utilizzo di un setup bench-scale appositamente progettato e realizzato, con cui sono stati simulati dei trattamenti innovativi di decontaminazione elettrocinetica. La prima fase dell’attività sperimentale ha riguardato l’esecuzione di una serie di prove in batch in due cicli separati per selezionare il miglior agente condizionante e valutare l’effetto della concentrazione sulle efficienze di rimozione. Per la determinazione dell’idoneo agente solubilizzante da utilizzare, sono stati selezionati degli opportuni biotensioattivi tra gli esteri di glucosio, ovvero agenti solubilizzanti altamente innovativi per la loro non tossicità, biodegradabilità ed economicità. Sulla base dei dati forniti dalle prove sperimentali in batch, è stata selezionata la miscela di Sinerex SMO 20 - Doblyn ANX (50:50). La seconda fase dell’attività ha riguardato la progettazione e la realizzazione del setup sperimentale. Il Setup, realizzato a scala di laboratorio, è costituito principalmente da un reattore cilindrico con struttura in plexiglass (lunghezza= 25cm; ø= 9,20 cm), e due comparti (anodico e catodico) all’interno dei quali sono allocati i due elettrodi in acciaio inox. Gli elettrodi sono collegati elettricamente ad un generatore di tensione ed un multimetro. Sono stati svolti, preliminarmente, una serie di test EK su matrice sintetica al fine di verificare il corretto funzionamento idraulico ed elettrico del reattore sperimentale. Sui sedimenti reali da trattare è stata effettuata una caratterizzazione completa ed è stata rilevata un’alta concentrazione media di Hg pari a 28.20 mg/kg, mentre le concentrazioni di IPA sono risultate inferiori ai limiti di normativa. I trattamenti elettrocinetici sui sedimenti reali, sono stati condotti in 3 diverse condizioni operative, variando i tempi di trattamento e le forme di contaminazione. Infatti, nei primi due trattamenti ci si è concentrati sulla rimozione di Hg, mentre, nell’ultimo trattamento, è stata preventivamente effettuata una contaminazione artificiale con IPA, utilizzando una miscela di naphthalene, pyrene e benzo(a)antracene in parti uguali, ottenendo nei sedimenti un quantitativo di IPA pari a 54,90 mg/Kg. Le efficienze di rimozione ottenute sono state molto positive sul mercurio con decontaminazione fino all’80%, quando il test è durato 400 ore, e valori molto simili quando il test è durato 240 ore, utilizzando all’anodo la miscela al 5% di Sinerex SMO 20 - Doblyn ANX ed al catodo una soluzione 0,1 M di EDTA. E’ stato monitorato il Ph durante tutti i trattamenti. Per quanto riguarda l’efficienza di rimozione degli IPA, utilizzando gli stessi parametri operativi e le medesime soluzioni agli elettrodi, con un test della durata di 240 ore si sono ottenute efficienze di rimozione fino al 70% circa, con contemporanea rimozione dei metalli pesanti quali Hg (72%), Zn (66%), As (37%). I risultati e il monitoraggio dei parametri di processo, hanno confermato la riproducibilità della tecnica di trattamento innovativa adottata. E’ stata inoltre condotta un’analisi economica per definire la reale applicabilità delle tecniche testate in interventi di bonifica a scala reale. Dal confronto dei dati ricavati, si è riscontrata una particolare convenienza per impianti in grado di trattare in unico stadio almeno 50 m3 di sedimenti. I risultati ottenuti confermano che, il lavoro svolto nella presente ricerca ha ottimizzato le tecniche di decontaminazione elettrocinetica applicate a sedimenti co-contaminati da metalli pesanti ed IPA, massimizzando le efficienze di rimozioni in unico stadio. [a cura dell'autore]
XIII n.s.
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Galizia, Francesco Giovanni. "Modellazione numerica del flusso e del trasporto per l’applicazione integrata di geotermia a bassa entalpia e bonifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11881/.

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Abstract:
L’obbiettivo che si pone questo lavoro è quello di combinare in un unico impianto due tecnologie utilizzate per scopi differenti (impianto integrato): un impianto di climatizzazione geotermico a bassa entalpia di tipo open-loop ed un impianto di bonifica delle acque di falda di tipo Pump&Treat. Il sito selezionato per lo studio è ubicato in via Lombardia, nell’area industriale di Ozzano dell’Emilia (BO), ed è definito “Ex stabilimento Ot-Gal”: si tratta di una galvanotecnica con trattamento di metalli, dismessa alla fine degli anni ’90. Durante una precedente fase di caratterizzazione del sito condotta dalla ditta Geo-Net Srl, sono stati rilevati in falda dei superamenti delle CSC previste dal D.lgs. 152/2006 di alcuni contaminanti, in particolare Tricloroetilene (TCE) e 1.1-Dicloroetilene (1.1-DCE). Successivamente, nel 2010-2011, Geo-net Srl ha eseguito una parziale bonifica delle acque di falda attraverso l’utilizzo di un impianto Pump and Treat. Grazie a tutti i dati pregressi riguardanti i monitoraggi, le prove e i sondaggi, messi a disposizione per questo studio da Geo-Net Srl, è stato possibile eseguire una sperimentazione teorica, in forma di modellazione numerica di flusso e trasporto, dell’impianto integrato oggetto di studio. La sperimentazione è stata effettuata attraverso l’utilizzo di modelli numerici basati sul codice di calcolo MODFLOW e su codici ad esso comunemente associati, quali MODPATH e MT3DMS. L’analisi dei risultati ottenuti ha permesso di valutare in modo accurato l’integrazione di queste due tecnologie combinate in unico impianto. In particolare, la bonifica all’interno del sito avviene dopo 15 dalla messa in attività. Sono stati anche confrontati i costi da sostenere per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto integrato rispetto a quelli di un impianto tradizionale. Tale confronto ha mostrato che l’ammortamento dell’impianto integrato avviene in 13 anni e che i restanti 7 anni di esercizio producono un risparmio economico.
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Baratti, Emanuele. "Soluzioni tecniche per la realizzazione di casse di espansione nella rete di bonifica del Consorzio dell'Emilia Centrale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1029/.

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Nucibella, Giulia <1988&gt. "Valorizzazione e gestione del paesaggio rurale e dell'architettura di bonifica nell'area Bassa Padovana : progetti di riqualificazione sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4217.

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Rigo, Chiarafrancesca <1973&gt. "Studio sulle possibilità di bonifica e rivegetazione di un'area urbana degradata: l'isola nuova ex-inceneritore Sacca San Biagio." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/607.

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Venturi, Matteo. "Modellazione numerica della rete di bonifica del comparto idraulico Savarna-Sant’Alberto-Mandriole (RA) in regime irriguo e di scolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15252/.

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Abstract:
Circa il 70% dell’acqua dolce è utilizzata nel settore agricolo; se si vuole intervenire nella riduzione dei consumi, è imprescindibile ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura. È con questa intento che nasce il progetto Life Agrowetlands II (AWII); cofinanziato dalla Commissione Europea. La presente tesi si pone all’interno di questo progetto con l’obiettivo di contribuire a realizzare un modello numerico del comparto idraulico Savarna-Sant’Alberto–Mandriole, situato nel comune di Ravenna nel distretto di pianura del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. L’intento è quello di realizzare un efficientamento degli utilizzi idrici irrigui in un territorio a vocazione agricola. La costruzione del modello ha previsto una prima fase di raccolta dati climatici (precipitazioni, temperature, marea, idrometria, portate), territoriali (uso del suolo, geometrie dei canali, bacini di scolo) e utilizzo degli impianti presenti (idrovore, pompe irrigue). Queste informazioni sono state ottenute tramite l’analisi dei documenti forniti dal Consorzio di Bonifica, dei database ambientali regionali e di ARPAE, sopralluoghi in campo. Negli ultimi mesi inoltre si è proceduto con l’analisi dei dati meteo-climatici acquisiti in tempo reale da una rete WSN installata nell’ambito del progetto AWII. Il modello numerico del comparto è stato realizzato con il software EPA SWMM ricostruendo il funzionamento degli impianti irrigui e di scolo. Il modello finale ha 228 rami, 256 nodi, 105 sottobacini per un totale di 80 km di canali e 48 kmq di area. Il modello è stato parzialmente calibrato mediante l’utilizzo delle misure del livello idrometrico in alcuni canali ed è stata effettuata un’analisi di sensitività per valutare i parametri che influenzano la risposta idrologica/idraulica della rete. Si è valutata la bontà del risultato ottenuto, con appositi indicatori. I dati di livello registrati durante le precipitazioni di febbraio 2018 hanno consentito di validare il modello.
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Libero, Giulia. "Modellazione idraulica dell'interazione fra falda ipodermica e canali irrigui della rete dei Consorzi di Bonifica in Regione Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La disponibilità d'acqua gioca un ruolo strategico nello sviluppo di un territorio e delle comunità che vi risiedono; per questo l’uomo si è da sempre impegnato nella ricerca di metodi e mezzi per la distribuzione e la gestione delle acque. L’attuale estremizzazione degli eventi climatici costituisce una nuova sfida a cui dobbiamo rispondere con lo sviluppo di nuove strategie di difesa e prevenzione. In quest’ottica si inserisce il presente lavoro di tesi, realizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica di II grado per il Canale Emiliano-Romagnolo, ente che si occupa della gestione della risorsa idrica irrigua in Emilia-Romagna. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare il fenomeno dell’infiltrazione di acqua dai canali irrigui e valutarne l’effetto sulla falda superficiale. Esso si compone di tre fasi. La prima è dedicata alla caratterizzazione del fenomeno tramite l’osservazione ed elaborazione dei dati raccolti con prove in sito presso tre canali della rete irrigua regionale. La seconda fase prevede, dopo una prima parte di modellazione con software VS2DI, lo sviluppo di un modello per la stima del contributo di un generico canale all’innalzamento del livello della falda superficiale. Segue la terza fase, dedicata all’implementazione del modello all’interno di un ambiente GIS. L’obiettivo finale è la creazione di un nuovo layer che rappresenti l’influenza della rete di canali irrigui regionale sull’andamento del livello della falda ipodermica, utilizzabile nel software IRRINET per rendere più accurata la valutazione del fabbisogno idrico delle colture poste in prossimità dei canali e dunque più efficiente la gestione della risorsa. Il risultato ottenuto può considerarsi di grande interesse poiché costituisce la traduzione della lunga attività di studio relativa al fenomeno di infiltrazione dai canali alla falda ipodermica, in uno strumento effettivamente utile al miglioramento del sistema di gestione della risorsa idrica in Emilia-Romagna.
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Bianchi, Stefano. "Analisi del funzionamento idraulico e degli aspetti di qualità di una parte del comprensorio di bonifica Parmigiana Moglia Secchia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/438/.

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Gironi, Daniele. "Aspetti operativi ed evoluzione normativa della sicurezza in cantiere: indagini preliminari del sito e bonifica da ordigni bellici inesplosi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2482/.

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Brentan, Giulia. "Studio con HEC-RAS di alcuni interventi per miglioramenti della funzionalità idraulica nel territorio del Consorzio di Bonifica della Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Nel lavoro di tesi vengono esposti gli studi svolti su due aree situate nella giurisdizione riminese del Consorzio di Bonifica, riportanti forti problematiche idrauliche nelle reti di scolo: il territorio dei canali Tamagnino e Zonara Masere ed il Rio Gessi. La modellazione dei tratti è avvenuta attraverso i software Hec-Ras ed Hec-Hms, realizzati rispettivamente per l’analisi dei corsi d’acqua nelle pianure alluvionali attraverso la modellazione dell’evoluzione dei livelli e della corrente e per l’analisi dell’idrologia delle superfici di bacino. Il primo studio è dovuto a problematiche verificatesi fin dal 2014 causate da una variazione d’uso del suolo, il secondo studio è dovuto a dissesti idraulici iniziati nel 2013 causati alla presenza di un tombinamento che provoca l’ostruzione del tratto verso valle. Si esegue la modellazione dello stato di fatto per identificare le sezioni ed i manufatti problematici, in secondo luogo si realizzano le modellazioni delle ipotesi di progetto. Si definiscono infine le soluzioni praticabili e la spesa ipotizzata a seguito della realizzazione di un computo metrico estimativo.
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Famoso, Daniele Antonino. "Sviluppo di un sistema GIS e Webgis a supporto delle attività di bonifica del sito di interesse nazionale di Biancavilla." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/3861.

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Abstract:
In seguito al rilevamento di un cluster di casi di mesotelioma nella città siciliana di Biancavilla, che si trova alle pendici del vulcano Etna, sono stati effettuati studi epidemiologici ad hoc e monitoraggi ambientali per evidenziare il ruolo e l eziologia di una fibra asbestiforme presente in una cava di pietra. Una dettagliata analisi chimica di anfiboli contenuti in questo materiale ha permesso la scoperta e l'individuazione di una nuova fibra: la fluoroedenite (NaCa2Mg5 (Si7Al) O22F2). Si è potuto constatare che la fluoroedenite rappresenta un probabile agente cancerogeno, responsabile del mesotelioma pleurico maligno riscontrato a Biancavilla. Oltre al rischio di mesotelioma, nei residenti di Biancavilla si è mostrato un significativo aumento della mortalità da malattia polmonare cronica ostruttiva, che è stato particolarmente evidente tra le donne. Alla luce di questi risultati, Biancavilla è entrato nella lista dei siti di interesse nazionale (SIN). La prima azione di bonifica ha coinvolto preventivamente l attività della cava, la copertura con asfalto delle strade già realizzate con materiali locali e la rimozione delle fonti di polvere nella zona urbana. Obiettivo del presente lavoro è stato lo studio dei dati acquisiti nei monitoraggi ambientali svolti tra il 2004 ed il 2005 nel territorio pedemontano. A tal fine, si è reso necessario sia rappresentare e gestire in modo opportuno i dati ottenuti dai monitoraggi ambientali delle fibre asbestiformi mediante piattaforme GIS e Web GIS, che analizzare gli stessi dati mediante modellazione statistica in modo da evidenziare le variabili esplicative fondamentali le quali permettono di comprendere le eventuali relazioni tra le variabili indipendenti (dati meteoclimatici), con le variabili dipendenti quali le concentrazioni di fibre di fluoroedenite riscontrate nelle diverse stazioni di monitoraggio.
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DI, BUCCIO STEFANIA. "LA BONIFICA DELL¿AGEVOLAZIONE MAFIOSA NEL CAMPO IMPRENDITORIALE ATTRAVERSO I MODELLI DELLA PREVENZIONE MITE.IL METODO DELLA 'PROFILASSI ANTIMAFIA BY DESIGN'." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/860306.

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Abstract:
The PHD thesis entitled: Soft prevention models as a remediation tool for mafia facilitation in the entrepreneurial field. The method of "antimafia compliance by design" analyzes the networks between mafia and economy, trying to identify the mimetic forms of adaptation of the mafia entrepreneur in the area of the legal economy. The selected qualitative research method is based on sociological-legal analysis, that was used to investigate the tools of patrimonial aggression of criminal assets created by Italian legislation to counter the infiltration of the mafia into the economy. The prevention tools of articles 34 and 34 bis of the Anti-Mafia Code were selected, among all criminal and administrative instruments, because they were considered the most suitable to operate on the criminal contamination of the company in a surgical manner, protecting the work and the value of the healthy companies. The sociological-legal effectiveness of these tools was analyzed through the study of 16 cases sampled based on the geographic survey and on the variables of the reference economic sector. At the end of the analysis, the author proposes a “compliance by design model” dedicated to the prevention of mafia infiltration into the economy, according to the canons of business ethics.
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Menegaldo, Martina <1995&gt. "Analisi comparativa di diversi scenari di gestione dei rifiuti provenienti da attività di bonifica di siti contaminati attraverso un approccio LCA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19226.

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Abstract:
Nell’ambito della valutazione della sostenibilità delle bonifiche sono stati sviluppati molteplici strumenti decisionali in grado di orientare le scelte dei decisori e soddisfare le esigenze degli stakeholder. Tuttavia, tali strumenti spesso risultano difficilmente applicabili a causa della complessità del sistema in esame. Per far fronte a questa criticità è nata una collaborazione tra Eni Rewind e Fondazione Università Ca’ Foscari (con il supporto di GreenDecision S.r.l.), volta allo sviluppo di un framework per la valutazione della sostenibilità degli interventi di bonifica. All’interno di questo importante progetto si è inserito il seguente lavoro di tesi che si è focalizzato in prima istanza nello sviluppo di una revisione di studi LCA internazionali, aventi come obiettivo la valutazione degli impatti ambientali associati a diverse tecnologie di bonifica. Questo al fine di individuare le variabili e i processi che hanno un’incidenza maggiormente rilevante a livello di impatti ambientali generati. Tra gli importanti risultati emersi, è stata rilevata una grande lacuna relativa alla valutazione LCA della gestione dei rifiuti provenienti dai diversi siti di bonifica. Infatti, spesso la gestione del rifiuto di bonifica non è oggetto di un’analisi approfondita e ricade spesso in valutazioni troppo semplificate che non riflettono l’entità reale degli impatti. Da tale evidenza si è sviluppata la necessità di un approfondimento sulla gestione delle diverse tipologie di rifiuti prodotti dai siti di bonifica, al fine di comparare mediante un approccio LCA diversi scenari di gestione di tali rifiuti. È stata quindi svolta una valutazione dell’entità degli impatti associati ai diversi scenari di gestione dei rifiuti da bonifica di Eni Rewind attraverso l’utilizzo del software SimaPro e della banca dati Ecoinvent in cui sono modellizzate diverse tipologie di gestione dei rifiuti (trattamenti piuttosto che tipi di discariche) alle quali sono associati impatti ambientali differenti. All’interno del software sono stati identificati i processi che meglio rappresentassero i destini finali delle diverse tipologie di rifiuto di bonifica sulla base del suo codice CER. L’inclusione di questi processi e quindi la contabilizzazione dei relativi impatti in uno studio LCA consentirà sia di supportare la scelta dello scenario di gestione del rifiuto più idoneo, sia di effettuare una valutazione più completa della sostenibilità dell’intervento di bonifica.
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Scarpellini, Simone. "Valutazione dell’impatto ambientale ed economico di mappatura, bonifica e trattamento di Manufatti Contenenti Amianto (R.C.A) negli otto Comuni dell’Unione Bassa Reggiana." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1244361.

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Abstract:
Il presente studio affronta il complesso tema dell’amianto, nei Comuni dell’Unione Bassa Reggiana (Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo), ponendo particolare attenzione a: censimento (mappatura), incapsulamento-confinamento o bonifica, raccolta e recupero-smaltimento di manufatti contenenti amianto (MCA). La mappatura, il cui scopo sarà determinare la presenza e relativo stato di conservazione dell’amianto nel territorio, verrà eseguita utilizzando un insieme di tecniche di analisi che associano, attraverso algoritmi complessi, l’interpretazione di immagini aeree multi spettrali con i rilievi a bassa quota effettuati attraverso droni. Successivamente, attraverso una sovrapposizione con la CTR comunale, sarà possibile costruire una mappa di rischio per stabilire priorità ed ordine di intervento. In seguito, sulla base delle quantità e della qualità (friabile o compatto) degli MCA presi in considerazione, verranno analizzate e confrontate differenti modalità di bonifica: confinamento, incapsulamento e rimozione. Per piccoli quantitativi (fino a 30 mq di copertura, 3 metri di canne fumarie ecc) in matrice compatta le operazioni potranno essere svolte direttamente dal privato cittadino acquistando un KIT AMIANTO in ferramenta convenzionate mentre per grandi quantitativi (in matrice compatta) le operazioni dovranno essere svolte da ditte autorizzate e specializzate. L’amianto friabile, invece, deve essere sempre trattato da aziende specializzate. Per quanto riguarda la raccolta, e il successivo conferimento dei rifiuti negli impianti di trattamento, verrà confrontato il trasporto effettuato direttamente da personale S.a.ba.r. Servizi S.r.l. con propri mezzi con quanto effettuato da aziende autorizzate. In relazione allo stoccaggio e successivo smaltimento/recupero degli MCA, ultima parte del nostro studio, andremo ad approfondire e successivamente paragonare diverse soluzioni impiantistiche e tecnologiche, tra cui: impianti di smaltimento (discariche) situati nell’est della Germania e in Italia, impianti di recupero (cottura e/o inertizzazione, trattamenti chimico-fisico) e tecnologie per il trattamento in loco. La sostenibilità ambientale ed economica delle diverse fasi del progetto verranno valutate mediante scrupolose analisi LCA (Life Cycle Analysis) e LCC (Life Cycle Cost). Verranno inoltre identificate le principali rotte verso potenziali miglioramenti del sistema, agendo, ad esempio, sulla scelta della tecnologia utilizzata per la mappatura e sui possibili scenari del fine vita degli MCA. Il metodo sarà utilizzato per confrontare, in relazione all’età e allo stato di degradazione dell’MCA, azioni di bonifica o incapsulamento, al fine di stabilire quale tra i due determina il minore impatto ambientale ed economico. Verranno valutate infine le richieste e le aspettative di ogni stakeholder interessato, inserendole nel contesto del settore industriale, privato e pubblico, al fine di avere una visione completa del sistema. Il presente studio ha l'obiettivo di analizzare, secondo un approccio di Life Cyicle Thinking, in modo sperimentale alcuni aspetti tecnologici ed impiantistici che non sono stati ancora approfonditi fino ad oggi. L’obiettivo dello studio partendo da un contesto locale, quale è quello degli 8 Comuni delle bassa Reggiana, avrà l’obiettivo di creare, attraverso analisi LCA e LCC, un modello virtuoso che sia implementabile in un contesto italiano o Europeo. Questa esigenza deriva dalla: a)mancanza di omogeneità nei metodi di mappatura (censimento) dell’amianto b) dall’elevato costo di rimozione degli MCA c) mancanza di conoscenze sul tema d)dalla scarsità, ed disomogeneità, di impianti di smaltimento/recupero.
Since ancient times, asbestos has been used for its outstanding technological properties such heat-resistance. Being a relatively cheap material, its use rapidly increased all over the world, especially from the 1940s, reaching a peak in the 1980s. A study conducted in the 1960s identified asbestos as a carcinogen that, following an incubation period of 20–50 years from the time of exposure, can cause malignancies like mesothelioma and asbestosis. Since the beginning of the 1980s, many countries have therefore started banning the production and the use of ACP, which by the time were still very much present in both private and public buildings. For these reasons, many communities are developing plans for an environmentally and sanitary safe removal and management of asbestos. Asbestos-containing wastes are usually disposed of in landfills, but this practice does not definitively eliminate the problems related with the release of asbestos fibers. Conflicts about sustainable land use, recycling, and closing material cycles persist. The LCA and LCC methodology was applied in order to evaluate the potential environmental and economic impacts of: mapping, encapsulation or remediation, collection and transportation, recycling or disposal of ACPs in theBassaReggiana municipalities. The main goal of this research project will be to integrate LCC with the financial and economic dimensions in order to make the Life Cycle Sustainability Assessment (LCSA) a larger instrument not only to assess the environmental impact of asbestos but also to support decision-making processes at the economic level.This study will be to identify how to improve the existing system by, for example, focusing on mapping technologies and all the possible scenarios for ACPs remediation. Relatively to age and degradation status of the ACPs, this methodology will be used to compare encapsulation and remediation actions in order to identify which one has the lowest environmental and economic impact. Lastly, all stakeholders’ requests and expectations will be addressed, in order to gain complete knowledge of the system.Through a Life Cycle Thinking approach, this study will analyse some technological and plant-related aspects that have not been addressed so far.This need stems from a) inconsistent mapping methods of asbestos; b) high costs for MCA removal; c) knowledge gaps; d) shortage and uneven distribution of asbestos disposal and remediation plants. Given that any type of management choice related to asbestos can have a significant impact on the Italian national economic system, from infrastructuresand services to life quality, the managing of asbestos represents one of the most important and complex issues in the country.This project will address the complex issues related to asbestos in the theBassaReggiana municipalities by focusing on mapping, encapsulation and confinement or remediation, collection and recycling/disposal of asbestos-containing products (ACP). First, aerial multispectral images will be analysed together with low-altitude surveys, which will be performed with drones. The aim of this stage will be to map the presence of asbestos and its conservation status on the territory. Secondly, these results will be overlapped with the “regional technical map” (CTR, Carta TecnicaRegionale), in order to build a risk map to prioritize interventions. Lastly, based on the quantity and quality of the analysed ACPs, different types of remediation, such as confinement, encapsulation and removal, will be analysed and compared. The last part of the study will focus on storage and recycling/disposal of ACPs. Different technologies and different types of waste treatment plants will be analysed and then compared: waste disposal plants (landfills) and recycling plants (solidification and/or stabilization, chemical-physical treatments)
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Bruno, Maria. "Verifica sperimentale di un'applicazione in "modalita' batch" di soil flushing con chelanti, per la bonifica di terreni ad elevata contaminazione da piombo." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/325.

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Abstract:
La presente attivita' di ricerca ha investigato l'efficacia di un trattamento di soil flushing in batch, mediante EDTA ed EDDS a differenti concentrazioni, attraverso esperimenti condotti in colonne di terreno contaminato in campo da piombo. Lo studio ha, inoltre, investigato l' applicazione del trattamento in differenti circostanze, che possono presentarsi nelle pratiche applicazioni, come la presenza, al di sotto dello strato di terreno contaminato trattato, di un ulteriore strato di terreno contaminato non trattato o di uno strato di terreno non contaminato, evidenziando le problematiche, connesse all'applicazione del trattamento, che possono presentarsi. Lo studio condotto ha evidenziato come l' applicazione del trattamento consenta di ottenere efficienze estrattive considerevoli (al massimo il 30% del Pb inizialmente presente) in una sola applicazione del chelante. Lo studio ha anche riscontrato diverse problematiche connesse all' applicazione dei due chelanti, come la notevole riduzione di permeabilita' del suolo trattato piu' pronunciata alla maggiore concentrazione del chelante e, tra i due chelanti analizzati, per l'EDDS, il quale ha comportato il clogging del terreno trattato. Il clogging del terreno trattato, riscontrato nel caso dell'applicazione dell' EDDS, assieme alla possibile degradazione del chelante, possono pregiudicare notevolmente l'efficienza di un trattamento di soil flushing mediante EDDS. Molta attenzione va posta alla presenza di uno strato di terreno non contaminato sottostante quello trattato, per via della sua potenziale contaminazione, specie nel caso di degradazione del chelante applicato. La ricerca, condotta in tema di soil flushing, fornisce delle indicazioni molto interessanti per l'applicazione del trattamento in casi reali.
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Dal, Bo Matteo. "Metodologie di sviluppo agile per il corporate banking." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’applicazione dei metodi tradizionali dell’ingegneria del software non garantiscono il successo di un progetto, per questo motivo da circa quindici anni è emersa una nuova filosofia di sviluppo nota come Agile Software Development. In questa tesi è stata decritta una panoramica sulle metodologie agili, con particolare attenzione al framework Scrum e un caso di studio reale al quale Scrum è stato applicato. Il caso di studio riguarda l’implementazione di una applicazione web per la gestione del front-end di un Corporate Banking. L’applicazione di Scrum ha permesso di ottenere la soddisfazione del cliente finale, la crescita dello Scrum Team e un tasso di manutenzione correttiva accettabile.
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GALIANO, ILARIA CINZIA. "Caratterizzazione idrogeologica dell'area costiera di Arborea." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266588.

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Abstract:
This work aims to the hydrogeologica l characterization of the Bonifica d i Arborea coastal area, an interesting site on the hydrogeologica l , geological and also historical and geographical point of view. Agricultural practices that rely on the use of fertilizers and cattle manure for enhancing soil productivity, accompanied by the intensive use of groundwater resources, have made this area particularly vulnerable to nitrate contamination,and pursuant to the Regional Government resolution n. 1/12 of 18/01/2005, the Bonifica d i Arborea has been designated as a Nitrate Vulnerable Zone (ZVN). The nitrate contamination of the shallow aquifer was studied and very high levels of this pollutant was founded. These studies revealed that this area is geologically and stratigraphica l very complicated, then a geological survey has been carried out. Vertical Electrical Soundings (VES) and statigraphies was used for this purpose, they have been implemented with ArcGIS10. It allowed to know the domain of the shallow aquifer, and in particular his bottom, identified with the first clay level. It was studied the hydrodynamics of the aquifer with Surfer 8, and the issues confirmed the geological survey results. Finally two geological sections have been drown with Adobe Illustrator Artwork 13.0
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Barducci, Sara. "Bonifica di un sito contaminato da idrocarburi: analisi di rischio, valutazione dell'applicabilita' di un processo di enhanced bioremediation e dei primi risultati ottenuti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel presente elaborato è stato ripercorso e analizzato criticamente l’iter di bonifica adottato per un sito contaminato da idrocarburi dalla valutazione degli obiettivi di bonifica (Concentrazioni Soglia di Rischio, CSR), alla scelta delle tecnologie da adottare e alla verifica, ancora in itinere, della loro efficacia. In particolare, si è provveduto a: - approfondire le proprietà chimico-fisiche dei contaminanti presenti in sito, le vie di migrazione attraverso i comparti ambientali a sversamento avvenuto e le modalità di degradazione nelle diverse matrici ambientali; - fare il punto sulla normativa italiana di riferimento in materia di bonifica e sui diversi criteri da usare nella definizione di un piano di caratterizzazione della stessa; - illustrare la procedura di Analisi di Rischio e l'utilizzo del software Risk-net; - verificare ed elaborare i dati storici; - caratterizzare lo stato di contaminazione e la distribuzione dei contaminanti in relazione alle caratteristiche geologiche, morfologiche e idrogeologiche del sito in esame; - valutare la scelta delle soluzioni progettuali migliori per la bonifica del sito; - analizzare criticamente i primi risultati ottenuti in seguito all’applicazione di una nuova metodologia di biorisanamento in un progetto di bonifica in corso.
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Zanella, Lorenzo <1985&gt. "Analisi critica e comparata delle normative nazionali e regionali relative alla problematica dell'utilizzo delle misure di soil gas nella bonifica dei siti contaminati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6589.

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Abstract:
Il documento guida a livello nazionale per la predisposizione dell'analisi di rischio sanitario-ambientale, è stato elaborato da ISPRA (ex APAT) nel 2008. Secondo tale documento, nel caso di attivazione dei percorsi di esposizione per inalazione indoor/outdoor di vapori e/o polveri, la procedura di analisi di rischio fornisce degli output estremamente conservativi, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione indoor. L’inclusione di misure dirette di soil gas all’interno degli edifici consentirebbe un'analisi di rischio più rappresentativa dei rischi igienico-sanitari correlati ai potenziali meccanismi di inalazione indoor/outdoor di vapori e polveri. A seguito di tali considerazioni sono stati elaborati vari documenti e protocolli a livello regionale in tutta Italia sulla tematica dell’intrusione di vapori e l’utilizzo di misure di soil gas. Per fare chiarezza su questa problematica la Rete Reconnet (Rete Nazionale sulla gestione e la Bonifica dei Siti Contaminati), con il gruppo di lavoro “Vapor Intrusion” si è prefissa di sviluppare un documento unico condiviso che affronti in maniera esaustiva il problema del vapor intrusion e dia indicazioni sull’utilizzo delle misure di soil gas. Al fine di discutere questa problematica, il lavoro di tesi si è posto come obiettivo la raccolta e l’analisi critica e comparata dei protocolli e dei documenti disponibili a scala nazionale (e, in caso fossero necessari ulteriori approfondimenti, internazionale) e la conseguente stesura di un documento unico ed esaustivo che possa fungere da linea guida nella standardizzazione delle tecniche e metodologie per la misura di soil gas a livello nazionale. Tale documento verrà utilizzato come capitolo all’interno del documento più ampio sviluppato dalla rete Reconnet.
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Leoncini, Carlotta. "Modellazione numerica per la valutazione di un progetto di bonifica di un acquifero contaminato da Cromo esavalente (parte del Sito di Interesse Nazionale "Brescia-Caffaro")." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15790/.

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Abstract:
Il presente elaborato illustra la costruzione di un modello numerico volto alla descrizione del trasporto avvettivo di Cromo esavalente in un acquifero contaminato. La contaminazione è stata prodotta da una galvanotecnica che sta attualmente eseguendo la bonifica delle matrici ambientali inquinate. La Messa In Sicurezza d’Emergenza consta di una barriera idraulica composta da 5 pozzi posti a valle della Ditta. Lo scopo della modellazione svolta è la valutazione dell’efficacia di tale barriera per il contenimento della contaminazione all’interno del sito. La simulazione è stata eseguita tramite il codice MODFLOW e MODPATH, calibrata con il programma PEST. È stato necessario interpolare i rilievi piezometrici e di concentrazione del contaminante con metodi geostatistici, in modo da escludere eventuali errori nei dataset utilizzati. In seguito, tramite l’utilizzo dei pilot point e di tecniche di regolarizzazione, è stata effettuata un’interpolazione dei valori di conducibilità idraulica nel dominio di modellazione, ottenendo una distribuzione del parametro omogenea e all’interno di limiti preimpostati. La stima della conducibilità dell’acquifero è eseguita con l’approccio del problema inverso, vincolando la variazione dei valori in base ai risultati ottenuti da prove in situ pregresse e dalla realizzazione di alcuni slug test. La modellazione mostra come la MISE sia efficace nel contenimento della contaminazione ma, nella pratica, si rende necessaria una diminuzione delle portate dei pozzi. Tale diminuzione comporterebbe, secondo la simulazione, una perdita di efficacia del barrieramento della contaminazione. Si evidenzia quindi la necessità di modificare la configurazione della barriera idraulica. A tale fine, vengono suggerite, al termine di questo elaborato, due proposte di variante al Progetto Operativo di Bonifica. La Ditta ha fatto proprie le indicazioni emerse dal presente studio, inserendole in una proposta di variante, attualmente in redazione.
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HEKEU, DEUGA MARIE MELANIE. "Sustainable Remediation Strategies for Contaminated Marine Sediments." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291859.

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Abstract:
L'ambiente marino è inquinato da diversi contaminanti tra cui metalli tossici, idrocarburi aromatici alifatici e policiclici (IPA) per i quali i sedimenti marini costituiscono molto spesso un importante serbatoio. In vari luoghi, lo scarico di sostanze pericolose per molti anni ha portato a livelli elevati di inquinamento. Sono stati proposti diversi approcci di bonifica che possono essere classificati in bonifiche fisico-chimiche o biologiche. I metodi fisico-chimici comportano processi come il trattamento termico o l'uso di agenti di ossidazione chimica mentre il trattamento biologico fa uso di agenti biologici come microrganismi e / o loro prodotti metabolici. Generalmente questi approcci biologici sono considerati più rispettosi dell'ambiente e con un costo economico inferiore. Nel corso di questa ricerca di dottorato, sono stati studiati numerosi approcci di biotrattamento sostenibili su sedimenti altamente contaminati da IPA e metalli tossici con l'obiettivo di proporre un approccio di bonifica sostenibile per i sedimenti contaminati. Il passo iniziale di questa ricerca è consistito nella preparazione di un'ampia revisione della letteratura sugli approcci di biorisanamento brevettati sviluppati negli ultimi 20 anni. Sono stati esaminati oltre 150 brevetti e la maggior parte consisteva in metodi di bioaugmentation e sono stati proposti anche diversi biomateriali economici ed ecocompatibili come agenti biostimolanti. Nelle prime serie di esperimenti, sono stati studiati metodi di bioaumento e biostimolazione per una degradazione avanzata degli IPA, in particolare la bioaumentazione con ceppi di Aspergillus, la biostimolazione con nutrienti inorganici, esperimenti con celle a combustibile microbiche e attenuazione naturale. Inoltre, sono stati studiati i potenziali effetti di questi biotrattamenti sulla mobilità dei metalli. I risultati hanno indicato una diminuzione significativa delle concentrazioni di IPA, specialmente con la biostimolazione con nutrienti inorganici che è l'approccio più efficace (> 90%). Inoltre, i biotrattamenti hanno modificato la partizione dei metalli, inclusa la loro solubilizzazione, suggerendo la necessità di una valutazione parallela del rischio ambientale. I risultati dello studio Life Cycle Assessment (LCA) condotto suggeriscono che i biotrattamenti ex situ possono avere un'impronta di carbonio inferiore rispetto alle attuali opzioni di gestione dei sedimenti contaminati (ad esempio, smaltimento in discarica e / o smaltimento in strutture acquatiche confinate). In ulteriori esperimenti, sono stati studiati nutrienti organici più sostenibili come i fanghi attivi e il Supercompost come agenti di biostimolazione / bioaumento. I sedimenti sono stati pretrattati con ozono per una migliore rimozione degli IPA recalcitranti e per facilitare i successivi esperimenti di biorisanamento. Tuttavia non è stato osservato alcun effetto significativo dell'ozono e l'efficienza dei nutrienti organici per la degradazione degli IPA è stata molto bassa (meno del 10%) L'ultimo esperimento riguardava la bonifica elettrocinetica effettuata per osservare la rimozione del metallo da un anodo a un'estremità catodica e una possibile mobilizzazione degli IPA e circa il 50% di Pb è stato mobilitato durante questo esperimento.
The marine environment is polluted by diverse contaminants among which are toxic metals, aliphatic and polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs) for which marine sediments very often constitute a major reservoir. At various locations, the discharge of hazardous substances over many years has resulted in high levels of pollution. Several remediation approaches have been proposed which can be classified under physico-chemical or biological remediation. Physico-chemical methods involve processing such as thermal treatment, or the use of chemical oxidation agents while bioremediation makes use of biological agents such as microorganisms and/or their metabolic products. Generally these bioremediation approaches are considered more environmentally friendly and with lower economic cost. Throughout this PhD research, a number of sustainable bioremediation approaches were investigated on sediments highly contaminated with PAHs and toxic metals with objective to propose a sustainable remediation approach for the contaminated sediments. The initial step of this research consisted of preparing an extensive literature review on patented bioremediation approaches developed in the last 20 years. Over 150 patents were reviewed and a majority consisted of bioaugmentation methods and a number of cheap and environmentally friendly biomaterials were also proposed as biostimulating agents. In the first sets of experiments, bioaugmentation and biostimulation methods were investigated for enhanced PAH degradation, specifically bioaugmentation with Aspergillus strains, biostimulation with inorganic nutrients, microbial fuel cell experiments and natural attenuation. Also, potential effects of these biotreatments on metal mobility were studied. Results indicated significant decrease of PAH concentrations especially with the biostimulation with inorganic nutrients being the most effective approach (>90%). Also, the biotreatments changed the partitioning of metals, including their solubilization, suggesting the need of parallel environmental risk assessment. The findings of the Life Cycle Assessment (LCA) study carried out suggest that ex situ biotreatments can have a lower carbon footprint than current management options of contaminated sediments (i.e., landfill disposal and/ or disposal in confined aquatic facilities). In further experiments, more sustainable organic nutrients such as activated sludge and Supercompost were investigated as biostimulating/bioaugmentation agents. The sediments were pretreated with ozone for enhanced removal of recalcitrant PAHs and to facilitate the subsequent bioremediation experiments. However no significant effect of ozone was observed, and the efficiency of the organic nutrients for PAH degradation was very low (less than 10%) The last experiment was on Electrokinetic remediation carried out to observe metal removal from an anode to a cathode end and a possible mobilization of the PAHs and approximately 50% of Pb was mobilized during this experiment.
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Cantagalli, Matteo. "Analisi del funzionamento di una parte del sistema di scolo del consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia con particolare riguardo agli aspetti di qualità dei deflussi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/134/.

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Scanferla, Petra <1973&gt. "I fattori che limitano lo sviluppo del mercato delle tecnologie di bonifica dei siti contaminati e la validazione della tecnologia innovativa HPSS quale strumento per abbattere le barriere di mercato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1010.

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Abstract:
Il presente lavoro riporta, nella sua prima parte, i risultati principali del progetto europeo Eurodemo nell’ambito del quale si è svolta una analisi del mercato delle tecnologie di bonifica individuando i meccanismi e degli ostacoli che ne stanno rallentando lo sviluppo sia a livello europeo che locale. Tra le strategie per abbattere tali barriere risulta importante l’istituzione di un European Environmental Technology Verification System (EETV), poiché si è evidenziato che la fase dimostrativa e di validazione di una nuova tecnica sono significative per agevolarne l’entrata nel mercato. Nella sua seconda parte (quella sperimentale), il lavoro riporta le fasi del processo di validazione di una innovativa tecnologia di Stabilizzazione/Solidificazione (S/S) che sfrutta le tecniche costruttive dei calcestruzzi ad alte prestazione (High Performance Concrete). Nello specifico la ricerca si è concentrata nell’individuare, selezionare ed applicare i più idonei sistemi valutativi dell’efficacia delle tecniche di S/S, quali test di cessione e prove fisico-meccaniche. I buon esito delle analisi effettuate in contradditorio hanno portato a eliminare molte barriere sia nel confronto con gli enti di controllo che gli altri portatori di interesse.
In the first part of the present work the results of the European project Eurodemo are reported, where an analysis of the remediation technologies market has been performed also identifying the bottlenecks which are slackening it at European and local level. Between the strategies to pull down these barriers it is appeared important the development of an European Environmental Technology Verification System (EETV). In fact, the demonstrative and the verification phases of a new techniques are pointed out as significant to boost their enter on the market. In the second part, the work reports the phases of the verification process of an innovative Stabilization/Solidification (S/S) techniques which is based on the High Performance Concrete (HPC) knowhow. The research was focus on the selection and application of the more suitable evaluation tests to measure the S/S performance, such as leaching and physical-mechanical test. The good results of the cross-examination analysis performed pulled down many different barriers both regarding the control authorities and other stakeholders.
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TRONCI, PAOLO. "L'effetto fisico del getto d'acqua ad alta velocità sulle terre." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2007. http://hdl.handle.net/11584/266052.

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Abstract:
La tecnologia dei getti d’acqua ad alta velocità (water jet) consente di concentrare una grande energia su una superficie estremamente ridotta. Attualmente la ricerca si rivolge allo studio di nuove possibilità di applicazione fra le quali la bonifica dei terreni contaminati. In questo lavoro viene riportato uno studio degli effetti del getto d’acqua ad alta velocità sulle terre, e in particolare, sulle sue capacità di penetrazione in diverse condizioni operative. Lo studio è stato articolato in tre parti: nella prima viene studiata l’azione su un terreno operata da un getto fisso: dall’esame degli spostamenti misurati delle particelle di terreno coinvolte dal getto, viene ricavata la velocità di penetrazione e la sua variazione in funzione del tempo durante l’avanzamento del fronte del getto all’interno del materiale. Allo scopo è stata utilizzata una tecnica di misura derivante dalle esperienza nel campo della fluidodinamica, detta PIV (Particle Image Velocimetry), accoppiata alla videoripresa ad alta velocità, che oggi trova le sue prime applicazioni nel campo della meccanica delle terre e della geotecnica. Lo studio ha mostrato la validità della tecnica per la misura delle deformazioni indotte dal getto d’acqua su una terra, e di come questa può essere utilizzata per la misura della velocità di penetrazione del getto. Nella seconda fase è stato studiato l’effetto del movimento traslatorio e rototraslatorio del getto sullo spostamento delle particelle di terreno e quindi sulla distanza di penetrazione nel tempo fino al valore massimo raggiungibile per un dato terreno, in funzione dei parametri di movimentazione della lancia. La sperimentazione in laboratorio ha dimostrato che in una sabbia avente massa volumica pari a 1,7 kN/m³, i getti generati con ugelli di diametro 1 mm e pressione 40 MPa , formano colonne di raggio variabile 23 cm e 36 cm nel suolo secco, e un valore tra 19 cm e 27 cm nel suolo saturo, in funzione della velocità di roto-traslazione della lancia. Si può concludere che per quanto riguarda il diametro della colonna trattata i risultati ottenuti in situ sono sovrapponibili a quelli ottenuti nelle analoghe prove in laboratorio. Nella terza fase è stata esplorata attraverso la modellazione numerica la possibilità di applicazione della tecnica alla bonifica dei terreni contaminati. La tecnologia water jet consente di realizzare colonne di terreno ad alta permeabilità . Il diametro di queste colonne dipende dalle caratteristiche del terreno e dai parametri operativi del sistema di generazione del getto d’acqua. L’analisi ha messo in evidenza che la barriera costituita da colonne di terreno trattato con il water jet ha la stessa efficacia di confinamento dell’inquinante di barriere realizzate con la tecnica della trincea continua e della linea di pozzi. Inoltre il costo di realizzazione di una tale barriera è inferiore a quello relativo alla linea di pozzi e circa uguale a quella della trincea continua, presentando l’ulteriore vantaggio di non dover rimuovere il materiale contaminato.
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De, Rossi Riccardo <1996&gt. "La tecnica di solidificazione/stabilizzazione ad alte prestazioni (HPSS) in presenza di contaminanti organici; applicazione nell’ambito del progetto di bonifica degli ex-gasometri di San Francesco della Vigna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19273.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è investigare il comportamento degli inquinanti organici in relazione alla tecnica di bonifica di solidificazione/stabilizzazione (S/S), tradizionalmente impiegata per trattare matrici contenenti inquinanti inorganici come metalli pesanti. E' stata effettuata una ricerca bibliografica per comprendere lo stato dell’arte di tale tecnologia e individuare studi pregressi sull’interazione tra i contaminanti organici e la matrice cementizia del prodotto S/S. A seguito di ciò è stato elaborato un piano di analisi per individuare il numero di campioni adeguati, la loro preparazione e analisi. Sono stati prelevati due campioni dal sito di San Francesco della Vigna: il primo contenente circa 40 kg di terreno, il secondo contenente esclusivamente residui catramosi. La loro preparazione ha previsto l’essicamento all’aria del campione di terreno e la macinazione in polvere fine dei residui catramosi. Sono stati creati dei subcampioni contenenti concentrazioni differenti di inquinanti organici, tramite la miscelazione di terreno e residui catramosi e cemento, sottoposti poi alla tecnica di S/S. I campioni, previa maturazione di 28 giorni, saranno sottoposti ad analisi sia fisiche, come test di rottura, sia ad analisi chimico/fisiche come test di cessione e rilevazione di emissioni gassose. L’interazione tra i composti organici e la matrice cementizia non è ancora del tutto chiara, tuttavia, ci si attende che i campioni contenenti le più alte concentrazioni di inquinanti organici presentino i risultati peggiori nei test di cessione e resistenza alla rottura, evidenziando un’interferenza nei processi di idratazione e reticolazione del cemento.
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ZONARO, Itamar. "Estudo explorat??rio sobre o registro cont??bil dos b??nus recebidos pelas concession??rias de autom??veis." FECAP, 2005. http://tede.fecap.br:8080/jspui/handle/tede/683.

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Abstract:
Submitted by Elba Lopes (elba.lopes@fecap.br) on 2016-02-04T15:59:55Z No. of bitstreams: 2 Itamar_Zonaro.pdf: 636008 bytes, checksum: 12723dbf5ded5fc632968b08afbd45c9 (MD5) license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-02-04T15:59:55Z (GMT). No. of bitstreams: 2 Itamar_Zonaro.pdf: 636008 bytes, checksum: 12723dbf5ded5fc632968b08afbd45c9 (MD5) license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) Previous issue date: 2005-08-22
This work has been developed from a field research, and covers a method used by motor vehicle dealers to account for bonuses received from manufacturers. We tried to recognize a correct way to account and record bonuses received from motor vehicle dealers, considering the essence of this operation. Through a bibliographical research, the accounting theory is analyzed, major accounting principles, the nature of income, assets and their evaluation are reviewed and known, as well as other concepts related to the accounting record of commercial operations performed between manufacturers and their dealers. The aspects related to tax law pertaining to the motor vehicle??s segment are also subject to a bibliographical research, allowing us to understand motor vehicle taxation, and its consequences for the practice of bonus granting. The field research was performed with seventeen dealers, and their accounting treatment for the bonus was checked. Also data were collected to demonstrate the relevance of this subject for the segment of motor vehicles. In the core of the bonus granting operation performed by manufacturers is the reduction of vehicle costs, allowing dealers to reduce vehicle??s selling price for final consumer. Bonuses received by motor vehicle dealers should be recognized as reducers of vehicle acquisition cost, since this is in the core of the operation performed by manufacturers and their dealers.
Este trabalho, a partir do desenvolvimento de uma pesquisa de campo, trata da forma de contabiliza????o, por parte das concession??rias de autom??veis, dos b??nus recebidos das montadoras. Procura-se reconhecer a forma correta de registrar-se contabilmente os b??nus recebidos pelas concession??rias de autom??veis, considerando-se a ess??ncia da opera????o praticada. Por meio de pesquisa bibliogr??fica, analisa-se a teoria cont??bil, visando analisar e conhecer os princ??pios cont??beis, a natureza da receita, do ativo e de sua avalia????o, bem como os demais conceitos relacionados com o registro cont??bil das opera????es comerciais praticadas entre as montadoras e suas concession??rias. Os aspectos relacionados ?? legisla????o tribut??ria atinente ao segmento automobil??stico tamb??m s??o objeto de pesquisa bibliogr??fica que possibilita o entendimento da tributa????o dos autom??veis e seus reflexos na pr??tica de concess??o de b??nus. A pesquisa de campo foi realizada em dezessete concession??rias e objetivou verificar o tratamento cont??bil que estas d??o aos b??nus, bem como a obten????o de dados que pudessem demonstrar a relev??ncia do tema para o segmento automobil??stico. A ess??ncia da opera????o de concess??o de b??nus por parte das montadoras ?? a redu????o do custo do ve??culo, para que a concession??ria possa reduzir o pre??o de venda do ve??culo ao consumidor final. Os b??nus recebidos pelas concession??rias de autom??veis devem ser reconhecidos como redutores do custo de aquisi????o dos ve??culos, uma vez que esta ?? a ess??ncia da opera????o praticada entre as montadoras e suas concession??rias.
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Giambi, Andrea. "Demolizione delle costruzioni in calcestruzzo armato: tecniche, teoria ed analisi dei rischi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’intento di questa ricerca è stato quello di cercare di riordinare ed approfondire il settore delle demolizioni, campo vasto e in costante crescita, dove saranno necessari tecnici sempre più specializzati in materia di statica, ambiente, sicurezza ed esplosivistica civile. Nella prima parte della ricerca è stata analizzata l'errata concezione odierna delle demolizioni viste solamente come un mero intervento di distruzione e sono state descritte le principali tecniche di demolizione tradizionali per costruzioni in calcestruzzo armato, suddividendole nelle due famiglie riguardanti le demolizioni parziali e le demolizioni totali, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di ognuna di esse e nello specifico evidenziando il grado di compatibilità della singola tecnica in relazione all'intervento da svolgere. Descritte le tecniche sono state studiate le principali verifiche statiche che vengono solitamente effettuate per le demolizioni con esplosivo e le demolizioni meccaniche. Nella seconda parte della tesi si è voluto prestare attenzione riguardo alle origini della demolizione guardando in che modo si sia evoluta sino ad oggi, in particolare le imprese odierne le quali sono attualmente in grado di affrontare qualsiasi problema seguendo il programma del processo demolitivo. L'ultima parte della ricerca consiste nella valutazione e descrizione dei principali fattori di rischio di questi interventi sottolineando ogni tipo di soluzione per poterli evitare, è stato inoltre analizzato molto schematicamente il caso di studio del Palazzo di Giustizia dell'Aquila distrutto a causa del sisma e rinnovato grazie ad interventi demolitivi.
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Turcato, Sara. "Gestione di infrastrutture verdi-blu della pianura bolognese: tecniche di sfalcio innovative del reticolo idraulico artificiale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25106/.

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Abstract:
I canali presenti nella pianura emiliano-romagnola hanno un ruolo fondamentale in termini di conservazione della biodiversità vegetale e animale in quanto, oltre a garantire la distribuzione dell’acqua nei periodi siccitosi, divengono corridoi ecologici tra aree naturali e seminaturali, compresi i siti di Rete Natura 2000. In questo contesto si inserisce il progetto LIFE GREEN4BLUE (la cui area di intervento si trova a nord-est della città di Bologna nel comprensorio gestito dal Consorzio della Bonifica Renana) che si pone come obiettivo quello di migliorare e valorizzare tutti quei servizi ecosistemici forniti dalla rete di canali artificiali. Tra le azioni previste dal progetto vengono sperimentate nuove tecniche di sfalcio della vegetazione spondale. Lo scopo dello studio è di osservare i primi effetti dello sfalcio gentile sulla vegetazione dell’ecosistema canale. Per il monitoraggio della sperimentazione sono stati considerati tre canali interessati da tecniche di sfalcio gentile e quattro interessati da tecniche di sfalcio tradizionale. In questi sette siti sono stati effettuati dei rilievi floristici ripetuti a cadenza stagionale che hanno caratterizzato i siti sulla base delle coperture vegetali, della composizione specifica delle specie rilevate e delle condizioni di stazione (pendenza, esposizione e larghezza della sponda vegetata). Le differenze tra siti sono state analizzate con analisi delle componenti principali (PCA), analisi di correlazione e analisi della varianza (ANOVA) per verificare se le differenze vegetazionali riscontrate erano dovute alla tipologia di sfalcio, alla stagionalità o ai fattori di stazione. Dalle analisi è emerso che uno sfalcio di tipo gentile favorisce la dominanza della specie Phragmites australis e un rapporto più elevato tra il numero di specie acquatiche e non acquatiche rispetto allo sfalcio tradizionale. Inoltre, si è osservata una forte correlazione tra il rapporto sopra citato e la pendenza della sponda.
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Belmonte, Carmine. "Modellazione della qualita delle acque superficiali: "applicabilita e validazione del QUAL2K sull'asta principale del Canale Emiliano Romagnolo"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6768/.

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Abstract:
Scopo dell'elaborato è quello di verificare l'applicabilità del modello di qualità fluviale, monodimensionale, QUAL2K al sistema idrico del CER. Il risultato conseguito rispecchia le ipotesi iniziali dello studio. Il modello sotto determinate ipotesi bene si presta a modellare le caratteristiche idrauliche e di qualità del Canale Emiliano Romagnolo.
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MARINO, Giuseppe. "Inadempimento e mora debendi nelle obbligazioni pecuniarie tra diritto europeo ed interno." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91196.

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Abstract:
Il lavoro di tesi muove dall’idea di ricostruire, analizzando le attuali linee di tendenza del diritto comunitario e interno in materia di obbligazioni aventi ad oggetto una somma di denaro, il sistema che governa la vicenda patologica che si schiude con il ritardo nel pagamento. Infatti, una serie di disposizioni di matrice europea e municipale contribuiscono a revocare in dubbio la tradizionale unitarietà del pagamento eseguito con pezzi monetari, cui si è venuto affiancando, anche sulla spinta della prassi, un paradigma nuovo di adempimento dell’obbligazione pecuniaria, che può definirsi “necessariamente intermediato”. In esso risulta indefettibile, per volontà della legge o dei privati, l’interposizione di uno o più soggetti, altri ri-spetto al debitore e al creditore parti originarie del rapporto obbligatorio, con funzioni ausiliarie del pagamento: elemento che incide in maniera significativa sulla vicenda solutoria. Il pagamento diviene, in altri termini, fattispecie a formazione progressiva, procedimento lungo il quale si rende necessario individuare il momento e l’atto ai quali ricollegare l’effetto solutorio, la liberazione del debitore e l’estinzione dell’obbligazione pecuniaria. E da cui emergono, in via antitetica, l’inadempimento e la responsabilità del debitore. L’indagine si volge a verificare, nella dialettica tra diritto “primo” e diritto “secondo” e tenendo conto dell’elaborazione maturata anche in esperienze straniere come quella germanica e anglosassone, le regole che definiscono quando l’adempimento possa dirsi esatto, in specie con riguardo al profilo soggettivo, al tempo e al luogo, facendole “reagire” con le più rilevanti fattispecie di ritardo nell’adempimento e di responsabilità per inadempimento del debitore che emergono nella disciplina recente, tra cui spicca la normativa in tema di mora debendi nelle obbligazioni pecuniarie da transazione commerciale.Il rilievo assunto dal concetto di disponibilità giuridica o monetaria nell’ambito delle obbligazioni pecuniarie schiude un ulteriore versante dell’indagine, volto a scrutinare, alla luce del diritto interno e comunitario in materia di adempimento delle obbligazioni pecuniarie, la tenuta della visione “intellettuale” del denaro, da intendersi quale ideal unit, astratta unità monetaria creata dallo Stato, e dunque come valore che vive in una dimensione essenzialmente funzionale.
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Cit, Pierangelo. "Progettazione di un sistema di sollevamento per la dismissione di un serbatoio per olio combustibile denso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10238/.

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Abstract:
Petroltecnica S.P.A, azienda leader in attività di bonifica di terreni e siti industriali, ha svolto, per conto di Enipower Ferrara, uno studio di fattibilità per la dismissione di un serbatoio di olio combustibile e linea di tubazioni annesse. La richiesta della committente prevedeva la movimentazione del serbatoio di olio combustibile senza operare sezionamenti, in modo da poterlo bonificare al di fuori del sito in apposita area attrezzata. Per questo motivo è stato progettato un sistema di sollevamento che permettesse di movimentare il serbatoio di olio combustibile senza rischiare di deformarlo o romperlo. La struttura del bilancino è caratterizzata da una trave principale su cui è stata saldata una staffa per il collegamento del gancio della gru con la trave principale, e a cui sono collegate due travi traverse, disposte perpendicolarmente, e due staffe laterali. Alle estremità di ciascuna trave (principale e secondarie) sono presenti delle staffe a cui è collegata la componentistica di attacco del carico (grilli, funi e golfari). La progettazione del sistema di sollevamento è stata fatta in modo da ripartire uniformemente il carico sulla struttura e contemporaneamente non sollecitare eccessivamente i punti di presa del serbatoio. Una volta scelta la struttura del bilancino, è stato necessario dimensionare e verificare tutte le sue parti sulla base del metodo delle tensioni ammissibili previsto dall'UNI 10011. In riferimento alle normative UNI 10011 e UNI 13155, il dimensionamento del bilancino di sollevamento è stato effettuato in modo da ottenere, su ciascun elemento della struttura, un coefficiente di sicurezza minimo pari a due.
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Bianchi, Leonardo. "Studio degli interventi di mitigazione del rischio da frana in localita' S.P. Diga Salto - Bivio Rocca Vittiana (RI)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6029/.

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Abstract:
L’area posta a monte della strada provinciale Diga Salto – Bivio Rocca Vittiana del comune di Varco Sabino (RI), è stata risanata dopo che l’Amministrazione Provinciale di Rieti ha indetto un appalto concorso esteso a tutto il territorio nazionale nel 1990. A seguito degli interventi di bonifica e consolidamento della zona suddetta, nonché di protezione e presidio del sottostante tratto di S.P. (Figura 50) con le relative proposte di manutenzione ad oggi non pervenute, si è voluto intraprendere questo studio, mostrando le soluzioni adottate in passato e confrontandole con lo stato dei luoghi al 2013. Tutto ciò è nato dalla consapevolezza e conoscenza del territorio reatino e dalla sua propensione al dissesto, che già dall’età romana e dalla metà del ‘900, ha subito profondi cambiamenti a seguito di considerevoli opere di bonifica e sistemazioni territoriali come la realizzazione dei bacini artificiali del Salto e del Turano per rendere più agevole l’insediamento e la colonizzazione dei terreni della Piana di Rieti, anticamente occupata dalle acque del Lacus Velinus. Proprio dove fu eretta la diga del Salto sotto Rocca Vittiana di Varco Sabino, corre la strada provinciale e quel Suo sciagurato tratto di 500 m bersaglio di massi in caduta libera dal monte sovrastante. Le frane per crollo appaiono tra i dissesti maggiormente pericolosi e frequenti e, nel contempo, i meno considerati negli studi geologici. Nella Provincia di Rieti sono ricorrenti i fenomeni di questo tipo di frana...
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Crespi, Matteo. "Messa in sicurezza permanente di un'area ferroviaria dismessa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi è stato svolto durante un tirocinio effettuato presso l’azienda Ecosurvey®, con sede a Bologna. L’oggetto dell'elaborato è un’area ubicata nei pressi della stazione ferroviaria di Fortezza, in provincia di Bolzano; su tale area verrà realizzato il progetto denominato “Nuova viabilità di accesso Riol”, che prevede la realizzazione di un sottopasso stradale per l’attraversamento del tracciato ferroviario. Nella zona di realizzazione del sottopasso è stata riscontrata la presenza di terreni frammisti a materiali di rifiuto interrati, assimilabili a residui carboniosi derivanti dalla combustione delle caldaie dei locomotori a vapore, operativi sulla tratta ferroviaria del Brennero per circa un secolo. Tale materiale si configura come materiale di riporto storico, prodotto e messo in opera prima dell’entrata in vigore DPR 915/82; ai sensi di tale norma l’area di studio non è dunque una discarica abusiva o un luogo in cui vi sia stato abbandono di rifiuti. Per assimilare il materiale rinvenuto ad un riporto inerte, anche ai fini dell’applicazione dell’art. 185, c.1, lettera b) e c) del D.Lgs 152/06, è stato necessario verificare che il materiale non determini rischi di contaminazione delle acque né rischio per la salute umana. Lo scopo della presente tesi è stato quello di contribuire all’esame delle indagini preliminari dell’area del progetto “Nuova viabilità di accesso Riol”. Tali indagini hanno previsto le seguenti attività: - esame delle indagini pregresse e definizione del modello concettuale del sito; - esame delle tecniche di bonifica applicabili ai sito, qualora sia necessaria la sua bonifica; - elaborazione dell’analisi di rischio sanitaria ed ambientale, per valutare la necessità di bonifica; - esame delle modalità di gestione dei terreni di scavo, in coerenza con la destinazione d’uso ferroviaria e le opere di progetto previste per il sito.
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Bruni, Jessica, and Diana Pantera. "Convivere con l'acqua. Ipotesi progettuali per il problema del dissesto idrogeologico in Polesine." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13464/.

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Abstract:
La tesi “Convivere con l’acqua” si prefigge lo scopo di indagare il rapporto dell’architettura contemporanea con eventi gli calamitosi legati al rischio idrogeologico di tipo alluvionale, proponendo una metodologia progettuale che cerca di instaurare una relazione di coesistenza con l’elemento naturale dell’acqua. La ricerca assume come caso studio il Polesine, territorio caratterizzato dalla presenza di due dei grandi fiumi italiani (Po ed Adige), dalla presenza di una fitta rete di canali di bonifica e dalla vicinanza al delta del Po e ai paesaggi lagunari. Il Polesine è inteso come parte integrante del sistema più ampio della Pianura Padana nella quale il processo alluvionale può considerarsi generatore di un intero territorio. Dopo un’analisi approfondita della regione, del sistema urbano diffuso, dell’architettura rurale e della villa come tipologia architettonica, e a partire dallo studio di alcuni riferimenti dell’architettura contemporanea, la proposta di masterplan propone la riqualificazione della rete ecologica dell’intero Polesine e verte su un sistema territoriale costituito da 10 grandi corti e 31 torri sparse in territorio polesano. Le corti si collocano in prossimità di aree dove si intersecano agglomerati urbani, rete ecologica e zone a ristagno idrico; Le torri sono invece dislocate sull’alveo dei canali di bonifica artificiali, in aperta campagna. il progetto architettonico verte all’approfondimento di una corte ed una torre che accolgono funzioni diverse quali granai e stalle, laboratori didattici, residenze e luoghi di controllo e monitoraggio del territorio in condizioni di normalità, mentre costituiscono luoghi di riparo in situazione di emergenza catastrofe.
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