Relevant bibliographies by topics / Bottega

Contents

  1. Journal articles
  2. Dissertations / Theses
  3. Books
  4. Book chapters
  5. Conference papers
  6. Reports

Academic literature on the topic 'Bottega'

Author: Grafiati
Published: 21 February 2023
Last updated: 11 March 2023

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Journal articles on the topic "Bottega"

1

Truck, Fred. "Bottega." Leonardo 29, no. 4 (1996): 270. http://dx.doi.org/10.2307/1576307.

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2

Ferretti, Annalisa. "La bottega dell'analista." PSICOANALISI, no. 2 (January 2016): 45–58. http://dx.doi.org/10.3280/psi2015-002005.

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3

Bauer, Linda. "From bottega to studio." Renaissance Studies 22, no. 5 (November 2008): 642–49. http://dx.doi.org/10.1111/j.1477-4658.2008.00515.x.

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4

Gislon, Maria Clotilde. "Apprendere la psicoterapia: la bottega d'arte." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2022): 91–98. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001005.

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Abstract:
Il termine bottega d'arte è mutuato dalla tradizione artistica rinascimentale. In questo luogo la trasmissione del sapere avviene da parte del maestro agli apprendisti, secondo modalità che hanno rispetto della creatività individuale. Questo è il dispositivo funzionale che Giovanni Carlo Zapparoli e i suoi Collaboratori, a partire dalla esperienza del Centro di Psicologia della Provincia di Milano, hanno messo a punto per favorire la trasmissione del sapere in campo psicoterapeutico. L'Autore ne evidenzia i punti di forza nella saggezza clinica e nella capacità di differenziare gli aspetti essenziali e superflui all'interno del processo terapeutico.
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5

Conte, Angelo Lo. "Carlo Antonio and the bottega Procaccini." Zeitschrift für Kunstgeschichte 83, no. 1 (March 24, 2020): 7–32. http://dx.doi.org/10.1515/zkg-2020-1001.

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Abstract:
AbstractThis study investigates the career of Carlo Antonio Procaccini, a member of one of the most prominent artistic families of the early Italian Seicento. Together with his brothers Camillo and Giulio Cesare, he was instrumental in establishing a famous workshop in Milan which played a fundamental role in the artistic renovation of the Borromean era. Celebrated by seventeenthcentury sources, Carlo Antonio’s career has been largely underestimated. The essay reaffirms his legacy as the most important North Italian landscape painter of the first three decades of the seventeenth century, highlighting how his art thrived in the uniqueness of the Milanese artistic environment, which was characterized by post-Tridentine reform and prosperity, Spanish patrons, and Northern European connections as well as artistic eclecticism.
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6

Merlini, Elena. "I trittici portatili della "Bottega degli Embriachi"." Jahrbuch der Berliner Museen 33 (1991): 47. http://dx.doi.org/10.2307/4125875.

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7

Ferro, Antonio Maria, and Valentino Ferro. "Paul-Claude Racamier e la bottega della psichiatria." GRUPPI, no. 2 (July 2013): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-002006.

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8

Mannack, Thomas. "La Bottega del pittore di Meleagro. By Francesca Curti." American Journal of Archaeology 107, no. 4 (October 1, 2003): 679–80. http://dx.doi.org/10.1086/ajs40024342.

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9

Ferro, Antonio Maria. "La bottega della psichiatria: l'operare psichiatrico a quarant'anni dalla Legge 180." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2019): 497–504. http://dx.doi.org/10.3280/pu2019-003007.

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10

Pedone, Silvia. "Una singolare bottega di lapicidi bizantini attiva a Hierapolis Efeso e Sardi." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (March 20, 2019): 217–36. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6872.

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Abstract:
Upon the background of the study of Byzantine sculpture of the Justinian age (6th century), the present survey focuses on a group of sculptures, partly unpublished, which came to light in recent archaeological campaigns carried out on the basilica complex dedicated to Apostle Philip in Hierapolis Such materials reveal stylistic features similar to those of some fragments coming from the neighboring areas and from the city of Sardis. An exceptional element of comparison is represented here by the large crosses carved on the columns of the Basilica of San Giovanni in Ephesus. This homogeneous group of marble artifacts and their iconographic and executive characteristics are an indicator of the stylistic originality of a workshop mainly active in Hierapolis, but also testify to the mobility of masons and materials in some of the main Christian places of worship of the 6th century.
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Dissertations / Theses on the topic "Bottega"

1

Aversa, Giovanna <1989&gt. "La borsa italiana in Giappone. Il caso Bottega Veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4179.

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Abstract:
Il tema di questo elaborato riguarda la presenza delle borse made in Italy in Giappone, e più nello specifico quelle prodotte dall’azienda Bottega Veneta. Si tratta della maison vicentina nota nel mercato internazionale per la fabbricazione di prodotti di lusso utilizzando una lavorazione tipica della pelle, definita “intrecciato”, che viene applicata ad ogni tipo di prodotto, come borse, portafogli, valigie, valigette, ombrelli e molto altro. Nel 2007 la maison ottenne un notevole successo sul mercato giapponese, tanto da raggiungere lo stesso anno il sesto posto, poco dopo Gucci e Chanel, nella classifica dei Top Ten Luxury Brands in Giappone ed ancora oggi, grazie alla popolarità riscontrata tra i consumatori giapponesi, possiede quarantotto punti vendita distribuiti sul territorio, dei quali diciotto solo nella città di Tokyo. Lo scopo che questo elaborato si prefigge è quello di capire come una borsa italiana possa diventare uno status symbol per coloro che l’acquistano e di investigare, quindi, quale sia il valore intrinseco che l’oggetto incarna agli occhi del consumatore.
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2

Macor, Clara <1993&gt. "Dinamiche industriali nell'arte. Dalla bottega rinascimentale alle factories contemporanee." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11633.

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Abstract:
La tesi cerca di creare un raccordo tra i meccanismi industriali dell’arte contemporanea e quelli dell’arte del passato. A partire dal Quattrocento, la bottega artistica è, infatti, da considerare come una piccola industria che produce opere d’arte. Questo meccanismo si evolve e si perfeziona con l’artista Rubens. Nel panorarma contemporaneo, poi, l’industria è preponderante nel mondo dell’arte. La riproducibilità tecnica ha influenzato ed influenza notevolmente la produzione degli artisti, ed ha cambiato anche la natura dell’opera. Così, la pubblicità e il marketing hanno, ora, un ruolo fondamentale. Al crocevia si trova Marcel Duchamp, che ha stravolto il concetto di manifatturiero con il suo prelievo dal reale e ha inaugurato la nuova tendenza artistica, dove i più grandi nomi affidano ad altri la produzione, affermando che l’«idea» è portatrice del vero valore dei pezzi. Oltre alle dinamiche industriali dell’arte contemporanea – divise tra le factories dei grandi artisti e le aziende che realizzano opere per altri – è preso in esame il mercato, che ha forte influenza sugli artisti e sulle opere, nonché sul brand. In sottofondo, vi è sempre il problema dell’autorialità, dal momento che i lavori sono spesso prodotti da altri e non dall’artista, che invece è il fautore del progetto.
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3

Caracausi, Andrea. "Dentro la bottega : culture del lavoro in una città d'età moderna /." Venezia : Marsilio, 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=017009878&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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4

Erboso, Andrea <1986&gt. "La bottega di Paolo Veronese: documenti e contesti per Benedetto Caliari." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2564.

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Abstract:
La tesi si propone di indagare il complesso fenomeno delle botteghe d'artisti del cinquecento veneto, in modo particolare quella di Paolo Veronese. Un completo riesame della documentazione nota ed il ritrovamento di nuovi documenti archivistici provenienti dagli istituti di Venezia, Padova e Treviso (sia Archivio di Stato che Diocesano) ha permesso di definire con maggiore chiarezza il ruolo dei membri della famiglia Caliari all'interno dell'atelier di Paolo, prima e dopo la sua morte. In modo particolare è emersa la strategia economica di investimento dei guadagni della bottega rivolta al vantaggio dei fratelli Paolo e Benedetto. A quest'ultimo è dedicato un ampio approfondimento biografico ed artistico con lo studio di importanti opere da lui realizzate: i dipinti per la Scuola dei Mercanti di Venezia e il ciclo della chiesa di San Nicolò della lattuga. Lo studio dei dipinti è stato condotto con taglio multidisciplinare ricorrendo a fonti visive, letterarie, archivistiche per definire la personalità artistica di Benedetto Caliari.
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5

Catra, Elena <1985&gt. "Dalla bottega all'Accademia : la famiglia degli scultori Ferrari a Venezia nell'Ottocento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4617.

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Abstract:
Il presente lavoro cerca di ricostruire la vita e il portato artistico della famiglia degli scultori Ferrari di Venezia nell’Ottocento e di focalizzare il profilo della didattica scultorea in Accademia di Venezia dalla fine del XVIII secolo a quella del XIX. La tesi si articola in cinque capitoli, i primi due monografici dedicati a Bartolomeo e al figlio Luigi, in cui si ricostruiscono le biografie e i cataloghi delle opere. Il terzo capitolo dedicato a Gaetano in cui si ricostruisce una sua breve biografia. Un quarto capitolo che accomuna Bartolomeo e Luigi nell’esame della sfortunata vicenda della Gipsoteca Ferrari, donata da Luigi a Marostica città natale del padre. L’ultimo capitolo, relativo alla didattica accademica, integra quanto già emerge dalle biografie dei tre scultori. Negli apparati è possibile scorrere una selezione documenti manoscritti e di articoli attinenti alla ricerca.
The following works tries to retrace the biography and the artistic path of Ferrari family in Venice during the XIX century, focusing on the sculptural teaching approach in Venice Fine Arts Academy from the end of XVIII century to the the end of the XIX century. The thesis has five chapters, the first and second ones concern life and woks of Bartolomeo and his son Luigi and they present a catalogue of theirs works. The third chapter is about Gaetano and it retraces a short biography of the artist. The fourth presents the unlucky story concerning Ferrari plaster cast models that Luigi offered to Marostica, the town where his father Bartolomeo was born. The last chapter focuses on the teaching approach followed in Venice Academy and it completes what has been already said presenting the biographies of the three sculptors. In the notes it is possible to see a selection of articles and manuscript documents about this research.
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6

Spezie, Enrico <1985&gt. "Nuove relazioni per un aspirante absolute luxury lifestyle brand: Bottega Veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9412.

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Abstract:
L'elaborato mira ad esaminare l'evoluzione del lusso moda in un momento storico\economico di cambiamento sia dal lato della domanda che da quello dell'offerta. Il consumatore contemporaneo sembra sempre più evoluto, alla ricerca di una relazione più inclusiva e intima con il brand prescelto al fine di poter vivere a pieno una experience unica.Uno sguardo particolare all'oriente sembra doveroso visto il ruolo da protagonista tenuto dai suoi consumatori, in particolare i cinesi, anch'essi in fase di evoluzione diventando più maturi nelle proprie scelte. L'offerta ha dovuto di conseguenza prendere atto dei cambiamenti e reagire. La strategia di brand extension ha permesso non solo la crescita economica delle aziende ma anche la possibilità di costruire più legami con i propri clienti. Domanda e offerta si incontrano nel punto in cui l'azienda evolve fino a diventare lifestyle brand e attraverso la propria gamma di categorie merceologiche ambisce a trasmettere i propri valori e il proprio patrimonio culturale. Da sottofondo a tutto l'elaborato viene preso in esame il caso Bottega Veneta, aspirante absolute luxury lifestyle brand che con le proprie distintive specificità affronta le nuove sfide del mercato che spaziano dal ritorno ai locals, al nuovo concept retail e alla valorizzazione dell’ e-commerce.
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7

Brunelli, Laura <1997&gt. "La bottega veneziana dei Sadeler. Studio di incisioni da artisti veneti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21160.

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Abstract:
La presente tesi si propone di analizzare dapprima la nascita della bottega di una delle più importanti dinastie di incisori fiamminga, quella dei Sadeler, i quali da Anversa trasferirono la loro attività a Venezia, portandosi dietro un ampio bagaglio culturale, nonché una notevole maestria nell’arte incisoria, pur rimanendo sempre fedeli alla tradizione nordica. La loro menzione nella storiografia locale veneziana, da parte di personaggi come Ridolfi o Boschini, sono testimonianza della notorietà che questi forestieri raggiunsero in laguna, almeno fino al declino che li travolse nell’anno 1620 a seguito della morte di Justus Sadeler. Intramontabile, tuttavia, permane la loro arte, alimentata da soggetti che derivavano da artisti veneziani o della terraferma lagunare, tanto da venire ricordati come i maggiori interpreti di Jacopo Bassano, dal quale trassero numerose stampe. La seconda parte dell’elaborato, sviluppato a partire dagli studi effettuati da Isabella de Ramaix, si concentra sulle incisioni di traduzione e riproduzione eseguite da Johan I, Raphael I e Aegidius II, fornendo un catalogo che racchiude qui, per la prima volta, tutte quelle incisioni che prendono a modello tele dipinte, pale d’altare o disegni di artisti veneti, confrontati con la stampa derivante.
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8

CAIRATI, CARLO. "I DA CORBETTA: UNA BOTTEGA DI INTAGLIATORI NELLA MILANO DEL CINQUECENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233399.

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Abstract:
The thesis focuses on the da Corbetta’s workshop. The members of this family of wooden sculptors, active from the end of fifteenth century untill the end of the sixteenth century, fit into the tradition of classical Lombard woodensculpture of the Renaissance. The most investigated figure is Andrea da Corbetta’s one. He is the author of the statues in the Santuario della Beata Vergine dei Miracolo in Saronno. The study’s purpose is to rediscover the other personalities who worked in the da Corbetta’s workshop, such as Andrea’s father Giovanni Pietro, his uncle Santino, or his cousin Giovanni Battista. From the discoveries made by Vittorio Pini, Elisabetta Bianchi and Rossana Sacchi, a new research was started mostly on the Fondo Notarile of Archivio di Stato di Milano. It was found two hundred and twelve documents, that are transcribed in the second part of the thesis. The new informations allow to draw an accurate family tree of these engravers, and also to delinate precise profiles of each member. At the same time it is possible to understand where the da Corbetta’s workshop was located in the city of Milan and investigate how, in the urban context, they becomed related with others engravers or painters, such as the court-artist Giovanni Angelo Mirofoli da Seregno. At these two points is dedicated the treatment in the thesis, because in litterature there is a a little bit gap about this subject for Milan. In the context that the documents allow to create, the da Corbetta’s workshop emerges as a protagonist: it is confirmed the praise that Paolo Morigia in the Nobiltà di Milano (edited in 1595) tributes to these sculptors.
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9

Adami, Giulia <1989&gt. "Tecnica e pratica in bottega: Paolo Farinati e la serialità nella produzione artistica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14988.

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Abstract:
Nel corso dei tre anni di dottorato, il progetto relativo allo studio della produzione di Paolo Farinati e delle pratiche di bottega, pensato secondo un focus di ricerca relativo alle questioni tecniche più rilevanti, ha subito alcune modifiche metodologiche su consiglio del collegio docenti, sfociate in approccio multidisciplinare alla tematica. Accanto al focus sugli aspetti tecnici dell’operato dell’artista si sono sviluppati dunque due filoni di ricerca paralleli, il primo relativo alle indagini non invasive svolte grazie al supporto del laboratorio LANIAC dell’Università di Verona e, in seconda battuta, un approfondimento di taglio economico. La chiara impostazione economica del Giornale – che veniva utilizzato dall’artista come mero un registro delle spese e dei guadagni – ha portato ad eseguire dunque un’analisi puntuale delle tecniche artistiche e dei materiali per giungere, attraverso la visione “artigiana” del pittore, al chiarimento della sua crescente fortuna; al fine di integrare le notizie già note e i materiali inediti messi a disposizione dal laboratorio dell’Università di Verona, sono inoltre state realizzate alcune analisi riflettografiche ad hoc per lo sviluppo di tale ricerca. Questo ha inevitabilmente messo in evidenza, in ognuna delle categorie, il fil rouge del lavoro del maestro, ossia la reiterazione continua e sistematica di un medesimo gruppo modelli. La serialità non è però da intendersi come un elemento negativo, indice di mediocrità o disattenzione del pittore nell’aggiornamento dei suoi modelli, dal momento che risulta evidente una sua attenzione quasi morbosa alla rielaborazione dei prototipi attraverso il disegno. Tale approccio multidisciplinare ha permesso non solo di comprendere il funzionamento di un atelier e la suddivisione dei ruoli all’interno di una dimensione artistica, ma anche di osservare da vicino le problematiche di inserimento all’interno di un mercato complesso e articolato e, soprattutto, l’approccio manageriale di un artista che, solo in rari casi, si era spinto al di là delle mura della propria città natale. La ricerca ha permesso di approfondire le dinamiche di ricerca e di organizzazione di un ingente mole di dati ai fini dell’elaborazione di un testo unitario e organico di interesse scientifico e, sebbene il lavoro sia da intendere come una ricerca ampliabile, l’obiettivo proposto dal progetto iniziale si ritiene raggiunto nella stesura finale della tesi.
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10

Cicali, Giulia. "Lo scultore Francesco Bordini (1574?-1654) : dalla bottega del Giambologna alla Corte di Francia." Thesis, Toulouse 2, 2012. http://www.theses.fr/2012TOU20034.

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Abstract:
Francesco Bordoni (1574?-1654), originaire de Florence, fut un sculpteur spécialiste du marbre et du bronze. Elève de Pietro Francavilla, il s’aguerrit à Florence dans la bottega de Giambologna, à l’époque de Ferdinand de Médicis, et il y participa aux chantiers du Grand-Duc, comme ceux occasionnés par son mariage (1589). Ensuite, il suivit Francavilla à Pise pour travailler aux chantiers de Ferdinand I. Vers 1601, il s’installa en France avec son maître. Cependant Francavilla revint bientôt à Florence, alors que Bordoni restait à Saint-Germain-en-Laye. Là, comme à Fontainebleau, il collabora avec le fontainier Tommaso Francini et fournit des sculptures pour les grottes et les fontaines des jardins, suivant le modèle de la villa de Pratolino. Plus tard il revint à Paris, où il travailla encore pour les souverains et les Concini. Il termina le piédestal de la statue équestre d’Henri IV (Pont-Neuf, Paris), commencée à Florence par Giambologna et Pietro Tacca. Il n’en subsiste que les quatre esclaves, signés par Bordoni (Musée du Louvre). Sa carrière continua sous le règne de Louis XIII. Dans les années 1630, il importa des marbres d’Italie et devint premier sculpteur du roi, il créa le sol en marbres et l’autel de la Chapelle de la Trinité de Fontainebleau avec les statues de Saint-Louis, de Charlemagne et quatre anges de bronze. Artiste profondément lié à la famille des Médicis et à la monarchie française, Bordoni participa aux stratégies de l’image voulues par ses grands clients. Cette thèse, fondée sur une large documentation d’archives, approfondit son œuvre dans ses rapports entre la sculpture italienne et française et dans son rôle avec Henri IV et ses successeurs
Francesco Bordoni was a Florentine sculptor, a specialist in bronze and one Pierre de Fracheville’s disciples. He grew up in Florence in the “bottega” of Giambologna during the period of Ferdinando de’ Medici. He attended the yards of the Grad-Duke such as the ones for Ferdinando’s weddings. Later he followed Francheville to Pisa where he worked at Fedrinando’s monuments. Before 1601 he moved to France with his master. Therefore Francheville soon returned to Florence whereas Bordoni remained in Saint-Germain-en-Laye. In Saint-Germain-en-Laye as well as in Fontainebleau, he collaborated with Tommaso Francini for the sculptures of grottoes and fountains of the gardens following the model of the villa of Pratolino. Later he went back to Paris where he worked again for the king and for the Concinis. He concluded the basement of the equestrian statue of Henri IV (Pont Neuf, Paris) which had been commenced in Florence by Giambologna and Pietro Tacca. The four slaves which adorned the basement, signed by Bordoni, are at Louvre Museum. His career went on during the period of Louis XIII. In the 30’s he imported some marbles from Italy, he became the first sculptor of the King, he created the floor in marble and the altar of the Chappelle of Fontainebleau. He was an artist deeply bound to the Médicis and to the French monarchy. Tanks to his works he shared in the strategies of the images wanted by his great Patrons. The aim of my study is the relation with the Italian and French sculpture and his role in the reorganization of the Kingdom of Henry IV and of his successors
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Books on the topic "Bottega"

1

Krueger, Spivack Ann, and Sansone Claudia, eds. The Bottega book. San Francisco, Calif: Chronicle Books, 2011.

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2

Barocci in bottega. Foligno, Italy]: Editoriale umbra, 2013.

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3

Pacini, Alessandro. Appunti di bottega. San Quirico d'Orcia (Siena): Don Chisciotte, 2006.

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4

Carlo. La bottega del caffè. Venezia: Marsilio, 1994.

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5

Buffoni, Franco. Del maestro in bottega. Roma: Empirı̀a, 2002.

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6

Savinio, Ruggero. Tra casa e bottega. Roma: Edizioni dell'Altana, 2003.

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7

Lanzardo, Liliana. Dalla bottega artigiana alla fabbrica. Roma: Editori riuniti, 1999.

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8

Chiummo, Carla. Shelley nella bottega di Pascoli. Fasano, Br, Italia: Schena, 1992.

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9

Giovanni, Previtali. Giotto e la sua bottega. 3rd ed. Milano: Rizzoli, 2000.

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10

1266?-1337, Giotto, ed. Giotto e la sua bottega. 3rd ed. Milano: Fabbri editori, 1993.

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Book chapters on the topic "Bottega"

1

Hecker, Kristine. "Goldoni, Carlo: La bottega del caffè." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_3824-1.

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2

Cabigiosu, Anna. "A Comparative Analysis: Gucci, Saint Laurent, Balenciaga and Bottega Veneta." In Palgrave Advances in Luxury, 203–36. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-48810-9_8.

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3

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Casus De Botter." In De Botter, 1–8. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_1.

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4

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Leertaak 8 Vrijwilligerswerk en de sociale werkplaats." In De Botter, 74–77. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_10.

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5

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Leertaak 9 Eerste hulp bij calamiteiten." In De Botter, 78–85. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_11.

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6

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Leertaak 10 Overleg en spoedoverleg." In De Botter, 86–91. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_12.

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7

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Leertaak 11 Conflicten en onderhandelen." In De Botter, 92–104. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_13.

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8

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Evaluatie van de casus." In De Botter, 105. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_14.

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9

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Oriëntatie op de casus De Botter." In De Botter, 9–10. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_2.

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10

van Halem, N., S. Borkus, and L. Petersen. "Leertaak 1 De zorgsetting." In De Botter, 12–19. Houten: Bohn Stafleu van Loghum, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-313-7392-5_3.

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Conference papers on the topic "Bottega"

1

Serra, Matteo. ""LA BOTTEGA DELLA SCIENZA": A NEW PARTICIPATORY RESEARCH PROJECT WITH STUDENTS." In 14th International Technology, Education and Development Conference. IATED, 2020. http://dx.doi.org/10.21125/inted.2020.2284.

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2

Fenton, R. G., and X. Shi. "Comparison of Methods for Determining Screw Parameters of Finite Rigid Body Motion From Initial and Final Position Data." In ASME 1989 Design Technical Conferences. American Society of Mechanical Engineers, 1989. http://dx.doi.org/10.1115/detc1989-0156.

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Abstract:
Abstract Five methods for determining the screw parameters of finite rigid body motion using position data of three non-collinear points are compared on the basis of their efficiency, accuracy, and sensitivity to data error. It is found that the method based on Rodrigues’ Formula (Bottema & Roth’s method) is the most efficient. Angeles’ method and Laub & Shiflett’s method provide approximately the same level of accuracy, which is superior to that of the other methods. In terms of sensitivity, Bottema & Roth’s method is preferable On the basis of this study it is recommended that Bottema & Roth’s method to be used if uncertainty exists in the data since it can provide a solution efficiently, accurately, and it is the least sensitive to data error.
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Nurokhim and Kusdiana. "Indoor radon concentration in Botteng Utara Mamuju, West Sulawesi." In PROCEEDINGS OF INTERNATIONAL CONFERENCE ON NUCLEAR SCIENCE, TECHNOLOGY, AND APPLICATION 2020 (ICONSTA 2020). AIP Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1063/5.0066524.

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Kirillov, Oleg N., and Ferdinand Verhulst. "Sensitivity Analysis of Dissipative Reversible and Hamiltonian Systems: A Survey." In ASME 2009 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. ASMEDC, 2009. http://dx.doi.org/10.1115/imece2009-10449.

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Abstract:
The paradox of destabilization of a conservative or non-conservative system by small dissipation, or Ziegler’s paradox (1952), has stimulated an ever growing interest in the sensitivity of reversible and Hamiltonian systems with respect to dissipative perturbations. Since the last decade it has been widely accepted that dissipation-induced instabilities are closely related to singularities arising on the stability boundary. What is less known is that the first complete explanation of Ziegler’s paradox by means of the Whitney umbrella singularity dates back to 1956. We revisit this undeservedly forgotten pioneering result by Oene Bottema that outstripped later findings for about half a century. We discuss subsequent developments of the perturbation analysis of dissipation-induced instabilities and applications over this period, involving structural stability of matrices, Krein collision, Hamilton-Hopf bifurcation and related bifurcations.
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Thompson, Kevin P., J. Michael Rodgers, and Bob Kestner. "Compensating Lens Designs and Testing of the COSTAR Optics." In International Optical Design Conference. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1994. http://dx.doi.org/10.1364/iodc.1994.tso.284.

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Abstract:
The Corrective Optics Space Telescope Axial Replacement (COSTAR) unit, designed by Murk Bottema of Ball Aerospace, has been installed in the Hubble Space Telescope (HST) to compensate for the unwanted residual spherical aberration in the telescope primary mirror. The Space Telescope is designed to have five active focal plane regions for science data acquisition. The center of the format is reserved for the Wide Field and Planetary Cameras, the testing of which are discussed in a separate paper. Surrounding this reserved center format are four 90 degree ring sectors. Each sector supplies light to a separate science package. To install COSTAR, one scientific instrument, the High Speed Photometer, was removed. COSTAR then deployed mirrors into the optical path of each of the three remaining instruments. The three instruments fed by COSTAR are the Faint Object Camera (FOC), the Faint Object Spectrograph (FOS), and the Goddard High Resolution Spectrograph (GHRS).
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De Marinis, Cecilia, and Dorotea Ottaviani. "The Architectural Teaching Paradox: The Practice-Based PhD as a Compass in Navigating through the Incommunicable." In 2019 ACSA Teachers Conference. ACSA Press, 2019. http://dx.doi.org/10.35483/acsa.teach.2019.10.

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Abstract:
The reflections developed in this paper took place from a sentence that architect Botta pronounced during the conference ‘The Practice of Teaching’ held at the Biennale Architettura 2018 – 16th International Architecture Exhibition. In that context Botta stated “It is not possible to teach architecture, but it is possible to learn arc hitecture”1. This statement unveils the paradox inherent in architectural education on two different levels of reflection: first , reveals a truth about the different facets of architectural education that can be taught such as history, theory, technology etc., whereas the practice of architecture itself cannot be actually taught. The second stage of the reflection reveals an even more interesting feature of architectural education: design and the design practice are in fact taught but we do not have a clear understanding of how the process happens. Such anomaly suggests the existence of a nebulous space between teaching and learning in architecture and multiple questions arise from such reflections: how can one teach the matter of design? How is operational knowledge transferred from teachers to learners? Can one be trained on how to transfer knowledge or can one rely solely on their innate hunch?
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Li, Lifeng. "Modal theory of lamellar gratings in a conical diffraction mount." In OSA Annual Meeting. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1991. http://dx.doi.org/10.1364/oam.1991.thbb4.

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Abstract:
Botten et al.1,2 developed a rigorous modal theory of lamellar gratings of arbitrary refractive indices and groove depth at the classical mount (grating groove perpendicular to the plane of incidence). Later, certain numerical aspects of their work was improved by Suratteau et al.3 In this paper, the results of these two groups of authors are extended to the conical diffraction mount (arbitrary angle of incidence). First, the fields in the grating region are decomposed into the H⊥ and E⊥ components. Then the coupled differential equations and the associated boundary conditions are separated into two sets identical to those for the TE and TM fields in the classical mount, provided that the wavelength is replaced by a reduced wavelength. Hence the completeness and orthogonality of the basis functions are proved, and all the theoretical results and numerical techniques of Refs. 1-3 can be used. The relative merits of different projection schemes in the final step of solving the grating problem using the method of moments are discussed. Computational results of diffraction efficiencies and polarization characteristics of lamellar gratings in conical diffraction mount are included.
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Reports on the topic "Bottega"

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Sneekes, A. C., M. Tjon-Atsoi, and E. van Barneveld. Resultaten PAK-metaboliet van het Rijkswaterstaat JAMP monitoringsprogramma 2015 t/m 2017 van bot (Platichthys flesus L.) : gehalten aan 1-hydroxypyreen in galweefsel van vrouwelijk botten. IJmuiden: Wageningen Marine Research, 2019. http://dx.doi.org/10.18174/473692.

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