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Journal articles on the topic 'Calcificazione'

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Lombardi, A., R. Anghinetti, C. Capone, E. Sani, and P. Piazza. "Intossicazione da monossido di carbonio: Coinvolgimento cerebellare." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (1996): 675–78. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900608.

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Abstract:
Sono ampiamente riportate in letteratura lesioni ipossico-ischemiche da intossicazione da CO. Esse si presentano di norma con lesioni necrotiche a livello dei nuclei della base, soprattutto dei nuclei pallidi, e con demielinizzazione della sostanza bianca cerebrale; meno frequentemente sono state riportate lesioni demielinizzanti e necrotiche cerebellari. Più raramente sono stati segnalati in letteratura casi di calcificazione cerebrale da intossicazione da CO. I reperti di più frequente riscontro dopo intossicazione da CO sono costituiti da modificazioni della densità / intensità di segnale a
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2

Cammisa, M., M. G. Bonetti, G. M. Giannatempo, and G. Guglielmi. "I segni elementari della degenerazione articolare del rachide." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 3_suppl (1994): 37–52. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s306.

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Abstract:
Grande importanza riveste nella pratica quotidiana la patologia degenerativa del rachide. Essa può presentarsi in quattro forme principali: come alterazioni degenerative del disco intersomatico [condrosi (vacuum discale, riduzione in altezza del disco, etc.) e osteocondrosi (ernie discali intraspongiose e altre irregolarità delle limitanti discosomatiche, osteosclerosi reattiva subcondrale, etc.)]; come artrosi delle articolazioni sinoviali (atlo-assiale, interapofisaria, costo-vertebrale); come spondilosi (caratterizzata dalla presenza di grossolani spondilofiti con relativo risparmio, almeno
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3

Repetto, U., M. Lillo, R. Pizzorno, et al. "Idronefrosi da anomalia giuntale con voluminosa calcificazione della parete pielica." Urologia Journal 61, no. 1_suppl (1994): 145–47. http://dx.doi.org/10.1177/039156039406101s43.

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Abstract:
We report on a 47-year-old man with hydronephrosis secondary to ureteropelvic junction obstruction with renal pelvic calcification. Calcium deposit was found in the wall of the severely dilated renal pelvis. Pathological examination revealed a damaged and hyalinized fibrous renal pelvic wall while serum calcium level was normal. Thus, we speculated that this calcification was dystrophic. Chronic extensive dilatation with intermittent hemorrhage of the renal pelvic wall may have caused this dystrophic renal pelvic calcification.
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4

Jeffcoate, W., and Vincenza Spallone. "Calcificazione vascolare e osteolisi nella neuropatia diabetica — il legame mancante è il RANK-L?" L'Endocrinologo 6, no. 1 (2005): 42–45. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344511.

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5

Cozzolino, M., S. Pasho, C. Crovetto, and E. Missaglia. "I meccanismi patogenetici alla base del processo di calcificazione vascolare in corso di insufficienza renale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 19, no. 3-4 (2007): 34–40. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2007.1519.

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6

Cozzolino, M., S. Pasho, C. Crovetto, and E. Missaglia. "I meccanismi patogenetici alla base del processo di calcificazione vascolare in corso di insufficienza renale." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 19, no. 3-4 (2007): 34–40. http://dx.doi.org/10.1177/039493620701903-407.

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Berni, Luca. "Giacomo Puccini (1858–1924): un malato di musica e di altro." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (2014): 187–91. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.886.

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Abstract:
Giacomo Puccini, nato a Lucca il 22 dicembre 1858, era il sesto di nove figli di Michele Puccini e Albina Magi e l'ultimo rappresentante di una genealogia di musicisti risalente al XVIII secolo. Erede della tradizione melodrammatica verdiana ebbe un enorme successo in vita in tutti i teatri d'Europa e in America. Appassionato cacciatore, altre sue passioni furono: le automobili, le sigarette, i sigari, i motoscafi, e le abitazioni da acquistare e ristrutturare. Un'incidente d'auto nel 1903 e la difficile calcificazione della tibia destra portarono alla diagnosi di un diabete e all'uso della sa
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8

Basekim, C. C., E. Kizilkaya, A. M. Kutlay, and A. F. Karsli. "Proteinosi lipidica con calcificazioni ippocampali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (1995): 589–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800415.

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Abstract:
La proteinosi lipidica è una rara malattia autosomica recessiva che affligge principalmente la pelle e le mucose e che viene considerata sistemica. È caratterizzata dal deposito di materiale ialino nelle pareti arteriolo-capillari e nelle membrane epiteliali. Viene presentato un caso di proteinosi lipidica con calcificazioni ippocampali bilaterali.
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9

Giuffrida, S., F. Le Pira, R. Saponara, V. La Spina, P. Milone, and G. Politi. "Epilessia, calcificazioni occipitali bilaterali e morbo celiaco." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 3 (1996): 345–48. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900313.

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Abstract:
Diversi autori hanno descritto l'associazione di epilessia, calcificazioni occipitali bilaterali e malattia celiaca come entità clinica autonoma ben distinta dalla sindrome di Sturge-Weber. Viene riportato il caso di un giovane paziente di 14 anni affetto da epilessia in cui la TC ha evidenziato la presenza di calcificazioni occipitali bilaterali; in considerazione dell'assenza di stigmate cutanee di malattia di Sturge-Weber è stata eseguita la ricerca di anticorpi anti-gliadina e biopsia intestinale, che hanno consentito di porre la diagnosi di malattia celiaca. Riteniamo che, anche in assenz
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10

De Maria, G., M. P. Pasolini, B. Guarneri, et al. "Sindrome di Sturge-Weber." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 105–9. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s121.

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Abstract:
La sindrome di Sturge-Weber è caratterizzata da un angioma cutaneo nel territorio di innervazione di una o più branche del nervo trigemino e da un'angiomatosi meningo-corticale calcificante. Il reperto TC di calcificazioni dall'aspetto tortuoso a prevalente localizzazione parieto-occipitale analoghe a quello della sindrome di Sturge-Weber è riscontrabile tuttavia anche in pazienti che non presentano un angioma cutaneo. Più recentemente è venuta delineandosi la possibilità dell'associazione di un quadro clinico di epilessia di gravità variabile, calcificazioni occipitali bilaterali e sindrome d
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Travasoni, Francesca, Yuri Battaglia, Mariangela Annaloro, et al. "Pseudoxantoma elastico con calcificazioni renali: un caso clinico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 27, no. 1 (2015): 9–13. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2015.778.

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Travasoni, Francesca, Yuri Battaglia, Mariangela Annaloro, et al. "Pseudoxantoma elastico con calcificazioni renali: un caso clinico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 27, no. 1 (2018): 14. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2015.779.

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Travasoni, Francesca, Yuri Battaglia, Mariangela Annaloro, et al. "Pseudoxantoma elastico con calcificazioni renali: un caso clinico." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 27, no. 1 (2015): 14. http://dx.doi.org/10.5301/039493621502700101.

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Riva, A., D. Daniele, G. B. Bradač, A. Riccio, I. Sacerdote, and M. C. Vigliani. "Aspetti clinico-neuro-radiologici nelle calcificazioni strio-pallido-dentate." Rivista di Neuroradiologia 3, no. 1 (1990): 57–61. http://dx.doi.org/10.1177/197140099000300108.

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de Sanctis, Luisa, Maria Zampolli, and Barbara Ceoloni. "Calcificazioni sottocutanee: un segno clinico che può precedere resistenze ormonali multiple." L'Endocrinologo 11, no. 5 (2010): 228. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344746.

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Finizio, F. S., M. Messia, and S. Lecce. "Meningo-angiomatosi nell'adolescenza." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 4 (1994): 667–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700415.

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Abstract:
Gli autori presentano un caso di meningoangiomatosi, rara lesione benigna amartomatosa caratterizzata da proliferazione fibroblastica corticale meningovascolare e calcificazioni leptomeningee di entità variabile, che spesso è associata a neurofibromatosi. Il caso è stato confermato istologicamente ed è stato uno dei primi della letteratura sottoposto ad indagine RM. Tale esame è in grado di contribuire notevolmente alla corretta diagnosi della lesione che rappresenta una causa di convulsioni di tipo benigno, eliminabile chirurgicamente.
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Bellasi, Antonio. "Il bilancio del fosforo e il danno d'organo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (2013): 208–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1038.

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Abstract:
Numerose evidenze cliniche e di laboratorio suggeriscono una relazione stretta tra le alterazioni del metabolismo minerale (oggi chiamate Chronic Kidney Disease Mineral Bone Disorders, CKD-MBD) e i marker di danno cardiovascolare e di malattia ossea nell'insufficienza renale cronica. Anche se i meccanismi non sono stati ancora completamente chiariti, si ritiene che l'associazione con la malattia cardiovascolare, in particolare con le calcificazioni vascolari, rappresenti una valida spiegazione dell'incremento del rischio di morte o di progressione verso l'insufficienza renale cronica terminale
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Barbera, V., G. Barbera, G. Otranto, et al. "Calcifilassi peniena: una rara complicanza in corso di emodialisi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (2018): 9–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1106.

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Abstract:
La calcifilassi rappresenta una condizione clinica severa ed assai grave che si manifesta prevalentemente - ma non esclusivamente - in pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) sottoposti a terapia sostitutiva. Colpisce circa 1′1– 4% della popolazione dialitica (1, 2) e presenta una mortalità assai elevata (60–80%) (3). È caratterizzata clinicamente dalla presenza di ulcerazioni ischemiche a carico della cute e da necrosi conseguente allo sviluppo di calcificazioni distrofiche delle arteriole sottocutanee. L'interessamento penieno è assai raro ed in letteratura ne sono riportate - fino
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Floccari, Fulvio, Rodolfo Rivera, and Luca Di Lullo. "Tomografia computerizzata delle coronarie: piccolo vademecum per il nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (2014): 182–85. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.884.

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Abstract:
La tomografia (TC) coronarica viene utilizzata su larga scala grazie alle sua caratteristiche di migliore risoluzione spazio-temporale. Il valore diagnostico della TC coronarica è andato via via migliorando grazie alla sua evoluzione in TC multistrato; si è, infatti, passati dagli originari 4 strati agli attuali 320 strati, con un netto guadagno in termini di risoluzione e, quindi, di nitidezza delle immagini. Nonostante l'indubbio valore diagnostico e, in parte, anche prognostico, la TC coronarica presenta indicazioni limitate in alcuni specifici campi di applicazione, in virtù dell'elevata p
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Martelli, A., M. Zanlungo, L. Sibilla, et al. "Studio TC del nervo ulnare nel canale di Guyon." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (1994): 109–13. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700115.

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Abstract:
Sono stati esaminati, mediante TC del polso e secondo una metodica standardizzata dagli autori, 50 soggetti con sindrome irritativa e/o deficitaria nel territorio del nervo ulnare al polso. In base ai rilievi TC sono stati differenziati 4 gruppi patologici: I) formazioni cistiche intra o extracanalari, II) calcificazioni dell'arteria ulnare, III) deformazione del piccolo canale, IV) mancata distinzione alla TC tra nervo e arteria. Nell'ambito dei diversi gruppi sono state identificate cause dirette ed indirette di compressione. Quindici pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico.
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Polli, N. S. A., A. Pierallini, M. Bonamini, and M. Antonelli. "I tumori delle ghiandole lacrimali." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 5 (1994): 809–13. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700513.

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Abstract:
L'insorgenza di un tumore misto maligno su di un adenoma pleomorfo della ghiandola lacrimale è un evento piuttosto raro. In questi casi la diagnosi radiologica può presentare alcune difficoltà in quanto generalmente non sono presenti le alterazioni che normalmente sono evidenti nelle lesioni di tipo maligno (lesioni osteolitiche e/o infiltrazione delle strutture orbitarie circostanti). La biopsia preopratoria non viene comunemente utilizzata in quanto aumenta il rischio di trasformazione maligna e di disseminazione della neoplasia. Possono essere di aiuto nella diagnosi di tumore maligno la pr
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Gobbi, G., and C. A. Tassinari. "Calcificazioni corticali-sottocorticali occipitali bilaterali simulanti la sindrome di Sturge-Weber associate a epilessia e sindrome da malassorbimento." Rivista di Neuroradiologia 3, no. 1_suppl (1990): 108. http://dx.doi.org/10.1177/19714009900030s117.

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Arcidiacono, Teresa, Annalisa Terranegra, Alessandra Mingione, Laura Soldati, Lorenza Macrina, and Giuseppe Vezzoli. "Uptodate sul calcium-sensing receptor." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (2013): 213–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1039.

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Abstract:
Le cellule dell'organismo umano sono provviste di un recettore per il calcio extracellulare (CaSR) la cui espressione tissutale è ridotta nei pazienti nefropatici cronici. Esso ha un ruolo chiave nella regolazione della secrezione del PTH da parte delle cellule paratiroidee e del riassorbimento del calcio da parte delle cellule tubulari renali. Recenti studi biochimico-cellulari hanno osservato che questo recettore ha peculiari caratteristiche funzionali, mentre la ricerca farmacologica ha messo a disposizione farmaci agonisti dell'attività del CaSR (calciomimetici), che sono oggi usati per la
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Razavi, I. Shariat, F. Piovesana, Z. Tarjan, F. Pozzi Mucelli, S. Magnaldi, and R. Pozzi Mucelli. "Ricostruzione tridimensionale dei vasi del collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 131–38. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s217.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare l'efficacia della Angiografia tridimensionale TC (3D-TCA) in pazienti con patologia a carico del distretto carotideo extracranico. Sono stati esaminati 15 pazienti con stenosi di natura arteriosclerotica (14 casi) o arteritica (1 caso) a livello della biforcazione carotidea. Tutti i casi erano stati precedentemente indagati con arteriografia che è stata considerata il test di confronto. Le immagini tridimensionali, presentano una qualità molto valida e sono paragonabili a quelle angiografiche nella maggioranza dei casi. La tecnica 3D-TCA
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Beltrami, P., A. Guttilla, L. Ruggera, and F. Zattoni. "Il trattamento endourologico retrogrado della calcolosi cistinica multirecidivante: caso clinico paradigmatico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (2018): 3–7. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1451.

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Abstract:
Presentiamo un caso clinico di calcolosi cistinica multirecidivante paradigmatico. Il paziente giungeva alla nostra osservazione dopo multipli trattamenti endourologici in altra sede con una situazione litiasica complessa: portatore di nefrostomie bilaterali e di stent ureterale destro venivano evidenziati calcoli multipli renali bilaterali e grosse calicificazioni ureterali, a destra a ridosso dello stent e a sinistra per un tratto di oltre 5 cm. Il trattamento endourologico retrogrado eseguito in più tempi, associato a una adeguata terapia medica per la cistinuria, ha portato a una bonifica
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Dal Pozzo, G., I. Fusi, M. Santoni, F. Dal Pozzo, G. Fabris, and M. Leonardi. "Patologia degenerativa disco-vertebrale ed ernia discale." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (1995): 259–308. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800218.

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Abstract:
I processi di invecchiamento e degenerazione discale sono caratterizzati da progressiva disidratazione del nucleo polposo e dell'anello fibroso e dalla loro trasformazione fibrosa. Tali alterazioni rappresentano ilmomento prelimnare più importante nella patogenesi dell'ernia del disco. La degenerazione discale si associa spesso ad alterazioni dei corpi vertebrali adiacenti caratterizzate da modificazioni strutturali in seno al midollo osseo della spongiosa vertebrale, sclerosi delle limitanti somatiche, osteofitosi, ernie di Schmorl. Ancora oggi si ritiene che, in presenza di una sintomatologi
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Finizio, F. S. "Il contributo della RM allo studio dei tumori disembrioplastici neuroepiteliali (TDN)." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 3 (1996): 355–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900315.

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Abstract:
ITDN rappresentano la neoplasia benigna dal punto di vista anatomo patologico, localizzata prealentemente al lobo temporale, caratterizzata dal punto di vista clinico da una storia di crisi parziali complesse insorgenti prima dell'età adulta giovane. La diagnosi di TDN è particolarmente importante perchè tali crisi sono particolarmente resistenti alla terapia medica, mentre la loro prognosi è eccellente dopo resezione chirurgica. Esperienza con RM di questo tipo di tumore è piuttosto limitata. Viene presentato un caso di TDN studiato con RM confermato istologicamente, caratterizzato da una ins
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Piovan, E., A. Beltramello, M. C. Spiller, et al. "Tumori della regione pineale. È possibile una distinzione sulla base dell'iconografia?" Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (1989): 43–53. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200105.

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Abstract:
Gli autori prendono in considerazione il valore degli esami neuroradiologici nella diagnosi delle lesioni espansive della regione pineale. I dati riportati in letteratura vengono confrontati con l'esperienza personale (15 casi) per trarre possibili considerazioni significative per la diagnosi di oncotipo. La prima distinzione va fatta tra le lesioni intrinseche della pineale e quelle delle strutture ad essa circostanti. Inquadrando il caso con considerazioni sul sesso del paziente, la sua età, la frequenza relativa dei vari istotipi tumorali e i segni neuroradiologici rilevati con TC e RM, è p
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Bernardi, L. "La risonanza magnetica nella patologia maxillo-facciale." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 141–46. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s325.

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Abstract:
La RM ha avuto un forte impatto nella diagnosi, nel trattamento e nel follow-up (post-chirurgico, post-radioterapico) delle neoplasie del massiccio facciale. Infatti mentre l'aspetto delle strutture anatomiche alla TC, anche con mdc, dipende da un solo parametro fisico, la densità, l'intensità di segnale dei tessuti alla RM dipende da almeno quattro caratteristiche fisiche: i tempi di rilassamento T1 e T2, la densità protonica ed il flusso. La superiore risoluzione di contrasto della RM rispetto alla TC deriva dalla sua capacità di individuare ed evidenziare queste varie proprietà fisiche. La
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Cirillo, S., F. Caranci, A. D'Amico, et al. "Giunzione occipito-cervicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (2000): 289–306. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300302.

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Abstract:
La giunzione occipito-cervicale, regione di transizione tra cranio e colonna vertebrale, possiede caratteristiche uniche per la struttura osteo-ligamentosa di cui è costituita e per le importanti formazioni neuro-vascolari con cui contrae rapporti di contiguità. Questa particolare regione può essere interessata da una serie di differenti entità patologiche: essa è infatti sede di particolari anomalie congenite, di patologie infiammatorie o degenerative, di gravi lesioni traumatiche e di lesioni espansive di differente natura. L'instabilità della giunzione conseguente a tali patologie o le dive
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Savoiardo, M., L. Strada, G. Uziel, E. Ciceri, C. Antozzi, and M. Zeviani. "La risonanza magnetica nelle encefalomiopatie mitocondriali." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 25–32. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s105.

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Abstract:
Le encefalopatie mitocondriali sono un gruppo eterogeneo di malattie, in parte ancora in corso di definizione, per cui è sempre necessaria una conferma biochimica. Alcune malattie mitocondriali, come i difetti della β- ossidazione degli acidi grassi, possono causare gravi squilibri metabolici con ipoglicemia e coma che si ripercuotono in modo aspecifico sul sistema nervoso centrale determinando quadri di sofferenza cerebrale diffusa. Altre malattie mitocondriali determinano danni più specifici sul SNC. Nella prima infanzia la malattia più caratteristica è la malattia di Leigh, che determina al
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Della Puppa, A., P. Drigo, I. Mammi, et al. "Angiomi cavernosi multipli cerebrali ed epatici." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (1993): 419–27. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600407.

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Abstract:
Gli angiomi cavernosi cerebrali (ACC) sono una delle malformazioni vascolari del SNC meno frequenti. É nota peraltro la possibilità di ricorrenza familiare con modalità di trasmissione autosomica dominante. Presentiamo una famiglia italiana, seguita lungamente nel tempo, in cui 10 soggetti in 4 generazioni presentano ACC. Il reperto cerebrale era associato ad angioma cavernoso epatico (ACE) in 2 soggetti e ad angioma cavernoso retinico (ACR) in uno. La TC, eseguita in 9 soggetti, ha dimostrato una maggior capacità rispetto alla RM di rilevare le calcificazioni spesso presenti in queste malform
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Andreula, CF, and A. N. M. Recchia Luciani. "Le cosiddette facomatosi." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (1994): 231–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700211.

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Abstract:
Le cosidette facomatosi accomunano malattie diverse fra loro che hanno in comune il coinvolgimento del distretto neuroectodermico, con quindi interessamento contemporanea della cute e del sistema nervosa. Ad esclusione della malattia di Sturge-Weber le facomatosi hanno in comune il disordine genetico di ordine eterocromosomiale a carattere dominante o recessivo, di penetranza variabile anche se in taluni casi l'insorgenza spontanea delle sindromi o la loro comparsa tardiva suggerisce la possibilità di mutazioni genetiche ad insorgenza recente. Le Neurofibromatosi sono le facomatosi a maggior i
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"Errata Corrige." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (1992): 274. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500216.

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Abstract:
Sindrome di Sturge-Weber Calcificazioni occipitali bilaterali, epilessia, celiachia G. DE MARIA, M.P. PASOLINI, B. GUARNERI, L. ANTONINI, G. PELLICCIOLI*, A. TIBERTI**, V. SCIPIONE***, M. BONETTI, G. AMBROSETTO, SERVIZIO DI NEUROFISIOPATOLOGIA *Divisione di Neurologia 1, Spedali Civili **Servizio di Neuropsichiatria Infantile, USSL 41; Brescia ***Cattedra di Radiologia, Servizio di Neuroradiologia; Università di Brescia Spett.le Editore, a causa di un mio errore è stato omesso, nell'articolo «pacchetto» di G. De Maria, M.P. Pasolini, B. Guarneri, L. Antonini, G. Pelliccioli, A. Tibierti, V. Sc
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Marcucci, Gemma, and Maria Luisa Brandi. "Rachitismo ipofosfatemico legato al cromosoma X (XLH) nel paziente adulto." L'Endocrinologo, October 3, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01147-9.

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Abstract:
SommarioIl rachitismo ipofosfatemico legato al cromosoma X (XLH) è una rara malattia congenita caratterizzata da perdita renale del fosfato e conseguente ipofosfatemia. I pazienti adulti con XLH possono presentare manifestazioni cliniche molto variabili da forme lievi a più gravi, comprendenti: osteomalacia, fratture e pseudofratture, deformità ossee, dolore osseo, malattie dentali, entesopatie (calcificazioni dei legamenti e giunzioni teno-ossee), debolezza muscolare, malattie articolari degenerative, rigidità, ridotta mobilità articolare e ridotta funzionalità fisica, e perdita dell’udito. L
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