Academic literature on the topic 'Cammino alle diverse età'

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Journal articles on the topic "Cammino alle diverse età"

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Vitali, Massimiliano, and Cristina Volpi. "Tutti in casa! Il racconto del tempo vissuto durante la pandemia nei disegni delle bambine e dei bambini." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 37–50. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004004.

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Abstract:
A partire dagli elaborati grafici raccolti nell'ambito del concorso nazionale di disegno Tutti in casa!, indetto nel maggio 2020 da Fondazione PInAC - Pinacoteca Internazionale dell'età evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato (BS), gli autori presentano le loro riflessioni su come minori di diverse fasce d'età abbiano scelto di rappresentare la loro personale esperienza del lockdown durante l'emergenza sanitaria Covid-19 e, nello specifico, i vissuti legati alla permanenza a casa. Le considerazioni raccolte si basano su elementi di analisi sociologica dei contesti di produzione, sulla valutazione degli specifici bisogni evolutivi degli autori dei disegni in relazione alle loro diverse età, sulla riflessione circa l'esposizione collettiva alle retoriche diffuse dai principali media nel periodo storico della pandemia.
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Caruso, Fabio, Francesco Gabellone, Ivan Ferrari, and Francesco Giuri. "Nueva propuesta reconstructiva para una relectura crítica de la documentación arqueológica de Siracusa en época griega." Virtual Archaeology Review 6, no. 12 (October 16, 2015): 19. http://dx.doi.org/10.4995/var.2015.4149.

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Abstract:
[IT] Lo studio ricostruttivo di un monumento antico risente fortemente di lacune informative, errata trascrizione delle fonti, errata traduzione o peggio ancora, di interpretazioni soggettive che possono compromettere drasticamente il risultato finale, portando a ricostruzioni anche notevolmente diverse tra di loro. Questo lavoro vuole presentare i risultati di uno studio ricostruttivo condotto filologicamente su alcuni monumenti di Siracusa in età greca, cercando di evidenziare il contributo specifico dell'archeologia virtuale nei processi interpretativi, al fine di proporre una presentazione efficace rivolta ad un target specifico di turisti. Seguendo questo approccio sono stati ricostruiti il Tempio di Apollo, il complesso monumentale di piazza Duomo ed il Teatro greco, cercando di fornire output di visualizzazione che fossero adeguati ad una consultazione da smartphone e coerenti alle finalità generali del progetto "PON Energia Smart City". Questo progetto prevede un approccio "smant" alla visita di Siracusa, privilegiando principalmente logiche di fruizione efficiente on-site grazie all'adozione di tecnologie basate sulla Realtà Aumentata, la visione dei monumenti da punti inusuali e la visita virtuale multimodale dei punti di interesse. Emerge da questo studio la nuova fisionomia di quei monumenti che, per motivi diversi, sono stati rappresentati negli anni in forme e modi del tutto differnti, tali da rendere a volte irriconoscibili le diverse ricostruzioni dello stesso oggetto. Grazie alle tecnologie di restituzione 3D basate sull'immagine è stato possibile integrare le parti mancanti di alcuni elementi architettonici e scultorei che, ricollocati virtualmente nella posizione originaria, permettono una lettura dinamica che combina l'aspetto reale con quello virtuale.
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Pinto, Maria A., and Renato Corsetti. "Ricadute metalinguistiche dell’insegnamento dell’esperanto sulla lingua materna dell’alunno." Language Problems and Language Planning 25, no. 1 (August 16, 2001): 73–90. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.25.1.06pin.

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Abstract:
Due gruppi di alunni di una scuola media italiana, comparabili tra loro per molti aspetti, hanno preso parte ad un esperimento sugli effetti dell’apprendimento dell’esperanto relativamente alle loro abilità metalinguistiche. Il gruppo che ha seguito un corso di esperanto per un intero anno scolastico ha avuto dei risultati migliori in test di abilità metalinguistiche sviluppati e validati indipendentemente da questo esperimento rispetto al gruppo di controllo. Pertanto, i risultati dell’esperimento sono del tutto in linea con le ipotesi prefissate, e cioè che l’insegnamento dell’esperanto avrebbe avuto un’influenza positiva sulle abilità metalinguistiche degli alunni. I risultati dei test mostrano chiaramente che all’inizio dell’anno scolastico entrambi i gruppi erano allo stesso livello sia per quanto riguarda le risposte “linguistiche” sia per quanto riguarda quelle “metalinguistiche” del test. Il test, infatti, richiede sia risposte linguistiche che metalinguistiche, in altre parole si devono dare le giustificazioni per le risposte linguistiche indicate. Questi risultati sono in linea con i risultati di ricerche precedenti sugli effetti propedeutici dell’esperanto e sottolineano i potenziali vantaggi dell’educazione bilingue per tutti i bambini. Confermando la validità dell’educazione bilingue dei bambini, gli autori chiedono che verifiche simili siano fatte relativamente a bambini con diverse età e con diverse lingue materne.
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Neumann, Christian Alexander. "Perspektiven einer Gerontomediävistik." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 387–405. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0017.

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Abstract:
Riassunto Nel tardo Ottocento ebbero inizio, soprattutto nei paesi occidentali industrializzati, dei fondamentali ed eccezionali processi di trasformazione demografica che, fino ad oggi, hanno condotto a una società invecchiata. Nei prossimi anni tale tendenza s’intensificherà ulteriormente e farà della vecchiaia una delle tematiche sociali e di ricerca più rilevanti. Nell’introduzione si confronta questo fenomeno con alcuni aspetti importanti dell’evoluzione che si verificò nell’età premoderna, e soprattutto nel Medioevo, allo scopo di enucleare alcune differenze significative. I paragrafi successivi offrono in primo luogo una panoramica sullo stato della ricerca medievistica relativa alla vecchiaia. In secondo luogo delineano lo sviluppo della gerontologia moderna che, a partire dagli anni Settanta, si è aperta alle scienze umanistiche, andando ben oltre le discipline tradizionali della medicina, biologia, sociologia e psicologia. La ricerca medievistica ha iniziato a dedicarsi a questioni sulla vecchiaia negli anni ’80 del secolo scorso, riallacciandosi a tematiche suggerite dagli approcci più recenti della gerontologia, e le ha approfondite in particolare negli ultimi anni. Nonostante tali convergenze raramente si sono state intraprese vere e proprie indagini interdisciplinari. Nel quarto paragrafo si discute in primo luogo se teorie e concetti tratti dalla gerontologia si adattino a temi storici. Inoltre si abbozzano le prospettive legate a una „gerontomedievistica“, vale a dire un approccio medievistico alla gerontologia, che riguardano in particolare le concezioni sulle diverse età dell’uomo, sulla vecchiaia e sull’invecchiamento, sul corso della vita e sulla sapienza degli anziani. L’approccio potrebbe essere allargato agli „studi storici sulla vecchiaia“ che comprendono tutte le epoche storiche, e agli „studi storici sull’invecchiamento“ che includono tutte le età dell’uomo.
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Madonna, Raffaella, Marco Valenti, Giovanna Borrelli, Renato Cerbo, Manlio De Lellis, Giorgia Sprovera, Marisa Massaro, et al. "Epidemiological monitoring of psychological, neurological and sensorial handicaps in the 0-24 years population of the Abruzzo region (Italy). Preliminary results." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 188–96. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007387.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Descrivere Pimplementazione epidemiologica nella Regione Abruzzo di un servizio di prevenzione degli handicap psiconeurosensoriali dell'eta evolutiva; presentare i dati di prevalenza delle patologie osservate e i modelli di regressione esplicativi deU'occorrenza, discutere i dati di accesso ai servizi in termini di risposta alle necessità sociosanitarie. Setting e disegno - Sono stati utilizzati i dati forniti da un sistema informativo regionale, costituito da fonti informative primarie operanti presso le aziende USL (Servizio di Medicina scolastica, Medicina di base, Pediatria di base, Consultori familiari, Servizio di Riabilitazione) e da strutture specializzate di individuazione diagnostica (Équipe Multidisciplinari, Divisione Clinicizzata di Neuropsichiatna Infantile, Servizi Territoriali di NPI). Il modello di gestione dei dati è il registro epidemiologico di popolazione. La popolazione target e la popolazione abruzzese di eta inferiore ai 25 anni. Principali misure utilizzate - Vengono utilizzate in questo studio misure epidemiologiche di prevalenza, standardizzate per età, assumendo come standard la popolazione regionale (0-24 anni). La definizione delle patologie è stata effettuata sulla base delle nosografie standard 1CD-9 e ICD-10; la definizione di handicap sulla base della classificazione OMS (1981). Sono state esaminate le associazioni tra le variabili esplicative di tipo sociodemografico e anamnestico e le diverse tipologie di esito clinico attraverso modelli di regressione logistica. Risultati - Le stime di prevalenza per le principali patologie neuropsichiatriche infantili e per le patologie organiche e/o congenite generatrici di handicap nella popolazione dell'Abruzzo sono paragonabili a quelli riscontrati in letteratura in setting analoghi, ad eccezione dei disturbi ipercinetici che sembrerebbero indicare per I'Abruzzo un'alta occorrenza in entrambi i sessi. La riabilitazione risulta essere la necessita sanitaria maggiormente richiesta per tutti gli assi diagnostici; neH'ambito delle necessita sociali risulta relativamente poco rilevante il ricorso all'assistenza scolastica e, soprattutto, domiciliare. L'analisi di regressione logistica indica lo stato socioeconomico e la presenza di handicap in famiglia come fattori associati, rispettivamente, in modo negativo all'occorrenza di disturbi ipercinetici, e in modo positivo alFoccorrenza di ritardo mentale. Inoltre, lo stato di convivenza in famiglia naturale e associato negativamente aU'occorrenza di disturbi evolutivi. Conclusioni - Lo studio riporta i risultati preliminari dell'attivita di un registro specializzato per l'handicap psiconeurosensoriale in eta evolutiva. Tra le prime indicazioni operative emerge con chiarezza l'utilita della standardizzazione delle procedure diagnosu'che, della definizione di linee guida gestionali comuni nelle diverse aree territoriali, e, comunque, l'importanza della conoscenza epidemiologica del fenomeno handicap per una corretta impostazione di strategie di prevenzione e programmazione.
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Di Pietro, M. L., A. Mancini, and A. G. Spagnolo. "La consulenza etica nella sterilità di coppia." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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Abstract:
La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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Roncallo, F., I. Turtulici, C. Calautti, I. Ferrea, G. Garrone, I. Gorni, A. Ilariucci, M. Zucchini, and A. Bartolini. "Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica nella patologia del distretto testa-collo." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2 (April 1997): 189–218. http://dx.doi.org/10.1177/197140099701000207.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di descrivere le caratteristiche morfologiche TC ed RM delle patologie espansive benigne nel soggetto adulto, correlando le alterazioni di densità alla TC e segnale alla RM, alle lesioni anatomo-patologiche presenti. Queste lesioni espansive benigne, infatti, rivestono un particolare interesse non solo perchè sono piuttosto rare, ma soprattutto perchè possono mimare patologia di altra natura, specie neoplastica maligna. Viene pertanto proposto uno schema di interpretazione delle immagini sulla base delle nozioni embriologiche e di sviluppo, allo scopo di effettuare una corretta diagnosi differenziale tra le lesioni congenite e quelle acquisite benigne nei confronti di quelle maligne. Sono stati valutati retrospettivamente i quadri morfologici TC e RM, eseguiti negli ultimi due anni ed effettuati secondo protocollo iniziale standardizzato, di 350 pazienti (174 maschi, 126 femmine, di età compresa tra i 16 e i 77 anni), con patologia espansiva del distretto testa-collo, accertata con esame clinico e/o strumentale endoscopico. Nella nostra casistica abbiamo riscontrato anche nell'adulto un discreto numero di soggetti affetti da patologia espansiva benigna nell'ambito delle regioni sopra- e sottoioidea del distretto testa-collo, confermata con la biopsia e/o dopo intervento chirurgico (47 casi). Abbiamo distinto diverse categorie principali di lesioni: Lesioni cistiche congenite: cisti di Tornwaldt (6), del dotto tireoglosso (5), delle tasche branchiali (5); Lesioni cistiche acquisite: laringoceli (2), laringomucopioceli (3); Lesioni Vascolari: malformazioni vascolari venose (3), linfangiomi (4); Lesioni neoplastiche benigne: paragangliomi (4), lipomi (2), tumori ghiandolari misti (3), neurinomi (2); Pseudotumori: vascolari: giugulare ectasica (2) e dissezione della carotide interna (2); ossei: osteofitosi vertebrale somatica ed interapofisaria (4). Non deve essere allora dimenticato che nel soggetto adulto si possano manifestare patologie espansive benigne, anche congenite, a primitiva localizzazione negli spazi fasciali profondi periviscerali, oppure in quelli sede delle principali stazioni linfoghiandolari del distretto testa-collo, il cui aspetto clinico-semeiologico è nella maggioranza dei casi del tutto aspecifico e pertanto pone seri problemi diagnostico-differenziali se non addirittura erronee diagnosi di natura. Viene quindi suggerito un razionale ricorso alla diagnostica per immagini TC e/o RM, tenuto conto che una corretta diagnosi differenziale di queste lesioni con effetto massa non può prescindere da una precisa identificazione dello spazio fasciale primitivo di origine e dall'analisi degli aspetti morfologici caratteristici, uniti a nozioni embriologiche, che possono aiutare ad escludere la natura maligna ed a formulare infine una corretta caratterizzazione etiologica, con ovvie conseguenze sulla prognosi e sulla pianificazione di un'idonea terapia.
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Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Giaconi, Catia, Claudio Socci, Barbara Fidanza, Noemi Del Bianco, Ilaria D'Angelo, and Simone Aparecida Capellini. "Il Dopo di Noi: nuove alleanze tra pedagogia speciale ed economia per nuovi spazi di Qualità di Vita." MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no. 2 (December 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00147.

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Abstract:
Il contributo esplora le dimensioni esistenziali ed economiche del Dopo di Noi. Gli autori, in particolare, approfondiscono le sfide che una famiglia, in cui i membri economicamente rilevanti sono in età senile, si trova ad affrontare: da un lato, le preoccupazioni per il futuro di un figlio adulto con disabilità, dall'altro, un Welfare State moderno che introduce un cambio di paradigma nella produzione e/o finanziamento dell’assistenza sociale alle persone con disabilità, anche complesse. Se, in termini economici, il Dopo di Noi rappresenta una soluzione al fallimento o insufficienze del mercato, in termini pedagogici, questo si crea nel Durante Noi e richiede nuove azioni mirate al progetto di vita della persona con disabilità. Ripercorrendo gli assetti epistemologici della pedagogia speciale e dell'economia, l'articolo argomenterà diverse piste al fine di ricreare un nuovo legame generativo e trasformativo in grado di rispondere al Dopo di Noi con azioni mirate di progettazione di spazi di Qualità di Vita per i caregivers e per gli adulti con disabilità.
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Viglione, M., F. Vaccarella, M. Carlini, and M. Canestri. "Percorso diagnostico terapeutico Labiopalatoschisi nell'A.O. di Alessandria." Working Paper of Public Health 5, no. 1 (June 15, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6691.

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Abstract:
Introduzione: Il progetto “labiopalatoschisi” nasce nel 2003 ad Alessandria e si concretizza nell’apertura ufficiale di un ambulatorio L.P.S. che coinvolge non solo medici, chirurghi, operatori sanitari della nostra ASO ma anche odontoiatri che prestano la loro opera a livello di volontariato. Sempre nel 2003 alcuni genitori fondano l’Associazione Labiopalatoschisi Alessandria “Un sorriso per loro” con l’intento di sostenere le famiglie e i piccoli pazienti nell’impegnativo percorso diagnostico terapeutico che prosegue per tutta l’età evolutiva. Metodologia: Poiché questa patologia coinvolge organi, apparati e funzioni diverse, è stata adottata la formula del day-hospital terapeutico che permette valutazioni collegiali (chirurgica, odontoiatrica, otorino, logopedica e specialistiche correlate) in un’unica struttura e in un unico accesso. I genitori diventano parte integrante di questo percorso e con loro si stringe un’”alleanza terapeutica” perché portino a completamento il percorso terapeutico impegnandosi a collaborare alle cure prestate e a rispettare i tempi di valutazione e intervento. Dalla nascita del piccolo paziente i familiari vengono coinvolti con counselling e materiale informativo finalizzato. Nell’ambulatorio LPS vengono seguiti non solo i bambini operati presso la nostra struttura o residenti comunque sul territorio ma anche bambini operati o provenienti da altre strutture ospedaliere mantenendo poi i contatti con gli operatori dei centri di provenienza. I bambini sono presi in carico dall’ambulatorio dal momento della nascita fino ai 20 anni. Risultati: Dal 2009 presso l’ambulatorio sono stati effettuati 3139 accessi per cure secondarie post operatorie, 940 visite, 131 interventi chirurgici su nuovi casi. I piccoli pazienti hanno potuto godere di interventi e valutazioni interdisciplinari (visita chirurgica, otorino, odontoiatrica-ortodontica, valutazione e counselling logopedico, eventuali visite specialistiche correlate es. chirurgia estetica e ricostruttiva, auxologica, psicologica, neuropsichiatrica) in un unico accesso e un’unica struttura. Le prestazioni sono gratuite comprese quelle odontoiatriche-ortodontiche prestate da odontoiatri volontari. La facilità di accesso garantisce la continuità delle cure, motivando ed incoraggiando i piccoli pazienti ed i loro familiari al completamento del percorso terapeutico impedendo che la malformazione presente alla nascita si trasformi in handicap in età adulta. Conclusione: La palatoschisi ha un incidenza in Italia di circa un caso ogni 1000 nati. E’ una malformazione che può coinvolgere labbro superiore, gengiva, palato duro e molle e naso. Frequentemente è associata a quadri sindromici (es.sindrome velocardio facciale, sindrome di Pierre_Robin, Sindrome da delezione cromosomica (cromosoma 22 Q), sindrome di Charge). La labiopalatoschisi determina dei problemi di natura funzionale ed estetica; un bambino affetto da questa patologia ha delle enormi difficoltà nel nutrirsi, nel parlare. Il recupero completo della malformazione copre solitamente diversi anni e può richiedere anche numerosi interventi chirurgici. Facendo parte di quadri sindromici complessi, possono essere inoltre presenti malformazioni ad altri apparati ed organi e ritardo cognitivo. Risulta quindi indispensabile quell’interdisciplinarietà garantita dall’ambulatorio Labiopalatoschisi che ha permesso a tanti piccoli pazienti di diventare degli adulti “sani”.
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Dissertations / Theses on the topic "Cammino alle diverse età"

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Cuozzo, Azzurra. "Confronto tra camminatori passivi e pattern di cammino umano alle diverse età: efficienza energetica e maturazione del controllo motorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si voleva valutare il confronto tra camminatori passivi ed il pattern del cammino umano a differenti età. La scelta di tale confronto è legata all’efficienza energetica riscontrata e nei dispositivi presi in esame e nella deambulazione umana. È stata fatta prima una revisione della letteratura sulla biomeccanica del cammino umano in particolare sulla sua efficienza energetica e sul suo cambiamento in relazione all’età ed una revisione della letteratura sui camminatori passivi e sui modelli ingegneristici affini. A valle della revisione sui modelli dei camminatori passivi, è stato selezionato il modello di interesse. A tale modello sono state poi apportate le modifiche del caso per poter poi confrontare l’andamento dell’accelerazione del centro di massa del camminatore passivo in direzione antero-posteriore e in direzione verticale con i dati sperimentali. Il protocollo sperimentale ha visto partecipare quindici soggetti per ogni categoria,differenziata in relazione all’età,ovvero sei anni, otto anni, dieci anni, quindici anni e venticinque anni. I risultati preliminari in direzione antero-posteriore hanno mostrato una correlazione forte per i giovani adulti, una correlazione moderata per i bambini. I coefficienti di correlazione tendono ad aumentare, fatta eccezione per gli adolescenti che mostrano una piccola deflessione. Il valore del p-value ottenuto non mostra un effetto statisticamente significativo sui valori di correlazione in relazione all'età. In direzione verticale i risultati hanno mostrato un andamento quasi costante dei coefficienti di correlazione per i soggetti compresa tra i sei e i dieci anni, oltre il quale vi è una crescita dei coefficienti di correlazione. Il p-value in questa direzione mostra un effetto significativo dell’età nella correlazione tra modello e segnale sperimentale. La maturazione dei soggetti li ha portati ad una maggiore efficienza.
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Books on the topic "Cammino alle diverse età"

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Doni, Manuela, ed. Strumenti e strategie della comunicazione scritta in Europa fra Medioevo ed Età Moderna. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-612-5.

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Abstract:
Il tema della comunicazione scritta che attraversa i saggi storici qui raccolti, non riguarda lo studio del mezzo e della sua storia, bensì i metodi applicati alla realizzazione di scritture o iniziative editoriali per il conseguimento di obiettivi specifici sotto tale profilo. Scrittura ed editoria sono i due poli intorno ai quali ruotano i vari contributi, il cui taglio risponde alle linee di un progetto teso a sondare l’intenzione sottesa all’operato di autori ed editori impegnati nel trasmettere non tanto o non soltanto notizie, ma soprattutto contenuti: dal campo religioso a quello culturale, letterario, scientifico, politico, oppure della propaganda. Si tratta qui di provare a leggere la Storia europea attraverso una lente che assecondi le tendenze del mondo contemporaneo nel riflettere opinioni, strategie e modalità comunicative maturate in epoche diverse, in modo da suscitare interesse intorno ad aspetti di passate realtà, rivelatori di nuovi processi storici.
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