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Journal articles on the topic 'Campioni'

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Gallucci, Carmen, Rosalia Santulli, and Michela De Rosa. "I sistemi di alert per le imprese del settore moda: un'analisi preliminare nel nuovo contesto normativo." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 41–64. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001003.

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Abstract:
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza ha introdotto rilevanti novità in materia di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi che, dall'entrata in vigore, avranno effetti immediati sul tessuto imprenditoriale italiano. Obiettivo del presente lavoro è quello di testare le possibili ripercussioni che l'introduzione di indicatori di allerta avrà nel settore moda, simbolo del made in Italy. A tal fine, su un campione di 281 imprese italiane, nell'orizzonte temporale 2009-2017, sono state condotte una Cluster k-means analysis, sull'intero campione e su sotto campioni ripartiti per età, dimensione e attività merceologica, e l'analisi dei percentili. I principali risultati, rilevando differenze significative tra i sotto campioni e mostrando l'andamento della distribuzione campionaria sulla base di ipotetici cut-off, evidenziano una oggettiva difficoltà nell'individuazione di valori soglia validi tout court. La discussione conclusiva, inoltre, sottolinea l'importanza di adottare un approccio forward looking, al fine di esprimere un giudizio in merito alle effettive capacità prospettiche delle imprese, e la necessità di ripensare le strutture di governance e i sistemi di pianificazione e monitoraggio.
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Ian Falloon, Pierluigi Morosini, Angelo Fioritti, Rocco Micciolo, Alessandro Svettini, and Vincenzo Cappiello. "4. I pazienti ospitati." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 45–67. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000083.

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Abstract:
Come si è già notato prima, le caratteristiche dei pazienti trattati nelle SR sono state molto poco studiate. In particolare, la maggior parte degli studi condotti sino ad oggi ha preso in esame campioni di limitata ampiezza (Andrews et al., 1990; Mowbray et al., 1992; Rimmerman et al., 1993), quindi poco rappresentativi delle popolazioni di pazienti da cui essi sono stati tratti. I soli studi effettuati su campioni più ampi sono stati condotti negli Stati Uniti (Randolph et al., 1991) ed in Gran Bretagna (Lelliott et al., 1996; Faulkner et al., 1993), ma queste ricerche non prevedevano una dettagliata valutazione individuale dei pazienti stessi.In questo capitolo verranno quindi riportati i risultati della valutazione dettagliata di 2.962 pazienti ospitati nelle 265 SR campionate nella fase 2 del Progetto Nazionale PROGRES. L'ampiezza del campione preso in esame permette di trarre interessanti indicazioni relative all'assistenza fornita attualmente in Italia a pazienti affetti da malattie mentali gravi a pochi anni dalla chiusura degli O.P., e può fornire dati utili anche per altri paesi impegnati in un analogo processo di cambiamento dell'assistenza psichiatrica.
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Croveti, A., F. Sirtori, C. Aquilani, O. Franci, and R. Bozzi. "Capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 151–54. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3593.

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Abstract:
Le tradizionali analisi chimiche dei prodotti stagionati richiedono tempo e sono costose e spesso distruttive. La spettroscopia NIRs ha il vantaggio di essere di rapida esecuzione, semplice, poco costosa ed ha la capacità di determinare un grande numero di parametri simultaneamente su un grande numero di campioni. Lo scopo di questo lavoro è quello di stimare la capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino. Sono stati campionati duecentodue prodotti stagionati (43 "Cuore di spalla", 26 Prosciutto Toscano e 33 "Capocollo) e sono state determinate le seguenti componenti chimiche: proteina, grasso intramuscolare, ceneri e composizione degli acidi grassi. Gli spettri NIR sono stati acquisiti usando uno strumento Thermo-Fisher Antaris II. I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati usando una regressione PLS (partial least squares); i modelli sono stati validati usando il metodo “leave-one-out". I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati sia per ognuno dei prodotti singolarmente sia unendo tutti i campioni in un unico dataset. I coefficienti di correlazione in calibrazione mostrano valori soddisfacenti (minimo R2=0.73), mentre i coefficienti di correlazione in validazione, sebbene siano generalmente accettabili, mostrano valori più bassi (minimo R2=0.42). Il migliore valori di R2 sono stati trovati per il contenuto in grasso (R2= 0.95 in validazione). I risultati, anche se ottenuti su un numero ridotto di campioni, mostrano che la tecnologia FT-NIRs potrebbe essere usata in analisi di routine di prodotti stagionati di suino.
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Romano, R., R. Lamanna, M. T. Santini, and P. L. Indovina. "Confronto di spettri protonici cellulari mediante l'algoritmo di normalizzazione MaSNAl." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 37–43. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300107.

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Abstract:
La spettroscopia con risonanza magnetica nucleare è utilizzata, in modo sempre crescente, per studi sia in vivo che in sistemi biologici in vitro, per esaminare variazioni indotte dall'azione di agenti chimici, fisici e biologici. In questo tipo di studi si effettua, in genere, un confronto tra le intensità dei segnali di campioni controllo con campioni trattati per poter ricavare delle informazioni sull'azione dell'agente. I metodi di confronto finora adottati consistono nel quantificare, mediante l'utilizzo di una sostanza di riferimento interna od esterna ai campioni, i segnali nei singoli spettri e nel confrontarne i valori. In questo lavoro, viene presentato un nuovo metodo di confronto, che consiste nel normalizzare gli spettri mediante un nuovo algoritmo. Esso fa riferimento ai segnali nella loro totalità e non richiede, per ottenere informazioni quantitative sulle variazioni relative, di alcuna sostanza di riferimento ( standard). In particolare, l'algoritmo è fondato sulla massimizzazione, mediante una opportuna misura a segno variabile, delle regioni di sovrapposizione degli spettri. L'algoritmo è stato verificato con simulazioni Monte Carlo e con esperimenti di laboratorio, che ne dimostrano l'affidabilità, la precisione e la sensibilità. Infine, è stato applicato a spettri relativi a campioni cellulari per dimostrarne l'applicabilità a campioni biologici reali.
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Java, Fernando. "G. Campioni, Nietzsche y el espíritu latino." Estudios Nietzsche, no. 5 (December 1, 2005): 213–15. http://dx.doi.org/10.24310/estudiosnieten.vi5.9238.

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Robina, Ana, and Kornelija Jurina. "Nalaz bakterije Escherichia coli u mesnim pripravcima." Meso 20, no. 5 (2018): 396–99. http://dx.doi.org/10.31727/m.20.5.4.

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Abstract:
La presenza del batterio Escherichia coli nelle preparazioni di carne Le preparazioni di carne possono contenere uno o più tipi di carne macinata, oltre ad altri ingredienti, e sono commercializzate più frequentemente con nome di: ćevapčići, pljeskavica o hamburger. Nelle condizioni di produzione e distribuzione di questo genere di prodotti, la contaminazione con il batterio Escherichia coli è sempre possibile. Per accertare la presenza del batterio Escherichia coli, che rappresenta un indicatore comune di contaminazione fecale del cibo, il presente studio ha esaminato 50 campioni di preparazioni di carne. La presenza del batterio è stata accertata in un numero inferiore a 500 cfu/g soltanto nell’8% dei campioni di preparazioni di carne, il che significa che tutti i campioni analizzati nell’ambito di questa ricerca hanno dato risultati che soddisfano i criteri microbiologici prescritti per il cibo.
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Rivalenti, C., T. Gabrielli, C. A. Accorsi, M. Bandini Mazzanti, and M. Licata. "Analisi Pollinica di due Campioni di Hashish." Giornale botanico italiano 130, no. 1 (January 1996): 324. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439575.

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Donizzetti, Anna Rosa, and Giovanna Petrillo. "Health Locus of control Scale per adolescenti: validazione di un originale strumento di rilevazione." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2011): 85–101. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002006.

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Abstract:
La(HLCS) per adolescenti, di cui si presenta uno studio di validazione, č un originale strumento volto a rilevare l'orientamento diriferito alla salute negli adolescenti. Sono stati coinvolti 1469 partecipanti, quasi equamente distribuiti per sesso (44.0% maschi e 56.0% femmine) e con un'etŕ media di 16.6 anni (DS = 1.43). Analisi fattoriali esplorative e confermative hanno evidenziato una struttura tridimensionale della HLCS, che nella versione finale consta di 15 item e presenta soddisfacenti proprietŕ psicometriche sia nel campione generale sia nei sub-campioni. Inoltre, analisi correlazionali ne hanno dimostrato la validitŕ convergente e discriminante. I risultati mostrano l'utilitŕ dello strumento per la rilevazione delle credenze degli adolescenti circa il controllo della propria salute fisica anche in popolazioni diversificate per sesso, etŕ e formazione.
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POPOV, T. M., T. DIKOV, T. E. GORANOVA, G. STANCHEVA, R. P. KANEVA, S. TODOROV, O. STOYANOV, et al. "Infiltrazione macrofagica e densità capillare nel carcinoma della laringe. Studio su 52 casi." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 321–24. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-588.

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Abstract:
L’angiogenesi è uno dei sei principali meccanismi alla base del cancro, ed è stato studiato approfonditamente negli ultimi 20 anni. L’obiettivo del presente studio è stato quello di determinare sia la densità capillare sia l’infiltrato macrofagico nei campioni di carcinoma laringeo e di determinarne la correlazione con gli aspetti clinici e patologici. Sia la densità capillare (CD34) sia l’infiltrato macrofagico (CD68) sono stati determinati con metodiche immunoistochimiche mediante microarray. Il nostro campione ha mostrato una densità capillare media di 14,27 ± 12,92 vasi su campo ingrandito a 200×, e l’infiltrato macrofagico medio è stato di 5,19 ± 4,32. La densità capillare si è dimostrata superiore nei pazienti metastatici. Inoltre uno studio di regressione lineare ha mostrato che l’entità dell’infiltrato macrofagico poteva predire la densità capillare del campione di carcinoma laringeo preso in esame. Non abbiamo invece individuato una correlazione fra ambo i fattori studiati e l’incidenza delle recidive o gli altri fattori clinici presi in esame. Il nostro studio aggiunge dati ad un problema che per quanto studiato a fondo negli ultimi 20 anni resta nella sostanza controverso.
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Klein, Adriana Iozzi, and Lucia Wataghin. "In Brasile: indagine e considerazioni sul panorama contemporaneo e ultracontemporaneo." Revista de Italianística, no. 34 (November 7, 2017): 43. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p43-53.

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Abstract:
Lo scenario della letteratura italiana contemporanea tradotta in Brasile comprende autori e titoli consacrati dall’editoria perché ormai “classici” o in quanto campioni di vendite, ma anche giovani autori e nuove opere, spesso pubblicati da editori minori. L’articolo è dedicato a tracciare a grandi linee il panorama attuale, con particolare attenzione per le opere italiane arrivate più recentemente sul mercato brasiliano.
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Barra, Maria Angela, Rosa Alba A. Moretti, Giovanna La Rocca, Rosa Linda Ricci, and Marianna Romano. "Dipendenze a confronto: gioco d'azzardo patologico e dipendenza da sostanze." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 52 (July 2009): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-052002.

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Abstract:
- La seguente ricerca nasce con lo scopo di valutare se le persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope abbiano anche una dipendenza dal gioco d'azzardo o una tendenza a svilupparla. Per condurre l'indagine, presso il Ser.T. in cui operiamo, č stata utilizzata la versione modificata del SOGS (South Oaks Gambling Screen) di Lesieur H.R. e Blume S.B. In base al punteggio ottenuto č stato possibile individuare un tipo di giocatore sociale, un giocatore eccessivo o problematico e uno patologico. Ai fini del nostro lavoro abbiamo considerato i giocatori eccessivi e patologici come appartenenti ad un unico gruppo di soggetti aventi con il gioco un rapporto problematico. Il questionario č stato somministrato a tre campioni. Il primo č costituito da utenti del Ser.T., il secondo da studenti universitari e il terzo, infine, da clienti assidui di Bingo e Punto Snai. Dall'analisi dei dati č emerso che all'interno del campione degli utenti del Ser.T. una quota consistente di soggetti rientra nel gruppo dei giocatori eccessivi o patologici (26%). I risultati, in linea con altre ricerche nazionali ed internazionali, sembrerebbero confermare, dunque, l'ipotesi iniziale che vi sia una relazione tra abuso di sostanze e gioco d'azzardo.
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Rubira, Luís Eduardo. "APRESENTAÇÃO." Revista Dissertatio de Filosofia 33 (July 1, 2011): 11. http://dx.doi.org/10.15210/dissertatio.v33i0.8714.

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Abstract:
Foram reunidos, aqui, alguns dos maiores especialistas brasileiros no pensamento nietzschiano, bem como pesquisadores de renome da Alemanha, França e Itália. Dentre os autores, uns pertencem ao Grupo de Estudos Nietzsche (GEN), fundado por Scarlett Marton em 1996, outros ao Groupe International de Recherche sur Nietzsche (GIRN), criado por Giuliano Campioni e Patrick Wotling em 2007, e, dentre estes pesquisadores, alguns pertencem a ambos os grupos.
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Busellato, Stefano. "CAMPIONI, Giuliano. Nietzsche e o espiríto latino. (São Paulo; Edições Loyola, 2016)." Cadernos Nietzsche 37, no. 3 (December 2016): 119–26. http://dx.doi.org/10.1590/2316-82422016v3703sb.

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Dickson, Maria Michela, Giuseppe Espa, Diego Giuliani, and Emanuele Taufer. "Metodi di campionamento spaziale per la selezione di campioni rappresentativi di imprese." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (March 2017): 89–99. http://dx.doi.org/10.3280/rest2016-003006.

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Balla, Márta. "Definizione della composizione dei campioni di ceramica con il metodo dell’attivazione neutronica." Acta Archaeologica Academiae Scientiarum Hungaricae 66, no. 1 (June 2015): 161–64. http://dx.doi.org/10.1556/072.2015.66.1.5.

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Erlicher, Arcadio, and Antonio Lora. "Conclusioni." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 74–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000253.

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Abstract:
Il progetto ha rappresentato un notevole sforzo organizzativo, che ha coinvolto per un anno un ampio numero di DSM/UOP, di operatori e di pazienti.La ricerca ha dimostrato che, all'interno e tra i Dipartimenti di Salute Mentale:possibile costruire un network di ricerca,che possono essere utilizzati nella routine strumenti per la valutazione della gravità e dell'esito,possibile raccogliere ampi campioni di pazienti rappresentativi della realtà clinica dei servizi,gruppi di clinici possono collaborare tra loro per raccogliere dati sull'effective-ness e sui costi dei trattamenti.La possibilità di costruire un network di ricerca nei servizi clinici richiede uno sforzo organizzativo e ha un costo. Per fare questo sono necessari una struttura centrale in grado di dare supporto formativo, epidemiologico, informatico e di analisi, un sistema strutturato di incentivi scientifici e la restituzione agli operatori “in tempo reale” delle informazioni ricavate dalla ricerca.Questa ricerca ha portato ad una estesa conoscenza sulle caratteristiche sociodemografiche e cliniche (diagnosi e gravità) dei pazienti in trattamento nei servizi di salute mentale: il campione indagato è il più ampio oggi raccolto in Italia. La ricerca è anche stata la prima esperienza nazionale di stima dei costi per 50 strutture, con analisi dei costi standard delle singole prestazioni e del pattern di trattamento annuo e relativi costi.
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Sainaghi, Ruggero. "I risultati delle imprese alberghiere: una rassegna della letteratura internazionale." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (July 2012): 527–52. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003006.

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Abstract:
I risultati delle imprese ricettive e di quelle alberghiere in particolare sono spesso utilizzati come sintomo per valutare la competitivitŕ e lo stato di salute di una destinazione turistica. Infatti, i diversi segmenti stanziali attratti producono dei riflessi sulle performance competitive di questo comparto. Scopo del presente articolo č quello di comprendere cosa si intenda per risultato o performance di un'impresa alberghiera, identificando quali dimensioni č necessario utilizzare, quali indicatori e quali strategie di ricerca. La metodologia si basa sull'analisi estensiva della bibliografia internazionale specializzata in turismo, hospitality, servizi o business management a condizione che gli articoli affrontino il tema delle determinanti delle performance nel settore dell'ospitalitŕ, con un taglio teorico o empirico. Gli articoli sono stati identificati in tre database (Science Direct, Business Source Complete, Emerald) utilizzando parole chiave relative sia al tema (performance), sia al comparto (ricettivitŕ). Il campione include 180 contributi. L'analisi degli articoli ha permesso di tracciare lo stato dell'arte degli antecedenti delle performance, identificando le riviste che accolgono questi studi, le principali variabili dipendenti e indipendenti, le metodologie di ricerca (tipo di evidenza raccolta, ampiezza dei campioni e delle serie storiche). I risultati suggeriscono l'importanza del contesto nello sviluppo dei quesiti e delle metodologie di ricerca. Nelle conclusioni si propongono tre stili di ricerca: europeo, asiatico e americano.
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Mazali, Tatiana. "La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins: una riflessione empirica sui siti di social network." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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Abstract:
I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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Dálnoki, Orsolya. "Ricerche archeobotaniche analisi dei campioni di terra provenienti dagli scavi eseguiti a San Potito." Acta Archaeologica Academiae Scientiarum Hungaricae 66, no. 1 (June 2015): 165–73. http://dx.doi.org/10.1556/072.2015.66.1.6.

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Yoruk, O., A. Tatar, O. N. Keles, and A. Cakir. "The value of Nigella sativa in the treatment of experimentally induced rhinosinusitis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 32–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1143.

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Abstract:
Obiettivo del presente studio è stato quello di investigare l’effetto della Nigella sativa e della cefalexina nel trattamento della rinosinusite batterica indotta in setting sperimentale. La rinosinusite batterica è stata indotta mediante stafilococco aureo. I conigli sono stati suddivisi in 5 gruppi; uno di controllo (n = 6), N. sativa 50 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 100 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 200 mg/kg/d (n = 6), e cefalexina 20 mg/kg/d (n = 6). La N. sativa è stata somministrata per via orale per 7 giorni. Lo stesso volume di soluzione salina (% 0,9 NaCl) è stato quindi somministrato al gruppo di controllo per lo stesso periodo di tempo. Dopo il periodo di trattamento i campioni di mucosa dei seni mascellari sono stati valutati utilizzando metodologie istopatologiche e stereologiche. La metà dei campioni di mucosa del seno mascellare sono stati congelati a -80°C per una successiva analisi dei livelli di ossido nitrico. L’analisi patologica ha rivelato un intenso processo infiammatorio in atto nei conigli trattati con sola soluzione salina. Solo un lieve grado di infiammazione è stato invece rilevato nei conigli nei gruppi trattati con cefalexina, N. sativa 100 mg/kg/d, e N. sativa 200 mg/kg/d. Il livello di ossido nitrico, elevato nel gruppo placebo, è risultato invece essere ridotto negli altri gruppi. La N. sativa potrebbe prevenire i ambiamenti istopatologici indotti dalla rinosinusite mediante una riduzione dei livelli di ossido nitrico con andamento dose dipendente, e potrebbe essere usata nel trattamento della rinosinusite.
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Zogmaister, Cristina, and Luigi Castelli. "Perché i giovani bevono? Versione italiana del DMQ-R (Cooper, 1994), strumento per l'indagine della motivazione al consumo di alcoolici." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 101–18. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001008.

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Abstract:
Viene presentato l'adattamento italiano della misura quadri-fattoriale della motivazione a bere alcoolici (DMQ-R) proposta da Cooper (1994), sulla base del modello concettuale di Cox e Klinger (1988). Usando i dati di due campioni di adolescenti (N = 282) e giovani universitari (N = 238) e la tecnica dell'analisi fattoriale confermativa, viene fornita sostanziale conferma al modello quadri-fattoriale. Successive analisi mettono in relazione le motivazioni sottostanti alla fruizione di alcoolici con specifici aspetti di tale fruizione (frequenza di uso e di abuso di alcoolici, consumo di tipo solitario o sociale), evidenziando l'utilitŕ della scala e fornendo sostegno al modello teorico sottostante.
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Baldi, Pier Luigi, and Marisa Giorgetti. "La scala narcissistic personality inventory: uno strumento per la ricerca quantitativa su campioni non clinici." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (January 2017): 517–54. http://dx.doi.org/10.3280/rip2016-004004.

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Mauro, Brumat. "La percezione del ritmo musicale: il ruolo della conoscenza strutturata. Un confronto tra due campioni." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 183–208. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002002.

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Abstract:
Questo lavoro si propone, nell'ottica della ricerca cognitiva, di testare la percezione di strutture ritmiche di brani musicali di breve durata e di definire se ci sia differenza nella percezione dello stesso in soggetti esperti e non. La ricerca parte dal presupposto che il ritmo musicale sia riconosciuto in base a tre elementi psicologici: i raggruppamenti, gli accenti ed il metro. Mediante l'esperimento creato per questo lavoro, si č dimostrato che questi elementi sono elaborati in modo diverso nei musicisti e nelle persone che non hanno mai avuto una formazione musicale.
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Galletta, Maura, Adalgisa Battistelli, and Igor Portoghese. "Validazione della scala di motivazione al lavoro (MAWS) nel contesto italiano: evidenza di un modello a tre fattori." RISORSA UOMO, no. 2 (February 2012): 201–17. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002005.

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Abstract:
In accordo con la Self-Determination Theory (SDT), la scala di motivazione al lavoro (MAWS) č stata sviluppata attraverso l'approccio multidimensionale e validata in lin- gua inglese e francese. Questo lavoro intende esaminare la struttura del MAWS nel contesto organizzativo italiano. Utilizzando due campioni (Studio 1, N = 525; Studio 2, N = 465), i risultati emersi dall'analisi fattoriale esplorativa (Studio 1) indicano una struttura della motivazione suddivisa in tre fattori: motivazione autonoma, introiettata ed esterna, confermata dall'analisi confermativa (Studio 2). Č stata anche esaminata la validitŕ discriminante e convergente delle sottoscale. Si č discussa l'importanza della scala per lo sviluppo di future ricerche in ambito organizzativo basate sulla SDT.
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Brambilla, Paolo, Francesco Barale, Edgardo Caverzasi, and Jair Constante Soares. "Anatomical MRI findings in mood and anxiety disorders." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no. 2 (June 2002): 88–99. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005558.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Gli studi con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) hanno permesso la valutazione in vivo dell'anatomia cerebrale di vari disturbi psichiatrici e l'approfondimento degli ipotetici circuiti cerebrali disfunzionali coinvolti nella patofisiologia di queste malattie. In questo articolo abbiamo revisionato la letteratura comprendente gli studi con RMN condotti nei disturbi dell'umore e d'ansia. Metodi – Tutti gli studi in Inglese con RMN condotti in pazienti con disturbo dell'umore o d'ansia pubblicati tra il 1966 ed il gennaio 2002 sono stati identificati attraverso una ricerca Medline, completata dall'analisi manuale delle referenze bibliografiche. Risultati – Differenti aree anatomiche cerebrali sembrano essere coinvolte nei diversi sottotipi di disturbo dell'umore. Infatti, l'ippocampo ed i gangli della base sembrano essere anormali nei disturbo unipolare, mentre l'amigdala ed il cervelletto in quello bipolare. Questo suggerisce che le due malattie abbiano un substrata biologico distinto. Per quanto riguarda i disturbi d'ansia, le regioni orbito-frontali ed i gangli della base sembrano avere un'anatomia anormale nei disturbo ossessivo-compulsivo, i lobi temporali nei disturbo da attacchi di panico e l'ippocampo nei disturbo post-traumatico da stress. Conclusioni – I dati della letteratura riassunti in questo articolo suggeriscono che specifiche aree cerebrali siano coinvolte nella patofisiologia dei disturbi dell'umore e d'ansia. Tuttavia, gli studi a tutt'oggi a disposizione sono stati condotti su campioni relativamente piccoli di soggetti, spesso sottoposti a medicamenti psicotropi, e sono in gran parte studi trasversali. Per tale motivo gli studi con RMN in futuro dovranno avere un disegno di tipo longitudinale ed arruolare campioni più ampi di soggetti, possibilmente senza trattamento psicofarmacologico, al primo episodio di malattia o ad alto rischio di sviluppare un disturbo dell'umore o d'ansia. Inoltre, l'associazione di questo tipo di ricerche con studi di tipo genetico potranno essere estremamente utili per separare anomalie anatomiche cerebrali di stato da quelle di tratto e per ulteriormente caratterizzare la patofisiologia di questi disturbi.
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Mossetti, Umberto. "Catalogo dell'Erbario di Ulisse Aldrovandi: i campioni ritrovati negli Erbari di Giuseppe Monti e Ferdinando Bassi." Webbia 44, no. 1 (January 1990): 151–64. http://dx.doi.org/10.1080/00837792.1990.10670471.

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Caramiello, R., R. Ferrando, C. Siniscalco, and V. Polini. "Schede palinologiche diArtemisia vulgaris L.,Artemisia verlotorum Lamotte;Artemisia annua L., su campioni freschi e acetolizzati." Aerobiologia 3, no. 1-2 (November 1987): 37–51. http://dx.doi.org/10.1007/bf02449992.

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Perkins, Philip, and Lucy Walker. "Survey of an Etruscan City at Doganella, in the Albegna valley." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 1–143. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011624.

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Abstract:
RICOGNIZIONE TOPOGRAFICA DI UNA CITTA' ETRUSCA A DOGANELLA NELLA VALLE DELL'ALBEGNAQuesta città etrusca della Toscana meridionale, di enormi dimensioni, e munita di una cinta muraria, si trova coperta, per la maggior parte, da terreno attualmento adibito ad uso agricolo. Negli anni tra il 1982 e il 1984, nell'ambito di tre campagne di ricognizione topografica condotte nella Valle dell'Albegna, è stata condotta una esplorazionc sistematica dell'area. La relazione che qui si presenta contiene: la storia degli studi relativi al sito, la descrizione dei resti archeologici osservabili sul terreno, l'esposizione della metodologia impiegata nella ricognizione, l'analisi dei campioni di materiali raccolti, ed una discussione dei vari aspetti generali del sito. A ciò segue un catalogo delle distribuzioni in superficie dei vari materiali ed una appendice sui risultati di due carotaggi del suolo.
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Di Spigna, E., M. Salesi, G. Cossu, and F. Fregoso. "Monitoraggio del liquor dopo esame mielografico in pazienti portatori di catetere spinale subdurale a permanenza." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 2 (August 1988): 191–95. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100211.

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Abstract:
In alcuni pazienti portatori di catetere spinale subdurale a parmanenza, impiantato per la somministrazione iterativa di oppioidi a scopo antalgico, si è eseguito il monitoraggio di alcuni parametri biologici del liquor dopo esame mielografico eseguito con contrasto organoiodato idrosolubile non ionico, iniettato attraverso il catetere medesimo. Tale monitoraggio nel tempo è stato reso possibile grazie alla presenza del sistema impiantato a permanenza, che ha consentito di eseguire i ripetuti prelievi di liquor necessari allo studio, il quale ha evidenziato la assenza di importanti fenomeni irritativi a livello delle strutture nervose intratecali dopo indagine mielografica eseguita con Iopamiro 300. I risultati ottenuti dalla valutazione dei dati bioumorali dei vari campioni di liquor confermano le qualità del mezzo di contrasto impiegato, fatto già osservato dal punto di vista clinico, come è riportato in letteratura.
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Ciocca, Fabrizio. "Biografie delle icone sportive." FuLiA / UFMG 5, no. 3 (June 14, 2021): 6–26. http://dx.doi.org/10.35699/2526-4494.2020.25673.

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Abstract:
Nel mondo dello sport, ed in particolare in quello del calcio, da alcuni anni hanno acquisito sempre più importanza le biografie, genere letterario che solitamente viene invece associato alle storie di personaggi politici e storici piuttosto che alle vite di grandi campioni sportivi. In questo articolo vengono analizzate le biografie ufficiali di quattro leggende del calcio, autentiche icone planetarie, quali quella di George Best, Johann Cruyff, Diego Armando Maradona e Francesco Totti. Attraverso la comparazione di alcuni episodi comuni (i primi calci, l’esordio nel professionismo, il passaggio da “semplice” calciatore a fenomeno globale) si è cercato di comprendere se dall’analisi delle singole biografie è possibile rintracciare uno “schema narrativo” che cerca di soddisfare le aspettative del lettore e ne rafforzi il rapporto di identificazione con il proprio idolo.
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Varveri, Loredana. "Differenza di genere e comportamento d'acquisto irregolare." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 91–101. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001009.

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Abstract:
Il disturbo di acquisto compulsivo č caratterizzato da pensieri eccessivi di shopping e da un comportamento d'acquisto impulsivo che conduce ad un disagio piů o meno profondo, a seconda della sua gravitŕ. Le ricerche sul territorio e le indagini cliniche suggeriscono che tra l'80% e il 95% delle persone col suddetto disturbo sono donne. La differenza di genere evidenziata potrebbe essere un artefatto: le donne sono piů pronte nel dichiarare di avere un problema con lo shopping e gli uomini sono "sottorappresentati" nei campioni delle ricerche. Tuttavia, alcuni autori suggeriscono che la differenza di genere č reale ed č legata a specifici fattori psicosociali. A partire da queste considerazioni, questo articolo presenta un contributo di ricerca volto ad indagare la relazione tra comportamento d'acquisto irregolare e differenze di genere.
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Lippi, Giuseppe, Marco Caputo, Giuseppe Banfi, Massimo Daves, Alberto Dolci, Martina Montagnana, Valentino Miconi, et al. "Raccomandazioni di consenso SIBioC-SIMeL per la rilevazione e gestione dei campioni emolizzati e utilizzo dell’indice di emolisi." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 7, no. 3 (September 2011): 144–55. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-011-0022-z.

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Varango, Concettina, Francesca Musarella, Mara Cella, and Antonella Varango. "Prospettiva e Valore della matrice Cheratinica nella valutazione dell'utilizzo di Nuove Sostanze Psicoattive nella popolazione che afferisce ai SERD." MISSION, no. 53 (May 2020): 39–44. http://dx.doi.org/10.3280/mis53-2020oa9242.

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Abstract:
Questo articolo nasce dall'esigenza di informare un più ampio pubblico sul pericolo rappresentato da queste sostanze, far conoscere le NPS (Novel Psychoactive substances) agli operatori del settore (personale di laboratorio, personale delle unità di emergenza/ urgenza, operatori sanitari, ricercatori, ecc.) al fine di agevolare l'analisi di campioni sconosciuti e divulgare i dati scientifici che cominciano ad emergere da studi clinici e preclinici sui loro effetti tossici e farmacologici. Dal 2009 sono comparsi nel gruppo delle N.P.S., i nuovi oppioidi sintetici, molecole estremamente potenti che comportano una seria minaccia per la salute pubblica. Si tratta di prodotti dalla notevole potenza (il fentanyl, per esempio, capostipite di questa famiglia, ha un'azione circa 100 volte maggiore rispetto a quella della morfina) che vengono utilizzati sia per sé sia come adulteranti di partite di sostanze classiche, soprattutto eroina, causando scie di decessi per overdose. 
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Pegoraro, Marisa. "La puntura a occhiello o buttonhole: quali sono le cose che “fanno la differenza”. Una revisione della letteratura infermieristica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 2 (June 24, 2013): 118–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1021.

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Abstract:
Negli ultimi 10 anni, vi è stata una notevole produzione di articoli relativi a studi primari e secondari sull'applicazione della tecnica a occhiello, definita, nel gergo degli addetti ai lavori, “buttonholing”. Tutti gli studi hanno cercato di verificare, in modo singolo o congiunto, le allettanti promesse del buttonhole: meno dolore, meno aneurismi, minori complicazioni e maggiore facilità di esecuzione, sia per gli infermieri che per i pazienti. Raccogliendo dati su queste aree, con tempistiche, campioni e contesti anche diversi, sono comparse, anche se con bassa o nulla significatività statistica, le complicanze infettive che la letteratura iniziale degli anni ‘80 riportava solo come evenienze possibili ma remote. Il presente elaborato fa riferimento alle ricerche più recenti e significative, alle variabili indagate e agli esiti osservati cercando di evidenziare quali siano le componenti per una pratica clinica in grado di creare esiti positivi per i pazienti e per il personale di assistenza.
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de Girolamo, Giovanni, and Elisabetta Marchiori. "Trauma and victims: epidemiology of post-traumatic stress disorder." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 110–44. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003821.

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Abstract:
RiassuntoScopo- Presentare una esaustivareviewdegli studi riguardanti l'epidemiologia del DPTS condotti nella popolazione generale, tra i soggetti a rischio, e, infine, tra gruppi clinicamente selezionati.Disegno- AttraversoExcepta Medica PsychiatryCD-ROM 1980-1993 (ottobre), utilizzando come parola chiave «Post-Traumatic Stress Disorder», sono stati identificati 1.057 articoli pubblicati nel periodo considerate Sono stati anche consultati altridata basedella letteratura medica (MEDLINE CD-ROM 1988-1993); è stata quindi operata una ricerca manuale su tutti i numeri delJournal of Traumatic Stress. Risultati- In totale, 135 lavori che hanno soddisfatto i criteri di inclusione prescelti sono stati inclusi nella review. I due terzi (n = 86, 64%) di queste ricerche sono state condotte negli USA. Solo 8 (6%) sono le indagini effettivamente realizzate nei paesi del Terzo Mondo. L'ampiezza del campione varia da un minimo di 11 soggetti, numero riscontrato in due studi, sino ad un massimo di 22.436, per un campione medio di 500 e mediano di 108. Per quanto attiene ai metodi di valutazione, in un terzo degli studi (n = 45, 33%), i ricercatori hanno impiegato un questionario (auto- o etero- somministrato). In un altro terzo delle ricerche elencate (n = 44, 33%) e stata somministrata un'intervista strutturata (la DIS, la SCID, o la SADS), mentre nei rimanenti studi la valutazione diagnostica si è basata o su una procedura clinica non strutturata, o sulla somministrazione di altri strumenti specifici dai quali è possibile inferire una diagnosi di DPTS (M-PTSD, IES, SCL-90-R,o pochi altri). In 77 studi (57%) i ricercatori hanno basato la loro valutazione sui criteri diagnostici propri del DSM-III, mentre in altri 55 (41%) su quelli del DSM-III-R. La prevalenza del DPTS e analizzata quindi separatamente per le diverse popolazioni studiate.Conclusioni- Nell'arco di soli 13 anni, a partire cioe dalla definizione di criteri diagnostici operazionali ben definiti per il DPTS, sono stati condotti numerosi studi volti ad indagare la prevalenza, i fattori di rischio, la storia naturale, il decorso e l' esito di questo disturbo tra campioni diversi di popolazioni a rischio; inoltre, anche il livello qualitativo di queste ricerche, per quanto attiene alia sofisticazione metodologica, si è accresciuto sensibilmente in un tempo tutto sommato breve. Molte aree, pero', restano tuttora inesplorate, ed inoltre appare imperativo avviare ricerche estensive tra le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, maggiormente esposte a disastri naturali o provocati dall'uomo.
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Diaferia, C., S. Porcu, G. Madonia, and V. Pruiti. "Tecniche di trasformazione delle carni suine di razza autoctona: dalla materia prima al prodotto tradizionale finale." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 147–50. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3592.

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Abstract:
Nell’Europa Mediterranea, Italia in particolare, vi è una consolidata tradizione di prodotti stagionati preparati con carne suina. I prodotti ottenuti da carni di suini autoctoni e descritti come tipici sono spesso legati ad antiche tradizioni locali e la tecnica di elaborazione / preparazione utilizzata può influenzare le proprietà finali. Durante l'indagine sono state analizzati campioni di salami e salsicce ottenuti da suini di razza Nero Siciliano e da suini di razza Sarda. La preparazione di salami e salsicce è stata condotta presso alcuni laboratori artigianali situati nella zona tradizionale della Sicilia (Nebrodi) e della Sardegna, secondo le tecniche in uso nelle tradizioni rurali. Le miscele sono state preparate manualmente e la temperatura e l'umidità sono state influenzate dalla variabilità stagionale e dalla località di stagionatura. La conservazione delle peculiarità del salame e delle salsicce ha richiesto l'identificazione e la quantificazione di quelle proprietà che descrivono al meglio le caratteristiche di questi prodotti: tipologia delle formulazioni, tecnica di preparazione/maturazione, caratteristiche chimiche e microbiologiche dei prodotti stagionati.
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Giuli, Monica, Silvia Casale, Ginetta Fusi, Allaman Allamani, and Saulo Sirigatti. "Efficacia dei gruppi educativo-motivazionali nel trattamento di alcol-dipendenti." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 75–89. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003004.

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Abstract:
Nel presente studio č stata valutata l'efficacia dei gruppi educativo-motivazionali per alcol- dipendenti rispetto al raggiungimento dei seguenti obiettivi: aumenti nella disponibilitŕ al cambiamento, nell'autoefficacia, nella "frattura interiore" e nel numero di astinenti a fine intervento. Ai 45 partecipanti inclusi nell'indagine, con diagnosi di alcol-dipendenza con o senza disturbi d'ansia o consumo di sostanze psicoattive, č stato somministrato prima e dopo l'intervento il Questionario della Motivazione al Cambiamento (Spiller, Zavan e Guelfi, 2006), II versione per l'Alcol. Per i 33 partecipanti che hanno portato a termine il gruppo educativo-motivazionale si č osservato un aumento statisticamente significativo nella disponibilitŕ al cambiamento e nella autoefficacia, e una diminuzione, anch'essa statisticamente significativa, della frattura interiore. L'aumento del numero di astinenti a fine trattamento non č risultato statisticamente significativo. I risultati della presente indagine sembrano confermare l'efficacia dei gruppi educativo-motivazionali nella dipendenza da alcol sebbene siano necessari ulteriori studi che prevedano campioni piů omogenei e ampi e il confronto con un gruppo di controllo.
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Kilroy, Gerard. "“Paths Coincident”." Journal of Jesuit Studies 1, no. 4 (July 9, 2014): 520–41. http://dx.doi.org/10.1163/22141332-00104014.

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Abstract:
Edmund Campion arrived in Dublin on August 25, 1570, on a travelling fellowship from St. John’s College, Oxford. This five-year leave of absence enabled him to postpone ordination in the Elizabethan church. Campion was invited to stay with the Recorder of Dublin, James Stanihurst, whose library was to satisfy his academic needs, and who was hoping that Campion might help with the university that formed a key part of the program of reform in Ireland. Campion had ignored calls from friends already at the English college in Douai to join them. Dublin was meant to be a quiet pause, allowing Campion to stay quietly within the establishment. It was not to be like that. This article argues that Ireland was the beginning and, thanks to the disastrous invasion in July 1579 by Nicholas Sander, the end of Campion’s troubles; that the rebellion stirred by Sander in Munster created such fear of an invasion in England that the Jesuit missionaries were doomed from the moment they landed at Dover one year later; that the radical arguments in favor of papal power to depose monarchs expressed in De visibili monarchia (1571), not the theological arguments for the Catholic and apostolic church in Rationes decem (1581), were at the center of Campion’s interrogations on the rack; and that the parallel lives of Campion and Sander reveal two completely contrasting views of the papacy, and of Rome.
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Lombardi, Lavinia, Giuseppe Grossi, Lorenza Isola, Enrico Iuliano, Monica Mercuriu, Cristiana Patrizi, Giuseppe Romano, Valeria Semeraro, and Carlo Buonanno. "Fattori predittivi del drop-out: accettabilità e impegno nel parent training." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 46 (July 2020): 87–110. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10163.

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Abstract:
L'obiettivo di questa revisione è identificare metodi efficaci per migliorare l'impegno e l'adesione delle famiglie ai programmi di parent training (BPT). Nonostante la letteratura indichi risultati positivi, spesso le famiglie mostrano uno scarso impegno, fino a giungere a un precoce abbandono del percorso terapeutico. Ciò comporta una serie di conseguenze negative per le famiglie, i clinici, la ricerca e il servizio sanitario nazionale. La letteratura, ad oggi, individua alcuni fattori predittivi del drop-out e varie componenti da includere nei parent training per aumentare l'impegno e l'adesione alle procedure di intervento. Tra strategie di coinvolgimento, alcuni autori suggeriscono l'utilizzo di un promemoria degli appuntamenti, brevi discussioni iniziali sulla necessità di impegnarsi, metodi di coinvolgimento dei sistemi familiari, adattamenti strutturali del programma, incentivi finanziari, aumento del supporto familiare e colloqui motivazionali. Nonostante i programmi BPT abbiano un'elevata efficacia nel cambiamento del comportamento genitoriale, la letteratura evidenzia elevati livelli di drop-out, ragion per cui gli studi presentati hanno piccoli campioni che limitano il potere statistico e la generalizzabilità dei risultati.
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Adu, O. A., O. J. Olarotimi, and S. O. Olayode. "Effects of dietary copper sources on haematological, serum biochemical and hormonal profiles of laying hens." Archivos de Zootecnia 67, no. 257 (January 15, 2017): 109–17. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67i257.3498.

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Abstract:
Un totale di 224 vacche di 20 settimane di età è stato utilizzato per studiare gli effetti di due diversi livelli di fonti di rame inorganiche dietetiche sulle prestazioni ematologiche, seriche e biochimiche e ormonali delle galline ovaiole. Sono stati assegnati a due gruppi di diete sperimentali che erano prive di rame. Ogni gruppo è costituito da quattro trattamenti. Un gruppo contiene il supplemento di rame di solfato (CuSO4) a 0, 100, 200 e 300 mg / kg di diete mentre l’altro gruppo contiene ossido di rame (CuO) con gli stessi tassi di inclusione. Le razze sono state assegnate casualmente alle otto diete di trattamento (8) e ripetite sette (7) volte con quattro (4) gregge per replicare in una disposizione fattoriale 2 x 4. L’esperimento è durato per un periodo di sedici settimane. Alla fine dell’esperimento sono stati sacrificati 3 uccelli / repliche; Sono stati raccolti campioni di sangue per studi ematologici, sierici biochimici e ormonali. È stato osservato che l’ossido di rame e il solfato di rame significativamente (p
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Argentero, Piergiorgio, Elisabetta Torchio, Giuseppe Tibaldi, Robert Horne, Jane Clatworthy, and Carmine Munizza. "The beliefs about drug treatments. The Italian version of the BMQ (The Beliefs about Medicines Questionnaire): its validity and applicability." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 19, no. 1 (March 2010): 86–92. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00001640.

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Abstract:
L'adesione al trattamento è stata definita come la consonanza del comportamento di una persona alle indicazioni mediche (Fawcett, 1995; Myers & Nidence, 1998). Le revisioni della letteratura orientate ad analizzare questo argomento rilevano che, nei Paesi sviluppati, solo il 50% dei pazienti affetti da patologie croniche aderisce al trattamento, mentre nei Paesi in via di sviluppo si riscontrano tassi ancora più bassi. Per esempio, negli Stati Uniti, circa 50 milioni di adulti sono affetti da ipertensione, ma solo il 50% di essi sono stati diagnosticati e trattati adeguatamente; tra i pazienti trattati soltanto il 51% aderisce al trattamento. Analogamente, in Australia, solo il 43% dei pazienti affetti da asma assume i farmaci prescritti per l 'intera durata del trattamento e solo il 27.8% usa i farmaci prescritti come preventer (World Health Organization, 2001). Sul piano della frequenza, l 'analisi della letteratura indica che tra il 20% e il 90% dei pazienti affetti da disturbi psichici abbandona il trattamento, con un 'ampia variabilità di incidenza dovuta alle differenze nella definizione di mancata adesione e alla diversità dei campioni studiati.
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Izzo, R., M. Muto, G. Fucci, G. Taglialatela, P. Longhi, and D. Di Celmo. "La Risonanza Magnetica nella patologia intramidollare: Nostra casistica e revisione della letteratura." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 4 (August 1994): 605–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700407.

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Abstract:
Gli Autori riportano la loro esperienza nello studio della patologia intrinseca del midollo spinale riesaminando retrospettivamente 23 pazienti osservati nel periodo 1990–93. Tutti i pazienti sono stati studiati con RM utilizzando un magnete superconduttore 0,5 T. Sono stati riscontati: 4 casi di astrocitoma, 4 di ependimoma, 2 di emangioblastoma, 2 di angioma cavernoso, 1 di metastasi, 2 di mielite trasversa, 4 di sclerosi multipla e 4 di siringomielia. Tutti i casi neoplastici sono stati verificati mediante esame istologico di campioni chirurgici o bioptici. Nei casi di sclerosi multipla e di mielite trasversa la diagnosi è stata formulata sulla base della clinica e del follow-up. Tutti i pazienti le cui patologie non sono state verificate con esame istopatologico o non definitivamente inquadrate mediante un adeguato follow-up clinico-radiologico, sono stati esclusi da tale studio. La RM ha confermato il suo ruolo di metodica di prima e, spesso, unica scelta per il rilevamento e la caratterizzazione delle lesioni midollari, anche se con i limiti di una relativa aspecificità. Si è cercato di trarre alcuni orientamenti per la diagnosi differenziale delle patologie osservate.
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Wielgus, Alison. "“The Harder I Swim, the Faster I Sink”." Camera Obscura: Feminism, Culture, and Media Studies 34, no. 2 (September 1, 2019): 71–101. http://dx.doi.org/10.1215/02705346-7584916.

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Abstract:
This essay considers the role that Jane Campion’s Top of the Lake (BBC/SundanceTV, 2013) and Top of the Lake: China Girl (BBC/SundanceTV, 2017) play in the post-network television landscape. Situating the series among the globalized genre of serialized post-network crime shows that feature female detectives, this essay argues that Campion reworks the genre’s fascination with victimized women from her auteurist and Antipodean perspective. While the characterization and actions of the female detective resonate with other programs’ protagonists, Campion challenges dominant discourses of victimized women by intervening in the global circulation of women’s bodies on television. By drawing on Zoë Sofia’s work on female bodies and container technologies, this essay argues that Campion’s use of pregnant victims and her exploration of a female detective’s history as a survivor of sexual assault allow her to interrogate the typical treatment of female corpses within crime television. Through circuitous investigations that leave enough narrative space for detours like the settling of Paradise, where women transform shipping containers into domestic spaces for struggling women, Campion provides a countermodel to crime television focused on forensic progress through a case. Campion similarly takes the container of serialized crime drama that circulates the globe in a post-network television landscape and creates space for women’s stories from the Antipodes. Pausing the narrative to indict the treatment of female victims, Campion also unearths the melodramatic underpinnings of serialized crime dramas that resonate with her own filmography.
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Di Pietro, M. L., A. Giuli, and A. Serra. "La diagnosi preimpianto." Medicina e Morale 53, no. 3 (June 30, 2004): 469–500. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.635.

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Abstract:
La diagnosi preimpianto si è sviluppata in seguito all’introduzione delle tecniche di fecondazione artificiale (FIV e ICSI) al fine di aumentarne il successo selezionando gli embrioni più adatti per il trasferimento in utero. In particolare, la diagnosi genetica preimpianto viene anche considerata una forma alternativa di diagnosi prenatale al fine di individuare aneuploidie comuni o legate all’età della donna nelle coppie sterili, o per ridurre la trasmissione alla prole di serie malattie genetiche nelle coppie fertili. I campioni per la diagnosi genetica preimpianto si ottengono dagli oociti o dagli embrioni in fase precoce di sviluppo dopo la FIV o la ICSI. L’articolo analizza, da una parte, gli aspetti tecnici e clinici della diagnosi preimpianto, compresi i limiti e i rischi connessi con queste procedure, e, dall’altra, il dibattito bioetico in materia (la diagnosi preimpianto come alternativa all’aborto dopo diagnosi postimpianto; la selezione del sesso a fini sociali o la selezione di donatori di cellule staminali). Dallo stesso dibattito bioetico emerge la finalità eugenetica della diagnosi preimpianto, una finalità perversa poiché nessun individuo umano può essere valutato, selezionato, lasciato morire o soppresso in base alla “sua qualità”.
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Gordon, Rebecca M. "Portraits Perversely Framed: Jane Campion and Henry James." Film Quarterly 56, no. 2 (2002): 14–24. http://dx.doi.org/10.1525/fq.2002.56.2.14.

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Abstract:
Critics who disliked Jane Campion's The Portrait of a Lady (1996) suggest she was wasting her talents on a high-budget adaptation in order to reach a mass audience. Yet Campion does not adapt Henry James's novel so much as interpret it. By boldly dramatizing the unconscious sexual desires that riddle James's melodramatic novel, Campion exposes the spaces where traditional gender ideology fails, loosening the gender codes upon which the pleasure of melodrama rests. The result is a feminist narrative that is attractive to the mainstream but also capable of leading the audience to consider social systems in place beyond the theater.
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Tekavčić, Pavao. "Alcune riflessioni a proposito di una recentissima grammatica della lingua italiana." Linguistica 29, no. 1 (December 1, 1989): 149–60. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.29.1.149-160.

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Abstract:
L'Italia, che neppure nel passato mancava di grammatiche di indirizzo normativo e descrittivo, si è arricchita negli ultimi anni di una serie di opere glottodidattiche dedicate all'italiano. Una delle ultime è il poderoso volume La lingua e i testi, Grammatica de/la lingua italiana di P. Agazzi, A. Fallica e A. Menegoi, edito da Minerva Italica, Bergamo, 1988. II libro non è soltanto una grammatica in senso usuale: infatti, vi si trattano le nozioni fondamentali della teoria linguistica attuale (comunicazione, segno linguistico, codice, funzioni della lingua, metafora e metonomia, denotazione e connotazione, fattori della comunicazione), della teoria del testo (con alcuni campioni di testi di vario genere), in seguito l'origine e lo sviluppo della lingua italiana (dall'Indovinello veronese ai nostri giorni), i dialetti e le comunita alloglotte, e nell'ultima delle quattro appendici si danno gli elementi della composizione scritta. Il volume include dunque in notevole misura la sociolinguistica, la pragmatica, la comunicazione e la teoria dell'informazione (invece di parlante o locutore e collocutore si usano conseguentemente i termini emittente e destinatario ), la storia della lingua, la cultura del parlato e dello scritto. Si cerca insomma di avvicinare il Linguaggio all'alunno e di sviluppare in lui non solo la competenza grammaticale ma anche quella comunicativa, attiva e passiva.
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Fracassetti, D., S. Limbo, and A. Tirelli. "Impiego di antiossidanti per limitare la comparsa del difetto di luce durante la shelf-life." BIO Web of Conferences 12 (2019): 02016. http://dx.doi.org/10.1051/bioconf/20191202016.

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Abstract:
Il difetto di luce è un'alterazione che può avvenire nel vino bianco dovuto alla formazione di composti solforati, quali metantiolo (MeSH) e dimetildisolfuro (DMDS). Tali composti derivano dalle reazioni foto-ossidative che coinvolgono la riboflavina (RF), un composto fotosensibile, e la metionina (MET). È stato recentemente osservato che l'aggiunta di tannini di legno limita la comparsa del difetto in soluzione modello. Non è stata ancora chiarita l'evoluzione del difetto di luce nel corso della shelf-life. In questo studio sono stati valutati i fenomeni foto-ossidativi in soluzione modello dopo 24 mesi di conservazione. La soluzione modello è stata addizionata di RF e MET, e di antiossidanti, quali anidride solforosa, glutatione e tannino di castagno, singolarmente ed in combinazione, ed esposta alla luce. Come atteso, RF è stata degradata con la luce in tutte le condizioni saggiate. Al contrario, la diminuzione di MET è dipendente dalla tipologia di antiossidante aggiunto, anche nei campioni conservati al buio. L'aggiunta degli antiossidanti limita la formazione del difetto di luce come dimostra il minore livello dei composti solforati, MeSH, DMDS and dimetil trisolfuro ed il minor punteggio ottenuto dall'analisi sensoriale. Gli antiossidanti testati possono svolgere un'azione protettiva contro la comparsa del difetto di luce.
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Lewanski, Rodolfo. "Istituzionalizzare la partecipazione deliberativa: la politica della Regione Toscana." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001002.

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Abstract:
Una delle risposte alla crisi delle istituzioni rappresentative che attraversa molti paesi democratici viene ricercata nella riscoperta del "potere del popolo", ovvero in un maggior coinvolgimento dei cittadini nelle scelte e nelle politiche pubbliche. In particolare la partecipazione viene declinata secondo la specifica accezione della teoria dialogicodeliberativa, i cui tratti salienti sono: interazione discorsiva dialogica, basata sull'ascolto attivo; deliberazione, ovvero ponderazione attenta delle diverse opzioni e delle loro implicazioni; informazione adeguata e bilanciata; inclusione, ovvero consentire a tutte le "voci" di farsi sentire; partecipazione di campioni casuali stratificati di cittadini rappresentativi sotto il profilo socio-demografico. La democrazia deliberativa ha espresso numerose "promesse": decisioni migliori in quanto capaci di incorporare informazioni, conoscenze tecnico-scientifiche e preferenze, scelte condivise e percepite come legittime, maggiore legittimazione del sistema politico in generale, crescita del capitale sociale, solo per citarne alcune. Tale promesse vanno peraltro empiricamente verificate. La teoria deliberativa č stata applicata in numerose esperienze in numerosi paesi. Forse oggi uno dei "laboratori" piů interessanti in questo campo č oggi rappresentato dalla Toscana, dove é stata approvata alla fine del 2007 la l.r. 69, verosimilmente la prima normativa al mondo che mira a promuovere pro-attivamente la partecipazione alle decisioni locali e regionali ispirandosi almeno sotto alcuni aspetti alla teoria deliberativa.
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Velotti, Patrizia, Cecilia Serena Pace, Valentina Patti, and Giulio Cesare Zavattini. "Del transitare nel focus group: riflessioni a margine di un'esperienza." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002008.

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Abstract:
I fenomeni migratori si contraddistinguono come una realtŕ estremamente attuale, densa di implicazioni che meritano di essere approfondite. In ambito sanitario, l'area relativa alle professioni di cura si caratterizza come un importante settore nel quale poter valutare e studiare gli effetti e le peculiaritŕ di una crescente multiculturalitŕ. Ed č qui che nel corso degli ultimi anni lo studio dei concetti della salute, della malattia e della cura nei campioni di utenti si č rivelato particolarmente proficuo mettendo in evidenza le possibili dissimilaritŕ di queste concezioni in seno alle varie culture. Attualmente, tuttavia, la massiccia immissione di personale, soprattutto infermieristico, proveniente da altri contesti porta gli stessi professionisti della salute a lavorare in équipe che, oltre che interdisciplinari, risultano molto spesso anche multi-culturali. In questo senso, il migrante non dovrebbe piů essere concepito solamente come utente dei servizi, ma anche come operatore e dunque come parte integrante del sistema sanitario in cui si inserisce. In risposta al rinnovato interesse verso le eventuali differenze, sia nelle modalitŕ di rappresentare la salute e la malattia, sia negli aspetti relativi al modo in cui i diversi gruppi culturali intendono il "fornire cure" č stata condotta la ricerca qualitativa alla quale questo lavoro fa riferimento.
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Roberts-Smith, Jennifer. "Thomas Campion’s iambic and quantitative Sapphic: Further evidence for phonological weight in Elizabethan English quantitative and non-quantitative meters." Language and Literature: International Journal of Stylistics 21, no. 4 (November 2012): 381–401. http://dx.doi.org/10.1177/0963947012444952.

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Abstract:
Fulfilling a central goal of a generation of Elizabethan English metrical theory often referred to as the ‘quantitative movement’, Thomas Campion succeeded in demonstrating the role of syllable quantity, or phonological weight, in Elizabethan iambic pentameter. Following Kristin Hanson (2001, 2006), this article parses Campion’s scansions of Early Modern English syllables, according to moraic theory, into resolved moraic trochees. The analysis demonstrates that (1) Campion distinguished between syllable weight (syllable quantity) and stress or strength (accent) in Early Modern English; (2) Campion prohibited syllabic consonants in English iambic pentameter, despite the fact that they were attested in Early Modern English as a whole; (3) in a successful adaptation of the Latin rule of ‘position’, as described by William Lily and John Colet’s Short Introduction of Grammar (1567), Campion re-syllabified coda consonants followed by vowels; and (4) Campion employed syllabic elision as a means of avoiding pyrrhic syllable combinations that resulted in non-maximal filling of long positions in a line of English iambic pentameter. His two iambic pentameters – the ‘pure’ and the ‘licentiate’ – are both accentual and quantitative meters that, in accordance with moraic theory, integrate stress and strength with syllable weight. He contrasted stress and weight in the quantitative Sapphic lyric ‘Come let us sound with melodie’ (Campion, 1601). Hanson’s (2001, 2006) reconsideration of the role of syllable quantity in Elizabethan metrical theory and Elizabethan poetry should be continued.
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