Academic literature on the topic 'Carcinoma papillare della tiroide'
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Journal articles on the topic "Carcinoma papillare della tiroide"
Graziani, Vanna, Benedetta Rossini, Giovanni Reale, Mariarosaria Cozzolino, Federico Marchetti, and Gian Carlo Parenti. "Tiroidite cronica linfocitaria e carcinoma papillare della tiroide: quale relazione?" Medico e Bambino Pagine elettroniche 25, no. 7 (September 30, 2022): 144–47. http://dx.doi.org/10.53126/mebxxvs144.
Full textMartinelli, Silvia, Brunella Bagattini, Edda Vignali, Paolo Passannanti, Ilaria Ricco, and Claudio Marcocci. "Voluminosa metastasi fronto-etmoido-nasale da carcinoma papillare della tiroide." L'Endocrinologo 9, no. 2 (June 2008): 95–96. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344617.
Full textRomei, Cristina, and Rossella Elisei. "Il profilo delle mutazioni somatiche nella variante hobnail del carcinoma papillare della tiroide." L'Endocrinologo 18, no. 3 (April 18, 2017): 149–50. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0318-y.
Full textMolinaro, Eleonora. "Impatto della estensione extralinfodale nella stratificazione del rischio del carcinoma papillare della tiroide." L'Endocrinologo 20, no. 4 (July 31, 2019): 255–56. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-019-00606-0.
Full textPuxeddu, Efisio. "L’immunità anti-tumorale epitopo-specifica sopprime la diffusione tumorale nel carcinoma papillare della tiroide." L'Endocrinologo 18, no. 5 (September 21, 2017): 251–52. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0354-7.
Full textDeiana, Luca, Maria Letizia Lai, Stefano Pili, Maria Luisa Altana, and Stefano Mariotti. "Documentazione ecografica della comparsa di un carcinoma papillare della tiroide variante sclerosante diffusa in una giovane paziente con preesistente tiroidite autoimmune." L'Endocrinologo 19, no. 1 (December 14, 2017): 50–51. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0378-z.
Full textLiang, J., W. Zeng, F. Fang, T. Yu, Y. Zhao, X. Fan, N. Guo, and X. Gao. "Clinical analysis of Hashimoto thyroiditis coexistent with papillary thyroid cancer in 1392 patients." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 5 (October 2017): 393–400. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1709.
Full textPuxeddu, E. "La dissezione profilattica dei linfonodi del comparto centrale nel carcinoma papillare della tiroide: implicazioni cliniche derivate dal primo studio prospettico, randomizzato e controllato, monocentrico." L'Endocrinologo 16, no. 6 (December 2015): 278–79. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0159-5.
Full textPacini, Furio, and Marco Capezzone. "Microcarcinoma papillare della tiroide: il piùfrequente dei tumori endocrini." L'Endocrinologo 8, no. 2 (June 2007): 94–101. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344569.
Full textRago, Teresa, and Maria Scutari. "Termoablazione nei noduli tiroidei benigni e nel microcarcinoma papillare della tiroide." L'Endocrinologo 23, no. 2 (March 31, 2022): 149–55. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01040-5.
Full textDissertations / Theses on the topic "Carcinoma papillare della tiroide"
merante, boschin isabella. "MUTAZIONI BRAF NEL CARCINOMA PAPILLARE DELLA TIROIDE." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426979.
Full textIntroduzione Il carcinoma papillare della tiroide (CPT) è il più frequente delle neoplasie tiroidee e il suo trattamento rimane per alcuni aspetti controverso, soprattutto per le scarse informazioni preoperatorie sul livello di aggressività del tumore stesso. Scopo dello studio Questo studio si propone di verificare il ruolo prognostico della mutazione BRAFV600E e di conseguenza la ricaduta di tale mutazione sul trattamento in termini di estensione dell’intervento chirurgico e terapia radioiodometabolica. Materiali e metodi Abbiamo considerato 136 casi di CPT all’esame istologico e li abbiamo distinti in 2 gruppi BRAF + e BRAF– confrontandoli sulla base delle seguenti variabili: sesso, età, istologia definitiva, diametro della lesione, stadiazione, metastasi linfonodali, infiltrazione della capsula, Tireoglobulina (Tg) nel follow up. Abbiamo inoltre ricercato la mutazione BRAFV600E su agoaspirato tiroideo in 266 casi sottoposti a intervento chirurgico di tiroidectomia totale +/- dissezione linfonodale tra ottobre 2008 e settembre 2009 distinti nelle 5 categorie citodiagnostiche (THY1, THY2, THY3, THY4, THY5) e per ciascuna categoria abbiamo verificato la diagnosi istologica di CPT distinguendo i casi BRAF + e BRAF –. Risultati La prevalenza di BRAF mutato nei pazienti operati con diagnosi istologica di CPT è risultata pari a 69%. La mutazione BRAFV600E si è associata a una maggior età, ad una minore frequenza di istotipo papillare variante follicolare e una più elevata frequenza di variante a cellule alte, ad una prevalenza degli stadi 3 e 4 nei pazienti di età > 45 anni. La ricerca di mutazione BRAFV600E ha incrementato la sensibilità della sola citologia dall’84 all'88%. Conclusioni Si conferma una associazione statisticamente significativa tra la presenza di mutazione in BRAF e caratteristiche clinico patologiche più aggressive del CPT, quali età più elevata, varianti istologiche a prognosi peggiore (variante tall cell), stadio più avanzato di malattia. La ricerca di mutazioni BRAF migliora la sensibilità della sola indagine citologica, in particolare in nodi la cui diagnosi citologica possa essere non conclusiva.
CASAL, IDE ERIC. "LE CARATTERISTICHE MOLECOLARI DEL CARCINOMA PAPILLARE DELLA TIROIDE NON IODOFISSANTI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427548.
Full textPresupposti dello studio: i carcinomi papillari tiroidei (PTCs) costituiscono la neoplasia endocrina più frequente e si caratterizzano per un decorso indolente e una bassa mortalità, dovuta principalmente alla capacità di questi tumori di concentrare lo iodio e alla possibilità di essere efficacemente trattati con iodio radioattivo (131-I). Tuttavia in circa un terzo dei pazienti, in particolare in corso di malattia persistente o ricorrente, viene persa la capacità di captare lo 131-I. Una mutazione somatica interessante l’esone 15 della serina-treonina-chinasi BRAF, realizzante la sostituzione di una valina con glutammato (V600E), rappresenta l’evento genico più frequente alla base dello sviluppo del carcinoma papillare tiroideo, documentabile nel 36-48% dei casi. Diversi studi hanno messo in evidenza che i carcinomi papillari con mutazione di BRAF hanno un atteggiamento più aggressivo, presentandosi in stadio più avanzato alla diagnosi e potendo evolvere verso istotipi meno differenziati o anaplastici nel follow-up. BRAF potrebbe pertanto rappresentare un nuovo fattore prognostico indipendente, in grado di identificare i carcinomi papillari a maggior rischio di recidiva e di perdita della capacità di concentrare lo 131-I. La mutazione di BRAF è inoltre associata ad un’aumentata espressione del trasportatore del glucosio GLUT1, suggerendo l’utilità di tecniche di imaging, quali la 18-FDG-PET-TC, nel follow-up dei pazienti con recidiva di tumore tiroideo differenziato. Scopo dello studio: 1) valutare la frequenza di mutazioni BRAF nei carcinomi papillari primitivi, nelle metastasi linfonodali al momento della diagnosi e nelle recidive e definire se tale frequenza sia maggiore nei tumori che recidivano e in particolare in quelli con recidive non iodofissanti; 2) valutare se la presenza di mutazioni BRAF si correli ai fenotipi con accelerato metabolismo del glucosio FDG-PET positivi. Pazienti e metodi: abbiamo selezionato 42 pazienti consecutivi operati per recidiva di carcinoma tiroideo differenziato; alla diagnosi tutti i pazienti erano stati sottoposti a tiroidectomia totale e a terapia radioablativa con 131-I. In questi pazienti la scintigrafia totale corporea è stata eseguita 3 giorni dopo una dose terapeutica di 131-I (2,7-5,4 GBq) dopo aver sospeso la terapia con ormone tiroideo. 23/42 pazienti sono stati sottoposti a 18FDG PET-TC. La presenza di mutazioni a carico dell’esone 15 di BRAF è stata analizzata tramite sequenziaggio e PCR allele-specifica (MASA). Risultati: tra le recidive di carcinoma papillare, in base allo staging tumorale, 10/42 (24%) erano T1, 8/42 (19%) T2, 4/42 (10%) T3 e 18/42 (43%) T4. (Di 2/42 pazienti non era disponibile la classificazione TNM). L'età media alla diagnosi era di 40, la mediana 35 anni (min 16, max 79). L'età media al momento della recidiva era di 45, la mediana 43 anni (min 16, max 82). La media dei valori di Tg durante terapia soppressiva era 181, mentre la mediana era 7 ng/ml (min.<0.5 max 3344). 11/42 pazienti presentavano positività/persistenza degli anticorpi anti-Tg durante il follow-up. BRAF risultava mutato in 19/37 (51%) recidive non iodofissanti e in 1/5 (20%) delle iodofissanti. Abbiamo quindi correlato la presenza di mutazioni BRAF con la capacità di captare il radioiodio e il 18-FDG (15 casi): di tali 15 casi, 14 erano recidive non iodiofissanti, mentre 1 era iodofissante. Nell’insieme delle recidive BRAF-mutate, tra le non iodofissanti 73% captavano il 18-FDG e 20% non lo captavano, mentre l’unica recidiva iodofissante BRAF-mutata era PET-positiva. Inoltre la presenza della mutazione correlava con gli indici di uptake più elevati. In 10 pazienti l’analisi delle mutazioni di BRAF è stata condotta simultaneamente sul tumore primitivo (K0), sulla metastasi linfonodale al momento della diagnosi (N0) e sulla prima recidiva non iodofissante (R1) asportata chirurgicamente e sulle eventuali successive (R2): BRAF risultava mutato in 2/10 (20%) tumori primitivi, in 3/7 (42%) metastasi linfonodali al momento della diagnosi e in 7/10 (70%) prime recidive non iodofissanti e 2/2 (100%) seconde recidive. Tramite sequenziaggio abbiamo inoltre dimostrato una nuova mutazione che interessa il codone 602 dell’esone 15 di BRAF e porta alla sostituzione dell’amminoacido serina con la fenilalanina (S602F). Conclusioni: nel nostro studio abbiamo dimostrato che 1) le mutazioni BRAF sono più frequenti nelle recidive non iodofissanti rispetto a quelle iodofissanti (51 % versus 20 %); 2) esse possono comparire de novo in corso di recidiva di tumore tiroideo primitivo (20% versus 42% e 70% rispettivamente nel tumore primitivo, nella metastasi linfonodale alla diagnosi e nella recidiva non iodofissante); 3) esiste una correlazione inversa tra la presenza della mutazione e la capacità di fissare lo iodio, ed un’associazione diretta tra la presenza della mutazione e la capacità di captare il 18-FDG e le recidive che mostrano la mutazione V600E hanno un indice di captazione elevato, suggerendo quindi l’esistenza di una correlazione tra il grado di captazione di 18-FDG e la presenza della mutazione; 4) una nuova mutazione di BRAF non riportata in Letteratura è presente a livello del codone 602 dell’esone 15 di BRAF e determina la sostituzione di un amminoacido polare - serina - con uno apolare - fenilalanina. In base ai dati del nostro studio sembrerebbe che BRAF si confermi come probabile marcatore molecolare di prognosi povera, in grado di promuovere lo sviluppo di recidive più aggressive, meno differenziate e meno iodocaptanti durante il follow-up.
Colombo, C. "MICROCHIMERISMO CELLULARE FETALE NEL CARCINOMA PAPILLARE DELLA TIROIDE: ANALISI SU TESSUTI E SU SANGUE PERIFERICO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/170625.
Full textNicolosi, Maria Luisa. "Identificazione di nuovi target molecolari per la terapia del carcinoma poco differenziato della tiroide: studi in vitro." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1578.
Full textBarollo, Susi. "Nuovo approccio nel trattamento del carcinoma midollare tiroideo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2020. http://hdl.handle.net/11577/3426252.
Full textRUSSO, MARCO. "CARCINOMA DELLA TIROIDE, AMBIENTE VULCANICO E METALLI PESANTI." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11570/3131128.
Full textTUCCILLI, CHIARA. "Espressione del complesso della polarità cellulare PAR nei carcinomi tiroidei differenziati e indifferenziati: correlazione con parametri clinico-patologici." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/924787.
Full textLAMARTINA, LIVIA. "Studio osservazionale prospettico sull’outcome clinico dei pazienti affetti da carcinoma della tiroide." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1240201.
Full textRAMUNDO, VALERIA. "Nuove frontiere nel carcinoma midollare della tiroide: identificazione di nuovi biomarkers diagnostici." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1490336.
Full textCELLINI, MIRIAM. "Espressione dell’indice di proliferazione Ki-67 e di HER2 nel carcinoma papillifero della tiroide: correlazioni istopatologiche e cliniche." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1496089.
Full textBook chapters on the topic "Carcinoma papillare della tiroide"
Scaramellini, Gabriele, Alessandro Garbellini, Rossella Elisei, and Carlo Fallai. "Carcinoma della tiroide." In Tumori della testa e del collo, 403–20. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1806-8_29.
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