Academic literature on the topic 'Carica di spazio'

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Journal articles on the topic "Carica di spazio"

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Pasquino, Gianfranco. "UN'ELEZIONE NON COME LE ALTRE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 3 (December 2001): 387–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029786.

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Abstract:
Introduzione La storia delle elezioni italiane non ha mai offerto una situazione paragonabile a quella del 13 maggio 2001 (Corbetta, Parisi e Schadee 1988). In questo breve articolo, argomenterò che le elezioni del 13 maggio non sono state «elezioni come le altre» a causa della comparsa di tre importanti condizioni: 1) resistenza di una effettiva competizione bipolare fra un governo in carica e un'opposizione organizzata per sostituirlo; 2) la costruzione di coalizioni contrapposte che hanno ridotto lo spazio politico e hanno sconfitto le terze forze; 3) la possibilità concreta dell'alternanza che si è tradotta in un limpido esito elettorale, politico e governativo. Nessuna di queste condizioni, né separatamente né congiuntamente, aveva mai fatto la sua comparsa nel sistema politico italiano.
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Zöller, Wolf. "Saeculum obscurum – der epigraphische Befund (ca. 890–1000)." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 79–114. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0007.

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Abstract:
Riassunto Questo saggio offre gli esiti di un’indagine condotta sulla produzione epigrafica della Roma altomedioevale, ponendo in particolare l’accento sugli aspetti topologici e materiali delle iscrizioni commissionate da parte dei vescovi romani e degli esponenti della nobiltà cittadina durante il X secolo. Nonostante esistano ponderosi corpora che raccolgono le iscrizioni romane, manca purtroppo a tutt’oggi una rassegna specifica della produzione epigrafica dell’Urbe per il periodo che va dall’anno 890 all’anno 1000, periodo comunemente noto come saeculum obscurum. Proprio le testimonianze epigrafiche, invece, consentono di giungere a una comprensione più profonda del linguaggio materiale e dei meccanismi di comunicazione utilizzati per la rappresentazione del potere all’interno della struttura urbana della città di Roma. Due casi di studio, riguardanti, da un lato, gli epitaffi papali conservati nella basilica di S. Pietro e, dall’altro, le iscrizioni commemorative nella basilica di S. Giovanni in Laterano dimostrano come le epigrafi siano state opportunamente ed efficacemente integrate all’interno del contesto architettonico e liturgico. Un’organizzazione più attenta dello spazio epigrafico permise infatti una interazione per così dire intensificata tra le iscrizioni e il loro contesto tanto materiale che sociale, in particolare nel momento della controversia che coinvolse papa Formoso e della ricostruzione, così carica di valori anche simbolici, della cattedrale di Roma, quando i papi rivali si misero in competizione per il controllo dello spazio urbano. Seguendo un comportamento analogo, gli esponenti dell’aristocrazia cittadina utilizzarono lastre marmoree dalle dimensioni considerevoli al fine di esibire e consolidare in forme monumentali la loro posizione politica dominante. Soprattutto i famosi Teofilatti occuparono, per così dire, le basiliche patriarcali di S. Lorenzo fuori le mura e S. Maria Maggiore per custodirvi la memoria famigliare, mentre le iscrizioni commemorative delle loro imprese edilizie attestavano il loro sforzo di ridefinire il paesaggio urbano di Roma.
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Spensieri, Simone, and Claudia Sbarboro. "L'Escuelita: presa in carico di gruppo di giovani immigrati al Ser.T." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 119–31. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003009.

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Abstract:
Il lavoro descrive l'esperienza della presa in carico di gruppo di ragazzi immigrati al Ser.T., per lo piů ecuadoriani, di etŕ compresa tra 20 e 35 anni, con problematiche di tossicodipendenza. Nel raccontare lo sviluppo di tale percorso terapeutico, cerchiamo di mettere in evidenza i significati che assumono il consumo e lo spaccio di stupefacenti per questi ragazzi, a partire dalle difficili condizioni di vita dei migranti nella nostra societŕ. Un'analisi che ci porta a valutare con un occhio politicamente attento le difficoltŕ psicopatologiche, cercando di articolarle anche alle dimensioni sociali e politico economiche che costruiscono gli spazi esistenziali in cui questi giovani tentano, annaspando, di costruire la propria vita.
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Bartolozzi, C., M. Olmastroni, and G. Dal Pozzo. "La risonanza magnetica nella patologia discale." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1_suppl (February 1989): 35–41. http://dx.doi.org/10.1177/19714009890020s107.

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Abstract:
La risonanza magnetica (RM) è attualmente il modo non invasivo più efficace nella rappresentazione del disco intervertebrale e nello studio delle sue alterazioni. Infatti ii carattere multiparametrico dell'indagine (dipendente dal T1, T2 e dalla densita protonica) e la visione secondo i vari piani dello spazio, associata all'ampio campo di vista, consentono il riconoscimento delle normali componenti del disco ed i rapporti che questo contrae con le strutture adiacenti quali i corpi vertebrali, il sacco durale, le radici nervose e le strutture ligamentose. Nella patologia degenerativa, accanto alla alterazione del disco, la RM è in grado di cogliere le variazioni di segnale in corrispondenza dei corpi vertebrali interessati dal fenomeno osteocondrosico. Lo studio eseguito secondo piani sagittali e coronali permette un'ottima visualizzazione del disco ed una facile identificazione di eventuali modificazioni del suo spessore. La patologia discale (protrusione, o «bulging», ed ernia nei suoi vari aspetti) comporta naturalmente variazioni morfologiche a carico del disco intersomatico: la RM ha la possibilità di documentare secondo vari piani questo tipo di patologia e le sue ripercussioni a carico degli involucri e delle strutture nervose contenute nel canale vertebrale.
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Gill, David W. J. "Silver Anchors and Cargoes of Oil: Some Observations on Phoenician Trade in the Western Mediterranean." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 1–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009533.

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Abstract:
ANCORE D'ARGENTO E CARICHI DI OLIO: OSSERVAZIONI SUL COMMERCIO FENICIO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALELa ceramica fine greca detiene spesso una posizione privilegiata all'interno degli studi sull'antichità. Ciò ha spinto a vedere nella ceramica una categoria di oggetti di lusso ovvero una sorta di “objets d'art” nel campo dei commerci nell'antichità. Questo approccio è in stridente contrasto con altri ambiti degli studi archeologici ove il movimento commerciale di ceramica è visto come una prova a supporto dell'esistenza di scambi di merci di maggior pregio, come metalli e materie prime. I graffiti commerciali sembrano confermare la posizione di secondo piano della ceramica fra i beni commerciabili, e gli scavi compiuti su navi naufragate hanno chiaramente indicato che la ceramica era utilizzata sulle navi da carico per riempire gli spazi di risulta.Un punto di conferma per questa visione del ruolo della ceramica all'interno degli scambi commerciali è dato da un passo dello pseudo-Scylax ove si ricorda ceramia e profumi ateniesi vengono scambiati sulle coste occidentali dell'Africa con avorio e pelli di animali. L'apparizione di anfore attiche SOS e di alta e media ceramica protocorinzia è rivisitata in questa luce.
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6

Nowak, Polikarp. "Pojęcie nadziei w listach św. Ambrożego z Mediolanu." Vox Patrum 52, no. 2 (March 8, 2008): 743–60. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6310.

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Abstract:
Poiche recentemente il Papa Benedetto XVI ci ha voluto ricordare la grandę attualita della speranza con la sua lettera enciclica Spe salvi, rievocando anche la testimonianza dei cristiani e pastori dei tempi antichi, mi e venuta l’idea di esaminare sotto l’aspetto del termine della speranza le Lettere di S. Ambrogio di Milano. Nella ricerca e apparsa la ricchezza del suo insegnamento a questo riguardo. II primo e piu frequente senso del termine „speranza” e proprio quello profondamente cristiano ed escatologico. Specialmente nei commenti alle Lettere di San Paolo il nostro Autore dimostra una vicinanza del pensiero eon quello da cui inizia il Papa la sua enciclica: „Nella speranza siamo stati salvati”. Nelle riflessioni sulla speranza S. Ambrogio, sull'esempio dell'Apostolo Paolo, mette in stretto collegamento eon essa le altre virtu, specialmente la fede e la carita. Contemporaneamente awerte che la contrastano i vizi, i quali deviano i nostri desideri dal Signore e dal suo premio eterno verso i beni materiali e temporali. Un ampio spazio nell'insegnamento sulla speranza del nostro Vescovo occupa la relazione tra questa e le sofferenze e persecuzioni, subite dai giusti per la causa del Signore e della fede. Egli richiama qui l’esempio di tanti profeti e giusti biblici come anche i fedeli Pastori della Chiesa, esortando i suoi fedeli ad imitarli. Non per ultimo offre anche il proprio esempio, quando nei momenti drammatici del suo episcopato non esita di manifestare la sua prontezza al martirio per non cedere alle ingiuste pretese degli ariani o degli imperatori, i quali minacciavano il bene spirituale del gregge a lui affidato. La visione della speranza di S. Ambrogio e molto cristocentrica, come del resto tutta la sua teologia. Infatti, proprio Cristo e la sorgente e garanzia della nostra vera speranza. In questo contesto si pone un’espressione che si puó dire il frutto maturo delPinsegnamento del nostro Dottore sulla speranza: II fine della nostra speranza e il suo amore (Epistoła 16, 3).
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Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani, and P. Cozza. "Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Abstract:
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, R. Corvò, G. Sanguineti, V. Vitale, G. Margarino, M. Scala, P. Mereu, and F. Badellino. "Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 471–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900421.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di delineare le indicazioni generali alla radioterapia, definitiva o in associazione alla chirurgia, nei pazienti affetti da carcinoma del distretto testa-collo, anche sulla base delle informazioni TC ed RM, e di descrivere le alterazioni morfologiche radiologiche che emergono, differenziando quelle suggestive di persistenza o recidiva neoplastica, da quelle indotte dalla radioterapia. Sono stati selezionati 95 pazienti che hanno praticato radioterapia come unico trattamento o in associazione alla chirurgia. Il primo controllo radiologico è stato effettuato di norma in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 4, 5 mesi dal termine della radioterapia. I pazienti sono stati seguiti nel tempo con esami seriati rispettivamente a 6, 9 e 12 mesi a distanza dal termine della radioterapia, a seconda dei rilievi emersi al primo controllo a ciclo terapeutico ultimato. Per quanto concerne la valutazione della risposta del tumore primitivo alla radioterapia sono stati distinti tre gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprende soggetti nei quali il tumore primitivo, valutato alla TC e/o RM prima del trattamento radioterapico, ha dimostrato una regressione volumetrica superiore al 75% nei controlli tra i 3 ed i 12 mesi dalla fine del ciclo terapeutico (31 pazienti). Il secondo gruppo comprende soggetti nei quali il volume tissutale residuo dopo radioterapia, nei controlli a tre mesi, ha dimostrato una regressione inferiore al 50%, una persistenza o addirittura una progressione (44 pazienti). Un terzo gruppo è costituito da soggetti nei quali la regressione volumetrica del tessuto neoplastico nel controllo a tre mesi dal termine del ciclo terapeutico radioterapico è compresa tra il 50 ed il 75%. Quest'ultimo gruppo è quello che pone i maggiori problemi diagnostici e che viene seguito con controlli seriati ogni tre mesi, anche in presenza di negatività degli esami clinici ed endoscopici (20 pazienti). Le alterazioni tissutali post-radioterapiche sono state distinte in transitorie e permanenti. Quelle transitorie hanno raggiunto il massimo della loro espressività al termine del ciclo di trattamento, con visualizzazione di una massa conglomerata più estesa del tumore primitivo. Quelle permanenti si sono verificate a carico dei tessuti superficiali (ispessimenti della cute e del platisma, addensamenti nel tessuto adiposo sottocutaneo), nei piani fasciali profondi periviscerali (fibrosi del connettivo lasso adiposo parafaringeo, cervicale anteriore e posteriore, pericarotideo), nelle logge salivari (scialoadenite reattiva e degenerazione grassa), a livello degli spazi mucosi profondi (ispessimento simmetrico e infiltrazione delle pliche ariepiglottiche e delle corde vocali false, obliterazione dei piani adiposi pre- e paraglottici). La difficoltà di interpretazione delle immagini, con particolare riguardo ai possibili falsi positivi e falsi negativi, rappresenta soltanto una delle diverse facce della complessa problematica in corso di carcinoma del distretto testa-collo. Infatti i quesiti da risolvere coinvolgono anche il clinico, il chirurgo, il radioterapista oltre che il radiologo, il cui sforzo comune deve essere quello di garantire al paziente la migliore terapia possibile a fronte di una qualità di vita accettabile.
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"L'universo femminile, lo spazio domestico e la famiglia nelle opere di Clara Sereni." Studia Polensia 01, no. 01 (November 15, 2012): 45–68. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2012.01.01.03.

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Abstract:
Nell'intervento si evidenziano alcuni aspetti della narrativa di Clara Sereni, prendendo in esame soprattutto due lavori: Casalinghitudine (1987) e Il gioco dei regni (1993). Il punto d'avvio per delineare il profilo dell'autrice è invece il Taccuino di un'ultimista (1998), nel quale la Sereni, a partire dalla sua molteplice identità, di donna, ebrea, comunista e madre "handicappata", propone una sfi da: non cancellare la diversità, ma accettarla e farne una risorsa utile ai fini della conoscenza degli altri e di se stessi. Inoltre, con l'analisi del romanzo genealogico Il gioco dei regni, il lavoro si propone di dare il giusto rilievo alla "diaspora aff ettiva" della Sereni, che ritorna nei luoghi dei suoi avi per rintracciare tutti quei fi li dispersi che, tessuti insieme, hanno dato vita a uno dei più bei "libri di famiglia" scritti in Italia negli ultimi anni. Il contributo esamina i personaggi e i cronotopi sereniani, evidenzia le caratteristiche della scrittura dell'autrice romana che tra femminilità, ebraismo e politica, è anche la ricerca di un ordine della memoria, un dialogo con fi gure storiche appartenenti a generazioni diverse, una presa in carico della quotidianità e della storia e insieme itinerario intellettuale.
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Dissertations / Theses on the topic "Carica di spazio"

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Ciotti, Giacomo. "Analisi dell'accumulo di carica di spazio in film sottili di polipropilene per condensatori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel caso di applicazioni in alta tensione continua l'accumulo di carica di spazio all'interno di materiali polimerici è un fenomeno assai frequente. Questa carica, intrappolata internamente al materiale, influenza il campo elettrico agente sul materiale isolante portandolo a valori che possono essere anche decisamente superiori da quelli ipotizzati in fase progettuale. Più il campo elettrico risulta elevato e più velocemente hanno luogo fenomeni degradativi dell'isolante e ciò semplicemente giustifica un forte interesse, non solo a livello accademico ma anche industriale, nell'analisi del fenomeno di accumulo di carica spaziale. Negli ultimi vent'anni sono state presentate molte metodologie per l'analisi della carica di spazio tra le quali una delle più interessanti e sicure (ed utilizzata per la realizzazione di questo lavoro) è quella basata sul metodo dell'impulso elettroacustico (PEA). Se l'analisi di questo fenomeno è un qualcosa di ormai assodato per campioni con spessori di centinaia di um ciò sicuramente non si può dire per provini con spessori di poche decine di um; la volontà di analizzare l'accumulo di carica in materiali isolanti così sottili è di interesse sia per le applicazioni elettroniche, le quali richiedono dispositivi possibilmente sempre più compatti e performanti, sia per la realizzazione di condensatori in film per i quali invece uno spessore minore del materiale isolante significa una capacità maggiore a parità di volume occupato. Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare il fenomeno dell'accumulo di carica spaziale internamente a provini di polipropilene dallo spessore di 30um, in particolare si è ricercato il campo elettrico di soglia che determina l'inizio del fenomeno di accumulo sia a temperatura ambiente che a 60°C.
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Camprini, Angela. "Caratterizzazione e modellazione della distribuzione di carica di spazio in LDPE nanoaddittivato con ossido di grafene per applicazioni HVDC." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13362/.

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Abstract:
In questo elaborato viene analizzato l’accumulo di carica di spazio in nanocompositi in LDPE additivato con nanoparticelle di ossido di grafene, al variare della concentrazione di filler impiegata. La carica di spazio è stata valutata mediante il metodo PEA, il cui sistema è stato prima ottimizzato ed automatizzato. Le prove sono state svolte a due livelli di tensione applicata, 40 kV/mm e 60kV/mm, e a tre temperature, 20°C, 40°C e 60°C. Il minor accumulo di carica di spazio, e conseguentemente la minor distorsione del campo elettrico, è stato ottenuto con una concentrazione di filler pari allo 0.05% in peso, per entrambe le tensioni applicate. È stato quindi creato un modello geometrico che correlasse l’andamento dell’accumulo di carica di spazio al variare della concentrazione di nanoadditivo nei provini, a tal fine sono state utilizzate le teorie riguardanti l’interfase. Confrontando i risultati ottenuti dalle simulazioni con i risultati sperimentali è stato ipotizzato che un'eccessiva interfase possa ridurre l’effetto barriera che l’ossido di grafene crea agli elettrodi e favorire il trasporto di carica all’interno del materiale. Per questo motivo nell’uso di ossido di grafene come nanoadditivo sono sufficienti percentuali basse per ottenere buoni materiali dielettrici nanocompositi.
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Zambella, Andrea. "Materiali polimerici compositi contenenti grafene per la riduzione della carica di spazio in applicazioni HVDC." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato di tesi si prefigge come obbiettivo lo studio del grafene utilizzato come coating superficiale per la riduzione della carica spaziale all'interno di provini di XLPE rivestito con PDMS. All'interno vi sono contenuti i profili di carica ottenuti tramite il metodo elettroacustico.
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Sudano, Tommaso. "Materiali polimerici compositi contenenti grafene per la riduzione della carica di spazio e l'incremento della conducibilità elettrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12352/.

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Abstract:
Le problematiche legate alle applicazioni elettriche in alta tensione delle poliolefine riguardano l'esposizione agli agenti atmosferici, la degradazione delle proprietà dielettriche dovuta all'invecchiamento ed il deterioramento fisico, causato dal fenomeno delle scariche parziali in AC e dall'accumulo di carica di spazio in DC. In quest'ottica è stato valutato il comportamento di un rivestimento nanometrico in grafene, applicato sulla superficie di provini piani e cilindrici di polietilene reticolato (XLPE), per quanto riguarda l'accumulo di carica di spazio. In secondo luogo è stato realizzato, attraverso il metodo dell'elettrofilatura, un elettrodo fibroso conduttivo in polivinilidenfluoruro (PVdF) e grafene per raccogliere e sfruttare il segnale piezoelettrico in applicazioni per il recupero di energia o nel campo della sensoristica. Sono stati implementati metodi sperimentali per la sintesi delle soluzioni in laboratorio, valutandone successivamente gli effetti sulla conducibilità dei campioni prodotti. L'impatto del processo di elettrofilatura sulle proprietà conduttive del materiale invece, è stato studiato realizzando film di PVdF e grafene con le soluzioni preparate, confrontando i valori di conducibilità di questi ultimi con quelli misurati per i campioni fibrosi.
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Pini, Dario. "Studio delle cariche di spazio in cavi modello e full size tramite metodo dell'impulso elettroacustico (PEA)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15424/.

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Abstract:
La tesi tratta del metodo PEA per la misura della carica di spazio. Viene fatta una valutazione sull'applicazione del metodo e sul significato dei risultati per le prove sui cavi modello. Utilizzando quanto ottenuto dalle prove si fa poi una riflessione su come sia più sensato calcolare il campo elettrico, partendo dalla distribuzione di carica ottenuta. Infine verra mostrata una prova su un cavo full size (progetto IFA2) per avere un riscontro degli studi fatti in laboratorio su un test di fabbrica. Le conclusioni si concentreranno sui problemi attuali relativi al sistema di misura e sulle possibili migliorie future.
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Gennaro, Marialuisa. "Materiali innovativi per isolatori HVDC. Caratterizzazione sperimentale dei materiali e analisi termoelettrica avanzata agli elementi finiti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12604/.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro di tesi è la realizzazione di una simulazione avanzata agli elementi finiti su un isolatore passante in tecnologia R.I.P. (Resin Impregnated Paper) per verificare se la variazione dei parametri resistivi del materiale con la temperatura e con il campo elettrico abbia un effetto significativo sui parametri termici dei componenti in esercizio. Per isolatore passante si intende un dispositivo atto ad isolare un conduttore percorso da corrente dal mezzo attraverso il quale passa (trasformatore). La tesi è stata sviluppata in più fasi: nella prima parte, sperimentale, ha avuto luogo la caratterizzazione elettrica del materiale isolante formato da strati di carta impregnata in resina epossidica. Nella seconda parte, i dati sviluppati a seguito delle misurazioni, sono stati inseriti in una simulazione elettro-magneto-termica. Le misure sperimentali hanno coinvolto due ambiti: conducibilità e scariche parziali, mentre la simulazione è stata effettuata con il software Infolytica. Inizialmente sono state calcolate le perdite ohmiche dovute al passaggio di corrente nel conduttore, successivamente è stato calcolato il profilo di temperatura lungo l’intero dispositivo utilizzando come termine di sorgente termica il risultato della prima simulazione. Infine è stato determinato il profilo termico accoppiando simultaneamente i tre simulatori MagNet, Thermnet ed ElecNet appartenenti al pacchetto Infolytica. I risultati ottenuti sono stati validati mediante confronto con prove sperimentali, e sono risultati soddisfacenti.
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Books on the topic "Carica di spazio"

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Dolfi, Anna, ed. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.

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Abstract:
In uno degli scritti teorici di Calvino troviamo la suggestiva e borgesiana proposta della biblioteca non solo come raccolta di opere, ma come sistema incrociato di combinazioni. La stessa letteratura altro non sarebbe che una biblioteca continuamente soggetta a mutamenti tesi a scalzare gli autori canonici per fare emergere gli apocrifi . Giacché, se la letteratura nasce e si nutre di desiderio, non può accontentarsi del dato, ma proiettarsi nel luogo di quello che non c’è, o che, se anche c’è, è nascosto, ancora invisibile e lontano. Le biblioteche allora non solo sono infinite, ma cambiano il senso di un libro a seconda della sezione in cui lo dispongono, della collocazione, delle modalità di consultazione e utilizzo, del modo di giocare gli spazi, di aprire/chiudere alla luce, all’ombra (in grattacieli, in sotterranei), facendo della biblioteca un luogo dove libri e lettori interagiscono in spazi talvolta mitici. Raccolta come sono, le biblioteche, per interposto racconto, non solo dei libri sopravvissuti alle catastrofi della storia, ma di quelli bruciati, perduti, inventati, che, per il solo fatto di essere stati almeno una volta scritti o pensati, hanno lasciato traccia. In questo libro, di grande ricchezza e suggestione, ideato e curato da Anna Dolfi , si riflette, con esemplificazioni dalla grande letteratura moderna, sul rapporto tra ombre di carta e di celluloide, tra inconturnables e marginalia, alla ricerca dei libri dentro le biblioteche e delle biblioteche dentro i libri. Sullo sfondo la musica, la geniale recitazione di Carmelo Bene, le strisce dei graphic, i progetti architettonici, gli schermi dei computer, e le pagine di un romanzo incompiuto di Giuseppe Dessí che parla di una biblioteca murata e di una cascata di libri all’origine di un immaginario romanzesco.
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2

Attanasio, Sergio. La Villa carafa di Belvedere al Vomero: Tipologia e sviluppo dell'architettura degli spazi aperti nella residenza extraurbana. Napoli: Società editrice Napoletana, 1985.

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