Academic literature on the topic '"Chi ha paura'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic '"Chi ha paura.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic ""Chi ha paura"

1

Pinotti, Andrea. "Chi ha paura dello pseudomorfo?" Rivista di estetica, no. 62 (September 1, 2016): 81–98. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1206.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Palumbo, Maura. "Chi ha paura della valutazione cattiva?" SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 100 (October 2013): 52–65. http://dx.doi.org/10.3280/sr2013-100006.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Barbero, Carola. "Chi ha paura del Brillo Box?" Rivista di estetica, no. 38 (June 1, 2008): 35–46. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1932.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Xella, Carla Maria, and Francesca Mosiello. "Chi ha paura dell'orco cattivo? Lo stigma nella percezione sociale e nel lavoro trattamentale con l'autore di reato sessuale." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2021): 21–33. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001003.

Full text
Abstract:
Chi compie reati contro i minori è visto dall'opinione pubblica come un mostro, un "orco", nel migliore dei casi un malato incurabile che non ha niente a che fare con le persone "normali". L'odio per l'orco ha conseguenze molto gravi: impedisce di prendere atto della diffusione degli abusi sessuali nei circoli della fiducia (famiglia, scuola, associazionismo, sport, ecc.) contribuendo al negazionismo dell'abuso; ostacola l'attivazione di interventi efficaci, favorisce il diniego e la minimizzazione o l'adesione passiva allo stigma nei trattamenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Marchetto, Agostino. "AA.VV., “Chi ha paura del Vaticano II?”, a cura di Alberto Melloni - Giuseppe Ruggieri, Carocci editore, Urbino 2009. pp. 151." Annuarium Historiae Conciliorum 41, no. 1 (2009): 226–32. http://dx.doi.org/10.30965/25890433-04101008.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Di Pietro, Maria Luisa. "L’educazione alla salute in adolescenza: strategie di intervento e risposte individuali." Medicina e Morale 46, no. 5 (1997): 861–84. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.865.

Full text
Abstract:
Si sta verificando negli ultimi anni un incremento dei cosiddetti “comportamenti a rischio”(taking-risk behaviors) tra gli adolescenti. Si tratta di comportamenti che sono, in modo diretto o indiretto, responsabili di danno per la salute e/o per la vita di chi li agisce e dell’aumentata incidenza di morbilità e di mortalità in un’età della vita, che è meno esposta alla malattia e alla morte. Questa aumentata incidenza di patologie secondarie a comportamenti a rischio ha interpellato ed interpella, in senso preventivo, sia gli educatori sia quanti sono responsabili della salute pubblica che hanno proposto diverse modalità di intervento: dalla cosiddetta “riduzione del rischio” alla “strategia della paura” all’educazione alla salute.
 Questo articolo cerca di valutare le ricadute delle diverse strategie di intervento sul comportamento degli adolescenti, al fine di individuare se gli eventuali fallimenti o successi dipendano dai contenuti dei programmi di prevenzione o dalla personalità degli educandi. Tale valutazione è preceduta dall’analisi del perchè gli adolescenti agiscono, con elevata frequenza, comportamenti a rischio: infatti, la conoscenza del “perch锂 è elemento fondamentale per stabilire il “come” (intervenire).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Ciccotti, Anna. "I "bisogni speciali" dei siblings: il vissuto psicologico dei fratelli di ragazzi autistici nel contesto familiare." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 53 (June 2021): 48–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-053004.

Full text
Abstract:
La nascita di un figlio è il momento in cui si concretizza il più straordinario progetto d'amore e si sperimenta una condivisione di vi-ta, un'apertura al mondo. È altresì un evento "critico" perché porta la coppia ad affrontare una serie di situazioni nuove, alcune delle quali richiedono una ri-strutturazione del rapporto di coppia, delle consuete routines familiari: il piccolo sistema familiare da diadico diventa triadico (Larcan, 2016). Ma cosa succede quando alla criticità insita nella nascita di un figlio si aggiungono altri e ben più critici elementi, come una disabilità? Si susseguono nei genitori tante forti emozioni come tristezza e dolore, senso di colpa, ansia e paura, rabbia e invidia, che inizialmente sembrano sopraffare i genitori e viene richiesta loro un'enorme quan-tità di risorse per fronteggiare la situazione. Il momento dell'impatto con la diagnosi viene attraversato e percepito da ogni famiglia in maniera diversa in base alle esperienze personali di ognuno, ai valori sociali, al background culturale, ma anche in base alle modalità con cui la diagnosi viene formulata, alla disponibi-lità di adeguati supporti familiari e alle informazioni di cui si dispone. Un peso rilevante è dato infine dalla possibilità di usufruire di un adeguato sostegno sociale in termini di servizi di supporto sanitario e psicologico al bambino e alla famiglia (Cuzzocrea, Larcan, 2011). Non da molto tempo la letteratura ha iniziato a indagare su una tematica molto interessante e complessa che riguarda i fratelli "sani" di ragazzi affetti da problematiche fisiche o mentali: questo filone di ricerca si è dedicato allo studio dei cosiddetti siblings, termine che nel mondo anglosassone indica semplicemente un legame di fraternità, mentre nel panorama italiano, fa riferimento nello specifico a fratelli e sorelle di bambini con disabilità. Se per i genitori l'accudimento verso i figli è un processo naturale, che può diventare più difficoltoso per il disturbo di cui è affetto il figlio, per un fratello non è così scontato pensare di doversi fare carico della patologia e della vita del proprio caro, una volta che i genitori non ci saranno più. I fratelli degli autistici spesso si somigliano: sono silenziosi, pro-fondi, sognatori e diffidenti; per loro è difficile adeguarsi al modo di vivere, di scherzare, di comportarsi dei coetanei. Questo lavoro prende in considerazione il mondo emotivo, spesso ancora poco esplorato di chi vive come "fratello di" - per tutta la vita, analizzando le conseguenze della presenza del bambino con autismo sulla vita del fratello con sviluppo tipico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Almeida, R. S., C. A. Peniche, Y. Solís, H. Peniche, E. C. S. Rigo, and F. P. Rosa. "Produção, caracterização e avaliação in vitro de partículas de quitosana e hidroxiapatita para substituição óssea." Cerâmica 65, no. 376 (2019): 569–77. http://dx.doi.org/10.1590/0366-69132019653762682.

Full text
Abstract:
Resumo Objetivou-se desenvolver, caracterizar e avaliar in vitro biomateriais compósitos de quitosana com hidroxiapatita (CHI/HA) para atuarem como substitutos ósseos. As quitosanas de baixa (L-CHI) e média (M-CHI) massa molecular foram previamente caracterizadas por gravimetria, viscosimetria e espectrofotometria ultravioleta. Os compósitos de CHI/HA foram produzidos por precipitação in situ, seguida de centrifugação (micropartículas) ou spray drying (nanopartículas), e caracterizados por microscopia eletrônica de varredura, espectroscopia de infravermelho com transformada de Fourier e difração de raios X. A citotoxicidade in vitro foi determinada por teste de viabilidade celular. L-CHI e M-CHI apresentaram, respectivamente, 15,7% e 16,4% de umidade, 0,51% e 0,18% de cinzas, 79,5% e 77,7% de grau de desacetilação e 4,18.104 e 17,3.104 de massa molecular média viscosimétrica. Os compósitos exibiram grupos característicos dos materiais de origem e escassa citotoxicidade. Concluiu-se que as técnicas foram eficazes para produção dos biomateriais, com características físico-químicas e biológicas adequadas para utilização nas terapias ósseas.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Suárez Salazar, Luis. "Actualidad del Che." Estudios Latinoamericanos 4, no. 7 (1997): 23. http://dx.doi.org/10.22201/cela.24484946e.1997.7.51434.

Full text
Abstract:
Este artículo de homenaje se refiere a los nuevos y a los viejos detractores de la figura del Che que insisten en la inactualidad de sus concepciones, planteando el autor la autilidad de recuperar su legado. ¿Para que releer al Che en momentos en que virtualmente ha desaparecido el "campo socialista"? ¿Cómo releerlo sin dogmatizarlo y, sobre todo, cómo honrarlo? Son interrogantes que el autor resuelve en un ensayo con buena argumentación e inteligencia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Restrepo-Tamayo, Luz Marcela, and Juan Carlos Correa-Morales. "Cartas de control para monitorear variables multinomiales." Respuestas 19, no. 2 (2014): 93–100. http://dx.doi.org/10.22463/0122820x.441.

Full text
Abstract:
Antecedentes: La carta de control como herramienta de monitoreo de la calidad de un producto, permite estudiar la estabilidad de los procesos en el tiempo, contrastando dos hipótesis, una que expresa que el proceso se encuentra en estado estable y otra que lo niega. Su utilización ha sido masiva para variables continuas más no para variables categóricas, motivo por el cual es imperante el diseño de tales herramientas para ese tipo de variables. Objetivo: Proponer dos (2) cartas de control para procesos con variables multinomiales basadas en el valor-p resultado de la prueba de homogeneidad de proporciones, empleando la transformación chicuadrado para variables uniformes y la aproximación Wilson - Hilferty para variables chi cuadrado. Métodos: El desempeño de las cartas propuestas es estimado vía simulación considerando un proceso en Fase II y considerando incrementos en la primera categoría de 2%, 4% y 6% en la etapa de control. Resultados: La carta de control multinomial usando aproximación Wilson- Hilferty para variables chi cuadrado, provenientes de la transformación del valor-p, presenta un desempeño deficiente comparado con las cartas de control usando valor-p y usando transformación chi cuadrado al valor-p, pues tienen menor habilidad para detectar cambios pequeños. Conclusión: Proponemos dos cartas de control para monitorear variables multinomiales y, una vez estudiadas vía simulación, con base en la Longitud de corrida promedio (ARL) y la probabilidad de rechazar la hipótesis nula de igualdad de proporciones, se recomienda el uso de la carta de control usando valor-p,o equivalentemente, de la carta de control usando transformación chi cuadrado del valor-p.Palabras clave: carta de control, distribución multinomial, prueba de homogeneidad, valor-p. Abstract Background: The control as a tool for monitoring the quality of a product, allows to study the stability of processes over time, contrasting two hypothesis, which states that the process is in stable condition and the other denies it. Its use has been massive for continuous variables but not for categorical variables, why it is imperative to design such tools for such variables. Objective: To propose two (2) control charts for variables multinomial processes based on the p-value test result for homogeneity of proportions using the chi square test for uniform processing variables and approximation Wilson - Hilferty for variables chi square. Methods: The performance of proposed charts via simulation is estimated considering a Phase II process and considering the first category increments of 2%, 4% and 6% in the control stage. Results: The multinomial control chart using Wilson-Hilferty approximation for variables chi square, from the transformation of value-p, has poor performance compared to the control charts using p-value processing and using chi-square p-value, as they have less ability to detect small changes. Conclusion: We propose two control charts to monitor multinomial variables and once studied via simulation, based on the average run length (ARL) and the probability of rejecting the null hypothesis of equal proportions, we recommend the control chart using value-p, or equivalently, the control chart processing using chi square p-value.Keywords: control chart, multinomial distribución, homogeneity test, p-value.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Books on the topic ""Chi ha paura"

1

Mario, Portanova, ed. Chi ha paura dei Cinesi? BUR, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Capanna, E. Chi ha paura di Darwin? Ibis, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Musatti, Cesare. Chi ha paura del lupo cattivo? 2nd ed. Editori Riuniti, 1997.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Chi ha paura del lupo cattivo? Editori riuniti, 1987.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Edoardo, Fleischner, and Targia Emilio, eds. Chi ha paura di Beppe Grillo? Selene, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

author, Berlucchi Giovanni, ed. Neurofobia: Chi ha paura del cervello? Raffaello Cortina Editore, 2013.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Zanzucchi, Michele. L'Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani. Città nuova, 2015.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Antoni, Alberto De. Chi ha paura del lupo cattivo?: Sulle origini dell'Europa. Qu.A.S.A.R.s.r.l., 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Farnetti, Monica. Chi ha paura di Grazia Deledda?: Traduzione, ricezione, comparazione. Iacobelli, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Fiorentin, Graziella. Chi ha paura dell'uomo nero?: Il romanzo dell'esodo istriano. Mursia, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Book chapters on the topic ""Chi ha paura"

1

Satolli, Roberto. "Multidisciplinarietà in oncologia: chi ha paura del lavoro di squadra?" In Tumori della testa e del collo. Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1806-8_1.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

de Castro, Eduardo Viveiros. "Chi ha paura del lupo ontologico?" In Metamorfosi. La svolta ontologica in antropologia. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvdf0j7v.11.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

"Chi ha paura del burro di arachidi?" In Sai cosa mangi? Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1175-5_33.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Molero Suárez, Luis Guillermo, and Lennis Duvan Gómez García. "Aplicación 3D con Kinect para el entrenamiento en terapias de hombro congelado." In Gamificación y Discapacidad. Una alternativa socialmente responsable. Volumen III. Fondo Editorial Universitario Servando Garcés de la Universidad Politécnica Territorial de Falcón Alonso Gamero / Alianza de Investigadores Internacionales S.A.S., 2021. http://dx.doi.org/10.47212/gamificacioniii2021.5.

Full text
Abstract:
El conocimiento capitalizado sobre entrenamiento y rehabilitación por décadas ha encontrado en la Instrucción Asistida por Computadora (CAI) espacios para recrear procesos fisioterapéuticos a través de métodos no convencionales, alcanzando así óptimos resultados. Un agente innovador de esta evolución es la gamificación, que reúne elementos multimedia y accesorios como el Microsoft Kinect en sistemas intuitivos que aumentan el estímulo del usuario. Ante estas evidencias, la investigación tuvo como propósito desarrollar una aplicación 3D con Kinect para entrenamiento de estudiantes de fisiatría en terapias de hombro congelado. De acuerdo al estudio, la investigación fue de tipo aplicada, transversal y diseño no experimental. Para obtener lo antes expuesto, se analizaron las categorías Gamificación y Kinect y Rehabilitación y Hombro Congelado. El método utilizado fue el Agil State-Gate de Cooper, (2016) en sus primeras cuatro fases: Idea, Caso de negocio, Desarrollo y Prueba. Finalmente, como resultado luego de aplicar la prueba de usabilidad SUS (Brooke, 1996) en la versión Beta, se logró un coeficiente de 93, valor que muestra una experiencia de usuario positiva, concluyendo, la importancia de seguir convocando esfuerzos en el despliegue de estas soluciones en pro de la calidad de vida y la salud.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic ""Chi ha paura"

1

Naranjo Serrano, Mónica Gabriela, Rafael Antonio Trujillo Rodríguez, and Nathalie Melissa Velástegui Ricaurte. "Núcleos urbanos consolidados en proceso de abandono. El caso del Centro Histórico de Quito." In ISUF-h 2019 - CIUDAD COMPACTA VERSUS CIUDAD DIFUSA. Editorial Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/isufh2019.2019.9666.

Full text
Abstract:
El objeto de este artículo es estudiar el abandono del centro histórico de Quito (CHQ). Este territorio, que posee características sociales, culturales, naturales y patrimoniales únicas, ha entrado en un proceso de decrecimiento demográfico, contrario a la tendencia de la urbe, a pesar de ser una de las zonas más compactas y con mayor consolidación urbana en la ciudad. La historia demuestra que este proceso no siempre fue así. Por el contrario, los barrios que conforman el CHQ se mantuvieron, por mucho tiempo, como los más poblados de la ciudad. Sin embargo, entrada la década de los 70s y con un nuevo modelo de planificación urbana, cambió radicalmente la dinámica del sector. Los procesos urbanos y la transformación socio-económica han propiciado un decrecimiento poblacional, aún cuando la capacidad residencial es sumamemnte alta. Esto, a su vez, ha provocado la subutilización de suelo urbano, reemplazando usos formales por otros informales y de bajo impacto. En este artículo se presenta, en primera instancia, un estudio comparativo del proceso evolutivo de la mancha urbana de Quito contrastado con los índices de incremento demográfico. A continuación, se realiza un análisis de las posibles causas que han obligado a los habitantes del CHQ a abandonarlo y, finalmente, se proponen algunas estrategias para revertitr este proceso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Naranjo Serrano, Mónica Gabriela, Rafael Antonio Trujillo Rodríguez, and Nathalie Melissa Velástegui Ricaurte. "Núcleos urbanos consolidados en proceso de abandono. El caso del Centro Histórico de Quito." In ISUF-h 2019 - CIUDAD COMPACTA VERSUS CIUDAD DIFUSA. Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/isufh2019.2020.9666.

Full text
Abstract:
El objeto de este artículo es estudiar el abandono del centro histórico de Quito (CHQ). Este territorio, que posee características sociales, culturales, naturales y patrimoniales únicas, ha entrado en un proceso de decrecimiento demográfico, contrario a la tendencia de la urbe, a pesar de ser una de las zonas más compactas y con mayor consolidación urbana en la ciudad. La historia demuestra que este proceso no siempre fue así. Por el contrario, los barrios que conforman el CHQ se mantuvieron, por mucho tiempo, como los más poblados de la ciudad. Sin embargo, entrada la década de los 70s y con un nuevo modelo de planificación urbana, cambió radicalmente la dinámica del sector. Los procesos urbanos y la transformación socio-económica han propiciado un decrecimiento poblacional, aún cuando la capacidad residencial es sumamemnte alta. Esto, a su vez, ha provocado la subutilización de suelo urbano, reemplazando usos formales por otros informales y de bajo impacto. En este artículo se presenta, en primera instancia, un estudio comparativo del proceso evolutivo de la mancha urbana de Quito contrastado con los índices de incremento demográfico. A continuación, se realiza un análisis de las posibles causas que han obligado a los habitantes del CHQ a abandonarlo y, finalmente, se proponen algunas estrategias para revertitr este proceso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Gonzalez-Bañales, Dora Luz, and Abel Olivas Martínez. "Asociación entre el nivel de competencias digitales docentes y variables socio demográficas en docentes de educación media superior." In INNODOCT 2020. Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/inn2020.2020.11827.

Full text
Abstract:
La incorporación de diversas herramientas tecnológicas en el sector educativo en todos los niveles, ha planteado en años recientes nuevos retos para los docentes, dentro de estos las denominadas Competencias Digitales Docentes (CDD) que implican que el docente sea capaz de utilizar la tecnología para mejorar y transformar las prácticas docentes, así como pensar críticamente acerca del por qué, cómo y cuándo aprender nuevos aspectos relacionados con la tecnología y el proceso de enseñanza-aprendizaje. Los resultados que se presentan en este trabajo analizan la asociación entre la autopercepción del nivel de CDD (niveles: principiante, medio, experto y transformador) con variables sociodemográficas (género, edad, años de experiencia docente y grado de estudios). El encuadre metodológico es cuantitativo, no experimental y transversal. El instrumento utilizado se aplicó a 197 docentes de educación media superior en una región del Norte de México, y se diseñó a partir de la adaptación de estándares de Tecnologías de Información y Comunicación (TIC) para docentes del International Society for Technology in Education (ISTE) y del modelo de Krumsvik, así como algunos atributos referentes al uso de las TIC que marca el acuerdo 447 de la Reforma Integral de Educación Media Superior (RIEMS) de México. Se utilizó la prueba de Chi-Cuadrado para analizar la asociación entre variables. Los resultados estadísticos sugieren que existe una asociación entre las CDD con las variables género, edad y experiencia docente (medida en años de servicio); la asociación no se presenta con el grado máximo de estudios.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Cevallos Trujillo, Byron, Valeria Fárez Román, and María Fernanda Acosta. "La experiencia de la Chakra, como ambiente de aprendizaje, en el Centro de Educación Infantil de Innovación UNAE." In IN-RED 2019: V Congreso de Innovación Educativa y Docencia en Red. Editorial Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/inred2019.2019.10388.

Full text
Abstract:
La chakra es el espacio agrícola ancestral, con un tipo de cultivo asociado, propio de la región andina, proveniente de los pueblos kichwas/quechuas, que propicia la construcción del conocimiento desde los saberes colectivos (Arévalo, 2017). Esta experiencia transdisciplinaria de innovación plantea a la chakra escolar, como un ambiente de aprendizaje colaborativo intercultural y como núcleo pedagógico articulador, en las interacciones de la Universidad Nacional de Educación (UNAE), el Centro de Educación Infantil (CEI) de innovación anexo a la UNAE, la familia y la comunidad circundante. En esta comunicación presentamos los distintos contextos en los que hemos tejido esta propuesta, los procesos educativos ejecutados por la comunidad de aprendizaje dentro del CEI y las acciones pedagógicas que hemos realizado desde la docencia en la UNAE. La experiencia, ha generado un aprendizaje vivencial significativo para las y los diferentes actores que participan de su cuidado, a través del intercambio de saberes y la creación de vínculos entre ellas, ellos y a su vez con el entorno natural.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography