Dissertations / Theses on the topic 'Cicliche'
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DI, PUMPO GIANLUCA. "Liquefazione in Colonna Risonante e Taglio Torsionale Ciclico: caratteristiche e confronti con i risultati di prove Triassiali Cicliche." Doctoral thesis, Università di Siena, 2019. http://hdl.handle.net/11365/1073668.
Full textPastore, Dora. "Estensioni cicliche ed estensioni ciclotomiche di campi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4619/.
Full textDe, Nigris Stefano. "Prove cicliche di trazione e aderenza su muretti in laterizio rinforzati con FRCM." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Find full textOmbra, Lisa. "Comportamento meccanico del collegamento in fondazione di pilastri prefabbricati soggetti ad azioni cicliche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2017/.
Full textMaggiore, Federico. "Progettazione di un set-up sperimentale innovativo per prove cicliche a taglio su pannelli in muratura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Find full textBallestrazzi, Francesco. "Valutazione numerica delle prestazioni meccaniche di un set-up sperimentale innovativo per prove cicliche su pannelli in muratura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Find full textBartolotti, Giulia. "Permutazioni come prodotti di cicli." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19256/.
Full textFARANO, DORA. "Sviluppo di un sistema di casseratura prefinito con membrana elastica e con dissipatori a nastro viscoelastici, e verifica del comportamento dissipativo del tamponamento sotto l'azione di forzanti cicliche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/242191.
Full textLucaioli, Marco. "Product Lifecycle Management. Fasi, sviluppo e peculiarità del caso Bosch Rexroth." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Find full textGiorgi, Paolo. "Valutazione numerica e sperimentale della performance sismica di edifici in c.a. a bassa duttilita. Edifici a nucleo e a soletta piena." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423525.
Full textIl presente lavoro di tesi affronta lo studio e la valutazione della performance sismica di due tipologie particolari di edifici in C.A. a bassa capacità dissipativa, per i quali mancano in letteratura studi sufficientemente approfonditi e dati sperimentali adeguati. Nello specifico si tratta degli edifici detti "a nucleo", appartenenti alla categoria degli edifici torsionalmente deformabili, e degli edifici a telaio con soletta piena bidirezionale. Gli edifici a nucleo sono caratterizzati da una bassa rigidezza torsionale che, unita molte volte a una spiccata irregolarità in pianta dovuta all'eccentricità del nucleo stesso, comporta un'accentuata deformazione torsionale per effetto delle azioni sismiche. Questo genera grandi spostamenti e deformazioni nel lato più flessibile, mentre l'azione sismica, in termini di forze, è assorbita quasi interamente dal nucleo di C.A., cui viene affidata tutta la duttilità strutturale e la capacità di dissipare energia mediante deformazioni plastiche. Per gli edifici a soletta piena le criticità sono rappresentate dai nodi soletta-pilastro, in cui si hanno grandi concentrazioni sia di momenti flettenti sia di sforzi taglianti che possono portare a delle rotture improvvise di natura fragile per taglio-punzonamento. Queste due tipologie edilizie hanno pertanto in comune la bassa capacità dissipativa dovuta ad una limitata duttilità strutturale, che si traduce in valori bassi del fattore di struttura 'q' che gli viene attribuito nelle norme antisismiche. Dopo una breve Introduzione in cui vengono descritte le principali caratteristiche degli edifici trattati, nonchè una valutazione dello stato dell'arte e della situazione normativa attuale, la Parte 1 della tesi si dedica allo studio dei metodi di analisi statica non lineare (metodi di pushover) per la valutazione sismica degli edifici sia regolari sia irregolari (pushover evoluti) quali sono gli edifici a nucleo in esame. Tale lavoro ha portato a proporre una miglioria al metodo di pushover N1, tale da renderlo del tutto equivalente al metodo N2 di comprovata validità . Quindi ci si è dedicati allo studio e alla valutazione sismica delle due tipologie di edifici in esame mediante analisi non lineari e prove sperimentali. L'importanza assunta dalle analisi non lineari per il raggiungimento degli obiettivi del presente lavoro di tesi, ha reso indispensabile un'estensiva attività preliminare di validazione dello strumento numerico adottato, ampiamente documentata nella Parte 2, attraverso la riproduzione di tests sperimentali e risultati analitici attesi. Nella Parte 3 lo studio degli edifici a nucleo è stato infatti affrontato mediante analisi dinamiche non lineari finalizzate alla valutazione numerica del fattore di struttura 'q'. Come caso studio si sono indagati edifici esistenti progettati per i soli carichi gravitazionali, al variare dell'eccentricità e della rigidezza torsionale del nucleo, tenendo in conto gli effetti dovuti all'ingobbamento contrastato. Nella Parte 4 è stato invece affrontato lo studio degli edifici a soletta piena bidirezionale per i quali il quadro normativo in materia sismica risulta ancora ampiamente deficitario. Nello specifico si sono progettati e realizzati dei tests sperimentali finalizzati alla valutazione della duttilità intrinseca dei nodi di bordo soletta-pilastro confezionati sia con calcestruzzo ordinario sia con calcestruzzo innovativo fibrorinforzato. Allo studio sperimentale è seguita una prima fase di modellazione numerica. Lo studio qui riportato su questo argomento è ancora lungi dall'essere esaustivo e si presta ad ulteriori futuri approfondimenti
DI, GRAVINA LUCA MARIA. "Some questions about the Möbius function of finite linear groups." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/371474.
Full textThe Möbius function of locally finite partially ordered sets is a classical tool in enumerative combinatorics. It is a generalization of the number-theoretic Möbius function and it has several applications in group theory, from the Euler characteristic of subgroup complexes to algebraic aspects of cellular automata. In the first part of the thesis, we recall some basic notions about the order structures which are related to the Möbius function, and we present its main properties, such as the Möbius inversion formula and Crapo's theorems. Moreover, we investigate some relevant connections with group-theoretical topics to motivate our interest in the Möbius function of finite linear groups. In the second part, we work on these groups to obtain information about their Möbius function, and our original results are useful to compute it if we know the structure of some special subspace lattices related to subgroups. We study in detail the case of distributive subspace lattices. Then we show an example of a subgroup in the general linear group, such that the subspace lattice associated to the subgroup is non-distributive. In this way, we see that our arguments can also be applied to different situations, under certain conditions. In the last part of the thesis, we connect the previously obtained results to an open question about finitely generated profinite groups and finite almost-simple groups, introducing an original approach to the problem. Although we do not completely answer to this last question, we get some useful partial results.
ROSSETTI, FABRIZIO. "Technological Innovations Applied to the Winemaking Tradition." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263710.
Full textThe use of modern technologies applied to material and methodologies typical of the winemaking tradition are investigated in this work. The analyzes performed would like to provide helpful insights for extending the knowledge about the changing occurring in wine. Especially, this PhD thesis investigates three different aspects of winemaking: I) The impact of the type of container used during and after the fermentation: the study focused on the comparison between Chardonnay wines obtained with earthenware amphorae and wooden containers. The results showed that in-amphorae wine had a peculiar phenolic, volatile and sensory profile. This discovery allowed differentiating wine obtained through earthenware amphorae from wine made in wooden containers and provided knowledge for the possible development of a new Chardonnay wine-style obtained through earthenware amphorae. II) The influence of the type of stopper during the storage in bottle: the investigation concerned the comparison between wines closed with a new type of stopper made of microgranule cork without glue addition and wines closed with conventional cork-based stoppers. The phenolic, volatile and sensory profile were monitored during a bottle storage period of 12 months. The results of the analysis highlight the dominant influence of the storage time over the type of stopper on the wine composition. However, the comparison between different types of stoppers allowed a better comprehension of their influence on the final product. III) The binding of cyclic and non-cyclic proanthocyanidins (PACs) to potassium and calcium ions, which affect the chemico-physical stability of wines: novel cyclic proanthocyanidins recently discovered in wine, are investigated in the chemical properties to evaluate their impact on the colloidal stability of wine. The binding to these metals appeared to be influenced not only by the number of monomer units, but also by the conformation assumed by the molecules.
Serrano, Rosemberg Pereira. "Extensões cubicas ciclicas." [s.n.], 2003. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/306893.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Matematica, Estatistica e Computação Cientifica
Made available in DSpace on 2018-08-03T04:25:06Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Serrano_RosembergPereira_M.pdf: 297765 bytes, checksum: 91fab6654f062303c4601daacf7fc408 (MD5) Previous issue date: 2003
Mestrado
Mestre em Matemática
Siqueira, Rogério Monteiro de. "Codigos esfericos com simetrias ciclicas." [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/306615.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Matematica, Estatistica e Computação Cientifica
Made available in DSpace on 2018-08-06T14:39:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Siqueira_RogerioMonteirode_D.pdf: 1994309 bytes, checksum: 7735d63966bc2d9b5c84ccac989c3289 (MD5) Previous issue date: 2006
Resumo: Códigos esféricos euclidianos com simetrias são órbitas finitas de grupos de matrizes ortogonais. Tais códigos são também conhecidos como códigos de grupo. Neste trabalho, os códigos de grupo comutativo em dimensão par são caracterizados sobre toros planos, subvariedades da esfera. Em particular, se o grupo de matrizes for cíclico, o código gerado está contido em um nó que se enrola em um tora. Se a dimensão for ímpar, todo código de grupo comutativo mora em anti-primas cujas bases estão contidas em dois toros planos. Tal caracterização permitiu a construção de limitantes para a cardinalidade destas constelações de pontos em termos da distância mínima destes códigos e da densidade de empacotamento de um reticulado associado. Utilizando o método de Biglieri e Elia, que procura o vetor inicial cujo respectivo código de grupo cíclico tem a melhor distância mínima, apresentamos também os melhores códigos de grupo cíclico em dimensão quatro até 100 pontos
Abstract: Euclidean spherical codes with symmetries are orbits of finite orthogonal matrix groups. These codes are also known as group codes. ln this work, the commutative group codes in even dimensions are viewed on flat tori, which are submanifolds of the sphere. Also, if the matrix group is cyclic, the generated code lies on a knot which wraps around a torus. If the dimension is odd, every commutative group code lies on an anti-prism whose bases are contained in two flat tori. This interpretation lead us to build upper bounds for the cardinality of these constellations involving their minimum distance and the packing density of an associated lattice. Using a method by Biglieri and Elia, which searchs the initial vector for a cyclic group in order to achieve the best minimum distance, we also present the best cyclic group codes in dimension four up to 100 points
Doutorado
Matematica
Doutor em Matemática
MANESCHY, JOSE E. "Integral-J para carregamentos ciclicos." reponame:Repositório Institucional do IPEN, 1998. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10703.
Full textMade available in DSpace on 2014-10-09T13:56:42Z (GMT). No. of bitstreams: 1 06170.pdf: 3620725 bytes, checksum: 20c306e1c39ebb9a11fa8090fb30a119 (MD5)
Tese (Doutoramento)
IPEN/T
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN/CNEN-SP
Rinaldi, Luca. "Codici ciclici e basi di Gröbner." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8714/.
Full textLavelha, Antonio Carlos. "Analise de sistemas multifilas com multiplos servidores ciclicos." [s.n.], 1991. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/260853.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadualde Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica
Made available in DSpace on 2018-07-14T01:19:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Lavelha_AntonioCarlos_D.pdf: 7758159 bytes, checksum: 4bb434ed9080b593a72e49198406c04e (MD5) Previous issue date: 1991
Resumo: Consideramos modelos de sistemas com múltiplos nós servidos ciclicamente por vários servidores idênticos. Em cada nó há uma fila de transmissão e uma fila de recepção. Usuários chegam nas filas de transmissão dos nós de acordo com um processo Poissoniano. Após o atendimento em um nó de origem, um usuário deve ser encaminhado à fila de recepção de um nó de destino. Um nó pode utilizar no máximo um servidor em um dado instante. Os processos de caminhada dos servidores pelos nós e os processos de serviço são supostos gerais. Esses modelos são apropriados para a avaliação de desempenho de uma ampla classe de redes de interligação de processadores. Desenvolvemos um modelo analítico aproximado e um modelo de simulação para a obtenção do tempo médio dos usuários em uma fila de transmissão. O modelo analítico trata sistemas simétricos ou assimétricos com filas de capacidade infinita, servidores operando no modo repetição no caso de bloqueio do nó de destino e com serviço l-limitado. O enfoque utilizado é o da agregação dos servidores em um único servidor equivalente. O modelo é uma extensão ao caso multi-servidor do modelo de Hashida e Ohara relativo a servidor em férias e serviço não exaustivo. O tempo de ciclo do servidor equivalente é calculado através de dois métodos distintos. No primeiro método, nós utilizamos uma equivalência entre as taxas de serviço e caminhada do servidor equivalente e dos servidores originais. No segundo método, o tempo de ciclo é a superposição dos tempos de ciclo condicionais dos servidores originais, análogo ao método proposto por Kuehn, estendendo-se aqui ao caso multi-servidor. É desenvolvida uma expressão fechada para a transformada de Stieltjes-Laplace da distribuição do tempo de espera dos usuários em fila. O modelo de simulação é a eventos discretos e trata sistemas multi-servidores simétricos ou assimétricos, com serviço exaustivo, limitado, com barreira ou não exaustivo, e filas com capacidade finita ou infinita; os servidores operam com escalonamento do tipo repetição ou espera no caso de bloqueio do nó de destino. Ele é utilizado para propósitos de validação do modelo analítico. Extensões dos modelos e aplicações à avaliação de desempenho de redes de processadores, incluindo a rede do sistema de comutação brasileiro TRÓPICO, são consideradas
Abstract: We consider models af systems with multiple nodes served cyclically by a number of identical servers. At each node there is one transmiting queue and one receiving queue. Customer arrival processes in the transmiting queues are Poissonian. After the service at a transmiting queue of a node is completed, the customer must be directed to a receiving queue of another node. A node cannot use more than one server at the same time. The walking and service times are general. These models are appropriate for the performance evaluation of a wide class of networks of processors. We developed one approximate analytical model and one simulation model for the evaluation of the mean waiting time at each transmiting queue. The analytical model deals with symmetric or asymmetric systems with infinite capacity queues. Blocking at the receiveing queues is considered, with servers working in the repeated mode and l-limited service. The approach is to aggregate the servers in one equivalent server. The model is an extension to the multiserver case of the model of Hashida e Ohara. We utilize two methods for the evaluation of the cycle time of the equivalent server. In the first method, we suppose an equivalence between the service and walk rates of the equivalent server and the correspondent of the original servers. In the second method, the analysis uses the conditional cycle times, that is analogous to the method proposed by Kuehn, extended here for the multiserver case. We present a closed expression for the Laplace-Stieltjes transform of the delay distribution at each queue. The simulation model is an event discrete type and it deals with multiserver symmetric or asymmetric systems with exhaustive, limiting, gating or nonexhaustive service, and finite or infinite queue capacity. The servers work at a repeat or wait mode. It is used to validate the analytical model. Some extensions of the models and applications in the performance evaluation of networks of processors, such as the network of the brazilian switching system TRÓPICO, are considered.
Doutorado
Doutor em Engenharia Elétrica
Lorenzetti, Raquel. "Metodo de quantificação de nucleotideos por HPLC-MS/MS e avaliação da atividade de analogos de sildenafil sobre fosfodiesterase." [s.n.], 2007. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/309493.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Ciencias Medicas
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Resumo: No presente trabalho foi padronizado um novo método para a dosagem da atividade de fosfodiesterase in vitro, por HPLC-MS/MS. Este novo método conseguiu apresentar exatidão, precisão, sensibilidade e rapidez nas análises; monitorando os nucleotídeos (AMP, GMP, AMPc e GMPc). O desenvolvimento de novos fármacos derivados de um protótipo aponta para a obtenção de moléculas com um melhor perfil farmacocinético ou uma melhor relação estrutura-atividade. Atualmente o sildenafil é considerado o principal fármaco para o tratamento de disfunção erétil. Neste trabalho, avaliaram-se novos compostos denominados análogos de sildenafil (carbonato de lodenafil, dímero uréia e dímero uretana). Os análogos foram analisados quanto à atividade em PDE5 e agregação plaquetária humana, in vitro. Foi determinada a estabilidade destes compostos, em meio ácido e plasma humano, in vitro, além de seus possíveis metabólitos em microssomas e hepatócitos de rato in vitro, e os seus parâmetros farmacocinéticos via intravenosa e oral, em cão, in vivo. Os resultados mostraram que os análogos de sildenafil inibem a atividade de PDE e não inibem a agregação plaquetária do mesmo modo que o sildenafil in vitro, no entanto potencializam a ação do doador de NO (SNP). Os análogos de sildenafil foram estáveis em meio ácido e em plasma humano. No ensaio de metabolização, os dímeros uréia e uretana não foram metabolizados, entretanto o carbonato de lodenafil foi metabolizado principalmente em lodenafil, in vitro. O carbonato de lodenafil é rapidamente biotransformado em lodenafil, após administração v.i. e v.o. em cão. Concluiu-se que este trabalho apresenta um novo método de dosagem de PDEs e uma nova perspectiva terapêutica para a disfunção erétil, representada pelo carbonato de lodenafil, o qual inibe concentração-dependente a atividade de PDE5
Abstract: In the present work a new method for the dosage of the activity of phosphodiesterase was standardized in vitro, for HPLC-MS/MS. This new method obtained to present exactness, precision, sensitivity, and rapidity in the analyses; monitoring the nucleotides (AMP, GMP, cAMP and cGMP). The development of new drug derived from an archetype points with respect to the molecule attainment with one better pharmacokinetic profile or one better relation structure-activity. Currently the sildenafil is considered the main drug for the treatment of erectile dysfunction. In this work, we evaluate new analogous called composites of sildenafil (carbonate of lodenafil, dimer urea and dimer uretana). The analogous ones had been analyzed how much the activity in PDE5 and platelet aggregation human being, in vitro. The stability of these composites was determined, in human acid way and plasma, in vitro, beyond its possible metabolites in microsomes and hepatocytes of rat in vitro, and its pharmacokinetic profile after intravenous and oral, in dog, in vivo. The results had shown that the analogous of sildenafil inhibit the activity of PDE and they do not inhibit the platelet aggregation in a similar way that the sildenafil in vitro, however potencializam the action of the giver of NO (SNP). The analogous ones of sildenafil are presented steady in human acid way and plasma. In the metabolization assay, metabolization of dimer urea and dimer uretana was not observed, however the lodenafil carbonate was metabolizado mainly in lodenafil, in vitro. The lodenafil carbonate quickly is biotransformation in lodenafil, after administration v.i. and v.o. in dog. We conclude that this work presents a new method for analyze activity of PDEs and a new therapeutically perspective for the erectile dysfunction, represented for lodenafil carbonate, which inhibits concentration-dependent the activity of PDE5
Doutorado
Doutor em Farmacologia
Mari, Massimiliano. "Produzione di idrogeno mediante reforming ciclico dell'etanolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4338/.
Full textCordini, Jucilei. "Determinação do erro ciclico em distanciometros eletronicos." reponame:Repositório Institucional da UFPR, 1991. http://hdl.handle.net/1884/37187.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Federal do Paraná
Resumo: A calibração completa de um IMED envolve várias determinações de erros sistemáticos, cujos valores se modificam em função do uso constante e envelhecimento do equipamento. Parte desta calibração destina-se à determinação do erro cíclico em laboratório, normalmente conduzida sobre uma Linha de Teste. Este trabalho foi orientado no sentido de implementar e tornar operacional a Linha de Teste da UFPr , afim de adequá-la à seus propósitos e se transformar num instrumento útil para pós-graduandos, pesquisadores e usuários. Dentre os trabalhos executados e melhorias introduzidas à Linha de Teste, destaca-se a implantação de cinco sistemas refletores (espelhos) que possibilita a obtenção de distâncias superiores a 100 metros. Seis instrumentos de MED foram testados utilizando-se 03 e 05 espelhos normais, num total de 12 testes realizados; dois testes adicionais com espelhos frontais foram também realizados. Os resultados são apresentados e comprovam a eficiência do método e a praticidade do procedimento adotado.
Abstract: The complete calibration of a EDMI implicate in many determinations of systematic errors, whose values modify as a function of the constant use and the aging of the equipment. Part of this calibration is for determination of the cyclic error in laboratory, normally carried out over a Test Line. This work was oriented in the meaning of to implement and at turning operational the Test Line of the UFPr, with the aim to adapt it to its purpose and at turning it a useful instrument to post-graduate, researchers and users. Among the work carried out and the improvement introduced to the Test Line, it must be distinguished the implantation of five reflector systems (mirrors) that make possible to obtain distances over a hundred meters. Six EDMI instruments were tested by the use of three and five normal mirrors making a total of twelve realized tests; two supplementary tests with frontal mirror were also realized. The results are show and they confirm the efficiency of the method used and the practicality of the procedure adopted.
Azevedo, Luiz Fabricio da Silva. "Sintese de um analogo ciclico da esfingosina." [s.n.], 2008. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/249857.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
Made available in DSpace on 2018-08-11T11:57:03Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Azevedo_LuizFabriciodaSilva_M.pdf: 1610950 bytes, checksum: 7d31330e73f1ffeb923f119448edcc2f (MD5) Previous issue date: 2008
Resumo: Esfingolipídios são compostos naturais que apresentam uma miríade de atividades biológicas conhecidas. A esfingosina é o exemplo mais representativo desta classe de compostos. Este trabalho está relacionado com a síntese de um análogo cíclico da esfingosina. A primeira parte esteve relacionada com a preparação do hidroxilactol F. Inicialmente o enecarbamato B foi preparado a partir da 2-pirrolidinona A através de 2 metodologias; a mais eficiente realizada em "one-pot" com rendimento global de 60%. A funcionalização da dupla endociclica do enecarbamato B foi efetuada com sucesso a partir da reação de cicloadição do tipo [2+2] com dicloroceteno. Esta reação levou a formação da a, a-diclorobutanona C em excelente rendimento (90%). A remoção dos cloros de C com um liga de Zn/Cu em uma solução metanóica de NH4Cl, levou a obtenção da ciclobutanona D em moderado rendimento (50%). A irradiação ultravioleta na presença de ácido acético, seguida pela substituição do grupamento acetil, com BF3-OEt2, pelo grupamento tiofenol, e finalmente a eliminação em meio básico sob refluxo, forneceu o diidrofurano E em bom rendimento global (4 etapas em 53 %). A reação de diidroxilação do diidrofurano E com OsO4 realizada em bom rendimento (87%) completou a sintese do hidroxilactol F. A segunda parte deste trabalho esteve realizada com os estudos visandose à síntese de um análogo cíclico da esfingosina. A melhor rota encontrada foi a reação do hidroxilactol F com [Ph3PCH3]+Br- que levou a obtenção da olefina desejada em baixo rendimento. A reação de metátese com 1-octadeceno, realizada em bom rendimento (80%) e a desproteção de G com Et3SiH e CF3CO2H alcançada em bom rendimento (89%), completaram a síntese do composto. A síntese convergente do análogo cíclico da esfingosina, partindo-se da 2- pirrolidinona A foi alcançada em 14 etapas e com rendimento global de 14%
Abstract: Sphingosine are natural compounds that bear multiple known biological activities. The sphingosine molecule is representative of this class of biological compounds. The present study is related to the synthesis of a new cyclic analogue of sphingosine. The first part of this dissertation was focused on the synthesis of the hydroxy lactol F. The synthesis began with distinct methodologies: The most efficient one was realized by a ¿one-pot¿ procedure to provide the enecarbamate B in 60% overall yield. The endocyclic double bond funcionalization of B was performed with sucess employing a [2+2] cycloaddition reaction with dichloroketene. This reaction yielded the corresponding a,a-dichlorocyclobutanone C in excellent yields (90%). The removal of the chlorine atoms of C was carried out using a Zn/Cu alloy in a methanol solution of NH4Cl, to give the cyclobutanone D in moderate yieelds (50%). Ultraviolet irradiation of D in the presence of acetic acid, followed by replacement of the acethyl group by thiophenol, promoted by BF3-OEt2, and elimination in basic medium under reflux, provided the dihydrofuran intermediate E in good overall yields (53% over 4 steps). Finally, stereoselective dihydroxylation of E with OsO4 furnished the hydroxylactol F in 87% yield. In the second part of this dissertation we focused on the synthesis of the cyclic analogue of sphingosine. The best route examined involved the olefination of the intermediate hydrolactol F wiht [Ph3PCH3]+Br- to provide the desired trans olefin in low yields. Olefin metathesis of this olefin with 1-octadecene gave intermediate G in a good yield of 80%. Next, the Boc protected olefin G was deprotected with Et3SiH and CF3CO2H to provide the desired cyclic analogue of sphingosine in 89% yield. The stereocontrolled total synthesis of this new cyclic analogue of sphingosine was accomplished from 2-pyrrolidinone A in 11 steps with an overall yield of 14%
Mestrado
Quimica Organica
Mestre em Química
BRASIL, GUTEMBERG HESPANHA. "BAYESIAN DYNAMIC MODELLING THE CICLICAL COMPONENT IN STRUCTURAL MODEL FORMULATION." PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO, 1989. http://www.maxwell.vrac.puc-rio.br/Busca_etds.php?strSecao=resultado&nrSeq=8611@1.
Full textModelos estruturais para séries temporais vêm sendo bastante utilizados ultimamente e, adotam, basicamente, a mesma idéia da decomposição clássica de uma série temporal em seus componentes não-observáveis: tendência, sazonalidade, cíclica e irregular; para a componente cíclica, em particular, que é modelada por uma senóide a amortecida, existem apenas soluções no contexto da Estatística Clássica Harvey (1985). Neste trabalho discutimos extensivamente a solução Bayesiana para o modelo, tornando completamente estocástico a componente ciclo e obtendo um algoritmo para a estimação seqüencial dos parâmetros. A natureza não linear do problema é tratada pelos Modelos Dinâmicos Bayesianos; West e Harrison (1986).
The structural models for time series, so much in use today make use of the well know idea of decomposing a time series into its unobserved components of trend, seasonal, cycle and noise. The cyclical component in particular, which uses a damped sine wave to describe its moviment, has a clear solution available already in computer packages on the Classica framework of Harvey (1985). In this thesis we present a Bayesian solution to the cyclical component modelled by the same damped sine wave. The frequency and the damping factor, regarded as hyperparameters on the Classical solution are now incorporated to the system state vector and estimated by a sequential procedure. Finally, the non-linear nature of model is elegantly dealt with by the Bayesian Dynamic Models of West and Harrison (1986).
Portugal, Denise Sodero Vinhas. "Estudo e modelagem de job shops ciclicos com jobs distintos." [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/259753.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Conputação
Made available in DSpace on 2018-07-25T01:26:28Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Portugal_DeniseSoderoVinhas_M.pdf: 4601014 bytes, checksum: 6c5d47e08ef85485b21b3c75f560cb1d (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: Um problema de escalonamento cíclico com recursos disjuntivos e múltiplos jobs, denominado job shop cíclico com jobs distintos, é investigado. Para a resolução deste problema duas modelagens em programação inteira mista são adaptadas de modelos encontrados na literatura. Os modelos são implementados no software GAMS. O comportamento dos modelos face a múltiplos variações paramétricas é analisado graficamente. Finalmente a equivalência entre os modelos é mostrada analítica e empiricamente
Abstract: A cyclic scheduling problem with disjunctive resources and multiples jobs called cyclic job-shop with differents jobs is investigated. The adaptation of two models in mixed integer programming, found in the literature, solve the problem. The models are implemented using software GAMS. The behavior of the models in face of multiple parameter variations is shown graphically. Finally the equivalence between models is shown analytically and empirically
Mestrado
Mestre em Engenharia Elétrica
Noronha, Adriana Backx. "Controle de transitorios em escalonamento de job shop ciclico." [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/261071.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-07-26T08:17:13Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Noronha_AdrianaBackx_D.pdf: 6765436 bytes, checksum: 806249b945349323e14da0cfe4e8c2b9 (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: Os problemas encontrados no escalonamento da produção são classificados em diversas categorias, dentre as quais destaca-se o problema de job shop, onde N peças são processadas por M máquinas ou estações de trabalho. Cada peça consiste de um conjunto específico de operações que são processadas de acordo com uma ordem de precedência preestabelecida. Desde que os tempo de processamento das peças nas máquinas sejam fixados e conhecidos a priori e as mesmas peças sejam produzidas repetitivamente tem-se o problema de escalonamento job shop cíclico determinístico estático. Neste caso, uma solução de regime, que corresponde à referência do sistema de produção, pode ser determinada. Porém, o sistema pode estar sujeito a falhas de máquinas, falta de matéria prima ou quaisquer outras situações que podem ocasionar distúrbios na solução de referência. Neste contexto, buscou-se neste trabalho encontrar uma lei de controle, ou seja, uma lei de determinação dos instantes de início de cada peça nos cicIos subsequentes, capaz de restabelecer e manter a solução de referência. A lei de controle é baseada em conceitos da álgebra max-plus, e consiste em determinar os instantes de início das operações a partir dos instantes de início das operações precedentes e de um conjunto de matrizes definido em max-plus. Este conjunto de matrizes deve satisfazer a determinadas propriedades e o principal resultado teórico proposto neste trabalho é a prova de que o uso da lei de controle obtida garantidamente faz o sistema retomar à sua solução de referência. ...Observação: O resumo, na íntegra, poderá ser visualizado no texto completo da tese digital
Abstract: The job shop problem is particularly important among the scheduling problems found in production systems, being characterized by N parts which are processed by M machines or work stations. Each part demands a specific set of operations constrained by strict precedence relations. If the processing times in each machine are determined and known a-priori and the parts are produced repetitively, then the problem is called static deterministic cyclic job shop scheduling. In this case a steady state solution, corresponding to a set point for the production system can be calculated. However, real systems are subjected to perturbations like machine failures, lack of raw material etc., that can affect the steady state solution. In this context, this work is concerned with the determination of a control law i.e. a law for the determination of the starting time of each operation in the subsequent cyc1es such that the set point (reference solution) be restablished and maintaned. The proposed control law is based in max-plus algebra concepts. The starting times of the operations are calculated from the starting times of the preceding operations and from a set of matrices defined in max-plus algebra. This set of matrices must satisfy some specific properties and the main theoretical result of this work is the proof that the proposed control law guarantees the restablishment of the desired steady state functioning. ...Note: The complete abstract is available with the full electronic digital thesis or dissertations
Doutorado
Doutor em Engenharia Elétrica
Sant'Ana, Alvino Alves. "Sobre as extensões cíclicas de grau p de um anel comutativo." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2004. http://hdl.handle.net/10183/125950.
Full textThe objective of the thesis isto describe the Harrison group T(G; R) in the case G is a cyclic group of prime odd order p and R is a ring ( commutative with identity) without a primitive pth root of unity, assuming only that p is regular in R.
Sant'Ana, Alvino Alves. "Sobre as extensões ciclicas de grau p de um anel comutativo." [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/306674.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Matemática, Estatística e Computação Científica
Made available in DSpace on 2018-08-03T23:57:55Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sant'Ana_AlvinoAlves_D.pdf: 490691 bytes, checksum: 96aeea4c8c060050717d64c471c16c8e (MD5) Previous issue date: 2004
Doutorado
Matematica
Doutor em Matemática
Alves, Conceição de Fatima. "Adição diastereosseletiva de nucleofilos de carbono a ions N-aciliminios ciclicos." [s.n.], 1998. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/249258.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
Made available in DSpace on 2018-10-26T16:47:08Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Alves_ConceicaodeFatima_D.pdf: 4566618 bytes, checksum: 5c318427e9dfe255c1929c4e7bad4983 (MD5) Previous issue date: 1998
Doutorado
Souto, Carlos d'Andrade. "Metodos de redução modal em problemas elasto-acusticos ciclico simetricos." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/265162.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-08-05T04:07:44Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Souto_Carlosd'Andrade_D.pdf: 10416734 bytes, checksum: 002d9b3eec5201986dcb26153a06af7f (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: Neste trabalho é desenvolvido um método modal de resolução para modelos de elementos finitos aplicados em problemas dinâmicos elasto - acústicos cíclico simétricos. O método combina a teoria de propagação de ondas em sistemas cíclico - simétricos com o método de subestruturaçãocom interfaces- fixas de Craig Bampton e foi desenvolvido originalmente para estruturas e sistemas hidroelásticos, sendo extendido aqui para o caso elasto - acústico.Um programa de elementos finitos escrito em C++ utilizando a filosofia da programação orientada a objetos desenvolvido no Departamento de Mecânica Computacional foi utilizado para realizar as implementações computacionais. Como pré-processador foi utilizado o ANSYS também utilizado no pós-processamento, juntamente com o MATLAB. Foram adotadas como variáveis deslocamentos para o domínio estrutural e potencial de deslocamentos para o domínio fluido. Foi implementada a resolução de problemas multidomínios (estrutura, fluido e interface) onde a interface é um domínio puramente geométrico. Também são analisados métodos de redução modal e subestruturação para sistemas fluido - estrutura sendo proposto um método de redução modal simétrica para problemas elasto - acústicos. Diversos exemplos numéricos são analisados e os resultados são comparados com soluções numéricas dos modelos completos obtidas por meio do ANSYS
Abstract: ln this work a modal method to perform eigenanalysis of elastoacoustic cyclic - symmetric systems by the finite element method is developed. The method combines component mode synthesis and wave propagation in cyclic symmetric domains was originally developed to structural and hydroelastic systems and is now extended to the elastoacoustic problem. A C++ object oriented finite element code developed by the Computational Mechanics Department was used on the computational implementation. ANSYS was used on pre-processing work and MATLAB and ANSYS were used to post-process the results. Displacements and potential of displacements were choosen as variables for the structure and the fluid respectively, leading to a symmetric coupled system. Using a multi-domain approach, the structure and fluid domains are necessarily coupled by the interface, a geometric domain. Modal reduction and substructuring methods for elastoacoustic problems were also investigated and a symmetric modal reduction is proposed. Some numerical examples were analyzed and the results are compared to analytical solutions andANSYS results
Doutorado
Mecanica dos Sólidos e Projeto Mecanico
Doutor em Engenharia Mecânica
Winter, Eduardo. "Estudo do comportamento eletroquimico de aminas biogenicas na presença de carboxilatos utilizando eletrodo de gota pendente de mercurio." [s.n.], 2003. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/249414.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
Made available in DSpace on 2018-08-03T18:14:20Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Winter_Eduardo_M.pdf: 5365181 bytes, checksum: 84032878570ec5b4614bd23baf5bc494 (MD5) Previous issue date: 2003
Mestrado
Leandro, Gideon Villar. "Sintese de controladores para transitorios em escalonamento de job shop ciclico." [s.n.], 2000. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/261067.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-07-26T21:57:22Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Leandro_GideonVillar_D.pdf: 8639322 bytes, checksum: 2bf5337188258b5c6331adab6d09f81a (MD5) Previous issue date: 2000
Resumo: Um escalonamento cíclico é uma seqüência de tarefas realizadas num conjunto de máquinas e repetido indefinidamente. O escalonamento cíclico aparece em problemas de job shop em que vários produtos tem taxas de demanda equivalentes com tempo e custo de setup insignificantes. Parte-se da premissa que uma solução cíclica de regime é conhecida, e que perturbações tais como quebra de máquina, falta de matéria prima, etc, desviam o sistema de sua solução de regime. Propõe-se neste contexto, um procedimento sistemático para a síntese de controladores on-line que atuem no sistema perturbado com o objetivo de levá-lo de volta a sua solução de regime. A lei de controle é especificada numa álgebra não usual denominada álgebra max-plus, e tem por objetivo determinar os instantes de início dos jobs nos ciclos subsequentes à extinção de uma eventual perturbação. Será mostrado utilizando-se esta lei de controle, que a solução converge para a solução de regime depois de um número finito de iterações
Abstract: A cyclic scheduling is a sequence of tasks, infinitely repeated by a set of machines. Cyclic scheduling arises in job-shop problems whenever several products are regularly produced at the same rate, with setup cost and time negletable. A steady-state solution for this problem is assumed to be known. We also assume that the system is subject to disturbances (e.g. machine failures, lack of material etc.) and their effect drives the system away from the steady-state. This work proposes a systematic procedure for real-time, feedback controller synthesis whose main task is to reject disturbances, that is, to drive the system back to its steady-state operation. The controllers derived by the synthesis procedure act on the system by determining the starting times of the next tasks. The control law is developed within a max-plus algebra framework and is shown to be stable, that is, after a finite number of iterations, the system returns to steady-state
Doutorado
Doutor em Engenharia Elétrica
Rescaldani, M. "RIDOTTA ATTIVITA' DEL SISTEMA OSSIDO NITRICO/GMP CICLICO PIASTRINICO NELL'IPERALDOSTERONISMO PRIMARIO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217624.
Full textPenze, Zelmann Strobe 1975. "Subcodigos multiniveis de bloco definidos a partir de codigos ciclicos sobre campos Zq." [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/261600.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica
Made available in DSpace on 2018-07-25T11:40:29Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Penze_ZelmannStrobe_M.pdf: 3064541 bytes, checksum: 4448c52f538aa1d8b9be62416682b228 (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: Nesta tese apresentamos uma técnica de obtenção de subcódigos de bloco multiníveis, sendo neste caso obtidos a partir de uma matriz geradora de códigos cíc1icos definidos sobre campo Zq. No processo de codificação m bits b = (b1,b2,...,bm) de informação originados de uma fonte binária são mapeados em 2m símbolos de uma modulação q-PSK, onde q é um número primo maior que 2m. Para esquemas de modulações codificadas 5-PSK, 7-PSK, 11-PSK e 13-PSK apresentaremos algumas tabelas de subcódigos de bloco sobre campos Zq obtidos a partir de códigos cíc1icos. É proposto também um algoritmo de decodificação que se utiliza das características cíclicas dos subcódigos, sendo aqui apresentado um exemplo
Abstract: This work presents a class of multilevel block subcodes derived from a cyclic code over the field over Zq. In The encoding process, m information bits b =(b1, b2,..,bm) originated from a binary source are mapped into one of 2m symbols of a q-PSK modulation where q is a prime number greater than 2m. A decoding algorithm which makes use of the cyclic features of the subcodes is also presented.
Mestrado
Mestre em Engenharia Elétrica
Nunes, Liliane Magalhães. "Termoquimica da troca ionica e intercalação de aminas ciclicas em fosfatos de titanio." [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/250085.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
Made available in DSpace on 2018-07-25T19:34:26Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Nunes_LilianeMagalhaes_D.pdf: 2132760 bytes, checksum: a16e0b1a2df1d1eb7cfbdc78347c04cb (MD5) Previous issue date: 1999
Doutorado
Cruz, Tersio Guilherme de Souza 1967. "Leis de escala e dimensão fractal em filmes finos : microscopia de força atômica e técnicas eletroquímicas." [s.n.], 2002. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/277274.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Fisica "Gleb Wataghin"
Made available in DSpace on 2018-08-02T17:16:55Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Cruz_TersioGuilhermedeSouza_D.pdf: 4975457 bytes, checksum: 8f57bf9863b1fc8d2636bd50af6dad03 (MD5) Previous issue date: 2002
Resumo: Neste trabalho, a morfologia da superfície de filmes finos de NiOx e MoOx depositados por pulverização catódica foi estudada através da técnica de microscopia de força atômica e por técnicas eletroquímicas (voltametria cíclica e espectroscopia de impedância eletroquímica). Em cada técnica, a caracterização da superfície foi feita por meio de sua dimensão fractal, usando-se o conceito de leis de escala. Os resultados da microscopia de força atômica mostraram que os filmes apresentam uma morfologia granular, típica de superfícies depositadas por esta técnica. Para todas as amostras foram obtidos dois valores para a dimensão fractal, indicando duas dinâmicas de crescimento distintas: uma global, relacionada à distribuição dos grãos na superfície da amostra e outra local, associada à distribuição existente no topo de cada grão. Resultados semelhantes foram obtidos por voltametria cíclica e impedância eletroquímica. Por voltametria cíclica, a dinâmica de crescimento local é evidenciada em altas velocidades de varredura, enquanto que o regime global é associado à medidas em baixas velocidades de varredura. A faixa de freqüência escolhida nos experimentos de espectroscopia de impedância eletroquímica foi compatível com as estruturas menores da superfície (regime local). Em todos os casos, os valores da dimensão fractal encontrados estão em boa concordância
Abstract: In this work, the surface morphology of NiOx and MoOx thin films deposited by r.f. sputtering was studied by atomic force microscopy and electrochemical techniques (cyclic voltammetry and electrochemical impedance spectroscopy). For each technique, the surface characterization was done by the fractal dimension, using the concept of scaling laws. The results of atomic force microscopy showed a typical grain morphology, characteristic of r.f. sputtered films. For all samples, two fractal dimension values were obtained, indicating two distinct growth dynamics: a global one, corresponding to the distribution of the grains at the surface, and a local one, associated to the morphology at the top of each grain. Similar results were obtained by cyclic voltammetry and electrochemical impedance spectroscopy. In the first technique, local scaling regimes are sensed at high scan rates and global scaling regimes corresponds to measurements performed at low scan rates. The selected frequency range for the electrochemical impedance spectroscopy measurements allowed to sense the smallest structures (local regime). In all cases, the calculated fractal dimension values are in excellent agreement
Doutorado
Física
Doutor em Ciências
Maureira, Palomera Sebastián Ignacio. "Respuesta Ciclica de Arena de Relaves en un Amplio Rango de Presiones." Tesis, Universidad de Chile, 2012. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/102752.
Full textTassinari, Giuseppe. "Analisi numerica non-lineare di un pilastro prefabbricato sottoposto ad azione ciclica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3261/.
Full textSampaio, Ingrid Araujo. "Codigos ciclicos sobre aneis locais e suas relações com a transformada discreta de Fourier." [s.n.], 2007. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/259782.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
Made available in DSpace on 2018-08-09T21:06:53Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sampaio_IngridAraujo_M.pdf: 836393 bytes, checksum: c88f5bde14a891b8579e6d9dca463a95 (MD5) Previous issue date: 2007
Resumo: Neste trabalho apresentamos algumas relações existentes entre codigos c'clicos e a transformada discreta de Fourier ambos sobre aneis locais. Para isso, 'e necessario a identificação do grupo das unidades associado a cada um dos anéis considerados. Como consequencia, codigos ciclicos sobre tais aneis podem ser construidos. Em seguida, construimos geradores de sequencias atravees dos registros de deslocamento com realimentação linear (LFSR), a partir dos polinomios geradores, cujos coeficientes pertencem a um corpo finito e a um anel comutativo finito local com identidade. Finalmente, realizamos a transformada discreta de Fourier por meio do polinomio gerador dos codigos ciclicos sobre aneis locais
Abstract: In this research we present some existing relationships between cyclic codes and discrete Fourier transform both local rings. For this, it is necessary to identify the groups of unit associated with each corresponding local ring. As a consequence, cyclic codes over these rings may be constructed. Next, we construct sequence generators by use of linear feedback shift register (LFSR), from generator polynomials whose coefficients belong either to finite field or to a local finite commutative ring with identity. Finally, the discrete Fourier transform is realized by use of the generator polynomial of cyclic codes over local rings
Mestrado
Telecomunicações e Telemática
Mestre em Engenharia Elétrica
Andricopulo, Adriano Defini. "Sintese de compostos N-aril e N-Alquilarilimidicos ciclicos : correlação estrutura quimica-atividade biologica." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 1996. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/76551.
Full textMade available in DSpace on 2012-10-16T11:23:29Z (GMT). No. of bitstreams: 0Bitstream added on 2016-01-08T20:39:33Z : No. of bitstreams: 1 105638.pdf: 2462681 bytes, checksum: a697c1f2ea461461986f329f34032081 (MD5)
Estudos anteriores realizados em nossos laboratórios com várias imidas cíclicas, análogas ao alcalóide natural Filantimida, o qual foi isolado de Phyllantus sellowianus apresentando atividade antiespasmódica e antibacteriana, permitiram a importante avaliação das atividades farmacológicas e biológicas deste tipo de substâncias. Neste trabalho descreve-se a síntese de compostos N-aril e N-alquilarilimídicos cíclicos, como: 3,4-dicloro-N-aril e N-alquilarilmaleimidas, 3-cloro-4-substituídas-N-aril e N-alquilarilmaleimidas, N-arilnaftalimidas, bis-N-aril e N-alquilarilnaftalimidas. As sínteses descritas levaram a compostos com bons rendimentos. Estes compostos foram identificados através de ressonância magnética nuclear de 1H, espectroscopia no infravermelho e espectrometria de massa. Os compostos obtidos demonstraram pronunciada atividade analgésica, sendo que todos os compostos testados no modelo de contorções abdominais causadas pelo ácido acético 0,6 % foram mais eficazes que a aspirina e o paracetamol. Algumas dicloromaleimidas e seus derivados apresentararn importante atividade antibacteriana. As várias modificações estruturais das dicloromaleimidas possibilitaram a aplicação do Método de Topliss, assim como, a determinação de fatores estruturais importantes relacionados com a atividade biológica dos mesmos.
Pascucci, Elia. "Prototipazione rapida di un bioreattore per la deformazione ciclica uniassiale di campioni biologici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Find full textVictorino, Igor Ricardo de Souza. "Otimização de um reator industrial de produção de alcool ciclico utilizando algoritmos geneticos." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/267417.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Quimica
Made available in DSpace on 2018-08-05T16:58:49Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Victorino_IgorRicardodeSouza_D.pdf: 14787602 bytes, checksum: 301a75422a3abe39a4a0cf4033a18eae (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: Nas últimas décadas, com o aumento da competitividade do mercado mundial (redução de custos, preços, aumento da produtividade e eficiência dos processos produtivos), houve um grande interesse em aperfeiçoar e otimizar os diversos processos de variadas plantas químicas existentes. Várias técnicas clássicas de otimização vêm sendo utilizadas para tal objetivo, mas muitas dessas se tornaram ineficientes principalmente quando a complexidade do problema vem se tornando cada vez maior, onde várias questões são abordadas como: número elevado de variáveis dos processos, a não linearidade dos modelos, que fornecem inúmeras soluções possíveis, mas não resolvendo os casos de interesse ou não sendo as ideais. Como alternativa uma nova classe de algoritmos, os chamados algoritmos genéticos (uma categoria dos algoritmos evolucionários) vêm aparecendo e sendo aplicados em diversos casos de otimização, atingindo grande popularidade nos últimos anos. Os AGs têm apresentado grande potencialidade e habilidade para resolver problemas de otimização de grande complexidade em diversos campos, incluindo a Engenharia Química. Neste trabalho o principal objetivo é utilizar esta técnica (dos AGs) em um exemplo relacionado a um reator industrial de produção de Álcool Cíclico (AC) otimizando parâmetros operacionais. O Álcool Cíclico é uma importante matéria-prima na produção de nylon tendo grande interesse comercial. A intenção é mostrar que a técnica é adequada para maximização da produção de AC, obtendo bons resultados com melhoramentos dos parâmetros operacionais (redução de catalisador, redução da temperatura do processo e/ou redução das correntes totais de refrigerante), além de se atentar para as questões ambientais como controle de reagentes não reagidos com extrema toxidade. Os resultados são promissores mostrando o aumento do desempenho do processo (aumento considerável na produção do AC) com alterações dos parâmetros operacionais analisados. Esses resultados são excelentes mostrando alto desempenho na produtividade de AC (aumento considerável na produção de AC) com alterações nos parâmetros operacionais analisados. Esses resultados evidenciam que esta nova técnica utilizada é muito promissora e de grande aplicabilidade, não somente para equipamentos individuais, como esse estudo, mas em processos inteiros, podendo ser representados por modelos confiáveis, além de poderem ser aplicados em tempo real, através do controle, manutenção ou melhoria do processo produtivo
Abstract: In the last decades, with the increase of the competitiveness of the world market (reduction of costs, prices, increase of the productivity and efficiency of the productive processes) there was a great interest in to improve and to optimize the several processes of chemical industries. Several optimization classic techniques have been used with that aim, but many of those techniques are not efficientf, mainly when the complexity of the problem is very larger, where several subjects are approached as: high number of variables of the processes, the non-linearity of the models, that supply several possible solutions, therefore not solving the interest cases. As alternative, a new class algorithms, denominated of genetic algorithms (a evolutionary algorithms category) being applied in several optimization cases, reaching great popularity in the last years. The Genetic Algorithms (GAs) have presented great potentiality and ability to solve complex optimization problems in several fields, including the Chemical Engineering. In this work, the main objective is to use this technique (GAs) in an example related to a Cyclic Alcohol (CA) production industrial reactor, optimizing some important operational parameters. The Cyclic Alcohol is an important material for the nylon, of great commercial interest. The interest of this work is to show that the genetic algorithms technique can be useful to CA production maximization, obtaining good results with improvements of the operational parameters (catalyst reduction, reduction of the temperature of the process and/or reduction of the total cooling fluid). Some cares should be considered, mainly when reactants emissions (main reactant) happen in high concentrations causing damages to the environmental, needing to control these emissions because high toxicity. The results are excellent, showing high performance in the CA productivity (considerable increase CA production) with changes in operational parameters analyzed. Those results evidence that this new technique is very promising and great applicability, not only for individual equipments, as this study case (production reactor), but in complete and complex processes that can be represented by a reliable model besides to be applicable in real time, through control, maintenance and improvement of the production process
Doutorado
Desenvolvimento de Processos Químicos
Doutor em Engenharia Química
Schiumarini, Stefano. "Comportamento ciclico di pannelli in calcestruzzo realizzati con blocchi cassero il legno cemento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3973/.
Full textVenneri, Cesare Daniele. "Sintesi stereoselettiva mediata da enzimi di analoghi lineari e ciclici dell'acido Ÿ- amminobutirrico." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3517.
Full textE’ stata sviluppata una sintesi enantioselettiva facile e rapida di una serie di analoghi del GABA beta-sostituiti e beta,beta’-disostituiti potenzialmente utili, a partire da precursori gamma-nitro esterei racemi facilmente disponibili, attraverso la loro risoluzione cinetica enzimatica. L'applicazione della procedura descritta al substrato che reca in posizione beta il raggruppamento isobutilico consente di ottenere il composto terapeuticamente utile (S)-(+)-Pregabalina e la sua controparte enantiomerica; la medesima strategia sintetica applicata al substrato beta,beta’-disostituito con i gruppi metile e isobutile conduce all’analogo tetrasostituito della stessa Pregabalina, mentre il substrato recante in beta,beta’ il gruppo 3-metilcicloesile permette l’ottenimento di un analogo chirale della Gabapentina (Neurontin®) e del suo enantiomero. L’interesse verso la sintesi di gamma-amminoacidi beta,beta’-sostituiti risiede non solo nella potenziale attività biologica dei composti target, analoghi chirali della Gabapentina, ma è anche in relazione al problema sintetico connesso con l’ottenimento di composti chirali in cui l’atomo di carbonio asimmetrico è quaternario. I risultati ottenuti sono di notevole interesse anche alla luce della nota riluttanza delle comuni idrolasi a riconoscere e trasformare substrati in cui il centro chirale adiacente alla funzione idrolizzabile è completamente sostituito. La medesima procedura rappresenta inoltre una strategia sintetica alternativa per acidi 2-alchilsuccinici otticamente attivi, che possono essere così ottenuti in condizioni relativamente blande. Infatti la trasformazione di un nitrocomposto primario in un acido carbossilico, nota come reazione di Victor Meyer, richiede condizioni drastiche, cioè trattamento a riflusso con acidi minerali, oppure laboriose procedure di sintesi. Gli acidi succinici, oltre a manifestare varie attività a livello biologico, sono utili intermedi sintetici per importanti building blocks omochirali come beta-lattami, beta- e gamma-lattoni, succinimidi, anidridi succiniche. Nell’ambito della sintesi degli analoghi del GABA beta,beta’-sostituiti, inoltre, parallelamente al lavoro con gli enzimi è stata sviluppata un’addizione coniugata diretta e altamente enantioselettiva di un nitroalcano ad un’aldeide alfa,beta-insatura usando difenilprolinol silil etere come organocatalizzatore, per ottenere un intermedio prontamente convertito nell’amminoacido target. Questa concisa, pratica ed efficiente procedura sintetica si ritiene possa trovare ampia applicabilità nella sintesi stereoselettiva di altri composti recanti un carbonio quaternario chirale, di difficile ottenimento, e, in particolare, di altri gamma-amminoacidi beta,beta-dialchilati enantiopuri di interesse chimico e farmaceutico. Si presenta infine un’efficiente sintesi dell’acido 2-carbossi-3-pirrolidinacetico, gamma-amminoacido conformazionalmente costretto e importante agonista del recettore NMDA (N-metil-D-aspartato) che costituisce lo scheletro degli acidi kainici, dotati, fra le varie azioni biologiche, di attività neuroeccitatoria. La strategia sintetica proposta conduce ad elevati eccessi enantiomerici e rese soddisfacenti.
XXII Ciclo
1981
GRAVINA, Bruna. "IL SISTEMA ADENILIL CICLASI/AMP CICLICO NELLA REGOLAZIONE DELLE FUNZIONI DEL TROFOBLASTO UMANO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2389214.
Full textMorawski, Franciele de Matos. "Materiais mesoporosos a base de sílica titânia e sua aplicação como sensores e biossensores eletroquímicos para a determinação de compostos fenólicos." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2017. http://hdl.handle.net/10183/179626.
Full textIn this work silica/titania materials were synthetized by sol-gel method by using different ratios of inorganic precursors and the obtained materials were applied as electrochemical sensors and biosensors. The materials were characterized using different techniques aiming to evaluate the textural, morphological and structural properties. The electrochemical behavior of the silica/titania materials was evaluated by Cyclic Voltammetry that allows estimating the optimum amount of titania in the resultant material. The electrochemical behavior guided the choice for developing modified materials containing magnetite particles (SiTiMPs-Ty) and gold nanoparticles (SiTi30- Au). After to achieve the best electrochemical conditions of pH and the best atmosphere, the resultant materials were applied in the development of modified carbon paste electrodes (CPE). The SiTi30-Au CPE and SiTiMPs-Ty CPE were applied in simultaneous electrochemical analysis of phenolic compounds by using differential pulse voltammetry (DPV) and square wave voltammetry (SWV). It was also evaluated the electrochemical response of these modified CPEs in interferences analysis The modified CPE/SiTi30-Au showed a linear response between peak current intensity and concentrations of dopamine and norepinephrine in a range from 50 to 400 mol L-1 and its linear response was also observed in simultaneous analysis of these compounds. The limits of detection were estimated as 0.35 mol L-1 and 0.57 mol L-1 for norepinephrine and dopamine, respectively. The modified SiTiMPs-Ty/CPE was used for simultaneous electrochemical determination of catechol and epinephrine presenting a linear response in a range from 40 to 380 μmol.L-1 and the limits of detection were 3.32 μmol L-1 for catechol and 1.65 μmol L-1 for epinephrine. Both electrodes presented a good reproducibility with relative standard deviations of 5.86% and 6.87% for SiTiMPs-Ty/CPE and SiTi30-Au/CPE, respectively. Therefore, the modified silica/titania CPEs obtained in this work showed a good electrochemical response in electrochemical simultaneous determination of phenolic compounds presenting low limits of detection and great sensitivities in the presence of the studied analytes.
Proença-Ferreira, Renata 1980. "Investigação de adesão plaquetaria na anemia falciforme e o papel dos nucleotideos ciclicos nesta adesão." [s.n.], 2009. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/311505.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Ciencias Medicas
Made available in DSpace on 2018-08-14T12:14:33Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Proenca-Ferreira_Renata_M.pdf: 950238 bytes, checksum: 21ee0800d218d95b35b72ea1eeaab7e3 (MD5) Previous issue date: 2009
Resumo: Anemia falciforme (AF) é uma doença causada por uma mutação de ponto, que resulta na formação de hemoglobina S (HbS). A polimerização de HbS desoxigenada resulta na deformação, enrijecimento e fragilização das células vermelhas, anemia hemolítica e eventos vasos-oclusivos, principal causa de morbidade nos pacientes com AF. A adesão anormal das células brancas e vermelhas ao endotélio diminui o fluxo de sangue na circulação micro-vascular, principal fator envolvido na vaso-oclusão. O objetivo deste trabalho foi comparar as propriedades adesivas de plaquetas de indivíduos sadios (AA) com as plaquetas de pacientes com AF (SS) e em terapia com hidroxiuréia (HU), e quais moléculas de adesão e sinalização estão envolvidas nesta adesão. A adesão basal de plaquetas ao fibrinogênio (FB) do grupo de pacientes SS foi significativamente maior em relação às plaquetas AA, entretanto, as plaquetas de pacientes SSHU mostraram uma adesão similar às plaquetas AA. As plaquetas AA, SS e SSHU quando estimuladas com trombina (TB), apresentaram uma adesão significativamente maior em relação às suas adesões basais. Por outro lado, não houve diferenças significativas entre as adesões basais das plaquetas AA, SS e SSHU ao colágeno como ligante. A citometria de fluxo foi utilizada para comparar a expressão e ativação das principais moléculas de adesão nestas plaquetas, e identificou-se um aumento de expressão da integrina aIIbß3 na sua conformação de ativação, na superfície das plaquetas SS, em relação às plaquetas AA e SSHU. A molécula P-selectina (CD62P) foi encontrada com maior expressão também na superfície das plaquetas SS. Ensaios de adesão utilizando anticorpos específicos para as moléculas de adesão indicaram um possível papel para a integrina aIIbß3 na adesão de plaquetas ao FB. O AMPc é um importante inibidor de ativação plaquetária, e os níveis intraplaquetários de adenosina manofosfato cíclica (AMPc) das plaquetas SS foram significativamente menores em relação às plaquetas AA e SSHU. A co-incubação das plaquetas com TB reduziu significativamente os níveis de AMPc nas plaquetas AA, e SSHU, e nas plaquetas SS essa redução não foi significativa. Além disso, foi interessante notar que os níveis de hemoglobina fetal (HbF) em pacientes SS e SSHU apresentaram uma significativa correlação com os níveis de AMPc. Em relação aos níveis intraplaquetários de guanosina monofosfato cíclica (GMPc), importante inibidor de agregação plaquetária, das plaquetas AA, SS e SSHU não houve diferenças estatisticamente significativas, entretanto com estímulo de trombina houve um aumento significativo de GMPc nas plaquetas AA. A incubação das plaquetas com o cilostazol (inibidor específico da fosfodiesterase 3A, PDE3A) levou a uma redução da adesão de plaquetas SS, e sugere-se que as plaquetas SS possuem a atividade de fosforilação da PDE3A aumentada, e esteja relacionada com a degradação de AMPc nessas plaquetas. Além disso, dados indicam que as vias de sinalização dependentes de PKA, PKG e PKC não estão envolvidas na adesão alterada das plaquetas SS. A atividade funcional nos ensaios com agregação plaquetária de pacientes com AF está alterada, mas será necessário que novos experimentos sejam realizados para maiores conclusões. Os resultados sugerem que as plaquetas de pacientes AF circulam num estado ativado e que elas possuem maior capacidade de aderirem às proteínas que podem ser encontradas na matriz extracelular (MEC) e na superfície da parede vascular. Esta adesão aumentada está associada com os níveis diminuídos de AMPc intraplaquetários e ativação da integrina aIIbß3. Estas mesmas alterações parecem ser revertidas nos pacientes em uso de HU. Resultados sugerem que as plaquetas podem ter um papel importante no processo de vaso-oclusão. Quando estão ativadas, estas plaquetas servem como fonte importante para mediadores inflamatórios que, por sua vez, podem levar à exacerbação da inflamação e ativação celular no local.
Abstract: Sickle cell disease (SCD) is caused by a point mutation that results in the formation of Hemoglobin S (HbS). The polymerization of deoxygenated HbS causes deformation of red cells, which then adopt a sickle shape and become rigid and fragile. Hemolytic anemia and vaso-occlusive events are the main cause of morbidity in SCD; abnormal adhesion of white and red cells to the endothelium decreases the blood flow in the microcirculation and appears to be the main factor involved in vaso-occlusion. The objective of this study was to compare the adhesive properties of platelets from healthy individuals (AA platelets) with those of platelets from SCD patients (SS platelets) and from patients on HU therapy (SSHU platelets), as well as the adhesion molecules and signaling pathways that may be involved in this adhesion. The basal adhesion of SS platelets to fibrinogen (FB) was significantly higher than that of AA platelets; in contrast, SSHU platelets demonstrated a similar adhesion to that of AA platelets. Platelets from AA, SS and SSHU individuals, when stimulated with thrombin (TB), all presented significantly higher adhesions when compared with their basal adhesions. In contrast, there were no significant differences between the adhesions of AA, SS and SSHU platelets when collagen was used as a ligand. Flow cytometry was utilized to compare the expression and activation of the main adhesion molecules on AA, SS and SSHU platelets and identified a significantly higher expression of the ?IIb?3 integrin in its activated conformation on the surface of the SS platelets, in relation to the AA and SSHU. Expression of the P-selectin adhesion molecule (CD62P) was also found to be increased on the surface of SSHU platelets. Adhesion assays utilizing specific antibodies for the activated ?IIb?3 and P-selectin indicated a possible role for the ?IIb?3 integrin in the adhesion of platelets to FB. The cyclic nucleotide, cyclic adenosine monophosphate (cAMP) is an important inhibitor of platelet aggregation. Intraplatelet levels of cAMP were found to be significantly lower in SS platelets compared to AA and SSHU platelets. Co-incubation of platelets with TB significantly reduced levels of cAMP in the AA and SSHU platelets, but in SS platelets this decrease was not significant. Interestingly, levels of fetal hemoglobin (HbF) in SCD patients (both SS and SSHU) were found to correlate significantly with levels of platelet AMPc. With regard to intraplatelet levels of cyclic guanosine monophosphate (cGMP), there were no significant differences found between AA, SS and SSHU platelets, however following a TB stimulus AA platelets demonstrated a significant increase in intracellular cGMP. Phosphodiesterase 3A (PDE3A) is the main cyclic nucleotide hydrolyzing enzyme in platelets. Incubation of SS platelets, but not AA or SSHU platelets, with cilostazol (specific inhibitor of PDE3A) resulted in a significant reduction in their adhesion to FB, suggesting that PDE3A activity in SS platelets may be activated and that augmentation of cAMP is capable of reverting increased SS platelet adhesion. Additional experiments indicate that Protein kinase A (PKA), PKG and PKC dependent signaling pathways are not involved in the altered adhesion of SS platelets. The functional activity of SS platelets was found to be altered in platelet aggregation assays, however further experiments are required to draw conclusions from these data. Results of this study suggest that platelets from SCD individuals circulate in an activated state and that they present a greater ability to adhere to proteins that may be encountered on the vessel wall. This augmented adhesion is associated with decreased levels of intraplatelet cAMP and activation of the ?IIb?3 integrin. These alterations appear to be reversed in patients on HU therapy. Results suggest that platelets may have an important role in the vaso-occlusive process.When activated these cells are an important source of inflammatory mediators that may, in turn, result in an exacerbation of cellular activation at the vaso-occlusive site.
Mestrado
Ciencias Basicas
Mestre em Clinica Medica
Vassoi, Andrea. "Reforming dell'etanolo con processo ciclico: studio della reattività di ossidi misti con struttura spinello." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9313/.
Full textLucchi, Maicol. "Calibrazione e confronto di modelli isteretici per il comportamento ciclico di pilastri in c.a." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1695/.
Full textGhinassi, Giulia. "Studio di catalizzatori a base di ferriti miste per il reforming ciclico del metanolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2389/.
Full textRossi, Federico. "Modelli di predizione numerica di evoluzione di difetti in materiali metallici sotto carichi ciclici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6341/.
Full textOrtellato, Gomez Zelada Luis Antonio. "Sintese e reações de alguns compostos ciclicos de tres membros com complexos de metais de transição." [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/249532.
Full textTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Quimica
Made available in DSpace on 2018-08-03T23:44:34Z (GMT). No. of bitstreams: 1 OrtellatoGomezZelada_LuisAntonio_D.pdf: 13084914 bytes, checksum: 3ae54c0851bd26239fe83a6e24d58c48 (MD5) Previous issue date: 2004
Resumo: Com o objetivo de estudar a reatividade de alguns compostos ciclopropânicos frente a determinados complexos de metais de transição do grupo d, sintetizaram-se os a-cloro-a-(ciclo-propiliden)acetatos de metila 1a e 1b, os alquinilciclopropanos 2a-i e a 3-ciclopropil-2H-azirina 3a. Foram estudadas reações destes compostos ciclopropânicos com complexos organometálicos da família do níquel, onde os complexos foram empregados tanto como reagentes quanto como catalisadores. Observou-se nestas reações, que os metilenociclopropanos 1a e 1b não apresentavam boa reatividade frente aos complexos empregados. Uma exceção foi o Ni(cod)2 com o qual formou produtos insolúveis que decompunham sem fundir, dificultando sua análise. A baixa reatividade deste tipo de compostos ciclopropânicos foi atribuída à presença de grupos retiradores de elétrons ligados à ligação dupla C=C, bem como ao impedimento estético. Os alquinilciclopropanos mostraram-se muito reativos com o complexo (h-ciclopentadienil)bis(etileno)cobalto(I) 32, tanto em reações com quantidades catalíticas como estequiométricas, levando à formação de complexos intermediários de reação catalítica bem como de produtos da ciclotrimerização e ciclocotrimerização catalítica, neste último caso, em presença de benzonitrila. Estes produtos consistiram em compostos benzênicos e piridínicos polissubstituídos, bem como em alguns complexos estáveis do tipo (h-ciclopentadienil)(h-ciclobutadienotetrassubstituído)cobalto(I). Constatou-se nestas reações, que o rendimento dos produtos formados diminuía com o aumento do tamanho dos grupos substituintes nos acetilenos 2a-i empregados, o que aponta para a existência de impedimento estético por parte destes grupos na aproximação desses ligantes ao metal do catalisador. A reação da 3-ciclopropil-2H-azirina 3a com o dicloreto de paládiobis(benzonitrila) 23 levou à formação do complexo 57a, que teve a abertura anelar da azirina complexada estudada em diferentes condições, ocorrendo a formação de diferentes complexos e da pirazina 63a. Esta pirazina teve um de seus anéis ciclopropânicos aberto somente quando tratado com o ácido trifluormetanossulfônico a refluxo em tolueno. Em nenhuma outra reação estudada foi observada a abertura do anel ciclopropânico. Quando reagida com o acetilenodimetildicarboxilato frente ao dicloreto de cobalto hexaidratado, a azirina 3a formou o ciclocotrímero 68a e a pirazina 63a bem como produtos poliméricos. Frente a complexos de molibdênio e níquel, observou-se a ciclocodimerização e formação de pirróis polissubstituídos.
Abstract: With the aim of studying the reactivity of some cyclopropane derivatives with respect to certain transition metal complexes of the d group, the a-chlorine-a-(cyclopropiliden)-methyl acetates 1a and 1b, the alquinilcyclopropanes 2a-i and the 3-cyclopropil-2H-azirine 3a were synthesized. Reactions of these cyclopropanes with organometalic complexes of the nickel family, where the complexes were used both as reagents and catalysts, were studied. In these reactions, the metylenecyclopropanes 1a and 1b didn't show good reactivity with respect to the complexes investigated. An exception is Ni(cod)2 which formed rather insoluble and non-melting products, difficult to analyze. The low reactivity of this type of cyclopropanes was attributed to the presence of electron withdrawing groups linked to the C=C double bond, as weIl as to steric hindrance. It was shown that alquinylcyclopropanes react well with the (h-cyclopentadienyl)bis(etyIene)cobalt(I) 32, both in catalytic or in stoichiometric amounts, Ieading to the formation of intermediate complexes as well as of products of the catalytic cyclotrimerization and cyclocotrimerization, the later in the presence of benzonitrile. These products consisted of polysubstituted benzenic and piridinic compounds, as well as some stabIe complexes of (h-cyclopentadienyl)(h-tetrasubstituted cyclobutadierie )cobalt(I) type. It was verified, that the yield of the products decreased with increasing the size of the substituent groups at the acetylenes 2a-i, which supports that steric hindrance difficults the approach of those ligands to the metal of the catalyst. The reaction of 3-cyclopropyl-2H-azirine 3a with paIadiumbis(benzonitrile) dichloride 23 leads to the formation of the corresponding complex 57a. The opening of the complexed azirine, studied under different conditions, lead to the formation of different complexes and of the pirazine 63a. This pirazine has one of its cyclopropane rings opened only when refluxed with trifluoromethanesulfonic acid in toluene. CycIopropane ring opening was not observed in the other reactions investigated. When reacted with acetylenedimetyldicarboxylate in the presence of hexahydrated cobalt dicloride, azirine 3a formed the cyclocotrimer 68a and the pirazine 63a as well as polymeric products. In the presence of moIybdenium and nickel complexes, cyclocodimerization and formation of polysubstituted pyrrols was observed.
Doutorado