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Dissertations / Theses on the topic 'Collettività'

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Manzi, Lea, Andrea Leoni, and Chiara Zavatta. "L'Aquila 2010 : quartiere San Silvestro : residenze e luoghi per la collettività." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1652/.

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Abstract:
Il progetto di intervento per la ricostruzione dell’Aquila è il frutto del lavoro sul discusso e attuale tema del terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo, che ha profondamente colpito la città ed il suo territorio. Quest’ultimo è stato l’elemento fondativo da cui partire in fase progettuale, affinchè la memoria possa diventare nuovamente fonte di identità e dove il paesaggio rappresenti un dialogo costante tra passato e presente, dove gli spazi aperti assumano il ruolo di rinnovata struttura generativa. Lo scenario che si prospetta dopo il sisma, mostra come sia forte la necessità di ritornare alla propria città, l’Aquila, attraverso la fruizione di spazi di relazione pubblici quali le piazze, le chiese e gli spazi privati dell’abitazione. L’intervento all’interno del quartiere di San Silvestro in cui si è sviluppato il progetto, rappresenta una realtà molteplice e complessa in cui più elementi interagiscono tra loro. Per questo, il progetto si pone come obiettivo quello di “intrecciare relazioni”, ossia creare legami tra sistemi ed elementi ora disgiunti che, se tra loro connessi, diventano l’occasione per far rivivere la città. La volontà di creare relazioni si è definita attraverso diverse azioni; una di queste è la scelta di intervenire a scala urbana, definendo un nuovo sistema viario che possa svincolare il centro dal percorso congestionato di via Duca degli Abruzzi. L’intervento previsto su macroscala non solo ha l’obbiettivo di tutelare il centro storico dal traffico carrabile, ma privilegia la circolazione pedonale all’interno del quartiere, cercando di restituire una percezione dello spazio a misura d’uomo. Altro aspetto caratterizzante il progetto è la volontà di “ricostruire scene urbane” caratteristiche del centro storico aquilano, consolidando gli spazi di aggregazione già esistenti come piazza san Silvestro e inserendo nuovi spazi di relazione in corrispondenza di porta Branconia, un punto nevralgico del progetto perché congiunge la cinta muraria con il centro storico e con la città all’esterno delle mura. Il progetto prevede che il sistema del verde retrostante sia accessibile attraverso percorsi nel verde che, dal centro, confluiscono sull’asse commerciale di via della Croce Rossa. La definizione della parte più storica del quartiere di San Silvestro avviene attraverso un sistema di nuovi elementi che dialogano con le preesistenze storiche: un complesso di alloggi che si sviluppa nel lotto adiacente la chiesa, secondo la tipologia a schiera, ha un duplice affaccio, su via Duca degli Abruzzi da un lato e su via Sant’Agnese dall’altro; un nuovo museo per la città che si colloca su piazza San Silvestro confrontandosi direttamente con la Chiesa e col palazzo Branconi-Farinosi, rispettandone il ruolo e l’importanza. Nell’area di espansione, limitrofa al già esistente quartiere di San Silvestro, si è cercati di privilegiare la relazione della città col suolo: a tal proposito l’andamento delle curve di livello presenti, dà origine a strade per l’accesso agli alloggi sociali che confluiscono nel verde adiacente le mura della città. L’elemento unificatore di questo nuovo impianto risulta essere dunque il parco pubblico che costeggia le mura, congiungendo piazza S. Silvestro con l’estremità ovest dell’area e con i percorsi pedonali che caratterizzano tutta l’area di progetto trovando la massima espressione in prossimità proprio delle mura storiche. Attraverso queste prime intenzioni progettuali si è cercato di sviluppare un sistema organico e coerente di elementi capaci di dialogare con il contesto circostante e di instaurare nuove relazioni con la città. Se consideriamo le diverse componenti che formano il sistema possiamo evidenziare la presenza di elementi serventi, quali gli spazi aventi funzione pubblica, e di elementi serviti, come le residenze, aventi funzione privata. In particolare, il sistema residenziale, assume uno sviluppo uniforme ed omogeneo all’interno dell’area di intervento articolandosi con differenti connotazioni a seconda del diverso contesto circostante.
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Baldelli, Simona, and Lisa Baldi. "Rigenerazione e collettività: progetto di riqualificazione urbana per l'ex caserma Piave a Padova." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Obiettivo principale del progetto proposto è quello di ricostruire un luogo urbano che si riallaccia alla città, ovvero restituire ad essa un'area che per molto tempo è stata chiusa alla sua vista e alla vita attiva dei suoi abitanti. Il progetto si sviluppa attorno ad un'ampia corte verde mediante operazioni di rigenerazione dell'edificato esistente e costruzioni di nuovi fabbricati urbani. Tema progettuale fondamentale è quello del campus universitario legato alla vita collettiva.
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Grimandi, Chiara. "Individuo e collettività nello smart working: studio di un servizio human centred per il benessere sociale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Spazi Adiacenti è un progetto di design per l'innovazione sociale, che investiga la tematica dello smart working e le sinergie che si possono instaurare tra i lavoratori e le realtà di quartiere. In particolare lo studio si focalizza sulla risorsa spaziale, spesso mancante agli smart worker, proponendo un servizio di condivisione che generi opportunità all’interno del contemporaneo scenario del lavoro smaterializzato su scala di prossimità. Da un lato gli smart worker potranno recarsi in spazi vicini alle proprie abitazioni, dove poter svolgere la professione in maniera adeguata, dall'altro cittadini, associazioni, realtà commerciali o culturali potranno diventare supporter del servizio e cooperare per l'accrescimento dell'economia locale.
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Peluso, Margherita, and Ylli Lamaj. "Incremental housing Progetto di riqualificazione nell'area Walkeshwar a Mumbai." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19523/.

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Abstract:
La città di Mumbai è stata caratterizzata da una costante espansione territoriale e demografica. Questo sviluppo massivo ha portato ad un calo sempre maggiore dell’interesse per tematiche come l’abitare, la tutela del patrimonio architettonico, delle tradizioni e delle condizioni di vita minime. Ciò ha favorito un’edificazione intensiva incontrollata che non ha seguito né i caratteri della città di fondazione né della città coloniale ma delle logiche di natura funzionale, politica e, a volte, speculativa. Il progetto di riqualificazione urbana dell’area Walkeshwar a Mumbai, Incremental Housing, prevede una serie di interventi mirati, che hanno come obiettivo principale il trovare una soluzione stabile e duratura ai problemi di questa grande città in continua espansione. L’analisi dell’area, lo studio della forma urbana e anche delle esigenze della popolazione ci ha portato a preferire determinate soluzioni che rappresentano per noi la miglior scelta in un contesto così complesso e degradato. Si rendeva necessaria una nuova progettazione del waterfront attraverso un innalzamento di quota ma anche l'introduzione di un sistema di “orti galleggianti” necessari per l’autosostentamento degli abitanti. Nell’area residenziale, tenendo conto di aspetti quali la vivibilità, spazi minimi e autocostruzione, si prevede la progettazione di oltre 200 abitazioni oltre a aree destinate al terziario per aumentare le opportunità di lavoro, una scuola e un centro per le arti per garantire un luogo di formazione per tutte le età, edifici per l’accoglienza dei migliaia di pellegrini che ogni anno scelgono Mumbai come meta religiosa, un incremento delle aree verdi per sopperire alla totale mancanza di vegetazione nel quartiere. Il progetto cerca allora di dare una risposta funzionale alle criticità presenti nell'area cercando di rispettare alcune parole-chiave che hanno guidato il progetto: flessibilità, modularità, spazi per la collettività, espansione, waterfront ed economia locale.
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Brighi, Francesca. "L'architettura degli Spazi Indecisi: DEP. ART, luoghi per le arti e la collettivita." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il punto di partenza per l’avvio di questa tesi è stata la scoperta quotidiana di una città dentro la città. Una città che vive parallela a quella che frequentiamo ogni giorno, una città nascosta, che aspetta silenziosa che avvenga la sua trasformazione. Essa è la città composta da tutti gli edifici abbandonati, i vuoti urbani, i residui, le aree dismesse, luoghi dislocati sull’intero territorio nazionale, vittime di una società opulenta che non sa aggiustare ciò che ha rotto. L’analisi fatta non ha preteso di redigere una mappatura completa ed esaustiva di questi luoghi ma è stata l’occasione per riflettere su come sia il loro impatto sul territorio romagnolo, la tendenza che li ha portati a diventar tali e le reali speranze per il loro futuro. In particolare, abbiamo analizzato un’area abbandonata a Forlì, quella su cui insiste l’ex deposito ATR e l’Arena forlivese. L’area strategica, in pozione intermedia tra il tessuto storico e l’espansione extra moenia contenente due edifici, diversi per storia e funzione ma che si trovano a condividere una sorte comune: l’abbandono. Quello che abbiamo voluto ottenere attraverso questo progetto è stato un riciclo degli edifici esistenti e la riqualificazione dell’intero isolato ponendo al centro la dimensione culturale e ricreativa per lo sviluppo del territorio e contro l’abbandono di esso. Vorremmo che attraverso questa analisi e lo svolgimento del progetto si proietti un’occasione sul resto della città perché crediamo che, in questo periodo storico più che mai, sia dallo scarto che possa venire la rinascita urbana.
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GHITTI, CARLA. "LICENZIAMENTI COLLETTIVI E TECNICHE DI CONTROLLO DEL POTERE DATORIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6134.

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Abstract:
La tesi affronta il tema delle tecniche di controllo del potere datoriale nelle procedure di riduzione del personale, con l’intento di verificare se la legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero) abbia inciso sul controllo individuale-giudiziale e su quello collettivo-sindacale. Nel primo capitolo si illustrano le ragioni per cui la verifica giudiziale sulla giustificazione dei licenziamenti collettivi, già doverosa alla luce della legge n. 223 del 1991, rimanga essenziale nel quadro della riforma Fornero, pur in considerazione dell'impatto provocato dal nuovo regime sanzionatorio sulle concrete modalità di attuazione di questo accertamento. Nel secondo capitolo si dimostra perché, sebbene la legge sembri diretta a valorizzare il ruolo del sindacato nella procedura (attribuendo grande rilievo all'accordo sindacale raggiunto nel corso dell'esame congiunto) in realtà riduca fortemente gli spazi di negoziazione collettiva determinando un complessivo indebolimento del ruolo delle oo.ss. a danno dell’effettività del controllo sindacale. Nel terzo capitolo si analizzano gli aspetti più rilevanti della verifica sindacale e giudiziale sui criteri di scelta, che rappresentano uno degli aspetti più delicati della disciplina dei licenziamenti collettivi per la loro diretta ricaduta sulla posizione dei singoli. In conclusione si afferma che solo la piena realizzazione dei due modelli di tutela (individuale e collettiva), in una visione che considera il controllo giudiziale e quello sindacale complementari e non alternativi, sia in grado di assicurare il livello di protezione dei lavoratori voluto dal legislatore del 1991.
The thesis concerns collective redundancies and focuses on the limits that the law and the collective bargaining put to the employer's powers, with specific regard to employer's discretionary during the redundancy procedure, in order to verify whether the law 92/2012 (known as Fornero Reform), affected the judge's control and the trade union. In the first chapter we can find the reasons investigating if the judgemental control over the substantive fairness of collective dismissals, which was already due following the law n. 223/1991, still remains essential in the Fornero reform. In the second chapter it is clarified why, although the reform seems to enhance the role of the trade union in the procedure, in fact it reduces the possibilities of collective bargaining and, as a consequence it weakens the trade union control. The third and last chapter analyzes the most relevant aspects of the criteria to select employees for redundancy from both sides either either judicial and from the trade union side. In the end it is considered that only though a double vision, judicial and union, it is possible to grant a fair protection to the workers as planned from the legislator of 1991.
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Ambu, Alessia. "Modelli dinamici per fenomeni collettivi in fisica dei sistemi complessi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9419/.

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Abstract:
In questo lavoro si parla di un particolare comportamento emergente nei sistemi complessi: il flocking. Dopo aver dato una panoramica generale di come sia stato affrontato finora lo studio della formazione degli stormi, vengono portati come esempio un modello matematico e uno studio empirico particolare, il quale fonda le basi del flocking su un’interazione topologica. Il modello matematico, basato su un’interazione metrica, viene dapprima presentato, cercando di darne una parziale spiegazione tramite le proprietà delle matrici laplaciane, per poi essere testato attraverso delle simulazioni numeriche. Lo studio empirico, invece, viene presentato nei dettagli fornendo risultati e ipotesi atte a spiegarli. Infine prendendo spunto da questi due lavori, nell’ultima parte vengono posti a confronto due modelli, uno metrico e uno topologico, tramite simulazioni al calcolatore. L’esito di queste simulazioni conferma le ipotesi avanzate per spiegare i risultati empirici.
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Cairo, Ilaria <1983&gt. "I rapporti tra contratti collettivi di diverso livello nel settore privato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5461/.

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Abstract:
L’elaborato esamina il tema del concorso e del conflitto tra contratti collettivi di diverso livello nel settore privato. Partendo da un’impostazione complessiva del fenomeno della contrattazione collettiva, oltre che da una riflessione sulla natura e sul ruolo della contrattazione integrativa, il lavoro si propone di individuare un criterio di risoluzione del conflitto. In una prima parte della ricerca sono stati individuati e studiati i modelli di rapporti tra livelli definiti negli accordi interconfederali e nei contratti di categoria. Nello studio della regolamentazione interna al sistema sindacale si è considerato la natura delle relative clausole. Queste ultime hanno valenza obbligatoria e, per tale motivo, non sono idonee a risolvere l’eventuale conflitto tra livelli contrattuali. Si è reso quindi necessario considerare i criteri esterni di risoluzione del conflitto elaborati dalla dottrina e della giurisprudenza. Tra i vari criteri elaborati, ci si è soffermati sul criterio di specialità, sulla sua natura e sulla sua funzione. Più nello specifico, si è ritenuto il principio di specialità un principio generale dell’ordinamento giuridico, applicabile anche al conflitto tra contratti di diverso livello. Alla luce del principio di specialità, si è ricostruito il rapporto tra livelli, anche in ipotesi di contrattazione separata e di negoziazione operante su rinvio legislativo. Infine, nell’ultimo capitolo si è esaminato l’art. 8 della L. 148/2011. Ci si è interrogati sulla compatibilità di tale norma con l’impostazione complessiva del tema del rapporto tra contratti di diverso livello e sui suoi riflessi sulla questione del conflitto.
The thesis examines concurring collective labor agreements in the private sector, in particular it analyzes the question of the conflict arising between two collective labor agreements of different levels. The research moves from a reflection about the nature and the role of company collective agreement to identify a conflict resolution criterion. In the first part of the work, intersectoral and sectoral collective agreements are studied in order to identify models for the relationship between collective labor agreements defined by trade unions and employers' associations. The research also focus on the nature (normative or not) of provisions of collective labor agreements with the scope to understand if the conflict arising between two different levels can be solved pursuant to these provisions. The negative answer leads to analyze external conflict resolution criteria identified by jurisprudence and by doctrine. Among these criteria, a particular reflection is carried out on the one expressed by the latin terms “lex specialis derogat lex generalis”. More precisely, the latter is considered as a general principle of Italian law which is applicable not only in case of conflict arising between two laws, but also in case of conflict arising between two collective labor agreements of different levels. Moving on from this thesis, in the third chapter concurring collective labor agreements is reconstructed, pointing out the phenomenon of separate collective bargaining and the collective bargaining developed on legal provisions. In the end, the research deals with L. 14 september 2011, n. 148, art. 8 , investigating its effects on the question of conflict between two collective agreements.
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FERRARIO, SUSANNA. "LAVORO AUTONOMO E INTERESSI COLLETTIVI: RAPPRESENTANZA, ORGANIZZAZIONE E AZIONE SINDACALE DI TUTELA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/257.

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Abstract:
La ricerca prende avvio dalla ricostruzione dei processi socio-economici che hanno portato alla crisi del modo di produzione taylorista-fordista. Muovendo da tali riflessioni, si constata come le imprese “post-fordiste” si avvalgano in misura crescente di lavoratori autonomi, un tempo coordinati e continuativi e, oggi, a progetto (artt. 61 e ss., d.lgs. 276/2003). Tali collaboratori sono, dunque, soggetti ad un potere (contrattuale) di coordinamento del committente che, alle volte, si somma ad una condizione di dipendenza economica dal committente medesimo. Si crea, quindi, una differenziazione interna all'area dell'autonomia coordinata che non pare adeguatamente valorizzata dal legislatore ordinario, ma che sembra interessare i sindacati. Il dato reale vede, infatti, agire rappresentanze varie, sicché occorre circoscrivere l'ambito di applicabilità degli artt. 39 e 40 Cost. L'assenza di un genuino interesse collettivo e di un'effettiva attività di autotutela inducono a ritenere che i collaboratori “forti” e il relativo associazionismo possano beneficiare delle sole tutele poste dagli artt. 2, 18 e 41 Cost. A conclusione si affrontano le problematiche che la ricostruzione così svolta solleva, ovverosia come garantire l'effettività delle tutele riconosciute al sindacalismo dei collaboratori “deboli” e come contemperare l'associazionismo dei collaboratori “forti” con il diritto antitrust comunitario.
The search starts with the reconstruction of socio-economic processes. Moving from these reflections, it's possible to see that today's companies take advantage of increasingly self-employed coordinated and continuous and, after d.lgs. 276/2003 “lavoratori a progetto”. These employees are, therefore, subject to a power (contractual) coordination of the customer that, at times, it adds up to a state of economic dependence by the same. It then creates an internal differentiation into autonomy area that does not seem properly valued by the ordinary legislator, but that seems to involve trade unions. Given that in reality there are different representations, we move to circumscribe the scope of applicability of the Arts. 39 and 40 Const. The absence of a genuine interest and genuine self activities suggest that employees "strong" and its associations can only benefit from the protections posed by Arts. 2, 18 and 41 Const. At the end tackling the problems so that the reconstruction turn raises, namely how to ensure the effectiveness of the safeguards recognized unionism collaborators "weak" and reconcile the associations of employees "strong" with the antitrust law.
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Petreti, Andrea. "Evoluzione artificiale di comportamenti collettivi in gruppi di robot controllati da reti booleane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23140/.

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Abstract:
Le metriche derivanti dalla teoria dell'informazione vengono sempre più utilizzate per quantificare le proprietà dei sistemi complessi. Nell'ambito della robotica tali metriche risultano uno strumento valido per analizzare e progettare automaticamente software di controllo per robot. Le tecniche di progettazione automatica sono un valida alternativa alle tecniche tradizionali di progettazione, ciò vale particolarmente nel campo della swarm robotics. Le misure di complessità, applicate nel contesto della robotica di sciame, possono essere utilizzate per migliorare il processo evolutivo del software di controllo. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di comparare e analizzare i risultati forniti dalle metriche di complessità proposte. In particolare, mira a individuare correlazioni tra le metriche proposte e le prestazioni della colonia su quattro compiti differenti. I risultati ottenuti suggeriscono che i valori osservati per le misure di complessità sono correlati alla capacità della colonia di eseguire correttamente un compito.
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Veltcheva, Maria. "La nozione di spazio pubblico nei nuovi spazi collettivi in Europa : Italia, Francia, Germania." Paris 8, 2005. http://www.theses.fr/2005PA082523.

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Abstract:
La recherche est orientée vers l'étude de ces espaces collectifs conçus ou construits après les événements européens de 1989 – ces espaces publics d'intérêts communs (centres commerciaux et culturels, multiplex), qui sont de plus en plus des éléments importants du projet urbain. Les nouveaux espaces publics en Europe – projets multithématiques de la ville hypertexte intégrants commerce pur et vie public – relève de la question du concept même de l'espace public de tradition européenne. Les progrès dans les structures et installations techniques (intelligent building) qui transforment les espaces construits en des espaces contrôlés, fermés, portent vers la réflexion sur la privatisation et l'intériorisation de l'espace public. La comparaison entre projets urbains et architecturaux conçus ou construits à Rome, Paris et Berlin, contribuera à la notion d'espace public. Ceci portera vers une réflexion sur l'influence des villes européennes sur le futur de l'espace public
This research focuses on the study of common spaces conceived after the European events of 1989: those public places of common interest (shopping malls, cultural centres, multiplexes), now more than ever before important elements in the urban project. The new common spaces in Europe, multithematic projects of the hypertext city integrate pure trade with public life, raising the question of the concept of public space according to European tradition. The progress in structural and installation technique (intelligent building) that has turned the construction into a controlled, enclosed space, has brought into discussion the privatisation and interiorisation of the public space. The comparison between urban and architectural multithematic projects in Europe-public spaces conceived or built in Rome, Paris and Berlin-will contribute to the notion of public spaces. That will give rise to reflections on the influence of the European city on the character of the public space in the future
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Pacetti, Valentina. "Il fascino dei territori : beni collettivi e agenzie per lo sviluppo locale nella competizione tra regioni europee." Paris, Institut d'études politiques, 2005. http://www.theses.fr/2005IEPP0009.

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Abstract:
La recherche s'intéresse au rapport entre l'attraction d'investissements extérieurs et la présence de "biens collectifs locaux de concurrence" dans deux régions européennes. Pour réfléchir sur cette relation, la recherche a suivi deux parcours parallèles : le premier concerne les territoires, et les mécanismes de production des biens collectifs dans le Piémont et en Bretagne ; le deuxième concerne les agences locales pour l'attraction d'investissements étrangers actives dans les deux régions, du point de vue de leur organisation interne et de leurs stratégies. Ce parcours nous a permis de découvrir tant les mécanismes qui conduisent les choix des agences que le rôle déterminant des biens locaux de concurrence pour la réussite des politiques locales d'attraction d'investissements extérieurs.
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Zaccheroni, Sara. "Modellazione e simulazione di particelle 'attive' in matrici liquido-cristalline." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7627/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si sono sviluppati un modello molecolare ed una metodologia Molecular Dynamics in grado di simulare il comportamento di particelle attive, alimentate da un motore molecolare, in matrici liquido-cristalline. In particolare, abbiamo sviluppato un metodo di calcolo della temperatura traslazionale ed un algoritmo di termalizzazione compatibili con le condizioni di non-equilibrio del sistema. Dall’analisi delle prove condotte sono emerse variazioni significative nei comportamenti collettivi dei campioni quali segregazioni e flussi coerenti caratterizzati da un alto grado di ordine nematico. Il modello proposto, pur nella nella sua semplicità, può costituire una base per future e più specifiche simulazioni.
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Salvi, Matteo. "I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) - Aspetti tecnico-gestionali e ambientali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2922/.

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Abstract:
I RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) costituiscono un problema prioritario a livello europeo per quanto riguarda la loro raccolta, stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento, essenzialmente per i seguenti tre motivi: Il primo riguarda le sostanze pericolose contenute nei RAEE. Tali sostanze, nel caso non siano trattate in modo opportuno, possono provocare danni alla salute dell’uomo e all’ambiente. Il secondo è relativo alla vertiginosa crescita relativa al volume di RAEE prodotti annualmente. La crescita è dovuta alla continua e inesorabile commercializzazione di prodotti elettronici nuovi (è sufficiente pensare alle televisioni, ai cellulari, ai computer, …) e con caratteristiche performanti sempre migliori oltre all’accorciamento del ciclo di vita di queste apparecchiature elettriche ed elettroniche (che sempre più spesso vengono sostituiti non a causa del loro malfunzionamento, ma per il limitato livello di performance garantito). Il terzo (ed ultimo) motivo è legato all’ambito economico in quanto, un corretto trattamento dei RAEE, può portare al recupero di materie prime secondarie (alluminio, ferro, acciaio, plastiche, …) da utilizzare per la realizzazione di nuove apparecchiature. Queste materie prime secondarie possono anche essere vendute generando profitti considerevoli in ragione del valore di mercato di esse che risulta essere in costante crescita. Questo meccanismo ha portato a sviluppare un vasto quadro normativo che regolamenta tutto l’ambito dei RAEE dalla raccolta fino al recupero di materiali o al loro smaltimento in discarica. È importante inoltre sottolineare come lo smaltimento in discarica sia da considerarsi come una sorta di ‘ultima spiaggia’, in quanto è una pratica piuttosto inquinante. Per soddisfare le richieste della direttiva l’obiettivo dev’essere quello di commercializzare prodotti che garantiscano un minor impatto ambientale concentrandosi sul processo produttivo, sull’utilizzo di materiali ‘environmentally friendly’ e sulla gestione consona del fine vita. La Direttiva a livello europeo (emanata nel 2002) ha imposto ai Paesi la raccolta differenziata dei RAEE e ha definito anche un obiettivo di raccolta per tutti i suoi Stati Membri, ovvero 4 kg di RAEE raccolti annualmente da ogni abitante. Come riportato di seguito diversi paesi hanno raggiunto l’obiettivo sopra menzionato (l’Italia vi è riuscita nel 2010), ma esistono anche casi di paesi che devono necessariamente migliorare il proprio sistema di raccolta e gestione dei RAEE. Più precisamente in Italia la gestione dei RAEE è regolamentata dal Decreto Legislativo 151/2005 discusso approfonditamente in seguito ed entrato in funzione a partire dal 1° Gennaio 2008. Il sistema italiano è basato sulla ‘multi consortilità’, ovvero esistono diversi Sistemi Collettivi che sono responsabili della gestione dei RAEE per conto dei produttori che aderiscono ad essi. Un altro punto chiave è la responsabilità dei produttori, che si devono impegnare a realizzare prodotti durevoli e che possano essere recuperati o riciclati facilmente. I produttori sono coordinati dal Centro di Coordinamento RAEE (CDC RAEE) che applica e fa rispettare le regole in modo da rendere uniforme la gestione dei RAEE su tutto il territorio italiano. Il documento che segue sarà strutturato in quattro parti. La prima parte è relativa all’inquadramento normativo della tematica dei RAEE sia a livello europeo (con l’analisi della direttiva ROHS 2 sulle sostanze pericolose contenute nei RAEE e la Direttiva RAEE), sia a livello italiano (con un’ampia discussione sul Decreto Legislativo 151/2005 e Accordi di Programma realizzati fra i soggetti coinvolti). La seconda parte tratta invece il sistema di gestione dei RAEE descrivendo tutte le fasi principali come la raccolta, il trasporto e raggruppamento, il trattamento preliminare, lo smontaggio, il riciclaggio e il recupero, il ricondizionamento, il reimpiego e la riparazione. La terza definisce una panoramica delle principali metodologie di smaltimento dei 5 raggruppamenti di RAEE (R1, R2, R3, R4, R5). La quarta ed ultima parte riporta i risultati a livello italiano, europeo ed extra-europeo nella raccolta dei RAEE, avvalendosi dei report annuali redatti dai principali sistemi di gestione dei vari paesi considerati.
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Saragozza, Miriam, and Francesco Zanzi. "La rinascita di un vuoto urbano Progetto di riqualificazione per l?ex Caserma Prandina a Padova." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è l’elaborazione di un progetto per restituire alla città di Padova lo spazio occupato dalla Caserma Prandina, in via di dismissione. Il tema di progetto “La casa per tutti” propone una forma urbana attraverso soluzioni abitative adatte a diverse categorie sociali appartenenti a fasce economiche differenti. Vengono analizzati i temi dello studentato, dell’hotel universitario, edifici residenziali, spazi a servizio della collettività per attività socio-culturali, per start-up e piccola impresa. Il progetto intende riconnettere l’area lasciata dalla dismissione della caserma al tessuto urbano esistente. Oltre a proporre un’idea di città il progetto vorrebbe rendere fruibili questi spazi a tutta la cittadinanza senza creare una “bolla privata” adibita a studentato e soddisfare la richiesta delle associazioni di cittadini di una grande area verde progettando un ampio parco sulle mura. La Forma Urbis di Padova ha guidato le scelte progettuali. I fatti urbani della città medievale, la corte, il portico, le strade e le piazze sono studiati, analizzati e diventano temi compositivi per la costruzione del progetto. Si vorrebbe generare così un luogo che, accogliendo la forma della città, ne diventa parte integrante rendendolo capace di durare nel tempo. Il vuoto che si presenta non è solo uno strappo fisico nel tessuto urbano, ma è un’area che presenta elementi in cui la collettività si riconosce ma a cui non può accedere; è qualcosa che non fa parte della vita sociale di una città. Il progetto costruisce un luogo pubblico per la città di Padova, rispettoso del dibattito che si è svolto sul tema della sua riqualificazione coinvolgendo i cittadini, le associazioni e i portatori di interesse. Il progetto ricerca la riunificazione di questo luogo con la città esistente mantenendo una continuità storica riprendendone il tessuto urbano, valorizzando le relazioni con le mura e la promozione del verde pubblico.
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Tramarin, Sara. "La tutela giudiziale e stragiudiziale del consumatore nel diritto dell’Unione europea." Thesis, Strasbourg, 2017. http://www.theses.fr/2017STRAA007/document.

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Abstract:
Le travail réalisé a pris en considération en premier lieu le droit international privé de l'UE, puis des aspects plus à proprement parler de « droit international procédural », en se concrétisant par une « systémisation » et une cartographie des voies de recours proposées au consommateur par le droit européen pour les litiges transfrontaliers. La première partie, concernant la loi applicable aux contrats internationaux du consommateur et le tribunal compétent dans le droit international privé de l'Union européenne, permit d'identifier les problématiques de droit international privé sous-jacentes aux contrats et aux litiges internationaux en matière de consommation, qui sont exacerbées dans le domaine du commerce électronique. La thèse traite deuxièmement la protection du consommateur par l'assouplissement et la simplification des procédures ordinaires et la protection du consommateur par des procédures collectives transfrontalières. Enfin, la thèse concerne la protection du consommateur par les procédures alternatives au contentieux ordinaire
The thesis analyzes, under various aspects related to private international law and international civil procedure of the European Union, the status of the protection offered to the European consumers in their international contracts, in particular in relation to the objectives and in the context of the single market. The thesis is divided into three chapters. The first chapter deals with consumer protection in the international private law of European Union (regulation (UE) 1215/2012 and regulation (CE) 593/2008). The second chapter deals with the protection offered to consumers by european international civil procedure with reference to individual and collective litigations. The third chapter deals with alternative dispute resolution (ADR) and with on-line dispute resolution (ODR) and analyzes EU directive 2013/11/UE and regulation (EU) 524/2013
La tesi analizza, sotto vari aspetti relativi al diritto internazionale privato e processuale dell’Unione Europea, lo stato della protezione offerta al consumatore europeo nei contratti e nelle controversie internazionali, con uno specifico riguardo alle tutele di carattere processuale e giurisdizionale. La tesi si articola in tre capitoli, che investono gli ambiti in cui tale tutela può esplicarsi, ovvero, l’individuazione di un foro e di una legge applicabile favorevoli agli interessi del consumatore, la semplificazione delle regole di procedura nelle controversie individuali internazionali, la possibilità di dare luogo a procedimenti transfrontalieri collettivi e la creazione di un sistema efficace di risoluzione delle controversie internazionali in via stragiudiziale anche on-line. Il primo capitolo ricostruisce dapprima il sistema di diritto internazionale privatodell'Unione europea in materia di contratti di consumo, dando conto del contesto politico ed economico in cui si inserisce ed alla cui luce devono esserne letti gli obiettivi. Vengono quindi individuati i principi e gli obiettivi che fondano le norme di diritto internazionale privato in materia di contratti internazionali del consumatore, le quali si caratterizzano per l’essere ispirate a finalità materiali, ovvero, volte a permettere di individuare un foro competente ed una legge applicabile che siano in grado di bilanciare tra loro le esigenze dei consumatori e degli operatori del mercato, con la conseguenza di favorire l’esplicarsi degli scambi commerciali e della concorrenza nel mercato unico. Ciò avviene garantendo al consumatore l’applicazione della legge e la competenza del foro a lui più prossimi, ovvero quelli del suo paese di residenza abituale (la cui coincidenza permette peraltro una riduzione dei costi delle liti transfrontaliere) e la prevedibilità delle soluzioni agli operatori del mercato.Il capitolo traccia quindi lo sviluppo normativo e giurisprudenziale delle norme di diritto internazionale privato europee in materia di contratti del consumatore, prendendo in particolare in considerazione le più recenti sentenze della Corte di Giustizia che, dal 2010 ad oggi, hanno ridefinito l’ambito di applicazione delle norme contenute nel regolamento (CE) 44/2001 (Bruxelles I), oggi rifuso nel regolamento (UE) 1215/2012 (Bruxelles I-bis), e nel regolamento (CE) 593/2008 (Roma I), insistendo sulla definizione del concetto, volutamente aleatorio, di “attività diretta” e sul suo ruolo di preminenza nel connettere la fattispecie contrattuale allo Stato della residenza del consumatore per permetterne la competenza dei giudici e l’applicabilità della relativa legge. Viene svolta infine una analisi critica sull’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia che rischia, nel concreto, di rendere le norme in oggetto applicabili in maniera variabile dai giudici nazionali, garantendo alle volte una tutela troppo estesa o troppo ristretta al consumatore, senza riguardo per l’esigenza di certezza giuridica degli operatori del mercato
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CRO, PAOLO. "Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/95.

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Abstract:
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo.
This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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